campus USI/SUPSI

160

description

master graduation for a new university campus in Lugano

Transcript of campus USI/SUPSI

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“ai miei genitori che mi hanno insegnato a

guardare il cielo con i piedi per terra

a Rachele che ogni giornolo guarda con me”

Page 4: campus USI/SUPSI

2

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Tesi di : Francesco Maccarone

Relatore : Prof. Ing. Marco Morandotti

Università degli studi di Pavia

Facoltà di Ingegneria edile/architettura 2011/2012

“nuovo campusuniversitario USI/SUPSI”

Page 9: campus USI/SUPSI

Progetto per

un nuovo

campus

universitario a

Lugano//

universitario

campus

progetto

Page 10: campus USI/SUPSI

Indice / Contentsprogetto campus universitario a Lugano

parte 1 / lines and thoughts

14 19 Introduzione / preface

20 35 Lugano / the city

20/23 espansione della città24/25 mappa della città26/27 il centro storico28/29 PS�X\HY[PLYL�ÄUHUaPHYPV30/31 castagnola/cassarate32/33 Viganello

36 43 0S�Ä\TL�/ the river

38/39 PU[YVK\aPVUL40/41 parco verde Cassarate42/43 S\UNV�PS�Ä\TL

44 49 *HTW\Z�<ZP

44/45 PU[YVK\aPVUL46/49 analisi

50 73 <UP]LYZP[n�/ the university

52/53 architettura delle università54/57 storia delle università: anni ‘6058/63 storia delle università: anni ‘7064/67 storia delle università: anni ‘8068/73 storia delle università: anni ‘90

74 77 (YLH�KP�WYVNL[[V / project area

Page 11: campus USI/SUPSI

Indice / Contentsprogetto campus universitario a Lugano

parte 2 / make it real

82 83 *VU[LZ[V�� scala dell’intervento

84 101 :[YH[LNPH�KLSS»PU[LY]LU[V

86/99 schemi compositivi100/101 planivolumetrico

102 107 :JOLTP�WSHUPTL[YPJP

102/103 WYVNYHTTH�KLNSP�ZWHaP104/105 piano terra, primo piano106/107 ZLJVUKV�WPHUV��[LYaV�WPHUV

154 155 )PISPVNYHÄH���bibliography

144 151 Schizzi / Sketches

108 117 7YVZWL[[P���facciata ventilata110/111 nastro di Mobius112/113 facciata ventilata doppia pelle114/115 esploso116/117� ZLaPVUL�WYVZWL[[PJH

140 143 Struttura / Structure

136 139 :VZ[LUPIPSP[n�/ Sustainibility

118 135 =PZ[L�/ Rendering

Page 12: campus USI/SUPSI
Page 13: campus USI/SUPSI

lines

and

thoughts

//thoughts

lines

10 777YVNL[[V�JHTW\Z�\UP]LYZP[HYPV�H�S\NHUVparte 1

Introduzione

Lugano

0S�Ä\TLCampus Usi

Università

Page 14: campus USI/SUPSI

12

Page 15: campus USI/SUPSI

“architecture is

open to analysis

like any other

aspects of

experience”

/

Robert Venturi

experience

analysis

architecture

Page 16: campus USI/SUPSI

SVIZZERA//

14

Page 17: campus USI/SUPSI

SVIZZERA//

//CANTON

TICINO

Page 18: campus USI/SUPSI

SVIZZERA//

//CANTON

TICINO

//LUGANO

16

Page 19: campus USI/SUPSI

SVIZZERA//

//CANTON

TICINO

//LUGANO

CAMPUS//

Page 20: campus USI/SUPSI

Introduzione Tema della tesi di laurea è la progettazione

di un nuovo campus universitario a Lugano,

JVTWYLUKLU[L�LKPÄJP�KLSS»<UP]LYZP[n�KLSSH�Svizzera Italiana (USI) e della Scuola Univer-

sitaria Professionale della Svizzera Italiana

(SUPSI).

Il campus universitario è destinato ad ac-

cogliere il Dipartimento tecnologie innovative

(DTI) della SUPSI, la facoltà di informatica

KLSS»�<:0�L�SL�Z[Y\[[\YL�SVYV�JVTWSLTLU[HYP�L�comuni.

Il nuovo campus è previsto in una vasta area

centrale della città, ubicata sulla sponda

ZPUPZ[YH�KLS�Ä\TL�*HZZHYH[L�L�PU�WYVZZPTP[n�KLSS»H[[\HSL�JHTW\Z�<:0��¸0S�WYVNL[[V�KLP�U\V]P�LKPÄJP�KL]L�HUKHYL�H�X\HSPÄJHYL�\U�PUZPLTL�HYJOP[L[[VUPJV�H]LU[L�il carattere di campus universitario, nel quale

vengono integrate in un concetto unitario le

diverse componenti volumetriche, sia quelle

relative alle parti comuni, sia quelle relative

alle diverse strutture universitarie.”

Nuovo campus

universitario

USI / SUPSI

a Lugano.

campus

Lugano

university

18

Page 21: campus USI/SUPSI

Intro-duzi-one/pre-face

Page 22: campus USI/SUPSI

-53’000 abitanti

-1’087 ab/kmq

-48.74 km2 di

VXSHUÀFLH�-273 metri slm

���D�SLD]]D�À-

nanziaria

svizzera

Lugano La nuova Lugano ha una popolazione di

JPYJH���»����HIP[HU[P�L�KPZWVUL�KP�\U�[LYYP[VYPV�leggermente superiore ai 48 kmq, nona città

svizzera per popolazione e principale centro

urbano cantonale;

Situata nella Svizzera meridionale, si estende

tra il Monte Brè e il Monte San Salvatore,

HK�\U»HS[LaaH�KP�����T�Z�S�T��Z\SSH�ZWVUKH�settentrionale del Ceresio, comunemente

conosciuto come lago di Lugano.

3»LJVUVTPH�KLSSH�*P[[n�KP�3\NHUV�u�VYNHUPa-zata secondo tre grandi settori:

Il primo di questi, che risale alla seconda

TL[n�KLSS»6[[VJLU[V��u�S»PUK\Z[YPH�[\YPZ[PJH��La seconda caratteristica della sua econo-

mia, che si fonda su una tradizione ancora

più antica, è quella del commercio.

La terza componente della sua economia è

X\LSSH�KLP�ZLY]PaP�IHUJHYP�L�ÄUHUaPHYP�Questo settore, ultimo a sorgere in ordine di

[LTWV��u�H[[\HSTLU[L�S»PUNYHUHNNPV�WYPUJPWHSL�della sua economia.

20

Page 23: campus USI/SUPSI

Luga-no/the city

Page 24: campus USI/SUPSI

Sviluppo Nel corso delle tappe decisive per lo sviluppo

urbano del cantone e della città, coinciso

PU�NYHU�WHY[L�JVU�S»PUZLKPHTLU[V�KP�U\V]L�infrastrutture viarie ad ampia scala, il territorio

ticinese è stato segnato da una crescita a

bassa densità che ha portato oggi al rischio

di minare una risorsa preziosa e irripetibile

quale il suo paesaggio.

Le importanti opere che stanno caretteriz-

aHUKV�S»H[[\HSL�L]VS\aPVUL�KLSSH�JP[[n�KP�3\-

gano, rappresentano il momento cruciale per

ÄZZHYL�SL�SPULL�N\PKH�KP�\U�ZHS[V�KP�ZJHSH�JOL�ZP�[YHK\JL�PU�\U»�HMMLYTH[P]H�KLUZPÄJHaPVUL�KLP�WVSP��JVU�S»VIPL[[P]V�KP�ZHS]HN\HYKHYL�\U�patrimonio paesaggistico pregiato.

3»HTWSPHTLU[V�KLS�WVSV�\UP]LYZP[HYPV�KLSSH�Svizzera italiana si inserisce un momento

JY\JPHSL�WLY�SH�WPHUPÄJHaPVUL�KLSSH�JP[[n�KP�Lugano e della sua regione.

22

...è inutile stabilire se

=HQRELD�VLD�GD�FODVVLÀ-

care tra le città felici o

tra quelle infelici.

Non è in queste due

specie che ha senso

dividere la città, ma in

altre due: quelle che

continuano attraverso

gli anni e le mutazioni

a dare la loro forma ai

loro desideri e quelle

in cui i desideri o ri-

escono a cancellare la

città o ne sono cancel-

lati.

Italo Calvino,

le città invisibili

Page 25: campus USI/SUPSI

Evoluzione storica,

“Materiali su Lugano”prof. Mario Campi,ETH Zurigo, 1990

1908

1960

1990

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Page 27: campus USI/SUPSI

autostrada E35

via cantonale

strade principali

ferrovia

Ä\TL�*HZZHYH[L

area di progetto

Legenda:

Page 28: campus USI/SUPSI

The city-Centro

26

Il centro storico della città di Lugano si svi-

luppa interamente lungo le sponde del lago

Ceresio.

Si tratta della parte più antica della città oltre

ad essere quella con la maggiore densità

urbana.

A livello urbanistico il centro storico sembra

mantenere uno schema a ventaglio, tipico

KLSSL�JP[[n�MVY[PÄJH[L���SH�JP[[n�LYH�MVY[PÄJH[H�L�dove oggi sorgono il “Palacongressi” e Villa

Ciani si poteva scorgere un castello costruito

dai comaschi nel 1286) costruite intorno ad

\U�JVYZV�K»HJX\H��]LYZV�PS�X\HSL�JVUÅ\P]HUV�le arterie radiali.

Le strade sono strette e seguono

S»HUKHTLU[V�KLS�[LYYLUV�JOL�WYLZLU[H�\U�SLN-

gero dislivello;

gli isolati sono molto compatti e possono

TPZJOPHYL�P�[PWPJP�LKPÄJP�Z[VYPJP�H�YPUNOPLYH�JVU�degli stabili più moderni (per la maggior parte

alberghi).

schema

urbanistico

centro

città di

Lugano

Page 29: campus USI/SUPSI
Page 30: campus USI/SUPSI

The city-quartiereÄUHUaPHYPV

28

0S�X\HY[PLYL�ÄUHUaPHYPV�ZP�[YV]H�H�UVYK�LZ[�KLS�centro storico ed è una della zone di recente

JVZ[Y\aPVUL��ZPTIVSV�KLSS»HZJLZH�KP�3\NHUV�JVTL��H�WPHaaH�ÄUHUaPHYPH�Z]PaaLYH�L�M\SJYV�della sua attività economica.

A differenza della zona centrale, qui viene

proposto il tipico schema a scacchiera, con

delle grandi arterie parallele che si tagliano fra

loro ad angolo retto che evitando ogni distin-

zione gerarchica tra le strade (tutte larghe 8

metri) non fa altro che accentuare la monoto-

nia dello schema insediativo.

.SP�LKPÄJP��WYL]HSLU[LTLU[L�K»LWVJH�TVK-

erna e contemporanea (dai 20m ai 30 m

K»HS[LaaH��THS�ZP�PUZLYPZJVUV�HSS»PU[LYUV�KLSSV�schema urbanistico, non trovando alcuna

continuità morfologica e stilistica sia con

S»HTIPLU[L�JPYJVZ[HU[L�ZPH�MYH�KP�SVYV�

schema

urbanistico

quartiere

ÀQDQ]LDULRdi Lugano

Page 31: campus USI/SUPSI
Page 32: campus USI/SUPSI

The city-Cassarate

30

Il quartiere di Castagnola-Cassarate si

LZ[LUKL�Z\SSH�ZWVUKH�KLZ[YH�KLSS»VTVUPTV�Ä\TL�JOL�ZJVYYL�ULSSH�JP[[n�KP�3\NHUV�Si tratta di un quartiere prevalentemente res-

PKLUaPHSL�JVU�X\HSJOL�LKPÄJPV�HK�\ZV�[LYaPHYPV�Come schema urbanistico ripropone il mod-

ello a scacchiera simile a quello del quartiere

ÄUHUaPHYPV��ZLUaH�\U�WHY[PJVSHYL�VYKPUL�V�H[-tenzione al territorio.

In questo caso però, si può notare come

gli isolati, che si vengono a formare

KHSS»PU[LYZLaPVUL�KLSSL�Z[YHKL��WLYKHUV�KP�unitarietà a causa di una sistemazione pres-

ZVJOu�JHZ\HSL�KLNSP�LKPÄJP�KP�HIP[HaPVUL�\UP[H�ad una densità molto variabile (palazzi di una

decina di piani sono accostati a case unifa-

miliari)

La strada principale, quella che percorre il

Ä\TL��H�WHY[PYL�KHSSH�Z\H�MVJL��]LYZH�PU�WLZ-sime condizioni ed è attualmente in fase di

recupero.

schema

urbanistico

quartiere di

Castagnola-

Cassarate

Page 33: campus USI/SUPSI
Page 34: campus USI/SUPSI

The city-Viganello

32

Il quartiere di Viganello risulta essere estrem-

HTLU[L�KP]LYZPÄJH[V��0UMH[[P�X\LZ[V�WHY[L�KHS�Ä\TL�*HZZHYH[L��JOL�SV�ZLWHYH�KHP�X\HY[PLYP�di Lugano centro e Molino Nuovo) e trova

la gran parte della popolazione concentrata

nella porzione di territorio pianeggiante (dove

si trovano anche la gran parte delle attività

commerciali).

Passata questa prima parte si arriva ad una

leggera salita dove si inerpicano ancora case

di considerevoli dimensioni. La zona denomi-

nata Collina è caratterizzata da piccoli con-

domini e case unifamiliari dove può trovare il

suo vero inizio nel nucleo storico di Viganello.

Lo schema a cui ci si può ricondurre è quello

H�YHTPÄJHaPVUL��[PWPJV�KLP�WPJJVSP�PUZLKPHTLU[P�montani, nel quale la rete stradale prende

H]]PV�KH�\U�W\U[V�V�KH�\U»HY[LYPH�WYPUJPWHSL��diramandosi in tronchi minori anche a fondo

cieco.

schema

urbanistico

frazione di

Viganello

7010 ab.

11306 ab/kmq

Page 35: campus USI/SUPSI
Page 36: campus USI/SUPSI

34

1.veduta del lago con sullo

sfondo il monte Brè

2.veduta del lago di Lugano

con il monte San Salvatore

sulla destra

3.]PZ[H�KH�]PH�:LYHÄUV�)HSLZ[YH

1.

2.

3.

Page 37: campus USI/SUPSI

4.]PZ[H�X\HY[PLYL�ÄUHUaPHYPV5.vista da via la Santa

H�ZPUPZ[YH�S»HYLH�KP�WYVNL[[V6.vista dei palazzi adiacenti

S»HYLH�KP�WYVNL[[V

4.

5.

6.

Page 38: campus USI/SUPSI

0S�Ä\TL

36

Seguo la natura

senza poterla af-

ferrare; questo

ÀXPH�VFHQGH��risale, un giorno

verde, poi giallo,

oggi pomerig-

gio asciutto e

domani sarà un

torrente.

Claude Monet

Fiume Cassarate0UMVYTHaPVUP�WYPUJPWHSPNazione: Svizzera

Cantone: ticino

Lunghezza: 18,3 km

Portata media: 2,6 m3/s

)HJPUV�PKYVNYHÄJV: 75, 9 kmq

Altitudine: 20250 m slm

Nasce: massiccio del Gazzirola

(MÅ\LU[P! Capriasca

Sfocia: Lago di Lugano

Page 39: campus USI/SUPSI

PS�Ä\�me/the

river

Page 40: campus USI/SUPSI

Nel suo scorrere incontra diversi ruderi di

mulini azionati, nel corso degli anni, dalla

WV[LUaH�PKYPJH�KLS�Ä\TL�

(�WHY[PYL�KHS�� ���HSSH�MVJL�KLS�Ä\TL��sono in corso tutta una serie di opere di

TPNSPVYPH�L�KP�YPX\HSPÄJH�HTIPLU[HSL��P�SH]VYP�ZVUV�HMÄKH[P�HSSV�Z[\KPV�KLSS»(YJO��WHLZHN-

gista Sophie Agata Ambroise e collabora-

tori, di Sonvico.

0S�*HZZHYH[L�u�\U�Ä\TL�Z]PaaLYV�KP�TVK-

esta portata che scorre nel Canton

Ticino, più precisamente nel distretto di

Lugano.

Le sue sorgenti si trovano nella parte

superiore della Val Colla (monte Gazzirola

e passo del San Lucio), poco distante dal

JVUÄUL�KP�Z[H[V�JVU�SH�7YV]PUJPH�KP�*VTV�

0S�Ä\TL�ZMVJPH�H�WVJOP�WHZZP�KHS�JLU[YV�della città di Lugano, sulla costa setten-

trionale del lago omonimo (o Ceresio),

presso il Lido di Lugano.

3»H[[\HSL�IHJPUV��JOL�u�SPTP[H[V�KH�JHUH-

lizzazioni) ha una lunghezza di 18,3 km

con una pendenza media del 7%.

0S�Ä\TL

38

Page 41: campus USI/SUPSI

1

2

3

1.]LK\[H�KLS�Ä\TL�JVU�S»HYLH�di progetto sulla destra

2.veduta da via Santa Rosa

3.veduta da

H�KLZ[YH�S»LKPÄJPV�KLSSH�bancapopolare di Sondrio

Page 42: campus USI/SUPSI

40

Aree verdi Nonostante la città di Lugano sia al centro

di un meraviglioso paesaggio alpino, al suo

interno vi è una carenza di aree verdi attrez-

zare per i cittadini.Il Parco Ciani è il polmone verde della città,

u�\U�]HZ[V�WHYJV�JVU�\UH�]HYPH[H�ÅVYH�WYP-maverile ed estiva e numerosi alberi ad alto

fusto, tra cui alcuni molto rari; al lago la dar-

sena è ispirata ai cottage inglesi con elementi

KLSS»HYJOP[L[[\YH�V[[VTHUH��3H�Z\H�Z\WLYÄJPL�nel tempo è stata dimezzata per far luogo

alla costruzione del palazzo degli studi, della

relativa mensa-palestra, della biblioteca

cantonale e del palazzo delle scienze. Esso

JPYJVUKH�S»VTVUPTH�=PSSH�*PHUP��VYH�4\ZLV�di Belle Arti), una delle più belle residenze tici-

nesi ottocentesche, eretta per Giacomo Ciani

L�-PSPWWV�*PHUP�KHSS»HYJOP[L[[V�3\PNP�*SLYPJL[[P�nel 1840. Qui i fratelli Ciani, durante le lotte

per il Risorgimento italiano, diedero ospitalità

a parecchi fuoriusciti tra cui Giuseppe Mazzi-

ni e Carlo Cattaneo.

analisi

delle aree

verdi pubbliche

della città

di Lugano

Page 43: campus USI/SUPSI

1.Parco Ciani

2.Parco villa Saroli

3.Campus universitario USI

4.

Campo sportivo Lugano

1.

2.

3.

4.

41

Page 44: campus USI/SUPSI

Nel 2004 è stato bandito un concorso di

idee ad invito dal municipio di Lugano per

YPX\HSPÄJHYL�SH�MVJL�KLS�*HZZHYH[L�Il parco Ciani ingloberà il Cassarate ac-

quisendo più spazio e verde. Una parte

dei lugubri e vecchi muraglioni verrà

eliminata per consentire alla sponda di

LU[YHYL�ULS�SL[[V�KLS�Ä\TL�WP��NYHKH[H-

mente. Questo consentirà alla sponda

del Ciani di avere una ricca vegetazione

“selvaggia” e alla sponda del lido di

avere dei gradoni che permetteranno

S»H]]PJPUHTLU[V�HSSL�HJX\L�ZPH�KLS�Ä\TL�che del lago.

La progettazione di un nuovo polo univer-

ZP[HYPV�S\UNV�X\LZ[V�HZZL�Å\]PHSL�HZZ\TL�WLYJP~�\U»PTWVY[HUaH�JY\JPHSL�L�KP]LU[H�\U»VJJHZPVUL�WLY�YPX\HSPÄJHYL�S»PU[LYH�JP[[n�di Lugano.

0S�Ä\TLYPX\HSPÄJHaPVUL

42

´,�ÀXPL�VRQR�delle strade che

camminano,

e che portano

dove si vuol

andare”

Blaise Pascal

Page 45: campus USI/SUPSI

studio Mario Botta

scuola media Viganello

università della Svizzera Italiana

6ZWLKHSL�Sanitas Troesch

parco Ciani

area di concorso

Page 46: campus USI/SUPSI

Campus USI

6NNP�S»<:0�JVU[H������Z[\KLU[P�di 30 diverse nazionalità,

un corpo accademico di oltre 600 membri

e 30 istituti di ricerca con circa

���WYVNL[[P�ZJPLU[PÄJP�PU�JVYZV�

3»<UP]LYZP[n�KLSSH�:]PaaLYH�P[HSPHUH��<:0��u�stata fondata nel 1996; la storia del proget-

to universitario è però molto più lunga.

.Pn�HNSP�PUPaP�KLSS»6[[VJLU[V�ZP�KPZJ\[L]H�SH�WYPTH�WYVWVZ[H�KP�\U»PZ[P[\aPVUL�KP�Z[\KP�superiori che promuovesse la lingua e la

cultura italiana in Svizzera.

Nel 1803 il Ticino entrò a far parte della

Confederazione Elvetica come Cantone

sovrano. La realizzazione del progetto uni-

versitario, tuttavia, richiedeva risorse demo-

NYHÄJOL�LK�LJVUVTPJOL�Z\WLYPVYP�H�X\LSSL�HSS»LWVJH�KPZWVUPIPSP�ULSSH�:]PaaLYH�P[HSPHUH�

Il 3 ottobre 1995 una legge del parlamento

JHU[VUHSL�HWWYV]H�SH�MVUKHaPVUL�KLSS»<:0�

Il primo anno accademico viene inau-

gurato il 21 ottobre 1996 con circa 300

matricole in tre facoltà: Scienze Eco-

nomiche, Scienze della Comunicazione e

Accademia di architettura.

6S[YL�HP�YLZPKLU[P�KLS�JHU[VUL�;PJPUV��S»<UP]LYZP[nH[[YHL�\UNYHU�U\TLYV�KP�Z[\-

KLU[P�KHSS»0[HSPH�L�KH�HS[YP�7HLZP�

Il 9 dicembre 1996 il Consiglio Federale

YPJVUVZJL�HSS»<:0�PS�ILULÄJPV�KLP�ÄUHU-

aPHTLU[P�MLKLYHSP��WHYPÄJHUKVSH�KP�MH[[V�HP�due Politecnici federali e alle altre nove

università cantonali di cultura tedesca o

francese.

a destra

vista del “Palazzo di vetro” (2001)

arch. Sandra Giraudi & Felix Wettstein

44

Page 47: campus USI/SUPSI

CampusUSI/

Page 48: campus USI/SUPSI

Campus USI

123

7SHUPTL[YPH�NLULYHSL�KLSS»H[[\HSL�*HTW\Z�<: I

1. “Palazzo rosso”Le aule sono intese come luogo controllato,

JVTL�ZWHaP�JVU�ZWLJPÄJP�YLX\PZP[P�KLYP]HU[P�KHSS»H[[P]P[n�Z]VS[H�L�KHSS»HS[V�U\TLYV�KP�persone che in questo spazio si concen-

trano. I requisiti sono relativi al necessario

YPJHTIPV�KLSS»HYPH��HSSH�WYV[LaPVUL�KHS�ZVSL��HSS»PZVSHTLU[V�HJ\Z[PJV��HSS»PSS\TPUHaPVUL�UH[\YHSL�LK�HY[PÄJPHSL��HS�ULJLZZHYPV�PTWPLNV�di impianti visuali

h 12 m; volume 1200 mc; piani 3; aule 12

2. Auditorio, mensa3»LZZLUaPHSP[n�Z[Y\[[\YHSL�u�JHYH[[LYPaaH[H�da quattro pilastri portanti e da due travi-

pareti in calcestruzzo. Il portico è un grande

spazio teso (altezza ridotta) di relazione

MYH�S»LKPÄJPV�WYPUJPWHSL��PS�WHYJV�YL[YVZ[HU[L��P�JVY[PSP��S»LZPZ[LU[L�LKPÄJPV�KLSSL�H\SL�L�PS�U\V]V�LKPÄJPV�K»PUMVYTH[PJH�

Campus USI La facciata in vetro relaziona gli spazi

interni con il parco nord del campus.

h 15,82 m; volume 8900 mc; piani 4;

capienza 1760 mq

3. Palazzo informatica,KPÄJPV�YLHSPaaH[V�PU[LYHTLU[L�PU�TL[HSSV�(struttura e rivestimenti) per poter appog-

NPHYZP�Z\SS»H\[VYPTLZZH�LZPZ[LU[L��9PJHSJH�nella volumetria il palazzo rosso, ma si

differenzia per i contenuti particolari, con

due grandi openspace ai piani superiori.

Le facciate in pannelli grigliati evidenzi-

HUV�S»LZPNLUaH�KP�PU[PTP[n�KLNSP�ZWHaP�KP�lavoro.

h 12 m; volume 1200 mc; piani 3; aule 7

\MÄJP����

Planimetria generale dell’attuale Campus USI

46

Page 49: campus USI/SUPSI

11

22

33

1.il “Palazzo rosso” / aule

arch. Lorenzo Martini (2001)

2.auditorio, mensa

HYJO��,SPV�6Z[PULSSP�������3.Palazzo informatica

arch. Giorgio & Michele

Tognola (2007)

Page 50: campus USI/SUPSI

-

1

2

3

���,KPÄJPV�WYPUJPWHSL,KPÄJPV�JSHZZPJPZ[H�KP�[YHKPaPVUL�HYJOP[L[-tonica accademica-razionalista con

corpo principale e padiglioni inseriti in un

parco recintato al di fuori della città. Ris-

trutturato, nel 1993 viene adibito a centro

civico per le società culturali e sportive di

3\NHUV�L�ULS�� ���JVU�S»H]]PV�KLS�WYPTV�anno accademico, a campus universitario

capienza: 7600 mq; piani 3

2. Biblioteca

3»HNNP\U[H�KLS�U\V]V�JVYWV�KLSSL�ZHSL�KP�SL[[\YH�HS�]LJJOPV�LKPÄJPV�9LaaVUPJV��ristrutturato, permette di agganciarlo ed

aprirlo sul parco-campus. Le nicchie di

lettura, espresse come celle individuali,

presentano un particolare tamponamen-

to, con pannelli vetrati peritralmente, per

PSS\TPUHYL�SL�ZHSL��L�JVU�WPJJVSL�ÄULZ[YL�centrali, per i tavoli di lavoro.

Campus USI h 12 m; volume 14500 mc; piani 2 (esist-

ente) 4 (sale di lettura); posti di lavoro 230

3. aula magna3»H\SH�THNUH�u�S»LSLTLU[V�W\IISPJV�KLS�JHTW\Z�JOL�YHWWYLZLU[H�S»<UP]LYZP[n�verso la città. Per poter mantenere il parco

SPILYV�KH�JVZ[Y\aPVUP�PUNVTIYHU[P��S»H\SH�magna è stata realizzata come costruzi-

one per due terzi ipogea. Costruzione ipo-

NLH�UVU�ZPNUPÄJH�JVZ[Y\aPVUL�ZV[[LYYHULH!�infatti tutti gli spazi interrati comunicano

visivamente verso il parco.

0�T\YP�WLYPTL[YHSP�L�SH�Z[Y\[[\YH�KLSS»H\SH�sono stati realizzati in cemento armato.

volume 9245 mc; capienza 1300; 500

persone sedute

Planimetria generale dell’attuale Campus USI

48

Page 51: campus USI/SUPSI

4

5

6

4.LKPÄJPV�WYPUJPWHSL��L_�ospedale)

arch. Giuseppe Ferla

(1909)

5.biblioteca

arch. Giorgio e Michele

Tognola (2001)

6.aula magna

arch. Aurelio Galfetti e

Jachen Konz (2001)

Page 52: campus USI/SUPSI

Università

“Le università sono ricolme di conoscenza,

WLYJOt�SL�TH[YPJVSL�]L�UL�WVY[HUV�\U�WV»�L�NSP�HS[YP�UVU�UL�WVY[HUV�]PH�ULHUJOL�\U�WV»����così essa si accumula.”

Abbott Lawrence Lowell

“The college scene is impossible to think

of without its setting of architecture.

What student sensibility is there unre-

sponsive to the beautiful nave where the

daily chapel was held, the stately portico

where the class would group itself to

be photographed, the window of the

study where Caesar was conned under

sheltering eave and overlooking roofs

and chimneys? And many an old grad

OHZ�YLÅLJ[LK�[OH[�Z[\KLU[Z�TH`�JVTL�and go, classes enter and graduate,

but venerable walls and carved chimney

pieces, picturesque gables and vaulted

archways endure forever.

These remain his own because always

WYLZLU[�PU�OPZ�TPUK»Z�L`L�HUK�OL�WYH`Z�that change and decay may never reach

them.”

(C. Klauder and H. Wise)

50

“architettura

delle università”

Page 53: campus USI/SUPSI

Univer-sità/

Univer-

sity

Page 54: campus USI/SUPSI

Università-l’architettura delle università

52

3»\UP]LYZP[n�u�\UH�PZ[P[\aPVUL�PU�]PH�KP�[YHZ-formazione.

Considerando i cambiamenti avvenuti

ULNSP�\S[PTP�[YLU[»HUUP�[HU[V�HSS»PU[LYUV�KLSS»<UP]LYZP[n��JYLZJP[H�KLSSH�WVWVSHaPVUL�universitaria, mobilità studentesca, ac-

JLZZV�SPILYV��KP]LYZPÄJHaPVUL�KLP�J\YYPJ\SH��etc.) quanto nella società di cui essa è

espressione, (società caratterizzata dalla

progressiva riduzione delle risorse, dalla

rivoluzione tecnologica e della comuni-

cazione, dalla trasformazione del sapere

in merce, etc.) è oggi evidente che i ruoli NSP�VIPL[[P]P��S»VYNHUPaaHaPVUL�L�P�TVKLSSP�educativi universitari debbono essere ridisegnati.

Il progetto non è semplice deduzione

della realtà dei fatti e delle idee ma in-

tenzionalità e intuizione: in questo senso

esso anticipa la realtà e coopera a modi-

ÄJHYSH�

“Un’università

dovrebbe essere

un luogo di luce,

di libertà e di

studio.”

Benjamin Disraeli

Page 55: campus USI/SUPSI

Scriveva Argan nel 1965 che:

¸PS�WPHUV�V�\U�WYVNL[[V�UVU�WPHUPÄJH�\U�LKPÄJPV�V�\U�PUZPLTL�KP�LKPÄJP��TH�WPHUP-ÄJH�\UH�YPMVYTH�KLSSH�Z[Y\[[\YH�KLS�YLHSL��PU�X\HU[V�LZZV�KP�MLUVTLUPaaH�PU�\UH�KP]LYZH�KPZ[YPI\aPVUL��TPZ\YHaPVUL�L�X\HSPÄJHaPVUL�KLSSV�ZWHaPV¹�����

0S�WYVNL[[V�UVU�u�K»HS[YVUKL�SH�NYHÄJPa-zazione di un idea precedentemente

TLZZH�H�W\U[V�L�KLÄUP[H�KHS�WLUZPLYV��TH�u�S»LZZLUaH�Z[LZZH�KLSS»PKLH!�UVU�u�\UV�strumento per comunicare, ma è il mes-

saggio.

La complessità del progetto di una Uni-versità non è solo funzione della quantità

e della eterogeneità dei fattori di cui tenere

conto o della scala e del grado di inter-

relazioni tra i fattori di cui tenere conto o

della scala e del grado di interrelazioni tra i

fattori stessi.

*LY[V��S»<UP]LYZP[n�u�\U�VYNHUPZTV�M\U-

zionalmente complesso per la compre-

senza di funzioni residenziali, funzioni

didattiche e di ricerca, funzioni di rap-

presentanza e di servizio al territorio;

ciascuna caratterizzata da eterogeneità di

\[LU[P��]HYPHaPVUL�KP�Å\ZZP��TVS[PWSPJHaPVUL�di prestazioni, di regole e di attributi dei

]HYP�ZWHaP�KH�KLÄUPYL�KLS�WYVNL[[V�Una università del resto è anche un

insediamento di notevole dimensione e

a grande scala, che interloquisce con

S»PU[LYV�ZPZ[LTH�\YIHUV!�LZZH�u�WLY�Z\H�natura stessa un microcosmo di città.

Qui di seguito verranno trattate le tappe

salienti del percorso che ha subito la pro-

gettazione delle università a partire dagli

HUUP�º���ÄUV�HK�VNNP��7LY�VNUP�KLJHKL�verrà approfondito un tema con un pro-

NL[[V�ZWLJPÄJV�

(1)

�.��*HYSV�(YNHU��¸7YV-

getto e destino”, ed. Il

ZHNNPH[VYL�� ���

53

Page 56: campus USI/SUPSI

Università- dagli anni 60 ad oggi

Sin dagli inizi degli anni sessanta era

JOPHYV�JOL�S»LZWHUZPVUL�KLSSH�WVWVSHaPVUL�Z[\KLU[LZJH��S»PULMÄJPLUaH�KLSSH�THJJOPUH�universitaria e soprattutto la contrad-

KPaPVUL�LZPZ[LU[L�[YH�SL�WYVWVZ[L�LMÄJPLU-

tiste di un una “Multiversity” (6), pronta a

rispondere alle domande del mercato e

KLSS»PUK\Z[YPH��L�SL�YPJOPLZ[L�KP�KLTVJYH[Pa-aHaPVUL�KLSSH�WYVK\aPVUL�ZJPLU[PÄJH�MH[[L�dal movimento studentesco, avrebbero

JVHN\SH[V�Z\SS»PZ[P[\aPVUL�\UP]LYZP[HYPH�S»LUMHZP�KLSS»H[[LUaPVUL�L�KLSS»PU[LYLZZL�sociale.

Le Università furono in quella decade, al

centro della attenzione dei politici, degli

economisti e degli educatori, oltre che

degli architetti.

-\�S»L[n�K»VYV�KLSS»<UP]LYZP[n!�\U»LWVJH�in cui si costruirono nel mondo (eccetto

che in Italia) il massimo numero di nuove

Università rispetto al passato e anche

54

storia delle

università:

dagli anni ‘60

ÀQR��DG�RJJL

Page 57: campus USI/SUPSI

rispetto alle decadi successive e in cui

era viva la fede indiscussa in uno sviluppo

economico di tipo esponenziale che si

sarebbe autopresentato nei contenuti

delle opere architettoniche.

8\LZ[V�LZWYPTL]HUV��]LYZV�SH�ÄUL�KLNSP�anni ‘60, i volumi di De Carlo.

Sempre in quegli anni, alla fretta delle

YLHSPaaHaPVUP��ZP�HNNP\UZL�]LYZV�SH�ÄUL�KLSSH�KLJHKL�\U�TVTLU[V�KP�YPÅLZZPVUL�JOL�diede spazio ad una serie di rappresen-

tazioni “utopiche” della nuova era spazi-

ale.

Ciò in coincidenza della pubblicazione del

libro di Marcuse, che paradossalmente

aveva per titolo “Das Ende der Utopie”

(1967), nel quale si riteneva che le utopie,

in quanto trasformazioni irrealizzabili,

WV[L]HUV�KPYZP�ÄUP[L��KHS�TVTLU[V�JOL�ogni tipo di trasformazione era diventata

assolutamente possibile.

Tra queste “utopie realistiche” del pos-

sibile prende corpo il Mito della Comuni-JHaPVUL�]PH�HYPH�V�]PH�JH]V��PU�\U»LWVJH�PU�cui ancora i computers non erano oggetti

K»\ZV�JVYYLU[L�L�P�ZH[LSSP[P�UVU�M\UaPVUH-

vano come emittenti di telecomunicazioni

planetarie.

Un gruppo di architetti inglesi, gli Archi-

gram, concepì nel 1965 una nuova idea di

Università come ideadotto metropolitano connesso con le funzioni di informazi-

one e di scambio della comunità urbana:

una rete culturale che offriva educazione

tradizionale, educazione degli adulti,

LK\JHaPVUL�WLYTHULU[L��(SS»PU[LYUV�KLSSH�maglia costruttiva tridimensionale, la

funzione educativa era concentrata nei

¸UVKP¹�YLHSPaaH[P�TLKPHU[L�\UP[n�NVUÄHIPSP�o scatole metalliche e connesi attraverso i

“tubi di informazione” verticali.

(6)

La “multiversity” descrit-ta da Clark Kerr è un nuovo tipo emergente di università ad uso plu-rimo che assolve, oltre HSSH�[YHKPaPVUHSL�M\UaPVUL�educativa, le commesse federali dell’industria e della comunità(7)

.��+L�*HYSV��¸7PHUPÄJH-aPVUL�L�KPZLNUV�KLSSL�Università”, ed. Cluva 1968.

55

Page 58: campus USI/SUPSI

Accessi diagonali connettevano i diversi

WPHUP�L�YHNNY\WWH]HUV�HSS»\S[PTV�SP]LSSV�SH�“biblioteca” che rappresentava il “coagu-

lo” della funzione sociale.

Il 4P[V�KLS�+LJLU[YHTLU[V�urbano (san-

cito in Inghilterra con il New Towns Act e

in Francia con la programmazione della

Villes Nouvelles) fece nascere negli anni

º���S»PKLH�KLSS»<UP]LYZP[n�KPMM\ZH�Z\S�[LYYP[V-

rio e aperta a tutti, detta anche “Università

sotto al letto”; cioè un sistema di educa-

aPVUL�Z\WLYPVYL�KLJLU[YH[V�L�KP]LYZPÄJH[V�con istituzioni di vario tipo, diverse of-

ferte educative e localizzazioni diffuse sul

territorio legate ai vari contesti territoriali

(come già i community colleges ameri-

JHUP������HUaPJOu�JVUÄN\YH[L�ZLJVUKV�\U�unico modello centralizzato.

Stimolati da questa idea, Peter Cook e

Clerence Price, due giovani architetti

�PUNSLZP��Z\NNLYP]HUV�ULS�� ���S»Idea Circus, una rete di trasporto su ferro o su

gomma che collegava un certo numero

di insediamenti rurali o urbani, ove dove-

vno sorgere i “centri di informazione” e i

“servizi educativi”.

Le unità educative sarebbero state organ-

izzate entro carrozze ferroviarie o roulottes

contenenti mostre, audiovisivi, programmi

informativi, etc. Il diagramma elaborato dai

progettisti suggeriva i vari modi in cui il cir-

cuito operava e interferiva con altri media

TLKPHU[L�S»PU[LYHaPVUL��SH�ZWLYPTLU[HaPVUL��la personalizzazione, la diffusione, etc..

Il progetto di Cook e Price, come quello

degli Archigram, rimase sulla carta.

56

Università- dagli anni 60 ad oggi

Page 59: campus USI/SUPSI

(8)“The open-door Colleges -

policies for community col-

leges”, Mcgraw-Hill Book

Company 1970.

1.

La comunicazione. Un

ideadotto metropolitano,

Archigram, 1965

2.

Il decentramento. Idea Cir-

cus, Peter Cook e Clarence

Price, 1965

57

1

2

Page 60: campus USI/SUPSI

Università- gli anni ‘70

Gli anni settanta furono caratterizzati, nei

paesi industrializzati, da una caduta di

PU[LYLZZL�WLY�S»<UP]LYZP[n��TLU[YL�PU�0[HSPH�ZP�avviava, sia pure in ritardo, un consistente

dibattito teorico sulla trasformazione della

istituzione e si bandivano concorsi per le

Università di Firenze, Cagliari, Salerno e

Cosenza. Due testi “sacri” alimentarono i

miti degli anni ‘70.

Il rapporto Jantsh commissionato dal MIT

nel 1969 e ampiamente commentato in

Italia, era volto a individuare i nuovi com-

WP[P�KLSS»<UP]LYZP[n�JVTL�WYVNL[[V�KP�¸QVPU[�systems” cioè come insieme di sistemi

congiunti e interdipendenti di didattica ,

ricerca e servizi (9).

3»VIPL[[P]V�KPKH[[PJV�H]YLIIL�KV]\[V�LZ-sere non più quello di formare un “profes-

ZPVUPZ[H�ÄUP[V¹��TH�\UH�WLYZVUH�JHWHJL�KP�valutare autonomamente le situazioni

58

storia delle

università:

gli anni ‘70

Page 61: campus USI/SUPSI

complesse e dinamicamente mutevoli; si

passava quindi da un tipo di ricerca

“monodisciplinare” alla ricerca su sis-

temi dinamici, e il servizio da semplice

“commessa” si trasformava in servizio

H[[P]V�H�ILULÄJPV�KLSSH�ZVJPL[n�

3»HS[YV�[LZ[V�ZPNUPÄJH[P]V�WLY�S»\UP]LYZP[n�italiana fu il “Progetto 80” pubblicato nel

1972 da un gruppo di lavoro del Ministero

KLS�)PSHUJPV��L�WP��[HYKP�KLÄUP[V�PS�¸3PIYV�dei Sogni” per la velleità dei programmi e

S»LJJLZZP]H�JHYPJH�KP�V[[PTPZTV���JOL�ULSSL�sue proiezioni territoriali prevedeva un in-

sieme di “sistemi metropolitani” cui avreb-

bero potuto corrispondere le localizzazioni

\UP]LYZP[HYPL�KLJLU[YH[L�L�KP]LYZPÄJH[L�tra loro, in contrapposizione della rarità e

omogeneità delle Università esistenti.

Il rapporto basava le sue vocazioni ter-

YP[VYPHSP�Z\S�¸4P[V�KLSS»,X\PSPIYPV¹��JOL�M\�perseguitato, anche se riduttivamente

interpretato alla scala provinciale e cliente-

lare (in Italia ogni regione e addirittura ogni

provincia o area metropolitana era

destinata ad avere la sua Università).

(9)

Erich Jantsch, “La WYVNYHTTHaPVUL�integrale per i “sistemi congiunti” della società e della tecnologia. Il compito fondamentale dell’Università”, su “Fu-turibili” n.15, 1969.

59

Page 62: campus USI/SUPSI

Università- il mito del Regionalismo

Il mito del Regionalismo (prima territoriale

e solo dopo - nel 1984 - critico) divenne in

tutto il mondo una specie di panacea dei

problemi politici e sociali per salvaguard-

are le diversità e le indipendenze culturali.

Nacque così nel 1968, con la legge spe-

JPHSL��S»Università degli studi della Calabria, in una regione del tutto priva di Università,

come soluzione “pilota” ad ed esperienza

anticipatrice della riforma universitaria.

Alla legge seguì nel 1972 un concorso

internazionale di architettura che premiò

S»PKLH�KP�\UH�[PWVSVNPH�\UP]LYZP[HYPH�UVU�solo innovativa nel panorama italiano, ma

unica al mondo e forse irrepetibile.

3VJHSPaaH[H�S\UNV�SH�]HSSL�KLS�Ä\TL�*YH[P��H�UVYK�KP�*VZLUaH��S»\UP]LYZP[n�PUMVYTH�\U�organismo unitario ad alto grado di leg-

gibilità alla scala territoriale.

60

il mito del

Regionalismo,

un esempio:

l’Università

degli Studi della

Calabria

Page 63: campus USI/SUPSI

0S�JVTWSLZZV�\UP]LYZP[HYPV�KP�.YLNV[[P�(ZZVJPH[P�ZP�HY[PJVSH�WHYHSSLSHTLU[L�HSS»H\[VZ[YHKH�S\UNV�\U�WVU[L�KP���RT��TL[HMVYPJH�ZWPUH�KVYZHSL�KLSS»PZ[P[\aPVUL�YLNPVUHSL��JOL�KV]L]H�connettere culturalmente il nord col sud del paese. Il ponte a tre livelli comprende una

strada veicolare in alto, una strada pedonale e un viadotto di servizio. Funzionalmente

SH�Z[Y\[[\YH�H�WVU[L�MH�MYVU[L�HSSL�HJJPKLU[HSP[n�[VWVNYHÄJOL�KLSS»HYLH��JOL�H]YLIILYV�YLZV�KPMÄJPSP�SL�JVT\UPJHaPVUP�HSS»PU[LYUV�KLS�JHTW\Z��3\UNV�PS�WVU[L�ZVUV�SVJHSPaaH[P�P�]HYP�KPWHY[PTLU[P�HS[LYUH[P�H�WPHaaL�K»PUJVU[YV�JOL�ZLY]VUV�SL�YLZPKLUaL�\UP]LYZP[HYPL�KPZWVZ[L�in collina.

3»<UP]LYZP[n�KLNSP�Z[\KP�KLSSH�Calabria a Cosenza, Italia.

progetto di concorso

(1973): V. Gregotti, E. Bat-

tisti, H. Matsui, P.L. Nicolin,

F. Purini, C. Rusconi

Clerici; progetto esecutivo:

Gregotti Associati (P. Cerri,

V.Gregotti, H. Matsui)

61

Page 64: campus USI/SUPSI

Università- Interdisciplinarietà

3»HS[YV�TP[V�KLNSP�HUUP�ZL[[HU[H��X\LSSV�della 0U[LYKPZJPWSPUHYPL[n��che si opponeva

HSS»LJJLZZV�KP�ZWLJPHSPaaHaPVUP��M\�HJJVS[V�dal mondo occidentale nel timore che

scienza, tecnologia, arte e humanities,

SLNH[L�S»\UH�HSS»HS[YH�KHSS»PUPaPV�KLSSH�Z[VYPH��rischiassero una separazione drammatica.

Separare le “due culture” si disse, penal-

izza la creatività, uno sforzo che si giova e

si arricchisce attraverso le interazioni fra i

diversi campi del sapere. Queste condizioni ebbero evidenti con-

seguenze sul disegno delle Università:

SL�MHJVS[n��\U�[LTWV�KPZWVZ[L�PU�LKPÄJP�separati, si organizzarono invece entro

ZWHaP�ÅLZZPIPSP�PU�ZLX\LUaH�WLY�JVUZLU[PYL�S»PU[LYJHTIPHIPSP[n�KLSSL�M\UaPVUP�[YH�SL�]HYPL�discipline. Le biblioteche di dipartimento

tesero ad accorparsi con la biblioteca

JLU[YHSL��W\Y�ZHS]HUKV�S»H\[VUVTPH�NLZ-[PVUHSL�L�SL�JVUULZZPVUL�ÄZPJH�JVS�KPWHY[P-mento.

62

il mito della

Interdisciplina-

rietà

un esempio:

l’Art Center

dell’Università

di East Anglia

di Norman

Foster

Page 65: campus USI/SUPSI

Il Centro per le Arti visive

è uno spazio pluriuso e

¸ÅLZZPIPSL¹��ILSSV�JVTL�\U�VNNL[[V�K»HY[L��WVNNPH[V�Z\S�prato verde tra i diparti-

TLU[P�ZJPLU[PÄJP�L�PS�SHNV�HY[PÄJPHSL�

63

3L�\UP]LYZP[n�[LJUVSVNPJOL�L�P�JLU[YP�KP�YPJLYJH�ZJPLU[PÄJH�ZP�KV[HYVUV�KP�4\ZLP�L�KP�JLU-

[YP�K»(Y[L��3H�WHYVSH�K»VYKPUL�WLY�S»LKPSPaPH�M\�X\LSSH�KLSSH�ÅLZZPIPSP[n"�\U�LZLTWPV�u�S»(Y[�*LU[LY�KLSS»<UP]LYZP[n�KP�,HZ[�(UNSPH�KP�5VYTHU�-VZ[LY�KV]L�ZP�YLHSPaaHYVUV�LKPÄJP�JOL�KP-]LU[HYVUV�ULSSH�J\S[\YH�HYJOP[L[[VUPJH�JVU[LTWVYHULH�ZPTIVSV�KLS�]HSVYL�KLSS»(Y[L�L�KLSSH�Creatività. Nel caso citato, un parallelepipedo di 135 m di lunghezza, 34 m di larghezza

e 7,5 m di altezza, realizzato con una struttura reticolare di aste e di giunti prefabbricati

KLÄUPZJL�\U�]HZ[V�¸VWLU�ZWHJL¹�WLY�\ZP�L�M\UaPVUP�]HYPHIPSP�ULS�X\V[PKPHUV�L�ULS�S\UNV�periodo. Una grande copertura senza ingombri consente di ospitare funzioni imprevedi-

IPSP"�\U�LKPÄJPV�WYP]V�WLYÄUV�KP�\U�]LYV�L�WYVWYPV�MYVU[L��ZVZ[P[\P[V�KHSSH�ZLaPVUL�Z[Y\[[\YHSL�denunciata a vista; una macchina plurifunzionale perfettamente climatizzata e adattabile

HK�VNUP�\ZV��TH�JVZy�WLYML[[H�KH�KP]LU[HYL�VNNL[[V�K»HY[L�

Page 66: campus USI/SUPSI

Università- gli anni ‘80

Con gli anni ottanta, S»HNNYV]PNSPHYZP�KLP�WYVISLTP�WVSP[PJP�L�KLTVNYHÄJP�TVU-

diali e la consapevolezza dei “limiti dello

sviluppo” e del progressivo “consumo

KLSSL�YPZVYZL¹�YPK\JL�S»PU[LYLZZL�WVSP[PJV�L�ZVJPHSL�WLY�P�WYVISLTP�KLSS»�LK\JHaPVUL!�S»<UP]LYZP[n�JHKL�PU�KPZNYHaPH�L�NSP�LK\JH-

tori piangono miseria.

I Miti di questa decade a cui possono rif-

LYPYZP�P�WVJOP�WYVNL[[P�K»<UP]LYZP[n�YLHSPaaH[P��ZVUV�S»¹Ecologia” e la “Produttività”.

I problemi ambientali ed ecologici diven-

[HUV�PUMH[[P�\UH�ZÄKH�WLY�SH�UVZ[YH�ZVJPL[n!�inquinamento, sovrapopolazione e mas-

ZPÄJHaPVUL�LKPSPaPH�KPZ[Y\NNVUV�SL�JP[[n�L�le campagne. La necessità di preservare

ZWHaP�UVU�JVZ[Y\P[P�L�KP�JVZ[Y\PYL�LKPÄJP�atti a utilizzare le risorse naturali anzichè

X\LSSL�HY[PÄJPHSP�LU[YH�ULSSH�JVZJPLUaH�KLP�politici, dei discorsi e anche degli architet-

[P��3»H[[LUaPVUL�LJVSVNPJH�ZP�NLULYHSPaaH�L�nasce la “bioarchitettura”.

64

storia delle

università:

gli anni ‘80

Page 67: campus USI/SUPSI

Sempre sotto la spinta del problema

¸LJVSVNPJV�L�HTIPLU[HSL¹��S»Università del Quatar, del 1985, propone una moderna

interpretazione del modello tradizionale

di costruzione per climi caldo-secchi

del deserto. Componendo “torri del

vento” e “torri di luce” entro moduli edilizi

JVTWH[[P��ZLJVUKV�S»HU[PJH�[YHKPaPVUL�KLSS»HYJOP[L[[\YH�PZSHTPJH��ZP�V[[PLUL��WLY�P�locali di studio, di ricerca e di riunione, una

buona ventilazione e una illuminazione

UH[\YHSL�HWWYVWYPHTLU[L�ZJOLYTH[H��ÄU�nei locali disposti nei piani più bassi.

3»HWWYVZZPTHYZP�KLSSH�JYPZP�LJVUVTPJH�L�PS�timore dei paesi sviluppati di una crescita

aLYV��YPWYVWVUNVUV�HSS»H[[LUaPVUL�TVUKP-ale i problemi legati alla Produttività e di

conseguenza alla relazione tra Università e

:]PS\WWV��7LY�S»<UP]LYZP[n�[VYUHUV�KP�TVKH�SL�MVYT\SL�LMÄJPLU[PZ[L��NPH�WYVW\NUH[L�dalla “Multiversity” di Clark Kerr, negli

anni ‘60: ricerca applicata, servizio al ter-

YP[VYPV��H\[VUVTPH�NLZ[PVUHSL�L�ÄUHUaPHYPH��HZZPZ[LUaH�ZJPLU[PÄJH�HP�WYVJLZZP�[LJUV-

logici.

Gli anni ottanta sono gli anni della speran-

aH�ULP�7HYJOP�ZJPLU[PÄJP�L�[LJUVSVNPJP��ULSSL�Tecnopolis, Parchi industriali, Città della

Scienza, che sorgono numerosi in molti

paesi europei (Inghilterra e Francia) oltre

che in Giappone e Stati Uniti. Si tratta di

organizzazioni, diverse tra loro, che tutta-

via al di là delle terminologie, hanno in co-

T\UL�S»VIPL[[P]V�KP�HJJVNSPLYL�L�Z]PS\WWHYL�in un ambito circoscritto la ricerca pura,

la ricerca applicata e la produzione indus-

triale, soprattutto quella dei settori indus-

triali ad alta tecnologia (biotecnologie,

elettronica, telecomunicazione, etc.) che

conoscono in quegli anni un momento di

crescita proporzionalmente assai mag-

NPVYL�KLSS»PUK\Z[YPH�ULS�Z\V�JVTWSLZZV�

65

Page 68: campus USI/SUPSI

Università- gli anni ‘80

3»<UP]LYZP[n�:[H[HSL�KLS�8\H[HY��ZP[\H[H�PU�zona desertica a 15 km da Doha, è con-

JLWP[H�JVTL�JVTWSLZZV�H\[VZ\MÄJPLU[L�di strutture didattiche e residenziali da

WVY[HYL�H�[LYTPUL�WLY�MHZP�Z\JJLZZP]L�ÄUV�a raggiungere una popolazione comples-

siva di 15000 studenti.

Il progetto è basato sul principio della

iterazione di un numero ridotto di el-

ementi, tradotti in altrettanti modelli formali

altamente riconoscibili: la “torre dei venti”,

la “torre di luce”, il “cortile ottagonale”.

La ripetizione e la combinazione di unità

modulari a pianta ottagonale, con il lato

di 3,48 m, e di un elemento autonomo

più piccolo, a pianta quadrata, genera

\U»PUÄUP[H�]HYPL[n�KP�JVUÄN\YHaPVUP�ZPH�HS�livello dei singoli spazi universitari che

KLSS»PUZLKPHTLU[V�ULS�Z\V�JVTWSLZZV��3V�schema alveolare, nella successione di

spazi aperti e chiusi, produce angoli di

YPÅLZZPVUP�T\[L]VSP�L�aVUH�K»VTIYH�

66

università negli

anni ‘80

un esempio:

l’Università

Statale del

Quatar

Page 69: campus USI/SUPSI

Università Statale del

Quatar a Doha, Kamal El

Kafrawi, 1974/1985

Page 70: campus USI/SUPSI

Università- gli anni ‘90

Gli anni novanta, MVYZL�WLY�S»HWWYVZZPTHYZP�del terzo millennio, presentano caratteri

alquanto distinti, anche se ancora deduci-

bili dalla accentuazione di processi già

esistenti nel precedente decennio.

Uno di questi è il processo di innovazi-

one tecnologica, soprattutto nel settore

delle tecnologie avanzate, che negli anni

UV]HU[H�KP]LU[H�\UH�]LYH�L�WYVWYPH�¸ZÄKH�high tech” internazionale.

Il Mito High Tech JOL�S»HY[L�LKPSPaPH�UVU�può sottrarsi ad esprimere diventa ar-

JOP[L[[\YH�KLSS»PTTHNPUHYPV�[LJUVSVNPJV��3»LKPÄJPV�JVZ[P[\PZJL�LZWYLZZPVUL�KLS�WYV-

gresso tecnologico di una società ludica e

informatizzata, attraverso nuove e originali

articolazioni del linguaggio.

68

storia delle

università:

gli anni ‘90

Page 71: campus USI/SUPSI

Il progetto forse più clamoroso e con-

seguente a questa ideologia è la Scuola del Futuro del Parco di Poitier in Francia, KLSS»(YJOP[LJ[\YL�:[\KPV�Una architettura che è anche frutto di una

nuova e diversa metodologia progettuale,

dal momento della concezione collettiva

a quello della realizzazione per elementi

come componenti meccanici.

Il gruppo si vanta difatti di aver lavorato

PUZPLTL�KHS�WYPTV�TVTLU[V�HSSH�ÄUL�KLSS»VWLYH�ZLUaH�TVKPÄJHYL�SH�W\YH�PT-

maginazione della prima idea.

Si tratta di uno spazio educativo concepi-

to sotto forma di un gigantesco giocat-

[VSV��\UH�ZWLJPL�K»HLYLVWSHUV�WVNNPH[V�HS�suolo) leggero e incolore: le pareti esterne

sembrano prive di spessore e i materiali,

S»HSS\TPUPV��PS�]L[YV�L�S»HJJPHPV��ZVUV�WYP]P�KP�JVSVYL�L�YPÅL[[LU[P�

Perfezione meccanica, esattezza costrut-

tiva, trasparenza e leggerezza sottoline-

ano la provocazione del progetto “al limite

della utopia”.

Eppure, al di là della provocazione,

S»VNNL[[V�[YPHUNVSHYL�M\UaPVUH�JVTL�VY-ganizzazione spaziale banalizzata, centra-

ta su un cuore, una corte ellittica, che ne

costituisce, mediante la parete di cemento

I\JH[H�KH�UVYTHSP�ÄULZ[YL��PS�JLU[YV�KP�gravità.

69

Page 72: campus USI/SUPSI

Università- gli anni ‘90

Una nuova università simbolo di un altro

TP[V�KP�X\LZ[V�KLJLUUPV�u�S»Università KLSSL�5HaPVUP�<UP[L�H�;VR`V�di Kenzo

Tange.

Realizzata nel 1990, questa istituzione

nuova sia nei programmi che nella morfo-

logia esprime il Mito, tutto attuale, di una

Cultura Planetaria. Cultura planetaria non

ZPNUPÄJH�WLY~�VTVNLUPaaHaPVUL�KLSSL�J\S-ture diverse, ma al contrario convivenza di

culture eterogenee attraverso una rete di

relazioni transculturali.

3»PKLH�IHZL�PZ[P[\aPVUHSL�KLSSH�<UP]LYZP[n�era infatti quella di creare una “riserva di

idee” a disposizione delle Nazioni Unite.

Attraverso la costituzione di una comunità

internazionale di docenti di diversi paesi

impegnati nella ricerca, nella disseminazi-

one delle conoscenze e nella formazione,

si affrontano problemi anche locali nella

crescente interdipendenza della società

planetaria.

70

università negli

anni ‘90

un esempio:

l’Università delle

Nazioni Unite a

Tokyo,

Kenzo Tange

Page 73: campus USI/SUPSI

3»<UP]LYZP[n�KLSSL�5HaPVUP�Unite (1990), localizzata a

Tokyo, è anche istituzional-

mente una novità in quanto

Università senza studenti

formalmente iscritti, senza

aule e senza laboratori,

ma dotata di una rete di

ricercatori e docenti di

diverse nazioni, in continuo

reciproco scambio. Il quar-

[PLYL�NLULYHSL�KLSS»<UP]LYZP[n�informa un grattacielo a

WPYHTPKL�KV[H[V�KP�\MÄJP��biblioteche, sale di riunione

e soprattutto di sistemi

ZVÄZ[PJH[P�KP�JVT\UPJHaPVUL�che consentono ai ricerca-

tori di mantenersi continu-

amente in contatto.

71

Page 74: campus USI/SUPSI

Università- gli anni ‘90

Con i suoi 5000 studenti e circa 400

insegnanti, la Facoltà di Economia azien-

dale costituisce una delle sedi universitarie

nazionali di maggiori dimensioni.

Il piano regolatore del nuovo campus è

stato redatto da Rem Koolhaas secondo il

JYP[LYPV�KP�\UH�LKPÄJHaPVUL�TVS[V�JVTWH[[H�JOL�YPWYVWVUL�S»HWLY[\YH�L�PS�YHWWVY[V�JVU�S»HYJOP[L[[\YH�KLS�[PWPJV�WHLZHNNPV�KLS�WVS-der olandese. La facoltà di Economia fa

parte della zona della “casba” dove unità

edilizie profonde formano un tessuto ad

alta densità.

Il gruppo Mecanoo ha condiviso e accolto

la proposta del modello della “casba”

del piano regolatore, ritendendo il mod-

ello particolarmente adatto per una sede

universitaria, dove il problema principale

u�YP\ZJPYL�H�JVUJPSPHYL�S»LZPNLUaH�KP�HW-

LY[\YH�]LYZV�S»HTIPLU[L�LZ[LYUV�JVU�X\LSSV�interno.

72

università negli

anni ‘90

un esempio:

facoltà di

economia

aziendale della

Università di

Utrecht, Olanda

Page 75: campus USI/SUPSI

progetto: Mecanoo ar-

chitekten

anno di progetto: 1991

anno di realizzazione:

1993-1995

Z\WLYÄJPL!��������TXricettività: 5.000 studenti

tema: realizzazione

della Facoltà di economia

aziendale nel Campus

KLSS»\UP]LYZP[n�¸+L�<P[OVM¹�KP�Utrecht

impianto: blocco compatto

articolato intorno a tre corti

differenziate per forma e

carattere.

Page 76: campus USI/SUPSI

area di progetto 3»HYLH�KP�JVUJVYZV�ZP�[YV]H�S\UNV�SH�ZWVUKH�KLZ[YH�KLS�Ä\TL�*HZZHYH[L��\UH�aVUH�JOL�TLYP[H�\U»H[[LUaPVUL�WHY[PJVSHYL�ULS�]HSVYPa-aHYUL�SL�ZWLJPÄJP[n�\YIHUL��KP�Z]HNV�L�KP�WVZ-sibile area di socializzazione.

6IPL[[P]V�KLP�JVTTP[[LU[P�u�V[[LULYL�\U�WYVNL[[V�JVU�\UH�JVUÄN\YHaPVUL�H]LU[L�PS�carattere di campus universitario, nel quale

le due componenti universitarie e i lori spazi

comuni formino un insieme urbanistico chiaro

LK�\UP[HYPV��JHWHJL�KP�X\HSPÄJHYL�PS�JVU[LZ[V�\YIHUV�L�]HSVYPaaHYL�S»HYLH

3»PU[LYH�HYLH�u�H[[YH]LYZH[H���L�SV�ZHYn�HUJVY�più in futuro secondo quanto previsto dal Pi-

ano regolatore - da diversi percorsi pedonali

pubblici, orientati sia in direzione nord-sud

sia in direzione est-ovest.

Area

Lugano -

Viganello

22202 mq

74

Page 77: campus USI/SUPSI

area di progetto/

WYVQLJ[area

Page 78: campus USI/SUPSI

]LK\[L�HLYL�KLSS»HYLH�KP�progetto e del territorio

circostante

Page 79: campus USI/SUPSI

]LK\[L�HLYL�KLSS»HYLH�KP�progetto e del territorio

circostante

Page 80: campus USI/SUPSI
Page 81: campus USI/SUPSI

78 1537YVNL[[V�JHTW\Z�\UP]LYZP[HYPV�H�S\NHUVparte 2*VU[LZ[V�L�ZJHSH�KLSS»PU[LY]LU[V:[YH[LNPH�KLSS»PU[LY]LU[VSchemi planimetrici

Prospetti / facciata ventilata doppia pellaviste / renderingsostenibilità

struttura

schizzi

make

it

real

//real

make

Page 82: campus USI/SUPSI

80

Page 83: campus USI/SUPSI

“Design is not

making beauty,

beauty emerges from

VHOHFWLRQ��DIÀQLWLHV��integration, love.”

/

Louis Kahn

design

beauty

love

Page 84: campus USI/SUPSI

Contesto escala dell’intervento

3»HTWSPHTLU[V�KLS�WVSV�\UP]LYZP[HYPV�KLSSH�Svizzera italiana si inserisce un momento

JY\JPHSL�WLY�SH�WPHUPÄJHaPVUL�KLSSH�JP[[n�KP�Lugano e della sua regione.

Quella del polo universitario è la tipologia

ideale per affermare le linee guida di una

crescita che non si limita ad un mero infolti-

mento della sostanza costrutita ma che bensì

caratterizza anche la sfera culturale e sociale.

Ciò si traduce dunque in un insieme architet-

tonico conscio nella propria scala e del pro-

WYPV�Y\VSV�HSS»PU[LYUV�KLSSH�JP[[n!�\U�JHTW\Z�urbano in grado di stabilire sinergie sponta-

nee con il suo intorno e in grado di rappre-

ZLU[HYL�\U�W\U[V�KP�YPMLYPTLU[V�X\HSPÄJHU[L�per il contesto limitrofo e per tutta la regione.

82

Contesto e

scala dell’

intervento

contesto

intervento

Page 85: campus USI/SUPSI

Con-testo/scalainter-vento

Page 86: campus USI/SUPSI

Strategiad’intevento

In un contesto in prevalenza caratteriz-

aH[V�KH�LKPÄJP�H�KLZ[PUHaPVUL�HIP[H[P]H��PS�ZLKPTL�KLSS»PU[LY]LU[V�ZP�[YV]H�HS�JLU[YV�KLS�WHYJV�JOL�ZP�LZ[LUKL�S\UNV�PS�Ä\TL�Cassarate, in prossimità di altri importanti

istituti scolastici.

Elemento cruciale del progetto è il collega-

TLU[V�JVU�S»LZPZ[LU[L�JHTW\Z�\UP]LYZP[HY-io, un rapporto che va letto sia in termini M\UaPVUHSP�JOL�]VS\TL[YPJP�

3H�Z[YH[LNPH�JOL�OH�KLÄUP[V�SH�JVTWV-

ZPaPVUL�KLSS»\UP]LYZP[n�Z\S�[LYYLUV�HK�6]LZ[�del Cassarate è stata quella di insediare

elementi puntuali e distinti attorno ad un

pieno, delimitando i vertici del sedime.

5LSSH�Z\H�KLÄUPaPVUL�]VS\TL[YPJH��[HSL�intervento va interpretato come compiuto

nei margini del parco del campus USI.

Proseguire con la medesima strategia

84

ZPNUPÄJOLYLIIL�ZUH[\YHYL�\U�JVUJL[[V�KLÄUP[V�ULSSH�Z\H�LZZLUaH�L�PUZ[H\YLYLIIL�un rapporto di concorrenza che vedrebbe

indebolire sia la parte esistente che quella

nuova.

,»�ULSS»PU[LUaPVUL�KP�YHMMVYaHYL�PS�SLNHTL�JVU�PS�WHYJV�KLSS»<:0��JOL�PS�WYVNL[[V�WLY�il nuovo campus si contrappone in sottile

antitesi, disegnandosi attorno ad un vuoto

generoso e preciso.

Il ponte Madonnetta è il punto di collega-

mento naturale fra le due parti del campus

e va rafforzato, ampliandolo per renderlo

attrattivo per i pedoni;

[YV]HUKVZP�PU�\U�JVU[LZ[V�\YIHUV��S»H[[P]P[n�e i movimenti degli utenti del campus non

possono essere scissi da quelli della città.

)LUZy�u�ULSS»PU[LYZLJHYZP�JOL�ZP�JYLH�S»PU[LUZP[n�L�S»L[LYVNLULP[n�WYVWYPL�KLSS»HTIPLU[L�\YIHUV�

Page 87: campus USI/SUPSI

3H�]VS\TL[YPH�KLS�JHTW\Z�u�KLÄUP[H�PU�modo chiaro in corrispondenza al proprio

contesto. Tale complesso disegna infatti

una zona accogliente e attrattiva lungo

S»HZZL�]LYKL��KLS�*HZZHYH[L��KLÄUPZJL�S»HTIP[V�Z[YHKHSL�KP�]PH�3H�:HU[H�L�ZP�TL[[L�in contatto con le strutture scolastiche a

UVYK�KLSS»HYLH�KP�WYVNL[[V�

0UÄUL��SH�]VS\TL[YPH�WYVWVZ[H�VMMYL�\U»�ampia area a diretto contatto con i terreni

liberi a nord in modo da permettere una

prossima espansione razionale e sosteni-

bile.

Elemento caratterizzante del progetto è il

vuoto che si apre fra i volumi del campus;

questo spazio si afferma come piazza ap-

erta agli utenti del campus ed alla collettiv-

P[n��KLÄUPZJL�\U�JLU[YV�JOPHYV�L�JVUKP]PZV�JVU�S»PU[LYV�]PJPUH[V�

Il nuovo campus cerca riferimento nel

rapporto con questi importanti elementi,

rivolgendosi ad una scala più ampia del

suo intorno più prossimo.

Le singole programmatiche che lo com-

pongono sono elementi distinti di un

complesso unitario e che partecipano a

disegnare uno spazio pubblico dalla ge-

VTL[YPH�KLÄUP[H�L�HWLY[V�HSSH�JVSSL[[P]P[n�

85

Page 88: campus USI/SUPSI
Page 89: campus USI/SUPSI

#01

Page 90: campus USI/SUPSI
Page 91: campus USI/SUPSI

#02

Page 92: campus USI/SUPSI
Page 93: campus USI/SUPSI

#03

Page 94: campus USI/SUPSI
Page 95: campus USI/SUPSI

#04

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#05

Page 98: campus USI/SUPSI
Page 99: campus USI/SUPSI

#06

Page 100: campus USI/SUPSI
Page 101: campus USI/SUPSI

#07

Page 102: campus USI/SUPSI

7SHUP]VS\TL[YPJV�� 1:1000progetto campus universitario a Lugano

+0.00=282.30 m.s.m

1

2

3

4

5

100

Page 103: campus USI/SUPSI

1 Palazzo informatica .�� �4��;VNUVSH

Auditorio, Mensa Elio Ostinelli

“Palazzo rosso” 3VYLUaV�4HY[PUP

Palazzo di vetro .PYH\KP� �>L[[Z[LPU

2

3

4

LKPÄJPV�WYPUJPWHSL� � .P\ZLWWL�-LYSH5

Legenda

Page 104: campus USI/SUPSI

7YVNYHTTH�KLNSP�ZWHaP�� Diagram of contentsprogetto campus universitario a Lugano

parte 2 / make it real

1000 mq aule

650 mq u!ci

500 mq laboratori

500 mq sale riunioni

1000 mq aule

900 mq laboratori

850 mq u!ci

500 mq spazi comuni

300 mq spazi comuni

400 mq sale riunioni

spazi usi

spazi supsi

Page 105: campus USI/SUPSI

1000 mq mensa

600 mq biblioteca

700 mq bar, spazi ristoro

400 mq auditorium

2500 mq parcheggio

spazi comuni

totale

9300 mq

Page 106: campus USI/SUPSI

Schema planimetrico

104

A livello del terreno si possono distinguere

P�X\H[[YV�ISVJJOP�WYPUJPWHSP�KLSS»LKPÄJPV��PS�blocco USI, SUPSI e i due blocchi adibiti

a spazi comuni) separati fra di loro cosi da

YLUKLYL�WLYTLHIPSL�S»LKPÄJPV�L�MH]VYPYL�SH�sua integrazione con il contesto abitativo.

Gli ingressi sono distinti e si affacciano

tutti sul cortile centrale, eccezion fatta per

S»PUNYLZZV�KLSS»H\KP[VYP\T�JOL�ZP�HMMHJJPH�Z\SSH�]PH�JOL�JVZ[LNNPH�PS�Ä\TL�JLYJHUKV�di instaurare un rapporto con il parco del

Ä\TL�

Il primo piano invece è caratterizzato da

un anello di distribuzione che fonde le

diverse parti programmatiche in un unico

elemento continuo. schema

planimetrico

piano terra

e primo

piano

Page 107: campus USI/SUPSI

1

2

3

4

5

5

vano scala

spazi comuni

spazi di servizio

laboratori

aule

uffici

1 blocco SUPSI

2 auditorium

3 caffetteria

4 blocco SUPSI

5 aula studio

Legenda

105

Page 108: campus USI/SUPSI

Schema planimetrico

106

(S�[LYaV�SP]LSSV�KLSS»LKPÄJPV�ZP�WVZZVUV�nuovamente distinquere i quattro blocchi

tuttavia collegati tra di loro tramite delle

terrazze.

La mensa comune con i relativi spazi di

servizio è collocata nel blocco rivolto a

Nord mentre in quello rivolto a Sud si tro-

]HUV�SH�IPISPV[LJH�JVT\UL�LK�\U»\S[LYPVYL�caffetteria.

3»LKPÄJPV�ZP�LSL]H�ÄUV�HS�X\HY[V�WPHUV�solo con i due blocchi principali di USI e

SUPSI. Tale piano è interamento dedicato

HS�JVYWV�KVJLU[L�JVU�\MÄJP��WPJJVSL�H\SL�L�sale riunioni.

schema

planimetrico

secondo piano

e terzo

piano

Page 109: campus USI/SUPSI

vano scala

spazi comuni

spazi di servizio

laboratori

aule

uffici

Legenda

107

1

2

3

1 biblioteca

2 caffetteria

3 mensa

Page 110: campus USI/SUPSI

- Prospetti /facciata ventilata

108

-\SJYV�KLSS»PU[LYV�WYVNL[[V�u�SH�MHJJPH[H�ventilata che corre lungo il perimetro del

fabbricato.

Questo particolare elemento tecnologico

UHZJL�KHSS»LZPNLUaH�KP�]VSLY�KH�\U�SH[V�collegare tutte le diverse parti program-

matiche del nuovo campus universitario

rendendolo un unico coerente organismo

LKPSPaPV�L�KHSS»HS[YV�KP�WV[LY�ZMY\[[HYL�SH�S\JL�naturale in termini di illuminazione e di

risparmio energetico.

La nuova “pelle” si carica quindi di una du-

plice valenza: elemento di rivestimento e

protezione e, contestualmente, strumento

di relazione ed interfaccia verso il mondo

LZ[LYUV�ULSS»PU[LUaPVUL�KP�WYVNL[[HYL�\UV�spazio architettonico che possa funzionare

tanto come spazio interno, intimo, quanto

come luogo collettivo, di relazione con altri

spazi.

¸<UH�I\VUH�ZVS\aPVUL�PU�HYJOP[L[[\YH�LZWYPTL�JVU�L]PKLUaH�il problema da cui muove. Il suo problema, la sua ragione d’essere.”

Giorgio Grassi

Page 111: campus USI/SUPSI

Pros-petti/

fac-ciata ven-tilata

Page 112: campus USI/SUPSI

- nastro diMobius

0S�UHZ[YV�KP�4VIP\Z�u�\U�LZLTWPV�KP�Z\WLYÄJPL�non orientabile e rigata.

3L�Z\WLYÄJP�VYKPUHYPL�OHUUV�ZLTWYL�K\L�¸SH[P¹�(o meglio, facce), per cui è sempre possibile

percorrere idealmente uno dei due lati senza

mai raggiungere il secondo, salvo attraver-

sando una possibile linea di demarcazione

costituita da uno spigolo (chiamata “bordo”):

si pensi ad esempio alla sfera, al toro, o al

cilindro.

7LY�X\LZ[L�Z\WLYÄJP�u�WVZZPIPSL�Z[HIPSPYL�JVU-

venzionalmente un lato “superiore” o “inferi-

ore”, oppure “interno” o “esterno”.

Nel caso del nastro di Möbius, invece, tale

principio viene a mancare: esiste un solo lato

e un solo bordo.

3»PKLHaPVUL�KLP�WYVZWL[[P�u�Z[H[H�N\PKH[H�WYV-

prio da questo concetto: un nastro continuo

che potesse legare e le varie parti program-

matiche fra di loro: interno ed esterno, pub-

blico e privato.

110

Nastro diMobius -

Mobius

strip

+ =

Page 113: campus USI/SUPSI

HOW TO ~ make your

Mobius strip//

1. taglia una striscia di carta

2. ruota la striscia di carta

3. incolla le estremità e ...

4. ... ecco fatto!

Page 114: campus USI/SUPSI

- facciataventilata doppia pelle

112

2r=1m

build tight

and

ventilate

right

La facciata ventilata continua a “doppia

pelle”

è composta da una vetrocamera interna

(pelle interna), una sistema di scherma-

ture ad intercettare la radiazione solare

incidente ed un ulteriore schermo ve-

[YH[V��WLSSL�LZ[LYUH���5LSS»PU[LYJHWLKPUL�JOL�ZP�JYLH�S»HYPH�]PLUL�WVZ[H�PU�YPJPYJVSV�L]HJ\HUKV�HSS»LZ[LYUV�WHY[L�KLS�JHSVYL�accumulato dalla facciata; il movimento

KLSS»HYPH�HSS»PU[LYUV�KP�X\LZ[H�PU[LYJHWLKPUL�WLYTL[[L�KP�YHMMYLKKHYL�ZPH�SL�Z\WLYÄJP�vetrate sia le schermature riducendo

considerevolmente il carico termico che

JVUÅ\PZJL�ULP�SVJHSP�PU[LYUP��0S�TV]PTLU[V�si origina sia per convezione naturale (ef-

ML[[V�JHTPUV��V[[LULUKV�\U�Å\ZZV�HZ-JLUKLU[L�ZPH�[YHTP[L�]LU[VSL�HSS»PU[LYUV�KLP�JVYWP�S\TPUVZP�JOL�MVYaHUV�PS�Å\ZZV�K»HYPH�ULSS»PU[LYJHWLKPUL�

Le schermature sono state progettate ap-

positamente in legno piegato a vapore

ottendendo una forma ricurva che potesse

YLUKLYL�S»PKLH�KP�\UH�WHYL[L�VUK\SH[H�JVU-

tinua.

Queste lamelle, grazie ad un meccanismo

meccanico, possono ruotare in base alla

posizione del sole o alle preferenze di

JVSVYV�JOL�ZVUV�HSS»PU[LYUV�La delicata curva del frangisole in legno

piegato a vapore permette da un lato la

YPNPKP[n�Z[Y\[[\YHSL�ULJLZZHYPH�L�KHSS»HS[YV�KP�HTTVYIPKPYL�SH�S\JL�Z\S�Z\V�WYVÄSV"�S»HIIPUHTLU[V�KP�\U�MYHUNPZVSL�WP��NYHUKL�sopra uno di dimensioni minori consente

di controllare al meglio le condizioni di luce

e ombra bloccando i bagliori fastidiosi e al

contempo permettendo di dirigere la vista

X\HUKV�ZP�u�ZLK\[P�HSS»PU[LYUV�

Page 115: campus USI/SUPSI

corpi ventilazione forzatapermettono le ventilazione

forzata della facciata ventilata

serramento di alluminioapertura a vasistas, temprato

e a basso contenuto di ferro

Lamella frangisolecon movimento meccanizzato

in legno piegato a vapore

struttura in alluminio

JVU�HSS»PU[LYno le guide per

il movimentodei frangisole

Vetro fisso esternoa basso contenuto di ferro, 12 mm

corpi luminositelaio fisso in alluminio,

lastra policarbonato,

illuminazione a neon

isolante

68°

Text = 32°C

Tint = 25°CTint = 25°C

21°

Tint = 20°CText = 5°C

Tint = 20°C

Regime estivo Regime invernale

corrente cavo sezione quadrata

Page 116: campus USI/SUPSI

-HJJPH[H�]LU[PSH[H�� esplosoprogetto campus universitario a Lugano

schema prospettico

114

Page 117: campus USI/SUPSI
Page 118: campus USI/SUPSI

-HJJPH[H�]LU[PSH[H�� how it worksprogetto campus universitario a Lugano

ZLaPVUL�WYVZWL[[PJH

116

Page 119: campus USI/SUPSI
Page 120: campus USI/SUPSI

- viste / render

118

Pablo Neruda ha

detto che che il

poeta quello che

ha da dire ,

lo dice in poesia,

perchè non ha

un altro modo di

spiegarlo.

Io , che faccio

l’architetto, la

morale non la

predico: la dis-

egno e la cos-

truisco.

Renzo Piano

Page 121: campus USI/SUPSI

Viste/render-

ing

Page 122: campus USI/SUPSI

Esterno

120

,SLTLU[V�JHYH[[LYPaaHU[L�S»PU[LYV�WYV-

getto è la compenetrazione tra spazi

ad uso pubblico e spazi esclusiva-

mente ad uso universitario.

Il nuovo campus non è quindi da

intendersi come un organismo sepa-

YH[V�KHSSH�JVSSL[[P]P[n�TH�HS�JVU[YHYPV�\U»�occasione per affermarsi come fulcro di

PU[LYHaPVUL�L�Z]PS\WWV�KLSS»PU[LYH�JP[[n�KP�Lugano.

Gli accessi su ogni lato, calibrati e dif-

ferenziati conferiscono allo spazio della

corte una valenza al contempo urbana

quasi di attraversamento e al campus

vero e proprio una dimensione di ap-

partenenza collettiva inequivocabile. Ingresso

campus

ODWR�ÀXPH

Page 123: campus USI/SUPSI
Page 124: campus USI/SUPSI

Foyer

122

Il foyer è situato al piano terra del

blocco degli spazi comuni rivolto a sud,

HKPHJLU[L�HSS»H\KP[VYP\T�L�KPYL[[HTLU[L�accessibile dalla via che costeggia il

Ä\TL�*HZZHYH[L�

6S[YL�HK�VMMYPYL�HNSP�ZWL[[H[VYP�SH�WVZ-sibilità di intrattenersi prima e dopo lo

spettacolo e durante le pause, date le

sue dimensioni considerevoli può es-

sere utilizzato sia come sala esposizioni

sia ospitare servizi di catering

foyer

auditorium

400 mq

Page 125: campus USI/SUPSI
Page 126: campus USI/SUPSI

Auditorium

124

3»H\KP[VYP\T�u�S»LSLTLU[V�W\IISPJV�KLS�JHTW\Z�JOL�YHWWYLZLU[H�S»<UP]LYZP[n�verso la città, proprio per questo il suo

ingresso, a differenza degli altri si apre

direttamente sulla via che costeggia il

Ä\TL�*HZZHYH[L�3»H\KP[VYP\T�u�Z[H[V�YLHSPaaH[H�JVTL�costruzione per due terzi ipogea. Cos-

[Y\aPVUL�PWVNLH�UVU�ZPNUPÄJH�JVZ[Y\aPVUL�sotterranea: infatti tutti gli spazi interrati

JVT\UPJHUV�]PZP]HTLU[L�]LYZV�S»LZ[LYUV�Le facciate vetrate sono state per questo

dotate di tende a rullo per permettere il

completo oscuramento della sala.

capienza: 300 persone sedute

auditorium

comune

400 mq

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Page 128: campus USI/SUPSI

Biblioteca

126

3H�IPISPV[LJH�u�ZP[\H[H�HSS»\S[PTV�WPHUV�del blocco di spazi comuni rivolto a

sud; oltre alla possibilità di consultazi-

oni di libri garantisce agli studenti uno

spazio attrezzato per lo studio.

(MÄHUJH[H�HSSH�IPISPV[LJH�u�WYLZLU[L�\U»�LTLYV[LJH�JOL�VMMYL��JVU�KP]LYZL�modalità (sia in forma cartacea sia in

forma digitale con possibilità di colle-

NHTLU[V�HK�PU[LYUL[���S»HJJLZZV�HK�\U�servizio di catalogazione e consultazi-

one di giornali, riviste e periodici.

Grazie alle lamelle ricurve in legno

in facciata è possibile controllare la

radiazione solare evitando fastidiose

rifrazioni durante la consultazione del

materiale offerto. biblioteca /

emeroteca

600 mq

Page 129: campus USI/SUPSI
Page 130: campus USI/SUPSI

spazi interni

128

interni:

distribuzione

degli spazi

La struttura non invasiva e una razion-

HSL�WYVMVUKP[n�KLNSP�LKPÄJP�WLYTL[[VUV�\U�\[PSPaaV�ÅLZZPIPSL��JVUZLU[LUKV�KP�insediare programmi di dimensioni

differenti ad ogni livello e garantendo

X\PUKP�\U»LSL]H[H�]HYPL[n�M\UaPVUHSL�3L�WPHU[L�ZVUV�LZ[YLTHTLU[L�ÅLZZPIPSP�così da assecondare la dinanimicità

WYVWYPH�KP�\U»\UP]LYZP[n�TVKLYUH�L�PU�modo di assorbire eventuali necessità

di riprogrammazione programmatica.

3»LKPÄJPV�\UP]LYZP[HYPV�ZP�JVUÄN\YH�come uno spazio di lavoro e ac-

coglienza, in cui le scelte distributive,

tecniche e impiantistiche contribuisco-

UV�H�JYLHYL�\UH�THJJOPUH�ZVÄZ[PJH[H�L�ÅLZZPIPSL�

Page 131: campus USI/SUPSI
Page 132: campus USI/SUPSI

Aule

130

Le aule didattiche sono state proget-

tate suddividendole per dimensione:

- aule grandi 150 mq

- aule medie 120 mq

- aule piccole 70 mq

In particolare le aule grandi sono state

pensate con una pavimentazione a

gradoni per consentire una migliore

fruizione delle lezioni.

Le lamelle frangisole in legno per-

mettono il controllo dei raggi solare

mentre la curvatura delle stesse impe-

disce la rifrazione fastidiosa della luce

durante le lezioni.

aula

grande

150 mq

Page 133: campus USI/SUPSI
Page 134: campus USI/SUPSI

Cortile interno

132

Fulcro del progetto è il vuoto che si

apre fra i volumi del campus;

questo spazio si afferma come piazza

aperta agli utenti del campus ed alla

JVSSL[[P]P[n��KLÄUPZJL�\U�JLU[YV�JOPHYV�L�JVUKP]PZV�JVU�S»PU[LYV�]PJPUH[V�Il nuovo campus cerca riferimento nel

rapporto con questi importanti el-

ementi, rivolgendosi ad una scala più

ampia del suo intorno più prossimo.

Il cortile appare come un tappeto di

diverse strisce di cemento, vegetazi-

one e illuminazione con panchine e

alberi sparsi in maniera casuale.

Le strisce di vegetazione sono di prato

e piante di stagione.

vista

cortile

interno

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Page 136: campus USI/SUPSI

Visione notturna

134

Al tramonto, dietro le lastre di U-Glass

dei corpi che permettono la ventilazi-

one forzata, occhieggiano delle luci

Å\VYLZJLU[P�JVTL�MVZZLYV�WP_LS�H�ZJHSH�urbana.

La luminosità di ciascun corpo può

essere variata in modo progressivo

grazie ad un controllo computerizzato.

Queste luci permettono di scandire le

MHJJPH[L�KLSS»PU[LYV�JVTWSLZZV�YLUKLU-

dolo riconoscibile anche durante la

notte.

visione

notturna

via La Santa

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Page 138: campus USI/SUPSI

- sostenibilita / sustainibility

136

3V�Z]PS\WWV�ZVZ[LUPIPSL�ZP�KLÄUPZJL�come uno sviluppo ambientale,

sociale ed economico, che permette

alla generazione attuale di soddisfare i

propri bisogni senza compromettere a

quelle future di soddisfare i propri.

<U»HYJOP[L[[\YH�KP�HS[V�]HSVYL�LZPNL�che i principi delle sviluppo sostenibile

siano integrati sin dalle fasi iniziali di

WPHUPÄJHaPVUL�KLS�WYVNL[[V�Sin dai primi schizzi si è cercato perciò

di integrare le particolarità ambientali e

socio economiche in maniera equili-

brata, rispondendo così ai bisogni e

alle aspettative del concetto urbano

nella sua totalità garantendo il comfort

nel lavoro.

Questo comfort è reso possibile

specialmente da un involucro della

costruzione di elevata qualità e da un

ZPZ[LTH[PJV�YPUUV]V�KLSS»HYPH�

Page 139: campus USI/SUPSI

sos-tenibil-

ità/sus-

tainibil-ity

Page 140: campus USI/SUPSI

:VZ[LUPIPSP[n�� sustainibilityprogetto campus universitario a Lugano

ZLaPVUL�WYVZWL[[PJH

138

Impianto raccolta acqua piovanariutilizzo delle acque meteoriche

destinate all'irrigazione e al

giardinaggio.

Lamelle regolabiliin legno piegato a vapore

permettono il controllo dei raggi

solari

Facciata ventilataregime estivoS»HYPH�YPWYLZH�KHSS»LZ[LYno è

PTTLZZH�HSS»PU[LYno, tramite

aperture in facciata, consente

di raffreddare�S»PU[LYcapedine

68°

Tint = 25°C

Text = 32°C

Page 141: campus USI/SUPSI

21°

Text = -5°CTint = 20°C

Impianto geotermicofornPZJL�HSS»LKPMPJPV�PS�YPZJHS-

damento ed il raffrescamento

sfruttando il calore del terreno

Ventilconvettoriforniscono aria fresca per

soddisfare le richieste di riscal-

damento e raffrescamento

KLSS»LKPMPJPV

Facciata ventilataregime invernale

le aperture in facciata restano

chiuse e l‘intercapedine

KP]LU[H�\U�J\ZJPUL[[V�K»HYPaisolante

corpi ventilazione forzatapermettono una ventilazione

forzata della facciata vetrata

Pompa di caloretrasferisce il calore estratto

dal terrLUV�HSS»PTWPHU[V�KPdistribuzione

Page 142: campus USI/SUPSI

- struttura

140

Il campus universitario presenta una

struttura a telaio in acciaio, ordita

con pilastri a sezione circolare cava e

travi IPE alveolari, irrigidita dal nucleo

dei vani scala/ascensori le cui pareti

vengono gettate in calcestruzzo e non

sono realizzate in semplice muratura.

I solai sono costituiti da una lamiera

grecata di acciaio sulla quale viene

eseguito un getto di calcestruzzo con

rete elettrosaldata; pannelli metallici

JVPILU[H[P�ZVUV�ÄZZH[P�Z\SS»PU[YHKVZZV�KLS�ZVSHPV�JVTL�JVU[YVZVMÄ[V��SH�WH]P-mentazione sopraelevata permette

invece il passaggio degli impianti.

La non invasività di questa struttura

insieme alle ampie luci consentite

WLYTL[[VUV�\U�\[PSPaaV�ÅLZZPIPSL�KLSS»LKPÄJPV�JVUZLU[LUKV�KP�PUZLKPHYL�programmi di dimensioni differenti

ad ogni livello e garantendo quindi

\U»LSL]H[H�]HYPL[n�M\UaPVUHSL�

Page 143: campus USI/SUPSI

strut-tura/

struc-ture

Page 144: campus USI/SUPSI

Struttura / structureprogetto campus universitario a Lugano

ZLaPVUL�WYVZWL[[PJH

142

serramento di alluminioapertura a vasistas, temprato

e a basso contenuto di ferro

controsoffito metallicoinclinato in cartongesso

in prossimità della facciata per

permettere�S»HWLY[\YH

delle finestre

Lamella frangisolecon movimento meccanizzato

in legno piegato a vapore

300x100x5 cm

isolante lana di roccia

montante in alluminiosezione quadrata cava

JVU�HSS»PU[LYno le guide per il

dei frangisole

Page 145: campus USI/SUPSI

soletta di clssu lamiera grecata 130 mm

trave principalead anima alleggerita IPE 600

pavimento sopraelevatocon finitura di gres

porcellanato su pannello di

solfato di calcio, 150 mm

Pilastro circolarein acciaio q�40

trave secondariaIPE ad ali parallele 400

trave secondariaHEA ad ali larghe parallele 160

Page 146: campus USI/SUPSI

Sketches

144

“Voglio vedere le cose.

QRQ�PL�ÀGR�FKH�GL�TXHVWR�Le metto qui

davanti a me

sulla carta,

per poterle vedere.

Voglio vedere,

per questo disegno.

Posso vedere un’immagine

solo se la disegno”

Carlo Scarpa

Page 147: campus USI/SUPSI

schizzi/sketches

Page 148: campus USI/SUPSI

Schizzi / sketchesprogetto campus universitario a Lugano

moleskine

01

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Schizzi / sketchesprogetto campus universitario a Lugano

moleskine

02

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Schizzi / sketchesprogetto campus universitario a Lugano

moleskine

03

Page 153: campus USI/SUPSI
Page 154: campus USI/SUPSI

Fine / the endprogetto campus universitario a Lugano

ZLaPVUL�WYVZWL[[PJH

152

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Page 156: campus USI/SUPSI

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(\SL��JLU[YP�K»HY[L�L�HS[YP�ZLY]PaP

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