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Periodico di informazione dell’A.S.S. N. 5 “Bassa Friulana” LUGLIO/AGOSTO 2010 La salute made in U.S.A. La notte fra il 25 e il 26 marzo scorso la Camera dei Deputati degli Stati Uniti d’America approvava, pur con un margine mini- mo (220 voti contro 207), il pacchetto di modifiche alla legge di riforma della sanità, già votato poche ore prima in Senato (56 voti a 43). La notizia nel nostro Paese è passata quasi in silenzio, men- tre l’attenzione dei media nazionali era prevalentemente concen- trata sulle vicende elettorali di casa nostra. Peccato, perché lo sviluppo e la con- clusione del dibattito politico in U.S.A. riguardo l’“health care”, rappresenta una pietra miliare non solo per la storia degli Stati Uniti. Con questo evento infatti viene sanci- to l’avvio di un processo che altri illustri precedenti avevano cercato di lanciare, a cominciare da Theodore Roosevelt, circa un secolo fa, per passare a Truman che, in un discorso del novembre 1945, ebbe a dire: “La nazione ha bisogno che siano rimosse le barriere economiche per ottenere l’assistenza sanitaria. La salute di tutti i cittadini merita l’aiuto di tutta la nazione”; arrivando infine all’amministrazione Clinton, la cui poli- tica riformatrice per il settore della sanità pubblica non giunse a compimento nonostante il tenace impegno della moglie Hillary. Il risultato di Obama, in realtà, non consiste semplicemente nel- l’introduzione di un’assicurazione sanitaria nazionale, ma nel riconoscimento del diritto primario dell’assistenza sanitaria per la generalità dei cittadini, consentendo loro di disporre di una copertura assicurativa sanitaria anche in situazioni di reddituali- tà minima, anche in situazioni di malattia cronica grave che, nel sistema statunitense attuale, viene a ostacolare per molti cittadini l’accesso alle cure gratuite. Il piano di riforma sanitario che Barack Obama ha inteso portare avanti è prudente ed elaborato. Con un occhio all’Europa, “mira a creare un modello pubblico che si insinui nelle maglie di quello privato fino a diventare com- petitivo e convincente” (1). In particolare l’istituzione di un organismo previsto dalla rifor- ma, il “New National Insurance Exchance”, mette in condizione i singoli cittadini di consorziarsi insieme con le piccole imprese per spuntare contratti assicurativi convenienti a prezzi competitivi. Il modello peraltro finisce per essere vantaggioso anche per le stes- se compagnie che sono incentivate ad entrare in una “piazza” che permette loro di acquisire milioni di nuovi consumatori. Questo cambiamento epocale è frutto di una vittoria contro i due principali fronti che fino ad ora si erano trovati coesi in una agguerrita opposizione: da un lato la visione “ideologica” ancora molto radicata nell’opinione pubblica americana, per cui l’intervento dello stato nella sanità (“socialized medici- ne”) è visto pressappoco come una soluzione da “socialismo reale”; dall’al- tro l’enorme peso dell’interesse delle società assicurative, la cui lobby ha fino ad ora ha avuto mano libera nello stabi- lire i prezzi (“premi”) e le regole (sem- pre più restrittive e penalizzanti) orien- tate ad aumentare il margine di profitto a discapito dei livelli di assistenza generali (2) . A ciò vanno aggiunti gli interessi di case farmaceutiche e di una buona parte della classe medica. Quali sono le ragioni della vittoria politica di Obama? Se le dichiarazioni del Presidente tendono ad affermare le ragioni etiche della sua politica riformatrice: in un passaggio del suo discorso alle Camere Riunite, il Presidente Obama cita e fa sue le parole dell’amico Ted Kennedy What we face is above all a moral issue; at stake are not just the details of policy, but fundamental principles of social justice and the character of our country (Ciò a cui ci troviamo di fronte è soprattutto una questione morale; in gioco non ci sono soltanto i dettagli della politica, ma principi fonda- mentali di giustizia sociale e il carattere del nostro paese) in diverse altre occasioni egli esprime invece le fondamentali ragio- ni economiche dell’urgenza del cambiamento. La tendenza della crescita della spesa sanitaria in USA, in assenza di correttivi, sarebbe infatti destinata a raggiungere valo- ri insostenibili anche per la più grande potenza economica mon- diale, con un costo pro capite previsto pari a 13.000 dollari entro 10 anni (attualmente è dell’ordine di 6000). Tutto ciò a fronte di giornale base 12 07.qxp 13/07/2010 14.05 Pagina 1

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2010

La salute made in U.S.A.La notte fra il 25 e il 26 marzo scorso la Camera dei Deputati

degli Stati Uniti d’America approvava, pur con un margine mini-mo (220 voti contro 207), il pacchetto di modifiche alla legge diriforma della sanità, già votato poche ore prima in Senato (56 votia 43). La notizia nel nostro Paese è passata quasi in silenzio, men-tre l’attenzione dei media nazionali era prevalentemente concen-trata sulle vicende elettorali di casa nostra.

Peccato, perché lo sviluppo e la con-clusione del dibattito politico in U.S.A.riguardo l’“health care”, rappresentauna pietra miliare non solo per la storiadegli Stati Uniti.

Con questo evento infatti viene sanci-to l’avvio di un processo che altri illustriprecedenti avevano cercato di lanciare,a cominciare da Theodore Roosevelt,circa un secolo fa, per passare a Trumanche, in un discorso del novembre 1945,ebbe a dire: “La nazione ha bisogno chesiano rimosse le barriere economicheper ottenere l’assistenza sanitaria. Lasalute di tutti i cittadini merita l’aiuto ditutta la nazione”; arrivando infineall’amministrazione Clinton, la cui poli-tica riformatrice per il settore della sanità pubblica non giunse acompimento nonostante il tenace impegno della moglie Hillary.

Il risultato di Obama, in realtà, non consiste semplicemente nel-l’introduzione di un’assicurazione sanitaria nazionale, ma nelriconoscimento del diritto primario dell’assistenza sanitaria perla generalità dei cittadini, consentendo loro di disporre di unacopertura assicurativa sanitaria anche in situazioni di reddituali-tà minima, anche in situazioni di malattia cronica grave che, nelsistema statunitense attuale, viene a ostacolare per molti cittadinil’accesso alle cure gratuite. Il piano di riforma sanitario cheBarack Obama ha inteso portare avanti è prudente ed elaborato.Con un occhio all’Europa, “mira a creare un modello pubblicoche si insinui nelle maglie di quello privato fino a diventare com-petitivo e convincente”(1).

In particolare l’istituzione di un organismo previsto dalla rifor-ma, il “New National Insurance Exchance”, mette in condizione isingoli cittadini di consorziarsi insieme con le piccole imprese per

spuntare contratti assicurativi convenienti a prezzi competitivi. Ilmodello peraltro finisce per essere vantaggioso anche per le stes-se compagnie che sono incentivate ad entrare in una “piazza” chepermette loro di acquisire milioni di nuovi consumatori.

Questo cambiamento epocale è frutto di una vittoria contro idue principali fronti che fino ad ora si erano trovati coesi in unaagguerrita opposizione: da un lato la visione “ideologica” ancora

molto radicata nell’opinione pubblicaamericana, per cui l’intervento dellostato nella sanità (“socialized medici-ne”) è visto pressappoco come unasoluzione da “socialismo reale”; dall’al-tro l’enorme peso dell’interesse dellesocietà assicurative, la cui lobby ha finoad ora ha avuto mano libera nello stabi-lire i prezzi (“premi”) e le regole (sem-pre più restrittive e penalizzanti) orien-tate ad aumentare il margine di profittoa discapito dei livelli di assistenzagenerali(2).

A ciò vanno aggiunti gli interessi dicase farmaceutiche e di una buonaparte della classe medica.

Quali sono le ragioni della vittoria politica di Obama?Se le dichiarazioni del Presidente tendono ad affermare le

ragioni etiche della sua politica riformatrice: in un passaggio delsuo discorso alle Camere Riunite, il Presidente Obama cita e fasue le parole dell’amico Ted Kennedy What we face is above all amoral issue; at stake are not just the details of policy, but fundamentalprinciples of social justice and the character of our country (Ciò a cuici troviamo di fronte è soprattutto una questione morale; in gioconon ci sono soltanto i dettagli della politica, ma principi fonda-mentali di giustizia sociale e il carattere del nostro paese) indiverse altre occasioni egli esprime invece le fondamentali ragio-ni economiche dell’urgenza del cambiamento.

La tendenza della crescita della spesa sanitaria in USA, inassenza di correttivi, sarebbe infatti destinata a raggiungere valo-ri insostenibili anche per la più grande potenza economica mon-diale, con un costo pro capite previsto pari a 13.000 dollari entro10 anni (attualmente è dell’ordine di 6000). Tutto ciò a fronte di

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un livello molto scadente di servizio per la popolazione, con oltre30 milioni di cittadini privi di assistenza e indicatori di salute net-tamente peggiori di altre nazioni in cui la spesa sanitaria per cit-tadino è meno della metà e la ricchezza è nettamente più bassa:We spend one and a half times more per person on health care than anyother country, but we aren't any healthier for it(5) (Spendiamo unavolta e mezzo in più a persona per l'assistenza sanitaria rispettoad ogni altra nazione, ma non siamo più sani per questo!) comeevidenzia lo stesso Presidente americano. La spesa sanitaria degliStati Uniti rappresenta oltre il 40% della spesa sanitaria mondia-le (benché riguardi meno del 5% della popolazione della terra)(3).Basterebbero questi numeri per dimostrare la portata della rifor-ma di Obama.

La grande risonanza storica dell’evento deriva proprio da que-sti elementi, che fanno emergere con la massima evidenza il falli-mento della visione liberistica in sanità, secondo la quale il mini-mo intervento dello stato sul mercato (in questo caso della salu-te) permetterebbe l’affermazione della qualità e la moderazionedei costi per l’accesso alle cure, in base al principio della concor-renza e della libera scelta del cittadino/cliente. Questa evoluzio-ne “naturale” verso l’eccellenza non solo non c’è stata, ma all’op-posto, con la crescita incontrollata dei costi (assicurazioni, farma-ci, prestazioni sanitarie, studi legali) ha portato negli USA, nelgiro di breve tempo, all’implosione di un’altra “bolla” economi-ca, oltre quella speculativa finanziaria. Come ha detto recente-mente il collega Giorgio Pellis in un suo post su una rivista online di sanità internazionale, anche il sistema politico più liberal delmondo ha alla fine riconosciuto che una sanità diseguale è un concettooggi insostenibile (7). E che si tratti soprattutto di insostenibilitàeconomica, visti i dati, pare proprio evidente.

Le ragioni del fallimento sono descritte con efficacia e sintesidallo stesso Obama, che, lungi da abdicare alla visione liberistica,individua la principale causa del problema nel meccanismo didifesa degli interessi economici di un oligopolio, rappresentatodalla lobby delle grandi compagnie assicurative: permettetemi diporre l’accento su questi dati. Il mio principio guida è, ed è sempre stato,che i consumatori agiscono meglio quando vi è possibilità di scelta e con-correnza. E’ così che funziona il mercato. Malauguratamente, in 34stati, il 75% del mercato è controllato da poco più di cinque compagnie.In Alabama, quasi il 90% è controllato da una sola compagnia. E senzaconcorrenza il prezzo dell’assicurazione sale mentre la qualità scende. Eciò rende più facile per le compagnie assicurative trattare malamente ipropri clienti, scegliendo preferenzialmente (cherry-picking) i più sani escartando i più malati, sovraccaricando i premi per le ditte più piccoleche non hanno abbastanza forza contrattuale, e tirando su (jacking up)i tassi. (5)

Il fatto che l’approvazione della legge, 65 anni dopo le autore-voli dichiarazioni del presidente Truman, sia avvenuta in unmomento di grave crisi economica del paese, non deve quindistupire, anzi: Put simply, our health care problem is our deficit pro-blem. Nothing else even comes close. Nothing else. (5) Barack Obamaha ripetutamente messo in guardia i membri della Camera e delSenato sul rischio di bancarotta a cui erano esposte le famiglieamericane in caso di grave malattia. Rischio che ormai era arriva-to a riguardare la classe media e quindi la componente portantedell’intera società.

D’altro canto molti ospedali privati sono in difficoltà per il calo deiclienti, soprattutto in California. Se è vero che negli ultimi mesi unmilione e mezzo di americani è rimasto senza lavoro, quindi senza poliz-za sanitaria, i margini di profitto di ospedali come il famoso Cedars-Sinai medical Center di Los Angeles rischiano di azzerarsi: il pazientefacoltoso è diventato merce rara(1). Ancora, i riflessi sull’economiagenerale vengono avvertiti dal momento che i crescenti costi perle coperture assicurative dei dipendenti, influiscono anche sulprezzo dei prodotti delle grandi imprese creando uno svantaggio

nella competizione sui mercati internazionali (come per l’indu-stria automobilistica).

Peraltro, guardando alla storia, i principali modelli di sanitàpubblica sono nati in paesi in situazioni critiche. Si consideri laGermania del secolo scorso, appena unificata, la quale fu la primanazione a sviluppare un sistema di assicurazioni sociali obbliga-torie in grado di coprire i costi sanitari del cittadino, sotto laguida di Otto Von Bismark (uno dei politici più conservatori,soprannominato “il cancelliere di ferro”).

Si pensi ancora al Regno Unito, il cui National Health Sistem,che ha ispirato anche la riforma sanitaria del nostro Paese, fu con-cepito durante il secondo dopoguerra, e vide la nascita nellagrave devastazione che il secondo conflitto mondiale avevalasciato. Colui che ne è considerato l’artefice, il barone WilliamHenry Beveridge, rese ampiamente accettabile dal governo con-servatore in carica il modello di Sistema Sanitario Pubblico da luiipotizzato, argomentando la tesi che tale istituzione pubblicaavrebbe accresciuto la competitività dell’industria Britannica neldopoguerra, non solo spostando alcuni costi della manodopera,relativi alle cure e alle pensioni, fuori dal bilancio delle societàprivate, ponendoli a carico dello stato, ma anche producendolavoratori più sani, più benestanti e quindi più motivati e produt-tivi, tali da costituire un’importante fonte di domanda per i beniBritannici (4).

In entrambi i casi dunque le situazioni politiche in cui preseroforma i Sistemi Pubblici di Tutela della Salute, furono di ispira-zione ben lontana dal socialismo. Questo aspetto deve far pensa-re, soprattutto oggi, anche nella nostra realtà in cui spesso la pri-vatizzazione dei servizi viene invocata come soluzione per risol-vere problemi organizzativi (ricerca di snellimento burocratico) eperseguire l’obiettivo dell’efficienza, affrancandoci anche daivincoli legati ai contratti pubblici di lavoro, nel tentativo di supe-rare una visione dei servizi considerata da alcuni troppo “statali-stica”. La storia può ancora una volta illuminarci.

Il Sistema Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia rappre-senta tuttora un esempio di riferimento in termini di efficienza edi efficacia, per le altre realtà regionali. Gli indicatori di salute cipongono in buona posizione anche a livello internazionale ed inostri servizi, in molti settori, registrano performances di tuttorispetto, accumulando un ricco patrimonio di conoscenze e diesperienza (know how), un capitale che è doveroso non disperde-re. A titolo di esempio ecco alcuni dati: incidenza spesa sul PILpari a 1,912; il più elevato tasso di copertura ADI in Italia; il piùbasso tasso di ricovero; primo posto per attività di trapianto d’or-gano; minor tasso di cesarei.(8)

La strada indicata dagli U.S.A., con l’amministrazione Obama,ci stimola ad affrontare alcune questioni rilevanti.

Una delle soluzioni per attuare la riforma in America, evitandol’incremento dei costi, è stata individuata nella riduzione deglisprechi e gli abusi oltre che nel perseguimento della qualità.

Questa linea strategica può, e come, essere applicata anchenella nostra realtà?

Di contro l’affidamento fiduciario (o fideistico), senza vincoli,ad un privato che, per sua natura, punta alla massimizzazionedel profitto, e che ha dimostrato un così rovinoso fallimento pro-prio nel Paese in cui il libero mercato sembrava aver trovato lasua massima espressione, può trovare ancora motivi sufficientiper essere preso in considerazione nelle scelte di politica sanita-ria nel nostro Paese e, soprattutto, nella nostra realtà regionale,storicamente caratterizzata dalla ampia prevalenza del pubblico?

Ed infine, “passata la tempesta” delle elezioni regionali italia-ne, vedremo svilupparsi un dibattito sui temi che la riformaU.S.A. ha riproposto all’attenzione di chi si interessa di organiz-zazione e di politica sanitaria?

Luciano Pletti Distretto Sanitario Est

1) Franca Porciani, Corriere della sera - 31.05.2009 2) Gavino Maciocco, http://saluteinternazionale.info - 24.03.20103) Richard Wilkinson e Kate Picket – “la misura dell’anima” Ed. Feltrinelli 20094) Wikipedia5) Full text of President Obama's address on health care to the Joint Session ofCongress – Google

6) Gavino Maciocco –“Politica, Salute e Sistemi Sanitari – le riforme dei sistemisanitari nell’era della globalizzazione” – Il Pensiero Scientifico Ed. 20087) Giorgio Pellis - http://saluteinternazionale.info – 24.03.20108) Osservatorio Salute 2009/il confronto Regione per Regione –

Il sole 24ore Sanità 23-29 03 2010

Bibliografia:

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Calendario corsi in programma

Per eventuali informazioni ci si può rivolgere al proprio referente di dipartimento o all’Area di Formazione Aziendale (0432/921440 per i corsi inter-ni, 0432/921496 per gli aspetti amministrativi dei corsi interni ed esterni; per le strutture afferenti a Palmanova dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00alle ore 14.00, per le strutture afferenti a Latisana il martedì e il giovedì dalle ore 10.00 alle ore 14.00 al numero 0431-520354. e-mail: [email protected]). Possibili variazioni o integrazioni del programma verranno comunicate quanto prima.GLI ABSTRACT DI TUTTI I CORSI CHE L’AZIENDA PROPONE SONO DISPONIBILI SUL SITO: http://ecm.sanita.fvg.it/ecm/OFRCatalogo.jsp.

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PersoneSaluto di don Agostino Orsaria

Dopo venti anni di assistenza spirituale lascio l'Ospedale diLatisana. Nell'impossibilità di raggiungere tutti, attraverso que-sto mezzo, desidero ringraziare quanti hanno collaborato nellasua opera di assistenza spirituale.

In particolare tutto il personale dell'ospedale, le popolazioni diLatisana, Sabbionera, Crosere, Paludo, Latisanotta ed i paesi limi-trofi.

Mi rammarico di dover rinunciare ai saluti ufficiali di congedoe assicura preghiere per tutti.

don Agostino Orsaria

Ricordando il cappellano dell'Ospedale di Latisana, donAgostino Orsaria.

Don Agostino Orsaria, dopo la sua ordinazione sacerdotaleavvenuta nel 1949, insegnò per diversi anni in alcuni fra i piùimportanti istituti scolastici della capitale.

Poi gli venne affidato il ministero in diverse parrocchie. Giunse a Latisana nel novembre 1986 dove gli fu assegnata la

parrocchia di Latisanotta e Crosere. Don Orsaria si distinse subito per la volontà di fare qualcosa di

utile per i suoi nuovi parrocchiani. Fra le sue opere merita ricor-dare la conclusione della ristrutturazione della chiesetta dellaMadonna della Strada di Crosere.

Nel maggio del 1992 l'Arcivescovo di Udine, monsignorAlfredo Battisti, lo nominò cappellano dell'Ospedale Civile diLatisana in sostituzione di don Orazio Rizzi, ritiratosi per infer-mità. Da questa nuova missione don Agostino ha potuto offrirealle persone, una volta ricoverate in ospedale, la possibilità diricevere un'assistenza di tipo religioso di cui beneficiano quandorisiedono nel proprio domicilio o nella propria parrocchia.

Ma quante lacrime ha asciugato, quanti spiriti spauriti dallediagnosi crudeli ha confortato, quante lacrime ha rasserenato!

Amava sedersi con semplicità e confidenza vicino al letto di chiaveva bisogno non di un discorso tecnico, ma solamente di qual-che parola di speranza contro tutto ed oltre ogni situazione.

Rimarranno nella memoria le sue Sante Messe della Vigilia diNatale e le sue omelie, tutte di grande spessore teologico.

Nei suoi break era solito passeggiare dinnanzi alla statua diPadre Pio, all'ingresso dell'ospedale, sistemare i lumini e i fiori epoi, seduto sulla panchina, meditare o scambiare qualche parolacon i passanti.

Ci piacerà ricordarlo così, immerso tra i fiori ed i lumini diPadre Pio. Avendo rinunciato ai saluti ufficiali, ugualmente glioperatori dell’Ospedale, hanno voluto essergli vicino, parteci-pando alla S. Messa del 14 maggio e consegnandogli, a nome ditutti, una bella pergamena e un quadro raffigurante la tela dellaMadonna della Cintura esistente nella cappella dell'ospedale.

Ad multos annos don Agostino.Enrico Fantin

A fine giugno, dopo più di 40 anni di servizio, ci saluta la “miti-ca” Anna Rita Moretti, caposala storicadell’Ortopedia donne, Cardiologia eDialisi, insegnante nella ScuolaInfermieri Professionali ed in numerosealtre attività didattiche. Con la notevoleesperienza accumulata in tanti anni dilavoro e di “battaglie” in diverse realtàlavorative e con la sua nota carica vitale,è stato “semplice” per lei trasformare ilsopore che regnava in dialisi in energia

ed entusiasmo. Come insegnano i manuali del perfetto manager,ha saputo valorizzare le doti “nascoste” in ciascuno di noi. Con ilsuo entusiasmo e la sua capacità di trovare soluzioni semplici aproblemi complessi, tutti insieme abbiamo ottenuto grossi risul-tati testimoniati dalle numerose manifestazioni di elogio edapprezzamento ottenute in più occasioni.

Ma non è stato solo lavoro! Molte volte abbiamo apprezzato lasua umanità e generosità, condite da una buona dose di umori-smo. La lunga esperienza professionale ed umana ha fatto di leiuna persona speciale: diretta, decisa, schietta ma allo stessotempo sensibile e disponibile in ogni occasione.

Insieme a lei abbiamo fatto un percorso di crescita umano eprofessionale, imparando a trasformare le difficoltà in opportuni-tà come lei ha sempre fatto. Adesso il suo futuro sarà certamentepiù tranquillo: non più cartellini da timbrare, richieste da esaudi-

re, controversie da dirimere, magazzini da sistemare ….. solofunghi da raccogliere, viaggi da organizzare, città da visitare….

Nel salutarla, la vogliamo ringraziare certi di aver conosciutouna persona speciale, sperando di aver conquistato ognuno dinoi un pezzettino del suo cuore.

Il personale della Dialisi

Cara Lisetta, in pensione...beata te! Un grande in bocca al lupoper il futuro, con tutto il nostro affetto e... un pizzico di invidia!

I colleghi della Ragioneria

Anche il nostro Rinaldo Fantino ha raggiunto il sospirato tra-guardo della pensione: ha lavorato prima in Ortopedia, poi inFarmacia ed è, inoltre, conosciuto per l’incarico di Presidentedell’A.C.O.S. e come rappresentante sindacale.

Il suo buonumore e le sue battute sempre pronte già ci manca-no, mentre lui non avrà un momento libero dati i mille impegni einteressi e potrà manifestare la sua creatività coltivando le passio-ni di sempre negli ambiti che più predilige... rievocazioni stori-che, poesia, volontariato…

Lo salutiamo con affetto augurandogli di godersi appieno que-sta seconda giovinezza.

I colleghi della Farmacia

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Un saluto di benvenuto a:

• Spanedda Francesca, Vascotto Lisa, Moretto Chiara, Cacciaguerra Giovanna, Yerimiitchouk Marjana, Vian Alessia, Lubini Eloisa (P.O. Latisana)

• Repezza Daniela, Simonato Serafina, Simonazzi Wilma (Distretto Ovest)

• Cuka Bukurie, Cigui Giacomo, Pettarosso Enrico, Francescotto Anna, Szulin Michela (P.O. Palmanova)

• D’Amico Maddalena, Visintin Cristina (Distretto Est)

• Bortolotti Nicola (Tecnologie Investimenti e Appr.)

• Rossi Ferdinando (Dipartimento di Prevenzione)

• Ruzza Gianpaolo, Boschi Michelangelo, Pasini Piero, (P.P.S. Lignano)

Un arrivederci e grazie a:

• Nonis Alessia (P.O. Latisana)

• Sulli Davide (Dipartimento di Prevenzione)

• Solazzo Barbara (Servizio Farmaceutico)

• Moretti Anna Rita, Szulin Michela, Nassimbeni Cecilia (P.O. Palmanova)

• Pellizzari Grazia (Distretto Ovest)

• Moretti Elisetta (Gestione Economico Finanziaria)

Dopo due mesi e due giorni di permanenza al reparto Hospicedell'ospedale di Latisana, è venuto a mancare mio marito.

Volevo ringraziare sia la caposala che tutte le infermiere delreparto che ci hanno assistito e confortato in questi momenti didolore. Sono state sempre presenti sia nell'assistenza medicaverso mio marito che nell'assistenza psicologica anche nei mieiconfronti.

Mi hanno insegnato come trattare il corpo sofferente di miomarito, come lavarlo e accudirlo al meglio.

Durante il ricovero io ero molto triste e piangevo spesso. Lasera l'infermiera di turno si avvicinava a me e con le sue paroleriusciva a spiegarmi come si sarebbe svolto il decorso dellamalattia, con una umanità che non ho mai trovato prima, mi spie-gavano come tentare di superare il dolore e la disperazione per lafine di mio marito.

Mi sentivo in famiglia come se loro facessero parte della miavita e per quel periodo erano la mia famiglia.

In questo ospedale ho trovato del personale, oltre che moltobravo nel loro lavoro, anche molto vicino al dolore dei pazienti edei loro parenti.

Voglio ringraziare tutte le infermiere con un bacio e un abbrac-cio per avermi dato la forza di superare questi momenti ...

Il 26 giugno è mancato, dopo una lunga malattia, Giovanni Verginella di 45 anni, marito di Isabella Sandri operatore socio sanitariodell’RSA – Distretto Est. Quando si ricorda una persona che non c’è più, a cui si è voluto bene, c’è sempre il rischio di idealizzarla, dinon rendere giustizia per la vita vissuta.

La dignità e il coraggio di Gianni nell’affrontare la malattia e in particolare i suoi ultimi quindici giorni, il suo dolore composto, la suasofferenza mansueta e la sua costrizione inaccettabile ma accettata ci lasciano in eredità un grande dono che per noi, operatori della sani-tà è ancora più inestimabile.

Quando qualcuno di noi entrava nella stanza della Medicina a stringergli la mano, usciva con la percezione che Gianni si risveglias-se solo per accoglierci e regalarci per un istante il suo sorriso. Ci stringiamo attorno a sua moglie, che è stata compagna di vita, instan-cabile e insostituibile fino alla fine.

Ciao Gianni! Rita Maricchio

IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT IN & OUT

La forza di attraversare il dolore

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Così rispettiamo la privacy

Dal 2004 è vigente il c.d. Codice della Privacy, il decreto legisla-tivo n. 196 del 30 giugno 2003, la disciplina organica delle dispo-sizioni in materia di tutela dei dati personali e sensibili.

Il codice raccoglie un corpus normativo che viene da lontano,dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e dai princi-pi costituzionali, coniugandolo con normativa di matrice euro-pea.

A presidio del rispetto di quelle norme, prima ancora dei giu-dici, è posto il Garante per la protezionedei dati personali(1), un’autorità indipen-dente, composta da quattro membrinominati dal Parlamento, per assicurarela tutela dei diritti e delle libertà fonda-mentali ed il rispetto della dignità neltrattamento dei dati personali. Perché èstato necessario trasformare quella cheuna volta si diceva “creanza” in uncorpo normativo di regole e sanzioni?

E’ una semplificazione e una provoca-zione questa, che sarebbe complessoindagare e ci porterebbe lontano, in con-siderazioni che travalicano gli obiettividi queste righe. La necessità di una tute-la positiva di principi e diritti fondamen-tali dell’individuo è sicuramente anche ilportato della società della informazione.

Per richiamare la terminologia delcodice, oggi e sempre più spesso le infor-mazioni riguardanti la vita privata e lasfera delle libertà fondamentali dell’indi-viduo sono oggetto di raccolta, registra-zione, organizzazione, conservazione, elaborazione, blocco,modificazione, utilizzo, interconnessione, comunicazione, diffu-sione, cancellazione, distruzione, selezione, estrazione, raffronto,anche da parte delle strutture sanitarie.

Nelle più varie occasioni ci vengono richiesti dati sulle nostreabitudini, interesse , frequentazioni … queste informazioni ven-gono conservate in banche dati e dovrebbero essere utilizzatesecondo quello che viene indicato come principio di necessità:soltanto per i fini strettamente necessari al trattamento per ilquale sono state richieste e soltanto dai soggetti ai quali quelleinformazioni sono state concesse. Non sempre questo accade.

Quello sanitario è uno dei settori più delicati, tra quelli chiama-ti a confrontarsi con le complesse problematiche applicative dellanormativa sulla privacy, sia per la natura dei dati che vengonoraccolti sia per le continue innovazioni dei processi lavorativi edelle tecnologie, che richiedono di tempo in tempo di rinnovarequesto confronto. Prima ancora di entrare nel merito degli speci-fici “trattamenti”, può essere utile ricordare alcuni principi for-mulati dal Garante(2), già qualche anno fa, in materia di tratta-mento dei dati personali in ambito sanitario, per quelle situazio-ni quotidiane nelle quali gli operatori entrano in relazione con ilpaziente e i famigliari di questo.

Sono comportamenti sicuramente acquisiti come prassi, sia daisingoli che da un punto di vista organizzativo, ma non apparescontato ricordarli.

Si tratta di misure ed accorgimenti rivolti espressamente ai sog-getti pubblici e privati operanti in ambito sanitario, di caratteresupplementare rispetto a quelle già previste per il trattamento deidati sensibili e per il rispetto delle misure di sicurezza dal Codicedella privacy. In particolare, l'art. 83 del Codice individua alcunespecifiche prescrizioni che devono tradursi anche in adeguatemisure organizzative, ferma restando la necessità di adottare

comunque tutti gli ulteriori accorgimenti che si rendesseroopportuni per garantire il più ampio rispetto dei diritti e dellelibertà fondamentali e della dignità degli interessati, nonché delsegreto professionale.

a) dignità dell'interessatoLa prestazione medica e ogni operazione di trattamento dei

dati personali deve avvenire nel pieno rispetto della dignità del-l'interessato.

La tutela della dignità personale deveessere garantita nei confronti di tutti isoggetti cui viene erogata una prestazio-ne sanitaria, con particolare riguardo afasce deboli quali i disabili, fisici e psi-chici, i minori, gli anziani e i soggetti cheversano in condizioni di disagio o biso-gno.

Particolare riguardo deve essere pre-stato nel rispettare la dignità di pazientisottoposti a trattamenti medici invasivio nei cui confronti è comunque dovero-sa una particolare attenzione anche pereffetto di specifici obblighi di legge o diregolamento o della normativa comuni-taria (ad esempio in riferimento a siero-positivi o affetti da infezione da HIV,all'interruzione di gravidanza, o a per-sone offese da atti di violenza sessuale).

Nei reparti di rianimazione dove sipossono visitare i degenti solo attraver-so vetrate o videoterminali devono esse-

re adottati accorgimenti, anche provvisori (ad esempio medianteparaventi), che delimitino la visibilità dell'interessato durantel'orario di visita ai soli familiari e conoscenti.

Le strutture presso le quali sono presenti studenti autorizzati,devono indicare nell'informativa da fornire al paziente che, inoccasione di alcune prestazioni sanitarie, si perseguono anchefinalità didattiche, oltre che di cura e prevenzione. Durante taliprestazioni devono essere adottate specifiche cautele volte a limi-tare l'eventuale disagio dei pazienti, anche in relazione al gradodi invasività del trattamento circoscrivendo, ad esempio, ilnumero degli studenti presenti e rispettando eventuali legittimevolontà contrarie.

b) riservatezza nei colloqui e nelle prestazioni sanitarieÉ doveroso adottare idonee cautele in relazione allo svolgimen-

to di colloqui, specie con il personale sanitario (ad es. in occasio-ne di prescrizioni o di certificazioni mediche), per evitare che intali occasioni le informazioni sulla salute dell'interessato possanoessere conosciute da terzi.

Le medesime cautele vanno adottate nei casi di raccolta delladocumentazione di anamnesi, qualora avvenga in situazioni dipromiscuità derivanti dai locali o dalle modalità utilizzate.

Il rispetto di questa garanzia non ostacola la possibilità di uti-lizzare determinate aree per più prestazioni contemporanee,quando tale modalità risponde all'esigenza terapeutica di dimi-nuire l'impatto psicologico dell'intervento medico (ad esempioalcuni trattamenti sanitari effettuati nei confronti di minori).

c) notizie su prestazioni di pronto soccorso L'operatore sanitario può dare notizia, anche per via telefonica,

circa una prestazione di pronto soccorso, ovvero darne confermaa seguito di richiesta anche per via telefonica.

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La notizia o la conferma devono essere però fornite corretta-mente ai soli terzi legittimati, quali possono essere familiari,parenti o conviventi, valutate le diverse circostanze del caso.

Questo genere di informazioni riguarda solo la circostanza cheè in atto o si è svolta una prestazione di pronto soccorso, e nonattiene ad informazioni più dettagliate sullo stato di salute.

L'interessato -se cosciente e capace- deve essere preventiva-mente informato dall'operatore sanitario (ad es. in fase di accetta-zione) e posto in condizione di fornire indicazioni circa i sogget-ti che possono essere informati della prestazione di pronto soc-corso. Occorre altresì rispettare eventuali sue indicazioni specifi-che o contrarie.

Il personale incaricato deve accertare l'identità dei terzi legitti-mati a ricevere la predetta notizia o conferma, avvalendosi anchedi elementi desunti dall'interessato.

d) dislocazione dei pazienti nei repartiIl Codice incentiva le strutture sanitarie a prevedere, in confor-

mità agli ordinamenti interni, le modalità per fornire informazio-ni ai terzi legittimati circa la dislocazione dei degenti nei reparti,allorché si debba ad esempio rispondere a richieste di familiari eparenti, conoscenti e personale del volontariato.

L'interessato cosciente e capace deve essere, anche in questocaso, informato e posto in condizione (ad es. all'atto del ricovero)di fornire indicazioni circa i soggetti che possono venire a cono-scenza del ricovero e del reparto di degenza. Occorre altresìrispettare l'eventuale sua richiesta che la presenza nella strutturasanitaria non sia resa nota neanche ai terzi legittimati.

Come per le prestazioni di pronto soccorso, questo genere diinformazioni riguarda la sola presenza nel reparto e non ancheinformazioni sullo stato di salute. Possono essere fornite informa-zioni sullo stato di salute a soggetti diversi dall'interessato quan-do sia stato manifestato un consenso specifico e distinto al riguar-do, consenso che può essere anche manifestato da parte di unaltro soggetto legittimato, in caso di impossibilità fisica, incapaci-tà di agire o incapacità di intendere o di volere dell'interessato.

e) distanza di cortesia Le strutture sanitarie devono predisporre apposite distanze di

cortesia in tutti i casi in cui si effettua il trattamento di dati sani-tari (es. operazioni di sportello, acquisizione di informazionisullo stato di salute), nel rispetto dei canoni di confidenzialità edella riservatezza dell'interessato.

f) ordine di precedenza e di chiamataAll'interno dei locali di strutture sanitarie, nell'erogare presta-

zioni sanitarie o espletando adempimenti amministrativi cherichiedono un periodo di attesa (ad es. in caso di analisi cliniche),devono essere adottate soluzioni che prevedano un ordine di pre-cedenza e di chiamata degli interessati che prescinda dalla loroindividuazione nominativa (ad es. attribuendo loro un codicenumerico o alfanumerico fornito al momento della prenotazioneo dell'accettazione). Ovviamente, tale misura non deve essereapplicata durante i colloqui tra l'interessato e il personale medicoo amministrativo. Quando la prestazione medica può essere pre-giudicata in termini di tempestività o efficacia dalla chiamata nonnominativa dell'interessato (ad es. in funzione di particolaricaratteristiche del paziente anche legate ad uno stato di disabili-tà), possono essere utilizzati altri accorgimenti adeguati ed equi-valenti (ad es., con un contatto diretto con il paziente). Non risul-ta giustificata l'affissione di liste di pazienti nei locali destinatiall'attesa o comunque aperti al pubblico, con o senza la descrizio-ne del tipo di patologia sofferta o di intervento effettuato o anco-ra da erogare (es. liste di degenti che devono subire un interven-to operatorio). Non devono essere, parimenti, resi facilmente visi-bili da terzi non legittimati i documenti riepilogativi di condizio-ni cliniche dell'interessato (es. cartelle infermieristiche poste inprossimità del letto di degenza).

g) correlazione fra paziente e reparto o struttura Gli organismi sanitari devono mettere in atto specifiche proce-

dure, anche di formazione del personale, per prevenire che sog-getti estranei possano evincere in modo esplicito l'esistenza diuno stato di salute del paziente attraverso la semplice correlazio-ne tra la sua identità e l'indicazione della struttura o del repartopresso cui si è recato o è stato ricoverato.

Tali cautele devono essere orientate anche alle eventuali certifi-cazioni richieste per fini amministrativi non correlati a quelli dicura (ad es. per giustificare un'assenza dal lavoro o l'impossibili-tà di presentarsi ad una procedura concorsuale).

Analoghe garanzie devono essere adottate da tutti i titolari deltrattamento, ivi comprese le farmacie, affinché nella spedizionedi prodotti non siano indicati, sulla parte esterna del plico, infor-mazioni idonee a rivelare l'esistenza di uno stato di salute dell'in-teressato (ad es. indicazione della tipologia del contenuto delplico o del reparto dell'organismo sanitario mittente).

h) regole di condotta per gli incaricati Il titolare del trattamento deve designare in qualità di incarica-

ti o, eventualmente di responsabili del trattamento i soggetti chepossono accedere ai dati personali trattati nell'erogazione delleprestazioni e dei servizi per svolgere le attività di prevenzione,diagnosi, cura e riabilitazione, nonché quelle amministrative cor-relate.

Fermi restando, in quanto applicabili, gli obblighi in materia disegreto d'ufficio, deve essere previsto che, al pari del personalemedico ed infermieristico, già tenuto al segreto professionale, glialtri soggetti che non sono tenuti per legge al segreto professio-nale (ad es. personale tecnico e ausiliario) siano sottoposti a rego-le di condotta analoghe, evidenziando i rischi, soprattutto diaccesso non autorizzato, che incombono sui dati idonei a rivelarelo stato di salute e le misure disponibili per prevenire effetti dan-nosi.

i) comunicazione di dati all'interessatoGli esercenti le professioni sanitarie e gli organismi sanitari

possono comunicare all'interessato informazioni sul suo stato disalute solo per il tramite di un medico (individuato dallo stessointeressato, oppure dal titolare del trattamento) o di un altro eser-cente le professioni sanitarie che, nello svolgimento dei propricompiti, intrattenga rapporti diretti con il paziente (ad es., uninfermiere designato quale incaricato del trattamento ed autoriz-zato per iscritto dal titolare).

La necessità di rispettare queste modalità andrebbe menziona-ta nelle istruzioni impartite agli incaricati del trattamento. Nelcaso in cui l'interessato riceva una comunicazione dalla strutturasanitaria che documenti gli esiti di esami clinici effettuati, l'inter-mediazione può essere soddisfatta accompagnando un giudizioscritto con la disponibilità del medico a fornire ulteriori indica-zioni a richiesta. Il personale designato deve essere istruito debi-tamente anche in ordine alle modalità di consegna a terzi deidocumenti contenenti dati idonei a rivelare lo stato di salute del-l'interessato (es. referti diagnostici). Le certificazioni rilasciate dailaboratori di analisi o dagli altri organismi sanitari possono esse-re ritirate anche da persone diverse dai diretti interessati, purchésulla base di una delega scritta e mediante la consegna delle stes-se in busta chiusa. Strisce gialle e rosse sul pavimento, displayluminosi, niente più grafici con la linea della temperatura ai piedidel letto... questi principi sono ormai un habitus per gli operato-ri sanitari.

Per garantire la effettività della tutela della dignità del pazien-te e del diritto alla riservatezza, occorre che la privacy sia assun-ta quale valore comune a tutti coloro che operano all’interno delsistema, in modo che al di là della insofferenza, eccessi e sottova-lutazioni che l’imposizione di regole sempre comporta, questiprincipi siano acquisiti quale elemento qualificante della presta-zione sanitaria e della relazione di cura.

Elena CussighGestione Risorse Umane Sitografia:

1) http://www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp?solotesto=N2) Strutture sanitarie: rispetto della dignità - 9 novembre 2005 – Garante per la protezione dei dati personali - Bollettino del n. 66/novembre 2005,

http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1191411

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“Affranca la vita”!Dal 16 maggio in tutta Italia il francobollo che celebra gli

infermieri e aiuta la lotta contro il tumore del seno.

Il 16 maggio scorso, in concomitanza alle celebrazioni dellagiornata internazionale dell’Infermiere, è stato emesso un nuovo“Francobollo di raccolta fondi per la lotta ai tumori del seno”dedicato alla professione infermieristica, risultato dell’impegnodel Ministero dello Sviluppo Economico e di Poste Italiane, incollaborazione con IPASVI, Susan G. Komen Italia, PoliclinicoGemelli di Roma e Federazione Italiana Tabaccai.

L'emissione di uno speciale francobollo dedicato alla professio-ne infermieristica rappresenta un momento di riconoscimentoimportante per tutti gli infermieri italiani.

In tutti gli uffici postali è in vendita il francobollo al costo di0,90 euro (invece che 0,60 euro).

L’iniziativa ha obiettivi prettamente solidali; con una tiraturastraordinaria di 13.5 milioni di copie, il francobollo potrà genera-re risorse, che finanzieranno la ricerca contro i tumori al seno, perun importo di oltre 4 milioni di euro.

Acquistando il francobollo si può dare un contributo a questagrande campagna sociale e sostenere le donne che lottano controil tumore al seno.

Rita Maricchio

Va bene, lo dico: io vado in bicicletta.Non svelerò itinerari segreti, né materiali ipertecnici, medie

orarie o dislivelli. Per l'estate che è ormai piena, invito i lettori ascoprire i luoghi e i libri nascosti in questo articolo.

Dico degli odori nell'aria dolce delle anse del Tizta e di distesedi grano che si agitanotra i papaveri e di brumeall'alba nella pianure trafantasmi di sinagoghe.

Anche il rumore difieno diventa suono,quando una cicogna sialza in volo proprio lì,accanto a te che dormi intenda, mai stata cosìsporca e felice.

Dirò dei miei canti avoce alta in discesa edelle imprecazioni insalita, quando l'aria èpiena di ginestre sugliAppennini, di lavanda inProvenza, di tiglio inCechia.

E nella sera sulle colli-ne lituane color porpora i suoni del fisarmonicista cieco mihanno convinta a studiare il russo, unica lingua che sa parlarecon la morte.

Solo respirando ti pare di mangiare fragole al nord dellaPolonia in giugno (e la pioggia ti segue da 15 giorni e i calzini suifreni non si asciugano mai), respiri mele in Slovacchia in settem-bre, alla ricerca della tua scrittrice preferita di questa stagionedella vita o dell'unica vampira donna della storia.

E sulla via dell'ambra vi dico della sbronza con due cardiologidi Minsk, anche loro in bicicletta, a ricordare inaudite conoscen-ze comuni all'Università di Mosca il marito della professoressaseverissima, l'aria era colma di salsedine e resine; e persi tra i can-tieri di Danzica un architetto ci indica la strada per conoscere i

Ruteni e gli Oas che nel-l'estate successiva ci offri-ranno succo di frutta epane nero sugli altopianirumeni.

E in Ucraina le stampel-le di legno nell'ospedaledi provincia avevanol'odore del ciliegio chemio nonno tagliava e mifaceva annusare; e pasto-ri macedoni sul GranSasso e macellai indianisul Po avevano lo stessoodore: quello dellapovertà, che da qualcheanno sento nelle case chevado a visitare quandofaccio il mio mestiere dipsichiatra di strada.

“Io senza i libri non sarei io”, e senza questi viaggi raccolti indieci anni di matrimonio, questi odori e questa umanità, che nonè turismo né sport, ma vita e passione grande.

Buona estate a tutti.

Paola Zanus

Pedalando in bicicletta...

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Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori Posta dei lettori

Centralini!…un fiore all’occhiello

Noi, operatori al centralino, sappiamo di avere un ruolo impor-tante in azienda: siamo coloro che rispondono per primi alle tele-fonate dell’utenza e per primi offriamo, in modo rassicurante,disponibilità, comprensione e competenza.

Siamo dei professionisti. La comunicazione con il pubbliconon è mai approssimativa, chi vuole informazioni si aspetta danoi un atteggiamento paziente, di essere ascoltato con attenzio-ne per avere rapidi chiarimenti, spiegazioni, scambi di informa-zioni.

Ci vuole quindi una efficace sintesi per gestire velocemente ebene ogni chiamata e saper essere empatici, cercando di metter-si al posto dell’altro senza presunzione o pregiudizi. L’accordocon l’interlocutore diventa così l’esito di una comunicazionetelefonica piacevole, accurata e orientata alla qualità del servi-zio.

Un servizio assolutamente importante di cui andare orgoglio-si perché influenza in modo positivo quanti ricorrono allaSanità, rivela un’organizzazione efficiente e offre l’immagine diun’azienda degna di considerazione e rispetto.

Noi cerchiamo di dare risposte sempre più convincenti in ter-mini di qualità, trasparenza e professionalità, con l’intento difacilitare l’interpretazione delle richieste. Dell’attività di ognigiorno, ma anche di questo, si è parlato venerdì 14 maggio 2010durante lo storico meeting fra operatori al Centralino degliOspedali del Friuli Venezia Giulia. Una sessantina i partecipantiper una serata speciale che ha saputo interpretare il piacere diconoscerci, di stare assieme per condividere momenti di autenti-co divertimento. Un menù di stagione capace di raccontare pro-fumi e sapori delle nostre terre e la buona birra artigianale hannofatto da contorno a questo primo incontro che non mancherà diavere un seguito nell’immediato futuro. Irriducibile esuberanzadi tutti sulla pista da ballo al ritmo della migliore musica anni’70/’80 proposta da Cocò D.J. e scroscianti applausi perAnnamaria del Centralino di Gorizia cui è andata la fascia di

Miss e per Fabrizio di Trieste che si è visto insignire del titolo diMister Centralino.

E’ sicuro che il successo della serata non ci sarebbe stato e nonavrebbe raggiunto punte così alte di gradimento se tutti noi nonfossimo stati percorsi da un goliardico gusto dell’amicizia.

“Prova da sforzo” è una guida divertente realizzata da noi,operatori del Centralino, e raccoglie una lunga serie di richiestetelefoniche strettamente legate all’utilizzo dell’Azienda e dei ser-vizi sanitari che vengono quotidianamente erogati.

Ecco un esempio:“- Centralino: Le ricordo che sull’elenco telefonico c’è il nume-

ro verde …- Utente:…ma quale numero verde?! Qui nel mio elenco sono

scritti in nero! E anche, quando non c’era il numero verde:- Centralino: Ospedale buongiorno, dica signora …- Utente: Mi passa la patologia anatomica?”

Corrado Paoli

L’uomo verticaleUn altro libro sul nostro possibile futuro, quasi

apocalittico (cfr “La strada” di McCarthy) diDavide Longo.

… Perché sei venuto a cercarmi?…… Sappiamo che conservi le storie. Vorremmo poterle ascoltare…

Questa volta ambientato in Piemonte.Leonardo, padre e scrittore, si trova a dover com-battere contro la sua vita (ex moglie e figlia chenon vede da anni, il lavoro che ormai è agli sgoc-cioli) e la realtà quotidiana ormai fatta solo dilotta per la sopravvivenza, anarchia assoluta, per-dita di ogni regola. E non è importante che cosaha causato tutto ciò, sono gli uomini e le loro sto-rie a disegnare il libro.

All’inizio l’unica cosa che rimane è un residuo di solidarietà

umana, tipica delle realtà rurali e contadine, chepresto però si dissolve, disgregata dagli eventi.

E allora non resta che fuggire, anche questa voltaverso il mare (come nel libro di McCarthy), portan-dosi appresso la figlia Lucia, un cane, Bauschan eSebastiano, un compagno di viaggio. E il viaggio sitramuta subito in una sorta di percorso ad ostaco-li, con in palio la vita e la dignità umana (un picco-lo, ma drammatico, ricordo alla “Ciociara” di DeSica), dove si scontrano sentimenti opposti (l’amo-re per la figlia, il disprezzo per la vita, l’angoscia ela disperazione, la ricerca disperata di una viad’uscita). All’improvviso si inserisce anche un ele-mento a sorpresa, un elefante, David, che, aggre-gandosi al gruppo, rappresenta quasi la sicurezzache nulla può più accadere.

Bel libro, ben scritto, bel finale, pieno di speran-za. Una sorpresa.

Aldo Iop

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Così si firma digitale

Palma é bella senza fumoLa scuola media P. Zorutti e l'Istituto Tecnico Einaudi-Mattei

di Palmanova hanno partecipato attivamente al progetto dicomunità “Palma senzafumo”.

Il 31 maggio, in concomi-tanza con la giornata mondia-le contro il fumo, gli studentipresenti durante la manifesta-zione hanno distribuito delmateriale informativo suidanni da fumo di tabacco edei gadget alla popolazioneintervenuta. Tale azione sicolloca a conclusione di unpercorso svoltosi all'interno

delle classi durante l'anno scolastico appena terminato. Nelle dueclassi (2°C e 2°E) della scuola media, partendo dal concetto disalute e dal significato attribuito allo star bene, sono state intro-dotte le tematiche relative ai danni da fumo e alla dipendenza. Siè poi strutturato il lavoro in piccoli gruppi per facilitare l'intera-zione e stimolare la condivisione degli argomenti. Attraverso ilmateriale presentato e con un lavoro di riflessione e creatività, glialunni hanno prodotto degli elaborati mediante l'uso di frasi edisegni esemplificativi.

All'Istituto Einaudi-Mattei si è seguito un percorso analogo,adeguato alle diverse competenze degli studenti, che hanno rea-lizzato dei grafici relativi ai risultati emersi dai questionari del“Palma senza fumo” somministrati all’interno dell'Istituto, dovefra l’altro era presente uno sportello dedicato.

Di fondamentale importanza la collaborazione delle insegnatireferenti: la prof.ssa Elena Bernardis per la scuola media e la

prof.ssa Gianna Mischis per l'Einaudi-Mattei, che hanno condivi-so l'intero percorso in sinergia con gli operatori dell'AziendaSanitaria.

I lavori realizzati dai ragazzi delle scuole sono stati espostinella giornata del 31 maggio a conclusione del percorso svolto.L'impostazione data all'intero percorso evidenzia come le infor-mazioni fornite agli alunni siano efficaci se supportate da unasuccessiva riflessione su di esse e dalla messa in atto di pratichee azioni che possano dare continuità e significato a quanto vienetrasmesso.

Rosella Malaroda - Dipartimento di PrevenzioneValentina Vidal - Dipartimento di Salute Mentale

La firma digitale è un sistema che consente: all’autore di undocumento informatico, di renderne manifesta l'autenticità, ana-logamente a quanto avviene apponendola firma autografa su un documento car-taceo; al destinatario del documento, diverificarne la provenienza e l'integrità.

Può essere definita l'equivalente elet-tronico di una tradizionale firma appostasu carta, assumendone lo stesso valorelegale.

La firma digitale si basa su un sistemadi crittografia “evoluto”, che utilizza unacoppia di chiavi asimmetriche attribuiteunivocamente a un titolare:

La chiave privata è a disposizioneesclusiva del titolare, custodita all’inter-no di una “Smart Card” (supporto infor-matico da collegare al PC) e protetta daun codice segreto conosciuto solo da lui.

La chiave pubblica, anch’essa associa-ta al titolare, è invece contenuta in un“Certificato Digitale” (documento infor-matico) reso accessibile a tutti su Internetda particolari soggetti: i CertificatoriAccreditati.

I vantaggi della firma digitale sono molteplici: riorganizzazio-ne e semplificazione dell’iter burocratico; riduzione degli spazi

di archiviazione; riduzione dei tempi impiegati in attività diricerca/movimentazione dei referti da parte del personale; circo-

lazione virtuale dei documenti firmatidigitalmente.

Per l’uso della firma digitale è necessa-rio disporre di una smart card (o cartaoperatore).

La smart card è un dispositivo elettro-nico delle dimensioni tipiche di unacarta di credito che contiene:

- dati a vista (codice fiscale, cognome,nome, luogo e data di nascita, provinciae data di scadenza);

- una banda magnetica;- un microchip che contiene il

Certificato di autenticazione e ilCertificato di firma.

I Servizi attivati nella nostra Aziendaall’uso della firma digitale sono:la Radiologia, la Pediatria, l’Oculistica, ilLaboratorio Analisi, la Cardiologia,l’Anatomia Patologica e l’Oncologia;entro la fine dell’anno saranno attivatianche l’Ortopedia e la Chirurgia.

Vengono firmate digitalmente anche le ordinanze e le delibere.

Lucia Tonizzo - Sistema Informativo

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Un moment di padinZucs, nainis, detulis cu lis peraulis de Medisine

Un momento di relax giocando con le parole della Medicina(par cure di Daniela, Domitilla, Katia, Mary, Isabel, Massimo, Silla e mestre Rosalba dal cors di Furlan 2010)

cîr lis 32 peraulis scritis da pît de tabele, ma sta atent che e je dome la version furlane, (in cualchi câs o vin tignût la variantlocâl) e lis peraulis a son scritis par dutis lis bandis, par dret, par contrari, di jù par sù e ancje par traviers, però a son rispie-tâts i acents e la grafie uficiâl.

1. INZIRLI= vertigine, capogiro2. ÇUDUGN = crosta lattea, lattume3. STIÇON = pirosi retrosternale4. VARUSCLI = morbillo5. BOTAÇ = orecchioni 6. RIÇÛL = verruca7. INGOMIT = vomito8. MAL DAL FONGAT = mughetto9. BUGNON = ascesso10. BOCJARIE = cheileite angolare11. ÇAVARIÂ = vaneggiare12. TARLUPULIS = traveggole13. CRITURIS = ragadi14. AÌNE = nocca15. SCUNÎT = stanco, svogliato16. SBULIUM = eczema

17. SGARGATÂ = tossire insistentemente18. LOSC = strabico19. VEDELA = ponfo o arrossamento lineare20. MATERIA = pus21. BRUGNULE = ponfo post trauma locale22. MACOLÂT = pesto23. ÇAMPIN = mancino24. FRICÂ = piangere25. SNACAI = muco nasale26. SMURSIEL = ganascia, zigomo27. GRAMULE = mandibola28. IMBAST = colpo apoplettico, svenimento29. DULIE = dolore fisico sordo30. CIMIÂ = ammiccare31. BUSINÔR = acufene, ronzio32. TIRÂ L’ASEL = ansimare

Nainis cui dêts / Filastrocche…in punta di ditaChist al vâ a la cjassa (questo va a caccia)

Chist al copa e al maça (questo ammazza)

Chist al met a cuei (questo fa cuocere)

Chist al mangja dut (questo mangia tutto)

E chist al dîs piulut piulut a àn mangjât dut

(questo dice “poverino, hanno mangiato

tutto”)

Furlan: Picinin, corantin, mace lungjie, cure voli, mace pedoli

portoghês: dedo mendolinho, sen visinho, major de dedos, cotapeollio, fura bolo (fora torta)talian: Dito pollice è monello, dito indice più bello, dito medio èlungo lungo, l'anuare fa da fungo e protegge il mignolino che ditutti è il più piccino.

Il bugnîc par antîc al ere un fîc,e po pe usance lu àn sgnacât tal mieç de

panze (L’ombelico anticamente era un fico, ma poi per consuetudine

l’hanno messo al centro della pancia).

Silla Stel - Dipartimento di Prevenzione

Mûts di dî

Passant di une lenghe a chê altre i mûts di dî a puedin cambiâ,ancje une vore , ma chel che al reste al è il messaç che a pandin.Da una lingua ad un’altra i modi di dire possono cambiare, maquello che rimane è il messaggio che vogliono dare.

Vê alc sul STOMI = avere un rospo in GOLAMeti i DINCJ su la gratule = fare la fame

Fevelâ fûr dai DINCJ = parlare chiaroMetile de bande dal CÛR = legarsela al DITO

Spudâ il VUES = sputare il rospoCjapâle tal COMEDON = attaccarsi al tramFâ lis robis un tant a la GRAMPE = fare le cose alla bell’e meglioScjaldâsi il pissin o ancje scjaldâsi il FIÂT = andare il sanguealla TESTAVê il NÂS rebechît = avere il DENTE avvelenatoSbasse lis ALIS! = abbassa la CRESTA!E à une LENGHE che taie saetis = non te le manda a direOgni PÎt cjalzât (alzât) = ogni momento

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Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione Redazione

30 luglio 2010 Le tre sepolture

di Tommy Lee Jones - USA, 2005 – 115’

Il corpo di Melquiades Estrada, un contadino messicano, è ritrovato in pieno deserto dove è stato sepolto infretta dopo il suo assassinio. Da chi è stato ucciso? Pete Perkins, migliore amico di Mequiades, comincia adindagare, mentre le autorità locali si rifiutano di aprire un'inchiesta.

Cineforum: “LE FOLLE E IL FOLLE” presso l’Auditorium San Marco a Palmanova

24 settembre 2010 Il Giardino dei Limoni - Lemon Tree

di Eran Riklis - Israele, Germania, Francia, 2008 - 106’

Salma, una vedova palestinese che vive in un villaggio della Cisgiordania, scopre che il suo nuovo vicinodi casa è il Ministro della Difesa israeliano. Quando, per ragioni di sicurezza, le viene intimato di abbatte-re quel giardino di limoni che rappresenta il suo unico sostentamento e le sue stesse radici, la donna non sidà per vinta e porta la causa in tribunale.L'amicizia inaspettata della moglie del ministro, mossa dalla solidarietà femminile, e l'amore del suo giovane avvocato riescono a sostenerla in una sfida che a tutti sembra impossibile.

Inizio proiezioni ore 20.30, info: tel. 339 3110647 http://www.cinemanova.it e.mail [email protected]

A.S.S.ieme per 5 minuti

Periodico Bimestrale dell’Azienda per i

Servizi Sanitari n. 5 -”Bassa Friulana”

Anno IV - Numero 25Luglio/Agosto 2010

Reg. presso il trib. di Udinen. 29/06 del 28.06.2006

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A questo numero hanno collaborato:

Elena CussighEnrico Fantin

Aldo IopRosella Malaroda

Rita MaricchioCorrado PaoliLuciano Pletti

Silla StelLucia Tonizzo

Valentina VidalPaola Zanus

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giornale base 12 07.qxp 13/07/2010 14.07 Pagina 12

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