GERENZA is 1 - ORDINE MEDICI AVELLINO Loredana Palma e € 2.000,00 alla Dott.ssa IAN-NACCONE Ilaria...
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1isIrpinia Sanitaria Bollettino dell’Ordine dei Medici di Avellino
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IN QUESTO NUMEROGERENZA
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Dr. Mariano LeporeFondatore
Dr. Antonio D’AvanzoDirettore Responsabile
Dr. Gianpaolo PalumboDirettore
Dott.ssa Angela De Lisio Capo Redattore
Dr.Michele MajoranaDr. Giuseppe VolpeRedattori
Redazione ed Amministrazione Via Circumvallazione, 105 Avellino tel: 082535435
StampaInternational Printing s.r.l. Via Pianodardine AvellinoAutorizzazione del Tribunale di Avellino n.4488 dell’8 aprile 1952
CONSIGLIO DELL'ORDINEPresidenteDr. Antonio D'Avanzo
Vice PresidenteDr. Giuseppe Rosato
TesoriereDr. Michele Lippiello
SegretarioDr. Francesco Sellitto
ConsiglieriDr. MicheleCascielloDr. Michele CiasulloDr.ssa Maria Franca D’AmatoDr. Elia Virginio De SimoneDr. ssa Iolanda De VitoDr. Gianpaolo PalumboDr. Carlo PizzilloDr. Rizziero RonconiDr. Angelo RossiDr. Antonio SaggeseDr. Paolo TarantinoDr. Angelo Marino Cecere (Odontoiatra)Dr. Raffaele Iandolo (Odontoiatra)
COMMISSARIO ALBO ODONTOIATRIPresidente - Dr. Raffaele IandoloSegretario - Dr. Elio FarinaComponente - Dr. Angelo Marino CecereComponente - Dr. Giuseppe D'AntuonoComponente - Dr.ssa Teresa Masucci
COLLEGGIO REVISORI DEI CONTIRevisore effettivo - Dr. Adriana SorrentinoRevisore effettivo - Dr. Rita FiandraRevisore effettivo - Dr. Francesco Gaeta
Revisore supplente -Dr. ssa Anna Matarazzo
L’angolo del presidente.............................2
Vita dell'ordine............................................3
Notizie statistiche 2014...............................4
Borsa di studio 2014....................................5
Foto del giuramentodi Ippocrate 2015.......................................6
Nasce l'osservatorio giovani......................9
Bilancio consuntivo 2014.........................10
Bilancio preventivo 2015..........................12
Raffaele Iandolo eletto per la terza voltaTesoriere Nazionale......................................13
La specializzazionecome diritto al lavoro...............................14
Med and jus..............................................17
Considerazioni sul pianodi ristrutturazione e riqualificazionedella rete ospedaliera campana............19
Notti di notte..............................................20
Le mie radici...Don Antonio Vetrani........21
I colleghi che ci hanno lasciato.............22
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Anche quest’anno abbiamo vissuto con l’in-tensità emotiva di sempre la Cerimonia del “ Giuramento di Ippocrate” dei giovani Medi-
ci neolaureati e la consegna della medaglia d’oro ai Colleghi che hanno compiuto i 50 anni di professio-ne. E’ stato anche l’occasione per fare qualche rifles-sione sullo stato della professione medica, ne farò cenno solo di alcune. Tra i nodi centrali, sui quali si sta dibattendo mag-giormente, c’è la questione dell’atto medico. Indub-biamente oggi esiste il problema di come integrare la professione medica con le altre (oltre venti) pro-fessioni sanitarie, che insieme collaborano nella cura della persona malata. Il processo clinico assistenzia-le finalizzato a dare risposta di salute al paziente, non può però diventare una sommatoria di autonomie professionali, dove ogni profilo professionale si rita-glia il proprio spazio all’interno del quale rivendica autonomia e/o esclusività. Il curare, il prendersi cura, non può prescindere da una figura cui ricondurre la responsabilità unitaria di tale percorso. Io non so se si riuscirà mai ad ottenere per via legislativa la de-finizione di atto medico. Comunque se ciò dovesse accadere, l’atto medico non potrà mai essere consi-derato una mera declaratoria di competenze tecnico – operative, una specie di mansionario. E’ necessa-rio spostare l’attenzione e la discussione dall’atto ( compiti burocratici, profili, mansioni) all’agente, co-lui, cioè, che si fa carico di quell’insieme complesso di ruoli, funzioni e responsabilità, che sono alla base della cura del paziente. E’ ciò che ha fatto il Codice di Deontologia Medica, che nella sua ultima stesu-ra, approvata a Torino nel maggio dell’anno scorso, ha riscritto gli articoli 3 e 13 con l’intento di meglio definire il valore della professione medica nelle sue diverse espressioni.Art. 3…Al fine di tutelare la salute individuale e col-lettiva, il medico esercita attività basate sulle com-petenze, specifiche ed esclusive, previste negli obiet-
tivi formativi degli Ordinamenti didattici dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria, integrate e ampliate dallo sviluppo delle conoscenze in medicina, delle abilità tecniche e non tecniche connesse alla pratica professionale, delle innovazioni organizzative e gestionali in sani-tà, dell’insegnamento e della ricerca. La diagnosi a fini preventivi, terapeutici e riabilitativi è una diretta, esclusiva e non delegabile competenza del medico e impegna la sua autonomia e responsabilità…Art. 13 La prescrizione a fini di prevenzione, dia-gnosi, cura e riabilitazione è una diretta, specifica, esclusiva e non delegabile competenza del medico, impegna la sua autonomia e responsabilità e deve far seguito a una diagnosi circostanziata o a un fondato sospetto diagnostico...Io credo che questi due articoli, che invito i Colleghi a leggere per intero, siano sufficientemente completi e potranno essere un utile punto di riferimento, anche perché i percorsi legislativi sui temi professionali ri-schiano di essere molto lunghi e complessi.Molte altre questioni affollano l’agenda della nostra professione ed è impossibile ricordarle tutte in questa sede, ma non posso non fare riferimento a quanto sta accadendo a proposito della cosiddetta appropriatez-za prescrittiva per la quale le nostre Istituzioni sani-tarie, locali e regionali pretenderebbero addirittura prevedere la responsabilità patrimoniale del medico. E’ un fatto gravissimo perché viene messa in discus-sione l’autonomia e la responsabilità del medico, uno dei principi fondamentali della Deontologia Medica. L’appropriatezza è un valore professionale di diretta derivazione clinica e come tale valutabile solo in am-bito medico – clinico, non dalla Guardia di Finanza o dalla Corte dei Conti. Si vuole obbligare il medi-co, ricattandolo economicamente, ad una obbedienza acritica, eversiva rispetto al rapporto di fiducia con il paziente. L’Ordine e i Sindacati faranno di tutto affin-chè ciò non accada.
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Vita dell’ordineVerbale assemblea
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L’anno 2015 il giorno 18 Aprile alle ore 10,00, presso la Sala Congressi del “VIVA HOTEL” di Avellino , si è tenuta l’Assemblea ordinaria annua-le degli iscritti, per discutere il seguente ordine del giorno:1) Relazione del Presidente;2) Celebrazione 50° anno di laurea e Giuramento neolaureati;3) Relazione del Tesoriere sul Bilancio Consuntivo 2014 e Preventivo 2015;4) Varie ed eventuali.Il Presidente nella persona del Dr.Antonio D’Avan-zo, constatata la validità dell’Assemblea nella 2° convocazione apre la seduta con un ampia rela-zione, soffermandosi sul Codice Deontologico. Il Presidente ringrazia i presenti e invita il nuo-vo Tesoriere Dr.Michele Lippiello a leggere ed il-lustrare il Bilancio Consuntivo 2014 e Preventivo 2015 che vengono approvati dall’Assemblea ad unanimità.Il Presidente premia con consegna di una “Borsa di studio” di €. 2.000,00 alla Dott.ssa Marianna Cice-nia, nata ad Avellino l’08/04/1989, iscritto all’Albo dei Medici Chirurghi di Avellino il 05/03/2014 e laureato a Roma “La Sapienza” il 26/07/2013 con
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voto 110/110 e lode, con punteggio 29,58 e 12 lode il cui premio è stato ritirato dal padre Cicenia Sal-vatore e € 2.000,00 al Dott.TROIANO Giuseppe , nato ad Avellino il 27/01/1989, iscritto all’Albo degli Odontoiatri di Avellino il 03/07/2013 e laure-ato a Foggia il 25/03/2013 con voto 110/110 e lode, con punteggio 27,82 e 2 lode.
Alle ore 13,30 il Presidente ringrazia tutti i presenti per la massiccia partecipazione e scioglie la seduta.
Roberta Cherse-vani è la nuova presidente del-la Federazione , eletta all’unani-mità dai 17 com-ponenti del Co-mitato Centrale, riunitosi a Roma in data 27 marzo.E’ la prima volta nella storia del-
la Federazione, che una donna ricopre questo ruolo; l’Ordine di Avellino saluta la nuova Presidente con massimo auspicio e le esprime le più sentite congra-tulazioni.
Cambio di guardia al femminile per la FNOMCEORoberta Chervesani ,è presidente dell’Ordine di Gori-zia dal 2006 , specializzata in radiologia diagnostica .E’ stata coordinatore dell’Osservatorio per la professione medica al femminile della Fnomceo dal 2007 al 2012 e coordinatore della Consulta deontologica naziona-le dal 2012.Al fianco della prima donna presidente di medici e odontoiatri c’è nella carica di vicepresidente Maurizio Scassola,mentre il ruolo di segretario è svol-to da Luigi Conte .Raffaele Iandolo, nostro iscritto e al quale l’intero Ordine rivolge le migliori congratulazioni ed esprime le più vive felicitazioni per il successo raggiunto , è stato eletto tesoriere .Alla Presidenza della Commissione Albo Odontoiatri è stato confermato Giuseppe Renzo e a quella del Col-legio dei Revisori dei conti Salvatore Onorati.
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L'anno 2014 il giorno 3 Maggio alle ore 9,00, pressola Sala Congressi del “VIVA HOTEL” di Avellino, si è tenuta l'Assemblea ordinaria annuale degli
iscritti, per discutere il seguente ordine del giorno:
1) Relazione del Presidente;2) Celebrazione 50° anno di laurea e Giuramento neolau-
reati;3) Relazione del Tesoriere sul Bilancio Consuntivo 2013
e Preventivo 2014;4) Varie ed eventuali.
Il Presidente nella persona del Dr.Antonio D’Avanzo,constatata la validità dell'Assemblea nella 2° convocazio-ne apre la seduta con un ampia relazione, soffermandosisul Codice Deontologico.Il Presidente ringrazia i presenti e invita il TesoriereDr.Antonio Saggese a leggere ed illustrare il BilancioConsuntivo 2013 e Preventivo 2014 che vengono appro-vati dall’Assemblea ad unanimità e invita la Dott.ssaSORRENTINO Adriana, Presidente dei Revisori deiConti, a leggere il verbale approvato dal Consiglio deiRevisori dei Conti il giorno 4 Febbraio 2014 sul ContoConsuntivo 2013.
Il Presidente premia con consegna di una “Borsa di studio”di €. 2.000,00 al Dott..Roberto Marco, nato ad Atripalda(AV) il 21/05/1987, iscritto all’Albo dei Medici Chirurghidi Avellino il 05/03/2013 e laureato a Roma “S.Cuore” il16/10/2012 con voto 110/110 e lode, con punteggio 29,86e 15 lode il cui premio è stato ritirato dalla MammaProf.ssa Loredana Palma e € 2.000,00 alla Dott.ssa IAN-NACCONE Ilaria , nata ad Atripalda (AV) il 11/03/1988,iscritto all’Albo degli Odontoiatri di Avellino il 29/01/2013e laureata a Roma “S.Cuore” il 19/10/2012 con voto110/110 e lode, con punteggio 29, 80 e 13 lode.
Vengono premiati per i 50 anni di laurea i seguentiDott.ri:ACIERNO Domenico Andrea, GALASSOGiuseppe, PIERRO Michele e RENZULLI Lorenzo.Alle ore 13,30 il Presidente ringrazia tutti i presenti per lamassiccia partecipazione e scioglie la seduta.Hanno partecipato all’Assemblea i seguenti Dottori:1) D’Avanzo Antonio, 2) Rosato Giuseppe, 3) Saggese
Antonio, 4) Sellitto Francesco, 5) Landi Rocco, 6) DeSimone Elia Virginio, 7) Palumbo Gianpaolo, 8) RonconiRizziero, 9) Lippiello Michele, 10) Farina Pascual Italo,11) Iandolo Raffaele, 12) Sorrentino Adriana, 13) LoConte Maurizio, 14) Carpenito Fiore, 15) StortiSalvatore, 16) Rubino Domenico, 17) Silvestro Concetta,18) Renzulli Lorenzo, 19) Pierro Michele, 20) GalassoGiuseppe, 21) Acierno Domenico Andrea, 22) Lo nardoFortunato, 23) Finelli Francesco, 24) Iannaccone Ilaria,25) D’Alessio Marcella, 26) Iannaccone Antonio, 27)Coppola Paola, 28) Rizzo Sante, 29) Di Chiara Paola, 30)Marino Giovanni, 31) Dell’Erario Giuseppina, 32) FestaVittorio, 33) Acierno Fiorello, 34) Politano Saverio, 53)Ambrosone Angela, 54) Antinolfi Fabrizio, 55) BarrassoGiuseppina, 56) Biancardi Rossella, 57) BisacciaMichele, 58) Capozzi Nunzia, 59) Capozzi Ettore, 60)Caputo Federica, 61) Caruso Atonia, 62) Cerullo Angelo,63) Cicenia Marianna, 64) Cioffi Giuseppina, 65) CioffiMarta, 66) Cipriano Maria Gabriella, 67) Corvino Felice,68) Corvino Miriam, 69) Del Vecchio Valeria, 70) DiMasi Maria, 71) Di Ninno Filippo, 72) Farina Francesca,73) Ferraro Maria Carmela, 74) Fischetti Antonella, 75)Iannaccone Riccardo, 76) Iannuzzo Gianpiero, 77) IzzoMaria, 78) Izzo Rosanna, 79) La Bruna Maria, 80) LoVuolo Marco, 81) Masucci Teresa, 82) MasucciFrancesco, 83) Meluzio Maria Concetta, 84) PagliucaFrancesca, 85) Perrotta Marianna, 86) Picone Veronica,87) Politano Serena, 88) Polito Ilaria, 89) RenzulliMichele, 90) Rizzo Mario, 91) Rubino Marta, 92)Sangermano Maria, 93) Sicuranza Monica, 94) SorrientoGiovanna, 95) Spagnuolo Alessia, 96) Storti Generoso,97) Travagliati Federico, 98) Troiano Giuseppe, 99)Troisi Angela, 100) Vigorito Raffaella, 101) VirtuosoNicola, 102)Viscardi Giuseppe.
Hanno votato per delega:1) Antonellis Giulia, 2) Alfano Ferdinando, 3) ColucciAnna Rita, 4) Costanzo Stefano, 5) Gagliardi Biagio, 6)Malanga Gerardo Mariano, 7) Matarazzo Liliana, 8)Sanseverino Carmine, 9) Stanco Rocco, 10) ChirichielloGerardo, 11) Chirichiello Luca, 12) Lanzafame Angelo,13) Roberto Marco, 14) Cotticeli Gaetano Antonio, 15)Cardinale Fulvio, 16) Landi Elvira, 17) CarpenitoAlberto
Vita dell’ordineVerbale assemblea
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Dott.ssa. Roberta Chersevani
Vengono premiati per i 50 anni di laurea i seguenti Dott.ri: CERRATO Cosmo, CILLO Pierluigi, MALZONI Carmine, MANGANELLI Elettra, PORCARO Benito Enrico, REGA Carmela SPIDALIERI Attilio.
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Borsa di studio 2014Verbale assemblea
Elenco medici presentiper il giuramento
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Notizie statistiche 2014ALBO MEDICI CHIRUGHI
ALBO ODONTOIATRI
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- Nuovi iscritti anno 2014 n. 56- Iscritti per trasferimento da altro Ordine n. 4 CANCELLATI- per trasferimento ad altro Ordine n. 6 - per cessata attività n. 2- per decesso (dal 04/05/2014 al 18/04/2015) n. 15
1. Dr. BALDASSARRE Carlo Montefalcione2. Dr. CASTELLI Andrea Monteforte Irpino 3. Dr. CRINCOLI Emilio Vallata4. Dr. DE SIMONE Raffaele Avellino5. Dr.ssa DI PAOLO Anna Atripalda6. Dr. GIALANELLA Pasquale Avellino7. Dr. GRAZIANO Michelangelo Taurano8. Dr. IANDOLI Vincenzo Avellino9. Dr. LANDI Pasquale Carmine Grottaminarda10. Dr. LO PILATO Giosuè Mirabella Eclano11. Dr. LORO Ernesto Fontanarosa12. Dr. MUSTO Alessandro Angelo Maria Montemiletto13. Dr. PISCOPO Pasquale Luogosano14. Dr. RONCONI Duilio Pietrastornina15. Dr. SIBILIA Angelo Avellino
- TOTALE ISCRITTI al 31.12.2014 n. 2595
- TOTALE ISCRITTI a tutt’oggi n. 2641
- Nuovi iscritti anno 2014 n. 14- Cancellati per trasferimento ad altro Ordine n. 1
- TOTALE ISCRITTI al 31.12.2014 n. 304- TOTALE ISCRITTI a tutt’oggi n. 306
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Borsa di studio 2014Verbale assemblea
Elenco medici presentiper il giuramento
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Il giorno 09 Aprile 2015 presso la Sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Avellino alle ore 18,30, si è riunita
la commissione giudicante per l’assegnazione della borsa di studio per l’anno 2014 così composta:Dr. Antonio D’AvanzoPresidente OMCeO di AvellinoDr. Raffaele IandoloPresidente Commissione Albo OdontoiatriDr. Giuseppe Rosato Vice Presidente OMCeO di Avellino
Esaminate le domande pervenute nei termini previsti dal bando ed avendo individuato i requisiti richiesti, risultano vincitori della borsa di studio
di €. 2.000,00 la Dott.ssa Marianna CICENIA, nata ad Avellino l’08/04/1989, iscritta all’Albo dei Medici Chirurghi di Avellino il 05/03/2014 e laureata a Roma “La Sapienza” il 26/07/2013 con voto 110/110 e lode, con punteggio 29,58 e 12 lode e di € 2.000,00 il Dott.Giuseppe TROIANO, nato ad Avellino il 27/01/1989, iscritto all’Albo degli Odontoiatri di Avellino il 03/07/2013 e laureato a Foggia il 25/03/2013 con voto 110/110 e lode, con punteggio 27,82 e 2 lode.La premiazione della consegna della borsa di studio è avvenuta il giorno 18 Aprile 2015 alle ore 10,00 presso la Sala Congresso del VIVA Hotel in Via Circumvallazione 123, in occasione dell’Assemblea ordinaria.
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Notizie statistiche 2014ALBO MEDICI CHIRUGHI
ALBO ODONTOIATRI
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ARACE Francesco BARBARISI DaniloBELMONTE GianfrancoBORGO MariaCAMPANILE AmaliaCAPONE ConcettaCARDINALE JacopoCASCIANO OfeliaCELOTTI AnnaCOLELLA CarmineCOLUCCI MarisantaCONTE Felice D’AMATO MariannaDE FALCO FabioDE LUCA MatteoDE MEO ErmelindaDELL’ORFANO Michele
ESPOSITO IreneFARINA ElioFIORE LauraFRASCI FabianoFRIERI CamillaFUSCO PierluigiIUORIO AngelaIZZO GiuliaLA SALA DomenicoLA SALA FrancescoLIMONGIELLO Maria AssuntaLO CHIATTO FilomenaLOMBARDI GianlucaMANZO ChristianMANZO DanieleMAURIELLO ValentinaMIRO Luca
MOLINARIO FeliceMUOLLO MichelePALERMO ROSSETTI Edoardo PERILLO FelicePICARDO MariaCarolina PIZZA CristinaPOLICASTRO TaniaPRIZIO SerenaRUBICONDO CarolinaSANDULLI RobertaSEPE Federica NicolettaSTANCO MichelaTROISI SerenaTROPEANO Maria PiaUVA AndreaVISCOSI FrancescaVOLPE Angela
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Foto del giuramento di Ippocrate 2015e celebrazione 50° anno di laurea
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I giovani medici pronunciano il Giuramento di Ippocrate
Dott. Cosmo Cerrato Dott. Pierluigi Cillo Prof. Carmine Malzoni
Dott.ssa Elettra Manganelli Dott. Attilio Spidalieri Dott. Benito EnricoPorcaro
Dott. Adolfo Mazzeo figliodella Dott.ssa Carmela Rega
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Foto del giuramento di Ippocrate 2015e celebrazione 50° anno di laurea
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Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
- di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità dicomportamento contrastando ogni indebito condizionamento chelimiti la libertà e l’indipendenza della professione;
- di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichi-ca, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispet-to della dignità e libertà della persona cui con costante impegnoscientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;
- di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discrimina-zione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di disegua-glianza nella tutela della salute;
- di non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;- di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e inter-
venti terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non pro-porzionati, senza mai abbandonare la cura del malato;
- di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondatasulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un’in-formazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa;
- di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché aquelli civili di rispetto dell’autonomia della persona;
- di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso dellamedicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui finisono la tutela della salute e della vita;
- di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze eal rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuoridell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possa-no ledere il decoro e la dignità della professione;
- di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciprocorispetto;
- di prestare soccorso nei casi d’urgenza e di mettermi a disposizionedell'Autorità competente, in caso di pubblica calamità;
- di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza sututto ciò che mi è confidato, che osservo o che ho osservato,inte-so o intuito nella mia professione o in ragione del mio stato o uffi-cio;
- di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, peri-zia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologi-che che regolano l'esercizio della professione.
Giuramento professionaleAnno 2014
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Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
- di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità dicomportamento contrastando ogni indebito condizionamento chelimiti la libertà e l’indipendenza della professione;
- di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichi-ca, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispet-to della dignità e libertà della persona cui con costante impegnoscientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;
- di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discrimina-zione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di disegua-glianza nella tutela della salute;
- di non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;- di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e inter-
venti terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non pro-porzionati, senza mai abbandonare la cura del malato;
- di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondatasulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un’in-formazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa;
- di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché aquelli civili di rispetto dell’autonomia della persona;
- di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso dellamedicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui finisono la tutela della salute e della vita;
- di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze eal rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuoridell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possa-no ledere il decoro e la dignità della professione;
- di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciprocorispetto;
- di prestare soccorso nei casi d’urgenza e di mettermi a disposizionedell'Autorità competente, in caso di pubblica calamità;
- di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza sututto ciò che mi è confidato, che osservo o che ho osservato,inte-so o intuito nella mia professione o in ragione del mio stato o uffi-cio;
- di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, peri-zia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologi-che che regolano l'esercizio della professione.
Giuramento professionaleAnno 2014
ORDINE MEDICI luglio 2014_Layout 1 24/09/14 11.07 Pagina 9
L’Osservatorio Giovani si rivolge ai giovani medici iscritti all’Ordine di Avellino.
Vuole e deve essere punto di riferimento per i neolaureati che si incamminano verso il mondo del lavoro, verso una professio-ne tanto affascinante quanto impegnativa e che mai, come in questi tempi, sta vi-vendo un momento storico difficile e tor-mentato.Dovrà essere stru-mento per discutere dei problemi che pur-troppo minano alla base la nostra profes-sione, un tempo tute-lata e rispettata, oggi dilaniata da accuse, strumentalizzazioni, denigrazioni etiche e professionali.Ci sentiamo in dove-re di combattere uniti per il nostro futuro, quello di una Cate-goria importante, e della Sanità del nostro Paese. I giovani Medi-ci di oggi sono la clas-se dirigente di domani, per tal motivo non restiamo fermi a lamentarci, ma facciamo delle nostre critiche motivo di dialogo e mi-glioramento, partecipando vivamente alla realizzazione di un futuro migliore.Uniamoci per tutelare noi stessi; le nostre non sono esigenze del singolo, richieste vi-ziate, bensì “motivazioni”, che pertanto do-vrebbero essere guardate con occhi ben di-versi da chi muove i fili di questo malandato
teatrino. Illuminiamo coloro che della sanità attua-le, quella che si pratica e si vive realmente nell’ambiente universitario, negli ospedali, nelle ASL e nelle strutture private, conosce
solo per sentito dire.Smettiamo di esse-re voce di lamento e prendiamo parte al concreto.Dal canto nostro, sus-siste la volontà di es-sere parte ATTIVA di tutto ciò che riguardi la categoria alla quale apparteniamo, diret-tamente ed indiretta-mente. Dimostriamoci presenti. Non abban-doniamoci in balia di chi le nostre motiva-zioni non le conosce, poiché non ha mai avuto modo di ascol-tarle.Sicuramente per porre le basi dell’immediato futuro occorre il carico d’esperienza e saggez-za di chi già ha vissu-
to gli errori del passato e sia, per tal motivo, in grado di non incorrere
nei “corsi e ricorsi storici”; proponiamo il più semplice ingrediente: quella veemenza del giovane medico, che quel passato non l’ha vissuto, ma che auspica un futuro mi-gliore dell’attuale presente.
Dott.ssa Antonia CarusoDott.ssa Maria LabrunaDott.ssa Anna MatarazzoDott.ssa Mariaconcetta Meluzio
NASCE L’OSSERVATORIO GIOVANII
L’Osservatorio Giovani con questo essenziale vademecum augura il migliore incipit per un’opinata carriera a tutti i
neoabilitati.
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Raffaele Iandolo eletto per la terza voltaTesoriere Nazionale
Raffaele Iandolo, il “nostro” Raffaele, componente dell’esecu-tivo della FNOMCeO è stato, nelle recenti votazioni nazionali di marzo, eletto per la terza volta di seguito Tesoriere Nazionale dei medici e degli odontoiatri italiani. Dal marzo del 2009 che Raffaele ha la fiducia di tutti i colleghi facendoci inorgoglire non solo perché irpino ma anche perché dal 1987 è membro del Consiglio Direttivo della Provincia di Avellino. Il collega Iandolo con gli onori e le cariche ha estrema familiarità, in-fatti basti pensare che è stato sette volte Presidente dell’Albo degli Odontoiatri dal 1990 ad oggi. Dal 2003 ad oggi fa parte della Commissione Nazionale dell’Albo degli Odontoiatri e dal 2006, sempre ad oggi, è componente del Comitato Centrale del-la Federazione Nazionale degli Ordini.Per quattro anni, dal 2008 al 2011, è stato consulente del Mini-stro per l’attuazione del Programma di Governo per le Politiche Sanitarie e la Riforma delle Professioni.Raffaele è nato a a S. Michele di Serino (AV) il 18/02/1958 e ha conseguito la Maturità Classica presso il Liceo Pietro Colletta di Avellino. Si è laureato con il massimo dei voti e la lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria nel 1984 presso l’Università di Genova.Dall’epoca si dedica all’ impegno ordinistico odontoiatrico da oltre venticinque anni con particolare predilezione, tra l’altro, per le problematiche riguardanti la tutela della salute del cit-tadino, l’ esercizio della professione odontoiatrica e i relativi aspetti etico-deontologici. Su questi argomenti e su quelli più squisitamente scientifici ha tenuto un numero impressionante di relazioni in varie sedi provinciali, nazionali ed internazionali. Per diversi anni si è occupato inoltre, in qualità di esperto di chiara fama, di tutela dei dati personali, studi di settore e rap-porti con associazioni internazionali.Dal novembre 2013 è consigliere d’amministrazione del “Mal-zoni Radiosurgery Center “ di Agropoli.Svolge dal 1986, da quando è rientrato in Irpinia dalla Liguria, la libera professione di Odontoiatra in Avellino che interpreta con inappuntabile dedizione, sempre sereno e sorridente, con l’aspetto di chi è professionalmente impeccabile, con una espe-rienza di lavoro, di impegno sindacale ed ordinistico puntual-mente al top. Bravo Raffaele, auguri.
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La specializzazione come diritto al lavoro di Angela De Lisio
Quello che doveva diventare il primo ed esemplare concorso pubblico me-ritocratico in Italia per la capacità di creare una graduatoria nazionale ba-
sata sulle preferenze e per l’impiego di tecnolo-gie capaci di garantire trasparenza ed efficienza ,si è rivelato il pomo della discordia tra il Miur e le migliaia di medici concorrenti .Infatti da ot-tobre, mese in cui si sono svolte le prove dell’ul-timo concorso incriminato ad oggi, centinaia di ricorsi,diverse mozioni di sfiducia al Ministro dell’Università Stefania Giannini, un acceso e costante dibattito tra le associazioni della cate-goria medica e le Istituzioni competenti ,posti di Specializzazione attualmente ancora vacanti per graduatorie in scorrimento ,rinunce in itinere da parte di specializzandi vincitori soprattutto nel-le università del Sud hanno riempito le cronache della stampa e della vita di migliaia di giovani medici alla ricerca di una possibilità formativa e lavorativa.Tutto è iniziato tra il 29 e il 31 ottobre 2014 quan-do per oltre 12 mila candidati iscritti è stato il
momento di affrontare i test per essere ammessi alla scuole di specializzazione per l’area medica, chirurgica e per i servizi clinici. Dopo pochi gior-ni dalla conclusione delle prove esplode il caos, lo stesso Ministro Giannini attraverso un comu-nicato stampa parla di inversione delle buste dei quiz per l’area clinica e l’area dei servizi da par-te del Cineca , ente incaricato dal Ministero per l’organizzazione e lo svolgimento delle prove, e annuncia la volontà di annullare le prove e di ri-peterle dopo una settimana . Decisione dopo po-chi giorni smentita perché il Ministro dopo aver consultato i legali dell’Avvocatura di Stato decide di impiegare un meccanismo di neutralizzazione e di salvaguardia delle prove attraverso l’elimina-zione delle domande non pertinenti all’area speci-fica per la quale si è svolto l’esame e di considerare soltanto le risposte alle domande comuni alle due specializzazioni. Questo errore sembra essere sta-to generato anche dal fatto che non è stato redatto alcun verbale della fase critica dell’imbustamento dei quiz, fondamentale per garantire la segretezza dei quiz.
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A tutto questo si aggiunge anche un elenco co-pioso di gravi irregolarità rilevate dai 12 mila candidati sparsi nelle 117 sedi d’esame: aule non idonee, postazioni d’esame troppo ravvicinate , di-vieti alle connessioni a internet infrante, black out dei sistemi informatici ,guasti a computer, bug in-formatici che modificano le risposte e i punteggi. Un incubo dantesco verrebbe da dire, al quale le differenti commissioni sparse per l’Italia cercano di porre un freno nei modi più disparati, aggiun-gendo altro caos, come risulta dagli stessi verbali delle prove. Come era ovvio sono fioccati i ricor-si e la class action non solo contro le irregolarità di svolgimento delle prove di ingresso alle scuole di specializzazione ma anche contro le modalità di funzionamento della graduatoria nazionale. Il meccanismo di scorrimento della graduatoria na-zionale ,basato sulle preferenze (al massimo sei) di ogni candidato , ha comportato nella pratica una sorta di “velocità” diversa di ingresso a secon-da della tipologia delle scuole di specializzazione medica. Semplificando significa che un candidato è stato chiamato ad entrare in una scuola di spe-cializzazione diversa da quella prioritariamente desiderata senza avere la possibilità di accettare il posto e conservare contemporaneamente la posi-zione in graduatoria per entrare successivamente nella scuola di specializzazione maggiormente de-siderata. E mentre attualmente sono ancora cen-tinaia i candidati esclusi dalla specializzazione in attesa di una risoluzione positiva del ricorso che garantisca l’accesso in sovrannumero ,trecento i ricorrenti a cui è stato riconosciuto mediante pa-rere del Consiglio di Stato il diritto ad entrare in sovrannumero e a cui ancora oggi dopo due mesi non è stata concessa la possibilità di immatrico-larsi ,si è in attesa del nuovo concorso e delle date di svolgimento. Ad essere stato pubblicato pochi giorni fa è il regolamento del concorso, dove il Miur sembra essere corso ai ripari,anche a seguito dei ricorsi, introducendo novità per semplificare alcuni passaggi. Innanzitutto è stato ridotto da sei a tre il numero di tipologie di scuola di specializ-zazione che ogni candidato può indicare in ordi-ne di preferenza e i 70 quesiti della parte generale della prova di selezione faranno riferimento alla formazione clinica del percorso di laurea.Questa amara vicenda mette in luce diverse criticità:l’ incompetenza da parte del Ministero
nell’organizzazione del concorso e l’impegno di risorse finanziarie insufficienti a far fronte alla spesa necessaria per il pagamento del numero delle borse di studio- lavoro necessarie a coprire le reali esigenze numeriche , portando molti gio-vani medici italiani a non specializzarsi .Oggi in Italia un giovane medico senza specializ-zazione corre il rischio di non poter mai ambire a una condizione lavorativa dignitosa e di profes-sionalità riconosciuta e di continuare per molti anni a percorrere corridoi di precariato e di lavo-ro ai limiti dello sfruttamento. Questo sta com-portando oltre un crescente flusso migratorio di medici in altri paesi dell’Europa ,dove specializ-zarsi è un diritto acquisito e riconosciuto, anche il rischio di un quadro prospettico della professione medica in Italia allarmante: il trend in crescita del numero dei laureati in Medicina si affianca al pre-occupante decremento dei contratti di specializ-zazione .Accanto all’invecchiamento della classe medica cui conseguirà l’imminente mancanza di 15-20000 unità tra MMG e specialisti fra pochi anni viaggia l’allarmante riduzione del numero di medici che potrà completare il percorso formati-vo post-laurea con danno pesante a carico della Sanità italiana.Occorre ripensare complessivamente al sistema formativo per i giovani medici italiani ,basato sulla qualità e sulla possibilità reale di crescita professionale,dove specializzarsi è un diritto ri-conosciuto a tutti i laureati in Medicina magari promuovendo un coinvolgimento maggiore della rete ospedaliera del territorio nel percorso della specializzazione.Questa impellenza è evidente e deve appartenere all’intera classe medica.
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Premesso che tutto l’impianto metodolo-gico utilizzato per la stesura del Piano (calcolo dei posti letto, dati sulla mobili-
tà, tassi di occupazione, appropriatezza organiz-zativa e funzionale) risponde più all’improvvi-sazione del momento che a logiche pianificanti ed organizzative nel medio e lungo tempo, evi-denziamo, in primo luogo, due importanti errori concettuali:1. considerare gli standard previsti dalla legge
135 e dal Regolamento una dotazione presta-bilita di posti letto o meglio ancora un tetto massimo da raggiungere sempre indipenden-temente dall’effettivo fabbisogno;
2. considerare che il raggiungimento del fab-bisogno standard programmato debba esse-re realizzato interamente nel triennio 2014-2016.
L’intero piano è poi sviluppato prevalentemente nell’ottica dell’emergenza urgenza e della crea-zione di reti assistenziali, ma di queste solo tre vengono effettivamente individuate ed organiz-zate: stroke, cardiologica e trauma. Tutta la parte relativa all’elezione ed alla spe-cialistica non tempo dipendente sembra sostan-zialmente demandata alle strutture private ed alle AA.OO.UU. perché manca chiarezza su quali funzioni specialistiche non emergenziali e su quali attività clinico-diagnostiche a favore di patologie croniche e/o complesse non tem-po dipendenti potranno continuare a svolgere le aziende ospedaliere.Il piano non presenta schede riassuntive delle 6 aree assistenziali in cui è stata divisa la regione e cosa più grave manca completamente di qual-siasi cronoprogramma di attuazione.L’ incremento del numero dei posti letto è stato ottenuto sull’applicazione di standard program-
mati al massimo, su errori numerici relativi alla mobilità (tra la mobilità intra-regionale attiva e passiva c’è un differenziale di circa 500 PL) e sulla riduzione di circa 200 PL del privato a cui si è concesso, in contraltare, l’ingresso nel-la rete dell’emergenza della cliniche di Pineta Grande, di Casoria e della Clinica S. Michele. Questa abile operazione contabile di incremento di posti letto di fatto è servita a coprire la man-cata chiusura o riconversione di strutture ed a tenere aperte possibilità aggiuntive di posti let-to a favore dell’Ospedale del Mare, della SUN di Caserta, degli ipotetici Ospedale del Sele ed Ospedale della Penisola Sorrentina e soprattut-
Considerazioni sul piano di ristruttazione e riqualificazione della rete ospedaliera campanadi Nicola Acone Segreteria Regionale Anaao Assomed
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to per eventuali ulteriori intese con Università, IRCS e strutture private accreditate.Dalla lettura degli allegati la consistenza delle discipline sembra non rispettare gli standard di bacino essendoci evidenti duplicazioni ed incre-mento di strutture con il rischio di non raggiun-gere volumi di attività e di esiti tali da garantire la sopravvivenza nel tempo delle stesse.L’organizzazione della rete ospedaliera che sca-turirebbe dall’applicazione del Piano non tiene poi conto dei requisiti strutturali e tecnologici dei singoli presidi, delle attuali carenze di per-sonale, del persistente del blocco dell’assun-zioni e delle difficoltà nel reperire sul mercato professionalità già formate. In definitiva non c’è alcuno accenno al concetto di ospedale “sicuro” a cui noi siamo particolarmente attaccati, anzi il fare entrare gli ospedali di base da subito nella rete dell’emergenza, senza un dovuto potenzia-mento e un appropriata formazione del perso-nale ci preoccupa non poco. Ci atterrisce inol-
tre che la prevista riconversione di ospedali per acuti in ospedali per la post acuzie debba pre-vedere comunque la presenza di Punti di Primo Intervento (PPI) perpetrando nel cittadino l’idea che una semplice postazione di primo interven-to faccia conservare al presidio la sua preceden-te connotazione di PS ospedaliero.Non ci convince la creazione di un unico DEA di II livello tra il Rummo di Benevento ed il Moscati di Avellino che, a nostro parere, non rappresenta né una risposta di efficienza né una risposta di economia di scala perché vengono comunque conservate duplicazioni di interven-to e di disciplina. Non comprendiamo perché il Piano declassi a DEA di I livello l’ospedale di Nocera e quello di Vallo della Lucania per la provincia di Salerno e del S. Giovanni Bosco di Napoli ed il S. Maria delle Grazie di Pozzuoli per l’area metropolitana di Napoli e perché il Santobono non rappresenti più un DEA II livel-lo per la rete pediatrica.In ultimo si segnalano queste due particolari cri-ticità:- la scarsissima partecipazione alla rete dell’e-
mergenza delle strutture Universitarie alle quali invece si regala l’esclusività delle atti-vità di elezione e di specialistica non tempo dipendente;
- la totale assenza di un’organizzazione terri-toriale che si integri con quella ospedaliera per il percorso di presa in carico del paziente tra ospedale e contesto territoriale di riferi-mento.
NOTTI DI NOTTEdi Nicola Battista
fanno riflettere: sulla debolezza umana innanzitut-to, ma anche sul rapporto tra realtà e finzione e sui limiti della medicina (“Spesso una battuta o un’in-nocente bugia possono più di costose terapie”). Racconti divertenti, dicevamo. Irresistibile, il pri-mo, quello del letto che naviga: uno sketch de-gno della migliore commedia all’italiana. Per non parlare di quello sul paziente che si crede il Papa. Non mancano gli episodi toccanti che hanno come protagoniste due bambine, così profondamen-te offese dalla vita e così terribilmente indifese. Santoro in questo caso si toglie la maschera del narratore distaccato e benevolmente cinico, la-sciandosi travolgere dall’empatia. Sarà pure un luo-go comune, ma anche i cardiologi hanno un cuore.
P.S. Nel libro ci sono anche alcuni gustosissimi intermezzi poetici. Il panegirico del cerotto, ad esempio, sarebbe piaciuto ad Achille Campanile.
Anton Cechov, pro-babilmente il più grande scrittore di
racconti mai vissuto, era un medico. Anche Antonio San-toro, l’autore di questo “Not-ti di notte”, ha pronunciato il giuramento di Ippocrate. E anche lui si è cimentato con la forma breve della narra-zione: la più difficile, ma quella che fotografa meglio
il senso autentico dell’esistenza. Evidentemente la quotidiana frequentazione della malattia e della sofferenza è una straordinaria fonte di ispirazione per chi abbia voglia di raccontare. Il medico, in-fatti, è un osservatore privilegiato (si fa per dire).Percorrere per lavoro il confine, spesso sottilissi-mo, che separa la vita dalla m la fragilità. Antonio Santoro, dopo 36 anni nel reparto di Cardiologia del “Moscati”, va in pensione e ci offre, in questo libro, uno spaccato della sua vita professionale. Un memoir gradevolissimo che è impossibile non leggere tutto d’un fiato. Ventuno episodi esempla-ri ed emblematici che, come si evince dal titolo, sono avvenuti quasi tutti di notte, perché - secondo Santoro - è proprio quando il sole tramonta che, almeno in ospedale, si esercita la vera scienza me-dica e gli uomini danno il meglio e il peggio di sé. Non si tratta, però, di notti tragiche alla Mac-beth, anche se lo spettro della morte, per quanto scherzosamente esorcizzato, aleggia sempre sul-lo sfondo. Il registro scelto da Santoro è quello leggero della comicità e dell’ironia. Gli infarti, gli arresti cardiaci, le angioplastiche ci sono, ma non fanno paura e non sfociano mai nel dramma. Feroce il sarcasmo contro l’autoreferenzialità del-la burocrazia sanitaria che non comprende le vere esigenze dei malati e dei medici: la voce narrante potrebbe essere quella di uno sferzante Dr.House che abbia affinato l’arte corrosiva della presa in giro leggendo Bulgakov, anche lui, guarda caso, un medico. Santoro è fedele al motto latino ca-stigat ridendo mores. Le storie fanno sorridere (amaramente) o ridere (di gusto), ma soprattutto
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“LE MIE RADICI…DON ANTONIO VETRANI”di G.P.P.
Il dinamico collega An-gelo Michele Stingone ha dato alle stampe un
ritratto di famiglia facen-do diventare realtà un so-gno che lui definisce “av-ventura”. Sogno vero, per quanto veri possano essere i sogni, che Michele Stin-gone racconta con dovizia di particolari e che ha come interpreti principali il non-
no materno e la zia, sorella della mamma. Padre e figlia si presentano in visione per chiedergli fin trop-po esplicitamente di parlare della loro stirpe, grande per onori e riconoscimenti, ma la cui memoria non è viva come dovrebbe nella mente e nei cuori dei suoi e loro compaesani. Vincenzo Ammirati nella presentazione ci richiama addirittura alla “finctio” ( oggi si usa l’inglesismo “fiction”) ciceroniana del Somnium Scipionis, in cui Scipione l’Africano va in sogno al nipote Emi-
liano per esortarlo a tramandare la gloria “della no-stra famiglia”. L’Ammirati cita anche Dante ed il suo Farinata degli Uberti, il quale, pur emergendo solo dalla cintola in su dal fuoco dell’inferno domanda al Divino Poeta: ”Chi fur li maggior tui?”. Quindi il senso dell’appartenenza, la evocazione genealogica, la voglia di ricordare grandezze culturali più che di grandezza di censo e di proprietà terriere, spingono Angelo Michele Stingone a ricercare le cose belle costruite dagli avi, quelle di cui vantarsi anche se solo nell’intimo.La conoscenza (o coscienza) biologica di Michele ri-spetto alla famiglia Vetrano arriva al 1.700, alla bor-ghesia gentilizia e ricca del suo paese. E proprio a questo ceto ricco, non solo di proprietà terriere e di case, ma di grande cultura ed è poi questo l’argomen-to per cui l’autore più ci tiene in senso assoluto. Non bada, infatti, a ricordare ricchezze, ma a sottoline-are il profondo ingegno, la grandeconoscenza della dottrina, la superiore sapienza predicatoria di Don Domenico e poi successivamente di Padre Antonio Vetrani, l’antenato che dà lustro alla casata materna.Noi crediamo, forse in leggero contrasto con l’Am-mirati, che l’autore sia orgoglioso delle sue origini sicuramente, ma ancora più orgoglioso di apparte-nere al “quel” sangue. Questa appartenenza altera la riflessione profonda della considerazione degli affet-ti perché psicologicamente c’è una predisposizione quasi naturale a favore della cultura di casa sua. Il suo DNA, per forza di cose, deve essere influenzato ed anche perché lui arriva a sognare in almeno due occasioni gli avi, che gli ricordano la loro esistenza terrena a Vico Vetrano, a Baiano, dove la famiglia veniva considerata importante, e lo era. D’altronde anche l’Ammirati, in un recente passato ha sottoline-ato l’importanza culturale di Padre Antonio Vetrani “illustre figlio di Baiano”, appartenente ad una fami-glia che, fin dai tempi delle Guerre di Indipendenza, vivevano di musica e di cultura. Tra l’altro, passio-ne questa della musica che tutta la famiglia si è tra-mandata fino alla metà del secolo scorso. L’autore stesso ha scritto ben nove canzoni a sfondo religioso e “scritto” sta per parole e musica. Michele, a propo-sito, ricorda che il loro settimanale è quello dei “de maistari”, che significa appunto grandi maestri.
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Dott Angelo Michele Stingone
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Lettera al Presidente Ordine dei Medici Dott. D’Avanzo Antonio AVELLINO
Nata a Cesinali il 31/10/1928 e deceduta il 17/01/20151957 – Laurea – stesso anno, nel tempo libero, frequentai la Clinica Malzoni come osservatrice.Iscritta all’Ordine il 12/05/1958 1958 – Assistente in Clinica Malzoni + assistente volontaria presso Ospedale Civile di Avellino, ove il Dott. M. Malzoni era primario:lo fui fino al 2 gennaio 1960, quando si cambiò il primario.Nel 1958, feci in ospedale civile, il mio primo taglio cesareo e il primo intervento di cisti ovarica ( Montella e S.Angelo a Scala, i paesi di provenienza delle pazienti). In più, a settimane alterne – sala operatoria di Chirurgia con il Prof. Tufano ed il compianto Dott. D’Amore.1960 – Prime sostituzioni ambulatoriali al Dott. Flamma.1963 – Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia a Torino: Prof. Delle Piane.1967 – Titolare di ambulatori specialistici fino al 1998.1994 – In pensione dalla Clinica Malzoni ( 65 anni) ed altri ambulatori fino a 70 anni.2005 – Ottobre: fine della professione libera, ma non dell’iscrizione all’Ordine dei Medici di Avellino, finchè mi sarà possibile. Lo è?
suo modo di rispettare chi gli stava di fronte, gli altri, soprattut-to nelle difficoltà e nel disagio che esprimevano. Pur con i suoi modi “all’inglese” non è stato mai il signorotto di provincia era invece un gran signore e non solo nei modi. Gran signore lo era nel profondo dell’anima, nel suo cuore, nella sua dispo-nibilità a fornire anche ai colleghi i consigli di medico-legale che si era fatto da solo. Si era costruito la sua specializzazione, visto che la frequenza della Geriatria universitaria di Careggi a Firenze, dopo essere stato allievo per due anni del massimo esperto italiano del settore: il Prof. Francesco Maria Antoni-ni , gli fu preclusa per l’impossibilità materiale di lasciare per alcuni mesi all’anno l’INAM, l’ente mutualistico di cui era il “primo medico”. Proprio all’INAM ricoprì tutti gli incarichi: da responsabile degli ambulatori, e poi, nel tempo dell’assistenza della medicina generale, della specialistica, della medicina le-gale e della riabilitativa. Fece in pratica di tutto e di più, anzi sicuramente di più almeno fino al 1985, quando optò per il tempo pieno, dedicandosi solo alla dipendenza e lasciando così “tutte le mutue”, come si diceva un tempo e di conseguenza tutti i suoi “mutuati”. Con il sorgere delle USL diresse la Me-dicina Preventiva a Solofra (USL n.3), divenne, poi, Presidente della Commissione Medica per Invalidi Civili, Presidente della Commissione Ciechi. Andò in pensione nel 1991 quando era membro dell’Ufficio di Direzione della USL.Andrea è andato via come era vissuto, con la discrezione del galantuomo che non fa rumore e che rispetta tutto e tutti, non tradendo mai la propria coscienza, non spegnendo mai l’utopia che aveva in sé e che era quella di essere al fianco di chi ne avesse effettivamente bisogno, sempre con il suo intelletto effi-ciente e le sue emozioni educate.
Andrea Castelli era nato a Roc-chetta Sant’Antonio, quando questo splendido borgo era l’ul-tima fermata della storica tratta ferroviaria Avellino- Rocchetta e prima ancora che Mussoli-ni lo regalasse alla Puglia agli albori della Seconda Guerra Mondiale. Ma Andrea Castelli rimase irpino e poi avellinese per sempre. Lo era anche nel carattere e nei modi di essere e di esprimersi. Andrea era misu-rato, saggio, riservato, posato, ironico ed autoironico, ma era anche raffinato nei modi e colto umanista, amante della lettura, della letteratura ed in genere
del sapere.Laureatosi a Napoli il 28 marzo del 1955 si stabilì subito ad Avellino come abitazione e come frequenza volontaria nel pri-mo “vero” Ospedale Civile nel centro storico appena dietro il Duomo, quando il medico era medico-chirurgo nel senso che faceva di tutto e di più: dalle suture in Pronto Soccorso alle nascite in Sala Parto. Andrea è stato sempre stato un medico dal volto e dal com-portamento umano, corretto di una correttezza che gli derivava dalla cultura di base e da quella universitaria, sicuro da infon-dere sicurezza, ammantato da una sensibilità che nascondeva dietro un “aplomb” accademico di tipo anglosassone. Ad un primo contatto sembrava quasi un distaccato ma invece era il
ANNA DI PAOLORiportiamo di seguito la lettera scritta dalla Dottoressa Anna di Paolo al nostro Presidente e che voleva essere pubblicata alla sua morte, avvenuta il 17.01.2015. E’ il suo curriculum stringato ed efficace come la sua vita professionale. Anna è stata la “dottoressa” per eccellenza e da tutti sempre amata per la sua schiettezza e praticità.
I colleghi che ci hanno lasciatodi GIAMPAOLO PALUMBO
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PASQUALE CARMINE LANDI
MICHELANGELO GRAZIANO
Nell’ottobre scorso i giornali hanno riportato un tragico inci-dente nell’agro di Grottaminarda: per un trattore che si è ri-baltato, è venuto a mancare Pasquale Carmine Landi, vittima della sua passione per la terra a cui dedicava il suo tempo libero quando non lavorava o non era in famiglia. Nato il18 maggio del 1955 a Grottaminarda, quest’anno avrebbe compiuto ses-sant’anni.Pasquale si faceva amare da tutti, paesani e “clienti” del SAUT di Grottaminarda dove prestava la sua opera con disponibilità estrema e grande competenza professionale. In ogni cosa che doveva fare il suo impegno era massimo, così lo ricordo fin dai tempi dell’Università allorquando condividevamo la camera in pensione nel cuore della vecchia Napoli. Non lo ricordavo appassionato di agricoltura, ma appassionato del prossimo que-sto senz’altro. Amava gli altri, amava essere utile e disponibile verso tutti coloro che ne avessero bisogno. Infatti nella sua cit-tadina di residenza, oltre a svolgere il suo compito di medico dell’urgenza e dell’emergenza, si impegnava anche a fare da formatore per tutti coloro i quali avevano interesse ad imparare l’arte del soccorritore. Non esplicava il compito solo di informatore, ma anche di vo-lontario. Quando non era in campagna a Fontana del Re, era nella sede della Pubblica Assistenza per dare una mano, per aiutare a fare, a costruire quel senso di appartenza al volonta-riato nato dopo la tragedia immane dell’ultimo terremoto che distrusse la terra di Irpinia.
Questa volta vittima di una tragedia della strada è stato un me-dico irpino: Michelangelo Graziano da Taurano. E’ morto nel dicembre scorso, dopo un volo di venti metri con la sua auto nell’entroterra di Potenza, in Val d’Agri tra Armento e Monte-murro, mentre si recava a lavorare, al suo posto per la continui-tà assistenziale del capoluogo regionale. Una strada pericolosa che Michelangelo percorreva per evitare la Basentana e rispar-miare chilometri per ritornare presto dalla moglie e dai due figli nella sua amata Taurano, nel Vallo di Lauro, dove era nato il 28 gennaio del 1950.Michelangelo era una di quelle figure molte ben volute nella sua cittadina. Si interessava di tutti, soprattutto degli anziani e della squadra di calcio dell’ADR Taurano. Lavorando fuori provincia Michelangelo quando rientrava dedicava il suo tem-po alla famiglia e, qualche ora di libertà, la trascorreva al bar con gli amici con cui combatteva strenue “battaglie” a carte. Era conosciuto e benvoluto da tutti e sempre pronto a mettersi a disposizione degli altri, del prossimo, senza mai cercare o averne tornaconto. La piccola comunità irpina si è stretta vicina alla famiglia Graziano per una perdita dolorosa di un amico sincero ed al-truista, di un professionista serio, di un uomo sempre corretto, di un marito e padre esemplare.
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ORDINE MEDICI luglio 2014_Layout 1 24/09/14 11.07 Pagina 24
RAFFAELE DE SIMONEIl 27 dicembre scorso ci ha lasciato il dott. Raffaele De Simone, urologo, espo-nente della classe medica avellinese che con impegno e dedizione alla profes-sione ha contribuito a formare quella sanità irpina, di cui oggi tutta la regione ne riconosce il valore. Nasce il 14/09/1926 a Passo di Mirabella Eclano, dove trascorre la sua infanzia. Frequenta il seminario a Benevento ed il liceo Classico “P.Colletta” di Avellino. Dopo la maturità, si trasferisce a Napoli per frequen-tare la facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’università “Federico II”. Con-seguita la laurea nel 1951, decide di trasferirsi negli U.S.A. per specializzarsi in Urologia. Lavora a Lynn, a Providence e a Boston, presso l’ospedale “Mass Memorial”. Gli anni trascorsi in America gli permettono di entrare a contatto con un ambiente stimolante e altamente formativo. Nella moderna medicina degli Usa acquisisce metodologie e tecniche innovative che, una volta rientrato in Italia, applicherà in operazioni chirurgiche d’avanguardia. Nel 1961, tornato
in Italia per visitare i familiari, conosce il dott. Mario Malzoni, che da poco aveva avviato l’ormai celebre cli-nica omonima. Proprio il dott. Malzoni lo stimola a mettere a disposizione la sua esperienza americana per la sanità irpina, carente di specializzazione nel campo dell’Urologia, scienza medica poco conosciuta e praticata in quegli anni.Decide, così, di trasferirsi, da Boston ad Avellino, dove dà un nuovo inizio alla sua attività di medico in maniera appassionata. La sua carriera avellinese parte proprio dalla Clinica Malzoni lavora, poi, all’Ospedale San Giaco-mo di Monteforte Irpino e come libero professionista. Agli inizi degli anni ’70 partecipa, come socio fondatore, alla costituzione della Clinica Santa Rita di Atripalda. Qui ricopre il ruolo di Primario di Urologia e poi di Direttore Sanitario. Oltre che per le sue doti professionali, si è sempre distinto per la sua umanità, discrezione e disponibilità. Ha vissuto la sua professione come un compito, una missione da svolgere, così come ha profuso impegno nella formazione dei suoi collaboratori.Lascia in tutti noi il ricordo di un uomo autentico dedito ai suoi impegni di medico, di padre, di nonno, di amico, un esempio di serietà e di rigore morale da seguire e imitare.
Il pomeriggio del 27 novembre 2014, la luce del sole è scomparsa dallo sguardo di Emilio Crincoli , 59 anni, dirigente medico presso l’Aorn S.G. Moscati. Il suo cuore si è fermato. Originario di Vallata, si era laureato in Medicina e chirurgia presso l’Università di Napoli il 24.7.1985 dove si specializzava in Radiologia diagnostica. Il professionista, prima di arrivare al Moscati, aveva lavorato anche in altre strutture ospedaliere dell’alta Irpinia. Una giornata di impegno come tutte le altre con il viaggio in autostrada da casa all’ospedale come già avvenivada anni. Un lavoro complicato che si svolge con la mediazione delle tecnolo- gie ; un esame diagnostico di questo tipo mette in evidenza varie patologie. Il dr.Crincoli era in servizio per il turno pomeridiano. Stava effettuando un esameecografico su una paziente quando all’improvviso si è accasciato. Immediata-mente sono giunti i medici rianimatori che hanno effettuato le manovre necessa- rie per tentare di riattivare la funzionalità cardiaca .Purtroppo tutto è stato vano : non si è più ripreso. Si è trattato di un insulto cardiaco fulminante che gli è stato
fatale. Nonostante la circostanza “ fortuita” di trovarsi in sede sanitaria, a nulla sono valsi i tempestivi soccorsi. Il nostro Emilio non aveva particolari fattori di rischio e dunque l’evento è stato del tutto inaspettato. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Nonostante il suo rigore morale, spigolature e intransigenze culturali, era pronto al dialogo , alla polemica costruttiva , dando prevalenza ai sentimenti di relazione , interprete della deontologia. Sempre onorato di essere medico , anche quando le distorsioni del Potere e della Burocrazia non sempre gli hanno riconosciuto ruoli e gradi di carriera che meritava oggettivamente. Aveva , infatti, anche spiccate capacità organizzative e potenzialità dirigenziali.m
EMILIO CRINCOLIdi Giovanni Savignano