Franz Kafka e Jaroslav Hasek, l'incontro tra due mondi paralleli - Il Venerdì di Repubblica...

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KAFKA HASEK STORIE PARALLELE SOTTO IL CIELO DI PRAGA MAGICA UNO DI CULTURA EBREO-TEDESCA, L’ALTRO SLAV A. UNO MALINCONICO E VEGETARIANO , L’ALTRO CUOCO E BEVITORE. DUE MONDI CHE CONVI VEVANO NELLA CAPITALE BOEMA S’INCONTRARONO. E DIVENNERO LA CHIAVE PER CAPIRLA di DANILO DE MARCO anche Hasek, pensando che Kafka sareb-  be stat o un iscri tto ide ale del v ero  Partit o del lieve progresso nei limiti della legge . Kafka e Hasek (di cui questÕanno ricor- rono gli anniversari di nascita e morte: 1883-1923) sono totalmente diversi tra lo- ro per etn“a, lingua, provenienza sociale, aspetto e scrittura. La percezione che essi avevano del mondo viene trasportata sul- la carta da Kafka nel silenzio della notte e con tormento. Da Hasek, tra rumori inim- maginabili: sui tram, nelle osterie tra boc- cali di birra e gli schiamazzi degli ubria- chi, talvolta leggendo anche qualche frase per verificarne lÕeffetto. La famiglia di Kafka era di cultura ebraico tedesca. Il padre di estrazione proletaria in rapida ascesa sociale e sempre pi imborghesito. Il padre di Hasek, un intellettuale slavo in catastrofica perdita di stima e in rovina economica. Kafka timido e facile agli sgo- menti frequenta le lezioni di filosofia di un allievo del Brentano. Hasek dorme nei fienili, chiede lÕelemosina e frequenta un marinaio depravato. Kafka • alto ed esile; Ha- sek • piccolo e rotondetto. Kafka • vegetariano e aste- mio. Hasek un eccellente cuoco, unÕottima forchet- ta. E alcolizzato. Persino nella morte Kafka, colpito dalla tisi, muore di fame, mentre Hasek • spinto nella tomba per eccesso di cibi e di alcool. Franz Kafka morirˆ nel sa- natorio di Wiener Wald il 3 giugno del 1924; Jaroslav Hasek si arren- derˆ alla cirrosi pochi mesi prima, nella casa di Lipnice a pochi passi dallÕosteria, il 3 gennaio 1923. Il fascino segreto per lÕidea anar- chica potrebbe far parte dellÕinteresse del Kafka scrittore. Ancora Mares ne parla indicando la presenza di Kafka a una riunione anarchica nella locanda  Alla città di Praga e ne accenna nel 1909 parlando dellÕabbigliamento di Kafka: Ç...un ampio feltro come lo portavano un tempo i carbonari italiani e un fiocco di seta alla VerdiÈ. Una ribellione nar- rativa, quella del Kafka scrittore, che per˜ non era accompagnata dalla ribel- lione sociale, paralizzata e atterrita di fronte alle leggi di cui non si po- I l buon soldato Sv•jk non era ancora nato quando Hasek giˆ era famoso in decine di bettole praghesi. In due locali si mise particolar- mente in vista: un ristorante con giardino alla periferia di Zizkov e ancor pi al Cabaret Balkan in Templarska ulice (via dei Templari) nella cittˆ Vecchia. Al Balkan dal 1910 e sino allo scoppio della Prima guerra mondiale si davano convegno giornalisti, letterati ed artisti ai margini dellÕanarchismo: una sorta di scapigliatura ceca. Per entrarvi non era necessario il biglietto dÕinvito. Vi si ven- devano allÕasta disegni, quadri, anche manoscritti; il ricavato veniva subito speso in baldorie. Una volta, ricorda Michael Mares, anarchico e amico di Jaroslav Hasek, Çac- compagnai Franz Kafka al Balkan e fu l“ che conobbe Hasek, cos“ come altri scrit- tori cechi divenuti famosi in seguito: S.K. Neumann, Karel Toman, Frana Sramek, Gellern, il pittore Brunner e lo scultore Stursa. Tutti questi formavano una com- pagnia di veri mattacchioniÈ. Pare che a Kafka, normalmente cos“ serio e chiuso, piacque molto il locale e so- prattutto lÕatmosfera che vi si respirava, osserv˜ quellÕanimazione con un dolce sorriso, lievemente incrinato da una piega di tristezza. Quando poi Hasek con voce sgraziata da avvinazzato, tra capriole da saltimban- co, cominci˜ a cantare una  vecchia canz o- ne...  E fu, e fu a Solferino / che il sangue scorse a  fiumi ben p iù de l vino / hop, hop, in Franz svan“ la malinconia. Si racconta di un secondo ultimo in- contro tra Kafka e Hasek nel locale Kra-  vin (S talla per le mu cche) nel qua rtiere di Kr‡lovskŽ Vinohradiy, in occasione del- lÕauto-candidatura alle elezioni e del comi- zio di Jaroslav Hasek su Situazione politi- ca, Alcolismo, Prostituzione, Darwinismo ed il re di Bulgaria. Çé notoÈ disse Çche un deputato riceve unÕindennitˆ di dieci fiori- ni al giorno. Ed • proprio per questo che mi candido. Con il mio me- stiere di scrittore e giornali- sta non potrei mai guadagnare dieci fiorini e tanto meno se fa- cessi la spia della polizia come seconda professione... Dieci fiorini! S“. Dieci fiorini, che se sar˜ eletto sarˆ una bella somma comune, poichŽ la scialacquer˜ con gli amici di partito, sim- patizzanti ed elettoriÈ. QuellÕuomo dal dolce triste sorriso, sempre immerso in se stesso Ð scrive ancora Michal Mares Ð rise sonoramen- te e di gusto. Una frequentazione, quel- la dei postriboli anarchici, che non fu mai segnalata neppure da Max Brod nelle sue numerose memorie biografi- che sullo scrittore. Si pu˜ immaginare che in quel loro in- contro si sia divertito non solo Kafka, ma ILLUSTRAZIONE DI YEVGENI VEDERNIKOV(1960) PERIL BUON SOLDATO SVÈJK DI JAROSLAV HASEK Kafka • alto ed esile, Hazek piccolo e rotondetto. Il primo moriràdi tisi, lÕaltro di cirrosi A DESTRA, LO SCRITTORE JAROSLAV HASEK(PRAGA, 1883-1923) CELEBRE PER IL SUO ROMANZOIL BUON SOLDATO SVÈJK . QUEST’ANNO RICORRONO GLI ANNIVERSARI DELLA SUA NASCITA E MORTE. OLTRE A QUELLO DELLA NASCITA DI FRANZ KAFKA, SOTTO(PRAGA, 1883-1924)     G     E     T     T     Y     (     2     )

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KAFKAHASEK

TORIE PARALLELESOTTO IL CIELO

I PRAGA MAGICAUNO DI CULTURA EBREO-TEDESCA, L’ALTRO SLAVA. UNOMALINCONICO E VEGETARIANO, L’ALTRO CUOCO E BEVITORE.DUE MONDI CHE CONVI VEVANO NELLA CAPITALE BOEMAS’INCONTRARONO. E DIVENNERO LA CHIAVE PER CAPIRLAdi DANILO DE MARCO

anche Hasek, pensando che K be stato un iscritto ideale deldel lieve progresso nei limiti della

Kafka e Hasek (di cui questrono gli anniversari di nasci1883-1923) sono totalmente diro per etn“a, lingua, provenieaspetto e scrittura. La perceziavevano del mondo viene trasla carta da Kafka nel silenzio dcon tormento. Da Hasek, tra rmaginabili: sui tram, nelle ostcali di birra e gli schiamazzi chi, talvolta leggendo anche qper verificarne lÕeffetto. La Kafka era di cultura ebraicopadre di estrazione proletarascesa sociale e sempre pi imIl padre di Hasek, un intellettucatastrofica perdita di stimaeconomica. Kafka timido e fa

menti frequenta le lezioni di fiallievo del Brentano. Hasekdorme nei fienili, chiedelÕelemosina e frequenta unmarinaio depravato.

Kafka • alto ed esile; Ha-sek • piccolo e rotondetto.Kafka • vegetariano e aste-mio. Hasek un eccellente

cuoco, unÕottima forchet-ta. E alcolizzato. Persino

nella morte Kafka, colpitodalla tisi, muore di fame, men

spinto nella tomba per eccedi alcool. Franz Kafka m

natorio di Wiener Waldel 1924; Jaroslav Hasderˆ alla cirrosi pochi nella casa di Lipnice adallÕosteria, il 3 gennaioIl fascino segreto per

chica potrebbe far parte dedel Kafka scrittore. Ancoraparla indicando la presenza

una riunione anarchica ne Alla città di Praga e ne accenparlando dellÕabbigliamentoÇ...un ampio feltro come loun tempo i carbonari italiandi seta alla VerdiÈ. Una ribrativa, quella del Kafka scper˜ non era accompagnatalione sociale, paralizzata e fronte alle leggi di cui non s

Il buon soldato Sv•jk non era ancoranato quando Hasek giˆ era famosoin decine di bettole praghesi. Indue locali si mise particolar-mente in vista: un ristorantecon giardino alla periferia di

Zizkov e ancor pi al Cabaret Balkanin Templarska ulice (via dei Templari)nella cittˆ Vecchia.

Al Balkan dal 1910 e sino allo scoppiodella Prima guerra mondiale si davanoconvegno giornalisti, letterati ed artistiai margini dellÕanarchismo: una sorta discapigliatura ceca. Per entrarvi non eranecessario il biglietto dÕinvito. Vi si ven-devano allÕasta disegni, quadri, anchemanoscritti; il ricavato veniva subitospeso in baldorie.

Una volta, ricorda Michael Mares,anarchico e amico di Jaroslav Hasek, Çac-compagnai Franz Kafka al Balkan e fu l“che conobbe Hasek, cos“ come altri scrit-tori cechi divenuti famosi in seguito: S.K.

Neumann, Karel Toman, Frana Sramek,Gellern, il pittore Brunner e lo scultoreStursa. Tutti questi formavano una com-pagnia di veri mattacchioniÈ.

Pare che a Kafka, normalmente cos“serio e chiuso, piacque molto il locale e so-prattutto lÕatmosfera che vi si respirava,osserv˜ quellÕanimazione con un dolcesorriso, lievemente incrinato da una piegadi tristezza. Quando poi Hasek con voce

sgraziata da avvinazzato,tra capriole da saltimban-co, cominci˜ a cantare una

 vecchia canz o-ne...  E fu, e fu a

Solferino / che il 

sangue scorse a

 fiumi ben p iù de l 

vino / hop, hop, inFranz svan“ lamalinconia.

Si racconta di un secondo ultimo in-contro tra Kafka e Hasek nel locale Kra- vin (Stalla per le mucche) nel quartiere diKr‡lovskŽ Vinohradiy, in occasione del-lÕauto-candidatura alle elezioni e del comi-zio di Jaroslav Hasek su Situazione politi-

ca, Alcolismo, Prostituzione, Darwinismo ed 

il re di Bulgaria. Çé notoÈ disse Çche undeputato riceve unÕindennitˆ di dieci fiori-ni al giorno. Ed • proprio per questo che

mi candido. Con il mio me-stiere di scrittore e giornali-

sta non potrei mai guadagnaredieci fiorini e tanto meno se fa-cessi la spia della polizia comeseconda professione... Diecifiorini! S“. Dieci fiorini, che sesar˜ eletto sarˆ una bellasomma comune, poichŽ lascialacquer˜ con gli amici di partito, sim-patizzanti ed elettoriÈ.

QuellÕuomo dal dolce triste sorriso,sempre immerso in se stesso Ð scriveancora Michal Mares Ð rise sonoramen-te e di gusto. Una frequentazione, quel-la dei postriboli anarchici, che non fumai segnalata neppure da Max Brodnelle sue numerose memorie biografi-che sullo scrittore.

Si pu˜ immaginare che in quel loro in-contro si sia divertito non solo Kafka, ma

ILLUSTRAZIONEDI YEVGENIVEDERNIKOV (1960)PER IL BUONSOLDATO SVÈJKDI JAROSLAV HASEK

A DESTRA,TTORE JAROSLAVRAGA, 1883-1923)LEBRE PER IL SUOOMANZO IL BUON 

SOLDATO SVÈJK .ANNO RICORRONO

GLI ANNIVERSARILLA SUA NASCITA

E MORTE. OLTREA QUELLO DELLA

DI FRANZ KAFKA,RAGA, 1883-1924)

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una tanto occulta quanto unica simsbocciata tra le mura di Praga: simfatta di silenzio.

La divisione dei tre elementi era

totale e a tutti i livelli. I tedeschi avcon mezzo milione di cechi rapporti sivamente commerciali. Mai un tedesarebbe acceso il sigaro con un fiamro della Utrední matice Skolska e masun ceco con un fiammifero della Sc

riein tedesca. Mai un tedesco ha mpiede nella Mestanska beseda ceca, cme mai un ceco nel Casinò tedesco. no i concerti erano esclusivamente gua unica, così come i bagni pubbparchi, i campi da gioco, la maggio

dei ristoranti, dei caffè e delle botteg«La passeggiata dei cechi era vi

dinando, mentre quella dei tedeschi via Prikopy» scrive Egon Erwin KiVilly Hass, amico di Kafka ricorda: «to dopo vi era la zona dell’Irraggiuntà, Misteriosità o almeno dell’Estradell’Avventura e dell’IncontrollabChi a mezzogiorno faceva alcuni passpostava verso via Ferdinando (ogNarodní), dove passeggiavano le be

gnore, era d’un tratto allontanatosua patria, dalla terraferma più di u vanotto che oggi raggiungesse a pieciamo, il Paraguay».

 Kafka si legge per interpretarlo, m

 Hasek per ridere , scrive il filosofo Karsik. L’opera di Kafka viene considenigmatica, sibillina, difficile da decNell’opera di Hasek tutto sembra cè letteratura trasparente che si comde di per sé, provoca il riso e nientMa anche questa è solo apparenza.

vano intravedere né causa né ragione.Per Kafka la scrittura è importante in

uanto rifugio, in quanto suo progetto esi-enziale. Solo finché scrive può nascon-

rsi. Appena posa la penna si trova allooperto. La scrittura diventa un rifugio.a finestra gli serve per guardare il mon-

fuori, quando ne ha voglia o necessità.come un occhio che si può chiudere,ori può esserci l’abisso. «Correre controfinestra ed attraversare i vetri scheg-

ati, scavalcare, dopo l’impiego di tutte lerze, il davanzale», nota nei Diari .La scrittura è fonte di insormontabili

fficoltà per Kafka e per que-o non vuole essere esposto

li occhi degli altri. Alla scrit-ra è disposto a sacrificare

on solo corpo e salute, marsino i risultati dello scrive-, non producendoli o, se pub-icati, distruggendoli. La lette-tura come fonte di sostenta-ento sarebbe la sconfitta.Hasek fa del vagabondag-

o tra foreste e bettole in Slovacchia,ustria, Germania, Croazia, Ungheria,

na professione. In Russia diventa com-issario politico durante la rivoluzioneei Soviet. Nonostante abbia già unaoglie e un figlio, sposa un’operaia chesuo rientro a Praga fa passare per

rincipessa.Per lui scrivere è fare una copia di ciò

e custodisce in sé; copia senza valore némportanza. Scrive senza mai correggere

rileggere i testi e li firma con il nome dimici o anche di nemici; con nomi intravi-

sulle insegne dei negozi. Nelle birrerie

rde manoscritti che riscrive e poi ritro-

 va. Confrontandoli si scopre che sonoidentici anche nelle virgole e nei punti.

La sua testa non produce storie, ma neè il deposito dal quale queste vengonoprelevate per poter soddisfare la gola, lapancia, la parte digestiva del corpo. Eglisembra negare il cosiddetto processocreativo esaltando quella parte della vita(e del corpo) che, rispetto alla testa, di so-

lito viene considerata meno no- bile. L’importante per lui non è

lo scrivere ma il prodotto, cheha valore esistenziale in quantogli permette, scambiato peruna certa somma, di rimanerefuori casa tra la gente e ubria-carsi. Hasek desacralizza loscrivere. Per quanto i contattitra Kafka ed il gruppo dei lette-rati boemi siano stati esigui, ri-

mangono gli unici che abbia avuto con laletteratura ceca. Per il resto tutti i suoi le-

gami rimangono racchiusi nell’area tede-sco-ebraica dalla quale la letteratura cecasi sentiva divisa da una barriera storicapressoché insormontabile.

La storia della letteratura praghese èla storia di una muta convivenza accom-pagnata dallo sforzo di estirpare, perquanto debole e destinata ad appassire,ogni radice comune tra comunità ceca, te-desca ed ebraica. L’episodio dei rapportitra Kafka e Hasek esprime quasi simboli-camente i silenzi e le ombre di questa con-

 vivenza territoriale forzata, nascondendo

LO SPIRITO DI JAROSLAV HASEK NONÈ SCOMPARSO DA ALCUNE BIRRERIE DI PRAGA.ALLA TIGRE D'ORO (U ZLATHEO TYGRA),NELLA FOTO, ANCHE PER MERITODEL GRANDE SCRITTORE BOHUMIL HRABALL'AMBIENTE NON È CAMBIATO

DANILO DE M

Kafkasi legge perinterpretarlo,Hasek perridere, scriveil filosofoKarel Kosik