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Endoscopia

I QUADERNI DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE FIGLIE

GASTROENTEROLOGIA - HOSPITAL PICCOLE FIGLIE

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CAPITOLO 1

Il nostro staffQuesto è l’équipe della gastroenterologia di Hospital Piccole Figlie.Ci sono i riferimenti telefonici e di posta elettronica della struttura e dei singoli medici. Siamo a disposizione per le vo-stre domande.

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Prof. Angelo Franzè

[email protected]

Prof. Sandro Contini

[email protected]

dott. Paolo Cecinato

[email protected]

dott.ssa Maria di Girolamo

[email protected]

dott.ssa Lucia Quinto

[email protected]

Personale infermieristico specializzato

Orietta Manfredi

Antonio Di Maro

Giovanna La Corte

Responsabile infermieristico

Matteo Ferraraccio

Servizio di Gastroenterologia

e-mail: [email protected]

tel. 0521.

Giovanna La CorteMaria Di Girolamo

Orietta Manfredi

Antonio di MaroPaolo Cecinato

Lucia Quinto

Sandro Contini

Angelo Franzé

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Procedure

Cosa siano le endoscopie (Gastroscopia e colonscopia), in linea generale, lo sanno molte persone. Ci sono però molte infor-mazioni imprecise e distorte, che genera-no talvolta timori ingiustificati.Per chi di voi si deve sottoporre all’esa-me, sappiate che vi verrà chiesto di rila-sciare un consenso informato. Le informazioni contenute in questo opu-scolo non sostituiscono, ma integrano il colloquio con il personale sanitario. Ogni altra informazione che ritenete necessa-ria per rilasciare il consenso può essere ri-chiesta al medico che effettuerà l’esame.

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COS’È LA GASTROSCOPIA

1. L’esofago-gastro-duodenoscopia è una procedura che consente di visualizzare l’esofago, lo stomaco e il duodeno mediante uno strumento flessibile (endoscopio) che viene introdotto attraverso la bocca del paziente. Sulla punta dell’endoscopio è presente una sorgente luminosa ed una minuscola telecamera che trasmette le immagini dell’interno dello stomaco e permette quindi di vedere la mucosa, riprodotta su uno schermo.

SEZIONE 1

GastroscopiaLa durata dell’esame è di alcuni minuti; viene effettuato a pa-ziente disteso, sul fianco di sinistra, sveglio; prima di iniziare si utilizza un’anestetico locale spray spruzzato in gola che per-mette di ridurre il fastidio e facilitare il passaggio dell’endosco-pio dalla gola.

L’esame è generalmente ben tollerato, tuttavia - se richiesto dal paziente o in casi selezionati in pazienti sensibili - viene ef-fettuata una iniezione endovenosa di farmaci sedativi e/o an-ti-dolorifici che consentono di minimizzare il disturbo arreca-to al paziente.

Durante la gastroscopia è possibile effettuare delle biopsie, in-dolori, utilizzando una pinza bioptica che viene introdotta at-traverso un canale all’interno dello strumento, per analizzare al microscopio lesioni visualizzate durante l’esame (ulcere, ero-sioni, lesioni benigne o maligne) o ricercare la presenza del-l’Helicobacter Pylori, un germe che è responsabile di molte pa-tologie comuni dello stomaco e del duodeno.

La gastroscopia è dolorosa?

L’esame non è doloroso, bensì fastidioso in particolare duran-te l’introduzione dello strumento in gola che può causare il ri-flesso del vomito.

Anche se durante il passaggio il paziente può avere la sensazio-ne di soffocamento, in realtà egli può sempre respirare sia col naso che con la bocca, in quanto lo strumento passa nel canale riservato al cibo e non nelle vie aeree.

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Quali sono i rischi?

La gastroscopia è un esame sicuro, ma come tutte le procedu-re invasive può comportare alcuni rischi.

I principali sono:

1. sanguinamento: solo in maniera eccezionale, dove sono state effettuate biopsie, e quasi sempre si arresta sponta-neamente, altrimenti sarà il medico ad effettuare l’emosta-si, con un lieve allungamento della durata dell’esame.

2. perforazione: l’incidenza è molto bassa (inferiore a 1 caso su 10.000).

3. complicanze date dai farmaci sedativi o analgesici: sono rare e lo diventano ancora di più limitando l’uso di questi

farmaci ai casi necessari, soprattutto nelle persone affette da gravi malattie cardiache e respiratorie.

Preparazione alla gastroscopia

La sera precedente l’esame si può mangiare normalmente.

Prima della gastroscopia è richiesto un digiuno da alme-no 6-8 ore.

Prima dell’esame è opportuno rimuovere eventuali protesi dentarie mobili.

Dopo l’esame

Se non è stata effettuata alcuna sedazione, il paziente può esse-re dimesso subito dopo la fine dell’esame. Potrà iniziare ad ali-mentarsi dopo 30 minuti circa o comunque non appena sia sparita la sensazione di sedazione del cavo orale.

Se è stata effettuata sedazione con farmaci in vena, è indispen-sabile avere un accompagnatore in quanto nelle 12 ore succes-sive all’esame il paziente non deve guidare né svolgere attività che richiedano prontezza di riflessi.

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COS’È LA COLONSCOPIA

1. È un esame che permette di vedere la superficie interna del grosso intestino, cioè il colon, mediante l’introduzione attraverso l’orifizio anale, di uno strumento flessibile.

2. Richiede un’accurata preparazione intestinale.

3. La durata della colonscopia è variabile ma generalmente richiede dai 20 ai 60 minuti anche perché spesso diventa un esame operativo per la necessità di asportare lesioni polipoidi rilevate durante l’esame.

SEZIONE 2

ColonscopiaVantaggi e Limiti

Rispetto ad altre indagini sul colon (clisma opaco, colonscopia virtuale) la colonscopia ha vantaggi e limiti.

Vantaggi:

• consente la visualizzazione diretta dell’intestino, impossibile con gli esami radiologici come il clisma opaco o la colonsco-pia virtuale

• si possono effettuare biopsie, cioè prelievi (indolori) sulla su-perficie mucosa del colon per diagnosticare con precisione molte malattie;

• può essere eseguita l’asportazione indolore di polipi (polipec-tomia) , i quali possono degenerare e trasformarsi in tumore

Limiti:

• rispetto al clisma opaco, la colonscopia è un esame più inva-sivo e complesso, con rischi e disagi maggiori per il paziente;

• a volte può non rilevare tutte le lesioni presenti, in particola-re in relazione al grado di pulizia dell’intestino.

La colonscopia è dolorosa?

Generalmente no; può però essere dolorosa in presenza di al-cune condizioni o malattie intestinali: in tal caso viene di nor-ma effettuata una sedazione (più correttamente chiamata se-

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doanalgesia, vedi oltre) con farmaci antidolorifici e sedativi, che riduce il disturbo arrecato al paziente.

Quali sono i rischi?

La colonscopia e la polipectomia endoscopica sono mano-vre nel complesso sicure, ma come tutte le procedure inva-sive possono presentare complicanze, seppur rare:

• perforazione intestinale: si può verificare in circa 1 caso su 1.000; è più rara nella colonscopia solo diagnostica ovvero senza asportazione di polipi. Se si verifica può richiedere un intervento chirurgico.

• emorragia, nella sede della biopsia o della polipectomia. Si verifica nell’1-2% dei casi; può essere immediata o a distanza per caduta della escara esito della polipectomia a volte an-

che dopo 10-15 giorni; può richiedere una ulteriore colonsco-pia che permette di bloccare l’emorragia con vari metodi o raramente un intervento chirurgico per bloccare l’emorra-gia.

• complicanze date dai farmaci sedativi o analgesici: sono rare e lo diventano ancora di più limitando l’uso di questi farmaci ai casi necessari, soprattutto nelle persone affette da gravi malattie cardiache e respiratorie.

Anche altre complicanze (ustione trans-parietale e perforazio-ne) possono presentarsi nel corso dell’esame, ma anche a do-micilio, talvolta a distanza di giorni dall’esame; in caso di dolo-re addominale, febbre, perdita di sangue rosso dall’ano, occor-re rivolgersi immediatamente al proprio medico o in alternati-va ad un pronto soccorso.

Preparazione alla colonscopia

Avvertenze

Per la buona riuscita dell’esame è fondamentale effettuare una buona pulizia intestinale se-guendo scrupolosamente le istru-zioni qui indicate.

Queste stesse indicazioni potrebbero esservi già state consegnate al mo-mento della prenotazio-ne.

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In caso di problematiche particolari rivolgersi al personale del-la gastroenterologia durante gli abituali orari di funzionamen-to del servizio, nei giorni lavorativi, preferibilmente verso la fine della mattinata (12.30-13.30, primo piano della palazzina centrale; vedi pagina 2 per recapiti telefonici e mail)

Raccomandazioni generali

Alimentazione

Non mangiare frutta e ver-dura nei tre giorni che pre-cedono la colonscopia, poi-ché le fibre aumentano il vo-lume di residui fecali. Evita-re anche semi di frutta

(uva, anguria etc..) che possono intasare il ca-nale di aspirazione del colonscopio.

È possibile bere acqua, tè zuccherato, camomilla, fino a due ore prima della

colonscopia.

Dopo l’esame

Al termine dell’esame, quando viene praticata sedazione, il pa-ziente potrebbe non essere in grado di guidare veicoli, pertan-to è bene essere accompagnati almeno per il ritorno.

(v. oltre: capitolo sedazione)

Farmaci

Continuare ad assumere la terapia in corso (farmaci per il cuore, il respiro, la

pressione, la circolazione, ecc…)

Avvertenza per i pazienti in te-rapia antiaggregante o anticoagulante: La sola esecuzione dell’esame non richiede la sospensione del trattamento an-tiaggregante (aspirina, ticlopidina, clopidogrel [Plavix®]) o anticoagulante orale (Coumadin®, Sintrom®), ma eventua-li procedure (biopsie, polipectomie) che si rendessero neces-sarie durante l’esame non potrebbero essere effettuate. In alcuni casi le terapie possono o devono essere interrotte. Per tali motivi occorre contattare il Medico curante o lo spe-

cialista del Centro di Terapia Anticoagulante Orale o il no-stro endoscopista per le indicazioni particolari, che sono diffe-renti da caso a caso.

Schemi di preparazione

N.B. Ci sono due schemi di preparazione, entrambi ugual-mente efficaci se seguiti correttamente. La scelta tra l’uno e l’altro dipende dalla miglior tollerabilità. Il primo schema (SELG-ESSE 1000) richiede di bere 4 litri di acqua; il secon-do schema (MOVIPREP®) prevede di bere solo 2 litri. En-trambi i preparati contengono un prodotto lassativo che si chiama Macrogol (Polietilenglicole - PEG), ma sono differen-ti fra di loro e rispetto a preparati simili. Per entrambi è pos-

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sibile effettuare la preparazione tutta nel giorno prima o sud-dividerla in due (“split”). L’assunzione sud-divisa è meglio tollerata, ma non è appli-cabile facilmente se l’esame è eseguito la mattina. Diventa praticabile (e preferibi-le) se l’orario cade nella seconda mattina-ta o nel pomeriggio.

SELG-ESSE 1000® o MOVI-PREP® sono lassativi con i quali si prepara una soluzio-ne per la pulizia intestinale. Il prodotto deve essere disciolto in ac-qua e quindi bevuto; pulisce l'intestino provocando la compar-sa di feci acquose. L’effetto di pulizia è completato se fuoriesco-no liquidi chiari e privi di residui.

NB: Si deve assumere tutto il prodotto altrimenti l’esame po-trebbe essere interrotto per la presenza di residui fecali.

Preparazione 1 - SELG ESSE® 1000

Procurarsi una confezione di SELG-ESSE® 1000 (occorre pre-scrizione medica) da 4 buste che serve per la preparazione di 4 litri di soluzione. Ogni busta va sciolta in un litro d’acqua. Bere ogni 15/30 minuti ¼ di litro evitando i piccoli sorsi. L’evacuazione ha inizio dopo circa 2-3 ore.

Non assumere cibi solidi nelle 3 ore che precedono l’assunzio-ne di SELG-ESSE e fino all’esecuzione della colonscopia. Non bisogna assumere altri purganti e non sono necessari clisteri.

Esame eseguito al mattino

Il giorno precedente all’esame assumere una dose completa di SELG-ESSE (2 litri al mattino e 2 litri al pomeriggio). A pran-zo e a cena sono concessi una minestrina senza verdure, o un semolino o un brodo di carne.

Esame eseguito al pomeriggio (dopo le ore 12): assunzione suddivisa (“split”)

Assumere SELG-ESSE® 1000 nelle 24 ore precedenti l’esame nel seguente modo:

il pomeriggio del giorno precedente bere 2 litri di soluzione. A cena è concesso semolino o brodo di carne o una minestrina senza verdure.

Il mattino dell’esame alle ore 7.00 bere due litri di soluzione.

Preparazione 2 - MOVIPREP®

Procurarsi una confezione di MOVIPREP® (occorre prescri-zione medica) che serve per la preparazione di 2 litri di soluzio-ne. Una confezione di MOVIPREP® contiene 2 bustine A e 2 bustine B.

Sciogliere il contenuto di 1 bustina A e 1 bustina B in un reci-piente. Aggiungere 1 litro d'acqua. Preparare il secondo litro di MOVIPREP® nello stesso modo.

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Non assumere cibi solidi nelle 3 ore che precedono l’assunzio-ne di MOVIPREP e fino all’esecuzione della colonscopia. Non bisogna assumere altri purganti e non sono necessari clisteri.

Esame eseguito al mattino

Il giorno precedente all’esame assumere una dose completa di MOVIPREP® (2 litri al pomeriggio) A pranzo e a cena sono concessi una minestrina senza verdure, o un semolino o un brodo di carne.

Si consiglia espressamente l’assunzione aggiuntiva di almeno un litro di una bevanda limpida a scelta.

Esame eseguito al pomeriggio (dopo le ore 12): assunzione suddivisa (“split”)

Assumere MOVIPREP® nelle 24 ore precedenti l’esame nel seguente modo:

Il giorno precedente l’esame, nel pomeriggio, bere un litro di soluzione

Il mattino dell’esame bere il secondo litro di soluzione

Si consiglia espressamente l’assunzione aggiuntiva di almeno un litro di una bevanda limpida a scelta, metà il giorno prima, metà la mattina dell’esame.

Dopo l’esame

Dopo l’esame il paziente viene tenuto in osservazione per una mezz’ora circa.

È indispensabile avere un accompagnatore poiché - se è stata effettuata la sedazione - il paziente non dovrà nelle 12 ore suc-cessive svolgere attività che richiedano prontezza di riflessi, come la guida degli automezzi.

In caso di pazienti stitici è bene far precedere l’assun-zione del macrogol dalla somministrazione di un purgante( almeno due ore prima) tipo phospholax una busta in un bicchiere d’acqua e mezzo litro di acqua semplice nell’ora successiva.

Nei pazienti che non rie-scono ad assumere in ab-bondanza liquidi si può assumere una compressa di metoclopramide (Pla-sil) mezzora prima di co-minciare ad assumere i li-quidi.

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NON FATEMI MALE

• La domanda più frequente che ci viene rivolta dai pazienti è se “l’esame può essere fatto da addormentati”, o se “ti danno qualcosa per non sentire nulla”.

• La domanda esprime una preoccupazione giusta, ma non ha una risposta netta: “sì o no”. La realtà è abbastanza articolata.

• La prima cosa da sapere è che ci sono diversi livelli di sedazione e di analgesia: da quelli lievi alla sedazione profonda; in quest’ultimo caso è richiesta la presenza di un medico anestesista e si effettua solo in casi selezionati.

• Questo materiale informativo ha lo scopo di descrivere le diverse possibilità di sedazione e analgesia, indicarne le indicazioni, i vantaggi e gli svantaggi, tra i quali anche i rischi, che non vanno mai trascurati.

CAPITOLO 2

La sedazione in endoscopia Chiariamo i termini

Sedazione

“Sedare” significa mettere calmi, tranquilli. In medicina que-sto stato psico-fisico della persona si può ottenere tramite far-maci che hanno un effetto definito, appunto, sedativo. Gli stati più lievi di sedazione diminuiscono l’ansia, inducono tranquil-lità, non riducono in modo marcato la coscienza ma favorisco-no il sonno (e allungano i tempi dei riflessi: per questo non de-vono essere guidati autoveicoli dopo una qualunque sedazio-ne). L’approfondirsi del grado di sedazione si accompagna sempre a riduzione della coscienza, inducendo un sonno far-macologico. La sedazione di per sé non riduce la sensibilità do-lorifica, ma alza la soglia del dolore. Significa che il dolore è sempre presente ma lo avvertiamo meno e lo sopportiamo di più.

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Anestesia

Vuol dire perdita della sensibilità. Le sensibilità principali sono quella tattile, ter-mica, dolorifica. Un’anestesia to-glie anche il dolo-re, perchè aboli-sce tutte le sensi-bilità. Si usa infat-ti per gli interventi chirurgici. L’anestesia generale (narcosi) toglie ogni sensibilità da tutto il corpo, inducendo uno stato simile al coma.

Analgesia

Vuol dire perdita del dolore.

La sensibili-tà non è inte-ressata, ma il dolore si riduce, o scompare.

Sedoanalgesia

In endoscopia, se è sufficiente allo scopo, si pratica general-mente la sedoanalgesia, attraverso l’impiego contemporaneo di farmaci analgesici (abitualmente Meperidina o Petidina), e sedativi (abitualmente Midazolam) il cui effetto insorge imme-diatamente e rapidamente termina alla fine dell’infusione, co-sì da lasciare pochi residui di sedazione al termine dell’esame (che tuttavia permangono anche per alcune ore). I dosaggi pos-sono essere modulati in base alla necessità.

Alcuni pazienti si addormentano o, al termine dell’esame, non ricordano quanto sia successo. L’obiettivo però – è bene preci-sarlo – non è quello di “addormentare il paziente”, ma di ridur-re il disagio e consentire l’esecuzione dell’esame.

Sedazione profonda

La sedazione profonda porta ad uno stato di incoscienza totale o parziale. Non porta però ad una condizione di anestesia ge-nerale, conservando alcuni riflessi protettivi delle vie respirato-rie (la tosse e la deglutizione) e conservando il respiro sponta-

neo. Il respiro può essere assistito con una mascherina faciale che por-ta ossigeno al naso e alla bocca, ma non richiede intubazione laringea. La soglia del dolore si innanza (analgesia) e il paziente non avver-te più il dolore dell’endoscopia. I farmaci utilizzati (Propofol) consen-tono il respiro spontaneo (il pazien-

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te non viene intubato), ma possono provocare depressione re-spiratoria e pertanto vengono somministrati da un medico anestesista che si occupa del paziente, mentre l’endoscopista prosegue la sua manovra. Al termine dell’esame, è opportuno un periodo di osservazione, con il monitoraggio di parametri cardiorespiratori. Il propofol – impiegato nella nostra struttu-ra – viene eliminato comunque più rapidamente dei sedativi, per cui la sedazione profonda lascia meno residui della sedoa-nalgesia.

Gastroscopia e colonscopia

Fastidio o dolore?

La gastroscopia non è abitualmente dolorosa: è fastidioso il tu-bo in gola; il fastidio si riduce dopo il passaggio. Prima di effet-tuare la gastroscopia viene regolarmente spruzzato un aneste-tico nel cavo orale che riduce lo stimolo al vomito provocato dall’introduzione dello strumento: quella sensazione che molti conoscono quando viene utilizzato un abbassalingua per guar-dare il fondo della gola.

La colonscopia non è sempre dolorosa, ma può esserlo in parti-colari condizioni anatomiche (sindromi aderenziali nelle per-sone che hanno subìto interventi chirurgici sull’addome, pre-senza di diverticoli che deformano il lume del colon, intestino lungo e tortuoso come nel caso del Dolicocolon) oppure in ca-so di condizioni infiammatorie del colon.

Il dolore, se insorge, avviene per uno di questi meccanismi:

• L’insufflazione dell’aria nell’intestino, per distendere il colon, può provocare dolori come quando si ha meteorismo (“aria nella pancia”);

• Un colon ammalato, ristretto, infiammato, angolato, irri-gidito, può dar dolore al passaggio dello strumento;

• Un colon sano (soprattutto quando è molto lungo: dolico-colon) può essere dolente al passaggio di quei tratti che pre-sentano curvature strette e maggior rigidità.

Alcune persone tollerano senza dolore e senza fastidio eccessi-vo sia la gastroscopia che la colonscopia e in questi casi si può evitare il ricorso a farmaci.

La Sedoanalgesia

Gastroscopia

L’esame dura pochi minuti; è fastidioso nella fase di passaggio dello strumento in gola, ma non è doloroso. Generalmente è ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti con il solo utiliz-zo dello spray anestetico locale. In casi particolari (ansia, inca-pacità di collaborare durante l’esame) è possibile ricorrere alla sedoanalgesia.

Colonscopia

La colonscopia viene non obbligatoriamente, ma comunemen-te, effettuata in sedazione utilizzando la sedoanalgesia.

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Si incannula una vena prima di inizia-re l’esame e si preparano i farmaci, pronti per essere utilizzati. Condivi-dendo la decisione con il paziente si effettua la sedoanalgesia prima di ini-ziare l’esame o in corso d’opera, al bi-sogno.

Complicanze della sedoanalgesia

Sono poche e rare. Come qualsiasi far-maco, però, anche quelli impiegati per ottenere la sedoanalgesia possono

comportare complicanze, in particolare nei pazienti affetti da patologie cardio-respiratorie e negli anziani, quali:

• isolati casi di broncospasmo e reazioni allergiche;

• problemi cardio-respiratori come l'alterazione della pressio-ne arteriosa, della frequenza e del ritmo cardiaco;

• depressione respiratoria, apnea, arresto respiratorio e/o car-diaco, che in alcune – ancor più rare – circostanze potrebbe-ro risultare pericolose per la vita.

Nonostante l’effetto sedativo dei farmaci impiegati nella sedo-analgesia scompaia rapidamente al termine dell’infusione, pos-sono rimanere rallentamenti nei riflessi e sonnolenza, per cui il paziente non deve guidare nelle 12 ore successive all’esame, ed essere accompagnato al ritorno a domicilio.

La Sedazione profonda

Quando si effettua una sedazione profonda?

Una piccola percentuale di casi, specialmente quelli giustifica-ti da malattie del colon e pertanto ancora più importanti da portare a conclusione, non riesce ad essere completata nono-stante l’uso della sedoanalgesia, a causa del persistere di forte dolore nel paziente. In tali casi si può decidere di soprassedere all’esame e continuare le indagini con altre metodiche, oppure riprogrammare l’endoscopia in sedazione profonda.

Complicanze della sedazione profonda

I rischi possibili sono:

• depressione respiratoria provocata dai farmaci e necessi-tà di ventilazione assistita;

• alterazioni cardiocircolatorie in pazienti cardiopatici

Sedazione profonda a tutti?

Non in tutti i pazienti è consigliabile effettuare una sedazione profonda, perché per qualcuno è più rischioso che per altri; questo vale principal-mente per persone anziane, cardiopa-tiche e con malattie croniche polmo-nari.

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Occorre valutare bene i rischi in base alla storia passata del pa-ziente, alle malattie in corso e ai farmaci che assume. Tutti questi motivi sconsigliano anche di approfondire la sedazione nel mezzo di un esame rivelatosi più difficile del previsto; è più opportuno, allora, interrompere l’esame e riprogrammarlo in altra data, con le dovute cautele, in base alla sua reale indi-spensabilità.

Bisogna inoltre ricordare che il dolore costituisce un avverti-mento importante; in alcune situazioni l’anestesista regola l’in-tensità della sedazione per lasciare la percezione di eventuali dolori molto intensi, che permettono di fermare l’esame prima di danneggiare la parete.

Anche se nella nostra struttura tutte le sedute endoscopiche sono effettuate in giorni e orari in cui è attiva anche la sala operatoria ed è sempre disponibile un anestesista per ogni emergenza, le endoscopie in sedazione profonda richiedono la presenza dell’anestesista a fianco del paziente per tutta la dura-ta dell’esame. Vengono pertanto effettuate in giorni e orari pre-stabiliti. Il paziente viene preventivamente valutato dall’ane-

stesista e, se non vi sono controindi-cazioni, si pro-gramma l’esame, che sarà effettuato di norma in regi-me di Day Hospi-tal.

Il servizio sanitario nazionale non prevede il rimborso per tali procedure, molto più lunghe e dispendiose. Di conseguenza la nostra struttura, qualora non sussistano ragioni cliniche moti-vate, effettua la procedura solo in libera professione.

Riassumendo:

• Se esistono motivi clinici indispensabili per procedere ad un’endoscopia e, date le condizioni del paziente, l’esame deb-ba essere svolto in sedazione profonda, questa può essere rea-lizzata dopo valutazione del medico, senza aggravio di costo per il paziente, in regime di Day Hospital.

• Chi desidera la sedazione profonda per il timore di un esame difficoltoso, sarà sottoposto a valutazione clinica e asse-condato in assenza di rischi eccessivi. In questo caso la proce-dura sarà in libera professione, a carico del paziente.

Spesso le sedoanalgesie sono confuse con le sedazioni profon-de, contribuendo all’accumularsi di informazioni imprecise e sommarie. Confidiamo, con questa scheda informativa, di aver fatto chiarezza su numerosi aspetti.

Per ogni informazione ulteriore, il personale infermieristico e medico della nostra Gastroenterologia è disponibile presso i locali dell’endoscopia, al 1° piano della palazzina centrale, tut-te le mattine dei giorni lavorativi settimanali. Eventuali richie-ste possono anche essere indirizzate a:

[email protected]

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