Francesco La Manno - La casalinga dalle uova d’oro. Ovvero come guadagnare 7000 euro al mese...

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“La casalinga dalle uova d’oro. Ovvero come guadagnare 7000 euro al mese lavorando due ore al giorno” tratto da: http://panopticonitalia.blogspot.it/ Dott. Francesco La Manno email: [email protected] 1 FRANCESCO LA MANNO 1 LA CASALINGA DALLE UOVA DORO. OVVERO COME GUADAGNARE 7000 EURO AL MESE LAVORANDO DUE ORE AL GIORNO 2 Sommario: 1. La vicenda. 2. La scelta razionale. - 3. Le casalinghe e la prostituzione. 4. Conclusioni. 1. La vicenda. Qualche giorno fa veniva pubblicato, su un noto quotidiano nazionale, un articolo nel quale una donna di Pescara, casalinga quarantenne e sposata, dichiarava, restando nell’anonimato, di essere dedita al meretricio 3 . 1 Praticante avvocato, abilitato al patrocinio, presso il Foro di Casale di Monferrato e blogger. 2 Tratto dal blog “il Panopticon”, http://panopticonitalia.blogspot.it/2012/12/la-casalinga-dalle-uova- doro-ovvero_15.html. 3 LA REPUBBLICA.IT, "Io, casalinga e prostituta. Come me tante altre, colpa della crisi, articolo di CAPORALE, in http://www.repubblica.it/cronaca/2012/12/08/news/casalinga_prostituta- 48308259/?rss&google_editors_picks=true

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Riflessioni in ordine alla scelta razionale, di una casalinga, di prostituirsi.

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lavorando due ore al giorno” tratto da:

http://panopticonitalia.blogspot.it/

Dott. Francesco La Manno

email: [email protected]

1

FRANCESCO LA MANNO1

LA CASALINGA DALLE UOVA D’ORO.

OVVERO COME GUADAGNARE 7000

EURO AL MESE LAVORANDO DUE ORE

AL GIORNO2

Sommario: 1. La vicenda. – 2. La scelta razionale. - 3. Le casalinghe e la prostituzione. – 4.

Conclusioni.

1. La vicenda.

Qualche giorno fa veniva pubblicato, su un noto quotidiano nazionale, un

articolo nel quale una donna di Pescara, casalinga quarantenne e sposata,

dichiarava, restando nell’anonimato, di essere dedita al meretricio3.

1 Praticante avvocato, abilitato al patrocinio, presso il Foro di Casale di Monferrato e blogger.

2 Tratto dal blog “il Panopticon”, http://panopticonitalia.blogspot.it/2012/12/la-casalinga-dalle-uova-

doro-ovvero_15.html.

3 LA REPUBBLICA.IT, "Io, casalinga e prostituta”. Come me tante altre, colpa della crisi, articolo di

CAPORALE, in http://www.repubblica.it/cronaca/2012/12/08/news/casalinga_prostituta-

48308259/?rss&google_editors_picks=true

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2

La sex worker affermava di prostituirsi, in prima battuta, per il fatto che l’attuale

crisi aveva messo in ginocchio la situazione economia della sua famiglia, in quanto il

marito, imprenditore, era sommerso dai debiti. Successivamente Francesca (questo

è il suo nome d’arte), precisava di svolgere la suddetta attività perché non voleva

rinunciare all’elevato tenore di vita che il marito, in precedenza, le aveva sempre

garantito. Inoltre sosteneva di non volere dedicarsi ad altre mansioni lavorative più

faticose e meno redditizie, poiché concedendo le proprie prestazioni sessuali una o

due volte al giorno (al prezzo di 100,00 euro per prestazione), poteva arrivare a

guadagnare 7.000,00 euro al mese.

La donna esercitava il meretricio di nascosto, soprattutto dal marito, fissando gli

appuntamenti nell’ora di pranzo e simulando di essere in compagnia della madre o di

amiche. Lo strumento per procacciarsi gli affari era internet: venivano pubblicate le

sue foto su un sito web ed il relativo numero di cellulare, grazie al quale i clienti

potevano contattarla.

Francesca rendeva noto, altresì, di sfruttare la bramosia dei tanti uomini che,

pur di avere rapporti sessuali, erano disposti a corrisponderle del danaro. La sua

clientela era di tutto rispetto: politici, liberi professionisti, calciatori, imprenditori, i

quali, peraltro, volevano essere, da lei, dominati sessualmente.

2. La scelta razionale.

Senza voler entrare in polemica con l’autore dell’articolo, in discussione, ritengo

che il titolo: “Io, casalinga e prostituta. Come me tante altre, colpa della crisi”, non

identifichi, correttamente, il contesto reale4 in cui opera Francesca.

4 Ovviamente l’idea che mi sono fatto della questione è figlia di quanto ho potuto leggere nell’articolo

in parola. Può darsi che ci siano altre circostanze di cui non sono a conoscenza e, in questo caso,

sono disposto anche a rettificare quanto ho scritto.

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3

Nello scritto, predetto, vi è una sostanziale antinomia.

All’inizio, l’autore afferma che la sex worker pone in essere le proprie

prestazioni, per far fronte alla propria crisi economica familiare dovuta ai debiti del

marito, lasciando intendere che la donna sia sull’orlo del baratro finanziario. Dopo,

tuttavia, viene evidenziata la circostanza che Francesca, pur potendo scegliere altre

professioni, preferisce continuare a dedicarsi al meretricio, guadagnando circa

7.000,00 euro al mese, poiché altri lavori più faticosi non le garantirebbero i

medesimi introiti, di quelli percepiti facendo mercimonio del proprio corpo.

Orbene, Francesca è ben lungi dall’essere, secondo le parole di Adam Smith,

una “donna sfortunata che vive di prostituzione”5. La sex worker, viceversa, mette in

atto una scelta libera e razionale nella quale, valutando i possibili pregiudizi che

potrebbe subire (ad es: la violenza da parte dei clienti, l’ignominia di essere ritenuta

una meretrice) ed i potenziali benefici6 (un ingente guadagno), considera prevalere i

secondi e pertanto, allo scuro di amici e famigliari, decide di fare mercimonio del

proprio corpo. In altri termini il vero movente di Francesca non è la crisi economica,

bensì i lauti guadagni percepiti esercitando questa attività, i quali non potrebbero

essere ottenuti svolgendo altre mansioni professionali7.

Vi è anche un altro importante fattore: Francesca è consapevole di essere una

donna avvenente e sfrutta questa sua dote, stringendo amicizie con uomini di potere

e concedendosi, allo stesso tempo, una sorta di rivalsa nei confronti dei propri clienti,

dacché la sex worker vitupera, questi soggetti, con pratiche sadomasochiste

(ovviamente da loro richieste).

3. Le casalinghe e la prostituzione.

5 SMITH, La ricchezza delle nazioni, a cura di Anna e Tulio Bagiotti, Utet, Torino, 1975, p. 269.

6 BECUCCI, GAROSI, Corpi globali: la prostituzione in Italia, Firenze University Press, Firenze, 2008,

p. 14.

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Il caso di Francesca non è isolato, molte casalinghe, sebbene sposate o legate

ad un uomo more uxorio, decidono di prostituirsi.

Alcuni sociologi8, intervistando queste donne, hanno delineato un profilo ben

preciso che si allinea a quello della protagonista della nostra vicenda. L’autore ha

riscontrato che le casalinghe, dedite al meretricio, non svolgono questa attività

presso la propria dimora, bensì in locali esterni9. Esse sono sessualmente esperte e

richiedono un compenso che si aggira tra i centocinquanta e i trecento euro10.

L’autore rileva, inoltre, che la clientela, che frequenta questo tipo di sex workers, è

signorile e facoltosa11.

4. Conclusioni.

Analizzata da una diversa angolazione l’intera vicenda, appare palese che

Francesca non si prostituisce a causa della crisi economica e, in generale, delle

avversità della vita; ma lo fa per libera scelta, rappresentando un nuovo genere di

donna razionale, coraggiosa ed intraprendente che, ad onta dello stigma12, attribuito

dalla società, a questo tipo di attività, sceglie di fare la sex worker.

7 MILLET, Prostituzione. Quartetto per voci femminili, Einaudi, Torino, 1975, p. 21.

8 FRANCIOSO, Meretrix. Prostituzione e case chiuse nell’era di internet, Alberti, Roma, 2009, p. 67 e

ss.

9 Ibidem.

10 Ibidem.

11 FRANCIOSO, op. cit., p. 71.

12 MILLET, op. cit., p. 27.