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PROFUMI D’ESTATE Approfondimento Problemi al ginocchio Spazio bimbi Ippoterapia A maggio Mese Informazione Psicologica Distribuzione gratutita - Anno 11 - n. 3/2013 - Maggio/Giugno COPIA GRATUITA

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PROFUMID’ESTATE

Approfondimento Problemi al ginocchio

Spazio bimbi Ippoterapia

A maggio Mese Informazione Psicologica

Distribuzione gratutita - Anno 11 - n. 3/2013 - Maggio/Giugno

COPIA GRATUITA

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Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso.In farmacia, parafarmacia ed erboristeria.

Aut. Min. del 21/03/2013

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SommarioSPECIALE

Respirando a pieni polmoni

CONSIGLIInsidie a doppia V

APPROFONDIMENTOIl ginocchio e i suoi guai

DOMANDETra psicoscettici e psicoentusiasti

SPAZIO BIMBIIl cavallo terapeuta

RICETTEProfumi d’estate

FARMACIE CLUB SALUTE23

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4L’arrivo della bella stagione induce in taluni euforia, in altri stanchezza. Nulla di preoccupante, ma qual-che attenzione si impone. L’attività fisica chiama l’organismo a smaltire più in fretta il calore che la corsa o il camminare di buon passo induco-no. Muoversi fa sempre bene, in particolare utiliz-zando percorsi cittadini nel verde, senza ricorrere a lunghe gite in collina o in montagna.A proposito del muoversi, l’approfondimento di questo numero prende in esame le patologie del ginocchio, vuoi quelle degenerative (soprattutto artrosi), vuoi quelle da traumi. Diverse le proble-matiche per i due sessi: nelle donne dopo la me-nopausa aumenta il rischio di fenomeni artrosici, mentre nei maschi prevalgono gli aspetti trauma-tici e degenerativi. Verruche e vesciche sono fastidiose insidie da prevenire in questa stagione in cui si tende a fare sport in luoghi (piscine e palestre) molto affollati in cui proliferano germi e funghi che danno luogo a verruche, fastidiose anche se indolori. Chi invece si muove con indumenti spesso non opportuni, va incontro a vesciche, queste sì dolorose ancorché banali. Attenzione, i due termini vengono spesso considerati sinonimi, il che non è, e confonder-li può diventare un problema quando si ricorre all’automedicazione. Ci occupiamo anche del cavallo nel suo ruolo di grande supporto per alcune disabilità psichiche. Affrontiamo il tema dell’ippoterapia con un esper-to che ha guidato un giovane affetto da sindrome di Down anche alle competizioni, con notevoli soddisfazioni.Prende il via la sesta edizione del Maggio di In-formazione Psicologica, la campagna nazionale di prevenzione del disagio psichico, chiarita da una esponente di Psycommunity, la comunità on line degli psicologi italiani che festeggia i primi dieci anni di vita.

S.M.

Euforia e stanchezza

Editoriale

Bimestrale di informazione al pubblico della Cooperativa Farmaceutica LeccheseAnno 11, n° 3 Maggio-Giugno 2013Reg. Trib. Lecco N. 10/03 del 22/09/2003

Direttore responsabile Sergio Meda

Comitato Scientifico dottor Paolo Borgarelli, dottoressa Valentina Guidi

Collaboratori Laura Camanzi, Patrizia Mantoessi, Federico Meda, Vittoria Pietropoli, Gianni Poli

Coordinamento redazionale Hand&Made Milano - www.handemade.it

Impaginazione e grafica De Marchi di De Marchi Simone - www.de-marchi.com

Stampatore Gam Edit Srl – Italy, Via A. Moro, 8 - 24035 Curno (Bg)

Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Socio Effettivo

A.N.E.S.ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA

Associata al sistema Confindustria

www.clubsalute.it

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Chi lo desidera parli pure di sport, e ci riferiamo a coloro che se indossano scarpette da ginnastica o scarponcini si trasformano immediatamente in agonisti, affrettano il passo o si mettono a correre. Non vedono l’ora gli irriducibili, la bella stagione è il loro starter, si mettono subito in azione. Per tutti gli altri la bella stagione, la primavera inoltra-

ta, consente di godere dei benefici del muoversi all’aria aperta, che non sono pochi: l’attività fisica stimola l’attività del cervello, migliora sensibilmen-te l’umore, influenza anche i livelli ormonali. Una medicina tonificante per l’organismo.Dimenticando l’agonismo, basta camminare di buon passo, magari affrontando un Percorso Ver-

Respirando a pieni polmoniLa bella stagione invoglia il movimento, vuoi l’attività fisica vuoi lo sport, cioè la versione agonistica. Fa bene camminare, in particolare utilizzando soluzioni cittadine o appena fuori porta, senza bisogno di gite lunghe in collina o in montagna

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de con soste attrezzate, in cui svolgere esercizi graduati nella fatica, in un parco cittadino. Può essere questa un’ottima soluzione, a bassissimo costo, senza bisogno di recarsi in collina o in mez-za montagna a fare escursionismo. A proposito, il termine italiano escursionismo mette insieme due verbi inglesi – to trek e to hike – ciascuno utile a definire la modalità del camminare o compiere un lungo viaggio a piedi. Magari impervio, come è spesso il trekking, che fa riferimento alla cammina-ta lenta, costante, modello “nave del deserto”. Con soste ridotte al minimo. L’hiking al contrario non si sofferma sulla velocità, indica semplicemente il camminare. A qualsiasi velocità che non si tramuti in corsa.

ZAINO IN SPALLA

Il trekking può anche essere leggero (light, dicono i britannici) ma contempla in ogni caso un equipag-giamento minimo: lo zaino per ospitare l’acqua e quel minimo di provviste per l’escursione, oltre al k-way per contrastare la pioggia o le temperature che variano al peggio. Quanto alle scarpette, devo-no essere idonee sui terreni che la gita contempla,

ma c’è chi si munisce di un paio di scorta, per fron-teggiare pioggia o fango.Le escursioni, a vario titolo, sono sempre assecon-date dalla morfologia del nostro Paese che presen-ta una varietà di soluzioni, adatte ai camminatori di ogni genere e qualità. Si può procedere lungo strade sterrate, sentieri, camminare sul morbido o sul duro, le opzioni sono tantissime. Basta sceglie-re dando un’occhiata al meteo, prima di avviarsi, per evitare sorprese. Un suggerimento utile è non partire mai da soli, per qualsiasi evenienza.

SIATE EDUCATI

Senza essere soci di Legambiente, durante queste gite – chiamiamole così, familiarmente – ci si rende conto di quanto la maleducazioni avvilisca il Paese, in presenza di rifiuti che costellano il cammino, an-che in alta montagna. Se volete approfittare di una sosta per un picnic, nulla di male – le formiche del circondario ve ne saranno grate – abbiate la com-piacenza di non lasciare tracce della vostra sosta in termini di resti, organici e non. Esistono i cestini, anche se sono sempre meno del necessario.

Speciale

Proprio l’estensione del periodo di luce nella bella stagione permette di migliorare alcuni stati patologici come il SAD, acronimo che significa disordini nervosi stagionali. La sigla riguarda in particolare l’alterazione duratura del tono dell’umore, contraddistinta da fasi alterne depressive in autunno/inverno e di euforia o eccitazione in primavera ed estate.Va detto che chi soffre di meteoropatia la pri-mavera induce stati di sonnolenza, iperten-sione, ridotta attentività e concentrazione, affaticamento fisico (astenia), nervosismo, sensazione di fiato corto e sindromi depres-sive. Anche chi soffre di mal di testa in prima-vera rischia di veder peggiorare le proprie condizioni. Per queste persone l’attività fisica è indicata con moderazione, ma loro per prime solitamente se ne astengono.

Contro i disordini

«Basta camminare di buon passo, magari affrontando un Percorso Verde con soste attrezzate, in cui svolgere esercizi graduati nella fatica, in un parco cittadino. Può essere questa un’ottima soluzione, a bassissimo costo, senza bisogno di recarsi in collina o in mezza montagna a fare escursionismo»

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L’arrivo della bella stagione induce in taluni eufo-ria, in altri stanchezza. Nulla di preoccupante, ma qualche precauzione va presa. In primo luogo l’or-ganismo è chiamato, in presenza di temperature esterne in rialzo, a smaltire più in fretta e meglio il calore che si produce con l’attività fisica. Se in in-verno ci si copre per non disperdere il calore (e con-sentire al meglio la temperatura di base, i famosi 37° centigradi), in primavera è bene spogliarsi, con intelligenza. La termoregolazione può essere un problema soprattutto in presenza di vento che dà la sensazione di attenuare il calore. L’insolazione o, peggio, il colpo di calore, vanno contrastati.

OCCHIO ALLE ALLERGIE

Per chi ha problemi di allergie ai pollini una sempli-ce avvertenza: cercare di muovervi dopo che è pio-vuto perché la pioggia abbatte al suolo i pollini e le polveri sottili, gli inquinanti purtroppo presenti in

città. Se invece intervengono fenomeni asmatici è sempre meglio rivolgersi allo specialista per le utili indicazioni.

di Gianni Poli

Consigli praticiCon la bella stagione si suggerisce di ini-ziare a bere di più: prima, durante e dopo l’attività fisica, che va sempre graduata. Occorre allenarsi un po’ prima di muover-vi. Si raccomanda di mangiare più frutta, di curare come ci si veste, senza coprirsi o scoprirsi. E poi prestare attenzione al sole e agli sbalzi di temperatura, per il rischio di colpi di calore. Utile è anche ge-stire al meglio le ore di sonno, senza modi-ficare le abitudini.

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Con la primavera torna la voglia di rimettersi in for-ma, in preparazione dell’estate, ma le pur ottime motivazioni possono far dimenticare che le più comuni attività nascondono delle insidie, soprat-tutto se si frequentano piscine e palestre ad alto affollamento, in cui proliferano germi e funghi, con conseguenti verruche, fastidiose anche se in-dolori. Chi invece si muove, in palestra o all’aperto con indumenti spesso non opportuni, va incontro a vesciche, queste sì dolorose ancorché banali. Attenzione, i due termini vengono spesso consi-derati sinonimi, il che non è, e confonderli si può diventare un problema quando si ricorre all’auto-medicazione.

VERRUCHE

Le induce il Papilloma virus (Hpv) che al contat-to con l’epidermide moltiplica le cellule epiteliali, dando vita a formazioni benigne molto contagiose e spesso imbarazzanti. Dopo il contatto iniziale, il virus può rimanere latente, possono passare diver-si mesi prima che si manifesti la verruca. Il virus si trasmette nel contatto diretto della pelle o veicola-to da superfici umide, come i pavimenti negli spo-gliatoi e il bordo vasca in piscina. Esistono più di 70 diversi sottotipi di Hpv, che tendono a creare ver-ruche differenti in diverse parti del corpo, anche se si riconducono a due forme principali: le verruche comuni e quelle plantari.

La verruca comune si presenta come una protu-beranza di superficie ruvida, che cresce intorno alle unghie, sul dorso delle mani, sul viso o dove la pelle è stata in precedenza lesionata. Quel-la plantare, invece, come suggerisce il nome, si

Insidie a doppia V Verruche e vesciche sono un disagio da prevenire in questa stagione in cui si tende a fare sport in luoghi (piscine e palestre) molto affollati.

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Consigli

sviluppa sui piedi, ha forma irregolare, è porosa, spessa e squamosa. La credenza popolare dice che per eliminarla, evitando la moltiplicazione nelle zone limitrofe per autoinoculazione, sia necessario asportare la ”radice”. Una falsità perché la verruca non penetra in profondità, ma si limita all’epider-mide e al derma.

TERAPIALe leggende popolari sul trattamento delle verru-che si sprecano: perfino Huckleberry Finn - il per-sonaggio leggendario di Mark Twain - in una delle sue storie raccontava che per far sparire una verru-ca la si doveva strofinare con il sangue di un gatto nero morto, consiglio inutile oltre che macabro. Le verruche di solito non causano problemi, quindi non sempre è necessario asportarle. Senza alcuna terapia possono scomparire in un periodo che va dai 6 mesi ai 2 anni. La terapia per risolvere questo disturbo varia secondo la sua natura ed esistono diversi metodi per asportare le verruche, come ad esempio:• Trattamento con farmaci (da banco o con ob-

bligo di ricetta) da applicare sulla verruca;• Elettrocoagulazione: consiste nel bruciare la

verruca usando una lieve scossa elettrica; • Crioterapia: consiste nel congelare la verruca

con l’azoto liquido; • Terapia laser.

Si può porre rimedio alle verruche con applica-zione di vitamina E, presente in preparati oleosi, utilizzati anche come crema anti irritazione cuta-nea. Applicata localmente, porta alla morte della verruca. Se non si è certi che il disturbo sia una verruca, op-pure se cure “fai da te” applicate secondo le indica-zioni non hanno funzionato, è opportuno rivolger-si a un medico.

VESCICHE

Derivano da traumi fisici della pelle, causati da ri-petuti sfregamenti o da piccole ustioni. La risposta dell’organismo a questo disagio è un cuscinetto di fluido a protezione della parte di pelle danneggia-ta, che si presenta gonfia e per le prime ore duo-le. Il liquido che viene prodotto è importante per permettere una più efficace guarigione della parte lesionata, per questo si consiglia di lasciare la ve-scica intatta, affinché la pelle sottostante infiam-mata possa guarire da sola. Per ovviare al fastidio-so problema causato dal bruciore se, ad esempio, la vescica si trova in punti particolarmente fastidio-si – la più tipica è sul tallone - è possibile acquistare dei cerotti rivestiti di un gel che protegge la parte infiammata, limitando la sensazione di fastidio.

di Vittoria Pietropoli

Dopo il contatto iniziale possono passare diversi mesi prima che si manifesti la verruca

Consigli utiliEssendo le verruche contagiose, per limi-tarne la replicazione - soprattutto se si è predisposti o quando il sistema immunita-rio è debilitato - questi i suggerimenti utili:1. Non camminare a piedi nudi in piscina,

in palestra e soprattutto negli spogliatoi pubblici;

2. Usare sempre le proprie ciabatte e i pro-pri asciugamani;

3. Fare controlli periodici dal dermatologo.

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ApprofondimentoProblemi al ginocchio

Il ginocchio e i suoi guai

Purtroppo i problemi all’importante articolazione non sono mai lievi. E spesso sono dolorosi. Per saperne di più ci siamo confrontati

con il professor D’Anchise, un grande ortopedico autore del primo trapianto di menisco in Italia

di Sergio Meda

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Nell’ottobre del 2002 il professor Roberto D’Anchise, un’autorità in ambito ortopedico, ha eseguito il pri-mo trapianto di menisco in Italia, su una 35enne ligu-re. Non c’era altra soluzione dopo una serie di inter-venti per la ricostruzione dei legamenti. A distanza di un decennio quel menisco risponde bene. D’Anchise è stato tra i primi in Italia a eseguire trapianti di car-tilagine autologhi su membrana, un pioniere dell’ar-troscopia per la chirurgia meniscale e la ricostruzione dei legamenti (diecimila casi trattati), nonché per le protesi. Vale la pena di ascoltare come la pensa, viste le sue competenze e l’esperienza, appena dopo aver chiarito come, a grandi linee, funzioni il ginocchio, che contempla due ossa, il femore (la coscia) e la tibia (la gamba) cui aggiungere la rotula, osso che proteg-ge il sistema ginocchio e agevola l’azione del quadri-cipite, il muscolo che provvede all’estensione della gamba. A completamento dell’articolazione il pero-ne, un quarto osso sottile che si trova lateralmente alla tibia. Molto importanti sono le cartilagini, i tessuti che proteggono le superfici articolari e riducono gli attriti interni al ginocchio e i menischi, uno mediale e uno laterale. I menischi funzionano da cuscinetti ammortizzatori, facilitano i movimenti e proteggono l’intero ginocchio. A seguire la capsula, che avvolge l’intera articolazione, stabilizzandola durante i movi-menti. Penultimo dato essenziale, la membrana sino-viale che eroga un liquido particolare che lubrifica e nutre l’articolazione. A chiudere i quattro stabilizza-tori, i legamenti, collaterali e mediali e i due crociati, anteriore e posteriore.

TRAUMI E PATOLOGIE

In funzione della complessità del sistema ginocchio, in presenza di numerose strutture anatomiche, i pro-cessi patologici a carico del ginocchio sono nume-rosissimi. Ma si possono distinguere in due grandi gruppi: da un lato le patologie degenerative, dall’altro quelle di natura traumatica. Vediamole rapidamente.Il tema patologie degenerative riguarda i piccoli squi-libri muscolari e articolari, che alla lunga determina-no dolore. Il tempo e l’uso logorano il ginocchio che va incontro ad alterazioni più o meno gravi. La prin-cipale causa di problemi è l’artrosi, una patologia che degrada le cartilagini. Anche la gotta e il diabete con-corrono alla degenerazione. Molto frequenti sono le patologie da trauma, in particolare negli sport di contasto o di contatto. Il ginocchio è la parte che più spesso viene coinvolta in infortuni, con la possibilità di lesioni a una o più strutture che lo compongono. Questi danneggiamenti, spesso trascurati – la soglia del dolore è ben diversa da soggetto a soggetto – alla lunga portano a conseguenze più gravi. Le prime sono i vizi da atteggiamento, le posture con cui ci di-fendiamo dal dolore mettendo in azione altri sistemi, muscolari e tendinei, che portano comunque nuo-vi squilibri. Mai sottostimare il dolore, pensare che passi. I segnali che l’organismo ci invia sono sempre motivati, non sono allarmi a vuoto. Spesso le lesioni non trattate danno luogo, anch’esse, a processi dege-nerativi.

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Diverso è il comportamento in base al genere: nell’uomo ha maggiore incidenza l’aspetto traumati-co e degenerativo, per le attività sportive che pratica o quelle lavorative, spesso usuranti. Le donne sono più soggette a problemi legati a debolezze o squilibri muscolari. In particolare dopo la menopausa aumen-ta nelle donne il rischio di fenomeni artrosici.

FATTORI DI RISCHIO

Non pochi i fattori che espongono a rischio il ginoc-chio. Il primo è il sovrappeso, che si può contrastare, mentre l’obesità è una partita già perduta. L’articola-zione non nasce con la possibilità di reggere carichi abnormi. Secondo fattore di rischio è l’età avanzata, in particolare nei soggetti sedentari. Poi c’è lo sport, con tutte le possibilità di farsi male, con traumi ad alto rischio per il ginocchio ai quali aggiungere trau-mi di vecchia data, trascurati o addirittura ignorati. Quelli saltano fuori quando meno li aspetti. Ulte-riori problemi vengono dalla carenza di vitamina D, quindi da fattori dietetici, in una logica di stile di vita alimentare trascurato. Poi ci sono le debolezze e gli squilibri muscolari, in gran parte legati al non movi-mento. L’organismo, non il solo ginocchio, va tenuto in attività, i muscoli devono rimanere il più a lungo possibile tonici. Il suggerimento che vale per tutti è quello di rivolgersi a uno specialista, a un ortopedico o a un traumatologo, in caso di dolore o instabilità del ginocchio, prima che un danno, magari di lieve entità, si trasformi in un problema, a volte fortemente invalidante.

IL DOLORE VA INTERPRETATO

C’è dolore e dolore ma un primo dato di cui tener conto nella valutazione e la provenienza. Dove è lo-calizzato? Il dolore nella parte anteriore del ginocchio è con buona probabilità legato a problemi all’appara-to estensore. Si parla tecnicamente di sindrome do-lorosa femoro-rotulea, ovvero tendinite del rotuleo. Il dolore nella parte mediale (interna) è spesso colle-gato al menisco mediale o del legamento collatera-le mediale. Quello nella parte esterna (laterale), ben meno frequente, può far riferimento a una lesione del legamento collaterale laterale, a seguito di un

evento traumatico, oppure del menisco laterale o, negli sportivi e in particolare in chi corre, alla cosid-detta “sindrome della banderella ileo-tibiale”. Termini che usano gli specialisti, pronti a spiegarli con sereni-tà a chi ne è vittima. Il dolore nella parte posteriore del ginocchio si verifica molto raramente e può rife-rirsi a una lesione del legamento crociato posteriore.

I MOMENTI DI DOLORE ACUTO

Importante è anche riferire allo specialista che si oc-cupa di voi quali sono i momenti della giornata in cui il dolore si manifesta. Se compare la mattina e si attenua nel corso della giornata sino a scompari-re si può pensare che si tratti di una leggera dege-nerazione cartilaginea. Se invece si accentua con il passare delle ore è facile attribuirlo a una patologia tendinea.

LE SITUAZIONI IN CUI SI MANIFESTA

Fate caso anche alle posizioni che determinano il dolore. Lo stare seduti a lungo nella stessa posizio-ne, quindi a ginocchio flesso, può portare un dolore accentuato. Nel caso si ragiona di sindrome doloro-sa femoro-rotulea in conseguenza dell’infiamma-zione cui va incontro il tendine rotuleo – il più im-portante del nostro sistema di “tiranti”, anche come dimensione – nel punto in cui si inserisce nella tibia. Se il dolore si intensifica quando ci mettiamo in gi-nocchio, o a seguito di un trauma alla parte anterio-

In caso di artrosi, bici

In presenza di artrosi si suggerisce la bicicletta da casa, dato che il muscolo lavora con il ginocchio “in scarico”. Anche il nuoto e le attività in acqua (acquagym) sono indicati poiché rendono i mo-vimenti più naturali. Unica controindicazione il nuoto “a rana” che causa sollecitazioni intrartico-lari maggiori.

ApprofondimentoProblemi al ginocchio

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re del ginocchio, verificate la comparsa di un gon-fiore significativo. Si tratta di borsite al ginocchio. Quando facciamo attività fisica o determinati mo-vimenti, il dolore si attribuisce a una tendinite. Se al contrario il dolore si manifesta all’improvviso, in maniera intensa, magari per un movimento brusco, potrebbe essersi verificata una lesione al menisco. Va detto che nei soggetti anziani questa situazione può presentarsi anche per uno sforzo apparentemente lieve come portarsi dalla posi-zione accosciata alla stazione eretta. Gli anziani devono graduare i movimenti, evitando situazio-ni repentine. Quando si sosta a lungo in piedi o si cammina a lungo o si fanno le scale il dolore che possiamo avvertire, superata la soglia dei 50 anni, è fortemente indiziato di essere di origine artro-sica. Il dolore repentino a seguito di un trauma fa pensare a un interessamento di un menisco e di uno o più legamenti.

LA PREVENZIONE

Farmaco miracoloso, in sede preventiva, è l’attività fisica, che andrebbe prescritta senza riserve: muo-versi favorisce la riduzione della massa grassa e più in generale del peso corporeo, garantisce maggio-re efficienza muscolare, migliora la flessibilità arti-colare e in generale l’equilibrio. Va detto che non bisogna mai strafare, in particolare passare dalla sedentarietà a un’attività fisica intensa che può ri-velarsi dannosa, proprio per i carichi repentini che andremmo a far gravare sul ginocchio, articolazio-ne che dev’essere allenata, come il resto dell’or-ganismo, in progressione. Una buona idea prima di affrontare un’attività fisica qualsiasi è chiedere consiglio a chi sa. Non c’è bisogno di un personal trainer o di un allenatore di grido, basta parlare col vostro medico o un fisioterapista, affinché non in-tervengano a danni già procurati.

IL FISIATRA SI OCCUPERA DI VOI

Il fisiatra è il primo medico di riferimento, ma prima di rivolgervi a lui – se il dolore è acuto – l’applica-zione con ghiaccio è sempre una buona idea. A do-lore cronico si provvede con il calore ma saranno il

medico e il fisioterapista a impostare il trattamen-to, con macchinari idonei. Si parla di ultrasuoni, te-carterapia, laserterapia, tutte terapie non manuali che solo il fisiatra è in grado di indicare. Il “fai da te” anche in questo ambito è vietato.

Corsa, istruzioni per l’usoIn primo luogo la corsa ha riflessi sulla strut-tura fisica di ogni soggetto. Bisogna ragiona-re del peso, per il carico sulle articolazioni, in particolare sul ginocchio che è un arto particolarmente complesso. Vanno poi con-siderati i microtraumi che la corsa produce, per via dei balzi ripetuti e questo incide, in termini di usura, nel tempo.Cosa non va d’accordo con la corsa, è presto detto? Come bipedi siamo morfologicamen-te poco adatti, stavamo meglio da quadru-mani, per gli appoggi più corretti. Uscendo dallo schema antropologico, corsa e sovrap-peso non vanno d’accordo, oltre ai gravami sulle articolazioni si possono creare proble-mi cardiaci. Poi c’è il dolore, che fa parte dello sport. Nel caso del ginocchio è uno dei segnali, anzi è il primo. Se il dolore è occasionale lo si su-pera di slancio, il piacere di correre genera endorfine, non altro che neurotrasmettitori con proprietà analgesiche, il nostro doping naturale. Diverso è il caso di un dolore persi-stente, accompagnato da gonfiore dell’arti-colazione. Nel caso è meglio fermarsi e rivol-gersi a uno specialista. Gli altri casi che suggeriscono di non correre sono l’ernia del disco, per un crociato rotto o un menisco rotto. In ogni caso, e non suoni consolazione, correre non è indispensabile, basta procedere a passo svelto. Quanto svel-to? Sino a quando la fatica limita la possibi-lità di parlare, sino a quando si va un po’ in affanno.

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«L’intento del Mip è di avvicinare più persone pos-sibili alla cultura psicologica», ci spiega Patrizia Frongia, professionista milanese, «perché prendere coscienza della materia aiuta a sfatare il mito che chi va dallo psicologo è semplicemente matto». Purtroppo noi italiani tendiamo ancora a pensarla in questa maniera, nonostante le statistiche parli-no di oltre 10 milioni - nella fascia d’età 18-65 anni - sofferenti di disturbi di natura psicologica, di cui cinque affetti da depressione. «La percentuale che fa più impressione riguarda i pazienti che si rivol-gono al medico di base per disturbi fisici (75%) che, in realtà, sono somatizzazioni ed espressione di una condizione di sofferenza psicologica. Si passa direttamente all’esame clinico quando si potreb-be risolvere con la terapia». Che, per capirsi, non significa solo lettino e taccuino in mano: «Ecco un altro cliché che andrebbe smitizzato, la nostra pro-fessione ha moltissimi ambiti di intervento, come la musica, l’arte, lo sport e per questo nasce un appuntamento come il Mip, in cui la psicologia si mostra in tutta la sua ricchezza, proponendo oltre mille appuntamenti in 100 province italiane». Leg-gendo sul sito www.psicologimp.it effettivamente ha dell’incredibile il programma: spazia dalla psico-logia del traffico, soldi&potere, dell’organizzazione, della comunicazione, della vacanza... «Lo stupore è uno dei motivi per cui nasce il Maggio di informa-zione, dobbiamo avvicinare le persone alla cultura psicologica, permettere alla gente di superare lo scetticismo». Ovviamente senza diventare psicoen-tusiasti: «una volta superato un problema, capita di pensare che la terapia sia utile per tutto. La psico-logia è una delle chiavi di risoluzione del problema, non l’unica. Per questo molti dei seminari di questo maggio sono aperti alle domande del pubblico, noi professionisti saremo una biblioteca da consultare, per capirne di più e scoprire la psicologia come uno strumento vero e proprio di prevenzione».

di Federico Meda

• La conoscenza dei fenomeni psicologici permette di correggere false credenze, at-teggiamenti sbagliati ed errate interpreta-zioni degli eventi, con un immediato van-taggio personale.

• Avere informazioni utili significa poter rico-noscere per tempo le situazioni pericolose, e le proprie reazioni poco adattive, preve-nendo così le problematiche psicologiche.

• Migliorando la propria conoscenza e dif-fondendo le corrette informazioni psicolo-giche in famiglia, con gli amici e al lavoro, si ottiene un miglioramento della cultura psicologica e una riduzione dei disagi do-vuti all’ignoranza.

• Con il Mip, Maggio di Informazione Psico-logica, ogni persona può partecipare gra-tuitamente ai seminari sulla psicologia e richiedere un colloquio psicologico gratui-to con uno Psicologo aderente Mip. Non ci sono sponsor, solo l’impegno degli psicolo-gi aderenti (in alcuni casi anche economico) e la collaborazione degli enti pubblici locali. Il Mip è organizzato da psicommunity.it, portale di riferimento della comunità degli psicologi italiani, fondato da Giuseppe Va-dalà nel 2003.

Per il programma completo, regione per re-gione, provincia per provincia, http://www.psicologimip.it

Domande

Da sapere

Tra psicoscettici e psicoentusiastiÈ di scena in oltre 100 province italiane la sesta edizione del Maggio dell’informazione Psicologica (Mip): un intero mese di seminari e incontri aperti al pubblico sulla psicologia

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Da 50 anni ci occupiamo di salute, ma un nostro punto di forza non è mai cambiato: cercare sempre di fare ciò che è giusto. Trasformiamo le parole in fatti, producendo farmaci equivalenti di elevata qualità a costi sostenibili e collaborando con il tuo farmacista per consentirgli di fornirti le informazioni di cui hai bisogno.See Inside.

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Spazio bimbi

Il cavallo terapeutaL’ippoterapia e la rieducazione equestre, sempre individualizzate, sono un’opportunità per i disabili psichici

Luca è un ragazzo di 29 anni affetto da “sindro-me di Down” che si avvicina al mondo equestre 18 anni fa, quando insieme ad altri ragazzi del Centro di Monsereno, non lontano da Lecco, viene inserito in un gruppo di ippoterapia. L’in-contro tra l’uomo e il cavallo è spesso sano e positivo, la passione fa il resto: Luca ci mette impegno, costanza e allenamento. I progressi sono rapidi: nel 1998 Luca passa a un’attività individuale pre-sport; un anno dopo comincia con il reining (specialità equestre). Le tecniche di apprendimento sono le più varie: si fa leva, ad esempio, sulla passione calcistica di Luca,

tifoso romanista. Il suo trainer personalizza l’in-segnamento guidandolo con i termini calcistici: “giallo” e “rosso” – i colori della Roma – stanno a indicare destra e sinistra per cui “cerchio grande giallo” significa cerchio a destra e “cerchio gran-de rosso” vuol dire cerchio a sinistra”; “Juve” è il comando per la gamba destra e “Inter” per la gamba sinistra e così via.Nel 2000 Luca si esibisce in manifestazioni equestri, l’anno dopo partecipa per la prima volta a gare regionali e nazionali. Da allora, con grande soddisfazione di Luca, qualche vittoria e buoni riconoscimenti.

Luca va in gara

Non tutti sanno che il cavallo è un ottimo terapeuta, in riferimento a persone portatrici di handicap. L’ip-poterapia può intervenire in caso di patologie gravi o medio-gravi (ritardo dello sviluppo o insufficienze mentali), mentre la rieducazione equestre contribui-sce a gestire handicap più lievi. In questo caso il punto di arrivo è la capacità di guidare il cavallo. In partico-lare di ippoterapia ci parla Massimo Villa, tecnico fe-derale di equitazione, ippoterapista e psicomotricista, gestore di Monsereno, un centro ippico non lontano da Lecco dove questa pratica è attiva da un decennio. Ascoltiamolo: «Lo sport per disabili rappresenta una via d’uscita dalla gabbia dell’handicap, non certo per neutralizzare una lesione neurologica spesso senza rimedio, ma perché porta l’individuo a esplorare altre potenzialità, a svilupparle e a servirsene per sopperire alle funzioni perdute».

Occorrono naturalmente un contesto adatto, un am-biente favorevole, dove gli stimoli siano adeguati alla condizione fisica della singola persona disabile. «In questo modo», segnala Villa, «si possono proporre nuovi interessi, creando i presupposti per un’adegua-ta motivazione alla collaborazione dell’individuo, utile a ricostruire attivamente la sua vita. Non dimentichia-

mo che il partner molto particolare in questo conte-sto, il cavallo, esercita un indubbio fascino per la sua capacità di dare risposte emozionali oltre che motorie e cognitive».

Come già anticipato, l’intervento in ippoterapia «va sempre individualizzato, per il recupero delle funzioni fisiche, psichiche e relazionali che fanno di un indivi-duo un soggetto attivo e partecipe del contesto socia-le». Nei casi di disabilità lieve, come detto, si consente anche la pratica sportiva, non congegnata come un puro e semplice momento di svago, ma come «po-tente strumento terapeutico, in grado di restituire alla persona disabile la capacità e la dignità necessarie a farne un membro attivo del sistema sociale».

Questo comporta il naturale inserimento del sogget-to in un contesto di persone normodotate che prati-cano la stessa disciplina. Altri vantaggi specifici della disciplina equestre sono “l’investimento emotivo sul proprio cavallo compagno di performance, l’acquisi-zione di un ritmo esterno e interno che deve essere il più possibile in sintonia con quello dell’animale, l’at-tenzione e la cura non solo per se stessi ma anche per il proprio compagno di gara”. Nel contempo alle fami-glie è richiesta una partecipazione attiva al progetto e una condivisione con l’équipe tecnico-riabilitativa.

di Sergio Meda in collaborazione con Massimo Villa, tecnico federale di equitazione,

ippoterapista e psicomotricista

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Sono ricche di vitamine e sali minerali. Sono sapo-rite e permettono di ridurre l’uso del sale. Stimo-lano i processi digestivi e riattivano il metaboli-smo. Sono antifermentative, antiinfiammatorie, limitano la proliferazione dei batteri e tonificano gli organi interni. Ebbene sì, tutto questo (e altro ancora) si deve alle erbe aromatiche che, tra tarda primavera e inizio estate, appena prima del pieno della fioritura, regalano profumi e aromi ancora più intensi. Motivo in più per provarle o riscoprirle.

PREZZEMOLO

Meglio consumarlo cru-do, affinché non perda profumo: per questo è bene sempre aggiunger-

lo a fine cottura. Ricco di vitamine, soprattutto A e C, ferro, calcio e fosforo, è un ottimo rimineraliz-zante e un aiuto per la digestione e la diuresi.

BASILICO

Spezzettato a mano – tagliato con il coltello tenderebbe a ossidarsi – o pestato con il mor-

taio (per sprigionare l’aroma degli oli essenziali contenuti nelle foglie) dona il meglio di sé. Ha ot-time proprietà drenanti perché ricco di potassio, capace di regolare l’equilibrio idrico del corpo. Contiene inoltre vitamina A e magnesio, utili per il sistema immunitario.

ROSMARINO

Le foglie insaporiscono

moltissimi piatti, mentre i fiori sono perfetti nelle insalate. Il suo uso rende i cibi non solo più gustosi, anche più digeribili. Stimolante del fegato, ha pro-prietà antisettiche, digestive ed è indicato in caso di affaticamento per la sua azione tonica e defati-cante.

ALLORO

è un potente antiset-tico e aiuta a riattivare fegato e digestione. Va utilizzato sempre essic-

cato: le foglie fresche, infatti, potrebbero irritare le mucose digestive. Un decotto di foglie di allo-ro sorseggiato dopo i pasti facilita la digestione, rinforza lo stomaco e risulta efficace anche come anticatarrale.

ORIGANO

Ha proprietà antispa-smodiche, digestive, an-tifermentative e antiset-tiche. Si trova allo stato

selvatico in molte regioni italiane, ma solo al sud riesce a raggiungere la piena intensità aromatica.

SALVIA

Dona digeribilità alle carni più grasse e si presta ad aromatizzare molti cibi. Ha funzione

digestiva, diuretica e protettrice del fegato. Le fo-glie si possono raccogliere tutto l’anno, ma le mi-gliori sono quelle colte prima della fioritura estiva.

Profumi d’estateLeggermente profumate o dal sapore pungente, intere o sminuzzate, le erbe aromatiche esaltano i sapori e profumano cibi cotti e crudi, aggiungendo un tocco fresco e croccante. E non sono solo buone, sono anche un toccasana per la nostra salute

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Contiene sostanze che possono incidere negativa-mente su gravidanza e allattamento: in questi casi è bene farne un uso molto moderato.

ERBA CIPOLLINA

Dalle cipolle, cugine maggiori, prende il gu-sto e anche le proprietà, depurative e diuretiche.

Contiene vitamine A, B e C, sali minerali - come fosforo, potassio, ferro e magnesio. Aiuta la dige-stione, stimolando i succhi gastrici. I fiori, anche se meno saporiti delle foglie, sono commestibili, e si possono utilizzare per decorare i piatti o nelle in-salate.

MAGGIORANA

Fresca si adatta a condi-re crostacei, insalate di pomodori e formaggi. Essiccata aumenta il suo

aroma ed è perfetta per le carni. Stimola la dige-stione e aiuta a sgonfiare l’intestino. Ha inoltre pro-prietà sedative: un cucchiaino in infusione favori-sce il sonno e la calma.

MENTA

Ne esistono più di 600 varietà, ha un sapore deciso e va usata con moderazione. Sia ag-

giunta alle pietanze che in tisana, ha effetto cal-mante, digestivo e aiuta gestire la fame nervosa. Ottimo rimedio contro disturbi gastrointestinali, è utile per chi soffre di colon irritabile.

TIMO

Le sue qualità rendono più digeribili piatti di selvaggina e carni che ri-

chiedono lunghe cotture. Ha inoltre potenti effetti antisettici: tisane a base di timo tonificano l’organi-smo, stimolano l’appetito e aiutano a combattere le malattie da raffreddamento. Sconsigliato solo durante la gravidanza e l’allattamento.

CERFOGLIO

Ha un aroma molto gradevole e tenue, che evoca l’anice e il prezze-molo. Ricco di vitamina

C, carotene, ferro e magnesio, ha proprietà dige-stive, diuretiche e tonificanti per il fegato e aiuta prevenire la ritenzione idrica. Il suo aroma delicato si perde con la surgelazione e diventa più pungen-te con l’essicazione: andrebbe sempre utilizzato fresco.

ANETO

Il profumo ricorda quel-lo dell’anice e del finoc-chietto selvatico, ma il sapore è più dolce e

delicato. Ha potere digestivo, stimolante e carmi-nativo, favorisce cioè l’espulsione dei gas gastro-intestinali.

Ricette

In tempo di grande abbondanza negli orti e di massima esplosione di profumi, si può fare incetta di mazzi di erbe aromatiche e prepa-rarne una scorta per l’inverno. Si possono mettere sott’olio o sotto sale, ma congela-zione (Basilico, prezzemolo, erba cipollina e salvia) ed essicazione (origano, maggiorana, timo e alloro) restano i due metodi migliori per preservarne le qualità.

Conservarle ora per usarle tutto l’anno

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SANTOREGGIA

Ha un aroma a metà tra il timo e la menta, ma più speziato e pungente, quasi piccante, tanto che

è nota anche come “erba acciuga”. Indicata in tut-te le preparazioni che prevedono l’uso del vino. Se strofinate sulle punture d’insetto le foglie di santo-reggia aiutano ad alleviare il fastidio.

DRAGONCELLO

Ha sapore simile a quello dell’anice e del sedano e gusto leggermente ama-ro e pepato, che ben si

adatta ad alimenti poco saporiti. Le foglie fresche hanno un sapore pungente, a metà tra sale e pepe Durante la cottura aumenta il suo sapore, per que-sto è bene dosarlo con cautela. Ha proprietà anti-settiche e digestive.

CORIANDOLO

Conosciuto anche come “prezzemolo cinese”, di cui è un lontano parente, ha rispetto a questo un

sapore più intenso, agrumato e persistente, con un lieve sentore di limone.

di Laura Camanzi

Ricette

Spaghettial profumo d’estateMentre cuoce la pasta, rosolare in un tegame quattro cucchiai d’olio extra vergine con uno spicchio d’aglio. Tagliare a cubetti dei pomodo-ri maturi e spolverare di sale. Tritare finemente le erbe aromatiche a disposizione: prezzemolo, basilico, rosmarino, maggiorana, salvia, timo, qualche foglia di menta. Scolare la pasta e con-dire con il trito di erbe, i pomodori e l’olio aro-matizzato. In questo piatto trionfano i profumi e i sapori dell’estate che sta per cominciare. Ci si potrà divertire a provare le diverse combinazioni di erbe aromatiche, fino a trovare la propria ver-sione preferita.

Bastano un davanzale o un piccolo balco-ne e pochi accorgimenti per avere sempre a portata di mano questi alleati di una cucina leggera, gustosa e salutare. Vi ser-viranno vasi da 20 cm di diametro, da preparare con argilla o ghiaietto sul fondo e terriccio leggero e drenante, piantine da trasferire o, ancora meglio, semi biologici da piantare. Fatte queste operazioni pre-liminari, non vi resterà che innaffiare con regolarità, evitare ristagni d’acqua e posizionare in zona soleggiata fino a quando la stagione non diventa troppo calda: in questo caso la posizione preferita è quella a mezz’ombra.

Erbe aromatiche a metri zero

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Provincia di BergamoFarmacia Amaglio Snc (Gorlago)Farmacia Antica Spezieria (Martinengo)Farmacia Branzi (Branzi)Farmacia Bresciani (Seriate)Farmacia Corbelletta (Torre Boldone)

Farmacia Dr. Del Ponte (Olmo al Brembo)Farmacia Facchinetti Snc (Palosco)Farmacia Isgro’ (Brembate)Farmacia Mazzoleni (Trescore Balneario)

Farmacia Regina Pacis (Cenate Sotto) Farmacia San Giovanni (Albegno di Treviolo) Farmacia San Giovanni (Sotto il Monte Giovanni XXIII)

Farmacia Servalli (Telgate)Farmacia Tacchinardi (Morengo)

Provincia di Como Farmacia Castelli (Mariano Comense) Farmacia Guidi Dr. Cesare (Cremnago d’Inverigo) Farmacia Massagrande (Lurago d’Erba) Farmacia San Luca Dr. Rosignoli (Lambrugo) Farmacia Sovarzi (Lipomo) Farmacia Zanon (Merone)

Provincia di Genova Farmacia Canevari

Via Canevari, 278 A/R - 16137 Genova - Tel. 0108392881

Farmacia Centrale Dr.ssa CalviVia Quarto 27/R - 16148 Genova - Tel. 010388321

Farmacia Moderna Dr. Beviglia CanèLargo Bassanite, 1R - 16167 Genova - Tel. 0103726166

Farmacia RolandoVia G. B. Monti 23R - 16151 Genova Sampierdarena - Tel. 0106459342

Farmacia San BernardoVia Mogadiscio, 30 QR - 16141 Genova - Tel. 0108356630

Farmacia San GiovanniVia 2 dicembre 1944, 38 - 16157 Genova - Tel. 010690958

Farmacia San RaffaeleCorso Gastaldi, 201 R - 16131 Genova - Tel. 0105220197

Farmacia SanitasCorso Firenze, 9 A/R - 16136 Genova - Tel. 0102725018

Farmacia Scorza Dr. InsognaPiazza Martiri, 16 - 16010 Crocefieschi - Tel. 010931221

Provincia di Lecco Farmacia Astoli Dr. Francesco (Costa Masnaga)

Farmacia Benessere (Perego) Farmacia Dozzo (Olgiate Molgora) Farmacia Fioretta (Calolziocorte) Farmacia Giacalone (Nibionno) Farmacia Imperatori (Valmadrera)

Farmacia Motta Dr. Marco (Lierna) Farmacia Paoletti (Ballabio)

Farmacia Pedrani (Varenna) Farmacia Rocchi (Malgrate) Farmacia Sodano (Mandello del Lario)

Provincia di Monza e Brianza Farmacia Ariani (Biassono)

Farmacia Ceccolini Dr. Vittorio (Bovisio Masciago) Farmacia Farma 4 Srl (Arcore) Farmacia Masera (Seregno) Farmacia Mombello (Limbiate) Farmacia Predari (Monza)

Farmacia Rondo’ (Monza) Farmacia Spina (Monza)

Farmacia Varisco Dr.ssa Sarah (Carate Brianza)

Provincia di MilanoFarmacia BartolottiVia Trieste, 20 - 20092 Cinisello Balsamo - Tel. 0266048858

Farmacia Ca’ GrandaVia de Angelis, 15 - 20162 Milano - Tel. 026427880

Farmacia CentraleVia Buozzi 3/B - 20037 Paderno Dugnano - Tel. 029181007

Farmacia FuscoVia Bodoni, 19 - 20155 Milano - Tel. 0233002831

Farmacia Monti Dr.ssa Carla AnnaVia Varanini, 19 - 20127 Milano Tel. 0226112399

Farmacia MoronaVia Morona, 62/a - 20090 Trezzano sul Naviglio - Tel. 024453191

Farmacia Nazionale SasP.zza Nazionale, 7 - 20056 Trezzo sull’Adda - Tel. 0290964497

Farmacia Nizza SasVia Gioacchino Murat, 85 - 20159 Milano - Tel. 0287382451

Farmacia Ovidio SNC Gerosa Claudio e ChiaraVia Toscolano, 1 - 20138 Milano - Tel. 02717783

Farmacia S. Maria alla FontanaVia Thaon di Revel, 12 - 20159 Milano - Tel. 026080467

Farmacia San LorenzoC.so di porta Ticinese, 24 - 20123 Milano - Tel. 028322434

Farmacia San LorenzoVia Benedetto Croce, 2 - 20015 Parabiago - Tel. 0331551493

Farmacia TommaseoVia Mascheroni, 16 - 20145 Milano - Tel. 024692624

Provincia di Torino Farmacia Borgarelli

Via Madama Cristina, 62 - 10125 Torino - Tel. 0116699410

Farmacia Borgo Po Via Monferrato, 22/E - 10131 Torino - Tel. 0118196155

Farmacia Cavallo V. Claudio Luigi Berthollet, 10/A - 10125 Torino - Tel. 0116698702

Farmacia Dell’Ausiliatrice Dr. Ambrois SncC.so Principe Oddone, 28 - 10152 Torino - Tel. 0114365466

Farmacia delle ValletteVia dei mughetti, 9/E - 10151 Torino - Tel. 011735313

Farmacia GalileoLargo Re Umberto, 114 -10128 Torino - Tel. 011599526

Farmacia InternazionaleVia Carlo Alberto, 24 - 10123 Torino - Tel. 011535144

Farmacia LamarmoraVia Lamarmora, 245 - 10095 Grugliasco - Tel. 0117800474

Farmacia PortisV. M. Cristina, 37 - 10125 Torino - Tel. 0116699385

Farmacia San NazarioV. Matteotti, 3 - 10090 Villarbasse - Tel. 011952109

Farmacia Santa MariaV. Leinì, 37 bis - 10036 Settimo Torinese - Tel. 0118976286

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