Giorgio De Chirico, Il pensatore - olio su tela 1973 · Giorgio De Chirico, Il pensatore - olio su...
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ANALISI DEL POSIZIONAMENTO ATTUALE DEL DIPARTIMENTO
Il DISUM nasce dalla fusione degli ex Dipartimenti SATA (Scienze dell'Antichità e del
Tardoantico) e FLESS (Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali) (D.R.
16 ottobre 2015 nr. 3353). Nel nuovo dipartimento sono confluiti ambiti della ricerca
scientifica, della promozione culturale, e settori disciplinari già presenti e in proficuo dialogo
nella ex Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, rielaborati
e riformulati con rinnovato slancio e coesione, unitamente ai temi, ai percorsi professionali, alle
strategie e agli obiettivi della didattica e della ricerca tradizionalmente garantiti dai due
Dipartimenti cofondatori della nuova istituzione.
La nascita del DISUM ha così dato vita a un centro di ricerca e di formazione (intesa in termini
di erogazione della didattica) unitario e multidisciplinare che copre ambiti di studio dal mondo
antico fino all’età contemporanea. I grandi ambiti della ricerca praticata nel Dipartimento fanno
per lo più riferimento alle Aree CUN 10 e 11 e sono: la filologia e le letterature classiche, la
storia dal mondo antico a quello contemporaneo, l'archeologia e l'epigrafia classiche e cristiane,
la storia e la letteratura del cristianesimo antico, la paleografia e la diplomatica, la filosofia dalla
antica alla contemporanea, la letteratura italiana, la storia della scienza, la geografia.
DIDATTICA
Al DISUM afferiscono numerosi corsi di Laurea (7):
- 3 Triennali: Filosofia (L-5); Scienze dei Beni culturali (L-1); Storia e scienze sociali (L-42).
Si tenga anche conto del CdS in Scienze dei Beni Culturali per il Turismo chiuso dall’a.a.
2014/2015 e di cui è attivo solo il ‘trascinamento’ della coorte.
Il Dipartimento è stato costretto a rinunciare al CdS di Taranto che non rispondeva più ai parametri
di sostenibilità, soprattutto in termini di numerosità dei garanti di riferimento, nonché di risorse che
in passato erano state messe a disposizione (finanziamenti, convenzioni con gli Enti Locali ecc.) per
coprire i costi di gestione del CdS. Rimane la consapevolezza che il progetto culturale aveva
riscontrato, nel corso degli anni, una buona attrattività, un buon livello di soddisfazione da parte
degli studenti (come documentano i questionari di valutazione) e significative ricadute sul territorio
tarantino a cui il CdS era principalmente orientato, in particolare con attività didattiche e di ricerca
che trovano in quel comparto territoriale specifiche potenzialità.
- 4 Magistrali: Archeologia (LM-2); Filologia, letterature e storia dell’antichità (LM-15); Scienze
filosofiche (LM-78); Scienze storiche e della documentazione storica (Interclasse LM-84, LM-5).
Il DISUM gestisce, inoltre, diversi ambiti di specializzazione post-laurea (TFA e PAS; Scuola di
Specializzazione in Beni Archeologici; Dottorato di Ricerca; cfr. infra Didattica di III livello).
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CORSI DI LAUREA TRIENNALE
Filosofia (Classe L-5)
Ingresso
→ numero iscritti e immatricolati: negli ultimi quattro anni si osserva una buona attrattività, con un numero di
immatricolati (comprese le immatricolazioni ad anni successivi per riconoscimento di CFU) costante e stabile
(a.a. 2012/13: 102; 2013/14: 105; 2014/15: 100; 2015/16: 102) coincidente con la numerosità di riferimento
(100) indicata nei parametri ministeriali (D.M. 47 del 30.01.2013, Allegato C;
http://attiministeriali.miur.it/media/156041/c.pdf).
→ andamento iscritti e immatricolati: il numero complessivo degli iscritti rileva una leggera flessione negli
ultimi due anni (a.a. 2012/13: 340; 2013/14: 343; 2014/15: 334; 2015/16: 326), mentre rimane stabile la
percentuale -pur significativa, dei fuori corso (a.a. 2012/13: 22,9; 2013/14: 25,9; 2014/15: 31,4; 2015/16: 25,5)
che va comunque rapportata al dato di Ateneo (33,1%).Il numero di studenti che prosegue (cioè che non si
iscrivono ad altri CdS) è aumentato in maniera significativa rilevando una maggiore consapevolezza e
gradimento del percorso scelto (Coorte 2011/12: 70,6; 2012/13: 63,6; 2013/14: 84,1; 2014/15: 90,1); anche il
tasso di abbandono presunto (mancate iscrizioni al 2° anno) è decisamente diminuito negli ultimi due anni
(Coorte 2011/12: 29,4; 2012/13: 36,4; 2013/14: 15,9; 2014/15: 9,9) confermando la linea di tendenza espressa
dall’andamento nella prosecuzione degli studi. In leggera flessione, soprattutto nell’ultimo triennio, il numero
di immatricolati inattivi al termine del 1° anno (Coorte 2011/12: 29,8; 2012/13: 41,7; 2013/14: 33,9; 2014/15:
28,7).
→ qualità iscritti e immatricolati: risulta decisamente più alta la percentuale degli studenti in possesso di
maturità liceale (a.a. 2012/13: 84,9; 2013/14: 90,6; 2014/15: 82; 2015/16: 79,6), ma negli ultimi anni è anche
relativamente aumentata la presenza di diplomati in scuole tecniche, professionali e di altro genere, con il
connesso problema di possibili deficit nelle conoscenze di base. Rispetto al voto di maturità, la linea di
tendenza evidenzia una sostanziale parità percentuale tra i diplomati con un voto inferiore a 80 (a.a. 2012/13:
54,7; 2013/14: 49,1; 2014/15: 44; 2015/16: 43,7) e quelli con un voto compreso tra 80 e 99 (a.a. 2012/13: 35,8;
2013/14: 43,4; 2014/15: 43; 2015/16: 40,8); in ascesa negli ultimi due anni la percentuale dei diplomati con
voto 100 (2014/15: 13%; 2015/16: 15,5%).
Percorso
→ tasso di successo degli esiti formativi (CFU conseguiti, tempi per il conseguimento del titolo): in positiva
ascesa la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al termine del 1° anno (Coorte 2011/12: 48,6;
2012/13: 42,3; 2013/14: 48,4; 2014/15: 53,5; cfr. con la media di CFU acquisiti al I anno: coorte 2011/12:
29,2; 2012/13: 25,3; 2013/14: 28,5; 2014/15: 32). Stabile la media dei voti degli esami superati al I anno
(coorte 2011/12: 27,5; 2012/13: 28; 2013/14: 27,4; 2014/15: 27,1).
Uscita
Rispetto al numero di laureati si osserva che il 19,4% è regolare e stabile (dato disponibile solo per la coorte
2011/12) ed è in positiva ascesa la percentuale dei laureati in corso (a.a. 2012: 48,1; 2013: 52; 2014: 56,1;
2015: 51,5).La maggioranza dei laureati consegue il titolo con 110 e 110 e lode (a.a. 2012: 66,7; 2013: 62;
2014: 58,5; 2015: 66,7).
Assorbimento nel mercato del lavoro:
Sulla base dei dati disponibili in Almalaurea 2015 (Dati occupazionali) emerge che, da un collettivo indagato
di 31 laureati (su 42) il 93,5 % è iscritto ad un corso di Laurea magistrale (il 27,6% dei laureati ritiene
necessario il titolo di Laurea Magistrale per poter trovare lavoro, mentre il 44,8% si iscrive alla Laurea
Magistrale per migliorare la propria formazione culturale). L’86,2% ritiene inoltre la Laurea Magistrale il
naturale proseguimento della laurea di primo livello. Il 9,7% ha partecipato ad almeno un’attività di
formazione post-laurea. Per quanto riguarda la condizione occupazionale e formativa, la gran parte del
collettivo indagato (77,4%) non lavora (e non cerca lavoro) ed è iscritto alla laurea magistrale; l’80,6% non ha
mai avuto esperienze di lavoro post-laurea. Per quanto riguarda l’ingresso nel mondo del lavoro, il numero di
occupati part-time, sul collettivo indagato, è di 3 unità che nella maggior parte dei casi prosegue il lavoro
iniziato prima della laurea (66,7%).
La linea di tendenza emergente dai dati 2015 conferma sostanzialmente quella del 2014 con una ulteriore
diminuzione del numero di occupati e un aumento di laureati iscritti ad un corso di laurea magistrale.
Il numero così ridotto di occupati è da contestualizzare nell’approccio più diffuso degli iscritti che vedono la
Laurea Triennale solo come il momento iniziale di un più ampio percorso comprendente anche una Laurea
Magistrale; questo a motivo della scarsa impiegabilità della sola Laurea Triennale in Filosofia a livello
professionale specifico. È inoltre da considerare che chi cerca un lavoro durante la Laurea Magistrale è per lo
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più spinto da esigenze di sostentamento a prescindere dalla congruenza con la competenza acquisita con la
Laurea Triennale.
Livello di soddisfazione degli studenti:
Come emerge dalle “Valutazione della didattica – Opinione degli studenti” dell’ultimo anno (2015/16)
rapportato al precedente (2014/15) il giudizio degli studenti è ottimo riguardo all'offerta didattica del CdS
(87,19%). Alcuni indici di gradimento (come l’interesse per gli argomenti trattati, l’adeguatezza del materiale
didattico per lo studio della materia, il rispetto degli orari di svolgimento delle lezioni, la coerenza
dell’insegnamento con quanto dichiarato sul sito Web del corso di studio e la reperibilità del docente) vanno
oltre il 90%. Gli altri (proporzione tra crediti e carico di studio, chiarezza nelle modalità d’esame, capacità di
motivare da parte dei docenti, chiarezza delle loro esposizioni e utilità delle attività didattiche integrative) sono
nella quasi totalità dei casi decisamente sopra l’80%. Si situa intorno al 78 % (in ogni caso non certo valore
negativo) solo il primo indice (le conoscenze preliminari possedute sono risultate sufficienti per la
comprensione degli argomenti previsti nel programma d'esame?).
Dal Rapporto AlmaLaurea – Profilo dei Laureati 2015 (Punto 7. Giudizi sull’esperienza universitaria;
collettivo indagato: 56 su 66) emerge un giudizio abbastanza positivo riguardo l’adeguatezza delle aule e le
modalità di frequentazione delle biblioteche, mentre si giudica insufficiente il numero di postazioni
informatiche. In definitiva più della metà (66,1%) si iscriverebbe allo stesso corso dell’Ateneo, mentre il
23,2% cambierebbe Ateneo pur scegliendo lo stesso percorso formativo.
Scienze dei beni culturali (Classe L-1)
Il CdS ha introdotto, dall’a.a. 2015-16, tre curricula (Beni Archeologici, Beni Archivistici e Librari, Beni
Storico-artistici) che consentono, con adeguato equilibrio tra saperi di base et ecnici, di costruire una
preparazione sufficientemente ampia e solida per affrontare con consapevolezza le scelte più specialistiche del
biennio di Laurea Magistrale.
Ingresso
→ numero iscritti e immatricolati: negli ultimi quattro anni si osserva una buona attrattività, con un numero di
immatricolati (comprese le immatricolazioni ad anni successivi per riconoscimento di CFU) sostanzialmente
stabile, in leggero calo negli ultimi due anni (a.a. 2012/13: 157; 2013/14: 161; 2014/15: 142; 2015/16: 135),
poco al di sotto della numerosità di riferimento (180) indicata nei parametri ministeriali (D.M. 47 del
30.01.2013, Allegato C; http://attiministeriali.miur.it/media/156041/c.pdf).
→ andamento iscritti e immatricolati: il numero complessivo degli iscritti rileva una flessione più evidente
nell’ultimo anno (a.a. 2012/13: 646; 2013/14: 657; 2014/15: 627; 2015/16: 564), mentre rimane
sostanzialmente stabile la percentuale -piuttosto elevata-, dei fuori corso (a.a. 2012/13: 47,1; 2013/14: 41,6;
2014/15: 39,2; 2015/16: 41,7) che va comunque rapportata al dato di Ateneo (33,1%). Il numero di studenti
che prosegue (cioè che non si iscrivono ad altri CdS) è aumentato in maniera significativa negli ultimi tre anni
rilevando una maggiore consapevolezza e gradimento del percorso scelto (Coorte 2011/12: 64,2; 2012/13: 89;
2013/14: 79,4; 2014/15: 78); anche il tasso di abbandono presunto (mancate iscrizioni al 2° anno) è
decisamente diminuito (si segnala il dato dell’a.a. 2012-13) negli ultimi due anni (Coorte 2011/12: 35,8;
2012/13: 11; 2013/14: 20,6; 2014/15: 22) confermando la linea di tendenza espressa dall’andamento nella
prosecuzione degli studi. In flessione il numero di immatricolati inattivi al termine del 1° anno (Coorte
2011/12: 48,5; 2012/13: 36; 2013/14: 29,3; 2014/15: 36,1).
→ qualità iscritti e immatricolati: risulta decisamente più alta la percentuale degli studenti in possesso di
maturità liceale (a.a. 2012/13: 72,1; 2013/14: 63,4; 2014/15: 71,1; 2015/16: 66,4), rimane significativa la
presenza di diplomati in scuole tecniche (a.a. 2012/13: 14,5; 2013/14: 18; 2014/15: 9,2; 2015/16: 17,9).
Rispetto al voto di maturità la linea di tendenza evidenzia una maggiore percentuale di diplomati con un voto
inferiore a 80 (a.a. 2012/13: 62,4; 2013/14: 63,4; 2014/15: 54,2; 2015/16: 52,9), seguono quelli con un voto
compreso tra 80 e 99 (a.a. 2012/13: 31,5; 2013/14: 31,7; 2014/15: 40,1; 2015/16: 43,6); in calo, soprattutto
nell’ultimo anno, la percentuale dei diplomati con voto 100 (2014/15: 5,6%; 2015/16: 3,6%).
Percorso
→ tasso di successo degli esiti formativi (CFU conseguiti, tempi per il conseguimento del titolo): in positiva
ascesa la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al termine del 1° anno (Coorte 2011/12: 42,7;
2012/13: 46,3; 2013/14: 54,6; 2014/15: 47,7; cfr. con la media di CFU acquisiti al I anno: coorte 2011/12:
25,3; 2012/13: 27,3; 2013/14: 32,5; 2014/15: 28,5). Stabile la media dei voti degli esami superati al I anno
(coorte 2011/12: 26,2; 2012/13: 27,1; 2013/14: 26,7; 2014/15: 27,2).
Uscita
Rispetto al numero di laureati si osserva che l’11,7% è regolare e stabile (dato disponibile solo per la coorte
2011-12), mentre, dopo un dato negativo relativo al 2013, è in leggero miglioramento la percentuale dei
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laureati in corso (a.a. 2012: 30; 2013: 9; 2014: 22; 2015: 19). La maggioranza dei laureati consegue il titolo
con un voto compreso tra 100 e 109 (a.a. 2012: 58,3; 2013: 58,2; 2014: 58,5; 2015: 57,1), seguono i laureati
con 110 e 110 lode (a.a. 2012: 30; 2013: 25,4; 2014: 28; 2015: 19).
Internazionalizzazione
Discreto l’indicatore della partecipazione di studenti a programmi di mobilità internazionale in uscita
(Erasmus) (2011/12: 1; 2012/13: 2; 2013/14: 2; 2014/15: 3).
Assorbimento nel mercato del lavoro:
Sulla base dei dati disponibili in Almalaurea 2015 (Dati occupazionalia un anno dal conseguimento del titolo)
emerge che, da un collettivo indagato di 60 laureati su 81, il 68,3% è attualmente iscritto ad un corso di laurea
magistrale; chi non si è iscritto (30%) lo fa per motivi lavorativi (27,8%), oppure perché interessato a
frequentare altra formazione post-laurea (22,2%). Chi si iscrive ad un corso di laurea magistrale, che per il
92,9% rappresenta il proseguimento naturale della laurea di I livello, lo fa soprattutto (il 38,1%) per migliorare
la possibilità di trovare lavoro. Per la maggioranza degli iscritti al corso di laurea magistrale la scelta è stata
orientata allo stesso gruppo disciplinare (87,8%) e allo stesso Ateneo della laurea di I livello (73,2%).
Riguardo la formazione post laurea una percentuale significativa ha frequentato stage in azienda (16,7%) e
collaborazioni volontarie (15%).
Rispetto alla situazione occupazionale, il 21,7% lavora (di cui il 13,3% contemporaneamente alla frequenza di
un corso di laurea magistrale) corrispondente a 13 laureati impegnati prevalentemente in occupazioni part-time
(69,2%) e che proseguono il lavoro iniziato prima della laurea (61,5%);relativamente al tipo di lavoro, nel
30,8% dei casi è senza contratto o ‘non standard’ (23,1%).
Tra coloro che lavorano il dato relativo alla valutazione di un eventuale miglioramento nel proprio lavoro
grazie alla laurea non è disponibile per il 2015, mentre nel 2014 corrispondeva al 20% la percentuale di coloro
che hanno notato un miglioramento; il 15,4% degli occupati dichiara di utilizzare le competenze acquisite con
la laurea, pur in misura ridotta.
La linea di tendenza emergente dai dati 2015 evidenzia alcune differenze positive rispetto a quella derivata dai
dati 2014: aumenta la percentuale di iscritti ad un corso di laurea magistrale e -tra questi- aumenta in maniera
significativa la percentuale di coloro che hanno scelto come laurea magistrale lo stesso gruppo disciplinare e lo
stesso Ateneo della laurea di I livello; in positiva crescita anche la percentuale di chi ha frequentato stage in
azienda e collaborazioni volontarie. Si segnala anche un aumento della percentuale di coloro che dichiarano di
utilizzare le competenze acquisite con la laurea anche se in misura ridotta.
Anche se l’esito più naturale per i laureati triennalisti è la prosecuzione nel corso magistrale, tuttavia il corso di
laurea ha promosso negli anni la stipula di convenzioni di tirocinio con strutture pubbliche e private operanti
nel campo dei beni culturali e ha utilizzato convenzioni stipulate dall’Ateneo, in particolare con i Comuni.
Livello di soddisfazione deglistudenti:
Come emerge dalla “Valutazione della didattica – Opinione degli studenti” dell’ultimo anno (2015/16),
rapportato al precedente (2014/15), il giudizio degli studenti è molto buono riguardo all'offerta didattica del
CdS (83,92%). La quasi totalità degli indici di soddisfazione superano ampiamente l’80% (tra i più alti:
l’adeguatezza del materiale didattico per lo studio della materia, il rispetto degli orari di svolgimento delle
lezioni, la coerenza dell’insegnamento con quanto dichiarato sul sito Web del corso di studio e la reperibilità
del docente, quest’ultimo migliora significativamente sia per gli studenti frequentanti -+2,4%- che per i non
frequentanti -+4,2%). Aumenta l’interesse per gli argomenti trattati (+2.3%). Si situa intorno al 74 %, con un
valore costante nei due anni considerati e in ogni caso non certo valore negativo, solo il primo indice (le
conoscenze preliminari possedute sono risultate sufficienti per la comprensione degli argomenti previsti nel
programma d'esame?).
Dal Rapporto AlmaLaurea – Profilo dei Laureati 2015 (Punto 7. Giudizi sull’esperienza universitaria;
collettivo indagato: 72 su 84) emerge un alto livello di soddisfazione tra decisamente positivo e ‘più sì che no’
(in totale 79,2%). Anche relativamente ai rapporti con i docenti la maggioranza degli intervistati esprime un
giudizio positivo (decisamente positivo 9,7% e ‘più sì che no’ 59,7%).
Emerge un giudizio abbastanza positivo riguardo l’adeguatezza delle aule e le modalità di frequentazione delle
biblioteche, mentre si giudica insufficiente il numero di postazioni informatiche. In definitiva quasi la metà
(43,1%) si iscriverebbe allo stesso corso dell’Ateneo, mentre il 27,8% cambierebbe Ateneo pur scegliendo lo
stesso percorso formativo.
Storia e scienze sociali (Classe L-42)
Ingresso
→ numero iscritti e immatricolati: negli ultimi quattro anni si osserva una buona attrattività, con un numero di
immatricolati (comprese le immatricolazioni ad anni successivi per riconoscimento di CFU) sostanzialmente
stabile e in miglioramento nell’ultimo anno (a.a. 2012/13: 76; 2013/14: 85; 2014/15: 63; 2015/16: 75), poco al
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di sotto della numerosità di riferimento (100) indicata nei parametri ministeriali (D.M. 47 del 30.01.2013,
Allegato C; http://attiministeriali.miur.it/media/156041/c.pdf).
→ andamento iscritti e immatricolati: il numero complessivo degli iscritti evidenzia una tendenza in ascesa,
anche se in maniera non regolare e costante, nell’ultimo triennio (a.a. 2012/13: 218; 2013/14: 257; 2014/15:
248; 2015/16: 235), con un aumento della percentuale dei fuori corso (a.a. 2012/13: 24,8; 2013/14: 22,2;
2014/15: 34,3; 2015/16: 34) che va comunque rapportata al dato di Ateneo (33,1%). Il numero di studenti che
prosegue (cioè che non si iscrivono ad altri CdS) rimane alto e sostanzialmente stabile (Coorte 2011/12: 76;
2012/13: 72,4; 2013/14: 70,3; 2014/15: 81,1); anche il tasso di abbandono presunto (mancate iscrizioni al 2°
anno) è diminuito soprattutto nell’ultimo anno (Coorte 2011/12: 24; 2012/13: 27,6; 2013/14: 29,7; 2014/15:
18,9) confermando la linea di tendenza espressa dall’andamento nella prosecuzione degli studi. In flessione il
numero di immatricolati inattivi al termine del 1° anno (Coorte 2011/12: 47,9; 2012/13: 46,1; 2013/14: 54,5;
2014/15: 39,4).
→ qualità iscritti e immatricolati: risulta decisamente più alta la percentuale degli studenti in possesso di
maturità liceale (a.a. 2012/13: 65,8; 2013/14: 61,2; 2014/15: 71,9; 2015/16: 66,7), rimane significativa la
presenza di diplomati in scuole tecniche (a.a. 2012/13: 22,8; 2013/14: 27,1; 2014/15: 21,9; 2015/16: 25,3).
Rispetto al voto di maturità la linea di tendenza evidenzia una maggiore percentuale di diplomati con un voto
inferiore a 80 (a.a. 2012/13: 69,6; 2013/14: 69,4; 2014/15: 57,8; 2015/16: 65,3), seguono quelli con un voto
compreso tra 80 e 99 (a.a. 2012/13: 26,6; 2013/14: 27,1; 2014/15: 34,4; 2015/16: 28); in aumento, soprattutto
negli ultimi due anni, la percentuale dei diplomati con voto 100 (a.a. 2012/13: 3,8%; 2013/14: 2,4%; 2014/15:
7,8%; 2015/16: 6,7%).
Percorso
→ tasso di successo degli esiti formativi (CFU conseguiti, tempi per il conseguimento del titolo): in positiva
ascesa, soprattutto nell’ultimo anno, la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al termine del 1° anno
(Coorte 2011/12: 36,4; 2012/13: 33,3; 2013/14: 26,4; 2014/15: 42,8; cfr. con la media di CFU acquisiti al I
anno: coorte 2011/12: 21,6; 2012/13: 19,4; 2013/14: 15,3; 2014/15: 25,5). Stabile la media dei voti degli esami
superati al I anno (coorte 2011/12: 26,9; 2012/13: 26,3; 2013/14: 26,3; 2014/15: 26,7).
Uscita
Rispetto al numero di laureati si osserva che il 10,4% è regolare e stabile (dato disponibile solo per la coorte
2011/12), mentre si mantiene costante, con un miglioramento nell’ultimo anno, la percentuale dei laureati in
corso (a.a. 2012: 38,9; 2013: 30; 2014: 22,2; 2015: 37). In calo la percentuale dei laureati che conseguono il
titolo con 110 e 110 lode (a.a. 2012: 55,6; 2013: 56,7; 2014: 44,4; 2015: 44,4), in ascesa i laureati con un voto
compreso tra 100 e 109 (a.a. 2012: 44,4; 2013: 36,7; 2014: 44,4; 2015: 55,6).
Internazionalizzazione
Discreto e in ascesa l’indicatore della partecipazione di studenti a programmi di mobilità internazionale in
uscita (Erasmus) (2011/12: 2; 2012/13: 0; 2013/14: 1; 2014/15: 3).
Assorbimento nel mercato del lavoro:
Sulla base dei dati disponibili in AlmaLaurea 2015 (Dati occupazionali a un anno dal conseguimento del
titolo) emerge che, da un collettivo indagato di 10 laureati su 18, il 70% è attualmente iscritto ad un corso di
laurea magistrale; chi non si è iscritto (30%) lo fa per motivi lavorativi (33,3%), oppure perché interessato a
frequentare altra formazione post-laurea (33,3%). Chi si iscrive ad un corso di laurea magistrale, che per
l’85,7% rappresenta il proseguimento naturale della laurea di I livello, lo fa (il 42,9%) per migliorare la
possibilità di trovare lavoro e per migliorare la propria formazione culturale (42,9%). Per tutti gli iscritti al
corso di laurea magistrale la scelta è stata orientata allo stesso gruppo disciplinare e -per la maggioranza- allo
stesso Ateneo della laurea di I livello (85,7%).
Riguardo la formazione post laurea, il 10% ha svolto attività di collaborazione volontaria o ha frequentato
corsi di formazione professionale (10%).
Rispetto alla situazione occupazionale, il 10% (cioè un solo laureato) lavora ed è impegnato in una tipologia di
occupazione ‘non standard’.
Si conferma la linea di tendenza emergente dai dati 2014 in cui però il numero di occupati era leggermente più
alto (6) ed erano impegnati in un lavoro iniziato prima della laurea. Come anche l’alta percentuale di iscritti
alla magistrale dimostra, anche in questo caso il CdS si configura come il momento iniziale di un più ampio
percorso comprendente anche una Laurea Magistrale; questo a motivo della scarsa impiegabilità della sola
Laurea Triennale in Storia e scienze sociali a livello professionale specifico.
Il corso di laurea ha promosso negli anni la stipula di convenzioni di tirocinio con strutture pubbliche e private
nel campo delle biblioteche e degli archivi, con Centri studi e altri istituti di ricerca, Amministrazioni ed Enti
locali. Gli studenti hanno espresso, nella maggior parte dei casi, un giudizio soddisfacente sulle esperienze di
tirocinio, sottolineando la necessità di implementare ulteriormente la tipologia, la qualità e le possibilità dei
tirocini, monitorando costantemente la coerenza delle attività con gli studi universitari. Le strutture ospitanti
hanno formulato negli attestati e nelle relazioni finali giudizi positivi sugli stagisti e sulla loro formazione
7
specifica nel campo dell’organizzazione degli archivi, delle biblioteche, della Pubblica Amministrazione,
spesso chiedendo la proroga del periodo di tirocinio e, nel corso degli anni, hanno elevato il grado di
coinvolgimento degli studenti all’interno delle loro attività.
Livello di soddisfazione degli studenti:
Come emerge dalla “Valutazione della didattica – Opinione degli studenti” dell’ultimo anno (2015/16)
rapportato al precedente (2014/15), il giudizio degli studenti è ottimo riguardo all'offerta didattica del CdS
(91,98%). La maggior parte degli indici di soddisfazione superano ampiamente il 90% (tra i più alti: il carico
di studio proporzionato ai CFU assegnati, il rispetto degli orari di svolgimento delle lezioni, la chiarezza
espositiva del docente, la coerenza dell’insegnamento con quanto dichiarato sul sito Web del corso di studio e
la reperibilità del docente, quest’ultimo migliora significativamente sia per gli studenti frequentanti che per i
non frequentanti). Aumenta ulteriormente l’interesse per gli argomenti trattati (+1,7%). Aumenta
significativamente (+6,8%) l’indice relativo alla valutazione dell’adeguatezza delle conoscenze preliminari
possedute per la comprensione degli argomenti previsti nel programma d'esame.
Dal Rapporto AlmaLaurea – Profilo dei Laureati 2015 (Punto 7. Giudizi sull’esperienza universitaria;
collettivo indagato: 23 su 27) emerge un livello di soddisfazione molto alto tra decisamente positivo e ‘più sì
che no’ (in totale 95,6%). Anche relativamente ai rapporti con i docenti la maggioranza degli intervistati
esprime un giudizio positivo (decisamente positivo 21,7% e ‘più sì che no’ 65,2%).
Emerge un giudizio abbastanza positivo riguardo l’adeguatezza delle aule e le modalità di frequentazione delle
biblioteche, mentre si giudica insufficiente il numero di postazioni informatiche. In definitiva il 39,1% si
iscriverebbe allo stesso corso dell’Ateneo, mentre il 30,4% cambierebbe Ateneo pur scegliendo lo stesso
percorso formativo.
Lauree Triennali - Quadro di sintesi
Per i CdS presi in esame si osserva una sostanziale tenuta, rispetto ai dati in ingresso, del trend
degli ultimi anni. Tendenzialmente, il numero di studenti che prosegue nello stesso percorso, senza
iscriversi ad altri CdS, aumenta rilevando un maggior grado di consapevolezza nelle scelte.
Migliorano i dati relativi al percorso, come la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al
termine del 1° anno, in positiva ascesa negli ultimi anni evidenziando un miglioramento nelle
modalità di acquisizione dei crediti formativi, pur rimanendo alta -in alcuni casi in maniera
significativa- la percentuale di fuori corso. Anche se il dato non si discosta di molto, anzi in alcuni
casi è inferiore, alla percentuale media di Ateneo (33,1%).
In relazione all’assorbimento nel mercato del lavoro, si riscontra la diminuzione del numero di
occupati e un aumento di laureati iscritti ad un corso di laurea magistrale; tale aspetto è da
contestualizzare nell’approccio più diffuso degli iscritti che vedono la Laurea Triennale solo come
il momento iniziale di un più ampio percorso comprendente anche una Laurea Magistrale, anche a
causa della scarsa impiegabilità della sola Laurea Triennale a livello professionale specifico.
Dall’esame della valutazione degli studenti emergono elementi di miglioramento nel grado di
apprezzamento generale, nel rapporto con i docenti, nell’interesse verso le discipline del CdS.
CORSI DI LAUREA MAGISTRALE
I quattro corsi di laurea magistrale costituiscono la naturale prosecuzione del percorso formativo,
del tutto coerente e integrato con quello offerto dai corsi di laurea triennale. Fa eccezione il CdS
inFilologia, letterature e storia dell'antichità (LM-15) che si pone in continuità con il CdS triennale
in Lettere (L-10) afferente al Dipartimento LELIA.
Archeologia (Classe LM- 2)
Nell’ambito del territorio regionale, il CdS dell’ateneo barese, insieme a quello dell’Università del Salento,
risponde alla domanda di formazione in questo ambito disciplinare (cfr. infra Analisi del contesto competitivo).
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Ingresso
→ numero iscritti e immatricolati (comprese le immatricolazioni ad anni successivi per riconoscimento di
CFU): negli ultimi quattro anni si osserva una discreta attrattività, soprattutto negli anni 2013-14 e 2014-15, si
registra però un calo nell’ultimo anno (a.a. 2012/13: 15; 2013/14: 20; 2014/15: 32; 2015/16: 14).
→ andamento iscritti e immatricolati: il numero complessivo degli iscritti evidenzia una tendenza in ascesa
negli ultimi due anni (a.a. 2012/13: 46; 2013/14: 48; 2014/15: 61; 2015/16: 66), con una positiva flessione
della percentuale dei fuori corso (a.a. 2012/13: 45,7; 2013/14: 31,3; 2014/15: 23; 2015/16: 36,4).In decisa
flessione nell’ultimo triennio il numero di immatricolati inattivi al termine del 1° anno (Coorte 2011/12: 0;
2012/13: 12,5; 2013/14: 10; 2014/15: 3,1).
→ qualità iscritti e immatricolati: la maggioranza degli studenti è in possesso di maturità liceale; il dato
diventa particolarmente evidente nell’ultimo anno con una percentuale vicina al 100% (a.a. 2012/13: 92,3;
2013/14: 73,7; 2014/15: 69; 2015/16: 92,9);si misura intorno al 10% la presenza di diplomati in scuole
tecniche (a.a. 2012/13: 7,7; 2013/14: 10,5; 2014/15: 10,3; 2015/16: 7,1). Rispetto al voto di maturità la linea di
tendenza evidenzia una maggiore percentuale di diplomati con un voto inferiore a 80 che però diminuisce
nettamente nell’ultimo anno (a.a. 2012/13: 53,8; 2013/14: 68,4; 2014/15: 62,1; 2015/16: 21,4), seguono quelli
con un voto compreso tra 80 e 99 (a.a. 2012/13: 46,2; 2013/14: 26,3; 2014/15: 34,5; 2015/16: 50); decisamente
in aumento, soprattutto nell’ultimo anno, la percentuale dei diplomati con voto 100 (a.a. 2012/13: 0%;
2013/14: 5,3%; 2014/15: 3,4%; 2015/16: 28,6%) che potrebbe rilevare un miglioramento qualitativo degli
iscritti dal punto di vista della preparazione di partenza. Anche se, rispetto al voto conseguito nella laurea
triennale,sono in aumento gli iscritti al CdS in Archeologia laureati al triennio con meno di 100 (a.a. 2012/13:
23,1%; 2013/14: 10,5%; 2014/15: 24,1%; 2015/16: 100%), circa la metà, fino al 2014-15, si sono laureati al
triennio con un voto compreso tra 100 e 109 (a.a. 2012/13: 46,2%; 2013/14: 52,6%; 2014/15: 44,8%; 2015/16:
0%).
Percorso
→ tasso di successo degli esiti formativi (CFU conseguiti, tempi per il conseguimento del titolo): in positiva
ascesa, soprattutto nell’ultimo anno, la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al termine del 1° anno
(Coorte 2011/12: 94,7; 2012/13: 65,7; 2013/14: 59,84; 2014/15: 73,58; cfr. con la media di CFU acquisiti al I
anno: coorte 2011/12: 56,8; 2012/13: 39,4; 2013/14: 35; 2014/15: 44,1). Stabile e piuttosto alta la media dei
voti degli esami superati al I anno (coorte 2011/12: 29; 2012/13: 28,6; 2013/14: 28,5; 2014/15: 28,2).
Uscita
Rispetto al numero di laureati si osserva che il 43,8% è regolare e stabile (dato disponibile solo per la coorte
2012-13), mentre si mantiene piuttosto stabile, con un significativo miglioramento nell’ultimo anno, la
percentuale dei laureati in corso (a.a. 2012: 37; 2013: 46,2; 2014: 30,8; 2015: 50). In leggero calo, ma pur
sempre decisamente maggioritaria, la percentuale dei laureati che conseguono il titolo con 110 e 110 lode (a.a.
2012: 93,6; 2013: 76,9; 2014: 76,9; 2015: 66,7), nell’ultimo biennio sembra assestarsi intorno al 15% la
percentuale di laureati con un voto compreso tra 100 e 109 (a.a. 2012: 7,4; 2013: 23,1; 2014: 15,4; 2015: 16,7).
Assorbimento nel mercato del lavoro:
Sulla base dei dati disponibili in Almalaurea 2015 (Dati occupazionali dopo un anno dal conseguimento del
titolo) emerge che, da un collettivo indagato di 8 laureati su 12, il 62,5% ha partecipato ad almeno un’attività
di formazione post-laurea (di cui il 25% Scuola di Specializzazione, 25% collaborazione volontaria). Il numero
di occupati è di una sola unità.
A tre anni dal conseguimento del titolo, da un collettivo indagato di 14 laureati su 27, il 57,1% ha partecipato
ad almeno un’attività di formazione post-laurea (di cui il 42,9 % Scuola di Specializzazione). Il numero di
occupati è 10, di cui il 40% ha iniziato a lavorare dopo la laurea magistrale; dal punto di vista della tipologia
dell’attività lavorativa, il 40% è part-time. Il 70% lavora nel privato soprattutto nel campo istruzione e ricerca
o altri servizi. Tempi d'ingresso nel mercato del lavoro: periodo medio di 2,1 mesi all'inizio della ricerca del
primo lavoro, 11,4 mesi dalla laurea al reperimento del primo lavoro. Il 70% ritiene la laurea fondamentale e
utile per lo svolgimento dell'attività lavorativa.
Il CdS ha promosso la stipula di convenzioni di tirocinio con strutture operanti nel campo dei beni culturali e
ha utilizzato convenzioni stipulate dall’Ateneo, in particolare con i Comuni. Gli studenti hanno lavorato
all’ideazione, progettazione e realizzazione di eventi culturali, confrontandosi anche con gli aspetti burocratici
necessari al corretto svolgimento dell’iniziativa. Il tirocinante apprende, in questo modo, a relazionarsi con gli
enti pubblici, con i permessi da richiedere e con gli aspetti economici e amministrativi da considerare.
Oltre alla possibilità di svolgere attività pratiche presso i cantieri di scavo archeologico e di studio dei materiali
curati dai docenti del Corso [Monte Sannace, Egnazia, Grottaglie, S. Maria di Agnano (Ostuni), Polignano a
Mare], in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Puglia sono stati organizzati stages di
catalogazione, inventariazione e studio dei materiali (analisi, studio e pubblicazione di reperti archeologici
mobili provenienti dagli scavi della SAP e in particolare da quelli realizzati nell'area della cittadella
nicolaiana). Nel 2015 si sono svolte esperienze significative di tirocinio presso il Museo Archeologico
9
nazionale di Altamura, presso il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, a Pulsano.In alcuni casi presso le
Soprintendenze e il Polo Museale, la Pinacoteca Metropolitana di Bari, la Pinacoteca Comunale De Napoli di
Terlizzi, la cooperativa ArTa di Bari gli stagisti sono stati coinvolti a livello scientifico nell'organizzazione
delle Mostre, dell'apparato didattico, dell'elaborazione delle schede.
Livello di soddisfazione degli studenti:
L'analisi dei dati relativi al Corso di Laurea (Opinione degli studenti 2015-16) evidenzia un giudizio
complessivamente molto soddisfacente (93,22%, cioè + 3,72 rispetto all’anno precedente), con valori che
superano il 90 % per la sezione di quesiti 2-4 relativi agli insegnamenti. Adeguatezza del carico di studio
rispetto al peso dell'insegnamento, adeguatezza del materiale didattico di supporto, appropriatezza delle
modalità di esame sono gli items con il più alto punteggio (tra 93 e 97%, in positivo aumento rispetto all’anno
precedente da 1 a circa 6 punti percentuali), mentre l'adeguatezza delle conoscenze preliminari scende all'81%
(sebbene in miglioramento rispetto all’anno precedente in cui il valore è di 77,8%). Quest'ultimo dato costante
nei rilevamenti degli ultimi anni e comune al triennio anche se in percentuale più bassa è stato affrontato in più
occasioni dal CdL che ha messo in atto interventi di razionalizzazione e consolidamento dell'Offerta Formativa
per rispondere alle richieste di formazione di base. Tuttavia non si può sottovalutare il dato che il problema
affonda le sue radici in un prerequisito di carattere più generale legato alle pregresse esperienze scolastiche
degli studenti non del tutto adeguate e tali da rendere difficile un recupero significativo nonostante gli
interventi correttivi programmati fin dal triennio. Molto positiva la valutazione della docenza items 5-11 che si
attesta su una percentuale del 94,9% per il rispetto degli orari delle attività didattiche (+ 2,5% rispetto all’anno
precedente), 94,9% per una qualità della docenza stimolante (il valore aumenta in maniera significativa: +7%
rispetto all’anno precedente), 92,3% per la chiarezza nell’esposizione (1,6% rispetto all’anno precedente),
dell’84,6% per l’utilità delle attività didattiche integrative (il valore aumenta in maniera significativa: +3,1%
rispetto all’anno precedente), del 97,4% per la coerenza tra insegnamento e sito web (il valore aumenta in
maniera significativa: +4,9% rispetto all’anno precedente). Alta anche la percentuale di gradimento per la
reperibilità dei docenti che è in deciso e notevole miglioramento rispetto all’anno precedente (+10% per gli
studenti con una frequenza meno assidua, +2,6% per gli studenti più assidui). Infine il livello di interesse per
gli insegnamenti si attesta su una media del 90,5%, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente.
Filologia, letterature e storia dell'antichità (Classe LM-15)
Ingresso
→ numero iscritti e immatricolati (comprese le immatricolazioni ad anni successivi per riconoscimento di
CFU): negli ultimi quattro anni si osserva una discreta attrattività, (a.a. 2012/13: 39; 2013/14: 20; 2014/15: 27;
2015/16: 21).
→ andamento iscritti e immatricolati: il numero complessivo degli iscritti evidenzia una sostanziale stabilità
(a.a. 2012/13: 88; 2013/14: 79; 2014/15: 82; 2015/16: 74), con un aumento della percentuale dei fuori corso
(a.a. 2012/13: 27,3; 2013/14: 29,1; 2014/15: 42,7; 2015/16: 36,5). Decisamente basso il numero di
immatricolati inattivi al termine del 1° anno (Coorte 2011/12: 3,1; 2012/13: 0; 2013/14: 0; 2014/15: 3,7).
→ qualità iscritti e immatricolati: la totalità degli studenti è in possesso di maturità liceale con una percentuale
del 100% nel quadriennio considerato. Rispetto al voto di maturità la linea di tendenza evidenzia una maggiore
percentuale, vicina al 50%, di diplomati con voto 100 (a.a. 2012/13: 54,1%; 2013/14: 75%; 2014/15: 44,4%;
2015/16: 52,4%), seguono quelli con un voto compreso tra 80 e 99 (a.a. 2012/13: 40,5; 2013/14: 15; 2014/15:
48,1; 2015/16: 33,3). A questo dato corrisponde quello del voto conseguito nella laurea triennale con una
percentuale piuttosto alta, ma solo nei primi due anni (2012-13 e 2013-14), di laureati al triennio con 110 e 110
e lode (a.a. 2012/13: 62,2%; 2013/14: 70%; 2014/15: 0%; 2015/16: 0%), mentre sono in aumento gli iscritti al
CdS laureati al triennio con meno di 100 (a.a. 2012/13: 2,7%; 2013/14: 5%; 2014/15: 100%; 2015/16: 100%).
Percorso
→ tasso di successo degli esiti formativi (CFU conseguiti, tempi per il conseguimento del titolo): stabile e
positivamente alto la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al termine del 1° anno (Coorte 2011/12:
81,5; 2012/13: 71,3; 2013/14: 73,3; 2014/15: 72,9; cfr. con la media di CFU acquisiti al I anno: coorte
2011/12: 48,9; 2012/13: 42,8; 2013/14: 44; 2014/15: 43,7). Stabile e decisamente alta la media dei voti degli
esami superati al I anno (coorte 2011/12: 29,2; 2012/13: 29,3; 2013/14: 29,3; 2014/15: 29,2).
Uscita
Rispetto al numero di laureati si osserva che il 38,5% è regolare e stabile (dato disponibile solo per la coorte
2012-13), e si mantiene piuttosto stabilela percentuale dei laureati in corso (a.a. 2012: 57,6; 2013: 40,7; 2014:
40,9; 2015: 41,4). Decisamente maggioritaria e in rialzo, la percentuale dei laureati che conseguono il titolo
con 110 e 110 lode (a.a. 2012: 78,8; 2013: 85,2; 2014: 86,4; 2015: 93,1).
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Internazionalizzazione
Discreto e in ascesa l’indicatore della partecipazione di studenti a programmi di mobilità internazionale in
uscita (Erasmus) (2011/12: 2; 2012/13: 0; 2013/14: 4; 2014/15: 3).
Assorbimento nel mercato del lavoro:
Sulla base dei dati disponibili in Almalaurea 2015 (Dati occupazionali dopo un anno dal conseguimento del
titolo) emerge che, da un collettivo indagato di 8 laureati su 12, il 62,5% ha partecipato ad almeno un’attività
di formazione post-laurea (di cui il 25% Scuola di Specializzazione, 25% collaborazione volontaria). Il numero
di occupati è di una sola unità.
A tre anni dal conseguimento del titolo, da un collettivo indagato di 26 laureati su 33, il 76,9% ha partecipato
ad almeno un’attività di formazione post-laurea (di cui: 46,1 Master Universitari di diverso tipo e durata; 38,5
Scuola di Specializzazione e 19,2 Stage in azienda). Il numero di occupati è 12, di cui il 91,7% ha iniziato a
lavorare dopo la laurea magistrale; dal punto di vista della tipologia dell’attività lavorativa, il 41,7% è part-
time. Il 75% lavora nel privato soprattutto nel campo istruzione e ricerca o altri servizi. Tempi d'ingresso nel
mercato del lavoro: periodo medio di 1,5 mesi all'inizio della ricerca del primo lavoro, 10,3 mesi dalla laurea al
reperimento del primo lavoro. Il 58,3% ritiene la laurea fondamentale e utile per lo svolgimento dell'attività
lavorativa.
Livello di soddisfazione degli studenti:
L'analisi dei dati relativi al Corso di Laurea (Opinione degli studenti 2015-16) evidenzia un giudizio
complessivamente molto soddisfacente (92,5%, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente), con
valori che superano il 90% per i quesiti 3-4 relativi agli insegnamenti.Positiva la valutazione della docenza
items 5-11 che si attesta su una percentuale del 92% per una qualità della docenza stimolante (-1% rispetto
all’anno precedente), del 96,9% per la coerenza tra insegnamento e sito web (+1,8% rispetto all’anno
precedente). Molto alta anche la percentuale di gradimento per la reperibilità dei docenti che è in
miglioramento rispetto all’anno precedente (+3,3% per gli studenti con una frequenza meno assidua, +0,8%
per gli studenti più assidui). Infine il livello di interesse per gli insegnamenti si attesta su una media del 95,2%,
in significativo miglioramento (+4,7% rispetto all’anno precedente).
I quesiti su cui ci sono le valutazioni meno favorevoli sono quello relativo all’adeguatezza delle conoscenze
preliminari possedute dagli studenti (81,7% di soddisfatti) (in peggioramento rispetto all’anno precedente in
cui il valore è di 89,9%) e quello sul complessivo carico di studio in rapporto al numero di CFU (86,5% in
leggero calo rispetto all’anno precedente).
Scienze filosofiche (Classe LM-78)
Ingresso
→ numero iscritti e immatricolati (comprese le immatricolazioni ad anni successivi per riconoscimento di
CFU): negli ultimi quattro anni si osserva una discreta attrattività, in leggero calo nell’ultimo biennio (a.a.
2012/13: 47; 2013/14: 42; 2014/15: 33; 2015/16: 34).
→ andamento iscritti e immatricolati: il numero complessivo degli iscritti evidenzia una leggera flessione (a.a.
2012/13: 134; 2013/14: 116; 2014/15: 110; 2015/16: 102), con un aumento della percentuale dei fuori corso
(a.a. 2012/13: 18,7; 2013/14: 26,7; 2014/15: 34,5; 2015/16: 36,3).Decisamente in calo il numero di
immatricolati inattivi al termine del 1° anno (Coorte 2011/12: 13,4; 2012/13: 12,8; 2013/14: 7; 2014/15: 8,8).
→ qualità iscritti e immatricolati: la stragrande maggioranza degli studenti è in possesso di maturità liceale
(a.a. 2012/13: 87,2; 2013/14: 90,5; 2014/15: 87,9; 2015/16: 91,2); si misura intorno ad una percentuale
inferiore al 10% la presenza di diplomati in scuole tecniche (a.a. 2012/13: 6,4; 2013/14: 9,5; 2014/15: 9,1;
2015/16: 8,8). Rispetto al voto di maturità la percentuale più stabile negli anni, vicina al 40%, è quella di
diplomati con voto inferiore a 80 (a.a. 2012/13: 46,8%; 2013/14: 38,1%; 2014/15: 42,4%; 2015/16: 32,4%);
seguono in maniera piuttosto ravvicinata i diplomati con un voto compreso tra 80 e 99 (a.a. 2012/13: 34;
2013/14: 42,9; 2014/15: 24,2; 2015/16: 58,8).A questo dato corrisponde quello del voto conseguito nella laurea
triennale con una percentuale abbastanza altadi laureati al triennio con 110 e 110 e lode (a.a. 2012/13: 63,8%;
2013/14: 57,1%; 2014/15: 66,7%; 2015/16: 67,6%), stabile il numero degli iscritti al CdS laureati al triennio
con voto compreso tra 100 e 109 (a.a. 2012/13: 25,5%; 2013/14: 31%; 2014/15: 30,3%; 2015/16: 29,4%).
Percorso
→ tasso di successo degli esiti formativi (CFU conseguiti, tempi per il conseguimento del titolo): in aumento e
positivamente alta la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al termine del 1° anno (Coorte 2011/12:
65,1; 2012/13: 68,3; 2013/14: 73,1; 2014/15: 78,7; cfr. con la media di CFU acquisiti al I anno: coorte
2011/12: 39,1; 2012/13: 41; 2013/14: 43,9; 2014/15: 46,5). Stabile e decisamente alta la media dei voti degli
esami superati al I anno (coorte 2011/12: 29,6; 2012/13: 29,3; 2013/14: 29,4; 2014/15: 29,3).
11
Uscita
Rispetto al numero di laureati si osserva che il 46,8% è regolare e stabile (dato disponibile solo per la coorte
2012-13), mentre si mantiene piuttosto stabile e positivamente alta la percentuale dei laureati in corso, pur
registrando un netto calo nell’ultimo anno (a.a. 2012: 74,5; 2013: 73,3; 2014: 75,7; 2015: 48,7). Decisamente
alta e vicina alla totalità, la percentuale dei laureati che conseguono il titolo con 110 e 110 lode (a.a. 2012: 98;
2013: 100; 2014: 97,3; 2015: 89,7).
Internazionalizzazione
Discreto, anche se in calo, l’indicatore della partecipazione di studenti a programmi di mobilità internazionale
in uscita (Erasmus) (2011/12: 2; 2012/13: 5; 2013/14: 1; 2014/15: 0).
Assorbimento nel mercato del lavoro:
Sulla base dei dati disponibili in Almalaurea 2015 (Dati occupazionali dopo un anno dal conseguimento del
titolo) emerge che, da un collettivo indagato di 30 laureati su 36, il 53,3% ha partecipato ad almeno un’attività
di formazione post-laurea. Il numero di occupati è 11.
A tre anni dal conseguimento del titolo, da un collettivo indagato di 33 laureati su 50, l’84,8% ha partecipato
ad almeno un’attività di formazione post-laurea, di cui la maggior parte (45,5%) a Master di vari livelli e stage
in azienda (27,3%). Il numero di occupati è 10, di cui il 50% ha iniziato a lavorare dopo la laurea magistrale;
dal punto di vista della tipologia dell’attività lavorativa, il 60% è part-time. Il 50% lavora nel privato in diversi
rami. Tempi d'ingresso nel mercato del lavoro: periodo medio di 8,1 mesi all'inizio della ricerca del primo
lavoro, 14,4 mesi dalla laurea al reperimento del primo lavoro. Il 20% ritiene la laurea utile per lo svolgimento
dell'attività lavorativa.
Negli ultimi anni il CdS ha proposto, tra le “Ulteriori Attività” formative previste per legge, una serie di Stages
e Tirocini professionalizzanti presso strutture esterne convenzionate, quali l’Archivio di Stato di Bari,
l’Associazione del terzo settore “AiBi – Amici dei bambini”, (poi “Mama Happy”) di Bari, la Biblioteca Corte
d’Appello di Bari, la Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia, la Biblioteca Nazionale “Sagarriga
Visconti Volpi” di Bari, il CIASU – Centro internazionale alti studi universitari di Bari, l’ICC – Istituto per
centri e collegi universitari di Bari, l’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, nonché presso varie
Amministrazioni Comunali o Provinciali nel settore Cultura e presso Enti ecclesiastici.
Livello di soddisfazione degli studenti:
L'analisi dei dati relativi al Corso di Laurea (Opinione degli studenti 2015-16) evidenzia un giudizio
complessivamente molto soddisfacente (92,14%, significativamente in rialzo rispetto all’anno precedente:
+4,67%), con valori che superano il 90% per i quesiti 3-4 relativi agli insegnamenti. Positiva la valutazione
della docenza items 5-11 che si attesta su una percentuale del 93,3% per una qualità della docenza stimolante
(+12,8% rispetto all’anno precedente), del 93,3% per la coerenza tra insegnamento e sito web (+1,5% rispetto
all’anno precedente). Molto alta anche la percentuale di gradimento per la reperibilità dei docenti che è in
miglioramento rispetto all’anno precedente (+10,7% per gli studenti con una frequenza meno assidua, +3,7%
per gli studenti più assidui). Infine il livello di interesse per gli insegnamenti si attesta su una media del 91%,
in significativo miglioramento (+7,7% rispetto all’anno precedente).
I quesiti su cui le valutazioni sono meno favorevoli sono quello relativo all’adeguatezza delle conoscenze
preliminari possedute dagli studenti (85% di soddisfatti) (in miglioramento rispetto all’anno precedente in cui
il valore è di 79,9%) e quello sul complessivo carico di studio in rapporto al numero di CFU (89,3% comunque
più alto rispetto all’anno precedente: +4,1%).
Scienze storiche e della documentazione storica (Interclasse: Scienze storiche LM-84; Beni
archivistici e librari LM-5)
Il corso interclasse in Scienze storiche e della Documentazione storica, attivo dall’a.a. 2013-14, è costituito da
due corsi di laurea magistrale ed è l'unica interclasse LM-5/LM-84 presente in Italia meridionale; inoltre, le
due classi di laurea non sono presenti negli altri Atenei pugliesi. Tra le Università del Mezzogiorno, oltre la
sede barese, il Corso LM-5 è attivato solo presso l'Università di Salerno (cfr. infra 1.3 Analisi del contesto
competitivo).
Ingresso
→ numero iscritti e immatricolati (comprese le immatricolazioni ad anni successivi per riconoscimento di
CFU): negli ultimi tre anni (cioè da quando si è costituito il CdS interclasse) si osserva una buona attrattività,
in aumento nell’ultimo anno (a.a. 2013/14: 27; 2014/15: 24; 2015/16: 34).
→ andamento iscritti e immatricolati: il numero complessivo degli iscritti evidenzia una linea di tendenza in
aumento (a.a. 2013/14: 27; 2014/15: 50; 2015/16: 70), con una percentuale dei fuori corso rilevabile solo
nell’ultimo anno (a.a. 2015/16: 21,4). Il numero di studenti che prosegue (cioè che non si iscrivono ad altri
12
CdS) è disponibile solo per la coorte 2014/15ed è superiore al 60 % (66,7); il tasso di abbandono presunto
(mancate iscrizioni al 2° anno) è rilevabile solo per la coorte 2014/15 (33%).In leggero aumento il numero di
immatricolati inattivi al termine del 1° anno (Coorte 2013/14: 14,8; 2014/15: 16,7).
→ qualità iscritti e immatricolati: la maggioranza degli studenti è in possesso di maturità liceale (a.a. 2013/14:
63; 2014/15: 87; 2015/16: 82,9), non trascurabile -anche se discontinua- la percentuale di diplomati in scuole
tecniche (a.a. 2013/14: 29,6; 2014/15: 0; 2015/16: 14,3). Rispetto al voto di maturità la percentuale più stabile
negli anni, vicina al 50%, è quella di diplomati con voto inferiore a 80 (a.a. 2013/14: 48,1%; 2014/15: 43,5%;
2015/16: 60%); seguono in maniera piuttosto ravvicinata, anche se in calo nell’ultimo anno, i diplomati con un
voto compreso tra 80 e 99 (a.a. 2013/14: 40,7; 2014/15: 43,5; 2015/16: 28,6). A questo dato corrisponde quello
del voto conseguito nella laurea triennale con una percentuale abbastanza alta di laureati al triennio con 110 e
110 e lode, anche se in decisivo calo nell’ultimo anno (a.a. 2013/14: 40,7%; 2014/15: 52,2%; 2015/16: 28,6%),
d’altra parte è in aumento il numero degli iscritti al CdS laureati al triennio con voto compreso tra 100 e 109
(a.a. 2013/14: 33,3%; 2014/15: 21,7%; 2015/16: 57,1%).
Percorso
→ tasso di successo degli esiti formativi (CFU conseguiti, tempi per il conseguimento del titolo): in aumento e
positivamente alto la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al termine del 1° anno (Coorte 2013/14:
67,6; 2014/15: 70,7; cfr. con la media di CFU acquisiti al I anno: coorte 2011/12: 39,1; 2012/13: 41; 2013/14:
43,9; 2014/15: 46,5). Stabile e decisamente alta la media dei voti degli esami superati al I anno (coorte
2013/14: 28,9; 2014/15: 29).
Uscita
Il dato sul numero dei laureati, tutti in corso, è rilevabile solo per il 2015 (5); di questi, la maggior parte (4) ha
conseguito il titolo con 110 e 110 lode.
Assorbimento nel mercato del lavoro:
Sulla base dei dati disponibili in Almalaurea 2015 (Dati occupazionali dopo un anno dal conseguimento del
titolo) emerge che, da un collettivo indagato di 12 laureati su 14, il 33,3% ha partecipato ad almeno un’attività
di formazione post-laurea. Il numero di occupati è 7.
A tre anni dal conseguimento del titolo, da un collettivo indagato di 6 laureati su 9, il 66,7% ha partecipato ad
almeno un’attività di formazione post-laurea equamente distribuita in diversi tipi di attività. Il numero di
occupati è 3, di cui il 66,7% ha iniziato a lavorare dopo la laurea magistrale; dal punto di vista della tipologia
dell’attività lavorativa, il 66,7% è part-time. Il 100% lavora nel privato in diversi rami. Tempi d'ingresso nel
mercato del lavoro: periodo medio di 3,3 mesi all'inizio della ricerca del primo lavoro, 6,3 mesi dalla laurea al
reperimento del primo lavoro.
Il CdS ha stipulato convenzioni per stages e tirocini(presso la Soprintendenza Archivistica per la Puglia,
l'Archivio di Stato di Bari) in cui gli studenti sono stati coinvolti a livello scientifico nell'organizzazione di
eventi, nell'elaborazione delle schede, nella realizzazione di progetti. A partire dal 2012 la Pinacoteca
provinciale di Bari ha coinvolto nella catalogazione informatizzata del patrimonio librario e
nell'organizzazione della Biblioteca Michele D'Elia i laureandi in Beni Archivistici e Librari. Intensi sono i
rapporti con gli Enti locali, in particolare i Comuni, i quali hanno richiesto la presenza di stagisti, esprimendo
parere positivo sulla loro attività e sulla loro formazione. L'Istituto Agronomico mediterraneo di Bari (IAMB)
ha coinvolto con soddisfazione gli studenti del corso nella catalogazione informatizzata di volumi a stampa in
SOL (Sebina Open Library).
Livello di soddisfazione degli studenti:
L'analisi dei dati relativi al Corso di Laurea (Opinione degli studenti 2015-16) evidenzia un giudizio
complessivamente più che soddisfacente (91,52%, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente), con
valori che si attestano intorno all’88% per i quesiti 2-4 relativi agli insegnamenti. Positiva la valutazione della
docenza items 5-11 che si attesta su una percentuale del 92,2% per una qualità della docenza stimolante
(+2,3% rispetto all’anno precedente), del 93,3% per la chiarezza nell’esposizione degli argomenti (+2,4%
rispetto all’anno precedente), del 96,1% per la coerenza tra insegnamento e sito web. Molto alta anche la
percentuale di gradimento per la reperibilità dei docenti che è in miglioramento rispetto all’anno precedente
(+5,3% per gli studenti con una frequenza meno assidua, +2,6% per gli studenti più assidui). Infine il livello di
interesse per gli insegnamenti si attesta su una media del 90,1%.
I quesiti su cui le valutazioni sono meno favorevoli sono quello relativo all’adeguatezza delle conoscenze
preliminari possedute dagli studenti (78,7% di soddisfatti) (in calo rispetto all’anno precedente in cui il valore
è di 83,5%) e quello sul complessivo carico di studio in rapporto al numero di CFU (88,8% in rialzo rispetto
all’anno precedente: +1,8%).
13
Dati di sintesi - Lauree Magistrali
Per i CdS presi in esame si osserva una sostanziale tenuta (anche se il dato non sempre è stabile),
rispetto ai dati in ingresso, del trend degli ultimi anni; per un CdS (Scienze Storiche e della
Documentazione storica) si osserva una linea di tendenza in salita. La variabilità osservabile in
alcuni casi è imputabile a fattori di diversa natura, anche esterni all’Ateneo e radicati nel territorio.
Tendenzialmente, il numero di studenti che prosegue nello stesso percorso, senza iscriversi ad altri
CdS, aumenta, rilevando un maggior grado di consapevolezza nelle scelte. Aumenta anche la
percentuale di iscritti ai CdS magistrali provvisti di maturità liceale: un elemento che potrebbe
rilevare un miglioramento qualitativo degli iscritti dal punto di vista della preparazione di partenza.
Migliorano i dati relativi al percorso, come la percentuale (rispetto al totale) di CFU conseguiti al
termine del 1° anno, in positiva ascesa negli ultimi anni evidenziando un miglioramento nelle
modalità di acquisizione dei crediti formativi, pur rimanendo alta la percentuale di fuori corso che
però risulta, in alcuni casi, in diminuzione. Il dato comunque non si discosta di molto, anzi in alcuni
casi è inferiore, alla percentuale media di Ateneo (33,1%).Uno dei motivi che potrebbero essere alla
base del fenomeno dei fuori corso è relativo all’incidenza di studenti lavoratori; dai dati alma laurea
2015 (Profilo dei laureati) emerge che una percentuale tra il 40 e il 50% degli intervistati dichiara
di aver avuto, durante il percorso di studi, esperienze di lavoro saltuario, occasionale, stagionale o a
tempo parziale. Un dato che -in qualche modo- si incrocia con quello sui Dati Occupazionali
(Almalaurea 2015): circa il 10% (in media) dei laureati triennali intervistati (il dato però non è
disponibile per tutti i CdS) dichiara di lavorare ed essere iscritto ad un CdS Magistrale.
In relazione all’assorbimento nel mercato del lavoro, per alcuni CdS cresce in maniera significativa
la percentuale di laureati che ritengono la laurea conseguita fondamentale e utile per lo svolgimento
dell'attività lavorativa.
Dall’esame della valutazione degli studenti emergono elementi di miglioramento nel grado di
apprezzamento generale che, in relazione soprattutto ad alcuni CdS, emerge attraverso dati
significativamente più alti; particolarmente apprezzabili gli indici di gradimento nel rapporto con i
docenti e nell’interesse verso le discipline del CdS.
DIDATTICA DI III LIVELLO
Il DISUM gestisce diversi ambiti di specializzazione post-laurea:
Per i CdS abilitanti all’insegnamento il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) e Percorsi Abilitanti
Speciali (PAS) per le seguenti classi: A051 Materie letterarie e latino nei licei e nell’istituto
magistrale; A052 Materie letterarie, latino e greco nel liceo classico; A037 – Filosofia e Storia;
A039 – Geografia; Accorpamento AC05 – A043 (italiano, storia e geografia nella scuola secondaria
di I grado – A050 materie letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado).
Per il CdS magistrale in Archeologia, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici (diretto da
C. Laganara) che, sul territorio regionale, insieme a quella afferente all’Università del Salento,
risponde alla domanda di formazione specialistica. La scuola, istituita nel 1993, si propone di
formare specialisti con specifico profilo professionale nel settore della conoscenza, tutela, gestione
e valorizzazione del patrimonio archeologico, in grado di poter operare con funzioni di elevata
responsabilità nelle strutture pubbliche (Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Enti territoriali)
e private.
In un’ottica interdisciplinare solidamente fondata -sin dalla fase istitutiva- su rapporti di
collaborazione con i dipartimenti di area scientifica, la scuola si avvale del Laboratorio di
14
Antropologia (Dipartimento di Biologia) e dei Laboratori pertinenti al Centro
Interdipartimentale Laboratorio di ricerca per la tutela diagnostica dei Beni Culturali.
Il percorso formativo è organizzato in tre curricula: Archeologia preistorica e protostorica,
Archeologia classica, Archeologia tardoantica e medievale, in ognuno dei quali sono previsti
numerosi corsi nei settori scientifico/disciplinari definiti dal decreto ministeriale. L’offerta
formativa è arricchita dalle attività sul campo e dalla pratica in laboratorio, finalizzate alla
preparazione professionale degli allievi, oltre che da una serie di visite didattiche e di seminari (cfr.
1.3 Analisi del contesto competitivo).
Al Dipartimento afferisce, inoltre, il Corso di Dottorato in Studi Umanistici (XXXII ciclo,
coordinatore prof. Costantino Esposito), articolato in 5 curricula corrispondenti ai diversi ambiti
disciplinari del Dipartimento in un’ottica interdisciplinare integrata (Filosofia e Storia della
Filosofia; Filologia e letteratura dell'antichità; Storia e Archeologia del mondo antico; Storia dal
medioevo all'età contemporanea; Storia della Scienza).
I Corsi di Dottorato che sono stati attivi per i cicli precedenti sono:
- Teorie e Storie della Scienza, delle Scienze sociali, della Filosofia e dei Linguaggi (ciclo XXIX),
articolato in più curricula;
- Scienze dell'antichità e del tardo antico (XXX ciclo), articolato in più curricula;
- Filosofia e Storia (ciclo XXXI), articolato in più curricula.
Nell’ambito dei corsi di Dottorato sono state attivate co-tutele, tuttora in corso, che consentono ai
dottorandi di ricerca di svolgere periodi di ricerca all’estero nell’Università partner. Si tratta di
esperienze preziose dal punto di vista dell’internazionalizzazione e della condivisione di linee di
ricerca in un bacino più ampio.
Si ricorda, inoltre, l’attivazione dello Short Master “Teorie didattiche delle differenze: femminismi e
saperi di genere” (4 CFU).
DIDATTICA EROGATA IN CDS IN CUI IL DISUM NON È DIPARTIMENTO DI RIFERIMENTO
I docenti del DISUM afferiscono a numerosi corsi di studio sostenendone la didattica e in alcuni
casi i requisiti minimi di docenza. L’Offerta Formativa è aperta a tutti i CdS in base alla presenza
dei SSD all’interno dei vari Ordinamenti Didattici; questa politica di ottimizzazione delle risorse di
docenza garantisce un arricchimento dell’offerta formativa e del carattere interdisciplinare dei
percorsi.
Un impegno più che significativo da parte dei docenti del DISUM, sia dal punto di vista della
quantità di didattica erogata (219 CFU), sia per l’ampia gamma disciplinare offerta, è rivolto al CdS
triennale in Lettere (L-10), la cui didattica è erogata in percentuali non molto lontane tra loro dai
docenti del Dipartimento di riferimento (LELIA) e dal Dipartimento associato (DISUM).
I CdS per i quali il DISUM non è dipartimento di riferimento, ma che vedono impegnati i docenti
del DISUM nella didattica erogata sono:
- CdS Triennale LETTERE L-10 (Dipartimento LELIA) = 219 CFU
- CdS Triennale LINGUE L-11 e L-12 (Dipartimento LELIA) = 24 CFU
- CdS Magistrali FILOLOGIA MODERNA LM-14 e SCIENZE DELLO SPETTACOLO LM-
65 (Dipartimento LELIA) = 66 CFU
- CdS Magistrale in STORIA DELL’ARTE = 48 CFU
15
- CdS a ciclo unico quinquennale CONSERVAZIONE E RESTAURO DEI BENI
CULTURALI LMR-02 (Dipartimento di Scienze della terra e geoambientali) = 12 CFU
INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA DIDATTICA
La promozione dell’internazionalizzazione nell’ambito dei CdS viene attuata attraverso:
- esperienze di studio e ricerca presso Università europee (Programma Erasmus); i dati aggiornati al
2014-15 rilevano che su sette CdS, quattro hanno un discreto livello di partecipazione, da parte
degli studenti, a programmi di mobilità in uscita.
Le convenzioni attive fino al 2016-17 sono:
Universidad de Huelva; Universidad De Salamanca; Universidad De Cadiz; Albert-Ludwigs-Universität Freiburg im
Breisgau; University Of Salamanca; Institut Catholique De Toulouse; Universidad De Alcala'; Albert-Ludwigs-
Universität Freiburg im Breisgau; Universitatea “Alexandru Ioan Cuza”; Universitatea Alexandru Ioan Cuza”;
Universität Des Saarlandes; Sofiiki Universitet “Sveti Kliment Ohridski”; Universität zu Köln; Albert-Ludwigs-
Universität Freiburg; Universitat Mannheim; Université Charles de Gaulle - Lille; Universiteit Antwerpen; Universidad
de Cantabria; Bilecik Seyh Edebali University; Westfälische Wilhelms-Universität Münster; Universidad Complutense
de Madrid; Université de Picardie Jules Verne; Universidad de Oviedo; Universidad de Valencia; Université de Paris -
Sorbonne; Université de Paris est.
- esperienze didattiche funzionali a promuovere la mobilità di docenti e studenti:
due progetti nell’ambito del Programma “Messaggeri della Conoscenza”, uno con la collaborazione dell’École des
Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi (titolo: Manoscritti e identità culturali in Europa e nel bacino del
Mediterraneo), l’altro con la collaborazione di una docente dell’Institut für Archäologie und Kulturanthropologie della
Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di Bonn, oggi Associate Professor of Egyptology alla Berkeley University,
California (titolo: L’Egitto faraonico e greco-romano: interazioni e contatti con il mondo classico)
- organizzazione di opportunità formative seminariali con docenti stranieri; a questo riguardo
risultano particolarmente proficue, anche per il loro carattere di continuità, le diverse esperienze con
visiting professors (a.a. 2014-15, 2015-16, 2016-17: prof. S. Douglas Olson, University of
Minnesota; a.a. 2015-16: prof. E. Lupieri, Loyola University; a.a. 2015-16: prof. Owen Hodkinson,
University of Leeds), nonché le varie iniziative nell’ambito di convenzioni (Facoltà di Scienze
Bibliche ed Archeologia della sede di Gerusalemme della Pontificia Università Antonianum-Città
del Vaticano; Università di Paris X-Nanterre).
RICERCA
Il DISUM, di recente istituzione (D.R. n. 3353 del 16 ottobre 2015), è frutto
dell’aggregazione di due preesistenti dipartimenti, il Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del
Tardoantico (SATA) e del Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze sociali (FLESS).
Vi sono confluite le linee di ricerca ed i cantieri di lavoro già attivi nei due precedenti
Dipartimenti, con l’ambizione di dare vita a un’esperienza che, per un verso, garantisse continuità e
sviluppo a tradizioni di studi che hanno contribuito in misura rilevante a costruire l’identità
culturale dell’Ateneo barese, che hanno ottenuto considerevoli e talora prestigiosi riconoscimenti
dalla comunità scientifica nazionale e internazionale, e che hanno già in passato fatto registrare
notevoli punti di convergenza; per l’altro, di porsi in piena sintonia con i processi che stanno
radicalmente modificando il panorama della ricerca e le forme dell’organizzazione e della
trasmissione del sapere, in particolare nell’ambito delle scienze umane, e non soltanto nel nostro
Paese.
VQR 2004-2010
16
Per dar conto della performance storica della ricerca, si è fatto ricorso ai risultati della VQR
2004-2010, ma, in considerazione della recente istituzione del DISUM, si sono dovuti considerare i
dati relativi ad ognuno dei due Dipartimenti distintamente, e si è dovuto tenere conto dei valori
relativi alle aree 10 e 11, cui afferisce la quasi completa totalità dei Docenti afferenti al
Dipartimento.
Relativamente all’indicatore IPR (calcolato come rapporto tra la media dei punteggi attribuiti a
tutte le pubblicazioni valutate per ogni SSD di un Dipartimento con la media dei punteggi di n possibili
dipartimenti virtuali costituiti dagli stessi SSD), il SATA ha riportato un indice pari a -0,012187302; il
Fless pari a -0,499595772.
Nella graduatoria nazionale, su 179 Dipartimenti di area 10 e 11, il SATA occupa l’880
posto, il FLESS il 990.
Nell’ambito di UniBa, in rapporto alle Aree 10 e 11, i due Dipartimenti originari SATA e
FLESS si posizionano rispettivamente al 1° e al 2° posto (su cinque strutture d’area 10) e al 1° e al
3° posto (su sette strutture d’Area 11a: cfr. tabb. 4-5 sezione 1.3).
Su scala regionale, i due ex-Dipartimenti SATA e FLESS si collocano rispettivamente al 2°
ed al 4° posto per l’Area 10 (su 10 strutture d’area tra UniBa, UniSalento e UniFg); al 2° ed al 6°
per l’Area 11 (su 12 strutture: cfr. tabelle 6-7 sezione 1.3).
Ne emerge dunque un quadro generalmente positivo, che viene confermato anche se si
osserva la performance dei due Dipartimenti ora confluiti nel DISUM in rapporto al contesto
competitivo areale (del Mezzogiorno continentale), dove nell’Area 10 il SATA è 6° e il FLESS è 4°
(su 25 strutture concorrenti (tabella 8 sezione 1.3). Il quadro appare tuttavia meno positivo per quel
che riguarda l’Area 11, dove il SATA è 10° ed il FLESS è 19° su 32 strutture (tabella 9 sezione
1.3).
Considerando per confronto il parametro IRD1 (relativo alla qualità della ricerca) dei due
ex-Dipartimenti, il quadro generale appare di segno positivo, confermando la dinamica generale
precedentemente citata: SATA e FLESS si posizionano rispettivamente al 2° ed al 4° posto su 10 in
area 10; 4° e 1° su 10 in area 11 (tabb. 10-11 sezione 1.3); 4° ed 8° posto su 20 in area 10; 7° e 2°
su 20 in area 11 (tabb. 12-13 sezione 1.3); 9° e 20° su 65 in area 10; 27° e 3° in area 11 su 72
strutture censite (tabb. 14-15 sezione 1.3).
I due Dipartimenti confluiti nel DISUM occupano i primi posti su scala locale, una ottima
posizione nel contesto regionale ed una collocazione medio-alta su scala areale nell’ambito del
Mezzogiorno continentale.
La qualità della ricerca dei due ex-Dipartimenti, ora confluiti nel DISUM, presenta un
quadro sicuramente concorrenziale rispetto al contesto di confronto immediato – anche in termini di
potenzialità sociale economica – che è quello della Regione pugliese e del Mezzogiorno. La
produzione scientifica presenta al suo interno elementi di eccellenza, che denotano impegno
scientifico costante e di pregio.
PUBBLICAZIONI DIPARTIMENTALI 2005-2016
Il censimento delle pubblicazioni dei docenti del DISUM (volto ad attualizzare i risultati della
VQR, ormai obsoleti e in attesa dei risultati della nuova valutazione) mostra ricchezza e varietà,
nonché il posizionamento dei prodotti in ambiti editoriali di ottimo livello (volumi e collane
prestigiosi e ad ampia circolazione, riviste di fascia A, importanti case editrici nazionali e
internazionali). Si tratta di lavori per lo più pubblicati individualmente. Ciò non toglie, da un lato,
che contributi individuali possano raccogliersi all'interno di volumi collettanei incentrati su temi o
problemi di interesse comune; dall’altro, che vi siano rapporti fecondi di collaborazione, di scambio
e di reciproca interazione fra molti degli SSD presenti nel Dipartimento. Lo stesso curriculum
scientifico dei docenti e dei ricercatori che afferiscono al DISUM offre la testimonianza di una
pratica di ricerca che non resta mai chiusa in ambiti ristretti. Del resto, la dimensione
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interdisciplinare degli studi ha caratterizzato da sempre, nel nostro Ateneo, il settore delle discipline
umanistiche.
Ne emerge un panorama ricco e articolato, che conferma un quadro già rilevato per il triennio 2011-
2013 e riportato nella SUA RD, e registra, nel complesso, una intensa e costante attività di
diffusione dei risultati in tutti gli ambiti censiti (un elemento da valutare positivamente, se si
considera la varietà di ambiti di ricerca che rientrano nel Dipartimento, ciascuno caratterizzato da
tempi, modalità e pratiche di ricerca e pubblicazione specifiche).
CENTRI DI RICERCA
I docenti afferenti al Dipartimento risultano anche molto attivi sul piano della diffusione dei risultati
della ricerca, come risulta anche dalla presenza e dall’attività di alcuni Centri di ricerca:
il Centro Interuniversitario di Studi sulla Tradizione, di cui il Dipartimento è sede
amministrativa, che promuove l’aggregazione degli studiosi sul tema della tradizione, con
particolare riferimento a quella della civiltà classica, tardo antica e del cristianesimo antico;
il Centro Interuniversitario per lo Studio del Territorio, che ha sede amministrativa presso il
Dipartimento, e comprende le quattro università pubbliche pugliesi e l’università di Sassari,
il cui obiettivo di fondo è quello di mobilitare i saperi specialistici che hanno per oggetto il
territorio – saperi storici, geografici, archeologici, urbanistici, architettonici, paesaggistici,
ecologici – a fini di conoscenza e, al tempo stesso, di conservazione, programmazione,
gestione dello spazio umanizzato;
il Centro di Studi Micaelici e Garganici, con sede distaccata a Monte S. Angelo, comune
con il quale esiste dal 1995 una convenzione in merito, che svolge e patrocina ricerche in
ambito storico-cristianistico e romano-barbarico a partire dagli studi incentrati sul santuario
di San Michele Arcangelo di Monte S. Angelo, sito Unisco dal 2011).
Inoltre, numerosi docenti del DISUM fanno parte di:
CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA “SEMINARIO DI STORIA DELLA SCIENZA”, che si
è costituito nel 2012 con l’associazione delle sei sedi del “Sistema universitario lucano,
molisano, pugliese”: Bari, Basilicata, Foggia, Molise, Politecnico di Bari, Salento
(Palazzo Ateneo, III piano, http://www.uniba.it/centri/ssscienza). Il Centro rappresenta
l’ultima forma istituzionale, assunta dall’antico “Seminario di Storia della Scienza”,
fondato nel 1967 da Antonio Corsano presso l'Istituto di Filosofia della Facoltà di Lettere
e Filosofia dell'Università di Bari. Dotato di una biblioteca e di tre laboratori, nella sua
lunga tradizione, il Centro ha costantemente promosso il dialogo e l'incontro tra le
discipline umanistiche e quelle scientifiche.
il Centro Interuniversitario di ricerca per gli Studi Gramsciani, con sede amministrativa
presso il DISUM, in collaborazione con l’Università di Trieste, con l’Università di Urbino
e con l’International Gramsci Society Italia, che promuove in ambito universitario e a
livello internazionale studi non solo specificamente dedicati ad Antonio Gramsci, ma su
tutte le tematiche e le discipline da lui affrontate (il marxismo, la storia del Risorgimento,
del movimento operaio e del fascismo, la cultura popolare).
Centro Interdipartimentale Laboratorio di ricerca per la tutela diagnostica dei Beni
Culturali: si tratta di una realtà unica nella Regione Puglia, nata con l'obiettivo di
consentire, attraverso l'interazione dei settori disciplinari umanistico e scientifico, la
sperimentazione e lo sviluppo di metodologie di indagine e conoscenza tecnologico-
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scientifica su tutti gli aspetti relativi al patrimonio archeologico, architettonico e storico-
artistico, visto nel suo contesto, e di contribuire alla sua salvaguardia e fruizione. Il Centro
ha la finalità di promuovere,consolidare e coordinare attività di ricerca e formazione nel
settore dei Beni Culturali per contribuire in modo significativo alla conservazione e alla
valorizzazione del patrimonio culturale del Mezzogiorno.
PROGETTI DI RICERCA
L’attività dei docenti del Dipartimento ha permesso anche di conseguire buoni risultati
nell’acquisizione di finanziamenti rivenienti da PRIN, FIRB, PQ, Programmi di “Messaggeri della
conoscenza”, qui di sotto elencati. Si tratta di progetti che riprendono e valorizzano alcune delle
linee di ricerca che connotano l’attività dei docenti afferenti al Dipartimento, conferendovi visibilità
e prestigio, e valorizzando anche l’apporto di giovani ricercatori.
PRIN
- Trasmissione dell'antico: codificazione letteraria, tradizione manoscritta, ricezione, €
144.309,00 (2010/11)
- Storia e Archeologia globale dei paesaggi rurali in Italia fra Tardoantico e Medioevo.
Sistemi integrati di fonti, metodi e tecnologie per uno sviluppo sostenibile, € 98.571,00
(2010/11)
- Colonie e municipi dell'Italia romana nell'era digitale: fra storia locale e storia generale.
L'apporto delle nuove tecnologie di archiviazione e gestione dei dati epigrafici allo studio
delle città, intese come elemento fondante della civiltà romana, € 152.094,00 (2010/11)
- Atlante della ragione europea (XV-XVIII secolo). Tra Oriente e Occidente, € 68.666,00
- Pratiche, linguaggi e teorie della delegittimazione politica nell'Europa contemporanea, €
613.914,00 (2010/11)
- L’universalità e i suoi limiti: meccanismi di inclusione ed esclusione nella storia della
filosofia e nei dibattiti filosofici contemporanei, € 94.286,00 (2012)
- Alla ricerca del “negoziante patriota”. Mercantilismi, moralità economiche e mercanti
dell’Europa mediterranea (secoli XVII-XIX), € 158,00 (2015)
FIRB
- “Prevedere gli eventi e controllare la natura: modelli di razionalità operativa e circolazione
dei saperi nel Medioevo arabo, ebraico e latino”, € 266.153,00 (2013/2016)
- “Codices Graeci Antiquiores. A Palaeographical Guide to Greek Manuscripts to the Year
850”, € 126.288,00 (2010/2015)
- Spazi sacri e percorsi identitari. Testi di fondazione, iconografia, culto e tradizioni nei
santuari cristiani italiani fra Tarda antichità e Medioevo, € 355.901,00 (2012/2017)
- Archeologia dei paesaggi della Puglia adriatica in età romana: tecnologie innovative per una
pianificazione sostenibile e una fruizione identitaria, € 320.023,00 (2013/2016)
- Ens, res, realitas. Le trasformazioni del lessico dell'ontologia nella tradizione scolastica dal
Medioevo a Descartes e Kant, € 200.637,00 (2013/2016)
- IAELW - L’impatto dell’etica aristotelica sull’Occidente latino (1240-1290): le radici
medievali di un nuovo approccio all’agire umano, ai diritti individuali e al bene comune, €
229.199,00 (2013/2016)
- Edizioni critiche di testi e studi storico-dottrinali, € 266.153,00 (2013/2016)
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- Lessico digitale della Commedia greca (LDCG): testo, scena, ricezione, (2013/2016)
PQ
- Network of Research Centers in Human Sciences on the Mediterranean Area (VI)
- ConfigMed. Mediterranean reconfigurations intercultural trade, commercial litigation and
legal pluralism (VII)
- Eagle. Europeana network of Ancient Greek and Latin Epigraphy (VII)
Programma “Messaggeri della conoscenza”
- Manoscritti e identità culturali in Europa e nel bacino del Mediterraneo € 36.000,00
- L’Egitto faraonico e greco-romano. Interazioni e contatti con il mondo classico € 36.000,00
Altro
L’attività di ricerca dei docenti del Dipartimento ha ricevuto anche altre forme di finanziamento
sotto elencate:
- Valutazione multidimensionale dei lungo sopravviventi oncologici: dalla scoperta di basi
genetiche di suscettibilità alla fase depressiva, alla prevenzione dei disturbi della sfera
affettiva, U.O. n. 5 (Ente finanziatore: Ministero della Salute), € 45.000,00
- L'eredità culturale dei francescani in Puglia (Ente finanziatore: Fondazione Caripuglia), €
15.000,00
- Contributo per convegno e pubblicazione atti storico DE FELICE (Ente finanziatore:
Regione Puglia), € 20.000,00
- Realizzazione Portale Gramsciano (Ente finanziatore: Fondazione Banco di Sardegna), €
2.800,00
- Finanziamento progetto “Gli studi classici in Puglia” ((Ente finanziatore: Fondazione Cassa
di Risparmio di Puglia) € 4.841,764
DOTTORATO DI RICERCA
Dottorati di ricerca di ambito antichistico e filosofico sono presenti nell'Ateneo barese sin dal II
ciclo (a.a. 1985-1986). Dottorati di ricerca in ambito storico sono presenti nell’Ateneo sin dal V
ciclo (a.a. 1988/89).
Per l' a.a. 2014/2015, è stato accreditato presso il Dipartimento SATA un dottorato di ricerca ex
DM 45 8.2.2013 (Corso di Dottorato in Scienze dell'antichità e del tardo antico, XXX ciclo) che
rispecchiava in maniera organica i percorsi di ricerca del Dipartimento. Si articolava in due
curricula: 1) filologico-letterario; 2) storico-archeologico, declinato anche sul versante del pensiero
politico e giuridico antico, nonché sul versante della conservazione, tutela e valorizzazione dei beni
culturali del territorio dell'Italia meridionale. Il Dottorato ha avuto come obiettivo la formazione di
profili professionali inerenti la ricerca sul mondo antico con un'attenzione, in ottica
interdisciplinare, alle dinamiche politiche, sociali, culturali che regolano la produzione letteraria
antica e tardoantica, alle tecniche di elaborazione letteraria e retorica, ai fenomeni linguistici, alle
trasformazioni delle organizzazioni sociali, politiche e religiose dall'età greca fino alle soglie
dell'Alto Medioevo, nonché alle sopravvivenze archeologiche e alla cultura materiale. Particolare
interesse è stato dedicato ai beni culturali della civiltà magnogreca, preromana, romana e post-
classica.
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Per l’a.a. 2015/2016 è stato accreditato presso il Dipartimento FLESS il Corso di Dottorato in
Filosofia e storia (XXXI ciclo). Il Dottorato si proponeva di formare profili di eccellenza nel campo
della ricerca, della Pubblica Amministrazione e dell’imprenditoria, attraverso un percorso articolato
nel settore della ricerca filosofica, storico-filosofica e filosofico-linguistica e nel settore degli studi
storico-scientifici e storico-sociali, con una specifica attenzione all'evoluzione dei modelli cognitivi,
interpretativi ed etico-pratici determinanti nell'affronto delle problematiche salienti nelle culture del
nostro tempo. Il percorso formativo intendeva garantire un'alta specializzazione interdisciplinare,
capace di allinearsi con le rapide trasformazioni che investono i campi della cultura e delle politiche
di sviluppo e nello stesso tempo capace di mantenere il controllo nella rete di collegamenti che
quest’evoluzione ha generato. L'obiettivo era quello di formare sia ricercatori accademici che
dirigenti d’imprese culturali, pubbliche e private, preposti a organizzare e gestire: a) centri di
ricerca, biblioteche e altri organismi impegnati nella diffusione e valorizzazione della produzione
storico-culturale; b) centri polivalenti di formazione; c) società di servizi e agenzie editoriali,
giornalistiche e della comunicazione, con una competenza nell’uso delle nuove tecnologie. Know-
how comune sarà la padronanza delle metodologie di ricerca e degli strumenti interpretativi idonei
per l'analisi e la produzione di testi e pubblicazioni connessi con i settori di pertinenza. Il Dottorato
si articolava nei seguenti curricula: Filosofia e Storia della Filosofia, Filosofia e Teoria dei
Linguaggi, Storia della Scienza, Geo-storico.
Nell’a.a. 2016/17 è stato accreditato presso il DISUM (XXXII ciclo) un Dottorato in Studi
umanistici. (vedi punto 2 - Ricerca).
ANDAMENTO DELLA PERFORMANCE STORICA RELATIVAMENTE AL CONTO TERZI
Finanziamenti al conto terzi
- SINAGRI: € 10.000,00
- Altanet S.r.l.: €11.250,00
- Comune di Acquaviva delle Fonti: € 4.098,36
- DABIMUS S.r.l.: € 6.007,05
- SERET S.r.l.: € 7.336,96
- W-Enterprise S.r.l.: € 6.007,36
La performance relativa al conto terzi presenta, da un lato, un atteggiamento propositivo ed un
rapporto stretto con il territorio; dall’altro, alcuni elementi di debolezza, rappresentati dall’esiguo
numero di casi e dall’entità dei finanziamenti. Su questo occorrerà intervenire per tentare di
moltiplicare le occasioni di fundraising. Non si può comunque non tener conto che i settori afferenti
al DISUM ricadono in ambiti di studio e di ricerca generalmente penalizzati dall’attenzione di
potenziali enti finanziatori.
TERZA MISSIONE
Va considerato che – secondo le linee programmatiche del DISUM –, oltre a essere pubblicata in
adeguate sedi scientifiche e comunicata in occasione di seminari, convegni e congressi accademici,
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la ricerca realizzata viene trasferita alla società e così resa disponibile per il territorio in diverse e
articolate forme. Fra le attività promosse dal DISUM figurano manifestazioni di rilevante valore
scientifico-artistico e importante impatto sociale. Tali iniziative, nell’ottica di una sempre migliore
comunicazione con il territorio, sono ispirate dalla volontà di realizzare contesti di integrazione tra
mondo accademico e tessuto sociale. Tra questi eventi, alcuni hanno carattere editoriale-
pubblicistico e riguardano principalmente il pubblico dei lettori di quotidiani, settimanali e mensili;
altri assumono carattere ‘trasversale’ e investono – più in generale – l’ambito coreutico-formativo e
riguardano di conseguenza un più ampio e variegato pubblico. Nell’attività pubblicistica si sono
distinti i contributi divulgativi inerenti il rapporto tra filosofia e società, tradizione e innovazione,
letteratura e storia nonché realtà industriale e sviluppo sostenibile.
Va altresì segnalata la capacità di trasformare e veicolare i risultati delle ricerche svolte verso
opportunità significative da inserire nel sistema economico: infatti al personale del DISUM sono
riconducibili anche un brevetto e due aziende spin-off dell’Università degli Studi di Bari Aldo
Moro.
Un ulteriore ambito della ‘Terza Missione’, nel quale il DISUM è in primo luogo coinvolto, per la
presenza di competenze scientifiche specialistiche, è quello delle ricerche archeologiche sul
territorio regionale che contribuiscono in maniera significativa a progetti di tutela, valorizzazione e
musealizzaione, anche nell’ambito di Parchi Archeologici, con evidenti e diretti indotti sull’ampia
disseminazione dei risultati su ampia scala.
BREVETTI
‘Method and apparatus for recognizing texts in digital pictures reproducing pages of an antique document’ (vd.
Quadro I.1.a). Si tratta di un’invenzione in cui l’esperienza e le competenze sviluppate nel settore della storia
del libro si coniugano con la tecnologia per offrire un metodo di riconoscimento del testo.
Informazioni e dettagli su:
https://patentscope.wipo.int/search/en/detail.jsf?docId=WO2013008103&recNum=64&maxRec=&office=&pr
evFilter=&sortOption=&queryString=%28%28num&tab=PCT+Biblio.
IMPRESE SPIN-OFF
Due imprese spin-off vedono il coinvolgimento di RU del Dipartimento, rispettivamente nel campo dei beni
archivistici e librari e nel settore del patrimonio culturale – con particolare riferimento ai beni archeologici –.
1. DABIMUS S.R.L. (Digitalizzazione di Archivi, Biblioteche e Musei) è un’impresa spin-off dell’Università
degli Studi di Bari Aldo Moro, costituita nel 2010 e presieduta dal dott. N. Barbuti, RU del Dipartimento, che
coinvolge nelle attività un team di sette persone. L’azienda si occupa di progettazione, realizzazione, gestione e
sviluppo di sistemi innovativi di riconoscimento ottico-digitale; linguaggi semantici avanzati; acquisizione
ottico-digitale di beni culturali con scanner e attrezzature fotografiche specifiche; sistemi multimediali 3D
calibrati per i beni culturali; banche dati catalografiche e/o digitali di beni culturali, poli culturali virtuali e
multimediali, reti virtuali e multimediali di istituzioni culturali; soluzioni di integrazione di metadati standard
nella catalogazione e inventariazione elettronica e digitale di beni culturali; sistemi informatici per il restauro
virtuale e multimediale di beni culturali; censimento e mappatura territoriale di beni culturali. Ulteriori
competenze riguardano la progettazione e realizzazione di servizi per schedatura, riordinamento, scarto,
inventario di documentazione d’archivio; la catalogazione sia di materiale librario, cartografico, elettronico –
antico e moderno –, su ogni tipo di supporto, sia di altre tipologie di beni culturali; eventi culturali reali,
virtuali e multimediali; promozione e comunicazione dei beni culturali. L’impresa pure offre consulenza sia
nella progettazione, sistemazione, riorganizzazione di archivi, biblioteche, musei, gallerie, pinacoteche nonché
di altre analoghe Istituzioni culturali e spazi espositivi sia nel monitoraggio e nella valutazione di prodotti
elettronici, digitali e multimediali specifici per lo studio e la fruizione dei beni culturali.
Informazioni e dettagli su: http://www.dabimus.com/dabimus.php.
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2. AL.T.A.I.R. S.R.L. (Alta Tecnologia in Archeologia per l’Innovazione e la Ricerca) è un’azienda spin-off
dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, costituita il 30.07.2010 e presieduta dalla prof. M. Raffaella
Cassano (già ordinario di Archeologia classica presso il Dipartimento). Nel 2014-2016, l’impresa ha coinvolto
archeologi formatisi nell’Ateneo di Bari – tra cui, per il personale del Dipartimento, il dott. C. Silvio Fioriello
(RU per il SSD L-ANT/07-Archeologia classica) – pure componente il Consiglio di Amministrazione
dell’azienda – e il dott. Gianluca Mastrocinque (RTD per il SSD L-ANT/07-Archeologia classica) –, tutti
dotati di competenze specifiche e interdisciplinari che consentono un approccio globale alle problematiche
connesse con i beni culturali. All’impresa partecipa – quale socio di maggioranza – anche la società Quorum
Italia s.r.l., esperta in grafica, web-design ed editoria – anche digitale –, attiva da oltre vent’anni nel campo
della musealizzazione, valorizzazione, fruizione e comunicazione multimediale. AL.T.A.I.R. S.R.L. si occupa di
gestione e applicazione dei più aggiornati metodi di ricerca archeologica e delle più avanzate tecniche di
comunicazione per lo studio, la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale in un orizzonte
euristico e diagnostico esteso alla comprensione del paesaggio storico e calibrato secondo una prospettiva
dinamica, ‘olistica’, contestuale. L’azienda è accreditata presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo, e presso i suoi Uffici Periferici, ed è così inserita nell’elenco dei Soggetti abilitati a svolgere
attività di documentazione del datum archeologico e di valutazione preventiva dell’interesse archeologico.
Informazioni e dettagli possono assumersi su: http://www.altairsrl.net/.
ATTIVITA’ ARCHEOLOGICHE
Tra le numerose attività di ricerca in ambito archeologico, si segnalano quelle che si realizzano in regime di
concessione, rilasciata dal MiBACT attraverso le Soprintendenze locali:
1. area del Parco Archeologico di Monte Sannace (Gioia del Colle - BA). Lo scavo di ‘Monte Sannace’ è, dal
1994, lo scavo ufficiale didattico della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, che coinvolge
annualmente circa cinquanta operatori. L’esperienza di scavo è rivolta principalmente agli allievi della Scuola,
ma da alcuni anni possono parteciparvi anche studenti della laurea magistrale in Archeologia nonché
dottorandi in discipline archeologiche. Va pure chiarito che, oltre al periodo deputato all’indagine sul campo,
durante i mesi invernali gli studenti sono coinvolti in attività laboratoriali di analisi tipo-cronologica del
materiale raccolto durante lo scavo. La presenza degli archeologi del Dipartimento SATA nel Parco
Archeologico di Monte Sannace ha avuto un impatto positivo sul territorio. Gli scavi hanno dato un notevole
contributo alla fruibilità e alla conoscenza dell’antico insediamento: le aree indagate sono state inserite nel
percorso archeologico, il pubblico dei visitatori ha potuto partecipare a conferenze organizzate in connessione
con l’attività di indagine e numerose scolaresche, durante le visite, hanno potuto osservare il lavoro degli
archeologi. Ogni anno, al termine delle attività di scavo, a Gioia del Colle si celebra la manifestazione di
presentazione dei risultati scientifici delle attività condotte nel Parco Archeologico di Monte Sannace.
2. Area dell’Eremo di San Nicola (San Marco in Lamis - FG): aal 2014, nell’ambito del progetto ‘FIRB-Futuro
in ricerca 2010 - Spazi sacri e percorsi identitari. Testi di fondazione, iconografia, culto e tradizioni nei
santuari cristiani d’Italia dalla Tarda Antichità al Medioevo’, l’indagine archeologica, condotta in
collaborazione con l’Università degli Studi di Enna e l’Università della Calabria, prevede la collaborazione
con Enti Locali e coinvolge numerosi studenti impegnati nelle attività didattiche sul campo e in laboratorio. La
ricerca è caratterizzata da un approccio interdisciplinare, sostenuto dall’analisi integrata di fonti documentarie
e fonti materiali ed è orientata a comprendere modalità di organizzazione dello spazio sacro in un contesto di
grande interesse come l’area garganica.
3. Egnazia: Area del Parco archeologico di Egnazia (Fasano – BR): dal 2001 accoglie l’attività del ‘Progetto
Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione’, giunto al sedicesimo anno consecutivo di attività. Il cantiere
didattico coinvolge annualmente sul campo circa 70 operatori per sei settimane ed è l’unico aperto in maniera
trasversale a tutti i percorsi di studio, dai corsi di laurea triennale, alle lauree magistrali e alla Scuola di
specializzazione. Le ricerche hanno interessato numerosi settori dell’impianto urbano antico di Egnazia - di cui
alcuni mai indagati - con l’attività di scavo e con lo studio sistematico delle strutture e dei materiali, che si
svolge con la partecipazione degli studenti, durante l’intero anno accademico, nel Laboratorio di Archeologia
dei paesaggi. Il cantiere accoglie anche gruppi di studenti della scuola secondaria per stages archeologici svolti
come orientamento e come terza missione, con il supporto di Altair srl, azienda spin off dipartimentale.
I risultati delle ricerche sono costantemente presentati in pubblicazioni scientifiche e divulgative e sono rivolti
ad attività di public engagement altamente inclusive, tra cui si segnalano, in collaborazione con il MIBACT, i
recenti allestimenti del Museo e del Parco archeologico di Egnazia, con l’inserimento dei nuovi scavi nel
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percorso di visita e con l’elaborazione di un nuovo sistema di comunicazione, che prevede anche contenuti
multimediali e ricostruzioni tridimensionali in realtà aumentata.
PUBLIC ENGAGEMENT
Nell’ambito del ‘Public Engagement’ si segnala il sensibile incremento delle attività in riferimento sia alla
consistenza sia all’articolazione delle iniziative condotte da docenti e ricercatori. Al rapporto privilegiato con
gli Istituti di istruzione secondaria – cui si garantiscono lezioni di aggiornamento e di approfondimento rivolti
ai docenti nonché incontri di orientamento alla scelta universitaria diretti agli studenti – si è affiancata una serie
ricca e vivace di iniziative che ha coinvolto il personale del Dipartimento in una molteplice attività divulgativa
a stampa e attraverso mezzi di comunicazione telematici o in occasione della partecipazione a incontri pubblici
e a seminari operativi presso Comitati impegnati per la definizione di standard e di norme tecniche.
PERSONALE DOCENTE IMPEGNATO IN ATTIVITÀ DI TERZA MISSIONE
PASQUALE CORDASCO
Dal 2009 docente di Diplomatica presso la Scuola di specializzazione in Paleografia, Diplomatica e
Archivistica istituita presso l'Archivio di Stato di Bari. Dal 2011 sono Direttore del Centro di Studi Normanno
Svevi di Bari dell'Università di Bari.
CORINNA DRAGO
Docente della Scuola biennale di Paleografia e Diplomatica attiva presso l'Archivio di Stato di Bari dal 1974.
Sono stata Esercitatrice di Diplomatica nei bienni 1998-2001, 2009-2011 e docente di Paleografia Latina dal
2011. Svolgo il mio insegnamento a titolo gratuito e l'impegno didattico è di 2 ore a settimana. L'anno
accademico inizierà il prossimo 25 ottobre e terminerà a giugno.
GIANLUCA FRUCI
Direttore scientifico dell'Istituto mantovano di storia contemporanea (IMSC) della rete dell'INSMLI (Istituto
nazionale per la storia del movimento di Liberazione) e membro del comitato scientifico dell’Istituto storico
della Resistenza e dell'età contemporanea in provincia di Lucca (INSMLI); collabora altresì con l'Istituto
storico della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Livorno (Istoreco, rete INSMLI) per
l'organizzazione e lo svolgimento di corsi di aggiornamento per insegnanti delle scuole superiori. Dal 2009 al
2016 ho progettato e partecipato come docente a corsi di aggiornamento per insegnanti delle scuole superiori
sulla nuova storiografia del Risorgimento, sulla storia politica del Lungo Ottocento, sulla mediatizzazione e la
spettacolarizzazione della politica fra Sette e Ottocento, su costituzione, democrazia e rappresentanza, sulle
pratiche politiche e sulla cultura visuale del neutralismo italiano nel 1914-15 nell’ambito di programmi di
formazione organizzati dall’Istituto Gramsci Toscano, della Domus Mazziniana di Pisa, dall’ISREC (Istituto
storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma), dall’IMSC (Istituto Mantovano di Storia
Contemporanea), dall’Associazione Mazziniana di Brescia, dalla Camera del Lavoro di Pisa e di Reggio
Emilia, dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dall’ISTORECo (Istituto storico della Resistenza e
della società contemporanea di Reggio Emilia), dall’Istoreco Livorno (Istituto storico della Resistenza e della
società contemporanea nella provincia di Livorno), Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea in
provincia di Lucca (INSMLI) e dall’Università di Pisa.
RECCHIA LUCIANI
Ideatrice e organizzatrice del FESTIVAL DELLE DONNE E DEI SAPERI DI GENERE, ormai alla quinta
edizione. Realizza da 5 anni il CORSO DI STORIA E DIDATTICA DELLA SHOAH, e la recente rassegna di
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lezioni/proiezioni CINEMA ERGO SUM che rappresenta un solido legame tra il DISUM e la Fondazione
Apulia Film Commission.
COMPOSIZIONE CORPO DOCENTE
Il DISUM annovera n. 90 unità di personale docente, distribuito su 30 SSD (pertinenti alle Aree 10,
11a-non bibliometrica, 12 e 14).
Consta al settembre 2016 di 19 PO, 31 PA, 29 RU, 11 RTD.
Tabella Dati personale Docente DISUM.
Cognome e Nome Fascia ETA'
(14.9.16) S.S.D.
ANDREASSI Mario Associato 46,87 L-FIL-LET/02
ARFE' Pasquale RTD (art. 24 c.3-a L. 240/10) 54,73 M-FIL/08
AULISA Immacolata Associato non confermato 46,36 M-STO/07
BARBUTI Nicola Ricercatore 49,51 M-STO/08
BENEDETTO Marienza Ricercatore non confermato 38,81 M-FIL/08
BIANCHI Ornella Associato confermato 69,43 M-STO/04
BUTTI DE LIMA Paulo
Francisco Associato confermato 54,33 SPS/02
CAGNAZZI Silvana Associato confermato 66,40 L-ANT/02
CAMPANALE Maria
Innocenza Ricercatore 61,74 L-FIL-LET/08
CAMPANILE Gianvito RTD (art. 24 c.3-a L. 240/10) 0 M-GGR/02
CAMPIONE Ada Associato confermato 53,79 M-STO/07
CAPUTO Annalisa Associato 45,78 M-FIL/01
CARNEVALE Laura Ricercatore 43,35 M-STO/07
CARRERA Letizia Ricercatore 47,04 SPS/07
CARRINO Annastella Associato confermato 51,42 M-STO/02
CHELOTTI Marcella Ordinario 70,21 L-ANT/03
CICCARELLI Irma Associato non confermato 42,56 L-FIL-LET/04
COLAFRANCESCO
Pasqua Associato confermato 68,94 L-FIL-LET/04
CORDASCO Pasquale
Augusto N. Associato confermato 67,23 M-STO/09
CORVAGLIA Ennio Ordinario 70,21 M-STO/04
CRACA Clotilde Ricercatore 63,27 L-FIL-LET/04
DE CEGLIA Francesco Ricercatore 44,33 M-STO/05
25
Paolo
DE CEGLIE Rossella Ricercatore 55,64 M-STO/05
DE FRANCO Raffaella Associato confermato 69,62 M-FIL/03
DE NATALE Ferruccio Ordinario 65,79 M-FIL/01
DE SANTIS Paola Ricercatore 48,01 L-ANT/08
DIBATTISTA Liborio Ricercatore 63,70 M-STO/05
DIMUNDO Rosa Alba Ordinario 55,91 L-FIL-LET/04
DISANTAROSA Giacomo RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 41,80 L-ANT/08
DISCIPIO Domenica Ricercatore 53,22 M-FIL/03
DRAGO Anna Ricercatore 44,32 L-FIL-LET/02
DRAGO Corinna RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 49,07 M-STO/09
DURANTE Lea Ricercatore 47,51 L-FIL-LET/10
ESPOSITO Costantino Ordinario 61,73 M-FIL/06
FELLE Antonio, Enrico Associato confermato 53,76 L-ANT/08
FIORETTI Paolo Ricercatore 42,13 M-STO/09
FIORIELLO Custode,
Silvio, Carmelo Ricercatore 47,19 L-ANT/07
FISTETTI Francesco Ordinario 67,74 M-FIL/06
FRUCI Gian Luca RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 0 M-STO/04
GADALETA Giuseppina Ricercatore 45,44 L-ANT/07
GALLO Annarosa RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 37,46 L-ANT/03
GATTAGRISI CLELIA Associato confermato 66,57 M-STO/09
GIANNELLI Alessandra,
Carmela, Maria Associato confermato 51,53 M-GGR/02
INGROSSO Paola Ricercatore 40,47 L-FIL-LET/02
LABRIOLA Isabella Associato confermato 68,23 L-FIL-LET/02
LAGANARA Caterina
Anna Maria Associato confermato 64,19 L-ANT/08
LAGIOIA Alessandro RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 39,06 L-FIL-LET/04
LAVARRA Caterina Associato confermato 63,75 M-STO/01
MARRONE Francesco RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 40,11 M-FIL/06
MARZOCCA Ottavio Associato confermato 65,58 M-FIL/03
MASCOLI Patrizia Ricercatore 50,28 L-FIL-LET/04
MASELLA Luigi Ordinario 67,85 M-STO/04
MASSARO Matteo Associato confermato 66,31 L-FIL-LET/04
MASTROCINQUE
Gianluca RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 39,30 L-ANT/07
MASTROMARCO Ordinario 70,43 L-FIL-LET/02
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Giuseppe
MORTELLARO Isidoro
Davide Associato confermato 66,24 SPS/06
NIGRO Giovanni Antonio Ricercatore 40,04 L-FIL-LET/06
NISINI Giorgio RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 0 L-FIL-LET/11
NUZZO Donatella Associato confermato 51,73 L-ANT/08
OTRANTO Rosa Associato confermato 46,19 L-FIL-LET/05
PALMENTOLA Paola Ricercatore 46,60 L-ANT/07
PAPAGNA Elena Associato confermato 65,06 M-STO/02
PAPPALARDO
Ferdinando Associato confermato 69,42 L-FIL-LET/14
PEGORARI Daniele Maria Ricercatore 46,38 L-FIL-LET/11
PERCHINUNNO Maria
Colomba Ricercatore non confermato 35,72 IUS/01
PETROCELLI Carla Lucia Ricercatore 51,32 M-STO/05
PETROCELLI Corrado Ordinario 64,01 L-FIL-LET/05
PINTO Pasquale Massimo Associato confermato 45,66 L-FIL-LET/05
PIRRO Federico Associato confermato 70,55 M-STO/04
PONZIO Iulia Ricercatore 44,32 M-FIL/05
PONZIO Paolo Ordinario 49,94 M-FIL/06
PORRO Pasquale Ordinario 52,19 M-FIL/08
RECCHIA LUCIANI
Francesca Romana Associato 53,82 M-FIL/06
ROSCINO Carmela Ricercatore 48,52 L-ANT/07
SALVEMINI Biagio Ordinario 69,75 M-STO/02
SANTELIA Stefania Associato non confermato 56,26 L-FIL-LET/04
SCHIANO Claudio Ricercatore 42,56 L-FIL-LET/05
SECHI Mario Ordinario 70,78 L-FIL-LET/11
SEMERARI Furio Ordinario 63,92 M-FIL/03
SILVESTRINI Marina Ordinario 68,56 L-ANT/03
SPAGNOLETTI
Angelantonio Ordinario 67,11 M-STO/02
SPAGNOLO Carlo Associato confermato 54,95 M-STO/04
STRUMMIELLO
Giuseppina Ordinario 52,69 M-FIL/01
TODISCO Elisabetta Associato 47,16 L-ANT/03
TODISCO Luigi Michele Ordinario 66,00 L-ANT/07
TOTARO Pietro Ordinario 50,68 L-FIL-LET/02
TRIZIO Michele RTD (art. 24 c. 3-a L. 240/10) 37,72 M-FIL/08
27
TROMBETTA Maristella Ricercatore 41,29 M-FIL/04
VACANTE Natalia Maria Ricercatore 46,72 L-FIL-LET/11
VILLANI Claudia Ricercatore 44,59 M-STO/04
DEDIZIONE ALL’ATENEO DA PARTE DI COMPONENTI DEI DOCENTI DEL DIPARTIMENTO
Direttore del
Dipartimento; Delegato
del Rettore alle Politiche
Sociali, Responsabile
dell’Università per il
Servizio Civile
Paolo PONZIO
Vicaria del Direttore Rosa OTRANTO
Membro della Giunta di
Dipartimento;
Coordinatore del
Dottorato di Ricerca in
Studi Umanistici
(XXXII ciclo)
Costantino ESPOSITO
Membro della Giunta di
Dipartimento Pietro TOTARO
Membro della Giunta di
Dipartimento Annastella CARRINO
Membro della Giunta di
Dipartimento Antonio Enrico FELLE
Membro della Giunta di
Dipartimento Paola DE SANTIS
Membro della Giunta di
Dipartimento
Daniele Maria
PEGORARI
Coordinatrice dei Corsi
di Laurea L1 Ada CAMPIONE
Coordinatore dei corsi di
laurea L42, LM5 e LM
84
Ennio CORVAGLIA
Coordinatrice dei corsi
di laurea L5 e LM78
Giuseppina
STRUMMIELLO
Rappresentante di Area
11 in Senato
Accademico
Ferruccio DE NATALE
QUALITÀ DELLE STRUTTURE LOGISTICHE E SCIENTIFICHE
Il DISUM è un Dipartimento che si articola fondamentalmente in due sedi centrali, una nel
Palazzo Ateneo, da poco riunificata in un’unica sede presso il II piano, una sita nella Città
28
Vecchia (complesso di Santa Teresa dei Maschi, Strada Torretta) e una distaccata presso Monte
Sant’Angelo, in cui ha sede il Centro di Studi Micaelici e Garganici (vd. infra).
Del DISUM fanno parte diversi centri scientifici e di ricerca, laboratori, biblioteche.
Centri scientifici e di ricerca
1) Centro di Studi Micaelici e Garganici (CSMG)
Sede: Vico Teatro Comunale, 5 71037 Monte Sant’Angelo (FG)
Sito web: http://www.uniba.it/ricerca/dipartimenti/disum/centri-laboratori/centri/centro-studi-micaelici-e-
garganici
Fa parte del Dipartimento, come sede distaccata a Monte S. Angelo (FG), il “Centro di Studi Micaelici e
Garganici” (CSMG), che svolge e patrocina ricerche nell’ambito della storia del Cristianesimo e dell’età
romano barbarica a partire dagli studi incentrati sul santuario di San Michele Arcangelo di Monte
Sant'Angelo (nominato sito Unesco dal 2011). Il CSMG è ormai un importante punto di riferimento per
studiosi e specialisti dell'età tardo-antica e romano-barbarica. Il Centro, fondato agli inizi degli anni Ottanta
del XX secolo, fu inizialmente ospitato presso i locali dell’attuale Museo delle arti e tradizioni popolari del
Gargano “G. Tancredi”. Successivamente, il 25 giugno 1995, fu ufficialmente dichiarato sezione staccata
dell’allora Dipartimento di Studi classici e cristiani dell’Università degli Studi di Bari ed ebbe come nuova
sede l’ex convento medievale delle Clarisse. Oggi ospita un auditorium destinato a convegni, seminari e
incontri culturali (200 posti), una sala di lettura, due aule didattiche, una biblioteca il cui patrimonio librario
ammonta a circa 7.000 volumi. L’istituzione del CSMG costituisce il punto di approdo di un percorso di
collaborazione scientifica tra l’Ateneo barese, l’Amministrazione Comunale di Monte Sant’Angelo e il
santuario di san Michele Arcangelo avviata fin dal 1969. In quegli anni, infatti, nuovo impulso assunsero le
ricerche sul santuario di san Michele, allorché fu individuato e restaurato il primitivo impianto cultuale e
furono pubblicati contributi di alto profilo scientifico. L'Università degli Studi di Bari e il Comune di Monte
Sant'Angelo stipularono una convenzione della durata quinquennale, rinnovata nel 2003, nel 2008, nel 2013
e tuttora in corso per favorire e regolare le forme di collaborazione e la programmazione delle attività. Il
progressivo arricchirsi della ricerca con contributi individuali e collettivi ha favorito lo sviluppo degli studi e
la pubblicazione di numerosi contributi su temi epigrafici, archeologici, agiografici e storici, a conferma
dell’importanza e del valore sul piano scientifico e culturale del patrimonio legato al santuario garganico,
che si configura, per taluni aspetti, come unico. Il CSMG ha allargato gli orizzonti della ricerca dal territorio
garganico alla Puglia e all’Italia meridionale, indagate nei loro collegamenti col mondo cristiano bizantino e
con l’Europa. Il CSMG, pertanto, costituisce oggi un punto di riferimento per studiosi e specialisti dell’età
tardo-antica e romano-barbarica che ne indagano la specificità in quanto epoca di transizione e di
trasformazione dall’età classica al Medioevo. A tal fine, il Centro collabora con altri Enti, Istituzioni,
Accademie, Associazioni, Centri culturali, italiani e stranieri e si avvale della presenza operativa degli
studiosi del territorio. Il CSMG, in sinergia con l’Amministrazione comunale di Monte Sant’Angelo, con il
santuario di San Michele Arcangelo e con altri Enti e Istituzioni presenti sul territorio, ha avuto un ruolo
attivo nell’iscrizione del santuario di san Michele nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità (25
giugno 2011), curando la costituzione del dossier scientifico che ne ha supportato la candidatura e ospitando
seminari e incontri relativi alla storia dei Longobardi in Italia meridionale. Il Centro di Studi Micaelici e
Garganici si avvale di collaborazioni scientifiche nazionali e internazionali tra le quali ricordiamo quelle con
l’Università di Caen Basse-Normandie, l’Università di Paris Ouest Nanterre La Defense, l’École Française
de Rome, l’Associazione Internazionale per le Ricerche sui Santuari (AIRS), l’Association “Les Chemins du
Mont Saint-Michel”, l’Associazione Marilena Amerise (Roma), la Sacra di San Michele in Val di Susa
(Piemonte), l’Abbazia di Mont Saint-Michel au péril de la mer (Normandia). Il CSMG organizza inoltre
convegni internazionali, conferenze e seminari e ospita annualmente un corso intensivo di alta formazione
dedicato a giovani studiosi (selezionati) su tematiche relative alla tarda antichità e al mondo romano-
barbarico (finora sono stati organizzati diciannove corsi, denominati “Settimane di Studi tardoantichi e
romanobarbarici”). Al CSMG si possono ricondurre infine la collana editoriale Bibliotheca Michaelica,
diretta da Giorgio Otranto (edita da Edipuglia, Bari); la realizzazione di vari progetti di ricerca, anche
multimediali e in collaborazione con enti e istituzioni nazionali e internazionali; la cura di mostre e relativi
cataloghi. Inoltre per contribuire alla formazione degli studenti e assicurare un collegamento tra Università e
Scuola, il Centro di Studi Micaelici e Garganici organizza periodicamente concorsi per le scuole secondarie
di primo e secondo grado di Monte Sant’Angelo e della provincia di Foggia, nonché conferenze presso
l'Istituto Comprensivo “G.T. Giordani” di Monte Sant'Angelo.
2) Centro Interuniversitario di ricerca di Studi sulla Tradizione (CIST)
29
Sede: Palazzo Ateneo, II piano
Sito web: http://www.uniba.it/ricerca/centri-interuniversitari/studi-sulla-tradizione
Il Dipartimento è, inoltre, parte rilevante, fin dalla fondazione, del “Centro Interuniversitario di ricerca di
Studi sulla Tradizione” (del quale è anche Sede amministrativa). Il Centro Interuniversitario è nato dalla
collaborazione tra l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l'Università della Repubblica di San Marino
(Dipartimento di Storia cultura e storia sammarinesi) e l'Università degli Studi di Padova e prosegue l'attività
scientifica del disattivato Centro Interdipartimentale di Studi sulla Tradizione. Esso promuove
l’aggregazione di studiosi e ricerche sul grande tema della Tradizione, con particolare riferimento alla
tradizione della civiltà classica, tardoantica e del cristianesimo antico: oggetto di ricerca sono le
sopravvivenze della tradizione classica in età medievale e moderna, soprattutto in epoca umanistico-
rinascimentale, autentico snodo della trasmissione delle opere antiche e del recupero e della diffusione di un
vasto patrimonio teorico in campo storiografico, filosofico, letterario, artistico, giuridico. Il Centro organizza
fin dal 2002 Convegni e Seminari e cura la pubblicazione di volumi che raccolgono gli Atti dei Convegni e
gli esiti di ricerche promosse nei vari ambiti della Storia della Tradizione. È edita dal Centro anche la rivista
in open access «FuturoClassico», che intende favorire il dialogo di studiosi in diversi ambiti delle
“Humanities” intorno al tema della sopravvivenza, della fortuna e della ricezione della civiltà classica e
tardoantica nelle età medievale, umanistico-rinascimentale, moderna e contemporanea.
Si segnala, infine, che numerosi studiosi del DISUM fanno parte del:
- CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA “SEMINARIO DI STORIA DELLA SCIENZA”, che si è costituito nel
2012 con l’associazione delle sei sedi del “Sistema universitario lucano, molisano, pugliese”: Bari, Basilicata,
Foggia, Molise, Politecnico di Bari, Salento (Palazzo Ateneo, III piano, http://www.uniba.it/centri/ssscienza).
Il Centro rappresenta l’ultima forma istituzionale, assunta dall’antico “Seminario di Storia della Scienza”,
fondato nel 1967 da Antonio Corsano presso l'Istituto di Filosofia della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università di Bari. Dotato di una biblioteca e di tre laboratori, nella sua lunga tradizione, il Centro ha
costantemente promosso il dialogo e l'incontro tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche.
- CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA PER GLI STUDI GRAMSCIANI
Sede: Palazzo Ateneo, II piano
Sito web: http://www.gramscitalia.it/Centro_interuniversitario_di_ricerca_per_gli_studi_gramsciani.htm
Sin dal 2003 il “Centro di ricerca per gli Studi Gramsciani”, fra i primi dell’Ateneo barese, si è costituito come
Centro Interuniversitario, avente sede amministrativa nell’Università di Bari (dapprima presso il Dipartimento
di Italianistica, poi per effetto delle progressive disattivazioni di preesistenti dipartimenti, presso il
Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze sociali, infine presso il Dipartimento di Studi
Umanistici), in collaborazione con l’Università di Trieste, con l’Università di Urbino e con l’International
Gramsci Society Italia. Diretto dapprima dal prof. Pasquale Voza e attualmente dal prof. Ferdinando
Pappalardo, il Centro promuove in ambito universitario e a livello internazionale studi non solo specificamente
dedicati al grande pensatore sardo, ma su tutte le tematiche e le discipline che la sua opera ha toccato: il
pensiero filosofico-politico (con prevalente interesse per il marxismo), la storia del Risorgimento, del
movimento operaio e del fascismo, la cultura popolare. In particolare il Centro ambisce a fecondare la cultura
critica del presente attraverso categorie che riattualizzano il pensiero di Gramsci in ogni campo della
contemporaneità, dalla storia alla filosofia, dalla letteratura alla sociologia. In questi tredici anni il Centro
interuniversitario per gli Studi Gramsciani ha creato occasioni di lavoro comune fra studiosi provenienti da
numerose Istituzioni e ha promosso seminari, convegni (anche in vista dell’imminente ottantesimo
anniversario della morte del pensatore), mostre e iniziative editoriali di notevole prestigio: merita una
menzione esemplificativa il complesso lavoro di ricognizione teorica e di sistemazione lessicografica condotto
nei primi anni di attività e culminato nell’edizione del Dizionario gramsciano 1926-1937, a cura di Guido
Liguori e Pasquale Voza (Carocci, Roma 2009). Il Centro, inoltre, diventerà prossimamente la sede del
prestigioso fondo librario e documentale “Valentino Gerratana”, che verrà allocato presso la Sezione di
Scienze storiche, sociali e filosofiche della Biblioteca del Dipartimento, per effetto di un lascito disposto dagli
attuali titolari del fondo.
- Centro Interdipartimentale Laboratorio di ricerca per la tutela diagnostica dei Beni Culturali. (vd. supra)
Laboratori di studio e di ricerca
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1) Laboratorio di Archeologia;
2) Laboratorio Multimediale;
3) Laboratorio di Paleografia;
4) Laboratorio di Storia moderna;
5) Laboratorio di Storia medievale.
1) Laboratorio di Archeologia
Ubicazione: Palazzo Ateneo (I piano) e plesso di Santa Teresa dei Maschi (Città Vecchia, strada Torretta, 5
locali).
Il Laboratorio di Archeologia è un “laboratorio diffuso”, che si sviluppa su due plessi: uno presso il
Palazzo Ateneo (I piano), e uno presso il piano terra del plesso di Santa Teresa dei Maschi (Città Vecchia).
Palazzo Ateneo
Il Laboratorio occupa, nel Palazzo Ateneo, tre stanze site al primo piano e parte del comune corridoio
antistante. Una delle stanze è destinata alla sezione di Preistoria e Protostoria, una alla sezione di
Archeologia Classica, l’altra stanza alla sezione di Archeologia post-classica.
La sezione di Preistoria e Protostoria occupa un locale dove sono depositati materiali e attrezzature legate
alla ricerca in questo settore che vanta nell’Ateneo una antica tradizione, ma che si trova al momento priva
di referenti, in quanto non vi è nell’organico dell’Università personale pertinente al SSD di riferimento.
La sezione di Archeologia classica occupa un ampio locale (m 4x8 circa) destinato in particolare alle attività
svolte dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici presso Monte Sannace. La sezione è dotata di 4
tavoli, 7 tavolini (postazioni di lavoro singole), 20 sedie ca., 2 tecnigrafi, 1 cassettiera per tavole e disegni,
scaffali di altezza pari all’altezza del piano (per una complessiva larghezza di 12 m ca), 1 cassaforte. La
dotazione comprende anche un ampio lavandino a due vasche per il lavaggio dei materiali e degli attrezzi,
scaffali per il materiale archeologico, archivistico e bibliografico, computer forniti di software per la
documentazione grafica, attrezzi da cantiere, fotocamere, materiali e attrezzi per il restauro. Nel Laboratorio
vengono svolte attività di ricerca e formazione collegate alle indagini archeologiche condotte sul campo,
nonché attività didattiche indirizzate agli studenti dei corsi di Laurea Magistrale in Archeologia e in
Filologia, letterature e storia dell’antichità, e agli allievi della Scuola di Specializzazione in Beni
Archeologici, che frequentano quotidianamente il Laboratorio.
Nella sezione di Archeologia dei paesaggi e Archeologia post-classica si svolgono per lo più ricerche e
indagini topografiche, nonché studi sui cospicui materiali provenienti dalle indagini nel sito di Egnazia
(reperti legati allo scavo archeologico nella città antica giunto al sedicesimo anno consecutivo di attività, e
materiali recuperati con la ricognizione archeologica nel territorio, in corso dal 2013) e studi sui materiali
rinvenienti dallo scavo di Siponto. Il laboratorio, già attivo nell’ambito del Progetto ‘Egnazia: dallo scavo
alla valorizzazione’, è stato fortemente potenziato con il Progetto FIRB 2012 ‘Archeologia dei paesaggi
della Puglia adriatica in età romana’. Dal 2008 a maggio 2016 il laboratorio ha avuto sede in un ampio
ambiente (m 7x5 circa), situato al 7° piano dello stabile di via Giulio Petroni 7; in seguito, però, alla
dismissione dell’immobile da parte dell’Università, l’Ufficio tecnico ha imposto lo sgombero del
laboratorio, che al momento manca di una sede specifica. In via del tutto provvisoria, parte del materiale è
stato riportato nei depositi del Museo di Egnazia, mentre i reperti in fase avanzata di studio, anche
nell’ambito di tesi di laurea e di specializzazione in via di conclusione, sono stati spostati nella sezione di
Archeologia post-classica del Laboratorio archeologico del DISUM. A pieno regime, la Sezione prevede tre
postazioni computer per lo studio topografico con sistema GIS, due ampi tavoli per lo studio dei materiali,
libreria per cataloghi, repertori, bibliografia utile all’indagine crono-tipologica, scaffalature idonee a
contenere i materiali in corso di studio che, al termine dell’indagine, vengono periodicamente riconsegnati al
Museo di Egnazia e sostituiti con nuovi reperti da studiare. Il Laboratorio è frequentato quotidianamente dai
tesisti della Laurea Magistrale, da specializzandi della scuola in Beni Archeologici di Bari, ma anche delle
scuole di Matera e di Lecce con cui sono in corso partenariati di studio ed è costantemente utilizzato per
esercitazioni didattiche, svolte nell’ambito degli insegnamenti di Archeologia classica delle lauree triennali e
dell’insegnamento di Topografia dell’Italia antica della Laurea Magistrale in Archeologia.
Santa Teresa dei Maschi
31
Nel plesso di Santa Teresa dei Maschi il Laboratorio, che si sviluppa su cinque stanze di varia ampiezza, e il
cui responsabile tecnico è il dott. Vincenzo Acquafredda, è dotato di attrezzi da cantiere, computer e
software per la documentazione grafica (tacheometro, livello, stadia ecc.) e la documentazione fotografica
(fotocamere, videocamere, dispositivi di gestione audio-video). In esso vengono svolte attività di ricerca e
formazione collegate alle indagini archeologiche condotte sul campo, nonché attività didattiche indirizzate
agli studenti dei corsi delle Lauree Triennali in Lettere e in Scienze dei Beni culturali e delle Lauree
Magistrali in Archeologia e Storia dell'Arte, oltre che, naturalmente ai laureandi, agli specializzandi e ai
dottorandi. Nell'ambiente più ampio, composto da due grandi vani comunicanti tra loro, è conservato il
materiale archeologico proveniente dalle indagini condotte dal Dipartimento (Canosa, Terlizzi, Santeramo,
Cala San Giorgio). Gli ambienti del Laboratorio sono attrezzati con tavoli destinati allo studio del materiale,
vari armadi che contengono la documentazione relativa agli studi in essere; 1 tavolo luminoso, 1 stativo per le
riprese fotografiche, 3 tavoli da disegno, una postazione informatica e 1 scrivania e alcuni deumidificatori. In
tali ambienti vengono inoltre restaurati i reperti archeologici che necessitano di un primo intervento
conservativo; a questo scopo il laboratorio si è dotato di una sofisticata e specifica attrezzatura
(micromotore; apparecchio ultrasuoni; compressore). I suddetti spazi ospitano inoltre vari pannelli
esplicativi relativi alle attività del laboratorio e agli interventi realizzati in Puglia in diversi siti archeologici.
Nelle altre due stanze, più piccole, sul lato sinistro del cortile, sono conservati, in idonee attrezzature, ulteriori
materiali archeologici provenienti dalle indagini effettuate dai gruppi di ricerca del Dipartimento, nonché
un cospicuo patrimonio di attrezzature tecniche. Il Laboratorio è assiduamente frequentato da studenti,
laureandi, dottorandi di ricerca del Dipartimento, nonché di altri Dipartimenti; su richiesta, viene aperto
anche a classi scolastiche di ogni ordine e grado che vi svolgono visite guidate.
2) Laboratorio Multimediale
Ubicazione: Plesso di Santa Teresa dei Maschi (Città Vecchia, strada Torretta, 1 locale).
Il Laboratorio Multimediale del Dipartimento di Studi Umanistici è situato nel plesso di Santa Teresa dei
Maschi. La sede è ottimale sia in considerazione dello spazio disponibile (circa 30 mq.) per la sistemazione e
l’utilizzo di apparati e materiale, sia perché permette di operare in sinergia con il Laboratorio di Archeologia
ubicato nello stesso plesso. Il Laboratorio è dotato di attrezzatura professionale per l'acquisizione e
l'elaborazione di materiale vario: piattaforma Mac OS, con software tipicamente dedicato alla produzione
audio-video; dispositivi di acquisizione e digitalizzazione; dispositivi di storage ad alta capacità ed ad alta
prestazione. Nel laboratorio, diretto dalla dott.ssa Maria Martinelli, è svolta un’importante attività di
supporto alla ricerca, alla didattica e alle attività di disseminazione del Dipartimento: dalla fotografia, alla
progettazione grafico-editoriale di materiale di divulgazione, alla progettazione e realizzazione di prodotti
multimediali, alla produzione di materiale audio-video.
3) Laboratorio di Paleografia
Ubicazione: Palazzo Ateneo, II piano, stanza n. 12.
Il Laboratorio di Paleografia “Giuliana Cannataro” è ubicato al II piano del Palazzo Ateneo (stanza n. 12).
Composto da un unico ampio ambiente, è dotato di una serie di attrezzature tecniche (tre PC collegati in rete,
un lettore-stampatore digitale di microfilm, un lettore tradizionale di microfilm, attrezzatura per la didattica
del restauro di materiale pergamenaceo e cartaceo) e di strumenti utili alla ricerca scientifica e alla didattica
sulle fonti scritte dell'antichità e del medioevo (riproduzioni di documenti e libri manoscritti, greci e latini, di
età antica e medievale, in forma di facsimili, microfilm, fotografie e CD-ROM). È presente inoltre una
postazione multimediale che consente l’accesso al programma ‘Pergamo’, contenente dati e immagini
relativi a circa 8000 pergamene conservate presso archivi diocesani e privati di Puglia. Il laboratorio è
destinato alle attività di studio e di ricerca svolte da studenti e dottorandi delle discipline di riferimento.
4) Laboratorio di Storia Moderna
Sede: Palazzo Ateneo, II piano
Il laboratorio di Storia Moderna è attivo da circa trent'anni. È collocato nella stanza n. 16 della Sezione
Storica del DISUM ed è destinato alle attività di studio e di ricerca nell’ambito della storia moderna. È
32
dotato di attrezzatura tecnica (4 PC collegati in rete; 1 stampante multifunzione Epson,1 stampante HP 920c)
e 10 banche dati informatizzate per un valore complessivo di circa 15.000 records, ricavate da fonti che
vanno dal XV al XX secolo (numerazioni di fuochi, catasti antichi ed onciari, censimenti ISTAT etc.), e che
includono anche rilevamenti satellitari. Tutti i dati sono stati georeferenziati tramite lettura GIS, e sono
utilizzati ai fini della realizzazione di un Atlante storico multimediale dell'insediamento meridionale (XV-
XX secolo). Tra l’altra dotazione: cartografia storica consistente nelle tavolette IGM 1:50000 del
Mezzogiorno fra 1869-1873, informatizzate e georeferenziate; due database di complessivi 40.000 records in
cui compaiono tutti i dati relativi agli arrivi di navi meridionali al porto di Marsiglia (1710-1846), derivanti
dalle Dépositions de Santé maritime (Archives Départementales des Bouches-du-Rhône di Marsiglia);
riproduzione su CD-ROM dell'intero fondo delle Relationes ad limina relative al Mezzogiorno continentale.
Tali materiali sono in corso di continua implementazione, elaborazione e studio, con la collaborazione di un
gruppo di giovani studiosi grazie a contratti su finanziamenti erogati dai seguenti enti: CNR, Università
degli studi di Bari, MIUR (PRIN), Unione Europea (VI PQ), Unione Europea (VII PQ), Regione Puglia,
Université de Provence.
5) Laboratorio di Storia medievale
Sede: Palazzo Ateneo, II piano
Il laboratorio di Storia medievale, istituito con D.R. nel 2003, è dotato di strumentazione informatica, e di una
'biblioteca' specialistica.
Biblioteche
Per quel che concerne le biblioteche, occorre precisare che la Biblioteca del DISUM è una
biblioteca diffusa che si articola in più sezioni distribuite su più plessi.
Ubicazione: Palazzo Ateneo (II piano) e plesso di Santa Teresa dei Maschi (Città Vecchia,
strada Torretta).
Sezione di Scienze dell’antichità e del tardoantico
La Sezione di Scienze dell’antichità e del tardoantico si sviluppa su due plessi (Palazzo Ateneo; Santa Teresa
dei Maschi, Strada Torretta, Città vecchia). Comprende inoltre alcuni locali presso la sede del Centro di
Studi micaelici e garganici a Monte Sant’Angelo dove si trova una collezione di circa 5000 volumi
specializzata nelle discipline storiche, agiografiche, archeologiche, letterarie e in risorse connesse col
territorio.
Il plesso di Palazzo Ateneo dispone di 80 posti a sedere, dislocati in 4 sale di lettura di cui 2 riservate (la sala
principale è intitolata a Carlo Ferdinando Russo, già professore di Letteratura greca e principale artefice
della nascita di una biblioteca di ricerca antichistica); quello di Strada Torretta dispone di 78 posti a sedere
in un’unica sala di lettura. Nel complesso sono presenti 14 postazioni computer (per la consultazione
dell'Opac e delle risorse elettroniche e on line), 4 fotocopiatrici self service a schede magnetiche, 1 lettore
digitalizzatore di microforme, 1 scanner planetario e 1 fotocopiatrice scanner. È disponibile la connessione
wireless.
L’accesso è consentito a: docenti, ricercatori, dottorandi, borsisti e tutti gli studenti regolarmente iscritti
all'Università, compresi gli studenti stranieri che fruiscono dei programmi internazionali di collaborazione
didattica e scientifica. Altri studiosi sono ammessi previa autorizzazione del Direttore o del Responsabile
della Biblioteca.
La biblioteca, prevalentemente a scaffale aperto, è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 18.00 e
annualmente è frequentata da circa 15.000 studenti con circa 40.000 volumi consultati nelle nostre sale di
lettura e 2500 prestiti. Molto attivo il servizio di document delivery che si avvale anche dell'utilizzo della
piattaforma Nilde.
Presso la biblioteca lavorano 11 unità di personale (1 EP, 4 D, 4 C, 2 B) che garantiscono i seguenti servizi
di front-office: distribuzione, prestito, servizi di reference, document delivery e prestito interbibliotecario per
i laureandi autorizzati dal proprio relatore, per i dottorandi e i docenti; e di back-office: catalogazione
descrittiva e semantica, gestione dei periodici, scambi (il patrimonio viene incrementato in maniera
considerevole dalle pubblicazioni ricevute in cambio delle numerose pubblicazioni del Dipartimento),
acquisizione (scelta dei fornitori, proposte d’ordine e inventariazione), collocazione e organizzazione delle
raccolte, tutela e restauro, digitalizzazione, gestione della pagina web della biblioteca.
Il patrimonio bibliografico ammonta a 106.378 monografie cartacee, 25.000 microfiches, 3000 opere in
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formato digitale, 27.250 annate di riviste cartacee. Ricchissima è la presenza soprattutto di pubblicazioni
straniere e notevole è il numero di libri rari, che ammonta a circa 3000 unità, con numerose cinquecentine e
un incunabulo. Il patrimonio si è recentemente arricchito della biblioteca personale del prof. Mario Pani, a
lungo docente di Storia romana nell’Università di Bari, già allocata presso l’ex Dipartimento SATA per
volere della famiglia dopo la scomparsa del professore.
La biblioteca dispone inoltre di un articolato sito web
(http://www.uniba.it/ricerca/dipartimenti/sata/biblioteca) con il quale vengono offerte all'utenza tutte le
indicazioni necessarie per garantire al meglio la fruizione della biblioteca.
Sezione di Scienze storiche, sociali e filosofiche
La Sezione di Scienze storiche, sociali e filosofiche scaturisce dal coordinamento delle preesistenti
biblioteche del Dipartimento di Filosofia (il cui fondo librario era da molti anni intitolato a “Giuseppe
Semerari”, filosofo insigne e negli anni Settanta preside della Facoltà di Lettere e Filosofia) e del
Dipartimento di Scienze storiche e sociali. Allo stato attuale i due fondi possono essere considerati due
sotto-sezioni fisicamente separate, ma coordinate all’interno della Biblioteca del Dipartimento di Studi
Umanistici, l’una e l’altra collocate al II piano del Palazzo Ateneo (la sotto-sezione di Filosofia, che
conserva l’ormai storica intitolazione a “Giuseppe Semerari”, si è trasferita nel corso dell’estate 2016, dal I
al II piano del Palazzo Ateneo).
Il patrimonio bibliografico ammonta a 87.950 monografie, 5.617 annate di periodici, circa 1.230 unità di
altro materiale bibliografico (perlopiù in formato digitale).
La Sezione dispone complessivamente di 80 posti a sedere dislocati in varie sale (25 in Sala Consultazione,
55 nelle due Sale di Lettura). Sono presenti diverse postazioni informatiche per la consultazione dell'Opac e
delle risorse elettroniche e on line. È disponibile la connessione wireless.
L’accesso è consentito a: docenti, ricercatori, dottorandi, borsisti e a tutti gli studenti regolarmente iscritti
all'Università, compresi gli studenti stranieri che fruiscono dei programmi internazionali di collaborazione
didattica e scientifica. Altri studiosi sono ammessi previa autorizzazione del Direttore o del Responsabile
della Biblioteca.
La sotto-sezione di Scienze storiche e sociali a partire dal 2011 ha inaugurato una collezione di testi sulla
letteratura, alimentata dalle acquisizioni suggerite dai docenti italianisti che fanno parte del Dipartimento, in
una prospettiva culturale che riconsidera la critica letteraria come disciplina storica e come sociologia della
letteratura. È imminente, inoltre, l’allocazione del prestigioso Fondo librario e documentale “Valentino
Gerratana”, per effetto di un lascito disposto dai titolari del Fondo al “Centro interuniversitario di ricerca per
gli Studi Gramsciani”.
Centro bibliotecario interdipartimentale di Italianistica
In seguito alla fusione del Dipartimento di Italianistica con la confluenza di alcuni docenti [4 P.O., 1 P.A., 3
R.C.], attraverso apposita delibera formale del Consiglio di Dipartimento di Italianistica, al FLESS
(Dipartimento di Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze sociali, poi confluito nel DISUM), fu disposta la
trasformazione della Biblioteca di Italianistica in Centro bibliotecario interdipartimentale. La scelta
dell’Amministrazione parve la soluzione più adatta a regolare l’attività di studio e aggiornamento
bibliografico di un macro-settore (quello, appunto delle discipline italianistiche e comparatistiche) che
vedeva numerosi docenti afferenti a diversi Dipartimenti. Si decise, pertanto, che FLESS (poi DISUM) e
LELIA avrebbero condiviso le politiche di acquisto dei libri e di rinnovo degli abbonamenti ai periodici,
facendosi carico pro-quota delle spese necessarie alla cura e all’implementazione di una delle biblioteche di
maggior lustro e tradizione nel polo umanistico dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, da circa
venti anni arricchita del prezioso e ampio “Fondo Mario Sansone”, dono testamentario dell’illustre
italianista, il principale fondatore, nei tardi anni Quaranta del XX secolo, della Facoltà di Lettere e Filosofia.
Aule
Un discorso a parte meritano le Aule. Per lo svolgimento dell’attività didattica relativa ai corsi di
laurea e ai corsi di dottorato che afferiscono al DISUM, nonché per le altre attività di pertinenza
(seminari, convegni, conferenze, corsi, Consigli, riunioni ecc.), il Dipartimento si avvale di un
numero di aule collocate nel Palazzo dell’Ateneo e nel plesso della Città Vecchia (si tratta di aule
storicamente utilizzate dalla ex Facoltà di Lettere e Filosofia). Queste aule sono in parte gestite dal
DISUM stesso, in parte dall’Ateneo. Sono, inoltre, in gran parte utilizzate, non senza disagi,
congiuntamente con il Dipartimento LELIA, che gestisce corsi di laurea nei quali insegnano molti
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docenti del DISUM.
Aule di pertinenza del DISUM
Palazzo Ateneo, I, II e III piano
Aula 18 (intitolata alla memoria del prof. Francesco Magistrale), II piano: 50 posti con videoproiettore, collegamento a
internet.
Aula 29 (III piano): 30 posti
Aula 32 (III piano): 15 posti
Aula 33 (II piano): 15 posti
Aula Didattica (II piano): 18 postazioni con PC, con videoproiettore
Laboratorio di Archeologia (I piano): 15 posti
Plesso di S. Teresa dei Maschi, Città Vecchia
Aula 1: 25 posti
Aula del Consiglio: 40 posti, con videoproiettore
Auditorium “Quacquarelli”: posti 150, dotato di videoproiettore e grande schermo. L’Auditorium è anche sede
privilegiata per lo svolgimento delle attività convegnistiche organizzate dal DISUM.
Laboratorio di Archeologia (piano terra): 20 posti
AULE DI PERTINENZA DELL’ATENEO
Palazzo Ateneo, I, II e III piano
Laboratorio linguistico (I piano): circa 25 posti
Aula VII (I piano): 40 posti Aula A: 192 posti, con microfono e videoproiettore
Aula B (II piano): 102 posti, con microfono e videoproiettore
Aula C (II piano): 322 posti, con microfono e videoproiettore
Aula D (II piano): 20 posti
Aula I (II piano): 308 posti, con microfono e videoproiettore
Aula II (II piano): 231 posti, con microfono e videoproiettore
Aula IV (II piano): 70 posti, con microfono e videoproiettore
Aula V (II piano): 30 posti, con microfono e videoproiettore
Aula di Italianistica (II piano): circa 20 posti.
Non tutte le aule citate sono al momento provviste di videoproiettore funzionante.
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IDENTIFICAZIONE PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA
DIDATTICA
Punti di forza
- Stipula di convenzioni con istituzioni territoriali finalizzate alla promozione di attività di tirocinio
professionalizzante e di attività formative laboratoriali e seminariali specialistiche e pratico-
applicative. Uno dei punti di forza è sicuramente la congruità delle strutture ospitanti e dell’attività
svolta durante il tirocinio con la figura professionale formata dai CdS e con gli obiettivi formativi. Il
grado di soddisfazione degli studenti sull’esperienza svolta è in media buono/abbastanza buono. Il
tirocinio non è obbligatorio ma consente di acquisire CFU tra le attività a scelta dello studente;
tuttavia molti studenti chiedono di poter maturare questa esperienza anche al di là del
conseguimento di crediti. Le strutture ospitanti hanno formulato negli attestati e nelle relazioni
finali giudizi positivi sugli stagisti e sulla loro formazione specifica, spesso chiedendo la proroga
del periodo di tirocinio e, nel corso degli anni, hanno elevato il grado di coinvolgimento degli
studenti all’interno delle loro attività.
- Gli studenti hanno lavorato all’ideazione, progettazione e realizzazione di eventi culturali,
confrontandosi anche con gli aspetti burocratici necessari al corretto svolgimento dell’iniziativa. Il
tirocinante apprende, in questo modo, a relazionarsi con gli enti pubblici, con i permessi da
richiedere e con gli aspetti economici e amministrativi da considerare.
- Sistematica attenzione alla qualità della didattica erogata attraverso l’analisi dei questionari di
valutazione della didattica, discussi nei CdS e usati per individuare eventuali correzioni dell’offerta
didattica. L’attenzione rivolta alle esigenze degli studenti emerge in maniera evidente nel grado di
miglioramento, in alcuni casi nettamente significativo, del grado di soddisfazione degli studenti che
negli ultimi anni risulta tendenzialmente in costante crescita. Nel complesso il livello di gradimento
degli studenti iscritti ai CdS del DISUM supera quello medio di ateneo (2014-15: DISUM 90,36%,
Ateneo 86,65%; 2015-16: DISUM 87,73%, Ateneo 86,61%).
- Sperimentazione, con risultati apprezzabili, del tutorato didattico che dall’a.a. 2015-16 è stato
aperto anche a discipline specifiche (5 tutors: greco, italiano, archeologia, storia romana e storia
greca); il tutorato didattico è funzionale a supportare gli studenti soprattutto all’inizio del percorso
formativo (CdS triennali) in modo da far salire la percentuale di CFU conseguiti alla fine del I anno.
I dati analitici (cfr. supra 1.1. Analisi della situazione in essere) hanno evidenziato un
miglioramento in questo ambito. Inoltre, l’ottimo rapporto numerico docenti/studenti fa sì che gli
studenti possano essere seguiti da vicino nel loro percorso formativo.
Punti di debolezza
- Basso numero di immatricolazioni, rispetto alla numerosità di riferimento indicata nei parametri
ministeriali (D.M. 47 del 30.01.2013, Allegato C;
http://attiministeriali.miur.it/media/156041/c.pdf), soprattutto per quanto riguarda i CdS Magistrali,
malgrado inversioni di tendenza e trend migliorativi. Si tratta di un dato che va però confrontato con
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CdS simili attivi in altri Atenei. La comparazione tra diversi Atenei basata sul numero di iscritti
offre, infatti, un altro punto di vista grazie al quale i CdS afferenti al DISUM occupano una buona
posizione nell’ambito delle Università meridionali (cfr. 1.3 Analisi del contesto competitivo).
- Elevato tasso di fuori corso attribuibile sia al fenomeno diffuso del lavoro sommerso per cui gli
studenti-lavoratori non possono o non vogliono risultare impegnati a tempo definito, sia a situazioni
specifiche del percorso formativo, come per es. la possibilità prevista nei CdS di laurearsi al
triennio nella sessione straordinaria di febbraio e iscriversi al I anno del CdS magistrale. Anche se il
dato, che andrebbe confrontato con CdS simili attivi in altri Atenei, non si discosta di molto, anzi in
alcuni casi è inferiore, alla percentuale media di Ateneo (2014-15: 34%; 2015-16: 33,1%).
- Limitata mobilità internazionale: le difficoltà sono riconducibili a motivazioni di diverso tipo:
problematiche di tipo economico; timori connessi all’eventuale rallentamento del percorso
formativo soprattutto nel biennio percepito come eccessivamente breve; deficit nelle competenze
linguistiche richieste per l’accesso ai programmi di mobilità.
- Difficoltà organizzative e di gestione dei CdS, in particolare del CdS triennale in Lettere, la cui
didattica è erogata in percentuali non molto lontane tra loro dai docenti afferenti ai due Dipartimenti
suddetti (DISUM e LELIA).
RICERCA
forza debolezza opportunità minacce
buona qualità e quantità
dei prodotti della ricerca
disomogeneità dei SSD la recente istituzione
del DISUM può
fornire nuovi stimoli e
opportunità
partecipazione a bandi
competitivi nazionali
disomogeneità dei SSD la recente istituzione
del DISUM può
fornire nuovi stimoli e
opportunità
scarsità di fondi
erogati e riduzione
delle opportunità di
finanziamento locale e
nazionale
partecipazione a bandi
competitivi internazionali
disomogeneità dei SSD la recente istituzione
del DISUM può
fornire nuovi stimoli e
opportunità
scarsità di fondi erogati
e riduzione delle
opportunità di
finanziamento
internazionale
presenza di Centri di
Ricerca
interdipartimentali ed
interuniversitari
scarsità di fondi erogati e
riduzione delle
opportunità di
finanziamento locale,
nazionale ed
internazionale
questa presenza può
sollecitare nuove
iniziative
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riviste e collane di alto
valore scientifico
buon livello di
internazionalizzazione dei
docenti
presenza di numerosi
docenti nel dibattito
scientifico
La produzione scientifica della gran parte dei docenti afferenti al DISUM risulta corposa e vanta
generalmente una buona, e spesso ottima, collocazione a livello editoriale, segno di impegno
costante e qualità elevata. La presenza di molti lavori in sedi internazionali e frutto di collaborazioni
e scambio a livello internazionale non fa che accrescerne il livello e migliorarne la circolazione. Si
riscontra altresì la presenza di molti lavori in sedi prestigiose, dalle riviste di fascia A, a volumi e
collane di rilievo per i singoli SSD.
Le criticità messe in luce nell’ultimo censimento VQR – relative fra l’altro alla disomogeneità fra i
SSD - risultano in buona parte attualmente risolte. Ci si aspetta, di conseguenza, che gli esiti del
nuovo esercizio di valutazione possano portare risultati migliori e più omogenei. D’altro canto, il
posizionamento dei due dipartimenti confluiti nel DISUM nella graduatoria nazionale per aree
risultava già di buon livello.
Tutto questo si è tradotto anche nell’alto tasso di successo nei bandi competitivi che ha permesso la
partecipazione a numerosi progetti PRIN (fino all’ultimo del 2015), FIRB, PQ, nonché ad altro tipo
di progetti, l’acquisizione di finanziamenti vari, di entità variabile, ma comunque segno di un
atteggiamento propositivo e di un impegno scientifico notevole, soprattutto in considerazione del
fatto che gli ambiti di studio e di ricerca nei quali si collocano i docenti del DISUM sono
generalmente penalizzati nella distribuzione di fondi e nell’attenzione di potenziali enti finanziatori.
La partecipazione altresì a numerosi e vivaci Centri di ricerca da parte di molti dei docenti afferenti
al Dipartimento sembra costituire un altro dato estremamente positivo per una valutazione
complessiva dell’attività scientifica degli stessi e per la sua disseminazione.
CORPO DOCENTE
Tra gli elementi di forza si segnala in particolare la presenza di 30 SSD di Area 10, 11a, 12 e 14, ciò
che rende il corpo docente del DISUM largamente rappresentativo delle competenze necessarie per
il pieno sostenimento dell’ampia offerta formativa del Dipartimento, che si articola in più CdS, sia
di I sia di II livello. Tali competenze contribuiscono inoltre in modo sostanziale all’erogazione di
attività didattica in CdS di I e II livello di altre Strutture Dipartimentali dell’Università di Bari.
Le competenze altamente specialistiche presenti in tutti gli ambiti del DISUM (letterario, filologico,
storico e archeologico [Area 10]; storico, filosofico [Area 11a]) permettono al DISUM di essere ben
presente nella formazione di III livello erogata dall’Università di Bari, con anche corsi
professionalizzanti sia verso l’insegnamento qualificato nelle scuole superiori, sia verso le peculiari
professioni nell’ambito del Cultural Heritage (con la presenza della Scuola di Specializzazione in
Archeologia, l’unica nel Mezzogiorno a garantire la presenza di tutti i curricula previsti:
archeologia preistorica e protostorica, archeologia classica, archeologia cristiana e medievale).
38
L’alto livello qualitativo del corpo docente del DISUM si evince oggettivamente dal fatto che 32
docenti, nonché un’unità del suo personale tecnico, hanno conseguito l’abilitazione: si tratta del
45% della quota di personale potenzialmente coinvolto nel procedimento di abilitazione (77, cui si
giunge sottraendo dal totale del corpo docente DISUM i 19 professori ordinari attualmente in
servizio) del 2012 (31) e del 2013 (2).
In dettaglio, sono risultati abilitati alla I fascia, 13 docenti; alla II fascia, 19 docenti (comprendendo
i RTD), cui va aggiunta un’unità di personale TA abilitato in due SC.
Questo il quadro riassuntivo:
DISUM, Personale abilitato I fascia: tabella generale, in ordine alfabetico per SSD
S.S.D. di
appartenenza Fascia Cognome e Nome
S.C. di
abilitazione ETA'
L-ANT/08 Associato
confermato FELLE Antonio, Enrico 10/A1 53,76
L-ANT/08 Associato
confermato
LAGANARA Caterina
Anna Maria 10/A1 64,19
L-ANT/08 Associato
confermato NUZZO Donatella 10/A1 51,73
L-FIL-
LET/04
Associato
confermato MASSARO Matteo* 10/D3 66,31
L-FIL-
LET/05
Associato
confermato
PINTO Pasquale
Massimo 10/D4 45,66
M-FIL/03 Associato
confermato MARZOCCA Ottavio 11/C3 65,58
M-FIL/06 Associato RECCHIA LUCIANI
Francesca Romana (2013) 11/C5 53,82
M-STO/02 Associato
confermato PAPAGNA Elena 11/A2 65,06
M-STO/04 Associato SPAGNOLO Carlo 11/A3 54,95
M-STO/07 Associato
NC AULISA Immacolata 11/A4 46,36
M-STO/09 Associato
confermato
CORDASCO Pasquale
Augusto N. 11/A4 67,23
M-STO/09 Associato
confermato GATTAGRISI CLELIA 11/A4 66,57
SPS/02 Associato
confermato
BUTTI DE LIMA Paulo
Francisco 14/B1 54,33
*Opzione per cambio sede con la procedura di scambio contestuale.
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DISUM, Personale abilitato II fascia: tabella generale, in ordine alfabetico per SSD
S.S.D. di
appartenenza Fascia Cognome e Nome
S.C. di
abilitazione ETA'
IUS/01 Ricercatore
NC
PERCHINUNNO Maria
Colomba 12/A1 35,72
L-ANT/07 Ricercatore FIORIELLO Custode,
Silvio, Carmelo 10/A1 47,19
L-ANT/07 Ricercatore GADALETA Giuseppina 10/A1 45,44
L-ANT/07 Ricercatore ROSCINO Carmela 10/A1 48,52
L-ANT/08 Ricercatore DE SANTIS Paola 10/A1 48,01
L-FIL-LET/02 Ricercatore DRAGO Anna, Tiziana 10/D2 44,32
L-FIL-LET/02 Ricercatore INGROSSO Paola 10/D2 40,47
M-FIL/08 Ricercatore
TD TRIZIO Michele (2013) 10/D2 37,72
L-FIL-LET/05 Ricercatore SCHIANO Claudio 10/D4 42,56
L-FIL-LET/08 Ricercatore CAMPANALE Maria
Innocenza 10/E1 61,74
L-FIL-LET/11 Ricercatore
TD NISINI Giorgio 10/F2 #N/D
L-FIL-LET/11 Ricercatore PEGORARI Daniele
Maria 10/F2 46,38
L-FIL-LET/11 Ricercatore VACANTE Natalia
Maria 10/F1
Manca
età
M-FIL/05 Ricercatore PONZIO Iulia 11/C4 44,32
M-FIL/08 Ricercatore
TD ARFE' Pasquale 11/C5 54,73
M-STO/04 Ricercatore
TD FRUCI Gian Luca 11/A3 #N/D
M-STO/05 Ricercatore DE CEGLIA Francesco
Paolo 11/C2 44,33
M-STO/05 Ricercatore DIBATTISTA Liborio 11/C2 63,70
M-STO/07 Ricercatore CARNEVALE Laura 11/A4 43,35
40
No SSD di
appartenenza
Personale
Tecnico
BIANCHI Nunzio 10/D2
10/D4
Manca
età
I SSD il cui personale del DISUM ha conseguito l’abilitazione sono dunque 18 (il 60% dei 30 SSD
presenti in DISUM al settembre 2016), come da tabella seguente che presenta la distribuzione, per
ogni SSD, degli abilitati per le due fasce di docenza.
SSD Tot.
abilitati Abilitati I fascia Abilitati II fascia
IUS/01 1 0 1
L-ANT/07 3 0 3
L-ANT/08 4 3 1
L-FIL-LET/02 2 0 2
L-FIL-LET/04 1 1* 0
L-FIL-LET/05 2 1 1
L-FIL-LET/08 1 0 1
L-FIL-LET/11 3 0 3
M-FIL/03 1 1 0
M-FIL/05 1 0 1
M-FIL/06 1 1 0
M-FIL/08 1 0 1
M-STO/02 1 1 0
M-STO/04 2 1 1
M-STO/05 2 0 2
M-STO/07 2 1 1
M-STO/09 2 2 0
SPS/02 1 1 0
33 13 20
* Trasferimento per scambio contestuale
Si fa inoltre presente che 1 unità di personale TA è abilitata sia sul SC 10/D2 che sul
SC 10/D4; e che un RTD attualmente sul SSD M-FIL/08 è abilitato per la II fascia
sul SC 10/D2.
41
Tra gli elementi di debolezza riguardo alla composizione del corpo docente strutturato e nel
contesto generale di assenza di adeguato turnover, con una forte limitazione di nuovi punti
organico, si evidenzia che l’ovvio dato di tendenza è il suo rapido depauperamento.
A questo elemento va aggiunto in senso peggiorativo il dato della elevata età media del corpo
docente.
Età media complessiva PO PA RU RTD
Età media docenti 54,3 63,45 58,38 47,38 42,4
Sulla base dell’elemento appena richiamato, è dato sicuramente acquisito la quiescenza di 14 unità
(-15% sul totale 2016) a tempo indeterminato entro il 2018 (dunque entro due soli anni). Nel
triennio 2016-2018 lasceranno l’attività 6 professori di I fascia (un terzo di meno sul totale 2016: -
32%), 6 professori di II fascia (poco meno di un quinto sul totale 2016: -19%); 2 ricercatori (poco
meno di un decimo sul totale 2016: -7%).
Gli 11 RTD, essendo tali, termineranno il loro periodo di attività entro il 2019: dunque non possono
a rigore essere considerati elementi affidabili per una proiezione nel tempo della stabilità del corpo
docente del DISUM.
DISUM personale docente al 2018 (tra parentesi il valore al settembre 2016)
S.S.D. Tot. Ord. Ass. Ric. RicTD
1. IUS/01 1 0 0 1 0
2. L-ANT/02 1 0 1 0 0
3. L-ANT/03 2 (4) 0 (2) 1 0 1
4. L-ANT/07 6 1 0 4 1
5. L-ANT/08 5 0 3 1 1
6. L-FIL-LET/02 4 (6) 1 (2) 1 (2) 2 0
7. L-FIL-LET/04 7 (8) 1 3 (4) 1 (2) 1
8. L-FIL-LET/05 4 1 2 1 0
9. L-FIL-LET/06 1 0 0 1 0
10. L-FIL-LET/08 1 0 0 1 0
11. L-FIL-LET/10 1 0 0 1 0
12. L-FIL-LET/11 3 (4) 0 (1) 0 2 1
13. L-FIL-LET/14 0 (1) 0 0 (1) 0 0
14. M-FIL/01 3 2 1 0 0
15. M-FIL/03 3 (4) 1 1 (2) 1 0
16. M-FIL/04 1 0 0 1 0
17. M-FIL/05 1 0 0 1 0
18. M-FIL/06 5 3 1 0 1
19. M-FIL/08 4 1 0 1 2
20. M-GGR/02 2 0 1 0 1
21. M-STO/01 1 0 1 0 0
22. M-STO/02 3 (4) 1 (2) 2 0 0
23. M-STO/04 4 (7) 1 (2) 1 (3) 1 1
42
S.S.D. Tot. Ord. Ass. Ric. RicTD
24. M-STO/05 3 (4) 0 0 3 (4) 0
25. M-STO/07 3 0 2 1 0
26. M-STO/08 1 0 0 1 0
27. M-STO/09 4 0 2 1 1
28. SPS/02 1 0 1 0 0
29. SPS/06 1 0 1 0 0
30. SPS/07 1 0 0 1 0
75 (90) 13 (19) 25 (31) 27 (29) 11
Dettaglio quiescenze
6PO (L-ANT/03: -2; M-STO/04, L-FIL-LET/02, L-FIL-LET/11, M-STO/02: -1)
6 PA (M-STO/04: -2; L-FIL-LET/02, L-FIL-LET/04, L-FIL-LET/14, M-FIL/03: -1)
2 RU (L-FIL-LET/04: -1; M-STO/05: -1)
Si rende dunque necessario prevedere l’acquisizione di nuovo personale docente, ricorrendo a
- risorse interne: cioè a docenti DISUM che hanno conseguito l’abilitazione alla I ed alla II fascia.
- risorse esterne: necessarie su SSD in forte sofferenza o già scomparsi.
STRUTTURE LOGISTICHE E SCIENTIFICHE
Da un punto di vista generale, va considerato che il trasferimento dal I al II piano dell’Ateneo degli
studi dei docenti e della biblioteca del comparto filosofico del DISUM ha favorito una più razionale
e organica sistemazione degli spazi del Dipartimento, che ora è collocato, nel suo corpo principale,
interamente al II piano del Palazzo Ateneo, dove si trovano anche la Segreteria Amministrativa e
quella Didattica. Questa organizzazione permette, evidentemente, una più efficace ed integrata
gestione dei vari aspetti della vita del Dipartimento. Permangono alcune situazioni di contiguità tra
aule, studi dei docenti, spazi della biblioteca e spazi di passaggio nonché situazioni di dislocazione
(p. es. aule e studi collocati al III piano del lato di via Nicolai, cui si accede attraverso una scala
interna), che rappresentano invece aspetti da migliorare.
Una risorsa di forti potenzialità per il DISUM è da considerarsi il plesso ubicato nella Città
Vecchia, all’interno del complesso di Santa Teresa dei Maschi, contesto di rilievo storico-
architettonico, con interni gradevoli e curati, che bene si presta anche a svolgere funzioni di
rappresentanza per il Dipartimento.
Quanto al sistema bibliotecario, va sottolineato che il DISUM dispone di alcune sale di lettura e
consultazione luminose, curate e molto ben gestite, che offrono a studenti, docenti e visitatori la
possibilità di studiare e lavorare in spazi adeguati: è il caso della sala del plesso di S. Teresa, o delle
sale della sezioni di Scienze dell’antichità e del tardoantico e di Scienze storiche e sociali nel
Palazzo Ateneo.
Più vulnerabile appare, invece, il sistema degli spazi dedicati all’attività didattica, non sempre
adeguati per capienza, condizioni generali e attrezzature a supportare le potenzialità dell’offerta
formativa del DISUM.
43
1.3 ANALISI DEL CONTESTO COMPETITIVO
PERSONALE DOCENTE
Al fine della individuazione su scala nazionale di strutture dipartimentali assimilabili come diretti
competitori del DISUM UniBa, ci si è orientati in prima istanza sulle rispettive denominazioni; in
secondo luogo si è verificata la presenza, nelle relative offerte formative, di almeno una delle classi
di CdS esistenti nella offerta formativa del DISUM – UniBa.
In tal modo si è giunti ad individuare una base di confronto approssimata di oltre 60 Dipartimenti.
Tale base di confronto è definita approssimata per una seria questione di fondo. Le strutture
individuate non sono omogenee tra loro ed offrono, sia sul piano della didattica sia su quello della
ricerca, impianti, proposte e prospettive molto diverse. Dipartimenti definiti come di “scienze
umane” o di “studi umanistici” (i due termini sono usati di fatto come sinonimi nelle
denominazioni), o anche “di lettere”, includono o escludono interi ambiti come le scienze
filosofiche, quello delle scienze della formazione, delle lingue e letterature straniere, dello
spettacolo, delle scienze della comunicazione, dei servizi sociali, del turismo, in un caso anche le
scienze politiche e aziendali (Valle d’Aosta).
Ciò comporta che ad un primo sguardo di insieme si evidenziano tra i Dipartimenti individuati forti
differenze sul piano banalmente quantitativo: essi sono esito o di aggregazioni di larghissima
estensione - come nel caso del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, il
maggiore su scala nazionale, che offre 13 Corsi di Studio di Laurea triennale e oltre 20 Corsi di
Laurea magistrale – oppure sono strutture molto più ridotte, che ovviamente offrono una proposta
didattica ed una attività di ricerca in ambiti necessariamente più limitati.
Con ogni probabilità, la tendenza su scala nazionale a riunire in strutture dipartimentali uniche, che
potrebbero definirsi “generaliste”, competenze vicine ma oggettivamente non sovrapponibili in
quanto diverse per tradizione, metodologie, strumenti, obiettivi e sbocchi occupazionali, è stato
esito di costrizioni normative (basate in primo luogo sulle sempre minori risorse disponibili, prima
sul piano finanziario e dunque su quello del personale) piuttosto che di scelte motivate
scientificamente e didatticamente.
Tenendo sempre conto delle predette difficoltà nella correttezza della comparazione che deve
affrontare forti discrasie sul piano nazionale (un esempio il caso della Scuola di Studi Umanistici di
Torino, che unisce l’offerta formativa di tre dipartimenti distinti), si può comunque tentare una
prima comparazione su piano quantitativo, ad esempio nel numero dei CdS proposti dalle singole
strutture. L’offerta formativa del DISUM - con 8 CdS tra triennali e magistrali - si pone in
posizione media su scala nazionale (vd. tabella 1).
Se l’offerta formativa del DISUM si pone in posizione media su scala nazionale (tabella 1), è
decisamente in fascia alta in rapporto alle Strutture delle università meridionali (tabella 2).
Il DISUM si colloca immediatamente alle spalle di Dipartimenti e/o Facoltà molto ampi (quali
quelli di UniCal, UniNa Federico II, UniSalento) che al loro interno possiedono ambiti - quali ad
esempio le lingue, le scienze della formazione e della comunicazione - non presenti nel DISUM
UniBa. A rigore, in una comparazione approssimativamente corretta, le strutture citate di UniCal,
UniNa Federico II e UniSalento andrebbero semmai comparate quantitativamente con l’offerta
formativa complessiva dei dipartimenti “umanistici” in UniBa (DISUM, LELIA, ForPsiCom).
Sempre in termini di numeri di CdS, l’offerta formativa dei soli DISUM e LELIA insieme supera
44
quella della Facoltà di Lettere e Filosofia, Lingue e Beni Culturali di UniSalento e sarebbe la
seconda del Mezzogiorno.
Ai fini di una valutazione sul piano dei diretti competitors del DISUM, si evidenzia di seguito la
situazione sul piano nazionale, nel Mezzogiorno e nel contesto regionale a proposito dei CdS
erogati da DISUM, aggiornata all’ a.a. 2016-2017 (fonte: Universitaly,
http://www.universitaly.it/index.php/cercacorsi/universita):
Lauree triennali
L-1 Scienze dei Beni Culturali
Presente in 39 sedi in Italia, nel Sud è proposta in 11 sedi (Bari, Basilicata, Calabria, Foggia,
Molise, Napoli Federico II, Napoli II, Napoli Orientale, Napoli Benincasa, Salerno, Salento); in
Puglia in 2 sedi (Bari e Salento).
L-5 Filosofia
Presente in 35 sedi in Italia, nel Sud è proposta in sole 5 sedi (Bari, Calabria, Napoli Federico II,
Salerno, Salento); di cui 2 in Puglia (Bari e Salento)
L-42 Storia e Scienze Sociali
Presente in 15 sedi in Italia, nel Sud è proposta in sole 3 sedi (Bari, Calabria, Napoli Federico II), di
cui una sola in Puglia (Bari).
Lauree magistrali
LM-2 Archeologia
Presente come tale (solo Archeologia) in 12 sedi in Italia (Bari, Calabria, Catania, Firenze, Milano,
Padova, Pisa, Roma1, Roma3, Salento, Sassari, Siena); nel Sud è proposta in solo 3 sedi (Bari,
Calabria, Salento), di cui 2 in Puglia (Bari e Salento).
LM-15 Filologia, Letterature e Storia dell’Antichità
Presente come tale in 12 sedi in Italia (Bari, Bologna, Calabria, Catania, Firenze, Milano, Pisa,
Roma1, Roma3, Salento, Siena, Torino); nel Sud è proposta in solo 3 sedi (Bari, Calabria, Salento);
in Puglia in 2 sedi (Bari e Salento).
LM-5 e LM- 84 Scienze storiche e della documentazione storica
LM-5 Archivistica e biblioteconomia è presente in 7 sedi in Italia (Bari, Bologna, Firenze, Roma1,
Roma2, Salerno, Venezia); nel Sud è proposta in solo 2 sedi (Bari, Salerno); in Puglia dunque solo
a Bari.
LM-84Scienze storiche è proposta in 20 sedi in Italia (Bari, Basilicata, Cagliari, Calabria, Firenze,
Genova, Macerata, Messina, Milano, Napoli “Federico II”, Padova, Pavi, Pisa, Rome Europea,
Roma1, Roma2, Roma3, Torino, Trento+Trieste (interateneo), Venezia); al Sud in 4 sedi (Bari,
Basilicata, Calabria, Napoli “Federico II”), in Puglia solo a Bari.
LM-78 Scienze filosofiche
Presente come tale in 28 sedi in Italia (Bari, Bologna, Calabria, Catania, Chieti, Firenze, Genova,
L’Aquila, Macerata, Milano, Milano Cattolica, Milano s. Raffaele, Napoli Federico II, Padova,
Palermo, Parma, Pavia, Piemonte Orientale, Pisa, Roma1, Roma2, Roma3, Salento, Salerno, Treno,
Trieste, Venezia, Verona). Nel Mezzogiorno compare in 5 sedi (Bari, Calabria, Napoli Federico II,
Salento, Salerno); di cui due in Puglia (Bari, Salento).
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Nell’ambito della formazione di III livello, si osserva che la Scuola di Specializzazione in Beni
Archeologici è presente in 18 sedi in Italia: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova,
Basilicata, Milano, Milano Cattolica, Napoli “Benincasa”, Napoli “Federico II”, Padova, Pisa,
Roma1, Salento, Salerno, Sassari, Trieste (interateneo), di cui 6 nel Mezzogiorno; due in Puglia
(UniBa, UniSalento) (Per tutto vedi Tabella 3)
Il parametro della numerosità degli iscritti può essere un ulteriore elemento utile per una più precisa
e affidabile valutazione dei singoli CdS. Al proposito si è ricorso ovviamente ai dati disponibili
ufficiali, e quelli più recenti sono relativi all’a.a. 2014-2015 (fonte: Ministero dell'Università e della
Ricerca - Ufficio di Statistica. Indagine sull'Istruzione Universitaria: http://statistica.miur.it).
Dalle tabelle presentate sul sito del MIUR sono state considerate quelle relative al numero degli
iscritti nelle Classi di Laurea di I e II livello dei CdS attualmente esistenti nell’offerta formativa del
DISUM, ereditate dai Dipartimenti ex-SATA ed ex-FLESS (L-1, L-5, L-42; LM-2, LM-5, LM-15,
LM-78, LM-84).
Per le lauree di I livello, la situazione è diversificata ma nel complesso concorrenziale. Per L-1, la
media ponderata di 381 iscritti (due CdS con 762 iscritti) pone la numerosità di UniBa nella classe
L-1 al primo posto rispetto al dato omologo dell’Università di Napoli Federico II (368: 1104 iscritti
distribuiti in quattro CdS); il dato di Bari è su base areale (il Mezzogiorno escluso le isole) al primo
posto sulle dieci sedi nel Sud in cui L-1 è presente (Bari, Basilicata, Calabria, Foggia, Napoli
Benincasa, Napoli “Federico II”, Seconda Università di Napoli, Napoli “l’Orientale”, Salento,
Salerno); su base regionale, il dato UniBa è al di sopra di quelli delle sedi del Salento (222,5: 890
distribuiti però su 4 corsi di studio) e di Foggia (124 iscritti). Anche per il CdS su L-5 il dato della
numerosità in UniBa è concorrenziale su base areale (2a su 5) e base regionale è al pari di
UniSalento: per il CdS in Storia (L-42), UniBa è terza su tre nel Sud, ma d’altra parte è l’unica sede
nella regione che propone questa laurea triennale.
Anche nei CdS di II livello (LM), UniBa si colloca in fascia alta e medioalta come numerosità degli
iscritti in rapporto ai dati ufficiali considerati. LM-2: Su 10 CdS relativi alla LM-2 presenti in
tabella per il Mezzogiorno, per numerosità degli iscritti UniBa si pone al sesto posto; ma è
senz’altro più corretta, dato il parametro quantitativo, la comparazione all’interno dei soli 4 CdS
non interclasse, laddove UniBa si pone al 2° posto. LM-5: La numerosità degli iscritti nella sede
UniBa è sostanzialmente identica a quella di Salerno, l’unica altra sede concorrente nel Sud sulla
classe (quella in UniSalento era già in via di chiusura nel 2014-2015, con un solo iscritto). LM-15:
UniBa seconda su 8 sedi nel Sud e la prima in regione. LM-78: UniBa seconda sulle 5 sedi nel Sud
con Corsi non interclasse (il dato di UniSalento riguarda due CdS distinti) e prima nella regione;
infine, per LM-84, per numerosità UniBa è quarta sulle quattro sedi del Sud, ma è anche l’unica ad
offrire tale percorso formativo in ambito regionale (vedi tabelle A-B).
Sul piano qualitativo, in UniBa la didattica e la ricerca nell’ambito delle “scienze umane” sono
articolate in diverse strutture dipartimentali incentrate rispettivamente sulla riflessione storica e
filosofica (DISUM), sulle forme della comunicazione (LELIA) e sulla formazione (ForPsiCom).
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A fronte di un panorama disomogeneo sul piano nazionale come su quello areale nel Mezzogiorno,
tale articolazione in risposta alla domanda di formazione è razionale e concorrenziale (anche nel
contesto regionale pugliese): questa impostazione risponde con logica ad una domanda di
formazione che proprio in ambito umanistico necessita sempre più di definizioni, anche e
soprattutto per poter meglio interagire con altri saperi. È la stessa ottica di fondo che in UniBa
informa il progetto della creazione di un “polo umanistico” bibliotecario comune, ma articolato in
diverse componenti: non una biblioteca unica (impossibile da usare se non come mero deposito), ma
modulare, utile per la didattica e la ricerca.
Del resto, le prospettive della ricerca e della didattica negli “studi umanistici” – qui intesi come nel
DISUM, incentrati sull’analisi dello sviluppo nel tempo della cultura umana, secondo una
riflessione filosofica e storica (laddove rientrano antichistica, archeologia, filologia, filosofia,
letterature) - più che a rinchiudersi in riserve esclusivamente “umanistiche”, tendono a risolversi
nell’interazione reciproca con saperi diversi. Exempli gratia si richiamano quelli delle cosiddette
“scienze dure” (studio dei materiali, delle tecniche e delle forme della documentazione storica, di
ogni natura), nonché soprattutto dell’informatica (e.g. analisi e sintesi digitali di forme e testi); non
è inoltre pensabile un “sapere umanistico” senza il rapporto stretto con il territorio e le sue
Istituzioni: prassi questa già sperimentata con esiti positivi nell’immediato passato del DISUM,
nelle strutture da cui il medesimo Dipartimento ha avuto origine (FLESS, SATA).
La recentissima istituzione del DISUM UniBa obbliga infatti, per un’analisi del contesto
competitivo sul fronte della ricerca, a fare riferimento ai dati pertinenti al Dipartimento di Scienze
dell’Antichità e del Tardoantico (SATA) ed al Dipartimento di Filosofia, Letteratura e Scienze
Sociali (FLESS). Si è ricorso alle tabelle relative alla ultima VQR conclusa, relativa al periodo
2004-2010, cui ci si deve rivolgere in assenza di altri dati ufficiali che consentano una
comparazione.
Nelle tabelle della VQR 2010-2014, in rapporto alle Aree 10 e 11a (cui afferisce la quasi completa
totalità dei Docenti del DISUM), nell’ambito di UniBa i due Dipartimenti originari SATA e FLESS
si posizionano rispettivamente al primo e al secondo posto (su cinque strutture d’area 10) e al primo
e al terzo posto (su sette strutture d’area 11a: cfr. tabb. 4-5).
Su scala regionale, i due ex-Dipartimenti SATA e FLESS si collocano rispettivamente al secondo
ed al 4 posto per l’area 10 (su dieci strutture d’area tra UniBa, UniSalento e UniFg); al secondo ed
al sesto per l’area 11a (su dodici strutture: cfr. tabelle 6-7).
Il quadro generalmente positivo non cambia in rapporto al contesto competitivo areale
(Mezzogiorno escluse le isole), dove nell’Area 10 il SATA è sesto e il FLESS è quarto (su 25
strutture concorrenti (Tabella 8); meno bene nell’Area 11, dove il SATA è decimo e FLESS è
diciannovesimo su 32 strutture concorrenti (Tabella 9).
Considerando per confronto il parametro IRD1 (relativo alla qualità della ricerca) dei due ex-
Dipartimenti confluiti ora in DISUM, la dinamica generale conferma quella precedente generale:
primi posti su scala locale (tabb. 10-11: rispettivamente SATA e FLESS al 2° ed al 4° posto su dieci
in area 10; 4° e 1° su dieci in area 11); alta classifica nel contesto regionale (tabb. 12-13: 4° ed 8°
posto su 20 in area 10; 7° e 2° su 20 in area 11); medio-alta e media su scala areale, nel
Mezzogiorno (tabb. 14-15: 9° e 20° su 65 in area 10; 27° e 3° in area 11 su 72 strutture censite).
Nel complesso insomma, quantità e qualità della ricerca dei due ex-Dipartimenti ora confluiti nel
DISUM UniBa per la VQR 2010-2014 presentano un quadro sicuramente concorrenziale rispetto al
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contesto di confronto immediato – anche in termini di potenzialità sociale economica – che è quello
della regione pugliese e del Mezzogiorno.
Comparazione per SSD presenti nel DISUM.
Sul piano della comparazione sul piano nazionale dei singoli SSD si può far riferimento alla tabella
16 - VQR 2010-2014, votazione SSD di Area 10 presenti in DISUM: posizionamento UniBa.
TERZA MISSIONE
I settori precipui di intervento individuano all’interno del DISUM rapporti fecondi di
collaborazione, di scambio e di interazione fra gli studi di antichità classica e postclassica, storia,
filosofia, sociologia e letteratura, privilegiando la dimensione interdisciplinare dell’approccio che
ha caratterizzato da sempre, nell’Ateneo barese, l’ambito delle discipline umanistiche, e così
provando a incrinare l’oltranzismo specialistico e ‘assiologico’ dei saperi a lungo invalso nei
decenni trascorsi. Libertà di pensiero, coinvolgimento del territorio, mediazione dei saperi e dei
saper fare, divulgazione gradevole e rigorosa segnano un orizzonte di decisa e consapevole identità
che permettono al DISUM di disegnare un profilo di azione efficace in un ambito di decisa
competitività quale quello precipuo della conoscenza e fruizione del patrimonio culturale, materiale
e immateriale.
STRUTTURE LOGISTICHE E SCIENTIFICHE
Il DISUM comprende al suo interno specificità derivanti da competenze individuali, pratiche di
ricerca, tradizioni di scuola ed esperienze didattiche, che contribuiscono ad arricchire e
caratterizzare la fisionomia di un Ateneo generalista come l’Università di Bari. Il sistema
bibliotecario, in particolare, grazie alla ricchezza delle collezioni, alla sua articolazione ed
efficienza costituisce un polo rilevantissimo nel Mezzogiorno d’Italia per lo studio delle
“Humanities”. L’ampia possibilità di accesso a scaffali aperti, inoltre, ne fa dei luoghi
particolarmente adatti alla formazione e all’addestramento alla ricerca. Partecipa alla realizzazione
di questo contesto virtuoso anche l’attività che si svolge nei laboratori per quanto riguarda l’ambito
archivistico-paleografico, storico e archeologico. Il laboratorio archeologico, esito di una ormai
lunga, articolata e diversificata attività di ricerca archeologica soprattutto sul territorio regionale è al
centro di una fitta rete di relazioni e scambio tra ricerca, didattica, enti e istituzioni che ne fanno un
tramite cruciale tra l’attività del Dipartimento (e dell’Università), la società e il territorio.
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OPPORTUNITÀ E MINACCE
DIDATTICA
- Opportunità: coltivare e potenziare le sinergie con i numerosi enti esterni con i quali il
dipartimento ha rapporti duraturi e istituzionalizzati in convenzioni, sviluppandone le possibili
implicazioni in ambito didattico. La collaborazione con diversi soggetti sul territorio rappresenta
un’attività fondamentale dell’Offerta Formativa.
- Minacce: il dato dei pensionamenti, in assenza di dati certi relativi al reclutamento, evidenzia un
problema di raggiungimento dei requisiti minimi di docenza per la sostenibilità nel breve e medio
periodo (cfr. infra Analisi Corpo Docente). In particolare, su sette CdS, tre risultano entrare in
sofferenza nel breve periodo (CdS Triennali in Scienze dei Beni Culturali e in Storia e scienze
sociali, CdS Magistrale in Archeologia).
Una minaccia di Ateneo che si riflette a livello di Dipartimento riguarda la ristrettezza delle
risorse per la didattica in relazione alle numerose attività di laboratorio e sul campo (compresi i
campi-scuola residenziali didattico-formativi come scavi archeologici e progetti di ricognizione
di superficie). Si registra negli ultimi anni uno stato di sofferenza a causa dei finanziamenti
sempre più ridotti indirizzati al miglioramento della didattica e ai servizi per gli studenti. Si tratta
di una criticità che colpisce in maniera particolare proprio il settore dei Beni Culturali di
importanza strategica per l’ambito della cd. Terza Missione.
I ricercatori a tempo indeterminato (RU) svolgono il 27% della didattica erogata dal DISUM
(2207 ore su 8175, pari al 26,99%; dati a.a. 2016-17). Potrebbero in futuro non essere più
disponibili a svolgere attività didattica, alla quale sono tenuti solo su base volontaria.
PERSONALE DOCENTE
Alla luce di quanto emerso dalla comparazione, una opportunità è costituita dalla articolazione della
ricchezza formativa che, oltre a garantire una valida preparazione sugli ambiti di formazione
generale, nell’ambito storico e letterario, propone competenze specifiche su scala sia regionale sia
areale – nell’intero Mezzogiorno –. Sul piano della ricerca, la VQR ha evidenziato nella generale
qualità medio-alta, punte di alto livello in taluni settori in particolare che risultano concorrenziali e
che costituiscono un elemento – se adeguatamente sostenuto – di potenziale forte attrattività. Il
rischio che si individua è proprio nella riduzione, dunque in prospettiva nella perdita, delle
specificità; esse – al pari delle competenze di base senza le quali beninteso queste non possono
svilupparsi – devono essere strategicamente considerate soprattutto in rapporto alla competitività
nazionale e ancor più internazionale, dove tali specificità hanno peraltro ottenuto significative
performances.
TERZA MISSIONE
Le vivide potenzialità del contesto di riferimento – identificato con l’area delle ‘Regioni della
convergenza’ – e le interessanti proposte organizzatevi dal DISUM sanciscono il successo riscosso
dalle attività di Public Engagement e le grandi opportunità – tante volte ancora inespresse – che si
producono nell’attivare buone pratiche di interazione diretta tra università e società nel segno della
valorizzazione economica della conoscenza e della produzione di beni e servizi di pubblica utilità.
Tuttavia preoccupazioni, almeno a medio termine, rinvengono dalla consapevolezza che parte
significativa dell’impegno espresso dal DISUM nella promozione di idee ed esperienze culturali e
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nella disseminazione dei risultati è ancorato al sostegno, in primis economico, garantito da
Istituzioni pubbliche, soprattutto Enti Territoriali.
Il lavoro finora svolto e il ritorno critico sugli impegni condotti ha tuttavia consentito di registrare
alcune criticità legate essenzialmente alla scarsa circolazione interna delle informazioni e alla
conseguente rigidità nella reciprocità degli interventi, anche in riferimento alla ottimizzazione delle
risorse disponibili: problemi che si ritiene quindi di dover ricondurre al mancato censimento –
costante e strutturato – delle attività organizzate nonché alla scarsa consuetudine finora maturata
all’individuazione di adeguate modalità di controllo e verifica dell’azione svolta.
STRUTTURE LOGISTICHE E SCIENTIFICHE
Biblioteche
Diversi sono gli elementi critici che possono essere messi in rilievo per quanto riguarda il sistema
bibliotecario del DISUM, particolarmente complesso in considerazione della rilevantissima
dotazione libraria e della sua fruizione (molto intensa e necessaria nella formazione in campo
umanistico), nonché in considerazione degli spazi, della loro articolazione e delle attrezzature. A
livello generale si avverte la necessità di non veder diminuire, anzi di vedere aumentate le unità di
personale, in modo da garantire un più efficace funzionamento del sistema: dall’acquisizione, alla
catalogazione, ai servizi di distribuzione, cura, conservazione e document delivery, agli orari di
apertura al pubblico. È urgente per tutte le sezioni il problema degli spazi, per una migliore
redistribuzione del materiale bibliografico, e di arredi e attrezzature adeguati (p. es. nuovi armadi
con vetri di protezione e scale di accesso): una opportunità potrebbe essere rappresentata
dall’adattamento, dove possibile, di spazi attualmente non occupati o di spazi da liberare (come gli
uffici amministrativi ancora allocati al II piano). In ragione del suo valore e delle sue potenzialità,
l’intero sistema bibliotecario del Dipartimento meriterebbe di essere tutelato con forme solide e
costanti di finanziamento.
Per quanto riguarda la Sezione di Scienze dell’antichità e del tardoantico, si tenga presente che
l'intero patrimonio bibliografico della Sezione occupa circa 3600 metri lineari di scaffalature. Tali
scaffalature sono ormai completamente occupate da volumi e dislocate anche nei cosiddetti
“corridoi di fuga” esterni alla biblioteca. Sarebbe opportuno dunque poter disporre di altri spazi e di
nuove scaffalature. Da più di un decennio inoltre non si provvede a un intervento di depolveratura
dei volumi, fatto che valutato insieme al servizio di pulizia ordinaria degli ultimi anni nel nostro
Ateneo, che appare sempre più carente, produce come risultato il fatto che il patrimonio
bibliografico si trova esposto a grave e crescente rischio di deterioramento.
Nella Sezione di Scienze storiche, sociali e filosofiche, per quanto riguarda il comparto filosofico,
dal momento che il Dipartimento non dispone di locali sufficientemente ampi per la conservazione,
la consultazione e lo studio, il patrimonio librario, oltre a un locale principale che funge anche da
sala di lettura, deve necessariamente occupare una parte delle pareti dei due corridoi un tempo
occupati dall’Ufficio Tecnico, mentre una parte minore è collocata in alcuni studi dei docenti e
nella sala dedicata alle attività dei dottorandi. Un analogo discorso va fatto per il comparto storico-
sociale e letterario della Sezione che occupa, oltre ad una sala principale e a un deposito, ormai
completamente saturo, dedicato alla Storia moderna e contemporanea, anche i due corridoi che
tradizionalmente ospitano gli studi e le aule seminariali e i laboratori dell’area storico-sociale e
parte del corridoio che separa quest’area da quella italianistica, nonché alcuni studi di docenti. A ciò
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si aggiunga che, data l’afferenza al DISUM del Centro Interuniversitario di ricerca per gli Studi
Gramsciani, molto presto si dovrà trovare posto per l’allocazione del “Fondo Valentino Gerratana”
nei locali del settore storico-sociale-letterario.
Vanno segnalate, inoltre, le difficoltà esperite nella cogestione del Centro bibliotecario
interdipartimentale di Italianistica insieme con il Dipartimento LELIA, poiché di fatto la politica di
acquisti è da anni ferma, soprattutto per quel che concerne il patrimonio delle riviste specialistiche,
un tempo invidiabile. Anche per questa biblioteca vale il discorso relativo all’insufficienza degli
spazi: essa occupa una sala di lettura e conservazione, con annesso ufficio del personale, due
corridoi del II piano, oltre a un’ampia sala per il solo “Fondo Mario Sansone” che, inoltre, prosegue
negli armadi che rivestono interamente un lato del corridoio.
Aule
La situazione complessiva delle aule si presenta critica: poche aule che non riescono a far fronte
alla grande attività didattica che è erogata dai Corsi di Laurea del DISUM e del LELIA,
Dipartimento con il quale dividiamo le aule didattiche del II piano; a ciò si aggiunga altresì che tutte
presentano danni per quanto riguarda sedie, banchi e supporti per la scrittura. È un elemento che
compromette il corretto ed efficace svolgimento delle attività didattiche erogate da docenti del
DISUM. La loro gestione appare problematica, per l’assenza di risorse adeguate e, in alcuni casi,
per la necessità di dover provvedere anche alla manutenzione di aule che sono di pertinenza
dell’Ateneo. Nell’ultimo periodo, inoltre, la caduta di calcinacci ha reso impossibile poter utilizzare
l’aula C, l’aula più capiente e pertanto utilizzata per lezioni molto affollate e trasversali a diversi
corsi di laurea, in tempo utile per l’inizio dell’anno accademico.
Alcuni spazi appaiono poco adeguati, come le aule 29 e 32 (stretta e poco luminosa) collocate al III
piano del lato di via Nicolai, che appaiono prive della dotazione minima (lavagne e gesso) per una
efficace attività didattica. Tali aule sono raggiungibili solo attraverso una rampa di scale (e non
tramite ascensore), il che ha più volte reso complesso o del tutto impossibile l’accesso a portatori di
disabilità fisica.
Laboratori
Anche le sezioni del laboratorio archeologico, che costituiscono una risorsa importante del
Dipartimento, e i cui spazi sono vitali per le delicate attività che vi si svolgono, presentano alcuni
problemi. Soprattutto per le sezioni collocate nel Palazzo Ateneo è urgente un adeguato
ripensamento degli spazi. Un laboratorio archeologico diffuso potrebbe costituire in sé anche
un’articolazione virtuosa (posto che si risolvano i problemi esistenti), tuttavia si potrebbe anche
lavorare all’ipotesi di una unificazione degli spazi che ospitano queste attività.
La sezione di “Archeologia Classica” necessita di spazi più vasti di quelli che possiede in
considerazione dell’elevato numero di studenti che quotidianamente lo frequentano per ricerche
finalizzate a tesi di laurea, specializzazione e dottorato e in considerazione anche dell’uso dei locali
per l'insegnamento di “Cultura materiale di età classica”. Si fa presente anche l’uso improprio della
porta tagliafuoco che immette nel deposito archeologico e nel laboratorio, determinato dalla
presenza nello stesso ambiente degli unici servizi della zona. Questa sezione del laboratorio vive del
solo finanziamento proveniente dai fondi della Scuola di Specializzazione, che è sostenuta solo in
parte dalle tasse pagate annualmente dagli allievi specializzandi: una situazione che comporta
l’impossibilità di poter acquisire alcune attrezzature necessarie.
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La sezione di “Archeologia dei paesaggi” aveva sede, fino a maggio 2016, in un ampio ambiente (m
7x5 circa), situato al 7° piano dello stabile di via Giulio Petroni 7; in seguito, però, alla dismissione
dell’immobile da parte dell’Università, l’Ufficio tecnico ha imposto lo sgombero del laboratorio,
che dunque al momento manca di una sede specifica. In via del tutto provvisoria, parte del materiale
è stato riportato nei depositi del Museo di Egnazia, mentre i reperti in fase avanzata di studio, anche
nell’ambito di tesi di laurea e di specializzazione in via di conclusione, sono stati spostati nella
sezione al I piano del palazzo Ateneo, al fine di non interrompere l’attività di studio. Urge dunque
individuare una sede autonoma per questo laboratorio perché la condivisione degli spazi con la
sezione di “Archeologia post-classica” impongono una riduzione delle attività ed una turnazione
degli operatori, con un inevitabile rallentamento delle attività di ricerca.
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2. Definizione di un quadro strategico del Dipartimento
2.1 Identificazione degli elementi che dovrebbero qualificare il profilo del Dipartimento a 3
anni e strategie conseguenti
Offerta formativa
Alla luce di quanto finora riportato, l’offerta formativa del DISUM si pone come ben definita e
articolata, concorrenziale su scala regionale e areale, il cui corpo docente, inoltre, sostiene diversi
CdS esterni al DISUM stesso, di altre strutture dipartimentali. Si ritiene dunque opportuno che
l’offerta formativa finora presente sia mantenuta nel prossimo triennio – verificando la possibilità di
una razionalizzazione delle risorse docenti per alcuni ambiti prevalenti in altre Strutture
dipartimentali. Inoltre, l’esistenza di una offerta formativa di III livello (Dottorato in Studi
Umanistici; Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici; TFA e PSA) è strategicamente utile
sul piano della concorrenza con le altre Sedi, nel contesto regionale ed areale: si intende sostenerla e
ampliarla aprendosi sia a soluzioni di collaborazione costruttiva con altre Sedi, sia anche –
procedendo dunque nel percorso di internazionalizzazione - con visiting professors.
Il Dipartimento di Studi Umanistici fa proprie le linee strategiche e la politica per la qualità di
Ateneo, ponendole alla base delle proprie iniziative didattiche. Obiettivo del Dipartimento è
perseguire la qualità dell’offerta formativa, garantendo innanzitutto ricchezza e pluralità di
insegnamenti.
I Corsi di Studi possono così rispondere alle legittime e diverse aspirazioni degli studenti, nel
rispetto delle specificità didattiche e della tradizione degli studi, assicurando allo stesso tempo il
soddisfacimento delle aspettative delle Parti Interessate. Nell’ambito di un sistema di assicurazione
della qualità coerente con i requisiti stabiliti a livello nazionale, il Dipartimento promuove, quindi,
un’offerta formativa coerente con le esigenze del territorio, con la formazione culturale e
professionale e con i possibili sbocchi occupazionali dei laureati.
- Programmazione
In vista della programmazione triennale del Dipartimento, il Direttore è in continua comunicazione
con i Presidenti dei CdS di riferimento, che collaborano strettamente per condividere le esperienze e
attuare i processi di AQ.
- Monitoraggio periodico
Ciascun CdS ogni anno commenta e approva il Rapporto Annuale di Riesame (RAR) compilato dal
singolo Gruppo del Riesame; all’inizio di ogni a.a. viene analizzata la situazione dell’a.a.
precedente e lo stato dei risultati raggiunti dalle azioni correttive intraprese. Il Dipartimento
considera il RAR uno strumento molto utile per analizzare la situazione del singolo CdS e per
attivare, d’intesa con i CdS, attività che possano correggere le eventuali criticità che possono
emergere sia nel singolo anno che a completamento del ciclo del percorso formativo.
- Autovalutazione
L’autovalutazione del Dipartimento è strettamente connessa alle attività di monitoraggio compiute
dai singoli corsi di laurea durante l’anno accademico in vista della compilazione del Rapporto di
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Riesame annuale. Ciascun RAR viene discusso e approvato dal singolo CdS con ratifica ed
eventuale discussionein Consiglio di Dipartimento.
Nell’a.a. 2015/2016, in un’ottica di implementazione della AQ, i CdS del Dipartimento sono stati
sottoposti a un’attività di autovalutazione attraverso la redazione del Rapporto di Riesame Ciclico
(RCR);è stato un momento determinante per analizzare lo stato del percorso formativo, la domanda
di formazione e il livello dei risultati attesi e dichiarati da ogni CdS nel momento in cui sono stati
chiamati a declinare i propri obiettivi formativi. La tipologia delle azioni correttive individuabili in
questo contesto sono ad ampio raggio e in alcuni casi potrebbero coinvolgere anche le parti sociali
in vista di una riformulazione del singolo percorso formativo.
Azioni-chiave per adeguare la situazione in essere a quella auspicata
Sostenibilità dell’Offerta Formativa
- Garantire la continuità dei percorsi formativi esistenti, sia di I che di II livello, intervenendo sul
problema relativo al raggiungimento dei requisiti minimi di docenza, in particolare in riferimento ai
CdS che potrebbero entrare in crisi nel breve e medio periodo per effetto dei pensionamenti.Si
rende dunque necessario prevedere l’acquisizione di nuovo personale docente (cfr. supra Analisi
Corpo Docente).
Miglioramento della capacità gestionale
Per risolvere le difficoltà organizzative e di gestione dei CdS, in particolare del CdS triennale in
Lettere, la cui didattica è erogata in percentuali non molto lontane tra loro dai docenti afferenti ai
Dipartimenti DISUM e LELIA, è auspicabile attivare percorsi condivisi per l’istituzione di una
Scuola che sia garante degli equilibri e l’organicità dell’Offerta Formativa.
Rafforzamento attività di tutorato finalizzato a:
- migliorare ulteriormente la percentuale iscritti al II anno con un numero congruo di CFU
sostenuti;
- individuare le tipologie di studenti fuori corso e le cause della dispersione anche attraverso la
somministrazione di questionari inviati a casa dello studente o compilabili online. Potrà essere utile
sperimentare innovazioni didattiche (per esempio e‐learning) e proseguire l’attività di tutorato, già
presente nei CdS, estendendola in modo che ogni CdS abbia docenti di riferimento a sostegno degli
studenti che non completano nei tempi previsti il loro iter di studio.
Potenziare la dimensione internazionale della didattica
- L’implementazione e l’intensificazione di esperienze ed opportunità correlate allo scambio e alla
mobilità internazionale è una delle missioni individuate e sottolineate nel Documento di
programmazione integrata UniBa 2016-2018 (Politica della qualità nella formazione e per la
ricerca), oltre che una necessità emergente da tutti i RdR e le relazioni annuali delle Commissioni
Paritetiche dei CdS afferenti al DISUM. In particolare è necessario potenziare e coordinare
iniziative che orientino e incentivino gli studenti ad affrontare esperienze di scambio internazionale.
In particolare si intende promuovere forme di scambio che in prima istanza portino alla conoscenza
reciproca di realtà culturali e formative diverse attraverso spazi di dialogo interdisciplinare e di
confronto metodologico e che conseguentemente producano contenuti di alto profilo anche
mediante la creazione di percorsi didattici d’eccellenza.
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Ricerca
Il DISUM, come dalla sua stessa denominazione (Studi Umanistici), ha al proprio interno una
vasta gamma di direzioni di ricerca, che si può riassumere essenzialmente negli ambiti - in ordine
alfabetico – archeologico, filologico-letterario, filosofico, storico. In ognuno di questi ambiti le
competenze scientifiche presenti nel DISUM hanno raggiunto, in rapporto anche alle omologhe
strutture dipartimentali nella regione e nel Mezzogiorno, posizioni di punta malgrado le comuni
difficoltà nel reperimento dei fondi per la ricerca. Al riguardo, senza ripetere quanto detto a
proposito del quadro storico e di comparazione nella prima parte del documento, l’ultima tornata di
assegnazione di fondi per i PRIN sul settore SH (Social Sciences and Humanities, particolarmente
SH4, SH5, SH6) ha visto il DISUM tra i pochi Dipartimenti a ricevere finanziamenti,
rispettivamente negli ambiti storico e archeologico (vedi infra punto 1, Ricerca). Sul fronte della
internazionalizzazione si intende proseguire con decisione sulla strada già intrapresa (visiting
professors, chiamata di docenti stranieri), nonché con la partecipazione attiva a progetti di ricerca
internazionali non solo negli ambiti che finora hanno avuto finanziamenti. Inoltre, la forte
collaborazione già in essere con gli Enti locali (Regione e singoli Comuni) conduce anche ad
un’interazione attiva sia sul territorio regionale (con iniziative di ricerca e di divulgazione dei
risultati raggiunti), sia anche a progetti comuni con altri Paesi del Mediterraneo: in particolare con
Albania e Grecia sono in via di definizione per il prossimo triennio partecipazioni a Progetti nel
quadro di INTERREG.
L’attività di ricerca e la produzione scientifica dei docenti afferenti al DISUM vanta buone e
talvolta ottime collocazioni editoriali; presenta sovente caratteri di internazionalizzazione e ha un
suo fondamentale precipitato, da un lato, nell’attività dei Centri di Ricerca, e dall’altro, nella
acquisizione di fondi rinvenienti da bandi competitivi (vedi infra punto 1, Ricerca).
Il censimento delle pubblicazioni dei docenti del DISUM (volto ad attualizzare i risultati
della VQR, ormai obsoleti e in attesa dei risultati della nuova valutazione) mostra ricchezza e
varietà, nonché il posizionamento dei prodotti in ambiti editoriali di ottimo livello (volumi e collane
prestigiosi e ad ampia circolazione, riviste di fascia A, importanti case editrici nazionali e
internazionali). Si tratta di lavori per lo più pubblicati individualmente. Ciò non toglie, da un lato,
che contributi individuali possano raccogliersi all'interno di volumi collettanei incentrati su temi o
problemi di interesse comune; dall’altro, che vi siano rapporti fecondi di collaborazione, di scambio
e di reciproca interazione fra molti degli SSD presenti nel Dipartimento. Lo stesso curriculum
scientifico dei docenti e dei ricercatori che afferiscono al DISUM offre la testimonianza di una
pratica di ricerca che non resta mai chiusa in ambiti ristretti. Del resto, la dimensione
interdisciplinare degli studi ha caratterizzato da sempre, nel nostro Ateneo, il settore delle discipline
umanistiche.
A tal proposito, una delle ricadute positive del nuovo Dipartimento è la condivisione di
risorse fra i SSD, lo scambio di idee e progettualità all’insegna dell’interdisciplinarietà. Il confronto
e la presa di coscienza del lavoro scientifico anche di colleghi non afferenti agli stessi SSD –
facilitato del resto dalla recente attivazione della piattaforma IRIS – si presenta come una chance
preziosa per organizzare nuovi cantieri di ricerca, avere contezza del lavoro dei colleghi, sollecitare
e moltiplicare le occasioni di scambio e confronto fra gli specialismi che confluiscono nel DISUM,
anche allo scopo di potenziare le attività di fundraising, in un momento, come quello attuale, di
drammatica penuria di risorse pubbliche.
55
PRIN 2015
Alcuni docenti del DISUM hanno acquisito finanziamenti dal bando PRIN 2015.
Si registra:
1. la presenza dell’unico progetto in Scienze Umane (SH6) con Principal Investigator Uniba
(che in totale ha ottenuto il finanziamnto di soli tre progetti) afferente al DISUM, nella
persona di Biagio Salvemini (componente del gruppo di ricerca Annastella Carrino) nel
settore di Storia moderna. Il Progetto PRIN si intitola Alla ricerca del “negoziante
patriota”. Mercantilismi, moralità economiche e mercanti dell’Europa mediterranea. Secoli
XVII-XIX.
Il progetto intende studiare i mercantilismi non più come politiche economiche poggiate su teorie errate, che,
calando dall’alto, imbrigliano gli “spiriti animali” degli imprenditori e frenano lo sviluppo, ma come tentativi,
incoerenti perché intimamente contraddittori, di governo delle economie tramite la costruzione di figure sociali
capaci di agire dentro spazi congrui con quelli del proprio principe, di promuovere il “commercio attivo” e, in
ultima istanza, in grado di realizzare la pubblica felicità mettendo un freno ai loro interessi privati.
Questa hybris volontarista che, per mezzo della nuova tecnologia del diritto positivo, pretende di produrre per
comando politico “uomini nuovi”, di trasporre la manipolazione dell’individuo socializzato dall’ambito
teologico-sacrale a quello dei poteri civili, è un elemento costitutivo della “age of commerce”. Essa è votata al
fallimento, ma non rappresenta una vicenda futile. Corpi sociali ed individui, da un lato, lottano per
conquistare spazi nei processi decisionali e trasformare la scrittura delle leggi in un terreno di negoziazione
corale; dall’altro elaborano moralità non statalistiche, una “culture of commerce” in grado di produrre norme,
valori e pratiche che coabitano, concorrono, confliggono con quelle promosse dai mercantilismi. Si tratta
dunque di un episodio cruciale delle “sperimentazioni del potere” del mondo occidentale, che incontra
problemi di fondo di regolazione sociale e produce dilemmi ancor oggi irrisolti. I proponenti del progetto
intendono misurarsi con questi temi ancorandosi saldamente a studi di caso articolati su 3 livelli correlati: il
dibattito intorno alla figura del “negoziante patriota”; la tecnologia, i processi negoziali, le incoerenze della
produzione del diritto positivo in campo mercantile e delle istituzioni che devono presiedere alla sua
applicazione; la riconfigurazione degli attori economici sul piano della loro capacità di partecipare al concerto
negoziale che produce diritto positivo e di elaborare moralità “privatistiche” e pratiche non riducibili ad un
sistematico free riding .
Gli studi di caso riguarderanno paesi (Francia, Impero, Regni di Napoli e Sicilia) e piazze mercantili
(Marsiglia, Trieste, Napoli, Livorno, Civitavecchia, i “porti diffusi” liguri, siciliani, calabresi) dell’Europa
affacciata sul Mediterraneo. La scelta è determinata dall’esperienza di ricerca dei proponenti. Essa appare
d’altronde giustificata dal fatto che questi ambienti, collocati a volte dalla vulgata storiografica ai margini della
grande storia dell’età del commercio, non solo partecipano pienamente al vivacizzarsi degli scambi ed alle
“sperimentazioni del potere” mercantilistiche, ma sono luoghi di costruzione di una straordinaria varietà di
forme adattive di moralità e pratiche istituzionali e mercantili, di razionalità situate che, prima di giudicare su
qualche metro del progresso, il progetto si propone di conoscere.
2. la presenza di due unità locali (sulle 5 complessive in Scienze Umane attribuite ad
Uniba):
– False testimonianze. Copie, contraffazioni, manipolazioni e abusi del documento
epigrafico antico (Coordinatore unità locale DISUM Antonio Felle, componente Paolo
Fioretti);
– LUCE CREA LUCE – L(ight) U(ndoubtedly) C(reates) E(xperiences) (Coordinatore unità
locale DISUM, Custode Silvio Fioriello).
-
56
DOTTORATO DI RICERCA
Dall’a.a. 2016/17 è stato accreditato un dottorato DISUM (XXXII ciclo) in “Studi umanistici”.
Il Dottorato si propone di formare profili di eccellenza nel campo della ricerca, della Pubblica
Amministrazione, dell’Imprenditoria e della libera professione, attraverso un percorso articolato nel
settore della ricerca filosofica e storico-filosofica, nel settore degli studi filologici e di letteratura
dell’antichità, di storia antica ed archeologia, nel settore degli studi storico-scientifici e storico-
sociali, con una specifica attenzione all’evoluzione dei modelli interpretativi e storiografici
decisivi nell’analisi di tematiche che abbracciano l’intero arco della storia dell’uomo.
Il percorso formativo intende garantire, in ottica interdisciplinare e diacronica, una particolare
attenzione alle dinamiche politiche, sociali, culturali. L’obiettivo è di formare sia ricercatori
accademici che dirigenti d’imprese culturali, pubbliche e private, preposti a gestire: a) centri di
ricerca, musei, biblioteche e altri organismi impegnati nella diffusione e valorizzazione della
produzione storico-culturale e dei beni archeologici; b) centri polivalenti di formazione; c) società
di servizi e agenzie editoriali, giornalistiche e della comunicazione, con una competenza nell’uso
delle nuove tecnologie.
Obiettivo comune è quello di fornire metodologie di ricerca e strumenti interpretativi idonei per
l’analisi e la produzione di testi e pubblicazioni connessi con i settori di pertinenza.
Il Dottorato si articola nei seguenti Curricula:
- Filosofia e Storia della Filosofia
- Filologia e letteratura dell'antichità
- Storia e archeologia del mondo antico
- Storia dal medioevo all'età contemporanea
- Storia della Scienza
57
STRATEGIE DI RICERCA
Nel definire gli obiettivi generali della ricerca svolta al proprio interno, il DISUM fa
riferimento alle linee guida della ricerca umanistica in ambito europeo, nazionale e di Ateneo.
Accoglie, dunque, le sollecitazioni provenienti dal programma "Horizon 2020" per quanto concerne
il settore "sfide sociali/società riflessive", e si richiama agli obiettivi proposti nel Piano Strategico di
Ateneo 2014-2016 (http://www.uniba.it/ateneo/programmazione-bilanci/piano-strategico-2014).
Le linee generali che ispirano l'attività sono pertanto le seguenti:
- sostenere una visione unitaria e integrata del sapere umanistico, favorendo l'aggregazione
di studiosi afferenti a diversi settori disciplinari intorno a temi comuni o affini ed evitando
l'iperspecialismo, fermi restando il rigore scientifico e le specificità metodologiche delle singole
discipline;
- favorire il dialogo fra antico e moderno, incoraggiando indagini su fenomeni di lunga
durata e su mutamenti di categorie culturali, di coordinate ideologiche, di archetipi estetici, di
sensibilità religiose, di manifestazioni di cultura materiale;
- promuovere l'internazionalizzazione, attraverso politiche di cooperazione e interazione a
tutti i livelli, con Università e centri di ricerca stranieri;
- promuovere una percezione serena dell'identità europea come integrazione di culture
diverse in reciproco potenziamento, indagandone la complessità attraverso i fenomeni storici e
letterari che hanno contribuito alla costruzione dell'Europa stessa, dalla radice greco-latina fino al
Medioevo cristiano;
- valorizzare i beni culturali materiali e immateriali, anche attraverso l'ampliamento delle
collaborazioni di ricerca ai settori scientifici legati alla conservazione (tecnologia digitale, chimica,
architettura, climatologia, etc.).
In particolare, gli obiettivi che si prefigge il DISUM sul piano della ricerca sono i seguenti:
- Consolidare la produzione scientifica dei docenti, dei ricercatori e dei dottorandi del
Dipartimento e incrementarne la qualità, in relazione al personale in servizio e
all'impegno richiesto per le diverse tipologie di pubblicazione.
- Consolidare e incrementare il numero degli interventi a convegni, workshops, seminari
di studio nazionali e internazionali.
- Consolidare e possibilmente incrementare la mobilità internazionale.
- Presenza di componenti del dipartimento in comitati di direzione, scientifici, editoriali e
di redazione di riviste scientifiche.
- Partecipazione a call internazionali per progetti.
- Implementare e monitorare le azioni relative alla disseminazione della ricerca.
58
C/TERZI E TERZA MISSIONE
Il DISUM intende sostenere e ampliare le attività svolte in sintonia con i propri obiettivi di ricerca e
di didattica (cfr. supra), assecondando le indicazioni offerte dall’esperienza pregressa che ha fatto
altresì emergere consapevolezza di programmazione e di organizzazione coese in funzione della
congruità dei dati generati, dei risultati acquisiti e dei riscontri ottenuti presso gli interlocutori
coinvolti.
Lo scenario variegato che accoglie le attività di ‘Terza Missione’ del DISUM, soprattutto nel vasto
settore del ‘Public Engagement’, investe in sé caratteri positivi di opportunità e germi negativi di
criticità, rispetto ai quali si intende perseguire un’azione integrata di revisione e di riorganizzazione
dell’impegno profuso. Sono così attesi: il forte impulso alla collaborazione con gli Istituti di
Istruzione Superiore – che per l’Ateneo barese costituiscono un canale topico di comunicazione dei
risultati della ricerca –; il consolidamento della fattiva partecipazione a iniziative culturali di
sostegno a progetti di conoscenza e valorizzazione del territorio, svolte in collaborazione con Enti e
Istituzioni, pubblici e privati; la cura costante nel cercare e sostenere forme di partenariato, non solo
di profilo istituzionale, funzionali alla gestione di progettualità integrate nel campo delle Digital
Humanities, rivolte alla formulazione di programmi di pubblico interesse (policy-making) e
applicate alla migliore comunicazione, più efficace promozione e meglio consapevole fruizione del
patrimonio culturale, materiale e immateriale.
Nella prospettiva di assecondare il ‘Piano Strategico di Ateneo’ e le connesse ‘Politiche di Qualità’,
il DISUM, con la varietà dei settori scientifico-disciplinari che può aggregare, persegue l’obiettivo
di sollecitare le attività di ‘Terza Missione’ secondo solide modalità di apertura al territorio cui si
rivolgono molteplici e variegati proposte classificabili prevalentemente nell’ambito del ‘Public
Engagement’: in questo modo si intende promuovere formule efficaci di confronto con il contesto
territoriale ponendosi non solo come riferimento forte rispetto ad altri Soggetti competitori – anche
di analogo profilo istituzionale –, ma anche come referente facilitatore di relazioni e di potenzialità
diffuse da valorizzare, assicurandosi pertanto un ruolo preminente nella gestione dei connessi
processi culturali.
Per questo motivo, il DISUM intende rafforzare e potenziare le attività che rientrano nell’ambito
della ‘Terza Missione’. Per quanto riguarda l’applicazione delle conoscenze e delle ricerche nel
sistema economico, si formula l’auspicio che almeno un’altra esperienza imprenditoriale possa
affiancarsi, nei prossimi anni, alle due società spin-off che già attivamente coinvolgono personale
del Dipartimento e che già dal 2014 sono riuscite, ottemperando alle previsioni, a non indebolire –
semmai a consolidare – il proprio assetto imprenditoriale, nonostante la crisi economica globale
eroda margini di impegno e orizzonti di sviluppo anche nel settore dei beni culturali.
I docenti del DISUM, in particolare quelli afferenti all’area archeologica, sono impegnati in
specifiche attività formative e di ricerca, sul campo e in laboratorio, finalizzate alla conoscenza e
alla valorizzazione dei Beni Culturali presenti nel nostro territorio attuate con la proficua
collaborazione degli Enti preposti alla custodia, alla tutela e alla conoscenza del patrimonio storico-
archeologico. Le attività sul campo, organizzate in campi-scuola residenziali didattico-formativi,
consistono, soprattutto, in scavi archeologici e progetti di ricognizione di superficie.
Negli ultimi anni le campagne di scavo archeologico hanno interessato i siti di Egnazia (BR),
Monte Sannace (Gioia del Colle-BA; progetto pluriennale della Scuola di Specializzazione in Beni
Archeologici), Canosa (BAT; complesso cimiteriale di Ponte della Lama, attività promosse dalla
59
Pontificia Commissione di Archeologia Sacra-Città del Vaticano), Siponto (FG), San Marco in
Lamis (FG; in collaborazione con l’Università degli Studi di Enna). In particolare ad Egnazia e
Monte Sannace le attività sono proseguite negli anni senza soluzione di continuità contribuendo in
modo significativo all’acquisizione delle conoscenze, nonché a progetti di tutela e valorizzazione
anche in considerazione del fatto che entrambi i contesti sono inclusi in Parchi Archeologici.
I progetti di ricognizione sistematica di superficie costituiscono un metodo particolarmente efficace
per la conoscenza e la tutela dei paesaggi antichi in quanto, da un lato, costituiscono una preziosa
fonte di informazione e di gestione del territorio in rapporto ai problemi connessi alla tutela e alla
conservazione non solo delle risorse storico-archeologiche, ma anche ambientali, dall’altro possono
veicolare, in maniera anche economicamente sostenibile, contenuti divulgativi. I progetti di
ricognizione finora promossi interessano i territori di Egnazia (BR), in stretta integrazione e
complementarietà con le campagne di scavo archeologico nello stesso sito, Terlizzi (BA),
Santeramo (BA); Acquaviva delle Fonti (BA).
Questi risultati si spera possano acquistare maggiore importanza puntando in primis al
potenziamento dell’attività espressa e garantendo una più efficace sinergia con tutti gli attori
pubblici e privati impegnati sul territorio – a partire dalle associazioni di profilo socio-culturale –, al
fine di incentivare la conoscenza e la fruizione dei contesti indagati (per esempio, mediante
l’organizzazione di manifestazioni, mostre, concorsi fotografici, etc.: tutte iniziative già
sperimentate che nel recente passato hanno prodotto impatti positivi sul territorio).
Si formula pure l’auspicio che si determinino le condizioni per poter avviare altre attività
archeologiche, tenendo conto delle ricognizioni topografiche e delle ricerche avviate nel
comprensorio dell’area metropolitana di Bari e curate da personale strutturato presso il
Dipartimento.
Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi il DISUM intende investire risorse professionali ed
economiche dedicate alla ‘Terza Missione’, affidando al Comitato di Valutazione della Ricerca
dipartimentale e al referente dipartimentale per la ‘Terza Missione’ il compito di informarsi
costantemente sulle linee di elaborazione legate alla ‘Terza Missione’ secondo un orizzonte di
livello nazionale, regionale e locale; di costruire forme adeguate e aggiornate di censimento e
disseminazione dei dati presso i Colleghi, monitorabili e fungibili anche mediante un database
relazionale che risulti sia disponibile su una sezione deputata del sito web dipartimentale, sia capace
di garantire visibilità alle iniziative organizzate, sia adatto a potenziare le attività di ‘Terza
Missione’ mediante la promozione degli impegni svolti e la divulgazione delle opportunità
rivenienti da bandi competitivi, finanziamenti pubblici e privati, ecc..
Si intende pertanto lavorare per una chiara pianificazione e per un efficace coordinamento delle
attività di trasferimento e divulgazione delle conoscenze e delle acquisizioni scientifiche nella
società, anche assecondando da una parte una giusta tensione alla elaborazione di parametri e
indicatori oggettivi di valutazione dell’impatto delle iniziative promosse e realizzate; dall’altra
sviluppando criteri di oculato impiego e lineare gestione del potenziale di risorse da utilizzare per le
attività.
60
CORPO DOCENTE
Dato il già richiamato rapido decremento del corpo docente, dovuto anche alla generale elevata età
media, nel prossimo triennio si rende necessario prevedere l’acquisizione di nuovo personale,
ricorrendo a:
a) risorse interne: cioè a docenti DISUM che hanno conseguito l’abilitazione alla I ed alla II
fascia.
b) risorse esterne: necessarie su SSD in sofferenza in relazione alla offerta formativa (Corsi di
Studio di afferenza).
A questo proposito, il quadro articolato delle competenze presenti nel DISUM rende necessaria
una strategia di sostegno equilibrato tra i vari ambiti, tenendo conto della compresenza di
discipline di formazione generale e di discipline specifiche; se è vero che le prime sono
ovviamente necessarie, le seconde costituiscono una potenziale “cifra” di distinzione positiva
nel quadro della concorrenza tra le varie Sedi universitarie, regionali e non, con cui il DISUM è
chiamato a confrontarsi.
Per l’individuazione dei SSD di cui tenere conto nella programmazione triennale si considereranno:
A. Impegni già assunti dal DISUM, come deliberato nel Consiglio di Dipartimento dello
scorso 17 febbraio 2016 (p. 10 OdG).
Questi sono precisamente:
2 posti di II fascia per i seguenti settori:
L-FIL-LET/11 (Letteratura Italiana Contemporanea)
M-STO/05 (Storia della Scienza)
1 posto di RTD B sul SSD M- FIL/06 (Storia della Filosofia) [da caricare su un
futuro Piano straordinario dei ricercatori di tipo B, analogo a quello che ha permesso
di finanziare i posti sui SSD L-ANT/07 Archeologia classica; M-FIL/08 Storia della
filosofia medievale]
Il Consiglio del DISUM sottolinea la necessità di considerare un obiettivo primario della
programmazione triennale la sostenibilità dell’Offerta Formativa e dei Corsi di Studio afferenti al
DISUM.
Inoltre, si ritiene opportuno evidenziare e tenere in debito conto i SSD su cui i Dipartimenti SATA
e FLESS hanno nel recente passato rivolto l'attenzione in termini di programmazione (a partire dal
Piano Straordinario degli Associati).
61
B. SSD con docenti abilitati e monitoraggio dei pensionamenti previsti per il prossimo
triennio.
Si evidenzia come opportuna e necessaria l’individuazione di parametri oggettivi di confronto e di
selezione in base alla situazione esistente.
Preliminarmente, in attesa di conoscere quali saranno i parametri che l’amministrazione centrale
utilizzerà per il riparto dei Punti Organico del 2016, si ritiene di fare propri (riadattandoli alle
esigenze del Dipartimento) i criteri a suo tempo stabiliti dal Senato Accademico e assunti dal
Consiglio di Amministrazione per distribuire le risorse ai singoli Dipartimenti (S.A. del 30.4/6.5
2014, p. 1), e cioè, in particolare, di assumere i criteri della Didattica e della Ricerca da
declinare/pesare secondo i parametri e le percentuali che saranno stabiliti. Si ritiene, altresì, di dover
ponderare diversamente i suddetti criteri per le due fasce della docenza.
Qui di seguito:
- un elenco dei SSD con abilitati alla I fascia
- un elenco dei SSD con abilitati alla II fascia
- tabella di monitoraggio dei pensionamenti previsti per il prossimo triennio.
Tali elenchi costituiranno la base di selezione dei SSD interessati da procedure di chiamata tenendo
conto dell’equilibrio tra gli ambiti costitutivi del DISUM e delle risorse – in termini di punti
organico – che saranno assegnate al Dipartimento e di cui ancora non si conosce l’entità.
62
B Elenco dei SSD afferenti al Dipartimento che presentano abilitati alla I e alla II fascia.
B.1 DISUM, Personale abilitato I fascia: tabella generale, in ordine alfabetico per SSD
S.S.D. di
appartenenza Fascia Cognome e Nome
S.C.
di
abilitazione
ETA'
L-ANT/08 Associato
confermato FELLE Antonio, Enrico 10/A1 53,76
L-ANT/08 Associato
confermato
LAGANARA Caterina
Anna Maria 10/A1 64,19
L-ANT/08 Associato
confermato NUZZO Donatella 10/A1 51,73
L-FIL-
LET/04
Associato
confermato MASSARO Matteo* 10/D3 66,31
L-FIL-
LET/05
Associato
confermato
PINTO Pasquale
Massimo 10/D4 45,66
M-FIL/03 Associato
confermato MARZOCCA Ottavio 11/C3 65,58
M-FIL/06 Associato RECCHIA LUCIANI
Francesca Romana (2013) 11/C5 53,82
M-STO/02 Associato
confermato PAPAGNA Elena 11/A2 65,06
M-STO/04 Associato
confermato SPAGNOLO Carlo 11/A3 54,95
M-STO/07 Associato
NC AULISA Immacolata 11/A4 46,36
M-STO/09 Associato
confermato
CORDASCO Pasquale
Augusto N. 11/A4 67,23
M-STO/09 Associato
confermato GATTAGRISI Clelia 11/A4 66,57
SPS/02 Associato
confermato
BUTTI DE LIMA Paulo
Francisco 14/B1 54,33
*Opzione per cambio sede con la procedura di scambio contestuale.
63
B.2 DISUM, Personale abilitato II fascia: tabella generale, in ordine alfabetico per SSD
S.S.D. di
appartenenza Fascia Cognome e Nome
S.C.
di
abilitazione
ETA'
IUS/01 Ricercatore
NC
PERCHINUNNO Maria
Colomba
12/A1 35,72
L-ANT/07 Ricercatore FIORIELLO Custode,
Silvio, Carmelo
10/A1 47,19
L-ANT/07 Ricercatore GADALETA Giuseppina 10/A1 45,44
L-ANT/07 Ricercatore ROSCINO Carmela 10/A1 48,52
L-ANT/08 Ricercatore DE SANTIS Paola 10/A1 48,01
L-FIL-
LET/02
Ricercatore DRAGO Anna, Tiziana 10/D2 44,32
L-FIL-
LET/02
Ricercatore INGROSSO Paola 10/D2 40,47
L-FIL-
LET/05
Ricercatore SCHIANO Claudio 10/D4 42,56
L-FIL-
LET/08
Ricercatore CAMPANALE Maria
Innocenza
10/E1 61,74
L-FIL-
LET/11
Ricercatore
TD
NISINI Giorgio 10/F2 #N/D
L-FIL-
LET/11
Ricercatore PEGORARI Daniele
Maria
10/F2 46,38
L-FIL-
LET/11
Ricercatore VACANTE Natalia
Maria
10/F2
M-FIL/05 Ricercatore PONZIO Iulia 11/C4 44,32
M-FIL/08 Ricercatore
TD
ARFE' Pasquale 11/C5 54,73
M-FIL/08 Ricercatore
TD
TRIZIO Michele (2013) 10/D2
37,72
M-STO/04
SPS/02
Ricercatore
TD
FRUCI Gian Luca 11/A3
14/B1(2013)
#N/D
M-STO/05 Ricercatore DE CEGLIA Francesco
Paolo
11/C2 44,33
M-STO/05 Ricercatore DIBATTISTA Liborio 11/C2 63,70
M-STO/07 Ricercatore CARNEVALE Laura 11/A4 43,35
No SSD di
appartenenza
Personale
Tecnico
BIANCHI Nunzio 10/D2
10/D4
64
B.3 Tabella monitoraggio pensionamenti 2016-2018 (tra parentesi il valore attuale)
DISUM personale docente al 2018 (tra parentesi il valore al settembre 2016)
S.S.D. Tot. Ord. Ass. Ric. RicTD
31. IUS/01 1 0 0 1 0
32. L-ANT/02 1 0 1 0 0
33. L-ANT/03 2 (4) 0 (2) 1 0 1
34. L-ANT/07 6 1 0 4 1
35. L-ANT/08 5 0 3 1 1
36. L-FIL-LET/02 4 (6) 1 (2) 1 (2) 2 0
37. L-FIL-LET/04 7 (8) 1 3 (4) 1 (2) 1
38. L-FIL-LET/05 4 1 2 1 0
39. L-FIL-LET/06 1 0 0 1 0
40. L-FIL-LET/08 1 0 0 1 0
41. L-FIL-LET/10 1 0 0 1 0
42. L-FIL-LET/11 3 (4) 0 (1) 0 2 1
43. L-FIL-LET/14 0 (1) 0 0 (1) 0 0
44. M-FIL/01 3 2 1 0 0
45. M-FIL/03 3 (4) 1 1 (2) 1 0
46. M-FIL/04 1 0 0 1 0
47. M-FIL/05 1 0 0 1 0
48. M-FIL/06 5 3 1 0 1
49. M-FIL/08 4 1 0 1 2
50. M-GGR/02 2 0 1 0 1
51. M-STO/01 1 0 1 0 0
52. M-STO/02 3 (4) 1 (2) 2 0 0
53. M-STO/04 4 (7) 1 (2) 1 (3) 1 1
54. M-STO/05 3 (4) 0 0 3 (4) 0
55. M-STO/07 3 0 2 1 0
56. M-STO/08 1 0 0 1 0
57. M-STO/09 4 0 2 1 1
58. SPS/02 1 0 1 0 0
59. SPS/06 1 0 1 0 0
60. SPS/07 1 0 0 1 0
75 (90) 13 (19) 25 (31) 27 (29) 11
65
ATTREZZATURE SCIENTIFICHE E STRUMENTAZIONE
Da un punto di vista generale è necessario potenziare in ogni modo le strutture logistiche
attraverso opportuni e necessari interventi che garantiscano la messa in sicurezza e il decoro
degli spazi entro cui si svolge la vita di chi lavora e frequenta l’Università: docenti e soprattutto
studenti.
Non soltanto, dunque, interventi miranti a garantire la minima sicurezza degli ambienti (vedi
quello che è successo nel mese di agosto in aula C, situazione che attende di essere ancora
risolta), ma anche interventi che garantiscano i livelli minimi di pulizia e decoro, oggi del tutto
assenti in molti ambienti del II piano del Palazzo Ateneo.
È auspicabile, a tal fine, che dall’amministrazione centrale giungano maggiori stanziamenti e
finanziamenti per i servizi di pulizia e di potenziamento delle attrezzature delle aule.
Inoltre è necessario implementare gli stanziamenti destinati all’incremento e alla
manutenzione/cura del patrimonio librario.
Per far fronte alla carenza degli spazi, infine, si deve strategicamente attuare quanto prima il più
volte auspicato spostamento degli ultimi uffici amministrativi ancora presenti al II piano del
Palazzo Ateneo in altra sede (come già è avvenuto di recente per l’Ufficio tecnico e per i Servizi
Sociali).
66
Tabella 1
Area Regione Sede Università Dipartimento CdS
(triennali)
CdS
(magistr
ali)
CdS
(Totali)
S Calabria Arcavacata Calabria Studi Umanistici 13 21 34
N Lombardia Milano Statale Beni culturali e
ambientali – Filosofia
– Studi letterari,
filologici e linguistici
– Studi storici
7 14 21
I Sardegna Cagliari Cagliari Studi umanistici 9 9 18
I Sicilia Palermo Palermo Scienze umanistiche 7 10 17
S Campania Napoli Federico II Studi Umanistici 8 6 14
I Sicilia Catania Catania Studi Umanistici 5 8 13
N Trentino
Altoadige
Trento Trento Lettere e filosofia 4 8 12
N Friuli
Venezia
Giulia
Trieste Trieste Studi Umanistici 6 5 11
N Piemonte Torino Torino Studi umanistici 5 6 11
C Toscana Pisa Pisa Civiltà e Forme del
sapere
5 6 11
N Veneto Padova Padova Filosofia, Sociologia,
Pedagogia e
Psicologia Applicata
6 5 11
C Abruzzo L’Aquila L’Aquila Scienze Umane 5 5 10
N Friuli
Venezia
Giulia
Udine Udine Studi Umanistici e del
Patrimonio Culturale
4 6 10
C Lazio Roma RomaTre Studi Umanistici 4 6 10
N Lombardia Pavia Pavia Studi umanistici 3 7 10
C Marche Macerata Macerata Studi umanistici 5 5 10
I Sicilia Messina Messina Civiltà antiche e
moderne
4 6 10
C Toscana Firenze Firenze Storia, Archeologia,
Geografia, Arte e
Spettacolo
4 6 10
N Veneto Verona Verona Culture e Civiltà 4 6 10
N Emilia
Romagna
Bologna Bologna Scuola di Lettere e
Beni Culturali
3 5 8
N Emilia
Romagna
Ferrara Ferrara Studi Umanistici 5 3 8
N Lombardia Milano Cattolica Facoltà di lettere e
filosofia
4 4 8
S Puglia Bari Aldo Moro Studi Umanistici 4 4 8
S Puglia Bari Aldo Moro Lettere, Lingue e Arti 3 5 8
C Toscana Firenze Firenze Lettere e Filosofia 4 4 8
C Toscana Pisa Pisa Filologia, Letteratura
e Linguistica
3 5 8
N Veneto Verona Verona Scienze Umane 4 4 8
S Campania Napoli Orientale Studi Letterari,
Linguistici e
Comparati
3 4 7
S Campania Salerno Salerno Scienze del
Patrimonio Culturale
2 5 7
N Emilia
Romagna
Parma Parma Antichistica, Lingue,
Educazione, Filosofia
3 4 7
C Marche Urbino Carlo Bo Studi umanistici 3 4 7
S Molise Campobasso Molise Scienze umanistiche,
sociali e della
formazione
2 5 7
N Piemonte Torino Torino Studi storici 2 5 7
S Puglia Bari Aldo Moro Formazione,
Psicologia e
Comunicazione
3 4 7
C Umbria Perugia Perugia Lettere - Lingue, 3 4 7
67
letterature e civiltà
antiche e moderne
N Valle d’Aosta Aosta Valle d’Aosta Scienze umane e
sociali
4 3 7
N Veneto Padova Padova Beni Culturali:
Archeologia, Storia
Dell'arte, Del Cinema
E Della Musica
4 3 7
N Emilia
Romagna
Modena e
Reggio Emilia
Modena e
Reggio Emilia
Studi linguistici e
culturali
2 4 6
C Lazio Roma Sapienza Storia, culture,
religioni
2 4 6
C Lazio Roma Tor Vergata Storia, patrimonio
culturale, formazione
e società
3 3 6
N Piemonte Vercelli Piemonte
Orientale
Studi umanistici 3 3 6
N Veneto Venezia Ca’ Foscari Conservazione e
Produzione dei Beni
Culturali
2 4 6
S Campania Napoli Suor Orsola
Benincasa
Facoltà di Lettere 3 2 5
N Emilia
Romagna
Bologna Bologna Beni Culturali 1 4 5
C Lazio Roma Sapienza Scienze documentarie,
linguistico-filologiche
e geografiche
1 4 5
C Lazio Roma Tor Vergata Studi Letterari,
Filosofici e di storia
dell’Arte
3 2 5
N Liguria Genova Genova Antichità, Filosofia,
Storia
2 3 5
N Lombardia Bergamo Bergamo Lettere, filosofia e
comunicazione
3 2 5
I Sardegna Sassari Sassari Storia, Scienze
dell’Uomo e della
Formazione
3 2 5
C Toscana Siena Siena Scienze Storiche e dei
Beni Culturali
1 4 5
C Abruzzo Chieti D’Annunzio Lettere, arti e scienze
sociali
2 2 4
S Basilicata Potenza/Matera Basilicata Scienze Umane 1 3 4
S Campania Caserta/Capua Seconda
Università degli
Studi
Lettere e Beni
culturali
2 2 4
C Lazio Roma Sapienza Scienze dell’Antichità 2 2 4
C Lazio Viterbo Tuscia Scienze Umanistiche,
della Comunicazione
e del Turismo
3 1 4
N Liguria Genova Genova Italianistica,
Romanistica,
antichistica, arti e
spettacolo
2 2 4
C Lazio Cassino Cassino Lettere e Filosofia 1 2 3
C Lazio Roma Sapienza Studi greco-latini,
Italiani, scenico-
musicali
2 1 3
C Toscana Siena Siena Filologia e critica
delle letterature
antiche e moderne
1 2 3
C Lazio Roma Sapienza Filosofia 1 1 2
N Lombardia Milano IULM Studi classici,
umanistici e
geografici
1 1 2
N Veneto Venezia Ca’ Foscari Filosofia e Beni
Culturali
1 1 2
69
Tabella 2. DISUM, comparazione numeri CdS con strutture dipartimentali omologhe nel Mezzogiorno
(escluso isole).
Regione Sede Università Dipartimento CdS
(triennali)
CdS
(magistrali)
CdS
(Totali)
S Calabria Arcavacata Calabria Studi Umanistici 13 21 34
S Puglia Lecce Salento Facoltà di Lettere e
Filosofia, Lingue e
Beni Culturali
6 9 15
S Campania Napoli Federico II Studi Umanistici 8 6 14
S Puglia Bari Aldo Moro Studi Umanistici 4 4 8
S Puglia Bari Aldo Moro Lettere, Lingue e
Arti
3 5 8
S Puglia Bari Aldo Moro Formazione,
Psicologia e
Comunicazione
3 4 7
S Campania Salerno Salerno Scienze del
Patrimonio
Culturale
2 5 7
S Molise Campobasso Molise Scienze
umanistiche, sociali
e della formazione
2 5 7
S Campania Napoli Suor Orsola
Benincasa
Facoltà di Lettere 3 2 5
S Puglia Foggia Foggia Studi umanistici.
Lettere, Beni
culturali, scienze
della formazione
3 2 5
S Basilicata Potenza/Matera Basilicata Scienze Umane 1 3 4
S Campania Caserta/Capua Seconda
Università
degli Studi
Lettere e Beni
culturali
2 2 4
70
Tabella 3. Quadro riassuntivo della quantità di sedi con CdS di I, II e III livello presenti nel
DISUM: su scala nazionale, areale, regionale.
Classe Italia Sud escluso isole Puglia
L-1 39 11 3
L-5 35 5 2
L-42 15 3 1
LM-2 12 3 2
LM-15 12 3 2
LM-5 7 2 1
LM-84 20 4 1
LM-78 28 5 2
Specializzazione Archeologia 18 6 2
71
Tabella A
STUDENTI ISCRITTI NELL’A.A. 2014-2015
(dati ufficiali più recenti dal Ministero dell'Università e della Ricerca - Ufficio di Statistica. Indagine
sull'Istruzione Universitaria: http://statistica.miur.it/scripts/IU/vIU1.asp)
(http://statistica.miur.it/scripts/IU/vIU0_bis.asp)
CLASSI DI LAUREE I LIVELLO (TRIENNALI) ORA PRESENTI IN DISUM, COMPARAZIONE A LIVELLO AREALE
(MEZZOGIORNO ESCLUSO ISOLE)
L-01 BENI CULTURALI
ATENEO CLASSE
(numero)
CORSO di STUDIO TOTALE
Bari L-01 Scienze dei Beni Culturali 609
Bari L-01 Scienze dei Beni Culturali per il Turismo 132
Bari L-01 Scienze dei Beni Culturali per il Turismo e
l'Ambiente
21
Bari L-01 Beni Enogastronomici 10
Basilicata L-01 Operatore dei Beni Culturali 206
Calabria L-01 Lettere e Beni Culturali 258
Foggia L-01 Lettere e Beni Culturali 116
Foggia L-01 Beni Culturali 8
Napoli Benincasa L-01 Conservazione dei Beni Culturali 292
Napoli Federico II L-01 Archeologia e Storia delle Arti 575
Napoli Federico II L-01 Corso di Laurea in Cultura e Amministrazione
dei Beni Culturali
416
Napoli Federico II L-01 Corso di Laurea in Archeologia e Storia delle
Arti
113
Napoli II L-01 Conservazione dei Beni Culturali 217
Napoli L'Orientale L-01 Civiltà Antiche e Archeologia: Oriente e
Occidente
149
Salento L-01 Beni Culturali 226
Salento L-01 Beni Archeologici 131
Salerno L-01 Beni Culturali 374
Salerno L-01 Beni Culturali e Discipline delle Arti e dello
Spettacolo
159
72
L-05 FILOSOFIA
ATENEO CLASSE
(numero)
CORSO di STUDIO TOTALE
Bari L-05 Filosofia 325
Calabria L-05 Filosofia e Storia 207
Napoli Federico II L-05 Corso di Laurea in Filosofia 561
Salento L-05 Filosofia 186
Salento L-05 Scienze della Formazione e Saperi Filosofici 141
Salerno L-05 Filosofia 230
73
L-42 STORIA
ATENEO CLASSE
(numero)
CORSO di STUDIO TOTALE
Bari L-42 Storia e Scienze Sociali 238
Calabria L-42 Filosofia e Storia 242
Napoli Federico II L-42 Storia 274
Napoli Federico II L-42 Corso di Laurea in Storia 63
74
Tabella B
CLASSI DI LAUREE II LIVELLO (MAGISTRALI) PRESENTI IN DISUM
COMPARAZIONE A LIVELLO AREALE (MEZZOGIORNO ESCLUSO ISOLE)
LM-02 ARCHEOLOGIA
ATENEO CLASSE
(numero)
CORSO di STUDIO TOTALE
Bari LM-02 Archeologia 60
Basilicata LM-02 Archeologia e Studi Classici 26
Calabria LM-02 Archeologia 41
Foggia LM-02 Archeologia 36
Napoli Benincasa LM-02 Archeologia e Storia dell'Arte 47
Napoli Benincasa LM-02 Archeologia e Scienze dell'Antichita' e del
Medioevo
3
Napoli Federico II LM-02 Corso di Laurea Magistrale Interclasse in
Archeologia e Storia dell'Arte
94
Napoli II LM-02 Archeologia e Storia dell'Arte 79
Napoli L'Orientale LM-02 Archeologia: Oriente e Occidente 71
Salento LM-02 Archeologia 67
Salerno LM-02 Archeologia e Culture Antiche 80
75
LM-05 ARCHIVISTICA E BIBLIOTECONOMIA
ATENEO CLASSE
(numero)
CORSO di STUDIO TOTALE
Bari LM-05 Beni Archivistici e Librari 7
Bari LM-05 Scienze Storiche e della Documentazione
Storica
26
Salento LM-05 Archivistica e Biblioteconomia 1
Salerno LM-05 Gestione e Conservazione del Patrimonio
Archivistico e Librario
36
76
LM-15 FILOLOGIA, LETTERATURE E SCIENZE DELL’ANTICHITÀ
ATENEO CLASSE (numero) CORSO di STUDIO TOTALE
Bari LM-15 Filologia, Letterature e Storia dell'Antichità 82
Basilicata LM-15 Archeologia e Studi Classici 21
Calabria LM-15 Scienze dell'Antichità 50
Foggia LM-15 Filologia, Letterature e Storia 20
Napoli Federico II LM-15 Corso di Laurea Magistrale in Filologia,
Letterature e Civiltà del Mondo Antico
179
Napoli II LM-15 Filologia Classica e Moderna 13
Salento LM-15 Lettere Classiche 62
Salerno LM-15 Filologia, Letterature e Storia dell'Antichità 74
77
LM-78 SCIENZE FILOSOFICHE
ATENEO CLASSE (numero) CORSO di STUDIO TOTALE
Bari LM-78 Scienze Filosofiche 109
Basilicata LM-78 Scienze Filosofiche e della Comunicazione 46
Calabria LM-78 Scienze Filosofiche 70
Napoli Federico II LM-78 Corso di Laurea Magistrale in Filosofia 242
Napoli L'Orientale LM-78 Filosofia e Politica 27
Salento LM-78 Scienze Filosofiche 97
Salento LM-78 Filosofia e Scienze dell'Educazione 65
Salerno LM-78 Filosofia 96
78
LM-84 SCIENZE STORICHE
ATENEO CLASSE (numero) CORSO di STUDIO TOTALE
Bari LM-84 Scienze Storiche e della Documentazione
Storica
24
Bari LM-84 Scienze Storiche 21
Basilicata LM-84 Storia e Civiltà Europee 75
Calabria LM-84 Scienze Storiche 78
Napoli Federico II LM-84 Scienze Storiche 161
Napoli Federico II LM-84 Corso di Laurea Magistrale in Scienze
Storiche
11
79
VQR 2004-2010, posizionamento dei Dipartimenti matrici del DISUM (su scala locale,
regionale, areale)
Posizione dei Dipartimenti - ora in DISUM (ex SATA e ex FLESS) in Area 10 (5 strutture) e
Area 11a (7 strutture) in UniBA.
SATA primo in area 10 (su 5) e primo in area 11(su 7); FLESS secondo in area 10 (su 5) e terzo in
area 11 (su 7)
Tabella 4
Area
dipartim
ento
L.240
somma
punteggi
(v)
#
prodotti
attesi (n)
%
prodotti
E
voto
medio
(I=v/n)
R
Pos.
grad.
compl.
Num.
comp.
dip.
Pos.
grad.
segm.
Num.
dip.
segm.
10 SATA 77,80 119 20,17 0,65 1,00 88 172 45 74
10 FLESS 13,50 21 19,05 0,64 0,98 99 172 27 50
10 LELIA 144,40 254 12,99 0,57 0,87 135 172 67 74
10 FORPSIC
OM 15,00 32 0,00 0,47 0,71 153 172 39 48
10 n.d. 18,30 51 3,92 0,36 0,55 165 172 45 48
80
Tabella 5
Area dipartimento L.240
somma
punteggi
(v)
#
prodotti
attesi
(n)
%
prodotti
E
voto
medio
(I=v/n)
R
Pos.
grad.
compl.
Num.
comp.
dip.
Pos.
grad.
segm.
Num.
dip.
segm.
11.a SATA 6,70 12 8,33 0,56 0,97 101 179 31 71
11.a FORPSICOM 39,70 85 8,24 0,47 0,81 129 179 29 32
11.a FLESS 53,60 123 7,32 0,44 0,75 135 179 31 32
11.a Scienze Economiche e Metodi
Matematici 6,10 16 6,25 0,38 0,66 151 179 55 71
11.a n.d. 13,10 45 4,44 0,29 0,50 169 179 73 76
11.a LELIA 4,30 21 4,76 0,20 0,35 175 179 68 71
11.a Scienze Politiche 3,20 18 0,00 0,18 0,31 177 179 69 71
81
Contesto regionale
Posizione dei Dipartimenti ora in DISUM (ex SATA e ex FLESS) in Area 10 nel contesto
regionale: SATA 2°; Fless 4° (su 10)
Tabella 6.
Ateneo Area dipartimento L.240
somma
punteggi
(v)
# prodotti
attesi (n)
%
prodotti E
voto
medio
(I=v/n)
R
Pos.
grad.
compl.
Num.
comp.
dip.
Pos.
grad.
segm.
Num.
dip.
segm.
Segm.
dim.
Foggia 10
Studi
umanistici.
Lettere, beni
culturali,
scienze della
formazione
60,50 91 16,48 0,66 1,01 82 172 43 74 G
Bari 10 SATA 77,80 119 20,17 0,65 1,00 88 172 45 74 G
Salento 10 Beni Culturali 82,90 128 21,88 0,65 0,99 97 172 51 74 G
Bari 10 FLESS 13,50 21 19,05 0,64 0,98 99 172 27 50 P
Bari 10 LELIA 144,40 254 12,99 0,57 0,87 135 172 67 74 G
Salento 10 Studi
Umanistici 113,70 200 18,00 0,57 0,87 136 172 68 74 G
Bari 10 FORPSICOM 15,00 32 0,00 0,47 0,71 153 172 39 48 M
Salento 10 n.d. 6,20 16 6,25 0,39 0,59 161 172 45 50 P
Bari 10 n.d. 18,30 51 3,92 0,36 0,55 165 172 45 48 M
Salento 10 Scienze
dell'Economia 3,40 12 8,33 0,28 0,43 167 172 48 50 P
82
Contesto regionale
Posizione dei Dipartimenti ora in DISUM (ex SATA e ex FLESS) in Area 11a nel contesto
regionale: SATA 2°; Fless 6° (su 12)
Tabella 7
Ateneo Area dipartimento L.240
somma
punteggi
(v)
#
prodotti
attesi
(n)
%
prodotti
E
voto
medio
(I=v/n)
R
Pos.
grad.
compl.
Num.
comp.
dip.
Pos.
grad.
segm.
Num.
dip.
segm.
Segm.
dim.
Foggia 11.a
STUDI UMANISTICI. LETTERE, BENI
CULTURALI, SCIENZE DELLA FORMAZIONE
33,60 53 7,55 0,63 1,10 63 179 29 76 M
Bari 11.a SATA 6,70 12 8,33 0,56 0,97 101 179 31 71 P
Salento 11.a Storia, Società e Studi sull'Uomo -
History, Society and Human Studies 52,20 97 6,19 0,54 0,93 106 179 22 32 G
Salento 11.a Studi Umanistici 53,70 113 17,70 0,48 0,82 126 179 28 32 G
Bari 11.a Scienze della Formazione, Psicologia,
Comunicazione 39,70 85 8,24 0,47 0,81 129 179 29 32 G
Bari 11.a FLESS 53,60 123 7,32 0,44 0,75 135 179 31 32 G
Salento 11.a Beni Culturali 6,30 15 0,00 0,42 0,73 141 179 48 71 P
Bari 11.a Scienze Economiche e Metodi Matematici
6,10 16 6,25 0,38 0,66 151 179 55 71 P
Bari 11.a n.d. 13,10 45 4,44 0,29 0,50 169 179 73 76 M
Salento 11.a n.d. 2,90 11 9,09 0,26 0,46 171 179 65 71 P
Bari 11.a Lettere Lingue Arti Italianistica e Culture
Comparate 4,30 21 4,76 0,20 0,35 175 179 68 71 P
Bari 11.a Scienze Politiche 3,20 18 0,00 0,18 0,31 177 179 69 71 P
83
Contesto areale (Mezzogiorno escluse isole)
Posizione dei Dipartimenti ora in DISUM (ex SATA e ex FLESS) in Area 10 nel Mezzogiorno
(escluse isole): SATA 6°; Fless 11° (su 10)
Tabella 8.
Ateneo Area dipartimento L.240
somma
punteggi
(v)
#
prodotti
attesi
(n)
%
prodotti
E
voto
medio
(I=v/n)
R
Pos.
grad.
compl.
Num.
comp.
dip.
Pos.
grad.
segm.
Num.
dip.
segm.
Segm.
dim.
Basilicata 10
Culture Europee e del Mediterraneo:
Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali
8,00 11 27,27 0,73 1,11 50 172 15 50 P
Molise 10 Scienze Umanistiche, Sociali e della
Formazione 39,10 54 18,52 0,72 1,10 54 172 12 48 M
Napoli L'Orientale 10 ASIA, AFRICA E MEDITERRANEO 98,50 138 43,48 0,71 1,09 57 172 30 74 G
Basilicata 10 Scienze Umane 35,60 51 27,45 0,70 1,06 71 172 16 48 M
Foggia 10
STUDI UMANISTICI. LETTERE,
BENI CULTURALI, SCIENZE
DELLA FORMAZIONE
60,50 91 16,48 0,66 1,01 82 172 43 74 G
Bari 10 Scienze dell'Antichità e del
Tardoantico 77,80 119 20,17 0,65 1,00 88 172 45 74 G
Napoli L'Orientale 10 STUDI LETTERARI, LINGUISTICI
E COMPARATI 115,70 177 19,77 0,65 1,00 89 172 46 74 G
Napoli Federico II 10 Studi Umanistici 215,00 331 24,17 0,65 0,99 94 172 49 74 G
Salento 10 Beni Culturali 82,90 128 21,88 0,65 0,99 97 172 51 74 G
Napoli II 10 LETTERE E BENI CULTURALI
(DiLBEC) 51,70 80 25,00 0,65 0,98 98 172 52 74 G
Bari 10 Filosofia, Letteratura, Storia e
Scienze Sociali (FLESS) 13,50 21 19,05 0,64 0,98 99 172 27 50 P
Calabria 10 Studi Umanistici 95,30 157 12,74 0,61 0,93 115 172 58 74 G
Napoli Benincasa 10 n.d. 38,60 64 17,19 0,60 0,92 118 172 29 48 M
Calabria 10 Lingue e Scienze dell'Educazione 20,90 36 8,33 0,58 0,88 126 172 33 48 M
Bari 10 Lettere Lingue Arti Italianistica e Culture Comparate
144,40 254 12,99 0,57 0,87 135 172 67 74 G
Salento 10 Studi Umanistici 113,70 200 18,00 0,57 0,87 136 172 68 74 G
Napoli L'Orientale 10 SCIENZE UMANE E SOCIALI 7,50 15 20,00 0,50 0,76 150 172 39 50 P
Calabria 10 n.d. 8,60 18 11,11 0,48 0,73 151 172 40 50 P
Napoli Federico II 10 Scienze Politiche 5,70 12 8,33 0,47 0,72 152 172 41 50 P
Bari 10 Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione
15,00 32 0,00 0,47 0,71 153 172 39 48 M
Salento 10 n.d. 6,20 16 6,25 0,39 0,59 161 172 45 50 P
Bari 10 n.d. 18,30 51 3,92 0,36 0,55 165 172 45 48 M
Napoli L'Orientale 10 n.d. 12,90 36 25,00 0,36 0,55 166 172 46 48 M
Salento 10 Scienze dell'Economia 3,40 12 8,33 0,28 0,43 167 172 48 50 P
Napoli Federico II 10 n.d. 0,20 36 11,11 0,01 0,01 172 172 48 48 M
84
Contesto areale (Mezzogiorno escluse isole)
Posizione dei Dipartimenti ora in DISUM (ex SATA e ex FLESS) in Area 11a nel contesto areale
(Mezzogiorno escluse isole): SATA 10°; Fless 19° (su 32)
Tabella 9.
Ateneo Area dipartime
nto L.240
somma
punteggi
(v)
# prodotti
attesi (n)
%
prodotti
E
voto
medio
(I=v/n)
R Pos. grad.
compl.
Num.
comp.
dip.
Pos. grad.
segm.
Num. dip.
segm.
Segm.
dim.
Salerno 11.a
Scienze
Umane,
Filosofich
e e della
Formazion
e
41,30 62 22,58 0,67 1,15 42 179 19 76 M
Napoli
Federico
II
11.a
Studi
Umanistic
i
123,40 188 16,49 0,66 1,14 53 179 14 32 G
Basilicata 11.a
Culture
Europee e
del
Mediterra
neo:
Architettu
ra,
Ambiente,
Patrimoni
Culturali
7,80 12 16,67 0,65 1,12 56 179 19 71 P
Foggia 11.a
STUDI
UMANIS
TICI.
LETTERE
, BENI
CULTUR
ALI
SCIENZE
DELLA
FORMAZ
IONE
33,60 53 7,55 0,63 1,10 63 179 29 76 M
Napoli
Federico
II
11.a Scienze
Sociali 22,30 36 16,67 0,62 1,07 67 179 32 76 M
Salerno 11.a
Studi
Umanistic
i
19,80 32 21,88 0,62 1,07 68 179 33 76 M
Napoli
L'Oriental
e
11.a
SCIENZE
UMANE
E
SOCIALI
44,30 72 16,67 0,62 1,06 71 179 36 76 M
Molise 11.a
Scienze
Umanistic
he, Sociali
e della
Formazion
e
26,20 44 11,36 0,60 1,03 77 179 38 76 M
Salerno 11.a n.d. 23,60 42 4,76 0,56 0,97 99 179 49 76 M
Bari 11.a SATA 6,70 12 8,33 0,56 0,97 101 179 31 71 P
Salerno 11.a
Scienze
del
Patrimoni
o
Culturale
36,60 67 8,96 0,55 0,95 105 179 52 76 M
Salento 11.a
Storia,
Società e
Studi
sull'Uomo
- History
Society
and
Human
Studies
52,20 97 6,19 0,54 0,93 106 179 22 32 G
Calabria 11.a
Scienze
Politiche e
Sociali
10,00 19 10,53 0,53 0,91 112 179 35 71 P
Napoli II 11.a
LETTERE
E BENI
CULTUR
ALI
(DiLBEC)
11,40 22 13,64 0,52 0,90 113 179 36 71 P
Calabria 11.a
Studi
Umanistic
i
52,90 106 11,32 0,50 0,86 118 179 26 32 G
85
Salento 11.a
Studi
Umanistic
i
53,70 113 17,70 0,48 0,82 126 179 28 32 G
Bari 11.a FORPSIC
OM 39,70 85 8,24 0,47 0,81 129 179 29 32 G
Basilicata 11.a Scienze
Umane 17,50 39 12,82 0,45 0,78 132 179 59 76 M
Bari 11.a FLESS 53,60 123 7,32 0,44 0,75 135 179 31 32 G
Salento 11.a Beni
Culturali 6,30 15 0,00 0,42 0,73 141 179 48 71 P
Napoli
L'Oriental
e
11.a n.d. 7,30 18 16,67 0,41 0,70 147 179 53 71 P
Calabria 11.a
Lingue e
Scienze
dell'Educa
zione
23,90 60 5,00 0,40 0,69 148 179 63 76 M
Napoli
Federico
II
11.a Scienze
Politiche 11,00 28 0,00 0,39 0,68 149 179 64 76 M
Bari 11.a
Scienze
Economic
he e
Metodi
Matematic
i
6,10 16 6,25 0,38 0,66 151 179 55 71 P
Napoli
Benincasa 11.a n.d. 14,60 39 2,56 0,37 0,65 154 179 66 76 M
Napoli
Federico
II
11.a n.d. 9,40 27 14,81 0,35 0,60 159 179 70 76 M
Napoli
Parthenop
e
11.a
DIPARTI
MENTO
DI STUDI
ECONOM
ICO
GIURIDI
CI
3,40 10 10,00 0,34 0,59 162 179 60 71 P
Salerno 11.a
Scienze
Politiche
Sociali e
della
Comunica
zione
12,20 36 2,78 0,34 0,59 163 179 71 76 M
Bari 11.a n.d. 13,10 45 4,44 0,29 0,50 169 179 73 76 M
Salento 11.a n.d. 2,90 11 9,09 0,26 0,46 171 179 65 71 P
Bari 11.a LELIA 4,30 21 4,76 0,20 0,35 175 179 68 71 P
Bari 11.a Scienze
Politiche 3,20 18 0,00 0,18 0,31 177 179 69 71 P
86
Dipartimenti aree 10 e 11a (ordine su IRD1: Da VQR 2004-2010, tabella X17)
IRD è il “rapporto tra il punteggio complessivo raggiunto da un dipartimento k della struttura i in
una data Area j rispetto alla valutazione complessiva dell’Area stessa”
UniBA
Tabella 10
Università Dipartimento L.240 Area Prodotti
attesi
IRD1 x
100
IRD2 x
100
IRD3 x
100
Bari LELIA 10 254 1,56335 0,94077 0,97087
Bari SATA 10 119 0,8423 2,23108 0,06024
Bari n.d. 10 51 0,19812 0 0
Bari FORPSICOM 10 32 0,1624 0,27415 0
Bari FLESS 10 21 0,14616 0,51233 0,02849
Bari Scienze della Terra e Geoambientali 10 0 0,04284 0
Bari Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società,
ambiente, culture” 10 3 * 0,00145 0
Bari Scienze Economiche e Metodi Matematici 10 2 * 0,01364 0
Bari Scienze Politiche 10 6 * 0 0
Bari Informatica 10 3 * 0,10708 0,00574
87
Tabella 11
Università Dipartimento L.240 Area Prodotti
attesi
IRD1 x
100
IRD2 x
100
IRD3 x
100
Bari Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali (FLESS) 11.a 123 0,9956 0,82666 0,24422
Bari Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione 11.a 85 0,73741 1,19125 0,5123
Bari n.d. 11.a 45 0,24333 0 0
Bari Scienze dell'Antichità e del Tardoantico 11.a 12 0,12445 0,13058 0,00889
Bari Scienze Economiche e Metodi Matematici 11.a 16 0,1133 0,10314 0
Bari 'Lettere Lingue Arti' Italianistica e Culture Comparate 11.a 21 0,07987 0,04175 0
Bari Scienze Politiche 11.a 18 0,05944 0 0
Bari Informatica 11.a 0 0,03541 0
Bari Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società,
ambiente, culture” 11.a 6 * 0,0023 0
Bari Scienze Mediche di Base, Neuroscienze ed Organi di Senso 11.a 9 * 0,38224 0,4393
88
Dipartimenti aree 10 e 11a (ordine su IRD1: Da VQR 2004-2010, tabella X17)
Contesto regionale
Tabella 12
Università Dipartimento L.240 Area Prodotti
attesi
IRD1 x
100
IRD2 x
100
IRD3 x
100
Bari 'Lettere Lingue Arti' Italianistica e Culture Comparate 10 254 1,56335 0,94077 0,97087
Salento Studi Umanistici 10 200 1,23097 0,93586 0,94418
Salento Beni Culturali 10 128 0,89752 1,63583 0,97087
Bari Scienze dell'Antichità e del Tardoantico 10 119 0,8423 2,23108 0,06024
Foggia STUDI UMANISTICI. LETTERE, BENI CULTURALI,
SCIENZE DELLA FORMAZIONE 10 91 0,655 2,48169 0,09352
Bari n.d. 10 51 0,19812 0 0
Bari Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione 10 32 0,1624 0,27415 0
Bari Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali (FLESS) 10 21 0,14616 0,51233 0,02849
Salento n.d. 10 16 0,06712 0 0
Salento Scienze dell'Economia 10 12 0,03681 0,03909 0
Bari Scienze della Terra e Geoambientali 10 0 0,04284 0
Salento Scienze Giuridiche 10 0 0,02663 0
Salento Storia, Società e Studi sull'Uomo - History, Society and
Human Studies 10 0 0,01679 0
Bari Informatica 10 3 * 0,10708 0,00574
Bari Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del
Mediterraneo: società, ambiente, culture” 10 3 * 0,00145 0
Bari Scienze Economiche e Metodi Matematici 10 2 * 0,01364 0
Bari Scienze Politiche 10 6 * 0 0
Foggia GIURISPRUDENZA 10 3 * 0,00147 0,01225
Foggia SCIENZE MEDICHE E CHIRURGICHE 10 3 * 0,02617 0,00159
Foggia n.d. 10 3 * 0 0
89
Tabella 13
Università Dipartimento L.240 Area Prodotti
attesi
IRD1 x
100
IRD2 x
100
IRD3 x
100
Salento Studi Umanistici 11.a 113 0,99746 0,61132 0,3995
Bari Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali (FLESS) 11.a 123 0,9956 0,82666 0,24422
Salento Storia, Società e Studi sull'Uomo - History, Society and
Human Studies 11.a 97 0,96959 0,70623 0,19666
Bari Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione 11.a 85 0,73741 1,19125 0,5123
Foggia STUDI UMANISTICI. LETTERE, BENI CULTURALI,
SCIENZE DELLA FORMAZIONE 11.a 53 0,62411 1,13675 0,08273
Bari n.d. 11.a 45 0,24333 0 0
Bari Scienze dell'Antichità e del Tardoantico 11.a 12 0,12445 0,13058 0,00889
Salento Beni Culturali 11.a 15 0,11702 0,0702 0
Bari Scienze Economiche e Metodi Matematici 11.a 16 0,1133 0,10314 0
Bari 'Lettere Lingue Arti' Italianistica e Culture Comparate 11.a 21 0,07987 0,04175 0
Bari Scienze Politiche 11.a 18 0,05944 0 0
Salento n.d. 11.a 11 0,05387 0 0
Bari Informatica 11.a 0 0,03541 0
Foggia MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE 11.a 0 0,04234 0,02138
Salento Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali 11.a 0 0,04453 0,00298
Bari Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del
Mediterraneo: società, ambiente, culture” 11.a 6 * 0,0023 0
Bari Scienze Mediche di Base, Neuroscienze ed Organi di
Senso 11.a 9 * 0,38224 0,4393
Foggia ECONOMIA 11.a 3 * 0,02802 0,00907
Foggia n.d. 11.a 3 * 0 0
Salento Scienze dell'Economia 11.a 3 * 0,00772 0
90
Dipartimenti aree 10e 11a (ordine su IRD1: Da VQR 2004-2010, tabella X17)
Contesto areale (Mezzogiorno escluso isole)
Tabella 14 (Area 10)
Università Dipartimento L.240 Area Prodotti
attesi
IRD1 x
100
IRD2 x
100
IRD3 x
100
Napoli Federico II Studi Umanistici 10 331 2,3277 2,2881 0,70708
Bari 'Lettere Lingue Arti' Italianistica e Culture
Comparate 10 254 1,56335 0,94077 0,97087
Salerno Studi Umanistici 10 180 1,34357 0,89176 0,11518
Napoli L'Orientale STUDI LETTERARI, LINGUISTICI E
COMPARATI 10 177 1,25263 0,11857 0,86339
Salento Studi Umanistici 10 200 1,23097 0,93586 0,94418
Napoli L'Orientale ASIA, AFRICA E MEDITERRANEO 10 138 1,06641 0,94617 6,80224
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Studi Umanistici 10 157 1,03176 0,89902 2,77623
Salento Beni Culturali 10 128 0,89752 1,63583 0,97087
Bari Scienze dell'Antichità e del Tardoantico 10 119 0,8423 2,23108 0,06024
Foggia
STUDI UMANISTICI. LETTERE, BENI
CULTURALI, SCIENZE DELLA
FORMAZIONE
10 91 0,655 2,48169 0,09352
Napoli II LETTERE E BENI CULTURALI (DiLBEC) 10 80 0,55973 0,39489 0,10238
Salerno Scienze del Patrimonio Culturale 10 67 0,51209 1,22293 0,35204
Molise Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione 10 54 0,42332 0,09226 0,14308
Napoli Benincasa n.d. 10 64 0,4179 0 0
Basilicata Scienze Umane 10 51 0,38542 0,46277 0
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Lingue e Scienze dell'Educazione 10 36 0,22627 0,57732 0,74209
Salerno Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione 10 36 0,22519 0,95473 0,03876
Bari n.d. 10 51 0,19812 0 0
Bari Scienze della Formazione, Psicologia,
Comunicazione 10 32 0,1624 0,27415 0
Bari Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze Sociali
(FLESS) 10 21 0,14616 0,51233 0,02849
Napoli L'Orientale n.d. 10 36 0,13966 0 0
Salerno n.d. 10 24 0,11801 0 0
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
n.d. 10 18 0,09311 0 0
Basilicata Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura,
Ambiente, Patrimoni Culturali (DICEM) 10 11 0,08661 0,42656 0,01877
Napoli L'Orientale SCIENZE UMANE E SOCIALI 10 15 0,0812 0,03567 0,01296
Salento n.d. 10 16 0,06712 0 0
Napoli Federico II Scienze Politiche 10 12 0,06171 0,17938 0
Salento Scienze dell'Economia 10 12 0,03681 0,03909 0
Napoli Federico II n.d. 10 36 0,00217 0 0
Bari Scienze della Terra e Geoambientali 10 0 0,04284 0
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Biologia, Ecologia e Scienze della Terra-DiBEST 10 0 0,0143 0
Napoli Federico II Fisica 10 0 0,01471 0
Napoli Federico II Giurisprudenza 10 0 0,0249 0
91
Napoli Federico II Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie
dell'Informazione 10 0 0,01887 0
Napoli Federico II Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed
Odontostomatologiche 10 0 0,02362 0
Napoli Federico II Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse 10 0 0,03265 0
Salento Scienze Giuridiche 10 0 0,02663 0
Salento Storia, Società e Studi sull'Uomo - History,
Society and Human Studies 10 0 0,01679 0
Bari Informatica 10 3 * 0,10708 0,00574
Bari Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del
Mediterraneo: società, ambiente, culture” 10 3 * 0,00145 0
Bari Scienze Economiche e Metodi Matematici 10 2 * 0,01364 0
Bari Scienze Politiche 10 6 * 0 0
Basilicata n.d. 10 3 * 0 0
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Chimica e Tecnologie Chimiche- CTC 10 4 * 0,21032 0,02416
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Economia, statistica e finanza 10 3 * 0,01426 0,01637
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione 10 3 * 0,02595 0,0292
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Ingegneria Civile 10 3 * 0,09609 0,00209
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Scienze Politiche e Sociali 10 3 * 0 0,00213
Foggia GIURISPRUDENZA 10 3 * 0,00147 0,01225
Foggia SCIENZE MEDICHE E CHIRURGICHE 10 3 * 0,02617 0,00159
Foggia n.d. 10 3 * 0 0
Molise n.d. 10 7 * 0 0
Napoli Federico II Architettura 10 3 * 0,03324 0
Napoli Federico II Scienze Economiche e Statistiche 10 5 * 0,01148 0,01028
Napoli Federico II Scienze Sociali 10 3 * 0 0
Napoli II GIURISPRUDENZA 10 3 * 0 0,00383
Napoli II PSICOLOGIA 10 3 * 0,00142 0
Napoli II SCIENZE POLITICHE “JEAN MONNET” 10 5 * 0,00284 0,00514
Napoli II n.d. 10 1 * 0 0
Napoli Parthenope STUDI ECONOMICO GIURIDICI 10 8 * 0,02055 0,00498
Napoli Parthenope n.d. 10 6 * 0 0
Salerno Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) 10 3 * 0,00339 0,00529
Salerno Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione 10 2 * 0,00666 0,00662
Sannio Diritto, Economia, Management e Metodi
Quantitativi 10 5 * 0,05381 0
92
Tabella 15 (Area 11.a)
Università Dipartimento L.240 Area Prodotti
attesi IRD1 x 100 IRD2 x 100 IRD3 x 100
Napoli Federico II Studi Umanistici 11.a 188 2,2921 1,6662 0,43033
Salento Studi Umanistici 11.a 113 0,99746 0,61132 0,3995
Bari Filosofia, Letteratura, Storia e Scienze
Sociali (FLESS) 11.a 123 0,9956 0,82666 0,24422
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Studi Umanistici 11.a 106 0,9826 0,28182 1,40678
Salento Storia, Società e Studi sull'Uomo -
History, Society and Human Studies 11.a 97 0,96959 0,70623 0,19666
Napoli L'Orientale SCIENZE UMANE E SOCIALI 11.a 72 0,82285 0,18379 0,29597
Salerno Scienze Umane, Filosofiche e della
Formazione 11.a 62 0,76713 0,5497 0,53422
Bari Scienze della Formazione, Psicologia,
Comunicazione 11.a 85 0,73741 1,19125 0,5123
Salerno Scienze del Patrimonio Culturale 11.a 67 0,67983 1,14946 0,5537
Foggia
STUDI UMANISTICI. LETTERE, BENI
CULTURALI, SCIENZE DELLA
FORMAZIONE
11.a 53 0,62411 1,13675 0,08273
Molise Scienze Umanistiche, Sociali e della
Formazione 11.a 44 0,48665 0,0679 0,27309
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Lingue e Scienze dell'Educazione 11.a 60 0,44393 0,88937 0,81199
Salerno n.d. 11.a 42 0,43836 0 0
Napoli Federico II Scienze Sociali 11.a 36 0,41421 0,0328 0
Salerno Studi Umanistici 11.a 32 0,36778 0,08617 0,13243
Basilicata Scienze Umane 11.a 39 0,32506 0,28295 0
Napoli Benincasa n.d. 11.a 39 0,27119 0 0
Bari n.d. 11.a 45 0,24333 0 0
Salerno Scienze Politiche, Sociali e della
Comunicazione 11.a 36 0,22661 0,91996 0,06303
Napoli II LETTERE E BENI CULTURALI
(DiLBEC) 11.a 22 0,21175 0,0583 0,04121
Napoli Federico II Scienze Politiche 11.a 28 0,20432 0,40271 0
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Scienze Politiche e Sociali 11.a 19 0,18575 0,0183 0,01977
Napoli Federico II n.d. 11.a 27 0,1746 0 0
Basilicata
Culture Europee e del Mediterraneo:
Architettura, Ambiente, Patrimoni Culturali
(DICEM)
11.a 12 0,14488 0,39541 0,03746
Napoli L'Orientale n.d. 11.a 18 0,13559 0 0
Bari Scienze dell'Antichità e del Tardoantico 11.a 12 0,12445 0,13058 0,00889
Salento Beni Culturali 11.a 15 0,11702 0,0702 0
Bari Scienze Economiche e Metodi Matematici 11.a 16 0,1133 0,10314 0
Bari 'Lettere Lingue Arti' Italianistica e Culture
Comparate 11.a 21 0,07987 0,04175 0
Napoli Parthenope STUDI ECONOMICO GIURIDICI 11.a 10 0,06315 0,00915 0,00911
Bari Scienze Politiche 11.a 18 0,05944 0 0
Salento n.d. 11.a 11 0,05387 0 0
Bari Informatica 11.a 0 0,03541 0
93
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Fisica 11.a 0 0,09522 0,02857
Foggia MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE 11.a 0 0,04234 0,02138
Molise Medicina e di Scienze della Salute 11.a 0 0,07272 0,16189
Napoli Federico II Giurisprudenza 11.a 0 0,00677 0
Napoli Federico II Medicina Molecolare e Biotecnologie
Mediche 11.a 0 0,17917 0,4238
Napoli Federico II Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed
Odontostomatologiche 11.a 0 0,18302 0,04225
Napoli II MATEMATICA E FISICA (DMF) 11.a 0 0,01464 0
Napoli Parthenope GIURISPRUDENZA 11.a 0 0,0007 0,10246
Salento Scienze e Tecnologie Biologiche ed
Ambientali 11.a 0 0,04453 0,00298
Salerno Medicina e Chirurgia 11.a 0 0,00023 0
Bari Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici
del Mediterraneo: società, ambiente, culture” 11.a 6 * 0,0023 0
Bari Scienze Mediche di Base, Neuroscienze ed
Organi di Senso 11.a 9 * 0,38224 0,4393
Basilicata n.d. 11.a 5 * 0 0
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Economia, statistica e finanza 11.a 3 * 0,01127 0,02396
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio e
Ingegneria Chimica 11.a 4 * 0,10512 0,01076
Calabria
(Arcavacata di
Rende)
n.d. 11.a 9 * 0 0
Foggia ECONOMIA 11.a 3 * 0,02802 0,00907
Foggia n.d. 11.a 3 * 0 0
Molise Bioscienze e Territorio 11.a 9 * 0,14952 0
Molise Economia, Gestione, Società e Istituzioni 11.a 6 * 0,02346 0,00953
Napoli Federico II Economia, Management, Istituzioni 11.a 3 * 0,00333 0,0081
Napoli Federico II Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie
dell'Informazione 11.a 3 * 0,2073 0,01342
Napoli Federico II Matematica e Applicazioni “Renato
Caccioppoli” 11.a 3 * 0,00596 0
Napoli Federico II Scienze Economiche e Statistiche 11.a 9 * 0,01432 0,02708
Napoli II ARCHITETTURA E DISEGNO
INDUSTRIALE “LUIGI VANVITELLI” 11.a 3 * 0 0
Napoli II PSICOLOGIA 11.a 7 * 0,72778 0
Napoli II SCIENZE POLITICHE “JEAN MONNET” 11.a 3 * 0,00135 0,00451
Napoli II n.d. 11.a 3 * 0 0
Napoli L'Orientale ASIA, AFRICA E MEDITERRANEO 11.a 3 * 0,0091 0,1701
Napoli L'Orientale STUDI LETTERARI, LINGUISTICI E
COMPARATI 11.a 3 * 0,00025 0,00938
Napoli Parthenope SCIENZE MOTORIE E DEL BENESSERE 11.a 8 * 0,04243 0,17353
Napoli Pegaso n.d. 11.a 5 * 0 0
Reggio Calabria Architettura e Territorio 11.a 3 * 0,01249 0
Salento Scienze dell'Economia 11.a 3 * 0,00772 0
Salerno Scienze Economiche e Statistiche 11.a 3 * 0,00434 0,01937
Salerno Scienze Giuridiche (Scuola di 11.a 2 * 0,00179 0,00516
94
Giurisprudenza)
Salerno Studi e Ricerche Aziendali (Management &
Information Technology) 11.a 6 * 0,00136 0,00993
Sannio Diritto, Economia, Management e Metodi
Quantitativi 11.a 9 * 0,09302 0
95
Tabella 16. VQR 2010-2014, votazione SSD di Area 10 presenti in DISUM: posizionamento UniBa
(fonte VQR)
SSD ente grad somma
punteggi (v)
# prodotti
attesi (n)
voto medio
(I=v/n)
% E % B % A % L % prodotti
penalizzati
L-ANT/02 Roma La
Sapienza
1 10,20 12 0,85 58,33 33,33 0,00 8,33 0,00
L-ANT/02 Siena 2 9,50 12 0,79 33,33 41,67 25,00 0,00 0,00
L-ANT/02 Torino 3 8,90 12 0,74 16,67 66,67 8,33 8,33 0,00
L-ANT/02 Messina 4 8,00 12 0,67 16,67 41,67 33,33 8,33 0,00
L-ANT/02 Palermo 5 7,20 12 0,60 16,67 33,33 33,33 16,67 0,00
L-ANT/02 Bologna 6 7,70 14 0,55 14,29 64,29 0,00 0,00 21,43
L-ANT/03 Roma La
Sapienza
1 15,70 18 0,87 44,44 50,00 5,56 0,00 0,00
L-ANT/03 Bari 2 10,00 12 0,83 16,67 83,33 0,00 0,00 0,00
L-ANT/03 Perugia 3 12,30 15 0,82 20,00 73,33 6,67 0,00 0,00
L-ANT/03 Torino 3 8,20 10 0,82 40,00 40,00 20,00 0,00 0,00
L-ANT/03 Pisa 5 11,30 14 0,81 35,71 42,86 21,43 0,00 0,00
L-ANT/03 Sassari 6 8,00 10 0,80 40,00 50,00 0,00 10,00 0,00
L-ANT/03 Roma Tor
Vergata
7 9,90 14 0,71 14,29 57,14 21,43 7,14 0,00
L-ANT/03 Milano Cattolica 8 9,60 15 0,64 40,00 13,33 26,67 20,00 0,00
L-ANT/03 Bologna 9 20,00 36 0,56 25,00 41,67 13,89 2,78 16,67
L-ANT/03 Messina 10 8,30 15 0,55 6,67 40,00 33,33 20,00 0,00
L-ANT/03 Catania 11 9,50 18 0,53 5,56 55,56 16,67 16,67 5,56
L-ANT/07 Salerno 1 11,10 13 0,85 38,46 53,85 7,69 0,00 0,00
L-ANT/07 Salento 2 14,80 18 0,82 27,78 61,11 11,11 0,00 0,00
L-ANT/07 Napoli L'Orientale
3 9,60 12 0,80 58,33 16,67 16,67 8,33 0,00
L-ANT/07 Urbino 4 9,50 12 0,79 33,33 41,67 25,00 0,00 0,00
L-ANT/07 Milano 5 9,40 12 0,78 16,67 66,67 16,67 0,00 0,00
L-ANT/07 Bari 6 9,90 13 0,76 15,38 61,54 23,08 0,00 0,00
L-ANT/07 Roma Tor Vergata
7 12,90 17 0,76 35,29 47,06 11,76 0,00 5,88
L-ANT/07 Napoli Federico II 8 14,70 20 0,74 10,00 70,00 15,00 5,00 0,00
L-ANT/07 Padova 9 11,00 15 0,73 13,33 66,67 13,33 6,67 0,00
L-ANT/07 Roma La
Sapienza
10 36,30 51 0,71 31,37 50,98 5,88 3,92 7,84
L-ANT/07 Bologna 11 14,10 21 0,67 9,52 57,14 23,81 9,52 0,00
L-ANT/07 Pisa 12 10,50 18 0,58 16,67 55,56 5,56 11,11 11,11
L-ANT/07 Catania 13 6,00 12 0,50 8,33 41,67 16,67 33,33 0,00
L-ANT/07 Macerata 14 5,20 11 0,47 0,00 36,36 36,36 27,27 0,00
L-ANT/07 Palermo 15 7,40 17 0,44 5,88 47,06 17,65 11,76 17,65
L-ANT/08 Foggia 1 12,00 13 0,92 61,54 38,46 0,00 0,00 0,00
L-ANT/08 Siena 2 9,50 12 0,79 33,33 41,67 25,00 0,00 0,00
L-ANT/08 Bari 3 10,60 15 0,71 13,33 46,67 40,00 0,00 0,00
L-ANT/08 Bologna 4 12,60 24 0,52 20,83 29,17 25,00 16,67 8,33
L-ANT/08 Roma Tre 5 3,80 12 0,32 8,33 8,33 33,33 50,00 0,00
L-FIL-
LET/02
Milano Cattolica 1 9,70 11 0,88 54,55 36,36 9,09 0,00 0,00
L-FIL-
LET/02
Torino 2 11,40 14 0,81 28,57 57,14 14,29 0,00 0,00
L-FIL-
LET/02
Cagliari 3 9,60 12 0,80 25,00 58,33 16,67 0,00 0,00
L-FIL-
LET/02
Bari 4 17,40 22 0,79 45,45 36,36 9,09 9,09 0,00
L-FIL-
LET/02
Palermo 5 7,90 10 0,79 40,00 30,00 30,00 0,00 0,00
L-FIL-
LET/02
Milano 6 15,70 20 0,79 20,00 70,00 5,00 5,00 0,00
L-FIL-
LET/02
Genova 7 11,10 15 0,74 46,67 13,33 33,33 6,67 0,00
L-FIL-LET/02
Salerno 8 8,50 12 0,71 0,00 83,33 8,33 8,33 0,00
L-FIL-
LET/02
Firenze 9 11,80 17 0,69 17,65 64,71 11,76 0,00 5,88
L-FIL-LET/02
Roma La Sapienza
10 12,10 19 0,64 31,58 36,84 15,79 5,26 10,53
L-FIL-
LET/02
Pavia 11 9,40 15 0,63 26,67 20,00 40,00 13,33 0,00
L-FIL-LET/02
Bologna 12 14,30 23 0,62 34,78 26,09 21,74 8,70 8,70
L-FIL- Urbino 13 9,00 15 0,60 6,67 66,67 13,33 6,67 6,67
96
LET/02
L-FIL-
LET/02
Pisa 14 9,40 18 0,52 22,22 44,44 11,11 11,11 11,11
L-FIL-
LET/02
Salento 15 7,70 17 0,45 0,00 52,94 17,65 17,65 11,76
L-FIL-
LET/02
Napoli Federico II 16 14,90 33 0,45 30,30 24,24 12,12 12,12 21,21
L-FIL-
LET/04
Pavia 1 8,30 10 0,83 30,00 60,00 10,00 0,00 0,00
L-FIL-
LET/04
Padova 2 11,80 15 0,79 40,00 40,00 13,33 6,67 0,00
L-FIL-
LET/04
Siena 3 17,70 23 0,77 47,83 39,13 4,35 0,00 8,70
L-FIL-
LET/04
Perugia 4 12,20 16 0,76 0,00 87,50 12,50 0,00 0,00
L-FIL-
LET/04
Cagliari 5 9,10 12 0,76 25,00 58,33 8,33 8,33 0,00
L-FIL-
LET/04
Cassino 5 9,10 12 0,76 66,67 16,67 0,00 8,33 8,33
L-FIL-
LET/04
Salerno 7 8,00 11 0,73 27,27 45,45 18,18 9,09 0,00
L-FIL-
LET/04
Firenze 8 17,10 24 0,71 25,00 50,00 12,50 12,50 0,00
L-FIL-
LET/04
Torino 9 8,20 12 0,68 25,00 33,33 33,33 8,33 0,00
L-FIL-
LET/04
Pisa 10 16,00 24 0,67 33,33 41,67 4,17 16,67 4,17
L-FIL-LET/04
Udine 10 10,00 15 0,67 46,67 33,33 0,00 6,67 13,33
L-FIL-
LET/04
Palermo 12 15,80 24 0,66 16,67 45,83 25,00 12,50 0,00
L-FIL-LET/04
Urbino 12 7,90 12 0,66 16,67 66,67 0,00 8,33 8,33
L-FIL-
LET/04
Calabria 14 11,50 18 0,64 5,56 55,56 33,33 0,00 5,56
L-FIL-LET/04
Napoli Federico II 15 31,10 50 0,62 14,00 44,00 30,00 8,00 4,00
L-FIL-
LET/04
Foggia 16 10,40 17 0,61 11,76 47,06 23,53 17,65 0,00
L-FIL-LET/04
Bologna 17 13,80 24 0,57 20,83 45,83 12,50 12,50 8,33
L-FIL-
LET/04
Parma 18 9,30 17 0,55 5,88 64,71 5,88 17,65 5,88
L-FIL-LET/04
L'Aquila 19 6,40 12 0,53 41,67 25,00 8,33 0,00 25,00
L-FIL-
LET/04
Milano Cattolica 20 5,20 11 0,47 9,09 36,36 18,18 36,36 0,00
L-FIL-LET/04
Roma La Sapienza
21 16,00 36 0,44 27,78 27,78 11,11 11,11 22,22
L-FIL-
LET/04
Bari 22 17,20 39 0,44 12,82 35,90 20,51 23,08 7,69
L-FIL-LET/04
Genova 23 8,90 21 0,42 4,76 38,10 28,57 19,05 9,52
L-FIL-
LET/04
Roma Tre 24 5,80 24 0,24 12,50 25,00 16,67 12,50 33,33
L-FIL-LET/04
Messina 25 3,20 21 0,15 0,00 19,05 28,57 23,81 28,57
L-FIL-
LET/04
Roma Tor
Vergata
26 1,20 12 0,10 8,33 33,33 0,00 8,33 50,00
L-FIL-
LET/05
Firenze 1 10,70 12 0,89 58,33 33,33 8,33 0,00 0,00
L-FIL-
LET/05
Pisa 2 12,50 15 0,83 53,33 33,33 6,67 6,67 0,00
L-FIL-LET/05
Bari 3 11,80 15 0,79 13,33 73,33 13,33 0,00 0,00
L-FIL-
LET/05
Siena 4 10,70 15 0,71 46,67 26,67 6,67 20,00 0,00
L-FIL-LET/05
Roma La Sapienza
5 11,80 18 0,66 16,67 61,11 5,56 11,11 5,56
L-FIL-
LET/05
Palermo 6 4,30 12 0,36 8,33 50,00 8,33 16,67 16,67
L-FIL-LET/06
Foggia 1 8,70 11 0,79 9,09 81,82 9,09 0,00 0,00
L-FIL-
LET/06
Salento 2 6,80 10 0,68 10,00 60,00 20,00 10,00 0,00
L-FIL-LET/06
Catania 3 7,00 12 0,58 0,00 41,67 50,00 8,33 0,00
97
L-FIL-LET/06
Roma La Sapienza
4 5,20 11 0,47 9,09 36,36 18,18 36,36 0,00
L-FIL-
LET/08
Roma La
Sapienza
1 11,00 18 0,61 0,00 55,56 33,33 11,11 0,00
L-FIL-LET/10
Milano Cattolica 1 10,10 12 0,84 33,33 58,33 8,33 0,00 0,00
L-FIL-
LET/10
Verona 2 10,90 13 0,84 30,77 61,54 7,69 0,00 0,00
L-FIL-LET/10
Genova 3 16,60 20 0,83 15,00 85,00 0,00 0,00 0,00
L-FIL-
LET/10
Pavia 4 14,50 18 0,81 27,78 55,56 16,67 0,00 0,00
L-FIL-LET/10
Messina 5 8,00 10 0,80 30,00 50,00 20,00 0,00 0,00
L-FIL-
LET/10
Padova 6 22,60 29 0,78 37,93 41,38 13,79 6,90 0,00
L-FIL-LET/10
Venezia Cà Foscari
7 27,00 36 0,75 27,78 55,56 11,11 2,78 2,78
L-FIL-
LET/10
Torino 8 32,50 44 0,74 20,45 56,82 15,91 6,82 0,00
L-FIL-LET/10
Parma 9 7,90 11 0,72 9,09 72,73 9,09 9,09 0,00
L-FIL-
LET/10
Bologna 10 35,00 49 0,71 20,41 61,22 8,16 8,16 2,04
L-FIL-LET/10
Pisa 11 23,80 34 0,70 14,71 61,76 11,76 11,76 0,00
L-FIL-
LET/10
Pisa Normale 11 7,70 11 0,70 27,27 36,36 27,27 9,09 0,00
L-FIL-
LET/10
Siena 13 12,50 18 0,69 16,67 55,56 22,22 0,00 5,56
L-FIL-
LET/10
Napoli
L'Orientale
14 10,40 15 0,69 20,00 53,33 13,33 13,33 0,00
L-FIL-
LET/10
Chieti e Pescara 15 16,40 24 0,68 4,17 75,00 8,33 12,50 0,00
L-FIL-
LET/10
Udine 16 16,20 24 0,68 12,50 58,33 16,67 12,50 0,00
L-FIL-
LET/10
Salerno 17 18,30 28 0,65 10,71 57,14 17,86 14,29 0,00
L-FIL-
LET/10
Firenze 18 29,90 47 0,64 29,79 38,30 17,02 6,38 8,51
L-FIL-
LET/10
Siena Stranieri 19 7,60 12 0,63 16,67 58,33 0,00 25,00 0,00
L-FIL-
LET/10
Cassino 20 7,30 12 0,61 16,67 50,00 8,33 25,00 0,00
L-FIL-
LET/10
Piemonte
Orientale
20 7,30 12 0,61 8,33 50,00 25,00 16,67 0,00
L-FIL-
LET/10
Catania 22 21,60 36 0,60 13,89 47,22 25,00 8,33 5,56
L-FIL-
LET/10
Milano 23 22,70 38 0,60 15,79 50,00 13,16 15,79 5,26
L-FIL-
LET/10
Roma La
Sapienza
24 39,70 68 0,58 19,12 42,65 17,65 14,71 5,88
L-FIL-
LET/10
Cagliari 25 9,90 17 0,58 11,76 47,06 17,65 23,53 0,00
L-FIL-LET/10
Bari 26 38,10 66 0,58 9,09 56,06 12,12 19,70 3,03
L-FIL-
LET/10
Urbino 27 6,70 12 0,56 16,67 33,33 25,00 25,00 0,00
L-FIL-LET/10
Roma Tre 28 15,30 28 0,55 17,86 21,43 42,86 14,29 3,57
L-FIL-
LET/10
Salento 29 15,70 29 0,54 10,34 48,28 20,69 10,34 10,34
L-FIL-LET/10
Foggia 30 5,80 11 0,53 0,00 54,55 18,18 27,27 0,00
L-FIL-
LET/10
Trieste 31 7,50 15 0,50 6,67 33,33 33,33 26,67 0,00
L-FIL-LET/10
Palermo 32 13,50 30 0,45 3,33 33,33 30,00 33,33 0,00
L-FIL-
LET/10
Roma Tor
Vergata
33 10,50 26 0,40 0,00 19,23 50,00 30,77 0,00
L-FIL-LET/10
Perugia Stranieri 34 5,80 17 0,34 5,88 35,29 11,76 41,18 5,88
L-FIL-
LET/10
Napoli Federico II 35 13,90 48 0,29 12,50 27,08 14,58 22,92 22,92
L-FIL-LET/11
Bologna 1 17,90 22 0,81 27,27 59,09 13,64 0,00 0,00
L-FIL- Milano 2 15,90 20 0,80 20,00 65,00 15,00 0,00 0,00
98
LET/11
L-FIL-
LET/11
Catania 3 9,20 12 0,77 8,33 75,00 16,67 0,00 0,00
L-FIL-
LET/11
Firenze 4 8,90 12 0,74 16,67 66,67 8,33 8,33 0,00
L-FIL-
LET/11
Padova 5 8,50 12 0,71 0,00 83,33 8,33 8,33 0,00
L-FIL-
LET/11
Torino 6 7,20 11 0,65 18,18 36,36 36,36 9,09 0,00
L-FIL-
LET/11
Roma La
Sapienza
7 24,10 37 0,65 10,81 59,46 18,92 8,11 2,70
L-FIL-
LET/11
Milano Cattolica 8 10,90 18 0,61 5,56 44,44 38,89 11,11 0,00
L-FIL-
LET/11
Bari 9 8,40 18 0,47 11,11 44,44 16,67 11,11 16,67
L-FIL-
LET/11
Chieti e Pescara 10 5,00 12 0,42 8,33 41,67 16,67 25,00 8,33
L-FIL-
LET/14
Roma La
Sapienza
1 10,40 12 0,87 33,33 66,67 0,00 0,00 0,00
L-FIL-
LET/14
Bologna 2 10,30 12 0,86 41,67 50,00 8,33 0,00 0,00
L-FIL-
LET/14
Palermo 3 15,40 20 0,77 35,00 40,00 20,00 5,00 0,00
L-FIL-
LET/14
Siena 4 9,20 12 0,77 41,67 33,33 16,67 8,33 0,00
L-FIL-
LET/14
Firenze 5 11,30 15 0,75 6,67 73,33 20,00 0,00 0,00
L-FIL-LET/14
Milano IULM 6 9,20 13 0,71 7,69 69,23 15,38 7,69 0,00
L-FIL-
LET/14
Bergamo 7 8,00 12 0,67 25,00 41,67 16,67 16,67 0,00
L-FIL-LET/14
Catania 8 6,70 12 0,56 16,67 33,33 25,00 25,00 0,00
L-FIL-
LET/14
Bari 9 5,20 10 0,52 10,00 40,00 20,00 30,00 0,00