Fuori dal Comune

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FUORI DAL COMUNE NOTIZIARIO TRIMESTRALE SULLA VITA FUORI DALLE MURA DELL’UFFICIO numero 08 anno 03 IN COPERTINA DISEGNO DI RUZZA FIORENZO

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Peperosa visual design impagina l'house organ dei dipendenti comunali della Città di Biella. Una pubblicazione periodica con articoli che spaziano dall'attualità, allo sport fino alle tematiche legate alla famiglia e ai bambini. 'Fuori dal comune' si presenta in formato A4 con una grafica minimalista e un font bastone che lo rendeno chiaro e leggibile sia su carta stampata sia in formato digitale. Un progetto che vede Peperosa visual design attiva nel campo dell'editoria e dell'impaginazione di riviste istituzionali, aziendali e newsletter.

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FUORI DAL COMUNENOTIZIARIO TRIMESTRALE SULLA VITA FUORI DALLE MURA DELL’UFFICIO

numero 08 anno 03

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Cari colleghi, eccoci al terzo anno del nostro giornalino, anche questa volta ci siamo impegnati in molti per renderlo sempre più interessante. Complimenti a tutti coloro che hanno partecipato e hanno dato in questo giornalino il loro contributo, tra cui anche un amministratore e siamo perfino riuscite a intervistare il Babi!

Un’edizione ricca, che spazia dal carnevale all’otto marzo a Pasqua, e nell’augurarvi buon divertimento vi aspetta tutti con tante idee e tante rubriche per il prossimo numero..

Grazia e Valeria

IL NOTIZIARIO FUORI DAL COMUNE

IN QUESTA EDIZIONE...

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:: SPAZIO TEATRO 4

:: SPAZIO SOCIALE 6

:: GOCHIAMO INSIEME 7

:: SPAZIO MUSICA 8

:: SPAZIO PC 9

:: RACCONTIAMOCI 12

:: DA SAPERE 12

:: SPAZIO LIBRI 13

:: SPAZIO VACANZE 14

:: SPAZIO VOLONTARIATO 16

:: PROTEZIONE CIVILE 18

:: SPAZIO BIMBI 20

:: SPAZIO MOSTRE 20

:: SPAZIO REGALI 21

:: LE RICETTE 22

:: L’ANGOLO DEL CUCITO 23

:: ANIMALANDIA 24

:: LO SAPEVATE CHE 25

BenvenutiTante congratulazioni per

il lieto evento per la nascita del terzogenito della collega Sara De Toma.

AuguriCon l’anno nuovo vita nuova per tanti colleghi che...finalmente si godono la

pensione allora auguri a: Marinella Perona, Luisella Spelta, Sandra

Brocca , Pietro Averono, Giuseppe mariottini, Lilia Mosca.

Buona continuazione lavorativa a Gianni Doppiu che si è trasferito.

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Quatte quatte, sveglie sveglie, ecco le paparazze della redazione del Giornalino Fuori dal Comune che attaccano il Babi a suon di domande... tre giorni prima dello spettacolo 2011.

:: SPAZIO TEATRO

Come mai ha deciso di dedicarsi al teatro e a questa maschera?Ho iniziato a fare teatro nel 99, ma rivestivo altri ruoli. Nel 2003 dopo che e’ mancato Floriano Duchini che interpretava il Babi, ho accettato il ruolo di Babi, gli anni precedenti

ECCO A VOI IL BABI

recitavo in altre vesti. Da molti anni faccio teatro come hobby, ho iniziato perchè avevo scoperto che facevo solo le cose che mi riuscivano bene, quindi ho deciso di provare qualcosa che mi risultava difficile e mi sono dedicato al teatro.

Cosa le dà il teatro?Il teatro è una passioneè un ottimo modo per relazionarsi con la gente, per entrare in contatto con gli altri , ma in fondo l’attore è dentro ognuno di noi, nelle nostre vite, ognuno recita una parte.

Secondo lei da dove viene il successo di questo spettacolo che dà sempre il tutto esaurito?Dovrebbe essere il pubblico a dirlo,il successo è dovuto sicuramente al fatto che si tratta di unapiacevole tradizioneper il biellese, anche quest’anno c’è già il tutto esaurito, e gli spettatori sono giovani e molti meno giovani.

Il Babi e la sua satira conquistano o spaventano i politici locali? non li spaventa e non li irrita, i politici assistono divertendosi e apprezzano, in fondo si tratta di una satira senza secondi fini,la politica è e deve essere cosa ben più seria.

Cosa cambierebbe dello spettacolo?Nulla, di come è fatto lo spettacolo.Ricordo che i testi sono tutti scritti da Beppe Pellitteri, sia i cori che il testamento, io li interpreto e seguo il copione.

Quanto tempo prima iniziate’?Non molto tempo, i tempi sono fissi: iniziamo a gennaio e non prima, qualunque sia la data, quest’anno il canrnevale è più tardi e abbiamo avuto più tempo, ma ci sono anni in cui abbiamo si e no un mese e mezzo per imparare il copione,e per provare. Il testamento che io devo leggere prima del rogo mi viene dato pochi giorni prima dello spettacolo per permettere all’autore di poter inserire ancora le ultime novità .

E’ scoop... le due ardite sono riuscite a intervistare il Babi , la maschera di Biella, prima del noto processo. Una piacevole chiacchierata con Enrico Gatti che è appena uscito dalle prove e ha accolto con disponibilità la nostra richiesta di saperne di più sul Babi e sul suo ruolo di attore in questa rappresentazione che a Biella fa sempre il tutto esaurito.

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Com’è il dietro le quinte?Ovviamente impegnativo: sono due mesi pieni, c’ e musica, cantato , cori, ma siamo un gruppo affiatato. L’ossatura è il gurppo di cabaret il tarlo e poi persone che fanno parte di teatrando , siamo un gruppo collaudato di persone che lavorano insieme da anni, tutti non professonisti e tutti provenienti dalle realtà teatrali locali, un bel gruppo che si ritrova solo una volta all’anno, a volte non ci vediamo per tutto l’anno e ci ritroviamo solo alle prove e al debutto, ma siamo una classe molto indisciplinata e durante le prove se ne vedono delle belle

Qual’è la morale della rappresen-tazione? Che parlar chiaro e dire le cose come stanno è pericoloso, il Babi è trasparente, sincero non mente mai e ne paga le conseguenze: è insidiato però dice ciò che pensa senza problemi

Chi è il politico più Babi?Nessuno, magari ce ne fossero!

Lei si sente un po’ Babi?Sarei ipocrita a dire qualcosa al contrario , ma tutti siamo un po’ Babi!

Ci sarà alle future edizioni?Non do mai nulla di scontato ma ovvio che l’’idea è di non dire di no per le prossime edizioni.

Ci racconta la particolratà dell’edizione degli scorsi anni?Lo scorso anno una scuola elementare è stata coinvolta con l’assessorato alla cultura per una ricerca in loco del Babi fatta di domande questionari fatti dai bambini, anni fa il Babi girava per i negozi mascherato e rubava qualcosa per scherzo nella famosa caccia al Babi

Il Babi si merita il rogo?Il Babi non se lo merita mai, parola di Babi!

Che cosa prova nel salire sul palco, emozione, panico?Emozione, sempre, ma questa è una cosa che ogni attore anche il più grande non può non provare, il Teatro Sociale pieno di gente dà una sensazione bellissima, il panico no, meglio tenerlo da parte, e chi recita da anni ormai lo ha imparato e ha capito che importante evitarlo e che non c’è nulla da aver paura .

Si ricorda sempre tutta la sua parte?Cerco sempre di studiare perfettamente la parte, improvvisare sarebbe pericoloso per gli altri attori che si troverebbero in difficoltà, è impegnativo, ma ci tengo a non perdere nessuna battuta.

E’ facile entrare nella parte?E’d’obbligo, un buon attore deve rappresentare quel personaggio, e farlo vivere , la gente non deve vedere Enrico Gatti ma deve vedere il Babi , è una regola fondamentale del teatro

Lascerebbe la sua attività per il teatro?Vediamo, ma non credo di essere cosi talentuoso da potermelo permettere, è ovviamente il sogno di ogni persona che fa teatro .

Cosa le da il teatro nella vita ?Mi da molto e mi ha permesso di migliorare le capacità relazionali e la scioltezza nel tenere discorsi in pubblico davanti a persone sconosciute.

Ma il Babi mente?No mai, sarebbe in contrasto con il suo carattere... però... ci provate eh?

Cosa dirà il Babi’ martedì 8 marzo?Dirà quello che pensa sui politici, ma non posso dirvi ora che cosa dirà, venite allo spettacolo martedi sera e lo saprete!

di Grazia Leone e Valeria Cattaneo

Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l’elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l’uso del mascheramento.

I Carnevali ‘maggiori’

Il Carnevale di Venezia, il Carnevale di Viareggio e lo Storico Carnevale di Ivrea sono considerati tra i più importanti al mondo. La loro fama, difatti, travalica i confini nazionali e sono in grado di attrarre turisti sia dall’Italia che dall’estero. Il Carnevale più lungo d’Italia è però quello di Putignano.

Il Carnevale più antico d’Italia arrivato ai giorni nostri è quello di Verona, risalente al tardo medioevo ed il cui nome originale è Bacanàl del Gnoco.

Il Carnevale di Venezia è conosciuto per la bellezza dei costumi, lo sfarzo dei festeggiamenti nella magica atmosfera della Laguna e consta di diversi giorni fitti di manifestazioni di svariato tipo: mostre d’arte, sfilate di moda, spettacoli teatrali ecc.

La Puglia è la regione italiana con il maggior numero di manifestazioni abbinate alla lotteria nazionale del carnevale: il già citato Carnevale di Putignano, Carnevale di Massafra, Carnevale di Gallipoli, Carnevale Dauno a Manfredonia e il Carnevale Terranovese a Poggio Imperiale.

Il Carnevale di Viareggio è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello internazionale. A caratterizzarlo sono i carri allegorici che sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della cultura o dello spettacolo, i cui tratti caratteristici, specialmente quelli somatici, vengono sottolineati con satira ed ironia.

Lo Storico Carnevale di Ivrea, famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è invece considerato uno tra i più antichi e particolari al mondo, seguendo un cerimoniale più volte modificatosi nel corso dei secoli. L’intero carnevale ha il pregio di rappresentare, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città.

:: CARNEVALE

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Il giorno 8 marzo di ogni anno si festeggia la Festa della Donna che è diventata ormai una ricorrenza quasi “insensata” nonostante il significato storico-sociale che ha questo giorno per le donne nel mondo e non solo ...

:: SPAZIO SOCIALE

Le origini della festa dell’8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all’interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme.

Questo triste episodio , ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che, i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.

Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione

IL GIORNO DELL’8 MARZO

sociale, la data dell’8 marzo assunse un’importanza mondiale diventando, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.

Il mio augurio è rivolto :

A tutte le donne che guardano lontano ma non dimenticano mai il proprio passato;

A tutte le donne che ogni giorno combattono i piccoli e grandi ostacoli della vita;

A tutte le donne che sono fiere di manifestare il proprio essere donne; a tutte le donne che sanno mutare le lacrime in sorriso;

A tutte le donne che con il loro entusiasmo vogliono svegliare l’alba; a tutte le donne che gridano contro chi ruba la speranza;

A tutte le donne che non si arrendono mai;

A tutti gli uomini che hanno capito;

Per tutti questa poesia di Michele Prenna

PER LE DONNE

L’otto di marzo avvicinaraccontano in boccio le mimosee l’oro preparano della fioritaregalo di festa alle donne.

Ce n’è che protesta“Non valeè moda codesto lodare!”dimenticando la storia.

Qui non la voglio narrarema è facile da immaginare tributo a riscattare il doloredi rose che meritano amore

Auguri Angelina Fatone

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:: GIOCHIAMO INSIEME

E questa volta attenti attenti... il maschietto da indovinare è un nostro amministratore... chi saranno?

A

B

Mandate una mail a [email protected]

La foto B era Salvatore Curvà

A

Ecco le foto dei bimbi della scorsa edizione:

Chi ha indovinato?Loredana Damante , Maria Teresa Panunzio, l’ufficio Anagrafe (facile no?) Carmelo Cottone, Mara Saramin

La foto A era Pascale Macq

B

Dalla mia infanzia giunge un ricordo sfuocato di momenti passati seduto in un salotto,di sera, spesso ospite per lunghi periodi nella villetta della zia del Vandorno, mi ritrovo a guardare la televisione in compagnia della nonna e della zia.

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:: SPAZIO MUSICA

C’era uno sceneggiato televisivo a puntate: Il commissario Maigret, interpretato da Gino Cervi, era un giallo molto intrigante, tratto dai romanzi di George Simenon, e alla fine dello sceneggiato scorreva un brano che cominciava con degli arpeggi con la chitarra classica. Il titolo del brano era: un giorno dopo l’altro, scritto da un giovane cantautore, Luigi Tenco.

Il brano, molto suggestivo e pieno di colorata malinconia, si sviluppava sui temi della vita e dell’amore, come spesso succede nelle canzoni. In prima persona, vistro che che avevo da poco cominciato a studiare la chitarra, mi misi a cercare quegli accordi provando a strimpellarli. Passarono anni, e, stavolta nella mia casa a Biella,per coincidenza, mentre guardavo con mia madre il Festival di San Remo 1967, vidi e sentii Luigi Tenco cantare “Ciao amore ciao”.

Quella sera, non so come, mi accorsi che l’interprete che avevo davanti al televisore aveva qualcosa di alterato, uno sguardo strano, non so cosa, e commentai il fatto con mia madre. Il giorno dopo appresi che Luigi Tenco venne trovato morto nella dependance dell’Hotel Savoy dalla sua collega e amica Dalida. Venne trovato un biglietto vergato a mano, che piu’ perizie calligrafiche hanno poi consentito di attribuire allo stesso Tenco, contenente il seguente testo: Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perche’ sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda “Io tu e le rose” in finale e ad una commissione che seleziona “La rivoluzione”. Spero serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao, Luigi.

UN GIORNO DOPO L’ALTRO...

Il 10 maggio 2010 su Odeon TV, la trasmissione Rebus, questioni di conoscenza, condotta da Maurizio Decollanz, ha trattato il caso Tenco e tra le altre cose si e’ parlato delle ”5 prove” dell’omicidio di Luigi Tenco sostenuto su Facebook da quasi 20.000 italiani.

In studio Aldo Fegatelli Colonna (biografo di Tenco), Francesco Bruno (criminologa), Giuseppe Bita’ (Responsabile Luigi Tenco 60’ - La verde isola): L’intera puntata è disponibile alla pubblica visione. Cosa si puo’commentare a riguardo? Un gesto simile valeva quanto una vita? Per quanto un artista possa sentirsi “incompreso”come puo’giustificare un gesto simile se non dovuto a un raptus di squilibrio? Le gratifiche post mortis sono arrivate comunque, a difesa del messaggio dell’artista, nel

1967 Ornella Benedetti costituisce il Club Luigi Tenco di Venezia, e nel 1972 Amilcare Rambaldi fonda il Club Tenco di Sanremo con lo scopo di riunire tutti coloro che si propongono di valorizzare la canzone d’autore, perche’ qui sta la differenza,tra il prodotto commerciale, spensierato e fischiettabile da tutti, al sentire il messaggio dell’anima di chi scrive in profondo.

Ma poche orecchie sentono, perche’e piu’ piacevole sentire cio’ che piace sentire. Nonostante tutto grazie a Tenco oggi abbiamo ancora tanti brani indimenticabili che ci ha lasciato,come: “Mi sono innamorato di te”, “Lontano lontano”, “Vedrai vedrai,” “Ciao amore ciao”, “Se stasera sono qui”, e tante ancora,

di Pietro Givonetti

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:: SPAZIO PC

Inoltre è molto probabile che sia dotato anche di scheda audio, lettore CD o DVD ROM oppure masterizzatore CD o DVD e scheda di rete. Esplorati Ram, CPU , HD e scheda madre è arrivato il momento di parlare di schede video. La seconda scheda che prendiamo in considerazione infatti è la Scheda Video (e per una volta non ci serve una parola inglese o informatichese!)

Di secondaria importanza rispetto alla scheda madre, senza la quale il computer non funziona, la scheda video è comunque, all’atto pratico, fondamentale ed indispensabile visto che praticamente tutti i programmi che utilizzi da quando accendi il personal computer a quando lo spegni, usano un’interfaccia grafica per permetterti di dare dei comandi (fai clic col mouse sul tal pulsante) e vedere l’esito delle elaborazioni svolte dal processore (si apre la tal finestra); ed è proprio la

ABC PER SCEGLIERE IL COMPUTER: COM’È FATTO UN COMPUTER - CONOSCERE PER SCEGLIERE (PARTE II)Eccomi qua di nuovo per proseguire con questa mini guida alla scelta di un computer. Abbiamo visto nell’articolo precedente che un personal computer è composto necessariamente da: CPU, RAM, scheda madre, hard disk, scheda video, alimentatore e case.

scheda video quella che ti permette di vedere nel monitor ciò che stai facendo. Ho aggiunto la parola Personal accanto a computer perché come già accennato ci sono anche altre tipologie di computer che vengono usati senza bisogno di essere collegati ad un video e per cui quindi la scheda video non è necessaria.

Lo scopo delle schede video dei personal computer è dunque quello di elaborare i segnali legati alla visualizzazione delle immagini ed inviarli al monitor. Più nello specifico la scheda video ha la funzione di trattare tutte le informazioni di tipo video che vengono trasmesse al monitor e di trasformarle in segnali analogici di tipo elettromagnetico che il monitor è in grado di recepire. Questo significa, semplificando un po’ il processo, che mentre digiti ad esempio la V della parola VIDEO sulla tastiera il processore riceve dalla tastiera gli impulsi che corrispondono alla lettera V

e li ritrasmette alla scheda video che li trasforma nella disegno della lettera V sul monitor.

Allo stesso modo quando visualizzi una foto dalla scheda della macchina fotografica o inserisci ed avvii un CD od un DVD che contiene un filmato succede che la periferica chiamata in causa (in questi casi il lettore di schede fotografiche o quello dei CD/DVD) trasmette al processore dei segnali che a sua volta la CPU (ricordi? CPU e Processore sono la stessa cosa!) elabora e spedisce secondo la necessità alla scheda video o alla scheda audio e così le sequenza di Byte che compongono la foto o il video si trasformano nelle immagini che vedi sullo schermo. E adesso di la verità: ci avevi mai pensato al fatto che la foto che scatti con la macchina digitale nella realtà sono solo una sequenza di byte?!! E lo sapevi che se apri una foto con un programma per scrivere testi non vedi la foto ma una sequenza di lettere, numeri e simboli? Ma torniamo alla nostra scheda video per vedere adesso quale comprare! Appurato che anche di questa componente non puoi fare a meno e sapendo che tutti i personal computer, desktop o portatili, hanno una scheda video già inserita, il criterio principale per scegliere è, in questo caso più che mai: per cosa usi il computer? O, meglio ancora: sei un videogamer incallito?! (videogamer incallito: chi usa il computer all’80% per giocare con videogiochi di ultima generazione con grafica 3D) Sul mercato troviamo infatti una grande quantità di schede video con le caratteristiche più disparate; tra le tante quelle che vale la pena prendere

in considerazione sempre e comunque, sono sostanzialmente 2:

La dimensione della memoria video (espressa in MB), che è una memoria dedicata a incamerare le informazioni video senza aumentare il carico di lavoro della memoria RAM di sistema. Che in parole semplici significa: più ampia è la memoria video, maggiore è la quantità di informazioni video che possono essere trattate dalla scheda video senza interferire con le altre attività del PC e quindi senza rallentare il sistema. La velocità del processore dedicato (aspetto che raramente viene dichiarato dalle case costruttrici di PC desktop già assemblati). Ogni scheda video ha un chip (detto GPU, Graphic Processor Unit) finalizzato all’elaborazione dei calcoli relativi alla grafica e al video. Più il processore è avanzato, meglio ovviamente la scheda video fa il suo lavoro.

Tuttavia, se disporre di un buon processore, di molta RAM e di un hard disk capiente può farti comodo comunque, indipendentemente dai programmi che userai, non così si può dire per la scheda video. A meno che tu voglia trasformare il tuo computer in una console di gioco con cui utilizzare le più avanzate applicazioni di intrattenimento multimediale, una scheda video a prestazioni elevate non ti serve proprio; avresti un maggior costo che sarebbe solo una spesa aggiuntiva inutile visto che non potresti apprezzare i vantaggi prestazionali.

In pratica sarebbe come avere in casa una impianto audio/video di ultima generazione, tipo quello che troveresti nella sala principale di un modernissimo cinema e usarlo per vederci la videocassetta su cui 10 anni fa hai registrato un film degli anni ‘70 trasmesso da un’emittente con il segnale non particolarmente nitido! Una scheda video “normale”, senza particolari requisiti, costruita per tutte le applicazioni ordinarie, va più che bene ed è più che sufficiente per gestire anche il traffico di dati video inviati dal DVD quando vuoi usare il computer per vedere un film.10

Diverso il discorso per i videogames, che sono programmi che impongono notevoli sforzi di elaborazione grafica al processore video e che traggono quindi considerevole vantaggio dall’essere usati con una scheda video adeguata (per grafica 3D in movimento). Un PC presentato sui volantini come “ideale per l’utilizzo multimediale e dei videogames” è un Pc dotato di una scheda video di qualità elevate, oltre che di una CPU molto performante ed ha in genere un prezzo superiore ad altri della stessa casa produttrice.

Vediamo come scegliere il Case.La scheda madre sta nel Case, la scheda video sta nel Case, la CPU sta nel Case ...ma questo Case infine cos’è?! Il Case è l’involucro, la scatola metallica, familiarmente detto anche “lo scatolo” o “il coso da cui partono i fili”, che accoglie e protegge tutte le varie componenti di un computer Desktop. Il case è costruito in modo da avere due pareti, in genere le due pareti lunghe e strette, attrezzate per permettere all’utente di interagire con le componenti interne. Mi spiego meglio: in genere dalla parete lunga e stretta posteriore sporgono tutte le varie prese e porte necessarie per connettere il pc all’alimentazione elettrica e per connettere al PC tutte le varie periferiche (monitor, tastiera, mouse, stampante...).

La parete lunga e stretta anteriore invece in genere propone i pulsanti di accensione e stand by, i cassetti dei

lettori e masterizzatori CD/DVD e in alcuni modelli una serie di porte USB, MMC, SD, PCMCIA (ogni sigla è legata ad un particolare tipo di “presa” con una sua particolare funzione). Per finire al suo interno il case integra anche un sistema di raffreddamento ed un alimentatore. Ed ecco 3 cose a cui fare attenzione:

1. L’alimentatore deve essere calibrato sulla potenza richiesta dalle varie componenti interne e questo è un fattore di cui tener conto se vuoi assemblare il computer da sola/o o hai intenzione di ampliare e potenziare un PC che hai già.

2. Il sistema di raffreddamento invece, spesso sottovalutato, ti interessa in tutti i casi perché deve essere adatto non solo al PC ma anche all’ambiente in cui lo utilizzerai: quanti gradi ci sono di media nella stanza dove lavori? E qual’è la temperatura massima che può raggiungere quella stanza? 3. L’ideale poi sarebbe poter “sentire” il sistema di raffreddamento all’opera per assicurarti che la ventola di raffreddamento sia il più possibile silenziosa!Esistono 2 tipologie di Case: Desktop e Tower

Case DesktopI Case desktop non sono più in commercio da un po’ di tempo, ma te ne parlo perchè ce ne sono ancora in giro nelle case e anche negli uffici. Si chiamano desktop perchè sono fatti per stare sul tavolo (desk=tavolo;

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top=sopra) ed occupano pertanto un sacco di spazio sulla scrivania o sul tavolo da lavoro.

Case TowerSono i case che trovi in tutti i negozi di PC e sono progettati per essere messi in verticale (da cui il nome Torre) il che permette di gestire meglio lo spazio soprattutto nelle situazioni in cui lo spazio scarseggia.

I case di tipo Tower si dividono a loro volta in tre categorie a seconda della grandezza/capienza: Tower, MidiTower e MiniTower:

I Tower, più grandi ed ingombranti oltre che costosi sono utilizzati in genere per usi professionali e soprattutto in situazioni in cui occorra inserire in un PC molti dischi, lettori e schede.

I MiniTower sono i più contenuti ed economici e sono quelli che troviamo in genere nelle case e nella maggior parte delle postazioni da ufficio.

I MidiTower come dice il nome stesso sono una via di mezzo tra le due categorie in tutti i sensi.

La Scheda Audio Ed eccoci alla terza scheda! Abbiamo parlato di scheda madre e scheda video ed ora è la volta della Scheda Audio, ovvero la scheda che ci permette di sentire i suoni. Contrariamente alle due precedenti la scheda audio non è affatto indispensabile! Tutto ciò che è scrivere documenti, fare calcoli, usare programmi amministrativi, disegnare, giocare al solitario, impaginare... non ha alcun bisogno di una scheda audio per essere correttamente e magistralmente eseguito. Certo che se poi vuoi usare il pc anche per sentire la musica, o guardare un film, o vedere i filmati su You Tube, o scaricare i podcasting delle tue trasmissioni radio preferite, o creare una presentazione di power point contenete musica di sottofondo o filmati... ok, diciamocelo: la scheda audio non è indispensabile ma senz’altro rende il nostro pc uno strumento più completo ed interessante, per cui sarà bene che ne possegga una! Analogamente a

quanto già visto per la scheda video, lo scopo della scheda audio è quello di trasformare i dati digitali relativi al suono in segnali elettromagnetici che possono essere inviati a un impianto di altoparlanti e, viceversa, trasformare i segnali elettromagnetici in ingresso in un flusso di dati digitali (una sequenza di 0 e 1) che possano essere elaborati dal processore.

Quindi quando fai partire un brano musicale con il riproduttore del computer succede che il processore riconosce che i dati che gli arrivano sono relativi a suoni e li invia alla scheda audio che li converte in segnali elettromagnetici e li invia agli altoparlanti che li fanno arrivare al nostro orecchio come musica. Il contrario è rappresentato da quando parli o canti in un microfono attaccato al computer: attraverso il microfono la voce diventa segnale elettromagnetico ed attraverso la scheda audio viene trasformato in una catena/sequenza di Byte che chiamiamo file. Un tecnico del suono probabilmente troverebbe questo modo di spiegare il processo un po’ semplicistico, ma a me importa che ti sia chiaro il senso generale e quindi lo scopo di avere una scheda audio.

Ed ora come sempre vediamo come e cosa scegliere.In genere una buona scheda madre ha incorporata anche la scheda audio e una grossa fetta dei computer già pronti in vendita sul mercato oggi sono del tipo “con scheda audio incorporata” (nella scheda madre viene lasciato sottointeso) e questo, se non hai particolari esigenze riguardo ai suoni, ti toglie dall’imbarazzo di scegliere la scheda audio! In un computer desktop è comunque possibile inserire anche due o più schede audio, quindi sei sempre a tempo ad aggiungere una buona scheda audio al tuo pc nel momento in cui ti accorgi che lo usi spesso per ascoltare musica di buona qualità o per guardare film per i quali vuoi avere effetti surround. In ogni caso, inclusa o meno nella scheda madre, una scheda audio presenta delle caratteristiche fondamentali legate innanzi tutto alla qualità del convertitore digitale-analogico (i dati diventano suoni) e,

se ti interessa poter registrare, anche di quello analogico-digitale (i suoni diventano dati).

I parametri da tenere in considerazione sono due: La frequenza di campionamento misurata in KHz (KiloHertz) e il bitrate (pr bitreit) misurato in bit; senza annoiarti con i dettagli: più questi due parametri sono alti e meglio è anche se, normalmente, una scheda audio con frequenza di campionamento pari a 44.1KHz e un bitrate di 16 bit è più che soddisfacente. Altro aspetto molto importane per la riproduzione dei suoni è il numero di canali di una scheda audio che verranno impiegati per diffondere il suono. Le schede audio in commercio oggi consentono di ascoltare musica e veder film come con un impianto stereo o con un impianto surround. Il numero di canali è indicato da un doppio numero tipo 2.0, 2.1. Il primo numero indica il numero di altoparlanti deputati alla diffusione dei suoni medi e acuti, mentre il secondo indica la presenza o assenza del subwoofer (pr sub-vufer: il diffusore dei suoni molto bassi)

Le schede 2.0 e 2.1 sono stereo, cioè ti permettono di percepire i suoni come provenienti da 3 altoparlanti frontali uno a destra, uno a sinistra e uno in centro. Le schede 5.1 e 7.1 invece sono surround, capaci cioè di circondarti a 360° con il suono. Con le 5.1 il suono si diffonde da cinque altoparlanti: tre davanti e due dietro (a sinistra e a destra) oltre al subwoofer. Con le precedenti 5 si aggiungono altri 2 a altoparlanti laterali. Quindi ancora una volta la scelta dipende fondamentalmente da come vuoi usare il computer e, in questo caso, anche da che tipo di impianto audio hai già in casa! Se abitualmente ascolti la musica con una vecchia radio portatile un pc con scheda 2.1 per te sarà già una nuova ed interessante esperienza! Se invece pensi di usare spesso il pc come monitor per vedere film e magari film d’azione o per “fare musica” è meglio che ti doti sin dall’inizio di una schda a 5 o 7 canali.

di Andrea Lorenzini

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:: RACCONTIAMOCIPOLVEREEcco uno scritto da meditare soprattutto per noi donne, ma anche per gli uomini. Voremmo proporre una discussione via mail al giornalino - [email protected] - con risposta da me e Grazia e pubblicazione dei vostri pensieri e delle nostre risposte, il tutto verrà pubblicato nel prossimo numero.

Ricordatevi che uno strato di polvere protegge i mobili...Una casa è più bella se si può scrivere “ti amo “ sulla polvere sul mobilio.

Io lavoravo otto ore ogni fine settimana per rendere tutto perfetto, “nel caso venisse qualcuno”. Alla fine ho capito che non veniva nessuno, perchè tutti vivevano la loro vita passandosela bene!

Ora, se viene qualcuno, non hai bisogno di spiegare in che condizione è la casa: sono più interessati ad ascoltare le cose intetessanti che ho fatto per vivere la mia vita e se non vengono per stare con te ma vengono per controllare la casa e sparlarne, meglio lasciarli a casa loro. Caso mai non te ne fossi accorta la vita è breve, goditela!

Fai pulizia se è necessario...Ma sarebbe meglio dipingere un quadro, scrivere una lettera, preparare un dolce, seminare una pianta oppue pensare alla differenza tra i verbi “volere” e “dovere”.

Fai pulizia, se è necessario, ma il tempo è poco...Ci sono tante spiagge e mari per nuotare, monti da scalare, fiumi da navigre, una birretta da bere, musica da ascoltare, libri da leggere, amici veri da amare e la vita da vivere.

Fai pulizia, se è necessario, ma...C’è il mondo fuori: il sole sulla faccia, il vento nei capelli, la neve che cade, uno scroscio di pioggia...Questo giorno non torna indietro...Fai pulizia, se è necessario ma... C’è il mondo là fuori: il sole sulla faccia, il vento nei capelli, la neve

che cade, uno scroscio di pioggia...Questo giorno non torna indietro...Fai pulizia, se è necessario, ma ricorda che la vecchiaia arriverà e non sarà più come adessa e quando sarà il tuo turno, ti trasformerai in polvere.

CHE NE PENSATE?

Iniziamo noi...Io sono d’accordo. La vita è troppo breve per perdere le occasioni che cidanno serenità e passare invece il tempo a lucidare la casa. Anche se proprio scrivere sulla polvere...forse è troppo, ma togliamoci questo senso del dovere assoluto verso le pulizie di casa, e poi sapete che più si disinfetta e si pulisce e più i nostri figli sono esposti alle allergie, i prodotti di pulizia sono nocivi se usati in eccesso, e hanno meno anticorpi e meno mamma che gioca con loro!

:: DA SAPEREEcco come fare in caso di incidente con un veicolo senza assicurazione. L’Associazione Consumatori Italia di Biella spiega come comportarsi e soprattutto come cercare di ottenere un risarcimento, in caso di sinistro con un auto non assicurata.

“Chi ha subito un danno in uno dei Paesi dello Spazio Economico Europeo” dicono i legali che operano per lo sportello Aci di corso Risorgiomento di Biella “a causa di un veicolo non identificato, o di cui risultato impossibile entro due mesi identificare l’assicuratore, può rivolgere richiesta di risarcimento alla Consap, Gestione Fgvs, Organismo di Indennizzo Italiano, via Yser 14, 00198 Roma (fax 06-85796334). Il Fondo per le vittime della strada, secondo l’articolo 283 del decreto legislativo n. 209 del 2005, provvede al risarcimento dei danni causati alla persona del veicolo o natanti non identificati o non assicurati e, a seguito del decreto legislativo n.198 del 2007, anche al risarcimento per i danni alle cose, con una franchigia di 500 euro (integralmente per i non assicurati), ma sempre in presenza di danni gravi alla persona. Lo stesso Fondo interviene, sia per i danni alla persona che per i danni alle cose, anche per incidenti con veicoli assicurati con imprese poste in liquidazione coatta amministrativa per incidenti con veicoli in circolazione contro la volontà del proprietario.

Trama:Una mattina ti svegli e sei un’adolescente. Così, senza un avvertimento, dall’oggi al domani, ti svegli nel corpo di una sconosciuta che si vede in sovrappeso, odia tutti, si veste solo di nero e ha pensieri suicidi l’84% del tempo. E io non facevo eccezione.

Questa è Mia, sedici anni, ribelle, ironica, determinata, sempre pronta ad affrontare con tenacia le incertezze della sua età: scuola, compagni, genitori separati, e un rapporto burrascoso con la madre single che la adora, ma è una vera frana in fatto di uomini.

Mia insegue da sempre un grande e irrinunciabile sogno: entrare alla Royal Ballet School di Londra, la scuola di danza più prestigiosa al mondo, dove le selezioni sono durissime e il costo della retta è troppo alto per una madre sola.

A complicare la sua vita c’è l’amore intenso e segreto per Patrick, il fratello della sua migliore amica, un ragazzo così incantevole e unico da sembrare un angelo, che però la considera una sorella minore. La passione per la danza e quella per Patrick sono talmente forti e indissolubili che Mia non sarebbe mai in grado di rinunciare a una delle due. Fino a quando il destino, inevitabile e sfrontato, la metterà davanti a una delle più dolorose e difficili scelte della sua vita.

Federica Bosco racconta, con travolgente e sottile ironia, una straordinaria, delicata e commovente favola moderna, intrecciando, con lo stile che la distingue, il reale al sorprendente e all’inaspettato.

:: SPAZIO LIBRIINNAMORATA DI UN ANGELO di FEDERICA BOSCOOggi ho deciso di proporvi una bellissima anteprima newton copton, che uscirà in tutte le librerie il 10 febbraio.

di Grazia Leone

L’autrice:Federica Bosco è scrittrice e sceneggiatrice. Con la Newton Compton ha pubblicato: _Mi piaci da morire_L’amore non fa per me_L’amore mi perseguita(La trilogia delle avventure sentimentali di Monica)_Cercasi amore disperatamente_S.O.S. amore(finalista al Premio Selezione Bancarella): tutti hanno avuto un grande successo di pubblico e di critica, in Italia e all’estero.

È anche autrice di due “Manuali di sopravvivenza” per giovani donne:101 modi per riconoscere il tuo principe azzurro (senza dover baciare tutti i rospi) e 101 modi per dimenticare il tuo ex e trovarne subito un altro. Potete leggere di lei sul suo seguitissimo blog all’indirizzowww.federicabosco.com

Il romanzo in questione è Innamorata di un Angelo, di Federica Bosco, autrice nota non solo in Italia, per i suoi meravigliosi e divertenti romanzi rosa, che con questo titolo ci propone una storia romantica con un pizzico di Fantasy sul finale, dedicata ad un pubblico Young Adult ma non solo.

In fondo siamo liberi di sognare a tutte le età, no?

Titolo: Innamorata di un angelo

Editore: Newton Compton

Autore: Federica Bosco

Prezzo: 12.90€

Pagine: 384

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:: SPAZIO VACANZE

Sono comunque due escursioni all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso, meno frequentati e antropizzati: il “Colle del Trajoz” e il “Bivacco Money”.

Il Colle del Trajoz.Si può lasciare l’auto qualche chilometro prima di giungere al capoluogo Cogne in località Vieyes oppure, deviando a destra dalla strada principale, raggiungere l’abitato di Silvenoire, dal quale

SENTIERI NEL PARCO Oggi vi propongo due itinerari nella vallata di Cogne, lontani dalla classica e frequentata salita al rifugio V. Sella, molto conosciuto per la possibilità di ammirare e avvicinare stambecchi, camosci e marmotte.

si risparmiano circa 200 metri di dislivello, benché il primo tratto di sentiero che dal paese raggiunge quello che sale da Vieyes sia poco segnalato e a tratti si perda nei prati (è utile una cartina).

Per accorciare il dislivello, considerando la lunghezza dell’itinerario, noi abbiamo comunque deciso di partire da Silvenoire, borgata piccola ma molto carina.

Raggiunto il sentiero che giunge da Vieyes, si prosegue, in una pineta, seguendo il tracciato ora agevole e ben marcato (gran parte dei sentieri del parco erano vecchie mulattiere di caccia poiché la zona era riserva dei Savoia) e ammirando la cascata del torrente Nomenon, che dà il nome al vallone.

Nei pressi dell’alpeggio abbandonato di Petit Nomenon si esce dal bosco e si può così contemplare alle proprie spalle la maestosità del Monte Bianco e l’eleganza del Gran Combin, i 4.000 confinanti con Francia e Svizzera.

Iniziano da qui i pascoli, dapprima scoscesi, per poi, giungere a due grandi piani consecutivi: sul primo si trova il ristrutturato alpeggio Gran Nomenon, dove è stato ricavato il bivacco Gontier, una bella costruzione in pietra (se lo si vuole utilizzare è necessario informarsi preventivamente per reperire le chiavi).

Si è ai piedi di due belle piramidi, divise dal col di Belleface: il monte Gran Nomenon che sovrasta il bivacco e, a chiudere il secondo pianoro, la Grivola con la sua maestosa parete nord in parte coperta da ghiacciai.

Qui si è già a buon punto e ci si potrebbe accontentare, godendosi la pace del luogo, rotta solo dai campanacci degli animali al pascolo, e la bellezza del panorama.

Proseguendo, si percorre tutto il secondo pianoro dirigendosi verso la parete della Grivola, poi si sale a sinistra un lungo e ripido tratto morenico dove occorre porre molta attenzione, soprattutto durante la 14

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discesa, per il rischio di scivolare (molto utili sono i bastoncini); avvicinandosi al colle, le pietraie rendono l’ambiente più selvaggio e, giunti alla meta, sovrastati dalla mole della Frivola, si può apprezzare anche il panorama verso est e la presenza di qualche altero ed agile stambecco.

E’ un escursione lunga e impegnativa nell’ultimo tratto, ma la contemplazione dell’ambiente ripaga degli sforzi fatti.

Silvenoire - Bivacco Gontier = dislivello circa 1.000 metri, ore 2,30

Bivacco Gontier - Colle del Trajoz = dislivello circa 550 metri, ore 1,30

Il Bivacco Money.Dopo il capoluogo Cogne si prosegue in auto fino alla frazione Valnontey, lì ci si incammina seguendo una

strada interpoderale che si inoltra nel fondovalle fino alla case di Valmianaz, poi si prosegue nel bosco sulla mulattiera che costeggia il torrente Grand Eyvia; il panorama è subito impressionante, dominato dai ghiacciai del Gran Paradiso: Tribolazione, Gay e Money.

Usciti dal bosco, si incontra presto sulla sinistra il sentiero che si inerpica tra i pascoli verso la piana dei casolari Money, dove è minore la presenza dei turisti; fino ai casolari, ormai abbandonati, il sentiero è ben tracciato ed agevole e si attraversano numerosi torrenti, provenienti dai sovrastanti ghiacciai.

Dopo l’alpeggio si inizia a salire più decisamente, si raggiunge la morena del ghiacciaio Money e la si percorre lungo il filo di cresta, con spettacolare vista sul ghiacciaio: qui è facile incontrare stambecchi e camosci, vedere correre qualche

marmotta e riconoscere la profumata piantina del genepy. Quasi al culmine della morena, il sentiero volge a sinistra, attraversa il ripido pascolo e raggiunge alcuni brevi salti di roccia che si superano con l’aiuto di alcune funi d’acciaio.

Il bivacco è ormai ben visibile e lo si raggiunge in pochi minuti: è la classica costruzione in lamiera, ancorata con cavi d’acciaio ed è sempre aperto perché utilizzato dagli alpinisti che proseguono sul ghiacciaio di Money. Da questo pulpito il panorama è ottimo su tutte le montagne che circondano la Valnontey.

Valnontey - Casolari di Money = dislivello circa 650 metri, ore 1,30

Casolari di Money - Bivacco Money = dislivello circa 550 metri, ore 1,30.

di Carlo Ribotta

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:: SPAZIO VOLONTARIATO

Da anni un nostro ex collega Marco Guglielminotti ci ha coinvolti nel suo impegno a favore dell’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino.

Marco collabora con la Fondazione Forma una onlus che ha sede nell’ospedale di Torino e si occupa di tutto quello che può servire a migliorare il servizio di un ospedale così grande e specializzato per le cure ai bambini.

Le tecnologie sempre più sofisticate e indispensabili per curare dei malati così piccoli e bisognosi di guarigione richiedono fondi che spesso l’Ospedale pubblico non riesce a reperire, è un dolore vedere bimbi che per mancanza del macchinario giusto non possono giungere a completa guarigione, considerato anche le gravi malattie che purtroppo colpiscono questi piccoli angeli,per questo la Fondazione Forma cerca di intervenire.

Nel 2006 , per raccogliere soldi per l’acquisto di un neuronavigatore, un apparecchio per intervenire sui tumori al cervello, Marco ha organizzato per le vie di Biella una simpatica manifestazione piena di giochi e intrattenimenti per i bimbi, intitolata “Un esercito di angeli” ,la partecipazione è stata grande e sincera e grazie a questa manifestazione si è raggiunta la cifra per l’acquisto dell’apparecchio.

La Fondazione ha ancora molto da fare, molti progetti ecco quelli già conclusi.

La Fondazione persegue l’obiettivo di rendere l’ambiente più gradevole e rassicurante agli occhi dei bambini:- Estate 2010 decorazione del PRONTO SOCCORSO/DEA del Regina Margherita;

VOLONTARIATO DEI DIPENDENTIIn questo numero lo spazio volontariato è il volontariato “economico” dei dipendenti del Comune di Biella, ve lo ricordo in poche righe.

- Adeguamento del corridoio di accesso alle Pediatrie (grazie al Rotary Club Torino Europea);- Decorazione servizio di Radiologia realizzata grazie ai pittori della Fondazione Paint A Smile;

- Imbuca l’ospedale: progetto pilota realizzato nei reparti di Neurochirurgia e Pneumologia con l’obiettivo di mantenere i contatti con il mondo esterno e a instaurare relazioni all’interno dell’ospedale.

Il DENTRO e il FUORI non solo inteso come ambiente circostante e luogo fisico, bensì come mondo interno del bambino, connesso alla sfera emotiva del paziente e dei suoi genitori;

- Dicembre 2008, Progetto di decorazione reparto di degenza di Ortopedia e Urologia in collaborazione con la Fondazione Anouk; e poi progetti in corso che l’offerta di 400 euro versata dai dipendenti del Comune ha sostenuto:

Progetto 3C:Comunicazione, Cooperazione e Cura Counselling in reparto di cardiologia cardiochirurgia e in tic. L’obiettivo di base del progetto è il miglioramento della qualità della comunicazione e della relazione fra sanitari e genitori dei bambini ricoverati.

Un angelo custode per i bimbi del Regina MargheritaLa creazione di un servizio di supporto all’Ospedale. Per i nostri bimbi ed i loro cari sarà sempre presente un Angelo Custode, che prenderà in pugno la situazione, che aiuterà chi ne ha bisogno e manterrà e rafforzerà quell’alleanza fra famiglie ed operatori, che farà tornare il sorriso sul viso di

tutti i bambini.

Gli angeli del Regina dovranno:_favorire, collaborando con i reparti, l’intervento degli operatori sanitari e sociali, _promuovere l’interazione e la comunicazione tra personale ospedaliero e famiglie,

_garantire l’accoglienza,

_fornire informazioni su benefici e diritti previsti dalla normativa relativi alla patologia.

Istruzioni per la vitaProgetto di alta formazione sull’emergenza pediatrica_Un aiuto ai bambini del Kurdistan secondo il programma di assistenza sanitaria a favore di minori extracomuinitari o provenienti da paesi in via di sviluppo.

_In Somalia per il sostegno alla costruzione di una Struttura Ospedaliera sotto la supervisione degli Operatori del Regina Margherita e di altri Ospedali Torinesi

Sono solo parte di quanto la fondazione e il Regina Margherita fanno per i bimbi di tutto il piemonte, alcuni di noi colleghi lo hanno toccato con mano nelle esperienze di ricovero dei loro bimbi, e in ogni modo aiutare chi aiuta i bambini qui a due passi da casa nostra è molto importante.

Marco Guglielminotti è un grande capofila che ci contagia con il suo inesauribile entusiasmo e la sua generosità.

Quest’anno ha proposto un’iniziativa prtita a fine 2010: il raduno dei babbi natale davanti all’ospedale in

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di Valeria

IN RICORDO DI GIANGI

In ricordo di Giangi, le colleghe dell’Ufficio Istruzione hanno raccolto la somma di 280 euro che hanno destinato al sostegno degli animali che Giangi amava tanto. Si è quindi pensato di dare questa somma alla ex collega che ha lavorato in Asilo Nido: la Sig. Rosa De Petro. Rosa attualmente si occupa di gatti randagi, li cura, li soccorre, li ospita presso di lei, ormai ha raggiunto un gran numero di randagi salvati, curati e sterilizzati con i suoi fondi personali,di lei abbiamo già parlato nel quinto numero del giornalino la somma versatale in onore di Giangi è stata per lei una manna, con essa ha già iniziato a sterilizzare le gatte randage delle colonie che segue nel biellese.

una simpatica giornata di festa con spettacolo e grandi nomi (Marco Berrì e altri comici) è stato un successo di pubblico, di incasso e divertimento, (se non erro c’erano circa 15mila babbi natale: bimbi e adulti) tutto a favore dell’ospedale, un occasione per ognuno dei convenuti per regalare

una giornata speciale e far sorridere i bimbi ricoverati, ogni partecipante riceveva un vestito di babbo natale in cambio di una piccola offerta. Visto il successo la manifestazione si svolgerà anche il prossimo anno in dicembre , tutti siete invitati, diamoci da fare, Marco lancia la sfida:

raggiungiamo la quota 20.000 , lui sta già lavorando come sempre con passione e generosità, impossibile tirarsi indietro!

E grazie a tutti per aver partecipato alla nostra piccola raccolta fondi comunale.

La comunicazione in emergenza è uno dei servizi fondamentali e primari, alla base di tutta la macchina dei soccorsi. Senza poter comunicare a breve e lunga distanza qualsiasi intervento diventa ingestibile.

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E’ sulla base di questa considerazione che la Protezione Civile del Comune di Biella ha, nei mesi scorsi, sottoscritto una convenzione quinquennale con l’Associazione R.N.R.E. (Raggruppamento Nazionale Radiocomunicazione emergenza) che ha sede a Ponderano (Biella) ma che, attraverso una capillare rete radio opera in tutta Italia e ha collegamenti in quasi tutto il mondo.

L’Associazione, nel mettere a disposizione della Città di Biella propri esperti radio operatori, si occuperà di molteplici attività, così sintetizzabili:curare la manutenzione mensile e la tenuta in esercizio delle apparecchiature radio presenti nella Sala Operativa cittadina programmare e progettare l’implementazione dell’attuale sala radio effettuare corsi sia di radio

operatori che di radioamatori nonché corsi di aggiornamento professionale per la gestione delle apparecchiature radio prestare il proprio servizio in occasione di esercitazioni simulative delle emergenze e in iniziative condivise attivarsi, in caso di preallarme e/o allarme, entro un tempo massimo di 90 minuti con operatività entro la successiva ora mettere a disposizione della Città di Biella le proprie reti nazionali di trasmissione per collegamenti tra la sala radio ed eventuali colonne di soccorritori sul territorio.

Richiedere il supporto di volontari, personale e mezzi del C.O.I./Biella in caso di attivazione ricevuta da parte del D.P.C. Nazionale per emergenze e/o esercitazioni sviluppare progetti congiunti per migliorare

le Telecomunicazioni Alternative di Emergenza «La convenzione rappresenta una opportunità molto interessante sia per RNRE che per la Protezione Civile del Comune» dichiara il presidente dell’Associazione, Alberto Barbera «Per noi è una opportunità di usufruire, in caso di emergenza, di una struttura operativa H24 e di una sala radio, opportunamente potenziata, in grado da rappresentare un punto di appoggio per le unità mobili in spostamento sul territorio. Inoltre il Comune di Biella è in grado di fornirci un supporto, per la parte logistica, atto a garantire un’autonomia operativa, per i volontari RNRE, sul luogo dell’emergenza»

Nei primi mesi di operatività della convenzione la sala radio e l’unità mobile del Servizio Protezione Civile del Comune di Biella sono state attrezzate anche per comunicazioni in digitale, ed alcuni volontari hanno partecipato a corsi di formazione come il corso di formazione Pactor (sistema usato principalmente nel settore militare e della navigazione commerciale entrato, per le sue caratteristiche, nell’uso delle radiocomunicazioni in emergenza) per i volontari R.N.R.E., che si è tenuto a Piacenza il 16 e 17 ottobre u.s. Tutte le unità mobili di cui il R.N.R.E. si sta dotando saranno fornite di stazioni radio operative in Pactor.

Questo accordo, innovativo per il sistema di protezione civile biellese e regionale, è stato altresì presentato ai funzionari del Dipartimento, che, nel mese di gennaio 2010, hanno visitato la sala operativa di Biella e approvato con entusiasmo questo nuovo tipo di collaborazione.

LA COMUNICAZIONE:: PROTEZIONE CIVILE

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«E’ un accordo molto importante per il Comune di Biella e per tutti i Comuni convenzionati all’interno del C.O.M./3» dichiara l’assessore alla Protezione Civile del Comune di Biella, Ezio Mazzoli «in quanto permette di disporre di una rete radio moderna e sempre attivabile, in ogni situazione critica, che consentirà comunicazioni con l’esterno anche in condizioni di estrema emergenza. E, cosa da non sottovalutare, si tratta di un accordo che non comporta costi aggiuntivi per la gestione del servizio»

Il Comune di Biella avrà quindi la possibilità di utilizzare i link nazionali dell’RNRE (che permettono un collegamento in fonia o in digitale con tutto il territorio nazionale) e di avere a disposizione dei volontari altamente preparati nel settore delle comunicazioni con implementazioni delle nuove tecnologie, come ad esempio il sistema Pactor.Un accordo quindi che rappresenta un notevole passo avanti verso la gestione dell’emergenza in modo completo e sempre più professionale, con l’insostituibile supporto del volontariato.

GLOBALSET-II 2010 | 17.11.2010

Una folta rappresentanza di volontari del R.N.R.E. ha partecipato all’edizione invernale del Global Set, svoltasi a novembre, con collegamenti in fonia, cw e digitali. Questa prova ha visto centinaia di stazioni di tutto il mondo operative nella simulazione di una emergenza: anche la stazione radio del Comune di Biella ha preso parte all’esercitazione.

Per la prima volta è stata inoltre attivata la rete nazionale RNRE in Pactor operante su Winlink2000, che ha scambiato centinaia di messaggi, sia in Italia che con i corrispondenti austriaci e tedeschi, per poi inviarli al centro di coordinamento per la Regione 1 situato a Londra.

Per l’occasione, alle stazioni italiane partecipanti era stato concesso un tempo di utilizzo sugli RMS molto più ampio del normale proprio per permettere un elevato volume di scambi. Questa esperienza è stata molto utile al fine di determinare un protocollo unico per tutte le stazioni facenti parte della rete italiana.

Il Raggruppamento Nazionale Radiocomunicazioni Emergenza nasce nell’agosto del 2009 con lo scopo di adeguare la realtà italiana a quanto avviene nei principali Paesi, e cioè potere avere un gruppo di radioamatori dedicato SOLAMENTE alle radiocomunicazioni in emergenza e, nel caso specifico italiano, secondo le leggi esistenti sul volontariato (in particolare: statuto che preveda il volontariato, iscrizione negli elenchi delle associazioni di volontariato di almeno 6 regioni)

RNRE è nata quindi come coordinamento, per le emergenze di tipo C, di tutti i gruppi ed associazioni di radioamatori operanti secondo i suddetti principi e lasciando una completa autonomia operativa per emergenze locali.

RNRE è una delle 23 associazioni nazionali membro della Consulta Nazionale del Volontariato, massimo organo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a cui è demandato di proporre soluzioni nel settore dell’emergenza.

Inoltre il presidente dell’RNRE ha anche la funzione di coordinatore per l’Italia del G.A.R.E.C. (Global Amateur Radio Emergency Communication ), l’organismo che presiede le attività di radiocomunicazioni in caso di emergenza, ed in tale veste, lo scorso anno, è stato chiamato ad illustrare l’emergenza dell’Aquila nei vari aspetti al convegno mondiale di Tokyo.

di Simona Fraire

Carissimo Assessore Mazzoli,ci rivolgiamo a Lei con confidenza perchè in questi 20 mesi ha saputo diventare uno di noi. Ci ha conosciuto durante l’emergenza Abruzzo e subito si è rimboccato le maniche per farci sentire il suo sostegno, sempre forte e positivo. Abbiamo attraversato mesi difficili e Lei ha sempre cercato la parola buona per infonderci la forza di guardare con fiducia al futuro.

Il suo impegno ha calamitato sul gruppo una ventata di forze nuove: attrezzature, mezzi, volontari, riconoscimenti. Ora la Sua strada si allontana da noi, ma con queste parole vorremmo esprimerle tutto l’affetto che ci lega a Lei (e, permetta, alla Sua famiglia) e la gratitudine per aver così profondamente creduto nella nostra opera, spesso sminuita e sottovalutata.

Ci auguriamo che il Suo successore sappia comprendere che la Protezione Civile non c’è solo quando succede l’irreparabile, ma opera giorno dopo giorno proprio perchè l’emergenza non avvenga o, nel caso sia inevitabile, riduca al minimo i danni. Siamo una squadra al servizio del Comune e speriamo che chi verrà dopo di Lei creda in noi e nell’impegno che ci mettiamo ogni giorno.

Un abbraccio.

Maurizio, Pietro, Maria Daniela, Consuelo, Andrea B., Anna Maria, Daniele B., Laura, Andrea C., Daniele C., Franco D., Simone, Franco F., Liliana, Simona F., Giancarlo, Loredana, Alberto, Fabio L., Giuseppe, Matteo, Marco, Samuel, Emanuele, Piero, Fabio N., Vincenzo, Davide, Roberto N., Roberto O., Savino, Tiziano, Pietro P., Claudio, Nicoletta, Giovanna, Francesca, Elisa, Daniel, Emil, Ivan, Simona B., Graziano, Pietro G., Gloria, Vanni, Maria Gabriela, Paolo, Riccardo, Claudia, Gian Battista

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SONO UNA BICI DA CORSA ROSSA:: SPAZIO BAMBINI

Sono Ricky è sono una bici tutta rossa...

Stò in garage, e in garage ci sono le ruote di ricambio perchè se si bucano le posso cambiare. Io ho tanti segni strani sul manubrio, il manubrio è di gomma, il manubrio è come le corna di una capra arrabbiata!

Io alla domenica qualche volta faccio delle gare da 7-8 Km, però non ho ancora vinto una gara, quindi m’impegnerò di più per vincere, divertendomi! di Curvà Riccardo, 8 anni, 3° A di Chiavazza

IL GIARDINO DEI CURIOSI:: SPAZIO MOSTRE

Il Giardino dei Curiosi è una interessante mostra alla sua terza edizione che si terrà il 30 Aprile e 1 Maggio 2011 Nel capannone vicino alla casa di riposo del Vandorno e vuole attrarre l’attenzione verso le piante da frutto, aromatiche e verdure meno note, il ricavato andrà alla Casa di Riposo del Vandorno.

Visitando l’esposizione si potranno trovare ad esempio la pianta della canfora,della cannella, dell’anice, il rosmarino piangente, la salvia ananas, quella vietnamita e quella tricolore, la pianta delle scope, le patate del Cile,i fagioli del Papa, i pomodori neri, quelli gialli, i peperoni a campana, il grenberry frutto sacro agli indiani d’America, il lampone nero, quello giallo, le ciliegie da siepe, quattro varietà di pere del Giappone, l’uva di Vigliano prima del 900, piante da frutto locali quasi perse, ad esempio il carpandu, la pera della gazza, il rus dur, le nonne locali delle mele golden, le pere dei Santi, la mela della Madonna, fiori, piante grasse, bonsai e tanto tanto altro.

Ci sarà una esposizione di pietre che raccontano il Vandorno e il Biellese, ma la parte più interessante, è che grazie all’interessamento di Grazia Leone , per la prima volta la nostra mostra avrà come collaboratori i bimbi della classe terza elementare di Vergnasco. in quella classe, si impara il Braille che è materia valutata nella pagella, perciò i bimbi ci aiuteranno a realizzare in braille le etichette delle piante esposte, così anche i non vedenti potranno visitare la mostra.

Un grazie per la collaborazione a Grazia Leone da parte dell’organizzatore Roberto Desirò.

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UNA SCATOLA PER UNA PERSONA SPECIALE:: SPAZIO REGALI

OCCORRE:

_Un bel vassoio in legno sagomato o lineare secondo come si desidera;_Un tovagliolo per decupage (fiori o disegni a proprio piacimento)_La colla per decoupage_Un colore avorio o bianco (il colore bianco e avorio non deve mai mancare in questi lavori perché costituisce il fondo base dei lavori su cui applicare i disegni)_Altri colori per realizzare le sfumature del disegno scelto_La finitura opaca per decoupage)

aggiungendo man mano altre parti del disegno fino a creare una bella composizione in modo che il disegno risulti di bell’aspetto.

Si preparano i colori in un piattino di plastica come già vi avevo insegnato nel lavoro della scatola: un po’ di colore azzurro, bianco, blu e li amalgamo ma non del tutto e con una spugnetta arrotondata tampono delicatamente sul colore e tolgo il colore in eccesso dalla spugnetta tamponandolo prima sul piattino in una parte pulita , poi sul vassoio come a continuare le sfumature del disegno.

Naturalmente nel vassoio i colori richiamano le tonalità del disegno ripeto che, nelle sfumature che farò non metterò tonalità che non hanno a che fare con i colori del disegno che ho scelto di lavorare.

Nel realizzare questa parte di lavoro si richiede pazienza , e nel tamponare

Nel notiziario n. 7 vi ho presentato come fare una scatola con la tecnica del decoupage, in questo numero vorrei proporvi la realizzazione di un vassoio. Per chi ha realizzato la scatola descritta nel precedente notiziario, sicuramente troverà più facilità ad eseguire il vassoio che desidero proporvi, utilizzando il materiale di base acquistato per il precedente lavoro.

i colori, la vostra mano deve essere molto leggera quasi come se volesse sfiorare nel picchettare i contorni del disegno. Se si pigia troppo si potrebbe non avere il risultato desiderato… e compromettere il risultato del lavoro.

Infine su tutto il vassoio passo un pennello inumidito di finitura opaca che fissa il tutto. Lasciare asciugare molto bene ripassare ancora una mano di finitura.

A questo punto il vassoio è finito. Potremmo fissare nel retro un gancetto e appenderlo al muro e utilizzarlo all’occorrenza come un normale vassoietto porta bicchieri. Dimenticavo, la finitura la si può scegliere satinata (ideale per il cartone e il legno) lucida (per piattini e plastiche per avere effetto vetro).

LAVORAZIONE DEL VASSOIO:

Inizio a passare una prima mano di vernice colore avorio o bianco (i colori all’acqua non hanno cattivo odore) lascio che si asciughi bene e ripasso un’altra mano di colore in modo tale che il fondo risulti bello compatto.

Ricavo dal tovagliolo il disegno sfilacciandolo in questo modo: uso un pennello sottile inumidito nell’acqua lo passo in torno al disegno a debita distanza e con molta delicatezza strappo adagio adagio il tovagliolo in nodo tale che sembri sfilacciato. Passo un leggero strato di colla sul fondo del vassoio aspetto quel tanto che la colla si asciughi un pochino appoggio in modo armonioso il ritaglio principale del tovagliolo sul fondo del vassoio.

Lo stendo delicatamente prima con la pressione leggera delle dita poi passo la colla per decoupages

di Dina Grasso

Ingredienti:_180g di farina di mais_50g di burro_80g di zucchero_la buccia di 1 limone_uva passa_pinoli_frutta candita_ciliege candite_liquore strega_zucchero a velo_1 pezzo di cioccolato fondente_alcune gocce di aroma di vaniglia_2 litri di acqua

Portare a bollore l’acqua con le bucce di limone,lo zucchero,il burro e le gocce di aroma di vaniglia,quindi versare la farina di mais e far cuocere per circa 45 minuti o fino a che la farina incorpori l’acqua perfettamente. Unire la frutta candita a dadini,le ciliege spezzettate i pinoli e l’uvetta fatta ammollare in un bicchierino di liquore strega,mescolare e trasferire il composto su una leccarda e far dorare la superfice in forno a 200.°Quindi far raffreddare per un paio di ore. Spolverizzare con zucchero a velo e rendere più goloso il tutto con una grattugiata di cioccolato fondente.

:: LE RICETTEMIGLIACCIO DI CARNEVALEAnticamente la farina di miglio brillato veniva usata per molte ricette, cosicché il nome migliaccio, che deriva, per l’appunto, dal miglio, è stato attribuito a molti piatti regionali di cui rappresentava l’ingrediente principale. Nella cucina moderna la farina di miglio è stata sostituita da quella di granturco, con la quale oggi, in tutta la provincia di Napoli, si prepara il migliaccio napoletano. Si tratta di un dolce tipicamente invernale, caratteristico del periodo di Carnevale, di forma circolare alta circa 3 o 4 cm. Tradizionalmente l’impasto è fatto con semolino, ricotta, uova, latte, zucchero, sale, cubetti di arancia candita, cannella, vainiglia, aroma di arancio, ingredienti che devono essere mischiati in cottura all’interno di una pentola di rame o di acciaio.

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LE CASTAGNOLECastagnole, Zeppole, Tortelli Milanesi, sono alcuni dei nomi con cui vengono chiamati i dolci tipici del Carnevale: le castagnole sono frittelle dolci tipiche della Romagna, piccole come castagne e dal soffice interno, facilmente reperibili in tutte le pasticcerie nel periodo che va dall’Epifania al mercoledì delle ceneri.

Ingredienti per 30 castagnole

_Burro 40 gr (oppure olio 1-2 cucchiai)_Farina 200 gr_Lievito 1/2 bustina_Limoni_Scorza grattugiata di 1/2 Mistrà_Liquore all’anice 1 cucchiaio_Sale 1 pizzico_Uova 2 piccole_Vanillina 1 bustina_Zucchero 50gr

Mettete in una ciotola la farina, le uova, lo zucchero, il burro, la vanillina, il sale, la scorza grattugiata del limone, il liquore e il lievito; lavorate gli ingredienti fino ad amalgamarli, poi trasferite l’impasto su di una spianatoia leggermente infarinata e impastate fino adottenere un composto morbido (ma non molle) liscio e compatto. Lasciate riposare l’impasto per qualche minuto e poi formate dei cordoncini di pasta dello spessore di un paio di centimetri circa e tagliateli a pezzetti grandi come delle grosse nocciole. Formate con i palmi delle mani delle palline, (se volete, incidete la superficie con un taglio a croce), e friggetele un po’ alla volta in abbondante olio e a fiamma bassa, rigirandole nella padella finchè risulteranno ben gonfie e dorate e cominceranno a galleggiare. Una volta pronte, fate asciugare le vostre castagnole su un foglio di carta assorbente, spolverizzatele con dello zucchero a velo o semolato.

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:: L’ANGOLO DEL CUCITO

UNA TUNICA PER TAGLIE FORTI

di M. Teresa Panunzio

BOULEDOGUE FRANCESE:: ANIMALANDIA

Le caratteristiche morfologiche che maggiormente lo contraddistinguono sono la struttura compatta, solida e brevilinea, la testa brachicefala con faccia corta e camusa, il naso schiacciato e le tipiche orecchie dette “a pipistrello”.

Il mantello può essere fulvo (di varie tonalità), bringée (tigrato), caille (bianco con pezzature nere), caille fauve (bianco con pezzature fulve) o semplicemente tutto nero. Dal punto di vista caratteriale è molto legato al proprio compagno/padrone che difende con tenacia, dimostrando un’attitudine alla guardia ed alla difesa personale.

Per quanto possa sembrare cattivo, il “Bouledogue Francese” ha un

carattere buono e dolce, anche con chi non conosce, soprattutto con il suo compagno/padrone.

Cure e limiti della razza

Difficoltà nella respirazione accentuate dal caldo e dall’attività fisica. Elemento e limite da non sottovalutare prima di acquistarlo.

I bouledogue a manto bianco sono più delicati. Frequenti disturbi digestivi e dermatologici. Nei casi del parto, avendo i cuccioli appena nati la testa molto grande rispetto al corpo, ci potrebbero essere delle complicazioni (parto cesario).

Il Bouledogue Francese è un cane da compagnia, di tipo molossoide, che raggiunge un peso compreso fra gli 8 ed i 14 kg.

di Valeria Miotello

:: LO SAPEVATE CHE...Per pulire le macchie di inchiostro dalla moquette si deve usare acqua minerale

La cravatta si stira perfettamente mettendole sopra una pentola con acqua bollente

Per far fare la schiuma alla birra già aperta dal giorno prima basta aggiungere un chicco di riso nella birra.

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Il giornalino uscirà nuovamente in maggio, per questo vogliamo in questo numero portare a tutti i nosri auguri di cuore di Buona Pasqua.

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:: ANGOLO DEL BUONUMORE:: ANGOLO DEL BUONUMORE di Carlo Capisano