GhigginiArte 01 - Pietro Scampini

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PIETRO SCAMPINI e la sua passione: il ciclismo Pietro Scampini è in fuga. Dicono sia scattato dalle retrovie, con un guizzo sui pedali e una grassa risata. Un allun- go possente, per lasciarsi indietro (per un momento) l'Arte e correre libero verso il divertimento puro. Gli altri non l'hanno presa bene: Pietro da tempo prometteva l'impresa solita- ria. Poi puntualmente rinunciava: colpa del caldo o della pioggia, delle matite spuntate o del gesso che fa i capricci. Ma stavolta no. Se n'è andato per stac- care il gruppo e guardarlo da lontano. Il risultato di questa mostra è il frutto di tale osservazione. Il gruppo che sbuca da una curva o si frantuma in salita, che diventa onda in pianura e rosario in discesa. Corridori piegati sui pedali in quella linea perfetta del disegno, nel tratto arrembante per avvicinare il tra- guardo. Pietro osserva dalla collina ma è come se nel gruppo ci fosse ancora. A cogliere quello spirito che unisce, tiene insieme, ricompatta l'esercito dei gregari, evitando diserzioni di massa. Qualcuno perde terreno, resta indietro. Ma il cedimento non è atletico. A tradi- mento c'è chi, tra una ruota e l'altra, ha piazzato una barzelletta. L'omino là in fondo è sopraffatto dal riso e andare avanti è un'impresa. Ma non verrà abbandonato. Pietro lo riporta nel grup- po. Con la pedalata elastica e profonda del più avvolgente sorriso. UN UOMO SOLO AL COMANDO di Franco Ferraro Scultura realizzata da Pietro Scampini in occasione dei Mondiali di Ciclismo su Strada 2008 collocata presso i Giardini Estensi di Varese. (foto di Chiara Palumbo) Luogo: Galleria GHIGGINI 1822 Inaugurazione: sabato 20 settembre 2008, ore 18 Periodo: dal 20 settembre al 5 ottobre 2008 Indirizzo: Via Albuzzi, 17 - 21100 Varese Orario: da martedì a sabato, ore 10 -12,30; 16 -19 Apertura serale durante i Mondiali di Ciclismo Lunedì chiuso - Ingresso libero Informazioni: tel. 0332-284025 www.ghiggini.it - [email protected] Si inaugura sabato 20 settembre alle ore 18, presso la galleria Ghiggini 1822, la mostra dal titolo Pietro Scampini e la sua passione: il ciclismo, dedicata ad uno dei temi al di fuori del mondo dell'arte che più appassionano l'artista. In occasione dei Campionati del Mondo di Ciclismo su Strada 2008 ospitati dalla città di Varese, Scampini presenta una serie di dinamici disegni a china il cui soggetto rimanda al cicli- sta in volata ideato dallo stesso e dive- nuto immagine-simbolo dell'importante evento sportivo. Per questo motivo è stato utilizzato per realizzare alcuni tro- fei e la scultura che si trova sia presso i giardini pubblici di Palazzo Estense sia al termine della salita di Via Corridoni, facente parte di uno dei trac- ciati delle gare. Emilio Ghiggini e Pietro Scampini hanno deciso di devolvere il ricavato della mostra a favore della delegazione di Varese del Comitato Italiano Paralimpico. La mostra vede il patrocinio del Comune di Varese e di Varese 2008, Campionati Mondiali di Ciclismo su Strada e quale sponsor la pasticceria Oliver di Galliate Lombardo. con il patrocinio di: con il contributo di: Varese - Via Albuzzi 17 - [email protected] - www.ghiggini.it Numero 1 Settembre 2008

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Il primo numero del Giornale GhigginiArte Contemporanea dedicato a Pietro Scampini

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PIETRO SCAMPIN Ie la sua passione: il ciclismo

Pietro Scampini è in fuga. Dicono siascattato dalle retrovie, con un guizzosui pedali e una grassa risata. Un allun-go possente, per lasciarsi indietro (perun momento) l'Arte e correre liberoverso il divertimento puro.Gli altri non l'hanno presa bene: Pietroda tempo prometteva l'impresa solita-ria. Poi puntualmente rinunciava: colpadel caldo o della pioggia, delle matitespuntate o del gesso che fa i capricci.Ma stavolta no. Se n'è andato per stac-care il gruppo e guardarlo da lontano.Il risultato di questa mostra è il frutto ditale osservazione. Il gruppo che sbucada una curva o si frantuma in salita,che diventa onda in pianura e rosario indiscesa. Corridori piegati sui pedali in

quella linea perfetta del disegno, neltratto arrembante per avvicinare il tra-guardo.Pietro osserva dalla collina ma è comese nel gruppo ci fosse ancora. A cogliere quello spirito che unisce,tiene insieme, ricompatta l'esercito deigregari, evitando diserzioni di massa.Qualcuno perde terreno, resta indietro.Ma il cedimento non è atletico. A tradi-mento c'è chi, tra una ruota e l'altra, hapiazzato una barzelletta. L'omino là infondo è sopraffatto dal riso e andareavanti è un'impresa. Ma non verràabbandonato. Pietro lo riporta nel grup-po. Con la pedalata elastica e profondadel più avvolgente sorriso.

UN UOMO SOLO AL COMANDOdi Franco Ferraro

Scultura realizzata da Pietro Scampini in occasione dei Mondiali diCiclismo su Strada 2008 collocata presso i Giardini Estensi di Varese.(foto di Chiara Palumbo)

Luogo: Galleria GHIGGINI 1822Inaugurazione: sabato 20 settembre 2008, ore 18

Periodo: dal 20 settembre al 5 ottobre 2008Indirizzo: Via Albuzzi, 17 - 21100 Varese

Orario: da martedì a sabato, ore 10 -12,30; 16 -19 Apertura serale durante i Mondiali di Ciclismo

Lunedì chiuso - Ingresso liberoInformazioni: tel. 0332-284025

www.ghiggini.it - [email protected]

Si inaugura sabato 20 settembre alleore 18, presso la galleria Ghiggini1822, la mostra dal titolo PietroScampini e la sua passione: il ciclismo,dedicata ad uno dei temi al di fuori delmondo dell'arte che più appassionanol'artista. In occasione dei Campionatidel Mondo di Ciclismo su Strada 2008ospitati dalla città di Varese, Scampinipresenta una serie di dinamici disegnia china il cui soggetto rimanda al cicli-sta in volata ideato dallo stesso e dive-nuto immagine-simbolo dell'importanteevento sportivo. Per questo motivo èstato utilizzato per realizzare alcuni tro-

fei e la scultura che si trova sia pressoi giardini pubblici di Palazzo Estensesia al termine della salita di ViaCorridoni, facente parte di uno dei trac-ciati delle gare.Emilio Ghiggini e Pietro Scampinihanno deciso di devolvere il ricavatodella mostra a favore della delegazionedi Varese del Comitato ItalianoParalimpico. La mostra vede il patrocinio delComune di Varese e di Varese 2008,Campionati Mondiali di Ciclismo suStrada e quale sponsor la pasticceriaOliver di Galliate Lombardo.

con il patrocinio di: con il contributo di:

contemporaneaVarese - Via Albuzzi 17 - galleria@ghiggini. i t - www.ghiggini. i tVa r e s e - Vi a A l b u z z i 1 7 - g a l l e r i a @ g h i g g i n i . i t - w w w. g h i g g i n i . i tNumero 1 Set tembre 2008

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L’ULTIMO COLPO DI RENIdi Lara Treppiede

Ultimi mille metri al traguardo.Uomini che diventano segni, pun-tini, linee, macchie. Eccomi qui... manca davvero pocoa raggiungerli, li vedo avanti a me.Mi ricordo le parole di miamamma: "Te vurü la bicicleta e mopedale". Gente che mi guarda mami sembra di essere sordo, vedosolo le loro gesta, sono così stan-co che non capisco quello chedicono. Devo farmi forza, so chemanca poco, ma c'è ancora quellamaledetta salita.Ed ecco che in curva mi avvicinoal pubblico e sento tra le urla lospiritoso di turno..."vai che spia-na!" Recupero, recupero. Mi stomischiando alle altre sagome... cisono. PFHHHHH....Quello davanti ha bucato...evanno giù tutti come i birilli!Guardo Gino 'ca l'à ciapà un tupicma l'è restà in pè' e gli dico: "Io ete sì che siamo disegnati a punti-no, non come quegli scarabocchi".Siamo in fuga io e Gino.E' stato MONDIALE stare in piediin quel groviglio!Ultimi 400 metri di gara.

Sto seguendo la scia di Gino. Le nostre ruote quasi si toccano.Mi giro velocemente: punti, linee,cerchi colore, un punto si vedeavvicinarsi... ma sono due, tre,quattro... dieci... cento. Un puntosta diventando linea, cerchio,uomo. Il gruppo sto arrivando.Pedala Pino, pedala... che... "sottoquesto sole bello pedalare ma,bisogna sudare...".Mi chino sulla bicicletta e spingosulle gambe. Super Gino quandononostante il caldo che sale dal-l'asfalto vedo il traguardo e mentrealzo le braccia al cielo e mi sentoin vetta al mondo, giro lo sguardoverso Gino che chino sulla suabicicletta come un treno mi sor-passa. Macchè sono secondo.Però mi vedo già su quel podio,felice, soddisfatto e sorridenteperchè Gino con il suo metro ecinquanta sarà alla mia stessaaltezza e ci guarderemo negliocchi.Questa è la legge dello sport, traalti e bassi, vittorie e sconfitte, l'ar-rivare primo o secondo.

Visitare la mostra di PietroScampini allestita in GalleriaGhiggini con le ultime opere realiz-zate in funzione - dovrei dire - inonore dei ciclistici Campionati delMondo varesini può lasciare per-plessi. Uno si chiede: ma dovesono gli Enigmi, gli Intrecci, leOmbre, gli Embrioni? Ma cosa stasuccedendo al Pietro? Rinnega sestesso, il suo passato, il suo modod'essere scultore?No, no, buoni tutti. Scampini nonrinnega alcunché: si permette sol-tanto di divagare.Ciò è certamente un allontanarsidal tema solito e saltare di palo infrasca, ma significa anche distrar-si, prender fiato e divertirsi perricrearsi. E per far del bene. Già loprovò Scampini con NDEBELEquando decise di "contaminare" e"contaminarsi" (sono verbi -azzeccatissimi - di MarcoMeneguzzo) con l'Africa nera. E fu

un esperimento dal successo stre-pitoso, basato sulla volontà diapprendere e di insegnare.Ora, con il ciclismo, c'è soprattuttoamore. Il Grande Pietro ama,come sempre amò, il ciclismo.E in quelle file di corridori in volataLui ci si sente dentro; il gareggiarelo affascina, lo istiga, vuol essereprimo al traguardo, per dare con lagioia di se stesso tanta gioia aglialtri. E qui, in Galleria Ghiggini, lodimostra dando in beneficenza ilrisultato della vendita delle sueopere.Io, in altra occasione, scrissi cheScampini, essendo nato il 15 giu-gno 1950 (a metà mese, metàanno, metà secolo), ha tutte lecarte in regola per essere definitometà sano e metà matto. E se cifossero tanti "matti" così il mondosarebbe veramente fantastica-mente vivibile...

Pietro Scampini nasce il il 30 giu-gno 1950 a Cardano al Campo.Da parecchi anni è uno scultoreprofessionista in quanto “l'arte habisogno di tempo, di dedizione edi serietà”. Si considera un privi-legiato come ogni uomo che rie-sce a fare di una passione unmestiere vero e proprio. Artistaautodidatta, dopo aver seguitoper tre anni i corsi serali di Pitturaall'Accademia di Belle Arti diBrera, decide di lasciare il pen-nello e, spinto dall'urgenza delletre dimensioni, si dedica esclusi-vamente all'universo della scultu-ra, prima frequentando la bottegadello scultore Luigi Bennati diGazzada, poi approdando nei

laboratori di Carrara, patria delmarmo, degli scalpellini e degliartigiani sospesi tra tecniche anti-che e impulsi d'avanguardia. Lìincontra artisti di fama mondiale,da Giuliano Vangi a Müller, algrande amico cubano AgustìnCàrdenas, considerato uno deimaestri della scultura contempo-ranea con Constantin Brancusi,Hans Arp e Henry Moore. Da allo-ra la sua vita ed il suo percorsoartistico si legheranno per sem-pre alla città toscana, meta di fre-quenti e continui ritorni, interval-lati dal lavoro nell'atelier diCastronno dove Scampini vive e

CICLISMO: UN’ECCEZIONE AMATAdi Lu ig i P ia t t i

Settembre 2008 GhigginiArte contemporanea pagina 2

Pietro Scampini e l’opera-simbolo dei Mondiali di Ciclismo su Strada 2008 (foto Marco Valenti)

Pietro Scampini nel suo atelier di Castronno (foto Marco Valenti)

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ELISABETTA CACIOPPOATTIMI DI VITA SOSPESI

E’ stata inaugurata mercoledì 10settembre alle ore 18 presso laSala rossa al terzo piano dellaGhiggini 1822 la mostra fotografi-ca di Elisabetta Cacioppo dal tito-lo Attimi di vita sospesi. Questoprimo appuntamento con l'arte hadato il via alla stagione espositivaautunnale della galleria e faràparte degli eventi organizzati inoccasione dei CampionatiMondiali di Ciclismo su Strada 2008.

Nell'occasione sono state presen-tate 30 fotografie, i cui soggettispaziano da angoli noti della cittàdi Varese, a ritratti di anzianimalinconici, da primi piani di natu-ra, a scorci di monumenti architet-tonici, fino a includere volti e gestidi culture lontane. Le opere sonolegate nella loro lettura da testi diMatteo Inzaghi e corredate dabrevi didascalie dell'autrice stessa.

Elisabetta Cacioppo nasce aVigevano nel febbraio del 1968. Asei anni segue la famiglia inLussemburgo dove trascorre partedella sua adolescenza studiandoalla Scuola Europea, ambienteche le dona la possibilità di entra-re in contatto con persone, linguee culture diverse, suscitando e affi-nando in lei il pregio della curiosi-tà. A 16 anni torna in Italia e si sta-

bilisce a Varese. La Laurea inGiurisprudenza, conseguita allaUniversità degli studi di Milano,le permette di esercitare dal 1999la professione di avvocato cuiaffianca un intenso impegno civilee politico, nella convinzione che laresponsabilità sociale e la parteci-pazione siano un dovere morale eil migliore esercizio del diritto di cit-tadinanza.

... Alla fotografia ci sono arrivataquasi per caso; per l'esigenza,profondamente avvertita, di nonfarmi travolgere da una quotidiani-tà fatta spesso di ritmi poco umanie di percorsi abitudinari. Per me lafotografia è una sorta di esercizioche serve per non perdere di vistala bellezza e la poesia di cui èricca la quotidianità. Per questoscatto con una semplice CanonPowerShot A 640, che volgarmen-te si definisce una "compatta".Non una strumentazione profes-sionale, non una ricerca della foto

tecnicamente "bella". Le fotografieche realizzo sono il semplice fruttodella mia personalissima ricercadel poetico e dell'emozionante;cerco di fermare e tradurre lo stu-pore e la sorpresa che mi destanoi preziosi doni che sono soliti fareoggetti, paesaggi o persone, nel-l'indifferenza dei più, catturandoliper me stessa e per chi ancora hatempo, voglia o semplicementebisogno di bellezza.

Elisabetta Cacioppo

Elisabetta Cacioppo, Radici di stagioni bellissime (Cordoba, Spagna - 2006)

Matteo Inzaghi ed Elisabetta Cacioppo - Settembre 2008

…CI SI ALLONTANA UN PO'….di Mat teo Inzaghi

Un pensiero che nasce e fugge via senza poterlo condividere. Unacarezza, orfana di un viso da sfiorare, che solletica l'aria e si rifugianel buio di una tasca. Una parola che si spegne nell'apatia del silen-zio. Questo, tutto questo, è la Solitudine. Di fronte ad essa, la Natura resta fredda, impassibile, distante, pron-ta a sostituire uomini ed epoche con ineffabile disinvoltura. Eppure, basta così poco. Quando la nostra ombra si sovrappone aquella di qualcun altro. Quando alle nostre mani corrispondono altremani e la voce che accompagna l' "io" non è più quella asettica diun'eco beffarda, ma quella vitale e vivente dell' "altro", alloral'Universo intero torna ad esserci complice. E tra pietre più morbide,acque più tiepide e tinte più vivaci, il pallore malsano dell'oblio vienemascherato fino a sparire del tutto. Certo, le gambe restano un po' indolenzite. Ma non fanno più male.

Luogo: Galleria GHIGGINI 1822Periodo: dal 10 settembre al 5 ottobre 2008

Indirizzo: Via Albuzzi, 17 - 21100 VareseOrario: da martedì a sabato, ore 10 -12,30; 16 -19

Apertura serale durante i Mondiali di CiclismoLunedì chiuso - Ingresso liberoInformazioni: tel. 0332-284025

www.ghiggini.it - [email protected]

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