Giugno 2009 Maria Luisa Leotta Anno Scolastico 2008/2009 … · 2015. 6. 9. · sentante AIDO,...
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Ist ituto Comprensivo
“Giovanni Verga” www.icgvergafiumefreddodisicilia.it
~ Fiumefreddo di Sicilia ~
Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta
Anno Scolast ico 2008/2009
SCHOOL NEWS
LA REDAZIONE
ALUNNI
tutti gli alunni
dell‟Istituto Comprensivo
“G. Verga”
di Fiumefreddo di Sicilia
INSEGNANTI
Nicosia Giovanna
Pennisi Roberta
Strazzeri Sabrina
Giugno 2009 Anno 2 - Numero 3
4 MAGGIO 2009
UNA DATA CHE RESTERÀ NELLA
MEMORIA DEL NOSTRO ISTITUTO
E DI TUTTA LA COMUNITÀ
DI FIUMEFREDDO
Lunedì 4 maggio 2009 è stato il giorno in cui, alla presenza
delle autorità cittadine, delle autorità politiche, tra cui l‟On.
Lino Leanza e di quelle scolastiche, tra cui il Dirigente tecnico
dott.ssa Rosaria Zammataro, è stata inaugurata la scuola di
Liberto, ma è stato anche il giorno in cui la stessa è stata con-
segnata alla nostra Istituzione scolastica. Il nuovo edificio è
una vera scuola,
nata per accogliere
i bambini di Fiu-
mefreddo dai tre
agli undici anni ed è concepita ed arredata a misura di bambini del secondo millen-
nio. Quello che ci è stato consegnato è un edificio quasi perfetto, una grande respon-
sabilità per tutti gli operatori dell‟Istituto Comprensivo “Giovanni Verga”, in cui o-
gnuno ha il compito di farlo diventare una SCUOLA dove formare cittadini del nuo-
vo millennio. Ecco che allora, sfumata la grande gioia, quando la novità non è più
novità ma è divenuta quotidianità, resta la consapevolezza della sfida con cui dovre-
mo misurarci. Liberto, nuova periferia di Fiumefreddo dove vive una buona parte
della popolazione, vede nella nuova scuola qualcosa in più di un semplice edificio,
vede in quella scuola un polo di sviluppo culturale. Questa è la sfida che il nostro Istituto, che crede e opera nel Territorio per il
Territorio, sente e vuole accettare. L‟edificio che ci è stato consegnato non è più allora un semplice plesso dove trovano posto
alcuni segmenti scolastici, esso è il cuore della nostra Istituzione scolastica, è la struttura dove nasce la continuità educativa, do-
ve si attua la ricerca e la sperimentazione, dove si interagisce con il Territorio per realizzare nuove esperienze di lifelong lear-
ning.
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Maria Luisa Leotta
PAGINA 2 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA
IN CONTRADA LIBERTO
Si è svolta il 4 Maggio 2009, alle ore 11.30, l‟inaugurazione
della Scuola Primaria e dell‟Infanzia di Liberto facente parte
dell‟Istituto Comprensivo “G. Verga” di Fiumefreddo di Sici-
lia. Davanti a noi alunni della scuola primaria dei plessi di
Castello e Gona, ai bimbi della scuola dell‟Infanzia e ad una
rappresentanza di alunni della scuola secondaria, insieme alle
nostre insegnanti, ai nostri genitori e al personale non docente,
l‟On. Leanza, in presenza della nostra Preside, del Sindaco,
dei nostri parroci, dell‟On. Raia, dell‟Ispettrice Zammataro e
di tutta l‟Amministrazione Comunale, ha tagliato il nastro che
ci ha aperto le porte alla nostra bellissima e nuovissima scuo-
la! La struttura è costituita da due sezioni destinate alla scuola
materna, mentre le aule che ospitano le classi di scuola prima-
ria sono cinque. All‟interno sono anche presenti una sala per
attività psico-motorie, il laboratorio di informatica,
l‟infermeria, l‟aula
dei docenti e quella
della presidenza. Lo
spazio esterno è attrezzato con altalene, scivoli ed il campetto da calcio. “E‟ un giorno
di festa – ha esordito il sindaco durante l‟inaugurazione – per questo quartiere e per
l‟intero paese di Fiumefreddo. L‟inaugurazione di un plesso scolastico è sempre un
momento di gioia perché è qui che si costruiscono le nuove generazioni, è qui che si
pongono le basi del futuro del Paese”. Dopo i discorsi delle Autorità presenti, i bambini
del coro della scuola primaria hanno cantato alcune canzoni e altri hanno letto delle
poesie. La manifestazione si è conclusa con la degustazione di dolci e bibite.
Classi quinte
CASTELLO e GONA
IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA …
NEL NUOVO PLESSO
Il 6 maggio 2009, io con i miei compagni della scuola elementare
di Castello ed i bambini della scuola dell‟infanzia dell‟Istituto
Comprensivo “G. Verga” di Fiumefreddo, ci siamo trasferiti nel
nuovo plesso scolastico di Liberto. Quando sono arrivata il mio
cuore batteva ad un ritmo strano. Ad un certo punto mi sembrava
quasi di essere tornata nuovamente al primo giorno di scuola. Ep-
pure sono in quinta, pronta ad iniziare una nuova vita, o per meglio
dire una nuova scuola. La mia classe è ampia, la palestra invitante,
la sala informatica accogliente, il bagno spazioso, e ancor più gran-
de è la nostra felicità. La classe quinta, cioè la mia, è arredata con
uno scaffale pieno di libri, alcuni appendiabiti, un orologio, un
mappamondo, due lavagne di cui una in cui si scrive con il gesso e
un‟altra
con il pennarello. Infine banchi , sedie e cattedra nuovissimi! Questa
nuova scuola ha le sue regole, i suoi pregi, penso anche i suoi difetti,
anche se ancora non ne ho visti. Ma la cosa più importante siamo noi
alunni che con un semplice sorriso illuminiamo la scuola. Da parte dei
bambini c‟è di tutto: gioia, curiosità, amore, felicità, paura e stupore per
un ambiente nuovo da esplorare ed una scuola inedita tutta da scoprire.
Di solito il primo giorno di scuola non si dimentica facilmente e questo
sarà per tutti noi indimenticabile, visto che siamo stati i primi ad aver
varcato la soglia di questo meraviglioso edificio scolastico. Un domani
potremo vantarci: quel giorno c‟ero anch‟io.
Martina Petralia
Classe 5ª CASTELLO
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 3
GLI ALUNNI DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA NEL NUOVO PLESSO
SCOLASTICO DI LIBERTO
Che stupore, che meraviglia negli occhi degli alunni il primo
giorno di attività nella scuola nuova in C.da Liberto! I sorrisi
raggianti per i giochi all‟aperto, il verde e il panorama che
guarda l‟Etna e il mare, i colori degli arredi….. È stato naturale
dare il nome alle due sezioni: azzurra l‟una e arancione l‟altra.
L‟angolo lettura con libri fantastici di variopinti colori, la zona
per le attività ordinate, lo spazio per la psicomotricità, l‟angolo
relax sono stati rallegrati dalle chiacchiere, dai canti e dalle
risate di gioia dei bambini. Si sente nell‟aria un inebriante tepo-
re e un non so che, dovuto non solo alla stagione primaverile,
ma soprattutto alla gioia.
Scuola dell’infanzia
CAPOLINEA … SI SCENDE !
I piccoli esploratori sono giunti alla fine del loro breve ma fantastico viaggio attraverso luoghi ricchi delle testimonianze di anti-
che civiltà ed altri di incomparabile bellezza naturale, situati nella fascia costiera che va da Taormina a Riposto. Come su di
un‟immaginaria “Macchina del Tempo”, essi si sono divertiti a trasformarsi, di volta in volta, da divinità della mitologia greca ad
eroici protagonisti degli spettacoli gladiatori dell‟epoca romana, immedesimandosi nei racconti degli operatori turistici che ci
hanno accolto. Questi ultimi, in-
fatti, usando un linguaggio sem-
plice e giocoso, hanno spiegato ai
bambini la funzione di costruzioni
come il Teatro Greco-Romano di
Taormina o ancora, ad esempio,
come è avvenuta a Naxos la prima
colonizzazione in Sicilia da parte
dei Greci. Le uscite realizzate,
inoltre, hanno rappresentato una
buona occasione per osservare più
dettagliatamente la fortunata posi-
zione geografica in cui ci trovia-
mo, stimolando nei bambini la
capacità di discriminare gli am-
bienti urbani da quelli naturali e
rafforzando il piacere di scoprire e
ricercare legami nel mondo che li
circonda.
Scuola dell’infanzia
PAGINA 4 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
LA SCUOLA DEL FARE
impariamo attraverso le uscite didattiche
sul territorio e dintorni
CONFERENZA AIDO
Venerdì 20 Febbraio 2009, accompagnati dai nostri docenti, tutte le classi
seconde dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga”, ci siamo recati presso la
Chiesa “M. SS. del Rosario”di Castello per prendere parte alla conferenza
promossa dall‟AIDO (Associazione Italiani Donatori Organi e Tessuti). La
Dott.ssa Marcuzza, una volontaria dell‟Associazione, prendendo la parola
ci ha subito domandato se conoscevamo la definizione di “trapianto”, e
dopo alcune nostre brevi risposte, è stata lei stessa a darci l‟esatta defini-
zione: trapianto vuol dire espianto di un organo, di un tessuto, di un musco-
lo o di una cellula malati, al cui posto si mette il corrispondente sano prove-
niente dal corpo di una persona in stato di morte cerebrale. Quest‟ultima si
ha quando una persona muore sul colpo, ad esempio a seguito di un inci-
dente stradale. La morte cerebrale è evidenziata da un elettroencefalogram-
ma piatto del paziente in cui però persiste ancora, aiutato da macchine, il
battito cardiaco. Successivamente la Dott.ssa Marcuzza ci ha fatto vedere
un video, in cui veniva riportata la testimonianza di Federico, un 30enne
che a 19 anni aveva contratto una malattia al fegato e la sua unica via di
guarigione era proprio il trapianto ma i tempi in cui esso sarebbe dovuto
avvenire dovevano essere rapidi, così si mise in lista d‟attesa, e nel luglio
del 2003 gli arrivò la telefonata che fu per lui la salvezza. Effettuato il tra-
pianto, Federico è ora un campione di nuoto, si è sposato ed ha avuto anche
una figlia; il suo donatore quindi ha regalato non una ma due vite. Qualche istante prima che il filmato finisse, un altro rappre-
sentante AIDO, Vincenzo Passarelli, ci ha spiegato che per diventare
donatori basta iscriversi all‟Associazione, ciò è sufficiente per esprime-
re la propria volontà di donare gli organi qualora sia possibile o neces-
sario farlo. Alla fine del video, un‟altra rappresentante, la signora Fio-
rella, ci ha parlato della nascita dell‟AIDO, l‟Associazione è nata a Ber-
gamo nel 1973, essa è strettamente legata alla morte del bambino ame-
ricano Nicholas Green, venuto in viaggio in Calabria e colpito da un
proiettile vagante. Nonostante il dolore per la perdita del loro figlio, i
genitori di Nicholas hanno deciso di donare gli organi del piccolo alle
persone in lista d‟attesa. Infine, sempre la signora Fiorella ci ha spiega-
to che il cervello è composto da tre parti fondamentali: quella più super-
ficiale, chiamata corteccia cerebrale, che controlla le funzioni dei cin-
que sensi; quella centrale, che controlla le emozioni; quella più interna,
chiamata rettiliano, che regola le funzioni vitali. La signora ci ha anche
spiegato che, quando una persona per qualsiasi motivo entra in coma, il
cervello può subire una di queste tre conseguenze: la prima è la morte
cerebrale, l‟altra è lo stato vegetativo, durante il quale la vita è legata
alle macchine, e l‟ultima (80% dei casi) comporta il risveglio. La signo-
ra Fiorella, rivolgendosi alle ragazze, ha anche parlato della donazione
del cordone ombelicale: infatti, quest‟ultimo grazie alle sue cellule sta-
minali “bambine” può essere usato per terapie geniche. Prima di con-
cludere la conferenza AIDO è stato trattato un ultimo argomento, quello
della donazione parziale del midollo osseo, che può essere donato anche
da vivi purchè il midollo del donatore sia identico a quello del riceven-
te. Come lo scorso anno, anche quest‟anno ascoltare tutte queste informazioni sulla donazione degli organi è stato tanto interes-
sante quanto emozionante, nel tempo stiamo imparando a non aver paura del gesto d‟amore rappresentato dalla donazione, per-
ché ci rendiamo conto sempre di più che “donare un organo significa donare una vita”.
Gambino Rita, Nobile Giulia, Patanè Chiara e Trippiedi Giulia 2°E
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AZIENDA “ORO DELL’ETNA”
AGRICOLTURA COSTA
ZAFFERANA ETNEA
Lunedì 2 Marzo 2009 non è stata una giornata come le altre, in quanto noi alunni
della 2ªE, accompagnati dalla nostra insegnante di Scienze, ci siamo recati a Zaf-
ferana Etnea presso l‟apicoltura “Costa” per approfondire alcune conoscenze già
introdotte nell‟ambito del progetto di Ed. Alimentare e di Ed. alla Salute. Appena
arrivati, il signor Costa, il proprietario dell‟azienda, ci ha detto che Zafferana
Etnea è considerata uno dei più importanti centri per la produzione del miele,
infatti vi sono circa 353 aziende apistiche, ci ha anche mostrato un‟arnia, ovvero
la casa delle api. Successivamente ci ha spiegato che le api si distinguono in tre
categorie: ape regina, ape operaia e fuco. L‟ape regina è l‟unica che depone le
uova, si nutre di pappa reale e ogni anno fa la volata nuziale. L‟ape operaia invece è l‟unica che lavora, infatti, si occupa della
raccolta, della lavorazione del nettare e delle resine. Il fuco o maschio della specie, infine, vive del nutrimento prodotto dalle api
operaie ed ha come unico compito quello di fecondare l‟ape regina. Le api, grazie alla
loro instancabile operosità, producono ben cinque sostanze quali: cera, polline, pappa
reale, propoli e miele. Si può affermare che non esiste alcun tipo di miele fabbricato
dall'uomo, esso è il frutto esclusivo del lavoro di questi piccoli insetti. Per quanto riguar-
da la cera poi, essa serve per realizzare le celle delle api, di strutture di forma esagonale.
Il polline, invece, viene raccolto dall‟ape quando prende il nettare dal fiore. La pappa
reale e il polline sono ricchi di proteine e vitamine e sono utili nella fase di crescita delle
persone, per chi studia, per chi lavora, nei periodi di stress ecc. La pappa reale, inoltre, è
anche il nutrimento dell'ape regina, più ne mangia, più uova depone. La propoli,infine, è
formata dalle resine che vengono raccolte e lavorate dalle api, essa è considerata un anti-
biotico naturale largamente utilizzato per la cura dell‟influenza, per il mal di gola, per il
mal di denti ecc. ma è anche un ottimo cicatrizzante. Comunque, l‟attività per eccellenza
delle api è la produzione del miele ed il signor Costa è stato veramente bravo a spiegarci
e farci vedere come avviene il procedimento. Il tutto ha inizio quando l‟ape operaia rac-
coglie il nettare dalla pianta e lo trasporta all‟alveare, dentro la cella, a questo punto tutte
le api lo asciugano con il battito delle ali, poi, quando la cella è piena di nettare, viene
sigillata con la cera, ed è proprio allora che occorre l‟intervento dell‟apicoltore, il quale
prende il telaio con le celle piene di miele e con l‟aiuto
di un macchinario specializzato rimuove la cera. Succes-
sivamente il miele viene messo nello smielatore, una
macchina che lo estrae dalle celle e infine, viene posto in grandi contenitori e viene separato dai
pezzi di cera rimasti. La fase conclusiva riguarda il confezionamento e la vendita del prodotto. Il
signor Costa ci ha spiegato, infine, che per mantenere le sue qualità il miele dev‟essere conserva-
to in un luogo fresco e asciutto e si potrà utilizzare poi in vari modi: come dolcificante, nel latte,
nel tè, nel caffè, nei dolci, sul gelato ed anche in combinazione con gli alimenti salati… Ci si
deve soltanto sbizzarrire un pò ! Ascoltando il proprietario dell‟apicoltura e osservando i vari
procedimenti di produzione ci siamo resi conto che il miele fa molto bene al nostro organismo
perché è ricco di proteine e vitamine ed è facilmente digeribile e inoltre non contiene né conser-
vanti né coloranti. Infine, il signor Costa ci ha fatto assaggiare alcuni tipi di miele con sapori,
colori e aromi diversi. E‟ stata davvero un‟ esperienza “gustosa” oltre che interessante.
Torrisi Leonardo e Crimi Manuel
2ªE
ALLARME PER LE API
Nel giro di un anno, in Europa, la popolazione delle api è diminuita di un numero
impressionante, tra il 2007 e il 2008 il loro numero si è dimezzato, nella Califor-
nia del sud erano totalmente scomparse, motivo per cui da qualche anno si era
temuto il peggio! Ma dal mese di settembre alcuni pesticidi ed altre sostanze ve-
lenosissime, usate in agricoltura, sono stati proibiti. I risultati non si sono fatti
attendere: questa primavera i campi sono tornati a fiorire e le api sono tornate ad
impollinare i fiori. Come sappiamo, questi insetti, raccolgono il nettare ma, du-
rante il viaggio di ritorno all‟alveare, senza rendersene conto, inondano i campi
di polline favorendo così „‟l‟impollinazione‟‟ di tutti i fiori ma, cosa importante
per noi, degli alberi da frutto. Molto probabilmente il motivo della scomparsa
CIBO SPAZZATURA
Con il termine cibi spazzatura sono indicati quei
prodotti (per lo più commercializzati da multina-
zionali) praticamente privi di valori nutrizionali:
merendine, patatine fritte, snack, hamburger, cara-
melle, bibite ecc. Sono prodotti ricchi di calorie,
conservanti, coloranti e sostanze chimiche. In parti-
colare, i giovani sono attratti da questi cibi e spesso
desiderano andare in locali dove vengono consu-
mati questi alimenti associati a vari condimenti
come maionese, ketchup ecc. Questo tipo di ali-
mentazione porta spesso a problemi legati alla sa-
lute, come l'obesità che possiamo notare frequente-
mente tra i giovani di oggi. Inoltre l'alimentazione
“fast food” va di pari passo con la cultura ”usa e
getta” producendo ogni giorno montagne di spaz-
zatura che creano problemi per lo smaltimento dei
rifiuti e quindi conseguentemente per l'ambiente in
cui viviamo.
Siligato Luca
Virzì Giuseppe
Zappalà Giuseppe
2ªC
PAGINA 6 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
delle api è stato causato dai trattamenti chimici dei campi da parte
dell‟uomo, poiché questi insetti sono esseri molto laboriosi, intelligenti, ma
soprattutto sensibili e vulnerabili. Una delle maggiori caratteristiche delle
api, è la loro capacità di comunicazione e il loro senso di orientamento, vi-
vendo in una società molto organizzata, devono scambiarsi moltissime infor-
mazioni per svolgere le loro numerose attività: la ricerca dei campi in fiore,
il mantenimento della temperatura delle cellette, la pulizia dell‟alveare e,
principalmente, la raccolta del cibo. Per comunicare fra loro eseguono delle
danze particolari con movimenti diversi per indicare la presenza di cibo o la
distanza dall‟ alveare. Le api ci regalano prodotti eccezionali e inimitabili:
producono tan-
tissimi tipi di
miele ciascuno
con proprietà specifiche, la propolis che stimola le difese
dell‟organismo, il polline e la pappa reale, ricchi di proteine e vita-
mine, la cera d‟api, e il veleno usato per produrre alcuni farmaci.
La conclusione che possiamo trarre da queste informazioni è quel-
la di Einstein „‟se l‟ape scomparisse dalla faccia della Terra,
all‟uomo non resterebbero che 4 anni di vita‟‟.
Cavallaro Adriana, Lombardo Elenia,
Papa Valeria, Raiti Lidia 2ªB
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 7
HISTOIRES ET MUSIQUE DE
LAFRIQUE OCCIDENTALE
FRANCOPHONE
Il 19 Marzo 2009, in occasione della giornata internazionale
della francofonia, accompagnate dalla nostra insegnante di
francese, abbiamo partecipato al Mandenkono, uno spetta-
colo di letture e musiche dell‟Africa Occidentale francofona
presso l‟Auditorium dei Benedettini in Piazza Dante a Cata-
nia. Quando siamo arrivate abbiamo visitato l‟università di
lingue e letterature straniere, immergendoci in un‟atmosfera
nuova, tra centinaia di studenti impegnati nelle varie lezioni
pomeridiane o riuniti in gruppi per studiare. Dopo siamo
andate al bar a bere qualcosa e poi ci siamo avviate nella sala
dove stava per iniziare lo spettacolo. La nostra attenzione è
stata subito catturata dagli strumenti musicali presenti
nell‟aula che ci ricordavano quelli di cui avevamo parlato in
classe durante l‟analisi de: “L‟Afrique, petit Chaka…”, un
testo francese che, attraverso il racconto autobiografico di
Papa Dembo al nipote Chaka, ci ha permesso di conoscere usi
e costumi dell‟Africa. Lo spettacolo è stato introdotto da Ra-
phaelle Déprats, Raffaella Patanè e Cristian Spallino. Djibril
Tamsir Niane è un autore che ha saputo ascoltare l‟Africa
tradizionale e che attraverso le sue opere ripropone le parole
dei “ griot”. E‟ così che ascoltiamo la storia di Soundjata,
«ancêtre du grand empire Manding, celui qui, par ses e-
xploits, surpassa Alexandre». Amadou Hampâté Bâ raccon-
ta invece la sua infanzia e la sua adolescenza nel Mali della
prima metà del XX secolo. Splendido affresco storico, fede-
le ricostruzione di usi e costumi, questo libro restituisce le
ricchezze, i colori e la vita del grande racconto orale africa-
no. Camara Laye scrive dell‟infanzia vissuta nella Haute-
Guinée. Ma, al di là del racconto autobiografico, restituisce
in tutta la sua verità la vita quotidiana, le tradizioni e i co-
stumi di un intero popolo.Lamine Kamara, figlio della sava-
na, evoca nel suo libro le bellezze e la vitalità del Manding,
attraverso la descrizione minuziosa di un duello, «duel au
fouet, auquel se livrent les jeunes gens à la belle saison,
quand le riz est rentrée t que les jeunes filles chantant la joie
de vivre». La lettura è stata accompagnata o seguita dal
ritmo « fou» degli strumenti che per un attimo ci hanno
permesso di viaggiare verso luoghi misteriosi e ricchi di
colori, di odori, di storia tramandata oralmente per genera-
zioni. Alla fine dello spettacolo abbiamo fatto alcune foto
con i musicisti. Alle 20:30 circa siamo tornate a casa felici
di aver vissuto, anche se solo con l‟immaginazione, tutto
ciò che era stato materia di riflessione in classe. Ed è stato
fantastico assistere ad uno spettacolo in lingua straniera.
Ricciardi Marika e Cutuli Priscilla 3ªF
Tous les ans depuis 1970, le 20 mars, les francophones des cinq continents célèbrent la Journée internationale de la Francopho-
nie. La date de 20 mars a été retenue en commémoration de la signature à Niamey, le 20 mars 1970, du traité portant création de
l‟ Agence de coopération culturelle et technique ( ACCT ), première mentale de la Francophonie (AIF). Organisée par les 63
pays membres et observateurs de la Francophonie, elle marque leur attachement à la promotion de la langue française et aux
valeurs que véhicule l‟ Organisation internationale de la Francophonie.
Maugeri Fabio 3ªF
SCHOOL NEWS PAGINA 8 3° NUMERO
La francophonie désigne d‟abord l‟ensemble des régions où se trouvent rassemblées des populations ayant le français
comme langue maternelle. Plus largement, la francophonie c‟est tout l‟ensemble d‟individus et de groupes qui, dans
de très nombreux pays, utilisent le français comme véhicule de communication internationale.
Les dix pays où l‟on trouve le plus de francophones sont
la France où habite près d’un francophone sur deux a-
yant une maîtrise courante du français, l‟Algérie, le Ca-
nada, le Maroc, la Belgique, la Côte d’Ivoire, la Tuni-
sie, le Cameroun, la République démocratique du
Congo et la Suisse. Avant l‟Europe, c‟est sur le conti-
nent africain que le français est plus parlé. En Afrique
subsaharienne, la langue française est traditionellement
la langue de l‟administration et de l‟enseignement; sa
présence reste donc relativement importante. Cette re-
gion du monde connaît une augmentation du nombre de
locuteurs de français grâce notamment à l‟amélioration
des systèmes scolaires nationaux et au développement de
la télévision par satellite. Les trois pays qui regroupent le
plus grand nombre de francophones sont la Côte d’Ivoi-
re (22% de la population totale), le Cameroun (18%) et
enfin la République démocratique du Congo (4%). Au
Maghreb, c‟est en Algérie (seconde communauté fran-
cophone au monde avec 16 millions de locuteurs)
et au Maroc qu‟on trouve le plus de francophones. En
Amérique, la situation est concentre au Canada avec dans
les vingt dernières années une baisse du nombre de franco-
phones sauf dans la province du Québec, où on peut cons-
tater une légèr hausse du nombre de personnes ayant le
français pour langue d‟usage quotidien
(actuellement 83% de la population tota-
le). Aux États-Unis, 400.000 francopho-
nes vivent en Nouvelle-Angleterre et
300.000 en Louisiane. Dans la zone Ca-
raïbe, le nombre de francophones est en
constante diminution notamment en Haïti
(8% de francophones aujourd’hui). Enfin,
dans les pays de l‟Océan Indien, si Ma-
dagascar compabilise le plus grand nom-
bre de francophones (845 000 personnes), c‟est à l’île
Maurice que la langue française reste la plus présente
Torrisi Miriam 3ªA
Au sens institutionnel, la Francophonie ( avec une capitale initia-
le ) qualifie l‟organisation internazionale - OIF - qui regroupe les
56 États et gouvernements qui ont chiosi d’adhérer à sa Charte.
Avec 49 pays membres, 4 États associés et 10 observateurs, l‟Or-
ganisation internationale de la Francophonie, espace physique
influent, regroupe aujourd‟ hui près du quart des États membres
des Nations unies soit plus de 11 % de la population mondiale
( 500 millions d’individus ). Le projet francophone entend au-
jourd‟ hui réunir autour des valeurs de fraternité, de tolerance et d‟
universalité des pays très divers par leur histoire, leur culture et
leur niveau de développement. Parmi ses priorités, l‟OIF a inscrit
la promotion de la langue française et de la diversité linguistique.
À ce titre, sous l‟ autorité de son Secrétaire
général et avec le concours de ses opéra-
teurs directs, l‟ OIF veille à garantir le sta-
tut du français comme langue de communi-
cation mondiale, à développer son usage
comme langue scientifique et technique, à
renforcer sa présence dans les technologies
de l‟information et de la communication et
enfin à développer, notamment grâce à
TV5, sa présence dans le paysage audiovi-
suel international.
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 9
Ecco il fiume Fiumefreddo,
sinuoso, breve e tanto freddo.
Sul cui fondo puoi trovare
tante trote con cui giocare.
Nella riserva nasce il papiro,
ce n’è abbastanza in giro!
C’è l’airone cinerino
molto bello e assai carino.
Vi trovi pure la gallinella, un uccello acquatico,
il cui colore è assai simpatico.
Questo è il fiume Fiumefreddo,
tortuoso, breve e assai freddo.
Lukyanova Daria, Arria Leonardo,
Bonaccorsi Santa Gabriella
2ªB
sperme Monocotiledoni. I frutti possono essere piccolo e leggeri o grandissimi e possono pesare fino a 20 kg. Abbiamo scoperto
molte cose curiose sulle palme: le palme acauli, hanno il tronco sottoterra, fuoriesce solo la chioma, le palme multifusto sono
chiamate così perché hanno tanti fusti che formano quasi un cespuglio, la palma rampicante può superare i 160 metri di altezza
e ha tante spine, ma il diametro del fusto non supera i 20 cm. Nella palma quasi tutto è commestibile: il seme, il frutto, la foglia.
La fibra protegge il tronco ed è un ottimo isolante termico, è leggera e molto resistente, con questa si possono produrre: scarpe,
cappotti, spazzole, materassi, tessuti, scope. Se dal tron-
co viene tolta la fibra, la pianta si indebolisce e può an-
che morire. Le radici hanno uno sviluppo orizzontale,
possono arrivare fino ai 50m di lunghezza, ma il diame-
tro massimo è di soli 2 cm, una pianta può avere fino a
tredicimila radici . La Rafia è la palma che ha le foglie
più grandi al mondo: superano i 22 metri di lunghezza!
Le foglie di solito hanno un colore che va dal verde al
giallo e sono protette da una guaina chiamata spata, ogni
pianta ha una spata con una forma e un odore caratteri-
stici, quando si apre fuoriescono i fiori. Le foglie posso-
no avere varie forme: palmata simile a un ventaglio con il picciolo molto lungo, a coda di pesce
o pennata. Con le foglie si possono fare tantissime cose: le scope, i cappelli, i vestiti. Abbiamo
visto la palma che produce la farina, quella dello zucchero e quella della marmellata. La palma
da cocco è una pianta tropicale che supera gli 80 metri di altezza e cresce molto velocemente;
quando la noce di cocco è matura, se cade sull‟acqua, può essere trasportata anche a distanza di moltissimi chilometri. In questi
anni purtroppo da noi si è diffuso molto rapidamente il Rhynchophorus ferrugineus un coleottero chiamato comunemente
“punteruolo rosso” è un insetto che per la pianta è dannoso come un tumore. E‟ originario del‟Asia sudorientale dove è responsa-
bile di seri danni alle coltivazioni di Cocos nucifera. (Palma da cocco). La causa della rapida diffusione di questo coleottero è
principalmente il commercio di esemplari di palma infestate dall‟insetto. Il coleottero femmina, può produrre fino a cinquecento
uova che si schiudono dopo circa sessanta giorni, la larva cresce dentro un robusto bozzolo che la protegge come se fosse un
nido. In pochissimi anni nella nostra zona, a causa di questo coleottero, sono morte circa cinquemila piante. Purtroppo questo
animale si sta adattando velocemente e si nasconde nei posti più impensabili. Gli adulti si muovono con facilità e sono attivi sia
di giorno che di notte, sono abili volatori in grado di raggiungere nuove piante nel raggio di 1km. I trattamenti chimici preventivi
prevedono l‟irrorazione di tutta la pianta con prodotti molto tossici, ma possono essere dannosi alla salute pubblica. L‟impiego
di antagonisti naturali e ancora in fase di studio ma ancora non ci sono prospettive immediate.
Fiamingo Serena, Nicotra Damiano e Romeo Deborah 1ªB
IL PARCO DELLE KENTIE
Giorno 27 Marzo 2009, la classe I B si è recata al parco delle Kentie,
siamo stati accolti dal professore Trovato che ci ha spiegato la diffe-
renza fra un bosco spontaneo e un parco urbano, cioè controllato e
sistemato dall‟uomo, questo giardino è tutto ordinato, e ci sono gli ope-
rai che controllono se le piante hanno delle malattie. Il parco urbano è
molto più comodo da visitare rispetto al bosco perché una persona può
fare tranquillamente una passeggiata senza aver paura di perdersi. Il
parco delle Kentie un tempo era un vivaio ma poi è stato comperato dal
Comune e sistemato come lo vediamo oggi, le piante che vi si trovano
giungono da tanti luoghi lontani. All‟interno del parco ci sono circa
duecento palme che provengono dall‟India, dall‟Africa e dal Sud Ame-
rica. Lungo il percorso abbiamo notato una grande vasca piena d‟acqua
che serve per innaffiare le piante, all‟interno c‟erano anche dei piccoli
pesciolini rossi. Il parco prende il nome dalla presenza di alcuni esem-
plari di Kentie “Howea forsteriana” alberi che hanno il tronco dritto di
forma cilindrica e nella parte alta presentano una corona di foglie. Nel
mondo ci sono circa 2500 specie di palme, esse sono state definite da
Linneo le principesse delle piante “principes plantarum”, sono Angio-
PAGINA 10 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
DAL CIOCCOLATO
ALLE UOVA DI PASQUA
Martedì 3 Marzo 2009 noi alunni della classe prima della scuola primaria
siamo andati a visitare la fabbrica "Dolfin" per vedere come si producono
le uova di Pasqua. Abbiamo
visto che il cioccolato fuso
scendeva nelle vaschette di
forma ovale. Che profumo... che desiderio di bere a quelle fontane! Il cioccolato
veniva raffreddato prima che le operaie inserivano le sorprese. Delle braccia mecca-
niche univano le due parti dell'uovo. Su un nastro trasportatore le uova arrivavano
dagli operai che li foderavano con la carta stagnola e li confezionavano con colora-
tissimi fogli di carta, fiocchi ed etichette. Alla fine le uova di Pasqua erano pronte!
Come tanti soldatini venivano allineati dentro grandi scatoloni per essere spediti ai
vari negozi e supermercati. Che felicità uscire dalla fabbrica con l'uovo di Pasqua
che avevamo visto nascere"!
Classe 1ª
GONA
PERCORSO VERGHIANO
Giorno 7 aprile 2009, noi alunni delle classi terze dell‟Istituto Comprensi-
vo G. Verga ci siamo recati a Catania, Acitrezza e Acicastello per visitare i
“luoghi verghiani”. Partiti da Fiumefreddo alle 8:00 circa, la prima tappa è
stata Catania, nella casa dello scrittore. Salite le scale, ci siamo ritrovati in
un atrio, dove la nostra guida ci ha detto che la casa è di forma circolare,
divisa in due piani: sopra la cucina non aperta al pubblico e sotto il resto
della casa. Nella prima stanza c‟era un tavolo con i libri di Verga e delle
bacheche, sempre contenenti libri. Dopo siamo entrati nella biblioteca,
formata da circa 3000 volumi. Al centro della stanza c‟era un tavolo di
legno con un calamaio, un pennino, un tampone, un tagliacarte e il calco
delle mani di una delle donne di Verga, Dina Castellazzi, che lo aveva fat-
to realizzare e spedire al suo
amato. Toccando il calco, Ver-
ga sosteneva di sentire il calore delle mani della sua amata. Dopo la biblioteca,
c‟era la camera da letto di Giovanni Verga, una grande stanza con dei quadri tutti di
suoi familiari, uno specchio, un comò, il letto, il comodino con sopra una candela
consumata a metà, spenta proprio nel momento in cui Verga è morto. Nella stessa
stanza c‟erano inoltre la giacca, il bastone e il cappello a forma di cilindro di Verga.
La successiva stanza era un‟altra camera da letto con un comodino sopra il quale
c‟era un antico oggetto chiamato sputacchiera, che serviva per sputare il tabacco
masticato. Infine c‟era la stanza da pranzo. Si narra che Verga preferisse non avere
attorno domestici mentre consumava i pasti, per cui su sua richiesta, tramite un cam-
panello, il cibo gli veniva servito direttamente dalla cucina nella sala da pranzo per
mezzo di un particolare mobile, lo scendi vivande. Lasciata la casa di Verga, siamo
andati ad Acicastello. Qui, dopo la lunga scalinata per salire al castello, abbiamo
assistito a una rappresentazione teatrale tratta da: “Storia del castello di Trezza”,
scritta da Verga. L‟ultima tappa del Percorso è stata Acitrezza. Appena siamo arriva-
ti, abbiamo mangiato i nostri panini e fatto una piacevole pausa. Poi ci siamo recati
alla Casa del Nespolo, ma, prima di entrare, abbiamo assistito ad un‟altra rappresen-
tazione teatrale tratta da “I Malavoglia”. Erano gli stessi attori che avevano recitato
ad Acicastello e che ci hanno fornito un‟ulteriore prova della loro bravura. Siamo
entrati poi nel cortile della Casa del Nespolo e abbiamo visitato l‟interno. Nella pri-
ma stanza c‟erano le foto del film girato ad Acitrezza da Luchino Visconti: “La Terra
Trema”. Nella seconda stanza erano esposti sia attrezzi utilizzati per la pesca, sia
oggetti di uso quotidiano presenti nelle case ai tempi dei Malavoglia. Dopo uno
sguardo ai famosi faraglioni e una passeggiata sul lungomare di Acitrezza, siamo ritornati a Fiumefreddo. Con questa gita, che si
è rivelata oltre che interessante anche molto piacevole, ho ampliato le mie conoscenze sullo scrittore cui è intitolata la nostra
scuola e ho conosciuto una parte della mia terra che non avevo mai visto.
Alessandro Mauro 3ª A
PAGINA 11 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
23 aprile 2009
7° FESTIVAL INTERNAZIONALE
DELLE SCUOLE
San Nicandro Garganico (FG)
Qualche mese fa ci è stato comunicato che il gior-
nalino scolastico “School News”, realizzato lo
scorso anno dalle classi prime del nostro Istituto
a conclusione del laboratorio linguistico - e-
spressivo, si era classificato tra i primi dieci al 7° Festival Internazioneale delle Scuole indetto dall' A.N.A.P.I.E
( Associazione Nazionale Amici Parchi Italiani ed Europei ) . Mercoledì 22 Aprile 2009, alcuni alunni delle classi
seconde a rappresentanza del nostro Istituto, accompagnati dal Dirigente Scolastico, dalla referente del Progetto di
giornalismo e dalla prof.ssa di francese, ci siamo recati a San Nicandro Garganico (FG) per prendere parte alla ceri-
monia di premiazione. Dopo un lungo ma divertente viaggio, siamo arrivati a Marina di Lesina ed abbiamo pernottato
all‟Hotel Maddalena, dove abbiamo dormito poco, poiché eravamo in agitazione per quello che l’indomani ci aspet-
tava. Il mattino del 23 Aprile, dopo aver fatto colazione, ci siamo
recati presso I'Hotel La Gardenia a San Nicandro Garganico dove si
è tenuto un incontro-convegno sul giornalismo, un momento di
scambio culturale utile per migliorare il nostro giornale d‟Istituto.
La conferenza è stata divisa in due sezioni: una riservata ai giornali-
ni scolastici e l'altra alla presentazione di video. La sezione gior-
nalistica metteva in evidenza i motivi per cui i giornali erano stati
premiati, mentre la sezione video metteva in risalto il rispetto
dell'ambiente. Durante il confronto internazionale sul modo di
fare giornale, due nostre compagne sono state invitate a parlare
della storia del nostro giornalino scolastico, mentre la nostra Di-
rigente si è offerta di rappresentare le scuole italiane al tavolo
della conferenza europea. Così come noi, anche altri studenti di
varie nazioni hanno discusso e condiviso i lavori presentati e subi-
to dopo si è passati alla premiazione vera e propria: con gioia ed orgoglio, ci siamo aggiudicati il quarto posto a
livello internazionale su 121 scuole partecipanti !!! Dopo aver ricevuto
una targa, una pergamena e degli attestati di partecipazione, siamo ritor-
nati all'Hotel, dove abbiamo pranzato e ci siamo riposati un pò, al fine
di essere pronti per “la serata di gala” che ci aspettava. Verso le 17,30
siamo ripartiti per l‟Hotel La Gardenia dove abbiamo assistito ad una
sfilata di moda, a cui partecipavano ragazzi e ragazze dai 14 ai 21 anni
nell‟ambito del concorso "Ideal boy" e "Ideal girl" . In serata, inoltre,
abbiamo cenato a buffet, ma la parte più bella della serata doveva an-
cora giungere: era la serata danzante ! Dopo aver mangiato siamo
così ritornati nella grande sala dell‟Hotel che nel frattempo era stata
preparata come una piccola discoteca, dove tutti abbiamo ballato, com-
prese le nostre insegnanti accompagnatrici ! Era davvero spettacolare:
musica ad alto volume, luci colorate e tutte le nostre mani alzate ! Il
tempo è sembrato volare, e, anche se
con molto dispiacere, siamo dovuti
ritornare all'Hotel . Arrivati, anche se
molto stanchi della giornata, abbiamo preparato le valigie per tornare l‟indomani
a casa. La mattina siamo partiti alla volta di San Giovanni Rotondo, dove,
malgrado il tempo che non era dei più favorevoli, abbiamo potuto visitare la
Basilica, la chiesa vecchia ed il convento in cui visse in preghiera ed umiltà San
Pio da Pietralcina. La nostra seconda ed ultima tappa è stata Monte Sant'Angelo,
un paesino arroccato sulle montagne foggiane, dove abbiamo potuto ammirare
un castello medievale ed una bellissima chiesa in tufo. In questo paese ab-
biamo anche acquistato souvenir e prodotti tipici pugliesi tra cui le orecchiette, i tarallucci, i biscotti nonché il
pane che a sso mig l i a a una ruo ta d i car re t to . Al l e d ue d i no t t e d i g io rno 25 ap r i l e 2009 , s f in i t i ma
co nten t i s i amo ar r iva t i a Fiumefreddo. Quest‟esperienza, oltre a permetterci di conoscerci meglio tra di noi e
stare insieme, anche in un ambiente diverso da quello scolastico, ci ha dato l‟opportunità di incontrare nuove per-
sone con saperi e idee diverse e questo confronto ci ha arricchito a livello sia culturale sia umano .
Le classi seconde
PAGINA 12 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
LA VOCE DEI GENITORI
E DEL TERRITORIO
La manifestazione organizzata dal 20 al 24 aprile 2009
dall‟ANAPIE ha inteso promuovere, come ogni anno da
ben sette anni, un incontro ed uno scambio culturale e di
esperienze tra studenti, docenti, genitori e Dirigenti delle
varie scuole primarie e secondarie di primo e secondo gra-
do italiane ed estere. Alcuni genitori siamo partiti insieme
ai nostri ragazzi giorno 22 aprile per presenziare alla confe-
renza sul giornalismo scolastico e sui video; durante questa
conferenza si è svolta anche la cerimonia di premiazione
dei giornali scolastici tra cui School News realizzato lo
scorso anno dal “nostro” Istituto. Siamo stati molto conten-
ti del risultato conseguito dai nostri giovani, visto il posi-
zionamento al quarto posto sulla linea internazionale. Ab-
biamo assistito all‟evento scattando numerose fotografie, felici anche per la partecipazione diretta della nostra Preside che ci ha
ben rappresentati al tavolo della conferenza europea. Inoltre, abbiamo anche potuto toccare con mano come sono seguiti i nostri
ragazzi dal corpo docente, tra cui la referente del progetto di giornalismo. Siamo rimasti particolarmente colpiti anche dalla se-
rietà e dalla disciplina con cui i nostri ragazzi hanno vissuto la manifestazio-
ne. A nostro avviso quindi l‟esperienza è stata molto gratificante dal punto di
vista culturale, poiché abbiamo potuto osservare come i nostri ragazzi siano
ben preparati e organizzati all‟interno della scuola che frequentano per es-
serne rappresentanza all‟esterno. Giorno 24 aprile, prima di ripartire per
Fiumefreddo, abbiamo anche potuto visitare San Giovanni Rotondo, la Basi-
lica dedicata a San Pio e la cripta del Santo, dove abbiamo visto il corpo an-
cora esposto ai fedeli per la preghiera; abbiamo visitato anche Monte
Sant‟Angelo, dove purtroppo il tempo non è stato favorevole, in quanto la
pioggia ed il maltempo ci hanno perseguitati. Dobbiamo dire che
l‟organizzazione del viaggio per la premiazione dei nostri ragazzi è stata
seguita con molta cura, nonostante qualche disservizio provocato
dall‟ANAPIE; forse a qualcuno tra noi genitori presenti sarebbe piaciuto
anche avere un‟ opportunità per dare il proprio parere sui temi proposti du-
rante la Conferenza. Pertanto, a nostro avviso, questa idea di dare spazio sul
giornalino d‟Istituto anche ai genitori e ad eventuali “altre voci sul territorio”
è davvero buona, noi vorremmo che la pagina a nostra disposizione
s‟intitolasse proprio “La voce dei genitori e del territorio”. Riteniamo, infatti, che i nostri ragazzi nel vedere anche le famiglie
più partecipi e coinvolte nel rapporto con la scuola possano trarne beneficio…. Che dire quindi: “Ben vengano le manifestazioni
come quelle di San Nicandro perché tutto è cultura”.
Signor Giuseppe Torrisi ( papà di Leonardo Torrisi 2ªE )
Signora Raciti Maria ( mamma di Agata Crimi 2ªB )
Signora Elena Lo Giudice ( mamma di Salvo Di Bella 2ªE )
PAGINA 13 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
L‟organizzazione del 7° Festival Internazionale della Scuola da parte
dell‟ANAPIE a San Nicandro Garganico non mi ha soddisfatto, la
scelta dell‟albergo fatta dall‟Associazione è stata inadeguata, scarsa
la qualità dei servizi e inoltre non ho ritrovato quel rispetto per
l‟ambiente di cui l‟ANAPIE si fa portavoce. Avendo fatto il viaggio
in macchina con mia moglie e Chiara, parallelamente al viaggio che
tutti i ragazzi, i genitori e i docenti hanno fatto in autobus, mi sono
soffermato
secondo i
miei pro-
grammi a
San Gio-
vanni Ro-
tondo e
Lecce, qui ho scoperto uno splendido Barocco, particolarmente interes-
sante in ogni sua espressione, credo siano queste le realtà che andreb-
bero attenzionate più di altre.
Signori Gambacorta Salvatore e Concetta
( genitori di Chiara Gambacorta 2°E)
Accompagnare mia sorella Rita durante il viaggio a San
Nicandro Garganico (FG) in occasione del 7° Festival Interna-
zionale della Scuola 2009 è stata un‟esperienza molto piacevole,
lei lo desiderava tanto ed anche a me faceva piacere condividere
con lei questo momento importante. Certo i suoi compagni ri-
spetto a me sono piccoli adolescenti ma sono stata bene insieme
a loro, anche se per poco tempo sono riusciti a far riemergere “il
fanciullino” che ciascuno ha dentro sé. Partecipare alla cerimo-
nia di premiazione dei ragazzi dell‟Istituto Comprensivo “G.
Verga” per la sezione giornali è stato motivo di orgoglio e arric-
chimento culturale tanto per mia sorella quanto per me e ritengo
che anche i normali imprevisti, prontamente superati, siano stati
occasione per maturare, infatti, è inevitabile che viaggiando ci si
confronti con uno stile di vita diverso dal nostro quotidiano,
adattarsi un pò significa anche crescere.
Tiziana Gambino
(sorella di Rita Gambino 2°E )
PAGINA 14 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
ALLA SCOPERTA DI CATANIA
Giorno 29 Aprile noi alunni delle classi prime, in una soleggiata
mattina ci siamo riuniti in piazza xxv Aprile per recarci con il pul-
lman a Catania per visitare la città e alcuni monumenti storici. Ap-
pena arrivati ci siamo incamminati verso la villa e lì abbiamo incon-
trato la guida, che ci ha spiegato che prima della 2° guerra mondiale
la villa era completamente sommersa dall‟acqua e ancora oggi sono
visibili degli archi che servivano a far passare i mezzi di trasporto.
Oltrepassati questi archi ci siamo fermati davanti ad un negozio
dove vendevano i “pupi siciliani” che al tempo della 2° guerra mon-
diale i siciliani manovravano e allestendo molti spettacoli; ciò spie-
ga perché i siciliani ancora oggi gesticolano molto. Poco dopo sia-
mo entrati in una porticina, non sapevamo cosa ci fosse dentro ma
salendo le scale ci siamo trovati davanti al bellissimo fercolo di
sant‟Agata. Prima il fercolo era in legno, dopo il XV secolo fu rico-
struito dai fratelli Ferri in argento con decorazioni in oro ma dopo la 2° guerra mondiale fu distrutto e furono venduti la metà dei
tesori di sant‟Agata per restaurarlo. La guida ci ha inoltre raccontato che la corona che indossa sant‟Agata fu donata da Riccardo
Cuor di Leone perché lei gli salvò la vita.Dopo la visita al fercolo ci siamo recati alla
Cattedrale, appena entrati siamo rimasti a bocca aperta, era immensa! La guida ci ha
portati in sacrestia e lì abbiamo visto un enorme quadro che rappresentava la colata
lavica del 1669, che dopo sei settimane raggiunse Catania costringendo il clero a
scappare con le barche e dirigersi altrove, come si vede nel dipinto. Questa colata
cambiò anche il nome di alcuni paesi come Belpasso che prima si chiamava Malpas-
so. All‟interno della chiesa si trovava anche il corpo del cardinale Giuseppe Benedet-
to Dusmet. Dopo siamo andati all‟Anfiteatro Romano pieno di piccoli passaggi che
una volta percorrevano gli animali feroci che dovevano combattere contro i gladiato-
ri. Una delle cose più interessanti è stata la visita ad
una chiesa in via Crociferi, che era stata donata dai
francescani dopo il terremoto. La chiesa non era
grande ne‟ lussuosa, ma dentro vi si trovavano le
candelore; ora a Catania ne rimangono solo 11, ma
sono bellissime e ognuna rappresenta una categoria
di commercianti, la più grande è quella dei macellai
pensate che pesa 2200 kg e come tutte le altre è in
stile barocco. Al centro delle candelora si trovano
raffigurati i passi del martirio di sant‟Agata. Prose-
guendo il giro in questa chiesa abbiamo osservato la
fornace dove venne bruciata sant‟Agata. Arrivata
l‟ora di pranzo ci siamo recati al Mc Donald‟s e dopo aver mangiato ci siamo recati alla Riviera
dei Ciclopi. In conclusione della giornata siamo tornati a casa. Questa gita è stata interessantissi-
ma ed istruttiva , non credevamo che Catania fosse così ricca artisticamente ed abbiamo impa-
rato tante cose nuove che prima non conoscevamo.
Giulia Curcuruto
Giorgia Viali
1ªE
UNA FANTASTICA GITA A SIRACUSA
Giorno 30 Aprile 2009, la nostra classe, insieme a tutte le altre
seconde dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga” ha partecipato
alla visita guidata a Siracusa. Siamo partiti alle 8:00 circa e arri-
vati a Siracusa alle 10:30, dopo una breve pausa in un autogrill
per consumare la colazione. Alle 10:45 ci siamo incontrati con
la guida che ci ha accompagnato a visitare le Catacombe di San
Giovanni,importante attrazione turistica di Siracusa. Siracusa è
stato il centro di vita cristiana tra i più antichi e importanti della
Sicilia;si narra che San Paolo predicò per tanto tempo a Siracu-
sa. Sicuramente si può notare la ricchezza e la vastità dei com-
plessi catacombali siracusani che hanno un‟importanza minore
rispetto a quelli di Roma. Queste catacombe testimoniano la
notevole importanza della comunità cristiana in Sicilia.
Finita la visita alle Catacombe di San Giovanni siamo anda-
ti a visitare il santuario della Madonnina delle Lacrime, situata
di fronte. Il santuario è alto 102 metri e per i fedeli è segno di
PAGINA 15 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
profonda pietà e adorazione;ricorda il
miracoloso evento avvenuto nel 1953
in un‟umile abitazione situata in via
degli Orti,dove un capezzale in gesso
raffigurante la Vergine Maria versò
lacrime umane; questo fenomeno
attirò molte persone prima della Sici-
lia poi dell‟Italia che videro con i
propri occhi,toccarono con le proprie
mani e assaggiarono la salsedine di
quelle lacrime. A tal proposito la
nostra insegnante di lettere ci ha rac-
contato che sua nonna, da anni para-
lizzata, portata a Siracusa di fronte al
quadro della Madonna,quando ritornò
a casa riuscì ad alzarsi da sola e a fare pochi passi ,cosa che prima non ne era possibile, tanto
che nel paesino dove viveva,tutti gridarono al miracolo. Finita la visita al Santuario ci siamo avviati verso il lungo mare di Orti-
gia dove abbiamo pranzato, dopo siamo andati a vedere la Fonte Aretusa , una sorgente di acqua dolce che sgorga da una grotta
a pochi metri dal mare. Questa fonte fu cantata da molti poeti affascinati dalla leggenda di Aretusa e dalla bellezza del luogo,
proprio qui ci aspettava un‟altra guida, che ci ha fatto visitare il Duomo di Ortigia,ci ha spiegato che la facciata è di stile baroc-
co,mentre l‟interno è di stile gotico. Infine siamo andati al Parco Archeologico della Neapolis (dal greco “nuova città”)che ospita
la maggior parte dei monumenti classici della Siracusa greco-romana. Ab-
biamo visto il Teatro Greco, che è il più
grande teatro della Sicilia ed uno dei
maggiori dell‟intero mondo greco. Si
incontrano delle Latomie,tra cui la più
interessante la Latomia del Paradi-
so ,attraverso cui si giunge alla più fa-
mosa delle grotte di questo parco:quella
detta “Orecchio di Dionisio”. Proprio
qui i nostri professori ci hanno lasciato
“liberi di sfogarci”tutti abbiamo gridato
a più non posso, tanto che alcuni turisti
stranieri che si trovavano nelle vicinan-
ze si sono subito allontanati. All‟uscita
del parco ci siamo avviati verso i pul-
lman che ci hanno riportati a ca-
sa,eravamo tutti stanchi ma felici di aver trascorso una bella giornata .
Alunni 2ªB
AL PARCO DELL’ ETNA
Il 30 aprile ci siamo recati, noi alunni di
quarta e quinta del plesso di Gona, con molto
entusiasmo, al parco dell‟ Etna. Le guide, Vio-
letta e Fabio, lungo il tragitto sul pullman, ci
hanno spiegato che in montagna si trovano i
funghi, vegetali che non si producono il cibo
da sé e che per questo vengono definiti
“eterotrofi”, e anche dei licheni, piante formate
da un‟alga e un fungo che insieme si aiutano a
vicenda, cioè vivono in simbiosi. Arrivati al
Rifugio Citelli, abbiamo fatto merenda e poi, a
piedi, ci siamo diretti verso un sentiero dentro
il parco dove il silenzio e la pace erano pre-
dominanti. La nostra gioia sarebbe stata quella
di vedere degli animali, ma abbiamo visto solo
insetti e le impronte di una volpe, però abbia-
mo notato le bellezze di diverse piante come i
pini, le betulle, le ginestre dell‟Etna e gli
spinosanti. I primi hanno le foglie aghiformi
ed una struttura a forma di cono; le betulle
PAGINA 16 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
hanno la corteccia bianca, liscia che, strappata, sembra carta riciclata. Di
questo albero ne esistono due tipi: la “Betula aetnensis”, che è quella
dell‟Etna, e la betulla alba, che è possibile trovare soprattutto in Finlandia.
Le ginestre, esteticamente non erano molto belle, ma quando fioriranno sa-
ranno una meraviglia!Gli spinosanti hanno le foglie secche durissime e pun-
genti e sono di grande aiuto per il trattenimento del terreno. Hanno questo
nome perché con esse è stata fatta la corona a Gesù. Essa forma dei
“cuscini” sul terreno e come tutte le piante qui elencate, fiorisce a luglio,
con il caldo. Durante il nostro percorso in mezzo alla natura abbiamo potuto
ammirare i monti Sartorius. Questo nome è stato dato loro in ricordo di Sar-
torius, un barone che ha disegnato la mappa dell‟Etna più precisa, ora con-
servata in una biblioteca. Questi monti si sono formati con i detriti accumu-
lati dalle eruzioni che si sono susseguite e proprio per questo la vegetazione
stenta a crescere a causa della scivolosità dei loro fianchi. Camminando
lungo il percorso non era insolito trovare i tronchi delle betulle cadute, bu-
cati da larve ghiotte di legno, da funghi e da picchi in cerca di insetti. Ma ciò che predominava ai nostri occhi erano i lunghi
“bracci” di lava solidificata, ricchi di piccoli buchi creati dai gas emanati durante le eruzioni. Finito il percorso, ci siamo diretti
ad osservare il torrente Quarant‟ore, denominato così perché le acque
scorrono sul suo letto per appena due giorni l‟anno. Successivamente
abbiamo pranzato, giocato e ci siamo riposati al centro visite “Net” di
Fornazzo. Fabio ha tenuto per noi, all‟interno di un‟aula, una lezione
molto interessante sugli animali che popolano la nostra montagna.
Dentro la stanza ce n‟erano alcuni imbalsamati. Fabio ci ha rassicura-
to che essi non sono stati uccisi apposta, ma sono stati trovati morti
all‟interno del parco. Dopo aver lasciato Fornazzo e le nostre ecce-
zionali guide, tutti noi alunni pensavamo di andare a casa, invece le
nostre insegnanti ci hanno portato a Zafferana a visitare un‟azienda
dove si produce il miele e altri derivati del lavoro delle api. Lì abbia-
mo potuto osservare il procedimento per togliere il miele dalle cellet-
te (dove è contenuto) e poi abbiamo comprato il miele di diversi fiori
e con aggiunta di fragole, nocciole, pistacchio o frutti di bosco. Sia-
mo stati felici di aver scoperto tutte queste cose interessantissime, ma
soprattutto di aver ammirato le bellezze naturali della nostra terra.
Giovanni Selgi
Classe 4ª GONA
UNA SIMPATICA GITA
A MODICA
4 maggio 2009: giorno tanto atteso da
noi ragazzi di terza. Finalmente la
gita di fine anno ! Si parte per andare a
visitare le città di Modica e Ragusa
Ibla. Alle 7,45 la partenza da Fiume-
freddo; dopo circa due ore di viaggio
siamo arrivati a Modica, dove ci atten-
deva una guida turistica per farci ap-
prezzare meglio i monumenti del luogo.
Certo noi ragazzi eravamo entusiasti di
conoscere nuove cose. Per prima abbia-
mo visitato la “città del cioccolato”,
cioè Modica, detta anche la “Venezia
del sud” perché una volta attraversata da
due fiumi a carattere torrentizio che ad
un certo punto si ricongiungevano: in-
fatti ancora oggi si può notare ciò
all‟altezza del palazzo comunale, dove
le due arterie principali formano una
ipsilon. La città si distingue in Modica
Alta e Modica Bassa.
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 17
Modica Alta è arroccata su un colle in forte pendenza, con strade ed edifici
disposti a gradinate. In questa parte della città vi sono i resti di un antico ca-
stello, in parte ristrutturato, e la settecentesca splendida Chiesa Madre dedicata
a S. Giorgio, costruita su una preesistente chiesa del XII secolo. Percorrendo i
vicoli verso Modica Bassa abbiamo visto la casa dove visse e abitò il poeta
modicano Salvatore Quasimodo. In questa parte della città abbiamo visitato la
Chiesa di Santa Maria di Betlemme e quella di San Pietro dallo splendido pro-
spetto architettonico. C‟è da dire che il terri-
bile e disastroso terremoto dell‟11 gennaio
1693, oltre a devastare buona parte della
Sicilia Orientale, distrusse gran parte
dell‟abitato di Modica e ne ridusse in modo
determinante il prestigio. Quindi abbiamo
comprato il cioccolato modicano e poi siamo andati a pranzare, ospitati da una Scuola Media.
Nel pomeriggio ci siamo recati a Ragusa Ibla. La città si trova in una zona pianeggiante che
favorisce la coltivazione di cereali, ortaggi, olivi e viti. Ragusa è importante per il suo centro
storico, dove abbiamo potuto ammirare il Giardino Ibleo che domina la città e luogo di ritrovo
una volta e ancora oggi degli abitanti della città, ricchi e poveri, all‟interno del quale vi sono
due importanti ed antiche chiese. Notevole è il centro storico di Ibla e le opere architettoniche
di stile barocco: il Duomo di San Giorgio, opera dell‟architetto Rosario Gagliardi, ultimato nel
1775 e che si erge alla sommità di una scalinata, con torre centrale e cupola del 1820; la chiesa
di San Giuseppe, del 1590, con facciata barocca e interno a pianta ellittica. Infine abbiamo consumato un buon gelato e verso le
18,30 siamo partiti per far ritorno a casa. Di questa giornata non dimenticheremo niente, è stata un’esperienza che ha arricchito
tanto il nostro bagaglio culturale.
Bonaventura Carmela
Grasso Cristina
3ªC
LA LAVORAZIONE DEL PAPIRO
Giorno 4 maggio siamo andati a visitare la riserva del fiume Fiumefreddo, la guida ci ha parlato di
alcune piante caratteristiche di questo ambiente, noi siamo rimasti molto affascinati nel sentirci
raccontare la storia del Papiro così abbiamo deciso di conoscere meglio questa pianta. Il papiro
“Cyperus papirus” è una pianta originaria dell‟Africa nord-orientale, può raggiungere l‟altezza di
2 o 3 metri, nel suo habitat naturale raggiunge anche i 5/6 metri. E’ una pianta nota sin dall’ anti-
chità, il fusto, a sezione triangolare, è liscio, di colore verde scuro all‟esterno e bianco all‟ interno;
non ha foglie ma delle grandi infiorescenze ombrelliformi, in Sicilia è stato introdotto grazie agli
arabi. Cresce solamente nella zona di Siracusa, lungo il fiume Ciane, e nel nostro paese; non si
sviluppa facilmente in altre regioni poiché ha bisogno di un clima mite, di una temperatura non
inferiore ai 15 gradi centigradi, e di un terreno morbido. Bisogna ricordare che da noi nasce spon-
taneamente solo vicino al fiume “Fiumefreddo” dove l‟acqua è fredda, pulitissima e limpida. Il
signor Patanè è un nostro compaesano che nel 1989 andò con alcuni suoi amici nella riserva e vi
scoprì un mondo di fiaba dove la natura, solo a guar-
darla, lasciava incantati… fu colpito da una pianta speciale: il papiro. Così egli,
dopo qualche anno, iniziò a lavorarla con passione. Pian piano scoprì anche le tec-
niche per produrre quadri e abbellire questa “carta” con i colori più svariati e, so-
prattutto, indelebili in modo che non sparissero più, molti dipinti su carta papiro ne
danno testimonianza, infatti risalgono a centinaia di anni fa, possono resistere a
lungo solo se sono ben conservati e non esposti al sole!. Nel mese di maggio ab-
biamo organizzato alcuni incontri con il signor Michele Patanè che ci ha spiegato
le tecniche di lavorazione per ottenere un foglio di carta con il Papiro. La prepara-
zione può sembrare complessa ma in realtà è molto semplice: abbiamo avuto modo
di sperimentare una tecnica ideata dagli Egizi. Bisogna scegliere i fusti più grandi,
tagliarli della lunghezza che si preferisce e togliere la parte esterna con una lama sottile. Dopo, si taglia la polpa a strisce che
vengono sovrapposte alternando strati di fibre disposte orizzontalmente ad altri disposti verticalmente. Subito dopo queste si
poggiano fra due teli di cotone bianco e si tamponano delicatamente con un martello di gomma; il tutto viene posto dentro una
pressa. Dopo alcuni minuti si toglie il foglio di “carta papiro” e si sostituisce il telo di cotone per eliminare l„ umidità e l‟ acqua.
Si ripete questo procedimento svariate volte fin quando non si viene a formare un foglio bianco e sottile , si lascia asciugare ed
ecco che il papiro è pronto per essere decorato. Si deve avere cura di una pianta così preziosa poiché abbiamo il grande privile-
gio di averla nella nostra terra!!!
Classe 2ª B
PAGINA 18 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
MESSINA E…
DINTORNI
Il 6 maggio, noi alunni di classe secon-
da del plesso di Gona, ci siamo recati a
Messina per una gita di istruzione. Arri-
vati nella città siamo andati a visitare
l‟acquario comunale, dove c‟erano dei
pesci bellissimi e molto colorati. Dopo
abbiamo visto la fontana del re Nettuno
e abbiamo fatto delle foto. A mezzo-
giorno in punto abbiamo osservato l‟orologio meccanico del duomo di Messi-
na: è stato molto bello vedere le statue e gli animali che si muovevano. Per il
pranzo siamo andati in una scuola molto grande. Nel pomeriggio abbiamo visi-
tato il lago di Ganzirri dove si allevano le cozze. Dopo aver gustato un bel gelato, siamo partiti per ritornare a casa. Eravamo
molto stanchi, ma felici della giornata trascorsa.
Aurora Vecchio Classe 2ª GONA
OSSERVO E
SCOPRO IL FIUME
ALCANTARA
Giorno 8 maggio 2009 io e la
mia classe, con il pulmino, siamo
andati al fiume Alcantara. È stata
un‟esperienza indimenticabile
perché abbiamo visto uno dei
fiumi più importanti della Sicilia.
Violetta, la nostra guida, ci ha
spiegato che esso nasce dai mon-
ti Nebrodi, vicino ad un paesino
che si chiama Floresta; inoltre ci ha detto che le acque del fiume sono molto fred-
de e limpide e sono popolate da una ricca varietà di flora e fauna acquatiche.
Abbiamo osservato la vegetazione presente sulle rive del fiume che comprende
alberi di pioppi tremoli, platani orientali, fichi e tamerici. Abbiamo poi prosegui-
to la visita guidata fino a Giardini per vedere la foce del fiume. Non avevo mai
visto una foce a delta così da vicino! Proprio alla foce abbiamo visto un “ biac-
co” che tranquillamente strisciava sulle rive del fiume. Violetta ci ha detto che è
raro vedere tale serpente. Poi siamo saliti sul pulmino e siamo tornati a scuola,
soddisfatti per l‟esperienza trascorsa.
Erika Paternicò Classe 3ª GONA
UNA LEZIONE DIVERSA
Giorno 11 maggio, siamo andati in gita d‟istruzione a Fornazzo, in località Pietra
Cannone, posta alle falde dell‟Etna. Alunni ed insegnanti siamo partiti da Fiume-
freddo con il pullman. Strada facendo abbiamo preso a bordo le due guide, Violet-
ta e Valentina. Così il nostro viaggio è proseguito verso i boschi etnei. Giunti sul
posto Violetta ci ha spiegato che tutto quel territorio fa parte del Parco dell‟Etna,
un‟area naturale protetta, fra le più importanti d‟Italia. Dopo essere scesi dal pul-
lman e aver fatto colazione a sacco, ci siamo recati a visitare un castagneto. Gli
alberi di castagno erano piantati in fila, tutti della stessa altezza e con poche foglie
verdi appena spuntate. Valentina ci ha spiegato cha l‟uomo pianta e coltiva questi castagni e dopo ne utilizza il legno da essi
ricavato per costruire i mobili o per bruciarlo dentro ai camini. Sul tronco di alcuni alberi, in basso e all‟ombra, c‟era il muschio
verde e morbido. Sulle rocce di pietra lavica abbiamo visto delle macchie grigie e dure. Valentina ci ha detto che non sono
macchie di sporco, ma sono dei licheni, cioè piccole piante parassite primitive. Appena usciti dal castagneto, ci siamo avviati
lungo un sentiero. Sul lato destro abbiamo visto i rovi mentre sul lato sinistro le ortiche e la felce. Non abbiamo invece visto
nessun animaletto perché penso si sono nascosti appena siamo arrivati. Purtroppo si è fatto tardi e siamo dovuti ritornare in
strada a prendere il pullman che ci ha riportati a scuola. È stata una bella esperienza.
Pierangelo Musumeci CASTELLO
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 19
Giorno 15 maggio 2009 noi alunni dell‟istituto “G. Verga” ci
siamo recati al cine teatro Macherione per assistere alla rappre-
sentazione teatrale della commedia “„U Paraninfu” interpretata
dalla compagnia teatrale Luigi De Maria. In classe avevamo
cercato notizie sulla figura del paraninfo e abbiamo capito che è
un uomo che combina un matrimonio tra due persone. Il prota-
gonista della commedia è Don Pasquale che doveva combinare
un matrimonio molto importante, doveva far sposare un tenente
e un professore con due sorelle molto ricche ma anche molto
brutte. Don Pasquale imbroglia le due sorelle dicendo loro che
sarebbero venuti due uomini per controllare i danni provocati
dal terremoto, e così loro per ricevere più soldi e impietosirli si
vestono di stracci e diventano ancora più brutte. Il professore e
il tenente si arrabbiano con Don Pasquale e molte persone protestano contro di lui. Ma alla fine per fortuna si risolve tutto: il
paraninfo decide di trasferirsi in America e sulla sua porta avrebbe affis-
so un cartello con su scritto “ Qui giace momentaneamente il più grande
paraninfo siciliano”. La visione di questa commedia per noi è stata inte-
ressante perché abbiamo conosciuto un personaggio che in Sicilia in pas-
sato è stato molto importante, e questo spettacolo inoltre ci è piaciuto
particolarmente perché era in siciliano e molte espressioni anche se
grammaticalmente scorrette facevano proprio ridere. Inoltre gli attori
stessi ci hanno spiegato che loro non recitano per soldi ma per passione e
la loro compagnia è aperta a tutti coloro che vogliono coltivare la passio-
ne per il teatro e condividerla con gli altri.
Viali Giorgia e Curcuruto Giulia 1ªE
PER UNA SCUOLA SICURA
Il nostro Istituto Comprensivo ha aderito alla “1ª Settimana della cultura antisismica. Soluzioni innovative di protezione sismica
nella costruzioni”, su proposta dell‟Istituto Tecnico per Geometri “N. Colajanni” di Riposto. Giorno 18 maggio 2009 ventisette
alunni delle terze classi ci siamo recati presso l‟Istituto Tecnico per Geometri di Riposto per partecipare ad un laboratorio per
conoscere ed essere informati su come prevenire i disastri causati dai terremoti. Siamo stati accolti da un professore che ci ha
illustrato alcuni metodi innovativi sperimentati insieme all‟ENEA per evitare danni alle costruzioni. Alcune di queste soluzioni
sono gli isolatori, cioè dei sostegni posti alla base degli edifici che permettono di attutire e resistere alle scosse; un altro metodo
efficace è quello di rafforzare i pilastri delle costruzioni con delle fascette di acciaio; inoltre abbiamo saputo dell‟esistenza di
nuovi materiali, come il polietilene, che garantisce maggiore resistenza ai movimenti provocati dalle scosse. Riteniamo che que-
sta ulteriore esperienza propostaci dalla nostra scuola sia stata molto utile ed interessante, poiché siamo venuti a conoscenza di
metodi a noi prima sconosciuti e dei quali faremo sicuramente tesoro nel nostro futuro di cittadini.
Lombardo Simone e Trovato Giuseppe 3ªD
GIOCHI DELLA GIOVENTU’
Lunedì 18 maggio 2009 alcune classi della nostra scuola, la 1ªF, la 2ª F e
la 3ªA, hanno partecipato alla fase finale della terza edizione dei “Giochi
della Gioventù. La mattina ci siamo svegliati molto presto perché il radu-
no davanti la scuola era previsto per le 6 e 45 e finalmente, dopo avere
aspettato qualche compagno ritardatario, siamo partiti con molto entusia-
smo. Verso le 9 siamo arrivati al CUS di Catania, il campo di atletica in
cui si svolgono le gare e ai nostri occhi è apparso molto grande e attrezza-
to. Appena arrivati, gli organizzatori ci hanno dato delle bottigliette
d‟acqua e ci hanno fatto accomodare sulle tribune, in attesa del nostro
turno. Le gare sono state precedute da una cerimonia molto suggestiva,
tutti noi alunni abbiamo sfilato preceduti da un cartello su cui c‟era scritto
il nome della scuola di appartenenza; dopo la sfilata è stata accesa una
PAGINA 20 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
simile e quella olimpica e tutti insieme abbiamo
cantato in coro l‟inno di Mameli. Finalmente sono
cominciati i giochi, a cui partecipavano ben trenta-
cinque scuole della provincia di Catania suddivise
in due gruppi e il nostro istituto è capitato nel se-
condo gruppo. Le gare di atletica leggera previste
erano il salto in lungo, la corsa ad ostacoli ed il
lancio della palla. Successivamente sono stati orga-
nizzati dei giochi di squadra, per le prime classi la
“palla flipper”, per le seconde il calcio e per le terze
il basket. Alla fine tutti gli atleti partecipanti siamo
stati premiati con una medaglia e siamo ripartiti
stanchi e abbronzati, dopo avere trascorso un‟intera
mattinata sotto il sole! Quest‟esperienza è stata
molto bella, ci ha permesso di conoscere nuove persone e di divertirci e speriamo che anche l‟anno prossimo riusciremo a quali-
ficarci e partecipare alla quarta edizione dei “Giochi della gioventù”.
Classe 1ª F
SCOLARESCA IN LIBRERIA
Giorno 19 maggio 2009, noi alunni della classe seconda di Castello siamo andati,
accompagnati dalle nostre insegnanti, a Catania in treno e abbiamo visitato una
libreria predisposta su quattro piani. La proprietaria ci ha fatto un racconto breve
sulla nascita del libro e ci ha spiegato come si organizza una libreria. I libri erano
tantissimi e tutti colorati di rosso, di
verde, di giallo…grandi e piccoli.
Tutti noi abbiamo comprato un pic-
colo libro per bambini e avremmo
voluto comprarne tanti altri. Dopo
aver girato i tre piani stracolmi di
libri, siamo saliti al quarto piano
dove c‟era una galleria d‟arte molto
bella e in questa sala abbiamo fatto colazione. Infine siamo ritornati sul treno che
ci ha portati alla stazione di Fiumefreddo, dove ci aspettavano i nostri genitori. È
stata proprio una bella esperienza!
Classe 2ª CASTELLO
VISITA ALLA RISERVA NATURALE DEL FIUME FIUMEFREDDO
Giorno 27 maggio 2009, insieme alle nostre maestre, siamo andati a visitare la Riserva Naturale del fiume Fiumefreddo. Appena
arrivati, siamo stati ben accolti dalla guida che subito ci ha fatto accomodare all‟interno di un vecchio casolare, che in passato
era un mulino. Lì ci ha spiegato alcune caratteristiche del fiume che scorre all‟interno di questa Riserva Naturale, ci ha parlato
delle quadare, della flora e della fauna tipiche di questo ambiente. Subito dopo è iniziata l‟escursione. Lungo il sentiero si senti-
va il cinguettio degli uccellini, si respirava aria pulita e si potevano ammirare tutti i colori della natura. La guida, durante il per-
corso, ci ha spiegato le caratteristiche di alcune piante della Riserva, descrivendo in particolare quelle del ranuncolo a pennello,
del papiro, dell‟equiseto e del giaggiolo. Inoltre si potevano
osservare ortiche, cannucce di palude e la menta selvatica che
emanava un odore penetrante.
Nei pressi delle Quadare abbia-
mo ammirato gli alti alberi di
pioppo bianco, mentre, purtrop-
po, non siamo riusciti a vedere le
gallinelle d‟acqua che vivono nel
fiume, e altri tipi di uccelli come
l‟airone, la cinciallegra, la gazza
ed il merlo. È stata sicuramente
un‟esperienza meravigliosa che
ci piacerebbe ripetere.
Raffaele Sicali
Ludovica Trefiletti
Classe 3ª CASTELLO
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 21
NON C’È PACE SENZA
INTEGRAZIONE
Manca la relazione
se non c’è pace e integrazione,
tanti stranieri
sfruttati non solo nei cantieri,
un coro di solisti
con tante facce tristi,
dall’altra parte non ti girare
quando una mano potresti dare,
hanno bisogno di te
quando la pace non c’è
Sara Melegari
3°A
LA LEGGENDA DEI NUMERI PRIMI
Tanto tempo fa i numeri facevano parte di un'unica grande famiglia che viveva in un
immenso castello. Un giorno alcuni di essi decisero di vivere da soli, perché erano
stufi di ricevere ordini dagli altri numeri; questi si vollero chiamare dispari,
quelli che rimasero nel castello, pari. I numeri dispari comprarono un altro grande
castello, dove andare ad abitare. Dopo quello che era successo, tra i numeri pari e quelli
dispari regnava una profonda inimicizia. I numeri dispari erano molto più astuti dei pari
ed escogitarono un piano per rendere più deboli gli avversari: bisognava rapire il capo-
stipite della famiglia rivale, ma solo alcuni numeri dispari potevano, i più forti, i mi-
gliori, i più furbi, cioè quelli che non avevano bisogno di altri divisori oltre a loro
stessi e all‟uno, altrimenti il piano non avrebbe funzionato. Durante la notte questi
numeri dispari entrarono attraverso le finestre nel castello avversario per rubare DUE.
La squadra contava i valorosi numeri 3.… 449.… 977 e così via. DUE venne bendato e imbavagliato. Per ritornare al castello dei
“dispari” era necessario attraversare un fitto bosco e per sicurezza la squadra all'andata aveva lasciato una corda per ritrovare il
sentiero. La corda era sparita. Tutti quanti girarono per il bosco per trovare l'uscita, ma da quel giorno non si seppe più nulla
di loro. Da quel momento tutti (pari e dispari) si resero conto che era meglio rappacificarsi e così fu. Ai numeri scomparsi che erano
unici per le loro qualità si scelse di dare un nome diverso: NUMERI PRIMI.
Santina D’Urso 1° A
LA MIA SCUOLA
Ogni mattina mi sveglio presto,
scendo dal letto, mi lavo e mi vesto.
Indosso le scarpe, esco in fretta e
a volte dimentico la carpetta!
Nella mia scuola ho molto da fare:
cantare, recitare, ma soprattutto imparare!
Spesso ho sonno ed è un sacrificio
entrare di corsa in quel grande edificio,
ma è indispensabile, devo studiare,
anche se-certo- preferirei continuare a sognare!
Le pareti della mia scuola sono scrostate,
molte cose andrebbero ristrutturate;
il luogo non è tra i più belli al momento
ma siccome è la mia scuola…mi accontento!!!
Vecchio Irene
2°A
PAGINA 22 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
CAMBIARE SI PUO’
Per non dimenticare Ilaria Favara e Lucia
Messina, studiose universitarie della Facoltà
di Lingue e Letterature straniere di Catania,
scomparse a Parigi il 17.12.2001.
CAMBIARE SI PUO’
Erano le tre
di quella tragica notte.
Nel piccolo hotel
morirono quattro persone,
tra cui due giovani studentesse,
dell’amata Sicilia,
Ilaria e Lucia.
Eran partite per motivi di studio,
per passare in allegria
il fine settimana
con gli amici a Parigi,
ma a loro costò la vita.
Le fiamme si erano levate
dentro l’hotel
distruggendo tutte le cose
che incontravano,
risparmiando il sesto piano
dove c’erano le due sfortunate.
Quell’incendio doloso emanò
una nube di fumo
che asfissiò le due vite.
Quel maledetto piromane
fu incastrato nelle vicine vie.
Questo ricordo ancor
percuote i nostri cuori
e rimarrà per sempre.
Per questo noi giovani
non ci dobbiamo arrendere.
Uniamo le nostre forze,
lottiamo per una società
più sensibile e meno aggressiva.
Tutti insieme possiamo cambiare
tante vicende di questo mondo
che non va …
Da piccoli non si è così,
dopo lo si può diventare e noi
dobbiamo
perfezionare e correggere
la mente di questa società.
Ilaria e Lucia,
tutte e due insieme
vegliate su di noi:
ce la possiamo fare.
Cambiare si può!
Vincenzo Grancagnolo 3ªB
Tra i tanti concorsi a cui hanno partecipato gli alunni dell‟ Istituto Comprensivo
“G. Verga”,un riconoscimento è arrivato proprio allo scadere dell‟anno scolasti-
co. Nell‟ambito della settima edizione del premio artistico - letterario “Ilaria e
Lucia”, bandito dall‟I.C. “A. Manzoni” di Catania, volto a promuovere i princi-
pi della legalità e della solidarietà, l‟alunno Di Pasqua di terza B, che ha parte-
cipato elaborando un disegno raffigurante due donne, di diversa razza, in attesa
di un figlio, che vivono pacificamente in armonia, ha vinto il primo premio,
nella sezione dedicata alla scuola secondaria di primo grado.
"GAMBI, IL GAMBERETTO PRESUNTUOSO"
Tanto tempo fa negli abissi del Mar Mediterraneo viveva Gambi, un gamberetto amico di
tutti, ma un po‟ presuntuoso e molto ambizioso... Un giorno Gambi decise che voleva dimo-
strare a tutti i pesci di essere speciale, il più speciale fra tutti i gamberi di Gamberilandia, la
sua città. Pensa e ripensa a cosa potesse fare,dopo tanto tempo gli venne finalmente un'idea:
camminare diversamente dagli altri gamberi, magari in avanti,,, ”Sì- diceva fra sé e sé, tutto
contento- in fondo tutti camminano in avanti, quindi non sarà poi così difficile!! Mi immagi-
no quando diventerò famoso e sui gambigiornali sarà pubblicato in prima pagina un articolo
dal titolo "Gambi, il super gamberetto". E così Gambi iniziò subito gli allenamenti: ogni gior-
no ore ed ore senza sosta per almeno un mese, fin quando pensò che era arrivato il momento
di farsi vedere. Quella sera a cena radunò tutta la sua famiglia,composta da papà Gamberone,
mamma Gamberetta e la sua sorellina Gamberina, che rimasero a bocca aperta dallo stupore.
L'indomani mattina, a colazione, Gambi disse alla sua famiglia che voleva partire per far
vedere a tutti i gamberi delle regioni del mare il suo straordinario modo di camminare; la famiglia e tutti i gamberi suoi amici
non volevano che lui partisse ma Gambi era proprio deciso, non ascoltò nessuno e il pomeriggio, preparati i gambabagagli, partì
per andare lontano. Dopo giorni e giorni che vagava senza meta Gambi era stanco e affamato, perchè ovunque andasse tutti lo
trovavano ridicolo e lo cacciavano… Allora iniziò a ricordare tutti i bei momenti trascorsi da gambero “normale” a Gamberilan-
dia insieme a tutti i suoi amici…Pentito amaramente provò a tornare nella sua città, ma la strada era troppo lunga e lui non aveva
più le forze e così morì da solo in una caverna… Questa favola ci insegna che bisogna accettarsi per come si è e che si può esse-
re “speciali” anche senza provare a cambiare la propria natura, a rischio della propria vita.
Leotta Rosa Gloria
1ª B
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 23
NOI NOTE… SIAMO TUTTE
UGUALI !
Salve, sono RE junior, la mia famiglia è la più
prestigiosa del rigo pentagrammale. Noi, infatti,
occupiamo le più lussuose posizioni del quinto
rigo, il più alto. Siamo delle note acute, dal suono
molto puro e leggero. Mia mamma è LA, più bella
del SOL, per questo il RE, mio padre, l'ha voluta
come sposa. Noi note del quinto e del quarto rigo
abbiamo una bella faccia nera perfettamente ro-
tondeggiante ed una coda in posizione verticale.
Io ho la coda rivolta verso l'alto, come mio padre,
mentre mia madre ce l'ha rivolta verso il basso. I
miei genitori sono molto apprensivi, ed ogni mat-
tina, appena svegliato, mi fanno tutte le racco-
mandazioni possibili e immaginabili. La prima,
per loro la più importante, riguarda le altre note.
Mia mamma mi raccomanda continuamente di
non allontanarmi mai dai primi due righi, il nostro
e quello più in basso. Lei non vuole che raggiunga le ultime righe perché sostiene che, soprattutto i bambini, siano brutti, poveri,
ineducati, criminali, insomma non sono alla nostra altezza. Lei mi dice così, non perchè li conosca o li abbia mai visti con i suoi
occhi, ma perchè queste raccomandazioni gliele faceva sua madre e quindi sono passate di generazione in generazione. Così ieri
come tutte le mattine, ho fatto lezione di canto con il professor Mozart e poi sono andato a giocare a casa di MI con i miei amici
del quinto rigo. La sera sono tornato nella mia posizione e, dopo aver ricevu-
to la buonanotte dei miei genitori, mi sono addormentato. Sognavo di cadere
dal mio rigo e di precipitare in basso, sempre più in basso e poi.....AHI! Mi
svegliai di botto. Non era stato solo un sogno, ero caduto davvero ed ero
atterrato sulla temutissima ultima riga, la più bassa. Mi tremava la coda dalla
paura. Mi guardai un po' intorno, era ancora buio e non riuscivo a distinguere
quelle ombre, che davanti a me dormivano serene. Chissà quali orribili e
cattivi mostri mi avrebbero rapito e ucciso. Volevo tornare alla mia posizio-
ne! Mentre pensavo ad un piano per tornare da dove ero venuto, il sole con la
sua algida luce mattutina illuminò la nera linea sulla quale mi trovavo. Wow!
Lo scenario mi lasciò a bocca aperta: note uguali, identiche a quelle del quin-
to rigo.Tutte con quel bel faccione rotondeggiante e quella lunga coda verti-
cale verso l'alto o verso il basso. Mentre osservavo esterrefatto, un bambino
si avvicinò e mi chiese chi fossi e da dove venissi. Io gli raccontai tutta la
mia storia e soprattutto gli raccontai quello che si diceva di loro nei righi più
alti. Il bambino che si chiamava FA non si mostrò per niente sorpreso del
mio racconto. Mi disse che da sempre, da quando il professor Mozart aveva
iniziato a scrivere la canzone che noi componiamo, ci sono state delle discri-
minazioni da parte di quelli più ricchi e agiati verso quelli che, come loro,
erano nati nelle righe più basse, anche se in realtà siamo tutti uguali. L'unica
cosa che ci rende di-
versi è la posizione.
“Noi-mi spiegava FA con le lacrime agli occhi-non abbiamo colpa di esse-
re nati nelle righe più basse, non siamo criminali, siamo uguali a tutti voi,
eppure ci giudicate male e ci evitate. Ma solo perchè non ci conoscete.”
Promisi a FA che appena fossi ritornato nella mia posizione, avrei raccon-
tato tutto alle note della mia riga in modo tale da eliminare tutti i pregiudi-
zi che ci separavano. Insieme a FA costruii una specie di fionda gigante,
grazie alla quale ritornai a casa. Tutte le note erano preoccupate perché
non sapevano dove fossi finito. Così, dopo averli tranquillizzati, raccontai
loro tutto quello che avevo visto e sentito. Tutti, soprattutto gli adulti, si
sentirono in colpa per aver trasmesso ai figli dei pregiudizi assolutamente
infondati e si ripromisero di scendere nelle righe basse per fare amicizia
con tutte le altre note prima discriminate,perchè in realtà, siamo tutti ugua-
li!
Arianna Miano 3ªA
PAGINA 24 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
AMBIENTE
Plants During a science lesson about plants, we have learned that the reign of plants in-
cludes the “multicellular autrofic organisms”, that is they can feed on in an autono-
mous way, producing what they need for their survival and changing the organic
substances into inorganic ones thanks to the “chlorophyll photosynthesis”. In a plant
we can distinguish: roots-trunk-branches-foliage-flowers-fruits. Plants are very im-
portant for the life of our planet and the human beings as they maintain the air fresh
and rich in oxygen. It‟s necessary to take care of the plants and avoid to destroy them
in the name of the progress and the welfare.
Bonaventura C. - Casella Alfio- Florio A.—Liberatore C. - Pepe G .- Russo
F. Scuderi V.- Squadrito .V- Zinno M. 1 ªC
NON AMAVO I BRUCHI - PARTE II
Il bruco che non amavo ha messo le ali! Credo proprio che abbia
fatto un bel lavoro per farsi amare tanto, è diventato una farfalla
stupenda. Sì, proprio così, a nostra insaputa il 2 maggio scorso,
alle ore 10.30 circa, è avvenuto il miracolo della natura tanto atte-
so: la crisalide improvvisamente si è schiusa e lentamente e magi-
camente è venuta fuori la nostra farfalla! Sicuramente è stato un
momento molto emozionante che abbiamo vissuto attraverso il
racconto della nostra maestra, la quale ha documentato
l‟avvenimento mediante foto e video. In questi mesi di attesa,
grazie alle ricerche fatte su internet, abbiamo scoperto che in real-
tà quello strano bruco, diventato crisalide, non era altro che la
larva del “Papilio Machaon” detto comunemente “macaone”,
“farfalla a coda di rondine” o “farfalla regina”. Con i miei com-
pagni ho scoperto che la nostra farfalla appartiene alla famiglia
delle Papilionidae tropicali che comprende le farfalle più belle e
più grandi oggi esistenti sulla terra,di cui solo nove specie sono
presenti in Italia. Ma negli ultimi decenni è diventata sempre più
rara a causa del mutamento dell‟habitat naturale e dell‟uso esage-
rato di pesticidi.. Il nome machaon è stato dato alla specie in ono-
re di Machaone, celebre medico della mitologia,figlio di Escula-
pio, dio della medicina. È diffusa in tutta Europa, nelle zone tem-
perate dell‟Asia e dell‟America settentrionale. Vive tanto in pia-
nura quanto in montagna e si riproduce generalmente due volte
l‟anno, tra aprile e maggio, tra luglio e agosto e a sud anche da
Con i suoi quasi otto centimetri di apertura alare mas-
sima, non è difficile incontrarla e notarla soprattutto
nelle campagne o in collina, dall‟inizio della prima-
vera (periodo in cui le crisalidi sfarfallano) fino ad
autunno inoltrato. Elegante e agile nel volo, è uno
degli lepidotteri diurni di maggiore dimensione facil-
mente riconoscibile per il
colore giallo delle ali con
venature nere. Le ali po-
steriori sono dotate di due
code che presso il margi-
ne esterno presentano una
fascia nera frastagliata
con macchie centrali blu e
una macchia rossa orlata
di rosa e azzurro. Questa,
in sintesi è la descrizione
della nostra bellissima
farfalla, che mi ha inse-
gnato a non odiare i bruchi, ma a proteggerli da tutto.
Spero che anche il prossimo anno potrò rivivere, as-
sieme ai miei compagni, la stessa identica esperienza.
Giulia Schöffler
Classe 4ª CASTELLO
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 25
NON ABBANDONIAMO I NOSTRI AMICI ANIMALI
L‟abbandono di un animale domestico non riguarda solo i cani e i gatti,ma interessa an-
che altre specie come: uccelli di ogni tipo,criceti,tartarughe,porcellini d‟india,piccoli coc-
codrilli e persino specie esotiche. Ciò avviene perché l‟animale con il quale si giocava
quando era un tenero cucciolo diventa improvvisamente un pesante ingombro. Serve un
ciglio della strada, magari un posto isolato dove “ sopravviverà ” o “troverà nuove fami-
glie”. E si vola in vacanza! La realtà è ben più triste. L‟80% degli animali abbandonati
muore di stenti,di fame, di malattie,di dolori. A volte vengono addirittura travolti da auto-
veicoli in transito,che a loro volta rischiano di rimanere coinvolti in incidenti mortali. Gli
abbandoni non si verificano solo nelle stagioni estive (come si crede), ma durante tutto
l‟arco dell‟anno e sono in aumento del 10% annuo. Gli abbandoni sono così distribuiti:
20% NORD ITALIA;
30%CENTRO ITALIA;
50%SUD ITALIA.
Nella maggior parte dei casi,vanno a finire nei canili o nelle colonie feline.
Qui la vita non concede molte alternative. I cani, rinchiusi in strette gabbie
sovraffollate, aspettano che qualcuno li liberi per fare una piccola corsa o
una passeggiata e sperano di non ritornare più dentro le gabbie. I gat-
ti,certamente più indipendenti dall‟uomo, si organizzano in colonie dove
qualcuno porta loro da mangiare e li cura. Però anche per loro la vita è molto
complicata, perché in quelle gabbie sovraffollate rischiano di prendere infe-
zioni molto gravi, che spesso li portano alla morte. Quindi, prima di compra-
re un animale, sarebbe meglio pensarci ben due volte con responsabilità e
buon senso,pensando anche
alle conseguenze delle proprie
azioni. Troppe volte vengono
considerati dei giocattoli da
usare, finchè divertenti, e poi
da gettare, quando diventano
grandi e quindi un impiccio e
un impegno. Abbandonare gli animali è un reato soprattutto morale, segno di
profonda inciviltà e cattiveria umana. Spesso gli animali vengono regalati al
figlio,al nipote,come un oggetto che porta gioia e allegria in famiglia, senza
considerare che sono anch‟essi esseri viventi e che hanno bisogno di attenzioni,
amore, cure e rispetto. In Italia l‟abbandono è vietato ai sensi dell‟ art. 727 del
codice penale, che al 1°comma recita: “Chiunque abbandona animali domestici
è punito con l‟arresto fino ad un anno o con l‟ammenda da 1.000 a 10.000 €.”
Questa legge per essere applicata ha bisogno di tutti noi,quindi quando si vede
qualcuno che fa una cosa del genere bisogna DENUNCIARE e DENUNCIA-
RE! Un appello in più forse non può risolvere molto. Ma noi ci proviamo, pro-
vateci anche voi. Ci auguriamo che il nostro articolo riesca a sensibilizzare chi-
unque sino ad ora avesse sottovalutato gli animali e la questione. Oltre a non
commettere tale crimini dobbiamo infatti anche evitare di essere complici.
Serena Stira
Martina Gambino
1ªA
PAGINA 26 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’
UN SI ALLA LEGALITÀ
Il progetto sulla legalità, promosso ormai da parec-
chi anni dall‟Istituto Comprensivo “G. Verga” di
Fiumefreddo, ha concluso il suo percorso il 22
maggio 2009, dopo una serie di dibattiti e di incon-
tri tra le varie istituzioni militari, civili, sociali e
politiche del nostro territorio, con la presenza illu-
stre del comandante provinciale dell‟Arma dei Ca-
rabinieri, colonnello Giuseppe Governale, che è
intervenuto per la prima volta in una scuola di pro-
vincia. Durante il corso dell‟anno abbiamo assistito
a due dibattiti importanti riguardanti la mafia. Il primo dibattito si è tenuto al cine-teatro Macherione giorno 21 aprile 2009 e in
quell‟occasione abbiamo visto il film di Rita Atria “La siciliana ribelle”, la storia di una ragazza coraggiosa che si è battuta con-
tro la mafia, prima per vendetta e poi per giustizia. La sua vita è stata molto difficile, infatti dopo l‟uccisione del padre, anche lui
mafioso, decide di collaborare con la giustizia ma essendo però contrastata dalla madre, decide di trasferirsi a Roma rivelando al
giudice Borsellino i nomi di tutti i mafiosi . Ad un passo dal suo obiettivo,
apprende la notizia della morte di Borsellino, ucciso dall‟esplosione di una
bomba. Rita non resiste, si suicida, lasciando i suoi diari come prove inconfu-
tabili contro l‟organizzazione mafiosa che le aveva distrutto la vita. Dopo la
visione del film, si è tenuto un dibattito con il Maggiore Saverio Lombardi e
l‟avvocato Adriana Laudani che hanno approfondito l‟argomento mafia e han-
no risposto a tutte le nostre domande su questo fenomeno che purtroppo anco-
ra non siamo riusciti a debellare. Infatti nel film abbiamo notato come, nono-
stante i politici fossero corrotti, avessero ancora molta voce in capitolo; acca-
de infatti che il Sindaco
corrotto e assolto, viene
successivamente rieletto.
Il tema di giorno 22 mag-
gio e cioè il “Coraggio di
parlare” ci ha molto col-
piti perché l‟argomento è
di grande importanza e
durante quest‟ultima gior-
nata sulla legalità, che si è tenuta nella chiesa Maria SS. Immacolata, abbia-
mo ricordato l‟anniversario della strage di Capaci, nella quale morirono il
giudice Falcone insieme alla moglie e alla scorta. Ancora oggi, dopo dicias-
sette anni, ricordiamo il sacrificio di Falcone e di Borsellino, eroi dei nostri
giorni che hanno voluto fare della giustizia la loro missione. In questo dibat-
tito abbiamo ricordato eroi che hanno combattuto contro la
mafia e contro tutti i vari problemi, per far sì che a noi oggi
arrivasse un messaggio ben preciso: diciamo si alla legalità e,
come ha aggiunto il colonnello, solo conoscendo il cancro
della mafia, possiamo combatterla. Alla conferenza ha preso
parte anche la Dottoressa Anna Maria Patanè, collaboratrice
del SERT che aiuta coloro che fanno uso di sostanze stupefa-
centi a uscire dal tunnel della droga, il Maresciallo dei Carabi-
nieri di Fiumefreddo Roberto Rapisarda, il Maggiore di Giarre
Saverio Lombardi, il Sindaco e tutta l‟amministrazione comu-
nale di Fiumefreddo. A tutti noi sicuramente è arrivato un
messaggio educativo molto forte, che ci fa riflettere prima di
fare una scelta.
Classe 3° F
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 27
Giorno 21 Aprile, insieme a tutti gli altri alunni della scuola media e ai nostri insegnanti, abbiamo assistito alla proiezione di un
film che non dimenticheremo facilmente: “ La siciliana ribelle”. Il film è liberamente ispirato alla figura di Rita Atria, una ragaz-
za siciliana che vive in un ambiente mafioso che ignorava del tutto e non condivideva e a cui ha il coraggio di ribellarsi a costo
della propria vita. Rita all‟inizio del film è una bambina che vive felice in un paesino della Sicilia, adora ed è adorata dal padre,
uomo rispettato nel paese, ma -come poi scoprirà- non rispettabile. All‟età di 10 anni, il giorno della sua Prima Comunione, assi-
ste all‟uccisione del padre e decide di vendicarlo e scoprire chi è il man-
dante. Si apre così a Rita un mondo sconosciuto, una realtà dolorosa: il
fratello maggiore, Carmelo, unico punto di riferimento rimastole, le rivela
che proprio quello zio, don Salvo, a cui lei si era rivolta per ottenere giusti-
zia è il vero mandante dell‟omicidio del padre e la convince ad aspettare il
momento opportuno per vendicarsi. Rita comincia allora ad annotare ogni
movimento, ogni gesto, ogni incontro dello zio e dei suoi “scagnozzi”, tra i
quali c‟era anche il suo fidanzato. Dopo 6 anni, però, viene ucciso barbara-
mente anche il fratello e a quel punto Rita, assetata di vendetta, decide di
andare a parlare con un magistrato palermitano e di consegnarli quei diari
in cui aveva annotato tutte le attività criminali del paese. Inizia la sua colla-
borazione con la giustizia a costo della sua libertà: rinnegata e minacciata
da tutti e persino dalla madre, è costretta ad abbandonare il suo paese (si
trasferisce a Roma) e a cambiare identità. Grazie alla sua collaborazione scattano i primi arresti fino ad arrivare al maxi-
processo. Giorno dopo giorno, però, si rende conto e pian piano accetta che anche i suoi stessi familiari, che lei credeva persone
oneste, erano mafiosi come tutti gli altri che lei era riuscita a portare alla sbarra. Ma, mentre gli avvocati della difesa e l‟intero
suo paese continuano ad accusarla di essere “pazza” e “mitomane”, Rita capisce che il suo desiderio non è più la vendetta , ma la
giustizia e così con determinazione va avanti… Dopo poche ora proprio quel giudice suo amico, che le aveva dato sostegno e
coraggio, viene fatto saltare in aria col tritolo; a quel punto Rita, rinnegata continuamente dalla madre, rifiutando di essere la
“successiva sulla lista”, si sente sola e ancora una vol-
ta, l‟ultima, sceglie il suo destino con un gesto estre-
mo: si suicida perché così dimostra che “stavolta vin-
ce Rita „a pazza e la mafia perde”. Al film è seguito
un interessante dibattito con l‟Avv. Adriana Laudani e
il Cap. della Compagnia dei Carabinieri di Giarre,
Saverio Lombardi che, dando molto spazio alle nostre
osservazioni, ci hanno aiutato a cogliere il significato
profondo del film. Tanti gli spunti di riflessione e le
figure su cui riflettere e che ci hanno maggiormente
colpito: Rita, la protagonista ragazzina coraggiosa
che, unica nel suo paese e contro tutti, riesce a metter-
si gli “occhiali giusti” a costo di scoprire chi era vera-
mente il padre; le altre figure femminili,la ragazza che
sottomessa alla mafia come tutte le donne del paese,
nonostante fosse stata difesa e protetta dal padre di
Rita, accusa Rita al processo dicendo il falso e la ma-
dre di Rita che rinnega la propria figlia dall‟inizio fino
a dopo la morte ( ricordiamo il gesto assurdo di rabbia
contro la lapide di Rita) forse perché vittima assoluta dell‟ambiente mafioso, priva del coraggio della figlia e quasi gelosa di
quella protezione che il marito aveva per la piccola Rita (“a picciridda „nun a sapiri nenti”). Il film, come suggeriva l‟avv. Lau-
dani, attraverso la figura di Rita rappresenta proprio la solitudine delle scelte difficili e il coraggio di parlare. Rita compie diversi
gesti di libertà e responsabilità, dal primo, quando inizia a scrivere ciò che vede al secondo, quando consegna i suoi diari al giu-
dice, al terzo, quando ha il coraggio di presentarsi in aula, al quarto e ultimo, quando decide di suicidarsi; il suicidio, infatti, non
è una manifestazione di debolezza, un segno di sconfitta e di arresa, ma piuttosto un gesto di coraggio. Questo film ci ha fatto
riflettere su quanto non sia facile vivere in una realtà di mafia, ma soprattutto quanto sia difficile combatterla. La figura di Rita ci
fa capire che bisogna avere il coraggio di lottare e ci fa sperare che sia possibile cambiare. Come scriveva Rita “forse un mondo
onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare? Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo…”
Ciancio Lorenza, Lombardo Antonio, D’Arrigo Dario Mauro Laura, Di Bernardo Marta, Mavilia Aurora,
Giannetto Marianna Patanè Lidia, Landro Rachele e Vecchio Irene 2° A
PAGINA 28 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
ATTUALITA’
RITA LEVI MONTALCINI
Uno dei più importanti personaggi della cultura e della scienza italiani ha da poco rag-
giunto il traguardo dei cento anni: Rita Levi Montalcini. Ci siamo molto interessati a que-
sta simpatica “vecchietta” e dalle ricerche che abbiamo fatto e dalle successive discussio-
ni in classe abbiamo scoperto delle notizie molto interessanti sulla sua storia. Rita Levi
Montalcini nasce il 22 aprile del 1909 a Torino e, come abbiamo appreso da brani tratti
dalla sua autobiografia “Elogio dell‟imperfezione”, la sua è una famiglia molto unita e
felice. Il padre è ingegnere e la madre pittrice, il fratello Gino diventa architetto, mentre la
sorella gemella Paola segue le orme materne. Rita si avvia subito agli studi scientifici e
consegue la laurea in medicina ma l‟avvento del fascismo e le leggi razziali del 1938 co-
stringono la famiglia Levi, di chiara origine ebraica, alla fuga. Rita ripara in Belgio ma
dopo l‟invasione nazista è costretta a rientrare in Italia e a Firenze si unisce ad un gruppo
di partigiani. La passione per la ricerca non abbandona mai la giovane che compie i suoi
studi in laboratori casalinghi con strumenti di fortuna. Con la fine della guerra ritorna a
Torino per poi trasferirsi negli Stati Uniti e compiere le scoperte che l‟hanno resa famosa
in tutto il mondo. Nel 1986 il riconoscimento più grande: le viene assegnato il Premio Nobel per la medicina, grazie alle impor-
tantissime scoperte sul sistema nervoso. Il profondo legame con la famiglia la spinge in seguito a fare definitivamente ritorno in
Italia, continuando però la sua opera di studio e ricerca e conseguendo ancora, a oltre ottant‟anni, innumerevoli titoli accademici
e riconoscimenti. Il 1 agosto del 2001 l‟allora presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi la nomina senatore a vita. La
passione per la scienza l‟ha anche portata ad essere sensibile verso i problemi sociali e a partecipare attivamente in prima perso-
na a campagne umanitarie, come quella contro le mine antiuomo. Nel 1992 fonda assieme alla gemella Paola la fondazione Levi
Montalcini, dedicata alla memoria del padre, che si impegna nella formazione e nell‟istruzione delle giovani donne africane. Le
celebrazioni per questo importante compleanno sono cominciate prima del 22 aprile, e in ogni occasioni Rita si è sempre dimo-
strata simpatica e divertente. Nella cerimonia più solenne, quella svoltasi al Quirinale davanti al presidente della repubblica
Giorgio Napolitano e a tutte le più importanti autorità, Rita ha parlato improvvisando il suo discorso, senza leggere e senza farsi
aiutare da nessuno! Una frase che ci ha colpito molto è che “ è meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita”, la vita deve
essere vissuta intensamente. La Levi Montalcini non ha alcun rimpianto per avere sacrificato la propria vita alla scienza e avere
rinunciato a formare una famiglia, è felice così. Aggiunge inoltre di essere più serena adesso che a vent‟anni perché ha molta più
esperienza. Ogni occasione è buona per rivolgersi ai giovani, a incitarli a vivere nel migliore dei modi e a svelare loro il segreto
di una vita così lunga e intensa: credere nei valori. Tanti auguri, Rita Levi Montalcini!
M. Cristina Aricò
Nadia Laguzza
Rosylenia Monte
2°F
LUNDÌ 6 AVRIL 2009
Un jour normal pour nous que, comme chaque matin, nous nous
sommes rèveillès dans notre maison, mais pas ainsi pour tous. Pour
les Abruzzes a ètè un jour de douler parce que beaucoup de person-
nes ont perdu leurs familles, leurs amies meme les maisons et le
travail aussi à cause du tremblement de terre. En particulier beau-
coup de garcons, étudiants comme nous ont trouvè la mort parce que
ils demeuraient dans un foyer universitaire qui a été totalement
dètroit. Pour plurieurs jours la tèlè a donnè des notices scientifiques
sur cet événement catastrophique et nous avons suivi avec attention,
depuis le moment que les phenomenes naturels est arrivè et nous
l‟avons amplement ètudiès et nous avons fait des recerques de sci-
ence. Un èvènement si douloureux touche tous le monde dans la
profondeur de l‟ ame et nombreux ont contribué en envoyant un
petit aide en argent par Sms pour roulager la douleur dans l‟ espoir
que la vie redevient normal .
Gloria Aquino, Katia Donzuso, Martina Fiorenza,
Simona Panebianco 3ªC
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 29
A FORETOLD TRAGEDY
On Monday 6th April 2009 at 6 a.m., a violent earthquake of a
magnitude between 5.8 and 6.3 of the scala Richter, rattled
through the city of L‟Aquila and its provence. Few minutes later
all the Italian tv channels, showed to the Italians the scale of the
disaster: about 13.000 buildings damaged or destroyed, almost
the 95%of famous architectural treasures tumbled to the
ground ,but the most upsetting news was the high number of
victims,298.Since that moment, rescue workers, civil protection
volunteers and common people coming from every part of Italy,
have reached that area to lend a hand to the population. Accord-
ing to them, the scenes were unreal-it was like a “war zone.”
Everywhere they could heard people calling for help, or see
relatives of the missing waiting for the news of their loved ones.
During the funeral ceremony a strong emotion raised on seeing all those coffins covered with flowers; some were white as the
victims were babies and children. Symbols of the disaster are “la Casa dello Studente” where many students remained under the
wreckage but many others were pulled alive from the rubble, and
Onna, a small town entirely estroyed and with 40 victims. The Ger-
man government has decided to contribute to the reconstruction of this
village in memory of the 17 inhabitants killed by the Nazis soldiers
during the 2ndWorld War. Famous geologists said that “ an earth-
quake like this would not have provoked a single death, because it is
not the earthquake which kills ,but the bad constructions”. Today the
situation is getting better even if the population lives in tent camps.
The Abruzzesi are a proud people who want to start again. In this oc-
casion, the Italian people have sent there every kind of goods to testify
their solidarity.
Classe 3ª F
Italy is a seismic country and in the last 25000 years
about 30000 earthquakes of the 3°/4° degree of the
scale Mercalli occurred ?
The most elevated seismiticy has been recorded
along the Appenninica Dorsal and that the strongest
and more destructive events occurred in the middle
southern Appennines?
Calabria and Sicily have suffered the consequences
of a seismic event in 1908 when a large part of the
territory was involved?
The word “earthquake” is used to describe any seis-
mic event that generates seismic waves. It is the
result of a sudden release of energy in the Earth‟s
crust and it is recorded with a “seismograph”.
Earthquakes can be: natural or induced events. Earth-
quake are caused by rupture of geological faults, vol-
canic activity, mine blasts and nuclear experiments.
An earthquake‟s point of initial rupture is called
“hypocenter”, while the “epicenter is the point at the
ground level directly above the hypocenter. An
“aftershock” is an earthquake that occurs after the
first earthquake, the mainshock. An aftershock is in
the same region but always of a smaller magnitude.
While most earthquakes are caused by movement of
the Earth‟s tectonic plates, human activity can also
produce earthquakes. Four main reasons contribute to
this phenomenon: constructing large dams and build-
ings, drilling and injecting liquid into wells, and by
coal mining and oil drilling. Effects of an earthquake
can be: shaking and ground rupture, fires, soil lique-
faction, floods and tsunami.
Alunni 3ªC
PAGINA 30 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
SCUOLA E PROGETTI
Per l'anno scolastico 2008-2009 il Ministero dell‟Istruzione
dell‟Università e della Ricerca ha promosso il Progetto Competizioni
di informatica nel primo ciclo rivolto agli studenti della quinta clas-
se di scuola primaria e della terza classe di scuola secondaria di primo
grado. Questi segmenti scolastici rappresentano infatti due momenti
particolari della vita degli studenti, entrambi caratterizzati dalla fase
di passaggio tipologico di scuola e dalla necessità di verificare le
competenze acquisite. La competizione, che ha permesso la valorizzazione delle eccellenze, è stata organizzata in squadre se-
condo due livelli di selezione per ciascuno ordine, il livello regionale e quello nazionale. L‟iniziativa sperimentale ha utilizzato l'
informatica come strumento per sviluppare e rafforzare le competenze trasversali concernenti aree disciplinari di base, ricono-
sciute essenziali per un inserimento consapevole dei giovani nel mondo del lavoro. I dati dei quesiti proposti sono stati indicati
spesso impiegando testi, figure, immagini, tabelle, alberi e grafi e sono stati orientati utilizzando percorsi tipici del problem sol-
ving: ricerca, esplorazione ed analisi di tutti i dati (necessari-superflui-alternativi) da sviluppare in percorsi di risoluzione. Nell'i-
stituto Comprensivo, gli alunni della scuola primaria (plessi Gona e Castello), guidati dalle insegnanti Maimone e Pollicina,
hanno partecipato con costanza ed interesse agli incontri pomeridiani di allenamento, cimentan-
dosi nelle gare e presentandosi con puntualità, muniti di materiale di consultazione. Gli alunni
della scuola secondaria, data la vastità degli argomenti, sono stati supportati dalle prof.sse Can-
tarella e Milino per le materie di Italiano, Storia e Geografia e dalle prof.sse Finocchiaro e Ma-
rino per gli esercizi di matematica e scienze. Durante il percorso verso la gara nazionale, per
quanto riguarda la Scuola Secondaria di I grado, non è stato necessario un apprendimento
“meccanico” e mnemonico di nozioni; ma il metodo logico-matematico predominante nello
svolgimento degli esercizi, è stato utilizzato come strumento per descrivere, leggere ed inter-
pretare la realtà. Alcuni alunni della scuola secondaria hanno evidenziato un buon grado di
responsabilità e spirito di gruppo durante le esercitazioni e le gare, nonostante la lotta contro il
tempo e la difficoltà crescente degli esercizi. Infine, si ringraziano i colleghi dell'istituto per
aver concesso l'utilizzo esclusivo della sala informatica agli alunni partecipanti durante le ore di gara. Per comprendere lo stato
d'animo riportato alla fine di ogni gara (prove generali e nazionale).
Nel secondo quadrimestre, noi alunni della scuola
secondaria di primo grado dell‟I. C. “G. Verga” di
Fiumefreddo di Sicilia abbiamo frequentato il pro-
getto grafico-pittorico “Io e l‟arte”. Tutti ci siamo
dedicati alla decorazione di oggetti di legno, di
terracotta, di vetro con la tecnica del decoupage e con la guida dell‟insegnante abbiamo
realizzato delle opere originali e personalizzate. Il corso è stato particolarmente interessante e piacevole e per noi ragazzi ha rap-
presentato un momento di impegno ma anche di svago, perché abbiamo potuto liberamente esprimere tutta la nostra creatività.
Ci è servito anche per stare insieme e socializzare in un‟atmosfera amichevole e divertente in cui non c‟era competizione, ma
ognuno aiutava il compagno ed era soddisfatto di quello che veniva realizzato con le proprie mani. Naturalmente abbiamo dovu-
to fare qualche sacrificio, perché avevamo anche l‟impegno dei compiti per l‟indomani, ma ne è valsa la pena, perché siamo stati
ricompensati dalla soddisfazione mostrata dai nostri genitori quando abbiamo portato a casa i nostri lavori. Dobbiamo dire, però,
che il merito non è tutto nostro, perché non avremmo raggiunto ottimi risultati se la nostra professoressa di arte non ci avesse
guidato con pazienza e professionalità insegnandoci tante cose che ci potranno servire anche in futuro.
Antonio Lombardo 2ªA
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 31
Si è concluso positivamente il progetto di lingua Inglese previsto per gli alunni di 5
anni frequentanti l‟ultimo anno della scuola dell‟Infanzia dei plessi di Castello e
Gona, che li ha visti coinvolti per un‟ora settimanale nell‟apprendimento della lin-
gua Inglese. L‟approccio colloquiale ha privilegiato l‟aspetto orale della comunica-
zione, soprattutto in situazioni che si riferivano alle esperienze concrete della vita
quotidiana. La musica, il canto, il mimo, il
movimento hanno fatto da sfondo costan-
te, insieme alle attività ludiche, per favori-
re il coinvolgimento dell‟alunno nella sua
globalità e la stimolazione dell‟interesse. Il Total Physical Response, di conseguenza, è
stato il metodo più utilizzato durante il corso dell‟anno per consentire l‟apprendimento
attraverso tutti i canali sensoriali, contribuendo a migliorare il rapporto con il proprio
corpo e ad accrescere il senso positivo del sé.La verifica del progetto si è svolta nel
corso della manifestazione finale delle rispettive sezioni, svoltesi il 3 giugno per la se-
zione di Gona e il 5 giugno per quella di Castello, e ha visto impegnati i bambini in un
breve dialogo, in canzoni mimate e nell‟esecuzione di un canto.
Come detto nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, oggi la
Scuola è chiamata a “realizzare percorsi formativi sempre più
rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella pro-
spettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di
ognuno”. Consapevoli di ciò, il nostro Istituto mette in atto una
progettazione curriculare ed extracurriculare finalizzata alla
valorizzazione delle eccellenze ma contemporaneamente attenta
ai bisogni di quegli alunni che manifestano uno svantaggio socio
-culturale. Quest‟anno, indirizzato a questi ultimi, ha proposto
all‟Osservatorio integrato d‟Area per la dispersione scolastica di
“Mascali-Fiumefreddo-Calatabiano” un progetto di sperimenta-
zione didattica “Crescere dentro la Scuola” che, in sinergia con
le forze attive della realtà fiumefreddese, servizi sociali e asso-
ciazioni di volontariato, prevedeva un percorso integrato di i-
struzione e formazione da realizzarsi in orario curriculare. Il
progetto, accolto anche dai responsabili di zona della dispersio-
ne scolastica dott.ssa Rosita D‟Orsi dell‟USP e l‟ins. Salvatore
Prestigiovanni dell‟Osservatorio, è stato rivolto agli alunni delle terze classi, con età dai 14 ai 17 anni, con scarse competenze di
base e proiettati più alla vita lavorativa che al conseguimento del titolo di studio. Esso, all‟interno dell‟Osservatorio integrato
d‟Area per la dispersione scolastica, ha visto coinvolti quali partner, oltre i servizi sociali, l‟Associazione Marinai d‟Italia, la
Misericordia, l‟Associazione culturale Sikania e gli Istituti professionali della Rete interistituzionale di Giarre e Riposto. Obiet-
tivo del progetto: far rientrare nel circuito formativo della scuola gli alunni delle classi terze che appartengono a quel target e
farlo attraverso un percorso sperimentale di istruzione e formazione integrata che consenta loro, impegnandoli oltre che nelle
attività d‟aula in contesti laboratoriali diversi, di acquisire le competenze base della comunicazione e dell‟attività logico-
matematica, proponendo un orientamento che sia, oltre che informativo, anche e soprattutto formativo. Il progetto, che ha otte-
nuto il finanziamento con i fondi regionali per le aree a rischio, è stato attuato non senza difficoltà. Difficoltà logistiche innanzi
tutto, organizzative e gestionali come per qualsiasi azione che si sperimenta per la prima volta. Tuttavia credo che i risultati sia-
no inconfutabili: la filosofia di fondo che lo ha ispirato è quella vincente in una Scuola che vuole veramente essere di tutti e di
ciascuno, in cui ogni ragazzo ha il diritto di essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà e può essere
educato a conoscere, ad accettare, a tirar fuori e costruire sé, solo entrando in rapporto con la realtà che lo circonda. Certo non
tutti i partecipanti hanno dato i risultati attesi: su 20 abbiamo avuto un abbandono, 3 o 4 non si sono lasciati coinvolgere del tutto
e la ricaduta positiva nella classe non è stata come prevista…. Gli altri però, la maggior parte, hanno dato i risultati sperati: han-
no acquisito maggiore consapevolezza delle proprie capacità, hanno frequentato assiduamente, si sono impegnati e, soprattutto,
hanno modificato in positivo il rapporto ostile che avevano con la scuola e con lo studio. Gli esami di stato, che sosterranno
prossimamente, diranno definitivamente se i risultati attesi sono stati raggiunti.
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Maria Luisa Leotta
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 32
SEME DI SOLIDARIETÀ
Giorno 23 maggio 2009 è stata allestita la mostra-mercato del pro-
getto “Seme di Solidarietà”. Noi alunni dell‟Istituto Comprensivo
“G. Verga” del plesso Castello abbiamo colorato, dipinto e costruito
tanti oggetti utili e decorativi che poi abbiamo venduto alle persone
che volevano donare ai bambini poveri qualche euro per aiutarli. Il
ricavato sarà devoluto a Padre Giovanni Cosentino che si trova a
Bangui nella Repubblica Centrafricana per aiutare la popolazione di
questo Stato. A parlarci di tutto questo è stato il nostro parroco di
Castello che qualche giorno prima della mostra-mercato è venuto a
scuola a spiegarci che cosa sono le missioni. Così abbiamo imparato
che in Africa ci sono bambini meno fortunati di noi, senza cibo, ac-
qua e casa. Il suo discorso è stato interessante perché ci ha aiutato a
capire l‟importanza di questo progetto. È stato bello il giorno
dell‟inaugurazione ritrovarci nel cortile della Chiesa, dopo aver assistito alla Santa Messa, dove, guidati da padre Giovanni Mari-
no, abbiamo cantato e mimato una canzone dal titolo “Mattone su Mattone”. Poi una nostra compagna di classe ha letto un mes-
saggio per tutti noi e dopo la Preside ha parlato di quest‟argomento. Infine è stato tagliato il nastro per inaugurare la mostra-
mercato dove ognuno di noi ha comprato qualche cosa. In seguito
c‟è stato il rinfresco e noi alunni abbiamo mangiato una buona fetta
di torta. Per concludere possiamo dire che quest‟anno la mostra-
mercato è stata davvero emozionante.
Raffaele Sicali
Claudia Pennisi
Classe 3ª
CASTELLO
TRINITY … a great success …
Even this year, for the second time, our school, which is a “Trinity Center”, has organized a spoken English Examination
(GESE two/three). In January, our English teachers have chosen the best students at English and have divided them in two
groups: the second class students involved in grade two and the third class ones involved in grade three. In March we started
our lessons in the afternoon with two experts and our teachers as tutors. During the lessons, we have reinforced, in a very pleas-
ant way, vocabulary, structures and functions already studied, using English and avoiding to speak Italian. On May 26 th,
we have taken the examination. It started at 9.00 in
the morning when Mrs Tridimas, a very nice and friendly Eng-
lish examiner, arrived. We welcomed her in the primary school of
“Liberto”, a new building with large, bright and coloured class-
rooms. Fifty one students have taken the examination and all of
them have passed it successfully. It has been a great experience for
us considering it was our first exam: some of us were nervous and
went up and down the corridor repeating words, verbs and useful
expressions. The exam lasted about 6/7 minutes during which
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 33
CONCORSO
“SULLE ALI DELLA LIBERTA’ “
Quest‟anno la nostra scuola ha indetto la prima edizione del concorso
“Sulle ali della liberta‟” dedicato ad Angelo D‟Arrigo, simbolo di
liberta‟. Quest‟uomo, infatti, tragicamente scomparso da pochi anni, è
rimasto impresso nella memoria di tutti noi, egli ha saputo trovare
nell‟intimo contatto con la natura la forza per superare i limiti imposti all‟uomo. D‟Arrigo ha vissuto in piena libertà la propria
esistenza ed il concorso ha voluto fare riflettere i giovani proprio sul valore della libertà: la libertà di pensare, la libertà di espri-
mere le proprie idee, la libertà di scegliere. Il concorso era diviso in due sezioni: la prima riservata agli alunni esterni alla nostra
scuola che hanno partecipato con lavori di grafica, prosa e poesia; la seconda riservata soltanto agli alunni della nostra scuola.
Questi ultimi hanno partecipato soltanto alla sezione di prosa e il 26 marzo sono stati
raggruppati in alcune aule del nostro istituto e hanno svolto un tema sulla libertà, spie-
gando, attraverso una lettera, una
pagina di diario o un racconto, le
loro idee e le loro esperienze perso-
nali sulla libertà. Tutti i lavori, sia
quelli della sezione esterna sia quel-
li della sezione interna, sono stati
valutati da una giuria esterna. La
cerimonia di premiazione si è svolta
martedì 26 maggio alla villa comunale di Fiumefreddo, dove i vincitori
delle scuole partecipanti hanno ricevuto diversi premi e riconoscimenti. I
vincitori della nostra scuola si sono così classificati: Chiara Patanè, classe
II E, è arrivata terza e ha vinto una macchina fotografica digitale; la secon-
da classificata Serena Sorbello, classe III D, ha vinto una videocamera,
mentre la vincitrice di questa prima edizione, Arianna Miano, classe III A,
ha vinto un notebook. La
giuria ha inoltre segnalato altri lavori significativi che hanno ricevuto in dono un
libretto bancario offerto da uno sponsor. E‟ stata premiata anche l‟alunna di III E
Grazia Azzia, ideatrice del logo simbolo del concorso. La cerimonia di premia-
zione è stata intercalata da alcuni momenti di esibizione del coro della scuola e
lettura di brani e poesie. La serata è stata introdotta dalla preside che si è soffer-
mata a ricordare l‟importanza del concorso e ha ringraziato tutto coloro che han-
no partecipato.
Sono intervenuti
anche il sindaco,
rappresentante
dell‟amministrazione comunale, insegnanti e presidi di varie scuole
della provincia ma il momento più emozionante è stato quello in
cui ha preso la parola la moglie di D‟Arrigo ringraziando tutti
quelli che tengono sempre viva la memoria di questo grande uomo.
Questo concorso è stato una bella esperienza perchè ci ha dato mo-
di di riflettere sul senso e l‟importanza della libertà, un valore di
cui nessuno può fare a meno.
the examiner asked about ourselves, hobbies, families and friends. Talking with a native English speaker has been very exiting
for us. At the end of the session, Mrs Tridimas said our teachers how satisfied she was of her daily work, of the students, and of
the friendship showed towards her. At least on May 29 th during a ceremony in front of our schoolmates, teachers and parents,
Mrs Leotta, our principal, has given us a sheet of the “Trinity College of London” certifying our success…………!!!!!!!!
Cristina, Martina, Catherine, Marika, Rosario 3ªC
Davide, Marika, Veronica, Dario, Priscilla 3ªF
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 34
RECITAL “L’infanzia rubata“
SERATA PRO UNICEF
Giorno 28 Maggio 2009, alla villa comunale di Fiumefreddo di Si-
cilia, i ragazzi del progetto linguistico espressivo e musicale
dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga”hanno realizzato un recital sui
diritti dell‟infanzia rubata a molti bambini del mondo, che ha con-
cluso la seconda fase dei labo-
ratori didattico-disciplinari
proposti dal nostro istituto
nell‟ambito dell‟Offerta For-
mativa di quest‟anno. Dal
mese di Febbraio il laborato-
rio linguistico espressivo e quello musicale hanno lavorato in sinergia, avvalendosi anche
della collaborazione di una esperta di danza, per dare vita ad una serata che ha voluto esse-
re testimonianza di vita. Attraverso attività a piccoli e grandi gruppi, lavorando a classi
aperte, cantando, danzando,
recitando, creando simpati-
che pigotte di vari colori, noi
ragazzi siamo riusciti in que-
sti mesi a sviluppare una
maggiore sensibilità verso i bambini meno fortunati di noi, bambi-
ni sfruttati, maltrattati, bambini a cui sono stati negati i diritti fon-
damentali, il diritto ad aver l‟affetto di una famiglia, il diritto alla
salute e al gioco. È stata scelta la tematica dei diritti dell‟infanzia
cercando di creare una forma di raccordo con l‟Unicef, infatti
l‟intenzione era di devolvere il ricavato della vendita delle pigotte,
che si potevano ammirare e anche adottare negli stands, a questa
Associazione, per aiutare chi è stato meno fortunato di noi e per
farci comprendere che l‟indifferenza non può essere e non deve
diventare normalità. Il recital è stato realizzato prendendo spunti
dall‟opera di
narrativa del
Verga “Rosso Malpelo”, dalla storia di Iqbal, parlando anche dei “Meninos de
Rua”, dei bambini soldato e dell‟Unicef. Durante il recital attraverso un pro-
iettore venivano mostrate delle diapositive di Rosso Malpelo, di Iqbal, dei
bambini soldato, dei Meninos de Rua e dei partecipanti al progetto. Nonostan-
te un po‟ di timore alla fine tutto è andato per il meglio, alla fine dello spetta-
colo siamo saliti tutti sul palco per ricevere il caloroso applauso della folla.
Sul palco è salita anche la preside Maria Luisa Leotta, il rappresentante Uni-
cef della provincia di Catania sign. Lorefice e il sindaco di Fiumefreddo di
Sicilia Sebastiano Nucifora, che ci hanno fatto i complimenti per il recital.
Gabriele Sorbello 3ªE
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 35
PROGETTI OPERATIVI NAZIONALI
ALLA VERGA
Anche quest‟anno si sono svolti dei corsi pomeridiani rivolti
agli alunni dell‟Istituto. A proposito di queste esperienze, abbia-
mo effettuato una discussione in classe e sono emerse delle opi-
nioni molto diverse.
Leonardo Catalano, che non ha mai preso parte ai corsi, ci ha
posto delle domande a cui ciascuno di noi ha risposto sulla base
della propria esperienza.
Giuseppe Curcuruto: ”Con alcuni ragazzi delle terze classi
abbiamo partecipato ad un corso di eccellenza di matematica
basato sulla robotica; il prof. Guarrera ci ha informato
sull‟utilizzo diffuso dei robot nei campi più svariati (simulazioni
nell‟ambito della sicurezza, test per il collaudo di autoveico-
li…)”
Luciano Salpietro: “In questo progetto abbiamo imparato ad
assemblare e a programmare al computer dei robot, io sono ri-
masto molto colpito dal funzionamento di questi piccoli disposi-
tivi che, se programmati, si muovono e si allontanano quando
individuano un ostacolo.”
Simone Paesano: “A conclusione di questo laboratorio, giorno
29.5.2009, a Catania, insieme al prof. Guarrera, abbiamo svolto
una dimostrazione delle attività effettuate. E‟ stato interessante
anche vedere i lavori prodotti dagli altri istituti delle scuole se-
condarie di II grado”.
Alessia Crisafulli: “Alcune mie compagne ed io abbiamo fre-
quentato il corso di eccellenza di inglese per la preparazione al
Trinity rivolto agli alunni delle seconde e delle terze classi. I
nostri nomi sono stati suggeriti dalla nostra prof.ssa di inglese.
Già durante lo scorso anno scolastico abbiamo potuto sperimen-
I progetti PON potevano essere di eccellenza, per gli alunni
che volevano approfondire una specifica materia, o di conso-
lidamento per chi voleva rafforzare la sua preparazione in
modo creativo. Pur essendo un impegno scolastico, era di-
ventato un bel momento associato allo svago, perché nei cor-
si c‟era la possibilità di confrontarsi con ragazzi di tutte le
classi”.
Leonardo Catalano: “Come era organizzata l‟attività del
Trinity?”
Chiara Raiti: “Con l‟esperta, prof.ssa Licia Arcidiacono,
e la docente tutor, prof.ssa Agatina Nicita, abbiamo ap-
profondito lo studio della lingua inglese con vari tipi di
esercizi. La maggior parte delle 50 ore è stata impegnata
in dialoghi orali. Il Trinity si svolgeva 2 volte a settimana:
il lunedì e il giovedì. E‟ stato interessante rafforzare le
nostre conoscenze e abilità linguistiche. Al termine del
progetto, il 26.5.2009 abbiamo sostenuto e superato
l‟esame finale ottenendo la certificazione del “Trinity
College” per il terzo livello. Quest‟attività ha permesso a
noi alunni di ottenere dei crediti spendibili sia nell‟ambito
scolastico che nel mondo del lavoro. Il prossimo anno
potremo continuare ad approfondire le nostre competen-
ze linguistiche.”
Marika Miano: “Un'altra attività significativa è stata la
partecipazione al concorso “La Sicilia Energetica” all‟
interno del newspaper game. La nostra classe è stata divi-
sa in cinque gruppi ognuno dei quali ha preparato un arti-
colo sul risparmio energetico. Il 23/04/09 l‟articolo dal
titolo “Piantando 10, 100, 1000 alberi…” è stato pubbli-
cato sul quotidiano “La Sicilia”, con nostra grande gioia!”
Giulia Caltabiano: “ All’interno del PON, iniziato
nell‟ anno scolastico 07/08, dal titolo “Pillole di mate-
matica”, abbiamo partecipato ad un torneo di scacchi. A
novembre abbiamo superato il torneo scolastico, a mar-
zo ci siamo qualificati per la fase regionale. Con questo
gioco abbiamo imparato a sviluppare le capacità logi-
che in modo diverso, divertendoci.”
Leonardo Catalano: “In quest’anno scolastico anch’io
insieme ad altri ragazzi ho partecipato al progetto
“Crescere nella scuola.”
Antonella D’Amico: “Cosa facevate”?
Leonardo Catalano: “E’ stato un progetto sperimentale
di istruzione e formazione che ha avuto lo scopo di far
recuperare agli alunni contenuti fondamentali a livello
umano e didattico. Oltre all‟italiano e alla matematica, ci
venivano insegnate anche delle attività manuali come
modellismo navale, grafica e lavoro sul papiro. Inoltre
abbiamo partecipato a numerosi incontri con i volontari
della “Misericordia”. Questa attività ci ha consentito di
conoscere le prime norme di pronto soccorso e di simula-
re delle azioni di intervento in caso di emergenza”.
Alessia Crisafulli: “Da quello che abbiamo visto, questa
iniziativa è piaciuta molto ai ragazzi inseriti in questo pro-
getto”.
Damiano Di Pasqua: “Il progetto voleva aiutarci a supera-
re le difficoltà che ci ostacolano e a farci conseguire la
licenza media. Le attività sono state strutturate secondo un
calendario e siamo stati divisi in due gruppi che si alterna-
vano con i vari docenti”.
Deborah Catalano; “La mia impressione è che questo
modo diverso di fare scuola sia piaciuto ai nostri compagni
perché, quando i docenti li venivano a chiamare, chiedeva-
no sempre di partecipare anche se non era il loro turno.
Tutto questo è stato utile per loro in quanto li ha fatti mi-
gliorare, ma ha avuto una ricaduta positiva anche sul per-
corso di crescita di tutta la nostra classe.”
Alunni 3ª B
PAGINA 36 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 37
In occasione della chiusura dell‟anno scolastico
2008/09, noi alunni della classe quinta del plesso
di Gona abbiamo rappresentato, giovedì 4 giugno,
presso i locali della scuola media, il musical dal
titolo “l‟Arcobaleno”. Insieme ai compagni delle
classi II, III e IV che facevano parte del nostro co-
ro, abbiamo così voluto concludere i cinque anni
trascorsi nella scuola primaria con una favola che
racchiudesse un significato molto importante nella
vita di ognuno di noi: “Quanto è bella e colorata la
nostra vita, se ci apriamo all‟altro e guardiamo a lui
con amicizia e rispetto. Tutto questo è sufficiente
per ridipingere INSIEME il nostro MONDO.”
Questo è il messaggio che le nostre insegnanti, con
la scelta di questa piccola performance teatrale,
piacevole e coinvolgente, hanno voluto trasmetterci
per sensibilizzare tutti quanti noi al rispetto degli
altri, alla comunicazione e al dialogo. Alla fine è
stato trasmesso un video con le immagini più sa-
lienti di questi cinque anni passati insieme, che ha
commosso un po‟ tutti gli intervenuti alla rappresentazione. Tra i presenti non poteva mancare la nostra Preside, la quale ha mo-
strato grande apprezzamento per il lavoro svolto.
Classe 5ª GONA
Quest‟anno il mitico Castagno dei Cento Cavalli si è trasformato
nell‟albero che parla di pace e ha proposto, attraverso il polo di
Giarre, il 1º premio letterario per la scuola dell‟infanzia, incari-
cando una commissione di “addetti ai lavori”, tra cui spiccano i
nomi delle due note illustratrici Lucia Scuderi e Marzia Ghezzo,
di scegliere tra tutti gli elaborati inviati da scuole di Catania e
provincia, il lavoro più significativo. L‟11 Giugno, proprio duran-
te i tradizionali festeggiamenti in località Sant‟Alfio, è stato infi-
ne proclamato il vincitore e…UDITE, UDITE, quest‟ultimo altri
non era che il nostro Istituto Comprensivo, il quale ha partecipato
al concorso con il racconto intitolato “La pace sognata” realizzato
dai bambini di 5 anni delle due sezioni di scuola dell‟infanzia. La
storia di Alima che vive in mezzo alle atrocità della guerra, ma
sogna la PACE all‟ombra del Grande Albero, è stata illustrata in
modo estremamente semplice utilizzando i disegni dei bambini e,
davvero, la vittoria è arrivata oltre ogni aspettativa. A quanto
pare però, è proprio la semplicità che fa arrivare i messaggi più
profondi e di questo noi tutti andiamo veramente fieri.
PAGINA 38 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
“ UN AMORE COSÌ GRANDE ”
PER IL CORO DELL’ISTITUTO
Noi alunni dell‟Istituto Comprensivo “G. Verga”, facenti parte
del coro dell‟Istituto, giovedì 11 giugno, alle ore 20.30, in
occasione della chiusura dell‟anno scolastico, ci siamo esibiti
in una performance musicale che ci ha visto protagonisti nella
verifica finale del laboratorio di canto corale. Lo spettacolo si
è tenuto nell‟ampio cortile della scuola media e ad esibirci
siamo stati noi ragazzi di I, II e III anno della secondaria assie-
me agli alunni delle classi IV e V della scuola primaria di Ca-
stello e Gona. Il nostro coro ha concluso così il percorso cano-
ro che quest‟anno ci ha visto protagonisti in varie occasioni
della vita della scuola. Il tema principale di questa manifesta-
zione è stato l‟amore. Le canzoni, accompagnate da intermez-
zi musicali eseguiti con il flauto e dalla proiezione di splendi-
de immagini e significative frasi d‟amore, sono state ispirate
dalle più famose colonne sonore di film cinematografici e
dalle melodiose note musicali di brani d‟amore che non passe-
ranno mai di moda e sono la colonna sonora della vita non
solo di noi ragazzi. L‟esperienza vissuta è stata un‟ottima e
proficua occasione che ha favorito la socializzazione e
l‟amicizia tra i ragazzi delle diverse sezioni partecipanti al
laboratorio ed è stato anche un modo per avvicinarci e cono-
scere di già i futuri nostri piccoli compagni della scuola pri-
maria. Gli applausi dei presenti, che sono intervenuti numerosi
e l‟apprezzamento della nostra Preside, che ha creduto fin
dall‟inizio in questo progetto e ha manifestato grande soddi-
sfazione nel vedere noi alunni di scuola secondaria e primaria
uniti in questa performance a rappresentare il coro del nostro
Istituto, ci hanno ripagato di tutto il lavoro svolto.
Irene Vecchio
Coro d’Istituto
PAGINA 39 SCHOOL NEWS 3° NUMERO
Venerdì 12 giugno alle ore 20,00 noi
alunni della classe quinta elementare
di Castello, abbiamo messo in scena
presso i nuovi locali della scuola nel
quartiere di Liberto uno spettacolo
dal titolo “Gli ultimi della classe”,
che dire… ci siamo improvvisati
attori, e dobbiamo ammettere che la
cosa ci ha appassionato parecchio.
L‟idea della messa in scena di un
Recital a fine anno scolastico è par-
tita dalle nostre care maestre, le inse-
gnanti Maria Rita Maimone e Maria
Grazia Sessa, che hanno collaborato
per la messa in scena insieme a Giu-
seppe Brancato, quest‟ultimo anche
autore dello spettacolo. “Gli ultimi
della classe” un titolo che è tutto un
programma, scenario di questo spet-
tacolo è stato un ambiente a noi mol-
to caro: la scuola, o per meglio dire
una classe, e all‟interno di questa
classe come protagonisti il pubblico
che ha assistito allo spettacolo non
ha trovato maestre e neanche alunni,
ma una bidella, anzi una collaboratri-
ce scolastica, che ha avuto da Dio un
messaggio supremo, quello di trova-
re gli ultimi della classe. Gli spetta-
tori hanno appreso nel corso del
recital, che gli ultimi della classe di
cui parlava Dio, erano in realtà gli
ultimi della società, quelli che non
guardiamo mai con occhio amico,
quelli che guardiamo sempre da di-
versi… senza accorgerci che i primi
diversi siamo noi che non li facciamo
uguali a noi stessi. Le nostre maestre
a chiusura di questi cinque anni, han-
no voluto lasciarci attraverso questo
recital dei messaggi, per far sì che
possiamo lasciare questa scuola con
nel cuore un qualcosa in più di tanto
speciale. Noi alunni ci auguriamo di
aver trasmesso questo qualcosa di
tanto speciale anche al nostro caro
pubblico che numeroso e caloroso è
corso a venirci a guardare. Ci siamo
improvvisati attori, e ci siamo accorti
che in realtà stavamo mettendo in
scena il mondo reale, che i personag-
gi non erano fantasia, che quei bimbi
che soffrono ci sono nella vita di tutti
i giorni. Lo spettacolo è finito, il
sipario si è chiuso, ed ora ci auguria-
mo che gli ultimi…siano almeno una
volta nella loro vita… i primi della
classe.
Classe 5ª CASTELLO
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