Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

download Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

of 11

Transcript of Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    1/11

    139

    Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    Gina LAGORIO

    Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

    ISSN: 1133-9527

    RIASSUNTO

    Il libro di poesiaAd ora incerta di Primo Levi, pubblicato nel 1984, continua adessere ancora oggi un capolavoro isolato dentro della sua opera. La poesia stata perPrimo Levi un vero e proprio bisogno, annche se la sua vita stata dedicata allascienza pi che alla letteratura e dominata da una memoria ineluttabile. Ho aggiuntoalla riflessione e commenti sulla poesia di Levi il ricordo di alcuni dei momenti dellanostra amicizia.

    Parole chiave: Primo Levi, poesia.

    ABSTRACT

    The book of poetryAd ora incerta (At un uncertain hour) by Primo Levi, publishedin 1984, still remains an isolated highpoint in his works. His poetry was an authenticnecessity to him even though his life was devoted to science more than to literature anddominated by un unavoidable memory. I have added an account of some of themoments from our friendship to my thoughts and comments on his poetic work.

    Key words: Primo Levi, poetry.

    In questi giorni amari che vedono la terra di Israele che anche patriapalestinese violentata dalla guerra, il mio pensiero corso spesso a PrimoLevi, della cui morte ebbi lannuncio proprio dalla radio di Gerusalemme.Citt eterna, citt dellanima, che visitavo per la prima volta e forse lunica incui vorrei tornare prima di dire addio al mondo in cui mi toccato in sorte divivere. A Gerusalemme la notizia della morte di Levi, scrittore ebreo nato

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    2/11

    140

    come me in terra di Piemonte, mi sembr un doloroso ulteriore simbolodellineluttabilit degli umani destini.

    Ho cercato tra le mie carte una mia considerazione scritta su Levi poeta e,dopo averla letta, ho sentito che niente di quelle mie parole ho da cambiare:cos pensavo di Levi, cos penso. Altri potranno come si dice aggiornare insenso bibliografico le mie impressioni di lettrice che ha letto, e legge, il suoamico scrittore au dessus de lpaule, come ebbe a dire Roland Barthes,umanamente condividendo pensieri e anche batticuori, ansie e anche speranze.Tutto fragile, tutto connesso e tutto mutevole, come la vita lo .

    Since then, at an uncertain hour,That agony returns:And till my ghastly tale is toldThis heart within me burns.1

    Da quel momentoa unora imprecisa,Quellagonia mi torna;E fino a che non ho detto la mia storiaDi morti, dentro mi brucia il cuore.

    Questa traduzione di Beppe Fenoglio che appassionatamente colto, comnoto, della letteratura anglosassone, tradusseLa ballata del vecchio marinaio diColeridge nel 1955. Primo Levi intitol con lemistichio tratto dal primo verso

    qui citato e da lui tradotto ad ora incerta della lirica Il superstite, la suaraccolta di poesie apparsa da Garzanti nel 1984. Non solo: come epitaffio allasua ultima opera del 1986I sommersi e i salvati egli premise lintera quartinaqui riportata. Se nella vita e nellopera di un uomo qualcosa si afferma con unrilievo diverso e prepotente quasi a imporsi come segno di un destino, inPrimo Levi questo segno, insieme esistenziale e letterario, il persistere tenacedi una inconsueta simbiosi tra la razionalit costante e la grazia rara, e casuale,della poesia. Evidentemente nello scienziato e nel tecnico che usava per il suolavoro la scienza che dischiude i misteri della natura ma si chinava anche su dilei con animo puro e cuore commosso, interrogandola al di l di ogni sapere

    scientifico per trarne risposte alle eterne domande che accomunano gli uominisemplici ai geni, Socrate al marinaio ieri come oggi, in Primo Levi dunque,chimico e scrittore, razionalmente e costantemente memore, intermittentementepoeta, questo miscuglio segno di destino. Non si spiegherebbe altrimenti lasuggestione che il poemetto di Coleridge esercit con tanta insistenza su di lui,tanto da tornarci in momenti diversi: c infatti nel racconto del vecchiomarinaio il fascino che deriva dallincontro del reale e del soprannaturale, la

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

    1 S.T. Coleridge, The Rime of the Ancient Mariner, vv. 582-585 (la traduzione apparve nellarivista Itinerari e fu poi ristampata da Einaudi nel 1964).

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    3/11

    storia raccontata colorandosi via via della carica realistica di una vicendavissuta e insieme addensandosi di senso delleterno. E che altro lesistenza senon un mescolarsi di casi ripetuti nella quotidianit e di altri scaraventatinellinsopportabile e nellassurdo da occasioni drammatiche generate dallostesso operare umano volto al progresso, quella che Levi definisce le brutturesenza rimedio che oscurano il nostro avvenire, e dalle follie del potereregistrate dalla storia, il sogno demente di grandezza dei nostri padroni?Pu la ragione, per chi laico dare risposte sufficienti l dove la fede si arrendenelle braccia di un Dio Padre? Certamente: al di l di ogni pagina scritta inprosa e in un destino che la letteratura poteva salvare esorcizzandolo dalladisperazione, ma che restava comunque, svanita la luce della poesia ad oraincerta, come un regno dombre dolorose continuamente indagato da unalogica ferrea sollecitata da una memoria senza pace.

    Ho citato i versi di Coleridge nella traduzione di Fenoglio perch, amandoio entrambi gli scrittori, mi sembrato significativo questo loro comune amoreper un poema dove, entrambi piemontesi, entrambi schivi di ogni mondanit,entrambi solitari nel loro lavoro come pochi, entrambi dimpostazione laicarigorosa, hanno cercato uneco poetica congeniale a una visione del vivere, unametafora o unallegoria in cui rispecchiare una loro immagine del mondosevera e infinitamente complessa, perch meditata nellambiguaconsapevolezza del mistero.

    Non mi risulta che lalbese Fenoglio nato nel 1922 abbia incontrato mai iltorinese Levi di tre anni pi vecchio, n in casa editrice poco frequentata daentrambi, n sulle colline, perch le Langhe furono il campo di battaglia delpartigiano Johnny e Levi entr nelle formazioni che operarono in ValledAosta. Ma ci sono affinit che vanno ben oltre le contingenze biografiche eche inquietante e sempre commovente scoprire, insieme scoprendo che lelatitudini e le longitudini servono alle navigazioni contingenti, ma che gliorizzonti della poesia le ignorano.

    Quando apparve Ad ora incerta il libro suscit una curiosit giustificatadallautorit ormai solida sul piano critico anche internazionale del prosatore,ma non un interesse autentico: se si guardano gli interventi usciti in quel 1984sui principali giornali italiani laffermazione facilmente verificabile: siinformano i lettori, si formula un giudizio che positivo si direbbe pi sul pianodel rispetto dovuto alluomo che della lettura del testo poetico, ma Ad oraincerta resta ancora oggi un momento isolato nellopera di Primo Levi. Perdovere di cronaca ricordo che nel 1985 la silloge ebbe a Pietrasanta il 35Premio Nazionale di poesia Giosu Carducci 2. La giuria, che era presieduta daSilvio Guarnieri, annoverava firme prestigiose come quelle di GiovanniGiudici, di Mario Luzi, di Fernando Bandini e di Andrea Zanzotto. Cos recita

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    141 Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

    2 Nessun premio mi ha fatto pi piacere di questo, perch proprio non me lo aspettavo. Si vedeche ladulterio editoriale che ho commesso mi ha portato fortuna (lettera a me del 28 luglio 1985).

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    4/11

    142

    la motivazione: lopera rivela alte qualit dordine etico e letterario e uncoerente impegno ormai quarantennale dellautore nella poesia, coltivatoparallelamente ad unopera narrativa di fama e rilevanza europea. Sempre nel1985

    Ad ora incertaricevette in provincia di Pistoia il Premio Abetone. Daltro

    canto, la stessa resistenza da parte della critica militante aveva incontrato Levinarratore, per anni considerato testimone di un tempo e di eventi consegnati allastoria, piuttosto che uno scrittore. Per quanto attiene allopera poetica, lo stessoLevi si sentiva un po a disagio nei panni di poeta se egli stesso ebbe adichiarare: Per me letichetta di poeta inconsueta, mi sento un attore fuoriparte3 aggiungendo che il suo rapporto con la poesia era ironico: Non sipu chiamare poeta chi, come me, fa in media una poesia allanno.

    In altra occasione 4 Levi rilev la saltuariet del suo far poesia vuoi inproprio, vuoi come traduttore e a chi gli faceva notare che dei due gruppi pidensi della raccolta (il primo intorno al 1946) lelemento lirico era prevalentenel primo e lironia nellaltro, rispondeva: Non sono cos sicuro che nelgrappolo del 1983-84 prevalga lironia. Ma dove c sta a riempire un vuoto,anche un vuoto dispirazione. Del resto la raccolta fatta di poesie diquarantanni e in quarantanni cambiano tante cose, cambiano anche da unoraallaltra. E poi penso che una raccolta monocorde tenda al plumbeo.

    In questa risposta mi pare di cogliere un piccolo scatto di insofferenza:modesto s, discreto s, ma pure egli fermamente persuaso della legittimitdella propria scrittura, anche lirica. Non a caso unaltra volta, dopo averdichiarato a chi lo intervista che non ha nessuna parentela con gli ermetici, dicefermamente: Per me scrivere in prosa o in poesia comunicare5. E subitodopo, con la semplicit che era uno dei suoi tratti umani pi amabili, raccontala gioia provata ogni volta che una sua poesia pubblicata sul quotidianotorinese La Stampa aveva suscitato lettere di risposta da parte di gentecomune. Anche per la poesia il suo tema essenziale resta luomo, la ricercadi un impegno civile e umano perch, egli dice, scrivo da uomo per gliuomini.

    Cercher ora di indicare, del testo garzantiano, quali siano i temi cheintrecciano i fili di una partitura lirica che la critica tende a considerare operaminore di Primo Levi. Voglio premettere per che, sia pure anomala nel quadrodella poesia italiana contemporanea o invece proprio perch anomala, questapoesia non affatto improvvisata, n meramente consolatoria, nletterariamente innocente. Forse venuto il momento di rileggere con maggioreacribia il testo nella sua specifica qualit e mi conforta in questo senso

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

    3 Intervista ad Antonio Audino in La nuova Venezia, 1o novembre 1984: Io un poeta?Scrivo soltanto per gioco.

    4 Intervista a Giovanni Tesio in Tuttolibri La Stampa, 17 novembre 1984: Le occasioni? lamemoria un ponte, una ragnatela.

    5 Intervista ad Antonio Audino, cit.

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    5/11

    lapparizione negli Stati Uniti, nel 1988, di una versione inglese da parte diRuth Feldman6.

    Da noi Giovanni Tesio, che conobbe Levi e lo intervist nel 1984, come si visto, gli dedic lanno dopo un saggio ricco di argomentazioni sui testi,fermo in questo senso di rivendicazione non solo della qualit dellaproduzione poetica di Primo Levi, ma anche della legittimit a essa rivendicatadallo scrittore: a modo suo, giocando dironia, che anche una forma dipudore, ma insieme esprimendo nellarco di quarantanni, come bene diceTesio, un mondo poetico profondamente legato e compatto. Di esso il criticomette in rilievo le rispondenze di tematiche e di poetica con la prosa, per cuipu accadere che i versi la sottolineino dimostrando come una capacitdironico controcanto possa convivere con le pi penose resistenze del ricordo.

    Oltre al gioco dei rinvii tra le pagine di prosa e di poesia, perspicuo ildiscorso di Tesio sul dantismo, esplicito o profondo, di Primo Levi, undantismo che il chiaro segno dellassunzione di Dante quale modello cuiguarda leticit dello scrittore, istintivamente alieno da ogni petrarcheggiare.

    Il saggio che libera il campo da alcuni luoghi comuni, costituisce perci,come recita il titolo, un insieme di premesse scarsamente noto per esseresinora apparso in una sede di diffusione limitata.7

    Vediamo ora a grandi linee le tappe delliter poetico leviano. del 1975 la prima silloge di versi di Primo Levi8Losteria di Brema,

    una quarantina di liriche cui seguirono sparse poesie pubblicate su LaStampa torinese.Ad ora incerta le ingloba tutte, insieme ad altre scritte nelperiodo 1943-84: ne risulta una nutrita raccolta di settantasette liriche pidieci traduzioni, otto di Heine, una di Kipling e una di un anonimo scozzesedel Seicento, una ballata di ritmo epico-popolare con uso della rima cheracconta in due tempi un viaggio per mare senza ritorno di Sir Patrick Spens,il cui nome le d il titolo che apre lintera sequenza. Quando dicevo che sitratta di una immediata emotivit, volevo dire appunto questo, che apparechiaro anche nelle prove del tradurre: la poesia in Levi riveste il nucleoprofondo del suo mondo segreto di un linguaggio strumentato secondomoduli che potremmo definire classici, nel senso che senza alcunaappariscente e ostentata originalit formale, tuttavia marmoreo su cuiLevi poteva ironizzare, ma che usava con sicura padronanza lavorando ad unoscavo insieme spirituale ed estetico.

    Dire che i temi di tale poesia sono quelli eterni pu apparire, ed ,tautologico, ma non va dimenticato che il suono, il timbro, laccento di questiversi, come di ogni poesia autentica, sono suggeriti da una visione del mondo

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    143 Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

    6 Primo Levi, Collected Poems, London, Faber and Faber, 1988.7 Giovanni Tesio,Premesse su Primo Levi poeta, in Studi piemontesi, marzo 1985, vol. XIV,

    fasc. I.8 Presso Vanni Scheiwiller, Milano.

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    6/11

    144

    che in questo caso ha trovato nellesperienza dei campi di concentramentohitleriani un sigillo del tutto peculiare.

    la ragione per cui i fedeli lettori di Levi narratore ritrovano qui le stesseatmosfere, le sensazioni e i pensieri noti attraverso la prosa, ma come proiettatiin un orizzonte senza confini esclusivamente segnati dal filo spinato, in untempo senza tempo che quello dellumano destino, medusa che non finisce diimpietrire chi osa guardarla. Sono le poesie, e in otto presente Auschwitz,dove emergono volti di compagni di pena o di atroci aguzzini per uno,Adolf Eichmann, Levi scrive Possa tu vivere insonne cinque milioni dinotti o delle vittime innocenti come la bambina di Pompei e la suasorella olandese Anna Frank o la scolaretta di Hiroshima, dove riaffioranomemorie del tempo partigiano, dei compagni che ora nutrono pi folta everde che altrove lerba mite del campo, e brucia il dolore di giorni implacabilinella memoria: tutto questo il mondo di Levi che conosciamo, proiettato in uncielo nero dove tutti noi seme umano viviamo e moriamo per nulla, / e i cielisi convolgono perpetuamente invano. Ma c anche, in questa sinfonia solennecome le pi celebrate di quei tedeschi la cui schizofrenia storica ha nellamusica il suo punto pi alto, c anche la nota trepida dellamore; ci sono unuomo una donna sotto il sole, alla quale lui dice sono tornato perch ceritu, una donna che brilla nel buio come le lucciole cos miti e care che tisomigliano nel nome. C il bellissimo irregolare sonetto 12 luglio 1980 cheogni donna vorrebbe leggere scritto per s da chi ama, una dichiarazione cosintegrale di gratitudine, di confidenza, di abbandono nella reciprocit, che bello e giusto ci sia venuta da un uomo tanto schivo del proprio segretosentimentale, quanto determinato nellora della comunicazione a esprimerlo contutta la possibile chiarezza. ardito parlare per un libro di versi di onestintellettuale? Se anche fosse, me lo consento, poich il trasparente modularsidella rappresentazione poetica, in sottili barbagli, in schegge di cielointermittenti tra le figure animate, quasi che cose e persone si mostrino riflessein uno specchio epifanico che la parola svela limpidamente, mi autorizza apensarlo e perci a dirlo.

    Se, e forse proprio perch, nella raccolta sono assenti i barocchismi, learguzie stilistiche e le preziosit metriche cui ci hanno abituato i nostri piillustri contemporanei, ci sono liriche memorabili anche per il possessostilistico, talvolta subito esibito a chi legge con tale ironica noncuranza darenderci perfettamente sicuri che niente casuale nel linguaggio di Levi poetae nelle sue scelte volte al traguardo dello stile: si legga ad esempio Il primoAtlante, caleidoscopio lessicale divertente e divertito.

    Ma torniamo ai temi. La natura dopo luomo il grande campo su cui sichina lumanit di Levi, sia si tratti di animali come di alberi e di paesaggi. stato pi volte citato il cuore di legno dellippocastano di Corso ReUmberto, celebrato come un tempo si libava ai Penati, simbolo e totem diquella casa dove Primo nacque e mor, ma a me sembrano particolarmente

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    7/11

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    8/11

    146

    Raboni10 nota una certa affinit con il primo Fortini diFoglio di via, per quantoattiene ai contenuti, e per la forma rileva un lavoro attento, tenace, orgogliososulla specificit della pronuncia. E pi ancora consento con un poeta che fu

    anche osservatore critico del nostro tempo, scomparso e ingiustamentedimenticato, Adriano Guerrini,11 che salutando lopera poetica di Primo Leviconsiderava civetteria il suo dichiararsi un poeta quasi naf e notando lassolutaimmunit dello scrittore torinese dalloscura malattia del verbalismogiudicava anche tecnicamente una felice acquisizione la sua libert dalle mode:in altre parole lodando in lui quella boiniana seriet profonda che Guerrinistesso professava, per cui il poeta sa che il miele da lui fabbricato non soloun condensato di vita, di realt, di meditazione, ma che va anche spartito ai suoinaturali fruitori, cio agli uomini.

    In questora metaforicamente incerta della poesia, che collima con un

    presente difficile, certamente si fece in Levi pi inquietante la contraddizionetra ci che la sua umanit affinata dalla sofferenza desiderava per il futuro delmondo e loscuro groviglio di irrazionali follie in cui vedeva let modernaincessantemente dibattersi. Una complessit di meditazioni e unaltalena difiducia e di disperazione da cui non riusc a liberarsi e che nelle opere degliultimi anni lo fa simile a Calvino, uno scrittore che gli somiglia anche per altriaspetti, in primis nella secchezza precisa, talvolta persino didascalica, dellascrittura.

    Di questa lezione di disponibilit alla comunicazione in servizio degli altriabbiamo bisogno tutti come non mai.

    Aveva ragione Lorca quando profetava che verranno giorni difficili durantei quali la poesia ci apparir necessaria come il pane. Di questa necessit, ecapacit, di vitale nutrimento sono un segno certo le liriche di Ad ora incerta.

    E ora un ricordo personale, che credo utile a illuminare il rapporto diaffinit tra due scrittori pure diversi per destino e per qualit creativa, e insiemea testimoniare come il fare poesia sia stato fino alla fine un modo di essere, e dicomunicare, di Primo Levi.

    Ho visto Levi lultima volta nella sede centrale della Montedison a Milano,il 26 gennaio 1986, in occasione della presentazione de La canzone delpolistirene di Raymond Queneau, tradotta da Italo Calvino, uno splendidolibro curato ed edito da Vanni Scheiwiller, anche lui ora unassenza che pesanel mondo letterario italiano.

    Levi che presente nella pubblicazione per una lettera a lui indirizzata il 10agosto 1985 da Calvino (C tutta una parte di cui non capisco niente ti sardunque grato se potrai dirmi dove ho preso fischi per fiaschi e dove non housato i termini giusti), sostenne lo scrittore con la sua competenza durante latraduzione, lenta perch talora ostica per motivi puramente tecnici. Quella

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

    10 Primo Levi un poeta vero ad ora incerta, in Tuttolibri La Stampa, 17 novembre 1984.11 Le poesie di Primo Levi, in Resine, gennaio-marzo 1985.

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    9/11

    sera raccont la storia di quella sua collaborazione con lautore diPalomar,semplicemente, con lessenzialit precisa e schietta che era uno dei suoi segnidistintivi anche nella conversazione, la chiarezza di chi non ha bisogno difiltri retorici per comunicare. Come sempre, ascoltandolo, mi veniva dalla suavoce, dalla bella faccia assottigliata dagli anni come certe sculture cinesidavorio che il tempo impreziosisce, una sensazione rassicurante, un segnale difraternit umana, di presenza reale, non di maschera.

    Era qualcuno, Primo Levi, accanto a cui io potevo stare in pienezza e incalma, con la certezza di essere ascoltata qualora avessi voglia di parlare o dipoter tacere quieta, come avviene soltanto quando chi ci affianca comunicaanche senza parole la sua vicinanza spirituale.

    Se vado indietro nel tempo, cos sento il mio rapporto con Levi, di pochiscambi intercorsi nei giorni, ma di una non interrotta n incrinata fiducia.

    La sua vita non fu facile nemmeno in tempo di pace e dopo il successoeditoriale, e cos se qualche occasione offriva la possibilit di un dialogo vivo,sempre cera su di lui lombra della fretta, dellansia di rientrare nella suacasa di Torino dove persone care avevano bisogno della sua presenza.

    La casa di Torino Ricordo vivamente una telefonata che sul tema dellacasa si svolse, a tarda sera. Ero andata a letto prestissimo, cosa che non accadequasi mai, ma quel giorno ero fiaccata dalle fatiche di un trasloco e mi erobuttata a letto come un marinaio nel porto dopo una tempesta. Appena raggiuntala desiderata posizione orizzontale, avevo preso golosamente tra le mani, peresaltare meglio la dolcezza del meritato e desiderato riposo, un libro che Primomi aveva appena inviato con una dedica affettuosa. Il libro eraLaltrui mestiere:tra laltro, scherzosamente diceva, dedicandomelo nella sua grafia minuta etersa, il gufo il mio autoritratto!. Apro il volume, ancora tutta ammaccatadalle fatiche del giorno dilatate nella memoria dalle altre simili nel corso di unavita e leggo il primo pensiero nel capitolo che apre il libro, La mia casa:Abito da sempre (con involontarie interruzioni) nella casa in cui sono nato: ilmio modo di abitare non stato quindi oggetto di una scelta.

    Malgrado il sottinteso terribile di quella parentesi, dove c tutto Levi con lasua ironia presente oltre ogni tragedia, il riso fu immediato e irrefrenabile.Era come se il mio saggio amico mi tirasse le orecchie e mi chiedesse: Maperch lo hai fatto? Tanto stanca a che pro? Era davvero necessario?.

    E cos vinsi la soggezione che mi tratteneva di solito dal chiamarlo neltimore di turbare il suo raccoglimento, e formai il numero.

    Fu una chiacchierata sotto il segno della pi lieve complice gratuit, pienadi reciproche ironie e autoironie, e persino di allegria. Linfanzia, il presente, ilsenso della casa come tana e rifugio, la casa studio, mensa, riposo, e ancheprigione, chiacchierammo ridendo spesso, come due vecchi scolari che hannodeciso per unora di darsi vacanza.

    Si ripropose unatmosfera simile, intorno a un tavolo, a Viareggionellestate del 1985, insieme ad Alessandro Galante Garrone e a sua moglie

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    147 Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    10/11

    148

    sullonda della comune patria piemontese, avendo intorno la bella e puntutaparlata toscana. Alessandro era l per ricevere il Premio Viareggio di saggisticaper il suoI miei maggiori. Levi, Livio Garzanti ed io, per fargli festa.

    Ora resta, al di l delle briciole di memoria, il pane grande e buonodellopera di Levi, che mi cara, dal primo allultimo libro. E resta, preziosa, lapoesia che ebbi con una lettera da lui e che mi sembra giusto riportare quiadesso perch altri vi possano sentire quel che io vi sentii12.

    Cari amici, qui dico amiciNel senso vasto della parola:Moglie, sorella, sodali, parenti,Compagne e compagni di scuola,Persone viste una volta solaO praticate per tutta la vita:

    Purch fra noi, per almeno un momento,Sia stato teso un segmento,Una corda ben definita.

    Dico per voi, compagni dun camminoFolto, non privo di fatica,E per voi pure, che avete perdutoLanima, lanimo, la voglia di vita:O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tuChe mi leggi: ricorda il tempo,Prima che sindurisse la cera,

    Quando ognuno era come un sigillo.Di noi ciascuno reca limprontaDellamico incontrato per via;In ognuno la traccia di ognuno.Per il bene od il maleIn saggezza o in folliaOgnuno stampato da ognuno.Ora che il tempo urge da presso,Che le imprese sono finite,A voi tutti laugurio sommessoChe lautunno sia lungo e mite.

    La lettera che contiene Tracce datata 16 dicembre 1986. Per me sonoqueste le ultime parole di Primo Levi: un saluto natalizio di amicizia dovetrema un mai dimenticato dolore, eppure spira lumana brezza di una speranzanegli uomini che sulle tracce della fraternit nel comune destino debbonocomunque continuare a procedere, ognuno stampato da ognuno. E sequellognuno si chiamava Primo Levi, con unimpronta che il tempo non potr

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

    12 Ora nel II vol. delle Opere di Primo Levi, Torino, Einaudi, 1988. Nel volume la poesia reca iltitolo Agli amici. Non ci sono varianti.

  • 7/31/2019 Gina Lagorio rilegge "Ad ora incerta" di Primo Levi

    11/11

    cancellare. Un tempo che se finora stato lento a rendere giustizia a Leviscrittore, inesorabilmente procede verso il traguardo della sua inclusione nelpiccolo drappello letterario novecentesco che rester inobliato. Ne fanno fedegli studi stranieri appena usciti dellinglese Robert Gordon13, che di Levi esaltala discrezione, del giapponese Koji Taki, che lo inserisce fra i geni del 1900,della francese Daniela Amsallen14 che gli dedica un vibrante profilo. E in GranBretagna sono annunciate due altre biografie.

    Gina Lagorio Rileggere Primo Levi ad ora incerta

    149 Cuadernos de Filologa ItalianaVol. 9 (2002): 139-149

    13 Primo Levis Ordinary Virtues, Oxford University Press, 2001.14 Primo Levi au miroir de son oeuvre. Le tmoin, lcrivain, le chimiste, Ed. du Cosmogone,

    Lyon, 2002.