Giornale Campus Edizione Marzo

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VIA DEI MONTI PELORI TANI LARGO PITAGORA TREMESTIERI ETNEO TEL. 095337546 FEBBRAIO 2015 LA VOCE DELLA SCUOLA RUBRICHE L’intervista L’opinione A tavola Gioie e motori I fatti Notizie dalla scuola Il libro del mese Tecnologia Campus Don Bosco Presentare un giornale d’Istituto liberamente realizzato dagli studenti su tematiche importanti, è per me un privilegio, non solo perché anch’io ho fatto il redattore per una testata giornalistica sportiva nella mia gioventù, ma perché oggi è diventato insolito (per i giovani) appassionarsi alla carta stampata. Le riflessioni che, invece, scaturiscono dall’ideazione e redazione di questo straordinario strumento di comunicazione sono molteplici, a partire dal dibattito che si struttura per la scelta delle tematiche. La condivisione, lo sviluppo della competenza argomentativa, la ricerca di fonti, il dibattito, rappresentano momenti della vita scolastica significativi, non soltanto per il prodotto finito, ma soprattutto per il percorso e per le procedure che attivano la memoria a lungo termine. Inoltre, nella nuova era dei “nativi rischio di contrarre e trasformare la lingua italiana facendole perdere quel valore già svilito dall’entrata nell’Unione Europea e soprattutto dalla globalizzazione, dimenticando che essa appartiene al nostro DNA di identità culturale e non va dimenticata trasformata. Insomma, bisognerebbe sentirsi come gli italiani residenti all’estero, immersi in un'altra nazione e civiltà (globale) ma gelosi della propria lingua (magari dialettale), della propria cultura ed origine. L’EDITORIALE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Davide Finocchiaro

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V I A D E I M O N T I P E L O R I T A N I

L A R G O P I T A G O R A

T R E M E S T I E R I E T N E O

T E L . 0 9 5 3 3 7 5 4 6

F E B B R A I O 2 0 1 5 L A V O C E D E L L A S C U O L A

R U B R I C H E

L’intervista

L’opinione

A tavola

Gioie e motori

I fatti

Notizie dalla

scuola

Il libro del mese

Tecnologia

Campus Don Bosco

Presentare un giornale

d’Istituto liberamente

realizzato dagli studenti

su tematiche importanti, è

per me un privilegio, non

solo perché anch’io ho

fatto il redattore per una

testata giornalistica

sportiva nella mia

gioventù, ma perché oggi

è diventato insolito (per i

giovani) appassionarsi alla

carta stampata. Le

riflessioni che, invece,

scaturiscono

dall’ideazione e redazione

di questo straordinario

strumento di comunicazione

sono molteplici, a partire dal

dibattito che si struttura per

la scelta delle tematiche. La

condivisione, lo sviluppo

d e l l a c o m p e t e n z a

argomentativa, la ricerca di

f o n t i , i l d i b a t t i t o ,

rappresentano momenti della

vita scolastica significativi,

non soltanto per il prodotto

finito, ma soprattutto per il

percorso e per le procedure

che attivano la memoria a

lungo termine. Inoltre, nella

nuova era dei “nativi

rischio di contrarre e

trasformare la lingua italiana

facendole perdere quel valore

già svilito dall’entrata

nell’Unione Europea e

soprattutto dalla

globalizzazione, dimenticando

che essa appartiene al nostro

DNA di identità culturale e non

va né dimenticata né

trasformata. Insomma,

bisognerebbe sentirsi come gli

italiani residenti all’estero,

immersi in un'altra nazione e

civiltà (globale) ma gelosi

della propria lingua (magari

dialettale), della propria cultura

ed origine.

L’EDITORIALE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Davide Finocchiaro

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P A G I N A 2

RACCOLTA DIFFERENZIATA: VANTAGGI O SVANTAGGI? I cittadini sono pronti per la differenziata, ma i Comuni?

di Simone Scalia e Simone Calarco IA

Comuni sono orientati a ricorrere alla raccolta

differenziata porta a porta.

Riciclare porta benefici economici e

ambientali, con ottime ricadute a livello

economico e ambientale. Con la differenziata

si creano nuove industrie e posti di lavoro,

inoltre, avendo poche

materie prime, possiamo

usare i lavorati. Ad es., l’

alluminio è materiale

preziosissimo. La sua

produzione costa molto: 1 Kg

di alluminio prodotto dalle

lattine costerebbe 1/30

rispetto a quello vergine. I

rifiuti organici possono

essere in parte utilizzati per

ottenere compost e concime

altamente efficace. Tra tutti

i tipi di rifiuti, quelli tossici sono i più difficili

da smaltire. Il problema non è soltanto il tipo

di raccolta da effettuare ma la riduzione dei

rifiuti che dipende da una modifica dei

sistemi produttivi.

Perché Catania è così sporca? Cosa fare?

Parecchi sono i motivi. Catania è sporca

perché i cittadini sono incivili e abbandonano

ovunque i loro rifiuti, manca un ottimo

sistema di nettezza urbana e controlli adeguati

da parte dei Vigili Urbani che dovrebbero

intervenire applicando ai trasgressori le

sanzioni amministrative o, se necessario,

penali.

E’ importante sottolineare che gli escrementi

degli animali domestici fanno parte

dell’immondizia che va raccolta e non va

lasciata in giro.

Dove vengono smaltiti i rifiuti tossici?

Per lo smaltimento dei rifiuti tossici o

indifferenziati esiste un “inceneritore” ed è

disponibile per il sud Italia solo in Calabria.

Catania rischia di ritrovarsi nella situazione

di Napoli e Palermo?

Giorno 29/01/2015 è venuto nella nostra

scuola il dott. Maniscalco, ex assessore

all’Ecologia nella prima giunta del Sindaco

Enzo Bianco (1993/99) per parlarci del

problema dello smaltimento dei rifiuti.

Il dott. Maniscalco ha esordito dicendo che

oggigiorno la

maggior parte dei

rifiuti provengono

dagli imballaggi:

tutto viene immesso

nel mercato

confezionato e questo

ne comporta un

notevolissimo

aumento. Questa è la

conseguenza della

società consumistica:

infatti, tanti anni fa,

soprattutto alla fine

della seconda guerra mondiale, niente veniva

buttato dalle famiglie e la maggior parte dei

prodotti venivano venduti sfusi. Si produce

più spazzatura anche perché le industrie

sfornano prodotti programmati per durare

poco. Si dovrebbe adottare un consumo

responsabile e cosciente: acquistare un

prodotto perché serve veramente e non farsi

condizionare dalla pubblicità o dagli amici.

Anche l’acqua imbottigliata, continua

Maniscalco, è un grosso problema perché

produce plastica. Non c’è alcun motivo di

consumare acqua minerale che, peraltro, per

poterla conservare per molto tempo ha

bisogno dell’aggiunta dei conservanti che

arrecano danni alla nostra salute, falsando i

valori scritti nella confezione, che

corrispondono ai test effettuati nella sorgente

dove l’acqua è pura ma non quando viene

imbottigliata. Quella potabile che arriva nelle

nostre è più sicura perché viene sempre

controllata. Per smaltire i rifiuti ormai tutti i

Preside De Luca, dr. Maniscalco, e prof. Grazioso

Page 3: Giornale Campus Edizione Marzo

NOTIZIE DALLA SCUOLA... P A G I N A 7

A febbraio, le classi del liceo della nostra

Scuola, effettueranno una visita didattica presso il

Palazzo Biscari, l’edificio storico più importante

dell’antico quartiere della Civita.

La visita rientra nel progetto culturale promosso

dal Campus tendente a fare conoscere a noi

ragazzi la storia di Catania, con particolare

riferimento alla ricostruzione della città realizzata

dopo il devastante terremoto del 1693. Catania,

infatti, venne riedificata in pochi decenni sullo

stesso sito distrutto dal sisma, seguendo però un

piano urbanistico innovativo progettato da

Giuseppe Lanza, Duca di Camastra, tendente a

razionalizzare e a modernizzare la struttura

architettonica del centro abitato. Si è proceduto

alla demolizione delle mura di difesa

cinquecentesche, strutture che ormai avevano

perduto l’importanza strategica di protezione della

città e che letteralmente chiudevano Catania entro

un piccolo recinto abitativo, si innalzarono

imponenti edifici monumentali ecclesiastici e

civili e si realizzò un moderno asse viario cittadino

che riordinò e migliorò la struttura urbanistica del

centro abitato. A questo articolato programma

edilizio concorsero importanti architetti come

Giambattista Vaccarini, Alonzo Di Benedetto,

Girolamo e Giuseppe Palazzotto, Francesco

Battaglia, Stefano Ittar che, in pochi anni,

trasformarono Catania in un moderno centro

monumentale, culturalmente molto vivace, la città

del più bel barocco del meridione d’Italia.

Proprio sopra le cinquecentesche mura difensive

volute dall’Imperatore Carlo V, nella zona della

marina, si poggia la parte più monumentale di

Palazzo Biscari. L’edificio viene realizzato per

volere della famiglia Paternò Castello, Principi di

Biscari, a partire dagli ultimi anni del seicento e

per gran parte del secolo successivo.

L’entrata principale del palazzo si trova in via

Museo Biscari. Un grande portale immette nel

Tra le numerose stanze,

si segnala, per ricchezza

di decorazioni, il grande

"salone delle feste", di

s t i l e r o c o c ò ,

contraddistinto dalla

presenza di grandi

specchi, di stucchi e

di affreschi eseguiti dagli

a r t i s t i M a t t e o

Desiderato e Sebastiano

L o M o n a c o .

Il cupolino centrale del

salone è usato come alloggiamento dell'orchestra ed è

coperto da un affresco raffigurante la gloria della

famiglia Paternò Castello. Si accede al cupolino

attraverso una scala decorata a stucco (che il principe

Ignazio chiamava "fiocco di nuvola") posta all'interno

della grande galleria affacciata sulla marina. Tra le

altre sale vanno ricordate quella "dei Feudi", con alle

pareti grandi tele rappresentanti i numerosi

possedimenti fondiari dei Biscari; gli "appartamenti

della principessa", costruiti da Ignazio V per la

moglie, Anna Morso dei principi del Poggio Reale,

caratterizzata dalla presenza di boiseries di legni

intarsiati e pavimenti di marmo di epoca romana e la

"galleria degli Uccelli".

La facciata che prospetta sulla marina è stata

progettata dall’architetto Antonio Amato ed è

decorata da splendidi cornicioni e lesene arricchite da

decorazioni floreali a cartoccio, con putti e figure

antropomorfe.

Conoscere la storia e i monumenti presenti nel

territorio è fondamentale. Il passato è un bene

prezioso che non può e non deve essere disperso, una

fondamentale conoscenza culturale che noi giovai di

oggi abbiamo l’obbligo di trasmettere alle

generazioni future.

PALAZZO BISCARI: UN GIOIELLO DELLA NOSTRA CITTA’ Conoscere le bellezze artistiche della nostra città è un obiettivo del nostro Istituto

di Enrico Fiasco IIA

Sala di Palazzo Biscari

Page 4: Giornale Campus Edizione Marzo

P A G I N A 3 L’OPINIONE ....

Pro e contro di due strutture che hanno un obiettivo condiviso: educare ed istruire

SCUOLA PUBBLICA O SCUOLA PRIVATA? La scelta non è semplice e le opinioni sono diverse. Questo il nostro punto di vista.

Non

esiste

una vera

e propria

regola

secondo

la quale

il

sistema

scolastico pubblico sia migliore di quello privato.

Vi sono scuole pubbliche migliori di alcune

scuole private e viceversa, ed ancora scuole

private superiori ad altre private. Ambedue le

strutture seguono i medesimi programmi

ministeriali e allora quali sono le differenze?

La scuola privata ha la possibilità di avere docenti

per la maggior parte giovani, pieni di entusiasmo

e l’amore per l’insegnamento è al massimo, un

amore che si riversa sugli studenti. Tuttavia molti

di questi giovani professori dopo qualche anno

lasciano il privato per andare ad insegnare nel

pubblico, non garantendo così la continuità

didattica.

Le classi sono formate da un numero limitato di

alunni e questo è un elemento molto positivo

perché offre indubbi vantaggi: gli allievi vengono

seguiti in maniera più attenta e puntuale e il

rapporto che si stabilisce tra docenti e ragazzi

diventa più produttivo.

Non ci sono ragazzi che scioperano

continuamente e questo assicura una continuità

nello studio.

Nell’Istituzione pubblica i docenti sono stabili,

ma le classi sono molto numerose e questo

sovraffollamento ricade sugli alunni stessi che

non possono essere seguiti costantemente a

danno, soprattutto, di quelli scolasticamente più

deboli.

hanno più opportunità di arricchire il loro bagaglio

culturale grazie ai numerosi progetti ai quali

possono partecipare.

Ma ora è bene puntare l’attenzione sulle motivazioni

che spingono uno studente ad optare per la scuola

privata o paritaria.

Molte scuole private vengono scelte dai ragazzi per

avere il diploma sicuro, senza dover studiare molto

perché molte strutture private sono dei veri e propri

diplomifici. Ma le opportunità che fornisce questo

tipo di istituzione diventano proficue per lo studente

solo se la sua scelta non scaturisca dalla

convinzione: studiare poco = promossi lo stesso, ma,

affinché egli colga gli aspetti positivi di una scuola

privata, è necessario che affronti con serietà il

percorso didattico.

Non è questo il caso del CAMPUS che ti dà la

possibilità di ritrovarti in un ambiente più

selezionato, fatto da ragazzi che vogliono avere una

preparazione degna del migliore Istituto pubblico.

I docenti seguono molto bene gli alunni perché le

classi sono poco numerose e soprattutto non fanno

sconti a nessuno: se studi sei gratificato, se non studi

cercano di aiutarti ma senza regalare nulla.

In un paese democratico è necessario che ogni

studente abbia la possibilità di scegliere il sistema

scolastico a lui più congeniale, senza pregiudizi ed

etichettature che spesse volte nascono da punti di

vista poco obiettivi e fondati su una cattiva

conoscenza del problema.

Federica Saladino II A

Page 5: Giornale Campus Edizione Marzo

P A G I N A 6 I Fatti..

La satira è un genere

letterario, delle arti e

della comunicazione che

si basa sul sarcasmo,

s u l l ’ i r o n i a , s u l l a

trasgressione, sulla

dissacrazione e sui

paradossi, rivolta alla

politica, e alla società,

con l’obiettivo di

evidenziarne le contraddizioni, promuovendo il

cambiamento.

Nell’Antica Grecia essa ha svolto un ruolo

importantissimo nell’ambito della politica,

influenzando notevolmente l’opinione pubblica e

per questo è stata duramente attaccata dai potenti

dell’epoca.

E oggi? Col tempo la satira si è diffusa in tutto il

mondo tramite: internet, foto e articoli di

giornale. Ma nella sostanza gli atteggiamenti non

sono cambiati: infatti, non tutti accettano la

satira, poiché critica la politica, ma l’azione più

grave è stata messa in atto dall’Isis, perchè la

rivista francese “Charlie Hebdo” ha pubblicato

vignette satiriche su Maometto.

Il 7 Gennaio 2015 terroristi incappucciati e

armati hanno fatto irruzione nella redazione del

giornale Charlie Hebdo aprendo il fuoco con dei

kalashnikov, facendo 12 vittime. Tra le persone

che hanno perso la vita, 8 giornalisti, due agenti

assegnati alla protezione del direttore, un ospite

che era stato invitato alla riunione di redazione e

il portiere dello stabile.

Il 14 febbraio 2015, a Copenaghen, un danese

entra in un centro culturale, dove si stava tenendo

un convegno in ricordo della strage al giornale

satirico francese Charlie Hebdo, e uccide un

documentarista di 55 anni.

L’Europa rimane attonita perché è intollerabile che

possano avvenire da noi fatti simili e la cosa più

grave è che i terroristi sono uomini nati e cresciuti

nei luoghi degli attentati e, comunque, in Europa.

Quello che è accaduto è gravissimo sia per le vittime

che hanno pagato con la vita la libertà di espressione

sia per la democrazia.

“La satira è un atto di rifiuto e come tale non può

che essere acceso…è una contro aggressione che

risponde allo smacco del potere con uno sghignazzo

che non può essere elegante”. La satira è “nata per

mettere il re in

m u t a n d e ” . P e r

questo “il linguaggio

della satira non può

che essere virulento,

sfacciato, insultante”.

Sono parole di Dario

Fo, indiscusso re della

satira.

Mattia Rapisarda II A

JE SUIS CHARLIE

Gli atti tragici compiuti da uomini intolleranti vanno condannati senza se e senza ma.

Quello che è accaduto a Parigi e a Copenaghen fa riflettere sulla situazione politica mondiale. Non è

ammissibile che nel terzo millennio si debba avere paura di esprimere liberamente il proprio pensiero

e morire per questo.

L’attentato di Copenaghen

Page 6: Giornale Campus Edizione Marzo

P A G I N A 4 ...e ora a tavola a cura di Alessandra Vinciguerra

LA TORTA ...REGINA La Setteveli vince la Coupe du Monde de la Pâtisserie

al concorso internazionale di Lione.

Ecco la torta che trionfa alla Coppa del Mondo

di Pasticceria di Lione nel 1997.

La Setteveli ottiene nella classifica di

degustazione il punteggio più alto nella storia

della competizione internazionale e porta la

squadra italiana, capitanata da Luigi Biasetto, a

guadagnare la medaglia

d’oro.

Ecco che la morbida mousse

al cioccolato fondente lascia

un piccolo spazio alla

bavarese di nocciole

pralinate che racchiude una

serie di sfoglie di cioccolato

e si posa sulla base

croccante di un fondo ai

cereali.

Così ha origine questa straordinaria armonia di

sapori e consistenze, che fanno della Setteveli un

dolce indimenticabile. Il 1997 per l’Italia del

dolce è stato un anno indimenticabile nella storia

della pasticceria mondiale di alta qualità in

quanto la squadra italiana ha vinto la Coupe du

Monde de la Pâtisserie al concorso

internazionale di Lione.

Ma ora vi proponiamo la ricetta e chissà che non

vi verrà la voglia di realizzarla!

Ingredienti per 8 persone

Preparazione pan di spagna al cacao:

4 uova, 3 tazzine di farina, 2 tazzine di zucchero,

4 cucchiaini di cacao amaro, 1 bustina di lievito

in polvere

Preparazione croccante al cioccolato:

130 gr di cioccolato fondente, 4 cucchiai di

mandorle pralinate, una manciata di fiocchi di

mais,

burro q.b.

Preparazione base per bavarese:

una tazza di latte,1 tazzina e mezzo di zucchero,

2 tuorli d’uovo, 35 gr di amido di mais, aroma alla

vaniglia

Preparazione bavarese al cioccolato:

130 gr della crema di base della Bavarese,130 gr di

cioccolato fondente fuso, 250 gr di panna montata

Preparazione bavarese alla nocciola:

140 gr di crema di base della Bavarese, 80 gr di pasta

di nocciole, 250 gr di panna montata.

Preparazione fase 1

Preparare il pan di spagna, montando insieme uova e

zucchero. Poi unire la farina e il cacao e amalgamare il

tutto. Versare in una tortiera di circa 24 cm di diametro

e cuocere per circa 15 minuti a 180° in forno

preriscaldato. Infine, dopo la cottura, tagliare il pan di

spagna in tre dischi sottili.

Preparazione fase 2

Mescolare bene il cioccolato fuso, le mandorle

pralinate e i fiocchi di mais, precedentemente scaldati

dentro un po’ di burro e tritati grossolanamente, poi

versare questo composto, dandogli la forma di un disco

con diametro di 24 cm , su carta da forno.

Preparazione fase 3

Preparare la base per le Bavaresi, facendo bollire il

latte sul fuoco per poi aggiungerci i tuorli mescolati

precedentemente con amido, zucchero e aroma di

vaniglia. Lasciar cuocere ancora fino a ottenere una

crema densa.

Preparazione fase 4

Preparate la Bavarese al cioccolato, prendendo una

parte della Crema Bavarese di base e aggiungendovi il

cioccolato fuso e quando la crema è raffreddata, unire

anche la panna montata.

Preparazione fase 5

Preparate la Bavarese alla nocciola, aggiungendo ad

una parte della crema per la base della Bavarese, la

pasta alle nocciole e in ultimo la panna montata.

Preparazione fase 6

Luigi Biasetto

Page 7: Giornale Campus Edizione Marzo

P A G I N A 5 Gioie e … motori a cura di Manuel Chiarenza

IL MOSTRO 6X6 Il nuovo gioiello della Mercedes-Benz, il fuoristrada che fa sognare gli appassionati del

fuoristrada.

Da sempre tutte le

c a s e

automobilistiche

hanno cercato di

immettere nel

mercato una auto

che fosse in grado

di muoversi su

ogni superfice e

ad ogni condizione.

Da questo momento si sono messi a lavoro per

sperimentare, in tutti i modi possibili, nuove tecniche

per il miglioramento dei fuoristrada: montando motori

più potenti, sospensioni resistenti, ruote molto grandi,

e c c …

Ma nessuno aveva mai pensato di aggiungere altre

ruote alla vettura, cosi la casa costruttrice tedesca

“Mercedes-Benz” modifica la famosa classe G,

aggiungendo due ruote in più .

La fanatica macchina nasce inizialmente per l’esercito

Australiano, ma la Mercedes con opportune

modifiche, come: interni in pelle, sedili riscaldabili,

computer di bordo, ecc… l’ha resa in versione civile,

però lasciando stare le robuste e blindate sospensioni,

ag-

giungendo un motore a benzina V8 da 5.5L

BITURBO sotto il cofano, per renderla adatta a

passare ogni salita o resistenza.

La casa trovò un solo problema: il luogo adatto per

presentarla senza attirare molta attenzione dalla

gente.

Ovviamente la risposta è arrivata da sola dalla

città di Dubai, città dove nemmeno l’auto più

veloce al mondo,”Bugatti Veyron”, riesce ad

attirare l’attenzione; ma nonostante le

fantastiche auto, il mostro a sei ruote è riuscito

per la prima volta nella storia automobilistica ad

attirare l’attenzione dei cittadini arabi.

Ovviamente la presentazione non può essere

completa senza un test in fuoristrada, quindi

l’auto viene portata nel deserto dove viene

effettuato il primo test.

Un fuoristrada normale a 4 ruote può essere

dotato fino a tre differenziali bloccabili, questa è

dotata di cinque differenziali bloccabili e inoltre

è dotata di un sistema che le permette di

sgonfiare e rigonfiare tutte e sei le ruote

dall’interno e in trenta secondi.

Il famoso mostro viene modificato dalla filiale

della Mercedes, la “Brabus”, che inserisce un

motore da 700CV sotto il cofano e che riesce a

portare le 4t di massa da 0-100Km/h in 4.4

secondi, stabilendo cosi non solo un record di

fuoristrada, ma anche un record di velocità.

perché non si è mai vista un’auto cosi grande e

pesante andare cosi veloce.

Mercedes-Benz G63 AMG 6x6

Brabus 6x6

Page 8: Giornale Campus Edizione Marzo

P A G I N A 8

Leo è un sedicenne che frequenta il

primo liceo classico. Il suo rapporto

con la scuola è abbastanza difficile:

infatti studia pochissimo e gli

argomenti che gli propongono gli

insegnati non lo interessano

minimamente. Ama il calcetto, vive

quasi sempre indossando gli

auricolari per ascoltare la musica

dal suo ipod e scorrazzando per la città col suo bat-

cinquantino, un motorino mezzo scassato e senza freni.

Ha due compagni di classe che sono anche i suoi amici

inseparabili: Niko, col quale condivide la passione per il

calcetto e Silvia, la ragazza dagli occhi azzurri, sempre

pronta ad ascoltarlo, a consigliarlo e a farlo studiare.

Un giorno, a scuola, arriva il supplente di Storia e

Filosofia, soprannominato dagli alunni “Il Sognatore”,

un professore diverso da tutti gli altri perché ama il suo

lavoro e incoraggia i suoi studenti a cercare di

realizzare il proprio sogno. Con questo insegnante Leo

riuscirà, a poco a poco, ad aprirsi.

Leo associa i sentimenti e le persone ai colori: il bianco

è la solitudine e il dolore, il rosso è l’amore e la

passione, il nero è la morte, l’azzurro è la sua amica

Silvia.

Egli è segretamente innamorato di Beatrice, una ragazza

di diciassette anni dai lunghi capelli rossi che frequenta

la sua scuola ed è malata di leucemia. Tutto questo

porterà Leo a crescere e a vedere la vita in un modo

diverso.

Ogni personaggio del romanzo ha delle caratteristiche

ben delineate dallo scrittore: il Sognatore è un

professore che, proprio perché ama il suo lavoro, vuole

aiutare tutti suoi studenti a vivere la vita inseguendo i

propri sogni; Silvia è una ragazza studiosa, sempre

preparata e pronta ad aiutare Leo in ogni circostanza;

Beatrice è una ragazza matura e delicata che, sapendo di

avere poco da vivere, vorrebbe recuperare tutto il tempo

che non ha dedicato agli altri come doveva.

La lettura di questo libro è adatta soprattutto agli

adolescenti che si possono rispecchiare nei vari

personaggi, ma va bene anche per gli adulti.

Il messaggio dello scrittore è che bisogna vivere la vita

senza sprecare un solo attimo.

Fiorilde Mocciaro II A

La redazione

Tecnologia

Il libro del mese

“Bianca come il latte rossa come il sangue”

scritto da Alessandro D’Avenia Ciao a tutti, questo è il primo numero del

giornale della scuola.

Il nostro giornale è anche on-line. L’indirizzo

è: www.campusdonbosco.it

Lix Pen , la penna 3D

Avete Mai pensato di scrivere in 3D? Fino a

poco tempo fa sarebbe

stato solo un sogno,

oggi invece è realtà.

Questa penna è simile

ad una stampante 3D,

però ha la forma e la

dimensione di una

penna e la può usare

chiunque. Il suo nome è ”Lix Pen” ed è la più

piccola penna 3D al mondo. Viene alimentata

tramite USB, collegabile a computer, telefoni e

qualsiasi dispositivo abbia un ingresso USB. Per

la stampa basterà inserire nella penna uno dei

tanti filamenti di plastica colorata. L’utilizzo è

semplice: è necessario aspettare circa 1 minuto

per fare riscaldare la punta della penna, che

raggiunge temperature di 230°,

successivamente, premendo dei pulsanti, uscirà

la plastica. La plastica solidifica rapidamente

permettendo di disegnare letteralmente in aria.

Grazie a questa funzione si potranno creare

diverse strutture complesse tridimensionali,

come piramidi, oggetti di moda, di arredamento

e anche pezzi di ricambio per accessori! Nel

video dell’azienda produttrice addirittura si

dimostra come si possa integrare questa

tecnologia con capi di abbigliamento, fondendo

la stoffa con la plastica e formando

meravigliose decorazioni tridimensionali. Ma da

cosa è nata questa idea? L’idea nasce da un

gruppo di ragazzi che, pur non avendo i fondi,

hanno aperto la campagna sul noto sito

Kickstarter, dove si presenta il progetto e

saranno proprio le persone del web a finanziarlo

e che in cambio riceveranno una penna in

anteprima esclusiva! Ma niente paura, se siete

interessati essa verrà introdotta a breve sul

mercato in due colorazioni: nero e grigio