GENEALOGIA E PROGETTO GLI ARCHITETTI E...

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- la questione del restauro non può limitarsi alla discussione delle modalità applicative di protocolli e paradigmi operativi ma deve investire il senso senso senso senso della pratica disciplinare stessa - venendo a coinvolgere una intera visione del mondo e le modalità stesse del nostro essere nel mondo - utilizzo di strumenti di analisi e categorie filosofiche - percorso genealogico /archeologico (Nietzsche / Foucault) nella pratica e teoria del restauro che metta in evidenza alcune tappe della progressiva sostituzione di una concezione del restauro come rifazione con una idea del restauro in quanto conservazione e progetto GENEALOGIA E PROGETTO Per una riflessione filosofica sul problema del restauro Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 1 - il percorso prende avvio dall'età rinascimentale quando, insieme al rinato interesse per le architetture e i testi dell'antichità classica (Vitruvio), si forma quella nuova sensibilità che verrà a costituire il fondamento di un inedito atteggiamento di tutela - querelle tra antichi (età greco-romana/architettura classica) e moderni (periodo medioevale/architettura gotica) - disprezzo per l'architettura gotica considerata irrazionale, priva di proporzione, un fabbricare a caso, una praticaccia, una vera maledizione - „Priego ciascuno, che lasci andare questa usanza moderna (la Gotica). Non vi lasciate consigliare a questi maestri, che usano questa tale praticaccia. Che maledetto sia chi la trovò. Credo che non fusse se non gente barbara, che la condusse in Italia. (..) Lodo ben quegli che seguitano la pratica e la maniera antica“ (Filarete, Trattato di Architettura, 1460 ~) GLI ARCHITETTI E L'ANTICO L'età rinascimentale Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 2 - “ci doleremo noi de’ Gotti, de’ Vandali e d’altri perfidi inimici del nome latino.. Roma fu ruinata et guasta dalli Gotti... Li edifici (poi) del tempo delli Gotti sono talmente privi d’ogni gratia, senza maniera alcuna, dissimili dalli antichi e dalli moderni. (Raffaello, Rapporto a Papa Leone X sull’Antica Roma, 1520 ~) Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 3 GLI ARCHITETTI E L'ANTICO L'età rinascimentale Leon Battista Alberti De re aedificatoria (1452) - salvare dalla distruzione la dottrina dell'architettura classica attraverso la lettura di Vitruvio e il rilievo degli edifici dell'antichità - metafora medica per definire la pratica di “porre riparo ai difetti degli edifici” (libro X) - avere l'insegnamento degli antichi come punto di partenza per affrontare soluzioni nuove - nella pratica progettuale agisce nel rispetto del passato anche non classico cercando un dialogo con le preesistenze gotiche: facciata di santa maria novella (dal 1440) e tempio malatestiano (dal 1450) Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 4 GLI ARCHITETTI E L'ANTICO L'età rinascimentale Il discorso e la pratica Il Tempio Malatestiano a Rimini, 1450 “vuolsi aiutare ciò che è fatto e non guastare ciò che s’abbia a fare”

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- la questione del restauro non può limitarsi alla discussione delle modalità applicative di protocolli e paradigmi operativi ma deve investire il sensosensosensosenso della pratica disciplinare stessa

- venendo a coinvolgere una intera visione del mondo e le modalità stesse del nostro essere nel mondo

- utilizzo di strumenti di analisi e categorie filosofiche

- percorso genealogico /archeologico (Nietzsche / Foucault) nella pratica e teoria del restauro che metta in evidenza alcune tappe della progressiva sostituzione di una concezione del restauro come rifazione con una idea del restauro in quanto conservazione e progetto

GENEALOGIA E PROGETTOPer una riflessione filosofica sul

problema del restauro

Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14 Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14

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- il percorso prende avvio dall'età rinascimentale quando, insieme al rinato interesse per le architetture e i testi dell'antichità classica (Vitruvio), si forma quella nuova sensibilità che verrà a costituire il fondamento di un inedito atteggiamento di tutela

- querelle tra antichi (età greco-romana/architettura classica) e moderni (periodo medioevale/architettura gotica)

- disprezzo per l'architettura gotica considerata irrazionale, priva di proporzione, un fabbricare a caso, una praticaccia, una vera maledizione

- „Priego ciascuno, che lasci andare questa usanza moderna (la Gotica). Non vi lasciate consigliare a questi maestri, che usano questa tale praticaccia. Che maledetto sia chi la trovò. Credo che non fusse se non gente barbara, che la condusse in Italia. (..) Lodo ben quegli che seguitano la pratica e la maniera antica“ (Filarete, Trattato di Architettura, 1460 ~)

GLI ARCHITETTI E L'ANTICOL'età rinascimentale

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- “ci doleremo noi de’ Gotti, de’ Vandali e d’altri perfidi inimici del nome latino.. Roma fu ruinata et guasta dalli Gotti... Li edifici (poi) del tempo delli Gotti sono talmente privi d’ogni gratia, senza maniera alcuna, dissimili dalli antichi e dalli moderni.

(Raffaello, Rapporto a Papa Leone X sull’Antica Roma, 1520 ~)

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3GLI ARCHITETTI E L'ANTICOL'età rinascimentale

Leon Battista AlbertiDe re aedificatoria (1452)

- salvare dalla distruzione la dottrina dell'architettura classica attraverso la lettura di Vitruvio e il rilievo degli edifici dell'antichità

- metafora medica per definire la pratica di “porre riparo ai difetti degli edifici” (libro X)

- avere l'insegnamento degli antichi come punto di partenza per affrontare soluzioni nuove

- nella pratica progettuale agisce nel rispetto del passato anche non classico cercando un dialogo con le preesistenze gotiche: facciata di santa maria novella (dal 1440) e tempio malatestiano (dal 1450)

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4GLI ARCHITETTI E L'ANTICOL'età rinascimentale

Il discorso e la pratica

– Il Tempio Malatestiano a Rimini, 1450

“vuolsi aiutare ciò che è fatto e non guastare ciò che s’abbia a fare”

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Andrea PalladioLa Basilica Palladiana a Vicenza (1546/49)

La preesistenza gotica è un vincolo ma anche una ragione del progetto

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5GLI ARCHITETTI E L'ANTICOL'età rinascimentale

Il discorso e la pratica

La Basilica Palladiana a Vicenza (1546/49)

“perché non dubito che questa fabrica non possa essere comparata à gli edificij antichi et annoverata tra le maggiori e più belle fabriche che siano state fatte da gli antichi in qua” (I quattro libri dell'architettura, 1570)

LE DEFINIZIONI DI RESTAURO LE DEFINIZIONI DI RESTAURO LE DEFINIZIONI DI RESTAURO LE DEFINIZIONI DI RESTAURO ARCHITETTONICO SEC. XVII-XIXARCHITETTONICO SEC. XVII-XIXARCHITETTONICO SEC. XVII-XIXARCHITETTONICO SEC. XVII-XIX

Restauro come rifazioneRestauro come rifazioneRestauro come rifazioneRestauro come rifazione

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- - - - Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612) RESTAURARE E RISTAURARE: Rifare a una cosa le parti guaste, e quelle che mancano, o per vecchiezza o per altro accidente simile, il che diremo anche, ma in modo basso Rabberciare, Rinnovare.

- - - - Filippo BaldinucciVocabolario toscano dell’arte del disegno (1681)RESTAURARE O RISTAURARE:Rifare ad una cosa le parti guaste, e quelle che mancano per vecchiezza, o per altro accidente simile; e il che diremo anche, ma in modo basso, rabberciare, rinnovare.

- Quatremère de Quincy Dizionario storico d'architettura (1832)

- XV sec: nuova consapevolezza nei pittori che dipingono per la lunga durata

- Gli effetti del tempo sulla materia pittorica diventano fattori considerati nella scelta di mescole e leganti

- RAFFAELLO: nelle mescole usa olii differenti in funzione del loro comportamento nel tempo

- GUIDO RENI: “(…) al contrario de’ buoni maestri passati s’è arrischiato a oprar smoderatamente la biacca (…); e certo che si osserva ogni dì più avverarsi il suo presagio, che dove le pitture de gli altri perdono tanto col tempo, le sue acquisteriano ingiallendosi quella biacca, e pigliando una certa patina, che riduce il colore ad un vero e buon naturale; ove l’altre annerendosi troppo, ed in quella affumicata oscurità uguagliandosi, non lasciano conoscere e distinguere il più e ‘l meno, le mezze tinte, e i lumi principali”.(C.C. Malvasia, Felsina pittrice, 1678)

““““IL TEMPO PITTORE”IL TEMPO PITTORE”IL TEMPO PITTORE”IL TEMPO PITTORE”

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Il tempo diventa un fattore di accrescimento della qualità Il tempo diventa un fattore di accrescimento della qualità Il tempo diventa un fattore di accrescimento della qualità Il tempo diventa un fattore di accrescimento della qualità artistica dell'opera pittoricaartistica dell'opera pittoricaartistica dell'opera pittoricaartistica dell'opera pittorica

- A. Félibien des Avaux:A. Félibien des Avaux:A. Félibien des Avaux:A. Félibien des Avaux: “Vi dirò allora che è per la stessa ragione di questa grande unione del colorito che i quadri eccellenti dipinti a olio, ed eseguiti da gran tempo, si presentano con più forza e bellezza perché tutti i colori con cui sono stati dipinti hanno avuto più agio di unirsi, fondersi, mescolarsi gli uni con gli altri mano a mano che si è essicato ciò che di più acquoso ed umido era presente nell’olio” (Entretiens sur les plus excellents Peintres, 1666-68)

- Diderot:Diderot:Diderot:Diderot: (I due paesaggi di Vernet) “sono entrambi di un fare ricercato, di una gran verità e di un tono di colore migliore degli altri, probabilmente perché hanno avuto il vantaggio di essere stati dipinti dal tempo, come accade alle opere dei grandi coloristi. Vernet si trova bene alla verifica del tempo, che nuoce tanto ai suoi colleghi” (…) “Qualcuno troverà la terrazza biancastra troppo uniforme nel tono e nel colore (…) serenamente sono sicuro che il tempo spegnendo la vivacità della terrazza, darà al quadro tutta la forza di cui adesso si sente la mancanza” (Salon, 1769)

““““IL TEMPO PITTORE”IL TEMPO PITTORE”IL TEMPO PITTORE”IL TEMPO PITTORE”

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Filippo BaldinucciFilippo BaldinucciFilippo BaldinucciFilippo BaldinucciVocabolario toscano dell’arte del disegno (1681)

RIFIORIRE:Quasi di nuovo fiorire. Termine volgarissimo, con che usa la minuta gente esprimere quella sua insopportabile sciocchezza, di far talvolta ricoprir di nuovo colore, anche per mano di maestro imperito, qualche antica pittura, che in processo di tempo sia alquanto annerita, con che toglie non solo il bello della Pittura, ma eziandio l’apprezzabile dell’antichità. […]

Molti però non del tutto imperiti dell’arte, sono stati di parere, che l’ottime pitture né punto né poco si ritocchino, anche da che si sia; perché, essendo assai difficile che o poco o molto, o subito o in tempo, non si riconosca la restaurazione per piccola che sia; è anche vero che la pittura che non è schietta va sempre accompagnata con gran discredito.

Sotto questo termine rifiorire, intendono anche gl’ignoranti, il lavare l’antiche pitture. […]

CONSIDERAZIONI SUL RESTAURO PITTORICOCONSIDERAZIONI SUL RESTAURO PITTORICOCONSIDERAZIONI SUL RESTAURO PITTORICOCONSIDERAZIONI SUL RESTAURO PITTORICO

I segni del tempo costituiscono un valore I segni del tempo costituiscono un valore I segni del tempo costituiscono un valore I segni del tempo costituiscono un valore aggiuntoaggiuntoaggiuntoaggiunto

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Francesco MiliziaFrancesco MiliziaFrancesco MiliziaFrancesco MiliziaDizionario delle belle arti e del disegno (1797)Dizionario delle belle arti e del disegno (1797)Dizionario delle belle arti e del disegno (1797)Dizionario delle belle arti e del disegno (1797)

RITOCCARE: Che l’autore ritocchi la sua opera ancor fresca, per correggerla e per accordarla, è un dovere. (…)

Ma metter mano nelle opere altrui insigni alterate dal tempo, metter mano nelle opere altrui insigni alterate dal tempo, metter mano nelle opere altrui insigni alterate dal tempo, metter mano nelle opere altrui insigni alterate dal tempo, è un deformarle, il che è peggio che distruggerleè un deformarle, il che è peggio che distruggerleè un deformarle, il che è peggio che distruggerleè un deformarle, il che è peggio che distruggerle.

Un quadro disaccordato e guasto dagli anni sia ritoccato da mano esperta. Per un momento farà buona comparsa, ma di li’ a poco diverrà peggio di prima, perché le nuove tinte cambiano e discordano colle vecchie.

Si ricorre perciò ad un altro medico, che promette più miracoli quanto più è ignorante: costui applica nuovi topici, e indi a poco l’ammalato peggiora. Eccoci al ciarlatano, il Eccoci al ciarlatano, il Eccoci al ciarlatano, il Eccoci al ciarlatano, il quale spietatamente scoria, impiastra, strofina, raschia, quale spietatamente scoria, impiastra, strofina, raschia, quale spietatamente scoria, impiastra, strofina, raschia, quale spietatamente scoria, impiastra, strofina, raschia, lava, rimpiastra, invernicia, e addio quadro.lava, rimpiastra, invernicia, e addio quadro.lava, rimpiastra, invernicia, e addio quadro.lava, rimpiastra, invernicia, e addio quadro.

CONSIDERAZIONI SUL RESTAURO PITTORICOCONSIDERAZIONI SUL RESTAURO PITTORICOCONSIDERAZIONI SUL RESTAURO PITTORICOCONSIDERAZIONI SUL RESTAURO PITTORICO

I segni del tempo costituiscono un valore I segni del tempo costituiscono un valore I segni del tempo costituiscono un valore I segni del tempo costituiscono un valore aggiuntoaggiuntoaggiuntoaggiunto

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I RESTAURI AL COLOSSEOI RESTAURI AL COLOSSEOI RESTAURI AL COLOSSEOI RESTAURI AL COLOSSEO

G. Antonio Guattani G. Antonio Guattani G. Antonio Guattani G. Antonio Guattani Roma antica,Roma antica,Roma antica,Roma antica, 1795 1795 1795 1795“Quale altra mole teatrale vi poté essere più macchinosa di questa? E quale vi è ora più superba e imponente rovina? (…) Il pittoresco che il tempo nel distruggerla vi ha insensibilmente introdotto l’ha resa poi sì vaga e interessante che si giunge da molti a non desiderarne il restauro. (…) Potrebbero contentarsi le età future di vederlo nello stato presente”

- Intervento di consolidamento dello STERN, lato est (1807) - Intervento di restauro analogico di VALADIER, lato ovest (1821)

LA STAGIONE DEL RESTAURO ARCHEOLOGICO LA STAGIONE DEL RESTAURO ARCHEOLOGICO LA STAGIONE DEL RESTAURO ARCHEOLOGICO LA STAGIONE DEL RESTAURO ARCHEOLOGICO

A ROMA ALL'INIZIO DEL XIX SECOLOA ROMA ALL'INIZIO DEL XIX SECOLOA ROMA ALL'INIZIO DEL XIX SECOLOA ROMA ALL'INIZIO DEL XIX SECOLO

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IL RESTAURO DELL’ARCO DI TITOIL RESTAURO DELL’ARCO DI TITOIL RESTAURO DELL’ARCO DI TITOIL RESTAURO DELL’ARCO DI TITO

A.C.Quatremère de QuincyA.C.Quatremère de QuincyA.C.Quatremère de QuincyA.C.Quatremère de QuincyDizionario storico di architetturaDizionario storico di architetturaDizionario storico di architetturaDizionario storico di architettura, 1832, 1832, 1832, 1832

“Quello che viene da qui proposto è messo in pratica a Roma da poco tempo rispetto al famoso arco trionfale di Tito, il quale è stato felicemente sgombrato da tutto quanto ne riempiva l’insieme ed anche restaurato nelle parti mutilate, precisamente nel modo e nella misura che abbiamo indicato”

LA STAGIONE DEL RESTAURO ARCHEOLOGICO LA STAGIONE DEL RESTAURO ARCHEOLOGICO LA STAGIONE DEL RESTAURO ARCHEOLOGICO LA STAGIONE DEL RESTAURO ARCHEOLOGICO

A ROMA ALL'INIZIO DEL XIX SECOLOA ROMA ALL'INIZIO DEL XIX SECOLOA ROMA ALL'INIZIO DEL XIX SECOLOA ROMA ALL'INIZIO DEL XIX SECOLO

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VICTOR HUGO: VICTOR HUGO: VICTOR HUGO: VICTOR HUGO: Gli accademici hanno ucciso quell’arte magnifica che i Vandali avevano prodotto. (…) Fino a Gutenberg l’architettura è la scrittura principale, la scrittura universale. Di quel libro granitico (…) il medioevo ha scritto l’ultima pagina. (Notre Dame, 1832)

JOHN RUSKIN: JOHN RUSKIN: JOHN RUSKIN: JOHN RUSKIN: Ho sofferto troppo per la distruzione o l’abbandono dell’architettura che ho amato di più (la gotica) e per la costruzione di quella che non posso amare (Le sette lampade dell’architettura, 1849,1880)

VIOLLET-LE-DUC: VIOLLET-LE-DUC: VIOLLET-LE-DUC: VIOLLET-LE-DUC: L’architettura del XIII secolo è forse più ancora una scienza che un’arte e una scienza tanto positiva quanto la geometria le cui regole sono fondate su dei ragionamenti di un’esattezza assoluta (Dizionario, 1869)

UNA QUERELLE TRA ANTICHI E MODERNIUNA QUERELLE TRA ANTICHI E MODERNIUNA QUERELLE TRA ANTICHI E MODERNIUNA QUERELLE TRA ANTICHI E MODERNIIL REVIVAL GOTICO DEL XIX SECOLOIL REVIVAL GOTICO DEL XIX SECOLOIL REVIVAL GOTICO DEL XIX SECOLOIL REVIVAL GOTICO DEL XIX SECOLO

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Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Georg Wilhelm Friedrich Hegel, L’architettura romanticaL’architettura romanticaL’architettura romanticaL’architettura romantica, 1817, 1817, 1817, 1817

“L’architettura gotica del L’architettura gotica del L’architettura gotica del L’architettura gotica del MedioevoMedioevoMedioevoMedioevo che costituisce il centro caratteristico del romantico vero e proprio è stata considerata per lungo tempo, specialmente a partire dalla diffusione e dal dominio del gusto artistico francese, come qualcosa di rozzo e barbarico (…) ma noi ci curiamo sempre di più di imparare ad apprezzare in queste opere grandiose quel che vi è di peculiarmente rispondente al peculiarmente rispondente al peculiarmente rispondente al peculiarmente rispondente al culto cristiano, ed insieme culto cristiano, ed insieme culto cristiano, ed insieme culto cristiano, ed insieme l’accordo della forma l’accordo della forma l’accordo della forma l’accordo della forma architettonica con lo spirito architettonica con lo spirito architettonica con lo spirito architettonica con lo spirito interno del Cristianesimointerno del Cristianesimointerno del Cristianesimointerno del Cristianesimo. Questi edifici si mostrano assolutamente rispondenti al culto e ad altri usi, ma il loro carattere vero e proprio risiede nell’andare oltre ogni fine determinato e nell’esistere per se stessi”

- GOTICO ARTE NAZIONALE- GOTICO ARTE NAZIONALE- GOTICO ARTE NAZIONALE- GOTICO ARTE NAZIONALE

- GOTICO ARTE RAZIONALE, FUNZIONALE E PROPORZIONALE- GOTICO ARTE RAZIONALE, FUNZIONALE E PROPORZIONALE- GOTICO ARTE RAZIONALE, FUNZIONALE E PROPORZIONALE- GOTICO ARTE RAZIONALE, FUNZIONALE E PROPORZIONALE

- GOTICO COME LINGUA E GRAMMATICA DEL COSTRUIRE- GOTICO COME LINGUA E GRAMMATICA DEL COSTRUIRE- GOTICO COME LINGUA E GRAMMATICA DEL COSTRUIRE- GOTICO COME LINGUA E GRAMMATICA DEL COSTRUIRE

- GOTICO STILE PER IL PROGETTO- GOTICO STILE PER IL PROGETTO- GOTICO STILE PER IL PROGETTO- GOTICO STILE PER IL PROGETTO

Risposta a Raul RochetteRisposta a Raul RochetteRisposta a Raul RochetteRisposta a Raul Rochette, 1846, 1846, 1846, 1846

“Ma chi ha mai seriamente preteso che il gotico assumesse in sé tutta l’arte cristiana? Quel che domandiamo a tutti, signori, è il ritorno a un’arte nata nel nostro paeseritorno a un’arte nata nel nostro paeseritorno a un’arte nata nel nostro paeseritorno a un’arte nata nel nostro paese”.

“Noi abbiamo in tutte le nostre città un’arte compiuta, un’arte compiuta, un’arte compiuta, un’arte compiuta, applicabile, nata sul nostro suoloapplicabile, nata sul nostro suoloapplicabile, nata sul nostro suoloapplicabile, nata sul nostro suolo, invidiataci da tutta l’Europa; un’arte che provoca in voi intense emozioni; e com’è allora che è proprio questa l’arte che non volete?”

VIOLLET-LE-DUC E IL GOTICOVIOLLET-LE-DUC E IL GOTICOVIOLLET-LE-DUC E IL GOTICOVIOLLET-LE-DUC E IL GOTICO

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Dictionnaire,Dictionnaire,Dictionnaire,Dictionnaire, 1869, voce 1869, voce 1869, voce 1869, voce “Restauro”“Restauro”“Restauro”“Restauro”

“Il nostro tempo e il nostro tempo soltanto, a partire dall’inizio dei secoli storici ha preso di fronte al passato un’attitudine inusitata. Ha voluto analizzarlo, paragonarlo, classificarlo e formare la sua vera formare la sua vera formare la sua vera formare la sua vera storiastoriastoriastoria, seguendo passo passo il cammino, i progressi, le trasformazioni dell’umanità. Un fatto così strano non può essere, come suppongono alcuni spiriti superficiali, una moda un capriccio, una malattia, perché il fenomeno è complesso. CuvierCuvierCuvierCuvier, con i suoi lavori sull’anatomia comparata, con le sue ricerche geologiche, disvela all’improvviso agli occhi dei contemporanei, la storia del mondo prima del regno dell’uomo”

VIOLLET-LE-DUC E LA STORIAVIOLLET-LE-DUC E LA STORIAVIOLLET-LE-DUC E LA STORIAVIOLLET-LE-DUC E LA STORIA

VIOLLET E LA PALEONTOLOGIA DI CUVIERVIOLLET E LA PALEONTOLOGIA DI CUVIERVIOLLET E LA PALEONTOLOGIA DI CUVIERVIOLLET E LA PALEONTOLOGIA DI CUVIER

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“La parola e la cosa sono moderne. Restaurare un edificio non è mantenerlo, ripararlo o rifarlo, è ripristinarlo in uno stato di completezzastato di completezzastato di completezzastato di completezza che può non essere mai esistito in un dato tempo”.

“restaurare, vale a dire riprodurre esattamente le formeriprodurre esattamente le formeriprodurre esattamente le formeriprodurre esattamente le forme degli edifici che hanno subìto degrado”

“ogni edificio od ogni parte di edificio devono essere restaurati nello stilerestaurati nello stilerestaurati nello stilerestaurati nello stile a loro dovuto, non solamente dal punto di vista formale, ma anche dal punto di vista strutturale (…).

“Se l’architetto incaricato di un restauro deve conoscere le forme, gli stili di quell’edificio e la scuola dalla quale proviene, egli deve meglio ancora, se è possibile, conoscereconoscereconoscereconoscere la sua struttura, la sua anatomiala sua anatomiala sua anatomiala sua anatomia, il suo temperamento perché innanzi tutto egli deve farlo rivivereegli deve farlo rivivereegli deve farlo rivivereegli deve farlo rivivere”.

VIOLLET-LE-DUC E IL RESTAUROVIOLLET-LE-DUC E IL RESTAUROVIOLLET-LE-DUC E IL RESTAUROVIOLLET-LE-DUC E IL RESTAURO

PALEONTOLOGIA E ANATOMIA COMPARATA PALEONTOLOGIA E ANATOMIA COMPARATA PALEONTOLOGIA E ANATOMIA COMPARATA PALEONTOLOGIA E ANATOMIA COMPARATA DELLA FABBRICADELLA FABBRICADELLA FABBRICADELLA FABBRICA

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“poiché così si trattano da quasi duecent’anni le meravigliose chiese del medioevo (…); il prete le intonaca e l’architetto le raschia; viene poi il popolo che le demolisce”

Victor HugoVictor HugoVictor HugoVictor Hugo, Notre Dame de Paris, Notre Dame de Paris, Notre Dame de Paris, Notre Dame de Paris, prefazione, 1831, prefazione, 1831, prefazione, 1831, prefazione, 1831

“nei primi anni del secolo sotto governi regolari e forti si è più distrutto che sotto il Terrore; la Bande Noire regnava incontrastata. Trovava complici ovunque (…) . Il medioevo era condannato senza appello”

Montalembert, 14 giugno 1853Montalembert, 14 giugno 1853Montalembert, 14 giugno 1853Montalembert, 14 giugno 1853

I PADRI DELLA CONSERVAZIONEI PADRI DELLA CONSERVAZIONEI PADRI DELLA CONSERVAZIONEI PADRI DELLA CONSERVAZIONE

VICTOR HUGO: ARCHITETTURA E SCRITTURAVICTOR HUGO: ARCHITETTURA E SCRITTURAVICTOR HUGO: ARCHITETTURA E SCRITTURAVICTOR HUGO: ARCHITETTURA E SCRITTURA

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1 - Ode alla Bande Noire1 - Ode alla Bande Noire1 - Ode alla Bande Noire1 - Ode alla Bande Noire, 1823, 1823, 1823, 1823

2 - Guerra ai demolitori2 - Guerra ai demolitori2 - Guerra ai demolitori2 - Guerra ai demolitori, 1825, 1832, 1825, 1832, 1825, 1832, 1825, 1832

3 - Notre Dame de Paris3 - Notre Dame de Paris3 - Notre Dame de Paris3 - Notre Dame de Paris, ed. ampliata 1832, ed. ampliata 1832, ed. ampliata 1832, ed. ampliata 1832

VICTOR HUGO VICTOR HUGO VICTOR HUGO VICTOR HUGO

GUERRA AI RESTAURATORIGUERRA AI RESTAURATORIGUERRA AI RESTAURATORIGUERRA AI RESTAURATORI

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Ho amato il castello che la strada nasconde/ tra i boschi con le sue curve/ con la porta d’ingresso che sprofonda/sotto la volta tra due vaste torri

ODE ALLA BANDE NOIRE

3° parte (conclusione)

Quanto a noi, non profaniamo punto questa madre sacra / consolando la sua gloria in lacrime / cantiamo i suoi astri eclissati / perché la nostra giovane musa, sfidando l’anarchia / non vuole agitare la sua bandiera / fattasi bianca dalla polvere dei tempi passati

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- PRESUPPOSTI ETICO-MORALI- PRESUPPOSTI ETICO-MORALI- PRESUPPOSTI ETICO-MORALI- PRESUPPOSTI ETICO-MORALI

- AMORE PER IL GOTICO E FILOSOFIA MEDIOEVALE- AMORE PER IL GOTICO E FILOSOFIA MEDIOEVALE- AMORE PER IL GOTICO E FILOSOFIA MEDIOEVALE- AMORE PER IL GOTICO E FILOSOFIA MEDIOEVALE

- PITTORESCO ED ESTETICA DEL SUBLIME- PITTORESCO ED ESTETICA DEL SUBLIME- PITTORESCO ED ESTETICA DEL SUBLIME- PITTORESCO ED ESTETICA DEL SUBLIME

I PADRI DELLA CONSERVAZIONE I PADRI DELLA CONSERVAZIONE I PADRI DELLA CONSERVAZIONE I PADRI DELLA CONSERVAZIONE

JOHN RUSKIN: ESTETICA ED ETICA JOHN RUSKIN: ESTETICA ED ETICA JOHN RUSKIN: ESTETICA ED ETICA JOHN RUSKIN: ESTETICA ED ETICA DELL’ARCHITETTURADELL’ARCHITETTURADELL’ARCHITETTURADELL’ARCHITETTURA

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“impegnarci a definire come direttrici di ogni sforzo alcune leggi di diritto, costanti, generali, leggi di diritto, costanti, generali, leggi di diritto, costanti, generali, leggi di diritto, costanti, generali, inconfutabiliinconfutabiliinconfutabiliinconfutabili: leggi che fondate sulla natura dell’uomo, e non sul suo sapere, possano detenere l’immutabilità della prima”

AFORISMA 31: “il cosiddetto restauro è il peggior AFORISMA 31: “il cosiddetto restauro è il peggior AFORISMA 31: “il cosiddetto restauro è il peggior AFORISMA 31: “il cosiddetto restauro è il peggior tipo di distruzione”.tipo di distruzione”.tipo di distruzione”.tipo di distruzione”.

“Esso significa la più totale distruzione che un edificio possa patire: una distruzione per la quale nessun resto può essere raccolto, una distruzione accompagnata dalla falsa descrizione della cosa distrutta”.

JOHN RUSKINJOHN RUSKINJOHN RUSKINJOHN RUSKIN

LE SETTE LAMPADE DELL'ARCHITETTURA 1849-1880LE SETTE LAMPADE DELL'ARCHITETTURA 1849-1880LE SETTE LAMPADE DELL'ARCHITETTURA 1849-1880LE SETTE LAMPADE DELL'ARCHITETTURA 1849-1880

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Ca’ Foscari Campo S. Pietro

“tutto il processo che dal valore del monumento intenzionale, attraverso il valore storico, ha condotto infine al valore dell’antico, esaminato da un punto di vista generale, è soltanto una manifestazione parziale dell’emancipazione (Erlösung) dell’individuo che domina il nuovo Tempo (die neuere Zeit) “

“Le considerazioni esposte in questo scritto devono la loro genesi al tentativo intrapreso per incarico della Presidenza della Imperial Regia Commissione Centrale per i Monumenti Artistici e Storici di progettare un piano per una riorganizzazione della tutela pubblica dei monumenti in Austria. Che il bisogno di una tale riorganizzazione diventi oggi sentita da tutti e urgente ha come presupposto necessario che negli ultimi anni nelle nostre opinioni sull’essenza e sulle esigenze della cultura dei monumenti si è verificato un profondo mutamentoprofondo mutamentoprofondo mutamentoprofondo mutamento”, (“ein tiefgreifender Wandel” )

ALOIS RIEGLALOIS RIEGLALOIS RIEGLALOIS RIEGL

DER MODERNE DENKMALKULTUS (1903)DER MODERNE DENKMALKULTUS (1903)DER MODERNE DENKMALKULTUS (1903)DER MODERNE DENKMALKULTUS (1903)

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GENEALOGIAGENEALOGIAGENEALOGIAGENEALOGIA COME METODO STORICO:

Metodo di analisi storicaMetodo di analisi storicaMetodo di analisi storicaMetodo di analisi storica e metodologia per la storia della cultura

Contrapposto alla storiografia tradizionaleContrapposto alla storiografia tradizionaleContrapposto alla storiografia tradizionaleContrapposto alla storiografia tradizionale come credenza nell’esistenza di un passato in sé come totalità dell’avvenuto che lo sguardo panoramico dello storico è in grado di ricostruire

Non guarda all’origine, come verità in sé del passato, ma sostituisce alla ricerca dell’Ursprung l’esercizio di una domanda centrata sul valorevalorevalorevalore

E’ alla ricerca dei punti discontinuità, venendo a sostituire la continuità con la dispersionedispersionedispersionedispersione

Sguardo prospetticoSguardo prospetticoSguardo prospetticoSguardo prospettico: consapevole di essere uno sguardo finito, da un determinato e finito punto di vista: di esercitare cioè, in un caleidoscopio di prospettive provvisorie, uno sguardo inevitabilmente soggetto a pre-giudizi

FRIEDRICH NIETZSCHEFRIEDRICH NIETZSCHEFRIEDRICH NIETZSCHEFRIEDRICH NIETZSCHE

GENEALOGIAGENEALOGIAGENEALOGIAGENEALOGIA COME ANTIDOTO ALLA COME ANTIDOTO ALLA COME ANTIDOTO ALLA COME ANTIDOTO ALLA MALATTIA STORIOGRAFICAMALATTIA STORIOGRAFICAMALATTIA STORIOGRAFICAMALATTIA STORIOGRAFICA

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Il vostro falso amore

del passato,

un amore da becchini è

una rapina di vita:

voi lo sottraete al futuro.

Friedrich Nietzsche, Poesie e

frammenti poetici, autunno 1888

La genealogia è grigia;

meticolosa e pazientemente

documentaria.

Lavora su pergamene confuse,

raschiate, più volte riscritte.

Michel Foucault, Nietzsche, la

genealogia, la storia, 1971

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- La sua riflessione costituisce un ambizioso tentativo di istituire un organico raccordo tra la pratica del restauroraccordo tra la pratica del restauroraccordo tra la pratica del restauroraccordo tra la pratica del restauro - a partire dal campo pittorico - e la disciplina estetica:e la disciplina estetica:e la disciplina estetica:e la disciplina estetica:“il problema del restauro, in quanto non un problema di gusto, ma problema che fa tutt’uno con quello dell’essenza dell’arte e dunque dell’Estetica” (Il fondamento teorico del restauro, 1950)

- L’equivoco brandiano- L’equivoco brandiano- L’equivoco brandiano- L’equivoco brandiano: da premesse “fenomenologiche” in funzione anticrociana, arriva in realtà ad inferire un pervicace idealismo, attraverso la critica a Sartre e l’interpretazione equivoca del kantismo

- 4 dialoghi estetici dedicati alle arti: ciclo dell’ Elicona Carmine o della pittura 1945, Arcadio o della scultura (1943-1951) Eliante o dell’architettura (1944-1953, ed:1956 Celso o della poesia (1945-1953, uscito nel 1957)

CESARE BRANDI (1906-1988)CESARE BRANDI (1906-1988)CESARE BRANDI (1906-1988)CESARE BRANDI (1906-1988)

una teoria del restauro sul fondamento una teoria del restauro sul fondamento una teoria del restauro sul fondamento una teoria del restauro sul fondamento dell’estetica dell’estetica dell’estetica dell’estetica

Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14Laura Gioeni - Laboratorio di restauro 1 - Genealogia e progetto - a.a.2013-14

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“l’opera d’artel’opera d’artel’opera d’artel’opera d’arte è dunque il massimo sforzo che possa compiere l’uomo per trascendere la propria transeunte esistenza, togliendosi dal tempo e conformandosi nell’immutabile dell’eternità. Ma appena compiuto lo sforzo, l’opera si stacca dal suo creatore, chiusa e perfetta, sottratta al chiusa e perfetta, sottratta al chiusa e perfetta, sottratta al chiusa e perfetta, sottratta al diveniredivenirediveniredivenire eppure continuamente attratta nel presente della coscienza che l’accoglie in sé. Nata come simbolo dell’ineffabile, di un’urgenza interiore e segreta, si manifesta nel mondo non più come un simbolo, verità velata che rimanda ad un’essenza, ma come realtà pura, priva di realtà pura, priva di realtà pura, priva di realtà pura, priva di esistenzaesistenzaesistenzaesistenza.

- ASTORICITA’ DELL’OPERA D’ARTE- ASTORICITA’ DELL’OPERA D’ARTE- ASTORICITA’ DELL’OPERA D’ARTE- ASTORICITA’ DELL’OPERA D’ARTE

- LA REALTA’ DELL’OPERA D’ARTE E’ UNA REALTA’ PURA E - LA REALTA’ DELL’OPERA D’ARTE E’ UNA REALTA’ PURA E - LA REALTA’ DELL’OPERA D’ARTE E’ UNA REALTA’ PURA E - LA REALTA’ DELL’OPERA D’ARTE E’ UNA REALTA’ PURA E ASTANTEASTANTEASTANTEASTANTE

CESARE BRANDI CESARE BRANDI CESARE BRANDI CESARE BRANDI

UNA PRESUNTA FENOMENOLOGIA DELLA UNA PRESUNTA FENOMENOLOGIA DELLA UNA PRESUNTA FENOMENOLOGIA DELLA UNA PRESUNTA FENOMENOLOGIA DELLA CREAZIONE ARTISTICACREAZIONE ARTISTICACREAZIONE ARTISTICACREAZIONE ARTISTICA

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- “l’avere ricondotto il restauro in rapporto diretto con il riconoscimento dell’opera d’arte in quanto tale, permette ora di darne la definizione: il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità estetica e storicaduplice polarità estetica e storicaduplice polarità estetica e storicaduplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro” (Cesare Brandi, Teoria del restauro)

- Alla fine, anche l’istanza storica deve essere sottomessa alla priorità data all’istanza estetica: “l’istanza estetica. E sarà questa istanza la prima in ogni caso, perché la singolarità dell’opera d’arte rispetto agli altri prodotti umani non dipende dalla sua consistenza materiale e neppure dalla sua duplice storicità, ma dalla sua artisticità, donde, una volta perduta questa, non resta più che un relitto”

LE CONSEGUENZE DELLA REALTA’ LE CONSEGUENZE DELLA REALTA’ LE CONSEGUENZE DELLA REALTA’ LE CONSEGUENZE DELLA REALTA’ DICOTOMICA DELL’OPERA D’ARTE SULLA DICOTOMICA DELL’OPERA D’ARTE SULLA DICOTOMICA DELL’OPERA D’ARTE SULLA DICOTOMICA DELL’OPERA D’ARTE SULLA

TEORIA DEL RESTAUROTEORIA DEL RESTAUROTEORIA DEL RESTAUROTEORIA DEL RESTAURO

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PIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESIDiscorso sulla metodologia generale del restauro dei Discorso sulla metodologia generale del restauro dei Discorso sulla metodologia generale del restauro dei Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti, monumenti, monumenti, monumenti, 1973197319731973

“l’esperienza e il continuo aggiornamento su idee e fatti mi hanno convinto essere indispensabili per conseguire il risultato veramente importante, l’unico a ben considerare, di aver rispetto cioè per rispetto cioè per rispetto cioè per rispetto cioè per l’integrità fisica e storical’integrità fisica e storical’integrità fisica e storical’integrità fisica e storica dell’edificio degradato”

“E’ necessario domandarci su che cosa, su che parte del monumento, ideale o materiale che sia, noi dobbiamo operare. Ripeto infatti che il restauro vuole e deve conservarerestauro vuole e deve conservarerestauro vuole e deve conservarerestauro vuole e deve conservare quanto più è possibile non solo la forma, ma la materia stessa dell’edificiola materia stessa dell’edificiola materia stessa dell’edificiola materia stessa dell’edificio, e con la materia la personalità, cioè la pelle esterna e le strutture insieme, cioè infine l’edificio intero vivo in corpo e spirito”.

“Si intende quindi l’opera d’arte in quanto immagine confidata a una qualche materia e intendiamo conservare quell’immagine attraverso l’operazione di restauro, e ancor meglio, di conservazione, della conservazione, della conservazione, della conservazione, della materia dell’operamateria dell’operamateria dell’operamateria dell’opera. (…) Sia pure lentamente, la conservazione conservazione conservazione conservazione dell’opera d’arte come taledell’opera d’arte come taledell’opera d’arte come taledell’opera d’arte come tale è diventata acquisizione cosciente della nostra civiltà”

PIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESI

RESTAURO COME CONSERVAZIONE DELLA RESTAURO COME CONSERVAZIONE DELLA RESTAURO COME CONSERVAZIONE DELLA RESTAURO COME CONSERVAZIONE DELLA MATERIA MATERIA MATERIA MATERIA

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IL RESTAURO DELL’OPERA D’ARTE E’ LA CONSERVAZIONE IL RESTAURO DELL’OPERA D’ARTE E’ LA CONSERVAZIONE IL RESTAURO DELL’OPERA D’ARTE E’ LA CONSERVAZIONE IL RESTAURO DELL’OPERA D’ARTE E’ LA CONSERVAZIONE DELLA SUA MATERIA DELLA SUA MATERIA DELLA SUA MATERIA DELLA SUA MATERIA UNICA, AUTENTICA E ORIGINALEUNICA, AUTENTICA E ORIGINALEUNICA, AUTENTICA E ORIGINALEUNICA, AUTENTICA E ORIGINALE

“È la materia originalemateria originalemateria originalemateria originale che pesa e deve pesare con la sua presenza”

“noi dobbiamo chiarirci quale funzione abbiano i materiali nella costituzione dell’oggetto e della sua autenticitàautenticitàautenticitàautenticità e trovare in essi la giustificazione del restauro (...). Non materiali genericamente indicati ma proprio quelli che il costruttore ha maneggiato nel comporre quella sua opera d’arte”

“ciò implica anzitutto il riconoscimento dell’unicitàunicitàunicitàunicità dell’opera d’arte, quindi dell’irripetibilità dell’opera stessa”

“tutte le ricerche sui materiali con i quali sono costruiti i monumenti sono giustificate dall’esigenza di conservazione esigenza di conservazione esigenza di conservazione esigenza di conservazione dell’autenticitàdell’autenticitàdell’autenticitàdell’autenticità del monumento e delle sue singole parti che deve essere spinta però fino alla conservazione e al rispetto delle superfici lavorate oltrechè dei materiali”

PIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESIPIERO SANPAOLESI

RESTAURO COME CONSERVAZIONE DELLA RESTAURO COME CONSERVAZIONE DELLA RESTAURO COME CONSERVAZIONE DELLA RESTAURO COME CONSERVAZIONE DELLA MATERIA MATERIA MATERIA MATERIA

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MASSIMO RISPETTO PER

L’ESISTENTE

RICONOSCIMENTO

DELL’AUTONOMIA DEL

PROGETTO DEL NUOVO

“occorre prendere nella dovuta considerazione la fondamentale contrapposizione, anzi l'essenziale forbice che si stabilisce tra i due concetti di permanenzapermanenzapermanenzapermanenza e di mutazionemutazionemutazionemutazione, i quali siglano due modi opposti di rapportarsi alla realtà (...), modi che esprimono due vie conflittuali ed antitetiche ma entrambe essenziali al nostro stesso equilibrio”

MASSIMO RISPETTO PER

L’ESISTENTE

RICONOSCIMENTO

DELL’AUTONOMIA DEL

PROGETTO DEL NUOVO

MASSIMO RISPETTO PER

L’ESISTENTE

RICONOSCIMENTO

DELL’AUTONOMIA DEL

PROGETTO DEL NUOVO

MASSIMO RISPETTO PER

L’ESISTENTE

RICONOSCIMENTO

DELL’AUTONOMIA DEL

PROGETTO DEL NUOVO

MARCO DEZZI BARDESCHIMARCO DEZZI BARDESCHIMARCO DEZZI BARDESCHIMARCO DEZZI BARDESCHISAPER CONSERVARE PER POTER INNOVARESAPER CONSERVARE PER POTER INNOVARESAPER CONSERVARE PER POTER INNOVARESAPER CONSERVARE PER POTER INNOVARE

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I luoghi e le architetture non sono spazi fisici in sé con un passato in sé, ma luoghi di relazione e di memorialuoghi di relazione e di memorialuoghi di relazione e di memorialuoghi di relazione e di memoria, la cui identità non è il risultato dell’accumulo della totalità degli accadimenti della loro storia. La loro identità non è stabileidentità non è stabileidentità non è stabileidentità non è stabile ma muta in funzione della trasformazione del loro passato ad trasformazione del loro passato ad trasformazione del loro passato ad trasformazione del loro passato ad opera di una memoriaopera di una memoriaopera di una memoriaopera di una memoria che è già un “in vista di”, è già un progetto; la loro identità è un processoprocessoprocessoprocesso, una “permanenza “permanenza “permanenza “permanenza flessibileflessibileflessibileflessibile”, è “l’onda circolare e mobile” del tendere e dell’intendere, dell’aver interpretato in funzione di un aver da interpretare; è l’emergenza di una differenza nella l’emergenza di una differenza nella l’emergenza di una differenza nella l’emergenza di una differenza nella continuità, di una mutazione nella permanenzacontinuità, di una mutazione nella permanenzacontinuità, di una mutazione nella permanenzacontinuità, di una mutazione nella permanenza; la loro identità è la traccia di un limite in oscillazione tra le due metà symballiche del passato e del futuro.

La conservazioneLa conservazioneLa conservazioneLa conservazione in quanto consapevole pratica genealogica di pratica genealogica di pratica genealogica di pratica genealogica di una domanda pro-gettante verso il passatouna domanda pro-gettante verso il passatouna domanda pro-gettante verso il passatouna domanda pro-gettante verso il passato, , , , si colloca proprio su quella soglia oscillante e in perpetuo movimento che è il luogo proprio del progetto come luogo della luogo proprio del progetto come luogo della luogo proprio del progetto come luogo della luogo proprio del progetto come luogo della mutuomorphomutationmutuomorphomutationmutuomorphomutationmutuomorphomutation, , , , della duplice e reciproca metamorfosi della storia e della vita.

CONSERVAZIONE COME ETICA DEL PROGETTOCONSERVAZIONE COME ETICA DEL PROGETTOCONSERVAZIONE COME ETICA DEL PROGETTOCONSERVAZIONE COME ETICA DEL PROGETTO

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