Gli attori della sicurezza nei cantieri - Studio Legale … uso di ricerca e studio r n divulgabile...

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______________________________________________ Ad uso di ricerca e studio Ͳ Non divulgabile Ͳ Tutti i diritti riservati Gli attori della sicurezza nei cantieri Convegno Federarchitetti 27 Marzo 2014 “Quinta giornata nazionale per la sicurezza nei cantieri”

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Gli�attori�della�sicurezza�nei�cantieriConvegno�Federarchitetti

27�Marzo�2014“Quinta�giornata�nazionale�per�la�sicurezza�nei�cantieri”

INDICE:1.PRINCIPALI�FONTI�NORMATIVE2.IL�SISTEMA�DEL�D.

LGS�81/2008

3.LA�SICUREZZA�NEI�CANTIERI:�cantieri

pubblici�e��privati�e�tipologie�di�cantieri4.GLI�ATTORI�DELLA�SICUREZZA5.GLI�ATTORI�DELLA�SICUREZZA�NEI�CANTIERI6.LA�NORMATIVA�PENALE�IN�MATERIA7.GIURISPRUDENZA�PENALE8.RAPPORTO�TRA�LEGGI�SPECIALI:�D.

LGS.�231/01�E�D.

LGS.�81/08

Gli�attori�della�sicurezza�nei� cantieri

1Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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Inquadramento�storico�delle�principali�fonti� normative

Le�normative,�ormai�abrogate,�in�tema�di�sicurezza�erano:•il�D.P.R.

27�aprile�1955,�n.�547�“Norme�per�la�prevenzione�degli�infortuni�sul�lavoro”

• il�D.P.R.

7�gennaio�1956�n.�164

“Norme�per�la�prevenzione�degli�infortuni�sul�lavoro� nelle�costruzioni”

• il

D.P.R.

19�marzo�1956,�n.�303�“Norme�generali�per�l’igiene�sul�lavoro”,�salvo�l’art.� 64

il�D.

Lgs.�n.�277�del�1991�“Attuazione�delle�direttive�n.�80/1107/CEE,�n.�82/605/CEE,� n.�83/477/CEE,�n.�86/188/CEE�e�n.�88/642/CEE,�in�materia�di�protezione�dei�lavoratori� contro�

i�

rischi�

derivanti�

da�

esposizione�

ad�

agenti�

chimici,�

fisici�

e�

biologici�

durante�

il�

lavoro,�a�norma�dell'art.�7�della�legge�30�luglio�1990,�n.�212”• il�D.

Lgs.�n.

626�del�1994

“Disposizioni�in�materia�si�sicurezza�sul�lavoro”

• il�

D.

Lgs.�

n.

493

del

1996�

“Attuazione�

della�

direttiva�

92/58/CEE�

concernente�

le� prescrizioni�minime�per�la�segnaletica�di�sicurezza�e/o�di�salute�sul�luogo�di�lavoro”

• il�

D.

Lgs.�

n.

494

del

1996�

“Attuazione�

della�

direttiva�

92/57/CEE�

concernente�

le� prescrizioni�

minime�

di�

sicurezza�

e�

di�

salute�

da�

attuare�

nei�

cantieri�

temporanei�

e�

mobili”• il�

D.

Lgs.�

n.

187

del�

2005�

“Attuazione�

della�

direttiva�

2002/44/CE�

sulle�

prescrizioni�

minime�di�sicurezza�e�di�salute�relative�all'esposizione�dei�lavoratori�ai�rischi�derivanti� da�vibrazioni�meccaniche

2

•Costituzione�della�Repubblica�Italiana:�

Ͳ

Art.

32�

Cost.�

“La�

Repubblica�

tutela�

la�

salute�

come�

fondamentale�

diritto�

dell'individuo�

…La

legge�non�può�in�nessun�caso�violare�i�limiti�imposti�dal�rispetto�della�persona�umana”

Ͳ

Art.

35�

Cost.�

“La�

Repubblica�

tutela�

il�

lavoro�

in�

tutte�

le�

sue�

forme�

ed�

applicazioni.�

Cura�

la�

formazione�

e�

l'elevazione�

professionale�

dei�

lavoratori.�

Promuove

e�

favorisce�

gli�

accordi�

e�

le� organizzazioni�internazionali�intesi�ad�affermare�e�regolare�i�diritti�del�lavoro…”

Ͳ

Art.

41�Cost.�“L'iniziativa�economica�privata�è

libera.�Non�può�svolgersi�in�contrasto�con�l'utilità

sociale�

o�

in�

modo�

da�

recare�

danno�

alla�

sicurezza,�

alla�

libertà,�

alla�

dignità

umana.�

La�

legge� determina�

i�

programmi�

e�

i�

controlli�

opportuni�

perché

l'attività

economica�

pubblica�

e�

privata�

possa�essere�indirizzata�e�coordinata�a�fini�sociali”

Principali�fonti�normative�attuali

3Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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•Codice�

Civile:

art.�

2104�

c.c.�

“diligenza�

del�

prestatore�

di�

lavoro”,�

art.�

2087�

c.c.�

“tutela�

delle� condizioni�di�lavoro”,��art.�2043�c.c.�“risarcimento�per�fatto�illecito”,�Art.

2050�c.c

“responsabilità

per�l’esercizio�di�attività

pericolose”

•Codice�Penale:�Art.

589�c.p.�“omicidio�colposo”,�art.�590�c.p.�“lesioni�personali�colpose”

•Norme�Europee:�Direttiva�del�Consiglio�n.�391�del��12�giugno�1989�concernente�l'attuazione�di� misure�volte�a�promuovere�il�miglioramento�della�sicurezza�e�della�salute�dei�lavoratori�durante� il�lavoro

•Norme�

Tecniche�

Internazionali�

(ISO):

ISO

9001:2008�

(Sistemi�

di�

gestione�

per�

la�

qualità

– Requisiti)�

nella�

quale�

sono�

stati�

integrati�

i�

requisiti�

degli�

standard�

OHSAS�

18001�

(Sistemi�

di�

gestione�della�sicurezza�e�della�salute�sui�luoghi�di�lavoro)

•Leggi�Speciali:�D.Lgs

n.�81/2008,�D.

Lgs.�231/2001

Principali�fonti�normative�attuali

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Il�sistema�del�D.

Lgs.�81�del�2008

Il�d.lgs

81/2008�è formato�da�306�articoli�e�51�allegati,�suddivisi�nei�seguenti�titoli:

• Titolo�I�(art.�1Ͳ61)�“Principi�comuni”

• Titolo�II�(art.�62Ͳ68)��“Luoghi�di�lavoro”

• Titolo�

III�

(art.�

69Ͳ87)

“Uso�

delle�

attrezzature�

di�

lavoro�

e�

dei�

dispositivi�

di�

protezione individuale”

• Titolo�IV�(art.�88Ͳ160)�“Cantieri�temporanei�o�mobili”

• Titolo�V�(art.�161Ͳ166)��“Segnaletica�di�salute�e�sicurezza�sul�lavoro”

•Titolo�VI�(art.�167Ͳ171)�“Movimentazione�manuale�dei�carichi”

• Titolo�VII�(art.�172Ͳ179)�“Attrezzature�munite�di�videoterminali”

5

Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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Il�sistema�del�D.

Lgs.�81�del�2008

• Titolo�VIII�(art.�180Ͳ220)

“Agenti�fisici”

• Titolo�IX�(art.�221Ͳ265)�“Sostanze�pericolose”

• Titolo�X�(art.�266Ͳ286)�“Esposizione�ad�agenti�biologici”

• Titolo�XI�(art.�287Ͳ297)��“Protezione�da�atmosfere�esplosive”

• Titolo�XII�(art.�298Ͳ303)��“Disposizioni�diverse�in�materia�penale�e�di�procedura�penale”

• Titolo�XIII�(art.�304Ͳ306)�“Disposizioni�finali”

6

LA�SICUREZZA�NEI�CANTIERI:�cantieri pubblici�e�privati�e�tipologie�di�cantieri

7

• CANTIERI�PUBBLICI�E�PRIVATI:

Il�D.

Lgs.�81/2008�si�applica�a�tutti�i�settori�di�attività,�privati�e�pubblici,�ed�a�tutte�le�tipologie� di�rischio�(art.�3,�co.1).�

• TIPOLOGIE�DI�CANTIERI:

In�

base�

al�

tipo�

di�

lavorazione�

eseguita,�

così

come�

indicato�

dall’art.�

89�

e�

dall’allegato�

X�

del� D.Lgs.�

81/2008,�

i�

cantieri�

prendono�

il�

nome�

di�

stradale,�

ferroviario,

idraulico,�

marittimo,�

idroelettrico,�forestale,�etc.

Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

Non�divulgabile�Ͳ

Tutti�i�diritti�riservati

• Lavoratore

• Datore�di�lavoro

• Dirigente

• Preposto

• Responsabile�del�servizio�di�prevenzione�e�protezione

• Addetto�al�servizio�di�prevenzione�e�protezione

• Medico�competente

• Rappresentante�dei�lavoratori�per�la�sicurezza

Gli�attori�della�sicurezzaD.

LGS.�81/2008ART.

2

8Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

Non�divulgabile�Ͳ

Tutti�i�diritti�riservati

• Committente�i�cui�obblighi�sono�disciplinati�dall’art.�90�del�TUSL

• Responsabile�dei�lavori�i�cui�obblighi�sono�disciplinati�dall’art.�90�del�TUSL

• Coordinatore�in�materia�di�sicurezza�e�di�salute�durante�la�progettazione�dell’opera�� (Coordinatore�per�la�progettazione)�i�cui�obblighi�sono�disciplinati�dall’art.�91�del�TUSL

• Coordinatore�in�materia�di�sicurezza�e�di�salute�durante�la�realizzazione�dell’opera� (Coordinatore�per�l’esecuzione�dei�lavori)�i�cui�obblighi�sono�disciplinati�dall’art.�92�del�TUSL

• Lavoratore�autonomo

i�cui�obblighi�sono�disciplinati�dall’art.�94�del�TUSL

• Impresa�affidataria/esecutrice�i�cui�obblighi�sono�disciplinati�dall’art.�97�del�TUSL

Gli�attori�della�sicurezza�nei�cantieri Titolo�IV�del�D.

Lgs.�81/2008�

Art.

89�

9Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

Non�divulgabile�Ͳ

Tutti�i�diritti�riservati

• INAIL:Ͳraccoglie�e�registra,�a�fini�statistici,�i�dati�relativi�agli�infortuni�sul�lavoroͲ

concorre�

alla�

realizzazione�

di�

studi�

e�

ricerche�

coordinandosi�

con�

il�

Ministero�

del�

Lavoro�

della�

Salute�e�delle�Politiche�SocialiͲ partecipa�alla�elaborazione�della�normazione�tecnica�in�materia

formulando�pareri�e�proposte

Ͳ

eroga�

le�

prestazioni�

del�

Fondo�

di�

sostegno�

per�

le�

famiglie�

delle�

vittime�

di�

gravi�

infortuni�

sul� lavoro

• ISPESL

(Istituto�Superiore�per�la�Prevenzione�e�la�Sicurezza�del�Lavoro):Ͳ svolge�e�promuove�programmi�di�studio�e�ricerca�in�materia

Ͳ

interviene,�su�richiesta�degli�organi�centrali�dello�Stato,�nell’ambito�dei�controlli�che�richiedono� un’elevata�competenza�scientifica�accedendo�nei�luoghi�di�lavoro

Ͳ

è preposto�

alla�

sorveglianza�

del�

mercato�

ai�

fini�

del�

controllo�

della�

conformità

ai�

requisiti�

di�

sicurezza�e�salute�di�prodotti�messi�a�disposizione�dei�lavoratoriͲ fornisce�consulenza�al�Ministero�del�Lavoro�della�Salute�e�delle�Politiche�Sociali

Gli�enti�pubblici�con�compiti�in�materia�di�salute�e� sicurezza�nei�luoghi�di�lavoro

Art.

9�D.

Lgs.�81/2008

12Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

Non�divulgabile�Ͳ

Tutti�i�diritti�riservati

Ͳ

supporta�

il�

Servizio�

Sanitario�

Nazionale,�

fornendo�

informazioni,�

formazione,�

consulenza�

e� assistenza�alle�strutture��operative�per�la�promozione�della�salute,�prevenzione�e�sicurezza�negli� ambienti�di�lavoro

Ͳ

può� �svolgere,�

congiuntamente�

ai�

servizi�

di�

prevenzione�

e�

sicurezza�

nei�

luoghi�

di�

lavoro�

delle� ASL,�l’attività

di�vigilanza�sulle�strutture�sanitarie�del�Servizio�Sanitario�Nazionale

Ͳ

effettua�

il�

raccordo�

e�

la�

divulgazione�

dei�

risultati�

derivanti�

dalle�

attività

di�

prevenzione�

nei�

luoghi�di�lavoro�svolte�dal�Servizio�Sanitario�NazionaleͲ

partecipa�alla�elaborazione�di�norme�di�carattere�generale�e�formula�pareri�e�proposte�circa�la�

congruità

della�norma�tecnica�non�armonizzata�ai�requisiti�di�sicurezza�previsti�dalla�legislazione�

nazionale�vigente• IPSEMA

(Istituto�di�Previdenza�per�il�Settore�Marittimo):

Ͳraccoglie�e�registra,�ai�fini�statistici,�i�dati�relativi�agli�infortuni�sul�lavoroͲ concorre�alla�realizzazione�di�studi�e�ricerche�sugli�infortuni

e�sulle�malattie�correlate�al�lavoro

Ͳ finanza�progetti�di�investimento�e�formazione�in�materia�di�salute�e�sicurezza�sul�lavoroͲeroga�

le�

prestazioni�

del�

Fondo�

di�

sostegno�

per�

le�

famiglie�

delle�

vittime�

di�

gravi�

infortuni�

sul�

lavoro�del�settore�marittimo

Gli�enti�pubblici�con�compiti�in�materia�di�salute�e� sicurezza�nei�luoghi�di�lavoro

13Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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Tutti�i�diritti�riservati

La�

vigilanza�

sull’applicazione�

della�

legislazione�

in�

materia�

di�

salute�

e�

sicurezza

nei�

luoghi�

di�

lavoro�è svolta�dall’Azienda�Sanitaria�Locale�competente�per�territorio�e,�per�quanto�di�specifica� competenza,�

dal�

Corpo�

nazionale�

dei�

Vigili�

del�

Fuoco,�

nonché

per�

il�

settore�

minerario�

dal�

Ministero�dello�sviluppo�economico,�e�per�le�industrie�estrattive�di�seconda�categoria�e�le�acque� minerali�e�termali�dalle�regioni�e�province�autonome�di�Trento�e

Bolzano.

Questi�esercitano�l’attività

di�vigilanza�nei�luoghi�di�lavoro�inerenti�alle�seguenti�attività:

Ͳ

nel�settore�delle�costruzioni�edili�o�di�genio�civile

Ͳlavori�mediante�cassoni�in�aria�compressa�e�lavori�subacquei

Ͳ

ulteriori�attività

lavorative�comportanti�rischi��particolarmente�elevati,�individuate�con�decreto� del�Presidente�del�Consiglio�dei�Ministri��

VIGILANZA Art.

13�D.

Lgs.�81/2008

14Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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15

Chiunque�

cagiona�

per�

colpa�

la�

morte�

di�

una�

persona

è

punito�

con�

la�

reclusione�

da�

sei�

mesi�

a�

cinque�anni.

Se�il�fatto�è

commesso�con�violazione�delle�norme�sulla�disciplina�della�circolazione�stradale

o�di� quelle�per�la�prevenzione�degli�infortuni�sul�lavoro

la�pena�è

della�reclusione�da�due�a�sette�anni.

Si�applica�la�pena�della�reclusione�da�tre�a�dieci�anni�se�il�fatto�e'�commesso�con�violazione�delle� norme�sulla�disciplina�della�circolazione�stradale�da:

1)�

soggetto�

in�

stato�

di�

ebbrezza�

alcolica�

ai�

sensi�

dell'articolo

186,�

comma�

2,�

lettera�

c),�

del�

decreto�legislativo�30�aprile�1992,�n.�285,�e�successive�modificazioni;

2)�soggetto�sotto�l'effetto�di�sostanze�stupefacenti�o�psicotrope.

Nel�caso�di�morte�di�

più

persone,�

ovvero�

di�

morte�

di�

una�

o�

più

persone�

e�

di�

lesioni�

di�

una�

o�

più

persone,�

si�

applica�

la�

pena�

che�

dovrebbe�

infliggersi�

per�

la�

più

grave�

delle�

violazioni�

commesse�

aumentata�fino�al�triplo,�ma�la�pena�non�può�superare�gli�anni�quindici.Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

Non�divulgabile�Ͳ

Tutti�i�diritti�riservati

LA�NORMATIVA�PENALE�IN�MATERIAART.

589�C.P.�

16

Chiunque�cagiona�ad�altri,�per�colpa,�una�lesione�personale�è

punito�con�la�reclusione�fino�a�tre� mesi

o�con�la�multa�fino�a�trecentonove�euro.

Se�la�lesione�è grave�,�la�pena�è

della�reclusione�da�uno�a�sei�mesi�o�della�multa�da�centoventitre� euro�a�seicentodiciannove�euro;�se�è

gravissima,�della�reclusione�da�tre�mesi�a�due�anni�o�della�

multa�da�trecentonove�euro�a�milleduecentotrentanove�euro

.

Se�

i�

fatti�

di�

cui�

al�

precedente�

capoverso�

sono�

commessi�

con�

violazione�

delle�

norme�

sulla� disciplina�

della�

circolazione�

stradale�

o�

di�

quelle�

per�

la�

prevenzione�

degli�

infortuni�

sul�

lavoro,�

la�

pena�

per�

le�

lesioni�

gravi�

è reclusione�

da�

tre�

mesi�

a�

un�

anno�

o�

della�

multa�

da�

euro�

500�

a�

euro� 2.000�e�la�pena�per�le�lesioni�gravissime�e'�della�reclusione�da

uno�a�tre�anni.

LA�NORMATIVA�PENALE�IN�MATERIAART.

590�C.P.�

Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

Non�divulgabile�Ͳ

Tutti�i�diritti�riservati

17

Nei�casi�di�violazione�delle�norme�sulla�circolazione�stradale,�se�il�fatto�e'�commesso�da�soggetto� in�stato�di�ebbrezza�alcolica�ai�sensi�dell'articolo�186,�comma�2,�lettera�c),�del�decreto�legislativo� 30�aprile�1992,�n.�285,�e�successive�modificazioni,�ovvero�da�soggetto�sotto�l'effetto�di�sostanze� stupefacenti�o�psicotrope,�la�pena�per�le�lesioni�gravi�e'�della

reclusione�da�sei�mesi�a�due�anni�e�

la�pena�per�le�lesioni�gravissime�e'�della�reclusione�da�un�anno

e�sei�mesi�a�quattro�anni.

Nel�caso�di�lesioni�di�più

persone�si�applica�la�pena�che�dovrebbe�infliggersi�per�la�più

grave�delle� violazioni�commesse,�aumentata�fino�al�triplo;�ma�la�pena�della�reclusione�non�può�superare�gli� anni�cinque.

Il�

delitto�

è

punibile�

a querela�

della

persona�

offesa,�

salvo�

nei�

casi�

previsti�

nel�

primo�

e�

secondo�

capoverso,�limitatamente�ai�

fatti�

commessi�

con�

violazione�

delle�

norme�

per�

la�

prevenzione�

degli� infortuni�

sul�

lavoro�

o�

relative�

all'igiene�

del�

lavoro�

o�

che�

abbiano�

determinato�

una�

malattia�

professionale.

LA�NORMATIVA�PENALE�IN�MATERIAART.

590�C.P.�

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Tutti�i�diritti�riservati

• La�

Cassazione�

Penale�

(cfr.�

Cass.�

Penale,�

Sez.

III,�

Sent.�

n.�

21002/2008),�

ha�

ritenuto�

non� adeguato�il�Piano�di�Sicurezza�e�di�Coordinamento�(PSC),�osservando�che�l'imputato�ha�eluso�di� corredare�

il�

piano�

di�

sicurezza�

delle�

indicazioni�

prescritte,�

procedendo�

ad�

assemblare�

astratte�

previsioni�legislative

di�nessuna�utilità

in�materia�di�prevenzione�infortuni.�Nella�stessa�sentenza� si�

sottolinea�

altresì

come�

mancassero�

la�

stima�

dei�

costi

necessari�

per�

la�

prevenzione�

degli�

infortuni�

e�

per�

la�

tutela�

della�

salute�

dei�

lavoratori,�

nonché

l’indicazione�

delle�

misure�

volte�

a� prevenire�i�rischi�connessi�alla�presenza�nel�cantiere�di�più

imprese.

• Secondo�

la�

Cassazione�

Penale�

(cfr.�

Cassazione�

Penale,�

Sez.

IV,�

Sentenza�

n.�

17468/2011),�

il� Coordinatore�

per�

la�

progettazione�

e�

per�

l'esecuzione�

devono�

essere�

condannati�

in�

caso�

di�

mancata�

verifica�

della�

pericolosità

delle�

operazioni

di�

scarico�

da�

una�

gru�

di�

materiali�

edili.� L'obbligo�

di�

verifica�

risulta�

essere�

rimasto�

non�

soddisfatto�

a�

fronte�

della�

prassi�

operativa�

"irregolare"�

che�

avrebbe�

potuto�

e�

dovuto�

essere�

oggetto�

di�

maggiore�

attenzione�

e� adeguatamente�contrastata.

LA�GIURISPRUDENZA�PENALE

18Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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• In�

merito,�

la�

Corte�

di�

Cassazione�

(cfr.�

Corte�

di�

Cassazione�

Penale,�

IV�

sezione�

,�

Sent.�

n.� 17631/2009)�stabilisce�che�nei�cantieri�temporanei�o�mobili�il�coordinatore�per�l'esecuzione�ha� una�posizione�di�garanzia�di�ampio�contenuto�che�si�estrinseca�in�compiti�anche�di�vigilanza�e�di� controllo�e�nei�connessi�poteri�impeditivi,�come�quello�di�sospendere�i�lavori�in�caso�di�pericolo� grave�ed�imminente,�direttamente�riscontrato.

•La�

Corte�

di�

Cassazione�

(cfr.�

Corte�

di�

Cassazione�

Penale,�

III�

sezione,�

Sent.�

n.�

13986/2012)� conferma�

la�

responsabilità

di�

un�

coordinatore�

per�

l'esecuzione�

dei�

lavori�

perché

il�

piano�

di�

sicurezza�

non�

era�

stato�

redatto�

conformemente�

a�

quanto�

indicato�

nell'allegato�

XV�

al�

D.

Lgs.� 81/2008,�

in�

quanto�

non�

erano�

stati�

specificati:�

la�

fase�

di�

lavoro�

che�

si�

stava�

eseguendo�

in�

cantiere,�né

la�stima�dei�costi�per�la�sicurezza,�né

i�nominativi�dei�datori�di�lavoro�delle�imprese� esecutrici;�

lo�

stesso�

coordinatore�

non�

aveva�

verificato�

l'applicazione�

da�

parte�

delle�

imprese�

esecutrici�delle�disposizioni,�seppur�generiche�e�generali,�contenute�nel�PSC�e�relative�al�rischio� di�caduta�lavoratori�e�cose.

LA�GIURISPRUDENZA�PENALE�

19Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

Non�divulgabile�Ͳ

Tutti�i�diritti�riservati

•Secondo�la�Cassazione�(cfr.�Cass.�Penale�,�sez.�IV,�n.�11445/2013),�la�garanzia�di�conformità

alla� normativa�comunitaria,�rappresentata�dal�marchio�CE�impresso�sul

macchinario,�non�esonera�il�

datore�

dalla�

responsabilità

penale�

per�

l’infortunio�

occorso�

al�

dipendente�

(nella�

fattispecie,� nonostante�il�costruttore�avesse�garantito�l’idoneità

del�macchinario,�secondo�i�giudici�di�merito�

dapprima,�e�quelli�di�legittimità

poi,�grava�comunque�sul�datore�di�lavoro�l’obbligo�di�verificare� l’effettiva�mancanza�di�pericolosità

del�macchinario�medesimo).

•La�

Cassazione�

Penale�

(cfr.�

Cass.�

Sez.�

IV�

Pen.�

11�

marzo�

2013,�

n.�

11442) ha�

chiarito�

come�

la� delega�

delle�

funzioni�

prevenzionistiche

richiede�

l’individuazione�

dei�

compiti�

di�

natura�

specificamente�

prevenzionistica

che�

vengono�

trasferiti�

in�

forza�

della�

stessa.�

Per�

quanto�

tale� requisito�non�sia�specificamente�preso�in�considerazione�

neppure

dall’art.�

16�

D.lgs.

n.�

81/2008�

la�dottrina�non�dubita�della�necessità

di�siffatta�specificazione.�Ed�invero�si�tratta�di�un�requisito ontologico�

della�

delega,�

giacché

in�

sua�

assenza�

non�

sarebbe�

possibile�

neppure�

operare�

quel�

giudizio�di�idoneità

e�di�adeguatezza�delle�risorse�decisionali�e�finanziarie�messe�a�disposizione� del�delegato�che�è

stato�individuato�esso�pure�quale�requisito�essenziale�di�una�valida�delega�sin�

da�

quando�

la�

giurisprudenza�

ha�

preso�

a�

predicarne�

la�

rilevanza�

ai�

fini�

del�

giudizio�

di� responsabilità

penale.

LA�GIURISPRUDENZA�PENALE�

20Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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Tutti�i�diritti�riservati

• Secondo�

la�

Giurisprudenza�

di�

merito�

(cfr.�

Trib.

di�

Avezzano,�

sentenza�

n.�

263/2011),�

il� Coordinatore�

per�

l’esecuzione�

dei�

lavori�

ed�

il�

committente�

dei�

lavori�

non�

sempre�

sono�

responsabili�in�materia�di�sicurezza�nei�luoghi�di�lavoro�nel�caso�si�verifichi�

un�

infortunio�

ad�

un� dipendente.�

Il�

datore�

di�

lavoro,�

però,�

è sempre�

responsabile�

ex�

articolo�

2087�

c.c.�

sul�

piano�

oggettivo�e�su�quello�soggettivo.La�vicenda�concerneva�l’infortunio�di�un�operaio�caduto�a�terra�da�un�piano�alto�di�un�cantiere�

edile�“formalmente�chiuso”

(la�concessione�edilizia�era�scaduta�da�tempo),�il�quale�si�trovava�in� quel�

cantiere�

in�

quanto�

il�

datore�

di�

lavoro/legale�

rappresentante�

della�

società

appaltatrice�

aveva�

chiesto�

allo�

stesso�

di�

“ritirare�

dei�

materiali�

che�

avrebbero�

dovuto�

essere�

utilizzati�

in

un� altro�cantiere”.

Per�

quanto�

concerne�

il�

committente�

ed�

il�

coordinatore�

per�

l’esecuzione�

dei�

lavori,�

alcun� rimprovero�

può�

essere�

mosso�

nei�

loro�

confronti,�

in�

quanto�

“le�

omissioni�

loro�

contestate�

presuppongono�

adempimenti�

esigibili�

soltanto�

in�

costanza�

di�

un�

cantiere�

effettivamente� operativo�e�dell’effettivo�svolgersi�dei�lavori�su�di�esso”.

LA�GIURISPRUDENZA�PENALE�

21Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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• Secondo�

la�

Cassazione�

(cfr.�

Cass.�

Penale�

,�

sez.�

III,�

n.�

7209/2007),�

In�

materia�

di�

infortuni�

sul� lavoro�

in�

un�

cantiere�

edile,�

il�

committente�

rimane�

il�

soggetto�

obbligato�

in�

via�

principale�

all'osservanza�degli�obblighi�imposti�in�materia�di�sicurezza,�ex�art.�6�del�D.

Lgs.�14�agosto�1996� n.�494,�come�modificato�dal�D.

Lgs.�19�novembre�1999�n.�528,�atteso�che�l'effetto�liberatorio�si�

verifica�solo�a�seguito�della�nomina�del�responsabile�dei�lavori

e�nei�limiti�dell'incarico�conferito� a�quest'ultimo.

• Secondo�

la�

Cassazione�

(cfr.�

Cass.�

Penale�

,�

sez.�

IV,�

n.�

8096/2014),�

il�

coordinatore�

per� l'esecuzione�dei�lavori,�oltre�ai�compiti�che�gli�sono�affidati�dall'art.�5�del�D.Lgs.�n.�494�del�1996,� ha�

un'autonoma�

funzione�

di�

alta�

vigilanza�

riguardante�

la�

generale�

configurazione�

delle�

lavorazioni,�

e�

non�

anche�

il�

puntuale�

controllo,�

momento�

per�

momento,�

delle�

singole�

attività lavorative�

che�

è

demandato�

ad�

altre�

figure�

operative�

[…]�

Il�

datore�

non�

risponde�

delle�

lesioni�

occorse�

al�

lavoratore�

in�

presenza�

di�

comportamenti�

abnormi�

di�

quest'ultimo�

e,�

laddove�

tale� abnormità

non�

si�

riscontri,�

l'avvenuta�

nomina�

del�

coordinatore�

per�

l'esecuzione�

dei�

lavori�

non�

vale�ad�esonerarlo�dalle�conseguenze�dell'omissione�delle�cautele�antinfortunistiche�[…]

LA�GIURISPRUDENZA�PENALE�

22Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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• (continua�Cass.�Penale�,�sez.�IV,�n.�8096/2014)�[…]�Il�datore�di�lavoro,�destinatario�delle�norme� antinfortunistiche,�

è esonerato�

da�

responsabilità

quando�

il�

comportamento�

del�

dipendente,�

rientrante�

nelle�

mansioni�

che�

gli�

sono�

proprie,�

sia�

abnorme,�

dovendosi�

ritenere�

tale�

il� comportamento�

imprudente�

del�

lavoratore�

che�

sia�

consistito�

in�

qualcosa�

radicalmente,�

ontologicamente

lontano�dalle�ipotizzabili�e,�quindi,�prevedibili�imprudenti�scelte�del�lavoratore� nell'esecuzione�del�lavoro.

•Secondo�

la�

Cassazione�

(cfr.�

Cass.�

Penale�

,�

sez.�

III,�

n.�

1471/2013),�

La�

qualifica�

di�

direttore�

dei� lavori�

non�

implica�

automaticamente�

la�

responsabilità

per�

la�

sicurezza�

sul�

lavoro�

ben�

potendo�

l'incarico�di�direttore�limitarsi�alla�sorveglianza�tecnica�attinente�all'esecuzione�del�progetto.

LA�GIURISPRUDENZA�PENALE�

23Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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Il�

D.lgs.

231/2001�

“Disciplina�

della�

responsabilità

amministrativa�

delle�

persone� giuridiche,�delle�società

e�delle�associazioni�anche�prive�di�personalità

giuridica”

ha�introdotto�

per�

la�

prima�

volta�

in�

Italia�

la�

responsabilità

in�

sede�

penale�

degli�

enti�

per�

alcuni�

reati�

commessi� nell’interesse�o�a�vantaggio�degli�stessi,�da�persone�che�rivestono�funzioni�di�rappresentanza,�di� amministrazione�

o�

di�

direzione�

dell’ente�

o�

di�

una�

sua�

unità

organizzativa�

dotata�

di�

autonomia�

finanziaria�

e�

funzionale,�

nonché

da�

persone�

che�

esercitano,�

anche�

di�

fatto,�

la�

gestione�

e�

il� controllo�

dello�

stesso�

e,�

infine,�

da�

persone�

sottoposte�

alla�

direzione�

o�

alla�

vigilanza�

di�

uno�

dei�

soggetti�

sopra�

indicati.�

Questa�

responsabilità

si�

aggiunge�

a�

quella�

della�

persona�

fisica�

che�

ha� realizzato�materialmente�il�fatto.

Tra�

le�

fattispecie�

di�

reato�

previste,�

nel�

2007�

sono�

stati�

aggiunti,�

con�

l’art.�

25Ͳ

septies,�

i�

reati�

di� omicidio�

colposo�

e�

lesioni�

gravi�

o�

gravissime,�

commesse�

con�

violazione�

delle�

norme�

sulla�

tutela�della�salute�e�sicurezza�sul�lavoro�(artt.�589�e�590,�co.

terzo�c.p.).

Rapporto�tra�leggi�speciali� D.Lgs.�231/01�e�D.Lgs.�81/2008

24Ad�uso�di�ricerca�e�studio�Ͳ

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La�

modifica�

introdotta�

rappresenta�

una�

rivoluzione�

anche�

da�

un�

profilo�

operativo,�

in� quanto�è

evidente�la�necessità

di�coniugare�il�sistema�di�regole�poste�a�fondamento�della�

responsabilità

amministrativa�

dell’ente�

con�

la�

complessa�

disciplina�

prevista�

nel�

settore� antinfortunistico�ed�in�materia�di�igiene�e�salute�sul�lavoro.

L’attenzione�

del�

legislatore�

nei�

confronti�

dei�

reati�

commessi�

con�

violazioni�

della� normativa�antinfortunistica�ha�trovato�conferma�con�la�previsione,�nell’ambito�del�testo� unico�

sulla�

sicurezza,�

dell’articolo�

30,�

il�

quale�

ad�

oggi�

è

un’imprescindibile�

norma�

di�

riferimento�

per�

qualunque�

Società

che�

intenda�

dotarsi�

di�

un�

modello�

organizzativo� idoneo�a�proteggerla�in�caso�di�infortunio.�

Rapporto�tra�leggi�speciali� D.Lgs.�231/01�e�D.Lgs.�81/2008

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