Genesis Mt

364
IL CARTEGGIO GENESISDr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012 IL CARTEGGIO “GENESIS” Un Progetto Strategico per lo Studio Sistematico e Multi-Spettro della Fisica di Frontiera Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. E-Book Autopubblicato © Massimo Teodorani Anno 2012

Transcript of Genesis Mt

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

IL CARTEGGIO GENESISUn Progetto Strategico per lo Studio Sistematico e Multi-Spettro della Fisica di Frontiera

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D.

E-Book Autopubblicato Massimo Teodorani Anno 2012

1

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

INDICE1. INTRODUZIONE . 2. PARTE I PROGETTI DI RICERCA ..a) I quattro principali progetti strategici proposti al Centro GENESIS: SETT, SETV, fisica di fenomeni atmosferici anomali, NLSETI ............... b) Piano di azione per due dei quattro progetti: fisica di fenomeni atmosferici anomali, NLSETI .. c) Strumentazione, strategie e tattiche per uno dei quattro progetti: fisica di fenomeni atmosferici anomali .. 3 12

13 45 51

3. PARTE II BRAINSTORM .a) Filosofia procedurale, obiettivi, metodologie .. b) Fisica, cosmologia, astronomia e fisica di frontiera .. c) Progetti SETI, SETV e NLSETI .. d) Monitoraggio strumentale delle Earthlights e degli UFO, progetto SETA, investigazione su alcuni fenomeni psichici . e) Peer review, pareri su ricerche di frontiera e su studiosi vari .. f) Ragionamenti, riflessioni, speculazioni, ipotesi ardite 68 69 94 124 162 255 271 359

4. CONCLUSIONI ..

2

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

1. INTRODUZIONECome la stessa illustrazione in copertina mostra simbolicamente, il cosiddetto Centro GENESIS aveva lo scopo primario di affrontare attraverso una specie di Forum di discussione tematiche che ancora non fanno parte della Fisica propriamente intesa oppure di argomenti che sono tuttora investigati dalle scienze fisiche ma che ancora non sono stati sufficientemente spiegati secondo i canoni classici che la scienza richiede. Un altro degli scopi primari di questa organizzazione era di promuovere linvestigazione scientifico-strumentale di una parte di tali fenomeni in particolare i fenomeni aerei anomali utilizzando appropriati strumenti di monitoraggio e misura. Lobiettivo finale del sottoscritto era rappresentato soprattutto dalla seconda parte. Nella realt dei fatti si realizzata solamente la prima parte, che ha indubbiamente avuto il compito di mettere a fuoco quali sono le principali anomalie che la scienza deve ancora investigare a fondo, sviscerando al massimo grado e senza malizia tutte le ipotesi di lavoro possibili in una forma di interminabile brainstorm che ha alla fine portato, per mia esplicita iniziativa e decisione, alla pubblicazione di questo documento. Ma, indipendentemente dalla notevole lunghezza della parte relativa alla parte di ipotesi (nella parte finale), che mostra fino a che punto si spinto il brainstorm su temi ancora cos controversi, limportanza principale di questo documento risiede nelle vere e proprie discussioni pragmatiche al fine di poter attuare certi progetti di ricerca tutti improntati sullo studio di ci che denominiamo con il termine generico di anomalia, la quale si manifesta quasi sempre in maniera transiente e in svariate forme che hanno a che vedere sia con il mondo esterno a noi che con la sfera psichica dellessere umano. Molti dei temi qui ampiamente discussi dovevano rimanere segreti, ma i fatti successivamente avvenuti mi hanno spinto a renderli di dominio pubblico in quanto trattasi del mio lavoro, delle mie idee, della mia fatica e dei miei progetti, di cui qui io intendo difendere ora la paternit. Ma non si tratta solo di questo: per la verit, io intendo rendere edotti di quanto sopra gli studiosi seri e imparziali, e in particolare i miei colleghi fisici, astronomi e ingegneri, al fine di stimolarli a considerare senza falsi pregiudizi quelli che sono temi di ricerca che potrebbero in un futuro forse non troppo lontano far fare allumanit un drastico salto cognitivo, scientifico e tecnologico e con un potenziale riflesso dirompente sulla societ stessa. Abbiamo da tempo i mezzi per effettuare e portare a termine certe ricerche, ma per ragioni non ancora chiare certe tematiche sono state colpevolmente trascurate dalla scienza ufficiale. Ho sempre creduto e credo nel metodo scientifico tradizionale e universalmente riconosciuto in qualunque consesso accademico, come astrofisico e anche come uomo. Solamente questo metodo per via delle sue caratteristiche di riproducibilit e di rigore teorico e sperimentale, pu fornire delle conferme inoppugnabili al fatto che un dato fenomeno esista o meno e, se esistente, come funziona in termini delle conosciute leggi della Fisica oppure in termini di leggi fisiche che ancora dobbiamo scoprire sulla base dei solidi dati sperimentali che si stanno ricercando. E questo non solo nellinteresse degli scienziati ma anche in quello dei cittadini del mondo, che hanno il sacrosanto diritto di avere accesso ad una verit vera su tutte le cose che fanno parte del mondo fenomenico e non solo su alcune di esse, seguendo appunto un approccio fatto al contempo di rigore e di sana e corretta apertura mentale.

3

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

La scienza, e in particolare la Fisica, negli ultimi 100 anni ha permesso allumanit di fare salti da gigante. Le conoscenze che sono state acquisite, sia nel ramo della microfisica che in quello della macrofisica, forniscono oggi un quadro straordinariamente preciso della realt che ci circonda e soprattutto del suo funzionamento, in base a leggi ben precise e ben testate. Il quadro di quanto abbiamo capito dellUniverso porta a dei numeri ben quantificabili che ci forniscono una rappresentazione esatta della realt fisica che ci circonda e questo sulla base sia di modelli matematici che sulla base della sperimentazione di laboratorio e/o delle procedure osservative, queste ultime verificabili da un qualsivoglia numero di osservatori e sperimentatori indipendenti. I modelli che ci siamo costruiti dellUniverso forniscono una immagine razionale dello stesso. Ma ancora rappresentano, per alcuni aspetti, solo la mappa della realt e non la realt stessa. La ragione di questo che il quadro che allo stato attuale abbiamo delluniverso non ancora un quadro completo. Lesistenza in natura di anomalie ancora inspiegabili mostra da sola che la nostra visione dellUniverso deve essere necessariamente ampliata. In caso contrario tali anomalie finiranno per accumularsi luna sullaltra fino a far crollare il per quanto valido in s meraviglioso castello di carte che noi abbiamo fino ad ora costruito di quella che riteniamo essere ci che denominiamo con il termine di Realt. Tutto ci non mette assolutamente in discussione quello che gi sappiamo dellUniverso, perlomeno gli aspetti che pi palesemente possono essere sperimentalmente messi alla prova, ma permette semmai di fare il punto della situazione: sappiamo e abbiamo capito molto del mondo che ci circonda ma non abbiamo capito tutto. E dunque allo stato attuale delle cose non siamo ancora in grado di fissare come definitivo un Paradigma che rappresenti sia metodologicamente che tematicamente quella che ci piacerebbe che fosse la Bibbia del nostro sapere. Infatti non devono esistere dogmi in scienza. La scienza, per la sua stessa natura intersoggettiva, un sistema conoscitivo che mette in discussione se stesso continuamente. Ci effettivamente succede, ed grazie a questa assenza di dogmatismo che le verit che emergono in seguito allindagine scientifica sono verit sostanzialmente assodate. Ci vero almeno fino al momento in cui una teoria migliore, ovvero la pi matematicamente rigorosa, la pi rigorosamente sperimentale e riproducibile e la pi completa, non debba soppiantare quelle che lhanno preceduta. E sempre successo cos nel cammino, per quanto relativamente breve esso sia, della scienza per come labbiamo concepita a cominciare dai primi esperimenti e dalle prime teorizzazioni di Galileo e Newton. Ma evidentemente qualcosa ci sfuggito. Varie ragioni inducono a ritenere (proprio ad alcuni tra gli stessi scienziati, inclusi il sottoscritto), che perlomeno una parte di quanto pu esserci sfuggito possa rivestire una importanza cruciale (forse nemmeno quantificabile al momento) per quello che riguarda la nostra conoscenza e, soprattutto, comprensione del mondo. Esistono alcuni pezzi del puzzle che in tanti anni di indefesso lavoro abbiamo messo in piedi che non combaciano minimamente allinterno del puzzle che per ora abbiamo costrtuito. Il puzzle che abbiamo assemblato fino ad ora sembra perfetto e in larga parte lo , eppure sorge il sospetto che a volte in alcuni punti i pezzi siano stati messi forzatamente nei tasselli sbagliati, appunto, come si dice, per far tornare i conti. E intanto si manifestano anomalie di vario tipo, proprio quelle che potrebbero fornire la soluzione allenigma. Quelle che noi chiamiamo anomalie sono per l'appunto un segnale di allarme che ci mostra che qualcosa sfugge momentaneamente alla comprensione della Scienza oppure un dato fenomenico inaspettato che ci avverte che qualcosa probabilmente non torna nei conti di alcune delle nostre teorie scientifiche. Ma questo un invito a investigare pi a fondo,4

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

soprattutto per cercare di capire bene e quantificare come e quanto talune anomalie rientrino nelle leggi fisiche comunemente accettate oppure quanto e come queste anomalie possano mettere in discussione un quadro che si riteneva del tutto accertato. Purtroppo una certa forma di pigrizia e anche una piccola dose di disonest intellettuale ha voluto che queste anomalie fossero relegate in una specie di limbo, letteralmente cancellate dallesistenza. La ragione? La ragione che una anomalia rappresenta laccadimento di eventi transienti, per loro natura molto difficilmente riproducibili da pi osservatori indipendenti e quindi apparentemente non trattabili dal metodo scientifico. Ma ne siamo davvero sicuri? Io penso che invece siano riproducibili, semplicemente rimboccandoci le maniche e facendo mente locale sul fatto che alcuni fenomeni in natura non sembrano essere invarianti rispetto a qualunque osservatore e che al contrario losservatore stesso sembra condizionare laccadimento di tali fenomeni. Ovviamente questo inconveniente (ben noto peraltro in meccanica quantistica) richiede agli scienziati volonterosi una fatica in pi, che consiste nel cercare un sistema di riferimento in grado di descrivere non solo il fenomeno stesso ma anche colui che lo osserva. Non poi una cos ardua impresa arrivare a questo, semmai i tempi per arrivarci sono sicuramente pi lunghi di quelli con cui si pubblicano a macchinetta articoli su Physical Review o su Astrophysical Journal, passaporto di una rapida carriera basata appunto sul famoso motto accademico publish or perish. Ma le anomalie esistono, ci impongono coraggio nei nostri approcci e nella formulazione delle ipotesi, anche quelle pi apparentemente folli. E ci impongono il dovere di lavorare duro affrontando ogni genere di difficolt, anche combattendo contro gli irrazionali pregiudizi che non di rado caratterizzano anche molti componenti della classe accademica. Inoltre il cammino verso la verit, proprio quella scientifica, non dovrebbe essere mai sinonimo di cammino verso la carriera istituzionale: alcuni di noi lo sanno, molti altri lo ignorano. E allora arriva inevitabilmente il momento di fare delle scelte cruciali, scelte che coinvolgono sia la nostra coscienza che i nostri doveri morali nei confronti della nostra societ, ma soprattutto i nostri doveri professionali nei confronti della Scienza stessa. Larga parte dei miei colleghi nelle varie branche della fisica e non solo, sembrano completamente ignorare non solo lesistenza delle anomalie in natura ma anche il potenziale innovativo che una loro eventuale spiegazione completa potrebbe rappresentare per la comprensione della realt fisica che circonda la nostra vita. Ma sembrano ignorare anche il fatto che tali anomalie in certune circostanze sono di fatto misurabili con lo stesso armamentario che noi normalmente usiamo per studiare le particelle e le galassie. E dunque nostro dovere entrare in azione strategicamente, tatticamente e sistematicamente per dipanare il nodo della matassa. Perch se persistiamo nel non farlo o nel negare per partito preso e in malafede certe fenomenologie non solo tendiamo senza accorgercene a trasformare la scienza in dogma medievale ma anche a lasciare certe tematiche in pasto ai paragnosti di turno. E sappiamo tutti estremamente bene quanti danni la New Age, lufologia di basso livello, la pseudoscienza, la santoneria di alto bordo e lignaggio economico, il cospirazionismo, la paranoia in stile 2012, o comunque quello che oggi nei circoli accademici viene simpaticamente denominato col termine di fuffa, possano arrecare alla serena crescita educativa dei nostri giovani e alla societ nel suo insieme.

5

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

Sto semplicemente dicendo che chi scappa davanti alle anomalie non fa che manifestare insicurezza sulle proprie capacit razionali e investigative, oltre che a mentire a se stesso. La scienza non fatta solo di calcoli o esperimenti di routine ma anche e soprattutto di esplorazione. Quanti se ne ricordano oggi? O abbiamo bisogno di clonare unaltra volta la figura di Isaac Newton per ricordarcelo? Ci detto veniamo al punto. Come nata liniziativa GENESIS? Lo dico subito: non stata in alcun modo una mia iniziativa, bens una iniziativa di alcuni studiosi e imprenditori provenienti dallArgentina, uno dei quali decise di contattarmi nel Novembre del 2010 per propormi di collaborare come consulente scientifico e come progettista di ricerca con questo centro in formazione appunto denominato GENESIS. Questa persona il Dr. Carlos Boetto, un imprenditore con laurea in matematica e storia e con dottorato in economia, una persona (devo riconoscerlo anche a un anno e mezzo di distanza) estremamente preparata e colta sui temi pi svariati della fisica e dellastronomia nonch sulle tematiche relative allanomalia del tipo di quelle che sono oggetto dellufologia e della parapsicologia. Questa persona inizi a pormi dei quesiti, molto ben articolati e circostanziati nonch ricchissimi di background scientifico, a cui io avevo il compito di rispondere estensivamente. Linterfaccia si realizzava sotto forma di una specie di intervista, dove per venivano richieste risposte e spiegazioni precise, complete, documentate e talora anche tecniche. Spesso questa persona ripeteva le stesse domande, fino a quando il tiro non veniva perfettamente aggiustato. Lo scopo di quello che poi si rivelato per essere un vero e proprio brainstorm era quello di sviscerare certi temi, soprattutto quelli relativi alle anomalie, nella maniera pi spinta possibile, al fine di capire bene e in chiaro quali fossero gli aspetti realmente meritevoli di investigazione e di conseguente finanziamento per la ricerca. Si trattava dunque di un vero e proprio spremimento di meningi che doveva alla fine portare allidentificazione di precisi progetti di investigazione al fine di provare o confutare gli assunti che emergevano da tale brainstorm. Questa procedura si protratta ininterrottamente per 13 mesi e a tempo pieno, al punto tale che, spinto dallinteresse per questa mia nuova attivit, ho deciso di rinunciare a taluni incarichi di docenza universitaria. Del resto era molto pi interessante e intellettualmente motivante lavorare per linnovazione drastica delle conoscenze scientifiche che fare insegnamento di routine su cose che si sanno gi da un pezzo. E infatti la mia intrinseca identit di ricercatore ancora una volta aveva prevalso su quella di docente e divulgatore. Il dialogo avvenuto, secondariamente, anche con Eduardo Levy, un ingegnere aerospaziale che ora si dedica al business ma che parallelamente si dedica a studi appronditi su svariati temi della scienza e della tecnologia, e con Miguel Alejandro Salas, un inventivo industriale e progettista impegnato nel settore delle energie alternative, entrambe persone dellArgentina, ed entrambe coltissime in materia di scienza, dunque in grado di sostenere un dialogo serrato su queste materie e di porre le domande giuste. Carlos Boetto, Eduardo Levy e Alejandro Salas sono infatti i partner del Centro GENESIS o altrimenti detto Progetto GENESIS (da loro spesso denominato in spagnolo Complejo GENESIS, o pi semplicemente GENESIS), diretto comunque dal Dr. Carlos Boetto. A dire di queste persone GENESIS aveva ottenuto finanziamenti consistenti per far partire ricerche su alcune tematiche di frontiera della fisica. Infatti questi tre studiosi non hanno mai fatto mistero che, a parte la loro vasta preparazione culturale in materia di scienza standard, a loro interessava finanziare ricerche su tematiche ancora non spiegate dalla scienza e dalla fisica in particolare.6

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

E allora, a questo punto, nel corso della discussione che avveniva spesso ogni giorno sotto forma di chilometrici e-mail soprattutto con il Dr. Boetto, sono presto emersi i temi che si configuravano per avere una priorit assoluta di indagine al fine di mettere in piedi progetti di ricerca dettagliati da realizzare al pi presto grazie ai fondi resisi a loro dire disponibili. Con una buona dose di impegno non mi stato difficile a questo punto mettere in piedi alcuni dettagliati progetti di ricerca tutti finalizzati alla realizzazione pratica, anche per via della mia pregressa esperienza concreta su alcuni di questi temi. Ne sono scaturiti da parte mia 4 progetti di ricerca, tutti prevalentemente finalizzati alla ricerca scientifica della cosiddetta intelligenza extraterrestre utilizzando i metodi della fisica, dellastronomia, della strumentistica e dellinformatica. Il Dr. Boetto ad un certo punto del percorso mi inform che due di questi progetti (il n. 3 e il n. 4 del capitolo che segue) erano stati approvati e allora mi misi ulteriormente e alacremente al lavoro per la realizzazione di tali progetti, pianificando tutta una serie di azioni da effettuare nonch la scelta degli strumenti scientifici di misura da finanziare, e per finire la decisione delle schedule in base alle quali tali azioni (sotto forma di vere e proprie missioni sul campo) avrebbero dovute essere portate a compimento assieme ad un gruppo di collaboratori competenti accuratamente scelti dal Dr. Boetto che avrebbero dovuto avere il compito di affiancare la mia ricerca. In parallelo alla preparazione delle missioni, nellarco di oltre un anno il brainstorm di cui si parlava prima continuato in maniera instancabile fino a coprire tutta una serie di argomenti, che in taluni casi ampliavano di molto lo spettro dei temi di ricerca inizialmente affrontati. Nella lunghissima Parte II di questo lavoro (che da sola potrebbe addirittura costituire un libro completo) io ho riportato probabilmente la parte pi importante di queste discussioni, dopo aver fatto una selezione mirata allinterno di un documento Word di 1600 pagine che nellarco di oltre un anno ho meticolosamente ordinato sulla base delle mie risposte estensive alle domande di questi studiosi e imprenditori argentini. Ovviamente ho molto spesso corredato le mie ampie e ragionate risposte verbali alle domande ricevute con almeno un centinaio di documenti PDF, Word, e Powerpoint, nonch grafici, immagini, schemi, documentazioni tecniche, libri, pubblicazioni mie e di altri scienziati su argomenti ben precisi e quantaltro potesse rappresentare la necessaria base di dati su cui uno scienziato normalmente lavora. E a questo punto dovrebbe sorgere inevitabilmente una domanda in qualunque lettore. Ma questi progetti sono poi stati realizzati? La risposta no: come responsabile e padre di questi progetti, a mia miglior conoscenza (o mancata informazione?) nessuno di essi stato mai realizzato, perlomeno non in mia presenza e al meglio delle mie conoscenze. Nessuna missione strumentale stata effettuata. Il sottoscritto non ha mai avuto conferma della effettiva esistenza n degli strumenti scientifici che il Dr. Boetto asseriva di aver acquistato su mia precisa indicazione per condurre le ricerche da me programmate n dei collaboratori promessimi che avrebbero dovuto affiancare il mio lavoro nel corso delle missioni programmate. E, naturalmente, il mio lavoro e il tempo pieno che io ho impegnato in questa attivit per oltre un anno non stato (al momento della pubblicazione di questo e-book) mai pagato in base a quello che doveva essere un contratto di consulenza/ricerca promessomi (con tanto di pagamenti garantiti per il lavoro fatto) e in realt mai inviatomi. E intanto la batteria di domande proseguiva imperterrita tanto quanto la mia tenacia a rispondere, pi che altro motivato dal profondo interesse per il carattere altamente innovativo di certe ricerche su cui avevo gi maturato una non banale esperienza, ma anche (new trend a met del percorso) interessato a stare al gioco per tentare di capire con chi avessi esattamente a che fare, e questo7

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

indipendentemente dalla estrema cordialit e finezza culturale e intellettuale di queste persone, persone che non mi inviavano mai lettere telegrafiche bens missive molto ben argomentate e molto ben scritte finalizzate appunto agli instancabili quesiti che intendevano pormi. Alla fine cosa successo? E successo che lobiettivo vero della mia ricerca e della mia azione come chief scientist allinterno delloscuro Centro GENESIS si spostato dai temi che sono stati ampiamente affrontati e di cui si fornisce qui una selezionata documentazione, ai misteriosi componenti del Centro GENESIS stesso. Ovviamente ho promosso svariate indagini su queste persone, senza per ora ottenere nulla, anche se tuttora le indagini (anche legali e giudiziarie) sono tuttora in corso. Ma certamente i miei sospetti sono diventati col tempo sempre pi forti e il lettore potr facilmente immaginare quali. O forse il sottoscritto non riesce nemmeno a immaginare cosa ci fosse realmente dietro a questa Operazione GENESIS, caratterizzata per lappunto da quelli che (perlomeno fino ad ora) si sono rivelati per essere oscuri personaggi (quasi totalmente non identificabili su internet) che mi hanno sottoposto ad un bombardamento sistematico di domande su temi che partendo dalla scienza pi standard si sono poi spostati dalla scienza non-mainstream per finire addirittura ad alcuni temi che, solo apparentemente, sono pi vicini al paranormale e allesoterismo che alla scienza. Dovevo forse tirarmi indietro? Non solo non lho fatto, ma ho colto loccasione per tentare di sviscerare al massimo grado talune ipotesi anche su argomenti decisamente scabrosi per la scienza ufficiale ma con un unico fine: quello di cercare di capire bene non solo se valesse la pena condurre certe ricerche ma soprattutto di cercare di valutare come e se certe ipotesi (alcune decisamente coraggiose, come si potr facilmente notare nellultimo capitolo della Parte II di questo lavoro) potessero portare poi a dei progetti di ricerca veri e propri da condurre secondo tutti i crismi metodologici delle scienze fisiche ma anche con clamorose nonch coraggiose aggiunte. Mi dovrei pentire di questo? No. Non potevo fare diversamente da quanto ho fatto, e sottoscrivo ogni parola di quanto ho scritto. Era in fondo una notevole occasione per me per tentare di capire quanto e come alcuni temi ben lontani dal mainstream della scienza contenessero invece in s elementi in forma germinale per divenire vera scienza. Nonostante questo, nel ragionare allinterno di talune speculazioni, mi sono accorto quanto e come per affrontare certi temi occorra inevitabilmente espandere il campo di visione del metodo scientifico classico, ma senza sostituirlo con qualcosaltro bens semplicemente potenziandolo con una marcia in pi, senza peli sulla lingua e senza lipocrisia di falsi pudori. Io non faccio compromessi con nessuno, ma solo con la mia coscienza, unica cosa a cui mi sento in dovere di rispondere. Nel proseguire in questa stranissima collaborazione con GENESIS, a prescindere dalla valenza culturale di questi personaggi con cui ho interagito cos assiduamente, ho purtroppo preso atto di quanto e come gli stessi mi facessero in continuazione false promesse e garanzie (e qui la statistica che ne ho ricavato davvero molto ricca di dati), cosa a loro dire giustificata da problemi burocratici e/o organizzativi della loro nazione e che non dipendevano da loro. In realt questa loro giustificazione , allo stato attuale delle cose, molto difficilmente sostenibile. E ancor meno spiegabile la improvvisa sparizione alla fine di Marzo 2012 del Dr. Boetto, capo e presunto fondatore del Centro GENESIS, una sparizione che sarebbe giustificata da eventi non proprio piacevoli che lui avrebbe subito raccontatimi da un suo partner nella societ (lingegner Eduardo Levy gi prima citato) da loro creata e che il sottoscritto, per rispetto alla privacy della persona, evita qui di raccontare, anche perch non pertinente (almeno spero) al carattere di questo mio e-book e alle sue finalit. Lo scopo di questo libro non infatti fare del cospirazionismo o della dietrologia e8

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

tantomeno parlare dellonest o della disonest delle persone, anche perch la mia mentalit di scienziato mi impedisce di prendere per veri degli scenari su fatti che ancora non posso provare, e infatti quello che pu essere successo (incluse tutte le promesse non mantenute fatte da queste persone e le non poche cose inveritiere da loro dette), come dicevo ad una collega (anche lei gabbata da queste persone in maniera simile al sottoscritto), permane al momento come una funzione donda non collassata della meccanica quantistica, ove tutte le possibilit sono equiprobabili. Ovviamente sto conducendo delle inchieste su questo oscuro aspetto di GENESIS, ho miei ben precisi sospetti che ritengo comunque prematuro avanzare ora nel contesto di questo mio libro, anche perch esistono persone competenti nel ramo che se ne stanno tuttora occupando. In realt lo scopo della pubblicazione di questo mio (sicuramente insolito) libro soprattutto quello di tutelare la propriet delle mie idee, del mio lavoro e delle mie fatiche intellettuali, ma anche nella speranza che possano essere utili a chi desideri realmente far espandere la nostra conoscenza e comprensione dellUniverso senza falsi pudori o laidi compromessi. O forse dovrei davvero pensare di avere riempito di acqua nel corso della mia collaborazione con il fantasmatico Progetto GENESIS non un grande ma circoscritto container bens un pozzo senza fondo? Per dirla in termini schietti, io ritengo probabile che il mio impegno in questa azione durata oltre un anno sia finito in qualche buco nero: lascio ai dietrologi ipotizzare che tipo di buco nero, che sicuramente non (per quanto del tutto inidentificabile, per ora) quello che si direbbe un Servizio Aperto. Chi esattamente poteva avere cos tanto interesse in Massimo Teodorani per le sue ricerche sullintelligenza extraterrestre, sugli UFO, su nuove forme di energia, e sul possibile riesame delle leggi della fisica quantistica? Chi ha linteresse a *controllare* questo genere di scienziati? E quale generale di corpo darmata sta alle spalle dei tre soldatini argentini che di cognome fanno Boetto, Levy e Salas? Forse non lo sapremo mai, o forse si. E ne dar puntualmente notizia qualora le cose nel tempo volgessero in tal senso. Anche perch, sempre che non termini il carburante, io sono come un missile aria-aria a testata di ricerca infrarossa: non mollo il bersaglio fino a quando non lho raggiunto. Anche per ragioni morali, e non solo, ho deciso di mettere questo mio scritto gratuitamente a disposizione di chiunque possa ritenerne utile la lettura o una parte di essa. Nella forma in cui adesso non ho nessuna intenzione di farne un libro cartaceo a fini di commercializzazione. Sono aperto a qualunque critica ed eventuale dialogo, ovviamente, purch essa sia costruttiva e basata su una reale ponderazione della documentazione. Delle critiche gratuite e superficiali mi ci pulisco il sedere: devo educatamente anticiparlo. Perch, come ripeto, io rispondo solo alla mia coscienza, e la mia coscienza non solo di uomo ma anche di studioso di scienza mi ha spinto ad affrontare, sicuramente nel mio piccolo di fronte a temi tanto grandi e apparentemente impenetrabili, argomenti che lumanit intera aspetta di conoscere nella loro giusta luce, quella scientifica. Se poi sar necessaria anche una espansione del metodo scientifico di approccio ai problemi, dovremo prenderne umilmente atto. In caso contrario dovremo tutti considerarci eterni pulcini bamboccioni che preferiscono stare al comodo e al caldo del loro conveniente nido piuttosto che spiccare il volo e affrontare senza timore alcuno i pericoli del mondo esterno. E infatti il carattere esplorativo della conoscenza umana deve essere sinonimo di Vita, nonch di Evoluzione, certamente non di stasi, stagnazione o di compromesso con alcunch. Questo mondo oggi messo decisamente9

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

male, e questo forse anche per via di quegli scheletri che abbiamo preferito confinare negli armadi piuttosto che studiarli osso per osso. Forse la strada verso una societ pi luminosa quella della guerra allignoranza e al conformismo, certamente non quella della omologazione del pensiero, fermo restando il fatto che espansione della scienza o meno le basi del metodo scientifico sono e resteranno quelle fondate da Newton e da Galileo, ma con limportante novit molte decadi fa della fisica quantistica. Perch probabilmente proprio dalla fisica quantistica che potremmo trarre spunto per tentare di risolvere il problema legato a molte delle anomalie che avvengono in natura e che io ho tentato di affrontare nei brainstorm e nei progetti di ricerca qui esposti. Questo libro strutturato nelle seguenti due parti: Nella Prima Parte vengono esposti in dettaglio i quattro progetti di ricerca che volevo realizzare, e che spero comunque di realizzare in futuro con il sostegno di istituzioni di ricerca serie e affidabili. Si tratta sostanzialmente di ricerche esposte secondo il carattere mainstream della fisica e dellastronomia, per quanto esse riguardino talora temi non convenzionali. Altri due progetti (uno sul fenomeno delle abduction, e uno sul fenomeno delle mutilazioni animali), sono stati da me aggiunti in seguito e si trovano allinterno della Seconda Parte (nella sezione di Earthlights / UFO), e anche questi progetti, a prescindere dal tema non convenzionale trattato, sono stati pensati metodologicamente secondo la fisica mainstream. Si immagini una ricerca standard di astrofisica o di fisica e di applicarla, invece che a stelle e particelle, a fenomeni del tutto insoliti ma che, come si pi volte dimostrato, lasciano spesso traccia di s nella nostra realt fatta di materia ed energia. In questa prima parte, come si noter, verr dato maggior peso allo studio dei fenomeni aerei anomali, per lo meno per quanto riguarda la parte progettuale della ricerca. Nella Seconda Parte vengono riportate le mie risposte estensive ai quesiti che mi sono stati posti in ordine di importanza dal Dr. Boetto, dallIng. Levy e dal Sig. Salas. Al posto delle domande (che purtroppo erano tutte in lingua Spagnola, mentre io rispondevo sempre in Italiano: e infatti era questa la loro volont, non desiderando loro colloquiare nella lingua Inglese, che io conosco benissimo, e che avrebbe permesso una diffusione ben pi grande nel mondo di questo mio lavoro) al fine di rendere pi agevole la lettura ho posto dei titoli estensivi (ovviamente in italiano), che illustrano da soli in maniera sintetica il carattere dei quesiti che mi venivano posti. Come si noter, in molti casi i temi trattati si sono snodati su dei veri e propri articoli, che ovviamente possono essere letti indipendentemente dagli altri e senza propedeuticit di quanto stato scritto in precedenza. Il lettore noter sicuramente una notevole ridondanza nei temi affrontati in questa parte, e noter anche che i vari argomenti sono spesso diffusi in maniera random allinterno dei vari capitoli. Per quanto io abbia cercato di catalogare i vari temi trattati per settore e metodo di approccio allinterno di sei capitoli specifici, ho voluto mantenere il carattere random sia per non alterare la progressione temporale di certe discussioni sia per permettere al lettore di reincontrare pi volte lo stesso argomento, cosa che ne pu ulteriormente, a mio parere, agevolare la piena comprensione. Trattandosi del report di un dialogo del tipo botta e risposta (per certi versi molto simile ad una intervista), il tono del discorso ovviamente molto spesso colloquiale e talora ironico, mentre in altri punti prettamente accademico. Veniamo ora ai temi trattati allinterno di questa Seconda Parte. I primi cinque capitoli (da a) a e)), pur trattando di temi relativi allanomalia, hanno un carattere10

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

prettamente scientifico, di solito (ma non sempre) trattato in maniera divulgativa e discorsiva (e non poteva non essere cos per via degli interlocutori non specialisti in certi temi). In questo ambito i temi trattati spaziano su: argomenti di fisica, cosmologia, astrofisica e astronomia, alcuni modelli qualitativi di nuova fisica, il tema della multi-dimensionalit, il tema del cosiddetto entanglement quantistico, tutte le possibili varianti canoniche e non del progetto SETI, il tema dei fenomeni aerei anomali nelle varianti strutturate e non, la digressione su una causa naturale oppure intelligente del fenomeno UFO in generale, il tema della cosiddetta abduction, il tema delle mutilazioni animali, laspetto relativo agli strumenti di misura e alle misurazioni scientifiche e le relative strategie (questo molto approfondito e frequente), il tema dei fenomeni psichici e parapsicologici. Il sesto lungo capitolo invece si differenzia nettamente dai primi cinque, sia per il suo carattere marcatamente speculativo (e certamente qui non mancano i voli pindarici) che per la caratteristica di rappresentare idee in libert che solo apparentemente si discostano dalla normale procedura scientifica. In realt lautore pienamente conscio che proprio lo svisceramento di certe idee, anche le pi apparentemente assurde, che pu talvolta portare alla costruzione di asserzioni meritevoli del rango di teoria. Tanto per fare una analogia: non possibile estrarre un grammo di uranio da un quintale di roccia se non si prende prima la roccia e la si sminuzza in pezzi infinitesimi. Da qui dunque limportanza della procedura ideativa tipica di quelle che vengono chiamate ipotesi di lavoro, ovvero grezze idee con nascosto probabilmente qualcosa di vero al loro interno. I contenuti dellultimo capitolo relativo alla Seconda Parte di questo lavoro spaziano in ordine di importanza sui seguenti temi: lintelligenza extraterrestre, lipotetico carattere intelligente di talune anomalie atmosferiche, gli UFO, la non-localit quantistica in domini che vanno ben oltre quello canonicamente particellare, la visione biofisica del concetto di anima, i poteri della mente umana, i fenomeni metapsichici, le visioni ipnagogiche e ipnopompiche, i fenomeni di possessione diabolica, la vita dopo la morte, i miracoli, alcuni aspetti ritenuti forse utili del cosiddetto sapere esoterico, il misticismo, il cospirazionismo. Tutti argomenti, per la verit (come si vedr), di cui si intende invece effettuare una investigazione meramente scientifica. Mi auguro che la lettura di questo mio lavoro possa risultare utile e di stimolo a chi ha veramente a cuore il desiderio di far piena luce sul tema delle anomalie di vario tipo e sul tema della intelligenza extraterrestre, e a chi, soprattutto tra i miei colleghi, non ha paura di staccarsi almeno per un minuto dal nido. Cesena 1 Luglio 2012 Massimo Teodorani

__________________________________________________________________________________Il Dr. Massimo Teodorani un astrofisico italiano. Si laureato in Astronomia e ha successivamente conseguito il Dottorato di Ricerca in Fisica Stellare presso lUniversit di Bologna. Come ricercatore, presso gli Osservatori Astronomici di Bologna e di Napoli e successivamente presso il Radiotelescopio di Medicina (BO), si occupato di molti tipi di eventi esplosivi in ambienti stellari (supernove, nove, protostelle eruttive e stelle binarie strette di grande massa) e, pi recentemente, della ricerca di pianeti extrasolari e di intelligenza extraterrestre nellambito del Progetto SETI e sue varianti. Ha successivamente insegnato Fisica Quantistica come professore incaricato allUniversit di Bologna. Tra i suoi interessi di ricerca attiva c anche lo studio fisico dei fenomeni aerei anomali, argomento di cui si sta tuttora occupando a tempo pieno come chief scientist per una organizzazione scientifica di recente formazione basata allestero. Ha scritto 15 libri e svariati articoli divulgativi in materia di fisica quantistica, fisica atomica e nucleare, fisica delle anomalie luminose in atmosfera, astronomia, astrofisica, bioastronomia e argomenti aerospaziali. Nel suo tempo libero un compositore di musica elettronica con lo pseudonimo di Totemtag.

11Informazioni dettagliate su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Teodorani

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

2. PARTE I PROGETTI DI RICERCA

a) I quattro principali progetti strategici proposti al Centro GENESIS: SETT, SETV, fisica di fenomeni atmosferici anomali, NLSETIIn questo capitolo vengono illustrati in dettaglio il razionale scientifico, le procedure, le strategie, le probabilit di successo, i fondi richiesti, la documentazione scientifica e le collaborazioni professionali suggerite al fine di raggiungere gli obiettivi di tali ricerche. Da notare bene che gli scienziati menzionati in questa sezione non sono in alcun modo scienziati che collaborano o hanno collaborato con il Centro GENESIS, bens studiosi da me segnalati per un eventuale proposta di collaborazione (secondo il mio parere) con lo stesso centro per via delle loro competenze ed esperienza in settori specifici.

b) Piano di azione per due dei quattro progetti: fisica di fenomeni atmosferici anomali, NLSETIIn questo capitolo si discute linsieme delle tattiche da adottare per lesecuzione della ricerca nel caso dei due progetti di ricerca approvati dal Centro GENESIS. Ovviamente viene mostrata in un certo dettaglio la schedula delle operazioni da effettuare per il raggiungimento degli obiettivi.

c) Strumentazione, strategie e tattiche per uno dei quattro progetti: fisica di fenomeni atmosferici anomaliIn questo capitolo vengono descritti in dettaglio gli strumenti da acquistare e da utilizzare per la prima fase sperimentale di questa specifica ricerca. Seguono poi le strategie e la logistica al fine di organizzare le missioni strumentali in luoghi scelti in cui i fenomeni luminosi anomali sono ricorrenti. In tutti i casi viene presentata la documentazione esattamente nella forma in cui era stata a suo tempo inviata al Dr. Carlos Boetto, direttore del fantomatico Centro GENESIS.

12

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

a) I quattro principali progetti strategici proposti al Centro GENESIS: SETT, SETV, fisica di fenomeni atmosferici anomali, NLSETI

AllAttenzione del Dr. Carlos Boetto Centro GENESIS

Progetti di Ricercaproposti al Centro GENESIS dal: Dr. Massimo Teodorani, Ph.D.Astrofisico, Ricercatore, Professore Universitario a Contratto

23 Febbraio 2011 Firma ..

13

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

IntroduzioneIn questo documento vengono presentati quattro possibili progetti di ricerca, illustrandone gli assunti scientifici di fondo, gli obiettivi, le procedure, le strategie e le metodologie che si intende seguire per poter raggiungere gli obiettivi prefissati. Queste possibili linee di ricerca sono state messe a punto al fine di fare richiesta di finanziamenti, che possano permettere a queste ricerche di essere condotte e portate a termine con efficienza e successo, sia che le ipotesi di lavoro che muovono queste ricerche vengano confermate sia che esse vengano confutate. Le richieste di finanziamento qui presentate rappresentano solo un ordine di grandezza delle risorse economiche richieste. La cifra precisa va definita, pi avanti, a seconda delle modifiche che debbano venire fatte a tali piani di ricerca, e a seconda di quale di questi progetti possa suscitare un reale interesse presso il Centro GENESI. I quattro progetti qui proposti hanno tutti, in maniera pi o meno accentuata, lobiettivo di cercare ed eventualmente dimostrare scientificamente lesistenza di intelligenza extraterrestre. Si tratta di progetti altamente innovativi su cui (eccetto che per il Progetto n. 3) non sono state quasi mai compiute ricerche veramente sistematiche e mirate. La metodologia proposta ovviamente quella delle scienze fisico-matematiche nelle varianti di fisica generale, astronomia, astrofisica e biofisica. I progetti vengono descritti in maniera non-tecnica ma comunque abbastanza rigorosa e dettagliata in maniera tale da permettere anche ai non-specialisti di farsi una idea sia del progetto che delle procedure che si intende seguire al fine di portare a termine gli obiettivi. Lo schema seguito quello delle proposte di ricerca normalmente adottato quando si fa richiesta di finanziamenti sottoponendo il progetto ad un comitato scientifico di esperti, anche se in maniera molto meno tecnica al fine di permettere a qualunque non-specialista nel settore di farsi perlomeno una idea di base. La fondatezza dei progetti proposti viene qui giustificata sulla base di una preesistente documentazione scientifica (pubblicazioni tecnico-scientifiche) direttamente o indirettamente correlata con tali progetti. Inoltre, per ogni progetto qui presentato, vengono segnalati i nomi di scienziati e studiosi, con i quali potrebbe instaurarsi una eventuale collaborazione sia a livello di effettivo coinvolgimento (perlomeno in alcune parti del progetto) sia a livello di consulenze esterne. E ovvio che i progetti come sono stati presentati qui non sono ancora in forma definitiva bens in forma di bozza dettagliata, lasciando aperte quindi le porte a qualunque eventuale possibilit di modifica (pi o meno radicale) o di estensione. Infine, il proponente, con tale documento, e a prescindere dai contenuti in esso presenti, intende mostrare al Centro GENESIS in quale maniera e con quale metodologia e piena motivazione intende muoversi nellesplorazione scientifica in generale, qualunque possa essere il tema della ricerca che debba venire eventualmente scelto, accettando pertanto qualunque possibile estensione ed eventualmente anche la possibilit di impegnarsi in progetti proposti dal Centro GENESIS stesso che siano diversi da quelli proposti dal sottoscritto.14

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

Progetto 1 Monitoraggio SETT (Search for Extraterrestrial Technology) e SETI di possibili artefatti di natura extraterrestre in orbita attorno a stelle di tipo solare con eccesso infrarosso anomalo

Immagine tratta dal sito web del Dr. Luc Arnold : http://www.obs-hp.fr/~larnold/homepage.html

Carattere del Progetto : Astronomico e Astrofisico Razionale ScientificoSi tratta di identificare stelle di tipo solare che abbiano un eventuale eccesso infrarosso. Le stelle di tipo solare, per chiare ragioni evolutive la loro stabilizzazione strutturale e di lunghissima durata mentre bruciano idrogeno senza eventi non-stazionari rilevanti o di perdita di massa non possono avere inviluppi circumstellari di nessun tipo e quindi, a differenza di altre stelle (come ad esempio stelle di tipo spettrale early come ad esempio le stelle di tipo Be/Oe, ma anche altre di tipo spettrale late come ad esempio le giganti rosse e le protostelle) esse non possono avere eccesso infrarosso (rispetto alla debole emissione infrarossa che gi hanno, come nel caso del Sole) dovuto a15

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

cause prettamente naturali (Waters, 1987; Teodorani et al., 1997). Se invece si scopre che questo eccesso di emissione infrarossa presente, allora ci significa che i fattori pi probabili che determinano questo eccesso sono dovuti alla possibile presenza di enormi strutture tecnologiche (di dimensioni forse anche planetarie, oppure di strutture molto pi piccole ma in gran numero) costruite nei pressi della loro stella attorno a cui poi orbitano, da civilt di Tipo II, sia come colonie artificiali che come sistemi per estrazione di energia (Timofeev et al., 2000). Questa possibilit pu essere dimostrata scientificamente utilizzando la tecnica fotometrica dei transiti (Wikipedia) per verificare se la luce di quella stella viene periodicamente eclissata da una di queste strutture orbitanti: la stessa tecnica usata per cercare pianeti extrasolari (che poi una delle tre tecniche pi importanti per la ricerca sui pianeti extrasolari). Confrontando la curva di luce osservata con quella simulata matematicamente per strutture dalle geometrie pi svariate (Arnold, 2005), possibile identificare e localizzare la sorgente delleccesso infrarosso osservato. Una ulteriore conferma (o test) pu essere ottenuta con le tecniche di SETI e di OSETI (Optical SETI), per verificare se da quella sorgente precisa provengono anche segnali elettromagnetici intelligenti di qualche natura, intenzionali e non.

Metodologia, Procedure e Strategie per il Raggiungimento dellObiettivoPer raggiungere lobiettivo si effettuerebbero procedure articolate sostanzialmente in 4 fasi: 1. Analizzare attentamente i database tuttora esistenti in merito alle varie survey che sono state effettuate negli ultimi 30 anni nella banda infrarossa sia dallo spazio (IRAS, ISO, Spitzer) che da terra (UKIRT, VLT, ecc..), confrontandole con le survey ottiche degli stessi campi di cielo, al fine di verificare se alcune stelle normali di tipo solare mostrano una emissione infrarossa superiore a quella che dovrebbero normalmente avere (in base a standard ben conosciuti). A complemento di ci possibile effettuare anche nuove osservazioni con telescopi infrarossi al fine di ottenere delle survey mirate soprattutto nei bracci a spirale della nostra galassia, verso il centro galattico e negli ammassi globulari. Sicuramente le stelle di tipo G presenti in gran quantit negli ammassi globulari (assieme a stelle di altri tipi come le giganti rosse e le nane bianche) sono candidati ottimali per questa ricerca, dal momento che si tratta di stelle molto vecchie, dove una eventuale civilt intelligente ha avuto tutto il tempo di evolversi. A complemento dello studio dei database gi esistenti (e disponibili a tutti gli astronomi, su esplicita richiesta), si potrebbe anche progettare nuovo tempo osservativo al fine di effettuare survey del cielo in zone tuttora eventualmente mancanti negli attuali database. Per fare questo sarebbe necessario poter ottenere tempo di telescopio utilizzando il telescopio spaziale infrarosso Spitzer. 2. Una volta identificate queste stelle (di coordinate ben precise), necessario puntarle con telescopi fotometrici (da terra e/o dallo spazio, soprattutto usando Kepler) in grado di misurare eventuali diminuzioni periodiche della luce stellare caratterizzate da morfologie anomale delle16

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

curve di luce. Se effettivamente la luce stellare diminuisce periodicamente e in un certo modo ben preciso, questo non pu essere dovuto ad un pianeta orbitante ma ad una o pi strutture artificiali localizzate, dalle geometrie particolari, e unite a grappolo orbitanti su piani ben precisi (ma non a simmetria perfettamente sferica, perch in tal caso non vedremmo eclissi, ma solo un forte eccesso infrarosso). Se le strutture sono relativamente piccole, al fine di rilevare la debolissima diminuzione di luce che ci si aspetterebbe occorre necessariamente usare telescopi (usati in fotometria) a grandissima apertura (come ad esempio VLT, Columbus o Keck, oppure il nuovissimo TMT). Se invece le strutture sono molto grandi e/o molto numerose fino a formare veri e propri grappoli localizzati attorno alla stella, e se la stella relativamente vicina, allora un telescopio della classe dei 1.0-1.5 metri accoppiato ad un fotometro a conteggio di fotoni ad altissima velocit (risoluzione temporale almeno del milionesimo di secondo) potrebbe essere sufficiente per rilevare la diminuzione di luce che si stima possa essere di una parte su 1-10 milioni (in modo particolare il telescopio spaziale Kepler sarebbe molto adatto a questo tipo di monitoraggio, essendo esso non affetto da problemi di seeing causati dallatmosfera). Non ci sono dubbi che la capacit di telescopi medio-piccoli di rilevare periodiche diminuzioni di luce della stella funzionerebbe come un vero e proprio effetto di selezione in grado di mostrare artefatti tecnologici extraterrestri particolarmente estesi, evoluti e sviluppati. 3. Una volta ottenute le curve di luce dalle osservazioni occorre confrontarle con le curve di luce teoriche simulate relative a oggetti di varia forma geometrica gi esistenti (Arnold, 2005). In tal modo, tramite opportuni calcoli possibile dedurre per via indiretta la forma e le dimensioni di questi ipotetici oggetti orbitanti. Si fa presente altres che oggetti del genere potranno, in via potenziale, essere direttamente rilevati in modalit imaging dai telescopi interferometrici di prossima generazione nei prossimi 10 anni. 4. Una volta ottenuta la conferma che questi oggetti effettivamente esistono e che sono loro stessi la causa delleccesso infrarosso, diventa a questo punto indispensabile effettuare sulle suddette stelle monitoraggio continuativo utilizzando radiotelescopi in modalit SETI e (alternativamente o a complemento) telescopi fotometrici (ad alta risoluzione temporale) usati in modalit OSETI, al fine di cercare levidenza di eventuali segnali intelligenti (intenzionali o meno) di natura radio oppure ottica (Laser) provenienti da quelle sorgenti. Ovviamente sarebbe solo questo tipo di sorgenti a permetterci di trovare con maggior probabilit segnali SETI.

Strumentazione e Risorse Tecnico-Informatichea) Database Infrarossi di survey di cielo effettuate in passato o di recente. b) Database Ottici di survey delle stesse coordinate di cielo effettuate in passato o di recente. c) Nuove survey da effettuare con telescopi infrarossi da terra o dallo spazio (richiesta di nuovo tempo di osservazione).17

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

d) Telescopi di grandezza medio-piccola (della classe 1.0-1.5 m) da utilizzare come normale tempo di telescopio su cui fare richiesta di osservazione. Oppure un telescopio della stessa classe da dedicare esclusivamente a questa specifica ricerca (oltre ad altre ricerche di tipo OSETI). Il telescopio deve essere equipaggiato con un sensore fotometrico (a conteggio di fotoni oppure a matrice di pixel per ottenere eventualmente anche imaging ad alta velocit della sorgente) ad elevatissima sensibilit e risoluzione temporale (dellordine del milionesimo di secondo per la ricerca di transiti e del nanosecondo per la ricerca di segnali Laser) da usare in modalit doppia e consequenziale: 1) ricerca di eventuali transiti di sorgenti occultanti; 2) ricerca di eventuali segnali Laser (OSETI) provenienti da quella stessa sorgente (in tal caso il telescopio necessita di un secondo fotometro identico al primo da usare come sistema di controllo del background). e) Disponibilit di tempo di radiotelescopio per ricerca di tipo targeted su quelle specifiche sorgenti, utilizzando un analizzatore di spettro multicanale MCSA (con almeno 1 milione di canali) operante nella banda 1-10 GHz (eventualmente estesa a 50 GHz) al fine di cercare eventuali segnali di tipo SETI. f) Software di analisi immagini infrarosse. g) Software di analisi immagini ottiche. h) Software di analisi per fotometria fotoelettrica a piccola, media e alta velocit. i) Software di analisi di immagini CCD ad alta velocit. j) Software per analisi di spettri radio multicanale, e utilizzo di algoritmi di Fourier e di KarhunenLoewe. k) Un dottorando / giovane ricercatore (in astronomia o astrofisica) disposto a effettuare una massiccia analisi di dati e/o le osservazioni necessarie. Un tecnico e/o ingegnere che si occupi del corretto funzionamento della parte tecnologica. Si tratterebbe di personale a contratto finalizzato allo svolgimento di funzioni specifiche (al bisogno), da assumere per 6 mesi e con possibilit di rinnovo.

Tempi indicativi per la ricerca1-2 anni a tempo pieno, seguito da altri 3 anni nel caso di scoperte importanti nella prima fase.

Ammontare dei Fondi richiesto nellarco delle varie fasi del progettoFASE I In via del tutto iniziale (prima fase) questa ricerca richiederebbe un uso globalmente limitato di fondi. La fase iniziale, della durata di molti mesi, sarebbe quasi esclusivamente analitica e si baserebbe sullo studio dei database astronomici relativi a survey di campi di cielo nelle bande infrarossa e ottica. I finanziamenti riguarderebbero soprattutto limplementazione del necessario18

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

software di analisi (del tipo di MIDAS e di IRAF) e di almeno due workstation ad altissima risoluzione con sistema operativo UNIX o LINUX, e i contratti per il personale che ci lavori a tempo pieno. Si potrebbe dire che nellarco di 1 anno si potrebbe richiedere una cifra indicativa globale dellordine dei 100.000 Euro. Questa fase potrebbe durare 1 anno o poco pi, se protratta a tempo pieno. Ovviamente la fase successiva di questa ricerca pu sussistere solamente se le stelle con eccesso infrarosso vengono effettivamente trovate. Solo in questo caso si passerebbe alla fase successiva, mirata a identificare la causa delleccesso infrarosso in quelle stelle. FASE II In fase successiva possono essere contemplate due opzioni, una economica ma di scarsa produttivit ed efficienza (rallenterebbe nel tempo questa ricerca), e una costosa ma efficiente e duratura. A La prima opzione consisterebbe nel sottoporre ad alcuni osservatori astronomici (o anche al telescopio spaziale Kepler) proposte osservative per avere tempo di telescopio al fine di monitorare in fotometria ottica quelle stelle di tipo solare che sono state eventualmente identificate per avere eccesso infrarosso. Sempre che questi progetti vengano accettati (e di solito passano 3-6 mesi per averne conferma), passerebbe comunque del tempo (che comunque potrebbe essere utilizzato per portare avanti nel frattempo altri progetti di ricerca), e comunque si tratterebbe al massimo di 7-10 notti di osservazione, che comunque potrebbero non essere sufficienti per monitorare tutte le sorgenti candidate. I fondi per questa procedura consisterebbero soprattutto nel personale che ci lavori per quel tempo, incluse le spese di trasferta per andare a fare le osservazioni ai telescopi dove venga eventualmente approvato tempo osservativo. B La seconda opzione la via autonoma consisterebbe nellacquisto e messa in opera di un telescopio di dimensioni medio-piccole (1.0 - 1.5 m) specificamente dedicato che, una volta equipaggiato di fotometri e/o camere CCD (e probabilmente anche spettrografi), computer ed elettronica varia (+ eventuale pilotaggio da stazione remota), potrebbe venire a costare attorno ai 300.000 Euro o anche pi a seconda delle configurazioni scelte. Ma si tratterebbe di un investimento produttivo e duraturo, perch quel telescopio poi verrebbe usato solo ed esclusivamente per un certo tipo di ricerca, ovvero: questa ricerca specifica, ma anche altre ad essa collegate, come OSETI, SETV a lungo raggio, oppure ricerche pi standard come ad esempio lo studio degli asteroidi, il monitoraggio di comete, il monitoraggio di space debris in orbita terrestre, la ricerca di pianeti trans-plutoniani, lo studio di stelle variabili, ecc.. Quindi si tratterebbe di un telescopio da utilizzare flessibilmente anche per ricerche pi convenzionali. FASE III Lultima fase della ricerca sui possibili candidati di artefatti tecnologici consisterebbe esclusivamente nellutilizzo in maniera la pi possibile continuativa di tempo di radiotelescopio al fine di cercare eventuali segnali SETI da quelle sorgenti che, eventualmente, sono gi state identificate nelle prime due fasi come stelle con eccesso infrarosso e con diminuzioni periodiche di luminosit dovute a occultazione da parte di corpi artificiali di dimensioni forse anche planetarie e/o19

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

da oggetti multipli di quel tipo. Ovviamente sarebbe del tutto logico puntare il radiotelescopio in modalit SETI proprio verso quelle sorgenti, perch questa scelta mirata renderebbe il progetto SETI stesso (in questo caso in modalit targeted search) infinitamente pi produttivo di quanto stato fatto fino ad ora. E non ci sono dubbi che se si avessero veramente i primi indizi, il tempo di radiotelescopio per le osservazioni verrebbe concesso con molta facilit e motivazione, e in gran quantit. Come nel caso precedente, i fondi per questa fase consisterebbero soprattutto nel personale che ci lavori per quel tempo, incluse le spese di trasferta per andare a fare le osservazioni al radiotelescopio eventualmente scelto. COSTO TOTALE STIMATO: 2 Milioni di Euro o pi, nel caso che loperazione vada fino in fondo. Lapproccio pi onesto per richiedere fondi consisterebbe nel chiedere 100.000-200.000 Euro per portare a termine la prima fase (qualunque sia il risultato ottenuto), e di chiedere ulteriori fondi solamente se nella prima fase sono stati ottenuti risultati positivi e promettenti.

Probabilit di Successo : 40-50%(tenendo comunque molto ben presente che leventualit di non trovare nulla dopo aver lavorato sistematicamente e in profondit sarebbe gi di per s un risultato, che spingerebbe quindi i ricercatori a spendere le proprie energie seguendo altre strade)

Collaborazioni da proporre con gli scienziati :1. Dr. Luc Arnold, Astronomo, Observatoire Astronomique de Marseille-Provence, Francia. ^ 2. Prof. Guillermo Lemarchand, Radioastronomo, Universit di Buenos Aires, Argentina. ^ 3. Prof. Jill Tarter, Radiostronomo, SETI Institute, USA. ^ #

NOTE: Per Consulenze esterne occasionali ^ Per Coinvolgimento diretto # Conosce la mia ricerca ma non abbiamo mai avuto collaborazioni Conosce la mia ricerca e abbiamo gi avuto collaborazioni

20

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

Riferimenti Bibliografici Arnold, Luc F. A. (2005). Transit Light-Curve Signatures of Artificial Objects. Astrophysical Journal, Vol. 627, Issue 1, pp. 534-539. Online: http://iopscience.iop.org/0004-637X/627/1/534/pdf/62134.web.pdf Arnold, Luc F. A. (2005). On transit search and SETI/SETT - The Transit Lightcurve Signatures of Artificial Objects : http://www.obs-hp.fr/~larnold/news_0504.html Fermilab Dyson sphere search: http://home.fnal.gov/~carrigan/infrared_astronomy/Fermilab_search.htm Freitas, R. A. (1985). Observable characteristics of extraterrestrial technological civilizations. J. Brit. Interplanetary Soc, n. 38, pp. 106-112. High Resolution Microwave Survey : http://www.daviddarling.info/encyclopedia/H/HRMS.html Kepler Homepage, NASA : http://kepler.nasa.gov/ Infrared Astronomical Satellite (IRAS), Wikipedia : http://en.wikipedia.org/wiki/IRAS IRSA/IPAC Infrared Science Archive Spitzer, ISO, IRAS: http://irsa.ipac.caltech.edu/ Methods of detecting Extrasolar Planets / Transit Method. Wikipedia : http://en.wikipedia.org/wiki/Methods_of_detecting_extrasolar_planets#Transit_method Montebugnoli S., Monari J., Teodorani M., Cattani A., Maccaferri A., Maccaferri G., Mariotti S., Scalambra A., Cosmovici C.B., Maccone C. (2002). The Italian SETI programme: recent improvements. Second European Workshop on Exo/Astrobiology, ESA, Graz (Austria), September 10-19, 2002, ESA-SP 518, p. 543. NASA Spitzer Telescope: http://www.spitzer.caltech.edu/ Optical SETI @ UC Berkeley : http://seti.berkeley.edu/opticalseti SETI Institute: http://www.seti.org/ Teodorani, M.; Errico, L.; Vittone, A. A.; Giovannelli, F., Rossi, C. (1997). Spectroscopic and photometric behaviour of the FU Orionis variable Z Canis Majoris. Astronomy & Astrophysics Suppl. Ser., 126, pp. 91-103. Timofeev, M. Yu; Kardashev, N. S. & Promyslov, V.G. (2000).A search of the IRAS database for evidence of Dyson Spheres. Acta Astronautica, Vol. 46, Issue 10-12, pp. 655-659. Waters, L. B. F. M.; J. Cote and Lamers, H. J. G. L. M. (1987). IRAS observations of Be stars. II - Far-IR characteristics and mass loss rates. Astronomy & Astrophysics, 185, pp. 206-224.

21

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

Progetto 2 Monitoraggio SETV (Search for Extraterrestrial Visitation) a Lungo Raggio di possibili sonde di natura extraterrestre con elevato moto proprio e prominente emissione infrarossa, allinterno del sistema solare

Immagine tratta da una delle conferenze del Dr. Massimo Teodorani

Carattere del Progetto: Astronomico e Astrofisico Razionale ScientificoIl progetto consiste nella ricerca di oggetti astronomici anomali caratterizzati da elevato moto proprio (elevata velocit angolare rispetto alle stelle fisse) che si trovino presumibilmente allinterno del sistema solare o molto vicino ad esso e le cui caratteristiche non possono essere ascritte a comete o ad asteroidi. Il criterio di selezione nella ricerca di questi oggetti basato su: 1) elevato moto proprio sulla base di deduzioni fatte sui cataloghi astronomici radio, ottici, infrarossi, ultravioletti, X e gamma; 2) marcata emissione infrarossa (IRAS, ISO, Spitzer); 3) rilevazione di sospetti segnali di tipo SETI osservati per breve tempo e poi non pi ripetuti; 4) rilevazione di eventi transienti ad alta energia nella banda Gamma che non possono essere attribuiti a sorgenti di tipo gamma-ray burst galattiche o extragalattiche. Si ricerca una eventuale correlazione tra i dati che22

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

vengono eventualmente trovati allinterno dei vari database disponibili, e si tenta di calcolare la traiettoria dei possibili candidati ETV una volta noti almeno due o tre punti nello spazio. Una volta ottenuta la traiettoria si tenta di agganciare questi oggetti e metterli in tracking utilizzando soprattutto telescopi infrarossi (a terra o dallo spazio), ottici e radiotelescopi. Nellipotesi che esistano anche curve di luce di tali oggetti (infrarosse o ottiche), le si confrontano con le curve di luce di asteroidi e di comete, al fine di dedurne in maniera indiretta eventuali strutture geometriche. Lo scopo di verificare se grandi sonde o arche Dysonship di eventuale provenienza extraterrestre siano in procinto di giungere o siano gi giunte allinterno del sistema solare (Riferimenti Bibliografici di pertinenza tutti alla fine).

Metodologia, Procedure e Strategie per il Raggiungimento dellObiettivoPer raggiungere lobiettivo si effettuerebbero procedure articolate sostanzialmente in 4 fasi: 1. Analizzare attentamente i database tuttora esistenti in merito alle varie survey che sono state effettuate negli ultimi 30 anni nella banda infrarossa sia dallo spazio (IRAS, ISO, Spitzer) che da terra (UKIRT, VLT, ecc..), confrontandole con le survey ottiche e radio degli stessi campi di cielo (ed eventualmente anche con le survey nelle bande ultraviolette, X e Gamma), al fine di verificare se, sulla base di pi survey fatte a distanza di tempo degli stessi campi di cielo, questi oggetti si siano spostati nel tempo. Se si ottengono almeno 2 punti viene calcolata la traiettoria, tentando di stabilire in che punto del sistema solare (o appena fuori di esso) questi oggetti si trovino al momento attuale. In particolare, si prendono in esame tutti i presunti falsi allarmi rilevati dalle osservazioni SETI effettuate nel mondo fino ad oggi, ovvero quei segnali registrati una sola volta e non pi ripetuti, sospettando che la ragione della breve durata di tali segnali (con ogni probabilit, di natura non intenzionale) sia dovuta al fatto che tali sorgenti di onde radio abbiano cambiato rapidamente le loro coordinate (uscendo quindi dal lobo dellantenna). Si confrontano le coordinate rilevate nella banda radio con oggetti ad elevato moto proprio eventualmente rilevati in passato nel corso di survey astronomiche di cielo in tutte le bande disponibili. NOTA Il lavoro sui database relativo a questa ricerca specifica (SETV) potrebbe essere agevolmente accompagnato dal lavoro sui database relativo alla ricerca proposta in precedenza (SETT-SETI), dal momento che in entrambi i casi si cercano sorgenti con forte emissione infrarossa e possibile controparte ottica. Lunica differenza che nella ricerca SETV si cercano sorgenti ad elevato moto proprio, mentre nel caso della ricerca SETT-SETI questo requisito non sussiste. In conclusione, per quello che riguarda la prima fase, entrambe le ricerche potrebbero procedere di pari passo (due piccioni con una fava): ci potrebbe ottimizzare i tempi e ridurre i costi, nel caso si intendesse eseguire entrambe le ricerche. 2. Una volta determinata la traiettoria si progetta di coordinare il puntamento di questi oggetti usando soprattutto telescopi ottici a grande apertura, radiotelescopi di tipo SETI, telescopi ottici23

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

di tipo OSETI a piccola-media apertura, il telescopio infrarosso spaziale Spitzer, lo Hubble Space Telescope (HST), ed eventualmente anche telescopi spaziali tuttora in orbita operanti nelle bande ultravioletta, X e Gamma. Il primo dei telescopi ad essere usato sarebbe comunque Spitzer, utilizzando sia imaging che spettroscopia a bassa risoluzione. Poi si passerebbe alluso di grandi telescopi ottici di tipo VLT o (il pi recente) TMT e al telescopio HST, utilizzando sia imaging che spettroscopia a media e alta risoluzione (se la luminosit in ottico sufficiente elevata da consentire questo tipo di misura), ed eventualmente anche fotopolarimetria. Lo scopo di questo monitoraggio sarebbe ovviamente quello di identificare la sorgente e di verificare se si tratta di una sorgente artificiale o meno. La scelta del telescopio da utilizzare per primo verrebbe fatta a seconda di quello che viene trovato nella prima fase della ricerca. Alternativamente, nellipotesi che il gruppo di ricerca disponga gi di un suo telescopio ottico di apertura medio-piccola si pu tentare di puntare con lo stesso le sorgenti individuate nei database al fine di effettuare, usando tempi di integrazione molto lunghi, prima imaging CCD (al fine di misurare la magnitudine in ottico della sorgente) e poi spettroscopia a bassa risoluzione (al fine di analizzare le caratteristiche fisiche essenziali della sorgente), ed eventualmente anche fotometria a conteggio di fotoni ad alta risoluzione temporale (per tentare di costruire curve di luce molto dettagliate delloggetto e per capire se questo oggetto ruota periodicamente attorno ad un proprio asse). 3. Parallelamente a questa ricerca si stabilirebbe un contatto costante con tutti i radiotelescopi e telescopi ottici dediti al Progetto SETI, al fine di conoscere in tempo reale tutti i falsi allarmi eventualmente registrati, ovvero eventi rilevati per pochi minuti oppure ore e poi non pi (Reich, 2004). Una volta scelto un radiotelescopio adatto a queste verifiche (tramite accordi precedentemente stabiliti, ad esempio con i radiotelescopi SETI basati in Argentina), nellarco di pochi minuti dalla registrazione di un falso allarme da parte di qualche telescopio SETI da qualche parte nel mondo, si ri-punterebbe immediatamente quelloggetto, note le sue coordinate. Se il segnale non pi rilevato, questo pu essere dovuto al fatto che la sorgente del segnale ha elevato moto proprio, e va quindi ri-agganciata almeno 1 volta al fine di stabilirne la traiettoria, nota la quale si pu accelerare il moto orario del telescopio al fine di mettere la sorgente in tracking. La tecnica consiste nelleffettuare ripetuti monitoraggi nellintorno del punto con coordinate relative allevento radio transiente, seguendo ellissi ben precise che marchino approssimativamente piani orbitali con inclinazione non maggiore di 45 gradi rispetto al piano dellorbita terrestre attorno al Sole: la scansione inizierebbe subito con i due punti estremi dellellisse nella sua parte pi eccentrica, poi si restringerebbe verso linterno e poi dalla parte dellellisse meno eccentrica, seguendo un procedura di ellissi concentriche. Una caccia del genere potrebbe durare anche diversi giorni, e richiederebbe lutilizzo dellantenna esclusivamente per questa ricerca, cosa che sarebbe ottenuta tramite un accordo con specifici osservatori radioastronomici da scegliere opportunamente. Se il segnale radio ritorna su coordinate ben precise, allora siamo in grado di determinare la traiettoria della sorgente e di24

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

inseguirla. In tal modo si potrebbe dimostrare che alcuni dei falsi allarmi non sono noise bens un segnale reale emesso da una sorgente ad elevato moto proprio che passata la prima volta in maniera del tutto casuale davanti al lobo dellantenna parabolica del radiotelescopio.

Strumentazione e Risorse Tecnico-Informatichea) Database Infrarossi di survey di cielo effettuate in passato o di recente. b) Database Ottici di survey delle stesse coordinate di cielo effettuate in passato o di recente. c) Database Ultravioletti, X e Gamma, al fine di rilevare occasionali eventi ad alta energia, sospettati appartenere a sorgenti ad elevato moto proprio. d) Nuove survey da effettuare con telescopi infrarossi da terra o dallo spazio (richiesta di nuovo tempo di osservazione). e) Telescopi a grande apertura (della classe 10-16 m) da utilizzare come normale tempo di telescopio su cui fare richiesta di osservazione. Il telescopio deve essere equipaggiato con un sensore CCD (del tipo a mosaico) ad altissima risoluzione e range dinamico, con uno spettrografo a bassa, media e alta risoluzione (in grado di permettere di identificare la composizione chimica della sorgente), e con un fotopolarimetro (in grado di misurare il campo magnetico della sorgente). f) In alternativa a e), utilizzo di un telescopio di dimensioni medio-piccole al fine di studiare la sorgente candidata, utilizzando imaging CCD, spettroscopia a bassa risoluzione, e fotometria a conteggio di fotoni ad alta velocit. g) Disponibilit di tempo di radiotelescopio per ricerca di tipo targeted su quelle specifiche sorgenti, utilizzando un analizzatore di spettro multicanale MCSA (con almeno 1 milione di canali) operante nella banda 1-10 GHz (eventualmente estesa a 50 GHz) al fine di cercare eventuali segnali di tipo SETI. Il radiotelescopio verrebbe utilizzato anche per cercare nellintorno delle coordinate di un evento transiente iniziale leventualit che la sorgente si sia spostata in tempi brevi. Ci si aspetta di usare il radiotelescopio anche in modalit imaging al fine di permettere una mappatura spaziale radio della sorgente in una banda oscillante tra 1 MHz e 1 GHz. Ci si aspetta infine che il radiotelescopio possa essere usato in questo caso in trasmissione e non in ricezione anche in modalit radar al fine di scandagliare la sorgente sospetta inviando segnali radio (con frequenze da definire) e registrando leco di ritorno, al fine anche di costruire una mappatura radar della sorgente. h) Software di analisi immagini CCD infrarosse. i) Software di analisi immagini CCD ottiche.25

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

j) Software di analisi per spettroscopia ottica e infrarossa a bassa, media e alta risoluzione. k) Software di analisi di immagini CCD ad alta velocit. l) Software per analisi di spettri radio multicanale, e utilizzo di algoritmi di Fourier e di KarhunenLoewe. m) Software per analisi di immagini radio e per la costruzione di mappe isofotali. n) Software per analisi di dati radar di tipo astronomico. o) Software di analisi per fotometria ottica a conteggio di fotoni ad alta risoluzione temporale. p) Un dottorando / giovane ricercatore (in astronomia o astrofisica) disposto a effettuare una massiccia analisi di dati e/o le osservazioni necessarie. Un tecnico e/o ingegnere che si occupi del corretto funzionamento della parte tecnologica. Si tratterebbe di personale a contratto finalizzato allo svolgimento di funzioni specifiche (al bisogno), da assumere per 6 mesi e con possibilit di rinnovo.

Tempi indicativi per la ricerca2 anni a tempo pieno, seguito da altri 3 anni nel caso di scoperte importanti nella prima fase.

Ammontare dei Fondi richiesto nellarco delle varie fasi del progettoFASE I In via del tutto iniziale (prima fase) questa ricerca richiederebbe un uso globalmente limitato di fondi. La fase iniziale, della durata di molti mesi, sarebbe quasi esclusivamente analitica e si baserebbe sullo studio dei database astronomici gi esistenti (a disposizione della comunit scientifica) relativi a survey di campi di cielo nelle bande infrarossa e ottica, ed eventualmente anche radio, ultravioletta, X e Gamma. I finanziamenti riguarderebbero soprattutto limplementazione del necessario software di analisi (del tipo di MIDAS e di IRAF) e di almeno due workstation ad altissima risoluzione con sistema operativo UNIX o LINUX, e i contratti per il personale che ci lavori a tempo pieno. Si potrebbe pensare che nellarco di 1 anno si potrebbe richiedere una cifra indicativa globale (di lancio del programma) dellordine dei 100.000 Euro, da rinnovare nellanno successivo. Questa fase potrebbe durare 2 anni o poco pi, se protratta a tempo pieno. FASE II Nel caso che lanalisi sui database abbia fornito risultati positivi, si procederebbe immediatamente a chiedere tempo di osservazione al telescopio spaziale infrarosso Spitzer al fine di tentare di riagganciare le sorgenti la cui traiettoria stata determinata in seguito allanalisi dei database, effettuando una survey ad ampio raggio in termini di estensione spaziale dellarea di cielo da monitorare. Essa potrebbe avere una estensione dellordine dei 10 gradi quadrati e richiederebbe lutilizzo della camera a grande campo del telescopio Spitzer. E da presumere che i tempi che26

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

intercorrerebbero tra la richiesta di tempo di osservazione (almeno 7 shift) e leffettiva concessione dello stesso sarebbe dellordine di alcuni mesi, che potrebbero ridursi molto nel caso di scoperte eclatanti effettuate nella Fase I. Pertanto i fondi richiesti riguarderebbero prevalentemente le spese di trasferta del personale, e lo stipendio annuale dello stesso per lavorarci a tempo pieno. FASE III Una volta identificata la traiettoria precisa della sorgente e le coordinate relative alla sua posizione attuale si procederebbe a chiedere tempo di osservazione a telescopi a grande apertura (Keck, VLT, Columbus, TMT) al fine di tentare sia una identificazione ottica della sorgente che un suo studio analitico tramite imaging CCD, spettroscopia e fotopolarimentria. Allo stesso modo si renderebbe necessario poter effettuare osservazioni della stessa sorgente con un radiotelescopio utilizzato in modalit SETI (che verrebbe usato anche per tentare di riagganciare eventuali segnali transienti ma non pi ripetuti). E da presumere che i tempi che intercorrerebbero tra la richiesta di tempo di osservazione (almeno 7 run osservativi nel caso sia del telescopio ottico che del radiotelescopio) e leffettiva concessione dello stesso (eventualmente anche in modalit service observing, oppure a pilotaggio remoto) sarebbe dellordine di svariate settimane, che potrebbero ridursi molto nel caso di scoperte eclatanti effettuate nella Fase II. Pertanto i fondi richiesti riguarderebbero prevalentemente le spese di trasferta del personale, e lo stipendio annuale dello stesso per lavorarci a tempo pieno. COSTO TOTALE STIMATO: 2 Milioni di Euro o pi, nel caso che loperazione vada fino in fondo. Lapproccio pi onesto per richiedere fondi consisterebbe nel chiedere 100.000-200.000 Euro per portare a termine la prima fase (qualunque sia il risultato ottenuto), e di chiedere ulteriori fondi solamente se nella prima fase sono stati ottenuti risultati positivi e promettenti.

Probabilit di Successo : 15-25%(tenendo comunque molto ben presente che leventualit di non trovare nulla dopo aver lavorato sistematicamente e in profondit sarebbe gi di per s un risultato, che spingerebbe quindi i ricercatori a spendere le proprie energie seguendo altre strade)

Collaborazioni da proporre con gli scienziati :1. Ing. Scot Stride, Ingegnere Aerospaziale NASA-JPL, USA. ^ # 2. M.S. Eamonn Ansbro, Astronomo, Kingsland Observatory, Irlanda. ^ (Ansbro potrebbe esserci molto utile, dal momento che dispone di un telescopio di apertura abbastanza ottimale per fare certe ricerche, a cui lui molto interessato)

3. Prof. Nikolai Kardashev (e colleghi dello staff), Institute for Cosmic Research, Mosca, Russia. 4. Dr. Eric Davis, Fisico Teorico, Warp Drive Metrics, USA.

27

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

NOTE: Per Consulenze esterne occasionali ^ Per Coinvolgimento diretto # Conosce la mia ricerca ma non abbiamo mai avuto collaborazioni Conosce la mia ricerca e abbiamo gi avuto collaborazioni

Riferimenti Bibliografici Bainbridge, W. S. (1984). Computer simulation of cultural drift: limitations on interstellar civilization. J. Brit. Interplanetary Soc., n. 37, pp. 420-429. Online: http://mysite.verizon.net/wsbainbridge/dl/drift.htm Cornet, B. & Stride, S. L. (2003). Solar-system SETI using radio telescope array. Contact in Context, SETI League : http://www.sunstar-solutions.com/SETV/s3eti-ata-ISP1.pdf e: http://www.sunstarsolutions.com/SETV/S3ETI_SETICON03.pdf Finney, B. R. (1986). SETI and interstellar migration. J. Brit. Interplanetary Soc., n. 38, pp. 274-276. Freitas, R. A. (1980). Interstellar probes A new approach to SETI. J. Brit. Interplanetary Soc., n. 33, pp. 95-100. Freitas, R. A. (1983). If they are here, where are they? Observational and search considerations. Icarus, n. 55, pp. 3337-343. Freitas, R. A. (1985). SETI and Interstellar Migration. J. Brit. Interplanetary Soc., n. 38, pp. 274-276. Harris, M. J. (1986). On the detectability of antimatter propulsion spacecraft. Astrophysics & Space Science, n. 123, pp. 297-303. Jones, E. M. (1981). Discrete calculations of interstellar migration and settlement. Icarus, n. 46, pp. 328-336. Jones, E.M. (1985). A manned interstellar vessel using microwave propulsion: a Dysonship. J. Brit. Interplanetary Soc., n. 38, pp. 270-273. Matloff, G. L. (1994). On the detectability of several varieties of low-energy starships. J. Brit. Interplanetary Soc., n. 47, pp. 17-18. Newman, W. I. & Sagan, C. (1981). Galactic civilizations: population dynamics and interstellar diffusion. Icarus, n, 46, pp. 293-327. Reich, E. S. (2004). Mysterious signals from light years away. New Scientist : http://www.newscientist.com/article/dn6341-mysterious-signals-from-light-years-away.html Stride, S. L. (2001). An instrument-based method to search for interstellar robotic probes. J. Brit. Interplanetary Soc., n. 52, pp. 2-13. Online: http://www.sunstar-solutions.com/sunstar/SETV/JBIS-SETV01.pdf Teodorani M. (2006). An Alternative Method for the Scientific Search for Extraterrestrial Intelligent Life: The Local SETI . In: J. Seckbach (ed.) Book: Life as We Know It, Springer, COLE Books, Vol. 10, pp. 487-503. Online: http://openseti.org/Docs/NewSETI_MT_LAKI.pdf

28

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

Progetto 3 Monitoraggio di Fenomeni Atmosferici Anomali in Aree di Ricorrenza, con doppio obiettivo: Ricerca sulla Fisica dei Plasmi e Monitoraggio SETV (Search for Extraterrestrial Visitation) a Corto Raggio.

Immagine tratta da una delle conferenze del Dr. Massimo Teodorani

Carattere del Progetto: Fisico con metodi astronomici, e in parte biofisici Razionale ScientificoIn alcune localit del mondo fenomeni luminosi atmosferici dalle caratteristiche altamente anomale appaiono con ricorrenza: si ritiene che si tratti di fenomeni costituiti da plasma (tutti i Riferimenti Bibliografici sulle Earthlights alla fine). Questo rende queste localit come delle vere e proprie aree laboratorio dove possibile effettuare misure scientifiche di vario genere sul fenomeno in oggetto. Studi effettuati in precedenza dimostrano che questi fenomeni sono in grado a volte di produrre una grande quantit di energia, e che riescono a mantenerla per tempi prolungati e senza apparenti perdite. La struttura prevalentemente sferica di questi oggetti ha aperto interrogativi su cosa possa tenere unite e coese queste sfere di plasma. Si assume che una sfera di plasma pu rimanere autocontenuta solamente quando la forza di pressione che la fa espandere verso lesterno 29

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

perfettamente bilanciata da un qualche tipo di forza centrale. Pertanto una buona parte delle ricerche, sia teoriche che osservativo-interpretative, si concentrano nellelaborare modelli in grado di spiegare la natura di questa forza centrale. Sono stati elaborati svariati modelli di tipo fisico ed elettrochimico, ma ancora non esistono spiegazioni definitive. Lenorme importanza rivestita da queste ricerche rappresentata dal fatto che una piena comprensione del meccanismo di produzione dellenergia in questi fenomeni, potrebbe permetterci di riprodurli in laboratorio e quindi di utilizzarli su larga scala come forma di energia alternativa. Una piccola parte di questo tipo di fenomeni luminosi ricorrenti non presenta un comportamento standard, ma al contrario mostrano a volte caratteristiche marcatamente strutturate. Ci fa pensare a fenomeni di natura artificiale, che potrebbero essere di natura umana (nuovi progetti militari, come droni UAV e UCAV) oppure non umana. La seconda possibilit, per quanto remota, potrebbe offrirci lopportunit di fare ricerca SETV a Corto Raggio (tutti i Riferimenti Bibliografici sul SETV alla fine), potendo effettuare misure continuative, al fine di comprendere la fisica che sta dietro i meccanismi di propulsione di questi oggetti. Pertanto questa ricerca ha esattamente due valenze: una relativa alla fisica fondamentale di fenomeni naturali altamente energetici, e una relativa al potenziale studio retro-ingegneristico indiretto dedotto dalla fisica che si ricava dagli effetti che un certo tipo di propulsione produce nella nostra atmosfera e/o dagli effetti di eventuale formazione di fori di uscita di possibili wormhole. Per quello che riguarda il primo caso, esiste anche la variante che questo fenomeno naturale di plasma in condizioni del tutto particolari possa comportarsi come un organismo vivente, e ci stato confermato da sperimentazioni e modelli numerici effettuati di recente sui plasmi (Tsytovich et al., 2007): anche questa possibilit va verificata con esperimenti ben precisi (Teodorani & Nobili, 2007), che includono anche la possibilit che questo tipo di fenomeni naturali cos particolari possa interagire con luomo e in particolare con lattivit bioelettrica del suo cervello.

Metodologia, Procedure e Strategie per il Raggiungimento dellObiettivoIl fenomeno (qualunque sia la sua natura) va ovviamente monitorato in maniera sistematica. Ci stato fatto anche in passato (Teodorani, 2004), ma non in maniera sufficiente da permetterne una spiegazione definitiva dal punto di vista della fisica che lo caratterizza. Per questa ragione di fondamentale importanza mettere in piedi una strategia completamente sperimentale/osservativa che permetta di ottenere misure del maggior numero di parametri fisici possibile, utilizzando strumentazione appropriata in una gamma la pi ampia possibile di lunghezze donda. A tal fine possibile delineare alcune fasi fondamentali di questa importantissima ricerca, a livello di procedure, che richiedono lintervento diretto dei ricercatori sul campo. Una stazione automatica, per quanto utile a monitorare gli eventi luminosi con continuit, non sufficientemente intelligente da30

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

permettere da sola di effettuare misure ad alto livello di sofisticazione. I ricercatori sul campo devono seguire procedure nelle seguenti fasi consequenziali: 1. Individuare le aree del mondo (come ad esempio Calingasta (Escolar, 2007), Victoria Entre Rios e Cerro Uritorco in Argentina, Hessdalen in Norvegia e Marfa negli USA) dove questo fenomeno accade pi spesso, studiando attentamente le testimonianze che vengono riportate, e facendo sopralluoghi intervistando con accuratezza i testimoni pi attendibili. Inoltre di fondamentale importanza conoscere in anticipo e in dettaglio le caratteristiche geologiche, mineralogiche, geofisiche e atmosferiche dei luoghi dove i testimoni riportano pi spesso questo genere di fenomeni, e proprio per questa ragione importante stabilire dei contatti con specialisti di scienze della Terra. 2. Scegliere i punti precisi dove fare osservazioni scientifiche, ed effettuare in zona missioni esplorative direttamente sul campo utilizzando svariati strumenti (Teodorani, 2000; 2001) che permettano di misurare: a) il campo elettromagnetico nella banda VLF-ELF; b) il campo elettromagnetico nella banda delle microonde; c) il campo magnetico sui tre assi X, Y, Z; d) il campo elettrostatico; e) il fenomeno luminoso stesso usando videocamere sofisticate che consentano di ottenere moltissimi fotogrammi nellarco di millesimi o decimillesimi di secondo, fotografia digitale ad alta risoluzione (usando pi tipi di filtri), fotometria con camere CCD asservite a piccoli telescopi riflettori, spettroscopia a bassa, media e alta risoluzione asservite alle camere CCD oppure alle camere fotografiche digitali, monitoraggio nel vicino e medio infrarosso utilizzando termocamere molto sofisticate ed equipaggiate con obiettivo zoom. Bisogna inoltre riuscire a inseguire il fenomeno con un radar (di tipo portatile ma molto potente), oppure con una telecamera che permetta di tenere il fenomeno in tracking mentre si muove, in maniera tale da permettere a tutti gli altri strumenti di inseguire gli oggetti e di prendere misure su di essi. E di fondamentale importanza verificare la variabilit del fenomeno in tutti i suoi aspetti e in tutte le lunghezze donda: per questa ragione il fenomeno va monitorato usando simultaneamente pi strumenti, seguendo una filosofia procedurale assolutamente identica a quella utilizzata nello studio di fenomeni astronomici variabili. Una misura precisa dei fenomeni di variabilit ci pu permettere di risalire ai processi fisici che animano il fenomeno. Si pu infine utilizzare un fascio Laser ad elevata potenza al fine di verificare possibili reazioni del fenomeno di luce, che poi verrebbero registrate da tutti gli altri strumenti. Nel contempo una stazione atmosferica deve essere in grado di rilevare tutti i parametri ambientali di interesse (temperatura, pressione, umidit, velocit del vento, ecc..). Nei casi in cui il fenomeno approcci il terreno (cosa che succede molto spesso) necessario raccogliere campioni di terreno (o, eventualmente, di neve) e sottoporli ad analisi di microscopia elettronica, diffrazione a raggi X, gascromatografia, batteriologia. Infine possibile confrontare quanto appare in merito a questi fenomeni e nel loro intorno, con le predizioni teoriche relative alla fisica del teletrasporto. In particolare, possibile effettuare un confronto tra quanto emerge dalle osservazioni e alcune predizioni teoriche relative alla teoria31

IL CARTEGGIO GENESIS

Dr. Massimo Teodorani, Ph.D. Luglio 2012

dei wormhole (nellipotesi di una possibile natura ET di una parte di questi fenomeni luminosi ricorrenti), come ad esempio la distorsione di fasci di luce (usando anche un Laser come test), il cambiamento di forma di oggetti luminosi, la distorsione ottica dei campi di cielo ove appaiono stelle, lapparizione improvvisa di oggetti estremamente luminosi, effetti Doppler in allontanamento e in avvicinamento, apparizione di fessure anomale in cielo con fuoriuscita di oggetti. 3. Tentare di interagire con il fenomeno (soprattutto usando un Laser e altri artifici di luce), oppure verificare se il fenomeno stesso sta interagendo con luomo. Per questa ragione, mentre si monitora il fenomeno, importante monitorare anche alcuni degli osservatori, utilizzando apparati EEG e misuratori della conduttivit della pelle, e verificare se eventuali variazioni che hanno luogo nei parametri fisici del fenomeno sono accompagnate da parallele reazioni fisiologiche da parte dellosservatore scelto per i test (Teodorani Nobili, 2007). Questo tipo di investigazione altamente giustificato dal grande numero di testimoni di questi fenomeni, che asserivano di essere in contatto con il fenomeno. Allo stesso tempo, una costant