Fratte

17
n. 1 aprile 2013 editore 2° Panzini - Plesso Fratte L’angolo della poesia I Bambini imparano ciò che vivono Se il bambino vive nella cri- tica Un albero gigante Vivo era il desiderio di abbracciarti La mia città Castellammare dalle origini ai giorni nostri. Luci ed ombre. Rinascita di Stabia La caduta dell’impero romano Cronaca Fatti e misfatti Chiusa la strada di Fratte. Gli alunni hanno temuto il peggio. Cani abbandonati a Monte Coppola Ambiente La bellezza dell fauna La fauna: l’amico lupo. Attualità La scuola e i diritti umani La cosa più importante nella vita è vedere con gli occhi di un bambino Einstein Giochi Giocando giocando… Il gioco: L'attività ludica assume nell'uomo, soprattutto negli individui giovani, una grande occasione … Ora tocca a noi

description

Giornalino

Transcript of Fratte

Page 1: Fratte

nn.. 11 aapprriillee 22001133

eeddiittoorree 22°° PPaannzziinnii --

PPlleessssoo FFrraattttee

L’angolo della

poesia

I Bambini imparano ciò che

vivono

Se il bambino vive nella cri-

tica …

Un albero gigante

Vivo era il desiderio di

abbracciarti …

La mia città

Castellammare dalle

origini ai giorni nostri.

Luci ed ombre.

Rinascita di Stabia

La caduta dell’impero

romano

Cronaca

Fatti e misfatti

Chiusa la strada di Fratte.

Gli alunni hanno temuto il

peggio.

Cani abbandonati a Monte

Coppola

Ambiente

La bellezza dell fauna

La fauna: l’amico lupo.

Attualità

La scuola e i diritti umani

La cosa più importante

nella vita è vedere con gli

occhi di un bambino Einstein

Giochi

Giocando giocando…

Il gioco: L'attività ludica

assume nell'uomo,

soprattutto negli individui

giovani, una grande

occasione …

Ora

tocca

a noi

Page 2: Fratte

2 - Rinascita di Stabia

Cessata la vulcanica eruzione, gli stabiesi

riedificarono le loro case, ma non più nella

zona orientale ( Verso Gragnano), ma in

prevalenza in quella opposta, presso la riva e

sulle alture, attratti dalle risorse offerte dagli

orti e i giardini ricchi di vigne e di agrumi e

più su, fino alle cime dei monti ricchi di

boschi di castagni, nocciuoli, olivi, abeti e

pini, Alle falde dei monti, presso il mare,

furono riattivati gli antichi cantieri di

costruzioni navali, fu dato maggiore impulso

alla pesca e ai traffici marittimi. Le navi

costeggianti l’ampio golfo approdavano ai lidi

di Stabia per rifornirsi dell’acqua fresca e

abbondante che scaturiva dalle ricche polle, la

più abbondante delle quali, detta fontana

Grande, della portata di oltre ventimila metri

cubi al giorno, sgorgava da una grotta che

formava un piccolo lago, poco lontano dal

mare. Mentre nelle case intorno alla Fontana

Grande e alle vicine sorgenti di acqua

minerale prevalse la gente di mare, nelle

abitazioni sui poggi sovrastanti. Pozzano,

Scanzano, lettere, Gragnano, Pimonte, si

unirono gli agricoltori.

Stabia risorse così presto grazie alla rinomata

bellezza dei paesaggi, al suo clima, al latte

delle sue gregge: un complesso di favorevoli

condizioni naturali che, come aveva

richiamato gli antichi abitanti, non mancò di

riattivare l’afflusso dei forestieri che già

conoscevano la zona, per curarsi se ammalati,

per rinfrescarsi se stanchi delle fatiche e della

metropoli.

Il più celebrato medico dell’antichità, Claudio

Galeno, nato a Pergamo nel 131 d.C. vide in

Stabia l’ideale delle stazioni climatiche e ne

detto l’elogio eloquente: preparare un

ambiente climatico simile a quello di Stabia è

impossibile”. Questo passo di Galeno fu

oggetto di molto studio e il medico americano

Joseph Walsh, che si fermò qualche tempo a

Castellammare, chiamò il clima delle colline

stabiesi “ la Mecca degli ammalati”.

La nostra terra fu tra le prime ad essere

illuminata dalla Buona Novella del Vangelo.

Mons. Di Capua osservò: “ Certamente

l’erezione della Diocesi di Stabia è più antica;

è probabile che risalga al secondo secolo,

quando la città risorta ebbe vita autonoma e la

comunità cristiana era già così fiorente da

possedere un cimitero proprio”.

Joseph Walsh, che si

fermò qualche tempo a

Castellammare, chiamò

il clima delle colline

stabiesi “ la Mecca

degli ammalati”.

Page 3: Fratte

3 – La caduta dell’impero romano

Dopo la caduta dell’impero romano , la

regione passo prima sotto il dominio degli

Ostrogoti ( tribù germanica che influenzò gli

eventi politici del tardo Impero Romano ), poi dei

Bizantini ( impero romano d’oriente fondato

da Costantino nel 330 d.C.), i quali, però,

dovettero presto spartirla con i Longobardi

(popolazione germanica orientale, protagonista

tra il II e il VI secolo di una lunga migrazione che

li portò dal basso corso dell'Elba fino all'Italia.),

giunti in Campania nel 570 d.C.

Durante la dominazione bizantina le

condizioni generali del ducato di Napoli si

presentavano misere: la popolazione era

diminuita a causa delle guerre, delle malattie,

della carestia. Le strade mancavano di

manutenzione, straripavano i fiumi. Le

campagne, rese deserte, si coprivano di

sterpi. Non mancarono le ruberie e le

prepotenze da parte dei bizantini che, venuti

quali liberatori, si mostravano tiranni.

Fra l’ VIII e il XII secolo d. C. Napoli,

rimasta in mani bizantine, si trasformò

progressivamente in ducato autonomo.

Nell’anno 568 una altro popolo barbaro, i

Longobardi, occuparono l’Italia. L’epoca in

cui San Catello fu Vescovo di Stabia, coincise

con l’invasione Longobarda. Anche questo

popolo portò miseria e distruzione,

costringendo molti a fuggire. Uomini, donne,

vecchi, bambini, in preda al terrore, si

diressero verso la nostra Stabia e furono

accolti con fraterna sollecitudine dagli stabiesi

e dal loro Vescovo. Fra quei profughi si

trovava Sant’Antonino, che ricevette la

fraterna ospitalità da parte del Vescovo

Catello. Molti profughi cercarono rifugio sui

monti, i due religiosi furono al loro fianco e

edificarono sul monte Faito una chiesetta in

onore di San Michele.

Page 4: Fratte

Chiusa la strada di Fratte. Gli alunni hanno

temuto il peggio.

Il 19 gennaio 2013, proprio nel giorno

della festività del nostro Patrono S.

Catello, un muro di recinzione, che

delimitava una stradina da un fondo

agricolo, è crollato. Tutto questo è

accaduto nella zona collinare di

Castellammare di Stabia , precisamente in

via Fratte a circa duecento metri dal nostro

edificio scolastico. C’è stata tanta paura e

si è temuto che potessero esserci dei feriti,

ma, fortunatamente tutto questo è stato

scongiurato.

Pochi giorno dopo, il 21 Gennaio si è

verificato un episodio analogo nella zona

collinare di Scanzano, frazione Mezza

Pietra, dove è crollato il muretto di

recinzione della chiesa di S. Nicola che ha

travolto delle auto in sosta, fortunatamente

senza passeggeri.

Il giorno dopo ancora un cedimento, anzi

così come è stato definito dai vigili del

fuoco una traslazione del terreno, in via

Vecchia Pozzano, che ha aperto una crepa

vistosa a ridosso di una villetta.

Conseguenza, tutti e tre gli avvenimenti,

delle abbondati piogge che durante questo

inverno hanno colpito incessantemente il

nostro territorio rendendolo maggiormente

franoso e pericoloso.

Il dissesto idrogeologico della zona

Panoramica continua a peggiorare ma

nessun intervento strutturale è stato mai

realizzato né tantomeno preventivato.

Alessia

Cani abbandonati a Monte Coppola

A Castellammare, ed esattamente sul

Monte Coppola, spesso vengono portati

animali, che poi vengono abbandonati. La

sola fortuna di chi abbandona gli animali è

che loro non possono parlare, ma oggi, per

fortuna c’è un testimone che vuole

raccontare questo fenomeno in continua

crescita.

“Queste le parole di un anonimo

osservatore: Stanno spauriti al lato della

strada, sotto il sole infuocato; o nascosti

dietro un cespuglio, tremanti. Piangono,

hanno fame, hanno sete, hanno paura.

Sono soli, abbandonati e indifesi . A volte

invece c’è chi li getta nel cassonetto, chiusi

in un sacchetto della spazzatura; chi li

avvelena o li massacra di botte. Forse

qualcuno di loro riuscirà con la sua storia

a scuotere la nostra indifferenza. Di solito

preferiamo però voltare la testa da un’altra

parte”.

Questa storia è sintomatica, infatti, l’’Italia

è il Paese dei senza cuore: sono tantissime

le persone che abbandonano i cani. La

maglia nera va alla Campania per numero

elevatissimo di cani randagi e abbandonati.

Le ragioni che inducono ad abbandonare

un animale di casa sono svariate, ma la

prima fra tutti è l'errata valutazione

dell’impegno in termini di tempo ed

economici.

Antonio

… se solo

potessimo

parlare …

Abbandonandoci perdi un

amico, ma soprattutto la

tua umanità

Page 5: Fratte

Cosa ne pensate della nostra città?

Se fosse più pulita sarebbe un bene

per tutti.

E’ una città molto bella, ma con un

po’ di buona volontà potrebbe

migliorare.

Chi colpisce la crisi economica?

La crisi travolge soprattutto le

famiglie più povere.

Secondo voi dopo le elezioni la crisi

aumenterà o diminuirà?

Secondo me dopo le elezioni le

cose peggioreranno. La crisi

aumenterà perché i politici non

hanno capito ancora qual è il loro

compito e continuano a pensare

solo ai loro interessi.

Cosa ne pensa di questo governo?

Il governo ci sta mangiando persino le mutande, tra un po’ non potremo

neanche mettere l'acqua sul fuoco.

I politici fanno tutti un "magna magna" e una donna sola come me,

con tre figli e senza lavoro come

può vivere?

Cosa ne pensa delle terme che sono state

chiuse?

Ridurre le terme nelle condizioni

attuali non è solo una grave

negligenza, ma è la manifestazione

dell’incapacità di tutti i governanti

che si sono avvicendati in questi

anni.

Ritenete che Grillo sia un politico o un

comico?

Grillo è un comico che ha deciso di

fare politica, speriamo di poter

ridere ancora.

Cosa pensate di Monti ?

Monti ci ha dato il colpo di grazia,

ora riprendersi sarà ancora più

difficile e a pagare, in tutti i sensi,

saremo ancora noi.

Pensate che Berlusconi abbia fatto il suo

tempo?

E’ una pagina nera della storia del

nostro paese, speriamo di voltare

pagina.

Giovanna e Tilde

Bastaaaa! Smettetela di raccontarci fesserie

Page 6: Fratte

Un evento da non dimenticare

Il 27 gennaio si celebra il 'Giorno della

Memoria' in ricordo dello sterminio del

popolo ebraico nei campi nazisti. E’ stata

scelta la data del 27 Gennaio , poiché in

questo giorno nel 1945 le truppe

dell’Armata Rossa liberarono gli ebrei e le

altre persone detenute nel campo di

concentramento di Auschwitz in Polonia. I

sovietici erano, in realtà, già andati a

liberare alcuni campi come Chelmno e

Belzec, che erano vere e proprie fabbriche

di morte. L’apertura dei cancelli di

Aushwitz mostrò al mondo la tragedia

consumatasi nei campi di sterminio.

Questa ricorrenza vuole farci ricordare le

persone che sono state vittime del nazismo,

coloro che a costo della propria vita le

hanno difese e soprattutto mantenere viva

la memoria di un tragico ed oscuro periodo

della storia dell’Europa e del nostro Paese,

allo scopo di scongiurare il ripetersi di si-

mili eventi. Inoltre conoscere e ricordare la

Shoah può essere di valido aiuto per com-

battere il pregiudizio e il razzismo e per re-

alizzare una pacifica convivenza tra razze,

culture e religioni diverse. Facendo emer-

gere le pericolose insidie del silenzio di

fronte all’oppressione, il ricordo della

Shoah permette anche di maturare un’etica

della responsabilità individuale e collettiva.

Per non dimenticare, per non offendere mai

più la dignità umana e celebrare le tragedie

del passato, non è sufficiente, solo ricor-

dare, ma è necessario cambiare una cultura

violenta e piena di pregiudizi, che conti-

nua a mietere vittime. I soggetti sono

cambiati, ma la violenza non si è fermata,

anzi i delitti sono diventati ancora più effe-

rati e si consumano nell’indifferenza di

tutti. Oggi è in continua crescita un feno-

meno femminicidio.

Questo fenomeno denota una disumanizza-

zione progressiva di se stessi che porta a

non riconoscere più l’umanità degli altri.

L’uccisioni delle donne da parte di presunti

uomini, che si dicono innamorati è una

tragedia che sempre più allontano l’uomo

da se stesso.

L’aspetto più grave di questo fenomeno è

che si condanna il crimine senza cercare di

rimuovere le cause che lo hanno provocato.

Infatti, spesso, quando questi criminali

vengono arrestati, non vengono aiutati

nella giusta maniera a riflettere sui propri

errori, e a dedicarsi ad un lavoro utile e

gratificante, che rivaluti, innanzitutto se

stessi come persona, ma sono costretti a

vivere in condizioni che li incattiviscono

ancora di più. Tutto questo genera un ef-

fetto a catena che difficilmente si inter-

rompe. Teresa

Desirè

Page 7: Fratte

Il diritto

all'ozio

a vivere momenti di

tempo non program-

mati dagli adulti.

Il diritto

all'uso delle

mani

a piantare chiodi, se-

gare e raspare legni,

scartavetrare, incollare,

plasmare la creta, le-

gare corde, accendere

un fuoco.

Il diritto

agli odori

a percepire il gusto de-

gli odori, riconoscere i

profumi offerti dalla

natura.

Il diritto al

dialogo

ad ascoltare e poter

prendere la parola, in-

terloquire e dialogare.

Il diritto a

sporcarsi

a giocare con la sabbia,

la terra, l'erba, le fo-

glie, l'acqua, i sassi, i

rametti.

Il diritto ad

un buon

inizio

a mangiare cibi sani fin

dalla nascita, bere ac-

qua pulita e respirare

aria pura.

Il diritto

alla strada

a giocare in piazza libe-

ramente, a camminare

per le strade.

Il diritto al

selvaggio

a costruire un rifugio-

gioco nei boschetti, ad

avere canneti in cui na-

scondersi, alberi su cui

arrampicarsi.

Il diritto al

silenzio

ad ascoltare il soffio del

vento, il canto degli uc-

celli, il gorgogliare

dell'acqua.

Il diritto

alle sfuma-

ture

a vedere il sorgere del

sole e il suo tramonto,

ad ammirare, nella

notte la luna e le stelle.

Manifesto sui diritti naturali di

bimbe e bimbi Ritornare bambino

o bambina un invito, o meglio, un

appello rivolto ai grandi: genitori,

insegnanti, amministratori …

Einstein

La cosa più

importante nella vita

è vedere con gli occhi

di un bambino

Page 8: Fratte

...

Page 9: Fratte

ESPORLI A…

SFRUTTAMENTO

.

La realtà? Un esercito di schiavi,

è la vergogna del nostro mondoil disinteresse per i deboli

SOLITUDINE

Guardami

Io sono qui

E te lo voglio urlare

Io sto male

ABUSIMa chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli …, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d'asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare. (Matteo 18:6 )"

Scandalizzare sta qui nel senso di attrarre in trappola, infatti lo "Skandalon" era un bastone con un'esca ad una estremità per attrarre un animale in trappola.

Rispetto e valorizzazione di sé e

dell’ambiente

Oggi si assiste ad una disumanizzazione

progressiva dell’uomo che lo porta a non

riconoscere più il valore delle cose e

l’umanità degli altri. Se l’uomo non si

riappropria di se stesso, difficilmente riu-

scirà a trovare le soluzioni ai problemi esi-

stenziali ed ambientali. Il punto di partenza

è quello di comprendere che ad ogni diritto

corrisponde un dovere e il primo di essi è il

rispetto e la salvaguardia dei nostri figli,

che hanno diritto ad una vita sana e felice.

Bernardo

Page 10: Fratte

I cuccioli di lupo vivono con i loro genitori in

branco, essi sono composti dai fratelli e da altri

lupi. Attraverso il gioco i lupi imparano a di-

fendersi e a procurarsi il cibo.

Tante leggende descrivono il lupo come un

animale solitario e feroce. In realtà, il lupo può

vivere in molti tipi di ambienti, dalla prateria

alla montagna, vive sempre con il suo gruppo

familiare. D’inverno i vari gruppi possono riu-

nirsi e spostarsi in branchi numerosi, cercando

piccoli mammiferi e uccelli. In genere il lupo

sceglie prede deboli, animali vecchi o molto

giovani; se le prede vive mancano si accon-

tenta di animali morti e vegetali. La popola-

zione di lupi si è molto ridotta, soprattutto a

causa della caccia, operata dall’uomo per di-

fendere animali domestici.

Giuseppe Pio Cimmino Rega

Un lupo magro e sfinito incontra un cane

ben pasciuto, con il pelo folto e lucido. Si

fermano, si salutano e il lupo domanda:

- Come mai tu sei così grasso? Io sono

molto più forte di te, eppure, guardami: sto

morendo di fame e non mi reggo sulle

zampe.

- Anche tu, amico mio, puoi ingrassare, se

vieni con il mio padrone. C'è solo da far la

guardia di notte perché non entrino in casa

i ladri.

- Bene, ci sto. Sono stanco di prendere ac-

qua e neve e di affannarmi in cerca di

cibo.

Mentre camminano, il lupo si accorge che

il cane ha un segno intorno al collo.

- Che cos'è questo, amico? - gli domanda.

- Sai, di solito mi legano.

- E, dimmi: se vuoi puoi andartene?

- Eh, no - risponde il cane.

- Allora, cane, goditi tu i bei pasti. Io pre-

ferisco morire di fame piuttosto che rinun-

ciare alla mia libertà.

In questa favola , finalmente, il lupo non

viene rappresentato secondo il solito ste-

reotipo negativo, ma si valorizza il fatto

che si tratta di una creatura non addome-

sticabile, che ama la libertà.

Fedro

In questa favola si mette in

evidenza come il servaggio ad un

padrone porti spesso vantaggi,

ma contemporaneamente porti a

perdere la libertà, un bene

irrinunciabile.

Page 11: Fratte

La fauna italiana è l'insieme delle specie

animali viventi allo stato selvatico all'in-

terno del territorio italiano.

Marco

Gli uccelli fecero la loro comparsa nel pe-

riodo Giurassico dell’era Mesozoica. Que-

sta classe di animali a sangue caldo (ome-

otermi) diffusi in tutto il mondo, com-

prende circa 9000 specie e sono gli unici

discendenti viventi dell'ordine estinto dei

Dinosauri. Tra i vertebrati, sono i meglio

adatti al volo.

L'adattamento al volo di tutti gli organi e

apparati degli Uccelli ne ha reso la strut-

tura piuttosto uniforme, pur con variazioni

dovute principalmente alle differenti abitu-

dini alimentari. La loro pelle è fornita di

penne derivanti da ispessimenti cornei si-

mili a quelli che danno origine alle squame

dei rettili.

Lo scheletro è leggero e robusto con

sterno che, nelle specie volatrici, permette

l’inserzione dei muscoli pettorali, necessari

per il volo.

L'apparato respiratorio è formato da pol-

moni tubolari ad alta efficienza connessi a

sacchi aerei, che invadono la cavità corpo-

rea penetrando fin nelle cavità delle ossa.

La bocca è provvista di un tipico becco

corneo, senza denti. La riproduzione av-

viene per deposizione di uova fecondate.

L’Aquila

Marco

Antonio

Page 12: Fratte

I Bambini imparano ciò che vivono....

Se il bambino vive nella critica,

impara a condannare. Se vive nell'ostilità,

impara ad aggredire.

Se vive nell'ironia,

impara la timidezza.

Se vive nella vergogna,

impara a sentirsi colpevole.

Se vive nella tolleranza,

impara ad essere paziente.

Se vive nell' incoraggiamento,

impara la fiducia.

Se vive nella lealtà,

impara la giustizia.

Se vive nella disponibilità,

impara ad avere fede.

Se vive nell'approvazione,

impara ad accettarsi.

Se vive nell'accettazione e nell'amicizia

impara a trovare l'amore nel mondo.

Doretj Law Nolte

I nonni, cultura e ricordi da preservare

Un albero gigante

Vivo era il desiderio di abbracciarti,

ma eri gigante

ed io bambina.

Con me vicina,

nuova linfa ti attraversava le vene:

Mille foglie mettevi

mille rami e poi mille

che allungavi sino al sommo del cielo.

Io restavo col volto

sulla scorza del tronco

e tu,vecchio gigante,

mi prendevi per mano

ed insieme andavamo

sino al cuore della Terra.

Filomena Barretta

La casina

La casina ha i muri

di color grano maturo,

ha l'aria solitaria

sotto l'ombra discreta del pino.

Di sera la sfiora appena

la luce fioca di un lampione

ma non ha tende alle finestre

e di notte talvolta

la luna è invadente.

Filomena Barretta

Page 13: Fratte

Processioni del santo patrono

Le processioni vengono fatte due volta

all'anno: la prima il 19 gennaio, la seconda

nella seconda domenica di maggio. La pro-

cessione del 19 gennaio è già raccontata

da Giuseppe Alvino nel 1623, quando la

statua veniva portata per le vie della città,

nel tardo pomeriggio con delle torce ac-

cese. Con il passare del tempo tale proces-

sione è stata effettuata di mattina. Quella

che invece viene fatta nella seconda dome-

nica di maggio (una volta la seconda di

giugno), ha un percorso più lungo oltre che

una festa civile dalla durata di circa 4 - 5

giorni.

La fede in san Catello a Castellammare è

radicatissima negli operai dei cantieri na-

vali tanto che, oltre ad una sosta nello

stesso durante le processioni, quando sta

per essere varata una nave viene posta

un'immagine del santo sul suo scafo. Inol-

tre, secondo tradizione, i marinai che pas-

sano nei pressi dello scoglio di Rovigliano,

devono recitare alcune preghiere per evi-

tare il naufragio.

Viene ricordato anche come il "patrono dei

Forestieri" per la cordialità mostrata nei

confronti dei profughi e dei bisognosi.

Nella città di Taranto fu fondata per opera

di alcuni operai del locale arsenale marit-

timo di origine Stabiese e Napoletana

la Confraternita di Santa Maria di Piedi-

grotta e dei Santi Gennaro e Catello.

“Sunettiata a Castellammare”

E san Catiello, a tutte ll’ore,

chistu Paese ‘a cielo benedice;

e addenucchiato a ‘e piere d’o Si-

gnore,

sempe accussì, sempe accussì lle

dice:

“Signò, nun te scurdà, falla felice

Castellammare, terra addò stu core

Vattette ‘a primma vota; e da ‘e ne-

mice

Tu scanzalo; e da ‘e pene e ‘a ogne

delore!

Ca si pe’ chesto ancora sofferenze

Valisse ‘a me, so pronto! – ‘Ncoppo

‘a terra

Famme turnà a ffa mille penetenze

E a ghì ‘ngalera pe fa n’ata guerra

A chi ‘un Te crede: sulo, o ce’ ‘Ndu-

lino,

ll’amico ‘e chistu core: ‘o surren-

tino!

Michele Paturzo

( A San Catello il sole al castello,

a San Biagio il sole a tutte le case)

“A Santu Catiello 'o sole

'o castiello,

a Santu Biase 'o sole

a tutt' 'e case”

Page 14: Fratte

Giochi d’infanzia nella tradizione sta-

biese

In una società moderna, fatta di computer, vi-

deo games e giochi tecnologicamente sempre

più evoluti e costosi, i giochi della nostra in-

fanzia (quelli fatti con poche risorse economi-

che e con tanta fantasia), purtroppo, non tro-

vano più spazio. Messi in disparte tacitamente

e senza un motivo apparente, li possiamo, però,

ancora trovare in qualche vago ricordo, che è

destinato negli anni a far perdere del tutto le

proprie tracce. Rispolverando virtualmente

i Giochi d'infanzia, cercheremo di far rivivere i

momenti di spensierata gioventù, quando si

riusciva a dare valore alle piccole cose e si era

comunque contenti per quel niente.

Uno 'a luna

( Salto della cavallina )

Tramandato per generazioni e sicura-

mente già in uso agli inizi del novecento,

di questo gioco non è ben identificato il pe-

riodo di origine. Espressione di intelli-

genza, agilità e coordinazione, questo

gioco di gruppo la cui dinamica è molto

somigliante allo sport olimpionico del salto

del cavallo, veniva prevalentemente prati-

cato da ragazzi di sesso maschile in età

preadolescenziale. Lo svolgimento è molto

semplice: prestabilito mediante una

"conta" il giocatore che farà da "cavallina"

(colui che restando fermo con le mani pog-

giate alle ginocchia e la testa in giù ben

coperta da eventuali contatti con i saltatori,

assume la posizione del noto attrezzo gin-

nico), fungendo come appoggio, attende i

compagni di gioco, che, eseguita una breve

corsa, poggiandogli le mani sulla schiena si

danno slancio per scavalcarlo mediante un

salto a gambe divaricate. Per non essere

penalizzati a fare la "cavallina", i saltatori

non devono toccare l'avversario in nessun

altro modo. Ciò che però rende questo

gioco caratteristico, distinguendolo da una

qualsiasi prova ginnica, è la "voce" che

ciascun saltatore è tenuto a dare come ac-

compagnamento al proprio salto. La

"voce", data prettamente in dialetto, diffe-

risce a secondo del turno e descrive in che

modo verrà eseguito il salto.

In questo detto proverbiale sono

racchiusi alcuni tra i più noti

simboli stabiesi : San Catello,

attuale Patrono e protettore di

Castellammare di Stabia; il

Castello medioevale, per

l'indissolubile legame alla città e

San Biagio, secondo alcuni storici

Patrono cittadino fino al VI secolo.

Page 15: Fratte

ACQUA MINERALE

MONTIL

BOSCHI

NAUTICO

CASSARMONICA

NEGOZI

CASTELLO

OSPEDALE

CATTEDRALE

PERIFERIA

FAITO

PORTO

FUNIVIA

STADIO

LIDI PRIVATI

TERME NUOVE

LUNGOMARE

VARANO

MARE VILLA

GABOLA

MERCATO RIONALE

VILLA COMUNALE

V I L L A C O M U N A L E V M

A C A I F A I T O S T U L I E

R E E D U S L E O L A N A L R

A L A I N S M R L M A G R L C

N A I P I A R M L E D O D A A

O D R R V R B E E O I M E G T

S E E I I M O N T I L A T A O

T P F V A O S U S D E R T B R

A S E A B N C O A A R E A O I

P O R T O I H V C T A I C L O

A E E I S C I E E S M M P A N

R E P M E A N E G O Z I R A A

A C Q U E M I N E R A L I V L

N A U T I C O I G L I O S A E

Giochiamo con le parole

Page 16: Fratte

Unisci i punti

Il mio amico C _ _ A _ _ O

Il c - - - g - - o è un simbolo di Il

coniglietto pasquale o "easter bunny",

come si dice in inglese, trae origine dai riti

pagani pre-cristiani sulla fertilità. Poiché

per tradizione il coniglio e la lepre sono

gli animali più fertili in assoluto, essi di-

vennero fin dall'antichità il simbolo del

rinnovamento della vita e della primavera.

Page 17: Fratte

LL aa RR ee dd aa zz ii oo nn ee

RReeddaazziioonnee::

MMaarrccoo –– DDeessiirreeèè -- EElleennaa BBeerrnnaarrddoo -- BBooggddaann -- AAnnttoonniioo -- RRaaffffaaeellee -- GGiiuusseeppppee -- LLuucciiaa MMaa--nnuueellaa MMaarriiaasstteellllaa -- SSaabbrriinnaa -- TTiillddee -- MMiicchheellaa -- GGiiuussyy GGeerraarrddoo-- TTeerreessaa -- RRiittaa -- GGiioovvaannnnaa –– AAnn--nnaappiinnaa ––LLiinnddaa –– FFrraann--cceessccaa -- GGiiuulliiaa –– AAlleess--ssiiaa -- LLuuccaa -- CChhiiaarraa

DDiirreettttoorrii ggeenneerraallii::

AAnnnnaalliissaa,, CClleelliiaa,, MMaa--rriiaa,, RRoossaallbbaa

PPrrooggeettttoo ggrraaffiiccoo ee iimmppaaggiinnaazziioonnee::

CCaassccoonnee RRoossaallbbaa