Giugno 2012

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STROZZATI DALLE TASSE PROTESTANO GLI ARTIGIANI PICCOLE BANCHE OSSIGENO ALL’ECONOMIA TRASPORTI SULLA VIA DELL’INNOVAZIONE INSERTO REDAZIONALE ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DI MAGAZINE

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Cna Abruzzo giugno 2012

Transcript of Giugno 2012

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strozzati dalle tasse protestanogli artigiani

piccole banche ossigenoall’economia

trasportisulla viadell’innovazione

INSERTO REDAZIONALE ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DI

magazine

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reGione05 eDiTORiaLe / il carico fiscale uccide le piccole imprese06 imU / Battaglia per la riduzione dell’imposta sugli immobili08 CReDiTO / Piccole banche, un “caso” abruzzese09 eDiLizia / Un nuovo contratto integrativo per le costruzioni11 innOVaziOne / Un polo per il settore dei trasporti12 RiCOSTRUziOne / L’agenda della Cna per il rilancio dell’aquila15 immigRaziOne / Un Filo di speranza per l’integrazione16 eUROPa / La lotta dei balneatori per le concessioni demaniali19 inFRaSTRUTTURe / Un comitato per il porto pescarese20 amBienTe / alle porte di Teramo un quartiere super ecologico

sommario / giUgnO ’12

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«strozzati dalle tasse»un’immaginedi Federico Deidda

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5CNaABRUZZO ATTUALITà

L’inSOSTeniBiLe pesaNtezza DeLLe TaSSe

EDITORIALE

togliere subito le addizionali irpef ed irap e tenere le aliquote imu al minimo per imprese e famiglie

di Graziano Di Costanzo

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è a tutti ampiamente noto che la pressione fiscale su impre-se e cittadini ha raggiunto,

nel nostro Paese, livelli quasi al limi-te dell’insopportabilità. Livelli che, in un recente passato, hanno fatto dire a uomini politici di primo piano con incarichi istituzionali rilevantis-simi che, in un simile contesto, l’e-vasione fiscale non solo era giustifi-cata, ma era quasi un obbligo. Ora noi non vorremmo cavalcare facili e strumentali demagogie, solo per avere l’approvazione dei tanti che si sentono ingiustamente tartassati da uno Stato vorace e spendaccione, che chiede molto ai suoi cittadini dando indietro, purtroppo, sempre di meno. La questione è invece molto seria e non si può risolvere con poche e facili battute. Partiamo da un primo e ineludibile

punto. Il nostro è uno dei Paesi più in-debitati del mondo e se vogliamo che italiani (56%) e stranieri (44%) conti-nuino a comprare Bot e Cct, dobbia-mo rimettere a posto i conti, creando le condizioni per tornare a fare cresci-ta, sviluppo ed occupazione. A questo primo punto se ne ag-

giunge un altro altrettanto fonda-mentale: l’evasione fiscale viene stimata, in Italia, tra le più alte dei paesi industrializzati ed è valutabile in una percentuale che si colloca tra il 15 e il 18% del nostro Pil, pari a circa 120 miliardi. Se non si ha piena contezza e consapevolezza di que-sti punti di partenza diventa difficile sviluppare qualsiasi ragionamen-to. Questo significa che dobbiamo rassegnarci e subire una tassazione

che sta strangolando le imprese e le famiglie? No, dobbiamo reagire, dobbiamo farlo con fermezza ed energia, ma sapendo che i margini di manovra non sono ampi. La prima importante questione

riguarda l’equità dell’imposizione fiscale: su questo il nostro mondo, e più in generale quello dell’impre-sa diffusa, ha le carte in regola se è vero che oltre l’80% di artigiani e commercianti rispettano i parametri degli studi di settore. Quindi, biso-gna cercare in altri ambiti le grandi sacche di evasione di cui parlava-mo. La seconda riguarda la spesa pubblica: è un mistero, ma sono almeno due decenni che sentia-mo parlare di tagli e risparmi, ed in vent’anni i costi della pubblica amministrazione sono aumentati con una progressione inversamente proporzionale alla sua efficienza. Il peso della tassazione è poi forte-mente aumentato perché, in questi anni, a quella statale si sono aggiun-te tasse ed addizionali da parte di amministrazioni locali per sopperire ai tagli praticati dallo stato centrale.A questo punto la strada per ridare

slancio e vigore all’economia è ob-bligata: tagliare le tasse e tagliare la spesa pubblica improduttiva; pro-cedere alla tassazione dei grandi patrimoni; rivedere le aliquote sui capitali scudati; applicare anche all’Italia il modello che la Svizzera ha già concordato con altri grandi Paesi (Inghilterra, Germania) per la tassazione dei capitali depositati nelle banche elvetiche.

� segue a pagina 22

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CNaABRUZZO REGIONE

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L’imU DeLLa DiSCORDiaVIA LE AddIZIONALI sU IRpEf E IRAp

chiodi riduca le super tasseapplicate per il deficit della sanità

Il pagamento dell’Imu sia com-pensato dall’abbattimento, al-meno parziale, delle maggio-

razioni fiscali, come promesso dal governatore Gianni Chiodi. E’ quanto chiesto nelle scorse settimane dalla Cna abruzzese secondo cui, se da una parte le amministrazioni locali devono fare il massimo sforzo per con-tenere nel limite più basso pos-sibile le aliquote applicate all’im-posta sugli immobili (vedi pezzo pubblicato accanto), l’ulteriore stangata che ne deriverebbe per le esauste casse delle pic-cole imprese e per i bilanci delle famiglie potrebbe essere com-pensata, almeno parzialmente, dalla decisione della Regione di abbattere le addizionali su Irpef ed Irap che gravano su famiglie e imprese. «Si tratta di una ridu-zione – sostiene la confederazio-ne artigiana presieduta da Italo Lupo – che peraltro è stata più e più volte annunciata dallo stes-

so Chiodi agli organi di stampa e da ultimo con una campagna di manifesti. Se il disavanzo del sistema sanitario, che aveva ge-nerato le addizionali, è tornato sotto controllo, allora è davvero questo il momento di procedere a una loro riduzione, in modo da offrire alle famiglie e alle imprese una boccata d’ossigeno».A detta della Cna abruzzese,

l’aliquota massima del 7,6 per mille applicata all’Imu di atti-vità artigianali e commerciali, che il 18 giugno scorso è stata comunque pagata in acconto, potrà invece essere successiva-mente ritoccata dai Comuni, an-che con sconti, entro il prossimo mese di settembre. La nuova tassa ha determina-

to un forte aumento di costi per le imprese, e così al presidente Chiodi la Cna chiede di operare, già entro dicembre – data fissa-ta per il pagamento del saldo dell’imposta sugli immobili – la

tanto annunciata riduzione del-le addizionali applicate a Irpef e Irap. In modo da consentire una sorta di compensazione tra le diverse imposte: insomma, con i risparmi di Irpef ed Irap sareb-be possibile alleggerire il carico dell’Imu. Conti alla mano, la Cna ricorre

a un esempio: per una sede di attività artigianali di 100mila euro di valore, in base alle rendite ca-tastali, l’Imu grava per 760 euro l’anno. Il risparmio che si deter-minerebbe con l’abbattimento di un punto di Irap, già per un solo dipendente, è di circa 200 euro l’anno, considerando uno stipendio lordo di 20mila euro; se a questo si aggiungono 0,5 punti sull’Irpef, su un imponibi-le di 20mila euro di reddito di un piccolo imprenditore, si determi-nerebbe un risparmio di altri 100 euro. Insomma, il meccanismo com-

pensativo permetterebbe dav-

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CNaABRUZZO REGIONE

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Gli amministratori locali devono fare il massimo sforzo possibile per contenere le aliquote dell’imu che gravano su imprese e famiglie. È quello che chiede, in una lettera indirizzata a tutti i primi cittadini abruzzesi, il presidente regionale della Cna, italo Lupo. «L’ulteriore stangata che deriverebbe per le esauste casse delle piccole imprese (ma il riferimento è evidente anche per i bilanci delle famiglie) da una applicazione delle aliquote più alte – scrive tra l’altro Lupo - potrebbe avere conseguenze disastrose sulla stessa sopravvivenza di tante piccole aziende che, nella realtà abruzzese, sono già fortemente gravate, rispetto ai concorrenti di altri territori, da una tassazione extra su irap e irpef derivante dal debito accumulato dal sistema sanitario». «sappiamo – prosegue il testo - che, entro il prossimo mese di settembre, le amministrazioni locali saranno chiamate a fissare le aliquote definitive applicate all’imposta sugli immobili. e sappiamo pure che è nelle loro facoltà poter agire per una loro riduzione anche in misura consistente, ovvero attestandosi non oltre il 4 per mille».

La Lettera «signor sindacoabbassi le aliquote»

vero di risparmiare una somma vicina alla metà dell’importo dell’Imu. Modifiche, relativamen-te alla prima casa, le chiedono anche i pensionati associati dal Cupla, la sigla che raggruppa le principali sigle del mondo del lavoro autonomo: «Bisogna di-stinguere i possessori della sola casa di abitazione dai multipro-prietari, legare l’imposta agli al-tri redditi posseduti e applicare un’aliquota ridotta agli anziani che abitano in case grandi dove vi hanno allevato i figli. In ogni caso, dovrebbero essere esen-tati i pensionati a basso reddito o non autosufficienti o ricoverati in case di riposo».

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8CNaABRUZZO IL CAsO

In Abruzzo, negli anni in cui il Pil cominciava a declinare, sono sta-te le piccole banche a garantire

alle imprese l’ossigeno per respira-re. Lo rileva Aldo Ronci, (nella foto) collaboratore della Cna abruzzese, secondo il quale «negli anni tra il 2000 e il 2011, in cui il Prodotto interno lordo regionale è diminuito del 2,1%, a fronte di una crescita nazionale del 3,1%, il credito ha fatto registrare un percorso inver-so. Infatti, in quello stesso decen-nio, il credito erogato dalle banche alle imprese ha registrato un incre-mento del 106%: valore di gran lunga superiore sia al valore medio nazionale (84%) che a quello del Mezzogiorno (78%). Se volessimo parlare di spread, mentre il Pil crol-lava, il credito ha fatto segnare 22 punti di differenza rispetto all’Italia, 28 rispetto al Mezzogiorno».A dare una idea di questa positi-

va anomalia, se le imprese abruz-zesi avessero dovuto usufruire di credito come le consorelle italiane, avrebbero dovuto fare i conti con un miliardo e settecento milioni di euro in meno. Il bello è che a ga-rantire questa straordinaria riserva sono stati soprattutto i piccoli isti-tuti (Casse di risparmio, banche di credito cooperativo, realtà nate come costole del sistema delle piccole imprese, tipo Serfina, o di antico insediamento sul territorio, come Bls), capaci di assicurare al sistema produttivo ben il 51% del totale erogato: «Una quota - prose-

gue Ronci - più che doppia rispetto al valore medio nazionale (21%); un primato che si è tradotto nel pri-mo posto assoluto a livello nazio-nale nella speciale categoria delle micro banche. Nei fatti, insomma, in Abruzzo si è realizzata quella “banca del sud” che sono in molti a invocare come toccasana per il rilancio dello sviluppo nelle aree più depresse».Ma come si spiega questa ano-

malia virtuosa? Ronci: «Le piccole banche abruzzesi, intendendo per tali quelle che hanno la sede legale e gli organi decisionali in Abruzzo, si caratterizzano per l’autonomia gestionale a livello locale e per una conoscenza approfondita della va-lenza e delle peculiarità del sistema produttivo territoriale. E proprio questa caratterizzazione ha con-sentito, in questi anni, di sostenere adeguatamente l’economia regio-nale».Tutto bene, dunque? Non proprio:

«Negli ultimi mesi, prima la decisio-ne della Bper di incorporare la Ca-rispaq e la Bls, e poi il commissa-riamento della Tercas, rischiano di mettere in pericolo la debole eco-nomia regionale. Queste banche, senza autonomia gestionale, diffi-cilmente riusciranno a mantenere la stessa sensibilità dimostrata ne-gli ultimi anni e, nella fase recessiva che in Abruzzo è più acuta rispetto alla altre regioni, potrebbero non riuscire più a fornire un ulteriore so-stegno al sistema produttivo».

PiCCOLe BanChedIECI ANNI dI OssIGENO pER LE ImpREsE ABRUZZEsI

tra 2000 e 2011 si è realizzata quella “banca del sud” che oggi molti invocano

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COSTRUziOniARRIVA IL NUOVO CONTRATTO INTEGRATIVOmA NEL sETTORE è CRIsI NERA

Interessa circa l’80% delle impre-se edili abruzzesi, e un nume-ro che sfiora i 30mila addetti, il

nuovo contratto di lavoro integra-tivo regionale sottoscritto nei gior-ni scorsi tra le associazioni che rappresentano l’artigianato e le Pmi e le organizzazioni sindacali dei lavoratori. Un accordo impor-tante che arriva in coincidenza di una crisi del settore “certificata” anche dall’autorevole intervento di Bankitalia. L’intesa sul nuovo testo del contratto integrativo è stata raggiunta dai rappresentanti di Cna Costruzioni, Confartigiana-to e Acai con le organizzazioni sin-dacali di settore di Cgil, Cisl e Uil. In dettaglio, per quel che riguarda gli aspetti economici, il nuovo te-sto prevede un aumento di 30 euro mensili per il 3° livello: un beneficio destinato ad appesantire la busta paga, visto che i lavoratori perce-piranno questa somma quasi per intero. Il beneficio per i dipendenti sarà compensato da misure a favo-re delle imprese, con la riduzione di alcuni costi che sin qui gravavano sul costo del lavoro: il nuovo con-tratto integrativo prevede, infatti, una massiccia riduzione dei costi Edilcassa. Si tratta di una riduzione

che è stata resa possibile attraver-so una armonizzazione dei costi e che non ha comportato limitazioni alle prestazioni assicurate dall’ente ai dipendenti. Infine, il nuovo contratto prevede

una norma “premiale” per le azien-de particolarmente virtuose, pari alla metà del contributo di gestione Edilcassa: ovvero 1,5% del costo del lavoro.Il nuovo quadro contrattuale in-

terviene tuttavia in un momento di forte arretramento di tutto il com-parto delle costruzioni che, nono-stante lo stimolo proveniente dagli interventi di ricostruzione nell’area colpita dal terremoto, fa registrare – secondo i dati contenuti nel rap-porto della Banca d’Italia dedicato all’economia abruzzese - un ulte-riore calo. Nel comparto privato, l’attività e’ stata frenata dalla per-durante flessione delle compra-vendite di immobili e, per l’edilizia non residenziale, dal ristagno degli investimenti delle imprese. Secon-do la Banca d’Italia, la debole di-namica del reddito e le condizioni penalizzanti del mercato del lavoro hanno inciso negativamente sui consumi degli abruzzesi, in parti-colare su quelli di beni durevoli.

C’è anche la conferma ed estensione della disciplina degli incentivi fiscali per le spese di ristrutturazione edilizia, nel pacchetto di misure approvate dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Corrado passera, ed ora attesa al vaglio dal parlamento, per il rilancio dell’economia. L’agevolazione favorisce gli interventi edilizi ordinari. La proposta prevede l’innalzamento, fino al 30 giugno 2013, delle soglie di detrazione irpeF al 50% (attualmente è prevista al 36%) per lavori fino a 96 mila euro (attualmente fino a 48 mila euro), per favorire interventi di ristrutturazione edilizia.

ristrUttUrazioNi CoNFermatoiL BoNUs FisCaLe

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11CNaABRUZZO LOGIsTICA

STRaDe FUTUReNAsCE IL pOLO d’INNOVAZIONEdEL TRAspORTO ABRUZZEsE

Stimolare l’innovazione nel settore del trasporto e del-la logistica. E’ la strategia

delineata dalla neonata società consortile “Inoltra” voluta dal-la Cna abruzzese e dalla Con-findustria di Chieti, il cui atto di nascita è stato sottoscritto nei giorni scorsi dopo un lavoro di costruzione avviato a maggio: forte di una robusta presenza di aziende del settore (almeno una cinquantina) parteciperà ai ban-di per l’assegnazione dei nuovi contributi previsti dalla Regione Abruzzo per sostenere le attività produttive. Tutt’altro che casuale la scelta della sede che ospiterà, dopo l’atto di nascita, anche gli uffici del consorzio: quell’Inter-porto di Manoppello che rap-presenta il luogo-simbolo della logistica abruzzese.Seicentomila euro, a fronte di

un investimento complessivo doppio, da realizzare nell’arco del triennio 2013-2015: questa la somma richiesta dai partecipanti al “polo della logistica integrata e dei sistemi intelligenti di traspor-to di persone e merci”, con l’o-biettivo ambizioso di “contribuire

al trasferimento tecnologico, alla messa in rete del know-how in-tersettoriale, alla diffusione delle informazioni tra le imprese parte-cipanti”.Dice Renato Giancaterino, che

per conto della Cna cura da mesi il progetto assieme al collega del-la Confindustria di Chieti, Ivano Teodoro Calabrese: «Le ragioni che hanno spinto le imprese ad aderire al polo sono molteplici. Per questo, abbiamo coinvolto un universo che abbraccia più settori, legati sempre al mondo del trasporto e della logistica: dal trasporto aereo a quello maritti-mo, da quello terrestre a quello delle persone; dagli operatori lo-gistici agli spedizionieri». Grazie al polo, sarà più facile

alle imprese aderenti trasferi-re nuove tecnologie nell’attività di ogni giorno, e dunque an-che partecipare con strumenti adeguati alla sfida sui mercati internazionali, che rappresen-tano una nuova frontiera del settore. Tra i compiti del polo, progettare e sviluppare azioni di promozione e marketing, attrar-re investimenti produttivi, pro-

muovere piattaforme logistiche, promuovere il business legato al turismo, sviluppare progetti di ammodernamento tecnologico delle imprese.

ma qual è la consistenza del trasporto in abruzzo? secondo le stime elaborate dagli organizzatori del polo, tra il 1995 e il 2001 la quantità percentuale di merci in entrata e in uscita attraverso ferrovia e strade, ha subito un drastico ridimensionamento sul totale delle diverse modalità; da 0,8 a 0,1 nel primo caso, da 99,2 a 97,7 nel secondo. Una cifra, quest’ultima, che dimostra in modo inequivocabile come sia proprio la modalità “su gomma” a fare la parte del leone nella torta della mobilità abruzzese. Lieve controtendenza, sempre nello stesso arco di tempo, per il trasporto via mare: nel 2010 ha movimentato il 2,2% del totale.

sCheDai NUmeriDeL settore

Foto: trasporti.regione.abruzzo.it

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13CNaABRUZZO L’AQUILA

Un pacchetto di misure per ri-lanciare le attività produttive cittadine, a tre anni dal sisma

dell’aprile 2009 e a poche setti-mane delle elezioni amministrative che hanno riconsegnato al sindaco uscente, Massimo Cialente, le chia-vi della città. Il piano messo a punto dalla confederazione artigiana pre-sieduta da Giorgio Stringini prevede un complesso di misure la cui attua-zione, in tutta evidenza, non è certo affidata alla sola amministrazione comunale, ma all’insieme dei diver-si organi in cui si articola lo Stato sul territorio aquilano. «In realtà – esordi-sce il direttore provinciale della Cna, Agostino Del Re – preferiamo parlare di misure a breve, medio e lungo ter-mine».Tra le prime, spiega Del Re, van-

no incluse quelle che cercano di «premiare le aziende che non delo-calizzano; i contributi concessi per l’abbattimento dei costi a favore di imprese che investono sulle risorse umane; l’utilizzo del “de minimis” per le attività esistenti alla data del sisma; l’uso dei fondi per attività di formazione e innovazione tecnolo-gica; il credito agevolato; il rilancio del programma “smart city”, la città intelligente, per la partecipazione a progetti di sviluppo sperimentale e la formazione di capitale umano».Ma qualche input per la rinnovata

amministrazione cittadina (e per gli altri enti locali) c’è pure. Così, la stra-tegia della Cna include «la semplifi-cazione amministrativa, la riduzione degli oneri a carico delle Pmi e dei cittadini; la certezza dei pagamenti e l’eliminazione dei tempi lunghi per il pagamento dei crediti vantati dalle imprese; lo sblocco immediato dei pagamenti della Pubblica Ammini-strazione; le social innovation rivolta alle persone anziane in partnership con le imprese; il recupero delle aree

industriali acquisite dal Comune con il contributo della cosiddetta “legge Mancia”».Ma il tema del rilancio delle attivi-

tà produttive – e non poteva essere altrimenti nel periodo segnato dalla scadenze fiscali più onerose per cit-tadini ed imprese – passa anche per una riduzione dell’Irap e in particolare dell’addizionale fissata dalla Regione per ripianare il debito del sistema sanitario. Così come per l’annosa questione dei tempi di pagamento da parte della Pubblica amministra-zione, autentica spina nel fianco per i bilanci delle imprese, costrette a su-bire anche nella difficile realtà aquila-na la legge non scritta di rinvii infiniti. Il tutto, senza dimenticare il difficile rapporto con Equitalia, cui la Cna aquilana chiede di bloccare l’esecu-tività delle sue procedure di recupero dei crediti.Guarda infine a una platea di in-

terlocutori più ampia ed articolata il pacchetto di misure a medio e lun-go termine. Così è per la richiesta di nuovi studi settore per micro e picco-le imprese; la revisione del sistema di tassazione delle imprese e delle per-sone fisiche; la sospensione nell’ap-plicazione Basilea 2; la deducibilità integrale degli interessi passivi.

La CiTTà Da RiPenSaReLE mIsURE dELLA CNA pER RILANCIARE IL CApOLUOGO fERITO

Del Re:un pacchetto di decisioni straordinarieper aiutare le piccole imprese che vogliono restare

Nella foto in alto, il sindaco dell’aquila massimo Cialentesotto, agostino Del re

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14CNaABRUZZO VARIE

Una collezione che è anche e soprattutto una nuova sfida. e’ Divina, ultima creatura dell’arte orafa immaginata dalla fantasia di Pierpaolo De Luca, giovanissimo talento abruzzese del settore, titolare del marchio Dogi, della international Diamonds. Quartier generale a manoppello, in Val Pescara e produzione a Valenza, capitale italiana della produzione di gioielli, De Luca sì è andato affermando, negli anni, come uno dei più brillanti e originali protagonisti del mercato italiano: un settore dell’eccellenza produttiva italiana in cui il giovane talento pescarese ha saputo conquistare un posto al sole.

aCCoNCiatoripasserella bologneseper i giovani talenti

Successo dei giovani stilisti dell’accademia Piemmea di Pescara, accompagnati dalla direttrice artistica Regina D’Ottavio e dal presidente giovanni melideo al Cosmoprof di Bologna, tradizionale appuntamento nazionale di riferimento del settore dell’acconciatura. Davanti al numeroso pubblico, i giovani stilisti pescaresi hanno strappato applausi a scena aperta. ecco i loro nomi: Laura Battistello, Simone Paolini, Veronica Papa e giuseppe Tusiano.

sistrisospensione finoa giugno 2013

il Sistri, il sistema elettronico di tracciabilità dei rifiuti, è stato prorogato al 30 giugno del 2013. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, che ha approvato nelle scorse settimane il testo del “Primo decreto sviluppo”. L’articolo 30 del testo, inoltre, concede la facoltà al ministro dell’ambiente di sospendere (e poi rescindere) i contratti in essere con le società fornitrici, aprendo la strada a un sistema di tracciabilità vero ed efficace. Più volte, nei mesi passati, le associazioni d’impresa avevano duramente contestato il meccanismo.

soLiDarietàin corso la campagnaa favore delle imprese terremotate

Avviata dalla Cna nazionale la campagna di solidarietà con le popolazioni dell’Emilia e della pianura padana colpite nelle scorse settimane da un si-sma devastante, che ha provocato decine di vittime, centinaia di feriti, dan-ni incalcolabili al tessuto produttivo e ai centri storici. Due i conti correnti bancari attivati dalla Cna: per le province dell’Emilia Romagna i versamenti vanno effettuati sul c/c intestato a “EMERGENZA IMPRESE TERREMOTO 2012”, N. 2060000 presso la Banca Popolare Emilia Romagna (IBAN - IT 34 Q0538712900000002060000); per la Provincia di Mantova, sul c/c intesta-to a “CNA EMERGENZA TERREMOTO MANTOVA”, N. 107553,32 presso la Succursale MPS, Monte dei Paschi di Siena, di Corso Vittorio Emanuele, 30 Mantova n. 2220 (IBAN - IT 03 U 01030 11509 000010755332).

eCCeLLenzeDe Luca, quandoil gioiello è arte

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15CNaABRUZZO sOCIETà

P rimo bilancio per Filo, il pro-getto messo a punto da di-versi enti ed associazioni tra

cui la Cna di Pescara, con la Fonda-zione Caritas diocesana nelle vesti di capofila. Il progetto, nato per la gestione di attività formative desti-nate al mondo dell’immigrazione, in una delle aree della nostra regione a più alta densità di migranti, ha visto un impegno deciso della con-federazione artigiana pescarese. «Abbiamo registrato una partecipa-zione importante e di qualità» esor-disce Massimo Renzetti, che per la Cna segue da vicino il progetto. «Gli utenti - dice - hanno mostrato pro-fili curricolari di alto livello, anche se spesso condizionati dall’irrisolto problema legato alla riconoscibi-lità del titolo di studio in Italia. Ma questo non ha impedito una forma-zione di buon livello». In dettaglio, sono stati tre i campi di attività in cui si è articolata la prima parte del percorso formativo. Il primo (di 32 ore complessive) è stato dedicato al Diritto del lavoro, proprio perché il progetto, fin dal suo concepimen-to, ha ritenuto – è ancora Renzetti a spiegarlo - «di valore strategico

trasferire ai partecipanti una base solida di conoscenza in materia di lavoro. E questo per evitare ai cit-tadini non comunitari svantaggi ec-cessivi rispetto all’offerta di lavoro, spesso caratterizzata da situazioni non trasparenti o condizionata dallo stato di bisogno».All’informatica (due edizioni da 50

ore ciascuna) è stato poi dedicato il secondo modulo formativo. Si trat-ta dell’attività che ha riscontrato il maggior favore; un gradimento che si è tradotto in una presenza assidua ai corsi, grazie anche allo standard mediamente piuttosto elevato dei partecipanti, molti dei quali in pos-sesso di un livello di base piuttosto avanzato. Bene, infine, anche il bi-lancio del laboratorio dedicato alla creazione d’impresa, oggetto dell’in-teresse soprattutto di quanti vedono nel lavoro autonomo la destinazione privilegiata del proprio percorso pro-fessionale. Un gradimento che si è già tradotto, per cinque dei parteci-panti, nell’invio di progetti d’impresa ad Invitalia, con l’obiettivo di inter-cettare contributi “a fondo perduto”. Ed è già questa una promozione per il percorso avviato un anno fa.

PianeTa immigRaziOneLAVORO Ed INTEGRAZIONE pROTAGONsTI dEL pROGETTO fORmATIVO fILO

Con un valore percentuale doppio rispetto alla media del mezzogiorno (3%), i migranti in abruzzo incidono per il 6% sul totale della popolazione residente in regione (quota che sale al 7,5% per i minori); il 19,9% di essi non ha ancora raggiunto la maggiore età, il 47,2% si colloca nella fascia compresa tra i 18 e i 39 anni, il 30% in quella fra i 40 e i 64, mentre un modesto 2,9% è costituito da ultrasessantacinquenni. il numero medio di figli di donne straniere (2,01) è pressoché doppio rispetto a quello delle italiane (1,22), l’incidenza dei nati da genitori entrambi stranieri sul totale delle nascite è pari al 10,4%”. (dal Dossier statistico immigrazione 2011).

immigRaTii numeridel fenomeno

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16CNaABRUZZO INfRAsTRUTTURE

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17CNaABRUZZO BALNEATORI

ULTima SPiaggiaCONfRONTO ACCEsOCON L’UNIONE EUROpEA

sulla “direttiva servizi” fronte comunetra piccole imprese e istituzioni locali

«L’intera delegazio-ne dei parlamenta-ri italiani che siede

nell’Europarlamento vuole di-fendere le peculiarità del siste-ma turistico del nostro Paese. Ed è impegnata a tutelare que-sta importante risorsa dell’eco-nomia nazionale». Lo ha detto il parlamentare europeo del Partito democratico, Andrea Cozzolino, intervenendo il 18 giugno scorso a Pescara ad a un incontro promosso dalla Cna abruzzese sull’annosa questio-ne delle concessioni demaniali marittime. Alla riunione hanno preso par-

te, tra gli altri, anche il presi-dente della Provincia di Pesca-ra, Guerino Testa; i sindaci dei Comuni di Montesilvano (Attilio Di Mattia), Pineto (Luca Monti-celli, quest’ultimo anche nelle vesti di responsabile nazionale dell’Anci per i problemi del De-manio), Alba Adriatica (Fran-chino Giovannelli); l’assessore al Turismo del Comune di San Salvo, Oliviero Faienza; i consi-glieri regionali del Pd, Giuseppe De Luca e il capogruppo dello stesso partito nel consiglio pro-vinciale di Teramo, Robert Ver-rocchio.Quello che si è aperto, nel dif-

ficile e tormentato percorso del confronto ormai in corso da anni tra Unione europea e imprese

turistiche italiane, sull’applica-zione della “direttiva servizi” (la cosiddetta Bolkestein), è forse il momento decisivo. Ragione, questa, che spinge le associa-zioni che rappresentano 600 im-prese abruzzesi (30mila a livello nazionale) a ricercare alleanze a 360 gradi, coinvolgendo la poli-tica e le istituzioni locali. A questo modello si ispira l’in-

contro di metà giugno, e il sen-so non è sfuggito allo stesso europarlamentare napoletano: «L’obiettivo resta evidentemen-te quello di sospendere l’appli-cazione della Bolkestein, e per farlo stiamo costruendo un dos-sier ricco di argomenti e propo-ste in grado di difendere il no-stro sistema di piccole imprese turistiche».Da parte sua, il responsabile

nazionale di Cna Balneatori, Cri-stiano Tomei, ha puntualizzato: «Qui non si tratta di liberalizza-zioni, come per farmacie o taxi, ma della chiusura pura e sempli-ce di migliaia di attività di piccoli imprenditori, che hanno ragione di esistere solo nei luoghi in cui

hanno iniziato la propria attività, stabilendo un rapporto irripeti-bile con il proprio territorio». «Se il problema è allargare l’a-

rea delle concessioni – ha detto ancora - crediamo che già in una regione come la nostra sia pos-sibile arrivare a crearne il 10% in più, e sempre salvaguardando aree protette e spiagge libere». «Occorre lavorare su più fronti, prospettare diverse soluzioni – ha spiegato nel suo intervento conclusivo Cozzolino – magari puntando anche su una legge nazionale di interpretazione del-la direttiva Bolkestein, che sal-vaguardi alcuni principi basilari, come la storicità delle conces-sioni, la mole degli investimenti prodotti, il rapporto con l’am-biente, il rapporto con la clien-tela, la ragionevole durata delle concessioni, che non può esse-re inferiore a sei anni rinnovabi-li. Ma nel frattempo la trattativa con la Commissione deve farsi serrata, facendo sì che al lavoro di lobbying partecipino anche le realtà istituzionali, a cominciare delle Regioni».

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18CNaABRUZZO INfRAsTRUTTURE

Nasce a Pescara un co-mitato per la difesa e il rilancio del porto canale.

Si chiama “Insieme per il porto” e lo hanno costituito le princi-pali sigle della piccola e media impresa dell’artigianato e del commercio (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcom-mercio, Confesercenti), oltre ai sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil, Ugl), ed ha tutta l’a-ria di essere l’ultima chiamata alle armi per la salvezza di una struttura che i fondali insabbiati ha bloccato, ma che la buro-crazia rischia ora di affondare, impotente com’è nell’affrontare e risolvere un problema che si trascina ormai da un anno, ed ha già provocato danni incalco-labili all’economia della struttu-ra e della città: colpo durissimo alla pesca, stop ai collegamenti stagionali con la costa croata, riduzione drastica della movi-mentazione delle merci. Senza contare i danni all’ambiente e all’eco-sistema, quelli alla bal-neazione, i rischi per la sicurez-za della città legati a una possi-bile esondazione del fiume.Il vero e proprio comitato di

salute pubblica nato a dife-sa dell’infrastruttura (vi hanno aderito anche la cooperativa di pesca Bruno Sciarra e gli operatori di facchinaggio del

mercato ittico) si muove ormai a 360 gradi, nella speranza di trovare interlocutori autorevoli per la propria campagna, ma anche per sensibilizzare un’o-pinione pubblica frastornata dal degrado che accompagna la lenta agonia del porto citta-dino. «Al prefetto Vincenzo D’An-

tuono – dice il direttore della Cna pescarese, Carmine Salce – abbiamo illustrato le princi-pali problematiche di carattere economico, sociale e ambien-tale originate dal mancato dra-gaggio, creando alla città di Pescara un gravissimo danno di immagine. E rappresenta-to tutto il nostro disagio per le grottesche vicende che hanno fino ad oggi reso impossibile i lavori di pulizia dei fondali».Il Comitato è deciso a percor-

rere, fino in fondo, una sua pre-cisa strategia dell’attenzione attorno ai guai del porto pesca-rese, puntando decisamente verso l’alto anche per quel che riguarda le relazioni istituzio-nali. Ragione, questa, che ha portato alla richiesta di visitare la città rivolta tanto al presiden-te della Repubblica, Giorgio Napolitano, che al presidente del Consiglio, Mario Monti: una richiesta nata in concomitanza con la loro visita istituzionale

aLLarme amBieNtaLesul fiume si disegna una chiazza maleodorante

Se QUeSTO è Un PORTOUN COmITATO pER sOpRAVVIVERE

i DaNNi aLLa mariNeriain ginocchio le attività legate al settore della pesca

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19CNaABRUZZO INfRAsTRUTTURE

iL tUrismoproblemi per l’immagine del settore

Croazia aDDio. sospesi anche nell’estate 2012 i collegamenti con l’altra sponda

all’Aquila, ma che ha il sapore soprattutto della volontà di ac-cendere i riflettori nazionali su questo “caso”.Ma è anche al cuore della cit-

tà che il comitato intende par-lare: si spiega così l’avvio della raccolta di firme per sostenere la causa del rilancio del porto, e si spiega sempre così l’allesti-mento di una mostra fotografi-ca, collocata in alcuni gazebo realizzati sulle banchine del porto, che ricorda l’esondazio-ne rovinosa del fiume del 1992. In quell’occasione andarono distrutti oltre 300 pescherecci e la città subì danni enormi: un pezzo di storia che è forse utile come non mai richiamare alla memoria.

il comitatointendeparlareal cuoredella cittàconraccoltedi firme euna mostra

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U na casa ecocompatibi-le, a emissioni inquinanti pari a zero. E pure a bas-

so costo. Sembra un progetto futuribile, ed invece a Teramo è già realtà grazie allo spirito di iniziativa di un piccolo imprendi-tore, Lino Capanna, titolare con la moglie Lucia ed i figli Ludovi-ca e Michele della Mbl Costru-zioni. A Nepezzano, frazione del capoluogo, ha infatti realizzato il Borgo del Sole: sei apparta-menti interamente costruiti in

base alla filosofia della “casa a emissioni zero”, ovvero - come si legge sul sito internet dell’a-zienda - «con materiali innovativi che possano consentire un mi-glioramento in termini di qualità della vita, un abbassamento dei costi e un’elevata sostenibilità ambientale». Il risultato, spiega lo stesso titolare della piccola impresa, è stata la realizzazione di una vera e propria macchina bioclimatica che, oltre a produr-re più energia di quanta ne con-sumi (tra l’altro, ogni palazzina dispone di un tesoretto di 7,2 kilowatt, contro una media tradi-zionalmente ferma per le stesse dimensioni a poco più di 4), è in grado anche di proporre un cir-cuito per il recupero e il riciclo delle acque meteoritiche, riutiliz-zate per alimentare lavatrici, in-naffiare piante, scaricare water».

Insomma, una scommessa virtuosa che sembra aver dato i suoi frutti: «La nostra è una pic-cola impresa – ragiona ancora Capanna – ma con i figli, una delle quali studentessa all’A-quila alla Facoltà di Ingegneria-Architettura, abbiamo pensato di mettere in piedi un progetto nato dalla nostra passione per le energie rinnovabili. Nonostante avessimo lavorato in campo edi-lizio con interventi più tradizio-nali, abbiamo deciso di costruire in modo diverso. La crisi morde, ma abbiamo voluto cercare una strada innovativa».Ma vediamolo un po’ più da

vicino il modello del Borgo del Sole. L’obiettivo del conteni-mento energetico – illustra an-cora il sito dell’azienda – è stato affidato all’impiego di una maglia strutturale che garantisce zero

CNaABRUZZO AmBIENTE

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eneRgia PULiTaECCO LA CAsA Ad EmIssIONI ZERO

alle porte di teramo nasce un borgo interamente realizzato con criteri ecologici

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Con la piccola azienda che ha sede a Colleatterrato Basso, hanno lavorato alla realizzazione del Borgo del sole altre competenze e professionalità presenti sul territorio, e tutte specializzate nel campo dell’architettura eco-sostenibile. Così è stato per l’architetto teramano ombretta Natali (progettista del complesso) e per l’ingegner mauro rastelli (responsabile invece per le strutture e gli impianti). all’impianto fotovoltaico ha lavorato, ancora, un’altra società abruzzese, la aquilana ecoenergie, che ha sede a pettino.

La sCheDa i partNerDeL proGettoemissioni di CO2, grazie all’im-

piantistica fotovoltaica integrata architettonicamente, all’utiliz-zo di superfici captanti energia solare per i mesi invernali, alla circolazione interna dell’aria per quelli estivi e a tutte le strategie passive adottabili per rendere l’edificio una macchina biocli-matica. In questo modo, da soggetto passivo (ovvero con-sumatore di energia) ogni edifi-cio si è trasformato in produttore di energia; obiettivo cui hanno contributo alcuni servizi comu-ni alle palazzine: dal sistema di raffreddamento e riscaldamen-to, al sistema di smaltimento e compattazione rifiuti, al recupe-ro delle acque.Unico rimpianto, se così si

può dire, lo scarso interesse suscitato nel mondo accademi-co dall’esperimento teramano.

Una convenzione (rimasta però lettera morta) con la facoltà di Ingegneria dell’Aquila, un ri-conoscimento della Facoltà di Architettura di Pescara. Troppo poco per una piccola impresa che guarda a un diverso modo di lavorare come la nuova fron-tiera del costruire. E, ancora, il mancato successo dell’abbina-mento con l’auto elettrica, che il costruttore proponeva agli acquirenti: in pratica, il mezzo si sarebbe ricaricato di notte con l’energia prodotta dalle abita-zioni. Ma forse, per far passare nell’immaginario collettivo anco-ra troppo abituato all’automobi-le tradizionale un progetto così avanzato, forse occorrerà lavo-rare ancora un po’. E soprattutto investire di più e meglio sulla for-mazione di una coscienza eco-logica collettiva.

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L’aGeNDa DeLL’artiGiaNoa cura di MassiMo della Torre e WilliaM FacchineTTi)

2 LUGLIOLUNEDI’

Centri di assistenza fiscale (Caf) e professionisti abilitatiConsegna al dipendente o pensionato di copia del modello 730 elaborato e del prospetto di liquidazione (modello 730-3)

9 LUGLIOLUNEDI’

Contribuenti tenuti ad effettuare i versamenti risultanti dalle dichiarazioni annuali delle persone fisiche e delle società di persone cui si applicano gli studi di settore ovvero società di persone che partecipano in società cui si applicano gli studi di

settoreVersamento in unica soluzione o come prima rata, dell’irpef e dell’irap, risultanti dalle dichiarazioni annuali, a titolo di saldo per l’anno 2011 e di primo acconto per l’anno 2012 senza alcuna maggiorazione.

16 LUGLIOLUNEDI’

sostituti di impostaVersamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro dipendente ed assimilati corrisposti nel mese precedente.

Contribuenti iva mensiliLiquidazione e versamento dell’iva relativa al mese precedente.

EDITORIALEdi Graziano Di Costanzo

L’iNsosteNiBiLepesaNtezza DeLLe tasse

in redazione: sergio D’agostino

Progetto grafico e impaginazione: sabrina Dei Nobili

Fotografie: Federico Deidda

CNaABRUZZO

� segue DaLLa pagina 5

Misure, queste, che applicate nel loro insieme potrebbero generare risorse aggiuntive per lo Stato di svariati miliardi di euro. Quanto all’Abruzzo, sulle tasse

bisogna fare immediatamente due cose: togliere subito le addizionali Irpef ed Irap, visto il pareggio rag-giunto dai conti sanitari, addizio-nali che valgono oltre 140 milioni di euro, e tenere le aliquote Imu al minimo per imprese e famiglie. Abbiamo sollecitato i sindaci di

tutti i comuni abruzzesi perché agi-scano in questa direzione e con-fidiamo sul fatto che, se vogliono davvero aiutare concretamente le comunità che amministrano, devo-no usare la leva del contenimento delle imposte e della riduzione del-le spese. Di questi tempi la politica e i partiti

non godono di molto credito pres-so l’opinione pubblica. Noi siamo tra quelli che pensano, invece, che l’Italia e l’Europa hanno bisogno di più politica, di più buona politica. E questa ci sembra un’ottima oc-casione per dimostrarlo.

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Il mondo del lavoro viene prima di tutto. Per questo gli dedichiamo tutta la nostra attenzione. Tutta la nostra cura, l’impegno, l’energia. Tutte le nostre idee, la nostra organizzazione. Ogni risorsa che mettiamo in gioco è orientata al mondo delle professioni, delle piccole e medie imprese, degli artigiani. Banca Bls. Un partner su cui contare.

Il lavoroè un punto

fermo.Su questo,

siamofermissimi.

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