Giornalino Parrocchiale N. 201 · Parrocchia S. Maria Immacolata – Motte di Luino Via ......

12
Verbum Caro factum est de Maria Virgine natum est Parrocchia S. Maria Immacolata – Motte di Luino Via delle Motte, 21 – 21016 – Luino (Va) – tel. 0332 530306 Sito web: http://parrocchiamotteinluino.webnode.it/ email: [email protected]

Transcript of Giornalino Parrocchiale N. 201 · Parrocchia S. Maria Immacolata – Motte di Luino Via ......

 

 

 

 

 

 

 

Verbum Caro factum est de Maria Virgine natum est 

 

 

Parrocchia S. Maria Immacolata – Motte di Luino 

Via delle Motte, 21 – 21016 – Luino (Va) – tel. 0332 530306 

Sito web: http://parrocchia‐motte‐in‐luino.webnode.it/                                email: [email protected] 

Il verbo si fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi

Io sono la via, la verità e la vita” (Gv. 14,6). Mi chiedo se l’affermazione di Gesù citata è vera per noi. Che cosa vuol dire che Gesù è la nostra via? Di quale via si tratta? Quale strada noi stiamo percorrendo?

La strada è l’immagine del trascorrere delle fasi della vita: l’itinerario delle stagioni della nostra età. Essere discepoli di Gesù implica il saper camminare con lui e dietro di lui, mettere i nostri passi sulle orme da Lui lasciate. L’incarnazione, il Natale è il percorso che Gesù ha intrapreso per incrociare le strade di ogni uomo e in ogni fase della sua storia. Gesù vuole percorrere con noi il cammino della nostra esistenza.

Le vie sono state per Gesù i luoghi privilegiati dell’incontro con le persone di ogni stato sociale,

Gesù sulle strade ha annunciato il lieto messaggio: ha compiuto opere di guarigione, liberazione, risurrezione. Sulle strade del mondo si incontrano le persone di ogni nazione, cultura, religione. Tutto può accadere sulla strada. La strada veicola idee, pensieri, problemi e situazioni: ci si incontra, ma anche ci si scontra. La scelta della strada da percorrere è un richiamo al vivere morale. Siamo continuamente sollecitati a scegliere tra il bene e il male, per non rischiare di vivere in modo errato, degradato e sbagliato.

La strada giusta da percorrere è quella vissuta da Gesù, testimoniata dal Vangelo e dagli apostoli: è la via dell’Amore, del Bene, della Gratuità, della Donazione, del Perdono, dell’Altruismo, del fare Comunità. È la chiesa. La strada della vita quando e dove termina? Finisce con la nostra morte? Oppure la sua direzione va verso la meta eterna ed infinita? Siamo invitati a camminare verso la buona direzione, la meta da raggiungere è la felicità, la luce, la pace, la vita eterna, la comunione dei santi, cioè dei giusti e delle persone buone ed unite a Dio.

Essere chiesa, comunità con Dio, comunità di amore e di tutti i santi anche della porta accanto o nascosti. Camminiamo compiendo un passo alla volta sempre dietro a Gesù: allora sarà sempre Natale.

Don Ilario

Giornalino N. 201 – novembre/dicembre 2014

Stampato in proprio ad uso parrocchiale

No a immagine fiabesca e sdolcinata del S. Natale No  a  un'immagine  fiabesca  e  sdolcinata  del 

Natale.  Il papa Bergoglio parla di quella «falsa immagine  del  Natale:  l'immagine  fiabesca  e sdolcinata,  che  nel  Vangelo  non  esiste!». L'intervento  del  Pontefice  proprio  nel  giorno della  commemorazione  del  proto  martire  S. Stefano:  Bergoglio  parla  del  «senso  autentico dell'Incarnazione»,  che  collega  «Betlemme  al Calvario»  e  ricorda  «che  la  salvezza  divina implica  la  lotta al peccato, passa attraverso  la porta stretta della Croce. Questa è la strada che Gesù ha indicato chiaramente ai suoi discepoli, come attesta il Vangelo di oggi». Il papa chiede di  pregare  per  i  cristiani  che  subiscono discriminazioni a causa della testimonianza del Vangelo. «Siamo vicini, afferma, a questi fratelli e  sorelle  che,  come  santo  Stefano,  vengono accusati  ingiustamente  e  fatti  oggetto  di violenze di vario tipo».  

Papa  Francesco,  che  recita  l'Angelus  dalla finestra  dello  studio  su  piazza  San  Pietro,  si chiede  se  non  sembri  «fuori  luogo»  celebrare Stefano,  il  primo  martire  della  storia  della Chiesa, subito dopo il Natale, «festa delle vita» che «infonde sentimenti di serenità e di pace». «Perché, si domanda il papa, turbarne l'incanto con  il  ricordo  di  una  violenza  così  atroce? Nell'ottica della fede»  la festa di santo Stefano «è  in piena sintonia con  il significato profondo del  Natale,  Nel martirio,  infatti,  la  violenza  è vinta  dall'amore,  la  morte  dalla  vita».  E  nel martirio,  continua  Bergoglio,  si  «riproduce  lo stesso confronto tra il bene e il male, tra l'odio e il perdono,  tra  la mitezza e  la violenza, che ha avuto  il  suo  culmine  nella  Croce  di  Cristo.  La memoria  del  primo  martire  viene  così, immediatamente,  a  dissolvere  una  falsa immagine  del  Natale:  l'immagine  fiabesca  e sdolcinata,  che  nel  Vangelo  non  esiste!».  Un altro  tabù  che  cade,  a  dispetto  dell’immagine consumistica che viene data sempre di più.  

 

Prima di far tue le idee degli altri, vedi di analizzarne attentamente il contenuto.

Tante persone hanno paura del futuro, ma in realtà è il futuro che dovrebbe aver paura di loro.

Progressi in agricoltura: nel 1950 con l’equivalente di un quintale di grano si comprava un gran bel paio di scarpe; oggigiorno con l’equivalente di un quintale di grano, ci paghi sì e no la risolatura!

Fra i partiti politici le distanze sono talvolta così grandi che solo il “comune interesse” riesce a superarle.

L’Immacolata Concezione di Maria è un dogma della Chiesa cattolica, definito da papa Pio IX con la bolla Ineffabilis Deus (8 dicembre 1854). Esso recita così: “…. Con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei beati apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo: la dottrina, che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è stata rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente e inviolabilmente da tutti i fedeli”.  L’Immacolata Concezione è un dogma perché esso definisce una verità assoluta, cioè valida sempre, in ogni cultura e in ogni tempo; a cui ogni singolo credente deve prestare fede indefettibile. Non è qualcosa cui opinare, è parte della fede che per rivelazione di Dio fa conoscere attraverso tre canali: Scrittura, Tradizione e Magistero. Se cercassimo il dogma nella Bibbia, nei Padri della Chiesa e nei primi sette

concili della Chiesa Cattolica cercheremo invano, perché di esso nel primo millennio non viene detto nulla: o meglio, non viene detto nel modo esatto ed esplicito della definizione dogmatica finale. Però che non se ne parli non vuol dire che la verità del dogma non sia presente, in questo senso il Vangelo dell’Annunciazione è proprio quella pagine di fede che per parlare della nascita di Gesù permette anche di riflettere sugli effetti di tale nascita sulla persona di Maria. Il Figlio di Dio nasce dalla Vergine Maria e questo è possibile per opera dello Spirito Santo e perché Dio, nel suo progetto d’amore ha preparato una degna dimora al Figlio suo, preservando Maria dal peccato originale, proprio perché da essa potesse nascere Gesù, il cristo. Si parla di Maria per parlare di Gesù, si capisce Maria a partire dal mistero di Cristo suo Figlio, la Scrittura infatti annuncia Gesù, non sua madre, il posto e il ruolo di Maria sono totalmente in relazione a Gesù suo figlio e Figlio di Dio. La Chiesa, l’otto Dicembre, volge il suo sguardo a colei che con il suo sì ha permesso che il Figlio di Dio venisse in mezzo a noi nella carne, per questo Maria è stata scelta e preservata dal peccato originale perché nascendo dai suoi genitori, ella, pur essendo umana, non condividesse con l’umanità la colpa dei progenitori Adamo ed Eva.  Maria è opera meravigliosa di Dio alla quale chiede di collaborare ad un progetto di salvezza creandola immacolata per essere madre del Figlio di Dio, quindi anche noi come Maria, siamo chiamati a generare Gesù nella vita. In definitiva Maria è l’esempio di umanità nuova che al contrario di Eva sa obbedire al suo Creatore, Maria è esempio del mistero pasquale di Cristo la solennità dell’Immacolata Concezione è tutta dedicata a maria in quanto “porta” attraverso la quale Dio ha potuto donare la salvezza in Gesù.  La sequela e la comunione col Signore sono aspetti della vita spirituale a cui l’Immacolata ci conduce. Questa unione intima con Dio fu possibile solo grazie all’opera dello Spirito Santo in lei per grazia di Dio, una grazia che la rese, come dirà l’Angelo Gabriele “piena di grazia” ovvero preservata da ogni peccato fin dalla nascita. La presenza dello Spirito Santo in Maria diviene spinta per il credente a vivere la propria vita cristiana, il proprio pellegrinaggio sulla terra, in continua ricerca e richiesta del medesimo Spirito di santità che animò la Vergine. In questo modo Maria, prima credente e discepola del Figlio, è un esempio di discepolo vicino all’esperienza del cristiano, non più solo gloriosa da essere distante e irraggiungibile, al contrario così gloriosa per l’opera dello Spirito da essere l’unico modello vicino all’esperienza di fede per capire come seguire il Signore quando ci si apre all’azione dello Spirito. Come Maria, discepola del Cristo, ha generato il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo, essendone ricolma, così il cristiano con la sua comunità è chiamato a generare Gesù nella sua vita quotidiana, un parto che si gioca fra testimonianza della propria fede e presenza dei valori di Cristo nella propria famiglia e comunità di fede. 

Il dogma dell’Immacolata Concezione

Papa Pio IX 

Anche quest’anno ha avuto luogo la fiaccolata dei

ragazzi di 2ª e 3ª media del decanato di Luino, che ha visto protagonisti 81 tra ragazzi e ragazze di cui 12 della nostra parrocchia. Il percorso era attraversare tutte le parrocchie del decanato.

La luce della fiaccola ha illuminato, insieme alla gioia dei nostri giovani partecipanti, tutte le parrocchie del decanato, in un percorso di 56 km. Partendo dal Santuario della Madonna della Punta di Maccagno fino all’oratorio di Germignaga, scollinando a Dumenza/Motte quindi Montegrino e Roggiano e Valtravaglia passando da Castelveccana, Bedero e Porto Valtravaglia.

Possa ora la fiamma racchiusa in questa piccola lanterna illuminare il cammino di questi ragazzi, affinché diventino portatori di luce e costruttori di un mondo rinnovato nell’amore di Cristo.

Elena

Oggi si pone il serio ed affascinante problema educativo (il nostro Cardinale vuole Comunità Educante). Come trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio di valori cristiani ed umani? Come far capire anche ai genitori quanto sia importante la formazione spirituale e religiosa? Come aiutarci tutti insieme ad educarci alla scuola del Vangelo? Come fare di Gesù Cristo “Via, verità e vita” il centro propulsore della nostra esistenza. Rispondere a queste domande non è semplice e non ci sono ricette e soluzioni preconfezionate ma è importante unire tutte le forze educatrici, come chiede il nostro cardinale. Invochiamo anche lo Spirito Santo che ci illumini e che ci faccia sempre più aderire alla persona di Gesù ed alla vita della chiesa.

Dobbiamo essere convinti che scegliere e stare uniti a Gesù ed in Lui tra di noi non si sbaglia mai.

“IL Cristo, tua parola vivente, è la via che ci guida a Te, la verità che ci fa liberi, la vita che ci riempie

di gioia” (preghiera eucaristica di consacrazione, Vª/b)

Don Ilario

Banche, assicurazioni e fornitori di energia e di telecomunicazioni ci faranno sottoscrivere contratti incomprensibili. Poi ci faranno credere che è colpa nostra!

C’è chi si lamenterà delle pene d’amore. Evidentemente non ha mai avuto i calcoli renali o non ha mai sofferto di ernia al disco!

Il saggio dice: “Quando la figlia si sposa, il padre perde la dote, ma riguadagna il bagno e il telefono” (Robert Lembke). 

 

4° giorno del pellegrinaggio 

Domenica 8 settembre – Ain Karem (la Visitazione), Betlemme (Basilica della Natività, Campo dei 

                                             Pastori, Hogar do Ninos) 

 

Subito dopo  colazione,  in  coda  con  il pullman per uscire da Betlemme, controllati dai militari  israeliani  i 

passaporti (questa è la prassi per entrare o uscire dalla città), ci siamo diretti a Ain Karem (il Giardino della 

Sorgente) il luogo della Visitazione: “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in 

fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito  il 

saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: 

<<Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore 

venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel 

mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore>>.  Allora Maria disse: 

         “MAGNIFICAT” – l’anima mia magnifica il Signore 

                                               e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 

                                               perché ha guardato l’umiltà della sua serva. 

                                               D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 

                                               Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente 

                                               e Santo è il suo nome: 

                                               di generazione in generazione la sua misericordia 

                                               si stende su quelli che lo temono. 

                                               Ha spiegato la potenza del suo braccio; 

                                               ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; 

                                               ha rovesciato i potenti dai troni; 

                                               ha innalzato gli umili; 

                                               ha ricolmato di beni gli affamati; 

                                               ha rimandato i ricchi a mani vuote; 

                                               ha soccorso Israele, suo servo, 

                                               ricordandosi della sua misericordia, 

                                               come aveva promesso ai nostri padri, 

                                               ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre>>. 

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua”. (Luca 1, 39‐56)        

Per prima cosa abbiamo visitato la Chiesa che commemora la nascita di 

Giovanni Battista, nato da anziani genitori, Zaccaria ed Elisabetta, cugina 

di Maria “e tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché 

andrai  innanzi  al  Signore  a  preparargli  le  strade”  (Luca  1,57‐80).  Sul 

muro di cinta di un ampio cortile che delimita il santuario ci sono affisse, 

in varie lingue, molteplici lapidi riportanti il testo del cantico di Zaccaria 

“Benedictus”. Nella  chiesa  del  santuario  c’è  una  piccola  grotta  dove 

sgorga una sorgente che, si dice, dissetò Elisabetta e Giovanni durante 

il  loro  soggiorno  nella montagna,  dove,  al  tempo  della  strage  degli 

Innocenti,  restarono nascosti,  serviti da un angelo,  fino alla morte di 

Erode.  

 

 

Ain Karem – Testo del cantico di Zaccaria “Benedictus”. 

 

Usciti  dal  santuario,  sul  lato  opposto  della 

montagna,  lungo una  scalinata di circa 500 

metri,  abbiamo  raggiunto  la  Chiesa  della 

Visitazione. Durante  il percorso, per sentire 

meno  la  fatica della salita, si è recitato  il S. 

Rosario.  All’ingresso,  ai  piedi  della 

cancellata,  si  legge  una  grande  scritta: 

“Magnificat”  il  cui  testo  è  riportato,  in  41 

lingue diverse, sulle pareti del muro di cinta. 

Sul  luogo sono state erette due chiese, una 

sopra  l’altra.  La  chiesa  inferiore  era 

originariamente  una  cappella  d’epoca 

bizantina, nei secoli abbandonata, diventata 

persino un’abitazione privata di una famiglia 

araba,  poi  riscattata  dai  Francescani  nel 

1679.  La  cripta  è  decorata  con  scene 

evangeliche ed è dedicata a Elisabetta.  In una nicchia è  custodita  la pietra dietro  la quale  sarebbe  stato 

nascosto Giovanni Battista per sfuggire alla strage ordinata da Erode il Grande. Questo episodio, narrato dal 

vangelo apocrifo di San Giacomo, è descritto da un affresco nella cripta. 

La  chiesa  superiore,  di  recente  costruzione,  è  dedicata  alla  glorificazione  di  Maria  nella  storia  del 

cristianesimo. Nell’abside è raffigurata la Madre di Gesù circondata dai santi nel cielo e dai fedeli sulla terra. 

Altri pannelli decorativi raffigurano, tra gli altri, le nozze di Cana e il concilio di Efeso del 431 che definì Maria 

“Madre di Dio”. Nel cortile, all’uscita, c’è una scultura moderna stilizzata, molto curiosa, raffigurante Maria 

ed Elisabetta, scolpite di profilo, che si guardano negli occhi contrapponendo,  in modo molto evidente,  i 

ventri in stato interessante.  

Lentamente, scendendo la lunga scalinata, siamo arrivati sul piazzale sottostante dove ci attendeva il pullman 

che ci avrebbe portato al ristorante per pranzare. 

 

Nel  primo  pomeriggio,  rifacendo  la 

solita  trafila  dei  controlli,  siamo 

rientrati  a  Betlemme  per  iniziare  la 

visita dei luoghi dove Gesù è nato. Per 

primo abbiamo  visitato  il Campo e  la 

Grotta dei Pastori.  “C’erano  in quella 

regione  alcuni  pastori  che  vegliavano 

di  notte  facendo  la  guardia  al  loro 

gregge.  Un  angelo  del  Signore  si 

presentò davanti a  loro e  la gloria del 

Signore  li  avvolse di  luce. Essi  furono 

presi da grande spavento, ma l’angelo 

disse  loro:  <<  Non  temete,  ecco  vi 

annuncio una grande gioia, che sarà di 

tutto il popolo: oggi vi è nato della città 

di Davide un salvatore, che è  il Cristo 

Signore.  Questo  per  voi  il  segno: 

Ain Karem – Scultura raffigurante Maria ed Elisabetta che contrappongono i loro ventri. 

Betlemme – campo dei Pastori, la Chiesa.

troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia >>. E subito apparve una moltitudine che 

lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà” (Luca 2,8‐

14).   

Attraverso una cancellata con,  in alto a forma di arco,  la scritta “Gloria  in Excelsis Deo” siamo entrati nel 

“Campo dei Pastori”. Un viale tutto alberato ci conduce in uno spiazzo dove è situata una enorme fontana, 

in  cima alla quale  c’è un pastore appoggiato al  suo bastone ed ai  suoi piedi  ci  sono delle pecore  che  si 

abbeverano nella vasca della fontana. Sul fronte della vasca una grande scritta in lingua latina riporta il passo 

del Vangelo di Luca 2,8‐14. Proseguendo,  troviamo delle grotte, cavità  ricavate dalla  roccia calcarea, che 

venivano usate, al tempo della nascita di Gesù, come abitazioni. I Francescani le hanno ripulite e trasformate 

in caratteristiche cappelle. In una di queste, una comitiva proveniente dall’Ucraina, stava celebrando  la S. 

Messa  e  cantava, nella  sua  lingua, una  lode  che  anche noi, nella nostra parrocchia, usiamo  cantare nel 

periodo natalizio. Una spontanea considerazione mi è venuta alla mente: “quanto siamo lontani dal punto di 

vista geografico ma quanto siamo vicini dal punto di vista religioso con questo popolo! Loro cantano nella 

loro lingua, noi nella nostra ma tutte due diciamo al Signore le stesse cose!”. 

Sopra una  scalinata  si  erge  la Chiesa dei Pastori. Ha  la  forma di dodecagono  con  cinque  absidi  a piano 

inclinato, opera dell’architetto Barluzzi che ha voluto richiamare la struttura di una tenda da campo, come 

quella dei pastori del tempo. La luce che penetra dalla cupola in vetrocemento, illumina l’interno richiamando 

alla mente la luce divina che apparve ai pastori. Sopra l’altare è dipinta una Natività molto suggestiva. 

 

Usciti dal  “Campo dei Pastori” a 

piedi,  attraversando  la  piazza 

principale di Betlemme, ci siamo 

diretti  verso  il  santuario  della 

“Madonna del Latte”, luogo poco 

conosciuto.  La  tradizione  vuole 

che Giuseppe, Maria e il Bambino 

Gesù  iniziano  la  fuga  in  Egitto: 

“Levati, prendi con te il Bambino 

e la Madre sua e fuggi in Egitto e 

resta la finché non te lo dirò …..” 

(Marco  2,13‐14).  Il  cammino  da 

fare  è  lungo  e  la prima  fermata 

capita  in  una  grotta  non molto 

lontana.  Maria,  infatti,  deve 

allattare  il  Bambino.  Durante 

l’allattamento una goccia di latte 

cade sulla roccia e questa diviene 

immediatamente bianca, come se fosse di candido marmo. La notizia della miracolosa vicenda ben presto si 

divulga, con enorme stupore, tra la gente. Trascorrono molti anni e, nel punto del prodigioso evento, viene 

costruito un piccolo santuario detto “Grotta del Latte”. Ancora oggi meta di pellegrinaggi. La “Madonna del 

Latte” venerata particolarmente dalle donne puerpere in attesa, siano esse cristiane che musulmane, o da 

chi disgraziatamente non può avere figli, testimoniano le cronache, ha operato numerosissimi miracoli. Nel 

2007 i Frati Francescani, grazie a benefattori di diverse parti del mondo, hanno ampliato la cappella chiesa‐

grotta, portando alla luce parecchi reperti archeologici tra cui uno splendido porticato intarsiato con tondi 

raffiguranti alcune scene della “Fuga in Egitto”. La grotta “Madonna del Latte” è stata oggetto di visita anche 

da parte di Papa Giovanni Paolo II, in occasione del suo viaggio in Terra Santa. 

Betlemme – Grotta “Madonna del Latte” 

 

Ultimata questa visita, sempre a piedi, ci siamo recati nel luogo che costituisce una delle mete irrinunciabili per i 

pellegrini che visitano la Terra Santa: la Basilica della Natività. “Anche Giuseppe …. salì in Giudea alla città di Davide, 

chiamata  Betlemme……  per  farsi  registrare  insieme  con Maria  sua  sposa,  che  era  incinta….  Ora, mentre  si 

trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse 

in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Luca 2,4‐7).  Sopra questo 

luogo si erge la “Basilica della Natività”. Nel IV secolo l’imperatore Costantino, per volere di sua madre Elena, fece 

costruire sopra la grotta una grande chiesa. Scampata dalla distruzione dei Persiani, nel 614, grazie ad un mosaico 

posto sul frontone raffigurante i Re Magi in abiti di foggia persiana, si accede alla basilica attraverso un’unica porta, 

una piccola apertura che consentiva una facile difesa e impediva l’ingresso ai cavalli e ad altri animali. 

Nella navata centrale,  la nostra guida ci ha  riuniti vicino ai  resti del pavimento mosaico della chiesa originale, 

raccomandandoci  di  stare  sempre  uniti, 

mettendoci  in  coda,  attendendo  il  nostro 

turno, per accedere, uno alla volta, tramite 

una  ripida  e  stretta  scala  di  pietra, 

all’interno della “Grotta della Natività”. Qui, 

davanti  alla  stella  d’argento  che  segna  il 

luogo di nascita di Gesù: << Hic de Virgine 

Maria Jesus Christus natus est – 1717 (anno 

in cui i Frati Francescani anno posto la stella) 

>>  mi  sono  inginocchiato  e,  pieno  di 

emozione, ho baciato la stella. Purtroppo il 

tempo  che  viene  lasciato  a  disposizione  è 

veramente  minimo,  pochi  secondi  non 

sufficienti  per  rendersi  conto  di  quale 

momento si stia vivendo.  Sull’altro lato della 

grotta è il luogo in cui era situata la mangiatoia dove Maria avrebbe deposto il Bambino subito dopo la nascita. 

Qui il tempo a disposizione è stato un po’ più largo, sufficiente, almeno, per un momento di raccoglimento. 

 

Risalendo le scale, sul lato opposto, siamo ritornati all’interno della basilica, dove, sommariamente, la guida ci ha 

descritto le bellezze artistiche e archeologiche della basilica e ci ha ricordato quanto, purtroppo, è accaduto nel 

2002, durante  la  rivolta palestinese contro  Israele. Le “Forze di Difesa  Israeliane” assediarono  la Basilica della 

Natività dove circa 200 Palestinesi incluso un gruppo di militanti, avevano cercato riparo. L’assedio durò 39 giorni 

e 9 militanti più il Padre Campanaro della basilica vennero uccisi. 

Il Papa Giovanni Paolo II condannò le azioni dell’esercito israeliano. La nostra guida ha voluto ricordare questo 

episodio in quanto, quale palestinese cattolico, lo ha vissuto in prima persona. 

Da un’uscita laterale siamo entrati nel chiostro di S. Girolamo, adiacente alla chiesa cattolica di S. Caterina che, 

purtroppo,  non  abbiamo  potuto  visitare  in  quanto  impegnata  da  un  matrimonio  (abbiamo  assistito,  però, 

all’ingresso della sposa, tutta vestita di bianco, proprio come da noi). Dopo una sosta in un giardino di un bar a 

prendere un caffè, ci siamo incamminati verso la casa di accoglienza “Hogar Nino Dios (casa Dio Bambino)”.É’ una 

congregazione cattolica argentina, fondata nel 1984, da Suore del Verbo  Incarnato, che si occupa,  in particolar 

modo, della cura di bambini portatori di gravi handicap. Qui abbiamo assistito alla S. Messa, celebrata da Don 

Silvio, e poi, saliti al piano superiore, siamo rimasti un po’ di tempo a fare compagnia ai bambini. E’ stato questo 

un momento veramente triste e pieno di emozione, molti di noi non sono riusciti a trattenere le lacrime. 

Il pullman ci aspettava fuori per condurci in albergo per la cena, alla fine della quale, altra emozione: tra gli applausi 

di  tutti,  Francesca,  accompagnatrice  dell’UNITALSI,  ha  fatto  portare  una  grande  torta,  per  festeggiare  il 

compleanno della mia signora. Grazie!! E’ stata una graditissima e simpaticissima sorpresa. 

 

Betlemme – Basilica della Natività – Stella d’argento che identifica il luogo della nascita di Gesù. 

 Venerdì 31 ottobre      ore 17 S. Messa vigiliare di “Tutti i Santi” 

Sabato        1 novembre    ore   9 S. Messa a Pianazzo 

  “festività di tutti i Santi”    ore 11 S. Messa solenne in Parrocchia 

          ore 15 Visita al cimitero di Luino 

          ore 17 S. Messa per i defunti dell’anno in Parrocchia 

Domenica    2 novembre    ore   9 S. Messa per i defunti a Pianazzo 

  “ricordo di tutti i defunti”    ore 11 S. Messa per tutti i defunti 

     

Novena dell’Immacolata 

Lunedì     24  novembre ore 16,30 Longhirolo    

Martedì   25  novembre ore   9,00 Roggiolo 

Mercoledì   26  novembre ore 16,30 Parrocchia 

Lunedì         1 dicembre  ore 16,30 Longhirolo 

Martedì    2 dicembre  ore   9,00 Roggiolo 

Mercoledì    3 dicembre  ore 16,30 Parrocchia  

S. Confessioni 

Sabato        6 dicembre  ore 16 per tutti  

Festa Patronale 

Sabato        6 dicembre  ore 17,00  S. Messa vigiliare 

Domenica   7 dicembre  ore   9,00  S. Messa a Pianazzo 

          ore 11,00  S. Messa in Parrocchia 

Lunedì     8 dicembre  Festa dell’Immacolata 

          ore   9,00  S. Messa a Pianazzo 

          ore 11,00 S. Meswsa solenne in Parrocchia e incanto dei doni 

          ore 15,00 Processione solenne da Chiesa a Bonga e ritorno 

Esortazione a vivere di fede ed amicizia con Gesù Lunedì  17 novembre Valdo Farè Longhirolo 

Martedì  18 novembre Barozzo Fornasette Pezze (al pomeriggio) 

Giovedì  20 novembre Pianazzo Cucco 

Venerdì  21 novembre Cesco Colombè Cadonato 

Sabato  22 novembre Case Nuove 

Lunedì  24 novembre Roggiolo Crevella 

Martedì  25 novembre Torchietto Refinato (al pomeriggio) 

Giovedì  27 novembre Bonga Torchio 

Sabato  29 novembre Case Nuove 

Lunedì    1 dicembre   Rebisello Campo Via Dumenza 

Giovedì    4 dicembre   Poppino Chiesa 

 

In cammino verso il S. Natale Novena per il S. Natale  Lunedì  15 dicembre ore 16,30 a Longhirolo 

Martedì  16 dicembre ore   9,00 a Roggiolo 

Mercoledì  17 dicembre ore 16,30 in Parrocchia 

Lunedì            22 dicembre ore 16,30 a Longhirolo 

Martedì  23 dicembre ore   9,00 a Roggiolo 

Mercoledì  24 dicembre ore 17,00 S. Messa vigiliare di Natale    

            ore 23,30 Veglia natalizia e S. Messa di mezzanotte 

Giovedì  25 dicembre ore   9,00 S. Messa distinta a Pianazzo 

        ore 11,00 S. Messa solenne in Parrocchia 

Venerdì  26 dicembre ore    9,00 a Pianazzo 

                  ore 11,00 in Parrocchia 

Mercoledì  31 dicembre ore 17,00 S. Messa e Te Deum in Parrocchia 

Giovedì    1 Gennaio   ore   9,00 a Pianazzo – Veni Creator giornata della Pace 

                  ore 11,00 in Parrocchia  – Veni Creator giornata della Pace 

  

  

don Ilario e Parrocchia

Buon Natale e prospero Anno 2015

  

 

NATI 

 

 

1 – Ferrarese Mattia 

2 – Ferrara Davide 

3 – Agostinis Mattia 

4 – Bottari Beatrice Doriana 

5 – Brigatti Tecla 

6 – Tomasina Marco 

7 – Iuculano Davide 

 

 

 

 

MATRIMONI  

 1 – Failla Francesca e Casellini Marcel 

 

 

 

       

     

RITORNATI AL PADRE 

 

 

    

01 – Bisceglia Alessandro (Franco) 

02 – Cosentino Francesco 

03 – Meneghini Graziano 

04 – Solenghi Arcari Maria 

05 – Forese Giulia ved Ferrari 

06 – Alioli Giuseppina 

07 – Dellea ved. Morandi Vianna (Alice) 

08 – Fàoro Ferrari Tea Giuseppina 

09 – Curnis Adriana in Curnis 

10 – Ruzzi Lucia ved. Sai 

11 – Sai Ines ved. Alioli 

25 Maggio 2014 ‐ Prima S. Comunione