Rassegna stampa ottobre - SUPSI

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Rassegna stampa Ottobre 2014

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Rassegna stampaOttobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Rassegna stampaOttobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Sommario rassegna stampa

Corriere del Ticino, 1 ottobre 2014Per i tre nuovi campus USI e SUPSI via libera al credito di costruzione

Giornale del Popolo, 1 ottobre 2014OK ai nuovi campus

Giornale del Popolo, 1 ottobre 2014Il vescovo ospite del Conservatorio

laRegioneTicino, 1 ottobre 2014Educare le emozioni...si può

laRegioneTicino, 1 ottobre 2014Luce verde per i campus

Corriere del Ticino, 2 ottobre 2014Conoscere le emozioni per insegnare meglio

laRegioneTicino, 2 ottobre 2014Consegna di Bachelor e Master al Conservatorio

Giornale del Popolo, 3 ottobre 2014Cooperazione internazionale

Rivista di Lugano, 3 ottobre 2014Conservatorio della Svizzera italiana

Rivista di Lugano, 3 ottobre 2014Tre giovani promesse sul palco

Corriere del Ticino, 4 ottobre 2014Giovani promesse martedì sera al fianco dell’OSI

Giornale del Popolo, 10 ottobre 2014Italiano, quale la didattica?

laRegioneTicino, 10 ottobre 2014Come sta l’insegnamento dell’italiano nelle scuole?

Corriere del Ticino, 11 ottobre 2014Sui banchi tre campus USI e SUPSI

laRegioneTicino, 11 ottobre 2014“La notte prima della notte del racconto” con spettacolo e libro al DFA-SUPSI

Gionale del Popolo, 13 ottobre 2014Italiano a scuola: a che punto siamo?

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Corriere del Ticino, 14 ottobre 2014Campus USI e SUPSI, si parte

Giornale del Popolo, 14 ottobre 2014Come educare le emozioni

Giornale del Popolo, 14 ottobre 2014Una seduta light approva i nuovi campus USI-SUPSI

TicinoManagement, 14 ottobre 2014SUPSI al via i corsi

Corriere del Ticino, 15 ottobre 2014L’Universo, premiate le migliori penne

Corriere del Ticino, 16 ottobre 2014Cooperazione e sviluppo

Corriere del Ticino, 17 ottobre 2014Calcio e business se ne parla alla SUPSI

Giornale del Popolo, 17 ottobre 2014I <<Niet>> di Berna escludono studenti stranieri dalle Uni

laRegioneTicino, 17 ottobre 2014Cavalli: a studenti stranieri negato il permesso di dimora

laRegioneTicino, 18 ottobre 2014Fra cure e conoscenze di sé

Corriere del Ticino, 21 ottobre 2014Manager a 5 stelle a congresso

Corriere del Ticino, 21 ottobre 2014Calcio e business: profili economici e legali

Giornale del Popolo, 21 ottobre 2014I manager e le risorse umane

laRegioneTicino, 21 ottobre 2014Matematica da calibrare

Giornale del Popolo, 23 ottobre 2014“On reproducibility”

Rivista di Lugano, 24 ottobre 2014Tu chiamale se vuoi emozioni

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SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italianaScuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Rivista di lugano, 24 ottobre 2014Tre nuove case per l’università

Corriere del Ticino, 25 ottobre 2014Non sei in rete? Allora non esisti

Corriere del Ticino, 25 ottobre 2014Workshop in Etiopia, un’esperienza formativa

Corriere del Ticino, 27 ottobre 2014A Verscio la Scuola Dimitri si trasforma in Accademia

Corriere del Ticino, 28 ottobre 2014Dalla SUPSI in Etiopia per un essicatore solare

Giornale del Popolo, 28 ottobre 2014Workshop in Etiopia

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SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

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Corriere del Ticino, Mercoledì 1 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

OK ai nuovi campus53,2 milioni per i tre nuovi campus di Mendrisio, Mas-sagno (SUPSI) e Viganello (USI). L’investimento non è dei minori, ma in Commissio-ne della Gestione, salvo una temporanea attesa del gruppo socialista, tutti hanno firmato il rapporto favorevole stilato da Christian Vitta. A questi soldi si aggiungerà un prestito di 140,3 milioni di franchi. Il messaggio governativo era sta-to presentato lo scorso 7 luglio e prevede anche contributi dalla Confederazione dell’or-dine di 71,5 milioni.

Giornale del Popolo, Mercoledì 1 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Il vescovo ospite del ConservatorioIeri pomeriggio il vescovo di Lugano,mons. Valerio Lazzeri, si è re-cato in visita al Conservatorio della Svizzera italiana. Il vescovo ha potuto incontrare i responsabili del Conservatorio e qualche allievo, scambiando con loro opinioni... musicali e ha visitato diverse sale e aule della struttura. > FOTO T. SCOLARI

mons. Lazzeri ieri a Besso

Giornale del Popolo, Mercoledì 1 ottobre 2014

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Educare le emozioni... si puòLa scuola ticinese in primalinea nell’educazione socialeed emotiva degli allievi

Red

È possibile educare anche a vivere con-sapevolmente le proprie emozioni? Avincere la timidezza, a controllare larabbia, a risalire la china della delusio-ne? Probabilmente sì. È questa la rispo-sta del Dipartimento formazione e ap-prendimento della Supsi, promotore diun progetto di ricerca, da poco conclu-so, su questi temi. “Chiamale Emozio-

ni”, sostenuto dalla Fondazione Jacobs,ha coinvolto per un periodo di forma-zione e sperimentazione nel campodell’educazione sociale ed emotiva 63insegnanti della scuola dell’infanzia edel primo ciclo della scuola elementaredel Canton Ticino.L’educazione sociale ed emotiva – sispiega nel comunicato stampa inviatoai media – riguarda i processi attraver-so i quali i bambini e gli adulti acquisi-scono le conoscenze, le attitudini e lecompetenze necessarie per compren-dere e gestire le emozioni, fissare e rag-giungere obiettivi positivi, sentire emostrare empatia per gli altri, instau-

rare e mantenere relazioni positive eprendere decisioni responsabili.Il progetto ha mirato ad aumentare lacapacità degli insegnanti di condurre laclasse tenendo conto dei principi del-l’educazione sociale ed emotiva, ad au-mentare le competenze sociali ed emo-tive degli allievi e infine a identificare lecaratteristiche che facilitano l’imple-mentazione di un progetto di educazio-ne socio-emotiva nelle nostre scuole.“Chiamale Emozioni” è stato realizzatotra il 2010 e il 2014 dal Dipartimento for-mazione e apprendimento della Supsidi Locarno, in particolare dai responsa-bili Davide Antognazza e Luca Sciaroni.

Al progetto hanno collaborato LorenzaRusconi-Kyburz, ora docente-ricerca-trice, Anne Schrimpf, assistente di pro-getto e maestra di scuola dell’infanzia,Jone Galli ora docente-ricercatrice emaestra di scuola elementare. I risulta-ti in sintesi e ulteriori informazioni del-lo studio sono disponibili sul bloghttp://dfa-blog.supsi.ch/chiamalemo-zioni. Nei prossimi mesi, il Dipartimen-to formazione e apprendimento dellaScuola universitaria professionale del-la Svizzera italiana ha fatto sapere cheproporrà alcuni strumenti utili perl’educazione sociale ed emotiva: le Edu-Card e il Gioco del Camaleonte.Umori in saliscendi TI-PRESS

laRegioneTicino, Mercoledì 1 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Luce verde per i campusI campus dell’Università della Svizzeraitaliana e della Scuola universitariaprofessionale della Svizzera italianahanno ricevuto l’ok da parte della Com-missione della gestione e delle finanze,riunita ieri a Bellinzona. Il rapporto,sottoscritto da Christian Vitta, prevedeun prestito di 53,2 milioni di franchi,che verranno spesi anche per l’acquistodel terreno per la costruzione del cam-pus di Lugano Ffs. La Commissionepresieduta da Fabio Bacchetta-Cattoriha preso posizione anche su un altroprogetto importante per Lugano: è sta-

to approvato un credito per la realizza-zione di aule di classe presso la sede delliceo cantonale di Lugano 2 di Savosa,come pure un prestito per l’edificazio-ne di un ristorante scolastico alla scuo-la media di Barbengo. Il primo progettoavrà a disposizione poco meno di 1,4milioni di franchi, mentre la cifra previ-sta per la mensa scolastica è di quasidue milioni di franchi. Sia le aule licealiche il ristorante per gli alunni delle Me-die saranno realizzati in prefabbricato.Relatrice di questo secondo rapporto èstata Pelin Kandemir Bordoli.

laRegioneTicino, Mercoledì 1 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Giovedì 2 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Consegna di Bachelor e Master al ConservatorioSu alcune delle pagine del capolavoro di Mussorgski, “Quadridi un’esposizione”, in una versione per ensemble di fiati, si èaperta la cerimonia della consegna dei diplomi tenutasi sa-bato 27 settembre al Conservatorio della Svizzera italiana.Studenti Bachelor e Master diplomati 2014:

Albanese Chiara canto Master of Arts in Music Pedagogy,Albicker Désirée violino Master of Arts in Music Perfor-mance, Baccifava Giorgio tromba Master of Arts in MusicPerformance, Bernasconi Lorenza chitarra Bachelor ofArts in Music, Bischof Dieter corno Master of Arts in MusicPerformance, Borgognoni Gonzalo clarinetto Master ofArts in Music Performance, Borradori Brenda violino Ba-chelor of Arts in Music, Brenna Giacomo violoncello Masterof Arts in Music Pedagogy, Cardani Claudio organo Masterof Arts in Music Performance, Cartoni Viola pianoforte Ba-chelor of Arts in Music, Carvutto Adriano pianoforte Ma-ster of Arts in Music Pedagogy, Cazzani Giulio violoncelloMaster of Arts in Music Performance, Cereghetti Robertotrombone Bachelor of Arts in Music, Colombo Fabrizio pia-noforte Master of Arts in Music Performance, Cerilli Ga-briele violoncello Master of Arts in Music Performance,Curtaz Corinne violino Master of Arts in Music Performan-ce, D’Anna Lucia violoncello Bachelor of Arts in Music, DiMarco Teresita violoncello Master of Arts in Music Perfor-mance, Ding Yi corno Master of Arts in Music Performance,Domarkaite Lina Marija violino Master of Arts in MusicPerformance, Dugo Giuseppe clarinetto Master of Arts inMusic Pedagogy, Fausone Fabio violoncello Master of Artsin Music Performance, Faveto Marco violino Master of Artsin Music Performance, Feroce Riccardo oboe Master of Artsin Music Performance, Frumento Anita pianoforte Masterof Arts in Music Pedagogy, García Fuentes Milagros violon-cello Master of Arts in Music Performance, Giordano AnnaLisa pianoforte Master of Arts in Music Performance, Gio-vanettina Deolinda violino Master of Arts in Music Perfor-mance, Iegri Alice violino Master of Arts in Music Pedagogy,Korsun Ekaterina flauto Master of Arts in Music Perfor-mance, Kruisinga Rosette violoncello Bachelor of Arts inMusic, Kulisic Ljubinka fisarmonica Master of Arts in MusicPerformance, La Bruna Cristina arpa Master of Arts in Mu-sic Pedagogy, Larionova Tatiana pianoforte Master of Artsin Music Pedagogy, Maietta Roberto canto Master of Arts inMusic Performance, Margaroli Simone clarinetto Master ofArts in Music Performance, Martignon Francesco violon-

cello Master of Arts in Music Performance, Martínez Martí-nez Sara viola Master of Arts in Music Performance, Maru-skeviciute Kamile violino Master of Arts in Music Pedagogy,Matsukawa Komugi percussioni Master of Arts in MusicPerformance, Mena Lorenzo chitarra Bachelor of Arts inMusic, Misiewicz Barbara violoncello Master of Arts in Mu-sic Pedagogy, Molino Giuliano tromba Master of Arts in Mu-sic Performance, Mottini Nicolas pianoforte Master of Artsin Music Pedagogy, Napoletani Federica canto Master ofArts in Music Performance, Moy Christopher chitarra Ma-ster of Arts in Music Performance, Olivieri Passeri Anitaflauto Master of Arts in Music Performance, Orlandi Alessiapianoforte Master of Arts in Music Performance, NishitaniNatsu percussioni Master of Arts in Music Performance,Paglietti Irene oboe Master of Arts in Music Performance,Pedrazzetti Chiara arpa Master of Arts in Music Perfor-mance, Pantaleone Cristina violino Master of Arts in MusicPerformance, Petrosino Iacopo pianoforte Master of Arts inMusic Pedagogy, Piccolo Alessandro sassofono Master ofArts in Music Pedagogy, Pirrone Carmen viola Bachelor ofArts in Music, Polliotto Enea sassofono Master of Arts inMusic Pedagogy, Posani Adele flauto Master of Arts in Mu-sic Pedagogy, Pozzi Giulia viola Master of Arts in Music Per-formance, Puglisi Gabriele tromba Master of Arts in MusicPerformance, Rampin Erika oboe Master of Arts in MusicPerformance, Roccasalva Ulisse violoncello Master of Artsin Music Pedagogy, Rodríguez González Víctor clarinettoMaster of Arts in Music Performance, Roggiani Laura pia-noforte Bachelor of Arts in Music, Rossi Alice canto Bache-lor of Arts in Music, Santini Giovanni composizione Masterof Arts in Composition and Theory, Ruiz Garcia Yuram vio-loncello Master of Arts in Music Pedagogy, Savary Timo-thée pianoforte Bachelor of Arts in Music, Schiavi Marcelloviola Master of Arts in Music Performance, Scuderi CarloMaria clarinetto Master of Arts in Music Pedagogy, SeneseBenedetta pianoforte Master of Arts in Music Pedagogy,Tallone Nicola violoncello Master of Arts in Music Pedago-gy, Tanasescu Irina oboe Master of Arts in Music Perfor-mance, Tarantino Luca oboe Master of Arts in Music Perfor-mance, Tartaglia Matteo clarinetto Master of Arts in MusicPerformance, Terzi Mattia percussioni Bachelor of Arts inMusic, Tiet Kitty pianoforte Master of Arts in Music Peda-gogy, Torlontano Giacomo violoncello Master of Arts in Mu-sic Performance.

laRegioneTicino, Giovedì 2 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Il DFA e la FOSIT propongono un ciclo di incontri organizzati per un viaggio tra esperienze di sco-larità differenti, riflessioni sul ruo-lo dell’educazione nello sviluppo e scambi reciproci dentro e fuori dall’aula. Un percorso per mette-re in luce il valore aggiunto che l’apertura verso contesti altri può dare al lavoro di chi è attivo a casa nostra o in un paese lontano, e la ricchezza proveniente dal contatto diretto tra mondi diversi.

Questa proposta nasce dall’espe-rienza di collaborazione del Dipar-timento formazione e apprendi-mento con la FOSIT per l’offerta di stage in contesti scolastici interna-zionali ai futuri docenti.

Il primo appuntamento è per l’8 ottobre, ore 20, presso il DFA a Lo-carno, con il prof. A. Akkari. Come

Cooperazioneinternazionale

SUPSI Ciclo di incontri dall’8 ottobre

favorire l’integrazione di allievi con un percorso scolastico in altri paesi? L’incontro mette a tema la presenza nelle nostre classi di al-lievi con vissuto migratorio e con una cultura di riferimento diversa, partendo da un’analisi del conte-sto da cui provengono. La relazio-ne presenta le sfide per la scuola e per la scolarizzazione al Sud del mondo per poi arrivare a riflettere sulle implicazioni per insegnanti e quadri scolastici che si trovano ad accogliere bambini con un ba-gaglio di esperienze non sempre facile da comprendere per chi non ne conosce il contesto scolastico di provenienza.

Il prof. Akkari è attivo presso l’U-niversità di Ginevra ed è esperto in educazione internazionale e com-parata.

Giornale del Popolo, Venerdì 3 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Su alcune delle pagine del ca-polavoro di Mussorgski, «Qua-dri di un’esposizione», si èaperta sabato 27 settembre lacerimonia della consegna deidiplomi del conservatorio dellaSvizzera italiana. Settantasettei giovani che hanno ricevuto iltitolo, consegnato da FrancoGervasoni (direttore Supsi),Ina Piattini Pelloni (presidentedella Fondazione del conserva-torio) e Christoph Brenner (di-rettore della scuola universita-ria del conservatorio). Settan-

Conservatorio della Svizzera italiana

Diplomati

tasette ragazzi che si affaccianoal mondo del lavoro e che confiducia possono guardare al lo-ro futuro, come ha ricordatonel suo intervento la presiden-te Piattini citando gli ultimidati pubblicati dall’ufficio fe-derale di statistica: un tasso oc-cupazionale del 98,4% a cin-que anni dal diploma (2008-2013) nel settore dell’arte, ilpiù alto in assoluto tra i porta-tori di un titolo di bachelor omaster di tutti i settori univer-sitari.

Rivista di Lugano, Venerdì 3 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Martedì 7 ottobre alle 20.30 all’audito-rio Rsi di Lugano alcuni tra i più merite-voli studenti della scuola universitariadi musica del conservatorio della Svizze-ra italiana si esibiranno insieme all’Or-chestra della Svizzera italiana per l’otte-nimento del diploma di solista, il masterof arts in specialized music performance.Per il conservatorio si tratta di uno tra ipiù importanti appuntamenti dell’anno,un concerto unico nel suo genere in cui

il pubblico avrà modo di unirsi all’emozione delle tre giovani pro-messe che – sotto la guida del direttore Nicholas Milton – si pre-parano a fare il salto più significativo della loro carriera professio-nale. Sul palco sono attesi Fatima Alieva (pianoforte), MaximBeitan, (violoncello) e Lyn Vladimir Mari (violino). Musiche diProkof’ev, Šostakovič, Sibelius. Entrata è gratuita.

La pianista Fatima Alieva.

Solisti del conservatorio e Osi in concertoTre giovani promesse sul palco

Rivista di Lugano, Venerdì 3 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Sabato 4 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Quale didattica dell’italiano? È questo il titolo del convegno orga-nizzato dal Dipartimento formazio-ne e approfondimento della SUPSI, dall’USI e dal DECS che si terrà a Locarno il 17 e il 18 ottobre. Nel pia-no degli studi liceali del Cantone si considera l’insegnamento dell’ita-liano «un punto di riferimento ob-bligato in ogni fase del percorso for-mativo, dimensione fondamentale per l’elaborazione e l’espressione del pensiero e per l’ampliamento del pa-trimonio personale di esperienze e cultura». È da questa affermazione che il convegno intende prendere le mosse per offrire una riflessione sul-la condizione attuale dell’insegna-mento dell’italiano nella scuola. Gli ultimi 10 anni hanno posto l’accento su trasversalità e interdisciplinarità dell’educazione linguistico-lettera-ria, aumentando la responsabilità del docente di italiano. Ciò proprio mentre il rapporto delle giovani generazioni con i nuovi linguaggi e con la letteratura ha conosciuto un’importante evoluzione, spesso a scapito della percezione dell’im-portanza dell’educazione umani-stica. Il convegno ospiterà Simone Albonico (uni di Losanna), Tatiana Crivelli (Uni di Zurigo), Cristina Lavinio (Uni di Cagliari) ed Emilio Manzotti (USI e Uni di Ginevra). Le sessioni parallele prevedono inoltre una ventina di presentazioni di at-tività e progetti delle scuole ticinesi. Informazioni al link: www.supsi.ch/go/convegno-italiano.

Italiano,quale la didattica?

CONVEGNO A LOCARNO

Giornale del Popolo, Venerdì 10 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Come sta l’insegnamentodell’italiano nelle scuole?Il Dipartimento formazione e ap-prendimento della Supsi e l’Isti-tuto di Studi italiani dell’Usi, incollaborazione con il Decs, pro-pongono uno spazio discussionee riflessione sull’insegnamentodell’italiano. L’appuntamento èper il 17 e 18 ottobre a Locarno.Nel piano degli studi liceali delCantone Ticino si considera l’in-segnamento dell’italiano “unpunto di riferimento obbligato inogni fase del percorso formativo

liceale, […] dimensione fonda-mentale per l’elaborazione el’espressione del pensiero e perl’ampliamento del patrimoniopersonale di esperienze e di cul-tura”. È da questa affermazioneche s’intende muoversi per offri-re una riflessione sulla condizio-ne attuale dell’insegnamentodella lingua di Dante nella scuo-la. A che punto siamo? Qual è ilsenso oggi di questo insegna-mento?

laRegioneTicino, Venerdì 10 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Sabato 11 ottobre 2014

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‘La notte prima della notte del racconto’con spettacolo e libro al Dfa-SupsiLa prossima replica del nuovo spettaco-lo dell’associazione culturale giovanileDiversaMente, costituitasi a fine giugnonelle Tre valli, e la presentazione del ro-manzo “Baciare non è come aprire unascatoletta di tonno” di Daniele Del-l’Agnola (http://infinitoedizioni.it/pro-

dotto.php?tid=274) si terrà in una corni-ce speciale. Mercoledì 15 ottobre, allaSupsi-Dfa di Locarno, si svolgerà infattiuna manifestazione per bambini, stu-denti, futuri insegnanti, formatori, inti-tolata “La notte prima della notte del

racconto”. Ci saranno diversi momenticon letture, storie al centro dell’attenzio-ne, a partire dalle 16.15 e fino alle 22. Lospettacolo (regia di Ioana Butu) e la pre-sentazione del romanzo inizieranno alle21.15, nell’aula magna. Il libro, uscito po-chi giorni fa nelle librerie, sarà presenta-to in Ticino e in Italia, in una tournée allaquale l’associazione parteciperà solo inparte. Quello del 15 ottobre sarà il penul-timo impegno del 2014. L’intero progettoè descritto sul sito http://ciaoraga.wor-

dpress.com.

laRegioneTicino, Sabato 11 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Mentre a livello federale si discu-te dello spazio da accordare alle lingue nazionali nella scuola, il DFA della SUPSI e l’Istituto di Studi Ita-liani dell’USI, in collaborazione con il DECS propongono uno spazio di-scussione e riflessione sull’insegna-mento dell’italiano, con un conve-gno che vuole offrire una riflessione sulla condizione attuale dell’inse-gnamento della lingua di Dante nel-la scuola. Gli ultimi decenni hanno posto l’accento su trasversalità e interdisciplinarità dell’educazione linguistico-letteraria, aumentan-do la responsabilità del docente di italiano. Ciò proprio mentre il rap-porto delle giovani generazioni con i nuovi linguaggi e con la lettera-

Italiano a scuola:a che punto siamo?

tura ha conosciuto un’importante evoluzione, spesso a scapito della percezione dell’importanza dell’e-ducazione umanistica. Sono diversi i fattori che oggi mettono alle strette la materia italiano. A che punto sia-mo allora?

Il convegno ospiterà contribu-ti dei professori Simone Albonico (Università di Losanna), Tatiana Crivelli (Università di Zurigo), Cri-stina Lavinio (Università di Caglia-ri), ed Emilio Manzotti (USI e Uni-versità di Ginevra).

Iscrizioni, programma e dettagli su: http://www.supsi.ch/go/conve-gno-italiano. La partecipazione al convegno è gratuita, ma l’iscrizione online è obbligatoria.

DFA-USI-DECS Convegno a Locarno il 15 ottobre

Giornale del Popolo, Lunedì 13 ottobre 2014

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Corriere del Ticino, Martedì 14 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

È possibile educare anche a vi-vere consapevolmente le proprie emozioni? A vincere la timidezza, a controllare la rabbia, a risalire la china della delusione? Presso il Di-partimento formazione e appren-dimento della SUPSI nei giorni scorsi si è concluso un progetto di ricerca su questi temi, presentato lo scorso 12 settembre alla giorna-ta Explorer des voyes inhabituelles, organizzata a Zurigo dalla Fonda-zione Jacobs (http://paysages-edu-catifs.ch/).

Il progetto denominato Chiama-le Emozioni, sostenuto dalla Fon-dazione Jacobs, ha coinvolto per un periodo di formazione e sperimen-tazione nel campo dell’educazione sociale ed emotiva 63 insegnanti della scuola dell’infanzia e del pri-mo ciclo della scuola elementare del Canton Ticino.

L’educazione sociale ed emoti-va riguarda i processi attraverso i quali i bambini e gli adulti acqui-siscono le conoscenze, le attitudi-ni e le competenze necessarie per comprendere e gestire le emozioni, fissare e raggiungere obiettivi posi-

Come educarele emozioni

SUPSI Scuola ticinese in prima linea

tivi, sentire e mostrare empatia per gli altri, instaurare e mantenere relazioni positive e prendere deci-sioni responsabili.

In sintesi il progetto ha mira-to ad aumentare la capacità degli insegnanti di condurre la classe tenendo conto dei principi dell’e-ducazione sociale ed emotiva, ad aumentare le competenze sociali ed emotive degli allievi e infine a identificare le caratteristiche che facilitano l’implementazione di un progetto di educazione socio-emo-tiva nelle nostre scuole.

Il progetto è stato realizzato tra il 2010 e il 2014 dal Dipartimen-to formazione e apprendimento della SUPSI di Locarno da Davide Antognazza e Luca Sciaroni. Da se-gnalare che al progetto hanno col-laborato Lorenza Rusconi-Kyburz, ora docente-ricercatrice, Anne Schrimpf, assistente di progetto e maestra di scuola dell’infanzia, Jone Galli ora docente-ricercatrice e maestra di scuola elementare.

Ulteriori informazioni sono di-sponibili sul blog: http://dfa-blog.supsi.ch/chiamalemozioni.

Giornale del Popolo, Martedì 14 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

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Questa di ottobre è stata

una sessione oltremodo

breve: solo 11 gli oggetti

all’esame dei deputati.

Ma almeno uno di questi

ha un «valore sistemico»

per il futuro del Cantone.

Una seduta light approvai nuovi campus USI-SUPSI

GRAN CONSIGLIO Fra credito e prestiti il Cantone investe oltre 203 milioni

di DAVIDE ADAMOLI

Una giornata è bastata ai deputati per affrontare e archiviare un ordi-ne del giorno assai scarno dal pun-to vista del numero di oggetti, solo undici, fra cui solo due oggetto di dibattito. La versione light dell’ordi-ne del giorno non deve tuttavia far pensare a una sessione priva di im-portanza: al penultimo punto vi era infatti l’approvazione di 203 milioni per i nuovi campus universitari di Lugano e Mendrisio di USI e SUPSI.

Cosa e doveSecondo Manuele Bertoli, si trat-

ta di «dare una casa non più prov-visoria a USI e SUPSI». Due orga-nismi in costante crescita di allievi (oggi 3.000 per la prima, +70% in dieci anni e 4.100 per la seconda, +169% dal 2004-5) e pure a livel-lo di strutture. Basti pensare alla facoltà di medicina in fieri per la prima, mentre la SUPSI ha ormai necessità di dare una sede fissa ai diversi Dipartimenti frutto dell’ac-corpamento di scuole precedenti e altre iniziative. Il progetto prevede

un nuovo Campus a Viganello, per la Facoltà informatica dell’USI (oggi nel Campus esistente) e il Diparti-mento tecnologia innovative della SUPSI (oggi a Manno), una nuova sede SUPSI alla stazione di Lugano (per la direzione e il Dipartimento di economia aziendale, sanità e so-ciale, a Manno) e infine una sede a Mendrisio, presso la stazione, per il Dipartimento ambiente, costru-zione e design SUPSI, oggi di casa a Trevano. L’investimento totale si aggira sui 275 milioni. La Confe-derazione assicurerà dal canto suo 71,5 milioni, il Cantone un contri-buto di 53 milioni. Il resto sarà a carico dei due istituti che benefice-ranno di un prestito di 140,5 milioni

dal Cantone, più altri 10 milioni per il citato terreno di Lugano.

Unità di vedute...Sull’impostazione adottata dal

Governo e gli importi durante il di-battito non si sono registrate troppe voci critiche. Roberto Badaracco (PLR) ha messo l’accento sulle cifre in crescita dei due istituti, paven-tando in un passaggio un’eccessiva commistione fra le due impostazio-ni diverse vista la futura coabitazio-ne in diversi siti. Il PPD Fabio Bac-chetta Cattori ha ricordato la gioia vissuta al momento dell’apertura dell’USI, mentre Carlo Lepori ha portato una propria testimonian-za sull’inadeguatezza dell’attuale

sede SUPSI di Manno, tesi contesta-ta dall’UDC Orlando Del Don, che ha pure criticato l’impostazione che vedrebbe il nuovo Campus di Viga-nello destinato ad accogliere anche la futura Facoltà di medicina («per-ché non a Bellinzona?»). Per la verde Michela Delcò Petralli sarà impor-tante vigilare affinché i ricchi ap-palti non finiscano ad imprese non ticinesi. Una critica a cui Bertoli ha risposto ricordando l’autonomia di cui godono i due istituti.

... salvo sui controlliSe di conseguenza sulla sostanza

si è registrata una convergenza tota-le, sulla questione del controllo dei costi è intervenuto il pressing della Lega, con un emendamento firma-to da Attilio Bignasca e Michele Guerra. Il primo ha ricordato come a registro di commercio per la fon-dazione USI sia ancora menzionato il fratello defunto: «Meglio quindi...controllare l’uso dei soldi». Sul tema la Gestione ha ricordato per bocca del relatore Christian Vitta d’aver messo dei paletti più severi, met-tendo per iscritto nel testo di legge le cifre massime superate le quali si dovrebbe tornare in aula. L’emen-damento leghista chiedeva di defi-nire anche gli importi del prestito destinati ad ognuno dei tre cantieri. Un’opzione scartata di poco da ple-num, che ha approvato un’altra ri-chiesta rivolta al Consiglio di Stato, incaricato di controllare progetti ed erogazione dei fondi. Il «Sì» a questo tema ha messo un attimo in imba-razzo il Parlamento, ma alla fine ha ottenuto l’adesione del Governo.

I campus di Lugano-stazione (foto), di Viganello e di Mendrisio sono più vicini. (Maffi)

Giornale del Popolo, Martedì 14 ottobre 2014

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TicinoManagement, Martedì 14 ottobre 2014

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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Mercoledì 15 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Giovedì 16 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Venerdì 17 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Le persone non accettate

sono decine. Il Cantone

ha seguito direttive

bernesi basate sulla paura

-tutta preventiva- che

“falsi studenti” vogliano

stabilirsi in Svizzera.

I «Niet» di Berna escludonostudenti stranieri dalle Uni

USI E SUPSI Rifiutati permessi a ricercatori e studenti da Paesi extra-UE

di DAVIDE ADAMOLI

Gli istituti universitari della Sviz-zera italiana sono da sempre aperti ad accogliere e formare studenti provenienti dall’estero. In alcuni casi, però, l’iscrizione a USI o SUPSI non è seguita dall’ottenimento del permesso di dimora su suolo elve-tico, tanto che diversi potenziali studenti non possono giungere nel nostro Paese e seguire regolarmen-te i corsi e il curriculum scelti. Fatto che sta creando qualche grattacapo e delle reazioni politiche.

Chi può entrare...La grandissima maggioranza de-

gli iscritti dall’estero proviene da Paesi europei per cui non vi sono particolari problemi a ottenere il permesso di dimora per il tempo in cui sono affiliati all’Università del-la Svizzera italiana o alla SUPSI.

L’Ufficio Federale della Migrazione conferma che per i Paesi UE basta dimostrare di avere i mezzi suffi-cienti per il proprio sostentamento e poi la Libera circolazione per-mette di accedere liberamente alla Svizzera e alle sue Università. Non è così invece per i cittadini di altri Pa-esi, per cui è prevista la richiesta di un visto per poter giungere e restare per un periodo lungo in Svizzera.

... e chi invece noIn effetti per i potenziali studenti

da molti Paesi-extraeuropei la stra-da è tutt’altro che semplice, come spiega il Consigliere di Stato Nor-man Gobbi: «Chi vuole iscriversi ai corsi Master di USI e SUPSI e giunge da Paesi come Russia, Cina, Afgha-nistan, Siria, ecc... in molti casi non ottiene il permesso di soggiorno. E questo soprattutto se si tratta di persone con oltre 30 anni, con alle spalle studi completi, magari per-sone che già lavorano. Da Berna infatti si fa notare che c’è il pericolo che dietro alla dichiarata volontà di

approfondire gli studi si celi il desi-derio di stabilirsi in Svizzera. Sono molto restrittivi». Ad aver ricevuto una risposta negativa, l’anno scor-so, sono stati più di 20 possibili stu-denti USI, e altri della SUPSI. Ma chi decide sulla fattispecie? L’UFM fa sapere che la competenza è can-tonale. «Certo, risponde Gobbi, ma in realtà noi dobbiamo seguire delle precise disposizioni della Confede-razione, che non ci lasciano spazi di manovra».

Si muove la politicaFatto sta che questa situazione

non accontenta molti. Sul tema si sta muovendo anche la politica. «A livello cantonale è previsto un in-contro fra DI, DECS e USI e SUPSI», ci conferma ancora Norman Gobbi. E sul tema è intervenuto anche il deputato socialista Francesco Ca-valli di Verscio, facendo riferimento al caso specifico di tre studenti in-tenzionati a seguire il corso Master della scuola teatro Dimitri, affiliata alla SUPSI. Per lo stesso si tratta di «procedure arbitrarie, in aperto contrasto con lo spirito di apertu-ra che dovrebbe caratterizzare il mondo accademico: l’Ufficio della migrazione infatti si attribuisce la competenza di deliberare in merito all’importanza o alla necessità di una formazione master, sono que-stioni di natura accademica».

Porte chiuse per molti potenziali studenti e ricercatori.

Giornale del Popolo, Venerdì 17 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Dopo quello dei due bimbi ecua-doregni, di cui abbiamo riferitoieri, che ha innescato un bracciodi ferro fra il Dipartimento edu-cazione cultura e sport (favore-vole alla loro scolarizzazione) eil Dipartimento istituzioni (con-trario), vi sarebbe un altro casopiù o meno analogo. Sullo sfon-do ci sono sempre la scuola egiovani stranieri. Lo solleva conun’interrogazione il deputatosocialista Francesco Cavalli.“Dalla Scuola Teatro Dimitri, af-filiata alla Supsi, mi è stato se-gnalato che a tre studenti inten-zionati a seguire il corso di ma-ster, l’Ufficio della migrazione(Dipartimento istituzioni, ndr)ha negato il permesso di dimo-ra”, scrive Cavalli. “Almeno perun caso – aggiunge il granconsi-gliere– la motivazione addottarisiede essenzialmente nellapresunzione che la richiedentepotrebbe lavorare in patria an-che senza un ulteriore perfezio-namento in Ticino”. Il fatto chel’Ufficio della migrazione “si at-

Cavalli: a studenti stranierinegato il permesso di dimora

Il deputato

socialista

Francesco

Cavalli

tribuisca la competenza di deli-berare in merito all’importanzao alla necessità di una formazio-ne master suscita non pocheperplessità, in quanto questesono questioni di natura pretta-mente accademica”. Annota an-cora Cavalli: “Mi risulta inoltreche i rifiuti del permesso di di-mora non siano limitati allaScuola Teatro Dimitri, ma ri-guardino anche altri diparti-menti della Supsi come purel’Usi”. Secondo il deputato delPs, si tratterebbe di “procedurearbitrarie, in aperto contrastocon lo spirito di apertura che do-vrebbe caratterizzare il mondoaccademico, e che quindi posso-no solo nuocere all’immaginedelle nostre scuole universita-rie”.Da qui una serie di quesiti alConsiglio di Stato. Cavalli do-manda fra l’altro quanti siano icasi, suddivisi per facoltà e di-partimenti e quali le motivazio-ni. “Questa prassi dell’Ufficiodella migrazione è una novità?”.E se sì “dettata da quali esigen-ze?”. Il parlamentare chiedeinoltre se corrisponda al veroche le scuole universitarie pro-fessionali di altri Cantoni “nonsono state oggetto di simili rifiu-ti”. Cavalli chiede infine al gover-no se “questo giro di vite” neiconfronti di studenti stranierinon danneggi l’immagine dellenostre scuole universitarie.

laRegioneTicino, Venerdì 17 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Fra cure e conoscenze di séVerterà sulla “Conoscenza di sé e curadell’altro” il nuovo Certificato di studiavanzati (Cas) del Dipartimento econo-mia aziendale, sanità e sociale dellaSupsi. La serata di presentazione si ter-rà mercoledì alle 17.30 nello StabilePiazzetta di Manno (Sala Sud).Relatori dell’incontro saranno Grazia-no Martignoni, professore e responsa-bile dell’Osservatorio per le Medical hu-manities della Supsi, e Gian Piero Qua-glino, professore ordinario di psicolo-gia della formazione e cofondatore diVivenzia, la scuola di formazione dedi-

cata alla “coltivazione di sé”. Il modera-tore della serata sarà Lorenzo Pezzoli,docente e ricercatore Supsi. Per parte-cipare è gradita l’iscrizione attraverso illink www.supsi.ch/go/cura entro lune-dì. Il percorso formativo si sviluppa at-torno a grandi vertici della cura: l’in-contro, l’accoglienza, l’attesa, la cadutae la trasformazione di sé. Vertici all’in-terno dei quali sono state scelte temati-che specifiche che verranno declinatesecondo ambiti e pratiche di cura diffe-renti, ma tutte con l’intento di guardaresia alla persona sia al curante.

laRegioneTicino, Sabato 18 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Martedì 21 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Martedì 21 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Circa trenta manager delle principali aziende alberghie-re svizzere a cinque stelle si ritroveranno oggi dalle 12.30 all’Hotel Splendide Royal di Lugano per il tredicesimo Congresso Human Resources Swiss Deluxe Hotel (swissde-luxehotels.com). Il tema del seminario è come reclutare le risorse umane più adatte a migliorare l’ospitalità, l’o-biettivo è lanciare un progetto con la SUPSI per analizzare al meglio gli aspetti che de-terminano la soddisfazione dell’ospite.

SEMINARI E ALBERGHI

I managere le risorseumane

Giornale del Popolo, Martedì 21 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Il Dfa si sta occupando di creare un test da sottoporre agli allievi di quinta elementare

Matematica da calibrareBerger: ‘L’obiettivo è il feedbackai docenti e il monitoraggio del livello’. Vanetta: ‘Facilitiamoil passaggio alle Medie’.

di Chiara Scapozza

Dalla quinta elementare alla prima me-dia c’è di mezzo solo un’estate. Eppure èun’estate differente. L’allievo lascia ilmondo familiare della scuola comunaleper proiettarsi in una dimensione nuo-va, con tutte le sfide e le gioie che una re-altà diversa può comportare. Ed è ancheper “addolcire” questo passaggio che ilDipartimento formazione e apprendi-mento (Dfa) della Supsi sta realizzandodelle prove “standardizzate” da sotto-porre agli allievi alla fine della quintaelementare. «Non avevamo dei test perquesto livello scolastico – spiega alla‘Regione’ Emanuele Berger, coordina-tore della Divisione scuola del Diparti-mento educazione, cultura e sport –. IlDfa, tramite il Centro innovazione e ri-cerca sui sistemi educativi (Cirse), stalavorando da diversi anni per crearle.Hanno già sottoposto alcune prove agliallievi di quarta elementare e a breve sa-ranno pubblicati i risultati». In questigiorni sono in corso verifiche di mate-matica in alcune scuole medie del Tici-no. «Sì, la prova è sottoposta agli allievidi prima media per calibrare gli esercizisul livello di fine quinta elementare –commenta Francesco Vanetta, capo

dell’Ufficio dell’insegnamento medio –.È importante lavorare sui momenti piùdelicati, come quelli del passaggio traun ciclo e l’altro. L’idea è quella di riusci-re ad avere una sorta di “profilo” dell’al-lievo di quinta elementare prima cheinizi la scuola media, in modo che il do-cente che lo accoglie sappia con chi do-vrà lavorare». Le prove non rientranonella valutazione finale dell’alunno enon incidono sulle note del libretto sco-lastico. Tuttavia, queste verifiche «cipermettono di disporre di una serie diesercizi che sono pertinenti per dareun’informazione accurata sul livellodella scuola elementare ticinese».

Pisa formato Ticino

Le valutazioni sulla qualità del sistemascolastico, in termini di competenze ac-quisite dagli allievi, non mancano. Al-meno a livello internazionale. I datidell’indagine Pisa, ad esempio, sono trai più citati (e mediatizzati). Ne abbiamoriferito di recente su queste colonne, se-gnalando come l’ultima rilevazioneveda il Ticino sotto la media nazionaleper quanto attiene le capacità dei ragaz-zi al termine della quarta media. I testche sta elaborando il Dfa si fondano sìsu un metodo statistico, ma sono stan-dardizzati in base al sistema scolasticoticinese. Un sistema volutamente inclu-sivo. «Le verifiche che il Dfa sta prepa-rando servono a una valutazione inter-na, poiché sono preparate sulla base dei

piani di studio della scuola ticinese – os-serva Berger –. Si tratta quindi diun’analisi più fine che ci serve a capire ache punto siamo». Più fine e più utile.«L’obiettivo è duplice: queste prove cipermettono da una parte un monitorag-gio del sistema, dall’altra di consegnareun ‘feedback’ alle scuole. I risultati infat-

ti vengono analizzati anche dal punto divista didattico: i docenti sanno qualisono i punti forti rispettivamente le la-cune su cui è necessario concentraremaggiormente gli sforzi». «Il docentepuò quindi adattare il suo programma –conferma Vanetta –. L’auspicio è quellodi migliorare le transizioni da un grado

scolastico all’altro proprio nello spiritodel nuovo piano di studio. I risultati del-le verifiche sottoposte agli allievi quan-do sono alla fine della quinta elementa-re permettono all’insegnante di saperequali sono le competenze della classe diprima media che si ritrova a gestire ilsettembre seguente».

Non esistono delle prove standardizzate nelle scuole comunali TI-PRESS

laRegioneTicino, Martedì 21 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

CONFERENZA ALL’USI VENERDÌ

“On reproducibility”

La Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), in colla-borazione con l’Università della Svizzera italiana (USI), ospiterà venerdì 24 otto-bre 2014 il Prof. Gerd Folkers, Vicepresi-dente del Consiglio svizzero della scienza e dell’innovazione, Professore di Medical Chemistry al Politecnico federale di Zuri-go (ETHZ) e Direttore del Collegium Hel-veticum. La conferenza si focalizzerà sul-la ricerca in campo biomedicale, un tema di grande attualità alle nostre latitudini. Durante l’evento saranno approfonditi aspetti legati alla riproducibilità di ri-sultati empirici su sistemi di larga scala.Il Prof. Folkers è una personalità bril-lante del mondo accademico svizzero ed internazionale nell’ambito della ricerca scientifica e benché specializzato in ri-cerca biomedica, darà un contributo di carattere generale sul mondo della ricer-ca. La conferenza inizierà alle 17.

Giornale del Popolo, Giovedì 23 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Si è concluso il progetto «Call them emo-tions», che ha impegnato formatori e ri-cercatori del dipartimento formazione eapprendimento della Supsi negli ultimitre anni. Il tema del progetto è l’educazio-ne socio-emotiva, cioè lo sviluppo di com-petenze fondamentali nella gestione di sée delle relazioni con gli altri. I risultati delprogetto, che ha coinvolto 63 insegnantidella scuola dell’infanzia e del primo ciclodelle elementari in Ticino, sono stati pre-sentati a Zurigo alla giornata sui paesaggieducativi «Explorer des voyes inhabituel-les», promossa dalla fondazione Jacobs.«Chiamale Emozioni» è stato ideato perl’Alta scuola pedagogica dai docenti-ricer-catori Davide Antognazza e Luca Sciaro-ni. In seguito è stato implementato tra il2010 e il 2014 alla Supsi di Locarno incollaborazione con Lorenza Rusconi-Ky-burz, ora docente-ricercatrice, AnneSchrimpf, assistente di progetto e maestradi scuola dell’infanzia, e Jone Galli ora do-cente-ricercatrice e maestra di scuola ele-mentare. I risultati in sintesi sono disponi-bili sul blog http://dfa-blog.supsi.ch/chia-malemozioni/.

Scuola ticinese in prima lineaTu chiamale se vuoi emozioni

Rivista di Lugano, Venerdì 24 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Ha parecchi elementi di novità il progetto accoltonei giorni scorsi dal Gran consiglio. Riguarda la crea-zione di tre sedi universitarie in Ticino, di cui due nelLuganese: nei pressi della stazione di Lugano, suun’area di oltre 12mila metri quadrati, s’insedierà laSupsi con il Dipartimento di economia aziendale, sa-nità e sociale e la direzione generale dell’istituto, at-tualmente dispersi in sei blocchi; il campus che sor-gerà sull’ex terreno Campari a Viganello avrà invecedue anime, accogliendo sotto lo stesso tetto il Dipar-timento tecnologie innovative della Supsi e la Facol-tà di informatica dell’Usi. Ci sarebbe dovuta stareanche la nuova Facoltà di scienze biomediche, ma ladecisione è stata congelata dal parlamento.La mappa degli atenei ticinesi si completa con unterzo polo a Mendrisio, scelto dalla Supsi per trasfe-rirvi il Dipartimento ambiente costruzioni e design.Come nel caso di Viganello, dove Usi e Supsi condi-vidono gli stessi spazi, nella scelta di Mendrisio è evi-dente il desiderio di sviluppare sinergie tra i due isti-tuti nell’ambito delle tecniche di costruzione (l’Usi èpresente nel borgo con la Facoltà di architettura).Un tema che in Gran consiglio ha suscitato qualcheperplessità: non si vorrebbe che la condivisione disedi e docenti snaturi i due atenei, portando la Supsiverso un insegnamento troppo accademico e vice-versa dando all’Usi un accento eccessivamente prati-co. Nello sviluppo del progetto e nella gestione delcampus andranno presi provvedimenti affinché il ca-rattere delle due scuole sia salvaguardato, con l’Usiimpegnata prioritariamente nell’ambito della ricercadi base e la Supsi in quella applicata.Come si diceva è stata invece sospesa la proposta dicreare in riva al Cassarate le aule della nuova Facol-tà di scienze biomediche, che qualcuno vorrebbe aBellinzona in un’ottica di collaborazione con l’affer-

mato Istituto di ricerche in biomedicina (Irb). Batta-glie di campanile che il Ticino fatica a scrollarsi didosso.A proposito della collocazione dei tre futuri poli ac-cedemici, la vicinanza con la rete ferroviaria (a Mas-sagno e Mendrisio) apre interessanti opportunità perstudenti e docenti, che potranno far capo al trenoper le proprie esigenze. L’uso dei mezzi pubblici erastato invocato anche per Viganello da parte di colo-ro che chiedevano di limitare al massimo l’offerta diposti auto, per non sprecare spazio prezioso ma so-prattutto per evitare di generare ulteriore traffico inuna città già congestionata.Innovativo è pure il sistema di finanziamento. Il can-tone, oltre a sostenere i due istituti con un contribu-to a fondo perso di 53,2 milioni di franchi, accorde-rà loro un prestito di 140 milioni. Farà, insomma, dabanca per Usi e Supsi, che giocando in casa potran-no usufruire di tassi d’interesse agevolati rispetto aquelli in uso sul mercato dei capitali. Lo Stato antici-perà inoltre 10 milioni di franchi per l’acquisto delterreno di proprietà delle Ffs alla stazione di Lugano.L’investimento complessivo è importante. La costru-zione dei tre campus di Lugano, Viganello e Men-drisio costerà 265 milioni di franchi. Oltre al canto-ne, che parteciperà appunto con 53,2 milioni, sonoattesi 71,5 milioni dalla confederazione. Sugliaspetti finanziari dell’operazione, in Gran consiglionon sono mancate critiche e richiami alla prudenza.I rappresentanti della Lega dei ticinesi si sono aste-nuti, dopo il rifiuto della proposta di suddividere intre tranche l’erogazione del prestito per evitare «iltravaso di milioni da una parte all’altra». In fase dicantiere è stato chiesto il controllo rigoroso dei costie informazioni costanti e regolari sull’avanzamentodei lavori. Il coinvolgimento dello Stato è stato con-dizionato all’adozione di strumenti di controllo sup-plementari (si è parlato di paletti). I tempi? Il 2018dovrebbe essere per i tre campus l’anno dell’inau-gurazione.

Tre nuove case per l’universitàdi Ivan Pedrazzi

FotoTi-Press

Rivista di Lugano, Venerdì 24 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Sabato 25 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Sabato 25 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Lunedì 27 ottobre 2014

Dimitri La Scuola teatro cambia pelleDopo quarant’anni di esistenza l’istituto con sede a Verscio si trasforma in AccademiaRuth Hungerbühler, decana: «È un titolo che ben rispecchia ciò che realmente siamo»

LAURA ZUCCHETTI

❚❘❙ «La sostanza di ciò che siamo e diciò che facciamo non cambia: il pas-saggio da Scuola teatro Dimitri adAccademia teatro Dimitri riflette unmutamento profondo che, a livello diistituto, si è sviluppato nel corso deglianni. Questo nuovo titolo, di respiropiù ampio, rispecchia al meglio lanostra realtà attuale». È Ruth Hun-gerbühler, fondatrice del Diparti-mento di ricerca e decana dell’Acca-demia teatro Dimitri, a spiegare alCdT i motivi che hanno portato aquesto cambiamento, proposto e va-rato a fine settembre dal Consigliod’amministrazione della Scuola e re-centemente approvato dal ConsiglioSUPSI (Scuola universitaria profes-sionale alla quale l’istituto è affiliatodal 2005) e, venerdì, anche dalla Fon-dazione Dimitri (proprietaria deglistabili). «La definizione di scuolaclown ci è sempre stata un po’ stret-ta», continua, «perché siamo semprestati molto di più. E questo vale oggipiù che mai. Storicamente siamo unascuola di teatro di movimento, è vero,ma consideriamo l’attore come unatotalità di corpo, mente e voce e of-friamo quindi un insegnamento diqualità anche per la recitazione di te-sti e per lo studio della storia del tea-tro. Inoltre, nei nostri quarant’anni diesistenza abbiamo dato vita a nuovipercorsi di studio e a importanti col-laborazioni con altri istituti, svizzeri einternazionali. Il nome di Accademiaè decisamente più appropriato perdefinire il nostro mondo».Fondata nel 1975 per volontà dell’a-sconese Dimitri, della moglie e delmimo e ballerino cecoslovacco Ri-chard Weber, la Scuola teatro nascecome istituto privato concepito su treanni, dedicato in particolare all’ap-prendimento dello stile burlesco edella commedia non verbale. Un in-teresse sicuramente primario, quelloper l’espressione del corpo, che nonha però mai precluso una visioned’insieme dell’attore, fatto appuntoanche «di mente e voce». Fin da subi-to, quindi, la definizione di scuolaclown è sembrata riduttiva ai direttiinteressati. Tanto più con il passaredegli anni, che ha visto l’istituto af-frontare cambiamenti epocali: bastipensare, tra gli altri, all’affiliazionedel 2005 alla SUPSI, che ha trasfor-mato la scuola professionale privatain scuola universitaria con nuovematerie, nuove strategie e nuove col-laborazioni nazionali e internaziona-li. O, ancora, alla creazione di un Ma-ster e di un Dipartimento di ricerca.Attualmente l’Accademia conta unacinquantina di studenti, la metà deiquali è di nazionalità svizzera (in me-dia i ticinesi iscritti sono due o treall’anno), l’altra straniera, soprattutto

CARDADA

Inaugurato l’impiantodi risalita dellaVegnasca❚❘❙ Come da programma, e nonostante il maltempo delleultimesettimane, i lavoridi risanamentodell’impiantodirisalita della Vegnasca, a Cardada, sono stati portati atermine e lo skilift ha potuto essere inaugurato. La ceri-moniaufficiale si è svolta ieri, allapresenzadelpresiden-te dello Sci club Cardada, Dante Marco Pollini, e di donRinaldo, parroco di Avegno, che ha proceduto alla bene-dizione di rito. «Abbiamo compiuto l’operazione in soletre settimane», ha annunciato con soddisfazione il capo

tecnicodegli impianti,ParidePaglia, riferendosialperio-dodi lavoro«netto».Conuninvestimentodipoco inferio-rea400mila franchi, il 90%delqualesaràcopertodall’as-sicurazione. Ora, come prevenzione, si pensa di crearedei terrapieni di contenimento. «Avremo bisogno anchedel volontariato dei nostri soci», ha conclusoDanteMar-co Pollini. L’impianto di risalita, lo ricordiamo, era statoquasi completamente distrutto da una valanga lo scorsomesedimarzo.

italiana, francese, tedesca e austriaca.E un’internazionalità ancora mag-giore si registra per il Master, che atti-ra ogni anno anche studenti europeied extraeuropei.Una realtà ad ampio respiro, quindi,che ha deciso di dotarsi di un nuovotitolo. «Ci sono state anche alcunevoci critiche», ammette Hun-gerbühler, «com’è normale che siaquando si affrontano cambiamenticosì importanti. I timori di alcuni no-stri collaboratori riguardavano unpossibile aumento di burocrazia do-vuto ai processi di controllo dellaqualità, un aumento della complessi-tà delle relazioni con l’esterno e la

perdita di quell’ambiente familiareche ci è proprio. Ma le nostre rassicu-razioni hanno convinto tutti: questopassaggio è positivo, non porterà consé contraccolpi negativi».E di tutto questo cosa pensa il fonda-tore,Dimitri? «Per quanto mi riguar-da ciò che conta è quello che faccia-mo. È la qualità dell’insegnamento, èil rispetto della filosofia della scuola.Se tutto ciò non viene intaccato, nonsono per nulla contrario al cambio dinome. Anzi! Accademia è una parolabellissima, un termine internaziona-le che si capisce in tutto il mondo e intutte le lingue. Non avremmo potutoscegliere di meglio».

CADAVERE NEI BAGNI

Sempre più concretal’ipotesi di overdose❚❘❙ Era un trentasettenne di Cannobio l’uomo trova-to privo di vita venerdì sera nei bagni pubblici die-tro Palazzo Marcacci, sede del Municipio di Locar-no. Un uomo dal passato difficile, legato alladroga, per la morte del quale l’ipotesi attualmentepiù accreditata è quella dell’overdose. Un’ipotesiche dovrà essere confermata dall’autopsia nelfrattempo predisposta. Le autorità hanno accerta-to che non c’è stato l’intervento di terze persone.

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Corriere del Ticino, Martedì 28 ottobre 2014

SUPSI – Rassegna stampa, ottobre 2014

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

CORSO ALLA SUPSI DI TREVANO

Workshop in EtiopiaVenerdì 31 ottobre, ore 16.30 alla SUPSI, Dipartimento ambiente costruzioni e design, Aula Magna, Campus Trevano, si terrà il corso di laurea in Architettura della SUPSI, ha svolto un workshop che ha condotto sei studenti, una docente e un’assistente in Etiopia. L’obiettivo era la realizzazione di un essiccatore solare con materiali e tecniche costruttive loca-li. Nel corso del workshop i ragazzi si sono confrontati innanzitutto con uno stile di vita “a basso impatto ambientale” poiché il villaggio non dispone del comfort pre-sente alle nostre latitudini. Prima del ri-entro, il gruppo ha fatto tappa a Lalibela, complesso sacro della “nuova Gerusalem-me” dove sono presenti chiese ortodosse scavate direttamente nella roccia. I rela-tori della conferenza saranno gli studenti, ora neolaureati, che hanno preso parte al workshop: Sharon Armetti, Filippo Bassi, Chiara Ferrario, Scilla Imperatori, Veroni-ca Quadroni, Andrea Scheggia e la docente responsabile Paola Canonica.

Giornale del Popolo, Martedì 28 ottobre 2014

SUPSI, Servizi centrali della Direzione – Rassegna stampa, ottobre 2014