Gianni Rodari. Profilo di un...

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ROTTA SU RODARILANDIA Percorsi di lettura, ascolto, riscrittura dell’opera di Gianni Rodari Giovedì 6 ottobre 2011 Gianni Rodari. Profilo di un educatore. Ornella Castellano Il Veliero Parla…n…te Mostra dei libri prodotti dalle scuole

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ROTTA SU RODARILANDIA

Percorsi di lettura, ascolto, riscrittura dell’opera di Gianni Rodari

Giovedì 6 ottobre 2011

Gianni Rodari. Profilo di un educatore.

Ornella Castellano

Il Veliero Parla…n…teMostra dei libri prodotti dalle scuole

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I suoi libri hanno venduto centinaia di migliaia di copie e contribuito a fare

la storia della nuova letteratura per l’infanzia in Italia e nel mondo. Rodari,

giornalista, educatore, direttore di periodici e autore di libri e programmi

radiofonici e televisivi per l’infanzia, ha sempre guardato la realtà con

acuta intelligenza e spirito critico, ed è riuscito a trasformare le sue

osservazioni in storie e filastrocche capaci di divertire e far pensare al

tempo stesso. Diceva Rodari: “Non penso mai prima alla morale: se

c’è, la morale verrà fuori da sola e, anche se il lettore non la vedrà,

essa andrà ad abitare dentro di lui e gli farà un po’ di compagnia”.

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Quindi nessun gravame moralistico, nessuna forzatura didattica, solo

fantasia che spicca il volo, toccando con semplicità e chiarezza temi di

attualità e valori importanti quali amicizia, solidarietà, rispetto degli altri.

Dopo la prematura scomparsa, l’opera di Rodari e stata tradotta in 46

lingue.

Molte sono state le esperienze didattiche costruite nel nome di Rodari;

in particolare la sua Grammatica della fantasia continua ad essere

fonte inesauribile per l’invenzione di storie, il capovolgimento di fiabe

tradizionali, il gioco linguistico.

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L'infanzia a Omegna

Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 a Omegna

sul Lago d’Orta in cui i genitori originari della Val

Cuvia nel Varesotto si trasferiscono per lavoro.

Gianni frequentò ad Omegna le prime quattro classi

delle scuole elementari. Era un bambino con una

corporatura minuta e un carattere piuttosto schivo

che non lega con i coetanei. È molto affezionato al

fratello Cesare mentre a causa della notevole

differenza di età è poco in confidenza con il fratello

Mario.

Il padre Giuseppe fa il fornaio nella via centrale del

paese e muore di bronco-polmonite quando Gianni

ha solo dieci anni. In seguito a questa disgrazia la

madre preferisce tornare a Gavirate il suo paese

natale.

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La gioventù e l'adolescenza a Gavirate e l'esperienza del seminario

Nel varesotto vive dal 1930 al 1947.

Il 5 agosto 1931 fa richiesta di entrare in seminario per frequentare il

ginnasio. Nell'ottobre dello stesso anno entrerà quindi nella IC del seminario

di Seveso. Gianni si distingue subito per le ottime capacità e risulterà infatti

il migliore della classe. Risultati che furono poi confermati anche nella

seconda classe. All'inizio della classe terza, nell'ottobre 1933 si ritirò.

Concluse l'anno scolastico a Varese, ma non proseguì gli studi liceali bensì

optò per le scuole Magistrali. Frequentò con profitto la quarta classe nel

1934-35 e venne ammesso al triennio superiore. Il 25 febbraio 1937

abbandonò gli studi per presentarsi alla sessione estiva con l'intento di

sostenere direttamente gli esami e guadagnare così un anno.

Già a partire dal 1935 Rodari militava nell'Azione Cattolica. Dai verbali delle

adunanze di Gavirate risulta che nel dicembre dello steso anno Gianni

svolgeva già la funzione di presidente.

Nel 1936 pubblicò otto racconti sul settimanale cattolico L'azione giovanile e

iniziò una collaborazione con Luce diretto da Monsignor Sonzini.

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Nel 1937 iniziò un periodo di profondi cambiamenti. Nel marzo lasciò la

presidenza dei giovani gaviratesi dell'Azione cattolica e da allora i rapporti

con questa si allentarono molto. Tra la primavera e l'estate il suo massimo

impegno venne dedicato allo studio e a soli 17 anni conseguì il diploma

magistrale.

In quegli stessi anni Rodari leggeva molto e amava la musica. Andò per tre

anni a lezione di violino. Molto sensibile, si confidava solo con pochi amici.

Aveva una grande curiosità intellettuale e cominciò a leggere le opere di

Nietzsche, Stirner, Schopenhauer, Lenin, Stalin e Trotzkij. "Queste opere, -

commenta- ebbero due risultati: quello di portarmi a criticare

coscientemente il corporativismo e quello di farmi incuriosire sul marxismo

come concezione del mondo".

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Nel 1939 si iscrive all’Università cattolica di Milano, alla

facoltà di lingue. Abbandonerà poi l'esperienza

universitaria dopo alcuni esami, ma senza laurearsi. Nel

frattempo inizia ad insegnare in diversi paesi del varesotto.

Nel 1940, quando l’Italia entra in guerra Rodari viene

dichiarato rivedibile e non viene richiamato alle armi.

Nel 1941 vince il concorso per maestro ed incomincia ad

insegnare ad Uboldo come supplente. Fu un periodo molto

duro di cui ha un forte ricordo. Si iscrive al partito fascista

e accettò di lavorare nella casa del fascio pur di tirare

avanti. I drammatici avvenimenti della guerra lo colpiscono

profondamente negli affetti personali quando apprende la

notizia della morte degli amici Nino Bianchi e Amedeo

Marvelli, mentre il fratello Cesare nel settembre del 1943

viene internato in un campo di concentramento in

Germania.

Subito dopo la caduta del fascismo Gianni Rodari si

avvicina al Partito Comunista, a cui si scrive nel 1944 e

partecipa alle lotte della resistenza.

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Gli anni del giornalismo politico tra Milano e Roma

Subito dopo la guerra viene chiamato a dirigere il giornale "Ordine

Nuovo", nel 1947 viene chiamato all’Unità a Milano, dove diventa

prima cronista, poi capo cronista ed inviato speciale.

Mentre lavora come giornalista incomincia a scrivere racconti per

bambini. Nel 1950 il Partito lo chiama a Roma a dirigere il

settimanale per bambini, il "Pioniere", il cui primo numero esce il

10 settembre 1950. Nel 1952 compie il primo dei diversi viaggi

che farà inUrss.

In quegli anni pubblica Il libro delle filastrocche ed il Romanzo di

Cipollino. Nel 1953 sposa Maria Teresa Feretti, dalla quale quattro

anni dopo ha la figlia Paola.

Dal settembre 1956 al novembre 1958 torna a lavorare all'Unità

diretta da Ingrao. Farà l'inviato e poi il responsabile della pagina

culturale e infine il capocronista. Nel 1957 supera l'esame da

giornalista professionista.

Il 1° dicembre 1958 passa a lavorare a Paese sera. Si realizza

finalmente la scelta che contrassegnerà tutta la sua vita:

affiancare al lavoro di scrittore per l'infanzia quello di un

giornalismo politico non partitico.

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Gli anni della scrittura per l'infanzia e della notorietà

Nel 1960 incomincia a pubblicare per Einaudi e la sua fama si diffonde in

tutta Italia. Il primo libro che esce con la nuova casa editrice è Filastrocca in

cielo ed in terra nel 1959.

Solo nel 1962-63 raggiunge una certa tranquillità economica grazie alla

collaborazione a La via migliore e a I quindici.

Dal 1966 al 1969 Rodari non pubblica libri, limitandosi a una intensa attività

di collaborazioni per quanto riguarda il lavoro con i bambini. Lascia Paese

sera e nel l970 vince il Premio Andersen, il più importante concorso

internazionale per la letteratura dell’infanzia, che accresce la sua notorietà

in tutto il mondo.

Nel 1970 ricomincia a pubblicare per Einuadi ed Editori Riuniti, ma la sua

prodigiosa macchina creativa non sembra più girare a pieno regime. Non è

solo a causa del grande successo, ma anche della grande mole di lavoro e

della sua condizione fisica.

Nel 1974 si impegna nel rilancio del Giornale dei genitori, ma subito cerca

di disimpegnarsi. Cosa che accadrà agli inizi del 1977.

Al ritorno da un viaggio in Urss Gianni Rodari nel 1979 comincia ad

accusare i primi problemi circolatori che lo porteranno alla morte dopo un

intervento chirurgico il 14 aprile del 1980.

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1950 Il libro delle filastrocche (suo primo libro per ragazzi)

1951 Manuale del Pioniere (suo primo libro per animatori)

1951 Il romanzo di Cipollino

(ristampato nel 1959col titolo Le avventure di Cipollino)

1952- Le carte parlanti

1952- Il treno delle filastrocche

1952- Cipollino e le bolle di sapone

1952- Il libro dei mesi

1954- Le avventure di Scarabocchio

1954- Il viaggio della freccia azzurra

1954- Compagni fratelli cervi

1959- Gelsomino nel paese dei bugiardip

1960- Filastrocche in cielo e in terra

1962 – Favole al telefono

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1962- Gipi nel televisore. Favola in orbita

1962- Il pianeta degli alberi di Natale

1963- Il castello di carte

1964- Il cantastorie. Storie a piedi e in automobile.

1964- La freccia azzurra

1964- Il libro degli errori

1966- La torta in cielo

1969 - Venti storie più una

1970- Le filastrocche del cavallo parlante

1971- Tante storie per giocare

1972- Filastrocche in cielo e in terra, ed. definitiva

1072- Gli affari del signor gatto

1972 - Il palazzo di gelato e altre otto favole al telefono

1973 - Grammatica della fantasia

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1973 - I viaggi di Giovannino Perdigiorno

1973 - Novelle fatte a macchina

1974 - La filastrocca di Pinocchio

1974 - Marionette in libertà

1978 - La gondola fantasma

1978 - C'era due volte il barone Lamberto

1978 - Il teatro i ragazzi la città

1979 - Parole per giocare

1979 - Bambolik

1980 - Il gioco dei quattro cantoni

1980 - I nani di Mantova

1980 - Piccoli vagabondi

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1981 - Esercizi di fantasia

1981 - Filastrocche lunghe e corte

1984 - Giochi nell'URSS: appunti di viaggio

1987 - Chi sono io?: primi giochi di fantasia

1988 - Io e gli altri: nuovi giochi di fantasia

1989 - Il giudice a dondolo

1990 - Ristampe varie in occasione del 10° della morte e del 70° della nascita.

1998 - Il teatro delle filastrocche: laboratorio delle parole e della fantasia

2000 - Ristampe varie in occasione del 20° della morte e dell'80° della nascita.

2001 - Il ragioniere pesce del Cusio, Interlinea, Novara.

2001 - Un giocattolo per Natale, Interlinea, Novara.

2001 - Il mago di Natale, Interlinea, Novara.

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Munari in rima con Rodari di Orietta Berlanda

Nato a Milano nel 1907, è stato uno dei grandi

rappresentanti dell’arte e del design del

Novecento; fra le sue molteplici esperienze quella

legata all’infanzia appare una delle più significative:

laboratori per stimolare la creatività infantile (Brera

e Faenza), progettazione di collane (Tantibambini di

Einaudi), illustratore dei testi diRodari, prelibri per i

piccolissimi costruiti con materiali molto vari.

È morto a Milano nel 1998.

La collaborazione

con Rodari va dal

1960 al 1981 I due maestri sono accostabili sulla base di

una simile strategia operativa: l'uso

ricorrente dell'effetto straniamento, basato

sul capovolgimento del significato comune

delle cose, che genera sorpresa.

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Ciò che avvicina Munari e Rodari va

ravvisato innanzitutto nella finalità

pedagogica che ha informato il loro

metodo creativo, alimentandolo sempre

con rinnovata vitalità e imperniandolo

attorno ad un fondamentale concetto

chiave. Questo può essere individuato

nella loro ferrea convinzione che

rapportarsi ai bambini non significa

tradurre per loro la realtà

banalizzandola, sottovalutando le loro

potenzialità conoscitive, quanto

piuttosto spiegare loro, mediante i

mezzi più consoni, concetti anche

complessi. L'infanzia, vissuta in tutte le

sue pieghe e sfumature, non deve

restare circoscritta entro una

dimensione monadica, esperienza

isolata da tutto il resto, ma essere

preludio alla vita da adulti.

Nel perseguire il loro obiettivo

Munari e Rodari procedono

con leggerezza facendo tesoro

della possibilità liberatoria

offerta dall'invenzione, nella

convinzione che la

sospensione, il non dire tutto,

stimoli ulteriormente la

fantasia. L'accostamento,

anche casuale, di forme o

parole fa volare lontani con

l'immaginazione e se tutto può

essere proposto sotto forma di

gioco, la creatività nell'impiego

delle parole per Rodari, e delle

immagini per Munari, non è

fine a se stessa, ma

considerata fondamentale per

lo sviluppo autonomo del

pensiero.

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Sul cielo di una borgata romana, una mattina d’aprile appare un enorme

oggetto circolare. I marziani! I marziani!gridano gli abitanti uscendo dalle

case e dai negozi, e accalcandosi in piazza.

Arrivano due professori, i vigili, la polizia, autoblindo e soldati. Ma sono due

ragazzi, Paolo e Rita, a svelare il segreto del disco volante: che non è un

vero disco volante, ma qualcosa di molto più dolce…

Questa storia è nata nelle Scuole

elementari Collodi, Borgata del Trullo,

Roma, tra gli scolari della signorina Maria

Luisa Bigaretti che hanno finito la quinta

nel ’64; è stata pubblicata a puntate dal

Corriere dei Piccoli nel medesimo anno

1964; è dedicata a tutti i suoi lettori: a

ciascun lettore ogni pagina, dalla prima

all’ultima.

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L'Associazione della Pedagogia Popolare ItalianaMovimento di Cooperazione Educativa

Il Mce è nato in Italia nel 1951 sulla scia del pensiero pedagogico e sociale

di Célestin ed Elise Freinet. All’indomani della guerra, nel momento di

pensare alla ricostruzione, alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A.

Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e tanti altri, si unirono

attorno all’idea di una cooperazione solidale che diviene crescita e

integrazione sociale. Non si è trattato solo della introduzione e utilizzazione

di alcune tecniche di base, ma di dare vita a un movimento di ricerca che

ponga al centro del processo educativo i soggetti, per costruire le condizioni

di un’educazione popolare, in quanto garanzia di rinnovamento civile e

democratico.

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www.bdp.it/Rodari

www.giannirodari.it

www.letteratura.it/giannirodari

www.rodaricentrostudiorvieto.org

www.rodariparcofantasia.it

e prossimamente: www.il velieroparlante.it/giannirodari

Buon

viaggio

ai

Marinai!