Francesco Varanini Un certo tipo di letteratura

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    Francesco Varanini

    UN CERTO TIPO DI LETTERATURA1

    1 Una versione parzialmente diversa di questo testo sta in: Marco Minghetti e Fabiana Cutrano (a cura di), Le nuovefrontiere della cultura dimpresa. Manifesto dello Humanistic Management, Etas, 2004.

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    Immaginate unaccessibilit e un entusiasmo nuovi, che possanoschiodare la narcosi da video che oggi incombe sul Paese come una cappa di nebbia.

    Immaginate una nuova cultura libertaria dove spiegazioni alternative permettonoa chiunque di scegliere lapproccio e il tracciato a lui pi confacente;

    dove le idee siano accessibili e interessanti per chiunque, cos che lesperienza umanapossa godere di una nuova libert e di una nuova ricchezza;

    immaginate una rinascita della letteratura.Ted H. Nelson, Literary Machines, 19812

    Esdra

    Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra, portata la Legge davanti alla moltitudine degliuomini, delle donne e di tutti quelli che erano in grado di intendere, sulla piazza davanti alla Portadelle Acque, lesse nel libro dal mattino fino a mezzogiorno.Esdra, lo scriba, stava ritto sopra una tribuna di legno preparata apposta per la circostanza, eaccanto a lui stavano in piedi, alla sua destra, Mattatia, Sema, Anaia, Uria, Elkia, Maaseia; a sinistra

    Fadaia, Misael, Malchia, Asun, Asbadddana, Zaccaria e Mesullam. Esdra aperse il libro davanti atutto il popolo, perch stando pi in alto dominava la folla. 3

    La fonte biblica, il libro di Neemia, incide indelebilmente nella nostra mente questa scena: Esdra, ilsacerdote, il 'commissario ecclesiastico di Gerusalemme', ritornato dall'esilio a Babilionia, in altosul palco; accanto a lui schierati i rappresentanti del potere temporale. Nell'esilio Esdra avevariscritto a suo modo la Parola, il vecchio Libro della legge, espungendo, sottolineando, censurando.Ora la folla lo ascolta. Lui parla come se possedesse la verit. Il popolo conosceva la propria storia,la conosceva a memoria. Non solo laveva vissuta, ma l'aveva creata in quanto opera letteraria,

    storia orale. Ma ora di questa storia, espropriata, conta solo la versione ufficiale, ri-scritta e poi lettadall'alto dal sacerdote.4E' l'inizio dell'ortodossia rabbinica. Il luogo esemplare dove vediamo una volta per tutte in azionequella figura sociale che modernamente ci siamo abituati a chiamare 'intellettuale', intellettuale di

    professione. Una figura che, rileggendo la storia ed osservando il presente, vediamo apparire inogni dove, in mille sfaccettature diverse ma sempre con un univoco atteggiamento di potere, unaunivoca forma di hybris. il sacerdote, ma anche il missionario; lautore, ma anche linterprete edil censore. , ancora, il manager, lorganizzatore, il consulente. lesperto legittimato. Colui alquale stato attribuito, o che si arrogato, il compito di far prendere coscienza agli altri di ci chegli altri vivono quotidianamente. In base allipotesi che questo eletto Terzo sappia, meglio di chivive lesperienza, ci che lesperienza significa. In base allipotesi che questo eletto Terzo sappiameglio di chi deve compiere una scelta quale la scelta migliore.

    Power Point e Il bingo delle cazzateCome in un film ben montato, immaginiamo un repentino cambiamento di scena.Immaginate di partecipare alla tradizionale Convention annuale. Sono invitati tutti i dipendenti. Inun teatro, o nella sala convegni di un albergo, tutti sono stati riuniti per essere per essere informatiufficialmente dellandamento dellanno appena chiuso, e per ricevere dal vertice aziendali messaggiin merito al futuro che ci attende.Parlano il Presidente, lAmministratore Delegato, il Direttore Generale, i Direttori di Divisione.Sono tutti schierati sul tavolo coperto di panno verde, in alto sulla pedana, ognuno con davanti il

    2Ted H. Nelson,Literary Machines, Swarthmore (Pa), 1981 (pubblicato in proprio). Trad. it. dell'ed. 1990: Literary Machines 90.1, Padova, Muzzio,

    1992.3Neemia, 8, 2-3, 4-5.4Robert H. Pfeiffer, Introduction to the Old Testament,New York: Harper & Brothers, 1941. Ernst Bloch,Atheismus in Christenutm. Zur Religiondes Exodus und des Reichs, Frankfurt am Main, Suhrkamp, 1968; trad it.Ateismo nel cristianesimo. Per una religione dell'Esodo e del Regno,Milano, Feltrinelli, 1971.

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    suo microfono e il suo cartellino con il nome. Non che ce ne sia bisogno. La folla conosce amemoria i loro nomi. Ma i simboli metafore della distanza, della superiorit, del possesso dellaverit contano. Come per Esdra e per Neemia e per gli altri esponenti del potere sulal tribuna dilegno. Non c nessuna differenza.Immaginate ora la schiera dei partecipanti, costretti a partecipare allevento, e ad ascoltare. Ma

    inevitabilmente prevenuti, perch hanno gi partecipato nel corso degli anni a troppi analoghiincontri, a troppe Convention sempre uguali luna allaltra.Immaginate che gli organizzatori, per animare levento, abbiano invitato magari qualche comico equalche velina. Immaginate che per tener desta la platea venga proiettato un video. Ma poi ilmomento nel quale i detentori della verit parlano giunge inesorabile.Le prime parole bastano a confermare i timori: Presidente, Amministratore Delegato, DirettoreGenerale, Direttori di Divisione dicono le solite cose trite e ritrite. Ripetono, in fondo, come sefosse roba loro, come se fosse solo roba loro, cose che i partecipanti gi sanno. La parola chedescrive la vera vita dellazienda, che tutti i partecipanti hanno contribuito a creare, raccontatacome se ci si rivolgesse ad un pubblico ignaro. Gli astanti come il popolo ebraico riconoscono unvalore di verit in quello che dicono le persone sedute a quel tavolo, di fronte alla folla schierata,

    ma la verit rivista ed interpretata dal punto di vista della difesa del potere. Una parte dei discorsiche sono alla base della situazione dellazienda, e che tutti conoscono, sono stati espunti. Altrenotizie sono state edulcorate.Questa operazione risponde a una precisa strategia comunicativa: una parte delle conoscenze vannonascoste. Alcune parole vanno taciute. Ma il progetto poi eseguito attraverso supporti tecnici:Power Point. Cos come parlare dallalto di fronte alla moltitudine schierata porta ad essere enfatici,Power Point, pensato per costruire ragionamenti di agevole comprensione, spinge alla

    banalizzazione. Essendo stato creato lo strumento per questo scopo, anche al di l della immediataconsapevolezza, usandolo indeboliamo in nostro discorso. Ragionamenti fatti di pochi punti chiave,elencati gerarchicamente. Via le parole troppo ricche di senso. La complessa vita aziendale, learticolate relazioni interne, il sofferto rapporto con i clienti, landamento economico, tutto ridottoa semplicissimi schemi, ipersemplificati.5Cos, ancora una volta, la speranza dei partecipanti di ascoltare qualcosa di nuovo e di veramenteinteressante una parola pulsante, che esprima il sentimento collettivo, che valorizzi sinceramente ilsapere di tutti va delusa.Come potranno i partecipanti evitare che il tedio, il fastidio, il disappunto traspaiano troppoevidentemente dai loro volti? Come potranno allo stesso tempo rendere meno noiosa la necessaria

    permanenza nella sala?Ecco qui la grande idea del Bingo delle Cazzate. Pensate che ognuno dei partecipanti, in barba allarigorosa organizzazione prevista dal responsabile della comunicazione interna, si sia dotato di unacartella da tombola, o da bingo, dove al posto dei numeri ci siano le parole, le frasi fatte, i luoghi

    comuni che presumibilmente verranno tirati fuori da chi sta parlando. Mission, valori, cultura,globalizzazione, minaccia della Cina,cultura del servizio, attenzione al cliente.Ora, in cosa consiste il gioco? Ognuno dei partecipanti ha sulle ginocchia la sua cartella. Finge diascoltare con rapimento le alate frasi di chi sta parlando, ma getta appena pu lo sguardo sulla suacartella. Ha buone probabilit, quindi, di fare ambo, terna, cinquina, tombola. Non sappiamo cosavincer. Nulla probabilmente ma rester la soddisfazione di aver smascherato la vanit deldiscorso. Al testo ufficiale, alla narrazione della vita organizzativa ricostruita dal punto di vista del

    potere si risponde cos con un gesto de-costruzionista. Scherzosa, ma anche disperata difesa dellaparte mancante nel racconto.Poi, il buffet. Anche di questo avevamo gi letto. proprio Neemia, il governatore, a chiuderelassemblea. Questo giorno sacro al Signore Iddio nostro: non siate tristi, non piangete!

    5 Power Point templates (ready made designs) usually weaken verbal and spatial reasoning, and almost always corrupt statistical analysis. EdwardTufte, The cognitive style of Power Point, Cheshire, CT, Graphics Press,2003.

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    Andate, mangiate vivande grasse, bevete bevande dolci. Allora tutto il popolo se ne and amangiare e bere e a farne parte a chi non ne aveva, abbandonandosi alla gioia, perch aveva bencompreso le parole che gli erano state fatte conoscere.Direte: nel passo biblico che ho citato non si parla dellinsoddisfazione del popolo. Si legge anziche il popolo si abbandona alla gioia, perch ha ben compreso le parole che gli sono state fatte

    conoscere. E quindi, dove sta il parallelo con i demotivati partecipanti alla Convention?Ma proprio questo il punto: la Bibbia ci racconta la scena dal punto di vista di Esdra e di Neemia.Sono loro a raccontarcela. Essi vogliono convincersi, e convincerci, che il popolo contento cos.Hanno riscritto la storia dal punto di vista del potere. Nel libro che noi oggi possiamo leggere, csolo la loro versione. Come nei comunicati e negli articoli che appariranno sui giornali il giornodopo la Convention aziendale, c spazio solo per la versione ufficiale.Rendiamo merito alla professionalit di Esdra: ha fatto bene il suo lavoro. Le sue capacit sono ilcuore della competenza che oggi riconosciamo a consulenti, comunicatori, manager. Quellacompetenza che ci si sforza di sostenere con corsi di effective speakinge di effective writing. Quellacompetenza che ritroviamo in Power Point, codificata, ridotta a scatola nera, riusabile da chiunque,sorta di pulpito portatile, virtuale.

    Come se in un discorso non importassero il vissuto, lemozione, lempatia. Come se la parola diuno, ben impostata e costruita ad arte, bastasse a dar voce alla moltitudine. Come se lefficacia dellacomunicazione fosse delegabile a un software.

    Conoscenze come ricchezza latente

    La costruzione della storia dal punto di vista del potere Esdra e Neemia che dallalto del palcoimpongono la loro versione, e vogliono vedere debbono vedere tutti contenti operazionelegittima. Ma la documentazione dei fatti, la narrazione, la lettura degli eventi, lespressione delgiudizio e del commento e del dolore e della gioia non si riassume in questa operazione.Al di l di ogni operazione comunicativa costruita dal punto di vista del potere, resta lameravigliosa, misteriosa ricchezza della letteratura, di un certo tipo di letteratura.

    Nello stesso testo biblico, in quelle stesse parole del libro di Neemia, possiamo trovare tracciadellaltra versione, sommersa: il punto di vista del popolo, la stessa storia raccontata da altre voci. Ecos accade anche per la nostra Convention: tra le righe dei comunicati ufficiali leggeremo, sevorremo leggerlo, anche il non detto, ci che chi parlava ex cathedra non ha voluto o saputo dire.Quella versione della storia che comunque circoler nei discorsi nei corridoi, alla macchinetta delcaff, in mensa, in mail scambiate tra partecipanti delusi, in scritti sulle porte dei cessi, forse anchein qualche comunicato sindacale.Perci non ci interessano testi ripuliti, ben confezionati, limati, frutto di accurato editing, bencostruiti in sequenza. Ci interessano i testi segnati da cesure, da discontinuit, inciampi, salti logici,

    pluralit di voci sovrapposte. Testi non rifiniti, non ancora sottoposti a cura redazionale: l, anche e

    forse soprattutto dove le parole che abbiamo sotto gli occhi sembrano di primo acchito puro rumore,troveremo tracce di significati rimossi, di versioni censurate, di storie che lo stesso scriventedubitava magari di potersi permettere di raccontare. L sta la conoscenza latente, la ricchezzanascosta della narrazione.E sta anche la ricchezza nascosta nellorganizzazione, in ogni azienda: questo il senso, a benguardare del Knowledge Management. Queste voci sommerse, ridotte a giocare al Bingo dellecazzate per elaborare la delusione, costituiscono un asset che limpresa avrebbe interesse avalorizzare.

    Narrazione e autobiografia

    Ci sono scene, immagini e parole, orali o scritte, che le descrivono, parole colte magari per caso in

    occasioni ed in luoghi inattesi, che ci appaiono misteriosa sintesi del tutto, chiave di volta, frattaledel sistema complesso, algoritmo elegante che riassume il nocciolo della questione, messaggio in

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    bottiglia che contiene in nuce la spiegazione, arcano che magari in un momento inatteso si svelercon chiarezza.Per me che ora scrivendo su un tema che mi sta particolarmente a cuore, questa scena Esdra chedallalto racconta al popola la sua storia, ma in una versione edulcorata, in una versione nella qualeil popolo non si riconosce resta, credo, la scena primaria. Ho in mente il sacerdote che dallalto, si

    rivolge alla folla attonita. Dallalto di una legittimazione che la folla non gli ha dato, ma che fruttodi uno scambio reciproco con le persone che stanno anchesse in alto, al suo fianco, mentre luiparla, ridice alla folla quello che la folla sa gi, ma lo ridice come se fosse una realt nuova,rivelata. Trasforma la parola libera e fluida in un codice sul quale il popolo non pu intervenire.Lunica facolt lasciata al popolo leggere un testo chiuso una volta per tutte; ascoltare la parola

    pronunciata dal pulpito.Richiamate da questa scena, altre analogie, altre metafore, si affollano e si organizzano nella miamente. Cos, pur sapendo che devo parlarvi di un tema preciso, di organizzazione e di management,continuer in questo modo.Scrivendo in prima persona, perch credo che non ci siano verit da rivelare tutto gi stato detto,tutto potr essere detto da altri, quasi tutto accessibile per altri canali, cosicch il contributo che

    posso dare sta nel lasciare traccia del mio percorso, lasciare spazio alla narrazione e allasoggettivit, mostrare come mi muovo attorno ad un tema.Credo che il dono che possiamo fare agli altri, loggetto di scambio sul quale si fonda la relazionesociale, e anche la merce che pu vendere un consulente o un formatore, non stia nellinsegnare.Credo che stia nel lasciare che altri passeggino nella mia mente, gatti silenziosi come in quei versidi Baudelaire.6

    E come critico letterario sto dalla parte di un certo tipo di scrittori, Ortese, Gadda, Joyce, LezamaLima, Onetti, Cline, Lawrence, Henry Miller, ad esempio, scrittori che lasciano consapevolmentenei loro testi momenti di oscurit ed inciampi, e se ne fregano del mercato, e non pensano a cosa

    piace e non piace ai lettori. Scrittori che scendono nelle proprie tenebre e sanno parlare di s senzapudore. Scrittori che ragionano come Rousseau, grande precursore del viaggio alla ricerca di s, cheancora nella parte iniziale della sua autobiografia abbandona con uno scarto inopinato il discorsoche sta facendo, perch non pu fare a meno di notare: "So bene che il lettore non ha un gran

    bisogno di sapere tutto questo, ma io ho bisogno di dirglielo". 7Possiamo anche metterla in questi termini: la conoscenza sta nella narrazione, nellaffabulazione.La storia che raccontiamo il grumo di un nuovo mondo possibile. Quando racconto una storiacostruisco un mondo, scopro una possibile verit. La narrazione, laffabulazione sono il brodo dicultura dellinnovazione e della scoperta.E badate, questo non vale solo per la poesia ed il romanzo. Mi diceva laltra sera un amico (se nonci censuriamo capitano sempre queste coincidenze tra le esperienze quotidiane e il tema di cuistiamo scrivendo), mi diceva laltra sera un amico citandomi il caso di Cantor: chi fa lo scienziato

    non fa scoperte, le scoperte le fa chi vive ai margini della scienza ufficiale, e per questo sanzionato, fino magari a perdere lequilibrio mentale. 8 Chi fa scoperte , in fondo, un narratore oforse meglio: un poeta. Racconta a se stesso la storia di un mondo possibile, un mondo che emergedal profondo del suo immaginario.Perci andr avanti raccontandovi delle storie. Storie che riguardano mondi a me cari, nei quali miidentifico, mondi che appaiono ai miei occhi ricchi di senso. Fonti, almeno per me, di potentimetafore. Solo dando spazio a queste metafore posso sperare di dirvi qualcosa di sensato.

    Nebrija

    Apriamo un libro. Un libro uscito dai torchi di Salamanca il 18 agosto 1492, quindici giorni dopo lapartenza di Colombo verso le Indie. Un volume in quarto di cinque segnature, composto in caratteri

    6Dans ma cervelle se promne,/ Ainsi qu'en son appartement,/ Un beau chat, fort, doux et charmant. Charles Baudelaire,Les fleurs du mal, 1857.LI:Le chat.7Jean Jacques Rousseau,Les Confessions , 1781-1788 (Parte Prima, Libro primo).8A proposito di Georg Cantor: David Foster Wallace,Everything and More: A Compact History of Inifinity, New York, W. W. Norton, 2003.

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    gotici. L'epigrafe stampata in rosso, poi una pagina bianca, poi la dedica: Alla molto alta e assaiillustre principessa donna Isabella la terza di questo nome Regina e signora naturale di spagna edelle isole del nostro mare. Comincia la grammatica che nuovamente fece il maestro Antonio di

    Nebrixa sulla lingua castigliana, e mette all'inizio il prologo. Leggilo con attenzione."9

    Seguono sei pagine di introduzione dove l'autore, rivolgendosi alla regina, le spiega con chiarezza a

    tratti brutale perch questa sua Gramtica debba essere considerato un fondamentale strumento didominio e di governo, utile pi della spada.Chi era Nebrija? Antonio Martnez de la Cala, converso, cio discendente di ebrei convertiti, nascenel 1444 (o nel 1441) nella antica Nebrissa Veneria, in provincia di Siviglia.Compie gli studi nella sua terra natale e poi a Salamanca. Gi in giovent era ossessionato dall'ideadell'assenza, nella penisola iberica, di una lengua. Da un lato i linguaggi delle Scritture greco,latino, ebraico, dall'altro l'idioma del popolo. La centralit delle modalit espressive, la prioritdella lingua sulle conoscenze erano gi i suoi chiodi fissi: cos a diciannove anni si rec in Italia,

    per riportare in patria gli autori latini. Torner in effetti dopo sette anni portando con s un preziosobagaglio: un perfetto dominio del sistema linguistico latino.La carriera si snoda tra aule universitarie e sedi vescovili, tra beghe accademiche e tentativi di

    garantirsi maggior libert per proseguire i suoi studi.Nebrija dedica enormi energie a codificare la grammatica latina, a definirne la pronuncia, a riportarealla luce la retorica classica, a ripristinare i testi sacri. Nel 1481pubblica la sua prima opera, le

    Introductiones latinae, strumento didattico, destinate a un grande successo: ebbero una primatiratura di mille copie, sette edizioni entro il secolo XV, quaranta in quello successivo. 10

    Ragionando intorno alle conseguenze della diffusione della stampa balena a Nebrija la prima ideadella sua Gramtica de la lengua castellana. In quegli anni il libro la nuova tecnologia. Comeoggi laccesso al Web, allora l'idea stessa di libro portava con s una libert prima inconcepibile. Lastampa permette di diffondere al di l di ogni controllo idee e visioni del mondo. Come garantire"agli uomini opere nelle quali possano impiegare meglio il loro ozio"? Come evitare che si sprechitempo leggendo "romanzi o storie piene di menzogne ed errori?11

    Umanista stimato, al vertice del successo professionale, allarga lo sguardo e alza il tiro. Decide diconfrontarsi con una opera nuova. Pi ardita della sistemazione di un latino rovinato dall'incuria.Pi politica. "Mi proposi di trasformare in artefatto questo nostro linguaggio castigliano, in modoche d'ora in poi tutto ci che con esso si scriva possa risultare di un unico tenore". 12

    Nessuno prima di lui ha pensato di scrivere la Grammatica di una lingua viva. Mai in precedenza lagrammatica era stata esplicitamente intesa quale mezzo di modellazione, di stabilizzazione e diinsegnamento della lingua d'ogni giorno.La Gramtica fu composta tra il 1486 e il 1492. IlPrlogo successivo alla capitolazione diGranada (il 2 gennaio 1492). L'apparizione della Gramtica coincide dunque con un momento

    particolarissimo della storia nazionale Nebrija ne consapevole. Gli arabi sono stati

    definitivamente respinti in Africa, lunione personale dei Re Cattolici ha fatto della Spagna ununico regno. E si aprono grandi prospettive di espansione oltremare.Il converso cosmopolita offre alla corona i propri servigi, sotto specie di creazione di una linguaatta a essere imposta ovunque la porter la spada.

    Nebrija spiega alla regina che la la lingua la base per l'edificazione del Regno, ma non solo.Colombo in quegli stessi giorni aveva perorato di fronte alla Regina la sua causa: se vuoi un Imperofinanzia la mai impresa di Conquista del Nuovo Mondo. Nebrija va oltre: fa presente che sviluppoimperiale esige una lingua stabile. La lingua posta sotto il controllo della grammatica potr invece"estendersi in tutta la durata dei tempi avvenire, come vediamo che stato fatto con la lingua greca9Elio Antonio de Nebrija, Gramtica de la lengua castellana, Salamanca, 1492. Vedi le ed. di Gonzlez Llubera (1926), di Galindo Romeo e Ortiz

    Muoz (Madrid, Silverio Aguirre, 1946) e di Quilis (1980 e 1984). Vedi, inoltre l'edizione fototipica di Walberg (1909) e il fac-simile: Madrid,Espasa-Calpe, 1976.10 Elio Antonio de Nebrija, Introductiones latinae, Salamanca, 1481. Vedi ed. in fac-simile, con Presentazione di Pedro Almar e Proemio di Eugeniode Bustos, Salamanca, Universidad de Salamanca, 1981.11Elio Antonio de Nebrija, Gramtica de la lengua castellana, cit.,Prlogo, folio 2, verso.12 Ibid., folio 2, verso.

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    e latina, le quali, essendo state assoggettate a regola, anche se sopra di esse sono passati moltisecoli, ancora mantengono una uniformit."13

    Ci che conta non la rispondenza ai bisogni dei parlanti dello strumento di diffusione diconoscenza, quanto la sua efficacia dal punto di vista del controllo: non a caso Nebrija usa il verboreducirnel castigliano del XV secolo: 'trasformare', 'assoggettare', 'normalizzare'.

    Nel disegno di Nebrija burocrati, soldati, mercanti, contadini avranno un'unica lingua, una linguache tutti comprenderanno e alla quale anche dovranno, in quanto lingua ufficiale, imposta pernorma, obbedire (ob-audire: 'dare ascolto'). Solo cos i sudditi saranno tramutati in cittadinimoderni.Il progetto di Nebrija precede di cinquant'anni la pubblicazione dell'Indice dei Libri Proibiti.

    Nebrija pi ambizioso, pi definitivamente repressivo. Non pensa, come far la Chiesa, acensurare, ma ad imporre il controllo attraverso il codice. Solo i conoscenze espresse tramite quelcodice sono considerate dotate di valore, e degne di conservazione e di diffusione. Chi viola laregola espressiva stabilita in errore, anzi, commette peccatoPerci lestremo, il pi pericoloso nemico, per Nebrija, il poeta perch mostra un sovranodisprezzo per le norme sulle quale Nebrija costruisce la sua autorit. Il poeta mostra come sia

    possibile inventare sempre nuovi linguaggi, come sia possibile e liberante rinnovare di continuo inlinguaggio imposto.E allora il grammatico, per difendere il proprio progetto di lingua artificiale, gioca l'ultima carta,quella della difesa dei diritti degli ultimi. Accusa i poeti di usare una lingua astrusa earbitrariamente complessa, e contro di loro si schiera dalla parte degli illetterati, affermandosifautore di un idioma standard, facile da usare; una lingua semplice, chiara, alla portata di tutti.Con perfetta ipocrisia l'atteggiamento autoritario e lassoluto controllo vengono mascherati dietrol'apparenza di 'servizio'.Proprio come Bill Gates, quando che propone il suo standard come un vantaggio per tutti, come unaalternativa efficace alla Babele delle lingue informatiche. E per questa via si sforza dicolpevolizzare siete pirati, violate la legge coloro che non rispettano la sua appropriazione deeglistrumenti di comunicazione sociale.Insomma: Esdra propone la strategia: il controllo sulla conoscenza, la riduzione del sapere prodottodalla comunit ad una versione espunta di ci che c di pericoloso per il gruppo che detiene il

    potere. Nebrija fornisce lo strumento: una codifica della conoscenza le cui chiavi sono detenute dachi sta al potere, da chi sta sul palco con Esdra.

    Nebrija, a ben guardare, non prefigura solo lemarginazione di ogni lingua materna, di ogni dialetto,calda forma espressiva ricca di sfumature che andranno perse con la traduzione nellinterlingua datutti usata. Ci descrive, anche, il senso profondo dellInformation & Communication Technology.Lobiettivo di garantire la conservazione e la diffusione delle informazioni giustifica la definizionedi una codifica le cui chiavi sono conosciute e detenute da una casta di sacerdoti, di esperti

    legittimativi. Senza passare attraverso luso di strumenti da loro governati, sar impossibilecomunicare.

    Broadcasting

    Il primo concerto trasmesso per radio fu eseguito presso la stazione Marconi di Chelmsford(Inghilterra) il 15 giugno 1920: il canto della signora Nellie Melba fu ascoltato da navi in marilontani, ed anche in America. lorigine del broadcasting.Cos come dalle tipografie immaginate da Nebrija uscivano solo libri corrispondenti alle regole,lantenna centrale del Broadcasting diffonde solo segnale assoggettato ad un controllo politico. Solochi ha accesso allantenna versione moderna del palco di Esdra avr voce. La moltutudine ridotta ad ascoltare la parola data. Gli impedito fornire un contributo o una diversa versione.

    Lunica residuo spazio di libert sta nella decodifica aberrante, cio nel guardare oltre le apparenzee nel cercare tra le righe il non detto come appunto nel Bingo delle cazzate.

    13 Ibid., Folio 2 verso.

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    Parallelamente ed analogamente a ci che accade con il Broadcasting nelle comunicazioni di massa,nello stesso clima storico e culturale, si afferma, si afferma allinterno delle organizzazioni, unanalogo uso delle tecnologie. Il trattamento elettronico dei dati.

    Negli anni cinquanta e sessanta, i Sistemi Informativi Aziendali crescono e si affermano nella logicadel controllo. Sicurezza, protezione, accesso limitato. Gestione dei dati affidata a tecnici specialisti

    sacerdoti in camice bianco dedicati al ruolo di mediatori necessari tra macchine complesse eutenti abilitati ad eseguire solo poche limitate operazioni.E il modello incarnato dal Mainframe IBM. Ogni organizzazione una singola rete, separata dallealtre. E si tratta di reti sempre governata dal centro. Dove linformazione fluisceunidirezionalmente, sempre dal centro alla periferia.Guerra fredda, timore del crash o collasso del sistema, con conseguenze pantoclastiche (dobbiamoevitare la guerra atomica perch essa porter non solo alla scomparsa del nemico, ma alla nostrastessa scomparsa), giustificano politicamente il modello.Ma c qualcosa dietro. La tecnologia non mai neutrale: nasce da un pensiero strategico. Si tratta,qui, ancora, di macchine pensate da Esdra e da Nebrija. I Data base contengono conoscenzacodificata in modalit comprensibili solo per i sacerdoti. Dietro la necessit tecnologica si nasconde

    il disegno politico, dietro la competenza tecnica si nasconde il controllo sociale.

    Sancho Panza: parole come rutti

    Don Quijote si premura di istruire Sancho. Per governare come si deve l'isola che gli destinatadovr innanzitutto imparare a governare se stesso: tagliarsi le unghie, non vestirsi in modo sbracato,non mangiare aglio e cipolla. E poi: "Fai attenzione, Sancho, a non mangiare a quattro palmenti, e anon eructarin faccia a nessuno." Questa cosa di eructarnon la capisco" (...) ." "Eructar",Sancho, vuol dire "regoldar", e questo uno dei pi turpi vocaboli della lingua castigliana, sebbenesia molto espressivo; e cos la gente seria ha fatto ricorso al latino, e invece di regoldardiceeructar, e invece di regeldoseructaciones.14

    L'espressione censurata in nome di una valutazione ideologica esterna alla cultura dei parlanti, esostituita forzosamente con espressione a questi ultimi estranea. Eructar espressione marchiata dal

    potere, e imposta artificialmente, come ha insegnato a fare Nebrija.Sancho invece si esprime in vernacolo. 15 Ed proprio la ricchezza abbagliante dello stile orale lasua efficacia espressiva, la sua rustica poesia a dimostraci come sia donchisciottesca, e destinata alfallimento, l'operazione di Nebrija. Proprio dove l'atteggiamento prescrittivo vede l'errore nei

    barbarismi, nelle sgrammaticature di ogni sorta, proprio l troveremo le tracce della conoscenzasommersa.La lingua di Sancho, cresciuta lontano dalle antenne del Broadcasting, viva nonostante lassenza discuola, posseduta pienamente dai suoi parlanti. Ed in grado esprimere ogni sfumatura

    psicologica culturalmente significativa, ogni aspetto del mondo quotidianamente esperito.

    Sancho, perci, esponente di quella cultura che nelle organizzazioni resta latente, schiacciata dallanorma di Esdra e di Nebrija. Cultura che per sopravvive al di l delle repressioni, e si manifestadove pu: alla macchinetta del caff, in mensa, nei corridoi, nelle email, nelle e-mail, in certi spazidi libert lasciati talvolta sulle Intranet, in files nascosti nel disco fisso del proprio PersonalComputer, nei graffiti che segnano certi luoghi bui, nel giocare nonostante tutto al Bingo dellecazzate.

    14Miguel de Cervantes Saavedra,El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, Parte Seconda, 1615, Cap. XLIII (vedi: Obras Completas, a curadi Angel Valbuena Prat, Madrid, 1956).15

    Ivan Illich, Shadow Work, London, Marion Boyars, 1981, in particolare i capitoli Il diritto alla ligua comune eLa lingua materna come merce.Ivan Illich, Gender, Marion Boyars, London, 1982; trad it.Il genere e il sesso. Per una critica storica dell'uguaglianza, Milano, Mondadori, 1984, inparticolare il cap. III:Il genere vernacolare, pp. 93 e segg., e note 1 e 51. Ivan Illich, Vernacular Values, New York, Pantheon, 1983.

    'Vernacolo', termine tecnico del diritto romano, definisce una cultura, un'area di valori ed un modo di produzione: 'vernacolare' tuttoquanto proprio del luogo in cui si nati e si vive.

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    Lanonimo cantore

    Lautore colui che, passati una serie di vagli, autorizzato a scrivere e a diffondere la sua visionedel sapere. Lautore colui che considera giustificato conformarsi alla lingua di Nebrija. coluiche, come Esdra, si appropria di narrazioni gi narrate. colui che, per parlare a sua volta, fa il

    possibile per essere invitato sul palco, accanto a Esdra e Neemia. colui che, accettando senza

    discutere la logica del Broadcasting, usa il suo piccolo potere per essere invitato al MaurizioCostanzo Show.Tutti, io per primo, siamo in qualche misura autori. Ma ci che considero importante levitare dicontribuire a giustificare questo modello. Ci che considero ipocrita colpevole il considerarequesto modello privo di alternative.Infatti esistono libri, grandi libri, senza autore. E a ben guardare, solo in base a una convenzioneriduttiva possiamo veramente considerarci autori degli stessi libri che firmiamo come tali. Nonsolo forse i libri che scriviamo frutto della capacit di ascolto di parole udite da altri? Non sonoforse le pagine che scriviamo a partire da quella che state leggendo frutto dellopera di altriautori, o meglio, frutto di un altrui pensiero, di una produzione sociale, di una inestricabileinterconnessione di altri testi e di pensieri e di conoscenze diffuse?

    "Avant d'crire chaque peuple a chant", piaceva ricordare a Grard de Nerval. Fortementeinfluenzati da questo clima i primi filologi i fratelli Schlegel, i fratelli Grimm, Friedrich AugustWolf ci parlano dell'anteriorit della poesia popolare rispetto a quella artistica, della poesia rispettoalla prosa, dell'oralit rispetto alla scrittura. L'antichissima origine dei romances in questa lucededotta dall''ordine naturale delle cose'. Sarebbero il frutto dell'impulso irresistibile di una nazioneeroica di cantare le gesta degli antenati e le prodezze dei contemporanei, di narrare gli avvenimenti

    pi interessanti, di celebrare i suoi rappresentanti pi insigni, le assumono le caratteristiche di eroisemi-storici e semi-tradizionali.16Un atto di fede nella poesia, quello dei romantici, sul quale Ramn Menndez Pidal innesta il suoelaboratissimo sistema critico: Tradizione (...) la trasmissione di conoscenze e pratiche diinteressi sociale o collettivi (...) fatta in tutto o in gran parte oralmente, dai vecchi ai giovani, digenerazione in generazione.17

    Non questa, per noi, anche una perfetta definizione di quello che , o potrebbe essere, ilKnowledge Management?C un processo di semplificazione tematica che isola un episodio o un brano di un testo, oriorganizza la materia preesistente, attraverso successive fusioni e rimaneggiamenti. Ma non perquesto il singolo testo racconto orale, poesia, romanzo, documento aziendale privo di una suaautonomia: in rapporto con il precedente come qualsiasi opera nuova con la sua fonte. Ogniintervento su un testo ereditato, firmato o no che sia, ha una sua inconfondibile unicit. Eppurel'opera resta propriet collettiva, aperta all'uso e alla partecipazione dell'intera comunit.Il giullare, il cantastorie, lo storyteller, cos come la segretaria che nei servizi igienici femminili,

    accanto alla collega, racconta un pettegolezzo, o limpiegato che alla macchinetta del caff raccontastigmatizza in una barzelletta sui capi il giullare, il cantastorie, la segretaria, limpiegato, non sonoautori, ma sono certo poeti, creatori di una interpretazione del mondo, 'cantori'. 18Folklore: 'il sapere del popolo'. L'opzione antioligarchica salta agli occhi. Tutte le forme di controllodell'opera prefigurate da Nebrija (e che arriveranno ad assumere anche la forma strettamente

    16I romances castigliani sarebbero dunque un prezioso relitto delle antichissime "cantilene" che i filologi postulavano all'origine di ogni epopea.

    Costituirebbero una sorta di recapitolazione della storia dell'epica, che si sarebbe evoluta a partire da brevi componimenenti epico-lirici (simili airomances) composti quasi contemporaneamente agli avvenimenti storici, per poi assumere l'andamento pi ampio e complesso dei cantares e delleChansons de geste.Primavera y Flor de Romances, ed. di F.J. Wolf e K. Hofmann, Vienna, 1856.17Ramn Menndez Pidal, Poesa juglaresca y orgenes de las literaturas romnicas, Madrid, 1957, p. 364. (Sesta ed ultima ed. di Poesa

    juglaresca y juglares, Madrid, 1924).18

    Dal latino jocularis e joculator, a sua volta da iocus, 'gioco', l'italiano giullare, cos come il francese antico jogleor, il provenzale juglars, lospagnolojuglar, si diffondono in et medievale.

    La presenza del mimo -istrione, giocoliere, equilibrista, saltimbanco (si tratta del resto sempre del tricksterritrovato dagli antropologi inogni cultura cosiddetta 'primitiva')- dal quinto secolo dopo Cristo attestata in tutto il mondo cristiano. L'espressionejoculatorprende via via il postodi mimum. Il giullare recita, suona e canta, diverte il pubblico nelle piazze, nelle fiere e nelle campagne.

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    giuridica del diritto d'autore) appaiono messe in discussione. Lillusione di Esdra la mia versionedella storia lunica circolante appare in tutta la sua vanit.Come opera lanonimo cantore?Di fronte a un testo preesistente "inventa ci che non ricorda pi bene", "rif ci che non gli piace",e "in questa rielaborazione rapida e quasi involontaria, ognuno pu avere un momento creatore

    felice". L'anonimo cantore: non una figura ancillare, niente di gregario o di subordinato. Non unrecitatore svagato, non un mestierante. Invece, un poeta disinteressato, ricco di una sua venapersonale che di fronte alla collettivit si fa carico di perpetuare l'opera. Partendo dal principio chela poesia sempre e comunque interpretazione di una tradizione, ne offre una possibile versione. 19

    In assenza della gratificazione narcisistica della firma, il ruolo pu fondarsi solo su un senso diidentificazione nella collettivit e ci pare non possa prescindere da una connotazione giocosa: il

    piacere dell'anonimato si fonde al piacere della creazione.Il testo appunto, anche il testo scritto, va di mano in mano, come palla nelle mani di ragazze chegiocano; bravo chi sapr afferrarlo, aggiungendoci magari qualcosa di suo: "Chiunque sia che loascolti/ pu aggiungere dell'altro/ vada di mano in mano/ come palle alle ragazze/ se ben cantaresapesse,/ e emendare quello che volesse;/ a chiunque lo chiedesse,/ lo prenda chi ci riesca." 20

    Possiamo dunque parlare di un vero e proprio 'stile tradizionale': essenzialit, naturalezza,intuizione, impersonalit. Caratteristiche che si imprimono a un canto quando esso assimilatodalla collettivit.C' pi genialit nell'arrendersi a questo stile, che nella pretesa di innovare a tutti i costi. E' pifacile inventare che cogliere la vitalit allo stato latente dei materiali folclorici, pi sempliceilludersi di avere un proprio stile piuttosto che conformarsi a moduli che portano in s una memoriamillenaria.Si distingueva tra mester de juglara e mester de clereca: due tipi di 'mestiere', tra lorocontrapposti. Da un lato il cantore per lo pi anonimo, o comunque disinteressato ad affermarel'univocit della propria voce, legato a radici popolari, a suo agio nel ruolo di erede del giullare,trovatore, cantastorie. E dall'altro il chierico della poesia, che afferma in partenza la propriadiversit dal mondo degli altri, i fruitori, gli ascoltatori o lettori, e considera elemento fondantedella letteratura il proprio intervento dotto ed elaborato.

    Autori forti e autori deboli

    Visto che in qualche misura siamo tutti autori, mi piace usare questa distinzione.Facilissimo, a questo punto, citare esempi di autori forti: tutti color che scrivono con arroganza,dimenticando che non stanno facendo altro che dar voce a parole gi dette. Che sta scrivendo storieche sono gi state raccontate, o che potranno efficacemente essere raccontate in altri modi.Lautore forte Esdra: lavora per far prendere coscienza agli altri, pretendendo di spiegare comefunziona un mondo ai suoi stessi abitatori. Mentre lautore debole si sforza di abbassare il grado

    della sua mediazione, partendo dalla convinzione che la sua capacit di comprendere comunquelimitata, e che la sua interpretazione, lungi dallaggiungere, forse addirittura toglie qualcosa alracconto.Ecco cos che Lutero si sforza di apprendere la lingua viva perch solo cos potr portare la Parolaall'interno della vita quotidiana dei parlanti. Come scrive nel Sendbrief vom Dolmetschen: "non sideve comandare come la lettera latina debba essere detta in tedesco (...) ma si deve interrogare lamadre in casa, i bambini per strada, l'uomo del popolo sul mercato, e si deve guardare in boccacome parlano".21

    19Ramn Menndez Pidal, "Sobre geografa folklrica. Ensayo de un mtodo", Revista de Filologa Espala, 7, 1920 (Madrid). Pter Bogatyrv e

    Roman Jakobson, "Die Folklore als eine besondere Form des Shaffens", in Roman Jakobson, Selected Writings. IV. Slavic Epic Studies, The Hague-Paris, 1966; tad. it. "Il folclore come forma di creazione autonoma", Strumenti Critici, 3, giugno 1967. L'articolo era inizialmente apparso nel 1929

    nelDonum natalicium Schrijnen, Nijmengen-Utrecht.20 "Qualquier omne que lo oya,/ puede ms aadir/ ande de mano en mano/ como pella a las dueas/ si ben trobar sopiere,/ enmendar lo quequisiere;/ a quien quier quel pidiere,/ tmelo quien podiere." Juan Ruiz Archipreste de Hita, El libro del buen amor, ed. di Joan Corminas, Madrid,Gredos, 1967.21 Martin Lutero, Sendbrief vom Dolmetschen (Messaggio sul tradurre), 1530.

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    Cos Lutero traduce la Bibbia in tedesco perch ognuno, attraverso la lingua che usaquotidianamente, possa intendere la Parola. Mentre il Cardinal Cisneros progetta una Biblia

    Poliglota della quale Nebrija sar uno dei principali artefici per fornire attraverso nuovetraduzioni in greco e in latino pi validi strumenti di lavoro al clero. (L'umanesimo di Nebrijafinisce qui, in un progetto che va di pari passo con l'Inquisizione).

    Ed ecco Nietszche: a venticinque anni titolare della cattedra di filologia classica a Basilea, l'ateneodove insegnavano anche Bachofen e i Bernouilli. Rinuncer presto alla filologia per la filosofia, allacattedra per un proprio cammino di conoscenza.22 Nebrija continuer invece fino alla vecchiaia alottare per nuovi incarichi accademici.Per Nietszche tutto deve essere messo in gioco in nome della conoscenza, una conoscenza che creazione di nuovi modi di pensare. Per Nebrija l'etica, la responsabilit dell'intellettuale, coprono egiustificano la difesa del privilegio.

    Nietzsche ci parla di tutti i Nebrija inAl di l del bene e del male: "Il dotto ricco di piccole invidiee ha un occhio acutissimo per quanto vi di basso in quella natura alla cui altezza egli non pugiungere. E' fiducioso, tuttavia soltanto come uno che si lascia andare e non fluire, e proprio difronte all'uomo dal grande flusso egli se ne sta l, tanto pi freddo e chiuso, il suo occhio allora

    come un piatto lago ripugnante che nessun entusiasmo, nessuna partecipazione increspa pi." 23

    Nebrija oggi

    Non c bisogno di fare nomi. Ogni lettore trover nella sua esperienza quotidiana esempi a iosa.Giornalisti, professori universitari. Dirigenti e quadri, capi e colleghi con i quali si avuto a chefare. Direttori Risorse Umane. Responsabili dellInformation & Communication Technology.Consulenti, esperti vari. Autori di libri che ci spiegano chi siamo e ci indicano cosa dobbiamo

    pensare. E che guardano il nostro modo con occhio gelido, senza nessuna partecipazione emotiva:Il dotto ricco di piccole invidie, dice Nietzsche.Di fronte al flusso di storie e di vita organizzative che cresce negli scambi comunicativi tra colleghida tavolo a tavolo, o nei corridoi, o alla macchinetta nel caff, o anche in quel luogo di incontrovirtuale che lIntranet, di fronte a questo flusso caldo, a questo processo, che fa lesperto, il dottoconsulente: il suo occhio come un piatto lago ripugnante che nessun entusiasmo, nessuna

    partecipazione increspa.E quante procedure, quanti buoni in utilissimi ipocriti consigli sono calcati sulle parole del Quijote:tagliarsi le unghie, non vestirsi in modo sbracato, non mangiare aglio e cipolla. E poi: "Faiattenzione, Sancho, a non mangiare a quattro palmenti, e a non eructar in faccia a nessuno."Impiegati, dirigenti, consulenti, programmatori avranno un'unica lingua, una lingua che tutticomprenderanno e alla quale anche dovranno, in quanto lingua ufficiale, imposta per norma,obbedire (ob-audire: 'dare ascolto').

    Rete come punto di non ritorno e nuova centralit della personaMa Esdra e Nebrija non torneranno. I loro epigoni hanno sempre meno spazio. Sono cadute le basimateriali del loro potere. Lalibi dietro cui si nascondevano la necessit della loro mediazione nel

    processo di circolazione e di costruzione della conoscenza miseramente caduto.Il fatto che negli ultimi cinquantanni abbiamo visto realizzarsi un cambiamento epocale delquale fatichiamo a cogliere la portata. Un cambiamento paragonabile al passaggio dalloralit allascrittura.Ovvio che questo cambiamento muti profondamente la produzione e la fruizione di letteratura. Coscome il funzionamento delle organizzazioni.Leccesso del controllo ha portato ad una nemesi: pi la macchina totalizzante, governata e

    proceduralizzata, pi probabile che sia messa in crisi da un atto ostile fondato su un approccio

    geniale, o semplicemente dal concorrere di eventi aleatori. Si aggiunga che leccesso di controllo e22All'ultima lezione assiste solo l'amico Peter Gast. Nietszche (che ha trentaquattro anni) esclama: "in fondo non ho cercato altro che me stesso".23 Friedrich W. Nietzsche,Jenseits von Gut und Bse. Vorspiel zu einer Philosophie der Zukunft(Al di l del bene e del male), 1886, 206.

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    di governo stimola, sul piano dei comportamenti sociali, atteggiamenti devianti. Di fronte al sistemache si autolegittima fondando la propria immagine sullinaccessibilit, fatalmente sono emersicomportamenti orientati a falsificare lefficacia del controllo e del governo. Di qui sono nate lesfide degli hacker.Rese possibili, a partire dagli anni sessanta e settanta, da un cambiamento di clima sociale. La

    persona, con i suoi desideri ed i suoi bisogni, torna al centro della scena. Crescono gli atteggiamentiorientati allespansione dellarea della propria coscienza. Il Persona Computer una protesi delsoggetto, della singola persona. Il disco fisso una parte della mia mente.Poi, negli anni novanta, in opposizione al Broadcasting, la Rete. La Rete abbassa la sogliadellaccesso fino ad azzerarla. E cambia radicalmente la prospettiva. Ognuno pu guardare la Retedal suo punto di vista. La macchina pu e deve essere usato con un grado di libert incontrollabile.La tecnologia libera e pone ognuno al centro del mondo.Di fronte allesigenza di organizzare e di conservare e di rendere riutilizzabili le conoscenze, lagerarchia e lautorit non sono pi necessarie. E risultano comunque alla fine inefficaci. Esdra

    poteva imporre la sua versione perch deteneva gli strumenti tecnologici necessari per conservareversioni dellopera. Perch larte della codifica delle informazioni era nota solo ai sacerdoti, e

    ignota al popolo. Perch le altre versioni del testo, orali, permanevano sono nella labile memoria delpopolo. Oggi il suo disegno non potrebbe realizzarsi: memoria di massa e conoscenze tecnologichesono diffuse.E il libro, sul quale si fondava il controllo di Nebrija, una tecnologia di organizzazione dellaconoscenza ancora attuale. Ma non pi lunica, e non pi indispensabile. La disposizionesequenziale del testo, riga dopo riga e pagina dopo pagina, solo una delle forme possibili. Il rigidoordine narrativo proposto da Power Point poca cosa.Disordine, complessit non impediscono di fruire delle informazioni. Il motore di ricercasimboleggia un totale rovesciamento rispetto allidea di programmazione che governava laccessoalle risorse. Gli operatori booleani attraverso i quali i programmatori, sacerdoti dellHost computer,definivano gli accessi allinformazione, sono ora nelle mani dei singoli utenti. Chiunque puchiedere a quella gran macchina virtuale che la Rete connetti questa informazione andquestaltra, or, if, .La libera trasmissione di conoscenze e pratiche di interesse sociale e collettivo, che connettevecchi a giovani, generazioni a generazioni, e cio la letteraturanonlibresca immaginata daMenndez Pidal non chiusa nel mondo labile delloralit. Ma pu fondarsi su tracce digitali,indelebili, durevoli. Senza che questo richieda lintervento di sacerdoti del sapere, legati fatalmentead un proprio interesse personale.

    Ipertesti e galassie di conoscenze senza forma

    Ognuno pu essere, produttore e consumatore. Non solo di beni e di merci. Ma di conoscenza.

    Ognuno pu essere docente e discente, autore e lettore. Ognuno, ora, pu essere autore del suotesto.La tecnologia oggi accessibile pu essere veramente intesa comepoiesis modo di produrre, creare.Anzich legittimare il ruolo di chi pone vincoli, libera dal vincolo.Il testo vive senza bisogno di una organizzazione previa. Allorigine sta un disordinato, ridondante erumoroso affastellamento di conoscenze. Pensiamo a quella gran base dati che il Web. A partireda questa base dati la persona, ogni persona, autore-lettore, potr di volta in volta costruire nuovi ericchi e sempre diversi percorsi di senso. Aggiungendo, interpolando, modificando materiali

    preesistenti, cos come gi faceva, con tecnologie ben pi povere, il giullare, lanonimo cantore.Piacevoli ed istruttivi viaggi inferenziali produrranno, faranno emergere galassie di conoscenzeimprevedibili a propri. In un modo ed in un contesto dove le figure dellautore, del critico,

    dellinterprete, del consulente, dellesperto, risultano obsolete ed inutili e superate.Allo stesso modo, il manager, e qualsiasi knowledge worker, di fronte ad informazioniscarsamente organizzate potr, secondo lobiettivo immediato e lestro, individuare percorsi di

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    senso costruendo conoscenze in merito al funzionamento dellorganizzazione, agli andamenti delmercato, alle relazioni con i clienti.Produzione letteraria e motori di ricerca e strumenti di Data Mining si danno cos la mano,apparendoci come un unico processo.Un processo fondato sulla creativit individuale. Qui sta il nostro valore: nella nostra autobiografia,

    nella nostra storia, nella nostra cultura, nella nostra autostima. questa la base sulla quale sisostiene la capacit di generare connessioni originali ed efficaci. Lattitudine a narrare in un modonuovo.

    Non pensate che questa sia una utopia, o una astrazione lontana dalla realt. Se lo pensate, soloperch difficile liberarsi dagli Esdra e dai Nebrija che abbiamo per cos lungo tempo subito, e cheabbiamo interiorizzato, fino ad autocensurare le nostre migliori capacit.