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BOI.l.ETTINO MENSII.E DEI.I.'OPERA NAZIONAI E PKR II MKZZ()(;lORN() DITAI.IA DIRETTA DAI.LA FAMIGLIA DEI IMS< EPOI.I

Hirezione - Redazione - Amministraz.: Via dei Pianellari. 7 - Tel. 6541409 - ( .c.p. .13870007

00186 R O M A

Sommario

Evangelizzare Passa lo scenario di questo mondo

Alia sorgente Istituto Figlie dell'Oratorio Cinquantesimo di Ordinazione Sacerdotal? .

Religume, arte, cultura e vita Europa Europa Magi a dell'inverno Domeniro Giuliotti: il piu santo dei ribelli . Pensieri con distacro Dal nostro Brasile Roccadimezzo - Cronaca di una giornata . . . Sruola Magistrate "P. Minozzi" - L'Aquila . Raiano. Scuola Materna "Degli Angeli"

La sveglia Pensiero religioso Esigenze operative Un mondo nuovo (Una <asa per l'Europa) .. Maria, speranza nostra Pro mernoria (Ihiaro di luna Spiz/ii ando

In CofXTtina: COMPOSl/lONI-

Direttore Responsabile: Don Romeo Panzone Segretario di Amministrazione: Angelo Maseioiw

Autorizz. Trib. Roma N. 8504 del 20 iebbraio 1962 - Sped in Abb. postale Gruppo III - 70''i

Stampato ilalla Tipolitografia 1N.GRA.C. s.r.l. - Tel. (0776) 4206? - S. FMa Fiumerapiclo (I'R)

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NON C'E SISTEMA IDEOLOGICO, NE PROGETTO POLITICO, NE PROGRAMMA ECONOMICO, NE INQUADRAMENTO MILITARE CHE POSSANO CANCELLARE LE ASPIRAZIONI DI MILIONI DI DONNE E DI UOMINI, I QUALI DALLATLANTICO AGLI URALI, DALLA SCANDINAVIA AL MEDITERRANEO SANNO BENE COME LA LORO STORIA SI SIA SVILUPPATA SOTTO IL SEGNO DELLA CROCE.

Giovanni Paolo II

EVANGELIZARE pauperibus misit me

Ordinario L. 5.000 Sostenitore L. 10.000 d'Amicizia L. 20.000 Una copia L. 500

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A bbonamenti e rinnovi LIRE 5.000

Suore d'lvrea, Napoli; Sac. Maggioni Augusto, Varese; lannacchero Vincenzo, Lamezia Terme; Mancini Salvatore, Roma.

LIRE 10.000 Larocchia Mario, Brescia; Pastoressa Angelo, Salerno; Triveri Serafina, Marina di

Palizzi; Ciccone Bambina, Calascio; Ruzzi Domenico, Bari; Sommella Carmelina, Firenze; Giovanetti Antonietta Antico, Loreto Aprutino; Giunta Margherita, Modica; Molinaro Romilda, Cerrisi; Felico Pierpaolo, Roma; Bucci Ettore, Napoli; Oe Santis Modestina, Castel di leri; Ghiglione Renato, Genova; DAmelio Nicola, Rivadi Chieri; St. Ancelle del S. Cuore di Gesu. Roma; Bachetti Umberto, Ascoli Piceno; Ferragina Leonardo, Matera; Moroli Concetta, Barete; Castaldi Antonio, Roma; Calcaterra Gennaro, Roma; Isernia Salvatore, Roma; Pafundi Saverio, Roma; Di Giampaolo Domenico, Albano; Gentile Desiderio, Milano; Margheriti Alfredo, Milano; Olivieri Antonio, Francavilia al Mare; Suore Figlie Madonna dell'Orto, Francavilia al Mare; Catena Luciano, Francavilia al Mare; Osnaghi Felice, Cuggiono; Arbia Italo, Senise; Frisi Nicola, Trinitapoli; Pace Zoni Vittoria, Domodossola; Ramponi Antonietta, Genova.

LIRE 15.000 Suore Apostole del S. Cuore di Gesu, Colombella; Pierro Lucia, Forenza; Leone

Carmelo, Roma; Vitale Alvaro, Roma; Pelosi Antonio, Amatrice; Famiglia Di Benedetto, Ostia Lido; Santorsa Canio, Lucca; Ferramosca Angiolina Panzone, Loreto Aprutino.

LIRE 20.000 De lulis Luigi, L'Aquila; Scalzini Oderisio, Roma; Giamaichella Aldo, Gorizia; Di

Loreto Fernando, Cremona; 1st. "Madre Clelia Merloni" Bari; Scuola Materna, Centobu-chi; Moscatelli Riccardo, Roma; O'Aversa Ruggiero, Barletta; Giannetti Marino, Roma; Anconetani Fernando, Roma; Marchetti Sergio, Roma; Nebiolo Pasquale, Cantu; Sr. Gallo Teresa, Ivrea; Sac. Polla Alipio, Avezzano; Vespe Rocco, Matera; Ferri Angelo, Roma; Ciampa Mario, Ostia Lido; D'Alcamo Luigi, Milano; Mugnaioni Antonietta, Sesto Fiorentino.

LIRE 30.000 1st. "Vittorio Veneto" Castrovillari; Mosca Mario, Torino; Casa di Riposo "D

Carota", Ofena; Cicci Paolo, Roma; Luciani Antonio, Francavilia al Mare.

LIRE 40.000 Casa di Riposo "Madonna delta Pace", Francavilia al Mare.

LIRE 50.000 De Nigris Teodoro, Napoli; Famiglia Borgia, Roma; Spalvieri Giovanni Battista,

Roma; Ferradini Domenico, Roma; Notari Mario, Roma; Minozzi Giuseppina, Roma; Blasi Bianca, Roma; Valenti Mario, Roma.

LIRE 100.000 Antonacci Eligio, L'Aquila; 1st. "Puricelli", Palermo.

LIRE 200.000 Vita Giovanna, Roma.

LIRE 1.000.000 Caputo Onofrio, Pescara.

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PASSA LO SCENARIO DI QUESTO MONDO

Da qualche tempo sentiamo parlare di scenari politici. Ed essi cambiano, si susseguono, si esauriscono.

L'anno 1989, da poco concluso, ha rovesciato tanti scenari, che sembravano definitivi. Ha rotto un incubo storico, aprendo migliori speranze. II vento della liberta ha spazzato via i castelli eretti da una ideologia, che e contro l'uomo e i suoi inalienabili diritti.

C'e Uno che guida il filo della storia. I rivolgimenti che sono accaduti all'est, io non so spiegarli senza I'intervento di Dio, che tutto dirige a giusto fine con sapienza, bonta e giustizia infinita. In Lui, rivelato a noi dalla Fede, trovano fondamento la fiducia e la speranza della umanita, oggi e sempre.

Ma, se tu rifletti, e tutto lo scenario di questo mondo, che passa, anno dopo anno; e la vita di ognuno di noi, anno dopo anno, che si consuma. II tempo ci misura, segnandoalfineil nostro passaggio alia eternita. Pero la Fede ci dice che nel tempo ha fatto irruzione Dio eterno, traendolo dallo sconvolgimento e ridandogli la prospettiva di grazia, di pace, di ordine, di eternita. Nel tempo di Natale abbiamo ricordato la Nascita di Dio e abbiamo venerato, a Capodanno, Maria Santissima, Madre di Dio e porta della nostra salvezza.

Passato presente futuro: su questa traiettoria viaggia la nostra vita. II senso ci e ricordato da S. Paolo: "E apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l'empieta e i desideri mondani e a vivere con sobrieta, giustizia e pieta in questo mondo, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesu Cristo" (Tt 2, 11-14).

Misuriamo la consistenza del nostro vivere quotidiano su questa indicazione paolina.

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II tempo si esaurisce, il mio tempo, il tuo tempo, quello che contrassegna lo scenario di questo mondoe scandiscegli avvenimenti che viviamo. Le realta, entro cui noi siamo immersi e implicati, e costituiscono appunto lo scenario di questo mondo, passano inesora-bilmente; non certo come le nuvole che si accavallano e trascorrono nel cielo senza lasciar segno del loro susseguirsi vorticoso. Noi dobbiamo iinprimere un senso, dare una finalita, stabilire un orientamento, dirigere a uno sbocco le realta che ci circondano e (i inglobano assorbendoci e affannandoci con gli effimeri problemi ad esse connessi.

Nella nostra consapevolezza e nella nostra determinazione la navicella della vita deve scorrere tra gli sbattimenti del tempo, attraversando i pice hi e i burroni, le depressionie leelevazioni, legata saldamente al cavod'acciaio che la porta alia stazionediarrivo. Come una funivia. Se manca il filo direzionale, nella traversata ti sfracelli.

Dunque: dobbiamo vivere, si, immersi nelle realta di questo mondo, dediti a risolvere i problemi della quotidiana esistenza e a conseguirne i beni; ma dobbiamo procedere con la mentefissaai beni eterni, per i quali la multiforme nostra esperienza terrena e soltanto una preparazione.

Passato presente futuro: capodanno, con la vicenda del presente (he passa e l'incognita del futuro che viene, ci invita a metterci davanti a Dio, Signore del tempo e della storia, per chiedere perdono del male commesso e rendergli grazie dei benefi( i ricevuti e invocarne l'aiuto per il tempo che ancora ci concedera di vivere quaggiu.

Don Romeo Panzone, d.D.

Non abbiamo quaggiu una citta stabile, ma cerchiamo quella futura.

(Dalla Lettera agli Ebrei)

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O Maria, Maria, tempio della Trinita. O Maria, portatrice di fuoco, Maria, porgitrice di misericordia. Maria, ricompratrice del genere umano, perche sostenen-do la carne tua nel Verbo, fu ricomprato il mondo. Cristo lo ricompro con la sua passione; e tu col tuo dolore del corpo e della mente.

O Maria, mare pacifico, Maria donatrice di pace, Maria terra fruttifera. Tu, Maria, sei quella pianta novella, dalla quale abbiamo il fiore profumato

del Verbo Unigenito Figliolo di Dio, perche in te, terra fruttifera, fu seminato questo Verbo. Tu sei la terra e la pianta.

S. Caterina da Siena

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ISTITUTO FIGLIE DELL'ORATORIO

"L'Istituto si propone di radunare in una sola famiglia anime generose chiamate dal Cuore di Gesu a unirsi misticamente ai suoi patimenti offrendosi al Signore per i bisogni della santa Chiesa". Cosi recita un articolodelleprecedenti Costituzioni delleSuore Figiie dell'Oratorio con Casa Madre e Generalizia in Lodi (Milano), via Paolo Gorini, 27.

II carisma dell'Istituto e l'oblazione di ogni religiosa, lo spirito di riparazione per la Chiesa e il Sacerdozio nello stile di semplicita, con spirito di famiglia e di adattamento. Nota caratleristica la "giovialita", affermata sul letto di morte dal Fondatore.

Le suore, dette Figiie dell'Oratorio secondo la spiritualita di San Filippo Neri loro patrono, vivono il proprio carisma inserite nella realta della Chiesa locale: si dedicano alia formazione cristiana della gioventu, in par ticolare femminile, e offrono attiva collaborazione ai Sacerdoti nella pastorale parrocchiale.

Sono nate dal cuore di un Parroco, il Beato Vincenzo Grossi. Don Vincenzo era di Pizzighettone (Cremona). Undicenne, aveva

manifestato il desiderio di farsi sacerdote, ma problemi economici e familiari ostacolarono la sua entrata in seminario. "Saro prete ad ogni costo" fu il motto di Vincenzo, che inizioa studiare sul carretto di suo padre, mugnaio, mentre trasportava sacchi di granoedi farina.

E infatti, quando al Signore piacque, pole realizzare la sua vocazione. F fu prete, e prete santo. Visse i suoi anni di impegno pastorale come curato e poi parroco a Regona e a Vicobellignano, diocesi di Cremona, in tempi difficili sotto il profilo religioso, spirit uale e morale.

Rendendosi conto che questa miseria di valori si rifletteva in modo particolare sulla gioventu femminile, ideo e costitui nel 1885 comunita di giovani donne a disposizione del Parroco nei servizi

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II Beato Vincenzo Grossi, Fondatrice dell'Istituto Figlie dell'Oratorio.

pastorali e nelle attivita proprie delle parrocchie, che avvicinassero con particolare attenzione e tatto delicato e fraterno le giovani e le ragazze. Per questo voile per le sue suore un vestito semplice, modesto, non strettamente religioso.

Alle sue "figlie" comunico lo spirito di immolazione che informava la sua vita, perche la sua era una spiritualita profonda, capace di coinvolgere tutta la persona con una dottrina e testimonian-za di vita austera e coerente, animata dalla disponibilita nel servire con senso ilare e pronto, rivolto ai piu piccoli e bisognosi.

Gli inizi dell'Istituto non furono facili. Don Vincenzo dovette trapiantare 1' "Opera" nella diocesi di Lodi, a Maleo, ma confidava in Dio, e, grazie anche al sacrificio della vita di Sr. Maria Caccialanza, prima superiora, il piccolo seme fruttifico.

L'Istituto divento rigoglioso con l'apertura della Casa Madre in

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Lodi, sotto la guida di Suor Ledovina Maria Scaglioni, maestra e confidente di Sr. Maria Caccialanza, che eletta Superiora generale a 25 anni, dal 1900 al 1961 fu Madre amatissima della Congregazione.

L'umilta e l'oblativita che informarono ogni istante della sua giornata sempre contraddistinta dalla semplicita e dalla giovialila, furono il segreto della sua attivita feconda e l'eredita ricevuta dal Fondatore: voleva fossero le caratteristiche delle sue Figlie.

Le Figlie dell'Oratorio svolgono la loro missione presso le parrocchie, negli oratori, nelle scuole materne ed elementari, in case di accoglienza e di assistenza ai piccoli e alle giovani, nell'Associazio-ne cattolica per la Protezione della Giovane e, come eccezione, in qualche casa per anziani. Operano nell'Italia settentrionale: Lombar-dia, Emilia, Liguria, a Roma e, in risposta ad un espresso desiderio del Fondatore, nell'Italia meridionale: Basilicata e Puglia.

Questo desiderio del Fondatore divenne realta quando Madre Ledovina e l'allora Vicaria Sr. Giulia Contini, altracolonnadell'Isti-tuto, presero contatto con il profeta del Mezzogiorno Padre Giovanni Semeria e il suo successore Padre Minozzi. E cosi le Figlie dell'Orato­rio si stabilirono in case dell'Opera del Mezzogiorno: Maschilo, Spinoso e Palazzo San Gervasio, qui a servizio dei piccoli e degli orfani, oltre che in diocesi di Tursi-Lagonegro e Taranto.

In seguito si presento l'occasione di varcare l'oceano. La Chiesa fece appello agli Istituti religiosi: occorrevano evangelizzatori per 1'America Latina e l'allora Superiora generale, Madre Ines Bergonzi-ni, intui che era l'ora di Dio. "La via e aperta, bisogna andare", aveva detto il Fondatore. Questa espressione divenne il programma della coraggiosa Madre, che invio le prime suore volontarie in Argentina. Era l'anno 1966.

Ora in quella terra l'lstituto conta quattro case e il noviziato. Madre Ines Bergonzini, collaborata da Madre Bianca Fantini

attuale Superiora generale, ha dato una vita per l'lstituto: Consiglie-ra, Madre, Vicaria generale, ha avuto la gioia di vedere coronato il suo diuturno lavoro con la Beatificazione del Fondatore il Beato Vincen-zo Grossi il 1° novembre 1975.

Ora Madre Bianca continua il mandato sorretta come le prece­dent Superiore general i dalla protezione di Maria SS. Immacolata, particolare Patrona dell'Istituto. Con spirito soprannaturale e soave bonta guida le Figlie dell'Oratorio per le vie di Dio, nella fedelta e nel servizio a Cristo e alia Chiesa.

Sr. Maria Teresa Malgieri Figlia dell'Oralorio

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CINQUANTESIMO di Ordinazione Sacerdotale

II 31 del mese di gennaio 1989 ricordiamo il 50° anniversario della Ordinazione sacerdotale dei Discepoli Don Ruggiero Cavaliere e Don Livio De Grandis.

Immaginate la gioia. I due Confratelli sono nella storia della nostra Famiglia religiosa

come attori di prim'ordine, non gia col rimbombo e I'irrequietezza delle parole, ma con la dedizione nei fatti. E in loro la fierezza dell'appartenenza: essere Discepoli e stata per essi una scelta sempre onorata con entusiasmo. II loro ministero sacerdotale e stato per il popolo, ma per quella porzione del popolo di Dio al quale e diretto, hie et nunc nella Chiesa, il carisma della Famiglia dei Discepoli. Nell'armata che edifica e guida il Popolo di Dio al compimento del Regno ognuno ha il suo compito specifico e la propria zona di operazione. Non si e chiamati a fare tutto.

Don Ruggiero e D. Livio ci sono stati di esempio e hanno lasciato il segno del loro servizio sacerdotale dovunque l'obbedienza li ha collocati. Ancora oggi, in eta non piu giovanissima, attivano la volonta di rendersi utili.

La loro festa e gioia congregazionale. Con loro ringraziamo Dio per i cinquanta anni del loro

sacerdozio e invochiamo grazie ancora, perche il loro ministero porti frutti di santificazione, condividendo fraternamente con essi i senti-menti e i pensieri che fioriscono, nella mente e nel cuore, in simili ricorrenze.

R.P.

* Iahvveh, Iahweh, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedelta, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione. Esodo.

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EUROPA EUROPA

"La Libera Unione degli Stati d 'Europa fondata sulla vera Giustizia Crist iana" ali to come un sogno nel grande m o r e di Padre Giovanni Minozzi. "Sospiro di Seroli, Passione di Veggenti, Aspirazione delle Anime piu Alte e piu Nobil i" . Cosi egli ne fermo 1'immagine nei "Ricordi di Guerra" il 18 novembre 1918 (1). Era l'inizio del secolo.

II secolo si avvia ormai alia conclusione ed il sogno diventa realla. Siamo prolesi verso l 'Europa Unita come verso la rigenerazione.

Rapido procede l 'aggiornamento delle strutture della vita socioeconomic a. Meno agile, invece, e meno consistente si appalesa il r innovamento delle coscienze.

Inceppata fra il dubbio e la ribellione, l 'anima italiana non ha ancora re< uperato il senso vero della civilta "intesa come ingenti l imento umano, di cui la forma/ione e il progresso dell'espressione letteraria e pane cospicua. L ' i r radiamento della virtu poetica o estetica non si esercita soltanto in una parte della civilta, ma in tutta la civilta, perche da lei vengono i costumi e i rapporti gentili e cavallereschi che regnano nelle societa u m a n e " (2).

T r o p p o a lungo abbiamo sofferto la nostra n i s i di identita. T r o p p o a lungo siamo stati dominat i "dal l 'ombra di un terribile Ignotosenza nome", c he assommava tanti interrogativi, fruttodi presunzioneedi protagonismo, i qual i certamente non costituivano ansia di verita. La verita non poteva rivelare il suo voltoai nostri occhi impura, perche, il migl ioredi noi era un bugiardo, bugiardo con se stesso e con il suo prossimo, bugiardo negli scritti e nella parola.

Cosi e avvenuto c he nel nostro paese, patria della (lassie a euritmia e del popolare buonsenso, si e diffusa una "poesia stenografica" che procede al r i tmo dei circuiti mondiali; si e diffusa una "prosa" che spesso c i manda a ramengo per raccapezzare il senso delle parole. Che dire poi delle arti figurative!

Dissacrando le leggi dello spirito, l'arte ha tradito se stessa, ha perduto la sua forma incisiva, perche non ha saputo sentire il nostro mondo fantastico come organismo logico e compatto. "Ad una immaginazione arbitraria e dissennata si e accompagnata necessariamente una forma disordinata e casuale, cioe brut ta" (3).

I popoli europei hanno anch'essi sofferto le nostre stesse amarezze, pel

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avere inseguito la fallace chimera di una tumultuosa rivoluzione che avrebbe dovuto di pun to in bianco trasformare l 'Europa. K se oggi i popoli d 'Europa si s t r ingono la mano per elaborare le linee di una convivenza ordinata e serena, noi siamo tenuti ad offrire un appor to consistente alia costruzione della Casa Comune. Essi, come noi, sonocus tod iega ran i i della tradizione greco-Iatina che, attraverso i secoli, produsse fecondi moment i storici come l 'Umanesimo, il Rinascimento, il Romant ic ismo.

Abbiamo in comune, con i popoli europei, la formazione tomistica, che p u o essere valido supporto deH'umanesimo integrale, asse portante della grande Europa. La filosofia di S. Tommaso , attualizzata come un aristotelismo arricchito ed integrato dalla rivelazione del Cristo, p u o essere un pun to di riferimento nel modernocaos intellettuale. La ragionee la fede realizzano la riappacificazione nel r iconoscimento della profonda certezza del valore dell ' individuo, realizzano una democrazia interpretata come la migliore difesa della dignita e della liberta del l 'uomo.

Se per poco and iamo a rivisitare i nostri classici, ritornera il vigore dello spirito, l'arte se ne fara espressione vera, umana , luminosa.

La fraterna intesa europea: o sara r i torno al l 'equi l ibr io di un concreto umanes imo integrale, o rimarra solo un espediente polit ico di effimera durata.

Gli studi scientific! comunitar i , la evoluzione industriale avan/.ata, ci hanno prodigato effetti insperati, effetti che, fino a pochi anni addietro, quasi non osavamo sperare. Seancora r imanecarente il recupero nel inondo delle lettere e della arti, l 'ltalia puo ritrovare se stessa, rifacendo la sua cultura, restaurando il suo mondo morale, dandoa l le paroleamore , liberta, patria, un contenuto concreto, sgombrando via I'enfasi con la quale spesso ha preteso che le venisse riconosciuto un prestigio fondato solo sul suo passato, solo sulla splendida eredita degli antenati .

Att ingiamo, come individui e come popolo, alle acque sacre della nostra tradizione con an imo puro, fuori di ogni appara to retorico, con la onesta umil ta di chi riassapora con gioia l'aria della sua terra, dopo averla disertata per meandri aridi e privi di ossigeno.

Solo cost verra a noi la Gioia, quella che Schiller esalto nel verso, quella che Beethoven travaso nella piu bella delle sue sinfonie, quella che oggi rivive nel l ' Inno dell 'Europa, realta splendida, piu grande del sogno.

Giovanna Vita

NOTE

1) P. Giovanni Minozzi "Ricordi di Guerra", vol. II, pag. 231. 2) Benedetto Croce "La poesia, opera di verita", Istituto di Studi Storici,

Napoli 1949. 3) Borgese "La vita e il Libro", Zanichelli, pag. 371. 4) Inno alia Gioia di Friedrich Schiller - K. Sinlonia di Beethoven - Inno

dell'Europa Unita.

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MAGIA DELL'INVERNO Fa freddo. E l'inverno fatto di silenzio, intriso di gelo, avvolto nel grigiore

pesante, fermo sui rami immobili, macerato nella umidita e nella tristezza.

E inverno: tutto potrebbe sembrare spento e invece tutto e palpitante e vivo. E tutto ancora e caldo, di un tepore nascosto e misterioso, impercettibile ma presente.

E inverno: esso viene dopo i colori morbidi dell'autunno, dopo il fulgore dell'estate e dopo la gaia spensieratezza della primavera. Esso viene come la necessaria stagione che ridoni ogni cosa a se stessa.

Esso passera, ma gia ora si puo captare il bisbiglio della vita, che freme sotto la terra e che si prepara a prorompere in gemme e fiori. Muoiono i semi nella terra squarciata dall'aratro e inzuppata di acqua, ma poi palpiteranno tante spighe ricche di chicchi di oro e le messi biondeggeranno sotto il cielo di turchese dell'estate.

II nostro cuore non dovra essere affranto ne deve lasciarsi vine ere dallo scoraggiamento, perche cio che l'inverno ci ha tolto lo riportera la nuova fremente primavera in fiore. Dopo il dolore, che spesso ci attanaglia come una morsa che sembra senza via d'uscita, dopo una delusione che ci ha tolto il sorriso e ci ha portato via la voglia di vivere, ritornera la primavera che ci invitera ancora a sperare e a ricordarci che il mondo e ancora bello.

E ci ripetera che il nostro cuore puo continuare ad amare. Che potremo ancora fare della vita un grande poema armonioso, o almeno da essa far sprigionare una piccola melodia. Che la vita, il bene, la crescita spirituale sono fatti di piccoli passi, degli stessi passi che dobbiamo iniziare spesso daccapo. Che sopra un monte di pietra puo aprirsi un fiore, che spesso possiamo fare poco, ma e quel poco che puo dare significato alia nostra vita.

E inverno. Ma la, in alto, e'e ancora il sole: piccolo e pal lido esso sta a

guardarci, il suo sguardo e per noi la vita. La campagna e i leggeri pendii che ci sfilano sotto gli occhi

mostrano i segni squallidi della stagione invernale, ma una fetta sottile di sole vi stende sopra una patina rosata che tutto addolcisce e ravviva. L'inverno permette le pause, i ricordi, i colloqui con noi e con le cose. E il ritrovarsi, il riconoscersi, il verificarsi. E il ritemprarsi per il viaggio piu o meno faticoso che continua.

D. Fernando Di Stasio

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DOMENICO GIULIOTTI: IL PIU SANTO DEI RIBELLI

Domenico Giuliotti e senz'altro uno tra i piu significativi scrittori cattolici della prima meta di questo secolo. Tuttavia nelle storie della letteratura e ignorato, dalle antologie e escluso, i critici gli hanno fatto silenzio intorno. Circa trent'anni fa, Falqui, parlando di Giuliotti, denuncio la "congiura del silenzio" che lo aveva messo in disparte: da allora nulla e cambiato.

Dunque, Giuliotti e stato pressoche ignorato dal mondo della cultura. Ma c'e di piu. Le poche volte che se n'e parlato, ne sono stati dati giudizi ingiusti, sbrigativi, riduttivi. In effetti, come notava Papini "i piu si sono fermati al polemista deWOra di Barabba e al giudice dei Pensieri di un Malpensante. Lo chiamano per comoda pigrizia di epiteti, il selvatico di Greve, e non sannoe non indovinano che questo preteso selvatico e uno dei piu amorosi cristiani e uno dei piu commossi poeti che abbia oggi l'ltalia".

II successo incontrato dall'Ora di Barabba e la pigrizia mentale di alcuni critici sono serviti a classificarlo, sbrigativamente, "catto-lico belva", "gioielliere deH'ingiuria", "enfant terrible". Tuttavia, Giuliotti fu si polemista impetuoso e critico irruento, ma anche poeta estatico e lirico esaltatore della Fede. Giuliotti, noto Alberto Viviani, ebbe la dialettica serrata di San Bernardino, il rovente anatema savonaroliano, ma anche la poesia trepida e affettuosa di san Bonaventura.

In realta, "Polvere dell'esilio e L'ora di Barabba — e stato giustamente scritto — sono come il retto e il verso di una moneta sola". La sua violenza verbale celava una fame di santita, una disponibilita all'amore infiniti. I suoi, per dirla con Papini, erano morsi che avrebbero vol u to essere baci.

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Egli fu una grandeanimacr is t iana , fu un apostolo integrale, egli ebbe il coraggio e la semplicita del cattolico peril quale i compromes-si col mondo devono essere impossibili. La sua onesta intellettuale, la sua vita esemplarmente coerente e schiva ne fanno un testimone di grande valore: scelse la via della solitudine e della testimonian/a cercando solo di fare "i cont i" con Dio. "Se lessen/a del Cristianesi-mo e la Carita — ha scritto don Carlo Rossi — pochi cuori sono stati teneri come il suo, di una bonta naturale e spontanea". Giuliotti In fondamentalmente un mistico, "dei mistici ebbe il dispre/zo per il mondo, la rivolta, il sarcasmo e l'ira santa".

In questa luce devono essere viste le sue pagine pin scandalose, in questo contesto vanno lette le sue pagine piu dole i. Certo, per dirla, con Bargellini, Giuliotti e indubbiamente unoscrit tore "preoccu pa li­te", ma e preoccupante non tanto per i suoi sfoghi, i suoi improperi, le sue "bestemmie apparent i" , quanto perche egli costituisce uno dei testimoni piu attendibili e originali del nostro tempo. E la sua testimonian/a coerente e assoluta, la sua sublime fedelta a preou upa-re e a costringere alia riflessione.

Giuliotti , nota Pezzani, e la "disperazione della critica". Le sue sono spesso pagine di catechismo brutale e assoluto. Egli, inlatti, "violenta ogni tua possibility di dubbio, t'offende nei sofismi, ti brucia la bestemmia sulle labbra, ti da l'ossessione del C^iisto, lagioia del Cristo, la conquista del Cristo". Gobetti, al quale il primitivo biblico furore di certe pagine del Giuliotti non dispiaceva, coglie il tratto distintivo dell 'opera giulioltiana nel suo suboidinare " lut to .1 Cristo, verita massima, eterna, immutabi le" e nel richiamare "il cattolicismo alia piu netta coerenza teorica".

Massimo Baldini

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PENSIERI CON DISTACCO

* Sogno d'un'ombra e I'uomo. Quando pero su di lui scende un raggio divino, anche la luce mortale si fa brillante e dolce e vivere. Pindaro.

-k L'uomo, nato da donna, breve di giorni e sazio di inquietudine, come fiore sboccia e subito e avvizzito, come ombra svanisce e mai s'arresta. Giobbe.

* Lo sviluppo e tale quando "ogni" uomo ne trae beneficio. Ma questo non basta. Lo sviluppo deve investire tutto I'uomo: non puo cioe essere solo di ordine economico, ma dev'esse-re anche di ordine culturale, spirituale, morale e religioso. Conferenza Episcopate Italiana.

* Hitler e Stalin non si possono considerare bravi ragazzi, ma a quanto risulta vivevano casta-mente. Enzo Biagi.

* lo distinguerei i morali dai moralisti, perche molti di coloro che parlano di etica, a forza di discutere non hanno poi il tempo per praticar-la. Giulio Andreotti.

* Salviamo, si dice, la natura. I laghi, i fiumi, le foreste sono in pericolo. Ma soprattutto e in pericolo I'uomo, la sua cultura, la sua civilta che ha per punto di partenza il senso della sua individuality, il carattere sacro, religioso della sua personalita. Pietro Chiara.

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PREGHIERA DEL MATTINO

La pronuncib con i suoi fratelli di miseria il teologo martire nei campi di concentramento nazisti Dietrich Bonhoeffer per il Natale 1943.

E buio dentro di me, ma presso di te c'e la luce; sono solo, ma tu non mi abbandoni; sono impaurito, ma presso di te c'e l'aiuto; sono inquieto, ma presso di te c'e la pace; in me c'e amarezza, ma presso di te c'e la pazienza; io non comprendo le tue vie, ma la mia vita tu la conosci.

DIO DIMENTICA I PECCATI

Si diceva che nel villaggio ci fosse una vecchia che aveva le apparizioni. II prete del luogo le chiese la prova della loro autenticita. La prossima volta

the Dio ti appare — disse — chiedigli di rivelarti i miei peccati che solo I.ui conosce. Sarebbe la prova migliore".

La donna ritorno un mese dopo e il prete le domando se Dio le era apparso anrora.

Ella rispose di si. — Le ha posto la domanda? — Si, I'ho fat to. — F. che cosa ha detto? — Ha detto: Di al two prete che i suoi peccati li ho dimenticati.

Da Le preghiere della rana di Anthony de Mello

OGNI GIORNO

Ogni giorno che a Te piace donarci, t'offriamo, o Signore. Fa che tutte le nostre azioni siano sempre animate dalla Tua carita.

Sii Tu la luce del nostro cammino, la guida sicura: Tu il conforto, il sostegno, lo sprone. Ci diventi lieve, con Te, la Croce; soave il giogo che ne preme su la terra dura.

Vivi in noi sempre, o Padre: facci sentire a ora a ora la dolcezza della Tua presenza divina.

E dei fratelli anelanti a Te dalle rive del mondo dacci Tu, o Dio, I'amore operoso che solo a Te piace, solo e degno di Te. Gloria a Te, sempre, o Signore!

P. Giovanni Minozzi

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DAL NOSTRO BRASILE <

£ ^ tiBfc D. Giorgio Giunta D. Aldo Di Girolamo

II Brasile e stato in dicembre alia ribal ta del mondo per l'elezione del presidente. II cumulo e il groviglio dei problemi nazionali e sociali sono di tale urgenza che un avvenimento di tale portata giustifica il grandissimo interesse.

Noi abbiamo in Brasile il nostro posto particolare, che pure vuole contribuire a sciogliere i problemi della gente brasiliana piu bisognosa di umana soldarieta, portando il messaggio di Cristo che ha per centro l'amore fraterno e solidale.

Due sacerdoti Discepoli partiranno per quella terra lontana il 9 gennaio. Sono Giunta Giorgio e Di Girolamo Aldo. Essi sono diretti a Itaqua, nello Stato di San Paolo, a lavorare nella parrocchia "Gesu divino Maestro", eretta canonicamente appena quattro anni fa.

Cosi sono quattro i Discepoli che portano lo spirito indicato da P. Minozzi alia Famiglia dei Discepoli e autenticata dalla Chiesa. Oltre ai due che partono ora c'e da cinque anni Don Mario Natalini, iniziatore dell'avventura missionaria, e c'e Don Carmine Mosca, che svolge il proprio servizio nella cittadina di Suzano, primoapprododi noi Discepoli, prestandosi alia pastorale giovanile di tutta la diocesi di Mogi das Cruzes.

Accompagnamo i nostri missionari con l'affetto fraterno e la preghiera, proponendoci di suscitare iniziative di sostegno per la loro difficile impresa e affidandone le realizzazioni anchealla solidarietae alia condivisione dei nostri amici lettori e degli ex-alunni delle nostre istituzioni.

R.P.

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ROCCADIMEZZO • Cronaca di una giornata

Domenica 26 novembre - Don Cesare Faiazza dei Discepoli, Sacerdote Novello, celebra la sua Prima Messa nella Parrocchia "S. Maria ad nives" di Roccadimezzo.

Don Vincenzo, Diseepolo-Parroco e Direttore della Casa "Ma­donna delle Rocche", ha gia predisposto in tempo tutto.

Anehe l ' invitoalla popolazione con manifesti e alle autorita ( on parleripazioni di rito. (Tra parentisi, e per inciso; si cercava sulk' pagine gialle una tipografia dell 'Aquila. La prima (he capita; "Tipolitografia EFFE". Chi risponde? Uno dei Fratelli Fulgenzi, Pietro, ex-alunno dell 'Istituto di Amatrice negli anni 60, (he, con Arimondo, anch'esso ex-alunno e titolare, gestiscono e lavoiano in proprio, in un grande complesso tipolitografico).

Alia Sacra Cerimonia nella Chiesa affollatissima, con il Neo Sacerdote concelebrano il Padre Superiore e Don Virginio. Assiste il piccolo Clero, numeroso e impeccabile nel servizio. La Corale diretta da Don Vincenzo esegue la I Pontifical is di Perosi e altri scelti mottetti a quat t ro voci.

Don Romeo aH'omelia parla diffusamente sul Sacerdozio, sul Padre Minozzi e suH'Opera nostra, inquadrando tutto per la ricorren-za del 30° della morte del Padre Fondatore e del 70° della fondazione dell 'Opera stessa.

Alia Benedizione finale, Don Cesare ringrazia tutti ed in partico-lare (hi lo ha sostenuto, guidato e... festeggiato. A questo pun to Don Virginio, (he fu il suo pr imo Direttore in Seminario, prende il microfono e sente spontanea la necessita di ringraziare, a nome della Chiesa e della Famiglia dei Discepoli, i genitori di Don Cesare present i.

All 'Agape fraterna, nella Casa "Madonna delle Rocche", e'e 1'incontro familiare, con amici del posto, autorita, parenti del festeggiato e con i Discepolini venuti da Ofena con il Direttore Don Berardino.

Present i anche Ie Suore che collaborano nella Sede Centrale a Roma, le Ancelle di Santa Teresa, con Suor Lucia che fu gia (ollaboratrice in questa Casa quando ospitava ragazzi in funzione di assistenza ed era "Isti tuto "P .O . Minozzi"...

La giornata e trascorsa nella gioiosa intimita familiare. Padre Minozzi e l 'Opera sono stati piu conosciuti ed apprezzati,

anche attraverso la distribuzione, alia porta della Chiesa, di cartoline, opuscoli, biografie...

Siano rese grazie a Dio!...

Don Virginio

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SCUOLA MAGISTRALE P. MINOZZI" - L'AQUILA

"Natale coi fiocchi" e il titolo del recital che noi, alunne della Scuola Magistrale "P. Minozzi", abbiamo voluto realizzare con un fine ben specifico: stimolare noi stesse a diventare piu comunita, egli adulti a superare gli ostacoli che rendono difficile I'essere comunita.

L'AQUILA. Gruppo di allieve sul palco per "Natale coi Fiocchi".

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E la storia di alcuni ragazzi appartenenti ai diversi paesi die costituisrono una parrocchia, i quali per trascorrere un Natale piu autentico, si impegnano acercare una maggioreamicizia tra loro. Nel tentare di raggiungere lo scopo, si accorgono che le loro difficolta ad essere comunita derivano anche dalle divisioni the regnano tra gii adulti. Inventano eosi un "trucco" per stimolare i loro genitori a incontrarsi e a diventare amici.

Ma se vogliamo ampliareil discorso, possiamocogliere anche un invito, quasi supplichevole, a soffermarci un po' di piu, a vivere con minor fretta, perche queslo ritmo di vita moderna non ei da tempo per guardare bene in noi stessi; non lascia molto spazio al mondo spirituale, quindi alia nostra dimensione trascendente. Sonopochi i momenti in cui si puo "sentire Dio"! Ed ecco che ne arriva uno di questi pochi: il Santo Natale! E noi vogliamo impegnarci a rendeiio meno strumentalizzato; noi vogliamo soprattutto stabilire un contat-to con Dio piu intimo, piu personalizzato.

"Due cose mi riempiono di stupore: il cielo stellato sopra di mee la coscienza che e dentro di me" — dice E. Kant. E in noi stessi che dobbiamo cercare Dio. E in noi stessi che possiamo trovare il (online tra il bene e il male. Basta mettersi in ascolto della propria coscienza. E facile farla zittire, ma e meraviglioso darle ascolto. Allontaniamo i nostri discorsi ostili e insidiosi, i nostri ragionamenti piu o meno convincenti per sentirsi a posto, "come gli altri" quando sbagliamo. Mettiamo a tacere il nostro egoismo e apriamoci a (hi ci sta intorno. Ritorniamo alia semplicita e ci accorgeremo che i fiori sbocciano ogni giorno e le piante germogliano. Sapremo all or a accorgerci con meraviglia del sorgere del sole, del sorriso di un bimbo, di una nolle stellata non piu come scontate e dovute ma come doni di Dio. Tendiamo la mano a chi e nel bisogno e il cerchio della violenza sara spezzato. Allora potremo dire con gratitudine: abbiamo trovato Dio.

Questo il messaggio e l'augurio natalizio che abbiamo voluto trasmettere ai nostri genitori edocenti presenti alia rappresentazione BUON NATALE! BUON NATALE! a tutti con l'auspicio di diventare sempre "piu", ogni giorno, ogni momento.

Le alunne della Scuola Magistrale

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RAIANO. Scuola Materna "Degli Angeli"

RAIANO. Un mazzo di bimbi della nostra Scuola Materna guidati dalle Suore Alcantarine.

Le Suore Francescane Alcantarine svolgono, a Raiano, in localita "Cappuccini", opera benemerita a vantaggio dei bambini di Raiano, nell'Asilo prima, nella Scuola Materna dal 1970.

La Scuola Materna degli Angeli e dell'Opera Nazionale per il Mezzogiorno ed e stata ed e tuttora frequentata sempre da un nutrito numero di bambini d'ambo i sessi. C'e un perfetto affiatamento pedagogico e didat tico, sempre aggiornato, tra le Suore e le famiglie e i piccoli alunni.

La didattica specialmente e applicata con amore e sollecitudine dalle Suore Alcantarine, sempre premurose verso l'infanzia raianese.

Non va taciuto il lavoro che le Suore Alcantarine danno anche nelle opere parrocchiali, special mente nella preparazione catechisti-ca dei giovanetti alia la Comunione e alia Cresima.

Sr. Arcangela

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Scriviamo per dare notizie dell'avvio delle nostre opere apostoli-che, tra le quali la iniziativa suggeritaci per l'attivita vocazionale.

Si e stabilito l'incontro di preghiera il 1° giovedi del mese; dalle ore 16 alle ore 16,45 con i ragazzi del convitto e semi-convitto.

Ieri c'e stato il 1° incontro. A lode del Signore e riusrito bene. (A siamo prefissi di imparare da Gesu stesso il modo di pregare, con minuti di ascolto della Parola, di interiorizzazioneedi comunicazio-ne agli altri della luce interiore ricevuta. In accordo con i due Parroci abbiamo stabilito di fare un altro momento di preghiera con i ragazzi della A.C.R., per poi individuare qualcuno jx'i le giornate di litiio spirit uale.

II tenia sara sempre sulla preghiera. Con i giovani dei vari gruppi parrocchiali, l'incontro si terra

1'ultimo venerdi del mese alle ore 19.

La Comunita di Rogiano Gravina

CERIMONIE COMMEMORATIVE DI P. GIOVANNI MINOZZI

IN OCCASIONE DEL 30° ANNIVERSARIO DELLA MORTE

Abbiamo notizia delle numerose e qualificate cerimonie di commemorazione per il 30° anniversario della morte del fondatore P. Giovanni Minozzi, organizzate dai vari Istituti dell'Opera: da Gioia del Colle a Policoro, da Catanzaro Lido a Riesi, da Torre di Passeri a Coldirodi, da Vallemaio a Sparanise, a Roggiano Gravina, a Palazzo S. Gervasio, e cosi via.

Lo spazio non ci consente di darne immediata ed estesa notizia. Ci proponiamo di dedicare il numero speciale del mese di agosto 1990 airavvenimento, riferendo la cronaca e pubblicando i discorsi piu significativi.

Aspettiamo percio da tutte le Case la rispettiva cronaca, il testo del discorso commemorativo, le fotografie della cerimonia.

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ILA SVEGLIA NOTIZIARIO DELLA ASSOCIAZIONE EX - ALUNNI

PENSIERO RELIGIOSO

Quando aspetti tu che fai? Nell'attesa ti prepari, psicologicamente e anche in concreto,

all'avvenimento, predisponendo al meglio ogni cosa. II tempo che vivi in terra e un'attesa. Se sei cristiano e hai fede,

aspetti il compimento della speranza. Qual'e questa speranza? La speranza cristiana per eccellenza e quella di entrare in

Paradiso incontrando Dio faccia a faccia perviverein comunionecon lui per la eternita nella beatitudine, godendoti Lui che e ogni bene.

Bisogna percio che aH'avvenimento tu ti predisponga, condu-cendo la vita di ogni giornonella fedeltaalla leggedi Dioecoltivando il rapporto di figlio col Padre Eterno.

L'Assistente

ESIGENZE OPERATIVE

Lo scorso mese di dicembre il GEX romano ha provveduto ad eleggere il nuovo Animatore, secondo le direttive del Consiglio. Era questa una delle attivita previste per la prima parte di questo anno sociale.

Con il nuovo anno verraintrapresa la riorganizzazionedegli altri GEX periferici. Sono gia iniziati i contatti con le singole realta, con i

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Superiori delle Case, per far quadrato attorno ad Amici volenterosi e con tempo disponibile per I'Associazione in modo da presentarli per le elezioni nei prossimi mesi.

Qualora ci fossero Amici non ancora contattati e con le caratteri-stiche su descritte, li preghiamo di mettersi in contatto con noi del Consiglio Direttivo o con i Superiori locali, che ci comunicheranno le disponibilita riscontrate.

£ nostra attenzione di provvedere alia riorganizzazione dei GEX nella prossima primavera.

A tutti gli Amici auguriamo per ora buon lavoro. Dopo il prossimo Consiglio Direttivo di gennaio faremo cono-

scere gli impegni dell'Associazione per la seconda parte dell'anno.

Michele Leone Presidente

LUTTO

// 2 novembre 1989 e morta a Ban BUCCOM1NO MARIA, moglie del nostro ex-alunno Stefano Lasaponara, amoreaolmente assistita dai suoi e confortata dai sacramenti della fede.

La ricordiamo presente nelle riunioni dell'Associazione a condi-viderne lo spirito, distinta com era, teneramente legata a tutto cid che riguardava il marito.

Preghiamo per la pace di lei, invocando rassegnazione nei motivi della fede cristiana al nostro affezionatissimo Stefano, distrutto da tanta separazione, e al figlio.

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UN MONDO NUOVO (Una casa per TEuropa)

Impressioni dell'uomo della strada

Ore 16,30 del primo dicembre '89, ho fretta, ho delle commissioni da sbrigare e poi sul tardi la solita noiosa riunione di condominio da presenziare. Mah! Cosa c'e di nuovo?

Perche non si va avanti al centro di Roma? Sara la solita manifestazione. Proprio adesso! Ho capito, driblo le strade principal! e via m'infilo veloce nei vicoletti. Sembra che vada meglio. Ma ora che c'e ancora, anche qui il solito intoppo?

Senta, scusi, aprendo il finestrino domando ad una passante, cosa c'e? Cosa e successo?? La fine del mondo, mi dice rassegnato...

Niente, trovo un possibile posteggio e via, mi dirigo a piedi, qualcosa faro, diamine.

A via Veneto, Piazza Barberini, Via Nazionale regna il caos piu complete

Gente dappertutto, stipata all'inverosimile, in piedi, seduta, arrampicata sugli alberi, affacciata ai balconi, vuol vedere, curiosare.

Pero inspiegabilmente tutt'intorno c'e aria serena, tranquilla e non certo stizzita.

Beh, ormai ci sono, ho capito anch'io, e sorrido divertito alia festa generale: c'e Gorbaciov, l'amico Gorbaciov in visita alia Citta di Roma e al Campidoglio!!

Potrebbe sembrare, forse fino a ieri poteva sembrare una pazzia, invece e una bella realta in questo freddissimo pomeriggio invernale; e allora avanti, anch'io sono contagiato da questa frenetica curiosita e mando a benedire impegni e riunioni varie, a domani.

Incontro centinaia, migliaia di gente di tutte le nazionalita, italiani, francesi, tedeschi, russi, cinesi, giapponesi, gente di colore, polacchi, sloveni, gente bella, gente brutta, gente povera, gente ricca, artisti, calciatori, attori, ragazzi e ragazze in gita scolastica, nonnetti col naso rosso, vecchiette tranquille e sorridenti, ma anche rassegna-te: da molte ore sono la e il freddo e pungente.

Mentre aspetto, noto con piacere che "qualcuno" tra le Forze dell'Ordine non e poi cosi severo, e spesso fa passare chi deve dirigersi al palco delle autorita. Ora mi sta fissando a piu riprese, forse mi scambia con qualche ministro (senza portafoglio magari) e io colgo a

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volo un'occasione d'oro: mi fingoamico, collega, del bravo Ruggero Orlando (che ha perso qualcosa, e si mostra un vero gentleman, nei miei riguardi — grazie, grazie!).

Ormai ci sono, ho un invidiabile posticino, e mi < alo nella parte da attore consumato: offro, ricevo, scambio calorose strette di mano con i vari papaveri che mi circondano:

Pippo Baudo, Luciano De Crescenzio, Silvia Costa, Monsignor Di Liegro, Loredana Berte, Morandi, Ventiglia, Benvenuti, Ren/o Arbore il piu chiassoso, Chinaglia.

AH'improvviso, final mente, la splendida Buick net a, elegante e chilometrica, sbuca dalle rampe del Campidoglio per immetersi in via dei Fori Imperiali. Un boatoe un terremotocontemporaneamente e vengo catapultato, sen/a rendermene (onto, dalla ter/a fila a un metro dall'uomo venuto dal Cremolino, ospite illustre della Citta eterna.

Nel disperato tentativo di dargli la mano, vengo sommerso da mille persone e da duemila mani protese per lo stesso motivo.

Riesco appena a toccarlo, a provare una forte emozione, davvero indescrivibile, e ad allontanarmi in cerca d'una posizione piu respirabile, meno affollata, ma tanto importante per una buona riflessione: oggi al Campidoglio, domani al Vaticano, dopodomani a Malta con Bush, quest'uomo ha cambiato il corso della storia, allontanando nubi minacciose, portando dall'Kst il vento della solidarieta, della speranza, della vita, che gia si intravvede piu luminosa nella sua qualita piu bella, quale appunto la liberta.

Alvaro Vitale

NEOCAPITALISMO

II neocapitalismo ha potuto piegare il comunismo, ma per farlo ha preso la forma di societa tecnologica, di societa dei consumi.

(Augusta Del Noce)

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MARIA, SPERANZA NOSTRA

Immarolata Vergine Maria, Tua oculata prevision materna spiana la via che adduce al trono della grazia eterna.

E, so, furtivo, in suo poter ci prostra l'occulto istigator del "padre" Adamo, Speranza nostra, redimici dal giogo, Ti preghiamo.

Nell'esperire come assecondare chi invoca Tua amorevol protezione, ed es or tare i peccatori alia riparazione,

onori la mission che il Salvatore Ti riservo, perche tutti i viventi del Tuo buon cuore i palpiti stimassero e i concenti.

Per convertir le menti piu ret rive i duri cuor commuovi e gli occhi sciogli, si che le rive sembrin di fiumi tra massicci scogli;

e l'alme avvinci di fraterno amore al divin frutto del virgineo seno: il Redentore, che, per salvarci, al mondo venne meno.

Nei cuori afflitti spiri alacremente l'anelito di fede, che dipana accortamente le occulte trame dell'insidia umana.

Con infinita assiduita e dolcezza procedi quando associ all'indulgenza la tenerezza, perche il livore cede alia clemenza.

Sublime Madre nostra e della Chiesa; che ci affratelli nell'amor di Dio, sii Tu difesa, conforto ed incentivo al viver mio!

(Nicola Sansanelli)

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PRO MEMORIA

Vidi per la prima volta Padre Minozzia Gioiadel Colleesubitoil personaggio s'impose alia mia stupefatta attenzione per la sua invadenza travolgente, per quell'incedere dinoccolato e maestoso, per quel suo fisico da buon fastellone che dominava perfino la mole poderosa di Don Jadarola, direttore della Casa, e faceva apparire pigmei le sagome di Don Cesario Sacchetto e di Don Sabatino, giovani pretini preposti, allora, alia nostra formazione.

Presto tuttavia gli abituali interessi della vita collegiale attenua-vano l'impressione di questo primo impatto nella mia adolescenza, attratta, in quell'epoca, da mille altre curiosita ambientali: dalla piatta diversita del paesaggio, daicoltivi desueti alle mieesperienzedi ragazzo di montagna: straordinaria la scoperta dei fit hi d'india, dei cachi e degli esperidii; traumatica la sibillina ermeneutica del dialetto pugliese di cui registravo, con giustificato interesse i primi lemmi connessi con l'appetito: pistizzi, filatiddi; piacevole il (lima nel periodo invernale; sorprendenti le case di tufo che vedevo costruire o acconciare con grandi segoni da boscaiolo come avessero pareti di tenero galestro; stimolanti, per i miei castelli in aria, le doghe ed i travetti affastellati in pile torreggianti nella segheria antistante il collegio; e che dire poi delle geometriche muraglie di scaglie calcaree color piperno che delimitavano i campi o delle nuove scoperte botaniche (dal pugnitopo, con le bacche di carminio, ai suffrutici aghiformi degli asparagi selvatici) che il buon prof. Favale (i faceva notare nelle escursioni al vicino boschetto delle Murgie.

Tutto questo, ed altro ancora, tornava ad imprimersi nel mio sguardo e nel lievito friabile della mia smaniosa fantasia cancellando il pur seducente riverbero della occasionale visita del Padre il quale, aggirandosi nel cortile, in mezzo a noi, intruppati a fargli ressa, mi aveva pur penetrato con i suoi occhi traslucidi e frastornato, quasi, mentre lo coglievo intento a percepire, in assoluta libertadi modi edi spirito, l'intima essenza d'un appagamento interiore (che oggi solo comprendo), mediato da una profonda istanza, da un empito di paterna sollecitudine c he esplodeva in calorosi rabbuffi, quando, con le grandi mani affettuose, scompigliava vandalicamente la divisa e i riccioli delle nostre chiome vanesie.

Gia dalla seconda volta l'incontro fu invece piu incisivo perche accompagnato da un prodigioso travasodientusiasmoche, estoglien-

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P. GIOVANNI MINOZZI Apostolo di carita

del Mezzogiorno d'ltalia

dosi dalla sua parola calda e penetrante, refluiva come una carezza dentro di noi, sia che parlasse in Cappella, sia che, estasiato, visitandoci in classe, col suo assorto piglio ungarettiano, citasse versi di questo o quel poeta.

Fu in una di tali circostanze che mi ascolto pazientemente recitare una poesia di G. Bertacchi con il quale egli intratteneva un rapporto di solidale amicizia e di stima, come, del resto, con altri grandi artisti da G. Salvadori a L. Perosi. Si compiacque per la mia dizione e mi fece i suoi complimenti strapazzandomi il viso che appena riempiva le sue calde giumelle e seducendomi a certi suoi gusti letterari ed estetici verso i quali si andava orientando, forse fin d'allora, il piano accline delle mie innate povere doti di forese rusticano.

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Lo rividi l 'anno successivo al mio paese, in una giornata anfibola, tra pioggia e sole. Era stato sollecitatoalla visita, a Luroli , da Mons. Ambrogio Ammannit i , dinamico abate di S. Giovanni e amico di Don Minozzi e dell 'Opera, al lc cui premure andava affidando, Ira i piu idonei allievi delle suecatechesi, multi vocati .set! pauci electi, come lamentava con successiva sofferta delusione. II buon abate si ripromettevadi convincere Don Giovanni adacquistare un bel palazzetto gentilizio in fondoal paese, per destinarlo ad asilo. Ricordo il suo zelo loquace, profuso per far breccia nella enigmatic a tone eburnea dell 'illustre ospite, al cui seguito aveva sguinzagliato monelli e frugoli dell ' intero Comune, quasi a sostegno della sua congiura di interessato, santo piaggiatore. Io ero naturalmente pars magna ed attivista di quella chiassosa "Compagnia della Teppa" , mobilitata alia bisogna e duravo fatica a fare ordine fra la lurba degli assedianti che si accalcavano, spiaccicando motriglia e ciangottando fra loro, intorno alia figura di quel "prelaccbione", urtandolo e costringendolo spesso a spaniarsi con qualche difficolta, al pun to da clover sollevare la veste e da mostrare a quei marmocchi, stupiti, (he pure i preti portavano i calzoni.

Mi sentii coinvolto sinceramente in quella circostanza e, galop-pando sull ' ippogrifo alato della mia fantasia, sognavogia una nuova Casa dell 'Opera, li, proprio nel paesello natio, dove, magari, avrei potuto svolgere, in seguito, chi sa quale ruolo importante.

Pur t roppo il sopralluogo (o le condizioni di abbrivo per la intrapresa) non convinsero Don Minozzi anche se animato dalla vulcanica carica del suo motto paolino: "caritas Christi urget nos!".

I miei sogni quindi abbiosciarono nel disincanto. Resto, tutta-via, in me, il ricordo indelebile di quella visita e di quella giornata, permeate dall'afflato inesprimibile della presenza imponente ed ina-mica, paciosa e carismatica del Padre che sembro vivificare iu me un empi to di implicazione ideale e dare lustro, per un giorno, a quel mio borgo sperduto fra gli scogli d 'Appennino ancorche impegnato, quale fondatore dell 'Opera, a far lievitare, su e gin, per tutta l'ltalia ("di questa umile Italia fia salute") altri progetti assisten/iali, scaturiti dalla estrosa energia del suo apostolato inesauribile.

Tale riflessione, a sera, nel contesto di una disamina piu obiettiva, mi persuase ad addolcire nella ineluttabilita degli eventi, I'arriere gout della illusione ed a cogliere il fascino, il sentore sottile di quel carisma paterno che, p romanando da un cosi amabile modello esemplare, si erano diffusi come un fluido arcano nel (lima familialc della mia valle e venivano ancora captati, con interiore godimento, dalla mia sensibilita di fanciullo.

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Gli anni successivi, in collegio e poi altrove, mi offrirono altri numerosi incontri, mi prot urarono altri ricordi incancellabili che il velluto discreto d'un sincero affetto filiale ando avviluppando nelle latebre piu intime della coscienza, non senza turbamento per certe rese incondizionate di essa ad altri richiami e ad altre sollec itazioni. Risollevare le pieghe avvolgenti di un tesoro cosi geloso e sempre motivo di struggente nostalgia. Ho la convinzione netta che il messaggio segreto di queU'elettocarisma da cui diramavasi il donodi un ammaestramento cristiano e civile, insieme al piacere degli stessi ricordi, si sono radicati nel mio essere come i geni delle mie note cromosomiche.

Come non sentire allora un rapporto di dipendenza ereditario con il loro elargitore? Sono orgoglioso pertanto di aver considerato sempre Don Giovanni Minozzi padre effettivo (non idealmente adottivo) della mia anima che ancora oggi, in altro contesto sociale, giorno dopo giorno, riconoscente, cerca sintonia e concordanza col suo pleroma eterno nel mistico bacio d'un requiem.

Leandro Ugo Japadre

P. GIOVANNI MINOZZI ton un gruppo di giovani.

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CHIARO DI LUNA

Sull'alto paesaggio, in altopiano, al chiaro della luna, immobili ombre assorte nell'enigma delle forme scandagliano il silenzio dell'arcano.

Un fremito sospeso e nella valle; dai cascinali I'bbaiar dei cani rassicura il letargo ai ruminanti, pigri sopra lo strame, nelle stalle.

Un anelar di foglie e nei viali e un pigolio sommesso; i fumaioli sorprendi in veglia, tesi ad origliare il colloquio delle acque pe' canali.

Pallida rimembranza, una falena ti sfiora il viso con le soffici ali; qualche finestra ancora odi serrare; poi, sinistra, una nottola balena.

Si abbioscia sul giaciglio, senza cena un vecchio, solo, nella sua stamberga, socchiude lo sportello della rosta e per sfogarsi della propria pena

contempla il viso della luna piena.

Leandro Ugo Japadre (da "Motivi dell'alba")

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PALERMO. Un momento della commemorazione di P. Minozzi nell'Istituto "Puricelli".

IL MIO PENARE

II mio penare e una chiavina d'oro, piccola, ma che apre un gran tesoro.

E croce, ma e la Croce di Gesu: quando l'abbraccio, non la sento piu.

Non ho contato i giorni del dolore, so che Gesu li ha scritti nel suo Cuore.

Vivo momento per momento, e allora il giorno passa come fosse un'ora.

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SPIZZICANDO

La vita politica italiana non finisce piii di stupire; la sua varieta e talmente ampia per il cittadino che non consente piu distrazioni di alcun tipo. Appena si distrae un po' gli sfuggono battute importanti, avvenimenti di rilevanza fondamentale.

Lo scorso mese di ottobre i cittadini romani furono chiamati alle urne per rinnovare il Consiglio Comunale; dopo una campagna elettorale brei>e ma virulenta, giocata con i mass media piu moderni; dopo accese polemiche ed interventi della magistratura per gli ormai jamosi "brogli" elettorali, quanto veri non si e propria riusciti a capire; dopo un numero di giorni imprecisati furono finalmente pubblicati i risultati che sostanzialmente confermarono, salvo piccoli spostamenti di questo o quel par tito, il numero dei seggi. Un personaggio definito "NESSUNO" avex>a nportato un numero di preferenze molto alto; secondo la logica comune il Sindaco sarebbe dovuto essere Lui.

E, invece, infuriata la polemica, i giochi dei partiti sono divenuti frenetici, le trattative incomprensibili, alia fine di tutto cid, alia xngilia di Natale e spuntato il nuovo Sindaco di Roma.

E stato proclamato Sindaco V Aw. Franco CARRARO, milanese, con un curriculum certamente invidiabile at piu.

Nulla da eccepire sulle qualita del personaggio e su I la sua menagenali-ta; il cittadino perb non capisce come, per il bene del Paese, questa persona riesca a fare meglio come Sindaco di Roma e non come Ministro del Turismo; come in soli cinque mesi riuscira a trasformare Roma da bolgia caotica in una citta ridente e fiorita pronta ad accogliere i campionati mondiali.

Fra i mille altri interrogathn che si affollano nella mente dei cittadini romani, quello che piu li sconvolge e che rimane sempre piu incomprensi-bile e questo: ma le elezioni che cosa le abbiamo fatte a fare?

Anche fatti di rilevanza cost totale, fondamentale per una democrazia, diventano dei business (affari) per i politici; i risultati non contano piu, contano i giochi fra i partiti, le alleanze che si tengono in piedi a furia di compromessi.

Tanto a pagare e sempre il Cittadino, sia in quattrini, ed infatti le tasse aumentano sempre di piu, sia in onorabilita; il suo parere ormai e solo formale; Voi votate, dicono i politici, e noi facciamo come ci pare.

m.l.

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FINCH£ VIVRO RESTERO FEDELE AL PO VERI PADRE A QUALUNQUE COSTO GIOVANNI MINOZZI

P. Giovanni Minozzi nacque il 19 ottobre 1884 a Preta dell'Amatrice, un paesino dell'Abruzzo montagnoso. Studio a Roma, laureandosi in lettere alia Sapienza, dopo aver completato il corso teologico alia Gregoriana.

Ordinato sacerdote il 5 luglio 1908, si dedico al ministero tra i pastori dell'Agro romano. Alio scoppio della prima guerra mondiale, ando volontario come Cappellano militare, organizzando al fronte le Biblioteche per gli Ospedali da campo e le Case del Soldato.

Conclusa vittoriosamente la guerra, fondo con P. Semeria I'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia per I'assistenza agli orfani di guerra e alle popolazioni d'ltalia meno provvedute. Successivamente fondo le congrega-zioni religiose Famiglia dei Discepoli e Ancelle del Signore.

La verita e la carita furono le linee che ne contraddistinsero la vita. L'attivita caritativa ne sublimo la grandezza umana, facendolo testimone dell'unico ideale dell'amore di Cristo nelle vicende a lui contemporanee.

Mori a Roma l'11 novembre 1959.

A FAR DEL BENE PADRE NON SI SBAGL1A MAI GIOVANNI SEMERIA

Barnabita, nacque a Coldirodi (Imperia) il 26settembre 1867,sortendoda natura intelligenza aperta e forte inclinazione alio studio, grande bonta di cuore e animo sensibile al richiamo degli ideali: doti tutte che mise al servizio della vocazione religiosa e sacerdotale. Oratore e apologeta voile riconciliare la scienza con la fede.

Fu sempre all'avanguardia nelle lottedel pensiero, mantenendosi, pur tra incomprensioni e ostilita, fedele alia Chiesa, come indiscutibilmente attestano il pensiero e la vita.

Lo scoppio della grande guerra 1915-18 lo trasse tra i soldati al fronte, divenuto Cappellano del Comando Supremo.

Dopo la guerra si diede all'apostolato senza soste a favore degli orfani, dei quali si fece servo per amore di Dio, fondando, insieme a Don Giovanni Minozzi, YOpera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia, ente morale che si propone, gia da sessanta anni, di favorire la elevazione civile, morale e religiosa delle popolazioni nelle regioni piu povere d'ltalia.

Concluse la mirabile sua vita logorandosi, giorno a giorno, nel faticoso esercizio di ardimentosa carita.

Mori a Sparanise (Caserta), tra lesueorfanelle.il 15marzo1931. Neestata introdotta la causa di canonizzazione.

Il l

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L'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO D'lTALIA

Questa nostra Opera e una istituzione di assistenza e beneficenza.

£ stata fondata nel 1919 dai Cappellani militari P. Giovanni Semeria e P. Giovanni Minozzi, con lo scopo di soccorrere con le rendite e il patrimonio gli orfani di guerra, estendendo tuttavia il servizio di assistenza a tutti i ragazzi bisognosi di aiuto spirituale e materiale. Nei suoi ultimi fini I'Opera e sorta per promuovere iniziative atte a favorire I'elevazione della gente nelle regioni d'ltalia meno provvedute.

L'attivita del I'Opera oggi si articola e si concretizza nelle seguenti istituzioni: 28 istituti di educazione, 42 scuole materne, 5 case per anziani, 2 centri giovanili, 1 casa disoggiornoespiritualita, 2 scuole magistrate 10 scuole elementari, 3 pensionati universitari.

LA FAMIGLIA DEI DISCEPOLI

La Famiglia dei Discepoli e una congregazione religiosa, fondata da P. Giovanni Minozzi nel 1931 dentro TOpera NazionaleperilMezzogiornod'ltalia e avendo I'Opera come immediato campo di impegno e di apostolato.

II suo fine speciale e I'assistenza ai poveri dell'ltalia Meridionale, special-mente ai fanciulli e agli orfani, nelle loro regioni o anche fuori d'ltalia, per elevarli a Dio nella Chiesa sua.

Oggi la Famiglia dei Discepoli articola la sua specifica missione nelle seguenti istituzioni:

— Presidenza, Amministrazione centrale, Istituti maschili dell'Opera Na­zionale per il Mezzogiorno d'ltalia;

— Istituto "Felice Ventura" — Matera; — Istituto "Pietruccio Leone" — Mondello (Palermo); — Casa di formazione per i Discepolini — Orvieto (Terni); — Casa di spirituality e Centro giovanile "P.G. Minozzi" — Policoro

(Matera); — Studentato dei Discepoli e Casa generalizia. Via dei Pianellari, 7 —

ROMA. — Parrocchia "Gesu Divino Maestro" — Itaquaquecetuba SP (Brasile).

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9 SE PROGRAMMI LA TUA VACANZA ESTIVA, PERCHE NON PENSI A:

CENTRO "P.G. SEMERIA" MONTEROSSO AL MARE SP Tel. 0187/817514

CASA "STELLA MARIS" SIPONTO FG Tel. 0884/541561

CASA "MADONNA DELLE ROCCHE' ROCCADIMEZZO AQ Tel. 0862/917429

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