Giugno italia

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Revista Budo International Italia. Arti marziale e sport da Combattimento. Edizione Giugno'2013

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E' grazie alla serie “KungFu”, basata su un'idea ori-ginale di Bruce Lee e so-prattutto ai film dello stes-so attore, che egli divenneun'icona inconfondibiledell'epoca, l'immagine el'ambasciatore indiscutibi-le delle Arti Marziali in tutto il mondo.

BRUCE LEE

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Immagina un modo permigliorare le tue tecniche conun solo giorno di studio epratica. Sembra troppo belloper essere vero? Se è così,vorrai continuare a leggere peravere la prova di ciò che ilSistema Tattico dei punti dipressione (TPP) del Combathapkido ha realizzato per i suoinumerosi praticanti.

COMBAT HAPKIDO

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Nello scorso mese diFebbraio il Gran MaestroSteve Tappin, si è recato inSpagna per dirigere uncorso organizzato dallaTAOWS Academy e da SifuSalvador Sanchez, nellacittà di Murcia. Dopo ilseminario, Sifu SalvadorSanchez, in compagnia diDavid Gonzalo Smith, ebbeun incontro con il GranMaestro e i l risultato èl'intervista che vi mostriamoqui, che crediamo possaessere molto interessanteper gli appassionati di ArtiMarziali.

TAOWS ACADEMY

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Una cosa è certa: chi ha studia-to (o studia) con i giapponesi deldopoguerra, si trovò di fronte (oci si trova adesso) al serio pro-blema della comunicazione quo-tidiana. Così è successo a me epenso anche a molti altri...Al giorno d'oggi, intelligente-

mente, alcuni maestri hanno in-trodotto la dialettica nel Bugei,come forma di esaltazione di unabuona convivenza nell'era dellaglobalizzazione.

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BUGEI

UN GIORNALE SENZA FRONTIEREBudo International è senza alcun dubbio la rivista diArti Marziali più internazionale del mondo. Siamoconvinti di vivere in un mondo aperto. Gli unici confinisono quelli che la nostra mente vuole accettare. Cosìcostruiamo, mese dopo mese, una rivista senzafrontiere, dove ci sia spazio per tutte le informazioniche interessano ai praticanti, qualunque sia il loro stile.

BUDO INTERNATIONAL NEL MONDOBudo International è un gruppo editoriale internazionale che lavora nell’ambitodelle Arti Marziali. Raggruppa le migliori aziende che lavorano nel settore ed èl’unica rivista al mondo pubblicata in sette lingue diverse e che viene diffusa inoltre 55 Paesi di tre continenti tra cui: Italia, Francia, Spagna, Portogallo,Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Australia, Svizzera, Olanda, Belgio,Croazia, Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Messico, Perù, Bolivia,Marocco, Venezuela, Canada, Senegal, Costa d’Avorio…

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Dmitri Skogorev, l'autore, èuno dei grandi delle ArtiMarziali russe; dietro quegli

occhi da lupo, c'è un Maestro delle ArtiSlave, uno che viaggiando in tutto ilmondo ha portato a conoscenza deimetodi rivoluzionari di concepire i lcombattimento, che si svilupparono nellavecchia Unione Sovietica.

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ARTS MARTIAUX RUSSES

Il Taiji Festival è un importante radunoitaliano delle scuole di stili interni organizzatodal PWKA Club Italia. Si svolge all'internodella mostra Officinalia nel parco del Castellodi Belgioioso (PV) e vede la presenza dinumerosissimi appassionati e scuole chepartecipano da tutta Italia. Quest'annoBUDO INTERNATIONAL si è recata, nellapersona di Nicola Pastorino, sul posto perriportare l'evento intervistando alcuni deiMaestri partecipanti.

TAIJI FESTIVAL BELGIOIOSO

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Tutti gli appassionati di Kung Fu Cinese avrannosicuramente sentito numerose leggende sui famosimaestri del passato e sulle loro mirabolanti gesta aldi là delle leggi della fisica. Quante volte hoalimentato la mia fantasia e scaldato il mio cuoreascoltando i racconti del Sifu Cangelosi che cinarrava storie su personaggi quasi mitologici comeZHAN SAN FENG o TUNG HAI CHUAN, o del suomaestro FU HAN TUNG; persone in grado diproiettare la propria energia fuori dal corpo fino acolpire le persone con forza incredibile a distanza.

TAI CHI CHUAN

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Il primo passo della “crescita” nellaformazione tradizionale dell'Hung GarKung Fu viene vissuto dai praticanticon l'apprendimento della formaprincipale del sistema, la Gung GeeFook Fu Kuen, o “Conquistare ilMovimento della Tigre”.

HUNG GAR KUNG FU

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Direttore editoriale: Alfredo Tucci, e-mail: [email protected]. Facebook:http://www.facebook.com/BudoInternationalItalia. Traduttor: Leandro Bocchicchio, Marcos Bava.Pubblicità e Redazione: Nicola Pastorino, e-mail: [email protected] Hanno collaborato: Don Wilson,Yoshimitsu Yamada, Cass Magda, Antonio Espinós, Jim Wagner, Coronel Sanchís, Marco de Cesaris, LillaDistéfano, Maurizio Maltese, Bob Dubljanin, Marc Denny, Salvador Herraiz, Shi de Yang, Sri Dinesh, CarlosZerpa, Omar Martínez, Manu, Patrick Levet, Mike Anderson, Boulahfa Mimoum, Víctor Gutiérrez, FrancoVacirca, Bill Newman, José Mª Pujadas, Paolo Cangelosi, Emilio Alpanseque, Huang Aguilar, Sueyoshi Akeshi,Marcelo Pires, Angel García, Juan Díaz. Fotografi: Carlos Contreras, Alfredo Tucci.

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gni vero risveglio spirituale arriva con lostesso volto, quello di sorpresa.

È divertente come "a toro passato" sicontano le cose; le leggende sono forgiatedalla mano della memoria selettiva delprotagonista, mentre il resto del mondo che

convive con quest'opinione, con questa stessa lunghezzad'onda, s'incarica di forgiarla a mito.

Immaginiamo sempre le epifanie dei grandi uomini dellastoria come un momento culmine: concentrati e raccolti inse stessi ... coscienti di come l'arrivo del destino toccamagicamente il loro spirito. La vera immagine di questomomento somiglia più al viso che uno ha quando si alza,con l'occhio gonfio e la cispa in resta ... storditi, assenti edisorientati.

L'età dà a uno la capacità di riconoscere quei momenticome sono, non solo in se stesso ma anche negli altri,perché per fortuna, gli anni, mentre mettono gli occhiali alfisico, li tolgono allo spirituale.

Lo spirituale, quando vero, dista molto dall'essereprosaico, ma per noi Occidentali, eredi di una culturagiudaico cristiana e che siamo stati educati nella moralecostruita in funzione del concetto del bene e del male (perlo più con uso ambivalente), il volto di sorpresa è semprevolto di stupore.

Due sono le principali ragioni perché questa costantenon fallisce: la prima, l'assoluta ignoranza, l'aver sostituitol'esperienza diretta, come base della costruzione dellospirituale, con la fede. La seconda: l'ottimismo spiritualeche sgrana ogni "salvazionismo” ... perdonate ilneologismo; si dice delle religioni delle quali, a uno toglie lecastagne dal fuoco, le azioni eroiche di un intermediario".

Il "salvazionismo" relega la responsabilità propria delrisveglio e della vita stessa sulla base di due premesse:"fai come ti dico e tutto andrà bene", e "non tipreoccupare a pensare, l'ho già fatto io per te".

L'ottimismo spirituale sorge irrimediabilmente dalla moraledel bene e del male: io tolgo il male e resto con il bene ... e ilgioco è fatto. Stupendo! Facile! Tanto facile come il "fai date", ma qui, come in quei puzzle di seconda mano, quandosi montano, manca sempre qualche pezzo...

Uno dei problemi del bene e del male è che i pezzis'incastrano ai nostri occhi perché vogliamo incastrarli,abbiamo bisogno di incastrarli! La verità è ben diversa:tutto il bene di qualcuno è il male per un'altra persona; seio compro in una macelleria, sto pregiudicando l'altrotogliendogli la sua opportunità. È inevitabile: quandofavorisci uno, smetti di favorire molti. Come vedete perfinofacendo "il bene" il male alza la sua testa. La stessadialettica è applicabile al male, perché il male di qualcuno,sarà sempre il bene di altri. La natura nel suo impeccabiledivenire l'insegna costantemente, con la sua silenziosaimplacabile e onnipresente legge nella quale ogni vita siregge sulla morte di qualcosa.

Direte voi: e allora, senza morale che cosa può orientaree dirigere le nostre vite? Domandarsi è senza dubbio ilprincipio di ogni risveglio. Dubitare ci mantiene all'erta ... ilviso di stupore è in fin dei conti un segno di essere sulla

buona strada. Mettere in discussione la natura delle cosenon è un esercizio spurio, è la base per l'indispensabiletrasgressione che precede ogni epifania. Per quantoriguarda il mondo spirituale non è diverso, tuttavia il caricodella nostra morale è tanto forte che finiamo pertrasportare le sue tare perfino nei nostri cambiamenti discenario. Le religioni "nuova era" forgiate in Occidente,disperdono anche quel soffio di semplicismi ed diottimismo antiquato che ereditiamo del passato.

Da un'altra ottica e più in là del religioso, queste altreforme di "religioni moderne" basate sulla morale delsolidale e che tanto influiscono sui più giovani, zoppicanodalla stessa zampa.

Risvegliare la verità è contrapposto al semplicismomorale, ma credimi, quel viso che riconosco nei miei amiciogni volta che si accende una luce, è tutto un poema.Storditi, scioccati si domandano che sta succedendo,perché il mondo non è come credevano che fosse esempre, inevitabilmente, sorge la tentazione di fare unpasso indietro, perché amiamo il conosciuto in modo taleche perfino davanti all'assoluta constatazione del nostroerrore, vogliamo aggrapparci ad esso.

Ogni risveglio è un salto nel vuoto dell'ignoto e per tantoche l'occulto possa attrarci misterioso con la magia delsuo incantesimo, temiamo l'oscurità che lo avvolge fino atal punto che molti, arrivato il momento di aprire gli occhiscelgono la ritirata. Le memorie popolari sono piene diproverbi che sostengono questa verità come quello di“vale più il cattivo conosciuto che il buono da conoscere "o "vale più un uccello in mano che cento che volano"ecc...

L'anticonformismo è la forza motrice dell'evoluzione el'ambizione del sapere l'unica positiva; castrati da unacultura "buonista", da una morale sempre semplicista, gliocchi dello spirito non possono guardare e vedere quelloche "è" bensì quello che piacerebbe che fosse. Ricostruirela nostra visione è un processo che si può fare solo in"manuale", perché l'automatico si alimenta dall'inerzia e,per seguire con i detti...”la capra tira al monte” (proverbiospagnolo che sta per: si tende a fare sempre ciò che si haimparato da bambini, o quello che ci è stato insegnato, oquello che si è abituati a fare. n.d.t.- dicho español para:uno siempre hace lo que ha aprendido de pequeño, o loque le han enseñado, o lo que esta acostumbrado a hacer- n.d.t.)

La natura della mente è semplificare, automatizzare,ripetere e risparmiare energia. La mente è parsimoniosafino a cancellare i fotogrammi delle nostre palpebre mentresi chiudono! (o qualcuno di voi si rende conto e vede neroquando succede? Ah! ora si li vedi?... Ingannevole mente!)

Ogni ardore consuma tonnellate di energia, ogni"illuminazione" si basa su questo sperpero enorme chesignifica l'atto del rendersi conto. Ma voi, cosa preferite?Guardare e vedere? O inventare la realtà? Tutto ha unprezzo e nell'evoluzione spirituale non è diverso; ognirisveglio è un naufragio di ciò che siamo e implicanecessariamente un momento di stupore, uno di dubbio eun altro di disorientamento.

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“L'ombra non esiste; quello che tu chiamiombra è la luce che non vedi”.

Henri Barbusse

“L'uomo onesto non teme la luce né l'oscurità”.Thomas Fuller

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Una volta oltrepassata questa soglia, gli occhi si abituano allapenombra, la grotta non risulta essere così buia comepensavamo e, tra le ombre distinguiamo con gioia le sagomeamiche di altri che prima di te hanno osato entrare, fratelliche allungano la loro mano, sorrisi caldi, mani calde egenerose, perché niente unisce tanto quanto i vissutiestremi, e nulla è più estremo di morire a ciò chesiamo per lasciare nascere ciò che ancora nonsiamo. Come il verme, nella nostrametamorfosi costruiamo il bozzolo dellanostra descrizione del mondo, per poi,sia coscientemente siainconsciamente distruggerlo erinascere come farfalle.

Il mondo spirituale, come ilmondo fisico, non è quello chevogliamo che sia, bensì quello cheè. Ogni tipo di forza, energia,consapevolezze e tensionicompongono un mare magnumintessuto in cappe rette dallaloro stessa natura, mutevoli,ambigue, armonizzate o inconflitto. Per questo, ognicammino di apprendimento,ogni mappa ereditata, pertanto raffinata che sia, esige diessere usata da uno spiritoinquisitivo ma aperto; il quale aniente crede, ma niente nega;vestito con l'umiltà di chi ignora,ma investito della determinazione diun generale.

No, non è per niente facile guardareper vedere e mantenere la necessarialucidità affinché nei meandri della mente nonsi perda il Nord di ogni fiume ... per arrivareal mare. Alla fine, non c'è saggezzaspirituale alcuna che si regga sullacaparbietà di qualsiasi dottrina costruita dauomini. È e sarà sempre necessario cheogni individuo si svegli guardando le cosedi fronte, e quel giorno, quello della suaepifania, cisposo e spaventato, di sicuronon avrà il viso che tutti diamo alparadigma del saggio. Stupore, sorpresa,stordimento, sono più segni di crescitaspirituale che nessun altri.

Alfredo Tucci est General Manager deBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.Email : [email protected]

Foto della copertina per cortesia di Michael Tudela

http://www.facebook.com/BudoInternationalItalia

Traduzione: Chiara Bertelli

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La Nascita di un MitoIl Furore della cina colpisce Ancora, debuttain Occidente

Al giorno d'oggi riusciamo adaccettare molte cose nel nostro viverequotidiano, soprattutto i più giovani,come se ci avessimo convissuto da tuttauna vita. D'altronde, mezzi tecnologici diuso comune come i computer, i portatili,Internet, telefoni cellulari, videoconferenze, ecc., fino a poco tempo fanon erano conosciuti ne util izzati enonostante ciò, adesso sono strumentiimprescindibili per il lavoro e il tempolibero della maggior parte della gente,special modo dei giovani. Quandotentiamo di spiegare com'era la nostraesistenza prima di tutto questo, ciguardano come se provenissimo dallapreistoria. Se estrapoliamo il concetto elo applichiamo al tema delle Arti Marziali,succede lo stesso, sembra che sianoparte della nostra vita da sempre, manon è proprio così; fino alla fine del 1973queste non si diffusero in manieradefinitiva nel nostro paese. In Europa enegli Stati Uniti erano conosciute già damesi mentre in altri paesi erano divenutefamiliari da circa un annetto.

La loro divulgazione fu possibile graziealla serie “Kung Fu”, basata su un'ideaoriginale di Bruce Lee e soprattutto aifilm dello stesso attore, diventato cosìun'icona inconfondibile dell'epoca,immagine e ambasciatore indiscutibiledelle Arti Marziali in tutto il mondo.

Quanto leggerete di seguito è lanascita di un mito e tutto quello che neconseguì. Questa è la sua storia.

Nello sforzo di essere imparziale, misono imbarcato in questo “viaggio nelpassato” insieme a Francesc Fernandez,uno dei tanti che lo ha vissuto a suavolta.

E questo è il risultato.

Il “Prima”Nel 1973 le pell icole occidentali

facevano furore quando venivanoproiettate e se avevano dell'azione icinema si riempivano. In esse vi eranocerti aspetti o denominatori in comune: Iprotagonisti, quando combattevano,tiravano pugni con grandi traiettoriecircolari, mescolando un po' di pugilatoe rissa di strada. A malapena sivedevano schivate, addirittura c'era unoscambio di colpi, con l'intento di vederechi era il più forte o chi resisteva più alungo; non si schivavano i colpi, questo

si faceva solo con i“bifolchi”.

Ovviamente, partendoda queste premesse, i piùcorpulenti e forzutif inivano sempre colprevalere, gli eroi dei filmdovevano ingegnarsi constrategie e trucchetti pervincere contro i più forti.

Normalmente gli scontrierano uno contro uno, eraconsiderata un infamiaattaccare due alla volta ununico avversario. I più vilie detestati erano gli attac-chi alle spalle, con un col-tello, o con una bottigliarotta. Quando spuntava-no questi oggetti, il pub-blico entrava in appren-sione e l'eroe, per la suadestrezza o per un colpodi fortuna, usciva vincito-re da quelle situazioni,anche se sappiamo tuttiche questa è una chime-ra. Cosa si poteva faredavanti ad un attacco conarma bianca? In qualsiasiscena quando il protago-nista veniva attaccato damolti avversari, venivainevitabilmente neutraliz-zato e fatto prigioniero.Cosa poteva fare di frontea un attacco di numerosiaggressori? Questi erano icanoni che vigevano inogni produzione cinema-tografica di quegli anni…

“Il Dopo”Arrivano le ArtiMarziali..

Il 21 Ottobre del 1973,fu annunciato dalla Televisione Spagnolal'episodio pilota di una nuova serieintitolata “Kung Fu”. Sarebbe andata inonda, per il suo debutto, la domenicasera e se avesse avuto successo,sarebbe stata messa in palinsesto alsabato sera, ovvero, nella fascia oraria dimaggior ascolto, che era riservata aimigliori programmi e alle serie tvdell'epoca.

Durante gli annunci si vedeva un“cinese” (tutti gli orientali erano cinesi)che faceva stranissimi movimenti e siestraeva un coltello come se nientefosse. Giorni prima della suatrasmissione, tutti i giovani e non solo,

parlavano della serie. In tutte quelleconversazioni veniva fuori la stessadomanda: Cos'è questo Kung Fu? Sipensava che fosse i l nome delprotagonista, ma il 28 Ottobre del 1973,data della sua prima messa in onda, tuttii dubbi furono dissipati, quello era ilnome del “karate cinese”.

Fosse quello che fosse, fu unasorpresa per grandi e piccini e non lasciònessuno indifferente, catturandol'attenzione di tutti tanto per il modo dicombattere, che per i suoi contenutifilosofici. Era di grande impatto, non siera mai visto nulla di simile. Il giornoseguente e in quelli a venire, tutti i

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Bruce Lee

Testo: Francesc Fernández & Pedro Conde

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ragazzini di quartiere e i giovaniimitavano le posizioni e i colpi della serie.In una settimana, i bambini nongiocavano più a indiani e cowboys,nemmeno ai Romani, con bastoni chesimulavano le spade; al loro posto,eseguivano strane posture, spiccavanosalti, tiravano calci e colpivano a manoaperta. La serie divenne un fenomenosociale in Spagna, fu premiata con un TpDe Oro (I l TP de Oro è un premiospagnolo, organizzato dalla rivistaTeleprograma, ndt) al miglior attorestraniero, il compianto David Carradine,e si guadagnò simili riconoscimentianche in altri paesi…

Secondo i dati da noi raccolti, nelvecchio continente fummo i primi avederla. In Francia avrebbe debuttato il13 Apri le del 1974, in Belgio i l 24Novembre, in Olanda il 13 Dicembre, inGermania il 27 Settembre 1975 e in Italianell'Aprile del 1975. “Kung Fu” era unserial tv statunitense, fu premiato varievolte con l'”Emmy Award”, tra cui quelloper la miglior regia e ricevette numerosenominations in diverse categorie ancheai “Golden Globe”. Prodotto dallaWarner Bros e trasmesso dalla catenatelevisiva ABC tra il 1972 e il 1975.Venne creato da Ed Spielman, consceneggiatura del co-produttore

Hermann Miller, diretto da Jerry Thorpe econ una musica, che buona parte di noicanticchiava, composta da Jim Helms.Comprendeva un episodio pilota, oltre a62 puntate di 50 minuti di durata, chefurono trasmesse nell'arco di trestagioni. L'episodio pilota vennetrasmesso negli Stati Uniti il 14 Ottobredel 1972, dove inizialmente s'intitolava“The Warrior”.

La serie raccontava le avventure di unsolitario monaco cinese Shaolin,chiamato Kwai Chang Caine (interpretatoda David Carradine da adulto, da KeithCarradine da giovane e da RadamesPera da bambino), che viaggiava

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Reportage

attraverso il selvaggio West americano usando come unicaarma la sua abilità nelle Arti Marziali e la forza interiore della suafilosofia di vita, il Taoismo. Il suo proposito era di incontrare ilfratello da parte di padre, Danny Caine, e cominciare una nuovavita in famiglia. Kwai Chang Caine fu obbligato a fuggire dallaCina dopo aver ucciso accidentalmente i l nipotedell'Imperatore.

Poco a poco, dal momento che stavamo vedendo alcuniepisodi, ci si rese conto che nei cinema stavano proiettando deifilm di “Kung Fu”, dove in alcuni si combatteva con le spadementre in altri lo facevano a mani nude.Nonostante queste “piccole” differenze,entrambi avevano un comune denominatore:l'incredibile successo al botteghino. Per lacritica cinematografica era nato un nuovogenere, quello dei film di “karate” prima eche dopo un po' di tempo vennero catalogatie definiti di “Kung Fu”. Ai suoi albori, questocinema fu una vera sorpresa, la novità di ciòche non si era mai visto sino ad allora.Tuttavia c'era il pericolo (dovuto al successoiniziale) che diventasse una modapasseggera, mancava “ancora qualcosa”,doveva sbocciare del tutto, esplodere…

Seguendo il percorso che portò lo“Spaghetti Western” a trasformarsi in ungenere riconoscibile, doveva ancora arrivare ilfilm definitivo, quello di riferimento, quello cheavrebbe prodotto l' impulso finale, chesarebbe arrivato al grande pubblico e sarebbestato riconosciuto da appassionati e seguacidel genere. Come avrete immaginato, mi storiferendo a quella che viene considerata come“l'opera simbolo” del genere, almeno di quelmomento e per molti anni, “I tredell'Operazione Drago” (1973), prodotta non

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a caso dalla Warner Bros, la stessa chefinanziò il serial “Kung Fu”. In effetti,questa pellicola che uscì nel nostropaese il 9 maggio del 1974, segnò unprima e un dopo nel genere appena

conosciuto qualche mese addietro suinostri schermi insieme a “Il furore dellaCina colpisce ancora”, anch'essa conprotagonista l'artista marziale piùcarismatico di tutti i tempi, Bruce Lee.

C'è sempre un punto di svolta in ungenere cinematografico, i più nasconoda un'opera simbolo alla quale seguonomolte altre che sfruttano la sua scia easpirano a superarla. Altri si trasformano

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in mode che arrivano al punto di maturazione con laloro opera “magna”. Come dicevo in precedenza, il

filone delle Arti Marziali o di “Kung Fu” percorre una strada moltosimile a quella dello “Spaghetti Western”. Nel caso che ci riguarda, arrivò per

primo sui nostri schermi “Il furore della Cina colpisce ancora”, che fu la novità,l'inizio del genere e in ogni caso non ebbe un'accoglienza molto calorosa, aldilàdei giovani che rimasero stupiti da ciò che non avevano mai visto, le Arti Marziali.

Anche se avevano già dei riferimenti circa gli argomenti del loro genere preferitofino a quel momento, il “western violento”, queste gli offrivano qualcosa in più. Tuttociò non comportò un passaggio “traumatico” per scegliere un genere o l'altro, anchese per l'ansia di conoscere qualcosa di nuovo, le Arti Marziali, la gioventù si riversòsu di esse non solo andando al cinema, ma riempiendo i pochi dojo che c'eranoall'epoca. Con l'arrivo de “I 3 dell'Operazione Drago”, si ebbe un salto di qualità nelgenere, che si assestò e si estese al grande pubblico. Fu l'esplosione, il punto dipartenza per tutti coloro, non solo per il cinema, che aldilà dei film si sentivano attrattidalle Arti Marziali orientali.

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Entra in scena il DragoLa questione, aldilà di come furono

definiti questi film, è che tanto le seriequanto le pellicole, rivoluzionarono ognicosa; moltitudini di persone volevanoimparare quei sistemi di combattimento eparecchi furono stimolati a conoscerne lerelative filosofie. Tra le serie e i pochi filmallora in programmazione, un cinesecominciò presto a mettersi in evidenza sututti gli altri; chiunque lo vedeva rimanevaattonito e sbalordito dall'abilità di quelmaestro, “campione di tutte le specialitàdel combattimento”, i l quale sin daragazzino, aveva iniziato ad allenarsi neltempio di Shaolin. Un prodigio nell'artedel combattimento, mai visto prima adora, i l suo nome era…Bruce Lee,protagonista de “Il furore della Cinacolpisce ancora”.

Questi erano i commenti dell'epoca:“Curioso titolo per un film di Hong

Kong, con protagonista un cineseesperto di “Kung Fu” e girato inThailandia”

Oggi come oggi, sarebbe totalmenteridicolo e incoerente, ma senza dubbioallora era un titolo assai azzeccato. Nella26° edizione del Festival di Cannes che sicelebrò dal 10 al 25 maggio del 1973, lacasa di distribuzione Cathay Films Ltd.che annoverava soprattutto le produzionidella Golden Harvest, presentò il suocatalogo.

E' opportuno sottolineare che laCathay aveva aperto da poco tempo unasua rappresentanza in Europa,precisamente al 129/131 di Oxford Streeta Londra, che in quel momento era laMecca dei seguaci di Bruce Lee e dellesue pubblicazioni, per acquisire materialegrafico e varie informazioni. Sebbenefosse poco quello che si poteva reperirein quegli anni, quando sul “PiccoloDrago” si facevano soprattutto un saccodi congetture, ella contribuì a fornireinformazioni preziose.

Coloro che videro i film rimasero stupitida un nuovo modo di fare cinema. Da unpunto cinematografico queste pellicolemancavano di molte cose,indubbiamente divertivano e piacevano atutti gli spettatori questo si, ma mai

nessun critico si espressepositivamente nei loroconfronti. Nonostante ciò leproduzioni, dato il bassocosto dei diritt i didistribuzione, si

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affrettarono a comprare alcuni titoli, traquesti “Hapkido”, “The One-armedBoxer” (“Con una mano ti rompo, condue piedi ti spezzo” ndt.), “Beach of theWar Gods”, “The Big Boss” (“Il furoredella Cina colpisce ancora” ndt.), “Fist ofFury” (“dalla Cina con furore” ndt.), ecc..

Al concorso cinematograficoaccorsero diversi distributori spagnoli,nella fattispecie Incine che acquistò idiritt i di due pell icole che avevanobattuto i record d'incasso in Oriente edentrambe con protagonista un tale BruceLee. Decisero di doppiarle e di far uscirela prima che era stata girata. Siccomenessuno sapeva granchè di quello stiledi combattimento, la distribuzione Incineintitolò il film con qualcosa che in teoriatutti conoscevano e potevanoidentificare e accostare a quei movimentisconosciuti, perciò lo chiamò “Karate amuerte en Bangkok”, che debuttò aMadrid il 6 Aprile del 1973 e a Barcellonadue settimane dopo, precisamente il 21.

Questo vuol dire che Bruce Lee arrivònel nostro paese prima della serie “KungFu”. Il film aprì “la stagione” di questogenere, ottenendo inizialmente unatiepida accoglienza, ma nei mesisuccessivi fu un enorme successo albotteghino. L'incasso complessivo dellapellicola fu di 323.522 euro e fu vista da1.340.560 spettatori. Nel 1981 la casadistributrice Ados Films se ne assicurò idiritt i e lo ripropose nelle saleincassando quell'anno 612.890 euro perun totale di 694.192 spettatori.

Da quel momento, con l'intenzione diottenere lo stesso successo, altredistribuzioni inclusero nei titoli delle loroproduzioni i l termine identif icativo“Karate”. Più tardi sarebbe cambiato con“Kung Fu”, ma prima di allora uscironouna ventina di lungometraggi del generecon il vecchio attributo.

La cosa rilevante era che con la messain onda del serial “Kung Fu”, lapopolarità delle Arti Marziali andava “increscendo” settimana dopo settimana eaumentava l'interesse degli spettatoriverso di loro.

Logicamente tra i vari esperti e maestrice n'era uno che spiccava su tutti, BruceLee. Chi aveva avuto l'opportunità divederlo in azione, ne parlava con grandeenfasi ed esaltazione. Tutti imitavano isuoi gridolini, le posizioni e emulavano isuoi colpi, chiunque sognava dicombattere come lui. Passò un bel po' ditempo prima che “Il furore della Cinacolpisce ancora” fosse tolto dalle saleche lo proiettavano a Madrid eBarcellona, specialmente in doppiaprogrammazione, per passare ai cinemadi periferia, che erano quelli in cui eraconsentita l'entrata ai minorenni.

Finalmente, anche coloro che stannoscrivendo questo articolo poteronoentrare per ammirare quel fantasticoGuru, all'inizio però…che delusione eimpazienza..! No smettevano mai diparlare e Bruce Lee con combatteva!!Sono sicuro che tutti avevano pagato il

biglietto per vederlo in azione: saràvero tutto quel lo che dicono edescr ivono di lu i? Quel momentosembrava non arrivare mai, la primaparte del lungometraggio sembravainterminabi le, ma al la f ine, nel lafabbrica di ghiaccio, comincia acombattere e…effettivamente, nessunoaveva esagerato una virgola su di lui,era veramente fantastico, nessuno gliera lontanamente paragonabile vederlolottare, t i lasciava sempl icementeesterrefatto e ipnotizzato. Quel modo dicombattere era indescrivibile, aldilà delfatto che aveva un carisma speciale,qualcosa che catturava le masse, eranecessario vederlo per crederci, eraqualcosa che non si poteva raccontare,solo v ivere. Come descr iverequell'abilità marziale, quel talento e ilmagnet ismo che i r radiava? Comeparagonare Bruce Lee a DavidCarradine o a quei “cinesi volanti” cheapparivano sul grande schermo? Sedopo 40 anni ancora non ci sono statidegni successori, come paragonarlo aiprotagonisti delle prime pellicole di“Karate” che uscirono? Non è chefosse ad anni luce da loro, non sipoteva stabi l i re un metro dicomparazione semplicemente perchénon esisteva… Quel grado di maestrianon aveva pari con nessun altro attoreo maestro, era arte in movimentoelevata alla perfezione assoluta.

Nasce il MitoBruce lee con appena un solo film,

polverizzava tutti i clichè che esistevanoallora nell'arte del combattimento inoccidente, al punto che, a tutti livelli, sipuò parlare di un prima e di un dopo.Esagerato? Per i più scettici, basteràdare un' occhiata retrospettiva al livellocinematografico tra il “prima” e il “dopo”la comparsa di Bruce Lee.Precedentemente all'arrivo del “PiccoloDrago” il concetto di lotta era ridotto auna serie di colpacci di destro-sinistro,tipo John Wayne o Bud Spencer &Terence Hill. Erano i tempi in cui solograndi supereroi potevano mettere kocon un solo colpo degli avversari piùpiccoli, naturalmente. All'improvvisoappare Bruce Lee e stravolge tutto ciòcon un fi lm, per alcuni, con condue…Incredibile no?

In quegli anni era impensabile che sipotessero uti l izzare le gambe perqualcosa di più che una corsa o come incerti casi, per finire con un calcionequalcuno che era a già terra. VedereBruce Lee disarmare un avversarioarmato di coltello con un calcio, ebbe unincredibile impatto su migliaia dipersone. I fotogrammi di queicombattimenti rimasero impressi negliocchi di folle di spettatori.

Suppongo che tutto questo possasembrare esagerato ai giorni nostri, mase questo modo di combattere stupì inOriente, come non poteva farlo qui in

Occidente? Ricapitoliamo. Quando uscì“Il furore della Cina colpisce ancora”(“The big Boss”) il 31 Ottobre del 1971 aHong Kong, Bruce Lee sbalordì i lpubblico in generale e i crit ici inparticolare, a dispetto del fatto che nellaColonia Britannica le Arti Marzial i erano decisamente familiari. Per lacronaca, dopo l'apoteosi del successodella prima di Hong Kong, “Il furore della Cina colpisce ancora” uscìcontemporaneamente in 16 sale,qualcosa di veramente incredibile esorprendente a quel tempo, soprattuttoper una produzione locale, battendo tuttii record dal primo giorno di proiezione,incassando 372.000 dollari di HongKong in una sola giornata, con il tuttoesaurito in ogni sessione. Passando allastoria per riuscire ad incassare oltre unmilione di dollari in tre giorni, diventandorapidamente (19 giorni) il film campioned'incassi di tutti i tempi a Hong Kong,superando il precedente di 800.000dollari. Alla fine della sua permanenzanei cinema di Hong Kong, arrivò alla cifradi 3.197.416 dollari. Non fu un casoisolato, in altri paesi del sud est asiatico,come Malesia e Singapore, avvenne lastessa cosa. Giunti a questo punto, se inOriente, dove le Arti Marziali erano dicasa ed essendo abituale l'uso dei calciin combattimento, Bruce Lee sorpreseesperti e neofit i per la sua abil ità,(ricordiamo che nello scontro finale egliporta tre calci in sequenza, per questo lastampa specializzata lo soprannominò“Li Sanjio” “le tre gambe di Lee”) comenon potevano stupirsi i “laowai” (“occhirotondi” in cinese) o meglio, glioccidentali. La sua abil ità non lamostrava solo con i suoi calci, ma cilasciava esterrefatti anche il modo diportare i pugni, che erano imparabili edevastanti. Infine quella maniera dimuoversi che nel suo insieme eraindescrivibile, ineguagliabile. Che effettoavrebbe potuto avere in occidente dovenon conoscevamo le Arti Marziali? Comeparagonare Bruce Lee agli altri attoricinesi, quando questi, per tirare un calcioal viso, avevano bisogno di giraresvariate scene? In qualsiasi produzionedell'epoca si può apprezzare che primavenivano ripresi in posizione di guardia,dopo quando iniziavano il movimento einfine si utilizzava un vecchio trucco peresaltare la loro abilità, che consisteva nelmettere in ginocchio la persona chericeveva il calcio e in seguito riprendere ilpiede dell'attore che lo colpiva in faccia.

Significa che per registrare il calcioerano necessari diversi piani di ripresa.In compenso, con Bruce Lee le sceneerano lunghissime, con una notevolesuccessione di tecniche differenti filmateda un piano generale, dove non erapossibile utilizzare alcun trucco. Talecapacità, impensabile con le gambe, eracomparabile a quella dei suoi pugni. Allafine, nel suo insieme era qualcosa diinenarrabile e il pubblico, nonostantenon sapesse niente di arti da

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Reportage

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combattimento, percepiva e apprezzavail realismo delle scene del “Drago”.Bruce Lee semplicemente sorprendeva eimpressionava lo spettatore, che maiaveva assistito a qualcosa del generesullo schermo, nemmeno lontanamente,per cui non deve meravigliare nessunoche facesse milioni di proseliti in tutto ilmondo. Senza distinzione di razza oreligione, tutti cedevano all' “influsso”del “Drago”, chiunque aspirava a lottaree ad essere come lui. Così tanti giovani emeno giovani accorsero in massa nellepalestre o nei dojo più vicini a casa,impegnandosi e trovando la propriastrada in scuole o stili differenti.

All'inizio, nel nostro paese si praticavasolo Karate e Judo, ma poco a poco,arrivarono altre Arti Marzial i ,cominciando ad offrire una certa varietàdi discipline. Ricordo ancora, nei finesettimana, quando mi recavo ad

assistere ad alcune competizioni oancora quando andavo ad allenarmi nelrecinto della casa di campagna, dove mitrovavo con molti ragazzi, oggi stimatimaestri, che sognavano di ripetere legesta di Bruce Lee. Persone con le qualiabbiamo condiviso l'uscita dei film o concui ci si trovava al Rastro (MercatoPubblico) di Madrid in cerca di riviste olibri per ampliare le nostre conoscenze.Era un'epoca in cui non c'erapraticamente nulla e tuttavia c'era unagran richiesta. Peccato non esistesseancora Internet!!! Disgraziatamente oggialcuni di questi personaggi soffrono diamnesia e non ricordano checollezionavano e emulavano i l loroeroe…non mi meraviglia, essendo nella via del “Do” come potrebberoricordarsene?

D'altronde noi “altri”, anche se siamo“cresciuti” e percorriamo “rotte”

separate, non ci dimentichiamo dellenostre radici e dell'uomo che cambiò lenostre vite. E' possibile che i nostriattuali percorsi siamo distinti, ma èindiscutibile che se c'è stato possibileintraprenderli, lo dobbiamo anche aBruce Lee, icona e mito indissolubiledelle Arti Marziali e piaccia o no, dopo40 anni dalla sua scomparsa, il suo“trono” continua ad essere vacante.

Al di la di tutto mi pareun'ingratitudine, perché chi conoscebene il passato può migliorare il futuro,per lo meno da parte mia nonriconoscere che a livello marziale epersino a livello personale, ciò che sonoe dove sono arrivato lo devo a BruceLee, o per dirla tutta: grazie alla serie“Kung Fu”, grazie ai suoi film ho potutoconoscere le Arti Marzial i , per tutto questo, grazie “Piccolo Drago”,ovunque tu sia..

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Il Taiji Festival è un importante raduno italiano delle scuole di stili interni organizzato dal PWKAClub Italia.Si svolge all'interno della mostra Officinalia nel parco del Castello di Belgioioso (PV) e vede la

presenza di numerosissimi appassionati e scuole che partecipano da tutta Italia.Quest'anno BUDO INTERNATIONAL si è recata, nella persona di Nicola Pastorino, sul posto per

riportare l'evento intervistando alcuni dei Maestri partecipanti.La cornice suggestiva di un parco settecentesco e la compagnia di una trentennale mostra di cibi

biologici ed artigianato etico, spalleggiano il festival di TAIJI garantendo un buon afflusso dipersone.L'area dove avvengono le attività del festival è delimitata da una serie di Gazebo in una porzione

del grande prato, punteggiato da secolari magnolie e da una interessante raccolta di scultureesotiche. Purtroppo la vicinanza della enorme fiera del Festival dell'Oriente svoltasi a Milano hasicuramente levato risorse a questa iniziativa mirata esclusivamente agli stili interni di KUNG FUCinese, difatti la partecipazione sembra essere in flessione rispetto alle precedenti edizioni. Ilprevisto torneo di TUI SHOU purtroppo non ha avuto luogo, mentre la gara di forme, ed il restodelle attività si sono svolte regolarmente. Al margine dell'area troviamo una piccolatensostruttura che ha ospitato interessanti dibattiti e convegni, come ad esempio quello tenutodal Maestro Massimo Mori, al quale ho potuto assistere personalmente, sul suo progettoOSTEOTAO e l'interessante ricerca sugli effetti benefici della pratica del TAIJI sull'invecchiamentonaturale o patologico delle ossa. Purtroppo non sono riuscito ad intervistare i responsabili delle Scuole IWKA di Napoli ed

ELICOIDES del M° Enzo Simeoni e della M° Monica Architetto. La scuola era presente solo il 1 maggio con 80 persone , hanno presentato lo Swordfencing che è un particolare eserciziosviluppato dal Maestro Ken Van Sickle della Scuola Chen Man Ching.

Riporto ora qualche breve opinione rilasciata da alcuni dei partecipanti e le relative foto chenarrano meglio l'atmosfera della manifestazione.

Testo: Nicola Pastorino

Scuola NUOVO ORIZZONTE

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Maestro Walter LoriniPWKA

M° W.L. - Questo è il diciassettesi-mo anno che siamo qui al castello diBelgioioso, è un'idea che ho avutocon i miei istruttori un po' di anni faper cercare di far uscire tutte le scuo-le allo scoperto e quindi rendere visi-bili anche stili che erano relegati sol-tanto all'interno della propria scuola,validi ma non sempre conosciuti dalgrande pubblico. Siccome c'era lafiera Officinalia, che facevano già daprima del Tai Chi Festival, abbiamoabbinato il pubblico alle nostre disci-pline marziali e le due cose hannofunzionato; per cui è chiaro che lescuole vengono qua, si fanno vedere,si fanno conoscere, e il pubblicoviene..

B.I. -Da fuori città? M° W.L. - Sì, c'è un pubblico abba-

stanza locale chiaramente però neglianni è venuto pubblico anche da moltolontano, l'anno scorso è arrivato un pul-lman da Firenze, uno da Trieste, adessoci sono qui scuole di Terni, di Salerno,l'anno scorso c'era addirittura un pul-lman dalla Sicilia.. Per cui è chiaro cheogni anno ci sono scuole che vengonoe scuole che vanno. Qui in diciassetteanni sono passati anche grandi maestriorientali, ChonPing, il maestro YangLee, Lui Wee, e molti maestri che eranocampioni sono venuti qui, hanno prati-cato e fatto vedere le loro discipline.

B.I. -A livello di apertura mediati-ca avete avuto occasione di uscirecon degli articoli su delle riviste equotidiani?

M° W.L. -Siccome la gestione delcastello è, diciamo così, mediatica, cisono i cartelloni a Milano e tuttoquanto, ogni tanto sono passate letelevisioni, la regione Lombardia..

B.I. - Sembra una bella pubblicitàper le scuole?

M° W.L. - Certo, certo, poi ci sonoalcuni anni dove io magari organizzomeglio, altri in cui sono impegnato inaltre organizzazioni, per cui certevolte, diciamo così, mi impegno dipiù.

B.I. - Programmi per il futuro delFestival?

M° W.L. - Mah, il prossimo annodiventiamo maggiorenni, 18 anni,quindi ci sarà una festa!

B.I. - Un debutto in società!

M.° Alfredo De Somma

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M° W.L. - Si, proprio un debutto insocietà! E quindi volevo prendereproprio il castello per noi anche perfare una grande festa, oltre al Tai ChiFestival. Vedremo… ne stavo giàparlando con il proprietario delcastello per fare proprio una festa dadebutto in società!

B.I. - In che periodo pensi difarla?

M° W.L. - Eh, sto valutando perchèqui c'è la fiera e non possiamo farla,per cui devo capire bene quale è ilmomento in cui è libero il castello.

Maestro Alfredo DeSomma dell'associazioneSCUOLA MARCO POLO(Salerno)

B.I. - Cosa ne pensi di questa edi-zione?

Maestro M° A.D.S. - L'edizione èottima, perché consente prima ditutto di ritrovare vecchi amici e prati-

care insieme a loro, cosa che nonsuccede tutti i giorni e poi perché ifrequentatori hanno così occasione diconoscere le varie sfaccettature dellediscipline interne e per quanto miriguarda: il Tai Chi stile Yang, stileChen e relative forme. Quindi è nor-male che in base alla propria conce-zione dell'arte marziale, oltre che alleproprie attitudini, una persona puòessere attratta da un maestro piutto-sto che da un altro. Questo parco èuna location ottimale, poi è chiaroche chi arriva dal Sud, come me cheviene da Salerno il discorso è diverso,però, ovviamente, giungendo pertempo e meteo permettendo, ci sipuò ritrovare in una ottima situazione.

B.I. - Beh... in questo caso siamofortunati, non dovrebbe piovere.

Maestro M° A.D.S. - Si, per fortu-na! Oggi sembra che il cielo sia così ecosì, ma dovremmo farcela.Devo direche sto osservando un'ottima qualitàriguardo l'esecuzione dei movimenti

nei vari tipi di stile. Sono presentidegli ottimi maestri, poi è chiaro chein Italia i maestri stranieri, cinesi othailandesi che siano, spesso finisco-no per riscuotere un interesse mag-giore, ma a parte questo il contestomi pare favorevole al confronto, allacritica ed alla discussione in genere.Personalmente trovo che gran partedei Maestri possiede uno spirito di“critica costruttiva”, non quella fine ase stessa voglio dire. Altri purtropposembrano meno disponibili in questosenso, forse perché non gradisconocritiche, non lo so, ma devo dire chesituazioni del genere, in questoambiente, si riscontrano molto rara-mente.

B.I. - Questo è senz'altro positi-vo.

Maestro M° A.D.S. - A questo pro-posito, siamo più o meno tutti d'ac-cordo circa l'importanza di doverdare la massima diffusione a questadisciplina, che d'altronde, in questiultimi anni, pare aver riscosso un cre-scente consenso. Dall'ambito di “nic-chia” o “new age” sta approdando adun contesto “medico-marziale” adat-to a tutti, a prescindere da quale sia lapropria situazione o condizione,oppure per esigenze di recupero fisi-co piuttosto che per la pratica di altristili. Il tutto per riscoprire quelle quali-tà del nostro corpo che altrimenti cirimarrebbero ignote.

Maestro SimoneSebastiani della scuolaSAN BAO di Terni

B.I. - Cosa ne pensi del Tai ChiFestival?

M.° S.S. - Per noi è il primo anno.Ne abbiamo sempre sentito parlaremolto bene di questo Tai ChiFestival, quindi quest'anno ci siamoriusciti a liberare. E' andata bene cisono diverse associazioni abbiamoconosciuto molta gente e questa èla cosa più importante, più bella,purtroppo c'è stata poca affluenza

M° Simone Sebastiani ed i suoi allievi

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Swordfencing

di pubblico questa edizione, per lomeno anche gli organizzatori diconola stessa cosa, che negli anni scorsic'era tanta più gente addirittura il tri-plo, però probabilmente il festivaldell'oriente di Milano l'altra settima-na ha ovviamente portato via un po'di persone. Però a parte il pubblico,perché insomma non siamo qui tantoper esibirci e basta, e stato interes-sante praticare e conoscere diverseassociazioni, diversi insegnanti equindi c'è stato uno scambio diconoscenze, ti rendi conto delle dif-ferenze delle cose che sono più inte-ressanti e di quelle che lo sono dimeno, cose su cui lavorare magariquando si torna a casa, quindi sicu-ramente un bello scambio.

B.I. - Hai dei progetti di tornare dipartecipare ancora a questa inizia-tiva?

M.° S.S. - Si, sicuramente si per-ché ci stiamo muovendo, tenden-zialmente la nostra scuola è svilup-pata nel centro-sud Italia e invecevorremmo allargarci un po' anche alnord. Abbiamo per fortuna diverserichieste perché noi insegniamo ilTai Chi stile Chen Man-Ch'ing dellaInternational Chen Man-Ch'ingTaiChi Chuan Heritage Association, ilmio maestro è (WangChinShin) è

allievo diretto del maestro ChenMan-Ch'ing quindi la sua idea equella di diffondere il Tai Chi ChenMan-Ch'ing in Italia più che si può.Molte persone ci hanno chiesto pere-mail o altro delle lezioni su al nordperò purtroppo non abbiamo sediperchè non abbiamo insegnanti sulposto e quindi vorremo iniziare afare delle dimostrazioni, delle espe-rienze anche al nord Italia in modopoi da creare eventuali istruttori estrutture, centri e quant'altro e traqualche anno vedremo quello che ciriserverà il futuro .

Maestro Aldo MaterassiScuola Lù Ma Gong

B.I. - Qualche breve flash o battu-ta sulla partecipazione…sul festi-val…su quest'evento…

M.° A.M. - Mah…devo dire che neigiorni di festività c'è stata sicuramen-te più affluenza, i giorni intermedi unpo' meno…però abbiamo trovato unpochino più di interesse, proprio sullapratica del Tai Chi in generale.

B.I. - Ah…bene…è la prima voltache siete presenti come scuola?

M.° A.M. - No…penso l'ottava o lanona…mi sembra…diciamo che fac-ciamo parte dell'arredamento!

B.I. - Fate parte anche dellaPWKA?

M.° A.M. - Si, siamo associati allaPWKA, perché è la scuola principe delfestival, come un po' tutte le scuole, quindidiciamo sia per problemi assicurativi cheproprio di gruppo d'insieme siamo legati aloro insomma…

B.I. - Perciò, il senso…diciamo lacosa più importante che si può tira-re fuori da una situazione del gene-re?

M.° A.M. - Lo scambio di esperienzediverse, perché ogni anno ci sonomaestri nuovi, maestri che arrivanodalla Cina e che hanno qualcosa dainsegnarci, anche tra di noi maestri riu-sciamo, come stamattina col maestroDe Somma,ad avere un grosso scam-bio in cui ci sono sempre momenti dicrescita a qualsiasi livello, dall'allievo almaestro si può sempre crescere, que-st'anno ho avuto proprio dei veri scam-bi interessanti, per poter avere materia-le su cui lavorare fin l'anno prossimo!

Maestro Massimo Moridella Scuola NUOVOORIZZONTE - Firenze

B.I. - Qualche considerazione?M°. M.M. - Dopo molte edizioni

del festival di Taijiquan di Belgioioso

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si conferma l'importanza di que-sta manifestazione nata pervolere della Professional WuShu Kung Fu Association. Noncasualmente quest'ultima è natacome club di qualificate scuoledi Taijiquan, senza porsi con lefinalità di una federazione macon l'intento di favorire la con-nessione e il confronto dellemigliori Scuole di TaiJi delnostro Paese, presentare famosimaestri d'oriente e d'occidente,e mostrare al pubblico un pano-rama dove valutare e sceglierel'esperienza da percorrere.

B.I. - rispetto alle precedentiedizioni?

M°. M.M. - Anche se la crisigenerale non risparmia l'edizio-ne di quest'anno del festival ren-dendo difficile per molti potervidirettamente partecipare, la giu-sta impostazione iniziale conti-nua a farne, nella bella sede delcastello di Belgioioso, un'occa-sione importante soprattuttocome spazio dove è possibileammirare gli stili e le dimostra-

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Le bellezze del parco

Stand della SAN BAO

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zioni di moltissime Scuole di Taijiche si esibiscono nella distinzionedegli stili e delle caratteristiche diciascuna. Questa mi sembra la prin-cipale cifra del festival di Belgioioso(a cui come Scuola 'NuovoOrizzonte' abbiamo preso parte in

varie edizioni) al quale, negli anni, sisono affiancate altre iniziativeriguardanti il Taiji, con caratteristicheche le differenziano le une dallealtre. Così ad esempio il 'Festivaldell'Oriente' si propone da Carrara aMilano come una grande manifesta-

zione fieristica con moltissimiaspetti delle arti marziali orientali equindi anche del Taiji, segnata inmodo determinante da aspettimercantili, appunto fieristici.Durante le annualità sportive innu-merevoli tornei di Tui Shou si sus-seguono a cura di Scuole,Federazioni ed Enti di promozionesportiva, a volte rivolti solo all'in-terno dell'organizzazione promo-trice, altre aperti ad ogni pratican-te mettendo in risalto la centralitàmarziale di quest'arte. Altre mani-festazioni negli anni sono state piùrivolte a riflessioni culturali, miriferisco ad alcune edizioni chesono state organizzate traBologna e Firenze sotto la titola-zione ' Lao Tze incontraLeonardo', progettate dal maestroFlavio Daniele e dal sottoscritto,ed inoltre al convegno 'Entopan'del 2007 promosso da 'NuovoOrizzonte', che presentava a piùvoci un'ampia e qualificata revisio-ne dei contenuti culturali del Taiji.Un'altra manifestazione del tuttoparticolare ma di contenuto quan-to mai interessante è stato il con-vegno su 'Taoismo, Taijiquan eCristianesimo' organizzato aBologna dall'Università Teologicadei Domenicani nel 2011.

B.I. - Ci sono altre iniziative delgenere in Italia?

M°. M.M. - Più recentemente aFirenze per ideazione del maestroNicola Pastorino e mia è stato orga-nizzato il primo meeting 'PianetaTaijiquan'. Si è realizzata cosìun'ampia rassegna che ha, in modoequilibrato ed ampio, esemplificatotutti gli aspetti in cui può esseredeclinato il principio superiore'Taiji': marziale, culturale, salutisticodando un'impareggiabile visioneolistica di un pianeta fantastico, di

una pratica da seguire.Con il festival di Belgioioso queste,

ed alcune altre che per limiti di spazioe tempo qui non rammento, mi paio-no tra le migliori iniziative da frequen-tare per una pratica consapevole delTaijiquan.

La scuola Elicoides

Maestra Zhang Chun Li

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L'importanza della dialettica

Una cosa è certa: chi ha studiato (ostudia) con i giapponesi deldopoguerra, si è trovato di fronte (o cisi trova adesso) al serio problema dellacomunicazione quotidiana. Così èsuccesso a me e penso anche a moltialtri. In generale, i giapponesi che“fanno” il cammino tradizionale - siamarziale che culturale - , non sono facilida capire e non li preoccupa farsicapire. Il dialogo non è la risorsa piùutilizzata in questo senso.

Al giorno d'oggi, intelligentemente,alcuni maestri hanno introdotto ladialettica nel Bugei, come forma diesaltazione di una buona convivenzanell'era della globalizzazione.

In origine, “dialettica” significa “l'artedel dialogo”, dalla contrapposizione diidee che portano altre idee. Tuttavia, ilconcetto di dialettica è stato fattoproprio da diverse dottrine filosofiche esecondo ciascuna di esse, assume unsignificato ben distinto.

Nell'antica Grecia, il concetto didialettica era equivalente a quello didialogo, per poi essere riferito, anchese all' interno del dialogo, aun'argomentazione che faceva unachiaro distinguo tra i vari temi trattatinella discussione. Con Eraclito di Efeso(540-480 A.C. circa), si aggiunge unnuovo aspetto, inglobando il concettodi “cambiamento” e partendo dallaconstatazione che attraverso il conflittotutto si altera. In un frammento dellasua opera che è arrivata ai giorni nostri,egli fa un esempio famoso del costantemutamento delle cose: un uomo nonpuò bagnarsi due volte nello stessofiume poichè nel tempo trascorso traun'azione e l'altra, sia lui che lo stessofiume sono già cambiati. Eraclitonegava, nella sua teoria, l'esistenza diqualsiasi stabilità in tutti gli esseri.

Un altro pensatore dello stessoperiodo, Parmenide, diverge da Eraclitoaffermando che l'essenza profondadell'essere era immutabile, in quanto ilcambiamento era esteriore. Con questalinea di pensiero Parmenide oppone lametafisica alla dialettica, privilegiandola prima.

Oltre un secolo dopo, Aristotelereintroduce i principi della dialettica nellespiegazioni, a quel tempo dominate dallametafisica. Se da un lato si sostiene lavisione dell'essere come equilibrio degliopposti, affermando che allo stessotempo e nello stesso oggetto nonpossono coesistere due attributi contrari(a meno che non agiscano in manieradifferente o che non si trovino in essoaccidentalmente), dall'altro, soppresso ilconcetto di tempo, niente impedisce aciò che è di trasformarsi in ciò che non è,in quanto l'essere e il non-essere nonsono presenti allo stesso momento.Pertanto, se analizziamo un essere,

ritornando alle sue origini, possiamoaccettarne l'essere e il non-essere: ilmovimento non è un'illusione, un aspettosuperficiale della realtà ma un flussoeterno e continuo, una volta stabilito cheogni cosa si genera da principi contrari.Inoltre, nella la definizione di“movimento”, possiamo analizzaredifferenti aspetti, nel caso sia necessarioverificarne la natura: ogni cosa possiededelle potenzialità, essendo il movimentola realizzazione delle stesse, ovvero,potenzialità o possibilità che sitrasformano in realtà effettive.

Secondo Platone (427 a.C. - 347a.C.), la dialettica è sinonimo difilosofia, il metodo più efficace peravvicinarsi al le idee specifichepartendo da quelle universali o pure.Per lui, solo attraverso il dialogo ilfilosofo può cercare di raggiungere lavera conoscenza, partendo dal mondosensitivo per arrivare a quello delleidee. E' la tecnica del domandare,rispondere e rifiutare, che avrebbeappreso da Socrate (469 a.C. -399a.C.). Attraverso la scomposizione el'analisi razionale di un concetto, sigiunge a una sintesi che a sua voltadeve essere esaminata, in un infinitoprocesso di ricerca della verità.

Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.)definisce la dialettica come la logica delprobabile, dell'evento razionale chenon può essere dimostrato. “Probabileè quello che pare accettabile da tutti, oalla maggior parte, o ai più conosciuti eillustri”, dice il fi losofo. Il tedescoEmmanuel Kant (1724 - 1804) riprendela nozione aristotelica quando definiscela dialettica come la “logicadell'apparenza”. Per lui, la dialettica èun illusione, in quanto princìpi e veritàsono soggettivi.

All'inizio del XIX secolo, FriedrichHegel (1770-1831) descrive la dialetticacome un movimento storico spiritualerivolto all'autocoscienza. E' un processoche nasce dalla contraddizione: una tesiiniziale si contraddice ed è superatadalla sua antitesi. A sua volta dettaantitesi, che conserva elementi dellatesi, viene superata dalla sintesi checombina gli elementi delle prime due inun progressivo arricchimento. Hegel usaquesto procedimento per giustificareun'unita tra spirito e natura, conciliandocosì aspetti religiosi e scientifici.Secondo lui, la storia dell'umanitàcompie un tragitto dialettico che ècontraddistinto da tre fasi: tesi, antitesi,sintesi. La prima va dalle antiche civiltàorientali fino alla nascita della Filosofia inGrecia. Hegel la classifica comeobbiettivo, perchè sostiene che lo spiritoè immerso nella natura.

La seconda viene influenzata daigreci, ma comincia effettivamente con ilCristianesimo e termina con Cartesio.E' una fase soggettiva, nella quale lospirito prende coscienza e sorge ildesiderio di libertà. La terza, o la sintesi

assoluta, ha luogo a partire dallaRivoluzione Francese, quando lospirito cosciente controlla la natura e ildesiderio di libertà si concretizza nellanascita dello Stato moderno.

Karl Marx (1818 - 1883) e FriedrichEngels (1820 - 1895) riformano ilconcetto hegeliano di dialettica:utilizzano la stessa forma, maintroducono un nuovo contenuto. Lachiamano dialettica materialista, perchè ilmovimento storico, per loro, non è unprodotto dello spirito. Considerano laspiritualità solo un prodotto derivatodalle condizioni materiali di vita. Ladialettica materialista analizza la storiadal punto di vista economico e sociale ela suddivide in quattro fasi: Antichità,Feudalesimo, Capitalismo e Socialismo.Ciascuna delle prime tre è superata acausa di una contraddizione interna, cheessi chiamano “germe della distruzione”.La contraddizione dell'Antichità è laschiavitù, quella del Feudalesimo i servi,del Capitalismo il proletariato, mentre ilSocialismo è la sintesi finale, in cui lastoria compie il suo sviluppo dialetticodefinitivo. I diversi autori cheinterpretarono la dialettica materialistanon si trovano d'accordo per quantoriguarda il numero delle leggifondamentali del metodo della dialettica:alcuni ne riconoscono tre, altri quattro.Anche sulla loro la denominazione eordine di presentazione, ci sono varieversioni.

a) Azione reciproca, unità polare o“tutto è in relazione”

b) Mutamento dialettico, negazionedella negazione o “tutto si trasforma”

c) Passaggio dalla quantità allaqualità o “cambiamento qualitativo”

d) Compenetrazione dei contrari,contraddizione o “lotta tra gli opposti”.

Avendo sempre convissuto conanziani giapponesi, la xenofobia è statauna costante nella mia vita. Superare lediscriminazioni è il punto fondamentaleper tutti quelli che convivono conl'effetto xenofobo. Tuttavia, in unaprofonda analisi, esiste un errorecomune nell'affrontare la tematica delladiscriminazione, che crea confusione trai termini razzismo, classe, stereotipo,preconcetto e discriminazione. Non cisarebbero grandi conseguenze se nonfosse che è qualcosa più che unasemplice confusione terminologica. Peròsuccede che definire e comprendereognuno di questi vocaboli risultaessenziale per essere in grado diidentificare e combattere le svariateforme di manifestazioni ideologiche chedifendono l'idea di una gerarchia tra lepersone, prendendo esempio dalrazzismo o da questioni di classesociale. Alcuni di quelli che hannovissuto o vivono in Giappone silamentano di aver avuto a che fare con ilrazzismo assai evidente dei giapponesi.Molti di loro, veramente fastidiosi, sonotornati nel loro paese dove hanno

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ricoperto incarichi rilevanti, grazie aiquali hanno perseguitato con ognimezzo tutti i nipponici che hanno avutoa portata di mano.

I l razzismo è un'ideologia checontempla l'esistenza di una gerarchiatra gruppi etnici umani. Secondoquesta ideologia, le differenze esteriori(capelli, colore della pelle) e culturali trai popoli, sarebbero addiritturadeterminanti per il livello di intelligenzae di qualità morali. A metà del XIXsecolo, in Europa nascono quellechiamiamo le teorie razzial i , chedecantavano la superiorità del popoloeuropero in opposta all'inferiorità deipopoli extra-europei.

Vale la pena ricordare che tali teorienacquero nel periodo in cui gli europeipartirono in cerca di terre e popoli“diversi” da colonizzare. D'altronde, sindal loro avvento, le teorie razzial iservirono e servono per giustificare losfruttamento e il dominio su determinatigruppi etnici da parte di altri. I superiorisi arrogano i l diritto di sfruttare edominare gli inferiori. Attualmente, invarie parti del mondo, le teorie razzialicontinuano a essere un pretesto per untrattamento discriminante e disumano,di esclusione e di emarginazione neiconfronti dei cosiddetti “popoli diversi”.

La classe è un concetto che siriferisce a un insieme di attributi negativio positivi che vengono conferiti inmaniera differente a uomini e donne,anche dalla nascita e determinano lefunzioni, i ruoli, le occupazioni e lerelazioni che questi hanno nella societàe tra loro stessi. Questi clichè, ruoli erelazioni non riguardano l'aspettobiologico, bensì quello sociale, culturale,politico, religioso ed economico diciascuna comunità e passano da unagenerazione all'altra. Le classi sono levalutazioni e le definizioni costruite dallasocietà per modellare il profilo di unessere, che sia uomo o donna. L'identitàdi classe si sviluppa durante l'infanzia ela vita adulta.

Per quanto riguarda la sanità, loscopo della classe parte dallaconoscenza dei r ischi differit i dimalattie mortali a cui sono espostiuomini e donne in età e ruoli diversi chesvolgono nella società e checolpiscono negativamente gli uni o lealtre, specialmente le bambine, ledonne adulte o le anziane. L'adozionedel concetto di classe nella sanitàdovrebbe ridurre le disuguaglianzesociali che condizionano la salute degliesseri umani.

Lo stereotipo, a dispetto del nomealtisonante, ha una funzione comparabilea quella di una semplice etichetta. Unavolta “etichettati” i membri di unacomunità come possessori di questo oquell' “attributo”, la gente smette divalutarli per le loro reali qualità e inizianoa giudicarle dall' “etichetta”. Esempio:Gli Ebrei sono taccagni, i Giapponesi

sono introversi, i Portoghesi zoticoni,quelli di colore sono delinquenti.

Una volta riaffermato che “x” è untaccagno, la tendenza sarà chetrovandosi davanti a un “x” le personelo pregiudicheranno come taccagno. Ilpreconcetto è un giudizio a priori,negativo, che vien fatto da individuistigmatizzati dagli stereotipi. Sulla basedegli stereotipi, la gente esprime giudizisommari sugli altri; emettono sentenzesu chiunque senza nemmenoconoscerli. Questo giudizio preventivonon è nient'altro che un preconcetto.Tuttavia, il preconcetto è un fenomenoche risiede unicamente nella sfera dellacoscienza e/o dei sentimenti degliindividui e di per se non calpesta alcundiritto. Vediamo dunque, come il fattoche a qualcuno non piace “x”semplicemente perchè è di colore,presuppone la violazione di due norme:

1) la norma della razionalità umana:essere di colore non rivela nulla sulcarattere o la personalità di “x”, nèsuppone che sia più o menointelligente, nè più o meno onesto diquelli che non lo sono.

2) La norma dei rapporti umani:relazionandosi tra loro, gli esseri umanidevono cercare di trattarsi con umanitàe rispetto, evitando modi che feriscanola dignità della persona umana.

Sebbene il preconcetto vìoli la normadella razionalità e dei rapporti umani, nonsignifica necessariamente una violazionedi diritti. Questo perchè nessuno èobbligato farsi piacere tutti, per esempio,quelli di colore. Però siamo tenuti arispettare i loro diritti!! Così succede chequando viene pubblicato un annuncio dilavoro in cui si escludono donne opersone di colore, stiamo facendoqualcosa di più che coltivare unpreconcetto: gli stiamo precludendo lapossibilità di trovarsi un lavoro.

In quel caso, allora non è una sem-plice intolleranza. Il comportamentoha leso dei diritti normalmente assicu-rati, lagalmente e costituzionalmente.Discriminazione è il nome che si da aduna condotta (azione o omissione)che viola i diritti delle persone basan-dosi su criteri ingiusti e ingiustificati,come la razza, il sesso, l'età, la reli-gione o altro ancora. La discriminazio-ne è un qualcosa come la realizzazio-ne pratica, l'esternazione, la manife-stazione, la materializzazione del raz-zismo, del preconcetto e dello stereo-tipo. Come lo stesso nome indica, èun'azione (nel senso di fare o lasciarfare qualcosa) che sfocia in una viola-zione dei diritti.

Vediamo la definizione di discrimina-zione adottata dalle Nazioni Unite:

“Discriminazione razziale significaqualsiasi distinzione, esclusione,restrizione o preferenza basata sullarazza, colore, discendenza o originenazionale-etnica, che abbia comeobbiettivo o effetto annullare o

restringere il riconoscimento, ilgodimento o l'esercizio, in condizioni diuguaglianza, dei diritti umani e dellelibertà fondamentali in ambito politico,economico, sociale e culturale o inqualsiasi altro ambito della vitapubblica (Convenzione dell 'ONU /1966 sull'Eliminazione di tutte le Formedi Discriminazione Razziale).

Per parecchie persone, l'illusione è lacausa della sofferenza provocata daqualsiasi tipo di discriminazione. Per ilBuddismo, le quattro verità rappresenta-no l'essenza della ragione nel mondo incui viviamo.

Le Quattro Nobili Verità, secondo itesti canonici, sono la Verità dellaSofferenza, la Verità della Causa dellaSofferenza, la Verità dell'Estinzionedella Sofferenza e la Verità della Viadegli Otto Elementi per l'Estinzionedella Sofferenza.

“Nobile”, usato qui nel sensocontrario di comune, ordinario, è indicedi i l luminazione ultraterrena, unacondizione che trascende l'esistenzaterrena. La dottrina basilare Buddistadelle Quattro Nobili Verità è totalmentelogica: esclude qualsiasi cosa siaillogica. L'esclusione dell'illogico è unacaratteristica fondamentale e unica delBuddismo (Prof. Mizuno Kogen,“Essentials of Buddhism”).

I l Sutra del “Girare la Ruota delDharma nel Parco dei Cervi”, una dellesezioni del Samyutta-Nikaya, dove leQuattro Nobili Verità vengono descrittecome Xaquiamuni Buda (attorno al VIIsecolo A.C.):

Monaci! Nascere è sofferenza, lavecchiaia è sofferenza, la malattia èsofferenza, la morte è sofferenza”

“Stare insieme a chi detestiamo èsofferenza. Separarsi da chi si ama èsofferenza. Non ottenere ciò chedesideriamo è sofferenza. Riassumendo,l'attaccamento ai cinque elementi èsofferenza”

“Questa è la Nobile verità dellaSofferenza”

“Monaci! L'attaccamento conducealla rinascita, collegato all'allegria e alguadagno, trovando continuamentegioia e piacere qua e là. E'l'attaccamento alle soddisfazionisessuali, attaccamento all'esistenza ealla non-esistenza”.

“Questa è la Nobile Verità dellaCausa delle Sofferenze”

“Monaci!, L'attaccamento può essereallontanato e distrutto, abbandonato erigettato. Liberarsi e l ibrarsi dagliattaccamenti è possibile”.

“Questa è La Nobile Veritàdell'Estinzione della Sofferenza”

“Monaci! Questa è la Nobile Veritàsulla Via per Debellare la Sofferenza:punto di vista corretto, pensierocorretto, linguaggio corretto, azionecorretta, modo di vivere corretto,impegno corretto, attenzione corretta econcentrazione corretta”.

Page 27: Giugno italia

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E' uno dei guerrieri più nobili che abbiamai conosciuto. Con la sua carrieravasta ed internazionale oggi è qui percondividere con voi la sua esperienzanel Kumite e presenta un DVD pieno di

trucchi, idee e concetti esplicativi,risultato di autentica vera

esperienza e di grandededizione. Non solokarateca, ma anchefighter sportivi diqualunque stiletroveranno quiispirazione e verità anon finire, loraccomando contutto me stesso.

Alfredo Tucci

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Page 30: Giugno italia

Strutturando il mio stileI miei pr imi passi nel le art i

marzia l i sono stat i fortementecondizionati dallo Shotokan Karatee grazie a questo, ho imparato aapprezzare la dura disciplina, lacostanza, l'impegno e il sacrificioche richiede l'apprendimento e losvi luppo di un grande st i legiapponese. Anche l'importanza diuna cosciente e adeguatapreparazione, l'imperante necessitàdella perfezione nell'esecuzionedella tecnica base e quindi, ogniaspetto dello stile in questione. Ilfatto in se che uno stile ci piaccia ono, ci attragga più o meno di unaltro, non significa che quello chenon conosciamo e pratichiamo siapeggiore del nostro.Grave è l'errore da parte di quei

Maestri o Istruttori che sono soliticr i t icare o disprezzare altr iinsegnanti o stili, senza aver maiavuto un contatto approfondito conloro. Personalmente, non ho maiavuto nessun inconveniente quandoho conosciuto e mi sono allenatocon i tanti maestri che ho incontratonel mio passato e presentemarziale. Così, in questo modo ecome dimostra la storia già scritta,quando ero a Santiago del Cileeprat icavo Shotokan Karate eKempo-Karate, ho trovato il tempodi studiare da maestr i di Judo,Pugilato e Tae Kwon Do. Più tardi,al mio arr ivo in Europa, hocominciato col Full-Contact insiemeal mio attuale amico e col legamarziale i l “King Francès”Dominique Valera e con Bi l l“Superfoot” Wallace (USA), il MingChuan Kung Fu e lo stile della TigreBianca con John Fanningdall'Irlanda, lo Shaolin Kung Fu conArturo Sha, la Kick-Boxing conquel l i del Megiro Gym diAmsterdam (Olanda) e con Benny“The Jet” Urquidez (USA). Lo Shuri-Ryu Karate con il Gran MaestroRobert Trias (USA), il Kosho-RyuKempo col Gran Maestro ThomasBarro Mitose (USA), ecc... Tuttoquesto bagaglio marziale ha sempresuscitato in me un profondo rispettoe ammirazione per tutti questi artistimarziali, specialisti e Maestri didiversa estrazione. Da ciascuno diloro ho imparato molte cose per unamaggiore e migliore comprensionenon solo della cultura delle nostrearti, ma anche della vita stessa.Magari, a volte, può accadere che

un determinato stile o disciplinasportiva non sia adeguato alle nostrecondizioni fisiche, fisiologiche oaddirittura mentali, ma ciò non

dipende da queste, bensì da noistessi.Ho più volte detto che personaggi

come Bill Wallace, Benny Urquidez oJet Li, potrebbero elevare il prestigioe la fama di qualsiasi stile, se lopraticassero. Allo stesso modo di unvirtuoso musicista che decidesse disuonare i l piano, la chitarra o i lsassofono.Fortunatamente, sebbene esistano

ancora questi “detrattori di personee stili”, ogni giorno sono sempre dipiù i corsi, gli stages, i seminari e gliinterscambi tra i vari esperti didiversi metodi e discipline. Ciò è unbene, perchè così si può svilupparequello che vado dicendo da sempre:la comprensione, i l r ispetto el'ammirazione tra ognuno di noi.I l fatto che vi siano in giro

imbroglioni, opportunisti opersonaggi mediocri e discutibili, èqualcosa che avviene in tutti gliambiti professionali e non. Peròadesso siamo sufficientementepreparati per distinguerli fin dalprimo approccio e tenerci alla largada loro, perchè inevitabilmente nonci porteranno mai a nulla di buono.Riconosco umilmente che il mio

stile non è la soluzione o la rispostadefinitiva, tantomeno il migliore o ilpeggiore. Semplicemente lo viviamobene, pratichiamo lo sport e le ArtiMarziali ricevendone un sacco dibenefici. Incoraggiamo l'amicizia, lavita sana e ci manteniamo in buonaforma fisica, psichica e spirituale.Desideriamo vivere le nostre vite nelmiglior modo possibile e sfruttareogni istante fin da quando cisvegliamo al mattino, nellaconsapevolezza che ogni secondodell'esistenza è un grande dono enon merita di essere sperperato.

Il nostro attuale “Cuore dello StileFu-Shih Kenpo”

I) Tecnica di Base:a) Preparazione fisicab) Posizioni tradizionalic) Colpi di pugno e a mano apertad) Parate di braccia e gambee) Calci, colpi di gomito e

ginocchiof) Guardie dello stile

II) Forme Base:a) Kata Dachi (Forma delle

posizioni base)b) Kata delle Parate (La Tigre si

difende-Tiger Defends)c) Kata “La Tigre respira” (The

Tiger Breathe)d) Kata Finger Set Fu-Shih Kenpo

(Kata dei Punti Vitali)

e) Kata “Tigri Gemelle”. Primaforma di difesa personale (TwinTigers)

III) Forme avanzate:a) Difesa personale. (C.

Gialla/Arancio) = “La Saggezza dellaTigre” (Tiger Wisdom)b) Difesa Personale. (C.

Arancio/Viola) = La Danza dellaTigre” (Tiger Dance)c) Difesa personale ( C. Viola/ Blu)

= Il Guerriero Fu-Shih” (Fu-ShihWarrior)d) Kata Geri Uke (I l Drago si

difende - Dragon Defends)e) Kata “Tigre e Drago” avanzato

(Tiger and Dragon)

IV) Kata con armi:1) Yawara2) Arnis3) Coltello4) Nunchaku5) Bastone stradale6) Tonfa7) Bo8) Kama

V) Combattimento Sistema Fu-Shih Kenpo:a) Regole del combattimento

libero tradizionale Kenpob) Combattimenti regolamentati

semi-contactc) Combattimenti regolamentati a

contatto pieno

VI) Fu-Shih Kenpo interno:a) Chi-Kung

VII) Maestria del Sistema:• Difesa personale Fu-Shih Kenpo:a) Tecnica baseb) Varianti di applicazione:1) Artistiche. 2) Effettive stradali. 3)

Per Forze di Poliziac) Tecniche di bloccaggio contro:1) Calci. 2) Pugni. 3) Prese:

frontali, laterali, posteriorid) Contro altri stili: Judo, Ju Jitsu,

Pugilato, Kick Boxing.

Nella prossima uscita presentere-mo, a grande richiesta dei nostri let-tori, l'attuale programma completodel Fu-Shih Kenpo, dalla cinturabianca fino alla cintura nera 5°Dan.Senza dubbio sarà materiale per col-lezionisti marziali.Che possiate godere del vostro

sport o Arte Marz ia le. Abbiatecura de vostr i car i , cercate d iessere utili alla società e di viverein pace e armonia con i vostr isimili.

Alla prossima amici!

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Colonna di Raúl Gutiérrez

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“Personalmente,non ho mai avuto

nessuninconveniente

quando hoconosciuto e misono allenatocon i tanti

maestri che hoincontrato nelmio passato e

presentemarziale”

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Il primo passo dellacrescita nella formazio-ne tradizionaledell'Hung Gar Kung Fuviene vissuto dai prati-canti con l'apprendi-mento della forma prin-cipale del sistema, la Gung Gee Fook Fu Kuen, o“Conquistare il Movimento della Tigre”.Anticamente in Cina, la tigre era consideratol'animale più forte e più famoso. Ne gli altri ani-mali, ne le persone potevano sconfiggere questomaestoso felino, basta vedere il nome della

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forma stessa. Da lì si diceva: “Haiimparato questa forma.Adesso sarai più forte per-sino di una tigre”.Tutto ciò non è solouna leggenda. Difatto, secondo quelloche dice un maestroesperto, la GungGee Fook Fu Kuenporta i praticantia un nuovo livellonel programmadell'Hung Gar egli conferisce iltono adatto pertutti gli aspettidel sistema, siafisici che mentali.

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Page 37: Giugno italia

Sviluppo della forma con i compagni

Sebbene queste forme, come la Gung Gee Fook Fu Kuen, siano pietremiliari nell'addestramento dell'Hung Gar, i praticanti avanzati non smet-

tono di impegnarsi nella ricerca, di perfezionare il sistema e trovarenuove soluzioni per far si che gli allievi raggiungano il loro obbiettivorapidamente, ovvero, essere dei combattenti preparati. Con l'alle-namento delle forme, che sono sequenze codificate di movimenti,l'allievo combatte con un avversario immaginario e esercita le suecapacità. Questo funziona talmente bene che un allievo da solo,con la pratica delle forme, può migliorare la sue abilità in combat-timento senza bisogno di frequentare la scuola. Nonostante ciò, siha una mancanza di quella transizione intermedia necessaria tra laforma a vuoto e il combattimento reale con degli avversari o deicompagni di allenamento. Da queste conclusioni e da altre simili,sono scaturite quelle che vengono chiamate le forme di coppia,

con un compagno.A differenza delle forme convenzionali, queste sonogeneralmente concepite per essere eseguite da due per-

sone ma non per questo sono meno pericolose per ipraticanti. Il vantaggio di tali forme è abbastanza evi-dente. Si lavorano con un compagno e perciò vi è un

concreto contatto fisico. Cosìsi ha un'interazione

costante e si pos-sono svilupparele tecniche in

maniera significativa eaccrescere le nostre capa-

cità. E' proprio questo chemotivò i Maestri di HungGar a creare una forma dicoppia che avesse gli stes-si benefici

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Page 38: Giugno italia

del Gung Gee Fook Fu Kuen, e il risul-tato fu la nascita della Gung Gee FookFu Dar Doy Dar.

In forme come la Gung Gee Fook FuDar Doy tutto è orientato per progredi-re nel suo svolgimento. C'è un com-pagno di allenamento, un avversariocon cui confrontarsi. Il momento e“l'autenticità” della forza utilizzata gio-cano un ruolo molto importante. Ilmodo in cui il compagno si destreggia,determinerà la forza e il timing delletecniche. In ultima istanza, darà modoad entrambe le parti di conoscere irisultati in un combattimento reale.Tuttavia, ciò che ne può derivare in

seguito riguarda l'essere più scaltrodel proprio opponente, con effettivaabilità, o andare incontro a una possi-bile “sconfitta”.

Nel portare le tecniche della GungGee Fook Fu Kuen si può anche inco-rrere in alcune situazioni pericoloseper coloro che le eseguono.

Allora come adessoImparare la Gung Gee Fook Fu Dar

Doy è sempre stata una sfida per gliallievi dello stile Hung Gar, in particola-re per quelli del lineage di Chiu. Il GranMaestro Chiu Chi Ling (10°Dan) esper-

to lottatore e leader dello stile, cheindubbiamente conosce alla perfezio-ne i movimenti della forma, ci offrecomunque una visione completamen-te libera di improvvisare:

Era il piede sinistro o il destro?“Non importa” - disse il Gran

Maestro - “Alla fine, devi lavorare perpoter attaccare con tutti e due”. Era unvero Maestro tradizionale.

In modo molto simile si comporta ilsuo successore nella scuola, il GranMaestro Martin Sewer (8°Dan). E' unodei pochi europei che ha assunto l'im-pegno di includere una forma cosìcomplessa come Dar Doy, nel suo pro-

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Page 39: Giugno italia

gramma didattico strutturato nella suaScuola Di Kung Fu MARTIN SEWER, abeneficio dei suoi allievi.

Molti praticanti aspirano ad avere laGung Gee Fook Fu Doy nel loro per-corso all'interno dell'Hung Gar KungFu, oltre alle lezioni e ai principi educa-tivi dello stile. E a ragione! Ma l'allievoesperto sa che non basta impararesolo la forma, ma bisogna compren-derla, riconoscerne le sfumature, perpoterla infine assimilarla alle propriecapacità. E inoltre sa che può impara-re ancora di più dai suoi compagni dicorso. “Quando ero aspirante al2°Dan, il mio Sifu una voltami disse che in combatti-mento si conosce il verocarattere di una perso-na”. E aveva ragione,ovviamente! Quando sipratica con qualcuno laGung Gee Fook Fu DarDoy, si può giudicare

bene che tipo diindividuo si hadi fronte equesto è pia-ciuto cosìtanto agli allievie ai fans dellaSCUOLA DIKUNG FU MAR-TIN SEWER che

gli hanno chiesto di pubblicare un DVDdidattico.

Sotto la direzione del MaestroMartin Sewer, due dei suoi istruttori cimostrano la forma nella sua totalità ele sue applicazioni. Naturalmente, inquesto DVD ci vengono dimostrateanche le varianti della forma, descrittee spiegate proprio da Sifu MartinSewer. Attraverso questo video istrut-tivo, l'allievo può agevolare la sua for-m a z i o n e ,ampliare is u o i

orizzonti nella comprensione del siste-ma Hung gar e così progredire piùrapidamente.

Un DVD che tutti i fans devonoavere!

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Page 41: Giugno italia

Dmitriy Skogorev è uno dei più importanti professionistiinternazionali nell'insegnamento delle arti marziali Russe,

Direttore della scuola Russa di arti marziali“Sibirski Vjun” (SISTEMA “SV”) e Presidente

del Centro Internazionale di Arti MarzialiRusse. E' anche autore di vari libri e

di pubblicazioni sulla lotta corpo acorpo e membro onorario dell'or-

ganizzazione delle Forze AereeD'Assalto e Veterani delleForze di Operazioni Speciali“Gvardia”. Dal 1988,Skogorev ha analizzato eriformato strutturalmente ilSistema russo di ArtiMarziali, indagando inchiave psicologica e bioe-nergetica, su ciò che èderivato dallo sviluppo teo-rico e pratico dei program-mi della “Sibirski Vjun”. Il

Sistema russo di combatti-mento corpo a corpo si appli-

ca in situazioni estreme, tantoin ambito civile quanto in quello

professionale e le sue regole leseguenti:

1-) Non esistono metodi specificidavanti a situazioni specifiche (esistono

solo azioni spontanee basate sulle leggi naturali).2-) Non ha senso il lavoro di “forza contro forza” (capaci-

tà di sentire la forza e gestirla)3-) Il lavoro a seconda della situazione (la situazione cam-

bia costantemente nel tempo e nello spazio).

REF.: • SKOGOREV1REF.: • SKOGOREV1

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Page 42: Giugno italia

a Muay Thai, scienza dell'uso razionale delle 9 armi principali delcorpo umano: 2 mani, 2 gomiti, 2 ginocchia, 2 gambe (tibie epiedi) e la testa. Il vero thai boxer grazie ad anni di preparazionepsico fisica riesce a trasformare il proprio corpo in una vera epropria arma ed è in grado di utilizzare per attaccare o difendersile proprie parti anatomiche condizionate come mazze, asce,

lance, pietre o scudi. Approfondendo ulteriormente questa analisi peròemerge come nella tradizione siamese esistono da sempre due correntistilistiche ben definite che delineano due approcci distinti per ottenere lostesso obiettivo: l'efficacia assoluta nel combattimento a mani nude.Il primo approccio è quello del Muay Lak (stile fermo), che, usando una

terminologia cara agli studiosi di arti marziali cinesi, si potrebbe definireappannaggio degli stili”duri”. A questo gruppo appartengono tra gli altrigli sti l i regionali del Muay Korat, del Muay Lopburi, e del MuayPranakorn; le tecniche di questi tre stili sono da considerarsi la base dellaBoxe Tailandese moderna che viene tutt'ora praticata in Thailandia e nelresto del mondo.Ma la Muay Thai Boran non è rappresentata solo da approcci “duri”;

l'altra faccia dell'Arte Marziale siamese a mani nude è costituita dallecorrenti stilistiche “morbide” o Muay Kiao (stile agile). Lo stile più noto

di questo genere è senza dubbio il Muay Chaiya, reso celebrenegli anni '70 dal Gran Maestro Keat Sriyabhaya, ma anche letecniche del mitico Re delle Scimmie Hanuman o dell'ascetaLuesee fanno parte di questo gruppo.

Il vero esperto di Muay Boran non può prescinderedallo studio e dall'approfondimento di nessuno deidue approcci, necessari entrambi e complementari;dal Muay Lak dovrà acquisire la potenza devastantedegli attacchi con gambe e braccia ed i metodisperimentati per secoli per rendere tibie, ginocchiae braccia dure come il ferro, dal Muay Kiao dovràapprendere come evitare la forza dell'avversariodivenendo un tutt 'uno con l 'attacco e comerispondere alle aggressioni con azioni imprevedibili,veloci e “velenose” che mettano a mal partitoanche un avversario più grande e potente. Ogniistruttore di livello medio-alto graduato pressol'Accademia Internazionale di Muay Boran(IMBA), deve essere in grado di mostrare unaconoscenza teorica e soprattutto unacapacità appl icat iva di entrambi gl iapprocci stilistici; dovrà quindi utilizzareal meglio gli elementi costitutivi trattidagli stili duri e da quelli morbidi, i verimattoni che costituiscono i lmeravigl ioso puzzle che oggi tutt iconosciamo con il nome di Muay Boran.

Esempio di tecniche tratte dallo stileMuay Lak detto Korat, originario del nord

est della Thailandia:

Foto 1: il Korat Boxer è nella tipica guardiadello stile (a destra)

Foto 2: l'avversario attacca con un diretto cheviene controllato con la tecnica detta "" dellanciere".

Foto 3: il braccio dell'avversario vieneimprigionato Foto 4: la tecnica è conclusa con una forte

ginocchiata al volto, colpo definitivo molto usatonello stiledel nord.

L

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Stili duri e morbidi di Muay Boran

Page 44: Giugno italia

Ref. 11210Armatura da Kendo.

Origine asiatica

Ref. 11220Armatura Kendo. Giappone.

Ref. 11160Hakama Giapponese.

Nero

Ref. 11170Hakamas. Japón. 100 %polyester. Azul

Ref. 11140Keikogi.

Giacca Blu Marine

Ref. 11109Hakama Nero

Ref. 11152Chaqueta de Aikido.

Algodón

10171Kimono

de Kobudo

Ref. 10816Kimono Tai Chi. Grigio

Ref. 10630Kung Fu filettato bianco

Ref. 10610Kung Fu rosso/nero. Cotone

Ref. 10650/51/52Giacca da Kung FuBlu, Nero, Rosso

Ref. 10671Pantalón de Kung Fu. Algodón

Ref. 10632Kung Fu saten negro

con ribete rojo

Ref. 10620Kung Fu Wu Shu. Cotone

Ref. 10820Kimono Tai Chi.

Allenamento. NeroRef. 10830

Kimono Tai Chi.Allenamento.

Bianco

Ref. 10821Pantalone Tai Chi Nero

Ref. 10815Kimono Tai Chi.

Avena

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KUNG-FURef. 11231Tenugui (fascia)

TAICHI

Ref. 13652

Ref. 11234Cintura "Obi" Iaido.

Bianco o Nero.320cm. x 8 cm.

Page 45: Giugno italia

Le forme Mae Mai sono principi universali di com-battimento: ogni tecnica può essere imparata inaccordo con una versione di base, ma deve esserepraticata facendo particolare attenzione alle moltepli-ci varianti esistenti, codificate dai Grandi Maestri del

passato. Le diverse applicazioni si dovrannoallenare seguendo i principi del footwork

tradizionale, per permettere al prati-cante di eseguirli contro attacchi

provenienti dalle quattro dire-zioni e non solo frontali. Inquesto secondo DVD ArjarnMarco de Cesaris focalizzal'analisi tecnica sull'ese-cuzione della Forma esull'allenamento deglispostamenti avanzati,terminando con l'appli-cazione delle tecnicheMae Mai dalla nº8 allanº15. Un inesauribile baga-

glio di azioni tecniche diattacco, difesa e contrat-

tacco che ogni buon prati-cante dovrebbe conoscere

alla perfezione.

REF.: • CESAR12REF.: • CESAR12

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Un articolo di Nicola Pastorinodirettore tecnico dellasede di Firenze dellascuola del GrandMaster Sifu PaoloCangelosi

Tutti gli appassionati di Kung FuCinese avranno sicuramente senti-to numerose leggende sui famosimaestri del passato e sulle loromirabolanti gesta al di là delle leggidella fisica. Quante volte ho ali-mentato la mia fantasia e scaldatoil mio cuore ascoltando i raccontidel Sifu Cangelosi che ci narravastorie su personaggi quasi mitolo-gici come ZHAN SAN FENG oTUNG HAI CHUAN, o del suo mae-stro FU HAN TUNG; persone ingrado di proiettare la propria ener-gia fuori dal corpo fino a colpire lepersone con forza incredibile adistanza. Negli ultimi anni, grazie aYUOTUBE, hanno iniziato a diffon-dersi in rete alcuni filmati di maestridi TAI CHI, dai più antichi risalentiaddirittura agli anni 40/50, fino adaltri contemporanei. Alcune coselasciano veramente senza parole,però con molti dubbi: fino a chepunto sono reali? Fino a che puntogli allievi che subiscono questetecniche a distanza non sono, nelmigliore dei casi, suggestionati, senon consenzienti nell'inganno?Quanti di questi “Sifu” ci speculanoe ci guadagnano da queste perfor-mance? Personalmente credo chela verità sia sottile e mutevole, effi-mera ed inafferrabile. Ultimamentesono andato personalmente ad unseminario di uno di questi spetta-colari stregoni del TAI CHI, che noncito per educazione, per verificarese i filmati incredibili che avevapubblicato in rete in grande quanti-

Testo: Nicola Pastorino

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tà avessero un fondamento. Ci sonoandato con l'occhio di un praticante diesperienza ultra ventennale ed allievodi un Maestro VERO, ed il risultato èstato deprimente, quando mi sonoreso conto della mistificazione, peraltrodi grande livello che questo personag-gio perpetra tuttora a centinaia di neo-fiti che rimangono affascinati da trucchida prestigiatore. La cosa reale che hocapito in questi anni di studio è che peralterare ed influenzare in modo eviden-te il campo energetico di un altro esse-re vivente, quest'ultimo deve essere insintonia e disposto a sentire. Il magne-tismo del QI è potentissimo ma sottileed estremamente vulnerabile, basta lasemplice forza di volontà per bloccarloe renderlo inefficace. In un combatti-mento, con un fighter determinato edallenato, penso che un colpo a distan-za sia decisamente impossibile.Peraltro, ho avuto modo di assistere edi sperimentare in prima persona comeun Maestro possa farlo se i riceventisono nella giusta sintonia ma senzaessere condizionati: a più di un semi-nario il Sifu Cangelosi ha fatto dimo-strazioni /esperimenti su questo argo-mento, ma in modo scientifico edinconfutabile; ad esempio mettendosialle spalle di una fila di persone ignare

di quello che avrebbe fatto, che non lopotevano vedere, e perciò che noncorrevano il rischio di essere sugge-stionate, tutti in fila con le mani appog-giate sulle spalle di quello davanti.Dall'interno della fila posso assicurareche tutte le volte ho percepito uno sbi-lanciamento progressivo come se fossistato in piedi su un mezzo di trasportoin movimento fino ad arrivare ad unpunto in cui ho perso completamentel'equilibrio, a volte in avanti, altre all'in-dietro. Tutti gli osservatori incredulihanno sempre affermato che la spintao la trazione effettuata dal Sifu avveni-va dalla distanza di un metro e mezzoe si propagava simultaneamente nellafila. Diversamente, dal contatto fisico sipossono percepire sensazioni bendiverse, per questo, per chi pratica ilTAI CHI CHUAN alla ricerca degli inse-gnamenti più profondi, l'esercizio TUISHOU è una tappa fondamentale.Il TAI CHI CHUAN ha raggiunto una

diffusione planetaria tra la gentecomune, anche tra coloro che nonsono interessati in modo particolareall'arte marziale. Ormai è una cosaassodata che la maggior parte dellescuole che praticano esclusivamenteil TAI CHI CHUAN, lo affrontano prin-cipalmente per i suoi effetti benefici e

salutistici, come ad esempio la ricercaportata avanti da importanti Maestriper l'osteoporosi, il Parkinson, l'iper-tensione, i problemi cardiovascolari emolto altro ancora. Illustri dottori inol-tre affermano che la pratica del TAICHI CHUAN a scopi medici non si puòdifferenziare da una patologia adun'altra: è un unico TAI CHI CHUANche ha effetti benefici multipli sullostato di salute generale dell'individuo.Perché allora differenziare il TAI CHICHUAN salutistico da quello marzia-le? Potrei tranquillamente ripetere lestesse parole: il TAI CHI CHUAN èunico! Che valore ha l'esecuzione dicomplesse figure, spesso asimmetri-che quando è destinato solo a susci-tare delle reazioni ghiandolari, musco-lari, scheletriche, che senso ha usaremovimenti ispirati da azioni di com-battimento per fare una “ginnasticasalutare”. A mio avviso la potenzaguaritrice e preventiva del TAI CHICHUAN risiede in un ambito molto piùsottile e pervasivo, una sfera com-plessa di concezione energetica dellavita e dell'universo, non si può esime-re dal concetto di QI, Energia vitale,che spesso non riusciamo a percepiree pertanto non possiamo canalizzare.Non ho usato la parola “controllare”

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perché è fuorviante pensare di potercontrollare il mare di energia di cuifacciamo parte, possiamo inveceimparare a conoscerlo e fluire conesso diventando consapevoli dei suoimovimenti e cercando di correggernele anomalie create dai nostri schemimentali e condizionamenti sociali.Ogni singola patologia che affrettal'estinzione del nostro patrimonioenergetico primordiale ha origine inuna alterazione del corretto scorri-mento del QI. Molte pratiche Taoistedi QI GONG partono con l'obbiettivodi conservare la nostra riserva di

YUAN JING (energia prenatale, riservadi potenziale energetico da consuma-re per la nostra esistenza), a livelloavanzato invece si cerca di accresce-re questa riserva verso la ricercadell'”immortalità”. È un percorso stra-ordinario che richiede una totale dedi-zione ed inevitabilmente porta allarinuncia di molti aspetti quotidianidella nostra esistenza verso una sortadi ascetismo. Non tutti desideranoarrivare a tanto, ai più basta vivere lapropria vita in salute e serenità, cor-reggere le anomalie energetiche dellavita moderna, impedire stagnazioni o

dispersioni nello scorrimento del flui-do vitale. Per essere in grado di farequesto per prima cosa dobbiamoimparare a conoscere il QI, percepirloe scoprirne le regole intrinseche perpoi arrivare ad essere in grado diassecondarlo e dirigerlo intervenendocon la forza di volontà. Qui risiede ilvero segreto di questa complessa emeravigliosa arte. L'aspetto marzialedella pratica consiste nell'imparare adirigere con la volontà il flusso di ener-gia per ottenere un risultato. Quandoeseguo una tecnica marziale devosapere esattamente quanta energia

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utilizzare, dove canalizzarla, di chequalità deve essere. I miei gesti siriempiranno di intenzione solo se que-sta intenzione sarà il più possibilereale. Come fare a rendere reale ungesto che si esegue a vuoto? Bisognasperimentarlo fisicamente nella suaefficacia, concretizzarlo in un'azionevera applicata su un compagno o suun attrezzo, viverlo intensamenteall'interno di una pratica sicura eseguita da occhi esperti che la faccia-no fiorire nella direzione giusta. Nelcaso del TAI CHI CHUAN quale eser-cizio migliore del TUI SHOU per met-tersi in gioco completamente? Entrarein contatto con un altro campo ener-getico, un'altra sfera emotiva, un'altravolontà è la palestra migliore perconoscere la propria. Percepire quelloche succede dentro di noi richiedesensibilità ed una forte capacità intro-spettiva mentre le forze che si muovo-no verso di noi dall'esterno sono più

semplice da decifrare perché i nostristrumenti indagativi sono naturalmen-te rivolti verso l'esterno. Un importan-te esercizio che ho sempre praticato eche richiedo ai miei allievi durante lapratica a solo della forma, è quello diimmaginare la reale applicazione delgesto mentre lo si esegue; ad esem-pio se sto eseguendo un'intercettazio-ne di un colpo, chiedo di visualizzareesattamente quale esatta parte dellamano arriva all'impatto e di immagi-narsela evidenziata in rosso; nel casodi un movimento PENG (dorso dellamano) chiedo al praticante di “colora-re” tutta la zona interessata, dalle noc-che del metacarpo fino alla primaparte dell'avambraccio. Questo tipo diattività mentale si può applicare aqualsiasi gesto che sia di difesa quan-to di offesa, di arto superiore o di infe-riore o altre parti del corpo come latesta o la spalla. Un ottimo esercizioper dirigere la volontà nel posto giusto

ma che non mi aiuta per capire altriaspetti, come ad esempio la traiettoriadel gesto o la sua intensità. La cosamigliore è farlo con un opponentereale che mi costringerà a correggeretutti gli aspetti del mio movimentopena la completa inefficacia del gesto.Il TUI SHOU, grazie alla sua peculiarecaratteristica di mantenere il contattocon il compagno assolve in manieracompleta a questa ricerca di consa-pevolezza del gesto, riducendo lapossibilità di farsi male.È un esercizio molto divertente che

mette di buon umore, al contrario dialtre forme di competizione ti portaverso un senso di unione con l'oppo-nente; crea una sorta di condivisioneprofonda in un gioco raffinato di sen-sibilità, strategia e consapevolezza. Alivello di studio, esistono vari modiper eseguire questo esercizio: in posi-zione fissa dove ci si limita alle azionisenza consentire lo spostamento

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della base, con la possibilità di fareun solo passo che si può eseguireavanti o indietro, oppure in formalibera, dove si possono muoverepassi in tutte le direzioni nei limiti diun'area. Quando poi diventa unapratica sportiva, le regole sono innu-merevoli a seconda di chi organizzala gara, ma raramente nelle compe-tizioni si riescono a vedere atleti chesposano i principi degli stili interni eche lavorano usando l'energia sotti-le JING piuttosto che quella brutalee prettamente muscolare LI.Quando siamo in contatto, uno

dei più efficaci effetti della forzaJING consiste nello sviluppo del-l'energia vibrante ed esplosiva chia-mata FAJING. Difficile da insegnareo spiegare, nasce da una visualizza-zione sottile dell'onda provocata daun particolare movimento che sipropaga generalmente dall'internoverso l'esterno. È molto spettacola-re da vedere dal di fuori, perchéapparentemente la superfice delcorpo rimane ferma, un po' come unmartelletto a percussione appoggiala sua punta sul muro e propaga unaforza distruttiva che proviene da unpistone interno mentre la puntastessa rimane quasi immobile.

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Quando il mio maestro miaddestra in questa pratica nonposso fare altro che meravigliar-mi profondamente di come leleggi della fisica perdano validitàe di come sia possibile che eglipossa penetrare nel mio sistemadi equilibri psicofisici creandoeffetti devastanti che sembranonascere direttamente dentro ilmio corpo. Sembra effettivamen-te una magia che possa scara-ventarmi, sollevarmi, schiacciar-mi con tanta facilità. Quando poipratico con i miei allievi mi sem-bra di vedere lo stesso stuporenei loro occhi e sono felice diessere dentro a questo meccani-smo di tradizione che non richie-de di essere compreso con larazionalità, ma solo di essere vis-suto intimamente.

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Niente del genere era stato visto fino ad oggidagli appassionati studenti di Shaolin

Hung Gar. Si tratta della prima formain coppia di Hung Gar, la Gung

Gee Fook Fu Doy Dar. Perallenarsi con un compagno

nel combattimento reale finoal limite, è assolutamentenecessario impararequesta forma. Il MaestroMartin Sewer, 8°Dan cimostra, con l'aiuto didue dei suoi principaliistruttori, i sottili dettaglidi questa formaconcepita per ilcombattimento. Non acaso, si dice che la Gung

Gee Fook Fu Doy Dar aiutigli allievi interessati a farlo,

a crescere, a raggiungere unnuovo livello di abilità in

combattimento e a migliorareenormemente le loro potenzialità.

Non perdete l'opportunità di scoprire ilvero sapere del tempio di Shaolin, come

l'autentico Hung Gar Kung Fu del Gran MaestroMartin Sewer.

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Choi Li Fut

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LO STILE DELL'UBRIACONEL CHOY LI FUT

Il Salice che si muove col Vento“Fung Bai Lau”

o stile dell'ubriaco è uniconel suo genere, non ètipico del Choy Li Fut eaffonda le sue origini in duetradizioni, quella Buddistae quella Taoista. In seguito,

i diversi stili di Kung Fu continuarono asviluppare e a consolidare le lorodifferenze, per esempio: “lo Stiledell'Ubriaco del Sud”, oltre arichiedere una grande padronanzadella tecnica, caratterizza le sue formecon l'espressioni del volto. Le duetradizioni, Buddista e Taoista,porteranno avanti nel tempo dueforme: la forma del Buddha Ubriaco ela forma degli 8 Immortali Ubriachi.La forma del Buddha Ubriaco, o “Jiu

Laohan Kuen” è quella principale euna di quelle mantenute più segretedagli antichi Maestri, a causa delgrande potenziale di tecnicheletali che garantiva ai suoipraticanti. Viene definita anche“Forma dell'Occhio della Fenicedell'Ubriaco” o “Forma delPugno Ubriaco”. Il nome derivadal colpo più utilizzato nellaforma, il “Pugno dell'Occhiodella Fenice”. Questa tecnica si

arma con la mano nella postura diimpugnare un bicchiere.

Nell'istante preciso in cui colpisce,questa si chiude completamente,lasciando esposta verso l'esterno lasola nocca del dito indice, che è lazona d'impatto.L'obbiettivo sono 36 punti vitali (o di

pressione) nel corpo dell'avversario,che si dividono in quattro gruppi aseconda della loro incidenza: il primoè quello dei punti in cui si colpisce peruccidere, nel secondo vi sono quellicon cui si può paralizzare, nel terzoquelli in cui si provoca la perdita deisensi e nei restanti 9 punti, si puòcausare la perdita temporanea dellacapacità di parlare del nostroopponente.Nella forma si vede un ubriaco

barcollante che tiene in una mano unbicchiere immaginario, mentre nell'altraè come se tenesse una fiaschetta

piena di vino. Nella sua applicazionemarziale, il movimento della mano cheporta la fiaschetta è in realtà una presache immobilizza, per poter cosìrimanere abbastanza vicino alcontendente in totale sicurezza, mentrecon l'altra mano, trasformata in “Pugnodell'Occhio della fenice”, lo si colpiscecon precisione in un punto vitale.

La Forma dell'Ubriaco del Choy LiFut, include le seguenti strategie:Tecniche di bevuta, che sono pugni

e parate. Movimento della cintola,concepito per far credereall'avversario che i l combattenteubriaco stia perdendo l'equilibrio e siadunque vulnerabile, mentre nelmomento della verità serve percambiare continuamente la guardia eimprimere maggiore potenza ai colpi.Un gioco di piedi che denota una

costante condizione di apparenteinstabilità, mentre al contrario, fornisceun modo di muoversi sciolto e fluidoe.. cadute a terra che in realtà si usanoper schivare o per attaccare.Questa è considerata allo stesso

tempo una forma dura (esterna) emorbida (interna). Dobbiamo esseremolto rilassati, fluidi e la potenzainterna del colpo viene impressa giustonell'attimo di arrivare al contatto con iltarget immaginario. Le anche girano dicontinuo senza alcun tipo di tensione ei piedi si muovono come il “Salice chesi muove col vento” (Fung Bai Lau), inmaniera rilassata e reattiva. L'aspettoesterno si concentra soprattuttonell'allenamento del pugno dell'Occhiodella Fenice, che richiede duri e svariatiesercizi di rafforzamento.Le posizioni dell'Ubriaco devono

essere eseguite con la maggiornaturalezza possibile e il praticantedeve mantenere tutto i l corporilassato. Gli atteggiamenti non siesagerano o si enfatizzano all'eccessoda sembrare artif icial i , poiché alcontrario apparirebbero forzati oltreche impacciati. Le sequenze deimovimenti non si svolgono a unavelocità uniforme. Ce ne sono alcunein cui si rallenta il ritmo, altre in cui vi èuna pausa e altre ancora in cui siaccelera. L'esecuzione ottimale dello stile

dell'Ubriaco nel Choy Li Fut si ottienequando l'artista marziale realizza tutti isuoi movimenti il modo spontaneo enaturale, interiorizzando il ruolo che

sta rappresentando, senza esserelimitato da alcun formalismo o schemapredefinito nelle movenze del suocorpo. Ciò che mai sarà differentesono le applicazioni marziali delletecniche e la potenza interna che vi sipuò applicare, nascoste abilmentenelle forme e frutto di tantoaddestramento. Ciò che si deducechiaramente da tutto questo è che laforma non è una rappresentazioneteatrale più o meno comica, da partedi “avatar” di un ubriaco.L'artista marziale esperto si allena

duramente e a lungo per riuscire a farsembrare le applicazioni nelcombattimento casuali e incontrollate.Ma l'eff icacia di questo giocoingannevole, consiste precisamentenel far si che l'avversario cada nellatrappola e nel nascondergli un colpo inun punto vitale, una presa che losquil ibri o lo immobil izzi, o unapressione con i l dito indice cheinfierisca su alcuni nerviparticolarmente sensibili.Lo stile dell'Ubriaco appartiene a

quella categoria di forme conosciutecome forme perdute, ovvero, tecnicheche per i loro possibili effetti mortalivenivano trasmesse soltanto ai pochiallievi in cui si riponeva la massimafiducia. E non gli si insegnava solo acolpire, ma si istruivano alle tecnichedi medicina tradizionale cinese internaed esterna, per ciascuno dei puntivitali in questione. Per questo motivo,in molte scuole di Kung Fu non siinsegnano più e sono finite perscomparire, al contrario dello stileChoy Li Fut nel quale si continuano atramandare a pochi allievi e vengonoconsiderate forme di livello avanzato.

“ Quando praticate il Choy Li Futnon mostrate la vostra abilità agli altriin modo sconsiderato, poiché potrestecausare seri problemi sia a voi stessiche a loro. Se giudicate che unapersona è di natura buona, allorapotete tramandarle la vostraconoscenza”Chan HeungMaestro Fondatore del Choy Li Fut

Scuola Shaolin Choy Li Futc/ Belgica n°11 localZaragoza (España)TEL: 976533296

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Kung Fu

L

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uesta fu la domanda cheho ricevuto un paio dianni fa da parte di alcunivecchi istruttori. Nell'arcodi oltre venti anni, moltipraticanti di questo stile si

sono affiliati a diverse associazioni nonproponendo granchè aldilà della praticae della promozione del Wing Tsun.Entrare come sistema in una

Federazione Sportiva presupponegrandi cambiamenti; ma i tempicambiano e il Wing Tsun deve cambiarecon loro. Cosi', cominciamo la ricercadella migliore delle opzioni per uno stileche è “diverso” da qualsiasi altro e per

tale motivo dobbiamo fare moltaattenzione a dove collocarci, per lanatura che definisce questo stile di“combattimento” di origine cinese.Dopo aver messo sulla bilancia i pro e icontro prendiamo una decisione netta:La Federazione Spagnola di LottaOlimpica e Discipline Affini”.Pensavamo che fosse la soluzione

migliore quindi “conducemmo la barca”fino a lì e alla fine l'abbiamo fatto! Loscorso 13 Marzo 2013 si è tenuto ilprimo corso con esami dall'avvenutacreazione del Dipartimento di WingTsun all' interno della FederazioneSpagnola di Lotta Olimpica.

Senza ombra di dubbio è un fattosignificativo che dimostra come ungruppo di persone può lavorare inmaniera omogenea pensando PER ILBENE COMUNE. Per me è la migliordefinizione di questa sinergia che è natatra le varie scuole di Wing Tsun diquesto paese.E' costato tanto perché nel mondo

del Wing Tsun le Associazioni hannovissuto sempre dandosi le spalle traloro, come degli sconosciuti. Fattocurioso perché quasi tutte proveniamodallo stesso ramo del G.M. Yip Man e infin dei conti, pratichiamo lo stesso stile.Ma per diverse ragioni, durante gli anni,

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Q

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abbiamo vissuto “guardandoci allospecchio”. In fondo nessuno sapevaperché non collaboravamo tra noi ineventi, corsi, ecc…, concentrati comeeravamo su ciò che ci distingueva emantenendo le distanze con gli altrilineage per motivi che poco hanno ache vedere con la pratica…Personalmente, le mie perplessità sucome sarebbero andate le cose, furonospazzate via nei primi dieci minuti delcorso: ciò che è avvenuto il Marzoscorso al CSD, può soltanto esserequalif icato come UN SUCCESSOASSOLUTO.E' stato bello osservare come più di

50 cinture nere di differenti lineages oorganizzazioni sudavano, dibattevano elavoravano spalla a spalla, INSIEME! I1000 metri quadri del tatami del CAR alCSD erano fin troppo pochi percontenere la tanta allegria e leaspettative che albergavano inquell'incontro, che mi azzardo a definirecome qualcosa di STORICO. Ci sonostate alcune scene molto carine con deiragazzi del team interno dellaResidencia Blume che passavano da lìdomandandoci su quello che stavamopraticando: Si, alcuni dei giovani chedifenderanno i l nostro paese alleprossime Olimpiadi mi hanno chiesto,sorpresi e interessati, di questo rarostile di “lotta cinese” chiamato WINGTSUN!!!Nel mio blog (wingtsunespana.blog-

spot.com) c'è un articolo dettagliato diquanto accaduto quella mattina al CSD.Dirò, in breve, che il corso è stato moltointenso e le prove che hanno superatogli assistenti lo sono state ancora di più.Tre masterclass dirette da Sifu AlfredoValìa (Associazione delle Scuole diWingTsun), Rafael Alins e ArthurSánchez (DynamicWingTsun España) einfine da un rappresentante della miaAssociazione TAOWS Academy.Questa riunione di maestri e istruttori

ha evidenziato non soltanto l'eccellentelivello tecnico che esiste in questopaese riferito alWing Tsun, maanche la lezioneche gli oltre 50 chehanno superato illoro esame, hannodato al mondo delWing Tsun:RISPETTO, UMIL-TA', DEDIZIONE…Queste tre parolecredo che dovran-

no definire il nostro stile per quello cheverrà, al di sopra di qualunque circo-stanza. Resta un fatto assolutamenteindiscutibile che questi tre vocaboli ciapriranno uno scenario molto più inte-ressante di quello vissuto negli anni pre-cedenti.Terminate tutte le prove, gli esami e le

masterclass dei maestri chehannopreso parte agli stessi, si è procedutoall' EMOZIONANTE consegna deicertif icati. C'era gente veramentecommossa nel ricevere il proprio titoloin cui era scritto “Allenatore Nazionaledi SDP Wing Tsun”Chi l'avrebbe mai detto dieci anni fa?

C'erano praticanti con 20 anni dicarriera che trattenevano a stento lelacrime dalla felicità!Da queste pagine, ringrazio i l

Sig.Angel Rojo e lo staff della FELUCHAper averci reso tutto più facile, per lasua ospitalità e gentilezza.Personalmente e dato che mi piace

dare il giusto valore alle cose, devo direche ovviamente continuerò a fare quelloche ho sempre fatto quotidianamente:lavorare, studiare, indagare, ecc., peròsenza ombra di dubbio, adesso nientesarà più lo stesso per il mondo del WingTsun in Spagna.Dopo aver ringraziato tutti, non posso

dimenticarmi di farlo col mio MaestroDAI SIFU Victor Gutierrez. E' lui i lresponsabile del fatto che il Wing Tsunin Spagna possa riunire nel CSD ben 50cinture nere. Quando l'ho conosciuto laparola “WingTsun” ancora venivascambiata per un piatto della cucinacinese. Nonostante tutto èil pioniere e il padre delWing Tsun spagnolo eanche se adesso ha decisodi fare un'altra strada nellasua vita e nel suo percorsomarziale, non significa cheper ciò che ha fatto fino aieri non debba ricevere lariconoscenza e gli onoriche merita. Anche se è

molto tempo che non parlo con lui:SIFU, grazie di tutto. Per me continui adessere il più grande!Il Dipartimento di Wing Tsun della

FELODA è aperto a qualsiasi ramo dellostile (indipendentemente dalla suadenominazione) e rimango adisposizione di qualsiasi interessato perinformare circa passaggi al leomologazioni, livelli dei club, allievi, ecc.Siamo al servizio del praticante di WingTsun.Prossima convocazione: 21 e 22

Giugno al CAR del Consiglio Superioredello Sport.Grazie a tutti per il vostro supporto.

Sifu Salvador SánchezDirettore Tecnico Dipartimento SDP

[email protected] 722 778470

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La TAOWS Academy sorse con un'unico intento:formare, ricercare e lavorare duro in modo che ilWingTsun sia conosciuto per la comunità di artistemarziali come un'arte marziale emozionante. La TAOWS

Academy vuole essere un ponte tra le lineepiù tradizionali e quelli che vogliono fare

evolvere un'arte classica e adattarlaai tempi moderni. Crediamo chenel punto centrale si puòraggiungere un perfettoequilibrio tra il rispetto perla tradizione marziale e laricerca dell'efficienzautilizzando tutte lepossibilità che questosplendido sistema cioffre: arte, marziale,etichetta, filosofia,sviluppo personale esalute. Sifu SalvadorSanchez e il suo teamdi istruttori ci offronouna breve introduzioneal lavoro profondo chestanno sviluppando in unprogetto a lungo termine.In questo DVD possiamo

vedere spiegati aspettifondamentali che non sempre

sono state correttamentetrasmessi: chi siamo, quali sono i

nostri obiettivi, aderenza, non aderenza,passi e spostamenti e applicazioni alla difesa

personale. Primo di una serie di opere in cui ciaspettiamo che le TAOWS Academy continuerà a fonireil suo spazio e la sua conoscenza come un raccordo trale scuole e le filiali di WingTsun, e agli appassionati dellearti marziali che vogliono conoscere la sensazione della"Eterna Primavera".REF.: • TAOWS1REF.: • TAOWS1

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Page 59: Giugno italia

"Karate: immagini di una Storia" è il libro che contiene il maggiore e più interessante archivio di documenti storici della storia delKarate. Funakoshi, i suoi Maestri, i grandi delle generazioni successive, Nakayama, Yamaguchi; tutto questo in documenti inediti opoco conosciuti, fotografie che sono parte della storia del Karate.

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Un libro meraviglioso finalmente disponibile in Italiano

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uesto sistema di ArtiMarziali affonda le sueorigini nei servizi specialidell'ormai scomparsaURSS, come i l KGB,(FSB), GRU, Ministero

degli Interni, Ministero della Difesa(Squadra di Assalto Aereo, SWAT) eanche nelle tradizione culturali degliantichi popoli slavi.Molti aspetti dello stile sono Segreti

di Stato. Secondo le condizioni delleoperazioni di combattimento moderne,l'Arte Marziale Russa è all'avanguardiacome gli aerei mil itari e i loroarmamenti. E' un'arma poderosa,diff ici le da insegnare, ma che alcontrario di quelle ordinarie è difficileda perdere.Nel 1923, dopo la disgregazione

dell'esercito dell'Unione Sovieticascoppiò la Guerra dei Partigiani. IPartigiani erano guerrigl ieri chedovevano neutralizzare la retroguardiadell'aggressore. Essi necessitavano diun sistema di lotta mil itare peraffrontare le sfide rappresentate dainemici. Gli uomini del servizio NKVD(KGB) anch'essi avevano bisogno di unsistema per combattere contro iterroristi, i criminali e i guerrigliericlandestini. Allora, grazie alla societàDINAMO, nacque il primo club di difesapersonale organizzato da VictorSpiridonov. Spiridonov aveva acquisitole sue conoscenze nell'esercito zarista- le tecniche dei Plastun ( I Cosacchi) -che potevano muoversi senza farerumore su qualsiasi superficie ecatturare prigionieri nelle condizioni piùcomplicate. A lui si unirono ancheVladimir Aschepkov e AnatolyKharlampiev per ridisegnare il sistemadi auto-difesa mil itare. I l SistemaSpiridonov e Aschepkov era originatodalla lotta Sambo (difesa personalesenza armi). Il Sambo si trasformò in unarma eccezionale nelle mani degliuomini dei Servizi Speciali.Durante la Seconda Guerra Mondiale

(1941) fu formata una brigata

motorizzata per le missioni speciali. Eracostituita da sportivi esperti, maestri disport come la Lotta, la Boxe, il tiro, losci, ecc., che erano allenati in manieraspecifica per gli scopi bellici. Nel 1942si formò la SMERSH (Morte alle spie)per combattere contro gli invasoritedeschi. Furono organizzati anche deigruppi speciali per catturare prigionieri.Nel 1950 fu costituito undistaccamento speciale nel GRU(direttiva speciale di Intelligence delpersonale dell'Esercito Russo). Nel1979 vennero creati i reparti speciali“GROM” e “ZENIT”, predecessori delfamoso “ALFA”.Il 1986 fu l'anno della rinascita del

sistema militare delle Arti Marziali.Venne fondato un centro di indaginisulle Arti Marziali russe. Nacque lascuola diretta da Alexey Kadochnikov.Furono compiute delle ricerche nellearee della biomeccanica, cinematica ebioenergetica. Il sistema è basato sulpr incipio di massimo sforzo-conservazione. L'algoritmo di analisidella situazione si forma in un livellomentale sub-cosciente, ugualmentealla previsione e alla scoperta dellasoluzione ott imale del problema. La capacità di agire con un sistemaaggressivo che rende remissiv i ,studiando la psicologia delcombatt imento, che fornisce laconoscenza del le opportunitàimprobabili per una persona. Coluiche domina questo sistema marzialepuò percepire una minaccia invisibilee colpire un avversario senza arrivareal contatto f isico, semplicementeusando l'energia. Nel 1994 i repartispeciali del GRU e FSB iniziarono adutilizzare questo sistema innovativo.

Dmitri Skogorev, l'AutoreDmitri Skogorev - uff iciale del

dipartimento dei poteri speciali(Servizio di Protezione Fisica) sottol'Amministrazione del Servizio Federaledel Tesoro e della Polizia Tributaria nella

regione di Novosibirsk dal 1995 al2001.Attualmente è uno dei maggiori

specialisti nell'insegnamento delle ArtiMarziali Russe, tanto in patria comeall'estero. E' direttore della ScuolaRussa di Arti Marziali “Sibirsky Vjun”(SISTEMA SV) e presidente del CentroInternazionale delle Arti Marziali Russe.Autore di vari libri e di un gran numerodi programmi relativi al combattimentocorpo a corpo. Organizza workshop suquesto argomento in Russia e nel restod'Europa. E' membro onorariodell'Organizzazione dei Veterani delleForze d'Assalto Aeree e delle Forze diOperazioni Speciali “GVARDIA”.Cominciò a imparare le Arti Marziali

nel 1980 nella sezione Sambo dellaDINAMO.Dal 1981 al 1984 si allenò nel Karate

con Sergey Danilov (che era GiudiceInternazionale Certificato diTaekwondo, 5°Dan)Dal 1985 al 1987 ha fatto parte

dell'Esercito Sovietico, nel dipartimentodi Combattimento Corpo a Corpo.Dal 1991 organizza meeting con

diversi rappresentanti delle Arti MarzialiRusse.Nel 1998, 1999, 2002 organizza semi-

nari sotto la guida di AlexeyKadochnikov (nella città di Krasnodar,Russia).Nel 1991 partecipa a una riunione

con rappresentanti di spicco delle ArtiMarzial i russe, come G.N. Bazlov(Tver), nel 1992 con A.I.Retjunsky(Presidente della Federazione Russadelle Arti della Lotta, S.Pietroburgo), nel1992, 1995, 1996 e 1997 con il PrincipeB.V.Golitsyn, (S.Pietroburgo, Stile dellaCasata), nel 1998, 1999, 2002 conA.A.Kadochnikov (Krasnodar). ConE.Bogaev nel 1994, 1995, 2000, conA.L. Lavrov nel 2008 (Zelenograd), conM.V.Ryabko nel 2009 (Mosca).Dal 1988, Dmitri Skogorev ha

contribuito a sistematizzare, attraversoun'analisi strutturale, il Sistema di ArtiMarziali Russe, investigando sulla

Q

E' uno dei grandi delle Arti Marziali russe; dietro quegli occhi da lupo, c'èun Maestro delle Arti Slave, uno che viaggiando in tutto il mondo haportato a conoscenza dei metodi r ivoluzionari di concepire i lcombattimento, che si svilupparono nella vecchia Unione Sovietica. Oggipresenta il suo primo DVD con Budo International. Vale la pena nonperderselo! Dmitri ha molte cose da dire, molto da insegnare…èimpressionante!

Foto: Giuseppe D "Angelo (ritratto)Mira Grande Axelsson (foto al naturale)

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psicologia applicata e la bioenergetica,i cui risultati teorici e le evoluzionipratiche sono presenti nei programmidella scuola “Sibirsky Vjun”.Nel 2000: Perfezionamento della sua

abilità professionale nell' Istituzione diEducazione Statale “Istituto Nazionaledella Sanità” (sezione di Novosibirsk)nel “Sistema Tradizionale diPerfezionamento del CombattimentoIndividuale Russo” (Registratsionyj0300072).D.V.Skogorev ottiene lo status di

Istruttore Internazionale (Gran Maestrodi RMA Sistema SV “Sibirsky Vjun”).Nel 2008 è il Maestro Fondatore e

Coordinatore dell'OrganizzazioneMondiale di Difesa Personale (RMASystema "SV" (“Sibirski Vjun”).

La ScuolaLa scuola di Arti Marzial i russe

“Sibirski Vjun” è stata fondata da DmitriSkogorev nel 1988, a Novosibirsk(Siberia, Russia).Gli attuali metodi di allenamento

sviluppati da Dmitri Skogorev sonostati approvati dall'Amministrazione del

Servizio Federale del Tesoro e dellaPolizia Tributaria di Mosca (No. 3/114 indata 20.06.97), dall'Amministrazionedel Servizio Federale del Tesoro e dellaPolizia Tributaria di Novosibirsk(No.134/18 in data 12-05-97) e dallaScuola Secondaria Speciale dellaMilizia di Novosibirsk, dipendente dalMinistero degli Interni (No.19 in data07-05-97).I l sistema Russo di Arti Marziali

possiede diversi ambiti: mil itare(esercito, polizia) e difesa personaleordinaria (per la popolazione civile).I metodi del la scuola “Sibirsky

Vjun” permettono agli istruttori diinsegnare agli allievi le basi della lottarussa del corpo a corpo. L'interesseper le Arti Marziali Russe si deve allasemplicità della loro comprensione ef i losofia. L' insegnamento si basasul la st rut tura (s istema), checonsente di acquis i re s ia ifondamentali della difesa corpo acorpo, del maneggio di armi e altrioggetti, che l'abilità necessaria percombattere in uno spazio l imitatocontro vari avversari armati e usaregli elementi psico-energetici.

Gli all ievi della scuola “SibirskyVjun” imparano la lotta corpo a corpocon Dmitri Skogorev, seguendo lasua metodologia personale ,prendendo parte ad operaz ion imil i tari del Ministero del la Difesadel la Russia, portando a termineatt iv i tà concordate col Ministerodegl i In tern i in v ia st ret tamenteconf idenzia le, coordinandone gl isforzi sul campo. Nelle situazioniestreme sono in grado di salvare lepropr ie v i te e quel le de i propr icompagni. Tanto il sistema militarerusso in generale, quanto il lavorodegli istruttori in particolare, ricevonoun alto riconoscimento per i l lorooperato.L'uso del sistema russo di lotta

corpo a corpo garantisce l'opportunitàdi agire per salvare la vita quando sicombatte in situazioni estreme,rispettando le seguenti regole:• Non esiste un metodo specifico per

azioni specifiche (solo azionifondamentali basate sulle leggi naturali)• Non si lavora “forza contro forza”

(si lavora l'abilità di sentire la forzacontraria e di dirigerla)

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• Si agisce in base alla situazione (lasituazione cambia costantemente neltempo e nello spazio)Tutto questo lo si consegue con

l'apprendimento dei principi chiavenell'addestramento, delle leggi fisiche ebiomeccaniche del corpo umano, cosìcome delle regole di interazione umanaquando si intavola un dialogo.L'assenza di un metodo specifico

contro delle azioni specifiche significache esistono delle applicazioni chiavedi difesa, con combinazioni di colpi etecniche di atterramento, che insiemealla conoscenza dei sistemi di levearticolari e di destabilizzazione fisica ementale dell'individuo, servono perneutralizzare un aggressore in qualsiasisituazione.Non si lavora “forza contro forza” in

senso fisico, il che vuol dire non utilizzarele forme dure (rallentare o resistere a unattacco di mano o di gambadell'opponente è da escludereassolutamente), ma che si deve sfruttarela forza e l'inerzia dell'avversario peraccelerare. In questo modo evitiamo diusare la forza bruta per poi controllare lasituazione. I movimenti difensivi sonosufficientemente corti e ponderati, il checoncede a sua volta un vantaggio a livellodi forza e tempo di esecuzione. Così siarresta la forza bruta e dunque possiamo

controllare. Le azioni di protezione sonoaltresì essenziali e razionali da concederciun vantaggio in termini di forza e ditempo. La non resistenza si realizza a tuttii livelli, ma solo attraverso il controllofisico e mentale.Agire secondo la situazione, si

riferisce e si riflette nell'azione stessa,per esempio se lo stesso colpo vienebloccato più volte le azioni difensivedevono essere differenti, al variaredelle situazioni le caratteristiche degliattacchi (forza, velocità, lunghezza,ecc..) cambieranno a loro volta, il chepermette che la coordinazione vengaadeguata al contesto effettivo.L'allenamento si evolve da questabase, in un metodo “ramificato” - uninsieme di azioni fondato su unmovimento basilare. Se si scelgono piùmovimenti basilari, diamo la possibilitàa un combattente di addestrarsi nontanto nell'esecuzione di azioni prive diesitazioni, bensì di agire in ognidifferente situazione, applicando lanecessaria velocità e forza in unperiodo di tempo relativamente breve.

Il sistema:Il programma di addestramento della

lotta corpo a corpo del Sistema Russocomprende elementi come:

Acrobazie speciali:La capacità di cadere

adeguatamente su una superficie chenon è coperta con qualcosa dimorbido. Si utilizza la caduta comedifesa da un attacco, per unasuccessiva fase del combattimento.Biomeccanica:La meccanica si occupa dell'analisi

specifica dei differenti movimenti in

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Arti Russe

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relazione allo spazio. Le leggi dellameccanica applicate a qualsiasiorganismo vivente vengono definitecome Biomeccanica.La biomeccanica è una scienza che

studia le leggi che regolano ciascunorganismo vivente, che permettono direalizzare delle attività meccaniche(statiche e dinamiche) con la minimaazione muscolare.L 'essere umano è cons iderato

come una struttura biomeccanicacos t i t u i t a da un s i s temascheletr ico, tenuto insieme dal learticolazioni e dalle cartilagini - unsistema di muscoli il cui movimentocoinvolge oltre 250 distinti gruppimuscolari.

Psicofisica, BioenergeticaLa Psicofisica è la scienza che studia

i fenomeni fisici e psicologici e larelazione tra di essi. Per la lotta corpo acorpo prendiamo in considerazioneelementi (sia interni che esterni) comela coscienza, la percezione, lamemoria, l'attenzione, ecc.., così comela risposta dell'avversario a questa oquell'azione e i l controllo mentaledell'aggressore.Liberarsi dalle presePrese fondamentali e come liberarsi

da esse. Metodi di controllo.Schemi di colpi di mano e di gamba.Studio delle l inee d'onda e

vibrazionali dei colpi.Colpi: studio e addestramento dei

colpi in condizione di contattoravvicinato (spalle, avambracci, bicipiti,gomiti, ginocchia, ecc)Difesa da colpi di mano o di gambaStudio degli schemi e dei principi

chiave.Difesa da bastoneDifesa da minaccia con pistola (a

contatto e a distanza)Difesa da coltello, a contatto o a

distanzaDifesa contro più avversari con o

senza armiLavoro di squadra (unità), aiuto

reciprocoMetodi di maneggio di un armaLavoro in condizioni difficil i con

differenti combinazioni

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Arti Russe

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Lavoro a terraUso di pistola, bastone, ecc., contro

un'altra arma (coltello, bastone, ecc.,)Lavoro con oggetti improvvisati da

usare come armiLavoro in spazi limitati, contro un

muro, seduti, ecc.

I l sistema di addestramentoinclude anche:Preparazione fisica generale,

ginnastica delle articolazioni, metodi direspirazione, psicofisica, psicologia,neuro-psicologia.Allenamento al combattimento -

sparring, individuale, competizioni di:lotta, boxe, combattimento concoltello, ecc.,Per affrontare con successo un

combattimento è necessario sapergestire i tre tipi di distanza che vengo-no allenati nelle seguenti pratiche:

1. Scherma di colpi - perpadroneggiare questo tipo dicombattimento si al lena la mediadistanza. Metodi di difesa. Colpi dimano e di piede. Tipologie dimovimento.2. Escrima - in questo genere di com-

battimento si allena la lunga distanza,lotta con coltello, sistemi di difesa dabastone (combattimento con bastoni)3. Lotta libera - in questo tipo di

lotta si allena la corta distanza, isistemi per l iberarsi da prese allebraccia. Studio e allenamento delleproiezioni, lotta con compagno a terra. Capacità di condurre uncombattimento a contatto ravvicinato.

Attestato di qualificaL'attestato della scuola di

combattimento russo “Sibirsky Vjun”

determina il livello di abilità nelle azionifondamentali che permetterà agli allievidi diventare, successivamente, degliIstruttori.L'attestato si ottiene dopo aver

portato a termine un programma diallenamento che dura tra i 4 e i 6 anni,in cui sono previsti esami per i lsuperamento dei 6 livelli distinti.Coloro che superano gli esami di

abilitazione ottengono un attestato diIstruttore nel Combattimento corpo acorpo della Scuola “Sibirsky Vjun”,certificato con apposite firme e timbridell''organizzazione.Durante gli anni di lavoro all'interno

della scuola partecipano a oltre 60seminari intensivi del metodo, cosìcome a sessioni di allenamento di 24ore.Dal 1993 al 2012 hanno partecipato

a quest i workshop più di mi l le

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Arti Russe

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Nuovo DVD

persone. L'att iv i tà permanentepermette al la scuola di off r i remetodologie di addestramento assaisvi luppate, mezzi eff icaci dicomunicazione e tutto il necessarioper raggiungere un alto livello nelsistema di lotta corpo a corpo.La scuola “Sibirsky Vjun” (Sistema

SV) è rappresentata dai suoi uffici nellecittà di Gorno-Altaisk, Angarsk,

Seversk, Kiselevsk, Kazan, Ufa(Russia), Almaty (Kazakhstan), ecc…Inoltre ha delle rappresentanze inGermania (direttore, Fuhrmann) dove sisono tenuti 8 seminari dal 1997 al 2012e anche in Belgio (Aleksandr Balandin);nel 2007, 2010, 2012 organizzaworkshop in Israele (Haifa, Tel Aviv,Manager - Mr. Michelson). Nel Agostodel 2010 e nel Novembre del 2012 in

Bulgaria (Sofia, Albena). Nel 2011 inSlovacchia (Starà Turà - Bratislava);, inMessico nel 2012 (Tuxtla Gutierrez -Chiapas - Fidel Alfonso LeònCasti l lejos Calzada). Canada(Mr.Krivoshein), Svezia 2009, 2011(Mr.Igor Sadonskiy). In Italia (sono statirealizzati 6 seminari nel 2006, 2007,2008, 2009, 2010, 2011/2012 - LuigiSoprano) negli USA - 2012 - AndreyPatenko; in Francia (Stephan Surdi).Numerosi sono anche i contatti conaccademie di combattimento corpo acorpo della Gran Bretagna.

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In questa nuova serie di DVD didattici, ilMaestro Mark Gridley presenta e spiega nel

dettaglio, l'uso dei punti di pressionenella difesa personale. Il

programma di Punti di PressioneTattici del Combat Hapkido è il

risultato di svariati anni distudi e indagini sotto laguida e l'assistenza diuno dei maggiori espertimondiali in materia e sibasa su principi praticie attuali della modernaDifesa Personale,senza l'eccessiva emistica complessità dialtri analoghi sistemisui punti di pressione. Il

corso di Punti diPressione Tattici del

Combat Hapkido èampiamente utilizzato dalle

forze di polizia di tutto ilmondo e può essere integrato

in qualsiasi programma di ArtiMarziali. La serie conta di quattro

volumi che comprendono tutto il programmaper Istruttori: Corso per Assistente Istruttore,Corso per Istruttore Associato, Corso perIstruttore e Corso per Istruttore Senior.

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Tutti i DVD prodotti da BudoInternational vengono identificatimediante un’etichetta olografica distintivae realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX osimili). Allo stesso modo, sia le copertineche le serigrafie rispettano i più rigidistandard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questirequisiti e/o la copertina non coincide conquella che vi mostriamo qui, si tratta diuna copia pirata.

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Punti Vitali

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La scienza della selezione degliobbiettivi nella difesa personale

Immaginate un modo per migliorare le vostretecniche con un solo giorno di studio e pratica. Troppobello per essere vero? Se è così, vorrete continuare aleggere per avere la prova di ciò che il Sistema Tattico dei punti di pressione(TPP) del Combat Hapkido ha realizzato per i suoi numerosi praticanti.

Per me è un grande onore condividere queste informazioni con voi e speroche il valore di questo materiale sia istruttivo, così come stimoli la vostracuriosità per saperne di più. Dopo aver letto questo articolo, dovrestecominciare a comprendere perché utilizzare, nella vostra pratica, il sistematattico dei punti di pressione (TPP), oltre alle nozioni contenute nel primo deicinque livelli del programma.

Prima che cominciate, è mio dovere informarvi del fatto che ciò cheleggerete è riconosciuto dai miei insegnanti, che hanno condivisoliberamente le loro conoscenze e a loro volta mi hanno permesso dielaborarle. Devo ringraziare il Gran Maestro John Pellegrini, fondatore delCombat Hapkido, il Gran Maestro Gorge Dillman, fondatore del Dillmankarate International e pioniere dell'utilizzo dei punti di pressione inoccidente e il Gran Maestro Chris Thomas, Istruttore Senior del DillmanKarate International e stimato praticante di Arti Marziali. Ho avuto ilprivilegio di essere il pupillo di questi Maestri che mi hanno trasmessol'istruzione necessaria che reso possibile questo programma.

Per coloro che hanno familiarità con la moderna Arte delCombat Hapkido non sarà una sorpresa che solo le tecniche piùefficaci e collaudate facciano parte del nucleo di questo sistema.Cito le parole che il fondatore di questa Arte ha espresso, quandointrodusse il TPP nel sistema:

“Nel corso dei secoli la comunità delle Arti Marziali haincorporato l'Arte e la scienza dei punti di pressione per combattere oguarire e il Combat Hapkido, non fa eccezione. Credo che l'integrazionedell'utilizzo dimostrato dei punti di pressione al nostro allenamento, nonsolo rifletta e riconosca le radici coreane della nostra disciplina, ma alivello pratico ne facilita e ne migliora la sua applicazione.”-

Gran Maestro JohnPellegrini

Il “programma tatticodei punti dipressione” delC o m b a tHapkido ès t a t o

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Punti Vitali

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elaborato attraverso molti anni di studio edi indagini, sotto la guida e l'assistenza diesperti mondiali della difesa personale edei punti di pressione. Le strategie delTPP sono basate su principi pratici emoderni di difesa personale senzal'eccessiva complessità dell'elemento“mistico” proprio di altr i metodi.Quest'area di studio specifica della difesapersonale è stata progettata guardandoalla scienza occidentale, al lasperimentata teoria orientale, e alla suaapplicazione empirica.

Sono state inglobate una serie dinozioni di vari settori come quello legale,militare, civile, sanitario, difesa personaleper diversamente abil i. L'obbiettivoprincipale del TPP è aumentare i lbagaglio delle tecniche e delle capacitàdel sistema di difesa personale delCombat Hapkido. Comunque, come nellamaggior parte delle scienze marziali, lelezioni sono accessibili ad un ampiavarietà di praticanti e di sistemi.L'applicazione appropriata di questiprincìpi segue le leggi della fisica, delmovimento cinestetico (Teoria orientale equantistica), della fisiologia anatomica edella psicologia di base. Questi concetti ele relative interazioni sono spiegati nellaserie di DVD sul TPP.

Questo programma didattico include lostudio fondamentale della localizzazionedei punti di pressione nel combattimento,che deve essere effettuato con lamassima precauzione. L'intenzione delprogramma è quello di essere unriferimento istruttivo che vi prepareràrapidamente per applicare questeconoscenze al vostro studio della scienzadella difesa personale. Naturalmente, uninsegnamento di livello professionale daparte di qualcuno abilitato e certificato, viaiuterà ad assimilare ed applicare nelmodo migliore i l materiale che vimettiamo a disposizione.

In questo primo l ivello vengonoinsegnati i concetti fondamentali come laresponsabil ità, la perseveranza el'economia del movimento così come lalocalizzazione e l'attivazione dei 17 puntidi pressione nelle braccia e nelle gambe.Vi forniremo la dovuta istruzione suciascun punto oltre ad una relativaapplicazione, come esempio deiconcetti precedentemente menzionati.Imparerete le qualità e le relazioni (siadalle teorie orientali che dalla scienzaoccidentale) di queste zone vulnerabili,che vi agevoleranno nel raggiungerel'effetto desiderato in combattimento.Ci sono anche delle sezioni dedicateall'esercizio delle prese che potreteintegrare rapidamente al vostroaddestramento, per conseguire lanecessaria abilità e precisione nelleapplicazioni. E' un DVD con oltre 90minuti di materiale didattico concepitoper coadiuvarvi nella crescita dellavostra Arte.

Proseguendo nella vostra ricercasarete animati dal desiderio di unirvi aitanti che adottano l'idea che esistonocodici d'onore specifici e che si speravengano seguiti da coloro che si sonoformati nelle Arti Marzial i e nelle

discipline del combattimento. Veramente,dovete capire che siete responsabililegalmente e moralmente delle vostreazioni in qualsiasi situazione. L'onore diun guerriero dipende dal suo codice diresponsabil ità, coraggio e lealtà. I lprogramma TPP è strutturato con questamentalità e comprende istruzioni sullasicurezza, tecniche di rianimazione dellamassima importanza, fornendo alcontempo la competenza per esserepreparato all'allenamento in un contestorealistico.

Tenete presente che in una situazionedi difesa personale è importanterisparmiare energia e replicare conrapidità. Dovete cercare sempre lamassima economia nei movimenti eutilizzare la maggior efficacia di unabuona tecnica piuttosto che fareaffidamento in un colpo verso unobbiettivo specifico. Questi concetti nonsono degli optional, ne devono esseredati per scontati.

Che sia in allenamento o in una collut-tazione reale, dovete capire che l'aspettopiù importante di qualsiasi applicazione èl'intenzione, che non si deve confonderecon la volontà di essere violenti. La vostramente è l'arma più potente di difesa per-sonale, tutto il resto èsolo uno strumento perla realizzazione dellevostre tecniche. Non cidevono essere dubbi neivostri pensieri (mente),sentimenti (spirito) eazioni (corpo) che devo-no essere uniti per otte-nere il massimo risultatocon il minimo sforzo.

C'è una ragione prati-ca per imparare e utiliz-zare i punti del TPP. E'dimostrato, aldilà dellateoria, che quando sonoattivati correttamente, simanda un segnale diret-to al sistema nervosoche provoca una reazio-ne nel corpo del vostroavversario impedendoglidi percepire, valutare,

decidere e agire in maniera effettiva.Questa prevedibile e involontaria rispostagioca a vostro favore in una situazione distress.

Stimolando direttamente un nervo,potrete causare un effetto significativo, avolte devastante, senza i l t imore diprovocare ematomi, emorragie o ferite

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gravi. La stimolazione di un nervospecifico interferirà nella comunicazionetra questo e il sistema nervoso centrale econ un gruppo muscolare in particolare.Per esempio, agendo sul nervo medianodel braccio di un aggressore si metteràfuori causa la sua mano (senza che se nerenda conto) e come potete immaginare,questa sarà una tecnica difensiva moltoutile. Un altro esempio è la stimolazionedei nervi recettori che monitorano lefunzioni specifiche delle fibre fusiformiche inviano un segnale che si starompendo un osso, senza che lo si stiafacendo realmente; sovente la rispostache ne consegue è l' immediatoabbandono di un'azione.

Un altro tema importante, un aspettosottovalutato del TPP è la reazionepsicologica provocata in un soggetto.Come già sapete, non tutte le situazionidi difesa personale sono di vita o dimorte. Utilizzando questi punti creiamoconfusione, oltre a provocare la paura diuna ferita così come di fratture odisabilità. L'obbiettivo finale di queste

reazioni psicologiche e emozionali èquello di creare una vulnerabilità reale nelsoggetto che generalmente lo porta a unatteggiamento di auto-protezione eaddirittura può generare l'impulso didiminuire l'aggressività o fermarel'aggressione. Gli individui della societàche rispettano la legge manifestano unanaturale riluttanza nell' atto di ferire omutilare un altro essere umano. Unbeneficio aggiuntivo dell'uso del TPP è lacapacità di superare questo potenzialeimbarazzo grazie a un'applicazione menoletale delle vostre abil ità nella difesa personale. Ciò lo si ottienesemplicemente con la consapevolezzache state avendo la sensazione diprovocare un danno temporaneo inveceche irreversibile. Per alcuni l'utilizzo deipunti di pressione può essere visto comeuna opzione “umana”, e staguadagnando consensi presso coloroche considerano il ricorrere alla violenzacome il metodo più interessante, cosìcome il più efficace, per proteggere lapropria vita.

Se pensate alla gestione delle tre fasidel combattimento, pre-conflitto, conflittoe post-conflitto, il TPP può aiutarvi neltrauma post conflittuale del senso dicolpa, sia dal punto di vista personaleche professionale e mitigare le condannesociali quando lo si applicacorrettamente. Naturalmente si puòusufruire di tali nozioni anche per causaredanni reali, con effetti di lunga durata otutto quello che può scaturire da unasituazione senza altre alternative. Laversati l ità è l'attributo chiavenell'apprendimento di questa materia.

In conclusione, adesso capirete che ilmotivo per includere questi elementi nelvostro allenamento, è un accrescimentorapido della vostra efficacia. Spero diaver risvegliato la vostra curiosità perimparare questa affascinante e utile areadella scienza del combattimento. Negliarticoli successivi mi addentrerò in unlivello di comprensione più profondo di questo sistema progressivo. Miraccomando, allenatevi in sicurezza,vivete con onore e abbiate cura di voi.

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Punti Vitali

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Questo DVD sul pronto soccorso è uno strumentoindispensabile per tutti i praticanti di Arti Marziali chepresto o tardi si trovano in situazioni nelle quali ènecessario “soccorrere”. In qualsiasi scuola in cui siha a che fare con la lotta, il combattimento osemplicemente il contatto fisico, è successo che

qualche allievo o istruttore sia stato colpitoo abbia patito un infortunio.

E' possibile siano stati messi ko,che abbiano avuto difficoltà

respiratorie, spasmi muscolari,vertigini, nausee, o unqualsiasi altro problemacausato da un allenamentolesivo. Gli “incidenti” sonoqualcosa di reale ed ènecessario intervenirequanto prima, in modoche la disfunzionecausata non peggioriulteriormente. Questeinformazioni nondovrebbero essereobbligatorie per tutti gli“istruttori”, ovviamente, per

preservare la sicurezza e ilbenessere dei loro allievi?Questo DVD è il primo di una

serie di lavori a cura del MaestroPantazi, incentrato nell' “altro lato”

del Kyusho, quel lato che ponel'attenzione alle scienze dell' “energia” della

salute e del benessere, non solo applicabile nei Dojo,ma anche ne quotidiano con i vostri cari e tutte lepersone che ci circondano.

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Page 80: Giugno italia

Intervista con un Grande MaestroNello scorso mese di Febbraio il GM

Steve Tappin si è recato in Spagna perdirigere un corso organizzato dallaTAOWS Academy e da Sifu SalvadorSanchez.Alla fine dell'anno passato, il GM

Steve e Sifu Salvador Sanchez ebberoun primo incontro dal quale nacqueuna grande amicizia. Un'alleanza cheoggi si rafforza con l'organizzazione diquesto corso di formazione peristruttori responsabili, che altro non èche il primo passo per la creazione diun gruppo di lavoro dell'EscrimaConcepts, nome dell'associazione delGM Tappin in Spagna.Dopo il seminario speciale che si è

tenuto nella città di Murcia, SifuSalvador Sanchez, accompagnato daDavid Gonzalo Smyth, si sonoincontrati col Gran Maestro e ne èvenuta fuori l ' intervista che vimostriamo a seguire, che crediamo siamolto interessante per tutti gl iappassionati di Arti Marziali.

B.I.: Prima di tutto, ho unacuriosità: quando è nata l'EscrimaConcepts e come è avvenuta la suaevoluzione fino ad oggi?

G.M Steve: Bene, credo chedobbiamo stare molto attenti a quelloche diciamo. In realtà, l 'EscrimaConcepts è nata 500 anni fa…Tutti i sistemi con armi, anche se

risaliamo indietro nei secoli, hannoelementi simili tra loro. Per esempio, seanalizziamo gli antichi manoscrittioccidentali sull'uso della spada,vediamo idee e concetti come la “figura8” o “la teoria della scatola”. Enaturalmente delle arti e dei sistemifilippini. L''errore risiede nel fatto cheoggi la gente associa tutto questo soloalle Arti Fi l ippine. Io penso cheattualmente stiamo facendo più cosesotto quest'ottica. Proviamo ad andareoltre. Dal momento della fondazionedella mia associazione, noi cerchiamodi farlo. Cerchiamo di studiare i principiche sono presenti nel combattimentocon armi fin dagli albori dei tempi.Anch'io pratico l'arte della spada e

nell'uso della stessa sono presenti taliantichi principi. In definitiva, le tecnichecambiano, i principi sono sempre glistessi.Quando ho lasciato l'organizzazione

della quale ho fatto parte per moltianni, a causa di vari conflitti e problemiinterni, ho pensato di chiamare la mia “Iconcetti delle armi”, ma mi sono resoconto che sarebbe stata una mancanzadi rispetto verso la storia dell'Escrima esebbene io pensi che siamo moltodifferenti da altri sistemi, ho optato peri l nome “Escrima Concepts”. Eroconsapevole che potevano esserci

discussioni su tale denominazione,però ho pensato che quello sarebbestato un problema di altri, non il nostro.Con questo non voglio dire che non

esistono validi sistemi di Escrima,senza dubbio ci sono, ma eraimportante mantenere i l nome“Concepts”. In modo che tutto fosseben chiaro e quindi nacque “EscrimaConcepts”.Per noi, i concetti ci devono rendere

liberi, ma è fondamentale comprendereche per essere liberi è necessarioliberarsi di qualcosa. Così abbiamorealizzato un programma che offre atutti l 'opportunità di crescere eprogredire.E' ovvio che i praticanti devono impa-

rare a parare, a colpire, ecc., però dietroa tutto questo deve esserci un piano distudi col suo relativo sviluppo per acqui-sire le giuste capacità. All'interno delnostro programma didattico esiste unastruttura logica, vengono introdotti ele-menti come i “fattori sconosciuti” (perchénon conosciamo ciò che succederà in uncombattimento reale) e progressivamen-te andiamo a costruire i concetti su cui sisvilupperà l'Escrima Concepts.

B.I.: Negli ultimi 40 anni lei èrimasto legato allo studio di questisistemi e mi piacerebbe chiederlecome si è svolto il suo percorsonell'Escrima e nella pratica di altrimetodi con armi. Come si èsviluppato? Con chi ha studiato? Einfine, come intende evolvere ilsistema?

G.M Steve: (mostrandosi moltoconvinto della sua risposta)Ho avuto persone valide intorno a

me. A prescindere da chi sia, nessunopuò creare qualcosa solo da se stesso.Se si dirige un club, è importantepersino colui che mantiene puliti eordinati i suoi locali. E' un lavoro disquadra. Sono importanti gli allievi, gliinsegnanti, le persone che ci aiutano eci facil itano le cose. Tutti sonoimportanti. Ma, senza ombra di dubbio,i più importanti sono gli al l ievi.L'evoluzione avviene dall'unione dimolti fattori e tenendo inconsiderazione soprattutto gli allievi egli insegnanti.Guardi, le racconto un aneddoto. Da

un po' di tempo, mio figl io staricevendo molte clip di video delpassato, quando si cominciava adinsegnare e a dimostrare l'Escrima inEuropa, perciò pensavamo di creare uncanale YouTube di “Escrima Concepts”.Volevamo radunare tutte le immaginiche riuscivamo a recuperare, per far siche i nostri istruttori, gli allievi e i fansavessero a disposizione unapiattaforma interessante in cui andare avederli. Un giorno mi ha fatto vedere unvideo di 25 anni fa e, per Dio! Era la

cosa più orribile che avevo visto nellamia vita! Allora ho pensato: “Questo èquello che s'insegnava allora!” E mifece ben presto cambiare idea..

B.I.: Ci domandiamo perché èaccaduto tutto questo…

G.M Steve: Beh…può succedere permolte ragioni. Le persone, le lorocompetenze, le capacità dei loroallievi… E' ovvio che le cose sonocambiate col tempo. Oggi, il mio mododi vedere le cose è molto diverso.Adesso cerco di dare all'allievo glistrumenti e gli input, lasciando che eglistesso vada ad arricchire e svilupparela nostra Escrima.Il mio sogno è quello di potermi

sedere un giorno e vedere mio figlio e imiei allievi che sono capaci di farlomeglio di me. Ma ancora non è così.Con questo voglio dire che i l

progresso è costante. C'è sempre unevoluzione e ci saranno sempre deicambiamenti. Anche se io tento diinsegnare allo stesso modo a tuttiquanti. Questo per due motivi: primo,che diventerei matto cercando di farequalcosa di strabiliante tutti i mesi.Secondo, se si sta cercando dicostruire una “forma di pensiero”, ènecessario seguire una linea di studio.Tutti devono ottenere gli stessi risultati,almeno fino a un certo punto…, quindiho bisogno di formare buoni allievi,validi istruttori da inviare all'estero perconto mio.Devo riconoscere che l'associa-

zione da dove provengo non eracosì e questo è uno dei cambia-menti del quale sono più orgoglio-so. Esso ha molti aspetti positivi.Quando mi reco nei vari paesi permostrare il nostro programma e ilpiano di studi, comincio daGennaio e lo faccio in molti posticon lingue differenti. All'inizio lofaccio in un certo modo, ma allafine dell'anno, dopo molti paesie altrettante lingue, riesco afarlo 10 volte meglio, 10 voltepiù velocemente e risulta facil-mente comprensibile a più per-sone. Allora ci rendiamo contodi come un sistema può arrivaread evolversi in soli 10 mesi.Quando siamo circondati dagente valida, è tutto più rapido.Uno dei segreti del nostro metodoè di cercare di non commetterealcun errore durante l'apprendimen-to, non passare sopra i piccoli dettagliper non doverli correggere in seguito.Insisto nuovamente sulla necessità di cir-condarsi di una ottima squadra di istrut-tori e io penso di aver scelto molto bene.

B.I.: (Sifu Salvador afferma diessere rimasto molto sorpreso nelconoscere il piano di studi, che è

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Grandi Maestri

“Oggi, il mio modo divedere le cose è moltodiverso. Adesso cercodi dare all'allievo glistrumenti e gli input,lasciando che eglistesso vada ad

arricchire e svilupparela nostra Escrima”

“Per noi, i concetti cidevono rendere liberi,ma è fondamentalecomprendere che per

essere liberi ènecessario liberarsi

di qualcosa”

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perfettamente strutturato e diretto,quindi gli domanda…) Quali sonosuoi piani per il futuro dell'EscrimaConcepts e come si svilupperà inEuropa?

G.M Steve: Bene, in primo luogo,molti sbagliano nel credere che è il lorosistema. C'è stata gente che mi hadetto “questo è il mio sistema, questoè quello che faccio” e per me è unerrore molto grave. Non è i l miosistema. Certo, magari ne sono statoalla guida per un po' di tempo. Ma se sicerca di realizzare un sistema chesopravviverà quando non ci sarò più,allora questo non è IL MIO SISTEMA, èIL NOSTRO SISTEMA. Ad esempio,l'anno scorso, uno dei miei ragazzi diMonaco di Baviera, mise in discussionealcune cose dei programmi degli allievi,in conseguenza, forse, di un problemadi traduzione dall'inglese al tedesco. Lacosa generò una certa confusione mami resi conto che aveva ragione. Acausa di ciò, ho dovuto riscrivere ilprogramma. Questo è successo perchél'istruttore ha avuto il coraggio di dirmi:

“Io non lo capisco, per me nonfunziona”. Di conseguenza ci ho dovutopensare. Quell'episodio mi ha resomigliore. E' un bene perché la gente fadelle domande e penso che si debbaessere preparati al cambiamento,sempre che i l cambiamento siacostruttivo, chiaramente!

B.I.: Per finire, vorremmo chiederlea proposito dell'Escrima Concepts inSpagna. Quali sono le sue impressionisu quello che sta conoscendo, comepensa che si evolverà la suaassociazione in Spagna e come lepiacerebbe che fosse?

G.M Steve: Sono stato qui due volteed è già solida. I l motivo per cuiaffermo ciò è che la gente è bendisposta ai cambiamenti. Se le personeche ci guidano sono disposte aicambiamenti, possiamo renderemigliori le cose nel mondo, ma se nonlo sono o non gli piacciono, stiamo soloperdendo del tempo.Ammetto che sono molto cauto in

questi casi. Negli ultimi 6 anni ho

declinato degli inviti per andare inFrancia, in Messico, oltre ad alcunipaesi in Sudamerica, Australia,Sudafrica e in un paio di posti negliUSA. La ragione del mio rifiuto è stata“l'onestà”. Non potrei supportarli, dovreitrasferirmi laggiù per farlo. Sicuramenteavrei guadagnato molto denaro per ilmio lavoro, ma non sarei stato onesto.Non potrei vederli tutte le settimane. Alcontrario non esiste nessun posto inEuropa che sia a più di 2 o 3 ore didistanza, per questo posso seguirli.Detto ciò, anche in questo la nostra

associazione è differente. Il nostro è unambiente rilassato e felice perché nonconsentiamo che a farne parte siaqualcuno che non si riconosca nellanostra f i losofia. Vi racconto unaneddoto in merito. Un anno fa circa,mi chiamò un istruttore di un paeseeuropeo che si propose di unirsi allamia associazione, offendo la sua scuolacon oltre 500 allievi. Ma per me quellisono 500 problemi, non possoinsegnare a 500 persone. Viceversa semi si presentano 20 persone e mipermettono di lavorare con loro,queste potranno insegnare a 500persone.Così questa in Spagna è la prima

volta, escluso i l mio gruppod'appartenenza, nell'arco di sei anni,che ho accettato di lavorare congente nuova. Il motivo per cui hoaccettato è stato il modo in cui SifuSalvador Sanchez si è rivolto a me eha accolto la mia proposta.L'esperienza delle mie visite inSpagna, da anni sono piene di beiricordi. Tutto è sempre andato moltobene. Le persone con cui ho lavoratoqui mi hanno trattato bene e gliauguro tutta la fortuna possibile perquello che stanno facendo.Dunque per me è stata una

decisione molto semplice. Quandosono venuto in Spagna per la primavolta, ho visto che Salvador stavalavorando allo stesso modo delsottoscritto. Precisamente lo stesso!Conosco i suoi problemi, conosco isuoi successi. Sapevo perfettamentequello che gli altr i pensavano equello che realmente stavasuccedendo, perché c'ero giàpassato in quel processo. Per cui funaturale mettere una firma, fu moltofacile. Senza contratto, con unastretta di mano e via. E stafunzionando alla perfezione. Lui e lasua gente lavorano duramente…

B.I.: Grazie mille, è un piacereaverla ancora qui. Sono sicuro chemolti dei nostri lettori in Europasaranno contenti di questocambiamento.

G.M Steve: E' bello essere dinuovo qui!!

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Grandi Maestri

“Per noi, i concetti ci devono rendere liberi, ma è fondamentale comprendere che per essere

liberi è necessario liberarsi di qualcosa. Così abbiamo realizzato un programma che offre a

tutti l'opportunità di crescere e progredire”

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Nella cultura marziale vietnamita, qualunque sia lo stile ola scuola, due armi sono particolarmente importanti: l'ala-

barda Dai Dao e la sciabola. Lo studio di questedue armi é indispensabile per ogni prati-

cante di arti marziali vietnamite, inquanto sono le armi più importanti

nei campi di battaglia. Se paragoniamo la sciabola ela alabarda, notiamo che lasciabola é particolarmenteadatta ai colpi di taglio, dipunta, alle parate e bloc-caggi. In alcuni casi, sipuò utilizzare l'impugna-tura della sciabola percolpire e la guardia peragganciare le lame, maè l'ultima risorsa. Dall'altro lato, l'alabar-

da é veramente concepi-ta per essere un'armaversatile che permette diportare colpi di taglio,

affondi di punta a corta elunga distanza, parate e

bloccaggi con la lama e conl'asta, inoltre consente di

agganciare l'arma dell'avversario,é efficace usata come mazza e per

portare fendenti.In questo DVD realizzato dal Maestro

Patrick Levet, studieremo le tecniche di base dellasciabola: attacchi, schivate, parate, deviazioni, le 15 tecni-che fondamentali della sciabola, il Quyen di Sciabola TinhHoa Luong Nghi Kiem Phap, basato sull'essenza del prin-cipio delle 2 opposte polarità, e il Quyen della “Alabardadella Luna e del Sole”, insieme alla forma attuale da com-petizione, con alabarda leggera.

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International vengono identificatimediante un’etichetta olografica distintivae realizzati in supporto DVD-5, formatoMPEG-2 (mai VCD, DivX o simili). Allostesso modo, sia le copertine che leserigrafie rispettano i più rigidi standard diqualità. Se questo DVD non soddisfa questi

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Page 85: Giugno italia

Il Gran Maestro Marco Morabito, direttore tecnico eresponsabile globale della Federazione IKMO, pratica learti marziali e sport da combattimento da quasi 30 anni.Istruttore militare e coordinatore tecnico nei settori di

sicurezza pubblica e privata, e con diversi annidi esperienza in anti-terrorismo e anti-

sequestro di persona, insegna sia aicivili che ai militari, ed è anche un

istruttore esperto nella lottacorpo a corpo e nell'uso diqualsiasi arma o oggettocome mezzo di difesa.Come fondatore diSystema MarcoMorabito, ha raccolto letecniche più efficaci divarie scuole del siste-ma russo, così comemolte altre tecnichesviluppate da lui sullabase della sua espe-rienza specifica in situa-zioni ad alto rischio, civili

e militari. È inoltre fonda-tore del sistema di difesa

israeliana " Sistema KravMaga di Sopravvivenza di

Israele" e "Sistema Kapap diSopravvivenza Israeliano", ed ha

formato più di 500 istruttori in tutto ilmondo. In questo secondo DVD ci presenta le tec-

niche di disarmo di bastone, armi bianche e da fuoco,utilizzate nel Systema Marco Morabito, derivato dal pro-gramma russo Spenatz.

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Page 86: Giugno italia

Kyusho (il punto vitale)dello sviluppo dell'energia

Posizione 3: “Posizionedella palma” Talàsana

La posizione precedente ci ha aiutatonon solo a stabilizzare, come ha fatto laprima, ma anche a equilibrare il corpo,continuando la preparazione dellostesso oltre la posizione del LotoSeduto. Attraverso una corretta posturacorreggiamo le cattive abitudini checausano stress e prepariamo il corpoall'esperienza e all'apertura di tutta lanostra capacità energetica. Questa baseci predispone per una funzionalitàottimale, così come per la conoscenzadel nostro flusso energetico,incrementando in questo modo la nostravital ità. Anche in questo caso èsufficiente essere abbastanza tesi pernon garantire che si percepiscano idettagli sottili descritti in ogni posizioneo atteggiamento e i relativi movimentienergetici, per poi passare a quellaseguente. Naturalmente, la pratica ditutte le posizioni può anche avvenirementre aumentiamo lentamente lenostre capacità energetiche. Lasequenza del metodo sistematico esimbiotico apre le potenzialità di quelliseguenti. Queste posture iniziali nonservono solo per acquisire sicurezza econtrollo, ma anche per favorire i lmassimo effetto e aprirsi alle successivepossibilità.

Con la base del nucleo e delle zoneperiferiche già stabilite con un corpo piùaperto e rilassato, lo avremo anche

purificato per agevolare una maggiorecognizione vibrazionale e potenziale.Adesso è più sicuro svegliarsi, alzarsi epercepire le sensazioni delle vibrazionienergetiche, prima nelle aree periferiche,poi nel nucleo e infine nel cervellostesso. Siate coscienti di queste qualitàvibrazionali mentre uscite dal corpo,specialmente dalla testa, per essere piùenergici e in allerta. In questo momentoè necessario prendere precauzioni estabilire un sistema per disperderel'energia dalla testa, per avere piùcognizione, più sensibil ità e unamaggiore energia vibrazionale.

L'equilibrio del corpo dal cervello sirealizza anche in questa posizione;tuttavia, adesso passa da unaoscillazione laterale (che migliora lastabil ità del corpo nella posturaprecedente), a una in avanti e indietro.Questa oscillazione in avanti e indietroproduce un massaggio ai piedi, oltre adattivare i l percorso neuronale dalcervello ai piedi. Questo accrescel'azione di pompaggio energetico, peravvicinarsi alle onde più sottili emanatedalla terra e contemporaneamente, laconoscenza, lo stato di allerta e lavitalità del praticante. Le vibrazioni e imessaggi neuronali viaggiano all'internodella gamba attraverso il chakra dellaradice e dunque risale simultaneamenteattraverso Shushuma, Ida e Pingala, finoa che, per ultimo, si collega al cervello.

“Posizione della Palma”Talàsana

Partendo dall'ultima postura, fare unpasso laterale con i piedi alla larghezza

delle spalle e concentrati sullasensazione di stabilità. Questa azionesepara le gambe, ri lassa e apre i lperineo (Chakra base) per permettere larisalita delle vibrazioni dalla terra.Quando si fa il passo, è necessarioconcentrarsi nelle vibrazioni onell'energia che sta nella parte esternadella gamba e che adesso si muoveverso quella interna o primo Chakra.Non tentare semplicemente di farlo, siicosciente di quello che avviene. Potrestianche sentire che si concentra maggioreenergia tra le scapole con le bracciaancora disposte nella posizioneprecedente; quella è l'energia che sale etrova una resistenza in quel portaleenergetico. Non lottare contro di essa neprova a migliorarla, ma cercasemplicemente di riconoscerla e sfruttala capacità di essere attento al tuocorpo mentre si relaziona e lavora inarmonia con l'energia.

Adesso che sei posizionato, stendi lebraccia sopra la testa, sentirai chel'energia bloccata si libera e sale versola parte anteriore del collo o Chakracorona. Questa energia vibrazionale puòessere forte, perciò non ti allarmare,ascolta semplicemente la sua presenzae il suo movimento. Questa vibrazionespesso è più forte di quella periferica,tenta di sentirne la frequenza come sefosse la tua personale. Sentirai chequesta postura rilassa la spina dorsalementre acquista pressionegravitazionale da tutto ciò, perpermettere a tali vibrazioni di salireliberamente. Non solo stai stirando ilnucleo del corpo e la spina dorsale(Shushuma), ma anche le zone

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periferiche e i rispettivi chakra. Una volta che sei coscientedella tua frequenza personale, trasporta questa conoscenzaalle vibrazioni energetiche mentre salgono dalle gambeattraverso il perineo e il nucleo fino alla cima del cranio.Questa posizione aprirà tutti i Nadi o canali, coinvolgendoquelli della parte posteriore della gamba che aiutano lastabilizzazione del corpo.

Una volta che le braccia sono completamente stese soprala testa e l'energia sta salendo, solleva i talloni per sentirecome aumenta l'onda. Ciò provoca che tutta laconcentrazione e la visualizzazione salga fino alla sommità delcranio. Col tempo e l'esperienza sentirai anche il percorsodell'energia a spirale più fine che fluisce su Ida e Pingala.Questo è un punto cruciale per il mantenimento dell'equilibrioe della completa vitalità; la maggior parte degli individui sisforza solo di aprire il percorso centrale della Kundalini, peròquesta pratica serve solo a squilibrare l'immobilità dell'essereumano. Devi coltivare tutti gli aspetti in maniera equa per unapratica ottimale e sicura.

Tutti questi flussi vibrazionali si concentrano nella sommitàdel cranio e permettono ai praticanti di conoscere questochakra. E' il chakra corona dove risiede l'intelletto e la volontàumana e il suo incremento energetico stimola il cervello,fornendo al praticante un più elevato potenziale intellettivo.Questo passo è essenziale prima dell'apertura della ghiandolaPineale, che si produce con la postura seguente.

E' necessario capire che le braccia sollevate e unite nonpermettono al chakra corona di aprirsi completamente versol'altmosfera, pertanto può succedere che si r imangaconcentrati sulla testa invece di rinvigorire la mente con lacrescita del cervello/corpo.

Questo apre e consente all'energia di fluire dal suoloattraverso il corpo nel diagramma del Vajaramuki, che a suavolta è un'immagine e una forma che si trova intorno a Ida ePingala, nei campi elettromagnetici e anche nella catena delDNA. Il flusso a spirale è una legge naturale dell'energia edappartiene a tutte le forme di vita naturali.

Questo è possibile vederlo nell'immagine a rallentatore diuna pianta che sta germogliando (che mostra in manieraprecisa l'oscillazione descritta dalle persone che eseguono leposture di Yoga), o gli esseri che crescono in un guscio, oaddirittura nelle galassie. La meta non è solo aprirsi e sentirequeste vibrazioni e spirali, ma anche sentire l'armonizzazionecon queste forze naturali e i percorsi energetici.

I Nadi o percorsi dei canali energetici sono anch'essi apertie comprendono lo stesso diagramma di flusso dell'insieme dienergie del percorso principale. Questo si descriverà meglionelle posizioni successive, per adesso il focus principale ènella zona centrale del corpo.

Prima di andare alla coordinazione della respirazione inquesta postura, per favore, abituati alle necessità fisichedell'equilibrio e delle sensazioni sottili delle vibrazionienergetiche. Solo allora dovrai cominciare a coordinare larespirazione con la forma, perché niente dovrà offuscare idettagli, la conoscenza e i benefici che otterrete da tutto ciò.

Respirazione e Intenzione:Ora, quando ti concentri nella respirazione, inspirando

profondamente in questa posizione sentirai la base solidadell'energia e dell'equilibrio. Senti la respirazione come sescendesse o si radicasse nella terra, come descritto nellapostura precedente. Nella lunga e rilassata espirazionecomincerai a sentire lo spostamento avanti e indietro, mentre imuscoli del cuore e l'energia salgono.

Il praticante deve anche tener conto che in ogni inspirazionesi assorbe energia dalla natura e nell'espirazione questeenergie stanno sorgendo e contribuiscono alla crescita.Nessuna delle due, così come in natura, devono stagnare oconcentrarsi in una sola zona. Anche nella quiete di unapostura, devono fluire e muoversi costantemente.

E' dunque un vantaggio, per il praticante, avere unaconoscenza completa della postura prima di provare acoordinarla con la respirazione. Nei novizi, la respirazione

sposterà l'attenzione dalle vibrazioni energeticheverso l'oscil lazione e la dinamica dellarespirazione.

L'obbiettivo primario è risvegliare esentire l'energie, per coordinarle con ilcontrollo della respirazione. Larespirazione non deve mai essere forzatao concentrata, anche se all'inizio avraiquesta tendenza, perciò non lottarecon tutto ciò, accettalo e impara daesso.

Col tempo e l'esperienza,l'energia f luirà naturalmenteperché tu sia in grado dimantenere la tua concentrazione ela tua cognizione dei flussi dellastessa (f ino a che respirerai evibrerai in modo naturaleall'unisono con le vibrazioni naturalidell'esistenza).

Nel prossimo numero: “Punta verso iltallone” Prathanàsana.

Testo: Evan PantaziIstruttrice di Yoga: Carolina Lino - Ponta Delgada, AzzorreFoto: Tiago Pacheco Maia - Ponta Delgada, Azzorre

Page 88: Giugno italia

Intervista a Adrian TrabaIn questa occasione abbiamo

realizzato un'intervista ad un giovane,ma già molto esperto, istruttore diWing Tsun: Adrian Traba. Un grandefuturo è davanti a questo magnificopraticante di Arti Marziali, che ha dallasua l'essere stato il PIU' GIOVANEISTRUTTORE ad ottenere il PrimoGrado Tecnico (Cintura Nera) di WingTsun in Spagna. Inoltre, coloro chehanno assistito al suo esame lo hannodefinito ECCEZIONALE. Qualcosa distraordinario!

Budo International: Adrian,benvenuto! Quando hai cominciatocon le Arti Marziali e con chi? Haipraticato altri stili e con chi?Adrián Traba: I miei inizi risalgono a

quando avevo 5 anni, i miei genitorimi iscrissero in una scuola locale diKarate Shotokan. Col tempocominciai a gareggiare in tornei localie galiziani, sia nei Kata che nelKumite, diventando varie voltecampione galiziano in entrambe lespecialità. Nel 2004 entrai a far partedella Selezione Galiziana di Karatepartecipando ai campionati Nazionali.Praticai questa disciplina fino ai 16anni, raggiungendo la cintura nera.Oltre allo Shotokan, ho praticato lo

Shotokai con un Maestro giapponese,del quale ho molti bei ricordi. Unavolta mentre mi stavo allenandoancora con questo Maestro, vidiun'esibizione di Wing Tsun da partedel Sifu Victor Gutierrez e rimasi moltoimpressionato dalla rapidità con cui sipoteva colpire un avversario e finireun combattimento.

B.I.: Perché sei passato al WingTsun?A.T.: Come ho detto prima, quello

che più mi impressionò di questa ArteMarziale era la rapidità con cui si termi-nava un combattimento, non importavail modo in cui colpivano, si appiccica-vano all'avversario e finivano sempre aterra, oltre a funzionare contro qualsiasicosa. Ci piacque a prima vista e ci coin-volse così tanto che a partire da quelmomento, mio padre ed io, cominciam-mo a praticare questo sistema.

B.I.: Perché non hai seguito lastrada del Wing Revolution del tuoMaestro?A.T.: Quando Sifu Victor Gutierrez

decise di separarsi dalla EWTO e pren-dere la propria strada, avevo il 2° gradotecnico. In principio continuai a allenar-mi con Sifu Victor ma, anche se il suolavoro è fantastico, mi allontanava daquello che avevo iniziato a praticare.Volevo completare lo stile che avevoavviato e non potevo lasciarlo a metà.La EWTO mandò un nuovo delegato

per la Spagna e cominciammo tutto dacapo. Dopo poco tempo venni a sape-re che Sifu Salvador Sanchez stavadando lezioni e mi misi in contatto conlui, lo raggiunsi a Murcia e mi parlò delsuo progetto. Sinceramente sarei rima-sto con lui con o senza progetto per-ché già lo conoscevo, mi piaceva il suomodo di insegnare, di trasmettere aglialtri, e così è stato.

B.I.: In cosa consiste il tuo attualeprogetto? In quale direzione va?A.T.: Sifu Salvador Sanchez mi ha

nominato Istruttore e Coordinatore perla Comunità Galiziana della TAOWSAcademy e da allora il mio progetto èstato quello di aprire delle scuole nellazona e occuparmi della diffusione diquesta Arte Marziale. Ho realizzatovarie esibizioni e seminari in diversearee della comunità galiziana per farlaconoscere. Molta gente si èinteressata ad essa e si è iscritta aimiei corsi regolari.

B.I.: Come ti vedi tra qualcheanno?A.T.: Francamente non so fin dove

potrò arrivare. Voglio continuare acrescere con il mio Sifu e un giornoimparare il sistema completo. Mipiacerebbe anche essere uno deimigliori esponenti di quest'artemarziale o perlomeno venireconsiderato tra quelli. Vorrei diventareun punto di riferimento di questosistema, almeno in Galizia.

B.I.: Perché consiglieresti questosistema alla gente?A.T.: Lo consiglierei a tutti perché è

un'Arte bellissima, affascinante, chesorprende sempre e si può praticareanche in età molto avanzata, poichèl'indice di infortuni è quasi nullo. Sipuò apprezzare come i l morbidosconfigge il duro senza apparentesforzo, il lavoro della forza elastica ela costante evoluzione, favorisca losviluppo completo dell'individuo oltread essere un fantastico sistema didifesa personale.

B.I.: Perché nella TAOWSAcademy?A.T.: TAOWS Academy è sinonimo

di serietà, rispetto e lavoro serio,come il suo fondatore, Sifu SalvadorSanchez, lo dimostra. In tutti i suoiseminari s'impara sempre qualcosa dinuovo, non nasconde nulla e forsequesta è la cosa più attraente diquesta scuola.

B.I.: Dove svolgi i tuoi corsiattualmente?A.T.: Impartisco le mie lezioni a

Carballo (La Coruña), a La Coruña, aNaròn (Ferrol) e a Lugo.

Tutti coloro che sono interessati adassistere sono i benvenuti e sonoinvitati a fare una prova, possoassicurare che ne rimarrannoimpressionati.

B.I.: Ho anche sentito che dirigidei corsi di formazione per istruttoriin Galizia. Potresti dirci qualcosa inmerito?A.T.: Beh, in realtà per me tutto è

Wing Tsun e Escrima. Non faccio gran-de distinzione tra una lezione diWingTsun oEscrima peril miogruppop i ùp i c -c o l oo neis e m i -nari piùimportanti. Iodo sempre tuttoquello che so. Mi con-segno, per così dire, agliallievi (che per la maggiorparte sono già miei amicida molti anni) e cerco didare sempre tutto quelloche ho. Ho diretto uncorso di formazione perIstruttori in Galizia, delquale sono particolarmen-te contento e orgoglioso.Qualche giorno fa ho consegnato lamia prima Cintura nera e ci sono altriche la riceveranno a breve. Inoltre hodiretto dei gruppi di lavoro per corpi dipolizia e militari. Ma come ho giàdetto, per me, tutto è Wing Tsun eEscrima e AMO TUTTO QUESTO! Migodo ogni giorno del mio lavoro.

B.I.: Hai qualcos'altro da dire ailettori di “Budo International”?A.T.: Certo, in primis vorrei

ringraziare la rivista per questaopportunità, per aver permesso aquesto giovane istruttore diesprimere i suoi sentimentisull'Arte alla quale ha dedicato lasua vita (anche se sono moltogiovane…). Sono contento esoddisfatto dell'evoluzione dellavoro che siamo riusciti arealizzare durante questi anninella TAOWS Academy. Vorreiinoltre ringraziare mio padreJosè Traba per tuttol'appoggio che mi ha sempredato e i miei al l ievi einsegnanti per essermi vicino.Vorrei invitare da qui tutti gliappassionati del Wing Tsun ascoprire questa meravigliosaarte e l'organizzazione chequi rappresento. Grazie dicuore a tutti.

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Wing Tsun

Adrián Traba 3º Grado Tecnico di WingTsun

Allenatore Nazionale II SDP WingTSun per la Feluchasegui le nostre attività su Facebook TAOWSAcademyGalicia o contattaci al telefono: 0034 617 602 543Foto della copertina per cortesia di Michael Tudela

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Il Karate è diventato uno sport di high competition, esi è diffuso in tutto il mondo, tuttavia le sue radici sono

ancora vive, e questo lavoro è un ottimoesempio di questo. Shihan Toshihiro

Oshiro, nato a Okinawa, è un'autoritàriconosciuta nella storia e le tecni-

che di arti marziali tradizionali diOkinawa. Presidente del

Ryukyu Bujutsu KenkyuDoyukai (RBKD), ShihanToshihiro Oshiro dedica ilsuo lavoro alla ricerca e losviluppo del karate diOkinawa e la tecnica delKobujutsu, ed in partico-lare all'insegnamento delShima-Ha Shorin-RyuKarate e del Yamanni RyuKobujutsu . Lo stile basa il

suo lavoro sulla compren-sione della biomeccanica

corporale e nel sistema fisi-co dinamico interno attraver-

so lo studio di antichi kata,difendendo il modo tradizionale

di praticare il Karate come un siste-ma unitario, in contrasto con le disse-

zioni fatte dal moderno Karate sportivo.Con l'aiuto di Sergio Hernandez Beltran e

Cristobal Gea Gea, Presidente e Direttore Tecnico eSegretario del RBKD-Spagna, rispettivamente, ShihanOshiro ci presenta un eccellente lavoro didattico cen-trato sulla kata di base dello stile Shorin-Ryu Shima:Sonoba Kihon (tecniche di base statiche), Ido Kihon(tecniche di base in movimento), Kihon Kata 1-3, leforme fondamentali Pinan Kata 1-5, kata NaihanchiShodan, e le prime due forme di base di Sai(Shimabukuro No Sai).

REF.: • OSHIRO1REF.: • OSHIRO1

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