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Istituto Comprensivo “Giovanni Verga” www.icgvergafiumefreddodisicilia.it [email protected] ~ Fiumefreddo di Sicilia ~ Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta Anno Scolastico 2008/2009 SCHOOL NEWS LA REDAZIONE ALUNNI tutti gli alunni dell‟Istituto Comprensivo “G. Vergadi Fiumefreddo di Sicilia INSEGNANTI Nicosia Giovanna Pennisi Roberta Strazzeri Sabrina Giugno 2009 Anno 2 - Numero 3 4 MAGGIO 2009 UNA DATA CHE RESTERÀ NELLA MEMORIA DEL NOSTRO ISTITUTO E DI TUTTA LA COMUNITÀ DI FIUMEFREDDO Lunedì 4 maggio 2009 è stato il giorno in cui, alla presenza delle autorità cittadine, delle autorità politiche, tra cui l‟On. Lino Leanza e di quelle scolastiche, tra cui il Dirigente tecnico dott.ssa Rosaria Zammataro, è stata inaugurata la scuola di Liberto, ma è stato anche il giorno in cui la stessa è stata con- segnata alla nostra Istituzione scolastica. Il nuovo edificio è una vera scuola, nata per accogliere i bambini di Fiu- mefreddo dai tre agli undici anni ed è concepita ed arredata a misura di bambini del secondo millen- nio. Quello che ci è stato consegnato è un edificio quasi perfetto, una grande respon- sabilità per tutti gli operatori dell‟Istituto Comprensivo “Giovanni Verga”, in cui o- gnuno ha il compito di farlo diventare una SCUOLA dove formare cittadini del nuo- vo millennio. Ecco che allora, sfumata la grande gioia, quando la novità non è più novità ma è divenuta quotidianità, resta la consapevolezza della sfida con cui dovre- mo misurarci. Liberto, nuova periferia di Fiumefreddo dove vive una buona parte della popolazione, vede nella nuova scuola qualcosa in più di un semplice edificio, vede in quella scuola un polo di sviluppo culturale. Questa è la sfida che il nostro Istituto, che crede e opera nel Territorio per il Territorio, sente e vuole accettare. L‟edificio che ci è stato consegnato non è più allora un semplice plesso dove trovano po sto alcuni segmenti scolastici, esso è il cuore della nostra Istituzione scolastica, è la struttura dove nasce la continuità educativa, do- ve si attua la ricerca e la sperimentazione, dove si interagisce con il Territorio per realizzare nuove esperienze di lifelong lear- ning. Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Luisa Leotta

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Ist ituto Comprensivo

“Giovanni Verga” www.icgvergafiumefreddodisicilia.it

[email protected]

~ Fiumefreddo di Sicilia ~

Dirigente Scolastico Maria Luisa Leotta

Anno Scolast ico 2008/2009

SCHOOL NEWS

LA REDAZIONE

ALUNNI

tutti gli alunni

dell‟Istituto Comprensivo

“G. Verga”

di Fiumefreddo di Sicilia

INSEGNANTI

Nicosia Giovanna

Pennisi Roberta

Strazzeri Sabrina

Giugno 2009 Anno 2 - Numero 3

4 MAGGIO 2009

UNA DATA CHE RESTERÀ NELLA

MEMORIA DEL NOSTRO ISTITUTO

E DI TUTTA LA COMUNITÀ

DI FIUMEFREDDO

Lunedì 4 maggio 2009 è stato il giorno in cui, alla presenza

delle autorità cittadine, delle autorità politiche, tra cui l‟On.

Lino Leanza e di quelle scolastiche, tra cui il Dirigente tecnico

dott.ssa Rosaria Zammataro, è stata inaugurata la scuola di

Liberto, ma è stato anche il giorno in cui la stessa è stata con-

segnata alla nostra Istituzione scolastica. Il nuovo edificio è

una vera scuola,

nata per accogliere

i bambini di Fiu-

mefreddo dai tre

agli undici anni ed è concepita ed arredata a misura di bambini del secondo millen-

nio. Quello che ci è stato consegnato è un edificio quasi perfetto, una grande respon-

sabilità per tutti gli operatori dell‟Istituto Comprensivo “Giovanni Verga”, in cui o-

gnuno ha il compito di farlo diventare una SCUOLA dove formare cittadini del nuo-

vo millennio. Ecco che allora, sfumata la grande gioia, quando la novità non è più

novità ma è divenuta quotidianità, resta la consapevolezza della sfida con cui dovre-

mo misurarci. Liberto, nuova periferia di Fiumefreddo dove vive una buona parte

della popolazione, vede nella nuova scuola qualcosa in più di un semplice edificio,

vede in quella scuola un polo di sviluppo culturale. Questa è la sfida che il nostro Istituto, che crede e opera nel Territorio per il

Territorio, sente e vuole accettare. L‟edificio che ci è stato consegnato non è più allora un semplice plesso dove trovano posto

alcuni segmenti scolastici, esso è il cuore della nostra Istituzione scolastica, è la struttura dove nasce la continuità educativa, do-

ve si attua la ricerca e la sperimentazione, dove si interagisce con il Territorio per realizzare nuove esperienze di lifelong lear-

ning.

Dirigente Scolastico

Prof.ssa Maria Luisa Leotta

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PAGINA 2 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA

IN CONTRADA LIBERTO

Si è svolta il 4 Maggio 2009, alle ore 11.30, l‟inaugurazione

della Scuola Primaria e dell‟Infanzia di Liberto facente parte

dell‟Istituto Comprensivo “G. Verga” di Fiumefreddo di Sici-

lia. Davanti a noi alunni della scuola primaria dei plessi di

Castello e Gona, ai bimbi della scuola dell‟Infanzia e ad una

rappresentanza di alunni della scuola secondaria, insieme alle

nostre insegnanti, ai nostri genitori e al personale non docente,

l‟On. Leanza, in presenza della nostra Preside, del Sindaco,

dei nostri parroci, dell‟On. Raia, dell‟Ispettrice Zammataro e

di tutta l‟Amministrazione Comunale, ha tagliato il nastro che

ci ha aperto le porte alla nostra bellissima e nuovissima scuo-

la! La struttura è costituita da due sezioni destinate alla scuola

materna, mentre le aule che ospitano le classi di scuola prima-

ria sono cinque. All‟interno sono anche presenti una sala per

attività psico-motorie, il laboratorio di informatica,

l‟infermeria, l‟aula

dei docenti e quella

della presidenza. Lo

spazio esterno è attrezzato con altalene, scivoli ed il campetto da calcio. “E‟ un giorno

di festa – ha esordito il sindaco durante l‟inaugurazione – per questo quartiere e per

l‟intero paese di Fiumefreddo. L‟inaugurazione di un plesso scolastico è sempre un

momento di gioia perché è qui che si costruiscono le nuove generazioni, è qui che si

pongono le basi del futuro del Paese”. Dopo i discorsi delle Autorità presenti, i bambini

del coro della scuola primaria hanno cantato alcune canzoni e altri hanno letto delle

poesie. La manifestazione si è conclusa con la degustazione di dolci e bibite.

Classi quinte

CASTELLO e GONA

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA …

NEL NUOVO PLESSO

Il 6 maggio 2009, io con i miei compagni della scuola elementare

di Castello ed i bambini della scuola dell‟infanzia dell‟Istituto

Comprensivo “G. Verga” di Fiumefreddo, ci siamo trasferiti nel

nuovo plesso scolastico di Liberto. Quando sono arrivata il mio

cuore batteva ad un ritmo strano. Ad un certo punto mi sembrava

quasi di essere tornata nuovamente al primo giorno di scuola. Ep-

pure sono in quinta, pronta ad iniziare una nuova vita, o per meglio

dire una nuova scuola. La mia classe è ampia, la palestra invitante,

la sala informatica accogliente, il bagno spazioso, e ancor più gran-

de è la nostra felicità. La classe quinta, cioè la mia, è arredata con

uno scaffale pieno di libri, alcuni appendiabiti, un orologio, un

mappamondo, due lavagne di cui una in cui si scrive con il gesso e

un‟altra

con il pennarello. Infine banchi , sedie e cattedra nuovissimi! Questa

nuova scuola ha le sue regole, i suoi pregi, penso anche i suoi difetti,

anche se ancora non ne ho visti. Ma la cosa più importante siamo noi

alunni che con un semplice sorriso illuminiamo la scuola. Da parte dei

bambini c‟è di tutto: gioia, curiosità, amore, felicità, paura e stupore per

un ambiente nuovo da esplorare ed una scuola inedita tutta da scoprire.

Di solito il primo giorno di scuola non si dimentica facilmente e questo

sarà per tutti noi indimenticabile, visto che siamo stati i primi ad aver

varcato la soglia di questo meraviglioso edificio scolastico. Un domani

potremo vantarci: quel giorno c‟ero anch‟io.

Martina Petralia

Classe 5ª CASTELLO

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 3

GLI ALUNNI DELLA SCUOLA

DELL’INFANZIA NEL NUOVO PLESSO

SCOLASTICO DI LIBERTO

Che stupore, che meraviglia negli occhi degli alunni il primo

giorno di attività nella scuola nuova in C.da Liberto! I sorrisi

raggianti per i giochi all‟aperto, il verde e il panorama che

guarda l‟Etna e il mare, i colori degli arredi….. È stato naturale

dare il nome alle due sezioni: azzurra l‟una e arancione l‟altra.

L‟angolo lettura con libri fantastici di variopinti colori, la zona

per le attività ordinate, lo spazio per la psicomotricità, l‟angolo

relax sono stati rallegrati dalle chiacchiere, dai canti e dalle

risate di gioia dei bambini. Si sente nell‟aria un inebriante tepo-

re e un non so che, dovuto non solo alla stagione primaverile,

ma soprattutto alla gioia.

Scuola dell’infanzia

CAPOLINEA … SI SCENDE !

I piccoli esploratori sono giunti alla fine del loro breve ma fantastico viaggio attraverso luoghi ricchi delle testimonianze di anti-

che civiltà ed altri di incomparabile bellezza naturale, situati nella fascia costiera che va da Taormina a Riposto. Come su di

un‟immaginaria “Macchina del Tempo”, essi si sono divertiti a trasformarsi, di volta in volta, da divinità della mitologia greca ad

eroici protagonisti degli spettacoli gladiatori dell‟epoca romana, immedesimandosi nei racconti degli operatori turistici che ci

hanno accolto. Questi ultimi, in-

fatti, usando un linguaggio sem-

plice e giocoso, hanno spiegato ai

bambini la funzione di costruzioni

come il Teatro Greco-Romano di

Taormina o ancora, ad esempio,

come è avvenuta a Naxos la prima

colonizzazione in Sicilia da parte

dei Greci. Le uscite realizzate,

inoltre, hanno rappresentato una

buona occasione per osservare più

dettagliatamente la fortunata posi-

zione geografica in cui ci trovia-

mo, stimolando nei bambini la

capacità di discriminare gli am-

bienti urbani da quelli naturali e

rafforzando il piacere di scoprire e

ricercare legami nel mondo che li

circonda.

Scuola dell’infanzia

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PAGINA 4 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

LA SCUOLA DEL FARE

impariamo attraverso le uscite didattiche

sul territorio e dintorni

CONFERENZA AIDO

Venerdì 20 Febbraio 2009, accompagnati dai nostri docenti, tutte le classi

seconde dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga”, ci siamo recati presso la

Chiesa “M. SS. del Rosario”di Castello per prendere parte alla conferenza

promossa dall‟AIDO (Associazione Italiani Donatori Organi e Tessuti). La

Dott.ssa Marcuzza, una volontaria dell‟Associazione, prendendo la parola

ci ha subito domandato se conoscevamo la definizione di “trapianto”, e

dopo alcune nostre brevi risposte, è stata lei stessa a darci l‟esatta defini-

zione: trapianto vuol dire espianto di un organo, di un tessuto, di un musco-

lo o di una cellula malati, al cui posto si mette il corrispondente sano prove-

niente dal corpo di una persona in stato di morte cerebrale. Quest‟ultima si

ha quando una persona muore sul colpo, ad esempio a seguito di un inci-

dente stradale. La morte cerebrale è evidenziata da un elettroencefalogram-

ma piatto del paziente in cui però persiste ancora, aiutato da macchine, il

battito cardiaco. Successivamente la Dott.ssa Marcuzza ci ha fatto vedere

un video, in cui veniva riportata la testimonianza di Federico, un 30enne

che a 19 anni aveva contratto una malattia al fegato e la sua unica via di

guarigione era proprio il trapianto ma i tempi in cui esso sarebbe dovuto

avvenire dovevano essere rapidi, così si mise in lista d‟attesa, e nel luglio

del 2003 gli arrivò la telefonata che fu per lui la salvezza. Effettuato il tra-

pianto, Federico è ora un campione di nuoto, si è sposato ed ha avuto anche

una figlia; il suo donatore quindi ha regalato non una ma due vite. Qualche istante prima che il filmato finisse, un altro rappre-

sentante AIDO, Vincenzo Passarelli, ci ha spiegato che per diventare

donatori basta iscriversi all‟Associazione, ciò è sufficiente per esprime-

re la propria volontà di donare gli organi qualora sia possibile o neces-

sario farlo. Alla fine del video, un‟altra rappresentante, la signora Fio-

rella, ci ha parlato della nascita dell‟AIDO, l‟Associazione è nata a Ber-

gamo nel 1973, essa è strettamente legata alla morte del bambino ame-

ricano Nicholas Green, venuto in viaggio in Calabria e colpito da un

proiettile vagante. Nonostante il dolore per la perdita del loro figlio, i

genitori di Nicholas hanno deciso di donare gli organi del piccolo alle

persone in lista d‟attesa. Infine, sempre la signora Fiorella ci ha spiega-

to che il cervello è composto da tre parti fondamentali: quella più super-

ficiale, chiamata corteccia cerebrale, che controlla le funzioni dei cin-

que sensi; quella centrale, che controlla le emozioni; quella più interna,

chiamata rettiliano, che regola le funzioni vitali. La signora ci ha anche

spiegato che, quando una persona per qualsiasi motivo entra in coma, il

cervello può subire una di queste tre conseguenze: la prima è la morte

cerebrale, l‟altra è lo stato vegetativo, durante il quale la vita è legata

alle macchine, e l‟ultima (80% dei casi) comporta il risveglio. La signo-

ra Fiorella, rivolgendosi alle ragazze, ha anche parlato della donazione

del cordone ombelicale: infatti, quest‟ultimo grazie alle sue cellule sta-

minali “bambine” può essere usato per terapie geniche. Prima di con-

cludere la conferenza AIDO è stato trattato un ultimo argomento, quello

della donazione parziale del midollo osseo, che può essere donato anche

da vivi purchè il midollo del donatore sia identico a quello del riceven-

te. Come lo scorso anno, anche quest‟anno ascoltare tutte queste informazioni sulla donazione degli organi è stato tanto interes-

sante quanto emozionante, nel tempo stiamo imparando a non aver paura del gesto d‟amore rappresentato dalla donazione, per-

ché ci rendiamo conto sempre di più che “donare un organo significa donare una vita”.

Gambino Rita, Nobile Giulia, Patanè Chiara e Trippiedi Giulia 2°E

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PAGINA 5 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

AZIENDA “ORO DELL’ETNA”

AGRICOLTURA COSTA

ZAFFERANA ETNEA

Lunedì 2 Marzo 2009 non è stata una giornata come le altre, in quanto noi alunni

della 2ªE, accompagnati dalla nostra insegnante di Scienze, ci siamo recati a Zaf-

ferana Etnea presso l‟apicoltura “Costa” per approfondire alcune conoscenze già

introdotte nell‟ambito del progetto di Ed. Alimentare e di Ed. alla Salute. Appena

arrivati, il signor Costa, il proprietario dell‟azienda, ci ha detto che Zafferana

Etnea è considerata uno dei più importanti centri per la produzione del miele,

infatti vi sono circa 353 aziende apistiche, ci ha anche mostrato un‟arnia, ovvero

la casa delle api. Successivamente ci ha spiegato che le api si distinguono in tre

categorie: ape regina, ape operaia e fuco. L‟ape regina è l‟unica che depone le

uova, si nutre di pappa reale e ogni anno fa la volata nuziale. L‟ape operaia invece è l‟unica che lavora, infatti, si occupa della

raccolta, della lavorazione del nettare e delle resine. Il fuco o maschio della specie, infine, vive del nutrimento prodotto dalle api

operaie ed ha come unico compito quello di fecondare l‟ape regina. Le api, grazie alla

loro instancabile operosità, producono ben cinque sostanze quali: cera, polline, pappa

reale, propoli e miele. Si può affermare che non esiste alcun tipo di miele fabbricato

dall'uomo, esso è il frutto esclusivo del lavoro di questi piccoli insetti. Per quanto riguar-

da la cera poi, essa serve per realizzare le celle delle api, di strutture di forma esagonale.

Il polline, invece, viene raccolto dall‟ape quando prende il nettare dal fiore. La pappa

reale e il polline sono ricchi di proteine e vitamine e sono utili nella fase di crescita delle

persone, per chi studia, per chi lavora, nei periodi di stress ecc. La pappa reale, inoltre, è

anche il nutrimento dell'ape regina, più ne mangia, più uova depone. La propoli,infine, è

formata dalle resine che vengono raccolte e lavorate dalle api, essa è considerata un anti-

biotico naturale largamente utilizzato per la cura dell‟influenza, per il mal di gola, per il

mal di denti ecc. ma è anche un ottimo cicatrizzante. Comunque, l‟attività per eccellenza

delle api è la produzione del miele ed il signor Costa è stato veramente bravo a spiegarci

e farci vedere come avviene il procedimento. Il tutto ha inizio quando l‟ape operaia rac-

coglie il nettare dalla pianta e lo trasporta all‟alveare, dentro la cella, a questo punto tutte

le api lo asciugano con il battito delle ali, poi, quando la cella è piena di nettare, viene

sigillata con la cera, ed è proprio allora che occorre l‟intervento dell‟apicoltore, il quale

prende il telaio con le celle piene di miele e con l‟aiuto

di un macchinario specializzato rimuove la cera. Succes-

sivamente il miele viene messo nello smielatore, una

macchina che lo estrae dalle celle e infine, viene posto in grandi contenitori e viene separato dai

pezzi di cera rimasti. La fase conclusiva riguarda il confezionamento e la vendita del prodotto. Il

signor Costa ci ha spiegato, infine, che per mantenere le sue qualità il miele dev‟essere conserva-

to in un luogo fresco e asciutto e si potrà utilizzare poi in vari modi: come dolcificante, nel latte,

nel tè, nel caffè, nei dolci, sul gelato ed anche in combinazione con gli alimenti salati… Ci si

deve soltanto sbizzarrire un pò ! Ascoltando il proprietario dell‟apicoltura e osservando i vari

procedimenti di produzione ci siamo resi conto che il miele fa molto bene al nostro organismo

perché è ricco di proteine e vitamine ed è facilmente digeribile e inoltre non contiene né conser-

vanti né coloranti. Infine, il signor Costa ci ha fatto assaggiare alcuni tipi di miele con sapori,

colori e aromi diversi. E‟ stata davvero un‟ esperienza “gustosa” oltre che interessante.

Torrisi Leonardo e Crimi Manuel

2ªE

ALLARME PER LE API

Nel giro di un anno, in Europa, la popolazione delle api è diminuita di un numero

impressionante, tra il 2007 e il 2008 il loro numero si è dimezzato, nella Califor-

nia del sud erano totalmente scomparse, motivo per cui da qualche anno si era

temuto il peggio! Ma dal mese di settembre alcuni pesticidi ed altre sostanze ve-

lenosissime, usate in agricoltura, sono stati proibiti. I risultati non si sono fatti

attendere: questa primavera i campi sono tornati a fiorire e le api sono tornate ad

impollinare i fiori. Come sappiamo, questi insetti, raccolgono il nettare ma, du-

rante il viaggio di ritorno all‟alveare, senza rendersene conto, inondano i campi

di polline favorendo così „‟l‟impollinazione‟‟ di tutti i fiori ma, cosa importante

per noi, degli alberi da frutto. Molto probabilmente il motivo della scomparsa

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CIBO SPAZZATURA

Con il termine cibi spazzatura sono indicati quei

prodotti (per lo più commercializzati da multina-

zionali) praticamente privi di valori nutrizionali:

merendine, patatine fritte, snack, hamburger, cara-

melle, bibite ecc. Sono prodotti ricchi di calorie,

conservanti, coloranti e sostanze chimiche. In parti-

colare, i giovani sono attratti da questi cibi e spesso

desiderano andare in locali dove vengono consu-

mati questi alimenti associati a vari condimenti

come maionese, ketchup ecc. Questo tipo di ali-

mentazione porta spesso a problemi legati alla sa-

lute, come l'obesità che possiamo notare frequente-

mente tra i giovani di oggi. Inoltre l'alimentazione

“fast food” va di pari passo con la cultura ”usa e

getta” producendo ogni giorno montagne di spaz-

zatura che creano problemi per lo smaltimento dei

rifiuti e quindi conseguentemente per l'ambiente in

cui viviamo.

Siligato Luca

Virzì Giuseppe

Zappalà Giuseppe

2ªC

PAGINA 6 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

delle api è stato causato dai trattamenti chimici dei campi da parte

dell‟uomo, poiché questi insetti sono esseri molto laboriosi, intelligenti, ma

soprattutto sensibili e vulnerabili. Una delle maggiori caratteristiche delle

api, è la loro capacità di comunicazione e il loro senso di orientamento, vi-

vendo in una società molto organizzata, devono scambiarsi moltissime infor-

mazioni per svolgere le loro numerose attività: la ricerca dei campi in fiore,

il mantenimento della temperatura delle cellette, la pulizia dell‟alveare e,

principalmente, la raccolta del cibo. Per comunicare fra loro eseguono delle

danze particolari con movimenti diversi per indicare la presenza di cibo o la

distanza dall‟ alveare. Le api ci regalano prodotti eccezionali e inimitabili:

producono tan-

tissimi tipi di

miele ciascuno

con proprietà specifiche, la propolis che stimola le difese

dell‟organismo, il polline e la pappa reale, ricchi di proteine e vita-

mine, la cera d‟api, e il veleno usato per produrre alcuni farmaci.

La conclusione che possiamo trarre da queste informazioni è quel-

la di Einstein „‟se l‟ape scomparisse dalla faccia della Terra,

all‟uomo non resterebbero che 4 anni di vita‟‟.

Cavallaro Adriana, Lombardo Elenia,

Papa Valeria, Raiti Lidia 2ªB

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 7

HISTOIRES ET MUSIQUE DE

LAFRIQUE OCCIDENTALE

FRANCOPHONE

Il 19 Marzo 2009, in occasione della giornata internazionale

della francofonia, accompagnate dalla nostra insegnante di

francese, abbiamo partecipato al Mandenkono, uno spetta-

colo di letture e musiche dell‟Africa Occidentale francofona

presso l‟Auditorium dei Benedettini in Piazza Dante a Cata-

nia. Quando siamo arrivate abbiamo visitato l‟università di

lingue e letterature straniere, immergendoci in un‟atmosfera

nuova, tra centinaia di studenti impegnati nelle varie lezioni

pomeridiane o riuniti in gruppi per studiare. Dopo siamo

andate al bar a bere qualcosa e poi ci siamo avviate nella sala

dove stava per iniziare lo spettacolo. La nostra attenzione è

stata subito catturata dagli strumenti musicali presenti

nell‟aula che ci ricordavano quelli di cui avevamo parlato in

classe durante l‟analisi de: “L‟Afrique, petit Chaka…”, un

testo francese che, attraverso il racconto autobiografico di

Papa Dembo al nipote Chaka, ci ha permesso di conoscere usi

e costumi dell‟Africa. Lo spettacolo è stato introdotto da Ra-

phaelle Déprats, Raffaella Patanè e Cristian Spallino. Djibril

Tamsir Niane è un autore che ha saputo ascoltare l‟Africa

tradizionale e che attraverso le sue opere ripropone le parole

dei “ griot”. E‟ così che ascoltiamo la storia di Soundjata,

«ancêtre du grand empire Manding, celui qui, par ses e-

xploits, surpassa Alexandre». Amadou Hampâté Bâ raccon-

ta invece la sua infanzia e la sua adolescenza nel Mali della

prima metà del XX secolo. Splendido affresco storico, fede-

le ricostruzione di usi e costumi, questo libro restituisce le

ricchezze, i colori e la vita del grande racconto orale africa-

no. Camara Laye scrive dell‟infanzia vissuta nella Haute-

Guinée. Ma, al di là del racconto autobiografico, restituisce

in tutta la sua verità la vita quotidiana, le tradizioni e i co-

stumi di un intero popolo.Lamine Kamara, figlio della sava-

na, evoca nel suo libro le bellezze e la vitalità del Manding,

attraverso la descrizione minuziosa di un duello, «duel au

fouet, auquel se livrent les jeunes gens à la belle saison,

quand le riz est rentrée t que les jeunes filles chantant la joie

de vivre». La lettura è stata accompagnata o seguita dal

ritmo « fou» degli strumenti che per un attimo ci hanno

permesso di viaggiare verso luoghi misteriosi e ricchi di

colori, di odori, di storia tramandata oralmente per genera-

zioni. Alla fine dello spettacolo abbiamo fatto alcune foto

con i musicisti. Alle 20:30 circa siamo tornate a casa felici

di aver vissuto, anche se solo con l‟immaginazione, tutto

ciò che era stato materia di riflessione in classe. Ed è stato

fantastico assistere ad uno spettacolo in lingua straniera.

Ricciardi Marika e Cutuli Priscilla 3ªF

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Tous les ans depuis 1970, le 20 mars, les francophones des cinq continents célèbrent la Journée internationale de la Francopho-

nie. La date de 20 mars a été retenue en commémoration de la signature à Niamey, le 20 mars 1970, du traité portant création de

l‟ Agence de coopération culturelle et technique ( ACCT ), première mentale de la Francophonie (AIF). Organisée par les 63

pays membres et observateurs de la Francophonie, elle marque leur attachement à la promotion de la langue française et aux

valeurs que véhicule l‟ Organisation internationale de la Francophonie.

Maugeri Fabio 3ªF

SCHOOL NEWS PAGINA 8 3° NUMERO

La francophonie désigne d‟abord l‟ensemble des régions où se trouvent rassemblées des populations ayant le français

comme langue maternelle. Plus largement, la francophonie c‟est tout l‟ensemble d‟individus et de groupes qui, dans

de très nombreux pays, utilisent le français comme véhicule de communication internationale.

Les dix pays où l‟on trouve le plus de francophones sont

la France où habite près d’un francophone sur deux a-

yant une maîtrise courante du français, l‟Algérie, le Ca-

nada, le Maroc, la Belgique, la Côte d’Ivoire, la Tuni-

sie, le Cameroun, la République démocratique du

Congo et la Suisse. Avant l‟Europe, c‟est sur le conti-

nent africain que le français est plus parlé. En Afrique

subsaharienne, la langue française est traditionellement

la langue de l‟administration et de l‟enseignement; sa

présence reste donc relativement importante. Cette re-

gion du monde connaît une augmentation du nombre de

locuteurs de français grâce notamment à l‟amélioration

des systèmes scolaires nationaux et au développement de

la télévision par satellite. Les trois pays qui regroupent le

plus grand nombre de francophones sont la Côte d’Ivoi-

re (22% de la population totale), le Cameroun (18%) et

enfin la République démocratique du Congo (4%). Au

Maghreb, c‟est en Algérie (seconde communauté fran-

cophone au monde avec 16 millions de locuteurs)

et au Maroc qu‟on trouve le plus de francophones. En

Amérique, la situation est concentre au Canada avec dans

les vingt dernières années une baisse du nombre de franco-

phones sauf dans la province du Québec, où on peut cons-

tater une légèr hausse du nombre de personnes ayant le

français pour langue d‟usage quotidien

(actuellement 83% de la population tota-

le). Aux États-Unis, 400.000 francopho-

nes vivent en Nouvelle-Angleterre et

300.000 en Louisiane. Dans la zone Ca-

raïbe, le nombre de francophones est en

constante diminution notamment en Haïti

(8% de francophones aujourd’hui). Enfin,

dans les pays de l‟Océan Indien, si Ma-

dagascar compabilise le plus grand nom-

bre de francophones (845 000 personnes), c‟est à l’île

Maurice que la langue française reste la plus présente

Torrisi Miriam 3ªA

Au sens institutionnel, la Francophonie ( avec une capitale initia-

le ) qualifie l‟organisation internazionale - OIF - qui regroupe les

56 États et gouvernements qui ont chiosi d’adhérer à sa Charte.

Avec 49 pays membres, 4 États associés et 10 observateurs, l‟Or-

ganisation internationale de la Francophonie, espace physique

influent, regroupe aujourd‟ hui près du quart des États membres

des Nations unies soit plus de 11 % de la population mondiale

( 500 millions d’individus ). Le projet francophone entend au-

jourd‟ hui réunir autour des valeurs de fraternité, de tolerance et d‟

universalité des pays très divers par leur histoire, leur culture et

leur niveau de développement. Parmi ses priorités, l‟OIF a inscrit

la promotion de la langue française et de la diversité linguistique.

À ce titre, sous l‟ autorité de son Secrétaire

général et avec le concours de ses opéra-

teurs directs, l‟ OIF veille à garantir le sta-

tut du français comme langue de communi-

cation mondiale, à développer son usage

comme langue scientifique et technique, à

renforcer sa présence dans les technologies

de l‟information et de la communication et

enfin à développer, notamment grâce à

TV5, sa présence dans le paysage audiovi-

suel international.

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 9

Ecco il fiume Fiumefreddo,

sinuoso, breve e tanto freddo.

Sul cui fondo puoi trovare

tante trote con cui giocare.

Nella riserva nasce il papiro,

ce n’è abbastanza in giro!

C’è l’airone cinerino

molto bello e assai carino.

Vi trovi pure la gallinella, un uccello acquatico,

il cui colore è assai simpatico.

Questo è il fiume Fiumefreddo,

tortuoso, breve e assai freddo.

Lukyanova Daria, Arria Leonardo,

Bonaccorsi Santa Gabriella

2ªB

sperme Monocotiledoni. I frutti possono essere piccolo e leggeri o grandissimi e possono pesare fino a 20 kg. Abbiamo scoperto

molte cose curiose sulle palme: le palme acauli, hanno il tronco sottoterra, fuoriesce solo la chioma, le palme multifusto sono

chiamate così perché hanno tanti fusti che formano quasi un cespuglio, la palma rampicante può superare i 160 metri di altezza

e ha tante spine, ma il diametro del fusto non supera i 20 cm. Nella palma quasi tutto è commestibile: il seme, il frutto, la foglia.

La fibra protegge il tronco ed è un ottimo isolante termico, è leggera e molto resistente, con questa si possono produrre: scarpe,

cappotti, spazzole, materassi, tessuti, scope. Se dal tron-

co viene tolta la fibra, la pianta si indebolisce e può an-

che morire. Le radici hanno uno sviluppo orizzontale,

possono arrivare fino ai 50m di lunghezza, ma il diame-

tro massimo è di soli 2 cm, una pianta può avere fino a

tredicimila radici . La Rafia è la palma che ha le foglie

più grandi al mondo: superano i 22 metri di lunghezza!

Le foglie di solito hanno un colore che va dal verde al

giallo e sono protette da una guaina chiamata spata, ogni

pianta ha una spata con una forma e un odore caratteri-

stici, quando si apre fuoriescono i fiori. Le foglie posso-

no avere varie forme: palmata simile a un ventaglio con il picciolo molto lungo, a coda di pesce

o pennata. Con le foglie si possono fare tantissime cose: le scope, i cappelli, i vestiti. Abbiamo

visto la palma che produce la farina, quella dello zucchero e quella della marmellata. La palma

da cocco è una pianta tropicale che supera gli 80 metri di altezza e cresce molto velocemente;

quando la noce di cocco è matura, se cade sull‟acqua, può essere trasportata anche a distanza di moltissimi chilometri. In questi

anni purtroppo da noi si è diffuso molto rapidamente il Rhynchophorus ferrugineus un coleottero chiamato comunemente

“punteruolo rosso” è un insetto che per la pianta è dannoso come un tumore. E‟ originario del‟Asia sudorientale dove è responsa-

bile di seri danni alle coltivazioni di Cocos nucifera. (Palma da cocco). La causa della rapida diffusione di questo coleottero è

principalmente il commercio di esemplari di palma infestate dall‟insetto. Il coleottero femmina, può produrre fino a cinquecento

uova che si schiudono dopo circa sessanta giorni, la larva cresce dentro un robusto bozzolo che la protegge come se fosse un

nido. In pochissimi anni nella nostra zona, a causa di questo coleottero, sono morte circa cinquemila piante. Purtroppo questo

animale si sta adattando velocemente e si nasconde nei posti più impensabili. Gli adulti si muovono con facilità e sono attivi sia

di giorno che di notte, sono abili volatori in grado di raggiungere nuove piante nel raggio di 1km. I trattamenti chimici preventivi

prevedono l‟irrorazione di tutta la pianta con prodotti molto tossici, ma possono essere dannosi alla salute pubblica. L‟impiego

di antagonisti naturali e ancora in fase di studio ma ancora non ci sono prospettive immediate.

Fiamingo Serena, Nicotra Damiano e Romeo Deborah 1ªB

IL PARCO DELLE KENTIE

Giorno 27 Marzo 2009, la classe I B si è recata al parco delle Kentie,

siamo stati accolti dal professore Trovato che ci ha spiegato la diffe-

renza fra un bosco spontaneo e un parco urbano, cioè controllato e

sistemato dall‟uomo, questo giardino è tutto ordinato, e ci sono gli ope-

rai che controllono se le piante hanno delle malattie. Il parco urbano è

molto più comodo da visitare rispetto al bosco perché una persona può

fare tranquillamente una passeggiata senza aver paura di perdersi. Il

parco delle Kentie un tempo era un vivaio ma poi è stato comperato dal

Comune e sistemato come lo vediamo oggi, le piante che vi si trovano

giungono da tanti luoghi lontani. All‟interno del parco ci sono circa

duecento palme che provengono dall‟India, dall‟Africa e dal Sud Ame-

rica. Lungo il percorso abbiamo notato una grande vasca piena d‟acqua

che serve per innaffiare le piante, all‟interno c‟erano anche dei piccoli

pesciolini rossi. Il parco prende il nome dalla presenza di alcuni esem-

plari di Kentie “Howea forsteriana” alberi che hanno il tronco dritto di

forma cilindrica e nella parte alta presentano una corona di foglie. Nel

mondo ci sono circa 2500 specie di palme, esse sono state definite da

Linneo le principesse delle piante “principes plantarum”, sono Angio-

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PAGINA 10 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

DAL CIOCCOLATO

ALLE UOVA DI PASQUA

Martedì 3 Marzo 2009 noi alunni della classe prima della scuola primaria

siamo andati a visitare la fabbrica "Dolfin" per vedere come si producono

le uova di Pasqua. Abbiamo

visto che il cioccolato fuso

scendeva nelle vaschette di

forma ovale. Che profumo... che desiderio di bere a quelle fontane! Il cioccolato

veniva raffreddato prima che le operaie inserivano le sorprese. Delle braccia mecca-

niche univano le due parti dell'uovo. Su un nastro trasportatore le uova arrivavano

dagli operai che li foderavano con la carta stagnola e li confezionavano con colora-

tissimi fogli di carta, fiocchi ed etichette. Alla fine le uova di Pasqua erano pronte!

Come tanti soldatini venivano allineati dentro grandi scatoloni per essere spediti ai

vari negozi e supermercati. Che felicità uscire dalla fabbrica con l'uovo di Pasqua

che avevamo visto nascere"!

Classe 1ª

GONA

PERCORSO VERGHIANO

Giorno 7 aprile 2009, noi alunni delle classi terze dell‟Istituto Comprensi-

vo G. Verga ci siamo recati a Catania, Acitrezza e Acicastello per visitare i

“luoghi verghiani”. Partiti da Fiumefreddo alle 8:00 circa, la prima tappa è

stata Catania, nella casa dello scrittore. Salite le scale, ci siamo ritrovati in

un atrio, dove la nostra guida ci ha detto che la casa è di forma circolare,

divisa in due piani: sopra la cucina non aperta al pubblico e sotto il resto

della casa. Nella prima stanza c‟era un tavolo con i libri di Verga e delle

bacheche, sempre contenenti libri. Dopo siamo entrati nella biblioteca,

formata da circa 3000 volumi. Al centro della stanza c‟era un tavolo di

legno con un calamaio, un pennino, un tampone, un tagliacarte e il calco

delle mani di una delle donne di Verga, Dina Castellazzi, che lo aveva fat-

to realizzare e spedire al suo

amato. Toccando il calco, Ver-

ga sosteneva di sentire il calore delle mani della sua amata. Dopo la biblioteca,

c‟era la camera da letto di Giovanni Verga, una grande stanza con dei quadri tutti di

suoi familiari, uno specchio, un comò, il letto, il comodino con sopra una candela

consumata a metà, spenta proprio nel momento in cui Verga è morto. Nella stessa

stanza c‟erano inoltre la giacca, il bastone e il cappello a forma di cilindro di Verga.

La successiva stanza era un‟altra camera da letto con un comodino sopra il quale

c‟era un antico oggetto chiamato sputacchiera, che serviva per sputare il tabacco

masticato. Infine c‟era la stanza da pranzo. Si narra che Verga preferisse non avere

attorno domestici mentre consumava i pasti, per cui su sua richiesta, tramite un cam-

panello, il cibo gli veniva servito direttamente dalla cucina nella sala da pranzo per

mezzo di un particolare mobile, lo scendi vivande. Lasciata la casa di Verga, siamo

andati ad Acicastello. Qui, dopo la lunga scalinata per salire al castello, abbiamo

assistito a una rappresentazione teatrale tratta da: “Storia del castello di Trezza”,

scritta da Verga. L‟ultima tappa del Percorso è stata Acitrezza. Appena siamo arriva-

ti, abbiamo mangiato i nostri panini e fatto una piacevole pausa. Poi ci siamo recati

alla Casa del Nespolo, ma, prima di entrare, abbiamo assistito ad un‟altra rappresen-

tazione teatrale tratta da “I Malavoglia”. Erano gli stessi attori che avevano recitato

ad Acicastello e che ci hanno fornito un‟ulteriore prova della loro bravura. Siamo

entrati poi nel cortile della Casa del Nespolo e abbiamo visitato l‟interno. Nella pri-

ma stanza c‟erano le foto del film girato ad Acitrezza da Luchino Visconti: “La Terra

Trema”. Nella seconda stanza erano esposti sia attrezzi utilizzati per la pesca, sia

oggetti di uso quotidiano presenti nelle case ai tempi dei Malavoglia. Dopo uno

sguardo ai famosi faraglioni e una passeggiata sul lungomare di Acitrezza, siamo ritornati a Fiumefreddo. Con questa gita, che si

è rivelata oltre che interessante anche molto piacevole, ho ampliato le mie conoscenze sullo scrittore cui è intitolata la nostra

scuola e ho conosciuto una parte della mia terra che non avevo mai visto.

Alessandro Mauro 3ª A

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PAGINA 11 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

23 aprile 2009

7° FESTIVAL INTERNAZIONALE

DELLE SCUOLE

San Nicandro Garganico (FG)

Qualche mese fa ci è stato comunicato che il gior-

nalino scolastico “School News”, realizzato lo

scorso anno dalle classi prime del nostro Istituto

a conclusione del laboratorio linguistico - e-

spressivo, si era classificato tra i primi dieci al 7° Festival Internazioneale delle Scuole indetto dall' A.N.A.P.I.E

( Associazione Nazionale Amici Parchi Italiani ed Europei ) . Mercoledì 22 Aprile 2009, alcuni alunni delle classi

seconde a rappresentanza del nostro Istituto, accompagnati dal Dirigente Scolastico, dalla referente del Progetto di

giornalismo e dalla prof.ssa di francese, ci siamo recati a San Nicandro Garganico (FG) per prendere parte alla ceri-

monia di premiazione. Dopo un lungo ma divertente viaggio, siamo arrivati a Marina di Lesina ed abbiamo pernottato

all‟Hotel Maddalena, dove abbiamo dormito poco, poiché eravamo in agitazione per quello che l’indomani ci aspet-

tava. Il mattino del 23 Aprile, dopo aver fatto colazione, ci siamo

recati presso I'Hotel La Gardenia a San Nicandro Garganico dove si

è tenuto un incontro-convegno sul giornalismo, un momento di

scambio culturale utile per migliorare il nostro giornale d‟Istituto.

La conferenza è stata divisa in due sezioni: una riservata ai giornali-

ni scolastici e l'altra alla presentazione di video. La sezione gior-

nalistica metteva in evidenza i motivi per cui i giornali erano stati

premiati, mentre la sezione video metteva in risalto il rispetto

dell'ambiente. Durante il confronto internazionale sul modo di

fare giornale, due nostre compagne sono state invitate a parlare

della storia del nostro giornalino scolastico, mentre la nostra Di-

rigente si è offerta di rappresentare le scuole italiane al tavolo

della conferenza europea. Così come noi, anche altri studenti di

varie nazioni hanno discusso e condiviso i lavori presentati e subi-

to dopo si è passati alla premiazione vera e propria: con gioia ed orgoglio, ci siamo aggiudicati il quarto posto a

livello internazionale su 121 scuole partecipanti !!! Dopo aver ricevuto

una targa, una pergamena e degli attestati di partecipazione, siamo ritor-

nati all'Hotel, dove abbiamo pranzato e ci siamo riposati un pò, al fine

di essere pronti per “la serata di gala” che ci aspettava. Verso le 17,30

siamo ripartiti per l‟Hotel La Gardenia dove abbiamo assistito ad una

sfilata di moda, a cui partecipavano ragazzi e ragazze dai 14 ai 21 anni

nell‟ambito del concorso "Ideal boy" e "Ideal girl" . In serata, inoltre,

abbiamo cenato a buffet, ma la parte più bella della serata doveva an-

cora giungere: era la serata danzante ! Dopo aver mangiato siamo

così ritornati nella grande sala dell‟Hotel che nel frattempo era stata

preparata come una piccola discoteca, dove tutti abbiamo ballato, com-

prese le nostre insegnanti accompagnatrici ! Era davvero spettacolare:

musica ad alto volume, luci colorate e tutte le nostre mani alzate ! Il

tempo è sembrato volare, e, anche se

con molto dispiacere, siamo dovuti

ritornare all'Hotel . Arrivati, anche se

molto stanchi della giornata, abbiamo preparato le valigie per tornare l‟indomani

a casa. La mattina siamo partiti alla volta di San Giovanni Rotondo, dove,

malgrado il tempo che non era dei più favorevoli, abbiamo potuto visitare la

Basilica, la chiesa vecchia ed il convento in cui visse in preghiera ed umiltà San

Pio da Pietralcina. La nostra seconda ed ultima tappa è stata Monte Sant'Angelo,

un paesino arroccato sulle montagne foggiane, dove abbiamo potuto ammirare

un castello medievale ed una bellissima chiesa in tufo. In questo paese ab-

biamo anche acquistato souvenir e prodotti tipici pugliesi tra cui le orecchiette, i tarallucci, i biscotti nonché il

pane che a sso mig l i a a una ruo ta d i car re t to . Al l e d ue d i no t t e d i g io rno 25 ap r i l e 2009 , s f in i t i ma

co nten t i s i amo ar r iva t i a Fiumefreddo. Quest‟esperienza, oltre a permetterci di conoscerci meglio tra di noi e

stare insieme, anche in un ambiente diverso da quello scolastico, ci ha dato l‟opportunità di incontrare nuove per-

sone con saperi e idee diverse e questo confronto ci ha arricchito a livello sia culturale sia umano .

Le classi seconde

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PAGINA 12 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

LA VOCE DEI GENITORI

E DEL TERRITORIO

La manifestazione organizzata dal 20 al 24 aprile 2009

dall‟ANAPIE ha inteso promuovere, come ogni anno da

ben sette anni, un incontro ed uno scambio culturale e di

esperienze tra studenti, docenti, genitori e Dirigenti delle

varie scuole primarie e secondarie di primo e secondo gra-

do italiane ed estere. Alcuni genitori siamo partiti insieme

ai nostri ragazzi giorno 22 aprile per presenziare alla confe-

renza sul giornalismo scolastico e sui video; durante questa

conferenza si è svolta anche la cerimonia di premiazione

dei giornali scolastici tra cui School News realizzato lo

scorso anno dal “nostro” Istituto. Siamo stati molto conten-

ti del risultato conseguito dai nostri giovani, visto il posi-

zionamento al quarto posto sulla linea internazionale. Ab-

biamo assistito all‟evento scattando numerose fotografie, felici anche per la partecipazione diretta della nostra Preside che ci ha

ben rappresentati al tavolo della conferenza europea. Inoltre, abbiamo anche potuto toccare con mano come sono seguiti i nostri

ragazzi dal corpo docente, tra cui la referente del progetto di giornalismo. Siamo rimasti particolarmente colpiti anche dalla se-

rietà e dalla disciplina con cui i nostri ragazzi hanno vissuto la manifestazio-

ne. A nostro avviso quindi l‟esperienza è stata molto gratificante dal punto di

vista culturale, poiché abbiamo potuto osservare come i nostri ragazzi siano

ben preparati e organizzati all‟interno della scuola che frequentano per es-

serne rappresentanza all‟esterno. Giorno 24 aprile, prima di ripartire per

Fiumefreddo, abbiamo anche potuto visitare San Giovanni Rotondo, la Basi-

lica dedicata a San Pio e la cripta del Santo, dove abbiamo visto il corpo an-

cora esposto ai fedeli per la preghiera; abbiamo visitato anche Monte

Sant‟Angelo, dove purtroppo il tempo non è stato favorevole, in quanto la

pioggia ed il maltempo ci hanno perseguitati. Dobbiamo dire che

l‟organizzazione del viaggio per la premiazione dei nostri ragazzi è stata

seguita con molta cura, nonostante qualche disservizio provocato

dall‟ANAPIE; forse a qualcuno tra noi genitori presenti sarebbe piaciuto

anche avere un‟ opportunità per dare il proprio parere sui temi proposti du-

rante la Conferenza. Pertanto, a nostro avviso, questa idea di dare spazio sul

giornalino d‟Istituto anche ai genitori e ad eventuali “altre voci sul territorio”

è davvero buona, noi vorremmo che la pagina a nostra disposizione

s‟intitolasse proprio “La voce dei genitori e del territorio”. Riteniamo, infatti, che i nostri ragazzi nel vedere anche le famiglie

più partecipi e coinvolte nel rapporto con la scuola possano trarne beneficio…. Che dire quindi: “Ben vengano le manifestazioni

come quelle di San Nicandro perché tutto è cultura”.

Signor Giuseppe Torrisi ( papà di Leonardo Torrisi 2ªE )

Signora Raciti Maria ( mamma di Agata Crimi 2ªB )

Signora Elena Lo Giudice ( mamma di Salvo Di Bella 2ªE )

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PAGINA 13 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

L‟organizzazione del 7° Festival Internazionale della Scuola da parte

dell‟ANAPIE a San Nicandro Garganico non mi ha soddisfatto, la

scelta dell‟albergo fatta dall‟Associazione è stata inadeguata, scarsa

la qualità dei servizi e inoltre non ho ritrovato quel rispetto per

l‟ambiente di cui l‟ANAPIE si fa portavoce. Avendo fatto il viaggio

in macchina con mia moglie e Chiara, parallelamente al viaggio che

tutti i ragazzi, i genitori e i docenti hanno fatto in autobus, mi sono

soffermato

secondo i

miei pro-

grammi a

San Gio-

vanni Ro-

tondo e

Lecce, qui ho scoperto uno splendido Barocco, particolarmente interes-

sante in ogni sua espressione, credo siano queste le realtà che andreb-

bero attenzionate più di altre.

Signori Gambacorta Salvatore e Concetta

( genitori di Chiara Gambacorta 2°E)

Accompagnare mia sorella Rita durante il viaggio a San

Nicandro Garganico (FG) in occasione del 7° Festival Interna-

zionale della Scuola 2009 è stata un‟esperienza molto piacevole,

lei lo desiderava tanto ed anche a me faceva piacere condividere

con lei questo momento importante. Certo i suoi compagni ri-

spetto a me sono piccoli adolescenti ma sono stata bene insieme

a loro, anche se per poco tempo sono riusciti a far riemergere “il

fanciullino” che ciascuno ha dentro sé. Partecipare alla cerimo-

nia di premiazione dei ragazzi dell‟Istituto Comprensivo “G.

Verga” per la sezione giornali è stato motivo di orgoglio e arric-

chimento culturale tanto per mia sorella quanto per me e ritengo

che anche i normali imprevisti, prontamente superati, siano stati

occasione per maturare, infatti, è inevitabile che viaggiando ci si

confronti con uno stile di vita diverso dal nostro quotidiano,

adattarsi un pò significa anche crescere.

Tiziana Gambino

(sorella di Rita Gambino 2°E )

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PAGINA 14 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

ALLA SCOPERTA DI CATANIA

Giorno 29 Aprile noi alunni delle classi prime, in una soleggiata

mattina ci siamo riuniti in piazza xxv Aprile per recarci con il pul-

lman a Catania per visitare la città e alcuni monumenti storici. Ap-

pena arrivati ci siamo incamminati verso la villa e lì abbiamo incon-

trato la guida, che ci ha spiegato che prima della 2° guerra mondiale

la villa era completamente sommersa dall‟acqua e ancora oggi sono

visibili degli archi che servivano a far passare i mezzi di trasporto.

Oltrepassati questi archi ci siamo fermati davanti ad un negozio

dove vendevano i “pupi siciliani” che al tempo della 2° guerra mon-

diale i siciliani manovravano e allestendo molti spettacoli; ciò spie-

ga perché i siciliani ancora oggi gesticolano molto. Poco dopo sia-

mo entrati in una porticina, non sapevamo cosa ci fosse dentro ma

salendo le scale ci siamo trovati davanti al bellissimo fercolo di

sant‟Agata. Prima il fercolo era in legno, dopo il XV secolo fu rico-

struito dai fratelli Ferri in argento con decorazioni in oro ma dopo la 2° guerra mondiale fu distrutto e furono venduti la metà dei

tesori di sant‟Agata per restaurarlo. La guida ci ha inoltre raccontato che la corona che indossa sant‟Agata fu donata da Riccardo

Cuor di Leone perché lei gli salvò la vita.Dopo la visita al fercolo ci siamo recati alla

Cattedrale, appena entrati siamo rimasti a bocca aperta, era immensa! La guida ci ha

portati in sacrestia e lì abbiamo visto un enorme quadro che rappresentava la colata

lavica del 1669, che dopo sei settimane raggiunse Catania costringendo il clero a

scappare con le barche e dirigersi altrove, come si vede nel dipinto. Questa colata

cambiò anche il nome di alcuni paesi come Belpasso che prima si chiamava Malpas-

so. All‟interno della chiesa si trovava anche il corpo del cardinale Giuseppe Benedet-

to Dusmet. Dopo siamo andati all‟Anfiteatro Romano pieno di piccoli passaggi che

una volta percorrevano gli animali feroci che dovevano combattere contro i gladiato-

ri. Una delle cose più interessanti è stata la visita ad

una chiesa in via Crociferi, che era stata donata dai

francescani dopo il terremoto. La chiesa non era

grande ne‟ lussuosa, ma dentro vi si trovavano le

candelore; ora a Catania ne rimangono solo 11, ma

sono bellissime e ognuna rappresenta una categoria

di commercianti, la più grande è quella dei macellai

pensate che pesa 2200 kg e come tutte le altre è in

stile barocco. Al centro delle candelora si trovano

raffigurati i passi del martirio di sant‟Agata. Prose-

guendo il giro in questa chiesa abbiamo osservato la

fornace dove venne bruciata sant‟Agata. Arrivata

l‟ora di pranzo ci siamo recati al Mc Donald‟s e dopo aver mangiato ci siamo recati alla Riviera

dei Ciclopi. In conclusione della giornata siamo tornati a casa. Questa gita è stata interessantissi-

ma ed istruttiva , non credevamo che Catania fosse così ricca artisticamente ed abbiamo impa-

rato tante cose nuove che prima non conoscevamo.

Giulia Curcuruto

Giorgia Viali

1ªE

UNA FANTASTICA GITA A SIRACUSA

Giorno 30 Aprile 2009, la nostra classe, insieme a tutte le altre

seconde dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga” ha partecipato

alla visita guidata a Siracusa. Siamo partiti alle 8:00 circa e arri-

vati a Siracusa alle 10:30, dopo una breve pausa in un autogrill

per consumare la colazione. Alle 10:45 ci siamo incontrati con

la guida che ci ha accompagnato a visitare le Catacombe di San

Giovanni,importante attrazione turistica di Siracusa. Siracusa è

stato il centro di vita cristiana tra i più antichi e importanti della

Sicilia;si narra che San Paolo predicò per tanto tempo a Siracu-

sa. Sicuramente si può notare la ricchezza e la vastità dei com-

plessi catacombali siracusani che hanno un‟importanza minore

rispetto a quelli di Roma. Queste catacombe testimoniano la

notevole importanza della comunità cristiana in Sicilia.

Finita la visita alle Catacombe di San Giovanni siamo anda-

ti a visitare il santuario della Madonnina delle Lacrime, situata

di fronte. Il santuario è alto 102 metri e per i fedeli è segno di

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PAGINA 15 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

profonda pietà e adorazione;ricorda il

miracoloso evento avvenuto nel 1953

in un‟umile abitazione situata in via

degli Orti,dove un capezzale in gesso

raffigurante la Vergine Maria versò

lacrime umane; questo fenomeno

attirò molte persone prima della Sici-

lia poi dell‟Italia che videro con i

propri occhi,toccarono con le proprie

mani e assaggiarono la salsedine di

quelle lacrime. A tal proposito la

nostra insegnante di lettere ci ha rac-

contato che sua nonna, da anni para-

lizzata, portata a Siracusa di fronte al

quadro della Madonna,quando ritornò

a casa riuscì ad alzarsi da sola e a fare pochi passi ,cosa che prima non ne era possibile, tanto

che nel paesino dove viveva,tutti gridarono al miracolo. Finita la visita al Santuario ci siamo avviati verso il lungo mare di Orti-

gia dove abbiamo pranzato, dopo siamo andati a vedere la Fonte Aretusa , una sorgente di acqua dolce che sgorga da una grotta

a pochi metri dal mare. Questa fonte fu cantata da molti poeti affascinati dalla leggenda di Aretusa e dalla bellezza del luogo,

proprio qui ci aspettava un‟altra guida, che ci ha fatto visitare il Duomo di Ortigia,ci ha spiegato che la facciata è di stile baroc-

co,mentre l‟interno è di stile gotico. Infine siamo andati al Parco Archeologico della Neapolis (dal greco “nuova città”)che ospita

la maggior parte dei monumenti classici della Siracusa greco-romana. Ab-

biamo visto il Teatro Greco, che è il più

grande teatro della Sicilia ed uno dei

maggiori dell‟intero mondo greco. Si

incontrano delle Latomie,tra cui la più

interessante la Latomia del Paradi-

so ,attraverso cui si giunge alla più fa-

mosa delle grotte di questo parco:quella

detta “Orecchio di Dionisio”. Proprio

qui i nostri professori ci hanno lasciato

“liberi di sfogarci”tutti abbiamo gridato

a più non posso, tanto che alcuni turisti

stranieri che si trovavano nelle vicinan-

ze si sono subito allontanati. All‟uscita

del parco ci siamo avviati verso i pul-

lman che ci hanno riportati a ca-

sa,eravamo tutti stanchi ma felici di aver trascorso una bella giornata .

Alunni 2ªB

AL PARCO DELL’ ETNA

Il 30 aprile ci siamo recati, noi alunni di

quarta e quinta del plesso di Gona, con molto

entusiasmo, al parco dell‟ Etna. Le guide, Vio-

letta e Fabio, lungo il tragitto sul pullman, ci

hanno spiegato che in montagna si trovano i

funghi, vegetali che non si producono il cibo

da sé e che per questo vengono definiti

“eterotrofi”, e anche dei licheni, piante formate

da un‟alga e un fungo che insieme si aiutano a

vicenda, cioè vivono in simbiosi. Arrivati al

Rifugio Citelli, abbiamo fatto merenda e poi, a

piedi, ci siamo diretti verso un sentiero dentro

il parco dove il silenzio e la pace erano pre-

dominanti. La nostra gioia sarebbe stata quella

di vedere degli animali, ma abbiamo visto solo

insetti e le impronte di una volpe, però abbia-

mo notato le bellezze di diverse piante come i

pini, le betulle, le ginestre dell‟Etna e gli

spinosanti. I primi hanno le foglie aghiformi

ed una struttura a forma di cono; le betulle

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PAGINA 16 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

hanno la corteccia bianca, liscia che, strappata, sembra carta riciclata. Di

questo albero ne esistono due tipi: la “Betula aetnensis”, che è quella

dell‟Etna, e la betulla alba, che è possibile trovare soprattutto in Finlandia.

Le ginestre, esteticamente non erano molto belle, ma quando fioriranno sa-

ranno una meraviglia!Gli spinosanti hanno le foglie secche durissime e pun-

genti e sono di grande aiuto per il trattenimento del terreno. Hanno questo

nome perché con esse è stata fatta la corona a Gesù. Essa forma dei

“cuscini” sul terreno e come tutte le piante qui elencate, fiorisce a luglio,

con il caldo. Durante il nostro percorso in mezzo alla natura abbiamo potuto

ammirare i monti Sartorius. Questo nome è stato dato loro in ricordo di Sar-

torius, un barone che ha disegnato la mappa dell‟Etna più precisa, ora con-

servata in una biblioteca. Questi monti si sono formati con i detriti accumu-

lati dalle eruzioni che si sono susseguite e proprio per questo la vegetazione

stenta a crescere a causa della scivolosità dei loro fianchi. Camminando

lungo il percorso non era insolito trovare i tronchi delle betulle cadute, bu-

cati da larve ghiotte di legno, da funghi e da picchi in cerca di insetti. Ma ciò che predominava ai nostri occhi erano i lunghi

“bracci” di lava solidificata, ricchi di piccoli buchi creati dai gas emanati durante le eruzioni. Finito il percorso, ci siamo diretti

ad osservare il torrente Quarant‟ore, denominato così perché le acque

scorrono sul suo letto per appena due giorni l‟anno. Successivamente

abbiamo pranzato, giocato e ci siamo riposati al centro visite “Net” di

Fornazzo. Fabio ha tenuto per noi, all‟interno di un‟aula, una lezione

molto interessante sugli animali che popolano la nostra montagna.

Dentro la stanza ce n‟erano alcuni imbalsamati. Fabio ci ha rassicura-

to che essi non sono stati uccisi apposta, ma sono stati trovati morti

all‟interno del parco. Dopo aver lasciato Fornazzo e le nostre ecce-

zionali guide, tutti noi alunni pensavamo di andare a casa, invece le

nostre insegnanti ci hanno portato a Zafferana a visitare un‟azienda

dove si produce il miele e altri derivati del lavoro delle api. Lì abbia-

mo potuto osservare il procedimento per togliere il miele dalle cellet-

te (dove è contenuto) e poi abbiamo comprato il miele di diversi fiori

e con aggiunta di fragole, nocciole, pistacchio o frutti di bosco. Sia-

mo stati felici di aver scoperto tutte queste cose interessantissime, ma

soprattutto di aver ammirato le bellezze naturali della nostra terra.

Giovanni Selgi

Classe 4ª GONA

UNA SIMPATICA GITA

A MODICA

4 maggio 2009: giorno tanto atteso da

noi ragazzi di terza. Finalmente la

gita di fine anno ! Si parte per andare a

visitare le città di Modica e Ragusa

Ibla. Alle 7,45 la partenza da Fiume-

freddo; dopo circa due ore di viaggio

siamo arrivati a Modica, dove ci atten-

deva una guida turistica per farci ap-

prezzare meglio i monumenti del luogo.

Certo noi ragazzi eravamo entusiasti di

conoscere nuove cose. Per prima abbia-

mo visitato la “città del cioccolato”,

cioè Modica, detta anche la “Venezia

del sud” perché una volta attraversata da

due fiumi a carattere torrentizio che ad

un certo punto si ricongiungevano: in-

fatti ancora oggi si può notare ciò

all‟altezza del palazzo comunale, dove

le due arterie principali formano una

ipsilon. La città si distingue in Modica

Alta e Modica Bassa.

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 17

Modica Alta è arroccata su un colle in forte pendenza, con strade ed edifici

disposti a gradinate. In questa parte della città vi sono i resti di un antico ca-

stello, in parte ristrutturato, e la settecentesca splendida Chiesa Madre dedicata

a S. Giorgio, costruita su una preesistente chiesa del XII secolo. Percorrendo i

vicoli verso Modica Bassa abbiamo visto la casa dove visse e abitò il poeta

modicano Salvatore Quasimodo. In questa parte della città abbiamo visitato la

Chiesa di Santa Maria di Betlemme e quella di San Pietro dallo splendido pro-

spetto architettonico. C‟è da dire che il terri-

bile e disastroso terremoto dell‟11 gennaio

1693, oltre a devastare buona parte della

Sicilia Orientale, distrusse gran parte

dell‟abitato di Modica e ne ridusse in modo

determinante il prestigio. Quindi abbiamo

comprato il cioccolato modicano e poi siamo andati a pranzare, ospitati da una Scuola Media.

Nel pomeriggio ci siamo recati a Ragusa Ibla. La città si trova in una zona pianeggiante che

favorisce la coltivazione di cereali, ortaggi, olivi e viti. Ragusa è importante per il suo centro

storico, dove abbiamo potuto ammirare il Giardino Ibleo che domina la città e luogo di ritrovo

una volta e ancora oggi degli abitanti della città, ricchi e poveri, all‟interno del quale vi sono

due importanti ed antiche chiese. Notevole è il centro storico di Ibla e le opere architettoniche

di stile barocco: il Duomo di San Giorgio, opera dell‟architetto Rosario Gagliardi, ultimato nel

1775 e che si erge alla sommità di una scalinata, con torre centrale e cupola del 1820; la chiesa

di San Giuseppe, del 1590, con facciata barocca e interno a pianta ellittica. Infine abbiamo consumato un buon gelato e verso le

18,30 siamo partiti per far ritorno a casa. Di questa giornata non dimenticheremo niente, è stata un’esperienza che ha arricchito

tanto il nostro bagaglio culturale.

Bonaventura Carmela

Grasso Cristina

3ªC

LA LAVORAZIONE DEL PAPIRO

Giorno 4 maggio siamo andati a visitare la riserva del fiume Fiumefreddo, la guida ci ha parlato di

alcune piante caratteristiche di questo ambiente, noi siamo rimasti molto affascinati nel sentirci

raccontare la storia del Papiro così abbiamo deciso di conoscere meglio questa pianta. Il papiro

“Cyperus papirus” è una pianta originaria dell‟Africa nord-orientale, può raggiungere l‟altezza di

2 o 3 metri, nel suo habitat naturale raggiunge anche i 5/6 metri. E’ una pianta nota sin dall’ anti-

chità, il fusto, a sezione triangolare, è liscio, di colore verde scuro all‟esterno e bianco all‟ interno;

non ha foglie ma delle grandi infiorescenze ombrelliformi, in Sicilia è stato introdotto grazie agli

arabi. Cresce solamente nella zona di Siracusa, lungo il fiume Ciane, e nel nostro paese; non si

sviluppa facilmente in altre regioni poiché ha bisogno di un clima mite, di una temperatura non

inferiore ai 15 gradi centigradi, e di un terreno morbido. Bisogna ricordare che da noi nasce spon-

taneamente solo vicino al fiume “Fiumefreddo” dove l‟acqua è fredda, pulitissima e limpida. Il

signor Patanè è un nostro compaesano che nel 1989 andò con alcuni suoi amici nella riserva e vi

scoprì un mondo di fiaba dove la natura, solo a guar-

darla, lasciava incantati… fu colpito da una pianta speciale: il papiro. Così egli,

dopo qualche anno, iniziò a lavorarla con passione. Pian piano scoprì anche le tec-

niche per produrre quadri e abbellire questa “carta” con i colori più svariati e, so-

prattutto, indelebili in modo che non sparissero più, molti dipinti su carta papiro ne

danno testimonianza, infatti risalgono a centinaia di anni fa, possono resistere a

lungo solo se sono ben conservati e non esposti al sole!. Nel mese di maggio ab-

biamo organizzato alcuni incontri con il signor Michele Patanè che ci ha spiegato

le tecniche di lavorazione per ottenere un foglio di carta con il Papiro. La prepara-

zione può sembrare complessa ma in realtà è molto semplice: abbiamo avuto modo

di sperimentare una tecnica ideata dagli Egizi. Bisogna scegliere i fusti più grandi,

tagliarli della lunghezza che si preferisce e togliere la parte esterna con una lama sottile. Dopo, si taglia la polpa a strisce che

vengono sovrapposte alternando strati di fibre disposte orizzontalmente ad altri disposti verticalmente. Subito dopo queste si

poggiano fra due teli di cotone bianco e si tamponano delicatamente con un martello di gomma; il tutto viene posto dentro una

pressa. Dopo alcuni minuti si toglie il foglio di “carta papiro” e si sostituisce il telo di cotone per eliminare l„ umidità e l‟ acqua.

Si ripete questo procedimento svariate volte fin quando non si viene a formare un foglio bianco e sottile , si lascia asciugare ed

ecco che il papiro è pronto per essere decorato. Si deve avere cura di una pianta così preziosa poiché abbiamo il grande privile-

gio di averla nella nostra terra!!!

Classe 2ª B

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PAGINA 18 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

MESSINA E…

DINTORNI

Il 6 maggio, noi alunni di classe secon-

da del plesso di Gona, ci siamo recati a

Messina per una gita di istruzione. Arri-

vati nella città siamo andati a visitare

l‟acquario comunale, dove c‟erano dei

pesci bellissimi e molto colorati. Dopo

abbiamo visto la fontana del re Nettuno

e abbiamo fatto delle foto. A mezzo-

giorno in punto abbiamo osservato l‟orologio meccanico del duomo di Messi-

na: è stato molto bello vedere le statue e gli animali che si muovevano. Per il

pranzo siamo andati in una scuola molto grande. Nel pomeriggio abbiamo visi-

tato il lago di Ganzirri dove si allevano le cozze. Dopo aver gustato un bel gelato, siamo partiti per ritornare a casa. Eravamo

molto stanchi, ma felici della giornata trascorsa.

Aurora Vecchio Classe 2ª GONA

OSSERVO E

SCOPRO IL FIUME

ALCANTARA

Giorno 8 maggio 2009 io e la

mia classe, con il pulmino, siamo

andati al fiume Alcantara. È stata

un‟esperienza indimenticabile

perché abbiamo visto uno dei

fiumi più importanti della Sicilia.

Violetta, la nostra guida, ci ha

spiegato che esso nasce dai mon-

ti Nebrodi, vicino ad un paesino

che si chiama Floresta; inoltre ci ha detto che le acque del fiume sono molto fred-

de e limpide e sono popolate da una ricca varietà di flora e fauna acquatiche.

Abbiamo osservato la vegetazione presente sulle rive del fiume che comprende

alberi di pioppi tremoli, platani orientali, fichi e tamerici. Abbiamo poi prosegui-

to la visita guidata fino a Giardini per vedere la foce del fiume. Non avevo mai

visto una foce a delta così da vicino! Proprio alla foce abbiamo visto un “ biac-

co” che tranquillamente strisciava sulle rive del fiume. Violetta ci ha detto che è

raro vedere tale serpente. Poi siamo saliti sul pulmino e siamo tornati a scuola,

soddisfatti per l‟esperienza trascorsa.

Erika Paternicò Classe 3ª GONA

UNA LEZIONE DIVERSA

Giorno 11 maggio, siamo andati in gita d‟istruzione a Fornazzo, in località Pietra

Cannone, posta alle falde dell‟Etna. Alunni ed insegnanti siamo partiti da Fiume-

freddo con il pullman. Strada facendo abbiamo preso a bordo le due guide, Violet-

ta e Valentina. Così il nostro viaggio è proseguito verso i boschi etnei. Giunti sul

posto Violetta ci ha spiegato che tutto quel territorio fa parte del Parco dell‟Etna,

un‟area naturale protetta, fra le più importanti d‟Italia. Dopo essere scesi dal pul-

lman e aver fatto colazione a sacco, ci siamo recati a visitare un castagneto. Gli

alberi di castagno erano piantati in fila, tutti della stessa altezza e con poche foglie

verdi appena spuntate. Valentina ci ha spiegato cha l‟uomo pianta e coltiva questi castagni e dopo ne utilizza il legno da essi

ricavato per costruire i mobili o per bruciarlo dentro ai camini. Sul tronco di alcuni alberi, in basso e all‟ombra, c‟era il muschio

verde e morbido. Sulle rocce di pietra lavica abbiamo visto delle macchie grigie e dure. Valentina ci ha detto che non sono

macchie di sporco, ma sono dei licheni, cioè piccole piante parassite primitive. Appena usciti dal castagneto, ci siamo avviati

lungo un sentiero. Sul lato destro abbiamo visto i rovi mentre sul lato sinistro le ortiche e la felce. Non abbiamo invece visto

nessun animaletto perché penso si sono nascosti appena siamo arrivati. Purtroppo si è fatto tardi e siamo dovuti ritornare in

strada a prendere il pullman che ci ha riportati a scuola. È stata una bella esperienza.

Pierangelo Musumeci CASTELLO

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 19

Giorno 15 maggio 2009 noi alunni dell‟istituto “G. Verga” ci

siamo recati al cine teatro Macherione per assistere alla rappre-

sentazione teatrale della commedia “„U Paraninfu” interpretata

dalla compagnia teatrale Luigi De Maria. In classe avevamo

cercato notizie sulla figura del paraninfo e abbiamo capito che è

un uomo che combina un matrimonio tra due persone. Il prota-

gonista della commedia è Don Pasquale che doveva combinare

un matrimonio molto importante, doveva far sposare un tenente

e un professore con due sorelle molto ricche ma anche molto

brutte. Don Pasquale imbroglia le due sorelle dicendo loro che

sarebbero venuti due uomini per controllare i danni provocati

dal terremoto, e così loro per ricevere più soldi e impietosirli si

vestono di stracci e diventano ancora più brutte. Il professore e

il tenente si arrabbiano con Don Pasquale e molte persone protestano contro di lui. Ma alla fine per fortuna si risolve tutto: il

paraninfo decide di trasferirsi in America e sulla sua porta avrebbe affis-

so un cartello con su scritto “ Qui giace momentaneamente il più grande

paraninfo siciliano”. La visione di questa commedia per noi è stata inte-

ressante perché abbiamo conosciuto un personaggio che in Sicilia in pas-

sato è stato molto importante, e questo spettacolo inoltre ci è piaciuto

particolarmente perché era in siciliano e molte espressioni anche se

grammaticalmente scorrette facevano proprio ridere. Inoltre gli attori

stessi ci hanno spiegato che loro non recitano per soldi ma per passione e

la loro compagnia è aperta a tutti coloro che vogliono coltivare la passio-

ne per il teatro e condividerla con gli altri.

Viali Giorgia e Curcuruto Giulia 1ªE

PER UNA SCUOLA SICURA

Il nostro Istituto Comprensivo ha aderito alla “1ª Settimana della cultura antisismica. Soluzioni innovative di protezione sismica

nella costruzioni”, su proposta dell‟Istituto Tecnico per Geometri “N. Colajanni” di Riposto. Giorno 18 maggio 2009 ventisette

alunni delle terze classi ci siamo recati presso l‟Istituto Tecnico per Geometri di Riposto per partecipare ad un laboratorio per

conoscere ed essere informati su come prevenire i disastri causati dai terremoti. Siamo stati accolti da un professore che ci ha

illustrato alcuni metodi innovativi sperimentati insieme all‟ENEA per evitare danni alle costruzioni. Alcune di queste soluzioni

sono gli isolatori, cioè dei sostegni posti alla base degli edifici che permettono di attutire e resistere alle scosse; un altro metodo

efficace è quello di rafforzare i pilastri delle costruzioni con delle fascette di acciaio; inoltre abbiamo saputo dell‟esistenza di

nuovi materiali, come il polietilene, che garantisce maggiore resistenza ai movimenti provocati dalle scosse. Riteniamo che que-

sta ulteriore esperienza propostaci dalla nostra scuola sia stata molto utile ed interessante, poiché siamo venuti a conoscenza di

metodi a noi prima sconosciuti e dei quali faremo sicuramente tesoro nel nostro futuro di cittadini.

Lombardo Simone e Trovato Giuseppe 3ªD

GIOCHI DELLA GIOVENTU’

Lunedì 18 maggio 2009 alcune classi della nostra scuola, la 1ªF, la 2ª F e

la 3ªA, hanno partecipato alla fase finale della terza edizione dei “Giochi

della Gioventù. La mattina ci siamo svegliati molto presto perché il radu-

no davanti la scuola era previsto per le 6 e 45 e finalmente, dopo avere

aspettato qualche compagno ritardatario, siamo partiti con molto entusia-

smo. Verso le 9 siamo arrivati al CUS di Catania, il campo di atletica in

cui si svolgono le gare e ai nostri occhi è apparso molto grande e attrezza-

to. Appena arrivati, gli organizzatori ci hanno dato delle bottigliette

d‟acqua e ci hanno fatto accomodare sulle tribune, in attesa del nostro

turno. Le gare sono state precedute da una cerimonia molto suggestiva,

tutti noi alunni abbiamo sfilato preceduti da un cartello su cui c‟era scritto

il nome della scuola di appartenenza; dopo la sfilata è stata accesa una

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PAGINA 20 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

simile e quella olimpica e tutti insieme abbiamo

cantato in coro l‟inno di Mameli. Finalmente sono

cominciati i giochi, a cui partecipavano ben trenta-

cinque scuole della provincia di Catania suddivise

in due gruppi e il nostro istituto è capitato nel se-

condo gruppo. Le gare di atletica leggera previste

erano il salto in lungo, la corsa ad ostacoli ed il

lancio della palla. Successivamente sono stati orga-

nizzati dei giochi di squadra, per le prime classi la

“palla flipper”, per le seconde il calcio e per le terze

il basket. Alla fine tutti gli atleti partecipanti siamo

stati premiati con una medaglia e siamo ripartiti

stanchi e abbronzati, dopo avere trascorso un‟intera

mattinata sotto il sole! Quest‟esperienza è stata

molto bella, ci ha permesso di conoscere nuove persone e di divertirci e speriamo che anche l‟anno prossimo riusciremo a quali-

ficarci e partecipare alla quarta edizione dei “Giochi della gioventù”.

Classe 1ª F

SCOLARESCA IN LIBRERIA

Giorno 19 maggio 2009, noi alunni della classe seconda di Castello siamo andati,

accompagnati dalle nostre insegnanti, a Catania in treno e abbiamo visitato una

libreria predisposta su quattro piani. La proprietaria ci ha fatto un racconto breve

sulla nascita del libro e ci ha spiegato come si organizza una libreria. I libri erano

tantissimi e tutti colorati di rosso, di

verde, di giallo…grandi e piccoli.

Tutti noi abbiamo comprato un pic-

colo libro per bambini e avremmo

voluto comprarne tanti altri. Dopo

aver girato i tre piani stracolmi di

libri, siamo saliti al quarto piano

dove c‟era una galleria d‟arte molto

bella e in questa sala abbiamo fatto colazione. Infine siamo ritornati sul treno che

ci ha portati alla stazione di Fiumefreddo, dove ci aspettavano i nostri genitori. È

stata proprio una bella esperienza!

Classe 2ª CASTELLO

VISITA ALLA RISERVA NATURALE DEL FIUME FIUMEFREDDO

Giorno 27 maggio 2009, insieme alle nostre maestre, siamo andati a visitare la Riserva Naturale del fiume Fiumefreddo. Appena

arrivati, siamo stati ben accolti dalla guida che subito ci ha fatto accomodare all‟interno di un vecchio casolare, che in passato

era un mulino. Lì ci ha spiegato alcune caratteristiche del fiume che scorre all‟interno di questa Riserva Naturale, ci ha parlato

delle quadare, della flora e della fauna tipiche di questo ambiente. Subito dopo è iniziata l‟escursione. Lungo il sentiero si senti-

va il cinguettio degli uccellini, si respirava aria pulita e si potevano ammirare tutti i colori della natura. La guida, durante il per-

corso, ci ha spiegato le caratteristiche di alcune piante della Riserva, descrivendo in particolare quelle del ranuncolo a pennello,

del papiro, dell‟equiseto e del giaggiolo. Inoltre si potevano

osservare ortiche, cannucce di palude e la menta selvatica che

emanava un odore penetrante.

Nei pressi delle Quadare abbia-

mo ammirato gli alti alberi di

pioppo bianco, mentre, purtrop-

po, non siamo riusciti a vedere le

gallinelle d‟acqua che vivono nel

fiume, e altri tipi di uccelli come

l‟airone, la cinciallegra, la gazza

ed il merlo. È stata sicuramente

un‟esperienza meravigliosa che

ci piacerebbe ripetere.

Raffaele Sicali

Ludovica Trefiletti

Classe 3ª CASTELLO

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 21

NON C’È PACE SENZA

INTEGRAZIONE

Manca la relazione

se non c’è pace e integrazione,

tanti stranieri

sfruttati non solo nei cantieri,

un coro di solisti

con tante facce tristi,

dall’altra parte non ti girare

quando una mano potresti dare,

hanno bisogno di te

quando la pace non c’è

Sara Melegari

3°A

LA LEGGENDA DEI NUMERI PRIMI

Tanto tempo fa i numeri facevano parte di un'unica grande famiglia che viveva in un

immenso castello. Un giorno alcuni di essi decisero di vivere da soli, perché erano

stufi di ricevere ordini dagli altri numeri; questi si vollero chiamare dispari,

quelli che rimasero nel castello, pari. I numeri dispari comprarono un altro grande

castello, dove andare ad abitare. Dopo quello che era successo, tra i numeri pari e quelli

dispari regnava una profonda inimicizia. I numeri dispari erano molto più astuti dei pari

ed escogitarono un piano per rendere più deboli gli avversari: bisognava rapire il capo-

stipite della famiglia rivale, ma solo alcuni numeri dispari potevano, i più forti, i mi-

gliori, i più furbi, cioè quelli che non avevano bisogno di altri divisori oltre a loro

stessi e all‟uno, altrimenti il piano non avrebbe funzionato. Durante la notte questi

numeri dispari entrarono attraverso le finestre nel castello avversario per rubare DUE.

La squadra contava i valorosi numeri 3.… 449.… 977 e così via. DUE venne bendato e imbavagliato. Per ritornare al castello dei

“dispari” era necessario attraversare un fitto bosco e per sicurezza la squadra all'andata aveva lasciato una corda per ritrovare il

sentiero. La corda era sparita. Tutti quanti girarono per il bosco per trovare l'uscita, ma da quel giorno non si seppe più nulla

di loro. Da quel momento tutti (pari e dispari) si resero conto che era meglio rappacificarsi e così fu. Ai numeri scomparsi che erano

unici per le loro qualità si scelse di dare un nome diverso: NUMERI PRIMI.

Santina D’Urso 1° A

LA MIA SCUOLA

Ogni mattina mi sveglio presto,

scendo dal letto, mi lavo e mi vesto.

Indosso le scarpe, esco in fretta e

a volte dimentico la carpetta!

Nella mia scuola ho molto da fare:

cantare, recitare, ma soprattutto imparare!

Spesso ho sonno ed è un sacrificio

entrare di corsa in quel grande edificio,

ma è indispensabile, devo studiare,

anche se-certo- preferirei continuare a sognare!

Le pareti della mia scuola sono scrostate,

molte cose andrebbero ristrutturate;

il luogo non è tra i più belli al momento

ma siccome è la mia scuola…mi accontento!!!

Vecchio Irene

2°A

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PAGINA 22 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

CAMBIARE SI PUO’

Per non dimenticare Ilaria Favara e Lucia

Messina, studiose universitarie della Facoltà

di Lingue e Letterature straniere di Catania,

scomparse a Parigi il 17.12.2001.

CAMBIARE SI PUO’

Erano le tre

di quella tragica notte.

Nel piccolo hotel

morirono quattro persone,

tra cui due giovani studentesse,

dell’amata Sicilia,

Ilaria e Lucia.

Eran partite per motivi di studio,

per passare in allegria

il fine settimana

con gli amici a Parigi,

ma a loro costò la vita.

Le fiamme si erano levate

dentro l’hotel

distruggendo tutte le cose

che incontravano,

risparmiando il sesto piano

dove c’erano le due sfortunate.

Quell’incendio doloso emanò

una nube di fumo

che asfissiò le due vite.

Quel maledetto piromane

fu incastrato nelle vicine vie.

Questo ricordo ancor

percuote i nostri cuori

e rimarrà per sempre.

Per questo noi giovani

non ci dobbiamo arrendere.

Uniamo le nostre forze,

lottiamo per una società

più sensibile e meno aggressiva.

Tutti insieme possiamo cambiare

tante vicende di questo mondo

che non va …

Da piccoli non si è così,

dopo lo si può diventare e noi

dobbiamo

perfezionare e correggere

la mente di questa società.

Ilaria e Lucia,

tutte e due insieme

vegliate su di noi:

ce la possiamo fare.

Cambiare si può!

Vincenzo Grancagnolo 3ªB

Tra i tanti concorsi a cui hanno partecipato gli alunni dell‟ Istituto Comprensivo

“G. Verga”,un riconoscimento è arrivato proprio allo scadere dell‟anno scolasti-

co. Nell‟ambito della settima edizione del premio artistico - letterario “Ilaria e

Lucia”, bandito dall‟I.C. “A. Manzoni” di Catania, volto a promuovere i princi-

pi della legalità e della solidarietà, l‟alunno Di Pasqua di terza B, che ha parte-

cipato elaborando un disegno raffigurante due donne, di diversa razza, in attesa

di un figlio, che vivono pacificamente in armonia, ha vinto il primo premio,

nella sezione dedicata alla scuola secondaria di primo grado.

"GAMBI, IL GAMBERETTO PRESUNTUOSO"

Tanto tempo fa negli abissi del Mar Mediterraneo viveva Gambi, un gamberetto amico di

tutti, ma un po‟ presuntuoso e molto ambizioso... Un giorno Gambi decise che voleva dimo-

strare a tutti i pesci di essere speciale, il più speciale fra tutti i gamberi di Gamberilandia, la

sua città. Pensa e ripensa a cosa potesse fare,dopo tanto tempo gli venne finalmente un'idea:

camminare diversamente dagli altri gamberi, magari in avanti,,, ”Sì- diceva fra sé e sé, tutto

contento- in fondo tutti camminano in avanti, quindi non sarà poi così difficile!! Mi immagi-

no quando diventerò famoso e sui gambigiornali sarà pubblicato in prima pagina un articolo

dal titolo "Gambi, il super gamberetto". E così Gambi iniziò subito gli allenamenti: ogni gior-

no ore ed ore senza sosta per almeno un mese, fin quando pensò che era arrivato il momento

di farsi vedere. Quella sera a cena radunò tutta la sua famiglia,composta da papà Gamberone,

mamma Gamberetta e la sua sorellina Gamberina, che rimasero a bocca aperta dallo stupore.

L'indomani mattina, a colazione, Gambi disse alla sua famiglia che voleva partire per far

vedere a tutti i gamberi delle regioni del mare il suo straordinario modo di camminare; la famiglia e tutti i gamberi suoi amici

non volevano che lui partisse ma Gambi era proprio deciso, non ascoltò nessuno e il pomeriggio, preparati i gambabagagli, partì

per andare lontano. Dopo giorni e giorni che vagava senza meta Gambi era stanco e affamato, perchè ovunque andasse tutti lo

trovavano ridicolo e lo cacciavano… Allora iniziò a ricordare tutti i bei momenti trascorsi da gambero “normale” a Gamberilan-

dia insieme a tutti i suoi amici…Pentito amaramente provò a tornare nella sua città, ma la strada era troppo lunga e lui non aveva

più le forze e così morì da solo in una caverna… Questa favola ci insegna che bisogna accettarsi per come si è e che si può esse-

re “speciali” anche senza provare a cambiare la propria natura, a rischio della propria vita.

Leotta Rosa Gloria

1ª B

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 23

NOI NOTE… SIAMO TUTTE

UGUALI !

Salve, sono RE junior, la mia famiglia è la più

prestigiosa del rigo pentagrammale. Noi, infatti,

occupiamo le più lussuose posizioni del quinto

rigo, il più alto. Siamo delle note acute, dal suono

molto puro e leggero. Mia mamma è LA, più bella

del SOL, per questo il RE, mio padre, l'ha voluta

come sposa. Noi note del quinto e del quarto rigo

abbiamo una bella faccia nera perfettamente ro-

tondeggiante ed una coda in posizione verticale.

Io ho la coda rivolta verso l'alto, come mio padre,

mentre mia madre ce l'ha rivolta verso il basso. I

miei genitori sono molto apprensivi, ed ogni mat-

tina, appena svegliato, mi fanno tutte le racco-

mandazioni possibili e immaginabili. La prima,

per loro la più importante, riguarda le altre note.

Mia mamma mi raccomanda continuamente di

non allontanarmi mai dai primi due righi, il nostro

e quello più in basso. Lei non vuole che raggiunga le ultime righe perché sostiene che, soprattutto i bambini, siano brutti, poveri,

ineducati, criminali, insomma non sono alla nostra altezza. Lei mi dice così, non perchè li conosca o li abbia mai visti con i suoi

occhi, ma perchè queste raccomandazioni gliele faceva sua madre e quindi sono passate di generazione in generazione. Così ieri

come tutte le mattine, ho fatto lezione di canto con il professor Mozart e poi sono andato a giocare a casa di MI con i miei amici

del quinto rigo. La sera sono tornato nella mia posizione e, dopo aver ricevu-

to la buonanotte dei miei genitori, mi sono addormentato. Sognavo di cadere

dal mio rigo e di precipitare in basso, sempre più in basso e poi.....AHI! Mi

svegliai di botto. Non era stato solo un sogno, ero caduto davvero ed ero

atterrato sulla temutissima ultima riga, la più bassa. Mi tremava la coda dalla

paura. Mi guardai un po' intorno, era ancora buio e non riuscivo a distinguere

quelle ombre, che davanti a me dormivano serene. Chissà quali orribili e

cattivi mostri mi avrebbero rapito e ucciso. Volevo tornare alla mia posizio-

ne! Mentre pensavo ad un piano per tornare da dove ero venuto, il sole con la

sua algida luce mattutina illuminò la nera linea sulla quale mi trovavo. Wow!

Lo scenario mi lasciò a bocca aperta: note uguali, identiche a quelle del quin-

to rigo.Tutte con quel bel faccione rotondeggiante e quella lunga coda verti-

cale verso l'alto o verso il basso. Mentre osservavo esterrefatto, un bambino

si avvicinò e mi chiese chi fossi e da dove venissi. Io gli raccontai tutta la

mia storia e soprattutto gli raccontai quello che si diceva di loro nei righi più

alti. Il bambino che si chiamava FA non si mostrò per niente sorpreso del

mio racconto. Mi disse che da sempre, da quando il professor Mozart aveva

iniziato a scrivere la canzone che noi componiamo, ci sono state delle discri-

minazioni da parte di quelli più ricchi e agiati verso quelli che, come loro,

erano nati nelle righe più basse, anche se in realtà siamo tutti uguali. L'unica

cosa che ci rende di-

versi è la posizione.

“Noi-mi spiegava FA con le lacrime agli occhi-non abbiamo colpa di esse-

re nati nelle righe più basse, non siamo criminali, siamo uguali a tutti voi,

eppure ci giudicate male e ci evitate. Ma solo perchè non ci conoscete.”

Promisi a FA che appena fossi ritornato nella mia posizione, avrei raccon-

tato tutto alle note della mia riga in modo tale da eliminare tutti i pregiudi-

zi che ci separavano. Insieme a FA costruii una specie di fionda gigante,

grazie alla quale ritornai a casa. Tutte le note erano preoccupate perché

non sapevano dove fossi finito. Così, dopo averli tranquillizzati, raccontai

loro tutto quello che avevo visto e sentito. Tutti, soprattutto gli adulti, si

sentirono in colpa per aver trasmesso ai figli dei pregiudizi assolutamente

infondati e si ripromisero di scendere nelle righe basse per fare amicizia

con tutte le altre note prima discriminate,perchè in realtà, siamo tutti ugua-

li!

Arianna Miano 3ªA

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PAGINA 24 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

AMBIENTE

Plants During a science lesson about plants, we have learned that the reign of plants in-

cludes the “multicellular autrofic organisms”, that is they can feed on in an autono-

mous way, producing what they need for their survival and changing the organic

substances into inorganic ones thanks to the “chlorophyll photosynthesis”. In a plant

we can distinguish: roots-trunk-branches-foliage-flowers-fruits. Plants are very im-

portant for the life of our planet and the human beings as they maintain the air fresh

and rich in oxygen. It‟s necessary to take care of the plants and avoid to destroy them

in the name of the progress and the welfare.

Bonaventura C. - Casella Alfio- Florio A.—Liberatore C. - Pepe G .- Russo

F. Scuderi V.- Squadrito .V- Zinno M. 1 ªC

NON AMAVO I BRUCHI - PARTE II

Il bruco che non amavo ha messo le ali! Credo proprio che abbia

fatto un bel lavoro per farsi amare tanto, è diventato una farfalla

stupenda. Sì, proprio così, a nostra insaputa il 2 maggio scorso,

alle ore 10.30 circa, è avvenuto il miracolo della natura tanto atte-

so: la crisalide improvvisamente si è schiusa e lentamente e magi-

camente è venuta fuori la nostra farfalla! Sicuramente è stato un

momento molto emozionante che abbiamo vissuto attraverso il

racconto della nostra maestra, la quale ha documentato

l‟avvenimento mediante foto e video. In questi mesi di attesa,

grazie alle ricerche fatte su internet, abbiamo scoperto che in real-

tà quello strano bruco, diventato crisalide, non era altro che la

larva del “Papilio Machaon” detto comunemente “macaone”,

“farfalla a coda di rondine” o “farfalla regina”. Con i miei com-

pagni ho scoperto che la nostra farfalla appartiene alla famiglia

delle Papilionidae tropicali che comprende le farfalle più belle e

più grandi oggi esistenti sulla terra,di cui solo nove specie sono

presenti in Italia. Ma negli ultimi decenni è diventata sempre più

rara a causa del mutamento dell‟habitat naturale e dell‟uso esage-

rato di pesticidi.. Il nome machaon è stato dato alla specie in ono-

re di Machaone, celebre medico della mitologia,figlio di Escula-

pio, dio della medicina. È diffusa in tutta Europa, nelle zone tem-

perate dell‟Asia e dell‟America settentrionale. Vive tanto in pia-

nura quanto in montagna e si riproduce generalmente due volte

l‟anno, tra aprile e maggio, tra luglio e agosto e a sud anche da

Con i suoi quasi otto centimetri di apertura alare mas-

sima, non è difficile incontrarla e notarla soprattutto

nelle campagne o in collina, dall‟inizio della prima-

vera (periodo in cui le crisalidi sfarfallano) fino ad

autunno inoltrato. Elegante e agile nel volo, è uno

degli lepidotteri diurni di maggiore dimensione facil-

mente riconoscibile per il

colore giallo delle ali con

venature nere. Le ali po-

steriori sono dotate di due

code che presso il margi-

ne esterno presentano una

fascia nera frastagliata

con macchie centrali blu e

una macchia rossa orlata

di rosa e azzurro. Questa,

in sintesi è la descrizione

della nostra bellissima

farfalla, che mi ha inse-

gnato a non odiare i bruchi, ma a proteggerli da tutto.

Spero che anche il prossimo anno potrò rivivere, as-

sieme ai miei compagni, la stessa identica esperienza.

Giulia Schöffler

Classe 4ª CASTELLO

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 25

NON ABBANDONIAMO I NOSTRI AMICI ANIMALI

L‟abbandono di un animale domestico non riguarda solo i cani e i gatti,ma interessa an-

che altre specie come: uccelli di ogni tipo,criceti,tartarughe,porcellini d‟india,piccoli coc-

codrilli e persino specie esotiche. Ciò avviene perché l‟animale con il quale si giocava

quando era un tenero cucciolo diventa improvvisamente un pesante ingombro. Serve un

ciglio della strada, magari un posto isolato dove “ sopravviverà ” o “troverà nuove fami-

glie”. E si vola in vacanza! La realtà è ben più triste. L‟80% degli animali abbandonati

muore di stenti,di fame, di malattie,di dolori. A volte vengono addirittura travolti da auto-

veicoli in transito,che a loro volta rischiano di rimanere coinvolti in incidenti mortali. Gli

abbandoni non si verificano solo nelle stagioni estive (come si crede), ma durante tutto

l‟arco dell‟anno e sono in aumento del 10% annuo. Gli abbandoni sono così distribuiti:

20% NORD ITALIA;

30%CENTRO ITALIA;

50%SUD ITALIA.

Nella maggior parte dei casi,vanno a finire nei canili o nelle colonie feline.

Qui la vita non concede molte alternative. I cani, rinchiusi in strette gabbie

sovraffollate, aspettano che qualcuno li liberi per fare una piccola corsa o

una passeggiata e sperano di non ritornare più dentro le gabbie. I gat-

ti,certamente più indipendenti dall‟uomo, si organizzano in colonie dove

qualcuno porta loro da mangiare e li cura. Però anche per loro la vita è molto

complicata, perché in quelle gabbie sovraffollate rischiano di prendere infe-

zioni molto gravi, che spesso li portano alla morte. Quindi, prima di compra-

re un animale, sarebbe meglio pensarci ben due volte con responsabilità e

buon senso,pensando anche

alle conseguenze delle proprie

azioni. Troppe volte vengono

considerati dei giocattoli da

usare, finchè divertenti, e poi

da gettare, quando diventano

grandi e quindi un impiccio e

un impegno. Abbandonare gli animali è un reato soprattutto morale, segno di

profonda inciviltà e cattiveria umana. Spesso gli animali vengono regalati al

figlio,al nipote,come un oggetto che porta gioia e allegria in famiglia, senza

considerare che sono anch‟essi esseri viventi e che hanno bisogno di attenzioni,

amore, cure e rispetto. In Italia l‟abbandono è vietato ai sensi dell‟ art. 727 del

codice penale, che al 1°comma recita: “Chiunque abbandona animali domestici

è punito con l‟arresto fino ad un anno o con l‟ammenda da 1.000 a 10.000 €.”

Questa legge per essere applicata ha bisogno di tutti noi,quindi quando si vede

qualcuno che fa una cosa del genere bisogna DENUNCIARE e DENUNCIA-

RE! Un appello in più forse non può risolvere molto. Ma noi ci proviamo, pro-

vateci anche voi. Ci auguriamo che il nostro articolo riesca a sensibilizzare chi-

unque sino ad ora avesse sottovalutato gli animali e la questione. Oltre a non

commettere tale crimini dobbiamo infatti anche evitare di essere complici.

Serena Stira

Martina Gambino

1ªA

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PAGINA 26 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’

UN SI ALLA LEGALITÀ

Il progetto sulla legalità, promosso ormai da parec-

chi anni dall‟Istituto Comprensivo “G. Verga” di

Fiumefreddo, ha concluso il suo percorso il 22

maggio 2009, dopo una serie di dibattiti e di incon-

tri tra le varie istituzioni militari, civili, sociali e

politiche del nostro territorio, con la presenza illu-

stre del comandante provinciale dell‟Arma dei Ca-

rabinieri, colonnello Giuseppe Governale, che è

intervenuto per la prima volta in una scuola di pro-

vincia. Durante il corso dell‟anno abbiamo assistito

a due dibattiti importanti riguardanti la mafia. Il primo dibattito si è tenuto al cine-teatro Macherione giorno 21 aprile 2009 e in

quell‟occasione abbiamo visto il film di Rita Atria “La siciliana ribelle”, la storia di una ragazza coraggiosa che si è battuta con-

tro la mafia, prima per vendetta e poi per giustizia. La sua vita è stata molto difficile, infatti dopo l‟uccisione del padre, anche lui

mafioso, decide di collaborare con la giustizia ma essendo però contrastata dalla madre, decide di trasferirsi a Roma rivelando al

giudice Borsellino i nomi di tutti i mafiosi . Ad un passo dal suo obiettivo,

apprende la notizia della morte di Borsellino, ucciso dall‟esplosione di una

bomba. Rita non resiste, si suicida, lasciando i suoi diari come prove inconfu-

tabili contro l‟organizzazione mafiosa che le aveva distrutto la vita. Dopo la

visione del film, si è tenuto un dibattito con il Maggiore Saverio Lombardi e

l‟avvocato Adriana Laudani che hanno approfondito l‟argomento mafia e han-

no risposto a tutte le nostre domande su questo fenomeno che purtroppo anco-

ra non siamo riusciti a debellare. Infatti nel film abbiamo notato come, nono-

stante i politici fossero corrotti, avessero ancora molta voce in capitolo; acca-

de infatti che il Sindaco

corrotto e assolto, viene

successivamente rieletto.

Il tema di giorno 22 mag-

gio e cioè il “Coraggio di

parlare” ci ha molto col-

piti perché l‟argomento è

di grande importanza e

durante quest‟ultima gior-

nata sulla legalità, che si è tenuta nella chiesa Maria SS. Immacolata, abbia-

mo ricordato l‟anniversario della strage di Capaci, nella quale morirono il

giudice Falcone insieme alla moglie e alla scorta. Ancora oggi, dopo dicias-

sette anni, ricordiamo il sacrificio di Falcone e di Borsellino, eroi dei nostri

giorni che hanno voluto fare della giustizia la loro missione. In questo dibat-

tito abbiamo ricordato eroi che hanno combattuto contro la

mafia e contro tutti i vari problemi, per far sì che a noi oggi

arrivasse un messaggio ben preciso: diciamo si alla legalità e,

come ha aggiunto il colonnello, solo conoscendo il cancro

della mafia, possiamo combatterla. Alla conferenza ha preso

parte anche la Dottoressa Anna Maria Patanè, collaboratrice

del SERT che aiuta coloro che fanno uso di sostanze stupefa-

centi a uscire dal tunnel della droga, il Maresciallo dei Carabi-

nieri di Fiumefreddo Roberto Rapisarda, il Maggiore di Giarre

Saverio Lombardi, il Sindaco e tutta l‟amministrazione comu-

nale di Fiumefreddo. A tutti noi sicuramente è arrivato un

messaggio educativo molto forte, che ci fa riflettere prima di

fare una scelta.

Classe 3° F

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 27

Giorno 21 Aprile, insieme a tutti gli altri alunni della scuola media e ai nostri insegnanti, abbiamo assistito alla proiezione di un

film che non dimenticheremo facilmente: “ La siciliana ribelle”. Il film è liberamente ispirato alla figura di Rita Atria, una ragaz-

za siciliana che vive in un ambiente mafioso che ignorava del tutto e non condivideva e a cui ha il coraggio di ribellarsi a costo

della propria vita. Rita all‟inizio del film è una bambina che vive felice in un paesino della Sicilia, adora ed è adorata dal padre,

uomo rispettato nel paese, ma -come poi scoprirà- non rispettabile. All‟età di 10 anni, il giorno della sua Prima Comunione, assi-

ste all‟uccisione del padre e decide di vendicarlo e scoprire chi è il man-

dante. Si apre così a Rita un mondo sconosciuto, una realtà dolorosa: il

fratello maggiore, Carmelo, unico punto di riferimento rimastole, le rivela

che proprio quello zio, don Salvo, a cui lei si era rivolta per ottenere giusti-

zia è il vero mandante dell‟omicidio del padre e la convince ad aspettare il

momento opportuno per vendicarsi. Rita comincia allora ad annotare ogni

movimento, ogni gesto, ogni incontro dello zio e dei suoi “scagnozzi”, tra i

quali c‟era anche il suo fidanzato. Dopo 6 anni, però, viene ucciso barbara-

mente anche il fratello e a quel punto Rita, assetata di vendetta, decide di

andare a parlare con un magistrato palermitano e di consegnarli quei diari

in cui aveva annotato tutte le attività criminali del paese. Inizia la sua colla-

borazione con la giustizia a costo della sua libertà: rinnegata e minacciata

da tutti e persino dalla madre, è costretta ad abbandonare il suo paese (si

trasferisce a Roma) e a cambiare identità. Grazie alla sua collaborazione scattano i primi arresti fino ad arrivare al maxi-

processo. Giorno dopo giorno, però, si rende conto e pian piano accetta che anche i suoi stessi familiari, che lei credeva persone

oneste, erano mafiosi come tutti gli altri che lei era riuscita a portare alla sbarra. Ma, mentre gli avvocati della difesa e l‟intero

suo paese continuano ad accusarla di essere “pazza” e “mitomane”, Rita capisce che il suo desiderio non è più la vendetta , ma la

giustizia e così con determinazione va avanti… Dopo poche ora proprio quel giudice suo amico, che le aveva dato sostegno e

coraggio, viene fatto saltare in aria col tritolo; a quel punto Rita, rinnegata continuamente dalla madre, rifiutando di essere la

“successiva sulla lista”, si sente sola e ancora una vol-

ta, l‟ultima, sceglie il suo destino con un gesto estre-

mo: si suicida perché così dimostra che “stavolta vin-

ce Rita „a pazza e la mafia perde”. Al film è seguito

un interessante dibattito con l‟Avv. Adriana Laudani e

il Cap. della Compagnia dei Carabinieri di Giarre,

Saverio Lombardi che, dando molto spazio alle nostre

osservazioni, ci hanno aiutato a cogliere il significato

profondo del film. Tanti gli spunti di riflessione e le

figure su cui riflettere e che ci hanno maggiormente

colpito: Rita, la protagonista ragazzina coraggiosa

che, unica nel suo paese e contro tutti, riesce a metter-

si gli “occhiali giusti” a costo di scoprire chi era vera-

mente il padre; le altre figure femminili,la ragazza che

sottomessa alla mafia come tutte le donne del paese,

nonostante fosse stata difesa e protetta dal padre di

Rita, accusa Rita al processo dicendo il falso e la ma-

dre di Rita che rinnega la propria figlia dall‟inizio fino

a dopo la morte ( ricordiamo il gesto assurdo di rabbia

contro la lapide di Rita) forse perché vittima assoluta dell‟ambiente mafioso, priva del coraggio della figlia e quasi gelosa di

quella protezione che il marito aveva per la piccola Rita (“a picciridda „nun a sapiri nenti”). Il film, come suggeriva l‟avv. Lau-

dani, attraverso la figura di Rita rappresenta proprio la solitudine delle scelte difficili e il coraggio di parlare. Rita compie diversi

gesti di libertà e responsabilità, dal primo, quando inizia a scrivere ciò che vede al secondo, quando consegna i suoi diari al giu-

dice, al terzo, quando ha il coraggio di presentarsi in aula, al quarto e ultimo, quando decide di suicidarsi; il suicidio, infatti, non

è una manifestazione di debolezza, un segno di sconfitta e di arresa, ma piuttosto un gesto di coraggio. Questo film ci ha fatto

riflettere su quanto non sia facile vivere in una realtà di mafia, ma soprattutto quanto sia difficile combatterla. La figura di Rita ci

fa capire che bisogna avere il coraggio di lottare e ci fa sperare che sia possibile cambiare. Come scriveva Rita “forse un mondo

onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare? Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo…”

Ciancio Lorenza, Lombardo Antonio, D’Arrigo Dario Mauro Laura, Di Bernardo Marta, Mavilia Aurora,

Giannetto Marianna Patanè Lidia, Landro Rachele e Vecchio Irene 2° A

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PAGINA 28 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

ATTUALITA’

RITA LEVI MONTALCINI

Uno dei più importanti personaggi della cultura e della scienza italiani ha da poco rag-

giunto il traguardo dei cento anni: Rita Levi Montalcini. Ci siamo molto interessati a que-

sta simpatica “vecchietta” e dalle ricerche che abbiamo fatto e dalle successive discussio-

ni in classe abbiamo scoperto delle notizie molto interessanti sulla sua storia. Rita Levi

Montalcini nasce il 22 aprile del 1909 a Torino e, come abbiamo appreso da brani tratti

dalla sua autobiografia “Elogio dell‟imperfezione”, la sua è una famiglia molto unita e

felice. Il padre è ingegnere e la madre pittrice, il fratello Gino diventa architetto, mentre la

sorella gemella Paola segue le orme materne. Rita si avvia subito agli studi scientifici e

consegue la laurea in medicina ma l‟avvento del fascismo e le leggi razziali del 1938 co-

stringono la famiglia Levi, di chiara origine ebraica, alla fuga. Rita ripara in Belgio ma

dopo l‟invasione nazista è costretta a rientrare in Italia e a Firenze si unisce ad un gruppo

di partigiani. La passione per la ricerca non abbandona mai la giovane che compie i suoi

studi in laboratori casalinghi con strumenti di fortuna. Con la fine della guerra ritorna a

Torino per poi trasferirsi negli Stati Uniti e compiere le scoperte che l‟hanno resa famosa

in tutto il mondo. Nel 1986 il riconoscimento più grande: le viene assegnato il Premio Nobel per la medicina, grazie alle impor-

tantissime scoperte sul sistema nervoso. Il profondo legame con la famiglia la spinge in seguito a fare definitivamente ritorno in

Italia, continuando però la sua opera di studio e ricerca e conseguendo ancora, a oltre ottant‟anni, innumerevoli titoli accademici

e riconoscimenti. Il 1 agosto del 2001 l‟allora presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi la nomina senatore a vita. La

passione per la scienza l‟ha anche portata ad essere sensibile verso i problemi sociali e a partecipare attivamente in prima perso-

na a campagne umanitarie, come quella contro le mine antiuomo. Nel 1992 fonda assieme alla gemella Paola la fondazione Levi

Montalcini, dedicata alla memoria del padre, che si impegna nella formazione e nell‟istruzione delle giovani donne africane. Le

celebrazioni per questo importante compleanno sono cominciate prima del 22 aprile, e in ogni occasioni Rita si è sempre dimo-

strata simpatica e divertente. Nella cerimonia più solenne, quella svoltasi al Quirinale davanti al presidente della repubblica

Giorgio Napolitano e a tutte le più importanti autorità, Rita ha parlato improvvisando il suo discorso, senza leggere e senza farsi

aiutare da nessuno! Una frase che ci ha colpito molto è che “ è meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita”, la vita deve

essere vissuta intensamente. La Levi Montalcini non ha alcun rimpianto per avere sacrificato la propria vita alla scienza e avere

rinunciato a formare una famiglia, è felice così. Aggiunge inoltre di essere più serena adesso che a vent‟anni perché ha molta più

esperienza. Ogni occasione è buona per rivolgersi ai giovani, a incitarli a vivere nel migliore dei modi e a svelare loro il segreto

di una vita così lunga e intensa: credere nei valori. Tanti auguri, Rita Levi Montalcini!

M. Cristina Aricò

Nadia Laguzza

Rosylenia Monte

2°F

LUNDÌ 6 AVRIL 2009

Un jour normal pour nous que, comme chaque matin, nous nous

sommes rèveillès dans notre maison, mais pas ainsi pour tous. Pour

les Abruzzes a ètè un jour de douler parce que beaucoup de person-

nes ont perdu leurs familles, leurs amies meme les maisons et le

travail aussi à cause du tremblement de terre. En particulier beau-

coup de garcons, étudiants comme nous ont trouvè la mort parce que

ils demeuraient dans un foyer universitaire qui a été totalement

dètroit. Pour plurieurs jours la tèlè a donnè des notices scientifiques

sur cet événement catastrophique et nous avons suivi avec attention,

depuis le moment que les phenomenes naturels est arrivè et nous

l‟avons amplement ètudiès et nous avons fait des recerques de sci-

ence. Un èvènement si douloureux touche tous le monde dans la

profondeur de l‟ ame et nombreux ont contribué en envoyant un

petit aide en argent par Sms pour roulager la douleur dans l‟ espoir

que la vie redevient normal .

Gloria Aquino, Katia Donzuso, Martina Fiorenza,

Simona Panebianco 3ªC

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 29

A FORETOLD TRAGEDY

On Monday 6th April 2009 at 6 a.m., a violent earthquake of a

magnitude between 5.8 and 6.3 of the scala Richter, rattled

through the city of L‟Aquila and its provence. Few minutes later

all the Italian tv channels, showed to the Italians the scale of the

disaster: about 13.000 buildings damaged or destroyed, almost

the 95%of famous architectural treasures tumbled to the

ground ,but the most upsetting news was the high number of

victims,298.Since that moment, rescue workers, civil protection

volunteers and common people coming from every part of Italy,

have reached that area to lend a hand to the population. Accord-

ing to them, the scenes were unreal-it was like a “war zone.”

Everywhere they could heard people calling for help, or see

relatives of the missing waiting for the news of their loved ones.

During the funeral ceremony a strong emotion raised on seeing all those coffins covered with flowers; some were white as the

victims were babies and children. Symbols of the disaster are “la Casa dello Studente” where many students remained under the

wreckage but many others were pulled alive from the rubble, and

Onna, a small town entirely estroyed and with 40 victims. The Ger-

man government has decided to contribute to the reconstruction of this

village in memory of the 17 inhabitants killed by the Nazis soldiers

during the 2ndWorld War. Famous geologists said that “ an earth-

quake like this would not have provoked a single death, because it is

not the earthquake which kills ,but the bad constructions”. Today the

situation is getting better even if the population lives in tent camps.

The Abruzzesi are a proud people who want to start again. In this oc-

casion, the Italian people have sent there every kind of goods to testify

their solidarity.

Classe 3ª F

Italy is a seismic country and in the last 25000 years

about 30000 earthquakes of the 3°/4° degree of the

scale Mercalli occurred ?

The most elevated seismiticy has been recorded

along the Appenninica Dorsal and that the strongest

and more destructive events occurred in the middle

southern Appennines?

Calabria and Sicily have suffered the consequences

of a seismic event in 1908 when a large part of the

territory was involved?

The word “earthquake” is used to describe any seis-

mic event that generates seismic waves. It is the

result of a sudden release of energy in the Earth‟s

crust and it is recorded with a “seismograph”.

Earthquakes can be: natural or induced events. Earth-

quake are caused by rupture of geological faults, vol-

canic activity, mine blasts and nuclear experiments.

An earthquake‟s point of initial rupture is called

“hypocenter”, while the “epicenter is the point at the

ground level directly above the hypocenter. An

“aftershock” is an earthquake that occurs after the

first earthquake, the mainshock. An aftershock is in

the same region but always of a smaller magnitude.

While most earthquakes are caused by movement of

the Earth‟s tectonic plates, human activity can also

produce earthquakes. Four main reasons contribute to

this phenomenon: constructing large dams and build-

ings, drilling and injecting liquid into wells, and by

coal mining and oil drilling. Effects of an earthquake

can be: shaking and ground rupture, fires, soil lique-

faction, floods and tsunami.

Alunni 3ªC

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PAGINA 30 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

SCUOLA E PROGETTI

Per l'anno scolastico 2008-2009 il Ministero dell‟Istruzione

dell‟Università e della Ricerca ha promosso il Progetto Competizioni

di informatica nel primo ciclo rivolto agli studenti della quinta clas-

se di scuola primaria e della terza classe di scuola secondaria di primo

grado. Questi segmenti scolastici rappresentano infatti due momenti

particolari della vita degli studenti, entrambi caratterizzati dalla fase

di passaggio tipologico di scuola e dalla necessità di verificare le

competenze acquisite. La competizione, che ha permesso la valorizzazione delle eccellenze, è stata organizzata in squadre se-

condo due livelli di selezione per ciascuno ordine, il livello regionale e quello nazionale. L‟iniziativa sperimentale ha utilizzato l'

informatica come strumento per sviluppare e rafforzare le competenze trasversali concernenti aree disciplinari di base, ricono-

sciute essenziali per un inserimento consapevole dei giovani nel mondo del lavoro. I dati dei quesiti proposti sono stati indicati

spesso impiegando testi, figure, immagini, tabelle, alberi e grafi e sono stati orientati utilizzando percorsi tipici del problem sol-

ving: ricerca, esplorazione ed analisi di tutti i dati (necessari-superflui-alternativi) da sviluppare in percorsi di risoluzione. Nell'i-

stituto Comprensivo, gli alunni della scuola primaria (plessi Gona e Castello), guidati dalle insegnanti Maimone e Pollicina,

hanno partecipato con costanza ed interesse agli incontri pomeridiani di allenamento, cimentan-

dosi nelle gare e presentandosi con puntualità, muniti di materiale di consultazione. Gli alunni

della scuola secondaria, data la vastità degli argomenti, sono stati supportati dalle prof.sse Can-

tarella e Milino per le materie di Italiano, Storia e Geografia e dalle prof.sse Finocchiaro e Ma-

rino per gli esercizi di matematica e scienze. Durante il percorso verso la gara nazionale, per

quanto riguarda la Scuola Secondaria di I grado, non è stato necessario un apprendimento

“meccanico” e mnemonico di nozioni; ma il metodo logico-matematico predominante nello

svolgimento degli esercizi, è stato utilizzato come strumento per descrivere, leggere ed inter-

pretare la realtà. Alcuni alunni della scuola secondaria hanno evidenziato un buon grado di

responsabilità e spirito di gruppo durante le esercitazioni e le gare, nonostante la lotta contro il

tempo e la difficoltà crescente degli esercizi. Infine, si ringraziano i colleghi dell'istituto per

aver concesso l'utilizzo esclusivo della sala informatica agli alunni partecipanti durante le ore di gara. Per comprendere lo stato

d'animo riportato alla fine di ogni gara (prove generali e nazionale).

Nel secondo quadrimestre, noi alunni della scuola

secondaria di primo grado dell‟I. C. “G. Verga” di

Fiumefreddo di Sicilia abbiamo frequentato il pro-

getto grafico-pittorico “Io e l‟arte”. Tutti ci siamo

dedicati alla decorazione di oggetti di legno, di

terracotta, di vetro con la tecnica del decoupage e con la guida dell‟insegnante abbiamo

realizzato delle opere originali e personalizzate. Il corso è stato particolarmente interessante e piacevole e per noi ragazzi ha rap-

presentato un momento di impegno ma anche di svago, perché abbiamo potuto liberamente esprimere tutta la nostra creatività.

Ci è servito anche per stare insieme e socializzare in un‟atmosfera amichevole e divertente in cui non c‟era competizione, ma

ognuno aiutava il compagno ed era soddisfatto di quello che veniva realizzato con le proprie mani. Naturalmente abbiamo dovu-

to fare qualche sacrificio, perché avevamo anche l‟impegno dei compiti per l‟indomani, ma ne è valsa la pena, perché siamo stati

ricompensati dalla soddisfazione mostrata dai nostri genitori quando abbiamo portato a casa i nostri lavori. Dobbiamo dire, però,

che il merito non è tutto nostro, perché non avremmo raggiunto ottimi risultati se la nostra professoressa di arte non ci avesse

guidato con pazienza e professionalità insegnandoci tante cose che ci potranno servire anche in futuro.

Antonio Lombardo 2ªA

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 31

Si è concluso positivamente il progetto di lingua Inglese previsto per gli alunni di 5

anni frequentanti l‟ultimo anno della scuola dell‟Infanzia dei plessi di Castello e

Gona, che li ha visti coinvolti per un‟ora settimanale nell‟apprendimento della lin-

gua Inglese. L‟approccio colloquiale ha privilegiato l‟aspetto orale della comunica-

zione, soprattutto in situazioni che si riferivano alle esperienze concrete della vita

quotidiana. La musica, il canto, il mimo, il

movimento hanno fatto da sfondo costan-

te, insieme alle attività ludiche, per favori-

re il coinvolgimento dell‟alunno nella sua

globalità e la stimolazione dell‟interesse. Il Total Physical Response, di conseguenza, è

stato il metodo più utilizzato durante il corso dell‟anno per consentire l‟apprendimento

attraverso tutti i canali sensoriali, contribuendo a migliorare il rapporto con il proprio

corpo e ad accrescere il senso positivo del sé.La verifica del progetto si è svolta nel

corso della manifestazione finale delle rispettive sezioni, svoltesi il 3 giugno per la se-

zione di Gona e il 5 giugno per quella di Castello, e ha visto impegnati i bambini in un

breve dialogo, in canzoni mimate e nell‟esecuzione di un canto.

Come detto nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, oggi la

Scuola è chiamata a “realizzare percorsi formativi sempre più

rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella pro-

spettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di

ognuno”. Consapevoli di ciò, il nostro Istituto mette in atto una

progettazione curriculare ed extracurriculare finalizzata alla

valorizzazione delle eccellenze ma contemporaneamente attenta

ai bisogni di quegli alunni che manifestano uno svantaggio socio

-culturale. Quest‟anno, indirizzato a questi ultimi, ha proposto

all‟Osservatorio integrato d‟Area per la dispersione scolastica di

“Mascali-Fiumefreddo-Calatabiano” un progetto di sperimenta-

zione didattica “Crescere dentro la Scuola” che, in sinergia con

le forze attive della realtà fiumefreddese, servizi sociali e asso-

ciazioni di volontariato, prevedeva un percorso integrato di i-

struzione e formazione da realizzarsi in orario curriculare. Il

progetto, accolto anche dai responsabili di zona della dispersio-

ne scolastica dott.ssa Rosita D‟Orsi dell‟USP e l‟ins. Salvatore

Prestigiovanni dell‟Osservatorio, è stato rivolto agli alunni delle terze classi, con età dai 14 ai 17 anni, con scarse competenze di

base e proiettati più alla vita lavorativa che al conseguimento del titolo di studio. Esso, all‟interno dell‟Osservatorio integrato

d‟Area per la dispersione scolastica, ha visto coinvolti quali partner, oltre i servizi sociali, l‟Associazione Marinai d‟Italia, la

Misericordia, l‟Associazione culturale Sikania e gli Istituti professionali della Rete interistituzionale di Giarre e Riposto. Obiet-

tivo del progetto: far rientrare nel circuito formativo della scuola gli alunni delle classi terze che appartengono a quel target e

farlo attraverso un percorso sperimentale di istruzione e formazione integrata che consenta loro, impegnandoli oltre che nelle

attività d‟aula in contesti laboratoriali diversi, di acquisire le competenze base della comunicazione e dell‟attività logico-

matematica, proponendo un orientamento che sia, oltre che informativo, anche e soprattutto formativo. Il progetto, che ha otte-

nuto il finanziamento con i fondi regionali per le aree a rischio, è stato attuato non senza difficoltà. Difficoltà logistiche innanzi

tutto, organizzative e gestionali come per qualsiasi azione che si sperimenta per la prima volta. Tuttavia credo che i risultati sia-

no inconfutabili: la filosofia di fondo che lo ha ispirato è quella vincente in una Scuola che vuole veramente essere di tutti e di

ciascuno, in cui ogni ragazzo ha il diritto di essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà e può essere

educato a conoscere, ad accettare, a tirar fuori e costruire sé, solo entrando in rapporto con la realtà che lo circonda. Certo non

tutti i partecipanti hanno dato i risultati attesi: su 20 abbiamo avuto un abbandono, 3 o 4 non si sono lasciati coinvolgere del tutto

e la ricaduta positiva nella classe non è stata come prevista…. Gli altri però, la maggior parte, hanno dato i risultati sperati: han-

no acquisito maggiore consapevolezza delle proprie capacità, hanno frequentato assiduamente, si sono impegnati e, soprattutto,

hanno modificato in positivo il rapporto ostile che avevano con la scuola e con lo studio. Gli esami di stato, che sosterranno

prossimamente, diranno definitivamente se i risultati attesi sono stati raggiunti.

Dirigente Scolastico

Prof.ssa Maria Luisa Leotta

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 32

SEME DI SOLIDARIETÀ

Giorno 23 maggio 2009 è stata allestita la mostra-mercato del pro-

getto “Seme di Solidarietà”. Noi alunni dell‟Istituto Comprensivo

“G. Verga” del plesso Castello abbiamo colorato, dipinto e costruito

tanti oggetti utili e decorativi che poi abbiamo venduto alle persone

che volevano donare ai bambini poveri qualche euro per aiutarli. Il

ricavato sarà devoluto a Padre Giovanni Cosentino che si trova a

Bangui nella Repubblica Centrafricana per aiutare la popolazione di

questo Stato. A parlarci di tutto questo è stato il nostro parroco di

Castello che qualche giorno prima della mostra-mercato è venuto a

scuola a spiegarci che cosa sono le missioni. Così abbiamo imparato

che in Africa ci sono bambini meno fortunati di noi, senza cibo, ac-

qua e casa. Il suo discorso è stato interessante perché ci ha aiutato a

capire l‟importanza di questo progetto. È stato bello il giorno

dell‟inaugurazione ritrovarci nel cortile della Chiesa, dopo aver assistito alla Santa Messa, dove, guidati da padre Giovanni Mari-

no, abbiamo cantato e mimato una canzone dal titolo “Mattone su Mattone”. Poi una nostra compagna di classe ha letto un mes-

saggio per tutti noi e dopo la Preside ha parlato di quest‟argomento. Infine è stato tagliato il nastro per inaugurare la mostra-

mercato dove ognuno di noi ha comprato qualche cosa. In seguito

c‟è stato il rinfresco e noi alunni abbiamo mangiato una buona fetta

di torta. Per concludere possiamo dire che quest‟anno la mostra-

mercato è stata davvero emozionante.

Raffaele Sicali

Claudia Pennisi

Classe 3ª

CASTELLO

TRINITY … a great success …

Even this year, for the second time, our school, which is a “Trinity Center”, has organized a spoken English Examination

(GESE two/three). In January, our English teachers have chosen the best students at English and have divided them in two

groups: the second class students involved in grade two and the third class ones involved in grade three. In March we started

our lessons in the afternoon with two experts and our teachers as tutors. During the lessons, we have reinforced, in a very pleas-

ant way, vocabulary, structures and functions already studied, using English and avoiding to speak Italian. On May 26 th,

we have taken the examination. It started at 9.00 in

the morning when Mrs Tridimas, a very nice and friendly Eng-

lish examiner, arrived. We welcomed her in the primary school of

“Liberto”, a new building with large, bright and coloured class-

rooms. Fifty one students have taken the examination and all of

them have passed it successfully. It has been a great experience for

us considering it was our first exam: some of us were nervous and

went up and down the corridor repeating words, verbs and useful

expressions. The exam lasted about 6/7 minutes during which

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 33

CONCORSO

“SULLE ALI DELLA LIBERTA’ “

Quest‟anno la nostra scuola ha indetto la prima edizione del concorso

“Sulle ali della liberta‟” dedicato ad Angelo D‟Arrigo, simbolo di

liberta‟. Quest‟uomo, infatti, tragicamente scomparso da pochi anni, è

rimasto impresso nella memoria di tutti noi, egli ha saputo trovare

nell‟intimo contatto con la natura la forza per superare i limiti imposti all‟uomo. D‟Arrigo ha vissuto in piena libertà la propria

esistenza ed il concorso ha voluto fare riflettere i giovani proprio sul valore della libertà: la libertà di pensare, la libertà di espri-

mere le proprie idee, la libertà di scegliere. Il concorso era diviso in due sezioni: la prima riservata agli alunni esterni alla nostra

scuola che hanno partecipato con lavori di grafica, prosa e poesia; la seconda riservata soltanto agli alunni della nostra scuola.

Questi ultimi hanno partecipato soltanto alla sezione di prosa e il 26 marzo sono stati

raggruppati in alcune aule del nostro istituto e hanno svolto un tema sulla libertà, spie-

gando, attraverso una lettera, una

pagina di diario o un racconto, le

loro idee e le loro esperienze perso-

nali sulla libertà. Tutti i lavori, sia

quelli della sezione esterna sia quel-

li della sezione interna, sono stati

valutati da una giuria esterna. La

cerimonia di premiazione si è svolta

martedì 26 maggio alla villa comunale di Fiumefreddo, dove i vincitori

delle scuole partecipanti hanno ricevuto diversi premi e riconoscimenti. I

vincitori della nostra scuola si sono così classificati: Chiara Patanè, classe

II E, è arrivata terza e ha vinto una macchina fotografica digitale; la secon-

da classificata Serena Sorbello, classe III D, ha vinto una videocamera,

mentre la vincitrice di questa prima edizione, Arianna Miano, classe III A,

ha vinto un notebook. La

giuria ha inoltre segnalato altri lavori significativi che hanno ricevuto in dono un

libretto bancario offerto da uno sponsor. E‟ stata premiata anche l‟alunna di III E

Grazia Azzia, ideatrice del logo simbolo del concorso. La cerimonia di premia-

zione è stata intercalata da alcuni momenti di esibizione del coro della scuola e

lettura di brani e poesie. La serata è stata introdotta dalla preside che si è soffer-

mata a ricordare l‟importanza del concorso e ha ringraziato tutto coloro che han-

no partecipato.

Sono intervenuti

anche il sindaco,

rappresentante

dell‟amministrazione comunale, insegnanti e presidi di varie scuole

della provincia ma il momento più emozionante è stato quello in

cui ha preso la parola la moglie di D‟Arrigo ringraziando tutti

quelli che tengono sempre viva la memoria di questo grande uomo.

Questo concorso è stato una bella esperienza perchè ci ha dato mo-

di di riflettere sul senso e l‟importanza della libertà, un valore di

cui nessuno può fare a meno.

the examiner asked about ourselves, hobbies, families and friends. Talking with a native English speaker has been very exiting

for us. At the end of the session, Mrs Tridimas said our teachers how satisfied she was of her daily work, of the students, and of

the friendship showed towards her. At least on May 29 th during a ceremony in front of our schoolmates, teachers and parents,

Mrs Leotta, our principal, has given us a sheet of the “Trinity College of London” certifying our success…………!!!!!!!!

Cristina, Martina, Catherine, Marika, Rosario 3ªC

Davide, Marika, Veronica, Dario, Priscilla 3ªF

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 34

RECITAL “L’infanzia rubata“

SERATA PRO UNICEF

Giorno 28 Maggio 2009, alla villa comunale di Fiumefreddo di Si-

cilia, i ragazzi del progetto linguistico espressivo e musicale

dell‟Istituto Comprensivo “G.Verga”hanno realizzato un recital sui

diritti dell‟infanzia rubata a molti bambini del mondo, che ha con-

cluso la seconda fase dei labo-

ratori didattico-disciplinari

proposti dal nostro istituto

nell‟ambito dell‟Offerta For-

mativa di quest‟anno. Dal

mese di Febbraio il laborato-

rio linguistico espressivo e quello musicale hanno lavorato in sinergia, avvalendosi anche

della collaborazione di una esperta di danza, per dare vita ad una serata che ha voluto esse-

re testimonianza di vita. Attraverso attività a piccoli e grandi gruppi, lavorando a classi

aperte, cantando, danzando,

recitando, creando simpati-

che pigotte di vari colori, noi

ragazzi siamo riusciti in que-

sti mesi a sviluppare una

maggiore sensibilità verso i bambini meno fortunati di noi, bambi-

ni sfruttati, maltrattati, bambini a cui sono stati negati i diritti fon-

damentali, il diritto ad aver l‟affetto di una famiglia, il diritto alla

salute e al gioco. È stata scelta la tematica dei diritti dell‟infanzia

cercando di creare una forma di raccordo con l‟Unicef, infatti

l‟intenzione era di devolvere il ricavato della vendita delle pigotte,

che si potevano ammirare e anche adottare negli stands, a questa

Associazione, per aiutare chi è stato meno fortunato di noi e per

farci comprendere che l‟indifferenza non può essere e non deve

diventare normalità. Il recital è stato realizzato prendendo spunti

dall‟opera di

narrativa del

Verga “Rosso Malpelo”, dalla storia di Iqbal, parlando anche dei “Meninos de

Rua”, dei bambini soldato e dell‟Unicef. Durante il recital attraverso un pro-

iettore venivano mostrate delle diapositive di Rosso Malpelo, di Iqbal, dei

bambini soldato, dei Meninos de Rua e dei partecipanti al progetto. Nonostan-

te un po‟ di timore alla fine tutto è andato per il meglio, alla fine dello spetta-

colo siamo saliti tutti sul palco per ricevere il caloroso applauso della folla.

Sul palco è salita anche la preside Maria Luisa Leotta, il rappresentante Uni-

cef della provincia di Catania sign. Lorefice e il sindaco di Fiumefreddo di

Sicilia Sebastiano Nucifora, che ci hanno fatto i complimenti per il recital.

Gabriele Sorbello 3ªE

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 35

PROGETTI OPERATIVI NAZIONALI

ALLA VERGA

Anche quest‟anno si sono svolti dei corsi pomeridiani rivolti

agli alunni dell‟Istituto. A proposito di queste esperienze, abbia-

mo effettuato una discussione in classe e sono emerse delle opi-

nioni molto diverse.

Leonardo Catalano, che non ha mai preso parte ai corsi, ci ha

posto delle domande a cui ciascuno di noi ha risposto sulla base

della propria esperienza.

Giuseppe Curcuruto: ”Con alcuni ragazzi delle terze classi

abbiamo partecipato ad un corso di eccellenza di matematica

basato sulla robotica; il prof. Guarrera ci ha informato

sull‟utilizzo diffuso dei robot nei campi più svariati (simulazioni

nell‟ambito della sicurezza, test per il collaudo di autoveico-

li…)”

Luciano Salpietro: “In questo progetto abbiamo imparato ad

assemblare e a programmare al computer dei robot, io sono ri-

masto molto colpito dal funzionamento di questi piccoli disposi-

tivi che, se programmati, si muovono e si allontanano quando

individuano un ostacolo.”

Simone Paesano: “A conclusione di questo laboratorio, giorno

29.5.2009, a Catania, insieme al prof. Guarrera, abbiamo svolto

una dimostrazione delle attività effettuate. E‟ stato interessante

anche vedere i lavori prodotti dagli altri istituti delle scuole se-

condarie di II grado”.

Alessia Crisafulli: “Alcune mie compagne ed io abbiamo fre-

quentato il corso di eccellenza di inglese per la preparazione al

Trinity rivolto agli alunni delle seconde e delle terze classi. I

nostri nomi sono stati suggeriti dalla nostra prof.ssa di inglese.

Già durante lo scorso anno scolastico abbiamo potuto sperimen-

I progetti PON potevano essere di eccellenza, per gli alunni

che volevano approfondire una specifica materia, o di conso-

lidamento per chi voleva rafforzare la sua preparazione in

modo creativo. Pur essendo un impegno scolastico, era di-

ventato un bel momento associato allo svago, perché nei cor-

si c‟era la possibilità di confrontarsi con ragazzi di tutte le

classi”.

Leonardo Catalano: “Come era organizzata l‟attività del

Trinity?”

Chiara Raiti: “Con l‟esperta, prof.ssa Licia Arcidiacono,

e la docente tutor, prof.ssa Agatina Nicita, abbiamo ap-

profondito lo studio della lingua inglese con vari tipi di

esercizi. La maggior parte delle 50 ore è stata impegnata

in dialoghi orali. Il Trinity si svolgeva 2 volte a settimana:

il lunedì e il giovedì. E‟ stato interessante rafforzare le

nostre conoscenze e abilità linguistiche. Al termine del

progetto, il 26.5.2009 abbiamo sostenuto e superato

l‟esame finale ottenendo la certificazione del “Trinity

College” per il terzo livello. Quest‟attività ha permesso a

noi alunni di ottenere dei crediti spendibili sia nell‟ambito

scolastico che nel mondo del lavoro. Il prossimo anno

potremo continuare ad approfondire le nostre competen-

ze linguistiche.”

Marika Miano: “Un'altra attività significativa è stata la

partecipazione al concorso “La Sicilia Energetica” all‟

interno del newspaper game. La nostra classe è stata divi-

sa in cinque gruppi ognuno dei quali ha preparato un arti-

colo sul risparmio energetico. Il 23/04/09 l‟articolo dal

titolo “Piantando 10, 100, 1000 alberi…” è stato pubbli-

cato sul quotidiano “La Sicilia”, con nostra grande gioia!”

Giulia Caltabiano: “ All’interno del PON, iniziato

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nell‟ anno scolastico 07/08, dal titolo “Pillole di mate-

matica”, abbiamo partecipato ad un torneo di scacchi. A

novembre abbiamo superato il torneo scolastico, a mar-

zo ci siamo qualificati per la fase regionale. Con questo

gioco abbiamo imparato a sviluppare le capacità logi-

che in modo diverso, divertendoci.”

Leonardo Catalano: “In quest’anno scolastico anch’io

insieme ad altri ragazzi ho partecipato al progetto

“Crescere nella scuola.”

Antonella D’Amico: “Cosa facevate”?

Leonardo Catalano: “E’ stato un progetto sperimentale

di istruzione e formazione che ha avuto lo scopo di far

recuperare agli alunni contenuti fondamentali a livello

umano e didattico. Oltre all‟italiano e alla matematica, ci

venivano insegnate anche delle attività manuali come

modellismo navale, grafica e lavoro sul papiro. Inoltre

abbiamo partecipato a numerosi incontri con i volontari

della “Misericordia”. Questa attività ci ha consentito di

conoscere le prime norme di pronto soccorso e di simula-

re delle azioni di intervento in caso di emergenza”.

Alessia Crisafulli: “Da quello che abbiamo visto, questa

iniziativa è piaciuta molto ai ragazzi inseriti in questo pro-

getto”.

Damiano Di Pasqua: “Il progetto voleva aiutarci a supera-

re le difficoltà che ci ostacolano e a farci conseguire la

licenza media. Le attività sono state strutturate secondo un

calendario e siamo stati divisi in due gruppi che si alterna-

vano con i vari docenti”.

Deborah Catalano; “La mia impressione è che questo

modo diverso di fare scuola sia piaciuto ai nostri compagni

perché, quando i docenti li venivano a chiamare, chiedeva-

no sempre di partecipare anche se non era il loro turno.

Tutto questo è stato utile per loro in quanto li ha fatti mi-

gliorare, ma ha avuto una ricaduta positiva anche sul per-

corso di crescita di tutta la nostra classe.”

Alunni 3ª B

PAGINA 36 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

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3° NUMERO SCHOOL NEWS PAGINA 37

In occasione della chiusura dell‟anno scolastico

2008/09, noi alunni della classe quinta del plesso

di Gona abbiamo rappresentato, giovedì 4 giugno,

presso i locali della scuola media, il musical dal

titolo “l‟Arcobaleno”. Insieme ai compagni delle

classi II, III e IV che facevano parte del nostro co-

ro, abbiamo così voluto concludere i cinque anni

trascorsi nella scuola primaria con una favola che

racchiudesse un significato molto importante nella

vita di ognuno di noi: “Quanto è bella e colorata la

nostra vita, se ci apriamo all‟altro e guardiamo a lui

con amicizia e rispetto. Tutto questo è sufficiente

per ridipingere INSIEME il nostro MONDO.”

Questo è il messaggio che le nostre insegnanti, con

la scelta di questa piccola performance teatrale,

piacevole e coinvolgente, hanno voluto trasmetterci

per sensibilizzare tutti quanti noi al rispetto degli

altri, alla comunicazione e al dialogo. Alla fine è

stato trasmesso un video con le immagini più sa-

lienti di questi cinque anni passati insieme, che ha

commosso un po‟ tutti gli intervenuti alla rappresentazione. Tra i presenti non poteva mancare la nostra Preside, la quale ha mo-

strato grande apprezzamento per il lavoro svolto.

Classe 5ª GONA

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Quest‟anno il mitico Castagno dei Cento Cavalli si è trasformato

nell‟albero che parla di pace e ha proposto, attraverso il polo di

Giarre, il 1º premio letterario per la scuola dell‟infanzia, incari-

cando una commissione di “addetti ai lavori”, tra cui spiccano i

nomi delle due note illustratrici Lucia Scuderi e Marzia Ghezzo,

di scegliere tra tutti gli elaborati inviati da scuole di Catania e

provincia, il lavoro più significativo. L‟11 Giugno, proprio duran-

te i tradizionali festeggiamenti in località Sant‟Alfio, è stato infi-

ne proclamato il vincitore e…UDITE, UDITE, quest‟ultimo altri

non era che il nostro Istituto Comprensivo, il quale ha partecipato

al concorso con il racconto intitolato “La pace sognata” realizzato

dai bambini di 5 anni delle due sezioni di scuola dell‟infanzia. La

storia di Alima che vive in mezzo alle atrocità della guerra, ma

sogna la PACE all‟ombra del Grande Albero, è stata illustrata in

modo estremamente semplice utilizzando i disegni dei bambini e,

davvero, la vittoria è arrivata oltre ogni aspettativa. A quanto

pare però, è proprio la semplicità che fa arrivare i messaggi più

profondi e di questo noi tutti andiamo veramente fieri.

PAGINA 38 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

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“ UN AMORE COSÌ GRANDE ”

PER IL CORO DELL’ISTITUTO

Noi alunni dell‟Istituto Comprensivo “G. Verga”, facenti parte

del coro dell‟Istituto, giovedì 11 giugno, alle ore 20.30, in

occasione della chiusura dell‟anno scolastico, ci siamo esibiti

in una performance musicale che ci ha visto protagonisti nella

verifica finale del laboratorio di canto corale. Lo spettacolo si

è tenuto nell‟ampio cortile della scuola media e ad esibirci

siamo stati noi ragazzi di I, II e III anno della secondaria assie-

me agli alunni delle classi IV e V della scuola primaria di Ca-

stello e Gona. Il nostro coro ha concluso così il percorso cano-

ro che quest‟anno ci ha visto protagonisti in varie occasioni

della vita della scuola. Il tema principale di questa manifesta-

zione è stato l‟amore. Le canzoni, accompagnate da intermez-

zi musicali eseguiti con il flauto e dalla proiezione di splendi-

de immagini e significative frasi d‟amore, sono state ispirate

dalle più famose colonne sonore di film cinematografici e

dalle melodiose note musicali di brani d‟amore che non passe-

ranno mai di moda e sono la colonna sonora della vita non

solo di noi ragazzi. L‟esperienza vissuta è stata un‟ottima e

proficua occasione che ha favorito la socializzazione e

l‟amicizia tra i ragazzi delle diverse sezioni partecipanti al

laboratorio ed è stato anche un modo per avvicinarci e cono-

scere di già i futuri nostri piccoli compagni della scuola pri-

maria. Gli applausi dei presenti, che sono intervenuti numerosi

e l‟apprezzamento della nostra Preside, che ha creduto fin

dall‟inizio in questo progetto e ha manifestato grande soddi-

sfazione nel vedere noi alunni di scuola secondaria e primaria

uniti in questa performance a rappresentare il coro del nostro

Istituto, ci hanno ripagato di tutto il lavoro svolto.

Irene Vecchio

Coro d’Istituto

PAGINA 39 SCHOOL NEWS 3° NUMERO

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Venerdì 12 giugno alle ore 20,00 noi

alunni della classe quinta elementare

di Castello, abbiamo messo in scena

presso i nuovi locali della scuola nel

quartiere di Liberto uno spettacolo

dal titolo “Gli ultimi della classe”,

che dire… ci siamo improvvisati

attori, e dobbiamo ammettere che la

cosa ci ha appassionato parecchio.

L‟idea della messa in scena di un

Recital a fine anno scolastico è par-

tita dalle nostre care maestre, le inse-

gnanti Maria Rita Maimone e Maria

Grazia Sessa, che hanno collaborato

per la messa in scena insieme a Giu-

seppe Brancato, quest‟ultimo anche

autore dello spettacolo. “Gli ultimi

della classe” un titolo che è tutto un

programma, scenario di questo spet-

tacolo è stato un ambiente a noi mol-

to caro: la scuola, o per meglio dire

una classe, e all‟interno di questa

classe come protagonisti il pubblico

che ha assistito allo spettacolo non

ha trovato maestre e neanche alunni,

ma una bidella, anzi una collaboratri-

ce scolastica, che ha avuto da Dio un

messaggio supremo, quello di trova-

re gli ultimi della classe. Gli spetta-

tori hanno appreso nel corso del

recital, che gli ultimi della classe di

cui parlava Dio, erano in realtà gli

ultimi della società, quelli che non

guardiamo mai con occhio amico,

quelli che guardiamo sempre da di-

versi… senza accorgerci che i primi

diversi siamo noi che non li facciamo

uguali a noi stessi. Le nostre maestre

a chiusura di questi cinque anni, han-

no voluto lasciarci attraverso questo

recital dei messaggi, per far sì che

possiamo lasciare questa scuola con

nel cuore un qualcosa in più di tanto

speciale. Noi alunni ci auguriamo di

aver trasmesso questo qualcosa di

tanto speciale anche al nostro caro

pubblico che numeroso e caloroso è

corso a venirci a guardare. Ci siamo

improvvisati attori, e ci siamo accorti

che in realtà stavamo mettendo in

scena il mondo reale, che i personag-

gi non erano fantasia, che quei bimbi

che soffrono ci sono nella vita di tutti

i giorni. Lo spettacolo è finito, il

sipario si è chiuso, ed ora ci auguria-

mo che gli ultimi…siano almeno una

volta nella loro vita… i primi della

classe.

Classe 5ª CASTELLO

PAGINA 40 SCHOOL NEWS 3° NUMERO