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Link www.beniculturali.it (clicca qui) Sommario n. 2/1 Pag. 1e5 Avvenimenti, i libri Pag. 1e2 Racconto del mese Pag. 3/4 Dossier Pag. 6 Moleskine Pag. 1e4 Cultura della musica Pag. 1e6 Att. Associazione Dossier Dossier Dossier Dossier ———— Letteratura “minore” del Risorgimento Letteratura “minore” del Risorgimento Letteratura “minore” del Risorgimento Letteratura “minore” del Risorgimento Ammesso che li si possa definire tali, ci sono molti scrittori, poe- ti,intellettuali, meno conosciuti dei “grandi” del panorama letterario / risor- gimentale. Alcuni esempi, ma se ne potrebbero fare tanti altri. Con i contributi di: Eleonora Cimarelli Silvia Lucchetti Alessandra Romani Attività dell’Associazione Attività dell’Associazione Attività dell’Associazione Attività dell’Associazione ——— La parola dei poeti finalisti del 51° Premio Nazionale di Poesia Frascati “Antonio Seccareccia” “aspettando l’alba l’anima e vuota e chiara i gatti mi guardano, fuori dal sonno sbadigliano” (Daniela Attanasio) “chiudi - si fa buio - proteggi la memoria - il solo fiore solo adatto all’esplosione - ” (Anna Cascella Luciani) “La notte esce dalle mani, lo spazio irresistibile divampa...la piazza muta luogo.” (Milo De Angelis) Cultura della musica Cultura della musica Cultura della musica Cultura della musica ——– J Ax meglio prima più di prima Frascati Poesia Mensile online di poesia, letteratura e cultura dell’Associazione Frascati Poesia Anno I n. 5 Settembre 2011 Link Documenti FRASCATI POESIA (clicca qui) Link www.basc .it (clicca qui) Link www.comune.frascati.rm.it (clicca qui) Link www.vinitelaro.it (clicca qui) Avvenimenti, i libri Avvenimenti, i libri Avvenimenti, i libri Avvenimenti, i libri ——– Il periodo che portò alle guer- re di liberazione dalle domi- nazioni straniere (austriaca) e signorie/monarchie nazionali (una sopra di ogni altra: quel- la dei Borbone nel Regno delle due Sicilie) con l’unità del nostro Paese nel Regno di Sardegna prima e in quello d’Italia poi, fu certamente una grande epopea. E come tutte le epopee che si rispettino, come tutte le gran- di vicende umane che si ri- spettino, quel periodo di “storia patria” racchiuse in sé un po’ di tutto: esempi di eroismo, ma anche di viltà, di estremo sacrificio, ma anche di tradimento, di forti ideali, ma anche di politica ispirata alla ragion di stato. Una aspetto che sicuramente colpisce è rappresentato da numerosi tentativi insurrezio- nali che, qua e là, furono spe- rimentati con l’inevitabile epilogo di insuccesso. Gli eroi sfortunati del Risorgimento Link www.ansa.it (clicca qui) HOME (clicca qui) L’articolo di Angelo Senzacqua è a pag 4 continua a pag. 2 Il racconto del mese Il racconto del mese Il racconto del mese Il racconto del mese —— Il “Match” di fine secolo (H.P. Lovecraft) Ritorna sulla scena musicale italiana J Ax,il rapper italia- no tutto pepe e rime con l’album “Meglio Prima (?)”, continuando l’inesorabile scalata verso le classifiche discografiche italia- ne. L’articolo di Stefano Bellu è a pag 5 Scritto nell’estate del 1934, questo racconto di Howard Philips Love- craft si presenta come una vera perla letteraria, perché all’epoca della stampa l’autore non ne fece realizzare più di cinquanta copie (oltre a quelle destinate ai suoi amici). Realizzato in compagnia del suo amico Robert Barlow. a pag 3/4

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Sommario n. 2/1

Pag. 1e5 Avvenimenti, i libri Pag. 1e2 Racconto del mese Pag. 3/4 Dossier

Pag. 6 Moleskine

Pag. 1e4 Cultura della musica Pag. 1e6 Att. Associazione

DossierDossierDossierDossier ————

Letteratura “minore” del Risorgimento Letteratura “minore” del Risorgimento Letteratura “minore” del Risorgimento Letteratura “minore” del Risorgimento

Ammesso che li si possa definire tali, ci sono molti scrittori, poe-

ti,intellettuali, meno conosciuti dei “grandi” del panorama letterario / risor-

gimentale. Alcuni esempi, ma se ne potrebbero fare tanti altri.

Con i contributi di:

Eleonora Cimarelli

Silvia Lucchetti

Alessandra Romani

Attività dell’AssociazioneAttività dell’AssociazioneAttività dell’AssociazioneAttività dell’Associazione ———

La parola dei poeti finalisti del 51° Premio Nazionale di Poesia Frascati “Antonio Seccareccia” “aspettando l’alba l’anima e vuota e chiara

i gatti mi guardano, fuori dal sonno sbadigliano” (Daniela Attanasio)

“chiudi - si fa buio - proteggi la memoria -

il solo fiore solo adatto all’esplosione - ” (Anna Cascella Luciani)

“La notte esce dalle mani, lo spazio irresistibile divampa...la piazza muta luogo.”

(Milo De Angelis)

Cultura della musicaCultura della musicaCultura della musicaCultura della musica ——– J Ax meglio prima più di prima

Frascati Poesia Mensile online di poesia, letteratura e cultura dell’Associazione Frascati Poesia

Anno I n. 5 Settembre 2011

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Avvenimenti, i libriAvvenimenti, i libriAvvenimenti, i libriAvvenimenti, i libri ——–

Il periodo che portò alle guer-

re di liberazione dalle domi-

nazioni straniere (austriaca) e

signorie/monarchie nazionali

(una sopra di ogni altra: quel-

la dei Borbone nel Regno

delle due Sicilie) con l’unità

del nostro Paese nel Regno di

Sardegna prima e in quello

d’Italia poi, fu certamente una

grande epopea.

E come tutte le epopee che si

rispettino, come tutte le gran-

di vicende umane che si ri-

spettino, quel periodo di

“storia patria” racchiuse in sé

un po’ di tutto: esempi di

eroismo, ma anche di viltà, di

estremo sacrificio, ma anche

di tradimento, di forti ideali,

ma anche di politica ispirata

alla ragion di stato.

Una aspetto che sicuramente

colpisce è rappresentato da

numerosi tentativi insurrezio-

nali che, qua e là, furono spe-

rimentati con l’inevitabile

epilogo di insuccesso.

Gli eroi sfortunati

del Risorgimento

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HOME

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L’articolo di Angelo Senzacqua è a pag 4 continua a pag. 2

Il racconto del meseIl racconto del meseIl racconto del meseIl racconto del mese ——

Il “Match” di fine secolo (H.P. Lovecraft)

Ritorna sulla scena

musicale italiana J

Ax,il rapper italia-

no tutto pepe e

rime con l’album

“Meglio Prima

(?)”, continuando

l’inesorabile scalata verso le

classifiche discografiche italia-

ne.

L’articolo di Stefano Bellu è a pag 5

Scritto nell’estate del 1934, questo

racconto di Howard Philips Love-

craft si presenta come una vera

perla letteraria, perché all’epoca

della stampa l’autore non ne fece

realizzare più di cinquanta copie

(oltre a quelle destinate ai suoi

amici). Realizzato in compagnia

del suo amico Robert Barlow.

a pag 3/4

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pag. 2 - il racconto del mese Frascati Poesia - 5/11

Il “Match” di fine secolo di H. P. Lovecraft

Alla vigilia del Capodanno 2001 una vasta

folla si riunì fra le romanti-che rovine del

Cohen's Garage, dove un tempo era sorta

New York, per as-sistere a un incontro di

pugilato fra due rinomati campioni prove-

nienti dal firmamento degli autori fantastici:

Two-Gun Bob, il Terrore delle Pianure, e

Knockout Bernie, il Lupo Selvaggio di West

Shokan. Prima dell'incontro gli auspici furo-

no tratti dal venerato lama tibetano Bill Lum

Li, che evocò il primordiale dio-serpente di

Valusia e scoprì inconfondibili presagi di

vit-toria per entrambe le parti. I pasticcini

alla crema erano venduti, senza molta con-

vinzione, da Wla-dislaw Brenryk, mentre gli

sfidanti vennero affidati alle cure dei medici

uf-ficiali dell'incontro: i dottori D.H. Killer e

M. Gin Brewery.

Alle trentanove in punto fu suonato il gong,

dopodiché l'aria si arrossò del sangue della

lotta, sparso profusamente dal grande macel-

laio texano. Subito avvennero i primi danni:

la perdita di svariati denti da parte di en-

trambi i partecipanti. Uno, uscito dalla bocca

del Lupo dopo un cazzottone di Two-Gun,

descrisse una parabola verso lo Yucatan e fu

recuperato dal-l'immediata spedizione dei

signori A. Hijacked Barrell e G.A. Scotland.

Questo fatto venne usato dall'eminente so-

ciologo ed ex-poeta Frank Chi-mesleep

Short, Jr., come base di una ballata di propa-

ganda proletaria con tre versi volutamente

difettosi. Nel frattempo il califfo di un regno

vicino, l'Effjay di Akkamin (anche lui noto

come critico dilettante), espresse il suo asso-

luto disgusto per la tecnica dei combattenti e

contemporaneamente cercò di vendere la

loro foto - con se stesso in primo piano - a

cinque cen-tesimi l'una. Nel secondo round

il potente destro del Massacratore di Shokan

piombò fra le costole del texano e rimase

incagliato fra le sue robuste viscere: ciò

permise a Two-Gun di assestare parecchi

terribili pugni alla mascella indi-fesa del

rivale. Bob era molto seccato dalla femmine-

a schizzinosità mo-strata da numerosi spetta-

tori man mano che muscoli, ghiandole, san-

gue e brandelli di pelle schizzavano tutt'in-

torno al ring. Durante questo round, la famo-

sa illustratrice di copertine ed esperta in

anatomia signora M. Blunde-rage ritrasse i

contendenti come due nudi bronzei e appena

velati da con-venienti nuvolette di fumo,

mentre lo scomparso signor C. Half-Cent

schizzò un disegno in nero di tre cinesi con

cappelli di seta e stivali: era questa la sua

originale concezione della lotta. Fra i boz-

zetti eseguiti da di-lettanti si segnala quello

di Goofy Hooey, che in seguito ottenne fama

al-l'annuale mostra cubista col titolo Astra-

zione di un budino sradicato.

Al terzo round l'incontro si fece veramente

duro: la Furia di Shokan staccò, in tutto o in

parte, alcune orecchie e altre appendici al

pugilista del-la frontiera. Piuttosto irritato,

Two-Gun rispose con alcuni colpi eccezio-

nalmente violenti e staccò altrettanti fram-

menti al suo aggressore, che con-tinuò a

battersi con le membra che gli restavano.

La cronaca dell'incontro fu redatta dal si-

gnor W. Lablache Talcum e il testo fu rivi-

sto da Horse Power Hateart. Durante il

match M. le comte d'Er-lette prese appunti

per un ciclo di romanzi in duecento volumi

alla maniera di Proust, con illustrazioni

della Blunderage. Il signor Julius Caesar

Warts intervistò ripetutamente i due pugili

e gli spettatori più illustri, ottenendo in

ricordo (dopo una vigorosa lotta con l'Ef-

fjay) una costoletta autografa di Two-Gun

in eccellente stato di conservazione e tre

unghie del Lupo Sel-vaggio. Effetti speciali

e fulmini vennero forniti dagli Electrical

Testing Laboratories, sotto la supervisione

di H. Kanebrake. Il quarto round fu pro-

lungato di otto ore su richiesta del disegna-

tore ufficiale, signor H. Wande-rer, che

voleva arricchire la figura alquanto impove-

rita del Lupo con alcuni tocchi di fantasia

(e infatti l'immaginazione fornì alcuni parti-

colari in soprannumero). L'incontro giunse

al culmine al quinto round, quando il sini-

stro dello Spaccatutto texano attraversò

letteralmente la faccia di Bernie il Duro e

mise al tappeto tutti e due i contendenti. Il

che segnò la fine dell'incontro a parere

dell'arbitro - Robertieff Essovitch Ka-

rovsky, ambasciatore moscovi-ta - il quale,

esaminate le sanguinose condizioni della

Furia di Shokan, la dischiarò sconfitta alla

luce dell'ideologia marxista. Lupo Selvag-

gio inoltrò una protesta ufficiale, pronta-

mente respinta sulla base del fatto che in lui

erano teoricamente presenti tutti i punti in

base ai quali si determina la morte clinica. I

festeggiatori suonarono per il vincitore una

fanfara trionfale, mentre l'avversario

"tecnicamente sconfitto" fu affidato alle

cure del becchino uf-ficiale, il signor Tea-

berry Quince. Durante il rito il preteso ca-

davere andò a fare quattro passi per assag-

giare un pezzo di mortadella, ma perché al

fu-nerale non mancasse il suo fulcro venne

fornito un cenotaffio adeguato. La proces-

sione funebre era aperta da un carro gaio e

eccessivamente agghin-dato alla guida del

quale sedeva Malik Taus, il Sultano del

Pavone, che se-deva sulla cassa col turbante

e un'uniforme di West Point, e che abilmen-

te diresse il corteo su una serie di siepi e

muriccioli. A metà strada dal cimi-tero la

processione fu raggiunta dal cadavere, che

sedette sulla bara accan-to al Sultano e finì

di mangiare il suo panino alla mortadella

(la sua ampia circonferenza gli rendeva

impossibile entrare nel cenotaffio scelto in

fretta e furia). Un adeguato inno fu intona-

to dal maestro Sing Lee Bawledout sul

luogo della sepoltura: si trattava della fa-

mosa aria di De Silva, Brown e Henderson

Non schiacciare mai una mosca, scelta per

l'occasione dall'antica cantata Figuratevi.

L'unico particolare omesso dal rito fu la

sepoltura, interrotta dalla sconcertante

notizia che il tesoriere dell'incontro il cele-

bre finanziere Cav. Ivar K. Rodent - si era

dato alla macchia con i quattrini. La crona-

ca del signor Talcum, illustrata dal noto

artista Klarkash-Ton (che ritrasse i due

contendenti, in modo alquanto eccentrico,

come due va-rietà di parassiti fungoidi

senz'ossa) fu pubblicata - dopo numerosi

rifiuti da parte dell'illustre direttore del-

l'Ebdomadario di Chicago - da W. Peter

Chef, come opuscolo a sé. Tramite gli

sforzi di Otis Adelbert Kline, final-mente,

l'opuscolo fu messo in vendita nella libre-

ria Macchia & Pianto, e tre copie e mezzo

furono vendute grazie all'affascinante de-

scrizione fattane in catalogo dal Cav. Sa-

muelus Philantropus. In considerazione di

sì ampio successo, il testo venne finalmen-

te ristam-pato dal signor De Merit nelle

pagine policrome del Wurst's Weakly A-

me-ricana sotto il titolo La scienza è passa-

ta di moda. Ovvero: Gli abitatori del gara-

ge. Non sopravvivono copie: tutte quelle

non accaparrate da fana-tici bibliofili sono

state sequestrate dalla poli zia in relazione

alla causa d'appello di Lupo Selvaggio,

che, dopo numerosi processi e una senten-

za della Corte mondiale, non solo è stato

dichiarato ufficialmente vivo ma vincitore

dell'incontro.

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pag. 3 - dossier

Frascati Poesia - 5/11

Definito l’ “Ariosto delle Calabrie”, Vin-

cenzo Padula abate di Acrì riveste per

antonomasia la nomina del politicamente

“scorretto”.

Capace di ribellarsi al potente”, vanta nel

suo curriculum (poiché fu anche insigne

poeta e letterato) la responsabilità di aver

incitato i contadini del Sud contro i pro-

prietari terrieri. Quello che venne operato

dalle genti meridionali fu un vero e pro-

prio fenomeno e per quanto censurato

dalle tesi ufficiali che vedevano nel bri-

gantaggio un’azione criminale, esso si

costituì di migliaia di voci in rivolta (e non

in “Rivoluzione”).

Padula partecipò attivamente ai celebri

moti del 1848, che costituirono un evento

nella scena nazionale ed internazionale. La gestione latifondista delle terre compor-

tava uno spaventoso squilibrio tra proprie-

tari e braccianti, sempre più poveri e sfrut-

tati, con un enorme guadagno per i signori

data la grandezza delle terre che

possedevano. Vincenzo Padula fu in

opposizione all’ organizzazione

borbonica delle terre ed oltre ad

essere contrario alle decisioni prese

dai sovrani del Regno delle Due

Sicilie, fu definito “comunista” (per

aver proposto di redistribuire le terre

ai contadini), accusa questa che gli

costò la sospensione dall’insegna-

mento della religione. Nonostante questa

sorta di scomunica, egli fondò un giornale

“Il Bruzio” e continuò la sua lotta in maniera

cosciente e costante.

Fu accusato successivamente anche di fo-

mentare il brigantaggio post-unitario, che

reagiva alla rottura delle protezioni doganali

del Meridione, subiva la recluta militare del

Nord, obbligatoria per i giovani, che si vede-

vano quindi costretti ad abbandonare la

terra e la famiglia per andare a combattere

per un Sovrano ai loro occhi “straniero”

seppur re di una neo- “patria unita” di cui

facevano parte e vedeva il vecchio e tiranni-

co padrone (quasi rimpianto) sostituito da

un dominatore ancor più feroce nella repres-

sione che da poco aveva partorito la giova-

nissima Italia.

Nonostante la sua demonizzazione da parte

del potente e la censura operata alle sue

parole, la poesia scritta più di un secolo fa,

sopravvive, racconta e parla.

ranze, delle passioni. Sta a noi soli sfruttarla,

perché in fondo hai ragione te: “Lo spirto che

val se fuor non spira?” (v. 9 “Dammi che

l’alma mia non giaccia oppressa”). Le tue

poesie ti delineano come uno scrittore, un

combattente tenace e coerente, un patriota,

un uomo che ha sempre creduto nei propri

ideali di libertà e di solidarietà lottando in

difesa non solo della sua terra ma anche di

tutte quelle che lo adottarono nel corso dei

diversi esili a cui fosti costretto fin dalla più

tenera età. Combattere in nome della libertà e

della solidarietà non è mai stato un dovere

per te ma un bisogno che nutrivi dentro. Per-

mettere a Venezia di essere libera rendeva

libero anche te. La felicità dei tuoi concitta-

dini era la tua. Tutta la tua vita si è mossa a

seconda dei venti determinati dalle tue idee.

Non avresti potuto mai farne a meno, non

saresti mai riuscito a “chinar l’avido sguardo

e chiuder l’ale” (v.14 “Dammi che l’alma

mia non giaccia oppressa” Saresti morto,

morto dentro! Ogni tuo verso è animato da

sentimenti di cui a volte noi, uomini moder-

ni, siamo deficitari. Il nostro mondo sembra

Letteratura “minore” del Risorgimento / 1

Caro Poerio diamoci del tu di Alessandra Romani

Letteratura “minore”del Risorgimento / 1

Padula: un giornalista politicamente “scorretto” di Eleonora Cimarelli

Caro A. Poerio, spero non ti dispiaccia darci

del tu! Consideralo semplicemente un tenta-

tivo di avvicinarmi a te, più di quanto non

abbiano già fatto i tuoi versi; un cercare di

intuire, di capire meglio quello che hai vis-

suto e come l’hai recepito dentro di te per

poi renderlo poesia, una poesia appassionata

e appassionante. Consideralo un modo per

annullare la distanza temporale che ci separa

in nome di una forza potente e incredibile

che invece ci unisce. Sai, ho sempre pensato

che la letteratura rifletta l’anima di chi la

legge e l’apprezza, l’ho sempre considerata

una delle forme d’arte maggiormente in

grado di parlare dell’essenza delle cose, di

quello che ci anima nel profondo. Ti scrivo

perché immagino ti faccia piacere sapere che

la tua poesia parla ancora e parla anche di

noi. Suppongo sia stato informato di quello

che ci accade, di noi giovani e delle difficol-

tà che abbiamo a sognare in un mondo che

facile non è! Probabilmente non lo è mai

stato ed ogni generazione ha dentro sé la

possibilità di spiegare le ali e volare in alto,

tanto in alto, nel mondo delle idee, delle spe-

richiederci sempre

più concretezza,

materialità, reali-

smo. Spesso ci ha

tolto le forze, sai,

spesso ci ha visti

rassegnati e stan-

chi. Eppure qualco-

sa di te, sprigionato

dai tuoi versi, ci

smuove l’anima e

ci ricorda la ricchezza e la forza di alcuni

sentimenti atemporali e aspaziali.Quel filo

invisibile che unisce un personaggio come

te a noi contemporanei è rappresentato

proprio dagli ideali, dai tuoi, quelli che ti

conferivano coraggio e la giusta determi-

nazione nelle tue battaglie e i nostri, quelli

che ci spingono a lottare, che determinano

il nostro agire, che caratte-

rizzano il nostro essere. Noi

siamo fatti di sogni, dei

nostri sogni, di quelli che

ognuno di noi coltiva den-

tro di sé e custodisce come

il tesoro più prezioso. L’i-

deale è la nostra aspirazio-

ne più grande, l’esplicazio-

ne della nostra essenza.

Negli ideali vediamo

proiettati i nostri desideri più profondi,

quelli che muovono il mondo e che deter-

minano tutto ciò che facciamo. L’ideale è

ciò che vediamo con l’anima e che pur

non corrispondendo alla realtà ci aiuta ad

affrontarla, a sperare di cambiarla, di

migliorarla. Lottare per i proprio ideali o

vivere per difenderli può rivelarsi un’uto-

pia.

Se non fosse stato per questi ideali utopici

non avremmo avuto nessuna Italia, non

avremmo mai potuto inorgoglirci o arrab-

biarci in nome di un paese che ci tiene

ancora uniti nonostante le sue divergenze

interne e le sue contraddizioni.

Se non avessimo creduto in un’utopia, se

non avessimo sognato una terra tutta no-

stra, una patria in cui tornare e sentirci a

casa, saremmo rimasti un popolo diviso

che non ha pretese, senza sogni né speran-

ze.

Oggi, in occasione dell’anniversario del-

l’Unità d’Italia i tuoi versi toccano gli

animi degli italiani, tornano a darci quella

forza che tu stesso invochi affinché possa

manifestarsi sempre, possa accendere i

nostri cuori e tenerci vivi.

Oggi, la tua figura spicca in tutta la sua

positività, in tutta la sua grinta e infonde

negli animi degli italiani forza e coraggio

ma soprattutto la voglia di pretendere, di

non accontentarsi, di credere nei proprio

ideali, nelle proprie aspirazioni più pro-

fonde, di amare di un amore spassionato

le grandi e piccole utopie considerandole

parte integrante di noi e della nostra esi-

stenza, di vivere nella ferma convinzione

che solo “chi osa, vince!”

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Frascati Poesia - 5/11

“L’ora in cui fia gran vanto è già vicina/

D’esser madre, consorte e cittadina.”

“Madre, consorte e cittadina” scrive Laura

Beatrice Oliva in memoria dell’amica e

poetessa napoletana Maria Giuseppa Guac-

ci, riassumendo in questo verso i valori che

ispirarono il loro animo per tutta la vita.

Valori che si radicavano come tronchi robu-

sti nel nobile terreno di una patria, allora

non ancora riconosciuta, e che oggi da realtà

acquisita, purtroppo risulta soltanto una

parola e per di più imbarazzante da pronun-

ciare. Quanto è obsoleta questa voce! Ha

qualcosa di gretto e quasi razzista la pronun-

cia del suo suono. Và così di moda parlar male dell’Italia per la

quale, non tutti, e soprattutto i giovani, il 17

Marzo si son sentiti di festeggiare il 150°.

Network pieni di:“Io oggi non festeggio!”.

La grandezza della nostra terra, cantata e

amata da scrittori e artisti di tutto il mondo e

di ogni tempo, così denigrata da noi giovani

che studiando dovremmo conoscerne le

glorie e gli infiniti carismi dei suoi figli, non

solo dell’illustre passato, ma anche del più

prosaico presente. Come si sentirebbero

oggi tutte quelle donne e quegli uomini, che

vollero, nella prima metà dell’Ottocento,

combattere, rischiando l’esilio, la prigione,

mettendo in pericolo la propria vita, in nome

di una parola, di quella parola sacra: Patria?

Laura Beatrice, come scrive Medoro Savini

“visse per l’Italia e morì col nome della sua

Italia tra le labbra.”

Sgorgano di vena risorgimentale i versi di

questa giovane donna, moglie di Pasquale

Stanislao Mancini e madre di 11 figli vissuta

a Napoli. La Napoli stanca dei Borboni,

fervente di desiderio di libertà. Come il

salotto letterario che Laura Beatrice tiene

con il marito.

Il salotto quale luogo per lo scambio e la

diffusione di idee politiche, dove Laura

Beatrice che, da buona padrona di casa,

conversando con i convenuti ne ascolta le

opinioni influenzando con la sua sottile

intelligenza anche quelle degli uomini.

La passione per la “fucina” del salotto l’ac-

compagnerà per tutta la vita, anche nei vari

ed a volte obbligati spostamenti, che mai

rimpiangerà perché tutto avrà concorso alla

nascita dell’amata patria: “ Ed ora benedico

pag. 4 - dossier

Letteratura “minore” del Risorgimento / 3

La P dell’imbarazzo di Silvia Lucchetti

Cultura della musica J Ax meglio prima più di prima di Angelo Senzacqua

J Ax alias Ales-

sandro Aleotti

riesce sempre a

stupire i suoi

fans. Il suo nuo-

vo album “Meglio Prima (?)”, uscito lo

scorso 30 agosto, ha riscosso subito notevo-

le successo tra i più giovani e non solo. La

musica che viene concentrata in queste sue

ultime sedici tracce miscela il suo solito

cocktail di pura musica rock con alterni

sbalzi di reggae, rap, hip hop, e il tutto fa

da contorno ai dei testi a dir poco scanzona-

ti e irriverenti che toccano le più svariate

tematiche dei nostri giorni.

Degne di nota sono le canzoni “Meglio

Prima”, dove appare una certa nostalgia per

le cose passate, e cercare di riprendersele in

qualche modo…forse non tutte (sentire per

credere); e “Domenica da coma”, senz’altro

la canzone più divertente del disco dove

ognuno di noi si può immedesimare nel

personaggio che vive questo giorno come

meglio crede o forse come vorrebbe.

…Oggi tutti dai parenti \è il giorno delle

famiglie \e ti penti dei balordi \mentre butti

le bottiglie. \Il giorno dell'outlet, \dell'Ikea

e degli avanzi, \il giorno in cui devi fare

\compiti e bilanci. \Io faccio spola \tra il

Mac donald e bar-tabacchi, \stasera so già

che non posso \andare a letto tardi!...

Nel complesso il disco si presenta con un

pezzo da hit parade molto orecchiabile

(“Meglio Prima”) seguito dalle restanti

tracce che fanno involucro al pezzo centra-

le. Questa mistura esplosiva è stata già

sperimentata nel 2009 con “ I vecchietti

fanno oh”, straordinaria interpretazione

goliardica nei confronti della canzone di

Povia e sempre in quell’anno con “Deca

Dance” ,già il nome suona come una strana

danza strampalata da discoteca.

Ma conosciamo meglio J Ax questo anoma-

lo rapper italiano – milanese, questo paro-

liere di rime baciate che si serve delle me-

desime per prendere in giro il mondo che lo

circonda. Comincia giovanissimo l’attività

musicale, ma il suo momento importante

le lagrime che ho versato per lei, ed i canti

di speranza ed amore che ho consacrati per

tanti anni.” Non vi è cenno di rimpianto o di

imbarazzo per chicchessia ma solo rispetto,

amore e orgoglio: cibi molto rari sulle tavo-

le dell’oggi, imbandite di ogni forestieri-

smo, ma povere di sapore nostrum.

arriverà nel

1992 con l’al-

bum di debut-

to “Strade di

città” che lo

vede accanto a

Vito Perrini

(alias Dj Jad) e

insieme daran-

no vita alla

band Articolo

31, da questo momento in poi seguiranno

numerosi successi commerciali e non solo.

Il picco di popolarità del gruppo sarà nel

2003 con l’album “Italiano medio”, un

“minestrone” di personaggi che fanno da

introduzione a fatti quotidiani, il disco vie-

ne incoronato il migliore mai prodotto dal

gruppo. Ma come tutti i grandi il duo Ale-

otti – Perrini si separa nel 2006 per diver-

genze di pensiero, dedicandosi rispettiva-

mente alle attività soliste. J Ax partirà alla

grande questa sua nuova avventura piaz-

zando ben tre album in tre anni (“Rap ‘n’

roll, “Deca Dance” e “Meglio Prima (?)”)

Nel 2010 parteciperà insieme a Neffa al

progetto “Due di picche” dando alle stampe

il loro primo lavoro in coppia. Dj Jad non

riuscirà a far valere quanto fin ora impara-

to, sarà solo ricordato per essere stato un Dj

che viveva alle spalle di qualcuno.

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Frascati Poesia - 5/11

Gli eroi sfortunati del Risorgimento

di Stefano Bellu

luogo popolazione, borghesi e

nobili: tutti poi avrebbero conti-

nuato a vivere come prima, se-

condo un equilibrio certamente

non soddisfacente (soprattutto

per i più poveri), ma comunque

che avrebbe permesso di conti-

nuare ad andare avanti.

E di episodi, come detto, se ne

registrarono diversi, a testimo-

nianza di quanto diffusa fosse la

cultura rivoluzionaria contro

l’ordine costituito, per l’afferma-

zione di giustizia sociale, e non

solo.Uno per tutti: quello che le

cronache della storia hanno regi-

strato come i “Martiri di Belfio-

re”. I più sono convinti che la

vera saga risorgimentale abbia

avuto luogo al Nord dell’Italia, lì

dove forti erano i fermenti di

libertà e di amor patrio.

E anche se Piemonte, Lombar-

do-Veneto e territori limitrofi

testimoniarono, è vero, i grandi

avvenimenti legati alle cosiddet-

te “guerre di indipendenza”, non

bisogna assolutamente pensare

che laggiù al Sud tutto dormisse,

senza spinte ne ideali. Michele

Bello, Pietro Mazzoni, Gaetano

Ruffo, Domenico Salvatori e

Rocco Verduci erano cinque

giovani espressione, diremmo

oggi, della ricca borghesia cala-

brese.

Spediti a Napoli dalle ripettive

famiglie, per completare gli

studi indirizzati a renderli prota-

gonisti di brillanti carriere, han-

no la “sfortuna” di imbattersi

nella cultura “illuminata” che in

quel momento (siamo nella se-

conda metà degli anni Quaranta

del secolo in questione) alimen-

tava molti dei “salotti” della

capitale del Regno delle due

Sicilie.Alla gendarmeria napole-

tana risultarono così tanto

“vivaci”, da motivare il loro

rimpatrio. Tornati in Calabria,

ritengono giunto il momento di

organizzare un piano insurrezio-

nale con la contemporanea solle-

vazione di Messina, Reggio

Calabria e del Distretto di Gera-

ce, per poi allargarsi a tutto il

Regno delle due Sicilie.

Improvvisazione? Illusione sulle

potenzialità di una rivolta popo-

lare? Preparazione militare non

adeguata? Sta di fatto che il

progetto finì male.

I rivoltosi si dispersero, una

volta avuto notizia del fallimen-

to dell’impresa.

I nostri giovani rimasero da soli

e, come succede in questi casi,

ne dovettero subire le conse-

guenze, pagare il conto insom-

ma! Mentre tentavano di fuggi-

re, a seguito di un tradimento,

nella notte tra il 9 e il 10 settem-

bre 1847, furono arrestati e con-

dotti in carcere a Gerace, con

altri, Michele Bello, Rocco Ver-

ducci e Domenico Salvatori.

Mazzoni e Ruffo, che avevano

tentato la fuga per latra via,

furono catturati dopo qualche

giorno.

Una commissione militare, sol-

lecitata peraltro nel concludere

rapidamente il proprio operato,

ne giudicò l’operato ritenendolo

passibile di una condanna a

morte “…per essersi macchiati

di lesa maestà e per aver com-

messo atti prossimi all’esecuzio-

ne di detti misfatti”.

Il 2 ottobre 1847 furono tutti

fucilati nella Piana di Gerace: la

loro età non superava i 28 anni.

La Chiesa, da parte sua, sanzio-

nò con una severa condanna

morale il loro comportamento,

reo di aver chiesto la Costituzio-

ne e l’affermazione di diritti di

uguaglianza e di giustizia sociale

(e per le condizioni delle popo-

lazioni calabresi, contadini in

testa, sì che ce ne sarebbe stato

bisogno!). Una conseguenza,

positiva, però ci fu: a seguito

anche dell’indignazione, non

solo nazionale, e delle proteste

per il fatto, Ferdinando II, poco

tempo dopo, fu costretto a con-

cedere, anche se per breve tem-

po, la Costituzione. Ironia delle

vicende umane.

Il problema fu che non era anco-

ra matura la situazione per una

rivolta popolare, non s’era anco-

ra acquisita consapevolezza, in

specie da parte di contadini e

masse popolari (ancora poche

queste ultime) della necessità di

“pretendere” condizioni sociali e

politiche migliori.

Conosciamo alcuni di questi,

quelli che la letteratura e la

“retorica” patriottica ci han-

no tramandato, anche sotta-

cendo certe verità: dai Fratel-

li Bandiera alla spedizione di

Carlo Pisacane in quel di

Sapri. Ma di episodi se ne veri-

ficarono ancora, in diverse zone

e territori, al Sud come al Nord,

a dimostrazione di una vera e

propria “cultura” del sacrificio

che, se da una parte affondava le

radici nelle idealità romantiche

ottocentesche, dall’altra prova-

vano la superficialità che accom-

pagnava la preparazione all’a-

zione di improvvisati rivoluzio-

nari. Giuseppe Mazzini certa-

mente ne fu il principale ispira-

tore, alimentando dalle sue “basi

clandestine” (anche se poi non

tanto) l’utopia della rivoluzione

globale che avrebbe trovato

nelle masse popolari l’organico

supporto.

E di “morti ammazzati” o, perlo-

meno, di incarcerati e così via ce

ne furono e tanti.

Il cliché era sempre quello: una

cospirazione ordita molto spesso

all’estero, che puntava sulla

facile sollevazione popolare, in

particolare dei contadini che si

ritenevano pronti alla ribellione,

lo sbarco in pochi e ardimentosi

nel territorio reputato idoneo

all’azione, a volte l’appoggio di

banditi locali che il più delle

volte finivano poi con il ritirarsi,

se non tradire per denaro.

E la fine? Anche questa grosso

modo ripetitiva: se non erano i

contadini a catturare quelli che

si ritenevano briganti e a conse-

gnarli alla gendarmeria, funzio-

nava allo scopo, come detto, il

tradimento e la delazione, il più

delle volte per denaro o in cam-

bio di un lasciapassare che ga-

rantiva la liberazione dai reati in

precedenza commessi.

A volte i catturati erano uccisi

dai militari al momento della

cattura, altre scattava il carcere,

poi il tribunale con condanne di

morte o di carcere duro.

Il momento dell’esecuzione era

lo spettacolo che radunava sul

pag. 5 - avvenimenti e libri

(prosegue da pag. 1)

Ci vorrà la spedizione di Gari-

baldi per innescare la “miccia”

della rivolta e…anche i suoi

proclami che promettevano

riforme e provvedimenti. Ma

questa è un’altra storia.

Scrittori, poeti e

rivoluzionari

Domenico e Raffaele Mau-

ro, fratelli ed entrambi uo-

mini di lettere, partecipano

alla spedizione di Garibaldi

al Sud nel 1860. Ma la loro

militanza nei tentativi insur-

rezionali è già datata da

tempo.

Nel 1844, Mauro guida una

sommossa antiborbonica a

Cosenza, sfortunata non

solo per l’esito, ma anche

perché darà il via a quella

dei Fratelli Bandiera. Parte-

cipano ai moti del 1848 e

dopo il ritiro della Costitu-

zione da parte di Ferdinan-

do II, proseguono la propria

attività rivoluzionaria nel

territorio casentino.

Nel 1848, Mauro accorre

“in soccorso” della Repub-

blica Romana e quando

questa cadrà riparerà in

Piemonte. Se la caveranno

entrambi. Mauro in partico-

lare sarà eletto alla Camera

dei Deputati, nella Sinistra,

dal 1865 al 1870.

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Frascati Poesia - 5/11 pag. 6 - attività Associazione

Frascati Poesia Mensile online di Poesia, Letteratura e Cultura

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51° Premio Nazionale di Poesia Frascati “Antonio Seccareccia: i finalisti

a cura di Susanna Dolci - Ufficio Stampa

I libri

finalisti

La collaborazione redazionale a Frascati Poesia e volonta-

ria e gratuita. Pertanto gli articoli pervenuti alla Redazio-

ne, utilizzati o meno, diventano di proprietà della rivista e

n u l l a è d o v u t o a i l o r o a u t o r i .

Gli articoli firmati riflettono esclusivamente l'opinione dei

loro autori e non necessariamente quella della Rivista e

dell'Associazione Frascati Poesia.

Il MoleskineIl MoleskineIl MoleskineIl Moleskine

te ed antologie tra le quali

“Nuovi Argomenti”, “Salvo

Imprevisti”, “Poesia ed altre”.

Le sue poesie sono state tra-

dotte anche in Spagna, Ger-

mania, Scozia e Quebec. Per

la Rete Tre di Radio RAI ha

scritto il dramma “Bolero” e

ha recensito narrativa e poesia

per la letteratura inglese e

americana. Sue raccolte di

liriche: “Tesoro da nulla 198-

3-1989” (All’Insegna del

Pesce d’Oro), “I colori di

Gatsby. Lettura di Fitzge-

rald” (Lithos), “Tutte le poe-

sie 1973-2009” (Gaffi Editore

in Roma). Con “Piccoli cam-

pi” ha vinto il Premio Sandro

Penna e il Premio speciale

Procida-Elsa Morante. Milo

De Angelis è tra le voci più

significative della poesia ita-

liana contemporanea. Vive a

Milano dove insegna in un

carcere. La sua prima raccolta

di poesie risale al 1976

(“Somiglianze”). Scrittore di

racconti e saggi, è stato anche

traduttore dal francese di Ra-

cine, Baudelaire, Maeter-

linck, Blanchot, Drieu

La Rochelle, e dal greco e dal

latino di Eschilo, Virgilio,

Lucrezio, Claudiano e del-

l'Antologia Palatina. Ha diret-

to la rivista di poesia

“Niebo”e la collana omonima

La notte e l’anima

In grembo alla notte nevosa, d'argento, immensa si stende dormendo, ogni cosa.

Solo una eterna sofferenza è desta

dentro l'anima mia.

E mi domandi perché mai si tace l'anima mia, senza versarsi in grembo

alla notte che sogna?

Colma di me, traboccherebbe tutta a spegnere le stelle.

Rainer Maria Rilke

Tre i poeti finalisti per la

51esima edizione del Premio

Nazionale Poesia Frascati

“Antonio Seccareccia”: Da-

niela Attanasio con “Il ritor-

no all’isola” (Nino Aragno

Editore), Anna Cascella Lu-

ciani con “Tutte le poesie

1973-2009” (Gaffi Editore in

Roma), Milo De Angelis con

“Quell’andarsene nel buio

dei cortili” (Mondadori).

Daniela Attanasio, poetessa e

curatrice culturale, è nata a

Roma ed ha pubblicato quat-

tro libri di poesia: “La cura

delle cose” (Empiria), “Sotto

il sole” (Empiria), “Del mio e

dell’altrui amore” (Empiria),

“Il ritorno all'isola” (Aragno).

Sue poesie sono presenti nell’

“Almanacco dello Specchio”,

Mondadori. Dal 2007 cura la

rassegna di poesia e teatro

“Teramopoesia”. Collabora,

come critica, con numerosi

quotidiani e riviste letterarie.

Le sono stati assegnati i se-

guenti riconoscimenti: Pre-

mio Dario Bellezza, Premio

Unione Scrittori Italiani,

Premio Camaiore. Anna

Cascella Luciani è nata a

Roma nel 1941, ha studiato a

Pescara e poi è tornata a vi-

vere nella capitale. ” Dagli

anni ’70, sue poesie sono

apparse in numerose rivis-

delle edizioni “La Vita Feli-

ce”, per la quale ha presentato

altri poeti contemporanei. Ha

partecipato e partecipa, inol-

tre, alle giurie di diversi premi

letterari nazionali. Con “Tema

dell’addio” ha vinto il Premio

Viareggio2005. Come di con-

suetudine, nel mese di novem-

bre gli studenti delle scuole

medie inferiori e superiori del

territorio incontreranno la

triade dei poeti presso le Scu-

derie Aldobrandini e sabato 3

dicembre verrà proclamato il

vincitore dell’edizione 2011.

Il Premio è organizzato dall’-

Associazione Frascati Poesia

in collaborazione, patroci-

nio ed intesa con il Comune di

Frascati – Assessorato alle

Politiche Culturali, Presidenza

del Consiglio dei Ministri,

Fondazione Roma Terzo Set-

tore, Ministero per i Beni e le

Attività Culturali, Direzione

Generale per i Beni Librari,

gli Istituti Culturali ed il Dirit-

to d’Autore, Regione Lazio -

Assessorato alla Cultura, Pro-

vincia di Roma - Assessorato

alle Politiche Culturali, la

Comunità Montana “Monte S.

Croce”, Comune di Galluccio.

Per info: Segreteria del Pre-

mio tel/fax 06.9420288 email:

f r a s c a t i p o e -

[email protected]

Daniela Attanasio

“Il ritorno all’isola”

Anna Cascella Luciani

“Tutte le poesie

1973 - 2009”

Milo De Angelis

“Quell’andarsene

nel buio dei cortili”

L’agenda degli appuntamenti