Giovani, Cibo, Salute e Sostenibilità · Le abitudini alimentari dei giovani italiani p. 4 Cibo,...

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Rapporto di ricerca A cura del Laboratorio Analisi Politiche e Sociali e del Centro di Ricerca sul Cambiamento Politico Dipartimento di Scienze Sociali Politiche e Cognitive Università di Siena Giovani, Cibo, Salute e Sostenibilità

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Rapportodiricerca

AcuradelLaboratorioAnalisiPoliticheeSocialiedelCentrodiRicercasulCambiamentoPolitico

DipartimentodiScienzeSocialiPoliticheeCognitive

UniversitàdiSiena

Giovani,Cibo,SaluteeSostenibilità

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IndiceNotametodologica p.3Introduzione p.4Leabitudinialimentarideigiovaniitaliani p.4Cibo,qualitàeprezzo p.5Glistilialimentari p.9IgiovaniitalianielaPAC p.11Fontidiinformazioneealimentazione p.13Cibo,saluteeatteggiamenticospiratori p.14Conclusioni p.18

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NotaMetodologica

L’indagineè statacoordinatadal LaboratorioAnalisiPoliticheeSociali (LAPS)delDipartimentodi

Scienze Sociali Politiche e Cognitive (DISPOC) dell’Università di Siena. Il campione è stato

selezionato all’interno di un panel online di tipo ‘opt-in’ detenuto e gestito da Toluna. Per

l’estrazionedelcampioneèstatoutilizzatounmetododicampionamentostratificatoperquotedi

genere e classe di età, macro-area di residenza e livello di istruzione secondo parametri della

popolazionedietàcompresa tra i16e35anni residente in Italia.L’indagineèstataeffettuata in

modalitàautosomministrataconmetodoCAWI(Computer-AssistedWebInterviewing)trail9edil

13maggio2017.Nelperiododirilevazionesonostatiintervistati997individuidietàcompresatrai

16 e i 35 anni iscritti al panel Toluna. I dati presentati nel presente rapporto sono stati

ulteriormentepesatiper lecaratteristichesocio-demografiche(genereeclassedietà,macro-area

diresidenzaelivellodiistruzione)basandosisulledistribuzionidellapopolazioneresidenteinItalia

appartenente alla fascia di età 16-35 anni. Il campione così pesato raggiunge una numerosità di

1,002casi.

Il presente rapporto è stato redatto da Giulia Simeoni e Rossella Borri sotto la direzione diPierangelo Isernia.Per ilLaps l’indagineèstatadirettadaFrancescoOlmastroni(fieldmanager)eRossellaBorri.AllastesuradelquestionariohannocontribuitoAnnalisaSantucci,LorenzoMichelieCarloNakhnoukh.

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IntroduzioneIl Laboratorio Analisi Politiche e Sociali (LAPS) del Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche eCognitive(DISPOC)dell’UniversitàdiSienahacondotto,nelperiodo9-14Maggio2017,un’indaginediretta a comprendere gli stili di comportamento alimentare e gli orientamenti verso il cibo deigiovaniitalianidietàcompresatrai16edi35annidietà.

LeabitudinialimentarideigiovaniitalianiL’alimentazione occupa una parte importante della nostra vita e lo stile di vita alimentare degliitaliani viene spesso descritto come una caratteristica culturale distintiva del nostro paese. Percomprenderequalepostol’alimentazioneoccupinellavitadeigiovaniitalianiabbiamoinnanzituttochiestoloroqualifosseroleloroprincipalipreoccupazionirispettoalcibo.Dallerisposte(Figura1)emerge che una grande maggioranza del campione intervistato è preoccupato della possibilepresenza di sostanze nocive negli alimenti (menzionato dall’84% degli intervistati) del benesseredegli animali da fattoria (80%), della contaminazione da batteri (79%) e delle malattie legateall’alimentazione come il diabete (79%). Inoltre, destano preoccupazione l’impatto sull’ambientechelostilealimentarepuòavere(70%),l’aumentodipeso(68%)elereazioniallergiche(63%).Figura1–Principalipreoccupazionilegateaglialimenti

41%

34%

44%

39%

26%

30%

27%

44%

47%

35%

40%

44%

38%

36%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Sostanzeresidueneglialimenti

Benesseredeglianimalidafattoria

Contaminazionebatterica

Malattielegateall'alimentazione

Impattosull'ambiente

Aumentodipeso

Reazioniallergicheacibiebevande

Moltopreoccupato Abbastanzapreoccupato

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Il35%degliintervistatidichiaradinonescluderedallapropriadietanessunodeglialimentiindicatinella lista di cui alla Figura 2. Al primo posto, tra gli alimenti evitati, viene indicato il latte nonvaccinoe isuoiderivati (evitatidal23%deirispondenti),seguitoda latteederivativaccini (18%),dallacarne(14%),dalpesce(11%),dalleuova(9%),dallafruttaaguscio(8%)edalpane/farinedifrumento (7%). Solo una parte residuale dei rispondenti evita la pasta (5%), la verdura (evitateciascunadal5%degliintervistati)elafrutta(conil3%degliintervistatichelaevita).Figura2–Alimentievitati

Cibo,qualitàeprezzoMacosaorientalesceltealimentarideigiovaniitaliani?Laconvenienzaoppurelaqualità?LaFigura3 non lascia spazio a dubbi. È ilprezzo ad essere la caratteristica che incidemaggiormente sullascelta dei cibi, con il 91% degli intervistati che la indica come molto o abbastanza importante,seguita dalle proprietà nutrizionali (importanti per l’85% del campione), dalla stagionalità delprodotto(84%),dallaprovenienzaitalianadelprodotto(83%)edall’affidabilitàdelbrand(81%).Peritrequartidelnostrocampioneèimportanteche ilcibosiaprodottoalivello locale(75%)eunaporzione considerevole di intervistati indica leggerezza (68%) e produzionebiologica (66%) comefattoririlevantinellasceltadeglialimenti.Perultima,lavelocitànellapreparazione,indicatacomeimportantedal59%deirispondenti.

35%

23%

18%

14%

11%

9%

8%

7%

5%

5%

3%

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40%

Nonevitonessunodiquesbalimenb

Altrobpodilace(caprino,..)

Lacevaccinoederivab

Carne

Pesce

Uova

Frucaaguscio

Pane,farinedifrumento

Verdura

Pasta

Fruca

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Figura3–Criteridisceltaalimentare

Perapprofondireiltemaevalutarel’effettivaimportanzadelcriterioeconomicodelprezzorispettoa quello della qualità del prodotto, è stato condotto un esperimento. A questo scopo, nel corsodell’indagine,sonostatesottoposteall’attenzionedegliintervistatidueimmaginidibottigliediolioedèstatochiestolorodiindicarequaledelleduesarebberostatipiùpropensiadacquistare.Metàdelcampione,selezionatacasualmente,haricevutoleimmaginididuebottigliediidenticoformatochesidistinguevanosoltantoperl’etichetta:laprimaetichettasottolineavalaprovenienzaitalianadel prodotto, riportando la dicitura “Olio 100% italiano ottenuto da olive coltivate in Italia amarchioDOP”el’altraetichettarecavainveceladicitura“Misceladiolidiolivaoriginaridell’UnioneEuropea”.L’altrametàdelcampioneharicevuto,oltreaquestedueimmagini,unaindicazionedelprezzodiciascunabottiglia,dovequello italianoavevauncostodi€10,mentre labottigliadiolioeuropeocostava€4.I risultati mostrano efficacemente l’importanza che il prezzo riveste nell’orientare le scelte diconsumoalimentaredeigiovaniitaliani(Figura4).Inpresenzadellasolaindicazionegeografica, laquasi totalità degli intervistati (99%) ha optato per l’olio di origine Italiana rispetto a quello diorigineEuropea.Seperòvieneintrodottal’informazionesulcostodellabottiglia,lapercentualedicoloro che scelgono l’olio di origine italiana scende di quasi trenta punti percentuali, al 69%. Ilprezzosembraquindiincidereinmanierasignificativasullasceltadegliintervistati.

17%

24%

25%

36%

30%

42%

42%

39%

41%

42%

42%

43%

39%

51%

42%

42%

46%

50%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%100%

Velocitànellapreparazione

Produzionedaagricolturabiologica

Leggerezza

Produzionelocale

Affidabilitàbrand/marchio

Produzioneitaliana

Prodocodistagione

Proprietànutrizionali

Prezzo

Moltoimportante Abbastanzaimportante

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Figura4–Importanzadelprezzoedellaqualitànellasceltadeigiovani

L’indaginehaanchecercatodiaccertareladisponibilitàacambiareiilproprioregimealimentareafrontediproblemilegatiallasostenibilitàambientaledelpropriocomportamento.Aquestoscopo,èstatochiestoagli intervistatidi indicareconqualefrequenzaconsumassero lacarnenell’arcodiunasettimana.Il2%delcampionedichiaradinonaverlamaimangiataeil6%dinonmangiarlamai.Ilrestodelcampione,laconsumaregolarmentedurantelasettimana,passandodachilofatutti igiorni(6%)sinoaquellichelofannosolounavoltaasettimana(12%).Peresplorareladisponibilitàacambiarestilealimentare,acolorochehannodichiaratodimangiarecarne conmaggiore regolarità (3 giorni a settimanaopiù, pari al 57%del campione) è statopoichiestoseavrebberopresoinconsiderazionelapossibilitàdidiminuirneilconsumo,oveciòfosserisultatoutilearidurre l’impattodel lorocomportamentosull’ambiente.Unagrandemaggioranzadiquestiintervistati,parial77%,harispostochelofarebbe,mentreilrestante23%hadichiaratodinonaverintenzionedicambiareilproprioregimealimentarediminuendoilconsumodicarne.

99%

69%

1%

31%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

120%

Provenienza Provenienzaeprezzo

Olioextraverginedioliva100%italiano

Olioextraverginedioliva100%misceladiorigineUE

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Figura5–Disponibilitàaridurreilconsumodicarne

Infine,persintetizzareglistilialimentaridelcampione,èstatochiestoagliintervistatidiindicareinchemisurafosserod’accordoconunaseriediaffermazionicirca il lorostilealimentare(Figura6).Dallerisposteallaindagineemergecheil78%delcampionevorrebbeseguireunregimealimentarepiùsanomachespessononviriesce;il64%ritienediseguireunadietasanaperl’importanzachel’alimentazionerivesteperlasalute.Allostessotempo,il49%degliintervistatimangia“ciòchepiù… piace anche se alla lunga può danneggiare la salute.” Un terzo circa del campione è infined’accordocon leaffermazioni “Mangiociòchepiùmipiaceperchéciòchepiacedifficilmente famale”(36%)e“Nondomoltaimportanzaalcibo,percuimangioquellochecapita”(31%).Figura6–Giovaniestilialimentari(percentualidi“moltoeabbastanza”)

45%

45%

37%

29%

23%

33%

19%

12%

7%

8%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Mipiacerebbeseguireunregimealimentarepiùsanomaspesso

Seguounadietasanaperchél'alimentazioneèunfacore

Mangiociòchepiùmipiaceancheseallalungapuò

Mangiociòchepiùmipiaceperchéciòchepiacedifficilmente

Nondomoltaimportanzaalcibo,percuimangioquellochecapita

Abbastanza Molto

23%

77%

57%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

No,nonsareidispostoacambiare

Sì,sareidispostoacambiare

Mangiacarne>3gg

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GlistilialimentariL’ambivalenza verso il cibo che alcune di queste risposte segnalano è stata approfonditaesaminando più attentamente la dieta dei giovani italiani. La figura 7 indica la frequenza con laquale gli intervistati consumano una serie di alimenti nel corso di una settimana. Come si vede,moltiprediligonocarne,snackseprodottiamarchiodeldistributore,mentreleggermenteminoreèilconsumoregolarediprodotti locali,biologiciedacommercioequoesolidale. Infine,unaquotaancoraminorediintervistaticonsumaprodottisurgelatioprecotti.Figura7–Consumoalimentaremediosettimanale

Utilizzando le risposte degli intervistati a questa domanda, abbiamo potuto costruire quattrotipologiediconsumatori,corrispondentiadaltrettantistilidiconsumoalimentare.Essisono:

• I consapevoli, attenti alla salute e alla sostenibilità, rappresentano il 26% del campione.Questiprivilegianoiprodottibiologici,quelliconmarchioDOP,IGP,DOCG,iprodottilocaliequellidelcommercioequosolidale.

• Glisbrigativi,parial19%delcampione,sonocolorochedannolaprecedenzaallapraticitànella preparazione, quindi consumano frequentemente prodotti confezionati, surgelati,precotti, mangiano spesso snacks e merendine ed optano per i prodotti a marchio deldistributore (il marchio come “euristica”, scorciatoia cognitiva che facilita e velocizza lascelta).

0 1 2 3 4 5 6 7

Carne

Snacks,merendineconfezionate

Prodotamarchiodeldistributore(es.prodotCoopoaltrisupermercab)

ProdotDOP,IGP,DOCG

Prodotlocaliacquistabdirecamentedalproducoreotramitegruppidiacquisto

Prodotdaagricolturabiologica

Prodotdelcommercioequoesolidale

Prodotsurgelab

Cibiprecot,giàpronb

Giornidellasetmana

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• Ipoliteisti alimentari (il 24% degli intervistati) sono coloro che consumano di frequenteprodottidiqualità(cibibiologici,prodottilocaliconmarchioDOP,IGP,DOCG)mache,conla stessa frequenza,dichiaranodi consumarecibi giàpronti, alimenti confezionati, snacksecc..

• Gliagnostici alimentari, lacategoriapiùconsistente(31%delcampione),èrappresentatadacolorochefannounusomoltomisuratodeiprodottiinclusiinentrambelecategorie,siaquella degli alimenti qualitativamente superiori (ma spesso anche nel prezzo) che delcosiddetto“junk-food”.

Figura8–Glistilialimentarideimillennials

Se, da una parte, da un’analisi più approfondita, questi stili di consumo non risultano essere inrelazione con l’età dei rispondenti, dall’altra, il livello di istruzione sembra influire sulle scelte inmateriaalimentare. Infatti, comemostra la figura sottostante,a livellidi istruzionepiùelevati, lapercentuale di “consapevoli” è sensibilmente più alta di quella degli “sbrigativi”( 33% e 21%rispettivamente).Alcontrario,glisbrigativiprevalgononettamentetracolorochehannounlivellodiistruzioneinferiore(24%contro9%dei“consapevoli”).

19%

24%26%

31%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

Sbrigabvi Politeisbalimentari Consapevoli Agnosbcialimentari

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Figura9–Stilialimentarieistruzione

IgiovaniitalianielaPACUna sezione dell’indagine è stata dedicata al principale strumento attraverso il quale vienegovernatalapoliticaagricolaitaliana,cioèlaPAC,laPoliticaAgricolaComunedell’UnioneEuropea.Forsenonsorprendentemente,considerandoloscarso livellodi informazionedegli italianirispettoalle questioni europee, la PAC risulta ben poco nota agli italiani tra i 16 e i 35 anni di età. Alladomandaseavesseromaisentitoparlaredelsostegnochel’UEfornisceagliagricoltoriattraversolaPoliticaAgricolaComune(PAC),il51%degliintervistatidichiaradinonavernemaisentitoparlare,il39%diavernesentitoparlare,manonconoscerlaneidettagli,esolounrestante10%dichiaradiconoscerla nei dettagli. Nemmeno sorprenderà che la conoscenza della PAC, almeno comeautocertificatodagliintervistati,cresceconl’aumentaredellivellodiistruzione.Il59%dicolorochehanno conseguito una laurea o un titolo di studio superiore risponde di averne sentito parlare(42%)odiconoscerneidettagli(17%).Trachihaconseguitoildiplomadiscuolamediasuperioreil40%dichiaradiavernesentitoparlareeil10%neconosceidettagli.

24%27% 28%

21%18%

22%

32%29%

9%

21%

37%

33%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

Sbrigabvi Politeisbalimentari Agnosbcialimentari Consapevoli

Elementari,scuolemedie,professionale Scuolasuperiore Laureaepost-laurea

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Figura10–LivellodiistruzioneeconoscenzadellaPAC

Nell’indagine si è ha anche chiesto agli intervistati quale fosse, nella loro opinione, l’obiettivoprioritariocheunaPACrinnovataavrebbedovutoavere.Quasiil30%degliintervistatiindicacomeprioritario l’investimento nelle zone rurali, affinché sia stimolata la crescita economica e lacreazione di posti di lavoro. Il 23% ritiene prioritario che questo rinnovamento abbia comeobiettivo la qualità, la sicurezza e la genuinità, mentre innovazione e sostenibilità sono indicaterispettivamentedal 13%e11%degli intervistati. La competitività e laproduttività sono reputatecomeobiettivoprioritariodal10%deirispondenti.Figura11–ObiettividiunaPACrinnovata

17%

10%

8%

42%

40%

36%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Laurea

Diplomamediasuperiore

Licenzamediainferioreomeno

Sì,econoscoidecagli Sì,manonconoscoidecagli

10%

11%

13%

14%

23%

30%

0% 10% 20% 30% 40%

Migliorarelacompebbvitàelaprodutvitàdell'agricolturaeuropea

Garanbreunmodosostenibileperprodurrecibo

Svilupparelaricercael'innovazioneinagricoltura

Incoraggiareigiovaniacrearenuoveimpresenelsecoreagricolo

Garanbrecheiprodotagricolisianodibuonaqualità,saniesicuri

Invesbrenellezoneruralipersbmolarelacrescitaeconomica

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FontidiinformazioneealimentazioneL’indaginehaanchecercatodianalizzare il gradodi fiduciadeigiovani italianinei confrontidellefonti di informazione sui temi di alimentazione e salute e nelle statistiche ufficiali. La figura 12riporta il grado di fiducia dell’intervistato nei confronti di una serie di fonti che possono fornireinformazioni accurate sui rischi alimentari, Al primo posto si collocano due attori diversi, maentrambimoltoviciniall’intervistato: lafamigliae imedicidibase,acuidannocreditosuquestetematicherispettivamente l’88%e l’83%degli intervistati.Seguonopoigliamici (69%). Il livellodifiducia comincia poi a calare, per arrivare amenodi un terzo del campione che dichiara di averfiducianeiSocialMedia(23%)enellaTelevisione(32%).Figura12–Fiducianellefontidiinformazionesuirischialimentari(valoripercentuali)

Esisteancheuncertogradodifiducianellestatisticheufficiali.Il69%delcampionedichiaradiavereabbastanza o molta fiducia nelle statistiche ufficiali. A riguardo è piuttosto sorprendente che illivellodiistruzionenongeneriscostamentirilevantisuquestodato.

34%

29%

14%

6%

7%

5%

5%

4%

4%

4%

50%

54%

49%

42%

39%

37%

33%

34%

28%

19%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Famiglia

Medicidifamigliaealtrioperatori

Amici

Supermercab,negozi

Internet

Giornaliquobdiani

Magazines,riviste,periodici

Radio

Tv

SocialMedia

Moltafiducia Abbastanzafiducia

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Cibo,saluteedatteggiamenticospiratoriSe igiovaniattingonosoprattuttoalla sfera familiareedeimedicidibase,oltrecheagliamici, lamaggiorpartedelleloroinformazionisull’alimentazioneesulleproblematicheadessaconnesse,inchemisuraessisonoanchesensibilianotizie false, inesatteo infondate,chespessocircolanosuisocialmediaetalvoltapervadono ildibattitopubblico?Al finediesplorarequanto igiovanisianopermeabiliadunavisonedelmondo“cospiratoria”,abbiamocostruitounindicebasatosulgradodiaccordodeinostriintervistaticonunaserieditreaffermazioni(Figura13).1Figura13–Giovanieatteggiamenticospiratori(punteggiosull’indicedicospirazione)

Idatimostranocometraigiovanisottoitrentaseiannivisiaunacertatendenzaalcomplottismo.Soloil21%deirispondentisembrainfattinondarecreditoacospirazionidivarianatura,mentreil36%sicollocasullivellopiùaltodell’indice.Oltreadenotareunaspiccatasfiduciaperlapoliticaeimedia, tali affermazioni rimandano ad un generalizzato senso di impotenza legato ad unaconcezionedellarealtàcomepredeterminatadaazionisegretedelleelitespolitiche,economicheedeimass-media.Mentre l’età non sembra influire su questo dato, l’istruzione genera un decisoscostamento.Alcresceredellivellodiistruzionelapercentualedicolorochesisonoposizionatisulpunteggio più alto dell’indice di cospirazione passa infatti dal 41% (gli intervistati con licenzaelementare omedia) al 34% (diplomadi scuola superiore), per poi raggiungere il 28% (laurea opost-laurea).

1Ledomandesono:(i)Lamaggiorpartedellenotizieprovenientidaimassmediasonodeliberatamentedistorteperingannarci;(ii)Hospessol'impressionecheledecisionirealmenteimportantiinpoliticasianopresedietrolequinte;(iii)Lagentepensadiaverevoceincapitolonelledecisionipolitiche,mainrealtànonneha.

21%

43%

36%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

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45%

50%

basso medio alto

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Comemostra la Figura 14, le stesse percezioni sembrano estendersi ai temi dell’alimentazione edella salute. Anche in questo caso, infatti, i dati rilevano una netta maggioranza di intervistatid’accordo con l’esistenza di complotti di vario genere orchestrati dall’industria alimentare,farmaceuticaelegrandicatenedifast-foodconlacomplicitàdeipolitici.Figura14–Complottismoeindustriaalimentare

Infine, e sulla stessa linea, l’atteggiamento cospiratorio incide anche sugli orientamenti verso lasalute. Al fine di approfondire se ed in che misura informazioni provenienti da fonti di diversanaturaedidiversaautorevolezzascientificapossanoorientare leopinioni su temicontroversi,gliintervistati sono stati esposti ad un semplice esperimento. Il campione è stato suddivisocasualmente in due gruppi indipendenti. Al primo gruppo è stato chiesto di leggere un brano,riportante informazioni sul vaccino contro il morbillo, parotite e rosolia, tratte dal sito webdell’IstitutoSuperioredellaSanità.Adunsecondogruppoèstatoinvecechiestodi leggerealcuneaffermazioni sullo stesso argomento provenienti da siti dimedicina alternativa “anti-vaccini”. Adentrambiigruppisonopoistatesottoposteduecoppiediaffermazionirelativeaivaccini:laprimasui benefici e i rischi del vaccino contro parotite,morbillo e rosolia; la seconda sull’introduzionedell’obbligo vaccinale per l’accesso alla scuola dell’obbligo. Per ciascuna coppia l’intervistatodovevaindicarequaleaffermazionesiavvicinassedipiùallapropriaposizione.

47% 43% 41%

27% 30%23%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Perproteggeregliinteressidellelobbyindustrialiil

governocinascondequantolozuccheroraffinatosiadannosoperlasalute

Alcunigrandicatenedifast-foodublizzanopolli

genebcamentemodificabinlaboratorio

L'industriaalimentareequellafarmaceubca

collaboranosegretamentepernasconderciidannicheiloroprodococausanoalla

salute

Abbastanzad'accordo Moltod'accordo

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Figura15–CospirazioneeVaccini

Ilgraficoriportaduerisultati,entrambiinteressantiepotenzialmentepreoccupanti.Ilprimoèchel’introduzione di informazioni basate su fonti di autorevolezza diversa – una proveniente dallamassimaistituzionesanitariadelnostropaeseel’altrodasitisenzanessunaspecificacompetenzascientifica – non producono sostanziali effetti sulle opinioni dei giovani sull’argomento. L’87% dicoloro che hanno letto il testo dal sito dell’Istituto Superiore della Sanità e l’82% di coloro chehanno ricevuto il brano trattodal sitoWebdimedicinaalternativa sostengono che i benefici delvaccinosuperinoirischi.Parimenti,il70%delprimogruppoeil73%delsecondo,sonofavorevoliall’introduzione dell’obbligo vaccinale per poter frequentare la scuola. Il secondo risultato èl’esistenzadiungruppo,minoritariomaconsistentedigiovaniintervistati,cheoscillatraunquintoedunquartodelcampione,cheritienecheirischidelvaccinosuperinoibeneficiecheècontrarioallavaccinazioneobbligatoria.Mentresuquestosecondopuntopossonointervenireanchefattoriideologicidiversi–adesempiolegatiallalibertàpersonaleeallaautonomiadecisionaledeisingoliedelle famiglie–a complicare l’interpretazioneead influenzare ladistribuzionedelle risposte,nelprimo caso appare più netta l’influenza di fattori più o meno cospiratori, a fronte di evidenzescientifichesovrabbondantiafavoredellavaccinazione.Se l’esperimento non sembra quindi evidenziare un particolare impatto del frame interpretativolegato a fonti di informazione di natura molto diversa – una scientifica pro-vaccini e una chesostiene teorie cospiratorie anti-vaccini – i nostri dati mostrano invece che le risposte sonosignificativamenteinfluenzatedallatendenzaacredereacomplottiecospirazioni.Larelazionetraatteggiamenti cospiratori e vaccini, è infatti netta e rilevante. Risulta infatti che passando da

87%

70%

82%73%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Ibeneficidelvaccinocontroilmorbillo,parobteerosoliasuperanoirischi

Ibambinisanidovrebberoessereobbligatoriamentevaccinabperfrequentarelascuolaacausadelpotenzialerischioperglialtri

Testodell'IsbtutoSuperioredellaSanità Testodalsitomedicinaalternabva

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atteggiamenti cospiratori pocomarcati amoltomarcati, coloro che ritengono i rischi superiori aibeneficisostanzialmenteraddoppiano,andandodal10%al19%.Figura15-Complottismoepercezionedelrischiolegatoaivaccini

Percentualediintervistaticheritengonoirischidelvaccinocontroilmorbillosuperioreaibenefici.In modo analogo, (Figura 16), passando da un punteggio basso a uno alto sullo stesso indicecospirativo, la percentuale di coloro che ritengono che i genitori dovrebbero poter decidere divaccinareomeno i loro figli,quindicontrariall’obbligovaccinaleper frequentare lascuola,passadal23%al34%.Figura16–Complottismoeobbligovaccinale

Percentualediintervistaticheritengonocheigenitoridovrebberopoterdecideredivaccinareomenoilorofigli

10%

16%

19%

bassa media altaIrischidelvaccino

supe

rano

ibe

nefici

Tendenzaacrederenellecospirazioni

23%27%

34%

bassa media alta

Igen

itorido

vreb

beropotersc

egliere

Tendenzaacredenellecospirazioni

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ConclusioniDall’analisideidatiraccoltiemergonoalcunirisultatimeritevolidiattenzione:1. I giovani italiani hanno stili di comportamento alimentare diversi, che si ispirano a principi

differenti e si traducono in maggiore o minore disponibilità a sostenere e a praticarecomportamenti “sostenibili” di tipo alimentare. Il gruppo più consistente è rappresentatoagnostici alimentari, che cercano di bilanciare praticità e provenienza, qualità e prezzi. Unquartodel campioneè rappresentatodai “consapevoli”, attenti a salutee sostenibilità, edai“politeisti alimentari”, che si rivolgono indifferentementeaproduttorieaprodottidiqualità,provenienza e produzione differente. Infine vi è il gruppo degli “sbrigativi”, che danno laprecedenzaallapraticitànellapreparazione

2. La convenienza è un fattore cruciale di scelta nei comportamenti alimentari, in grado diorientareancheunapotenzialesensibilitàallaqualitàealaprovenienzageograficadeiprodotti.

3. Unaquotaconsistentedigiovani(all’incircail40%delcampionetotale)èdisponibile,almenoinlineadiprincipio,aconsumareinmododiversoseciòrappresentaunasceltaecologicamentesostenibile.

4. La PAC non è molto nota in Italia tra i giovani e quasi il 30% degli intervistati indica comeprioritario per una PAC rinnovata l’investimento nelle zone rurali, affinché sia stimolata lacrescitaeconomicaelacreazionedipostidilavoro.

5. Tralefontidiinformazionisull’alimentazionenellequaliripongonopiùfiducia,igiovaniitalianipongonoalprimopostolafamigliaeimedicidibase,mentrecollocanoagliultimipostiiSocialMediaelaTelevisione.

6. Una quota minoritaria ma consistente di giovani ha atteggiamenti che si possono definirecospiratori verso la vita pubblica, le industrie alimentari e le problematiche sanitarie come ivaccini. L’autorevolezza delle fonti di informazione non sembra esercitare influenza nelcontribuireamodificarequestepercezionicospiratorie.

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