Manipoliamo! È solo pasta di sale!. È SOLO PASTA DI SALE !? + + =
Giugno 2018 - scuolacampodipietra.gov.it · SECONDA FASE: Rottura della pasta Dopo circa 50 minuti,...
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Giugno 2018
UDITE! UDITE! Premio Nazionale Giornalista per un giorno alla testata “Alt…Tocca a noi” I.C. “Madre Teresa di Calcutta” di Campodipietra (CB) ENTRA A FAR PARTE DELLE MIGLIORI 100 REDAZIONI ITALIANE per aver superato le selezioni del monitoraggio effettuato su 1.856 giornali scolastici, di cui 587 delle scuole Primarie, 628 delle scuole Secondarie di I grado e 641 delle
scuole secondarie di II grado, entrando di fatto nell’élite del giornalismo scolastico nazionale
L’EDITORIALE
C arissimi ragazzi, sono sempre io, il vostro affe-
zionatissimo giornalino… Ec-comi in una veste tutta partico-lare, udite, udite, sarò una ver-sione “mini” di un famosissimo mensile scientifici! I miei giova-ni redattori concludono qui la breve esperienza giornalistica, certi di aver comunicato ed espresso le loro emozioni, le loro sensazioni e il loro autono-mo pensiero. Finalmente ci sia-mo! Tra pochi giorni partecipe-remo al concorso FOCUS-SCUOLA, la trepidazione è grande come l’impegno mostra-to fin ad ora. Posso sicuramente dire che gli studenti guidati da-gli insegnanti si sono dedicati con passione alla ricerca del materiale, alla lettura e alla comprensione dei testi, all’i-deazione dei grafici e dei dise-gni e infine alla produzione de-gli elaborati. Sono riusciti finan-che a riprodurre in piccolo una “chicca” della rivista scientifica: “la realtà aumentata”. Questa meraviglia della tecnologia per-mette un’osservazione più detta-gliata del mondo che ci circon-da, grazie all’ingrandimento delle immagini che è possibile ottenere scaricando su tablet e smartphone una particolare
“app”, messa a disposizione da FO-CUS. Particolarmente interessante è stata la seconda fase del lavoro, quella più dinamica che ha portato gli allievi a documentarsi di perso-na, ad allacciare e ad approfondire i rapporti con il proprio territorio. I docenti hanno valorizzato il lavoro creativo, cercando di orientare gli alunni senza interferire troppo con le loro scelte, in modo che essi avessero maggiori opportunità di valutare le proprie capacità e intui-zioni. In questo modo, anche se nelle fasi iniziali i ragazzi hanno fatto confusione e sono apparsi di-sorientati, in seguito hanno saputo confrontarsi, trovare soluzioni e produrre materiali interessanti e validi. E ora vi annuncio, in ante-prima, alcune delle rubriche scelte per il concorso. La prima è dedicata a un prodotto alimentare, tipico del nostro Molise , “Il caciocavallo”, del quale si seguono dall’inizio alla fine tutti gli “step” di lavorazione, la lista degli ingredienti, le qualità organolettiche … , il tutto corredato da disegni e grafici. Una curiosità: probabilmente il nome deriva dal fatto che le forme di caciocavallo si conservano su un’asta orizzonta-le di legno, appese in coppia e po-ste ad essiccare vicino ad un affu-micatoio. Della seconda rubrica “Domande e Risposte” si sono oc-cupati i più piccini del nostro Istitu-
to, ponendo gli animali al centro dell’attenzione. Altro tema in esa-me “La Buona Notizia”… Crede-reste mai che un piccolo e umile frutto del nostro territorio sia og-getto della ricerca dei più eminen-ti scienziati? E che dire dell’in-tervista impossibile a Leonardo Da Vinci, uomo straordinario e artista poliedrico dall’ingegno eccezionale? Troverete in questo numero anche una vetrina delle manifestazioni di fine anno, or-ganizzate nei vari plessi, che ve-dono protagonisti i nostri studenti. Cari ragazzi, adesso mi fermo qui, non vado oltre, per lasciare a voi lettori il piacere della scoperta … Colgo l’occasione per augu-rare agli studenti di terza media un fragoroso “in bocca al lupo” per gli esami. P.S: inviatemi le foto dei vostri viaggi, potrebbero essere un’idea per il mio prossimo numero … Arrivederci!
Il Giornalino. Con profonda stima gli alunni della redazione ringraziano il Di-rigente Scolastico, Prof. Massimo Di Tullio, per la sensibilità e la competenza mostrate nel sostene-re le molteplici iniziative delle nostre scuole.
Buone vacanze a tutti!!! La redazione:
classe III A di Campodipietra
Pagina 2 Alt! Tocca a noi
ABITARE I LUOGHI
PRANZO PRESSO LA TRATTORIA: “U’ VETTA-
RE DU MERRUTTE”
LA DIRIGENTE SCOLASTICA C. DELLE DONNE, I SINDACI
P. NOTARTOMASO E M. PIUNNO, L’ARCHITETTO D. CREDICO—ASSOCIAZIONE “AMICI DEL MORRUTTO”
ALL’ATTO DELLA STIPULA
FOTO DI GRUPPO: ALUNNI CLASSI QUINTE
PRIMARIA VASTO-CAMPODIPIETRA,
ALUNNI CLASSE PRIMA SECONDARIA
CAMPODIPIETRA
OMAGGIO PRODOTTI TIPICI MOLISANI
VISITA AL MORRUTTO (SAN GIOVANNI IN GALDO) MUSEO DEL GRANO - JELSI
IL DIRIGENTE SCOLASTICO M. DI TULLIO SUGGELLA IL
GEMELLAGGIO
Il 10 maggio scorso, nell’Aula Magna della sede centrale dell’Istituto Com-
prensivo di Campodipietra è stato sancito il gemellaggio tra l’NDD di Vasto e
l’Istituto Comprensivo “M. Teresa di Calcutta”. L’iniziativa nasce nell’ambito
del Progetto “Abitare i luoghi”, basato sul protocollo d’intesa tra l’Associazione
nazionale dei Comuni d’ Italia, gli Uffici scolastici regionali di Abruzzo e Molise e l’Associazione coordi-
natrice RicercAzione, nel quale è previsto che i Comuni aderenti organizzino l’accoglienza delle scolare-
sche ospiti, le accompagnino nei borghi, ai monumenti, nei musei, nei palazzi di pregio, nelle riserve e
presso i luoghi naturalistici. Il Progetto intende suggellare la volontà delle scuole e delle rappresentanze
sociali dei rispettivi territori di mettere in atto concrete azioni che favoriscano, da parte delle giovani gene-
razioni, occasioni sistematiche di reciproca conoscenza, di studi e ricerche comparative sul territorio, nel
convincimento che, se anche una sola delle proprie risorse comunitarie (territoriali, storiche, paesaggisti-
che, naturalistiche, musicali, didattiche, sportive, culturali, sociali ed associative), viene conosciuta e fruita
dall’Istituto gemellato, diventa occasione di arricchimento formativo per gli alunni di entrambe le scuole.
Soggetti firmatari dell’Atto di Gemellaggio sono stati, i due Dirigenti scolastici: il Professor Massimo Di
Tullio e la Professoressa Concetta Delle Donne, i Sindaci dei Comuni di Campodipietra Giuseppe Notarto-
maso e di S. Giovanni in Galdo Mario Piunno, il Dottor Domenico Credico dell’ Associazione “Amici del
Morrutto”, il Signor Orazio Di Stefano dell’Associazione “RicercAzione” e le Professoresse Marisa D’Ovi-
dio e Angelina Ramacciato, referenti, rispettivamente, della Scuola di Vasto e di quella di Campodipietra.
XVII Edizione – Rassegna dei Gruppi Scolastici – Festival Musicale – 16 maggio 2018 – ore 20.00 –
Piazza Duomo – Larino
La nostra grande orchestra si è esibita estasiando
il pubblico
LE NOSTRE … STRAORDINARIE PERFORMANCE
Fiera delle Scienze - Toro 26 maggio 2018
Pagina 3 Alt! Tocca a noi
RRRASSEGNAASSEGNAASSEGNA: “G: “G: “GIOVANIIOVANIIOVANI INININ…F…F…FOLKOLKOLK” ” ”
––– 14 14 14 EEE 15 15 15 MAGGIOMAGGIOMAGGIO ---
IIIGEAGEAGEA MMMARINAARINAARINA--- RRRIMINIIMINIIMINI
Il 15 maggio scorso, gli alunni del Gruppo
Folk del nostro Istituto hanno partecipato
alla rassegna: “Giovani in… Folk” a Igea
Marina- Rimini e, ancora una volta, è stato un successo…STREPITOSO!!!!!!!!!! Le docenti coordinatrici
del Progetto, i ragazzi in esso coinvolti e il maestro Marco Messore intendono manifestare la loro gratitudi-
ne a coloro i quali hanno sempre creduto nella valenza didattica dell’iniziativa. Grazie al Dirigente Scola-
stico per la consueta disponibilità nel sostenerci e grazie di cuore all’Amministrazione comunale di Cam-
podipietra per il preziosissimo supporto a 360° che non ci fa mai mancare!!!!!!!!! Grazie Gianluca, grazie
Peppe, grazie Giuseppe.
Arrivederci a Campodipietra il 7 giugno prossimo nella Sala della Cultura, alle ore 18.00!!!!!!!!!
SCIENCE TORO DAY:
sperimenta, ricerca e osser-
va alla Fiera delle Scienze
Alunni e genitori, con gli
insegnanti delle scuole
dell'Infanzia, Primaria e
Secondaria, insieme per il
giorno delle Scienze.
Incontro con l'autore David Conati
A vvicinare gli alunni alla lettura anche dei classici come “l'Odissea” e “I Promessi Sposi”,
renderla più piacevole e divertente sono alcune delle finalità del Progetto triennale dal titolo
“Lego ergo sum”, realizzato dagli alunni dell'Istituto Comprensivo “Madre Teresa di Calcut-
ta”, che ha visto il 22 maggio 2018 la sua naturale conclusione attraverso l'incontro dell'au-
tore David Conati con le Scuole Secondarie di 1° Grado di Jelsi, Ferrazzano, Campodipietra, Toro e le clas-
si IV e V della Scuola Primaria di Jelsi, presso la “Sala della cultura” dell' Istituto Comprensivo di Campo-
dipietra. Alla presenza dell'autore, i ragazzi hanno formulato domande, letto filastrocche e riflessioni sui
libri letti durante l'anno scolatico 2017-2018. La manifestazione è stata allietata da sketch teatrali ironici in
cui i personaggi dell'Odissea sono stati attualizzati per renderli più vicini al mondo dei ragazzi.
Alt! Tocca a noi Pagina 4
PPPROGETTOROGETTOROGETTO “L“L“LEGOEGOEGO ERGOERGOERGO SUMSUMSUM”””
S imbolo della tradizione casearia meridionale, il
caciocavallo appartiene alla famiglia dei formaggi a pasta filata propria del sud Italia, come il provolone, la mozza-rella e le scamorze. La tecnica della lavorazione deriva dall’antica necessità di render-lo facilmente conservabile per lungo tempo, poiché costituiva, insieme ai prodotti della lavo-razione del maiale, la riserva di cibo per tutto l’anno.
L’AMBASCIATORE DEL FORMAGGIO ITALIANO NEL MONDO
Pagina 6 Focus
ALLE ORIGINI DI QUESTO FORMAGGIO
I l caciocavallo molisano viene denominato anche “formaggio archeo-logico” per la sua indiscutibile e lontanissima storia legata alla tran-
sumanza. Nella nostra regione è anche detto “checechevielle”. Il primo autore che descrive la tecnica usata nella preparazione del cacio è Ippo-crate nel 500 a.C. In seguito diversi autori latini, fra cui Columella e Pli-nio, hanno trattato dei formaggi nelle proprie opere. In particolare, Pli-nio esalta le qualità del “butirro” antenato del nostro caciocavallo, defi-nendolo “cibo delicatissimo”. Le ipotesi sulle origini del nome del Ca-ciocavallo sono diverse, ma la più accreditata sembra essere quella che
attribuisce al nome “caciocavallo”, il modo in cui le forme di formaggio vengono fatte stagionare, proprio a cavallo di una stanga di legno. Il ca-ciocavallo è un formaggio a pasta filata, dalla caratteristica forma al-lungata detta a “pera”, di altezza va-riabile fra i 18 e i 22 cm, mentre il suo peso varia di 1,5 a circa 3 kg. La
crosta è sottile, dura, di color nocciola e può essere ricoperta di muffe in caso di prolungata stagionatura. All’interno la pasta è compatta con varie fessurazioni che rilasciano liquido. Il profumo è intenso mentre il sapore è dolce e pastoso se fresco e piccante a maturazione avanzata. Il caciocavallo di Agnone ha avuto il riconoscimento PAT cioè: Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Molise.
12 l di latte di vacca, 1 bicchiere di siero acido, 1 cucchiaino abbondante di caglio di agnello o capretto, 2 litri di acqua e mezzo chilo di sale.
INGREDIENTI PER FARE UNA FORMA DI CACIOCAVALLO
PREPARAZIONE
PRIMA FASE: Inizio della lavorazione
SECONDA FASE: Rottura della pasta
Dopo circa 50 minuti, girare la pasta ottenuta dal 1° passaggio, in modo energico, fino ad ottenere una sorta di grana molto fine, di una grandezza di un chicco di riso, poi attendere 10 minuti per eliminare gran parte del siero ottenuto.
Scaldare il siero ottenuto ad una temperatura di circa 40°C e versarne una brocca nella pento-la. A questo punto bisogna eliminare tutto il siero e tagliare la pasta in due parti. Versare il siero che avrà raggiunto una temperatura di 55°C, coprendo tutta la pasta e far acidificare. Co-prire la pentola con delle coperte e lasciar riposare per un’ora e mezza.
Scaldare il latte fino ad una temperatura di 38°. Quando il latte avrà raggiunto la temperatura desiderata, spegnere il fuoco ed aggiungere il siero acido e il caglio diluito con un po' d’acqua. Mescolare e coprire la pentola con delle coperte.
TERZA FASE: Acidificazione della pasta
COME E’ FATTO
Pagina 7 Focus
QUARTA FASE: Filatura della pasta
Trascorso il tempo necessario, togliere le due parti di pasta e poggiarle su di un piatto capo-volto per consentire l’eliminazione totale del siero. In un recipiente molto capiente, tagliare la pasta nel senso della lunghezza in fette di spessore non superiore a 1-2 mm. Versare sopra le fettine ottenute, l’acqua portata ad una temperatura di 80° fino a ricoprirle tutte. Buttare l’acqua poco dopo, versandone altra nuova e poi iniziare a lavorare la pasta con l’aiuto di un cucchiaio di legno, piegandola più volte.
QUINTA FASE: Formatura della pasta filata
Ottenere adesso due pagnotte di pasta, ognuna delle due dovrà essere lavorata a mano dan-do la forma caratteristica del caciocavallo. Raffreddare i caciocavalli in acqua.
SESTA FASE: Salamoia
Portare ad ebollizione due litri di acqua con mezzo chilo di sale, lasciar raffreddare e im-mergere i caciocavalli per 12-20 ore.
SETTIMA FASE: Stagionatura
Trascorso il tempo indicato, appendere i formaggi in un luogo fresco e asciutto per un pe-riodo che varia dai tre mesi fino due anni o di tre anni.
S i ottiene così un formaggio buono da mangiare anche fresco, ma stagionato acquista un particolare gusto, intenso, piccante e stuzzicante, che si sposa a meraviglia con vini rossi
robusti. Un sostanzioso spuntino molisano è rappresentato da una fetta di questo formaggio messa a dorare sulla griglia e servita calda con una spolverata di pepe, accompagnata da pane casarec-cio.
Classe II A Scuola Secondaria di I grado
Campodipietra
COSA C’È DENTRO UNA FETTA DI CACIOCAVALLO
L’AMBASCIATORE DEL FORMAGGIO ITALIANO NEL MONDO
COME E’ FATTO
Scuola dell’infanzia di Toro:
momen di brainstorming a strisce …
Rubrica “domande e risposte”
PERCHÉ LA ZEBRA HA LE STRISCE?
Perché vogliono essere juventine. Giovanni, 4 anni.
Perché degli occhi neri hanno riflesso sulla zebra bianca e si sono formate le
strisce. Barbara, 5 anni.
A Dio forse piacevano le
strisce; ha visto il parquet
che è molto bello e ha deci-
so di fare le strisce uguali
ma non dello stesso colore.
Alessandro, 4 anni.
Perché ha il papà
bianco e la mamma
nera.
Benedetta, 4 anni.
Perché il sole ha i rag-gi; con i suoi raggi ha colpito la zebra e da
quel momento tutte le zebre hanno le strisce.
Mauro, 5 anni
Perché se l’aves-sero fatta a pois avrebbe fatto
ridere. Martina, 4 anni.
Si è sporcata con il petrolio come la Gabbianella del libro “La
Gabbianella e il gatto”.
Mattia, 4 anni.
Perché il Signore
delle zebre le ha
dipinte così.
Rudy, 4 anni.
Pagina 8 Focus DOMANDE E RISPOSTE
L e fantasiose tesi dei nostri bambini ci potranno far sorridere ma si as-sociano a quelle degli scienziati che ad oggi non hanno ancora defini-to con assoluta certezza quale sia la motivazione scientifica del colo-
re delle strisce delle zebre. Il primo a porsi l’enigma è stato Darwin e dopo di lui sono state formulate
molteplici teorie; si è ipotizzato che le strisce permettano di mimetizzarsi, respingano gli insetti,
confondano e spaventino i predatori, riducano la temperatura corporea… Da uno studio recente del biologo Tim Caro pubblicato su Nature Communica-tions è emerso che l’unico fattore altamente associato alle strisce sia quello di
impedire agli insetti di pungere l’animale. Lo studio ha raccolto numerosi dati, li ha inseriti in un modello statistico e ha
dimostrato l’attendibilità della teoria, ma i dubbi rimangono.
A nostro avviso le tesi che le zebre a pois avrebbero fatto ridere e che i ge-
nitori fossero di etnie diverse hanno una forte accezione scientifica
Pagina 9 Focus DOMANDE E RISPOSTE
L a sabbia cinetica è un ma-teriale di nuova concezio-
ne che è possibile manipolare infinite volte. È composta da sabbia naturale per oltre il 98% e da un compo-sto idrofobico e quindi non sec-ca mai. La sua particolare com-posizione fa sì che, modellando-la, si creino incredibili effetti cinetici. La sabbia, infatti, sem-bra muoversi da sola e il diverti-mento continua plasmandola in mille forme diverse, proprio co-me se si fosse sulla spiag-gia. Queste proprietà si ottengo-no mediante la copertura di sab-bia da spiaggia, che contiene minuscole particelle di silice pura, e l'esposizione a vapori di trimetilsilanolo, un
composto di silicio organico. Du-rante l'esposizione, la mescolanza del trimetilsilano crea legami con le particelle di silice. I granuli esterni di sabbia sono quindi rive-stiti con gruppi idrofobi.
Come far capire a bambini molto piccoli questi concetti così com-plessi?
Abbiamo pensato di “creare”, in-sieme a loro e con prodotti natura-li, la sabbia “magica”. Solo pochi ingredienti: sabbia (già colorata per rendere tutto più divertente), olio di oliva e amido di mais.
Manipolando i vari ingredienti ab-biamo spiegato loro che l’olio di oliva rende la sabbia umida e “scivolosa” e l’amido di mais av-volge i granelli evitando che si ba-
gnino completamente. Il risultato è stato molto apprezzato dai bam-bini che hanno poi colorato delle schede didattiche predisposte per l’occasione dalle insegnanti, e giocato con la sabbia “magica” creando tante forme diverse.
La sabbia cinetica è stata origina-riamente sviluppata per uno sco-po molto importante e cioè inter-cettare le fuoriuscite di petro-lio nell'oceano e vicino alla riva.
La spiccata modellabilità e la pia-cevole sensazione tattile che deri-va dal plasmare questa sabbia, sono poi indicate per terapie ria-bilitative basate sulla motricità fine.
Valentina D’Angelo
CHE COS’È LA SABBIA CINETICA?
Pagina 10 Focus DOMANDE E RISPOSTE
Il frutto magico che nasce in uno scrigno di tesori. Il Moli-se, questa nostra piccola re-gione semisconosciuta dell’Ita-lia è una terra incontaminata e ricca di sorprese. Forte ed anti-co è il connubio tra le attività degli abitanti e l’ambiente che si è preservato sano ed integro fino ad oggi anche grazie alla scarsa attività industriale e alla bassa densità di popolazione. Le sorgenti d’acqua cristallina favoriscono la crescita di pian-te spontanee che i molisani co-noscono da sempre e alle quali sono legati riti e leggende della cultura popolare, a testimonia-re il legame atavico della gen-
te con la natura. La notizia, pro-veniente da fonti più che autore-voli come l’Istituto Superiore di Sanità, riguarda un’ umile pianta che nasce spontaneamente in al-cune zone del nostro territorio ( valle del fiume Trigno), chia-mata “Prunus spinosa trigna” o “prugnolo del Molise” apparte-nente alla famiglie delle rosacee. E qual è la sorpresa direte voi cari lettori? Le proprietà antios-sidanti e anti-invecchiamento del piccolo frutto dal colore blu che la pianta produce. Il Prunus in passato era considerato un albero magico: l’impenetrabile intreccio dei suoi rami poteva ospitare il bene e il male. Si credeva che
piantandolo davanti alle case, queste fossero protette dal fuoco e dai ful-mini , mentre gli abitanti lo erano dalle malattie. Portando con sé un amuleto fatto con il pruno selvatico, si allontanava il male e la negatività. Il prugnolo è una pianta particolar-mente “ribelle”, non ama essere tra-piantata in luoghi diversi dalla terra in cui è nata e vani sono stati i ripe-tuti tentativi di coltivarla altrove.
immunitario ecc … ) e se ne rica-vasse un liquore dalle mille pro-prietà. E poiché in passato non si buttava via nulla, i nostri anziani hanno anche utilizzato i residui delle lavorazioni per ricavarne ta-bacco per le pipe! Non a caso i molisani sono tra le persone più longeve d’Italia, numerosi infatti gli ultracentenari forse anche gra-zie a questo piccolo tesoro della natura.
La saggezza della medicina popolare ha fatto si che il frut-to (drupa), come anche le fo-glie e i fiori, fosse usato da tempo immemorabile, perché se ne riconoscevano i benèfici effetti nella cura di molteplici malanni (problemi digestivi e intestinali, ricostituente natura-le, proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, depurazione del sangue, problemi alle vie urinarie, stimolante del sistema
Pagina 11 Focus
La drupa che aiuta MOLISE: terra da esplorare
Il potere del "colore" delle Rosacee. Il “Prunus spinosa” del Molise con la sua drupa violacea ten-dente al blu è particolarmente ricco di flavonoidi, flavoni, antocianine e acidi fenolici, tutte sostanze vegetali conosciute per la loro attività antiossidante, anticancerogena, antibatterica e antinfiammatoria.
LA BUONA NOTIZIA 2018
Focus Pagina 12
La scienza valorizza la tradizione. Alcuni ricercatori moli-sani facendosi guidare da intuito e competenza hanno voluto approfondire ciò che la medicina popolare conosceva già da lungo tempo: le qualità eccezionali del prugnolo …
La drupa che aiuta MOLISE: terra da esplorare
Piccoli passi della scienza possono considerarsi i risultati di una recente pubblicazione (Molecules 2017, 22,1578 "Cytotoxic and Apoptotic Activities of Prunus spinosa Trigno ecotype extract on Human Cancer Cell") nella quale si descrive la sperimentazione in vitro, su cellule tumorali e non, dell’estratto di dru-pe di Prunus. I diversi test di laboratorio hanno dimostrato che la pianta presa singolarmente non produceva effetti molto rilevanti, ma, in sinergia con un mix di aminoacidi, vitamine e sali minerali detto “NAC”, è riuscita a distruggere fino al 78% delle cellule cancerose nel giro di 24 ore.
Un risultato davvero eccellente!
LA BUONA NOTIZIA 2018
Pagina 13 Focus
I risultati sono incoraggianti, ma la strada da percorrere è ancora lunga. La sperimentazione è promettente ma incom-pleta perché, come affermato dal comunicato stampa dell'I-stituto Superiore di Sanità, "sono stati effettuati per ora solo studi pre-clinici propedeutici allo studio sugli esseri viven-ti". Prossimamente sarà avviato il secondo step di ricerca
presso l’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” (Roma). Il nostro augu-rio è che il lavoro iniziato continui ad essere sostenuto e possa avere sviluppi positivi verso la realizzazione di un far-maco importante nella lotta contro i tu-mori.
Il mix “PRUGNOLO-NAC” infatti svolge un’azione cosid-detta antiproliferativa che porta le cellule tumorali umane di diversa origine all’autodistruzione (apoptosi). In poche parole è come se le sue molecole togliessero energia alle cellule can-cerose portandole a morte. Sembra inoltre possedere una pro-prietà straordinariamente importante, quella di non essere tos-sico per le cellule sane.
La drupa che aiuta MOLISE: terra da esplorare
In attesa di ulteriori buone notizie dal mondo della medicina, concludiamo facendo dono ai lettori della ricetta del liquore “Trignolino”.
Ingredienti: 1kg di prugnoli, 1 lt di alcool puro, 700 ml di acqua, 700 gr di zucchero Secondo il vostro gusto potete aggiungere più zucchero, se lo preferite più dolce oppure più alcool, se lo preferite più forte. La procedura è un po’ lunga ma se avete pazienza gusterete un liquore dalle proprietà e dal gusto davvero speciali. Lavate bene le bacche e asciugatele con un canovaccio di cotone. Inseritele in un recipiente a chiusura er-metica con l’alcool e fatele riposare in un luogo fresco, asciutto e soprattutto buio per almeno 40 giorni, agitandolo di tanto in tanto. Trascorsi i 40 giorni, fate bollire i 700 ml di acqua con lo zucchero per 2/3 minuti, fate raffreddare e misce-late con i prugnoli e l’alcool. Filtrate con un colino a maglie fittissime anche più di una volta e travasate nelle bottiglie. Se vi piace il sapore un po’ aspro, potete inserire qualche bacca nella bottiglia. Il prodotto si conserva sia a temperatura ambiente sia in frigo se vi piace freddo. E che aggiungere? Visto che con il li-quore non si può dire “cin cin”, diremo “prosit”!
LA BUONA NOTIZIA 2018
N ato il 15 aprile 1452, a Vinci, Leonardo da Vin-
ci fu uno degli uomini più eru-diti del Rinascimento italiano. Si occupò di pittura, scultura, architettura, matematica, inge-gneria, anatomia, geologia, cartografia, botanica. Fu inven-tore e scrittore, un luminare del Rinascimento italiano. Tra le sue opere pittoriche ricordiamo la “Vergine delle Rocce”, “L’Ultima Cena ”e la “Gioconda”. Suo è il disegno dell’Uomo Vitruviano, a testi-monianza della sua profonda conoscenza dell’anatomia umana. In qualità di inventore, a lui si devono numerosi pro-getti, in particolare in ambito militare (il carroarmato), e i primi studi sulle macchine vo-lanti, le automobili, il paraca-dute, la muta da immersione , la bicicletta e di una primitiva calcolatrice meccanica.
Buonasera, signor Leonardo, per me è un piacere cono-scerla; come vive tutto que-sto successo dovuto al suo
genio? Buonasera anche a lei si-gnor giornalista. In risposta alla sua domanda le posso dire che certamente apprez-zo tutto questo successo dovuto alle mie geniali in-venzioni, ai miei progetti artistici e soprattutto ai miei dipinti tra i quali , i miei preferiti sono “la Dama con l’ermellino” e la “Gioconda”. Sono molto soddisfatto di essere famoso in tutto il mondo e di essere ricordato , anche molti se-coli dopo la mia morte. Signor Leonardo, lei ha
vissuto una lunga vita; me la può raccontare in breve? Certamente. Sono nato nel 1452 a Vinci, figlio naturale di una popo-lana, Caterina, e del notaio ser Piero che rispettando le mie doti naturali per il disegno e la mia curiosità verso la natura, mi mise a “ bottega” dal Verrocchio dove conobbi molti grandi artisti dell’epoca. Nel 1467 fui prosciol-to da un’accusa di sodomia e così decisi di partire per Milano alla corte di Ludovico il Moro come musico. Prima di partire gli scris-si una lettera nella quale elencavo le mie molteplici capacità di inge-gnere civile e militare, architetto, scultore e pittore. Qui rimasi qua-si 20 anni; conobbi il matematico Luca Pacioli e disegnai le illustra-zioni dei corpi geometrici in pro-spettiva per la sua “ De divina proportione” . Mi occupai di studi anatomici e del volo degli uccelli. Dipinsi “La Vergine delle rocce”, la” Dama con l’ermellino” e in-torno al 1495 iniziai i lavori per “l’Ultima cena” nel refettorio di S. Maria delle Grazie. Purtroppo , nel 1499, la fine della signoria sforzesca con l’entrata a Milano
dell’esercito di Luigi XII, mi costrin-se a lasciare la città. Dopo aver giro-vagato per L’Italia, sono tornato a Firenze nel 1503 dove ho iniziato a dipingere la mia opera più conosciu-ta, la Gioconda. Infine nel 1516 , ac-cogliendo l’invito di Francesco I , lasciai l’Italia per la Francia e mi stabilii al castello di Cloux presso Amboise dove finì la mia esistenza terrena nell’aprile del 1519. Perché dipingeva di azzurro l’oriz-zonte nei suoi paesaggi? Dipinsi in questa maniera perché vo-levo far capire alle persone che pur conoscendo la prospettiva lineare di Brunelleschi, volevo rappresentare la profondità spaziale attraverso il colo-re : la prospettiva “Aerea”. Secondo me l’aria non è un mezzo del tutto trasparente, ma con l’aumentare del-la distanza dal punto di osservazione, i contorni divengono più sfumati, i colori sempre meno nitidi e la loro gamma tendente verso l’azzurro. Inoltre volevo che il paesaggio, la natura e la figura umana avessero la stessa importanza come un unico organismo vivente. Le immagini dei suoi dipinti sono caratterizzati dall’uso della tecnica dello sfumato, in cosa consiste? Ha presente le opere come “la Gio-conda” o “Sant’Anna, la Vergine e il Bambino”? Se osserva bene si rende conto dell’effetto studiato dello sfu-mato e della prospettiva aerea. I due dipinti sono eseguiti con la tecnica della pittura ad olio su tavola e, in entrambi i casi, il paesaggio che fa da sfondo ai personaggi è reso con la tecnica della prospettiva aerea. Lo sfumato applicato ai volti è ottenuto attraverso le dita (polpastrelli) o una pezza di stoffa, oppure , a opera ulti-mata attraverso una velatura di colo-re diluito. Per capirci meglio, la tec-nica dello sfumato è assimilabile all’effetto flou ottenuto nel cinema o nella fotografia dell’epoca attuale.
INTERVISTA IMPOSSIBILE A LEONARDO DA VINCI
Pagina 14 Focus INTERVISTA
Cambiamo argomento: Si-gnor Leonardo lei che è sta-to, oltre che artista , anche scienziato e inventore, cosa pensa della tecnologia e delle scoperte attuali che si basano sui suoi studi? Tutte le vostre conquiste tec-nologiche le dovete certamente ai miei studi e alla mia sete di conoscenza. Nella mia lunga vita ho sempre cercato la verità scientifica. Per me la matema-tica è una scienza concreta che trova la massima espressione nella meccanica che è” il para-diso delle scientie matemati-che”. L’esperienza costituisce la base della scienza, ma non è a sé stante e richiede di essere letta nel linguaggio della no-stra ragione che ha nella mate-matica la sua formulazione più rigorosa. L’unione di arte, scienza e tecnica è l’aspetto più significativo della mia ope-
ra. Andando in giro nella vostra epoca, ho visto, biciclette, auto-mobili, elicotteri, tute per immer-sioni sottomarine, paracadute ecc. e ne sono rimasto meravigliato e orgoglioso per aver ispirato e contribuito alla loro realizzazione con i miei studi. Sono un po' me-no orgoglioso per la costruzione del carrarmato che nasce da un mio disegno di macchine da guer-ra.
E’ stato un piacere averla cono-sciuta…arrivederci Prima di salutarla, voglio darle un consiglio : la risoluzione dei pro-blemi dell’uomo è nel rapporto diretto con la natura che è condi-zione essenziale per vivere in ar-monia con il creato. Arrivederci
Michele Fanelli Classe II
Scuola Secondaria Campodipietra
INTERVISTA IMPOSSIBILE A LEONARDO DA VINCI
Pagina 15 Focus INTERVISTA
GRANDE SODDISFAZIONE PER DUE ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DI FERRAZZANO G. RAPUANO Prima classificata ai Giochi delle Scienze Sperimentali 2018 – Fase Regionale Ammes-sa alla Fase Nazionale delle Olimpiadi delle Scienze Naturali 2018 che si terrà a Castellanza (VA) nei giorni 11-13 Maggio 2018 . F. M. CAMPANELLA Vincitore per la categoria C1 dei Campionati Internazionali Giochi Matema-tici “Bocconi” – Fase Regionale. Ammesso alla Fase Nazionale dei Campionati Internazionali dei Giochi Matematici “Bocconi” che si terrà a Milano il giorno 12 Maggio 2018
SCUOLA PRIMARIA DI TORO
PREMIATA DA GIOBBE COVATTA
I NOSTRI TROFEII NOSTRI TROFEII NOSTRI TROFEI VINCITA CONCORSO CLASSE V -
SCUOLA PRIMARIA DI CAMPODIPIETRA “TORCIA DELLA MEMORIA” III EDIZIONE
Concorso finalizzato alla sensibilizzazione sociale nelle scuole sul tema della SHOAH e alla diffusione della cultura della non
discriminazione di razza e di religione
VINCITA CONCORSO CLASSI IV A/B e V - SCUOLA PRIMARIA DI CAMPODIPIETRA
Concorso AICA - USR “Progetti Digitali” 2017/2018.
Progetti di eccellenza nel settore ICT promosso da AICA con l’USR Molise
MENZIONE SPECIALE CLASSI III A/B SCUOLA PRIMARIA DI CAMPODIPIETRA
Premio letterario: “Salva la tua lingua locale”
Roma - 2 febbraio 2018
Alt! Tocca a noi Pagina 17
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Pagina 18 Alt! Tocca a noi
MANIFESTAZIONI DI FINE ANNO SCOLASTICO
XVII Edizione – Rassegna dei Gruppi Scolastici – Festival Musicale – 16 maggio 2018 – ore 20.00 –
Piazza Duomo – Larino
Il Gruppo Folk d’Istituto ha partecipato alla rassegna: “Giovani in…Folk” – 14 e 15 maggio –
Igea Marina
Fiera delle Scienze: Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado di Toro – 26/05/2018 – ore 9.30 – 13.00
Presso la sede della Scuola Secondaria di Toro
Manifestazione finale del Progetto: “Lego Ergo Sum” – alunni delle Scuole Secondarie dell’Istituto e
classi IV e V della Primaria di Jelsi – incontro con l’autore DAVID CONATI – 22/05/2018 – ore 9:30 –
Casa della cultura – Campodipietra
Esibizione del Gruppo Folk – 07/06/2018 – ore 18:30- Casa della Cultura – Campodipietra
Scuole dell’Infanzia
Infanzia Ferrazzano – 30/105/2018 – ore 14:30 – Sede
Infanzia Campodipietra – 28/05/2018 – ore 10:30 – Sede
Infanzia Jelsi – 29/05/2018 – ore 10:30 – Sala Comunale
Infanzia Toro – 18/05/2018 – ore 10:30 – Sede
Infanzia Gildone – 31/05/2018 – ore 11:00 – Sede
Scuola Primaria di Campodipietra:
Classe I – “Il brutto anatroccolo” – 09/06/2018 – ore 11:30 -Aula magna – Sede
Classe II – “L’isola di Cocomerò” – 06/06/2018 – ore 16:00 – Aula magna – Sede
Classi III A/B – “Ti insegnerò a volare” – 26/05/2018 – ore 11:30 – Aula magna – Sede
Classi IV A/B – “Peter Pan” – 05/06/2018 – ore 16:00 – Aula magna – Sede
Classe V – “La Divina Commedia Rap” – 08/06/2018 – ore 17:30 – Casa della Cultura – Campodipietra
Scuola Primaria di Jelsi – 07/06/2018 – ore 10:30 – Sede
Scuola Primaria Ferrazzano:
Classe I: “Laboratorio creativo” con esposizione in data da definire – Sede
Classi III A/B: “Il viaggio del piccolo principe” – 27 APRILE 2018 – ore 16:00 – Sede
Classe IV: “Talent show” – 7 MAGGIO 2018 – ore 16:00 – Sede
Classe V: “Pinocchio” – 29 maggio 2018 – ore 16:00 – Sede
Scuola Primaria Toro -“Salutiamoci in amicizia” – 4 giugno 2018 – ore 10:30 – Sala consiliare di Toro
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Viaggio di istruzione classi terze dell’Istituto Comprensivo 3-4-5 maggio 2018
Firenze - Siena - Lucca
E’ E’ E’ ARRIVATOARRIVATOARRIVATO ILILIL GRANDEGRANDEGRANDE MOMENTOMOMENTOMOMENTO!!! A conclusione dell’anno scolastico si festeggiano i bambini che a settem-bre frequenteranno la scuola primaria. “E’ l’inizio di una nuova avventura da una scuola all’altra senza paura! Se ci pensate è solo un passaggio, quindi bambini . . . forza e coraggio!”
Scuola dell’Infanzia di Campodipietra
I l 24 maggio, noi alunni delle classi prime e seconde della Scuola Secondaria di primo
grado di Campodipietra e di Toro abbiamo ef-fettuato un viaggio di istruzione a Castel San Vincenzo e a Venafro. Arrivati a Castel San Vincenzo ,abbiamo visitato gli scavi e la cripta di Sant’ Epifanio dove sono presenti affreschi unici in tutta Europa. In seguito ci siamo recati alla chiesa romanica e am-mirato un piccolo museo allestito al suo interno.
Continuando il viaggio, siamo arrivati a Venafro, città dell’olio, dove abbiamo visitato il castel Pandone ( prende il nome dalla famiglia Pandone che nel XII secolo vi ha abitato). Ai Pandone si devono gli affre-schi che ritraggono 26 stalloni, a grandezza naturale che rendono il Castello di Venafro unico, meta di stu-diosi e storici dell’arte. Dopo la pausa pranzo abbiamo avuto l’opportunità di apprezzare il Palazzo Liberty e il Museo Archeologi-co dove sono conservati reperti di ogni tipo provenienti dalle varie “domus”, dalle ville rustiche e dal teatro romano di Sant’Aniello.
Viaggio di istruzione classi prime e seconde della Scuola Secondaria di primo grado di Campodipietra e Toro
E’ stato un viaggio molto interessante che ci ha dato la possibilità di riscoprire il nostro MOLISE, regione
semisconosciuta e snobbata dai più… Grazie alle sue bellezze naturali ed artistiche, non è solo “ espressione
geografica “ ma E S I S T E !!! Classe II
Scuola secondaria di I grado di Campodipietra