FÈS · Patrimonio Mondiale dell’Umanità. ... Il vicino Medio Atlante è una riserva di profumi...
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C a r t e l l a s t a m p a
FÈS
FèsMarocco
Fès
Là dovetutto ebbe
inizio
Il cuore del Marocco ha cominciato a battere 1.200 anni fa nella medina di Fès, oggi interamente proclamata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Sorta nell’808 sul crocevia di due piste carovaniere che conducevano dal Mediterraneo all’Atlantico, la città è ben presto diventata rifugio degli ebrei andalusi che fuggivano da Cordova e delle famiglie di artigiani e commercianti esiliati da Kerouan in Tunisia.
Da guardiana delle tradizioni e della memoria arabo-ispanica, Fès si trasforma quindi in polo commerciale aperto al mondo ed alla diversità
culturale e religiosa. Capitale spirituale del Regno, culla della civiltà marocchina, Fès non si limita a rappresentare il centro artistico
e culturale del Marocco, ma si scopre anche custode di musica e cucina. La sua
collocazione, inoltre, aggiunge ulteriore fascino alla sua aura. Fès è, infatti, situata su una delle
punte del triangolo turistico magico il cui perimetro include Meknès, altra città imperiale, le rovine romane di Volubilis e Ifrane, nascosta
fra i cedri sulle alture del Medio Atlante.
Attraverso i 9.400 vicoli della medina
Una medina millenaria
Non lontano da Fès la Nouvelle, costruita ai tempi del protettorato francese, sorgono due cittadine medievali: Fès el-Jdid, “Città Bianca”, con il suo mellah (il quartiere ebraico) che risale al tredicesimo e quattordicesimo secolo e Fès el-Bali, la vecchia Fès, la cui medina del nono secolo è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.
Quella di Fès è una delle più grandi e antiche medine del mondo arabo, ma anche una delle più misteriose. Le auto non possono oltrepassare le sue massicce porte lavorate per non intralciare i 9.400 vicoli che si intrecciano tortuosi al suo interno. Le sue piccole piazze, i suoi giardini e le sue fontane, le sue moschee e le madrase,
i suoi mausolei, i riad e i fondouk (antichi caravanserragli) offrono innumerevoli spunti per incantevoli passeggiate. Numerosi poi i suk: il suk Henna, con i prodotti di bellezza naturali e dalle
origini antichissime; il suk Attarine per le spezie; il quartiere dei tintori... Dalle torri e dalle mura delle antiche cittadine di Borj Sud e Borj Nord si può
godere di una vista panoramica indimenticabile su questo affascinante labirinto...
La più antica università al mondo
La Moschea Quarouiyine
Secondo la tradizione, l’università fu fondata da una donna - Fatima El Fihriya - nell’859. Nel corso del tempo, questo luogo di preghiera è diventato un importante centro di diffusione dei saperi più antichi: teologia, giurisprudenza, filosofia, matematica, astrologia, astronomia sono state studiate e trasmesse dai più grandi nomi dell’epoca, primo fra tutti il filosofo Averroé. Sugli scaffali della biblioteca si possono scovare opere d’inestimabile valore.
La presenza della più antica università al mondo giustifica il nome spesso attribuito a Fès di “Atene d’Africa”, così come il suo status di capitale spirituale e culturale del Marocco. Nei secoli, questa meraviglia architettonica ricoperta di tegole verdi si è ingrandita sino a diventare una delle più grandi moschee arabe capace di accogliere più di 20 000 fedeli.
La fama dell’università Quarouiyine, dove si
studiano principalmente materie in rapporto con la
religione, risplende ben oltre i confini di Fès, e risuona
nelle facoltà delle altre grandi città del Marocco.
Le madrase
I gioielli della medina
Luoghi di diffusione del Corano e dei saperi classici che accolgono gli studenti da secoli, le madrase prendono a modello l’università di Quarouiyine e sono organizzate attorno ad una corte centrale ornata da una fontana.
La più grande è la madrasa Bou Inania, aperta anche ai non mussulmani, le cui pesanti porte in bronzo celano una raffinatezza straordinaria. La madrasa El-Attarine è senza dubbio la più bella, grazie alle sure (ripartizioni testuali del Corano) scolpite nel legno e nel gesso che ricoprono le pareti.
Le madrase sono i tesori della medina
di Fès.
La città dai 30,000
artigiani
I suk della medina di Fès el-Bali sono popolati da 30.000 artigiani che mantengono viva la loro arte ancestrale. Le preziose zellige (mattonelle smaltate) dei vasai, le ceramiche o ancora le maioliche decorate con il celebre blu cobalto, contribuiscono ad accrescere la reputazione di eleganza di cui gode la città. Il vicino Medio Atlante è una riserva di profumi ed essenze che forniscono materie naturali impiegate dagli ebanisti nei loro intarsi ispirati ai palazzi, alle finestre con i moucharabieh ed alle sculture. Nel celebre quartiere dei conciatori si producono valigie, babbucce, divanetti, selle e cinture. Il modo migliore per comprendere le origini della cultura artigianale di Fès è visitare il museo consacrato alle arti e alle tradizioni, ospitato nell’antico palazzo Dar Batha.
Fès, capitale del
benessere
In questo luogo incantato la natura è la protagonista della
cultura del benessere. A pochi chilometri di distanza dalla città,
si può nuotare nell’acqua di Sidi Harazem ricca di minerali
curativi per le malattie del fegato e dei reni.
Ai luoghi più tradizionali si possono anche preferire le spa degli hotel di lusso o dei sontuosi riad della medina. In entrambi i casi ci si troverà nelle mani di massaggiatori di lunga esperienza che utilizzano prodotti di origine naturale, come il ghassoul, argilla minerale tipica della regione di Fès, che rigenera la pelle.
Sempre in prossimità di Fès, Moulay Yacoub è nota per la sua acqua sulfurea, calda per natura, ideale per coloro i quali soffrono di reumatismi: questa stazione termale porta benefici alla salute,
al benessere e alla bellezza. Gli hammam della medina di Fès sono stati classificati Patrimonio dell’UNESCO per la loro architettura raffinata,
i mosaici, le colonne e i giochi di luce che incarnano a meraviglia lo spirito orientale.
La cucina è una
filosofia
Molto varia, la cucina fassi è frutto di secoli di scambi ed incroci fra popoli diversi, tanto da conservare nella sua varietà influenze persiane e andaluse molto marcate. La gastronomia tipica associa con destrezza dolce e salato, agrumi, miele, cannella e acqua di fiori d’arancio... Harira, pastilla con carne di piccione, la tajine qamama a base di pollo caramellato e olive. Senza parlare della bessara, una zuppa di fave e aglio che si serve ovunque nella medina in tazze d’argilla… tutti piatti che deliziano il palato.
Fès non si accontenta di proporre
la cucina più raffinata del
Marocco,ne fa una vera filosofia!
La musica nel cuore
Dal 1994, ogni anno a giugno Fès si anima ai ritmi del Festival della Musica Sacra del Mondo e del Forum che le si affianca dal 2001: per una decina di giorni la città ospita nei principali siti e monumenti concerti, dibattiti, conferenze, film ed esposizioni.
Il Festival della Musica Andalusa,il Festival della Musica Malhoun e,
ovviamente, il Jazz in Riad...
Il primo obiettivo di questa grande manifestazione è il dialogo tra le religioni
attraverso la musica, per creare una cultura di pace. Il suo successo è tale che nel 2001 l’ONU
si è espresso sul Festival definendolo come «evento che ha contribuito in modo significativo al dialogo delle civiltà» e una rete internazionale
di sostegno e di diffusione mediatica si è organizzata spontaneamente negli Stati Uniti e in Europa. Fra i molti artisti che partecipano, di ogni provenienza e cultura, si annoverano Youssou N’Dour, Ravi Shankar e Salif Keita. Altri eventi musicali succedono o precedono
ogni anno il Festival della Musica Sacra:
Meknès
Una destinazione
a tutto tondo
Moulay Ismaïl fece di Meknès la capitale del Marocco durante i 55 anni del suo regno, lungo quasi quanto quello dell’illustre contemporaneo Luigi XIV. Come quest’ultimo, il Re ha voluto la sua Versailles, sorta protetta da una tripla muraglia lunga 25 chilometri. Il suo mausoleo e la celebre porta Bab Mansour, completata dal figlio, ricordano che è grazie a lui se la quarta città imperiale del Marocco ha visto la sua medina classificata Patrimonio dell’Umanità nel 1996! A partire da questa data, numerose operazioni di restauro hanno permesso di riscoprire la bellezza antica di mura, porte, vicoli e luoghi pubblici, come è accaduto per la popolare piazza El Hedim. Se da un lato è tradizionalmente integrata al circuito delle città imperiali, dall’altro Meknès - la città dai minareti verdi - è diventata una destinazione autonoma che, oltretutto, offre numerose possibilità di visite nei suoi dintorni. Ad una trentina di chilometri a nord, le rovine di Volubilis, anch’esse classificate dall’UNESCO, testimoniano l’occupazione romana; non lontano, la città santa di Moulay Idriss, costruita attorno alla tomba del pronipote del Profeta, rappresenta il più importante luogo di pellegrinaggio del Marocco.
I grandi vini del Marocco
Degustazione a Meknès
Guerrouane, Beni M’Tir, Coteaux de l’Atlas sono solo alcuni nomi dei grandi vini che Meknès, in cui si concentra il 60% della produzione marocchina, è in grado di offrire. L’altitudine, l’esposizione alla luce del sole e le temperature miti rendono questa regione un territorio di prima scelta. L’introduzione di vitigni nobili (Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay) o ancora l’invecchiamento nei fusti di quercia contribuisce a produrre dei vini di alta qualità.
Grandi professionisti del vino, come i Celliers de Meknès, creatori della prima Denominazione
di Origine Protetta del Marocco, spingono la filiera viti-vinicola marocchina ad una rapida evoluzione. Questi amanti della terra e della
loro arte hanno appena creato il primo Château marocchino, il Château Roslane, su un luogo di produzione centenaria ed organizzano visite su
appuntamento. Le cantine hanno l’aspetto di una cattedrale; la sala di degustazione è molto curata
e l’ultimo piano offre una vista eccezionale.
Ifrane
La piccola Svizzera del
Marocco
A sessanta chilometri da Fès, a più di 1.700 metri di altitudine, Ifrane, soprannominata la piccola Svizzera del Marocco, è un grosso borgo dallo stile alpino chic. In inverno si può praticare lo sci di fondo e da discesa. In estate è un punto di partenza ideale per lunghe passeggiate nel massiccio del Michlifen o per la pesca nel lago. Fondata nel 1929 in un radura circondata da cedri centenari, Ifrane accoglie un Parco Nazionale la cui missione è quella di preservare e valorizzare la ricchezza eccezionale della fauna e della flora del Medio Atlante...
Ifrane è anche una delle tappe della panoramica Via dei Cedri. Con il suo
palazzo reale e i suoi chalet pieni di fiori dai tetti appuntiti, Ifrane, come
tutte le località di montagna di rilievo, ha una forte tradizione alberghiera. Ne è testimone il Michlifen Ifrane Suites & Spa, recentemente rinnovato, un hotel dal gusto raffinato indicato sia
per chi vuole una vacanza sportiva sia per chi ricerca la tranquillità. La sua
Spa propone una vasta gamma di cure naturali e un bar nell’acqua…
GLI STALLONIDI MEKNÈS
I PICCOLI PIACERI
All’uscita di Meknès, la scuderia reale e l’allevamento nazionale di
giumenta aprono gratuitamente i loro grandi spazi ai visitatori dal lunedì al
venerdì. È l’occasione per ammirare degli autentici purosangue arabi
e scoprire il Berbero: una specie dimenticata e poco diffusa, alla quale le scuderie hanno ridato i dovuti onori.
Danzare nelle viuzze della medina
I PICCOLI PIACERI
Il Festival Jazz in Riad rappresenta l’evento cult dell’autunno. Di sera, i ritmi jazz si levano al di sopra dei vicoli e delle piazze della medina, sublime scenario per un’animazione musicale di qualità di cui
tutti possono approfittare passeggiando nel cuore di Fès…
Passeggiare fra cedri millenari
I PICCOLI PIACERILa maggior parte dei grandi cedri del Marocco
si concentra nel Medio Atlante, a qualche decina di chilometri da Fès. Alberi alti 60 metri, a volte
antichi quanto la città imperiale (1.200 anni), proteggono una considerevole fauna selvaggia,
il cui rappresentante più simbolico è la bertuccia. Passeggiare per qualche ora o qualche giorno in questo paradiso naturale, fra laghi craterici, foreste, cascate ed ovili d’altura, è un’autentica esperienza montana. Uno degli
obiettivi del nuovo Parco Nazionale di Ifrane è contribuire a mantenere l’equilibrio ecologico di questo polmone verde e di svilupparvi un
ecoturismo responsabile.
Scoprire Fès attraverso
la sua cucina
I PICCOLI PIACERI“Fès vu par sa cuisine” (“Fès vista attraverso la sua
cucina”) è il titolo di un libro di Zette Guinaudeau pubblicato per la prima volta nel 1957 e ristampato in
seguito più volte. L’autore raccoglie ricette ed espedienti imparati in 50 anni di vita in Marocco e in particolare a Fès. L’autrice, nel preambolo della prima edizione, ha
spiegato che “sarebbe il momento di fissare la tradizione della cucina di Fès prima che venga contaminata dai piatti europei. Piatti a base di carne ben cotta ricoperta di salse
preparata a fuoco lento, arricchita di olio, burro e cosparso di spezie, dove lo zenzero e il pepe si uniscono al miele e allo zucchero, dove frutta e verdura sono per la carne un accompagnamento discreto”. Lo stesso libro si presenta “speziato, dai colori vivaci che incanta come una tajine di
Fès”.
Rigenerare la pelle con il ghassoulI PICCOLI PIACERI
Il ghassoul, elemento essenziale dell’hammam, è un prodotto curativo e cosmetico caratteristico della
regione di Fès. Le qualità addolcenti di questa argilla naturale ricca di minerali, la rendono uno
shampoo sgrassante che lascia capelli brillanti e morbidi. Stemperato nell’acqua tiepida, il ghassoul forma un fango
pastoso che si applica sul corpo come un impasto da lasciar seccare per qualche minuto per poi risciacquare abbondantemente che rende la pelle morbida e lucente,
eliminandone le cellule morte. Il ghassoul si applica anche come maschera per il viso per eliminare impurità e punti
neri. Ipoallergenica e 100% naturale, questa argilla è particolarmente raccomandata per le pelli sensibili.
Visitare unodei più bei musei del Marocco I PICCOLI PIACERI
Dar Batha, superbo palazzo arabo-andaluso, è anche il museo dell’arte tradizionale di Fès
e della sua regione. Al suo interno si può ammirare la più bella collezione di ceramiche e di vasi del Marocco, autentico tributo al “blu di Fès”, così come sculture di legno, ricami,
zellige, ferro battuto, gioielli e tappeti. Per concludere al meglio, si può visitare il museo di Arti e Mestieri del legno, celato dietro la monumentale porta del Fondouk Nejjarine.
Comprarel’olio d’oliva
di Meknès
I PICCOLI PIACERI
Sarebbe un peccato visitare Meknès senza acquistare dell’olio d’oliva. Grazie alla qualità del
suo olio naturale, Meknès ha aderito al «Circuito delle città euro-mediterranee dell’olio
d’oliva», riconosciuto come Patrimonio Universale Immateriale dall’UNESCO. Questo riconoscimento si aggiunge ad altri conferiti al “Agro-pôle Olivier” di Meknès, i cui prodotti sono stati menzionati da guide
prestigiose come «Extravergine».
Ammirare i mosaici di Volubilis
I PICCOLI PIACERI
Verso il 285 d.C., quando i funzionari romani lasciarono Volubilis per Tangeri, la
città antica, situata vicino all’attuale Meknès, perse progressivamente la sua importanza. Fra i reperti del sito, classificati Patrimonio
Universale dell’UNESCO, si possono ammirare mosaici particolarmente elaborati che ornavano i pavimenti delle dimore dei
più ricchi.
Contatti
Ente Nazionale per il Turismo del Marocco
Tel: 02 58303633Via Durini, 5 - 20122 Milano
www.visitmorocco.com - [email protected]
KetchumUfficio Stampa Ente Nazionale per il
Turismo del Marocco
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