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Il Giocodanza®: LA NUOVA PROPEDEUTICA...ovvero imparare giocando!® Il Giocodanza® è una nuova metodica che riguarda il corso di Propedeutica, rivolta quindi a bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni. E’ un accostarsi alla Danza tramite il gioco, un percorso di crescita attraverso un’attività ludica dove le componenti principali sono la creatività, l’immaginazione... e tanta fantasia! Proprio attraverso il gioco della fantasia, i piccoli allievi riceveranno gli strumenti necessari non solo al loro percorso formativo, ma anche a regolare e disciplinare le loro capacità con libertà di espressione. Il corpo, la voce, la musica, lo spazio ... diventano le modalità di scoperta delle proprie potenzialità artistiche e creative, con le quali sviluppare le capacità di relazionarsi con se stessi e con gli altri in un clima di distensione e di svago, dove la presenza di regole non imposte aiuta l’evoluzione dell’autocontrollo. In tal modo il bambino acquisisce sicurezza e, divenendo più consapevole, sarà in grado di gestire questa sua libertà. Gli anni della propedeutica prevedono l’elaborazione di elementi importanti e basilari, che tuttavia non sono semplici. Questi elementi di base vengono introdotti nella lezione sotto forma di gioco, precisando che con questo termine mi riferisco non al gioco ricreativo, ma educativo, che può essere anche ri-creativo, solo se, e in quanto, “ ricrea” lo stato originario proprio dell’infanzia. È gioco educativo perchè vi sono regole da rispettare e contenuti precisi, che altro non sono che le componenti e gli elementi di base della Danza, come la percezione corporea, la qualità del movimento, lo spazio, il tempo e così via. Il gioco non è semplicemente un elemento ludico da introdurre qua e là nell’arco della lezione: la lezione stessa è un gioco… e il Gioco ne diventa l’elemento portante. La Danza è Arte, Disciplina, Tecnica. Ma è soprattutto una forma di espressione: il gesto è infatti il primo modo per poter comunicare…la Danza è, dunque, una forma di espressione naturale e spontanea ma, con l’avvento di una tecnica che si è sempre più evoluta, naturalezza e spontaneità si sono via via perdute. Lo studio della Danza richiede impegno, disciplina, costanza e una forte volontà oltre, naturalmente, attitudine fisica. Siamo ormai nel terzo millennio e il bambino di oggi è diverso da quello di dieci – quindici anni fa. La sua capacità di attenzione è cambiata: facilmente si annoia e difficilmente accetta quelle regole e quella disciplina che la Danza comporta. Per questo motivo, dopo anni di insegnamento ho avvertito l’esigenza di cambiare, di ricercare un nuovo modo di proporre le lezioni e, quindi, anche di rivedere il programma stesso del corso di propedeutica che seguivo nella mia scuola. Ho sentito la necessità di trovare un approccio diverso affinché i bambini potessero accostarsi allo studio della Danza in modo spontaneo, con gioia… perché la Danza è gioia! Quando ho iniziato la mia attività professionale, non mi sono prefissa lo scopo di formare danzatori: il mio primo obiettivo è sempre stato quello di educare alla Danza e non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico, accompagnando i giovani allievi in un sano percorso di crescita e facendo amare questa Arte, cercando di far comprendere la gioia interiore che se ne può ricavare. La ricerca si è inoltre originata dalla necessità di catturare l’interesse del bambino, facendo sì che la sua partecipazione alla lezione divenisse attiva. Nella mia esperienza pluriennale ho visto passare centinaia di piccoli allievi e posso dire che oggi, se è difficile catturare la loro attenzione, è altrettanto difficile mantenere desto il loro interesse. Questo anche perché i bambini del nostro tempo sono più statici, forse anche un po’ pigri. Con il cambiamento incalzante dello stile di vita, la possibilità di ricevere stimoli che producano reazioni attive si è fatta per il bambino, sempre più rara. Il bambino di oggi infatti trascorre inoltre molto tempo guardando la TV, giocando alla Play-station o davanti al computer: è pertanto condizionato da questi giocattoli tecnologici. Ne consegue che il suo gioco è di tipo passivo ed anche gli stimoli che riceve sono, dunque, passivi: in tal modo, l’immaginazione e la fantasia – basi indispensabili per il dispiegarsi della creatività – restano allo stato latente. È invece molto importante tirare fuori queste qualità spontanee che il bambino di norma possiede in modo innato, ma che lo stile di vita odierno tiene perlopiù sopite.

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Il Giocodanza®:

LA NUOVA PROPEDEUTICA...ovvero imparare giocando!®

Il Giocodanza® è una nuova metodica che riguarda il corso di Propedeutica, rivolta quindi a bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni. E’ un accostarsi alla Danza tramite il gioco, un percorso di crescita attraverso un’attività ludica dove le componenti principali sono la creatività, l’immaginazione... e tanta fantasia! Proprio attraverso il gioco della fantasia, i piccoli allievi riceveranno gli strumenti necessari non solo al loro percorso formativo, ma anche a regolare e disciplinare le loro capacità con libertà di espressione. Il corpo, la voce, la musica, lo spazio ... diventano le modalità di scoperta delle proprie potenzialità artistiche e creative, con le quali sviluppare le capacità di relazionarsi con se stessi e con gli altri in un clima di distensione e di svago, dove la presenza di regole non imposte aiuta l’evoluzione dell’autocontrollo. In tal modo il bambino acquisisce sicurezza e, divenendo più consapevole, sarà in grado di gestire questa sua libertà. Gli anni della propedeutica prevedono l’elaborazione di elementi importanti e basilari, che tuttavia non sono semplici. Questi elementi di base vengono introdotti nella lezione sotto forma di gioco, precisando che con questo termine mi riferisco non al gioco ricreativo, ma educativo, che può essere anche ri-creativo, solo se, e in quanto, “ ricrea” lo stato originario proprio dell’infanzia. È gioco educativo perchè vi sono regole da rispettare e contenuti precisi, che altro non sono che le componenti e gli elementi di base della Danza, come la percezione corporea, la qualità del movimento, lo spazio, il tempo e così via. Il gioco non è semplicemente un elemento ludico da introdurre qua e là nell’arco della lezione: la lezione stessa è un gioco… e il Gioco ne diventa l’elemento portante. La Danza è Arte, Disciplina, Tecnica. Ma è soprattutto una forma di espressione: il gesto è infatti il primo modo per poter comunicare…la Danza è, dunque, una forma di espressione naturale e spontanea ma, con l’avvento di una tecnica che si è sempre più evoluta, naturalezza e spontaneità si sono via via perdute. Lo studio della Danza richiede impegno, disciplina, costanza e una forte volontà oltre, naturalmente, attitudine fisica. Siamo ormai nel terzo millennio e il bambino di oggi è diverso da quello di dieci – quindici anni fa. La sua capacità di attenzione è cambiata: facilmente si annoia e difficilmente accetta quelle regole e quella disciplina che la Danza comporta. Per questo motivo, dopo anni di insegnamento ho avvertito l’esigenza di cambiare, di ricercare un nuovo modo di proporre le lezioni e, quindi, anche di rivedere il programma stesso del corso di propedeutica che seguivo nella mia scuola. Ho sentito la necessità di trovare un approccio diverso affinché i bambini potessero accostarsi allo studio della Danza in modo spontaneo, con gioia… perché la Danza è gioia! Quando ho iniziato la mia attività professionale, non mi sono prefissa lo scopo di formare danzatori: il mio primo obiettivo è sempre stato quello di educare alla Danza e non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico, accompagnando i giovani allievi in un sano percorso di crescita e facendo amare questa Arte, cercando di far comprendere la gioia interiore che se ne può ricavare. La ricerca si è inoltre originata dalla necessità di catturare l’interesse del bambino, facendo sì che la sua partecipazione alla lezione divenisse attiva. Nella mia esperienza pluriennale ho visto passare centinaia di piccoli allievi e posso dire che oggi, se è difficile catturare la loro attenzione, è altrettanto difficile mantenere desto il loro interesse. Questo anche perché i bambini del nostro tempo sono più statici, forse anche un po’ pigri. Con il cambiamento incalzante dello stile di vita, la possibilità di ricevere stimoli che producano reazioni attive si è fatta per il bambino, sempre più rara. Il bambino di oggi infatti trascorre inoltre molto tempo guardando la TV, giocando alla Play-station o davanti al computer: è pertanto condizionato da questi giocattoli tecnologici. Ne consegue che il suo gioco è di tipo passivo ed anche gli stimoli che riceve sono, dunque, passivi: in tal modo, l’immaginazione e la fantasia – basi indispensabili per il dispiegarsi della creatività – restano allo stato latente. È invece molto importante tirare fuori queste qualità spontanee che il bambino di norma possiede in modo innato, ma che lo stile di vita odierno tiene perlopiù sopite.

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L’immaginazione, capacità esclusiva dell’essere umano di pensare senza regole fisse e di associare liberamente i dati dell’esperienza, accompagnata dalla fantasia, è l’elemento primario per giungere alla creatività, definibile come la capacità di utilizzare ed elaborare i frutti dell’immaginazione per realizzare qualcosa di nuovo. L’obiettivo del Giocodanza ® è dunque motivare i piccoli allievi, far sì che essi possano sostenere un ruolo attivo all’interno della lezione: vanno stimolate e risvegliate la loro creatività, così come vanno risvegliate e stimolate l’efficienza e l’attività fisica. Grazie all’introduzione di esercizi-gioco, il bambino ha un approccio spontaneo con la Danza, perché è proprio attraverso il gioco, attività spontanea - almeno così dovrebbe essere! - che egli esplora, conosce, per arrivare poi ad esplicare le sue capacità. Il gioco sviluppa nei bambini capacità analitiche, critiche e intellettuali, capacità che sono rivolte non solo verso se stessi, ma anche verso gli altri, costituisce infatti un’occasione per fare esperienze, un mezzo per esprimersi e comunicare. Il gioco, è dunque, di importanza fondamentale non solo per quanto riguarda lo sviluppo psico-fisico del bambino, ma anche sul piano affettivo e relazionale, perché è proprio giocando che egli imita, crea, fa le sue prime esperienze. È’ uno dei valori primari dell’infanzia! I bambini di oggi, tra gli impegni scolastici e le tante attività che molti di loro praticano, non hanno poi tanto tempo per giocare e spesso il loro è un gioco di tipo passivo. Nella mia ricerca ho pensato quindi di far sì che il divertimento ed il gioco divenissero gli elementi e le componenti fondamentali della lezione, utilizzando anche oggetti che, trasformandosi in attrezzi-giocattolo, possano fornire ulteriori input creativi. Con la mia metodologia, il primo approccio alla Danza è giocoso in quanto gli allievi sono condotti alla scoperta delle proprie potenzialità di espressione artistica ed emotiva proprio attraverso il gioco e l’immaginazione. L’attività ludica rappresenta, infatti, l’espressione più immediata della capacità immaginativa del bambino ed è essenziale mantenere (o recuperare) queste possibilità espressive, fondamentali per lo sviluppo della sua personalità. Inoltre giocare, prima recuperando la spontaneità infantile e in seguito attraverso un movimento disciplinato, permette in modo semplice di rapportarsi successivamente a ciò che condurrà poi alla tecnica accademica, facendo del in seguito diventerà il bagaglio per la conoscenza della tecnica vera e propria.movimento stesso un fattore che armonizza la realtà e la fantasia Il gioco diviene dunque il mezzo più idoneo per esplorare e conoscere tutto ciò che Imparare giocando, proprio grazie al divertimento del gioco, porta il bambino a ricercare la qualità del movimento, lo spinge a fare sempre meglio, così che egli arriverà – per gradi e senza noia – ad acquisire, e poi fare propri, gli elementi della tecnica, che non saranno così sterili o imprigionanti, ma andranno ad arricchire il suo bagaglio di conoscenze ed il suo linguaggio corporeo. Riuscirà in tal modo a comunicare le sue emozioni ed il suo danzare sarà allora un danzare cosciente.

Marinella Santini

Con il GiocoDanza® i bambini non si accorgono di essere sottoposti ad un’immersione completa, libera e liberatoria, nel

gioco che educa, scioglie il loro corpo, lo plasma, lo organizza nel movimento e nella psiche. Così anche coloro che non

aspirano al professionismo sistematico di danza ricevono da questa metodologia illuminata e sapiente, perché concepita

secondo regole precise di lunga esperienza, una formazione utile agli equilibri e agli indirizzi per affrontare la vita”.

(ALBERTO TESTA)

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MARINELLA SANTINI Conseguito il Diploma Accademico di 1° livello presso l’Accademia Nazionale di Danza, si perfeziona in Italia e all’estero con maestri di fama internazionale. Nel 1976 fonda a Grosseto il Centro per lo studio della Danza, che dirige fino a quando, nel 2004, avvia una nuova scuola pluridisciplinare di formazione professionale: l’Accademia dello Spettacolo. Parallelamente all’attività di insegnamento nella struttura da lei diretta, per alcuni anni conduce laboratori di educazione al movimento nell’ambito della scuola dell’infanzia e della scuola primaria e di danze popolari in quello della scuola secondaria di primo grado. Sempre attenta all’evoluzione della didattica, approfondisce le sue conoscenze nell’ambito dell’insegnamento della danza ai bambini e crea un’innovativa metodica, il GIOCODANZA: la Nuova Propedeutica…ovvero imparare giocando!®, sulla quale conduce laboratori per bambini e seminari per insegnanti in tutta Italia e, dal 2006, anche in Francia dove inizia la sua collaborazione con la scuola del Centre Chorégraphique National di Roubaix Nord-Pas de Calais, diretto da Pascal Minam-Borier e Carolyn Carlson. Sul Giocodanza® ha scritto quattro dispense e realizzato altrettanti CD ad uso didattico con musiche originali composte da Marco Schiavoni. Insignita del premio Napoli Danza 2000 per meriti didattici e culturali, è presidente dell’Associazione Toscana Danza. Ha ricoperto la carica di tutor del corso di formazione professionale per Operatore culturale nella didattica dell’espressività corporea, organizzato nel 2004/2005 dalla Provincia di Ravenna e cofinanziato dall’Unione Europea. Si occupa regolarmente dell’organizzazione di corsi indirizzati agli insegnanti e di stages internazionali di danza e di teatro. Membro del Conseil International de la Danse (CID – UNESCO, Paris), è stata invitata nell’ottobre 2006 ad Atene in occasione del 20° Congresso Mondiale organizzato dal CID – UNESCO, dove ha tenuto una relazione sul GiocoDanza®.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Come già detto, il nostro obiettivo è educare alla Danza, quindi i temi trattrati nel GiocoDanza® sono gli stessi di

un normale programma di Propedeutica: la differenza è data dal fatto che essi assumono l’aspetto di un gioco. Avremo così esercizi-gioco per:

1 – LA CONOSCENZA DEGLI ALTRI 2 – LE RELAZIONI 3 – LA CONOSCENZA DEL CORPO 4 – CONOSCENZA DELLE POSSIBILITA’

MOTORIE 5 – LA CORRETTA POSTURA DEL CORPO 6 – LO SPAZIO 7 – IL TEMPO 8 – IL RITMO 9 – IL PESO 10 – LA FORMA 11 – L’ENERGIA 12 – LA DINAMICA 13 – LA RESPIRAZIONE 14 – LA GESTUALITA’ 15 – LA MIMICA 16 – LO SVILUPPO DELLE CAPACITA’

SENSORIALI 17 – L’USO DI OGGETTI 18 – L’USO DELLA VOCE 19 – L’IMPROVVISAZIONE 20 – LA DRAMMATIZZAZIONE

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Sono concetti, tematiche che tutti noi insegnanti di danza conosciamo e che sono sempre presenti nel GiocoDanza®; vengono soltanto trattati in modo diverso: attraverso il gioco, aiutando in maniera più divertente il bambino nel suo percorso formativo. A ciascuno di questi temi corrispondono, dunque, vari esercizi-gioco che si rivolgono a due fasce di età: 4 – 6 anni (primo ciclo) e 7 – 8 anni (secondo ciclo).Un aspetto positivo di questo metodo è che, pur avendo i suoi codici, è improntato sull’immaginazione e sulla creatività: ogni esercizio-gioco è, pertanto, una proposta che può essere rielaborata, reinventata da ciascun insegnante con la propria fantasia. Lo svolgimento della lezione può avvenire in tre modi. Il primo si può riassumere nel seguente schema:

1 – RITO INIZIO LEZIONE 2 – GIOCHI ROMPIGHIACCIO (conoscenza e relazione) 3 – GIOCHI DI RISCALDAMENTO 4 – TEMA DELLA LEZIONE (contenuti scelti dal maestro ) 5 – POSTURA DEL CORPO 6 – UTILIZZO DEGLI ATTREZZI-GIOCATTOLO 7 – RITO DEL SALUTO

Questo è lo schema più semplice, ma possiamo dire che, per quanto riguarda la struttura della lezione,

questa si può condurre in tre modi. 1° - Secondo uno schema tradizionale, con la differenza che ogni esercizio non è semplicemente un

esercizio, ma un esercizio-gioco. 2° - Partendo da un gioco. 3° - Partendo da un oggetto. Difficilmente, con le lezioni del GiocoDanza® si raggiunge… lo stato di noia! I bambini vengono impegnati per tutta la durata della lezione, che tutto potrà essere fuorché noiosa.

La metodologia del GiocoDanza® non è semplice come potrebbe apparire: il ruolo che ricopre l’educatore non è

facile. Se l’aspetto particolare di questo corso è il Gioco, e se ciò incoraggia i maestri a concentrare la loro attenzione anche sull’aspetto divertente della lezione, è fondamentale non essere distolti da quello che è lo scopo della nostra professione: educare alla Danza… insegnare Danza! E… allora si deve cercare (e trovare) il giusto equilibrio, il binomio vincente: serietà (nell’intenzione e nel gestire la lezione) e divertimento (nel porsi e nel proporre).

Non è facile certo, ma con tanta passione e amore per il nostro lavoro ci si può riuscire! Con il GiocoDanza® il bambino viene condotto verso un’esplorazione del corpo e delle sue possibilità motorie, verso l’esplorazione dello spazio, si adatta alla realtà, si relaziona con gli altri e con l’ambiente, si confronta con le regole del gioco imparando a rispettarle.

Quando il bambino gioca, le sue paure si allontanano ed egli non teme di essere valutato e giudicato, è più disponibile ed acquista maggiore sicurezza e autostima, rafforzando la fiducia in se stesso.

Il bambino viene lasciato libero di esprimersi, nel rispetto delle regole e nel rispetto degli altri e, attraverso il gioco, assimila più facilmente le informazioni esterne, proprio perché questo tipo di attività gli permette di usare la sua immaginazione, sviluppando, così, la propria creatività.

Nello stesso tempo, la sua percezione corporea e la sua motricità globale saranno più consapevoli e si “affiniranno”: le percezioni e gli impulsi dell’immaginazione si trasformano infatti, attraverso un processo creativo, in azioni, movimenti o, comunque, in consapevolezze, che, come già detto, andranno ad arricchire il bagaglio di conoscenze del bambino, aiutandolo nel suo sviluppo psico-fisico.

Il Gioco stimola e favorisce la sua crescita intellettiva, poiché, imparando a controllare gli impulsi e adattandosi alle regole del gioco, egli conquista la libertà vera!

La Danza è una “disciplina” difficile, richiede grande impegno, costanza e una forte volontà… oltre,

naturalmente, una certa attitudine. Noi educatori dobbiamo far sì che i nostri allievi si accostino ad essa in modo spontaneo, a prescindere dalle loro intenzioni future… Quale mezzo più spontaneo del Gioco?! Danzare con il Gioco… Giocare con la Danza… Danza e Gioco si incontrano e si fondono: dove è la Danza?… dove è il Gioco?…

Il bambino non lo sa, perché ogni lezione è per lui una scoperta… ogni scoperta è una conquista! Vedere bambini che da impacciati divengono sicuri, che si divertono lavorando, e che, proprio perché si divertono, si impegnano al massimo, è per noi educatori la più grande conquista!