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La valutazione del trasporto solido del bacino del Torrente Segno (Sv). Geol. Guido Paliaga, PhD - Vice Presidente ORGL

Dati ambientali e pratica professionale.

La valutazione del trasporto solido del bacino

del Torrente Segno (Sv).

Guido Paliaga

Vice Presidente dell’Ordine Regionale dei Geologi della Liguria


Il contesto territoriale

Bacino idrografico a conformazione regolare sub-rettangolare con sviluppo dell’asta principale lungo la

–

per quelli in sponda destra.

Q max = 793 m slmm Sup. = 19,82 km2

Q med = 235 m slmm Lasta princ = 8 km

Segno


Lo studio della valutazione del trasporto solido del t. Segno deriva da richiesta del

Comitato Tecnico di Bacino in relazione alla progettazione della sistemazione idraulica

del tratto terminale del torrente stesso, finalizzata alla mitigazione del rischio idraulico.

Il progetto originario prevedeva la realizzazione di un canale scolmatore che sarebbe

andato a interferire con la piattaforma multipurpose, la nuova darsena e il nuovo assetto

urbanistico.

Inoltre l’opera presentava un costo elevato!

La nuova sistemazione prevede interventi lungo gli argini, la realizzazione di una vasca di

sedimentazione e il (limitato) abbassamento dell’alveo alla foce.

Motivazioni alla base dello studio


Metodologia di studio e livelli informativi impiegati

Scopo dello studio:

definire i caratteri deposizionali nel tratto terminale e valutare l’effetto determinato

dai vasti incendi che hanno interessato il bacino (circa il 32% della sup. del

bacino nel 2011).

Metodologie impiegate:

o Analisi del territorio, finalizzata all’applicazione dei modelli di valutazione.

o Applicazione del modello di Gavrilovic con valutazione dell’effetto degli incendi.

o Applicazione di altri modelli:

• Analisi geomorfica quantitativa.

• Relazione elaborata da Bazzoffi.

• Factorial Score Model.

• Relazione di regressione di Millman e Syvitski.

• Confronto con valori misurati in contesti analoghi sul territorio italiano.

stata effettuata una campagna di saggi dei sedimenti

presenti in alveo finalizzata alla redazione delle curve granulometriche.


Analisi diretta, finalizzata a:

• valutazione degli effetti degli incendi e dei processi erosivi diffusi associati

• caratteri deposizionali del tratto terminale del torrente.

Analisi indiretta:

• Immagini aeree orto rettificate e georeferenziate – SIT srl

(dimensione del pixel al suolo = 0,64 m).

• Tematismi in formato vettoriale, realizzati da Regione Liguria (open data):

− Reticolo idrografico in scala 1:10000, anno 2007.

− Bacini idrografici in scala 1:25000, integrati con 1:5000, anno 2001.

− Curve di livello in scala 1:5000, anno 2003 (3D strutturato).

− Punti quotati in scala 1:5000, anno 2003 (3D strutturato).

− Uso del suolo in scala 1:10000, anno 2012.

− Aree percorse dal fuoco anni 2003, 2007, 2009 e 2011 in scala 1:10000.

in 7 classi in scala 1:10000, anno 2007

•

reale) in formato pdf, opportunamente georeferenziate e successivamente

vettorializzate in modo da permettere le valutazioni e la spazializzazione dei

parametri utilizzati nel modello di Gavrilovic.

Metodologia di studio e livelli informativi impiegati


Inquadramento geomorfologico

Curva ipsometrica: conformazione ascrivibile a un sostanziale

bilanciamento tra l’azione erosiva di incisione lineare

operata dai corsi d’acqua ed i processi di denudazione sui

versanti.

Entrambi i processi morfogenetici trovano riscontro

nell’analisi del territorio: le elevate pendenze che

caratterizzano i versanti e i numerosi processi di ruscellamento

sono accompagnati da numerosi e intensi processi di incisione

lineare.

Roccia affiorante prevalentemente

fogliettata e fratturata.

L’assetto geomorfologico,

fortemente impostato sui caratteri

e degli insediamenti antropici.


Inquadramento geomorfologico Acclività:

• classi prevalenti tra il 35% e il 75%;

• la pendenza media del bacino è pari al 40%


Reticolo idrografico

Parametri morfometrici dell’analisi

geomorfica quantitativa.

Livello medio basso di organizzazione e

elevato numero di aste anomale.

Grado medio basso di evoluzione del

reticolo idrografico.


Inquadramento geologico

ascrivibile in prevalenza al tegumento permo-carbonifero dell’Unità

tettonica Pamparato-Murialdo e alle formazioni di Murialdo, degli Scisti di Gorra, degli Scisti

di Viola e dei Porfiroidi del Melogno. In subordine, e in sequenza stratigrafica normale, si

trovano le sequenze triassiche delle Quarziti di Ponte di Nava e dalle Dolomie di San Pietro

dei Monti.

Nelle parti di quota inferiore si trovano affioramenti dei depositi pliocenici (Argille di

Ortovero) e depositi alluvionale e marini antichi e recenti.

L’assetto tettonico - strutturale

risulta caratterizzato da una

lineazione tettonica sulla quale

si è impostata l’asta principale

del bacino e che ha guidato

l’intero assetto evolutivo del

reticolo e del bacino stesso.

In particolare la più intensa

tettonizzazione che ha

caratterizzato il substrato della

sponda sinistra ha determinato

l’asimmetria del bacino.


Inquadramento climatico

Dati acquisiti dalle stazioni della rete

OMIRL di ARPAL su periodo di 10-12 anni.

Localizzazione e ubicazione delle 4 stazioni

analizzate hanno indotto a considerare i valori

medi quali rappresentativi del bacino del Segno:

• Temperatura media annua = 14,1 °C

• media annua = 1012 mm


Uso del suolo e effetti causati dagli incendi tra il 2003 e il 2012 Discarica di Bossarino

2 cave


Aree percorse dal fuoco tra il 2003 e il 2012 Incremento processi erosivi superficiali

Aumento trasporto flottante


Fenomeni di dissesto Livello di dissesto medio, con un basso numero di frane attive (4) di

ridotta estensione e più elevato di frane quiescenti e di paleofrane.

Presenza diffusa di zone di erosione superficiale, erosione concentrata

di fondo e frane non cartografabili.


Valutazione del trasporto solido – metodo di Gavrilovic

Spazializzazione dei fattori X, Y, G


Fattore di erodibilità in funzione litologia Fattore di protezione - vegetazione

Fattore di protezione – vegetazione con effetto incendi Grado e tipologia fenomeni di dissesto


Metodo di Gavrilovic – calcolo dei sedimenti potenzialmente prodotti nel bacino

Parametri morfologici e climatici

Stima teorica potenziale.

Il metodo in generale tende a

sovrastimare la produzione

di sedimenti

Effetto degli incendi Fattore 2.5 nella produzione di sedimenti


Analisi geomorfica quantitativa

Relazioni di regressione per il calcolo del trasporto torbido unitario annuo che, nelle

condizioni morfoclimatiche europee medie è assimilabile al 90% del totale dei sedimenti

prodotti.


Altri metodi di valutazione impiegati

Factorial score model

Relazione di Bazzoffi

Relazione di regressione di Millman e Syvitski

Trasporto torbido unitario annuo - Confronto dei valori ottenuti


Considerazioni conclusive

Un elevato dettaglio nella definizione del reticolo idrografico porta probabilmente a

sovrastimare il calcolo di tu nel metodo di Gavrilovic

adatto l’impiego di un reticolo

idrografico ad elevato dettaglio.

fedeli, per i due metodi sopra citati, possano essere considerate quella effettuata sul reticolo del PdB per il

metodo di Gavrilovic e quella effettuati con il reticolo regionale per le relazioni dell’AGQ.

Le stime delle relazioni AGQ risultano, inoltre, compatibili con quelle del metodo di Bazzoffi, mentre il metodo FSM e la

relazione di Millman forniscono un valore analogo a quello del metodo di Gavrilovic, senza considerare l’effetto degli incendi.

Importanza accesso libero ai dati territoriali (vettoriali!) per ottenere valutazioni e stime il

più possibile efficaci.


Grazie per l’attenzione!

Geol. Guido Paliaga, PhD

[email protected]

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