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1 G.E.B. Gruppo Escursionisti Barberinesi Corso B. Corsini, 61 50031 Barberino di Mugello FI Tel. 328 5475574 (il venerdì dalle 21,30 alle 23,00) P.iva: 90026660481 e-mail: [email protected] web: www.geb.135.it APRILE MAGGIO GIUGNO Gruppo Escursionisti Barberinesi 2 0 1 3 6 e 7 apr Week - end in rifugio: Lago di Ridracoli 19 apr RINNOVO DEL CONSIGLIO 21 apr Trekking tra fortezza e castello con GEO e GEV San Piero a Sieve - San Giovanni in Petroio dal 25 a 28 apr Trieste - Plitvice - Postumia 5 mag Dalla Garfagnana alla Versilia 11 e 12 mag Via ferrate e trekking sul Resegone 19 mag RADUNO TREKKING REGIONALE 26 mag Cima Tauffi - Scaffaiolo 9 giu Baratti - Cala Moresca con GEV 23 giu Monte Forato da Fornovolasco 29 e 30 giu I Campanili del Latemar (ALP)

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G.E.B. Gruppo Escursionisti Barberinesi Corso B. Corsini, 61 50031 Barberino di Mugello FI Tel. 328 5475574 (il venerdì dalle 21,30 alle 23,00)P.iva: 90026660481 e-mail: [email protected] web: www.geb.135.it

APRILE MAGGIO GIUGNO

Gruppo Escursionisti Barberinesi

2 0 1 3

6 e 7 apr Week - end in rifugio: Lago di Ridracoli

19 apr RINNOVO DEL CONSIGLIO

21 apr Trekking tra fortezza e castello con GEO e GEV San Piero a Sieve - San Giovanni in Petroio

dal 25 a 28 apr Trieste - Plitvice - Postumia

5 mag Dalla Garfagnana alla Versilia

11 e 12 mag Via ferrate e trekking sul Resegone

19 mag RADUNO TREKKING REGIONALE

26 mag Cima Tauffi - Scaffaiolo

9 giu Baratti - Cala Moresca con GEV

23 giu Monte Forato da Fornovolasco

29 e 30 giu I Campanili del Latemar (ALP)

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Notiziario del Gruppo Escursionisti Barberinesi

N. 2 Anno 7 Pubblicazone trimestrale

Coordinamento redazionale:

Stefania Mazzoli Salvatore Bombaci

Elisabetta Ercoli

e-mail redazione: [email protected]

S I R I C O R D A: Gli itinerari sono suscettibili di variazioni non dipendenti da ns. volontà I trasporti avvengono perlopiù con mezzi propri calcolando un rimborso all’-autista, in caso di escursione in pullman occorre prenotarsi nei tempi previsti dal programma, versando l’importo richiesto in acconto o a saldo. Ritrovo per escursioni: Piazza Cavour per uscite con le auto e parcheggio Turlaccio per il Pullman, salvo diversa indicazione.

E' richiesta tessera UISP/Lega Montagna+ Tessera del G.E.B.

TESSERAMENTO 2012/2013

Validità tessera 01/09 - 31/08

IL PRIMO SETTEMBRE E’ INIZIATO IL NUOVO TESSERAMENTO 2012/2013 I costi delle tessere sono rimasti invariati e cioè: “A” Atleta € 11,00 “D” Dirigente € 18,00 “G” Giovani € 7,00 “Carta Attività” € 1,00 tessera G.E.B. € 10,00

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6 e 7 aprile Week end in rifugio: Lago di Ridracoli

Sabato San Paolo in Alpe: altopiano tra cielo e foresta

Percorso: Fiumari - C. Ristefani - S. Paolo - Campodonato - Fiumari Sentieri: 283 - 257 - 255 Lunghezza: 8.5 km Dislivello: 400 m Tempo di percorrenza: 3h30"

Breve anello con una mèta tra le più suggestive dell'intero territorio. Chi non ha mai visto San Paolo in Alpe non può immaginare la bellezza di questo pia-noro erboso sospeso in mezzo ai monti, in faccia alle cupe foreste di Sasso Fratino. Nell'andata il percorso si svolge in gran parte su terreno brullo, esposto a sud e privo di sorgenti. Punto di partenza è Case Fiumari, raggiungibile in auto con una sterrata che si stacca (imbocco non molto visibile) a sinistra della Corniolo-Campigna esattamen-te un km a monte della frazione Lago. La sterrata scende ad attraversare il Bidente (si guardi, poco più a valle, il picco-lo e ottocentesco ponte in pietra "del Ladrone") e risale per un paio di chilometri fino a Case Fiumari, riconoscibile per la posizione sopraelevata su uno scoglio a mo' di promontorio e per il bivio da cui si stacca a destra la deviazione per il moli-no omonimo. Presso il bivio (700 m circa) si parcheggia e si imbocca, a sinistra della strada (direzione est), il sentiero che scende al Fiumicino di San Paolo per poi subito dopo dividersi: noi andiamo a destra per il 255, a tornanti con tracce dell'antica selciatura fino alla paleo-frana di Campodonatino che distrusse la ca-sa omonima e che viene aggirata a sinistra tra conifere. Un falsopiano conduce al rudere di Campodonato (896 m) su una spalla erbosa che va risalita fino ad un arido, panoramico costone. Nell'ultimo tornante la mulattiera sfiora il raccolto e suggestivo cimitero di San Paolo in Alpe per poi sbucare sull'omonimo pianoro sommitale, sorvegliato dai ruderi della chiesetta di Sant'Agostino, seminasco-sta da pini e ippocastani (1030 m, 1 òra e 45). Gli alberi più belli sono peral-tro i giganteschi pioppi neri a ovest della chiesetta ed il caratteristico salice prostrato che sta dietro la casa di S. Paolo, lunga e bassa, ai margini del pia-noro. Tutto l'ambiente, con il suo folgorante e luminoso panorama, è da godere: a est sprofonda verso Ridracoli la valle del Rio Bacine, a nord la conca è delimitata da una chiostra di alture che culminano con Poggio Squilla (1112 m), ma è verso sud la visione più affascinante, cpn la serie dei valloni digradanti su Sasso Fratino, nero di abeti e faggi e sormontato dal crinale di Poggio Scali.

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6 e 7 aprile Week end in rifugio: Lago di Ridracoli

Per il ritorno ci sono due possibilità: dovremo imboccare tutti la sterrata per Biserno (sinistra) e percorrerne un tratto di circa 1 km in salita, fino ad incontrare a sinistra il sentiero 283 (poco dopo una stazione di rilevamento sismico a quota 1109), a questo punto ci di-videremo in due gruppi: gli autisti dovranno obbligatoriamente imboccare il sentiero 283 che scende tra faggi e carpini fino al fosso di Ristefani; la casa omonima (837 m), distrut-ta, è invece tra conifere di impianto artificiale. Usciranno in una pendice brulla tenendosi al margine di un altro rimboschimento, sempre su resti di vecchie selciature, doppieranno il costone con largo giro, guaderanno il fosso di Riste-fani e sbucheranno infine al bivio presso il Fiumicino di San Paolo già incontra-to all'andata; subito sopra c'è Case Fiumari (1 ora e 45). Chi vorrà arrivare a Corniolo, cioè all’agriturismo, a piedi dovrà proseguire sul-la strada sterrata per circa un altro km fino a trovare, sulla sinistra, il sentiero 257 che, costeggiando sempre il fosso delle Cerrete arriverà diretto a Corniolo. L'Agriturismo I Fangacci, situato nei pressi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna, offre ai propri ospiti un sano e salu-tare relax immersi nella tranquillità. Il gruppo cenerà all’agriturismo e pernotterà presso un Meublé composto da 15 camere a Corniolo, un paesino che dista un Km dall'Agriturismo.

Domenica

UN ANELLO DA RIDRACOLI AL RIFUGIO DI CA’ DI SOPRA Lunghezza: 12 km Dislivello: 600 mt Tempo di percorrenza: ore 5,30 Dalla chiesa di Ridracoli (433 m) si prende a destra (verso sud; segnavia Gcr e Cai 231 la partenza è di fianco al fabbricato che ospitava le scuole ele-mentari) un viottolo fiancheggiato da querce, che sale ad uno spiazzo ove si continua a destra ritrovando il vecchio sentiero. Traversato a mezza costa un pendio con alcune vecchie frane, si punta ad una caratteristica sella dalla quale si stacca, verso destra, lo sperone roccioso che ospitava il Castello di Ridracoli. Alla sella si piega a sinistra toccando la re-staurata Ca' Garfagnana (508 m) dopodiché la mulattiera, con tratti magi-stralmente lastricati e massicciati, si impenna sul costone fino ad innestarsi su una sterrata nei pressi de Le Caselle (580 m). Ci si inoltra in un rado querce-to, tagliando una pendice da cui si esce all'improvviso (c'è anche un curioso passaggio fra due grossi massi di arenaria), sui campi che attorniano i ruderi de I Tagli (663 m) con belle vedute sulla valle e sulla sottostante diga.

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6 e 7 aprile Week end in rifugio: Lago di Ridracoli

Dalla casa la mulattiera prosegue fra muretti di spietramento dei campi, aggira tortuosamente (passando alta sopra il podere di Casa Spiaggetta, i cui ruderi sono ormai invisibili) quattro valloncelli con lembi di bosco e raggiunge Farnio-le di Sotto, distrutta e sepolta dall'edera, poi Farniole di Sopra (770 m), restaurata e raggiunta dall'alto da una strada. Seguendo i resti del filare di gel-si ed aceri che sorreggeva le viti -la coltura era possibile grazie alla posizione soleggiata che compensava la quota relativamente alta - si punta verso il fos-so, fiancheggiandone un breve tratto, poi ci si alza verso Campo dei Peri (801 m), ultima casa della valle e anche ultima ad esser stata abbandonata (nel 1984). Da qui, con ampio semicerchio - tratti infrascati, occhio ai segnavia - la mulattiera si porta verso destra per risalire la boscosa pendice tra M. Mo-ricciona e M. Cerviaia e uscire quindi dalla valle sul suo lato di sinistra idro-grafica, esattamente su un intaglio della cresta dove c'è il basamento di una vecchia croce (979 m, 2 ore e 30) e dove passa una pista forestale. Qui si guarda l'orologio: avendo tempo e voglia si devia a sinistra per raggiungere (300 m alla strada proveniente dal passo del Vinco e qui a destra per 5- 600 m) le tre case in sasso di Casanova dell' Alpe, con la bella chiesetta perfettamente restaurata. Oltre che fare da méta per la nostra escursione, Casanova è singolare per la posizione, su una cresta molto panoramica di fron-te all'immenso anfiteatro delle Foreste. Altrimenti dalla croce si va a destra, lungo la pista che termina presso Pratalino (982), diroccata, sull'orlo di una pendice panoramica che sprofonda verso il Lago di Ridracoli. Si va a sinistra, sul sentiero per Casone e La Lama, ma lo si lascia al primo bivio voltando a destra per il 239. Tra i boschi di roverella che ammantano la parte alta del Fossone si scende veloci fino a Ca' di Sopra (605 m), oggi adibita a rifugio, aperta in estate e nei fine-settimana. Da qui un bel percorso (Sentiero Natura) parallelo alla riva del lago scende alla diga, dalla quale 3 km di inevitabile asfalto, noiosi ma in ambiente di querceti e carpineti, ci separano da Ridracoli (3 ore compresa la deviazione per Casanova dell'Alpe).

Costo auto: € 40,00

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21 aprile Trekking tra Fortezza e Castello con GEO e GEV

San Piero a Sieve – San Giovanni in Petroio

Itinerario : Cafaggiolo – Trebbio – Poggio Cigoli – Val di Fiorana – S.Giovanni in Petroio – Cafaggiolo . difficoltà: T/E tempo di percorrenza: circa 4 h dislivello in salita: circa 400 mt Il percorso, abbastanza agevole e molto panoramico, inizia con la visita della For-tezza di San Piero a Sieve per poi proseguire verso la Maestosa Villa detta di Ca-faggiolo (226mt), antica sede ed abitazione della reale famiglia dè Medici. Il castel-lo fu costruito nel secolo XIV come fortificazione della Repubblica fiorentina e negli anni successivi utilizzato come residenza di famiglia dai Medici. Circa nel 1430 Co-simo de Medici incaricò Michelozzo di ristrutturare la fortezza in villa completandola nell’aspetto esterno con parco, giardini ed orti. In antico aveva fossi, torri e ponti levatoi come è dimostrato in alcune lunette dell’-epoca. Cosimo gradiva molto questo soggiorno ed altrettanto gradimento fu riser-vato a Cafaggiolo da Lorenzo il Magnifico che vi trascorse l’adolescenza e, dopo di lui, da Piero e Giovanni che divenne poi Papa Leone X. Nel 1579 Piero de Medici vi uccise con una pugnalata la principessa Eleonora da Toledo, persuaso della sua infedeltà. Cafaggiolo ospitò la famosa Caterina (figlia di Lorenzo Duca d’Urbino) divenuta poi regina di Francia, Bianca Cappello e Margherita d’Austria. Estinta la dinastia medicea, la tenuta passò di proprietà alla Congregazione fiorentina ed ai Lorena ; dal 1860 Cafaggiolo, il Trebbio e la vicina fortezza di S. Martino vennero acquistati all’asta dal principe Marcantonio Borghese. In questo periodo l’architetto Piancastelli eseguì lavori di restauro all’interno della villa mentre i cambiamenti esterni ( demolizione della torre centrale, dei bastioni di cinta e la colmatura dei fossati ) sembrano essere avvenuti per un cedimento strut-turale. Attualmente la villa , proprietà di una società privata, ospita cerimonie, con-vegni, concerti ecc. Cafaggiolo, agli inizi del 1500, acquistò fama mondiale per la fabbrica di maioliche e ceramiche per opera di Pierfrancesco di Lorenzo de Medici . Brocche, tazze, piatti, orci, vasi, contraddistinti dai classici colori di Cafaggiolo ( blu scuro a larghe pen-nellate, arancio, rosso e verde ramino ) sono ormai diventati rarissimi e conservati nei più famosi musei : al Victoria & Albert Museum di Londra, Hermitage di Lenin-grado, Cluny a Parigi, museo Nazionale e museo Bandini a Firenze. Nel 1600 la fab-brica cessò la lavorazione e Ferdinando I° la trasformò in un laboratorio del vetro e di specchi . L’itinerario ha inizio dietro le scuderie seguendo il segnavia “Trebbio-Cigoli (2h30’)” e non Trebbio (1h). L’ampio sentiero sale costantemente ben ombreggia-to fino ad un trivio, seguire per poche decine di metri il sentiero centrale e ci ritro-viamo sulla stradella contrassegnata dal n° 8. Si prende a dx e, mantenendo la vista del Trebbio in alto sulla sx si continua a salire fino ad un gruppetto di case per arrivare dopo pochi metri ad un trivio . Risalire per la strada cementata centrale

fino al Castello del Trebbio, fontanella con acqua non controllata.

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25 aprile giovedì Partenza ore 7,00 da Barberino e arrivo ad Aquileja per la visita, cittadina fon-data dai Romani nel 181 a.C., si prosegue poi con la visita del Castello di Duino e di seguito si ritorna al pullman percorrendo il sentiero Rilke (5km lungo costa) fino a Sistiana, arrivo nel pomeriggio all’Hotel Impero nel centro di Trieste. Cena in ristorante tipico e pernottamento presso l’Hotel Impero 3 stelle

26 aprile venerdì Mattina 3 ore di visita guidata nella città di Trieste Pomeriggio partenza per il Parco di Plitvice Cena e pernottamento all’Hotel Macola 3 stelle a 10 km dal Parco

27 aprile sabato Giornata intera a Plitvice e poi partenza per Opatija. Cena e pernottamento all’Hotel Ambasador 5 stelle

28 aprile domenica Visita del Castello di Predjama Visita delle Grotte di Postumia Rientro a casa. Il programma più dettagliato può essere richiesto in sede. Costo a persona per minimo 30 partecipanti € 250,00 La quota non comprende: i pranzi al sacco né tutti i biglietti di ingresso.

25 / 28 aprile Trieste Postumia Plitvice

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5 maggio Dalla Garfagnana alla Versilia

Dislivello: mt. 430 in salita Tempo di percorrenza: 6 ore In località 3 fiumi, poco dopo la galleria del Cipollaio, inizia il sentiero CAI n.128,(mt. 760 s.l.m.). Il sentiero sale, in un bosco di castagni, lungo il versante Nord per Monte Freddo-ne fino ad una maestà posta a 1150 mt. s.l.m. e prosegue poi - pianeggiante - lungo lo stesso versante, fino a raggiungere il profilo del crinale Nord Est del Mon-te Freddone. Da qui scendiamo piegando a destra fino ad incontrare la baita "Il Robbio", proseguendo poi fino al canale delle Fredde che attraversiamo per giun-gere al villaggio di Alpeggio "Il Puntato" (1170 mt. s.l.m.). Qui possiamo ammira-re questo antico villaggio alpestre (utilizzato dagli abitanti dei paesi di Terrinca e Levigliani) e la cappella della SS. Trinità che venne eretta nel 1678. Il Puntato è tuttora un luogo unico, incontaminato, immerso nella natura e pertanto raggiun-gibile soltanto a piedi. Ripartiamo dalla chiesa, prendendo prima il sentiero n.11/128 e, dopo il bivio a destra, il 128 in direzione del Rifugio Del Freo (Foce di Moscheta). Qui giunti faremo una sosta per ristorarci, dopodiché ci incammineremo in direzione del Passo dell’Alpino, dove imboccheremo il ripido sentiero n. 9 (detto delle volto-line) che scende, tornante dopo tornante, verso l’ingresso della grotta "Antro del Corchia". Qui ci attende un pulmino-navetta già prenotato (costo € 2 a per-sona) che ci riporterà a Levigliani per riprendere il pullman.

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11 e 12 maggio Vie Ferrate e trekking sul Resegone

SABATO 11 MAGGIO Da Lecco si sale fino alla stazione a valle (m.625) della funivia per i Piani d’Erna nel cui par-cheggio lasceremo le auto. Percorso A – CRESTA GIUMENTA Vedi descrizione : http://www.vieferrate.it/ferratagiumenta.htm Terminata la ferrata arriviamo al Passo del Fò, da qui in pochi minuti si scende Al Rifugio Alpi-nisti Monzesi (m. 1173) dove pernotteremo Tempo di percorrenza:ore 3.30 Dislivello: + m. 800 - m. 150 Percorso B – Percorso escursionistico. Dal parcheggio della funivia ci avviamo verso destra in direzione di un evidente cartellone giallo che segnala i vari percorsi. Dopo aver disceso alcuni gradini entriamo nel bosco procediamo in lieve discesa tenendoci sempre sul percorso principale per altro ben segnalato con dei cartelli gialli. Raggiungiamo poi una stradina asfaltata. L'asfalto termina davanti al cancello di una azienda agricola a fianco della quale riparte la mulattiera. Contornando la recinzione della tenuta, riprendiamo a salire nel bosco con poca pendenza. Ignoriamo successivamente alcuni sentieri: il primo che segue la recinzione, un altro sul lato opposto, un terzo che conduce alla via ferrata del Pizzo d'Erna e un quarto che si inerpica sulla montagna. Ad un bivio, contrassegnato da una targa SEL, andiamo a destra. Dopo pochi metri in piano riprendiamo a salire più ripidamente. Poi usciamo dal bosco e quasi in piano passiamo tra un'icona raffigurante una madonna con bambino ed un vecchio albero. Raggiungiamo un bivio; i segnavia indicano a sinistra Costa-Stoppani-Azzoni e diritto Campo de Boi. Attraversate le vecchie baite della frazione Costa (m. 800), raggiungiamo la cappellina votiva dedicata ai caduti del Resegone dove vale la pena sostare un attimo. Torniamo poi a salire, al fresco del castagneto, e arriviamo ad un bivio dove una freccia bianca indica di procedere verso destra. Al bivio successivo è invece una freccia gialla ad indicare il sentiero a sinistra. Ora il percorso è meno ripido. Poco dopo raggiungiamo il Rifugio Stoppani. La mulattiera prose-gue dietro al rifugio. Un cartello su un albero indica il Rifugio Marchett a 50 minuti. Ignoriamo un sentierino che sulla sinistra ridiscende allo Stoppani e proseguiamo tra i faggi fiancheggian-do una staccionata con due funi protettive. Passiamo accanto alla fresca fonte del Kopp (m. 950), poi, in piano, superiamo una vecchia casa oltre la quale troviamo un bivio. Un segnavia indica a sinistra i Piani d'Erna-La Sponda; diritto i Piani d'Erna e il Resegone. Pren-diamo questa ultima via. Dopo aver superato un'altra baita, con pochi passi in salita raggiungiamo il torrente Bione; lo superiamo e troviamo un bivio dove abbandoniamo il sentiero n. 1 che sale a sinistra verso il Resegone e proseguiamo con il n. 6. Poco dopo raggiungiamo un trivio: a sinistra un sentiero segnalato come n. 1/7 sale a Erna, a destra scende il sentiero n. 4A, mentre noi proseguiamo diritto con il n. 6 (cartello Passo del Fò - Monza). Camminando in leggera salita superiamo un ruscelletto che scende dalla montagna e attraversa il cammino, poi percorriamo un tratto in piano nel quale trascuriamo un sentiero che scende sulla destra. Dopo aver superato un altro ruscelletto iniziamo a salire prima a zigzag poi puntando verso una selletta che si apre, lassù in alto, tra due pareti rocciose; è questo il tratto più faticoso della nostra escursione.

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11 e 12 maggio Vie Ferrate e trekking sul Resegone

Troviamo un altro bivio; un cartello indica a sinistra il sentiero n. 7 che conduce a Erna in ore 0.45 o al Pian del Fieno in ore 0.15. Continuiamo invece a destra verso il Passo del Fò raggiungibile in ore 0.25. Finalmente arriviamo alla bocchetta (m. 1202), ora il percorso è meno ripido e cominciamo a vedere il tetto della cappellina situata vicino alla Capanna Sociale Ghislandi. Riprendiamo a salire abbastanza rapidamente e dopo aver ignorato un sentiero che scende a sinistra, arriviamo al Passo del Fò e al Rifugio Ghi-slandi (m. 1284) del Cai di Calolziocorte, punto più elevato della nostra escursione. Sulla destra si può proseguire per il Magnodeno, lungo la cresta della Giumenta (sentiero n. 23), mentre a sinistra si può andare verso la ferrata che sale al Rifugio Azzoni (sentiero n. 12). Il Rifugio Monzesi è un centinaio di metri sotto di noi e ne ve-diamo il tetto. Una ripida discesa con il sentiero n. 24 e lo raggiungiamo. Tempo di percorrenza: ore 2.30 - Dislivello: + m. 650 - m. 100

DOMENICA 12 MAGGIO – Percorso A – Ferrata Gamma 2 – Estremamente difficile - Dal rifugio Alpinisti Monzesi si risale brevemente al Passo del Fò e si prende il sentiero 1 in direzione Piani d’Erna, poi vedi descrizione su Vie Ferrate.it. Arrivo al Rifugio Azzoni (m.1853) e alla vetta del Resegone (m.1875) Percorso B – Ferrate del Centenario e De Franco – Media difficoltà – Dal rifugio Alpinisti Monzesi si risale brevemente al Passo del Fò (m.1296) dai pressi del quale ini-zia la ferrata del Centenario (vedi descrizione su Vie Ferrate.it). All’uscita della ferrata ci si immette sul sentiero n.1 e si raggiunge in breve l’attacco della ferrata De Franco (vedi descrizione su Vie Ferrate.it) Arrivo al Rifugio Azzoni (m.1853) e alla vetta del Resegone (m.1875) Percorso C – Escursionistico - Dal rifugio Alpinisti Monzesi si prende il sentiero che in breve arriva al "Passo del Fo" e lo si scavalca fino ad incontrare sulla destra la dirama-zione della "Via Ferrata del Centenario". Proseguendo diritti si raggiunge invece il sen-tiero n° 1. Poco dopo si tralascia la deviazione che scende a sinistra e si prosegue a mezza costa giungendo al Piano Fieno, da dove, verso sinistra si dirama il sentiero per Erna e sulla destra un altro che conduce al Passo del Fo. Trascurate queste deviazioni, si sale invece fino ad un ghiaione che si attraversa. Poco dopo si incontra il sentiero n° 5 proveniente da Erna e si arriva al Crocifisso del Piano della Beduletta. Il tracciato pro-segue su lastroni inclinati verso la Val Comera e attraversato questo punto, si risale una ripida dorsale che porta al Pian Serrada. Traversata in falso piano questa zona ci si por-ta alla base della cresta che facilmente adduce al Passo della Sibretta da dove, un trat-to di catena, permette di raggiungre in sicurezza il Canalone di Val Negra. Si continua fino ad incontrare il sentiero n° 11 e in breve si giunge al rifugio Azzoni e alla vetta del Resegone. Il rientro per tutti e tre i percorsi avverrà lungo i sentieri 1 e 5 fino ai Piani d’Erna. Da qui possiamo decidere se rientrare alle auto a piedi o utilizzare la funivia risparmiandoci così ca. 700 m. di discesa. Percorsi A e B - Tempo di percorrenza. ore 5.30 Dislivello: + m.700 - m.700 (con discesa in funivia) Percorso C - Tempo di percorrenza: ore 4.30 Dislivello: + m. 700 - m. 700 (con discesa in funivia)

Costo auto € 150,00

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19 maggio RADUNO TREKKING REGIONALE

Quest’anno la Lega Montagna UISP Regionale, insieme alla Lega Montagna di Firenze, organizzerà sabato 18 e domenica 19 Maggio 2013 la manifestazione nella parte fiorenti-na del Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna. Questa idea di UISP Lega Montagna Nazionale nasce dal bisogno di promuovere un turismo intelligente, sostenibile, mirato a far conoscere quei territori fuori dai classici circuiti turistici conosciuti. L’iniziativa costituisce nella fattispecie un’importante veicolo per la conoscenza, la valorizzazione e la promozione del territorio, la conoscenza e la diffusione delle attività tipiche della zona non tralasciando la presentazione di questi territori che offrono un notevole pregio storico e ambientale. Il fulcro della manifestazione, costituito dal raduno escursionistico di domenica 19, si svolgerà a Castagno d’Andrea, luogo ideale per lo svolgimento della nostra manifestazione, situato in un ambiente di notevole pregio naturalistico paesaggistico e storico-culturale, che prevede: •itinerari di valenza ambientale e didattica, di facile percorribilità per tutti (in collaborazione con le Amministrazioni Comunali, di Londa -San Godendo e con Ente Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna); •pranzo a sacco; •una degustazione di prodotti tipici locali; •la distribuzione di un gadget ricordo (maglietta). La manifestazione sarà arricchita per l’intera giornata da momenti di animazione e di intrattenimento.

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26 maggio Cima Tauffi - Croce Arcana

ITINERARIO IMPEGNATIVO

Dislivello in salita: 810 m Tempo di percorrenza totale: 5,00 ore Itinerario escursionistico ad anello, di ampio respiro, che permette di per-correre un bel tratto dell'alto crinale appenninico raggiungendo o sfioran-do alcune delle cime più famose ed eleganti della montagna Pistoiese. L'inte-resse predominante è quello naturalistico, ma non va dimenticato che al ritorno si transita per lo storico Passo della Croce Arcana toccando anche la Doganaccia, dove era collocata la dogana granducale dell'antica strada che valicava l'Appennino, e scendendo ad Ospitale dove, invece, si trovava un ricovero per viandanti. Dalla strada per l’Abetone, si svolta a destra per Cutigliano e per la Doganac-cia, si arriva poi alll'abitato di Melo, dove si parcheggia l'auto nella piazzetta che si apre lungo la stra-da (1007 m). A piedi si riscende verso Cutigliano ma, subito, si lascia la stra-da principale per prendere a destra la via evidenziata dai segnavia bianco-rossi. Si segue la stra-della per una ventina di minuti, fino al Podere Casetta da dove ha inizio, a de-stra, il sentiero per il Passo Lancino. Si sale subito decisamente in una zona caratteriz-zata da scarsa vegetazione arborea, guadagnando il crinale del Pog-gio Arsiccio (1127 m), dove comincia a divenire protagonista il bosco anche se le distese prative sono assai frequenti lungo tut-ta la salita. Arrivati ad una pi-sta sterrata la si attraversa e si conti-nua sul sentiero che continua la sua asce-sa. Un momento di asso-luto relax è offerto dalla Fonte del Capitano (1450 m), da sempre punto di ristoro dei pastori che, con le loro greggi, risalgono ver-so i pascoli del crinale appenninico. Dopo il meritato riposo si ri-prende il cam-mino superando gli ultimi, faticosi 250 metri di sali-ta. Qui il sentiero, dopo aver attraversato alcuni incisi impluvi, ef-fettua numerose e secche svolte e alla fine raggiunge il crinale, poco sotto il Monte Lancino (1680 m, 2 ore). Sul crinale si va a destra (segnavia bianco-rossi) salendo sul Monte Lancino e poi al-la vici-na Cima Tauffi (1799 m, 0.15 ore), con i suoi impressionan-ti scoscendimenti del versante nord. Il crinale, in questo tratto, è caratterizzato da rocce che si sfaldano facilmente e che creano un insidioso pietrisco (procedere, quindi, con attenzione). Scesi dalla cima si arriva al Colle Acquamarcia (1631 m) e quin-di si risale ai Balzoni (1752 m), cima caratterizzata da grossi balzi di arenaria. Una nuova discesa porta al Colle Poggiarelli a cui fa seguito la breve salita per la Vista del Paradiso. Una breve discesa porta quindi al Passo della Croce Arcana (1675 m), dove troveremo gli altri escursionisti del GEB. Seguendo i segnavia MPT o la strada sterrata a destra si scende alla Doganaccia (I550 m, 1.45 ore), qui, chi ha le auto, accompagnerà gli altri autisti a riprendere le auto al paese di Melo.

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26 maggio Doganaccia - Lago Scaffaiolo

ITINERARIO SOFT

Itinerario di media difficoltà, consigliabile a tutti . Tempi di percorrenza: circa 3/4 ore a+r Dislivello in salita: 350 mt Lunghezza: circa 9 km. Doganaccia è raggiungibile in circa 1h45’ via Pistoia, strada dell’ Abetone , de-viazione per Cutigliano e stazione funivia. E’ consigliabile usufruire della funivia per facilità di accesso alla montagna superando un dislivello di circa 800 mt in 3,7 km di fune, oltre a godere di bellissimi panorami. Dal piccolo villaggio di Doganaccia (1547 m), antica dogana del Granducato di Toscana posta al confi-ne con il Ducato di Modena, si segue in salita il sentiero segnato n. 6 CAI/M.P.T. (Montagna Pistoiese Trekking) che porta in circa 45 minuti al Passo della Croce Arcana (1675 m) ove è presente il monumento ai Caduti della Grande Guerra. Dal passo si segue il segnavia 00 CAI - GEA che ci porterà sul Monte Spigolino (1827 m). Bel panorama dalla vetta del monte che comunque può essere aggirato rimanendo sul sentiero basso. Proseguiamo per il Passo della Calanca (1737m) e in breve tempo raggiungiamo il Lago Scaffaiolo (1790 m). In prossimità del Lago Scaffaiolo sorge il Rifugio CAI "Duca degli Abruzzi". Tornati al Passo della Calanca per lo stesso sentiero 00 CAI – GEA, si scende a sinistra imboccando il sentiero con segnavia n. 66 CAI che, passando sotto il Monte Spigolino ci riporta al poggio della Doganaccia. Il nome del lago Scaffaiolo sembra derivi da "caffa", termine con cui gli antici montanari indicavano un avvallamento o una conca. L'acqua piovana e quella proveniente dallo scioglimento delle nevi, per la natu-ra impermeabile del terreno ed la scarsa vegetazione circostante, confluisce nel lago ove si conserva tutto l'anno anche per effetto della temperatura rigida e delle frequenti nebbie che limitano l'evaporazione.

Costo auto: € 45,00

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9 giugno Baratti - Cala Moresca

Difficoltà: facile Dislivello: mt. 150 circa Distanza: circa km. 11 + 4 per visitare il sito archeologico del mona-stero di S. Quirico Tempo di percorrenza: 4 ore + 1 per andata/ritorno al monastero + soste La nostra escursione si snoda interamente nell’area naturale protetta “Parchi della Val di Cornia Promontorio di Piombino” e unisce il golfo di Baratti con Cala Moresca. Attraversiamo il Promontorio sul lato mare percorrendo l’antica e leggendaria Via dei Cavalleggeri. In un susseguir-si di scorci panoramici sulle isole dell’arcipelago toscano, camminiamo nel verde della macchia mediterranea sospesi tra cielo e mare ed incon-triamo le meravigliose insenature di Buca delle Fate, Cala S. Quirico, Fosso alle Canne, Spiaggia Lunga, tutte calette ideali per una sosta e per un bel tuffo rinfrescante. Per gli appassionati di storia, dopo Cala S. Quirico, c’è un sentiero attra-verso il bosco che consente di raggiungere i ruderi del monastero me-dievale di S. Quirico. Da qui si torna sui propri passi per riunirsi al grup-po (andata e ritorno circa 4 km.) che intanto avrà sostato nei pressi di Punta Galera a godersi lo stupendo panorama. Si percorre infine la “Passeggiata Botanica” che ci permette di conoscere la vegetazione del Promontorio, per poi giungere alla nostra meta di Cala Moresca. Sono indispensabili calzature idonee al trekking leggero, riserva di ac-qua e cappello.

NON LASCIATE IL COSTUME A CASA!!

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23 giugno Monte Forato da Fornovolasco

Dislivello: 780 mt salita Durata: 6 ore Il Monte Forato costituisce una delle mète più frequentate di tutte le Alpi Apuane: la sua forma particolare, con il grande arco visibile sia dal versante Versilia che dal versante Garfagnana, costituisce un’attrattiva irresistibile; quello che vado ora a descrivere è un itinerario diverso, molto bello e anche molto lungo, ma veramente affascinante perché ci porta a toccare posti splendidi come la Foce di Valli e la Costa Pulita. La base di partenza di questo itinerario è il paese di Fornovolasco, adagiato sul fondovalle ai piedi della Pania Secca e famoso sia per la Grotta del Vento (poco distante) sia per la tragica alluvione del giugno del 1996: il borgo è raggiungibile da Gallicano con una strada molto stretta, scavata nel fianco della montagna; sulla destra, dopo aver lasciato il comune capoluogo di pochi km., è visibile l’Eremo di Calomini. Fornovolasco (480 m. s.l.m.) è posto alla confluenza di tre torrenti che qui si uniscono dando origine alla Turrite di Gallicano. Dopo aver passato il paese e seguito le indicazioni per la grotta del vento si giunge al ponte che attraversa il torrente Turrite di Gallicano, da qui si lascia la macchina e si imbocca il sen-tiero n 6, che si allontana leggermente dal fondovalle passando sotto l'imbocca della "tana che urla", bella grotta ( adatta solo agli speleologi ) percorsa da un grosso fiume sotterraneo. Dopo circa 10 minuti di cammino si giunge ad un bivio tra due sentieri il n 2 e il n 6, tutti e due conducono all'arco del monte, ma il n 2, anche se più veloce, è, ri-spetto al n 6, molto più ripido, sconsigliabile pertanto alle persone poco allenate, quindi preferibile percorrerlo al ritorno. Il sentiero n 6 all'inizio si presenta con un andamento pianeggiante per poi scendere fino in fondo alla valle, per poi risalirla fino ad una grossa sorgente situata presso i ruderi di una chiesa medioevale ( la chiesaccia ) e raggiungere una strada sterrata. Dopo aver percorso questa strada si giunge ad un nuovo bivio, in questo punto si deve tenere il lato sinistro e seguire sempre il segno bianco-rosso, da qui ha inizio la salita alla foce di Petrosciana, il sentiero inizia con una forte salita ma breve, zigzagante che porta al valico detto Foce di Petrosciana, ( mt 900 s.l.m circa 1.40 da Fornovolasco ). Alla Foce di Petrosciana si possono prendere due sentieri: il primo è quel-lo che ci permette di seguire la cresta (CAI 110) fino a giungere alla prima scaletta di una via " ferrata " ( situata a sinistra ), qui volendo percorrere la via più facile evitando la via ferrata, consigliabile solo ai più esperti e dotati di un adeguato equipaggiamento, si lascia la cresta portandosi decisamente a destra e mediante un sentiero in saliscendi nel bosco si arriva direttamente al gigantesco arco naturale (1223 m. slm - ore circa 2.30 ). La seconda possibilità giunti alla Foce di Petrosciana è quella di imboccare il sentiero CAI 131, il quale ci conduce sotto alcuni ampi cavernoni con diverse vasche di stillicidio usate dai pastori come abbeveratoi, che prendono il nome di grotte di Pietramolla, fino alla lo-calità detta " casa del monte " da qui si imbocca il sentiero n 2 che con una bella salita ci porta sotto l'arco naturale del monte. Per un itinerario più breve, dal Forato si può scendere per il segnavia CAI 12 fino ad in-contrare nuovamente il numero 6 e terminare il giro a Fornovolasco. Noi invece, dal Monte Forato proseguiremo per cresta su sentiero CAI 110 (segni blu) fino a raggiungere Foce di valli. Foce di Valli (mt 1266) è uno dei passi più famosi di tutte le Apuane: situato ai piedi del grande prato della Pania è un passaggio obbligato per tutti coloro che fanno il giro intero della Pania della Croce e ci permette una bellissima veduta di gran parte della catena apuana, qui incroceremo il sentiero CAI 131 che ci riporterà a Fornovolasco attraverso il bosco e vari agglomerati di case.

Costo auto: € 50,00

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29 e 30 giugno I Campanili del Latemar

Benché ammirati ed immortalati migliaia di volte in quanto parte del celeberrimo scenario del lago di Carezza, i monti del gruppo del Latemar sono tra i più solitari delle Dolomiti Questo percorso attrezzato è un'alternativa, più impegnativa, all'Alta Via del Late-mar e permette il raggiungimento della principale cima (Torre Diamantidi) e della vicina cima Latemar. PERCORSO STRADALE Dall'uscita autostradale di Bolzano Nord della A22 si attraversa la Val d'Ega e si giunge ad Obereggen—BZ. Tramite la seggiovia Oberholz si arriva alla quota di 2100mt 29 giugno: Stazione a monte funivia Oberholz (m.2100) – Rif. Torre di Pisa (m.2671) Dislivello: + 600 m. Tempo di percorrenza: ore 2.00 Dalla stazione si imbocca il sentiero nr. 18 risalendo in ampie serpentine il ripido fianco della montagna nel paradiso roccioso del Latemar. In prossimità del Gam-sstallscharte (2590 m) si deve scendere per un breve tratto lungo il sentiero nr. 516 che risale agevolmente verso il Rifugio "Torre di Pisa". Il Rifugio è situato sulla sommità della cima Cavignon a 2671m nel gruppo del Latemar ed è l'unico rifugio del gruppo. Dal rifugio si gode uno stupendo e suggestivo panorama. Deve il suo nome ad un pinnacolo obliquo alto una ventina di metri che sorge a poca distanza dal rifugio stesso e che assomiglia al celebre monumento pisano. 30 giugno: Rifugio Torre di Pisa – Via ferrata Campanili del Latemar

Stazione a monte funivia Oberholz Dislivello: + 300 m. – 900 m. Tempo di percorrenza: ore 6.00 Dal rifugio si procede sul sentiero 516 in direzione Forcella dei Camosci (m.2560) e si prosegue in direzione Forcella dei Campanili (m.2600) presso la quale ci si imbraca.Uno sguardo allo spettacolare versante nord del Latemar che si affaccia sul Catinaccio ed il sottostante Lago di Carezza e si risalgono inizialmente alcune facili roccette poi una traccia di sentiero nel ghiaione raggiungendo così i primi metri di cavo metallico. In salita su facili roccette attrezzate si raggiunge una lunga cengia panoramica inizialmente anch'essa attrezzata poi con caratteristiche di sentiero in quota in direzione di una forcella terrosa. L'attraversamento della forcella è anch'es-so assicurato con cavo e raggiunto il lato opposto di quest'ultima si supera un "salto" roccioso" obliquando a destra per raggiungere una panoramica cengia attrezzata che aggira la parete rocciosa in direzione est. Si prosegue per alcuni minuti alternando brevi tratti non attrezzati ad altri con cavo arrivando rapidamente ad una ulteriore forcella superata la quale si raggiunge, a sinistra, il dosso roccioso della Torre Dia-mantidi a quota 2750mt e da qui è possibile ma non obbligatorio, seguendo tracce di sentiero, ometti e facili gradoni (percorso non segnato), deviare per la vicina vet-ta a quota 2842 mt..

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29 e 30 giugno I Campanili del Latemar

Lasciato l'impressionante abisso della parete nord del Latemar si ritorna al bivio pre-cedente riprendendo il cammino per quello che può essere considerato il secondo tratto del percorso attrezzato con la vista che si apre sulla seconda cima raggiungibi-le (cima Latemar) e anch'essa comunque non obbligatoria. Si traversa in discesa con discreta esposizione su terreno talvolta detritico, si supera in spaccata un canalino, si risale la placchetta sul versante opposto con difficoltà lievemente superiore alla media del percorso ed attraverso una suggestiva cengia piuttosto esposta. Il cavo termina in discesa per "sparire" all'interno di un impressionante canale (masso inca-strato fra le 2 pareti) all'interno del quale si scende tramite una serie di staffe metal-liche mentre il lato opposto lo si risale grazie a 2 pioli ed il cavo ben teso anche se la parete risulta essere ben appigliata. Superati 3-4 metri di parete per uscire dall'ap-picco, il cavo devia nettamente a sinistra e dopo ripida salita lungo la parete ben gradinata si guadagna la "spalla" della cresta dalla quale appare il sottostante bi-vacco Rigatti all'interno della forcella Grande. Si scende rapidamente, inizialmen-te attraverso un semplice canalino gradinato e sempre attrezzato, poi un breve trat-to attrezzato in cresta ed infine una breve traccia di sentiero conduce al bivacco. Qui termina,come da cartellonistica, la ferrata dei Campanili e vi si presenta una dop-pia soluzione ovvero proseguire per raggiungere, in circa 30', cima Latemar -2800mt- oppure iniziare il percorso di ritorno. Nel primo caso si tratta di camminare lungo traccia di sentiero che si alterna ad alcune facili roccette fino a raggiungere la larga cresta sommitale per poi ritornare, con medesimo percorso, al bivacco. RITORNO Come da segnaletica, si scende per circa 100mt su terreno detritico, nel versante sud per poi proseguire verso ovest lungo l'Alta Via del Latemar -sv.18- e con alcu-ni saliscendi ci si riporta verso la Forcella dei Campanili dove si incrocia il sentiero fatto all'andata. Da qui, a ritroso, verso la Forcella dei Camosci. DISCESA Tolta l’imbragatura, per rientrare nel modo più rapido, scendiamo per pochi minuti nel ghiaione sotto la Forcella sino a individuare i segnavia che in breve risalita a de-stra ci portano a traversare lungamente al di sotto del tracciato della ferrata. Su sentiero normale (segnavia n.18) si riguadagna il bivio nella conca di Valsorda. Il sentiero prosegue ora seguendo a ritroso il tracciato dell’andata, transitando quindi per la Forcella dei Camosci e scendendo rapidamente fino alla stazione d’arrivo della funivia (Oberholz). Costo totale auto € 160,00

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P R O G R A M M A 2013

data Descrizione 20 gen Anello della Retaia

26 e 27 genn Prealpi lombarde: GRIGNONE Via Normale invernale (alp) 10 feb Montepiano - Poggio di petto

24 feb Dicomano - Frascole: anello “B” 3 mar Anello delle terme di Rapolano

10 mar Ferrata di Badolo e sentiero degli Dei 17 mar Pistoia sotterranea

23 e 24 mar Monte Cevedale: un classico con ciaspole e ramponi (alp) 6 e 7 apr Week - end in rifugio: Lago di Ridracoli 19 apr RINNOVO DEL CONSIGLIO

21 apr Trekking tra fortezza e castello con GEO e GEV San Piero a Sieve - San Giovanni in Petroio

dal 25 a 28 apr Trieste - Plitvice - Postumia 5 mag Dalla garfagnana alla Versilia

11 e 12 mag Via ferrate e trekking sul Resegone 19 mag RADUNO TREKKING REGIONALE 26 mag Cima Tauffi - Scaffaiolo 9 giu Baratti - Cala Moresca con GEV 23 giu Monte Forato da Fornovolasco

29 e 30 giu I Campanili del Latemar (alp) 6 e 7 lug Dai riflessi del Lago di Braies a Pratopiazza

12, 13 e 14 lug COGLIANS: la più alta vetta delle Alpi Carniche (alp) 20 lug NOTTURNA al Poggio agli allocchi 27 lug Caccia al tesoro e cena a Bellavalle

da 11 a 16 ago GRAN PARADISO da rifugio a rifugio in 6 giorni: traversata del parco toccando 3 valli e due passi

6, 7 e 8 sett Periplo del Pelmo 15 sett Anello di Lozzole

21 e 22 sett Lago di Garda e Monte Baldo con GEV 6 ott Trekking a Monteriggioni lungo la via Francigena

12 e 13 ott Tra il Sacro ed il Profano: Val di Susa a tutta ferrata (alp) 20 ott I percorsi dell’asfodelo: Scarperia - Sant’Agata 27 ott Sbruciatata dagli amici del GEO

10 nov NONSOLOTREKKING 24 nob PRANZO SOCIALE

(ALP) Arrampicate, ferrate e escursioni con ramponi