Giovanni Sgro', Sul cosiddetto «Capitolo sesto inedito» di Karl Marx. Appunti di lettura e...

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    Pubblicato online il 22 ottobre 2013 in Consecutio temporum. Hegeliana / Marxiana /Freudiana. Rivista critica della postmodernit (ISSN 2239-1061), anno III, n. 5 (ottobre

    2013). Disponibile allindirizzo: http://www.consecutio.org/2013/10/sul-cosiddetto-capitolo-sesto-inedito-di-karl-marx-appunti-di-lettura-e-considerazioni-critiche/

    Giovanni Sgro

    Sul cosiddetto Capitolo sesto inedito di Karl Marx. Appunti di lettura e considerazioni critiche

    1.Premessa

    Il cosiddetto Capitolo sesto inedito rappresenta insieme ai Grundrisse uno di quei manoscritti

    marxiani che nel corso degli anni Settanta del secolo scorso hanno avuto grande diffusione e

    notevole recezione in Francia, in Germania e anche in Italia, dove fu tradotto per la prima volta nel

    1969 da Bruno Maffi per i tipi de La Nuova Italia1e fu poi oggetto di una fortunata serie di lezioni

    di Claudio Napoleoni (Torino, Bollati Boringhieri, 1972).Nel presente contributo cercher di offrire una sorta di percorso di lettura personale ( 3) del

    denso testo del Capitolo sesto, al fine di mettere in luce alcune caratteristiche specifiche della sua

    trama teorica e alcuni suoi elementi di grande attualit politica ( 4). Prima di passare allanalisi

    specifica dei contenuti del Capitolo sesto, mi sembra opportuno collocarlo brevemente nel progetto

    marxiano di criticadelleconomia politica ( 2).

    2.Il ruolo e la posizione del Capitolo sesto ineditonel progetto marxiano di critica delleconomia

    politica

    I curatori del volume 4.1 della seconda sezione della MEGA2hanno stabilito che il Capitolo sesto

    stato scritto da Marx tra lestate del 1863 e lestate del 1864 2: esso si colloca dunque allaltezza del

    terzotentativo marxiano di esporre la sua critica delleconomia politica.

    1Una seconda traduzione italiana, molto pi attenta alla lettera del testo marxiano, quella di Mauro Di Lisa (Roma,Editori Riuniti, 1984), con una bella introduzione di Nicola Badaloni. Entrambe queste traduzioni italiane sono statecondotte sulla prima edizione del Capitolo sesto inedito, pubblicato nellArkhiv Marska i Engelsa [Archivio Marx edEngels], tomo II (VII), 1933, pp. 4-229, che conteneva il testo originale tedesco con traduzione russa a fronte. Unaterza traduzione, condotta sul testo stabilito dalla MEGA2, ora disponibile nel secondo tomo della nuova edizioneitaliana del primo libro de Il capitale, in cui contenuta inter alia lintera parte superstite del Manoscritto 1863-65,concernente il primo libro. Si tratta di tre blocchi di testo: alcune pagine singole, il capitolo sesto ed alcune note sparse.La traduzione di Giovanni Sgro ed stata rivista insieme al curatore della nuova edizione (Roberto Fineschi), tenendoconto non solo delle due precedenti traduzioni italiane, ma anche delle traduzioni inglesi di R. Livingstone (apparsa inappendice alledizione Penguin del primo libro de Il capitale, London, 1990) e di Fowkes (nel vol. 34 dei CollectedWorks di Marx ed Engels, New York, International Publishers, 1994), cos come di quella francese di R. Dangeville

    (Paris, Union gnrale dditions, 1971).2Come noto, con lacronimo MEGA2si indica la seconda edizione storico-critica delle opere complete di Marx edEngels in lingua tedesca: K. Marx F. Engels, Gesamtausgabe, hrsg. vom Institut fr Marxismus-Leninismus,Berlin/Moskau, Dietz Verlag, 1975 ss. (dal 1990: hrsg. von der Internationalen Marx-Engels-Stiftung, Berlin, Akademie

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    Come noto, ilprimotentativo rappresentato dai sette quaderni del 1857/58, noti con il nome

    redazionale di Grundrisse, che non costituiscono per, a ben vedere, il primo abbozzo del Capitale,

    bens il primo tentativo di una esposizione complessivadellambizioso progetto marxiano di critica

    delleconomia politica3. Nei Grundrissesi trova, infatti, una delle prime formulazioni del cosiddetto

    piano dei sei libri: 1) il capitale; 2) la propriet fondiaria; 3) il salario; 4) lo Stato; 5) il commercio

    internazionale; 6) il mercato mondiale e le crisi4.Il secondo tentativo compiuto da Marx per esporre il suo progetto di critica delleconomia

    politica rappresentato dai 23 quaderni del manoscritto del 1861-63, la cui parte centrale occupata

    dalle cosiddette Teorie sul plusvalore che, a loro volta, non costituiscono il quarto libro de Il

    capitale, in quanto solo a partire dal Capitolo sesto che Marx inizia a parlare di un progetto in

    quattro libri(da pubblicare in tre volumi) e, quindi, di un quarto libro da dedicare alla storia delle

    teorie economiche, che viene separata dallesposizione teoretica vera e propria, secondo la falsariga

    di Per la critica delleconomia politica (1859), in cui ai capitoli teorici seguiva unampia

    ricostruzione della storia delle categorie economiche.

    Il fatto che a partire dal 1863 incominci a prendere forma nella mente di Marx il progetto deIl

    capitalein tre volumi(suddivisi in quattro libri) non credo per che comporti, sia detto en passant,

    che Marx abbia abbandonato tout courtla strutturazione del suo progetto di critica delleconomia

    politica secondo il piano originario dei sei libri. Data lampiezza e la complessit del progetto e

    Verlag). Sulla storia della MEGA2e per una presentazione del progetto complessivo si vedano i contributi in AlessandroMazzone (a cura di), MEGA2: Marx ritrovato grazie alla nuova edizione critica, Roma, Edizioni Mediaprint, 2002,nonch Roberto Fineschi, Marx dopo la nuova edizione storico-critica (MEGA2), in Marxismo oggi, 1999, n. 1-2,pp. 199-239; Id. / Malcolm Sylvers,Novit dalla MEGA. La grande edizione storico-critica va avanti, ivi, 2003, n. 1,pp. 87-129; R. Fineschi,Novit dalla MEGA, ivi, 2008, n. 1, pp. 49-62; Id., Un nuovo Marx. Filologia e interpretazionedopo la nuova edizione storico-critica, Roma, Carocci, 2008, pp. 9-23 e 222-226. Al riguardo mi permetto di rinviareanche a G. Sgro,La MEGA2e dintorni, in Marxismo oggi, 2008, n. 1, pp. 63-81; Id.,La MEGA-impresa. A propositodi un recente contributo critico sulla Marx-Engels-Gesamtausgabe, Logos, nuova serie, n. 2-3 (2007-2008),pp. 355-363.3Secondo Michael Heinrich, lo stesso titolo della seconda sezione della MEGA2 (Il capitale e i lavori preparatori)

    fuorviante, in quanto presuppone che Il capitale fosse lopera che Marx aveva in mente fin dal 1857 e che, diconseguenza, i manoscritti economici del 1857/58, del 1861-63 e del 1863-65 non fossero altro che tappe orientateteleologicamente verso la realizzazione di quel fine. Cfr. M. Heinrich, Entstehungs- und Auflsungsgeschichte desMarxschen Kapital, in W. Bonefeld / M. Heinrich (Hrsg.), Kapital & Kritik. Nach der neuen Marx-Lektre,Hamburg, 2011, pp. 155-193.4Sullimportanza metodologica del piano dei 6 libri, sulle sue trasformazioni e sul destino della categoria di capitale ingenerale, non posso in questa sede che rinviare ai seguenti fondamentali studi: Winfried Schwarz, Vom Rohentwurfzum Kapital. Die Strukturgeschichte des Marxschen Hauptwerkes, Berlin (West), 1978; Wolfgang Jahn / RolandNietzold, Probleme der Entwicklung der Marxschen politischen konomie im Zeitraum von 1850 bis 1863, in Marx-Engels-Jahrbuch, 1. (1978), pp. 145-174; W. Jahn, Zur Entwicklung der Struktur des geplanten konomischenHauptwerkes von Karl Marx, in Arbeitsbltter zur Marx-Engels-Forschung, 1986, pp. 6-44; Id.,Ist Das Kapital einTorso? ber Sinn und Unsinn einer Rekonstruktion des 6-Bcherplanes von Karl Marx, in Dialektik, 1992, Heft 3,pp. 127-138; A.M. Kogan,Zur Frage der Methodologie des Planes der sechs Bcher von Karl Marx, inArbeitsbltter

    zur Marx-Engels-Forschung, 1986, pp. 56-80; R. Fineschi, Ripartire da Marx. Processo storico ed economia politicanella teoria del capitale, Napoli, La citt del sole, 2001, pp. 217-259 e 416-422; M. Heinrich, Die Wissenschaft vomWert. Die Marxsche Kritik der politischen konomie zwischen wissenschaftlicher Revolution und klassischer Tradition,3. berarbeitete und erweiterte Auflage, Mnster, 2003, pp. 179-195.

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    considerate le sue precarie condizioni economiche e di salute, egli stato s costretto a rinunciare

    alla realizzazionepersonaledi tale imponente progetto di ricerca, ma non necessariamente al piano

    dei sei libri che, a mio avviso, continua a mantenere inalterata la sua validit teorica.Comunque sia, tra lestate del 1863 e lestate del 1864 Marx lavor alla redazione deIl capitale

    in tre volumi(e quattro libri). Inizia dal primo libro, del quale ci rimasto appunto solo il Capitolo

    sesto, passa poi al terzo libro (di cui conclude il manoscritto principale) e, infine, al secondo libro

    (di cui scrive il primo manoscritto)5.

    Sulla base dellindice della prima edizione a stampa (1867) del primo libro de Il capitale, si

    pu ipotizzare che la struttura del primo libro nel manoscritto del 1863-65 potrebbe forseessere

    stata la seguente:

    1. La trasformazione di denaro in capitale

    2. La produzione del plusvalore assoluto

    3. La produzione del plusvalore relativo

    4. Ulteriori ricerche sulla produzione del plusvalore assoluto e relativo

    5. Il processo di accumulazione del capitale

    6. Risultati del processo di produzione immediato

    Il lavoro al manoscritto del primo libro si prolung fino alla fine del 1865. Secondo il nuovo

    progetto dei quattro libri in tre volumi, Marx intendeva inizialmente pubblicare il primo ed il

    secondo libroinsieme nel primo volume (processo di produzione immediato e sua mediazione nel

    processo di circolazione); il secondo volume doveva contenere il terzo libro (dedicato alle

    configurazioni del processo complessivo); il terzo volumeavrebbe dovuto contenere il quarto libro

    dedicato alla storia della teoria (per la quale forse avrebbe attinto dai quaderni centrali del

    manoscritto del 1861-63).

    Per tutta una serie di motivi estrinseci (la pubblicazione anticipata del solo primo libroqualeprimo volume)6 e, soprattutto, di architettura teorica (largomento trattato nel Capitolo sesto non

    5Tutti i manoscritti e le opere a stampa di Marx sulla critica delleconomia politica sono ora disponibili nella secondasezione della MEGA2. Per unanalisi dettagliata rimando a R. Hecker, La seconda sezione della MEGA2 verso ilcompletamento, in A. Mazzone (a cura di),MEGA2: Marx ritrovato grazie alla nuova edizione critica, cit., pp. 49-68; R.Fineschi,Il Capitaledopo la nuova edizione storico-critica. Pubblicazione e teoria, in Marxismo oggi, n. 2, 2003, pp.156-168; Id., Le edizioni del I libro delCapitale, in Quaderni materialisti, 2. (2003), pp. 165-183; Id., Un nuovoMarx, cit., pp. 62-129; Id.,Il secondo libro delCapitale dopo la MEGA2. Saggio sui volumi MEGA2II/11, II/12 e II/13,in Marxismo oggi, XXIII (2010), n. 3, pp. 32-47.6 Secondo Vollgraf, il primo libro de Il capitale statopubblicato da Marx (nel 1867) dopo un notevole travagliointeriore, che lo ha spinto a pubblicarlo come un tutto autonomo e a modificarne la struttura originaria,sovraccaricandolo di materiale empirico, statistico, storico e in parte anche di storia della teoria economica, materialeche originariamente non era affatto previsto per il primo volume, bens per quelli successivi. Cfr. C.-E. Vollgraf, Marx

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    costituisce il passaggio al secondo libro, bens loggetto del terzo libro) 7, tra la fine del 1866 e

    linizio del 1867 Marx decide di non utilizzare pi il Capitolo sesto, che avrebbe dovuto fungere da

    passaggio dal primo al secondo libro nel primo volume e, anzi, in occasione della seconda

    edizione (1873) del primo libro elimina anche quelle poche righe riassuntive8presenti sullultima

    pagina della prima edizione (1867), che avrebbe potuto e dovuto servire da passaggio al secondo

    libro.

    Da questa breve ricostruzione9emerge chiaramente la centrale importanza del Capitolo sesto,

    sia perch ci offre una sorta di istantanea dellimmane e diuturno lavoro di esposizione della

    critica delleconomia politica, che impegn Marx per pi di venti anni, sia perch rappresenta un

    riassunto del primo libro deIl capitaleredatto dal suo stesso autore.

    3.I risultati del processo di produzione immediato

    Secondo quanto si legge allinizio del Capitolo sesto10, in esso sono trattati tre argomenti principali,

    o meglio, in esso sono esposti in forma sintetica i risultati del processo di produzione immediato:

    1) Merci comeprodotto del capitale, della produzione capitalistica;

    2) La produzione capitalistica produzione di plusvalore;

    erstmals verffentlichte Manuskripte zum 2. und 3. Buch des Kapital von 1867/68 im MEGA-Band II/4.3. Zuneuralgischen Punkten in der Ausarbeitung des Kapital [I manoscritti di Marx del 1867/8 per il secondo e il terzo librodel Capitale, pubblicati per la prima volta nel vol. II/4.3 della MEGA2. I punti nevralgici della eleborazione delCapitale], in R. Hecker et alii(a cura di), Das Kapital und Vorarbeiten. Entwrfe und Exzerpte [Il Capitalee i lavoripreparatori. Abbozzi ed estratti], Beitrge zur Marx-Engels-Forschung. Neue Folge, 2010, pp. 77-116 (p. 101).7I problemi relativi alla realizzazione effettualeo meno della massa di merci prodotta , infatti, argomento specificodella teoria della concorrenza, che pu essere adeguatamente esposta solo dopo il raggiungimento del rapporto tracapitale e profitto, che si trova nel secondo capitolo del terzo libro (capitolo 10 della seconda sezione, nella versione astampa di Engels), in cui viene introdotta la categoria di valore di mercato. Nel secondo libro la questione dellarealizzazione effettuale della massa di merci prodotta dal singolo capitale, e quindi della merce singola come partealiquota della massa di merci, ancora sospesa, in quanto ancora per tutto il processo di circolazione e di rotazione delcapitale si continua a fare astrazionedagli attriti e dalle controtendenze del movimento reale. Si veda al riguardo pidettagliatamente R. Fineschi, Un nuovo Marx, cit.,pp. 99-102.8Il risultato immediato della produzione capitalistica merce, anche se merce gravida di plusvalore. Siamo dunquescaraventati indietro al nostro punto di partenza e con esso alla sfera della circolazione. Ci che tuttavia dobbiamotrattare nel libro successivo non pi la circolazione semplice delle merci, bens il processo di circolazione delcapitale (MEGA2, sez. II, vol. 5, p. 619).9 Per una ricostruzione pi approfondita degli sviluppi del progetto marxiano di critica delleconomia politica daiGrundrisse (1857/1858) fino alla pubblicazione del primo libro de Il capitale (1867), si veda R. Fineschi, Un nuovoMarx, cit., pp. 86-107.10Nel corso del presente contributo si utilizzer per ledizione italiana di riferimento la seguente sigla: R = Karl Marx,Manoscritto economico 1863-1865. Il capitale. Libro primo. Il processo di produzione del capitale. Capitolo sesto.Risultati del processo di produzione immediato, trad. it. di Giovanni Sgro in Karl Marx Friedrich Engels, Opere

    complete, vol. XXXI: Karl Marx,Il capitale. Libro primo. Il processo di produzione del capitale (1863-1890), a cura diR. Fineschi, Napoli, La citt del sole, 2012, tomo II, pp. 875-1027. Nelle citazioni testuali si indicher la sigla seguitadal solo numero della pagina di riferimento (esempio: R, 933). I corsivi da me aggiunti nelle citazioni marxiane sarannoindicati con labbreviazione c.m. = corsivo mio. I miei interventi (modifiche, omissioni, interpolazioni) nelle citazioni

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    3) Essa , infine, produzione e riproduzione dellintero rapportoattraverso il qualequesto

    processo di produzione immediato si caratterizza come specificamente capitalistico

    (R, 895).

    Su questi tre punti vorrei soffermarmi brevemente per presentare delle note a margine al denso

    testo del Capitolo sesto. Incominciamo per comodit espositiva con il primo punto.

    3.1.Merci come prodotto del capitale

    Un primo elemento che mi preme mettere in evidenza il corso circolare (R, 895)

    dellesposizione marxiana, il fatto cio che si inizi con la merce, quale forma elementare della

    ricchezza borghese (R, 895; c.m.), e si termini con la merce, quale risultato immediato del

    processo di produzione capitalistico (R, 896; c.m.). Nel corso dellesposizione, da un lato la merce

    si manifesta come presuppostodella costituzione del capitale (R, 896; c.m.), dallaltro essa si

    manifesta essenzialmente come il prodotto e il risultatodel processo di produzione capitalistico

    (R, 896; c.m.).A mio avviso, qui Marx segue e mette allopera quel metodo del salire dallastratto al concreto

    che nella celebre ed egualmente incompiuta e non pi utilizzata Introduzione del 1857 egli

    designava come il metodo scientificamente corretto11: si parte dalla singola merce autonoma

    semplice in quanto astratta (dal lat. ab-traho), ovvero priva di ulteriori determinazioni , e si giunge

    attraverso un processo di concretizzazione (dal lat. cum-crescere), ovvero di arricchimento di

    ulteriori determinazioni, alla merce quale prodotto e risultato del processo di produzione

    capitalistico, che non si presenta pi come la singola merce autonoma (R, 901) da cui si era

    partiti (che in quanto risultato di un processo astrazione non esiste concretamente nella sua

    autonomia), ma si manifesta ora fenomenicamente come una massa di merci (R, 901), ovvero

    per citare lincipitdel primo libro deIl capitale come una immane raccolta di merci.Tale corso circolare dellesposizione, per cui si parte dalla singola merce autonoma e si

    giunge a una massa di merci, pienamente legittimo e coerente con lanalisi della forma di valore

    saranno riportati tra parentesi quadre.11 Su questi temi spero mi sia concesso di poter rinviare a G. Sgro, Die dialektisch-materialistische Methode derMarxschen Kritik der politischen konomie. Stichworte zu einer unendlichen Geschichte [Il metodo dialettico-materialistico della marxiana critica delleconomia politica. Appunti su una storia infinita], in Stefan Mller (a cura di),Probleme der Dialektik heute, Wiesbaden, VS Verlag fr Sozialwissenschaften, 2009, pp. 201-227; G. Sgro, Vom

    Abstrakten zum konkreten historischen Milieu. Zur An- und Verwendbarkeit der Marxschen Analyse derkapitalistischen Produktionsweise [Dallastratto al concreto milieu historique. Sulla applicabilit ed utilizzabilitdellanalisi marxiana del modo di produzione capitalistico], in G. Grzinger (Hrsg.), Entfremdung Ausbeutung Revolte. Karl Marx neu verhandelt, Marburg, 2012, pp. 167-182 (= Jahrbuch konomie und Gesellschaft, Bd. 24).

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    contenuta nel primo capitolo del primo libro de Il capitale, perch, a rigore, dire merce significa

    dire necessariamente merci, in quanto essere merce (la forma di merce) non una propriet

    naturale dei prodotti del Lavoro (con la maiuscola) o di un particolare tipo di lavoro concreto,

    bens la forma sociale che investe e riveste il contenuto materiale, i prodotti non del lavoro en

    genral, ma di una forma storicamente e socialmente determinata del lavoro, qual appunto il

    lavoro che produce merci12.Il corso circolare dellesposizione mostra, a mio avviso, come anche qui Marx segua la

    logica di derivazione o, if you like, di ispirazione hegeliana del presupposto/posto13e come la sua

    esposizione continui a situarsi sul livello della generalit/universalit del capitale, secondo il piano

    originario dei sei libri.

    Come ha ben dimostrato Fineschi, il capitale in generale il capitale diveniente, il capitale che

    sta ancora ponendo i propri presupposti, il capitale, cio, che in base alle condizioni logiche di

    esistenza che lo precedono, costituisce e pone da s i presupposti della propria esistenza. Una volta

    che il capitale ha posto i suoi stessi presupposti, esso diventato capitale divenuto, cioprocessodi

    produzione e di circolazione del capitale14. Infatti, alla fine del primo punto del Capitolo sesto, che

    nella edizione a stampa avrebbe dovuto fungere da bergang (passaggio) dal primo al secondo

    libro, si legge:

    Ma queste merci [quali prodotti del processo di produzione immediato, e non pi la singola

    merce autonoma] sono adesso, al contempo, portatrici [Trger] del capitale; sono il capitale

    stesso valorizzato, gravido di plusvalore. E in questa relazione la loro circolazione [semplice

    delle merci], che adesso , al contempo, processo di riproduzione del capitale, implica

    ulteriori determinazioni che erano estranee allastratta considerazione della circolazione di

    merci. Dobbiamo dunque considerare adesso la circolazione delle merci come il processo di

    circolazione del capitale(R, 924; c.m.).

    Da questo, come da tanti altri passi, si evince come nellesposizione del concetto universale del

    capitale, che il contenuto di tutti e trei libri deIl capitale, vi sia allopera un concetto di tempo

    12Per unanalisi pi dettagliata rimando a R. Fineschi,Ripartire da Marx, cit.,pp. 41-78.13Sulla logica del presupposto/posto cfr. Roberto Finelli, La scienza del Capitale come circolo del presupposto-posto. Un confronto con il decostruzionismo, in M. Musto (a cura di), Sulle tracce di un fantasma. Lopera di KarlMarx tra filologia e filosofia, Roma, Manifestolibri, 2005, pp. 211-223; R. Fineschi, Marx e Hegel. Contributi a unarilettura, Roma, Carocci, 2006, pp. 153-163.14Cfr. al riguardo i fondamentali studi di R. Fineschi, Ripartire da Marx, cit.; Id., Marx e Hegel, cit.,pp. 127-178;Id., Un nuovo Marx, cit., pp. 80-156; Id.,I quattro livelli di astrazione del concetto marxiano di capitale, in RiccardoBellofiore e R. Fineschi (a cura di),Marx in questione. Il dibattito aperto dellInternational Symposium on MarxianTheory,Napoli, La citt del sole, 2009, pp. 279-311.

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    di tipo non cronologico, bens logico, un concetto di tempo interno e sistemico, in cui il prima e il

    dopo sono scanditi dalla Ent-wicklung, dallo s-volgimento e dis-piegamento dei concetti, o meglio,

    del concetto generale/universale di capitale che pone i propri presupposti e si dispiega sussumendo

    sotto di s, facendoli diventare propri momenti o presupposti, tutti quegli elementi storici,

    economici ed extraeconomici che apparentementesono altro dal capitale15.

    In conclusione: la prima parte del Capitolo sesto sulla merce come prodotto specifico del

    processo di produzione capitalistico permette di comprendere come la categoria di merce, con la

    quale inizia lesposizione marxiana, sia una merce gi capitalistica, ossia gi determinata

    capitalisticamente, in quanto essa il presupposto e, al contempo, il prodotto del processo di

    produzione capitalistico.Unattenta lettura della prima parte del Capitolo sesto(nonch della prima sezione del primo

    libro de Il capitale) permette quindi di mostrare linconsistenza della storicizzazione engelsiana

    della prima sezione del primo libro de Il capitale, nella quale si tratta della circolazione semplice

    delle merci e non di una presunta produzione mercantile semplice16, che una categoria coniata e

    introdotta da Engels nelle sue Considerazioni supplementari alla edizione del terzo libro de Il

    capitaleda lui curata17.Nel Capitolo sesto la merce che compare alla fine dellesposizione si manifesta come parte

    meramente ideale del prodotto complessivo in cui si riproduce il capitale (R, 902), ovvero, in fin

    dei conti, si manifesta come la forma trasformata del capitale che ora si valorizzato (R, 902).

    Alla fine dellesposizione la merce diviene (e si manifesta come) ci che essa propriamente :

    prodotto del capitale, anzi, forma trasformata del capitale stesso, parte aliquota del processo

    complessivo di produzione e circolazione delle merci:

    La merce singola [presupposto del capitale] , di fatto, un prodotto compiuto [posto dal

    capitale], alle cui spalle giace il processo della sua genesi [il processo della sua produzione,

    dal quale lesposizione ha fatto allinizio astrazione], nel quale di fatto tolto [aufgehoben] ilprocesso [lavorativo] attraverso il quale un particolare lavoro utile si incarnato,

    oggettualizzato in esso [nel prodotto-merce]. Nel processo di produzione la merce diviene [ci

    15Si veda al riguardo limportante saggio di A. Mazzone,La temporalit specifica del modo di produzione capitalistico,inMarx ed i suoi critici, a cura di L. Sichirollo, D. Losurdo e G. M. Cazzaniga, Urbino, Quattroventi, 1987, pp. 224-260e gli studi di Fineschi citati nella nota precedente.16Cfr. Nadja Rakowitz,Einfache Warenproduktion. Ideal und Ideologie, Freiburg i.Br., 2000; R. Fineschi, Ripartire daMarx, cit., pp. 143-145;Id., Un nuovo Marx, cit., pp. 54-55.17Per una discussione analitica del lavoro editoriale svolto da Friedrich Engels sul materiale originale di Marx per il

    terzo volume deIl capitale si vedaC.-E. Vollgraf,Engels Kapitalismus-Bild und seine inhaltlichen Zustze zum drittenBand des Kapital [La visione engelsiana del capitalismo e le sue aggiunte contenutistiche al terzo volume del Capitale],in Rolf Hecker et alii(a cura di),Neue Aspekte von Marx Kapitalismus-Kritik[Nuovi aspetti della critica marxiana delcapitalismo], Beitrge zur Marx-Engels-Forschung. Neue Folge, 2004, pp. 7-53.

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    che essa propriamente : Trger (portatrice) del valore che valorizza se stesso, ovvero del

    capitale]. Come prodotto essa costantemente respinta dal processo [di produzione nel

    processo di circolazione delle merci], cos che il prodotto stesso [la merce] si manifesta solo

    come un momento [astratto, se considerato autonomamente] del processo [complessivo di

    produzione e circolazione delle merci] (R, 930).

    3.2.La produzione capitalistica produzione di plusvalore

    Veniamo ora brevemente al secondo punto dellesposizione marxiana nel Capitolo sesto.Da quantosostenuto fin qui si potrebbe forse essere dedurre che lo scopo della produzione capitalistica sia

    semplicemente produrre una grande massa di merci. E invece non proprio cos: limmane

    raccolta di merci , in realt, solo la forma fenomenicain cui si manifesta (erscheint) la ricchezza

    creata dal capitale.Lo scopo specifico e determinante della produzione capitalistica di produrre e riprodurre se

    stessa, di produrre e riprodurre continuamente il rapporto di capitale, qui determinato a un livello

    ancora molto astratto dellesposizione quale plusvalore, valore che crea maggior valore:

    La produzione di plusvalore, la quale implica la conservazione del valore originariamente

    anticipato, si manifesta quindi come lo scopo determinante, linteresse propulsivo e il risultato

    finaledel processo di produzione capitalistico, come ci grazie al quale il valore originario

    trasformato in capitale [ovvero in un valore maggiore, in plusvalore, in valore che valorizza ed

    accresce se stesso] (R, 926).

    Lautovalorizzazione del capitale la creazione di plusvalore , quindi, lo scopo

    determinante, dominante e unificante [bergreifende] del capitalista, limpulso e il contenuto

    assoluti del suo agire (R, 942).

    La massa di merci (come risultato della produzione) vale qui quale portatrice del valore di scambio

    (in seguito Marx preciser che si tratta del valore) del capitale, ovvero del valore che valorizza se

    stesso, indipendentemente dal corpo materiale delle merci (sia esso oro, zucchero o letame).

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    3.3.La merce quale produzione e riproduzione dellintero rapporto di capitale

    Ma c di pi, e veniamo con ci al terzo punto. Il capitale non solo produce e riproduce

    continuamente se stesso, ma, secondo la propria logica immanente, deve accrescersi, ovvero deve

    riprodursi su scala sempre pi ampia. Per prodursi e riprodursi, il capitale deve poi porre

    continuamente anche i propri presupposti, la propria linfa vitale, ovvero il lavoro vivo:

    Il capitale non produce quindi solo capitale, esso produce una crescente massa di lavoratori, la

    materia solo grazie alla quale esso pu funzionare come capitale aggiuntivo. [] La

    produzione capitalistica non solo riproduzione del rapporto, la riproduzione di esso su

    scala sempre crescente e nella stessa misura in cui, con il modo di produzione capitalistico, si

    sviluppa la forza produttiva sociale del lavoro, cresce la ricchezza accumulata torreggiante di

    fronte al lavoratore come ricchezza che lodomina, come capitale, si espande di fronte a

    lui il mondo della ricchezza come un mondo che gli estraneo e che lo domina e, nella stessa

    proporzione, si sviluppa in opposizione la sua soggettiva povert, indigenza e dipendenza. Il

    suo svuotamento e quella pienezza si corrispondono, vanno di pari passo. Al contempo

    aumenta la massa di questi mezzi di produzione vivi del capitale, il proletariatoche lavora

    (R, 1015-1016).

    Da questa ampia e pregnante citazione dal sapore indubbiamente giovanile, in quanto richiama,

    quasi letteralmente, lanalisi del lavoro estraniato dei Manoscritti economico-filosofici del 1844,

    anche se si situa, ovviamente, in un altro campo teorico di riferimento ed condotta con altri

    strumenti euristici , possiamo, a mio avviso, ricavare due notevoli indicazioni teorico-politiche,

    che in questa sede mi limito solo ad accennare:

    1)

    Il processo di accumulazione del capitale e di produzione dellesercito industriale di riserva non posto ideologicamente come un mito delle origini del modo di produzione capitalistico, ma

    rappresenta la dura realt quotidiana. Detto in altri termini: laccumulazione non originaria,

    quotidiana e permanente, perch quotidianamente e permanentemente il capitale deve produrre

    e porre i presupposti della sua esistenza, e ci su scala sempre pi allargata18.

    18Sulle diverse letture del processo di accumulazione si vedano i contributi in Devi Sacchetto Massimiliano Tomba(a cura di), La lunga accumulazione originaria. Politica e lavoro nel mercato mondiale, Verona, ombre corte, 2008;Sandro Mezzadra, La cosiddetta accumulazione originaria, in AA. VV., Lessico marxiano, Roma, Manifestolibri,2008, pp. 23-52; M. Tomba, Strati di tempo. Karl Marx materialista storico, Milano, Jaca Book, 2011, pp. 261-276.

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    2) nel rapporto di sfruttamento del lavoro salariato da parte del capitale che si cela, a mio

    avviso, il nucleo politico deIl capitale, il quale non unopera im-mediatamentepolitica, ma

    tratta, nel primo libro, ad un livello necessariamente alto di astrazione19, anche del rapporto

    politico, ovvero di sovraordinazione e subordinazione, tra capitalista e lavoratore salariato, e

    della lotta della classedei lavoratori contro la classedei capitalisti20.

    4. Specificit e attualit del Capitolo sesto

    Oltre a quanto sopra brevemente delineato, vi sono poi alcuni elementi specifici che conferiscono al

    Capitolo sesto una sorta di autonoma dignit teorica, di portata tale da poterlo considerare ed

    utilizzare anche come unutile integrazioneallanalisi svolta nel primo libro de Il capitale, e non

    solo semplicemente come un manoscritto preparatorio.

    Di seguito mi limiter a passare brevemente in rassegna solo alcunidei temi che nel Capitolo

    sestosono trattati in modo pi ampio e approfondito rispetto al primo libro deIl capitale. Si tratta di

    elementi che mettono ben in luce la grande attualit dellanalisi contenuta nel Capitolo sesto21e che

    forniscono degli strumenti utili per criticare la lettura storicisticadeIl capitale, oggi in gran parte

    ancora dominante22.

    Una delle prime specificit del Capitolo sesto rispetto a Il capitale consiste nellapi ampia

    trattazione della distinzione tra sussunzione formalistica e sussunzione reale del lavoro sotto il

    capitale (cfr. R, 970-991). Tali forme di sussunzione cos come le corrispondenti sezioni su

    cooperazione, manifattura e grande industria del primo libro deIl capitale non andrebbero lette, a

    mio avviso, storicisticamente, secondo il prima e il dopo cronologico, quali due modi storicamente

    distinti di organizzazione del lavoro, alle quali corrisponderebbero le forme di estrazione del

    plusvalore assoluto e relativo, ma come forme sempre compresentiancora oggi nelle diversi parti

    19Particolarmente attento al problema della mediazione dialetticatra i diversi livelli di astrazione della critica marxianadel modo di produzione capitalistico il volume di R. Fineschi, Un nuovo Marx, cit., il cui terzo capitolo (pp. 130-156)si intitola significativamente Per una teoria politica ispirata al Capitale e non Per una teoria politica derivata dalCapitale.20Sul carattere di classe dellopera scientifica di Marx si vedano Luca Basso, Socialit e isolamento: la singolarit inMarx, Roma, Carocci, 2008, pp. 21-23, 33, 82, 130-136, 141-142; Id., Agire in comune. Antropologia e politicanellultimo Marx, Verona, ombre corte, 2012, pp. 27-29, 149, 152-156 e 166; M. Tomba, Strati di tempo, cit., pp. 82, 92e 126-133. Per una presentazione e discussione delle opere di Basso e di Tomba spero mi sia concesso di poter rinviarea G. Sgro, Un Marx singolare. Osservazioni su una recente lettura dellopera di Karl Marx , inLogos. Rivista diFilosofia, n. 8 (2013), pp. 289-299; Id., Dialettica, prassi e concezione materialistica della storia. Su alcune recentiletture italiane di Marx, in R. Fineschi Tommaso Redolfi Riva G. Sgro (a cura di), Karl Marx 2013, Il ponte,LXIX (2013), nn. 5-6 (maggio-giugno 2013), pp. 264-285 (in part. pp. 273-283).21

    Si veda al riguardo anche Toni Negri, Spunti di critica preveggente nel Capitolo VI inedito di Marx, UniNomade,8/08/2012:2 http://www.uninomade.org/critica-preveggente-capitolo-sesto/.

    2

    2Per un approfondimento di tali questioni rimando a R. Fineschi, Un nuovo Marx, cit., pp. 142-156.

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    del mondo. , infatti, a seconda del milieu historique, dello specifico contesto economico e

    giuridico locale in cui si trova ad operare, che il capitale decide quale forma di sfruttamento pi

    razionale, vale a dire quale forma di sfruttamento gli permette e gli assicura una maggiore

    valorizzazione.

    Molto pi ampia e articolata rispetto aIl capitale nel Capitolo sestoanche la distinzione tra

    lavoro produttivo e lavoro improduttivo (cfr. R, 991-1003). Marx sottolinea a pi riprese, e con vari

    esempi, che produttivo ognitipo di lavoro che produce plusvalore, ovvero che accresce il capitale.

    Tali considerazioni inducono a ritenere che il termine Arbeiter debba essere inteso non

    storicisticamente come loperaio di fabbrica, bens pi generalmente come qualsiasilavoratoreche

    sia stato sussunto sotto il rapporto di capitale. Ci perch, se loperaio di fabbrica una figura

    storica e storicamente molto rilevante della guerra civile tra lavoro salariato e capitale, concepirlo

    come ogni lavoratorepermette di uscire dalla prospettiva della fabbrica per estendere le potenzialit

    dellanalisi marxiana anche alle altre forme di lavoro, quali il lavoro cognitivo, affettivo,

    immateriale, creativo, comunicativo ecc., che sono state oramai tutte sussunte realmente sotto il

    rapporto di capitale.