Civico20 News | Anywayover the Garden Wall 19 Dicembre 2014...palco "ANYAW Y", tributo ai Genesis...

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Musica Articolo Articolo scritto da Lele Boccardo 23 Dicembre 2014 Anyway...over the Garden Wall iTRIBUTE: Grande concerto al MC RYAN'S (Viale Europa 60 - 10024 - Moncalieri - To). Sul palco "ANYWAY", tributo ai Genesis del primo periodo (1070/1974) Peter Gabriel glissa solitamente le domande sui Genesis e Phil Collins definisce dispregiativamente “lavoro” i trent’anni di vita passati con il gruppo. Eppure i Genesis rappresentano una delle pietre miliari della musica pop-rock contemporanea. La loro storia, complessa e intricata, è ancora oggi oggetto di discussioni ed approfondimenti su forum, siti specializzati e testate giornalistiche. Non voglio entrare nel merito del discorso, non è questo il luogo, ma semplicemente sottolineare come, quarant’anni dopo la dipartita di Peter Gabriel dal gruppo, i primi lavori della band, siano ancora oggetto di culto fra gli appassionati. Oggetto di culto e di tributo. “Anyway”, la band torinese, ospite di questa puntata della mia rubrica, interpreta e rivisita proprio il primo periodo dei Genesis, da “Trespass” a “The lamb lies down on Broadway”, quando Peter Gabriel era protagonista assoluto della scena. La proposta dei cinque musicisti (Pierenzo Alessandria, chitarre, Moreno Ciccardi, basso, Mauro Pavin, tastiere, Alex Jorio, batteria e Paolo Lazzerini voce), è molto intrigante: si parte con la quasi completa esecuzione di “Genesis Live” (“Watcher of the skies”, “Get’Em out by

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Musica

Articolo Articolo scritto da Lele Boccardo

23 Dicembre 2014

Anyway...over the Garden Wall

iTRIBUTE: Grande concerto al MC RYAN'S (Viale Europ a 60 - 10024 - Moncalieri - To). Sulpalco "ANYWAY", tributo ai Genesis del primo period o (1070/1974)

Peter Gabriel glissa solitamente le domande sui Genesis e Phil Collins definisce dispregiativamente “lavoro” i trent’anni di vita passati con il

gruppo.

Eppure i Genesis rappresentano una delle pietre miliari della musica pop-rock contemporanea.

La loro storia, complessa e intricata, è ancora oggi oggetto di discussioni ed approfondimenti su forum, siti specializzati e testate giornalistiche.

Non voglio entrare nel merito del discorso, non è questo il luogo, ma semplicemente sottolineare come, quarant’anni dopo la dipartita di Peter

Gabriel dal gruppo, i primi lavori della band, siano ancora oggetto di culto fra gli appassionati.

Oggetto di culto e di tributo.

“Anyway”, la band torinese, ospite di questa puntata della mia rubrica, interpreta e rivisita proprio il primo periodo dei Genesis, da “Trespass” a

“The lamb lies down on Broadway”, quando Peter Gabriel era protagonista assoluto della scena.

La proposta dei cinque musicisti (Pierenzo Alessandria, chitarre,

Moreno Ciccardi, basso, Mauro Pavin, tastiere, Alex Jorio, batteria e

Paolo Lazzerini voce), è molto intrigante: si parte con la quasi completa

esecuzione di “Genesis Live” (“Watcher of the skies”, “Get’Em out by

Friday”, “The musical box”) per proseguire con “Selling England by the

pound”, una bellissima versione di “The Cinema show”, dove è doveroso

sottolineare la grande performance del batterista, per proseguire con

diversi estratti da “The Lamb”, che mettono in evidenza, soprattutto con

“In the Cage”, brano difficilissimo da riproporre dal vivo, la grande

tecnica dei cinque musicisti sul palco.

Poi una vera sorpresa per il pubblico: “The battle of Epping Forest”, vero e proprio manifesto della musica “progressive”.

La chiusura, nella migliore tradizione dei Genesis, “mark” Peter Gabriel, è lasciata a “The knife”.

Naturalmente, visto il periodo di riferimento e la tradizione “Gabrielliana”, Paolo, il cantante, cambia spesso costume di scena, passando con

disinvoltura dalle ali di pipistrello di “Watcher…”, all’elmo di “Selling…”, senza dimenticare la maschera da vecchio di “The musical box”.

Insomma, uno show godibile, scorrevole e molto ben interpretato, che merita sicuramente di essere visto ed apprezzato.

E non solo da chi, come me, è nato musicalmente ascoltando i Genesis con la voce sublime di Peter

Gabriel: credo che certe canzoni, anche se “canzoni” lo trovo alquanto restrittivo, appartengano di diritto

alla storia della musica contemporanea e meritino di essere ascoltate anche dalle nuove generazioni,

abituate a ben altri generi, non fosse altro per capire da dove tutto deriva, da dove tutto ha inizio.

La chiacchierata che segue, altro non è che una “rimpatriata” fra appassionati dei Genesis…queli veri…

Paolo, un po di storia del gruppo.

Siamo nati nel 2002 con una formazione completamente diversa da quella attuale. Gli unici “superstiti”

siamo io e il chitarrista. Devo dirti che sono molto soddisfatto del line up attuale: siamo riusciti ad

instaurare un bel clima, ci frequentiamo anche fuori dal palco. Sono molto contento.

Quando hai scoperto di avere la voce come Peter Gabriel?

Sai…non credo di avere la voce come Peter Gabriel. Questa è una cosa a cui tengo molto. Io canto con la mia voce. In alcuni momenti può darsi

che lo ricordi, anche perché sono cresciuto con quella musica nelle orecchie, e sicuramente questo mi ha influenzato. Ma non cerco di imitarlo,

anzi, io sono un tenore e lui è un baritono, parlando di estensione vocale.

In parte hai già risposto alla prossima domanda, quella che faccio a tutti i tuoi colleghi…allora…da definizione, tribute band, sarebbe

qualcuno che imita qualcun altro e di conseguenza anche il pubblico simulerebbe di essere ad un concerto dell’originale. Tu che ne pensi?

Io non condivido questo punto di vista. La parola “tribute” per me è letterale e basta. Sicuramente bisogna riproporre le sonorità e le atmosfere

corrette: il bassista, nel nostro caso, deve usare il plettro e non le dita, il chitarrista deve usare una Gibson e non una Fender, il batterista deve

avere un certo drum set, questo si, ma finisce lì. Noi non scimmiottiamo nessuno, io per primo. Ho pieno rispetto di chi copia e basta, ma

personalmente le clonazioni non mi piacciono.

Anche se, cantando certe canzoni, è quasi d’obbligo il travestimento.

Si, ma anche in questo caso i miei costumi non sono esattamente quelli di Peter Gabriel. Lo ricordano, questo si. Anche la “zanzariera dell’Ikea”,

come allegramente l’abbiamo battezzata noi della band, che usiamo in “The Lamia”, l’abbiamo

elaborata a modo nostro. Ma tornando alla domanda precedente…noi facciamo un omaggio ai Genesis

del periodo di Peter Gabriel.

Dimmi…quando è nato il tuo amore per i Genesis?...poi ti racconto come è nato il mio…

(ridiamo entrambi, ndr)…haimè…era il lontano 1973…me li sono goduti per un anno poi Peter se ne è

andato… Non amo Phil Collins come cantante. Lo adoro come batterista (anche il sottoscritto, ndr),

trovo sia una grande seconda voce, ma il suo modo di cantare le canzoni del primo periodo non mi

piace. Ho perso molto dell’amore per i Genesis dopo il 1975, nonostante alcuni pezzi davvero buoni,

come “Dance on a Volcano” e “Afterglow”, che tra l’altro facciamo spesso. Poi da “Follow you follow

me” sono diventati un altro gruppo, non sta a me giudicare se meglio o peggio, ma a noi, quel “tipo” di

Genesis, non interessa.

Quindi, come me, non salvi molto da “A trick of the tail” in poi…

Alcune cose, come già ti ho detto. Personalmente amo maggiormente “Wind & Wuthering” che “A

trick..”. Lo trovo un disco originale, pieno di spunti, anche se non sfruttati al meglio, cosa che

sicuramente non sarebbe successa se Peter fosse ancora stato presente in sala di registrazione. Se mi

passi il paragone scientifico…dal 1975 in poi è venuto a mancare il catalizzatore: quella cosa che

chimicamente non prende parte alla reazione, ma che se non c’è, la reazione non avviene.

Sito internet: www.anyway-genesis.com

Stay always tuned !!!