Geometria e arte
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ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTALE Scuola elementare “Gherardo Nerucci”
a.s.2002-2003
GEOMETRIA E ARTE
Ins. Cristina Fattori e Pratesi Emilia
Classe IV B e C
IPOTESI Coniugare arte e geometria, osservazione e gioco con le forme, per lo sviluppo percettivo, del senso
estetico, della capacità di autonomia e creatività del bambino, per lo sviluppo di capacità logiche e
argomentative in situazioni problematiche stimolanti.
Il bambino scopre le caratteristiche delle figure geometriche piane e sviluppa abilità di disegno con
strumenti adeguati e precisione nella colorazione attraverso un approccio giocoso e la fruizione di
alcune opere di M.C. Escher, utilizzate come input per giochi di ricoprimento regolare del piano.,
di Miro, di Vazalery, di Mondrian.
OBIETTIVI Obiettivo generale
Sviluppare l’immaginazione geometrica, l’intuito, la capacità di “vedere”.
Obiettivi specifici
1. Applicare operativamente i concetti di perpendicolarità e parallelismo.
2. Applicare operativamente i concetti di linea aperta, chiusa, intersezione, interno/esterno.
3. Manipolare, osservare, descrivere le figure e i loro movimenti rigidi sul piano.
4. Riconoscere, denominare, disegnare in contesti diversi e costruire con materiali diversi le
principali figure geometriche piane: triangoli e quadrilateri.
5. Comprendere in situazioni di gioco il concetto di superficie.
6. Riconoscere l’equiestenzione di semplici figure piane mediante scomposizioni e ricomposizioni.
7. Realizzare composizioni di forme utilizzando i movimenti rigidi del piano, in modo giocoso e
operativo.
8. Acquisire il linguaggio specifico della geometria.
9. Affinare il senso estetico nella composizione di forme e nell’uso del colore.
DISCIPLINE INTERESSATE
Educazione logico-matematica con elementi di interdisciplinarietà: geometria, educazione
all’immagine, informatica.
Geometria: sviluppo di competenze relative all’orientamento spaziale, al riconoscimento di forme,
di invarianti, di trasformazioni isometriche.
Informatica: concetti di ordine, di struttura, di sequenza.
Educazione all’immagine: apprezzamento estetico, affinamento dell’uso decorativo di forme e
colori.
PREREQUISITI
• Riconoscere le figure geometriche piane.
• Riconoscere regolarità e ritmi in sequenze di figure.
• Sviluppare la capacità di costruire sequenze di forme, numeri, lettere…
• Riconoscere figure congruenti.
• Riconoscere differenze.
• Individuare simmetrie in oggetti e figure date, realizzare simmetrie mediante disegni.
• Trovare l’asse di simmetria in semplici figure.
• Seguire regole stabilite nella colorazione di regioni.
ATTIVITA’
� Osservazione di un’opera di Mirò, analisi delle linee e delle forme con le quali è costruita,
realizzazione di una composizione utilizzando linee aperte, chiuse, che si intersecano…
Colorazione e scelta del titolo.
� Osservazione di un’opera di Vazarely: L’Arlecchino, individuazione e colorazione della figura,
disegno utilizzando il reticolo regolare, il reticolo ridotto e il reticolo deformato.
� Modificare la distanza delle rette del reticolo, colorarlo con due colori contrastanti,
osservazioni.
� Modificare liberamente il reticolo utilizzando linee ondulate, colorare perfettamente, “saper
vedere” forme conosciute, ripassare le forme individuate e aggiungere particolari, dare un titolo.
� Dare ai bambini riproduzioni dei disegni dell’Alhambra, invitarli a individuare le figure uguali,
a scoprire le figure simmetriche e colorarle dello stesso colore, oppure a colorare secondo la
regola: colori diversi per forme adiacenti.
� Riprodurre sul cartoncino una forma ricavata dai mosaici dell’Alhambra e con essa ricoprire
una superficie, utilizzando le rotazioni.
� Ricoprire superfici usando una forma alla volta e colorare secondo la regola.: colori diversi per
forme adiacenti. Ricoprire superfici usando forme diverse contemporaneamente.
� Con sagome di cartoncino realizzare rotazioni di figure e con esse ricoprire superfici.
� Dare ai bambini una riproduzione di disegni di Escher, far individuare le forme che si ripetono,
la posizione, le differenze di orientamento ecc., far colorare utilizzando solo due colori.
� Scoprire la regola generatrice del disegno, utilizzare la regola per creare composizioni e
ricoprire interamente una superficie.
� Dare la riproduzione di disegni di Escher, sollecitare la scoperta che alla base esiste una forma
regolare che è stata manipolata secondo la regola: ciò che è tolto da una parte, viene aggiunto
dall’altra.
� A partire dal un quadrato di cartoncino invitare i bambini a ritagliarne una porzione e farla
scorrere secondo gli assi orizzontale o verticale. Con la forma ottenuta provare a ricoprire
interamente una superficie, utilizzando traslazioni. Colorare perfettamente le figure utilizzando
due colori.
� Osservare le forme ripetute sul foglio, immaginare un oggetto, disegnare particolari significativi
e dare un titolo alla composizione.
� Stessa attività ma provare a ricoprire utilizzando ribaltamenti o rotazioni
� Creare composizioni libere di forme date es: quadrati e rettangoli, triangoli e trapezi, rombi e
parallelogrammi, scegliendo i colori e dandosi autonomamente una regola di colorazione
� Dare ai bambini le carte isometriche, far individuare una struttura e invitare a colorare
scegliendo i colori a piacere.
ATTIVITA’ CON I RAGAZZI
Dall’osservazione di un’opera di Miro, alla produzione individuale
L’insegnante invita i bambini ad osservare la seguente opera di Miro:
L’insegnante guida i ragazzi nell’esecuzione del proprio disegno impartendo i seguenti comandi:
1. Disegna una linea chiusa
2. Disegna una linea chiusa che abbia un punto di contatto con la prima
3. Disegna una linea chiusa che si intersechi in una delle due già disegnate
4. Da uno dei punti di contatto (incroci) disegna una linea aperta
Dopo il disegno l’insegnante invita i bambini ad osservare ciò che è stato ottenuto per “vedere”
qualcosa, infine colorare e dare il titolo.
Esempi di titoli delle
composizioni realizzate dai
bambini:
luna che si scioglie
il serpente in discoteca
temporale
decomposizione
delfino disperso nel mare
raggi di sole
mare di coralli
big bang
uomo in mezzo ai vapori
fuochi d’artificio
temporale notturno
animali in libertà
onda immensa
leone inferocito
coralli in fondo al mare
bevanda e sigaretta
mongolfiera
cannucce intrecciate
macchie volanti
bambina nella notte
gelato alla fragola
zebra equilibrista
fantasmi in pericolo
bambino e aquilone
Osservazione di un’opera di Victor Vazarely, Arlecchino
I ragazzi hanno osservato l’immagine senza che l’insegnante avesse dato spiegazioni
e sono stati invitati a dire che cosa vedevano:
Camaleonte che si mimetizza
Uomo che vola su un labirinto
Fantasma a quadretti
Uomo che si arrampica
Impugnatura di una spada
Uomo che sta per cadere
uomo disteso, colpito alle spalle
serpente
fantasma che esce da una pietra
genio che esce dalla lampada
uomo arrabbiato con l’occhio nero e gigante
uomo che si arrampica
uomo che striscia
uomo che fugge nella notte
10 bambini ci hanno visto ARLECCHINO CHE BALLA.
A questo punto i bambini sono stati invitati a colorare il vestito di Arlecchino.
Mentre coloravano molti hanno detto che la figura sembrava venire fuori dalla
pagina.
Ins.: -Da che cosa dipende questa impressione?
I ragazzi hanno intuito che dipende dalla deformazione del reticolo.
Da qui è stata lanciata l’idea di disegnare una figura nel reticolo, poi deformare il
reticolo e disegnare nuovamente la figura rispettando le posizioni.
Esempi di lavori dei ragazzi:
Fin qui il reticolo era deformato mantenendo però inalterati i punti di partenza sui
lati.
Il compito successivo è stato quello di modificare la distanza tra le rette del reticolo e
successivamente colorarlo usando soltanto due colori contrastanti.
Osservando i prodotti ottenuti hanno indicato le somiglianze e le differenze tra il
primo reticolo e il secondo:
1. Nei due reticoli le rette sono sempre perpendicolari tra loro.
2. Nel primo reticolo le rette sono tutte alla stessa distanza tra loro, nel secondo
reticolo le rette sono a distanze diverse.
3. Nel primo reticolo si ottengono forme quadrate, nel secondo quadrati o rettangoli.
I bambini hanno subito proposto di modificare ancora di più il reticolo per poter
produrre immagini simili all’Arlecchino. Così hanno disegnati linee ondulate, solo
approssimativamente parallele, modificando anche la distanza tra di esse e la
direzione, che poteva non essere quella dall’alto verso il basso e da destra verso
sinistra.
Dopo vari tentativi, iniziando da una deformazione parziale del reticolo, si sono
sbizzarriti e hanno creato composizioni alternando sempre due colori contrastanti.
Dopo aver colorato sono stati invitati ad osservare la scacchiera deformata e a
“vedere” forme di oggetti conosciuti. Molti hanno impiegato molto tempo ma alla
fine dall’ammasso di linee e colori è emersa una forma di una grande evidenza
percettiva. Allora hanno ripassato i contorni e disegnato alcuni particolari.
Riportiamo alcuni esempi
I MOSAICI DELL’ALHAMBRA
L’insegnante ha proposto ai ragazzi una scheda con la trama dei mosaici
dell’Alhambra chiedendo di dire che cosa vedevano.
I bambini hanno visto: pugnali, labirinto, fiori, nasi, aereo, lettere cinesi, insetti,
farfalle, croci, elementi di un puzzle.
Hanno inoltre osservato che:
• Ci sono figure uguali, rovesciate, a specchio, simmetriche.
• Figure che si ripetono secondo un ritmo
• Figure uguali orientate in modo diverso
• Il secondo disegno è formato da figure uguali
• Linee che si incrociano
• Forse hanno costruito una figura, l’hanno disegnata, poi l’hanno spostata nelle
diverse posizioni e disegnata di nuovo.
Lorenzo G. sostiene che sono partiti dalle linee, per spiegare prova a disegnare alla
lavagna ma non ci riesce.
A questo punto l’insegnante ha fatto osservare ai ragazzi alcune foto che riproducono
i mosaici originali dell’Alhambra.
PRODUZIONE DI MOSAICI
Ins. : Secondo voi con quali figure geometriche si può ricoprire una superficie?
Può bastare una figura ? Se ne possono usare due o più di due? I bambini hanno discusso, ognuno ha scelto la figura che gli sembrava più adatta e
hanno iniziato a ricoprire un riquadro del quaderno a quadretti. Alcuni si sono accorti
che la figura scelta non era sufficiente e che nel disegnarla dava origine a un’altra che
riempiva gli spazi vuoti.
E’ quindi venuto spontaneo proporre ai bambini di ricoprire la superficie usando due
figure geometriche.
L’attività ha suscitato molto interesse, i ragazzi si sono appassionati e hanno
realizzato ognuno composizioni diverse, colorandole successivamente secondo la
regola di usare meno colori possibile.
Esempi di composizioni:
Primo comando: Scegli una figura geometrica e ricopri una superficie
Al termine del lavoro, i mosaici di ognuno sono stati apprezzati dalla classe e
sintetizzato in una tabella le forme usate e i movimenti utilizzati.
E’ risultato che il movimento più utilizzato è stata la traslazione, in secondo luogo la
simmetria.
Terzo comando
Scegli una forma e ricopri una superficie utilizzando la simmetria.
ATTIVITA’ SULLA ROTAZIONE DI FIGURE
La rotazione delle figure non è stata utilizzata in un modo spontaneo dai ragazzi
nell’attività sul ricoprimento di superfici. Per questo è stata proposta l’osservazione
di un mosaico dell’Alhambra nel quale una figura è ruotata e ricoprendo la superficie
dà origine a un nuovo motivo a stella.
Mosaico proposto:
E’ stata consegnata la sagoma della chiave realizzata sul cartoncino ad ogni ragazzo e
invitato a riprodurre il mosaico, dopo aver osservato bene il modello.
I ragazzi con difficoltà di organizzazione spaziale hanno cominciato col disegnare
una chiave e accostare le successive senza una strategia precisa. Altri hanno iniziato
riproducendo la rotazione e si sono accorti che se lavoravano con precisione
emergeva la stella nello spazio vuoto tra le chiavi. La gara è stata quindi a chi
riusciva a disegnare più stelle. I ragazzi hanno trovato molta soddisfazione
nell’eseguire il mosaico e nel colorarlo cercando di utilizzare il minor numero di
colori, gratificati dal risultato estetico del prodotto.
Osservazioni dei ragazzi:
• Il mosaico è formato da
due figure: la stella e una
figura che sembra
Una chiave
Una mitragliatrice
Un aereo
• “La chiave” gira e 4
chiavi si incastrano una
nell’altra
Esempi realizzati dai ragazzi:
RUOTIAMO LE FIGURE
A questo punto è partita l’attività autonoma sulla rotazioni di figure. Ogni ragazzo ha
scelto un quadrilatero o un triangolo, si è costruito la sagoma sul cartoncino e ha
iniziato liberamente a sperimentare le rotazioni. Molti ragazzi hanno provato tutte le
possibili rotazioni di una figura con centro sui rispettivi vertici, scoprendo diverse
composizioni:
Ins:- Con le composizioni ottenute ruotando le figure puoi costruire un mosaico
come quello della chiave?
I ragazzi hanno accettato con entusiasmo la sfida iniziando un lavoro non certo privo
di difficoltà, nel quale è essenziale la precisione del disegno. Sono andati avanti nel
lavoro che ha richiesto più giorni per quanto riguarda la colorazione, portata avanti
nei momenti morti tra un’attività e un’altra. Chi è riuscito a portare a termine il
lavoro ha avuto gli applausi convinti dei compagni e l’orgoglio di essere riuscito a
produrre un disegno di sicuro effetto estetico.
Non tutte le composizioni hanno ricoperto il piano ma i ragazzi si sono accorti che ,
se si riusciva ad essere precisi, tra una composizione e l’altra rimaneva uno spazio
sempre uguale, una forma ripetuta come era stato per la stella nel mosaico della
chiave.
LE TRASFORMAZIONI DELLA “CHIAVE”
Il lavoro sul ricoprimento di superfici, soprattutto quello che ha comportato l’utilizzo
di composizioni ottenute da rotazioni di figure, ha fatto capire ai ragazzi che ci sono
forme che sebbene siano “strane” si possono incastrare tra di loro e ricoprire il piano,
altre ugualmente “strane” non lo possono fare.
Le forme che ricoprono meglio sono il quadrato, il rettangolo e il triangolo.
Ins: “E’ possibile secondo voi trasformare la chiave in un quadrato o in un
triangolo o in un rettangolo?”
Tutti i ragazzi hanno pensato che fosse possibile, hanno riprodotto la chiave e poi
l’hanno ritagliata, spostando i pezzi. Molti hanno provato a formare il quadrato e il
triangolo senza riuscirci.
L’attività li ha visti impegnati e concentrati per circa due ore, i primi che sono riusciti
a ricomporre un rettangolo sono stati i ragazzi che hanno immaginato gli spostamenti
prima di tagliare e hanno fatto solo i tagli necessari.
I ragazzi in difficoltà tagliavano tutti i quadratini e li avvicinavano tra loro ma non
sapevano sistemare i triangoli che continuavano a sporgere dalla figura., oppure
sistemavano solo alcuni pezzi.
Chi era riuscito a formare il rettangolo ha aiutato i compagni finchè tutti hanno potuto
incollare sul quaderno il rettangolo ottenuto dalla trasformazione della chiave.
Abbiamo confrontato le soluzioni trovate che ognuno ha disegnato alla lavagna e poi
sul quaderno.
Dal quaderno di lavoro dei ragazzi:
“Abbiamo trasformato la chiave in un rettangolo. Abbiamo disegnato la chiave su un
foglio a quadretti e l’abbiamo ritagliato. Abbiamo ritagliato e spostato i pezzi per
ottenere una nuova figura. Nessuno ha formato un triangolo o un quadrato ma tutti
hanno formato un rettangolo. Per prima cosa abbiamo sistemato i pezzi a forma di
quadrato o rettangolo, è stato difficile sistemare i triangoli.
Abbiamo ritagliato i triangoli a metà e mettendo insieme i due triangolini abbiamo
ottenuto un quadratino. Il numero dei quadretti è uguale per tutti i rettangoli: 27.
La chiave e il rettangolo hanno la forma diversa e uguale la superficie.”
I PENTAMINI
Per continuare a sperimentare l’equiestensione delle figure sono stati proposti i
pentamini. Il testo di riferimento è l’articolo di Clara Colombo Bozzolo –Polimini-
Poliamanti- Poliaboli-Poliesagoni nella scuola dell’obbligo in L’insegnamento della
matematica e delle scienze integrate, volume 18,n.3,maggio 1995.
L’attività svolta dopo il lavoro sulle rotazioni e sulla trasformazione delle figure non
ha suscitato nessuna difficoltà. Tutti i ragazzi hanno trovato le 12 combinazioni dei
pentamini e sono stati svelti a riconoscere le figure uguali ma diversamente orientate.
Ins: Con questi pentamini si possono ricoprire superfici? Si può con tutti o
qualcuno è più adatto? Scegliete un pentamino e provate a piastrellare.
Anche questa proposta è stata accolta con entusiasmo, i ragazzi hanno lavorato con
impegno e concentrazione scoprendo ben presto che si poteva ricoprire la superficie
con tutti i pentamini anche se con uno era particolarmente difficile. Hanno
spontaneamente costruito una sagoma e con essa hanno piastrellato ottenendo questo
risultato:
Piastrellature ottenute con gli altri pentamini disegnate direttamente sul quaderno,
senza l’aiuto di sagome in cartoncino:
LE TRASFORMAZIONI DI UN QUADRATO
Riflessioni sul lavoro di ricoprimento di superfici
Sintesi della discussione:
Nel lavoro sul ricoprimento di superfici abbiamo scoperto che una forma “strana”
come la “chiave” può incastrarsi una con l’altra perché può essere trasformata in un
rettangolo.
Gli undici pentamini possono ricoprire perfettamente una superficie perché tutti
possono essere trasformati in un rettangolo di 5 quadretti.
Abbiamo scoperto che
Si può ricoprire perfettamente una superficie se la forma strana può essere
trasformata in un quadrato o in un rettangolo.
Allora
E’ possibile trasformare un quadrato in forme diverse e con esse ricoprire
perfettamente una superficie?
Tutti abbiamo risposto di sì e ci siamo messi al lavoro.
Dal quaderno dei ragazzi:
Le trasformazioni di un quadrato
L’OPERA DI M. C. ESCHER
In classe abbiamo osservato alcune opere dell’artista olandese Escher tra le quali
quella intitolata “acqua e aria”.
E’ stata proposta ai ragazzi una scheda che riporta il particolare centrale ingrandito
che essi dovevano colorare usando due colori contrastanti.
L’effetto estetico delle colorazioni è notevole. I ragazzi hanno eseguito con cura il
lavoro e sono rimasti gratificati dai risultati e tutti molto motivati a continuare.
Come Escher
Proviamo a produrre forme che si incastrano e in esse vediamo:
testa con naso lungo
cavallucci marini
pipistrelli
fantasmi
galletti
abominevole uomo delle nevi
cani
orsi a riposo
tartarughe
montagna che si riflette nell’acqua
coniglietti
orsacchiotti
angeli
piragna
fiori
teste di leone
parabolica per sketeboard
GEOMETRIA - ARTE – MUSICA
Ins. Fattori Cristina e Cipriani Cristina
Classe IV B scuola elementare “G. Nerucci” Montale
L’attività seguente si è inserita nella programmazione di musica attuata
dall’insegnante Cristina Cipriani. Essa ha proposto durante l’anno l’ascolto di brani
musicali, l’analisi dei loro vari aspetti sonori a cui è seguito il disegno e
l’associazione di colori.
E’ stato fatto ascoltare il brano di John Hammond “Clap hands”.
I ragazzi sono stati invitati a disegnare, dato il seguente comando: “ Rappresenta la
musica che hai ascoltato utilizzando rette parallele e perpendicolari”.
Successivamente è stata fatta osservare ai ragazzi l’opera di Mondrian “Bougie-
Wougie” ed essi sono rimasti sorpresi per le analogie che ritrovavano tra l’opera e le
loro produzioni, sono stati invitati a osservarne la struttura, i colori e riflettere sul
titolo che richiama alla musica ascoltata dai ragazzi.
In questa attività la geometria è strumento e serve per esprimere immagini mentali
collegate ad emozioni.