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Giovani e
Costituzione60° Anniversario della
Costituzione a Piacenza
III liceale BV linguistico C
Liceo “M.Gioia” – Piacenzamaggio 2008
comitato di redazione
Paola Casali, Silvia Chiapponi, Antonio Galesi, Elena Leonardi, Cecilia Merli, Davide Rancati, Michele Salento, Beatrice Sgorbani, Annalisa Silva,
Prof. B. Antonini Prof. A. Cavallotti
Roma, 27 dicembre 1947 (Palazzo Giustiniani)- Il capo provvisorio della Repubblica Enrico de Nicola, tra Alcide de
Gasperi e Umberto Terracini, firma l'atto di promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana.
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INTERVENTO AL CONVEGNO del 21 maggio 2008a conclusione del percorso CIDIS-ISREC
c/o AULA MAGNA ISII MARCONI – PIACENZA
INDICEintervento di impostazione e sintesi generale CECILIA, PAOLAprovvisorie conclusioni
approfondimento espositivo sulle modifiche MICHELE, ANNALISA il problema della revisione costituzionale ELENA
approfondimento principi costituzionali ANTONIOapprofondimento disaffezione/educazione costituzionale DAVIDE, SILVIA
conclusioni e prospettive BEATRICE
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· una Costituzione non è una legge come tutte le altre, perché è un insieme di principi fondanti in cui uno Stato riconosce la propria identità democratica, nata da un preciso processo storico
Allora prima di parlare di modifiche costituzionali sarebbe opportuno riflettere sulla nostra IDENTITÀ COSTITUZIONALE
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CI SIAMO CHIESTI
ABBIAMO CAPITO CHE
una Costituzione di 60 anni è vecchia e superata? occorre modificarla?
effettivamente In Italia
tra i politici il dibattito è molto acceso (quali principi costituzionali sono comuni alle diverse parti politiche?)
APPROFONDIMENTO sui PRINCIPI COSTITUZIONALI
tra i cittadini non è molto diffusa l’effettiva conoscenza della Costituzione
tra gli storici la discussione è aperta (quale processo storico fonda la Costituzione?)
APPROFONDIMENTO su DISAFFEZIONE/EDUCAZIONE COSTITUZIONALE
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MA QUALE IDENTITA’ COSTITUZIONALE ?
OGNUNO DI NOI DEVE FORMARSI LE PROPRIE IDEE IN PROPOSITO
una Costituzione di 60 anni è vecchia e superata? occorre modificarla?
· la Costituzione e la sua messa in pratica sono un “work in progress”, affidato all’attività delle diverse legislature, cioè
· l’attuazione della Costituzione è affidata al lavoro - dal ’48 ad oggi - dei diversi Parlamenti (eletti dai cittadini) e dei Governi (formati in base alla maggioranza che ha vinto le elezioni), i quali si occupano della LEGISLAZIONE ORDINARIA, la cosiddetta “COSTITUZIONE MATERIALE” (Mortati), che dà attuazione alla “costituzione formale” adeguandosi all’inevitabile evoluzione della società
· il punto è giudicare se e in che modo …
“Nessuna buona costituzione/istituzione può produrre una buona politica se non ci sono uomini che la fanno funzionare”(Gustavo Zagrebelsky)
Nicola Antonetti, “Le culture politiche alla base della Costituzione repubblicana”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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CI SIAMO CHIESTI
ABBIAMO CAPITO CHE
di fronte alle NUOVE COMPLESSITA’ DEL PRESENTE e nello SCENARIO EUROPEO e GLOBALE la legislazione ordinaria italiana tutela sufficientemente il rispetto, ad esempio, degli articoli costituzionali seguenti ?art 36: sicurezza sul lavoro LE TANTE MORTI BIANCHE…
art.51: pari opportunità senza distinzioni di sesso GLI STIPENDI NON PARI…
art.9: tutela del paesaggio LE PROBLEMATICHE AMBIENTALI…
art.21: diritto all’informazione LA PROPRIETA’ DEI MEZZI DI INFORMAZIONE, IL POTERE DELLA TELEVISIONE, NELLA RETE DI INTERNET …
aveva ragione Calamandrei quando diceva (a proposito degli anni successivi all’entrata in vigore della Costituzione) che una “rivoluzione promessa” rischiava di diventare “una rivoluzione mancata” ?
Mirco Dondi, “Dalla Resistenza alla Costituzione”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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OGNUNO DI NOI DEVE FORMARSI LE PROPRIE IDEE IN PROPOSITO
DOMANDE INEVITABILMENTE APERTE
una Costituzione di 60 anni è vecchia e superata? occorre modificarla?
ci sono prospettive aperte di revisione della Costituzione circa i seguenti ambiti:
-sistema delle autonomie-bicameralismo perfetto-rapporto potere legislativo ed esecutivo (e quindi rapporto tra le figure di
maggior rilievo istituzionale: capo di Stato, Parlamento vs capo del Governo)
ormai condivise dalle diverse parti politiche (almeno le prime due)
Maurizio Fioravanti, “Ambiti e motivi di possibile aggiornamento della Carta Costituzionale”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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CI SIAMO CHIESTI
ABBIAMO CAPITO CHE
il punto dolente sta nell’attuare queste modifiche, che riguardano tutte la SECONDA PARTE della Costituzione, senza stravolgere di fatto l’impianto della Costituzione stessa (i suoi principi fondanti e i diritti-doveri dei cittadini, contenuti nella PRIMA PARTE)
Domenico Gallo, “La Costituzione della Repubblica Italiana” in Salviamo la Costituzione, 2006
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MA ABBIAMO ANCHE CAPITO CHE
QUALI MODIFICHE RISPETTANO LO SPIRITO COSTITUZIONALE?
OGNUNO DI NOI DEVE FORMARSI LE PROPRIE IDEE IN PROPOSITO
La nostra Costituzione non ci è sembrata nei suoi principi né decrepita né superata,anzi vitale e lungimirante. Ci deve essere però, per renderla effettivamente operante, UN’ATTUAZIONE EFFETTIVA DEI SUOI ARTICOLI
È necessario · attuare una vera e propria educazione costituzionale: conoscere meglio il
testo e il processo costituente per non confondere il piano della legittima e pluralistica critica politica ai vari provvedimenti sulle specifiche materie con quello della delegittimazione della Costituzione
· ritrovare uno spirito unitario su elementi fondanti della nostra Costituzione, sottratti alla conflittualità politica, davvero comuni e “indisponibili” per qualunque parte politica vinca le elezioni
· cercare un accordo su punti specifici di revisione costituzionale
indaghiamo il tema della REVISIONE COSTITUZIONALE
riordinando anzitutto le informazioni sulle MODIFICHE attuate
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ALCUNE NOSTRE PROVVISORIE CONCLUSIONI
APPROFONDIMENTO MODIFICHE
la Costituzione della Repubblica Italiana si compone • di PARTI tra loro diverse:
“Principi fondamentali” (art. 1-12) = costituzione “lunga”
PRIMA parte: “Diritti e Doveri dei cittadini” (art. 13-54)SECONDA parte: “Ordinamento della Repubblica” (art. 55-139)
“Disposizioni transitorie e finali” (18)
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TUTTI SANNO CHE
• di un certo NUMERO di articolierano 139sono stati abrogati: 5 articoli(115, 124, 128, 129, 130; tutti riguardanti il ruolo di Regioni, Province e Comuni)attualmente sono 134
molti altri articoli hanno subito PARZIALI MODIFICHE
• di un dispositivo di “rigidità” = ARTICOLO 138che differenzia l’iter di modificabilità della Costituzione, in quanto “legge delle leggi”, dalla procedura di modifica della legislazione ordinaria
REVISIONE DELLA COSTITUZIONE = LEGGI COSTITUZIONALI
• di un rimando ad un organismo di controllo della coerenza delle leggi ordinarie (approvate dai diversi Parlamenti) rispetto alla Costituzione stessa
CORTE COSTITUZIONALE = “sentinella della Costituzione”
Maurizio Fioravanti, “Ambiti e motivi di possibile aggiornamento della Carta Costituzionale”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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ultima MODIFICA PARZIALE in ordine di tempo (ottobre 2007)con approvazione quasi unanime nel Parlamento della XV Legislatura (centro-sinistra, Governo Prodi)previa doppia lettura nelle due camere, a larghissima maggioranza (superiore ai 2/3 e quindi con esclusione di eventuale ricorso a referendum confermativo, COME PREVISTO DALL’ARTICOLO 138)
MODIFICATO art. 27, § 4 soppressione dell’eccezione al divieto assoluto della PENA DI MORTE tramite cancellazione delle parole “se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra”
adeguando così l’ordinamento italiano a quello comunitario europeonell’anno in cui l’Italia è stata protagonista all’ONU dell’iniziativa per la MORATORIA sulla pena di morte
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NON TUTTI SANNO CHE (peccato veniale)
questa ultima piccola modifica è passata inosservata perché
• in effetti risulta assolutamente secondaria rispetto ai punti caldi del dibattito sulle riforme costituzionali
• è in conformità con la modifica già avvenuta (nel 1994) nella legge ordinaria (codice militare di guerra)
tuttavia può non essere secondario “scolpire” l’assoluta inammissibilità della pena di morte nella legge costituzionale, dotata di “rigidità” rispetto alla legislazione ordinaria
simbolicamente importante?importante per il futuro? (anche in relazione a un certo sentire comune che torna a invocare la pena di morte)
Marco Boato, “L’ultimo aggiornamento della nostra Costituzione”, in SOLE XXIV ORE del 30 aprile 2008
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OGNUNO DI NOI DEVE FORMARSI LE PROPRIE IDEE IN PROPOSITO
Ci sono già state in Italia RIFORME COSTITUZIONALI APPROVATE-INCOMPLETE, PROGETTATE-BOCCIATE, ATTESE-TEMUTE
FUTURE ??? •XIII LEGISLATURA (centro-sinistra, Governo Amato)
Riforma del Titolo V (seconda parte della costituzione, in materia di decentramento/autonomia amministrativa)
alcune rilevanti novità:•art. 114 : la REPUBBLICA non coincide con il solo STATO
quest’ultimo è posto sullo stesso piano, dal punto di vista istituzionale, di REGIONI, PROVINCE, CITTÀ METROPOLITANE E COMUNI
•art.117 : è ribaltata l’impostazione precedente (dove erano indicate le materie nelle quali le Regioni potevano legiferare): sono individuate le materie attribuite alla legislazione esclusiva dello Stato e alla legislazione concorrente Stato–Regioni , mentre è demandata alle REGIONI la legislazione di tutte le altre materie non menzionate .
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TUTTI I CITTADINI
DOVREBBERO SAPERE CHE (non saperlo non è peccato veniale)
questa proposta di revisione costituzionale, del centro-sinistra, è stata sottoposta a referendum confermativo nell’ottobre 2001 (quindi non sostenuta da una maggioranza superiore ai 2/3 del Parlamento, ma solo da una maggioranza assoluta) : approvata dal referendum popolare
MAmancano i decreti attuativi…, sono sorti problemi di competenza tra Stato e Regioni…
DA COMPLETARE?DA ACCENTUARE IN DIREZIONE AUTONOMISTA?
FEDERALISMO…DEVOLUZIONE…SECESSIONEDA RIDURRE IN DIREZIONE CENTRALISTA? UNITA’ STATUALE
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• XIV LEGISLATURA (centro-destra, Governo Berlusconi)
il cosiddetto “progettone”
alcune rilevanti proposte:
- forte accentuazione delle autonomie locali (devoluzione) e trasformazione della seconda camera in Senato federale
- il cosiddetto premierato, con un Primo ministro (capo del Governo) designato direttamente dagli elettori, con potere di scioglimento delle Camere del Parlamento (riduzione delle funzioni del Presidente della Repubblica)
quest’altra proposta di revisione costituzionale, del centro-destra,
è stata sottoposta a referendum confermativo nel giugno 2006 (quindi non sostenuta da una maggioranza superiore ai 2/3 del Parlamento, ma solo da una maggioranza assoluta):
bocciata dal referendum popolareLiceo “M.Gioia” - Piacenza
•XVI LEGISLATURA (centro-destra, Governo Berlusconi):
eccoci al 2008…, ai nostri giorni…
nel programma di governo si parla di RIFORME COSTITUZIONALI…
QUALI?
COME? CON QUALE METODO? ancora “a colpi di maggioranza” (e quindi con referendum) come nei due casi precedenti ?
oppurecercando un consenso parlamentare davvero allargato e solidobipartisan (non solo della parte di rappresentanza parlamentare che ha vinto le elezioni)quindi superiore ai 2/3 dei parlamentari ?
Maurizio Fioravanti, “Ambiti e motivi di possibile aggiornamento della Carta Costituzionale”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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OGNUNO DI NOI DEVE INFORMARSI E FORMARSI LE PROPRIE IDEE IN PROPOSITO
IL TEMA DELLA REVISIONE COSTITUZIONALE RISULTA DUNQUE COMPLESSO…
A NOI E’ STATA UTILE L’IMPOSTAZIONE DEL PROBLEMA del prof. FIORAVANTI
“ne’ immobilismo ne’ facile revisione”
• la modificabilità in linea di principio non va vista come un tabù: anche la Costituzione -come ogni legge- è storica, fatta dagli uomini, modificabile (altrimenti avrebbe ragione chi accusa “i prudenti” di considerarla “mito intoccabile”)
• la revisione costituzionale va attuata con particolare prudenza di metodo
ampio consenso tra le diverse forze politichenon un progetto globale, ma modifiche su punti specifici (cultura dell’emendamento)
merito“limite materiale” insuperabile (“il tavolo da biliardo”), oltre il quale la Costituzione non è modificata ma manomessa
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“questi due principi non possono essere modificati
senza andare a minare le basi stesse della nostra democrazia
e mutare quindi l’identità della Repubblica”
Maurizio Fioravanti, “Ambiti e motivi di possibile aggiornamento della Carta Costituzionale”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
“il tavolo da biliardo costruito insieme” consente a chiunque di giocare con regole certe, anche se poi ognuno gioca in modo diverso il suo gioco…
secondo il prof. Fioravanti esso consiste nell’identità della nostra Repubblica, uscita dalla dittatura, che si basa sull’equilibrio dei poteri e su due principi “intoccabili”:
- principio di tutela delle minoranze, a garanzia della dialettica democratica parlamentare tra maggioranza e minoranza = patto di coesistenza libera tra diversi senza un reciproco annientamento (la democrazia è diversa dalla dittatura proprio per il rispetto della minoranza)
- impegno per una sempre maggiore realizzazione del principio di uguaglianza, in materia di istruzione, lavoro, salute
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A QUESTO PUNTO
CI SEMBRAche molto si parli di modifiche,ma che la nostra Costituzione non sia effettivamente molto conosciuta nei suoi elementi portanti…
segue APPROFONDIMENTO PRINCIPI COSTITUZIONALI
CI VIENE UN SOSPETTO…che ci siano delle cause di questa diffusa disaffezione costituzionale?
E UNA SPERANZA…che sia possibile fare qualcosa per un’educazione costituzionale degli Italiani?
segue APPROFONDIMENTO DISAFFEZIONE/EDUCAZIONE COSTITUZIONALE
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APPROFONDIMENTO PRINCIPI COSTITUZIONALI
I CINQUE PRINCIPI FONDAMENTALI
secondo l’aggregazione concettuale del prof. Gallo, che riprende il costituzionalista Costantino Mortati
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1. PRINCIPIO PERSONALISTA
uomo = valore originario e assoluto
che deve essere riconosciuto e rispettato dallo Stato
diritti fondamentali inviolabili (non possono essere cancellati o manomessi nemmeno dall’ordinamento della Repubblica, neppure con il procedimento di revisione costituzionale)tra i principali:
vita libertàeguaglianza
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in netto contrasto con il passato: DISCONTINUITA’ rispetto al ventennio fascista
pena di morte
soppressione libertà di pensiero, associazione…
discriminazione (leggi razziali estese all’Italia nel 1938)
per questa sostanziale discontinuità l’elaborazione della carta costituzionale sarebbe la fase propositiva dell’antifascismo, elemento comune del “compromesso alto” che le diverse forze antifasciste seppero trovare
Domenico Gallo, “La Costituzione della Repubblica Italiana” in Salviamo la Costituzione, 2006
Mirco Dondi, “Dalla Resistenza alla Costituzione”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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dunque il principio di uguaglianza è corollario di quello personalista
e secondo l’art.3 la Repubblica è attivamente impegnata nella rimozione degli OSTACOLI:pari opportunità a impari condizioni = principio solidarista
= carattere politico-programmatico della Costituzione della Repubblica Italiana
Domenico Gallo, “La Costituzione della Repubblica Italiana” in Salviamo la Costituzione, 2006
Nicola Antonetti, “Le culture politiche alla base della Costituzione repubblicana”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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2. PRINCIPIO LAVORISTA
fondamento della Repubblica è il LAVORO (non la nascita, non la ricchezza…)
la dignità del lavoro è collegata ai diritti della persona perché assicura:
mezzi di sussistenza
possibilità di esplicare le proprie capacità nella società
Domenico Gallo, “La Costituzione della Repubblica Italiana” in Salviamo la Costituzione, 2006
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3. PRINCIPIO INTERNAZIONALISTA o SUPERNAZIONALISTA
obiettivo: creare una PACE solida e duratura
contrapposto al Fascismo che propugnavaguerra e politica di potenza cancellazione dello “ius ad bellum”
riconoscimento del diritto internazionale e degli organismi sovranazionali
Domenico Gallo, “La Costituzione della Repubblica Italiana” in Salviamo la Costituzione, 2006
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4. PRINCIPIO PLURALISTAcontrapposto alla concezione monista del
Fascismo
conferma di Montesquieu: principio della divisione dei tre poteri
LEGISLATIVO ParlamentoESECUTIVO GovernoGIUDIZIARIO Magistratura
= PLURALISMO ISITUZIONALE
ma anche evoluzione di tale principio (un“ponte” tra Stato e persona)
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Pluralità di autonomie individuali:
•libertà di pensiero
•libertà di associazione
•libertà di religione
Pluralità di autonomie collettive:
•sindacati
•associazioni
•partiti politici
Pluralità di enti autonomi (organi locali come corpi intermedi tra individui e Stato):
Domenico Gallo, “La Costituzione della Repubblica Italiana” in Salviamo la Costituzione, 2006
•Regioni
•Province (eliminazione?)
•Comuni
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5. PRINCIPIO DEMOCRATICO
sovranità del popoloespressa nelle forme previste dalla Costituzione:il potere del popolo non è potere costituente ma costituito: non ci può essere una dittatura della maggioranza
postula la democrazia rappresentativa partecipazione democratica:
Domenico Gallo, “La Costituzione della Repubblica Italiana” in Salviamo la Costituzione, 2006
•espressione del voto•associazione in partiti•referendum
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QUALI GRANDI TRADIZIONI DI PENSIERO POLITICO STANNO ALLA BASE DI TALI PRINCIPI?
solo qualche appunto sulle IDEE CARDINE della Costituzione
- Norberto Bobbio, “Le idee cardine della Costituzione italiana”, testo scritto come introduzione allo studio della Costituzione Italiana per un testo scolastico, in adozione
negli anni ‘80.
Idea liberale:
•libertà individuale
•concorrenza economica
Idea democratica:
•uguaglianza
•sovranità popolare
Idea socialista:
•uguaglianza sociale ed economica
•indirizzo riformistico e rivoluzionario
Cristianesimo sociale:
•uguaglianza e libertà
•diritto di proprietà ≠ uso della proprietà
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APPROFONDIMENTO DISAFFEZIONE/EDUCAZIONE COSTITUZIONALE
•il lavoro dell’ Assemblea Costituente fu “raccoglimento silenzioso” , scarsamente coinvolgente per i cittadini, NON SUPPORTATO DA UNA “PEDAGOGIA ISTITUZIONALE”“il ritorno della democrazia fu identificato con il ritorno dei partiti e con la loro
conflittualità più che con la presenza autorevole delle nuove istituzioni repubblicane, (…) lequali non furono in grado di operare attivamente per lo sviluppo di una cultura civica chefosse di tutti gli italiani; ad una pedagogia delle istituzioni si sostituì la pedagogia dellaformazione militante nei due principali campi avversi; ciò impedì lo sviluppo da parte deicittadini di un forte attaccamento nei confronti delle regole del gioco” (Rinaldi)
(nel 1958 ALDO MORO, Ministro dell’Istruzione, introdusse l’educazione civica nella scuola)
Giuseppe Rinaldi, “Identità nazionale o cultura civica?”, in Diogene dicembre 2007-febbraio 2008
Pietro Scoppola, “La Costituzione del '48 nel dibattito politico della Repubblica italiana”,intervento al convegno 'Radici e vitalità della Costituzione', svoltosi a Genova il 23 aprile 2005; pubblicato in “Storia e memoria”, 2005 – Vol. 14 – Fasc. 2 – pp. 137 -148 Liceo “M.Gioia” - Piacenza
COME MAI GLI ITALIANI NON SI AFFEZIONARONO ALLA COSTITUZIONE?
CI SONO DIVERSE CAUSE DI QUESTO MANCATO RADICAMENTO...
• il dibattito politico fu animato ben presto dalla tesi della “RESISTENZA TRADITA”, secondo la quale la Repubblica costituzionale appariva come una SOLUZIONE AL RIBASSO rispetto alle forme di democrazia diretta sperimentate durante la lotta partigiana
dalla tesi della CONTINUITA’, secondo cui dopo la caduta del regime fascista , non c’era stata in Italia una vera e propria democratizzazione, anche per le responsabilità dei partiti di sinistra
(’68: protesta giovanile)
Giuseppe Rinaldi, “Identità nazionale o cultura civica?”, in Diogene dicembre 2007-febbraio 2008
Pietro Scoppola, “La Costituzione del '48 nel dibattito politico della Repubblica italiana”,intervento al convegno 'Radici e vitalità della Costituzione', svoltosi a Genova il 23 aprile 2005; pubblicato in “Storia e memoria”, 2005 – Vol. 14 – Fasc. 2 – pp. 137 -148
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IN EFFETTI ALCUNI STORICI DELINEANO
SNODI PROBLEMATICI DEL PROCESSO DI DEMOCRATIZZAZIONE
· la rottura col passato a livello costituzionale e istituzionale non corrispose ad una rottura di fatto, nel senso che permaneva negli italiani una mentalità non democratica, con cui i partiti vennero a patti:
APPARATO BUROCRATICO e GIUDIZIARIO non rinnovato
AMNISTIA ai fascisti condannati, per reati gravissimi, alla pena di morte o all’ergastolo
la GUERRA FREDDA (USA / URSS) rallenta il PROCESSO di DEMOCRATIZZAZIONE
l’anticomunismo prevale sull’antifascismo?
persistenza del REATO di OPINIONE
NON ALTERNANZA POLITICA AL GOVERNO (per la “CONVENTIO AD EXCLUDENDUM” il PCI venne sempre escluso da ogni maggioranza di governo)
Mirco Dondi, “Dalla Resistenza alla Costituzione”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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•i “ritardi costituzionali” :
CORTE COSTITUZIONALE, la “sentinella della costituzione”, entra in vigore solo nel 1956
ELEZIONI REGIONALI solo nel 1970
solo negli anni ’70 vi fu il primo REFERENDUM POPOLARE e la legislazione ordinaria diede attuazione ad alcuni articoli costituzionali con importanti riforme:
RIFORMA della SCUOLA MEDIA 1962
DIRITTO di FAMIGLIA 1975
e ancora: SANITA’ PUBBLICA, STATUTO DEI LAVORATORI, EDILIZIA POPOLARE
Mirco Dondi, “Dalla Resistenza alla Costituzione”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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MA A PARTIRE DAGLI ANNI NOVANTA LA DISAFFEZIONE COSTITUZIONALE HA ANCHE UN ALTRO ASPETTO…
nel dibattito storiografico si assiste alla cosiddetta “ondata revisionista”:
da alcuni storici è messo in discussione un concetto forte:
il NESSO RESISTENZA-COSTITUZIONEla COSTITUZIONE ITALIANA viene davvero
da un “compromesso alto”degli antifascisti,
dalla RESISTENZA (1943-1945)?
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fu la Resistenza diffusa?
ZONA GRIGIA: il numero di coloro che non presero parte alla Resistenza fu molto più ampio di quello di coloro che invece parteciparono attivamente
GUERRA CIVILE: ogni morto ha diritto al rispetto e alla memoria (le ragioni dei partigiani e dei repubblichini sono allora da collocare sullo stesso piano? = “parificazionismo”)
in opposizione a questa risposta
altri storici sostengono: la Resistenza non fu solo dei Partigiani, vi fu una Resistenza ATTIVA E PASSIVA, della popolazione, delle donne, dei sacerdoti…
Ernesto Galli della Loggia, “Il mito della costituzione” in Miti e storia dell’Italia Unita, 1999
Pietro Scoppola, “La Costituzione del '48 nel dibattito politico della Repubblicaitaliana”,intervento al convegno 'Radici e vitalità della Costituzione', svoltosi a Genovail 23 aprile 2005; pubblicato in “Storia e memoria”, 2005 – Vol. 14 – Fasc. 2 – pp. 137 -148
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IL DIBATTITO TRA GLI STORICI E’APERTO…LE LORO TESI VENGONO DIVULGATE E UTILIZZATE - FORSE IN
MODO STRUMENTALE - DALLE DIVERSE PARTI POLITICHE…
LA COSTITUZIONE altro non è che UN MITO! utilizzato dalla sinistra
nei decenni precedenti contro la DC negli anni novanta contro il centro-destra
per bloccare le necessarie riforme costituzionali
LA COSTITUZIONE non si tocca!la destra sta sovvertendo la democrazia
Ernesto Galli della Loggia, “Il mito della costituzione” in Miti e storia dell’Italia Unita, 1999
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OGNUNO DI NOI DEVE FORMARSI LE PROPRIE IDEE IN PROPOSITO…E ALLORA?
INSOMMA
PER TANTE RAGIONI,
CHE ABBIAMO SOLO ACCENNATO E CHE ANDREBBERO STUDIATE CON CURA PER FARSI UNA PROPRIA IDEA,
VI E’ MOLTA DISTANZA nella Repubblica Italiana
lo scarso senso di appartenenza a una patria comune
(inevitabilmente anche e soprattutto tra i giovani)
tra
la voce appassionata, rivolta ai giovani,
di chi era presente al processo costituente
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PIETRO CALAMANDREI, membro assemblea costituenteGIUSEPPE DOSSETTI, intervenendo in difesa della Costituzione, parla di una forte radicedella Costituzione in un “evento costituente” più globale: la seconda guerra mondiale inEuropaGiuseppe Dossetti, “La Costituzione ha solide radici”, intervento all’incontro “Comitatiper la Costituzione”, 16 settembre 1994
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« Se voi volete andare in pellegrinaggio
nel luogo dove è nata la nostra Costituzione,
andate nelle montagne
dove caddero i PARTIGIANI,
nelle carceri dove furono imprigionati,
nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un ITALIANO
per riscattare la LIBERTA’ e la DIGNITA’,
andate lì, o giovani, col pensiero,
perché lì è nata la nostra COSTITUZIONE. »
E OGGI ?
DOVREMMO CHIEDERCI SE CI SONO ANCHE ASPETTI NUOVI DI QUESTA CRONICA DISAFFEZIONE COSTITUZIONALE
NOI NON SIAMO ARRIVATI AD APPROFONDIRE QUESTI ASPETTI, MA ABBIAMO LETTO QUALCOSA IN PROPOSITO…
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“siamo lentamente scivolati in una situazione di frammentazione e di particolarismo, caratterizzata da spinte corporative molto forti, disprezzo diffuso delle regole, delegittimazione del sistema politico, e più recentemente da manifestazione di antipolitica”
“la società (…) percorsa da linee di frattura, sia tradizionali che moderne,costituite da appartenenza, simboli, mitologie, o parole d’ordine disparate e losviluppo di fenomeni pre-politici o para-politici che manterranno la societàcivile divisa e lo Stato in una condizione di impotenza; verrà a mancare, inquesta situazione, la capacità di governare razionalmente i conflitti, i qualipotranno così riprodursi e amplificarsi, destabilizzando continuamente il sistemapolitico stesso” (Rinaldi)
“ vi è uno stacco sempre più rilevante tra la Costituzione –e l’ordinamento chene deriva– da un lato e gli aspetti motivazionali e identitari dall’altro”(Bonvecchio)
Giuseppe Rinaldi, “Identità nazionale o cultura civica?”, in Diogene dicembre 2007-febbraio 2008
Claudio Bonvecchio, “Una carta per la patria”, in Diogene dicembre 2007-febbraio 2008
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“Il presente, con le sue situazioni evidentemente eccezionali
sfida ecologica
trasformazione tecnologica
invecchiamento della popolazione
multiculturalismo
emergenza dell’anti-politica
esige un nuovo patto e un nuovo modo di fare politica, in Italia e in Europa,
un radicamento, un reciproco riconoscimento, una fraterna condivisione, una partecipazione attenta e corale ed un vissuto senso di identità; qualcosa, insomma, che parli non solo alla mente, ma anche al cuore dei cittadini e che inauguri un nuovo e più sentito modo di sentirsi partecipi di un’unica entità statale e politica: aperta, attenta, dialogante, tollerante, moderna e multiculturale” (Bonvecchio)
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MA ALLORA NON E’ PIU’ POSSIBILE FARE QUALCOSA PER UN’EDUCAZIONE COSTITUZIONALE DEGLI ITALIANI?
A NOI E’ SEMBRATA INTERESSANTE UNA PROSPETTIVA…
un patriottismo costituzionale
idea di Patria in senso classico e fortemente (e simbolicamente) identitaria
idea illuminista e razionale di un ordinamento in grado di garantire un adeguato edemocratico funzionamento
Claudio Bonvecchio, “Una carta per la patria”, in Diogene dicembre 2007-febbraio 2008
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riscoprire un PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE
indagare la NOSTRA STORIA, soprattutto da parte delle giovani generazioni
inaugurare quella PEDAGOGIA ISTITUZIONALE che è mancata, fondamentale per la costruzione o la ricostruzione di una cultura civica autentica
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E’ NECESSARIO QUINDI
PER TENTARE DI SUPERARE LA CRONICA DEBOLEZZA DELL’IDENTITÀ ITALIANA, VISSUTA SENZA UN REALE SENSO DI APPARTENENZA,
- Costituzione della Repubblica Italiana, in edizione aggiornata
- Norberto Bobbio, “Le idee cardine della Costituzione italiana”, testo scritto comeintroduzione allo studio della Costituzione Italiana per un testo scolastico, in adozione neglianni ‘80.
- Domenico Gallo, “La Costituzione della Repubblica Italiana” in Salviamo laCostituzione, 2006
- Nicola Antonetti, “Le culture politiche alla base della Costituzione repubblicana”, Attiseminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
- Mirco Dondi, “Dalla Resistenza alla Costituzione”, Atti seminario CIDIS-ISREC, 2006-2007
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Liceo “M.Gioia” - Piacenza
BIBLIOGRAFIA
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- Ernesto Galli della Loggia, “Il mito della costituzione” in Miti e storia dell’Italia Unita,1999
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-Marco Boato, “L’ultimo aggiornamento della nostra Costituzione”, in SOLE XXIV OREdel 30 aprile 2008
- Claudio Bonvecchio, “Una carta per la patria”, in Diogene dicembre 2007-febbraio 2008
- Giuseppe Rinaldi, “Identità nazionale o cultura civica?”, in Diogene dicembre 2007-febbraio 2008
Liceo “M.Gioia” - Piacenza