Forza Roma di Roma-Parma

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Foto FABIO ROSSI

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Renato Bosco

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Luciano e Fabio RossiAndrea Caloro

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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XIII - Numero 19 - Domenica 20 dicembre 2009

Direttore responsabile

Massimo [email protected]

Ranieri, oggi e domani

edito

riale

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UUn anno buio sta volgendo finalmente al termine, illuminato peròin questi ultimi mesi dalla luce di una Roma guarita, ritrovata, ri-

nata dalle ceneri dell’ultima stagione spallettiana, grazie all’interventodi un pragmatico Claudio Ranieri. Con un continuo succedersi di per-sonaggi più o meno rispettabili che hanno dimostrato la volontà di ac-quistare la Roma, il 2009 ci ha regalato un campionato tra i più delu-denti dell’era Sensi, tanto da relegarci nell’Europa dei poveri. Ma laforza e la bravura di una dirigenza che, malgrado le tasche vuote, rie-sce sempre a scegliere il meglio a disposizione sul mercato in relazio-ne alle possibilità d’acquisto, ha fatto sì che l’ambiente riuscisse a tro-vare quell’entusiasmo perduto in estate e a ricominciare a credere inuna squadra che ha tutte le possibilità di finire questo campionato trai primi tre posti in classifica. L’anno che sta cominciando, poi, è il2010, cioè il 10 del nuovo millennio, un numero tanto caro a noi ro-manisti perché è il numero del nostro campione, simbolo, bandiera ecapitano. Un motivo in più per sperare che anche quello che va a co-minciare, come quasi tutti quelli alle spalle dal suo esordio ad oggi,sarà un anno all’insegna di Totti, di una Roma trascinata dal suo con-dottiero. Vincere oggi contro il parma, poi, ci regalerà quel sorriso equella tranquillità meritata per goderci in santa pace le festività.Da parte mia e di tutta la redazione, allora, l’augurio di Buone Feste atutti i nostri lettori. Vi aspetto alla prima partita casalinga del 2010 enel frattempo seguiteci tutti i giorni sul nostro sitowww.forzaroma.info. Resterete informati sulla Roma 24 ore su 24.

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Il rinascimento giallorosso, senzaeccedere nell’iperbole e nell’enfasideclamatoria, va ascritto ai calcia-tori ma anche a questo elegante,magari anche noioso signore citta-dino del mondo ma romano dentro,che ha saputo conquistare anche gliscettici (chi scrive era tra questi)che gli rimproveravano di non esse-re proprio seguace di Zeman o diSpalletti sul piano dell’estetica edella coralità del calcio. La Roma, è

vero, non riempie di luce gli occhi come conl’uomo di Certaldo (anche se, ad essere one-sti, la cifra stilistica di Spalletti era di molto ca-lata da Catania in poi) ma Ranieri sembra pos-sedere, più del suo predecessore, due qualitàdi notevole rilevanza e spessore: la capacità dicoinvolgere tutto il gruppo nel progetto Roma(emblematica, in questa ottica, la serata ma-gica di Cerci a Sofia e, anche se lì c’entra mol-to il Fato, l’emozionante esordio-gol di Scardi-na); e una dirompente forza morale e mentaleche, come ha fatto notare Totti, riesce a tra-sfondere alla squadra che difatti può anchegiocare male ma recupera, ribalta, si aggiudi-ca partite spesso in Zona Cesarini, eventoquesto che accadeva assai di rado con l’ex al-lenatore di Empoli e Udinese.Battere il Parma, dunque, potrebbe anche ri-vestire il significato, simbolico quanto si vuolema non per questo irrilevante, di conquistarevirtualmente il 4° posto, coronando così un in-seguimento che ha garantito un certo pathos,anche se oggettivamente favorito dalla cadutaverticale di Genoa e Fiorentina, forse più dellaRoma stremate e stressate dall’impegno conti-nentale. Sarebbe, inoltre, una serena chiusuradi un anno intossicato, dalle parti di Trigoria,dai veleni delle polemiche, inasprite dalla sen-sazione dilagante di incertezza sul futuro. Unosquarcio di sole farebbe bene a tutti, in attesadi gettarci a capofitto verso le attrattive e leinsidie dell’anno che verrà.

LLe traiettorie del calcio sonodavvero inesplicabili. Quasi

tre anni orsono, un signore che dicerto nella vita non si fa mancarealcun godimento (parliamo delrubicondo Tonmmaso Ghirardi, al-lora come adesso patron del Par-ma) assai preoccupato per il so-dalizio ducale che stava inesora-bilmente precipitando verso la Serie cadetta,decise e mise in atto un autentico blitz: ripor-tare in Italia Claudio Ranieri, dopo dieci anni incui il testaccino era stato cittadino del mondo.Sembrava, a dir la verità, una sorta di spec-chietto per le allodole: io affido la squadra aun nume tutelare, una sorta di asceta dellapanchina, pertanto se poi si retrocede io hofatto il massimo…E invece, il nostro uomo (Ranieri) vinse lo scu-detto della salvezza, in attesa di vincere quellodel primato con la Juventus, che lo ingaggiòper la stagione successiva. Sapete tutti comeè andata sotto la Mole Antonelliana e quindiproseguiamo, sino al ritorno nella Città Eternache, incidentalmente, è anche il “borgo natio”di Ranieri, per dirla alla Leopardi.E qui il calcio ha preso una strada ancora unavolta bizzarra e inopinata, visto che proprio il“suo” Parma costituisce per i giallorossi l’ulti-ma fatica agonistica del 2009 e, al contempo(e questo nessuno, nemmeno il rubicondoGhirardi osava prevederlo) il rivale più perico-loso, classifica alla mano, per la conquista diquel 4° posto che sino a qualche anno fa ga-rantiva contumelie e financo lanci di pomodoria quelle squadre metropolitane che lo raggiun-gevano, ma che da un po’ di tempo garantiscealmeno due spettacoli sul palcoscenico euro-peo e pochi/tanti quattrini, che non fanno maimale alle esangui casse dei clubs calcistici de-gli anni Duemla.

Ho sbagliato: Ranieriè bravo

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Domenica 13 dicembre 2009

SAMPDORIA-ROMA 0-0

SAMPDORIA: Castellazzi; Stankevicius, Ga-staldello, Lucchini, Ziegler; Bellucci (dal 19'stAccardi), Poli (dal 28'st Tissone), Palombo,Mannini; Pazzini (dal 45'st Pozzi), Cassano. Adisp.: Fiorillo, Zauri, Rossi, Franceschini. All.:Delneri.

ROMA: Julio Sergio; Cassetti, Burdisso, Juan,Riise; De Rossi, Brighi; Taddei (dal 47'st Gu-berti), Perrotta, Vucinic (dal 40'st Baptista);Totti. A disp.: Lobont, Andreolli, Motta, Faty,Guberti, Okaka. All.: Ranieri

Arbitro: Damato di BarlettaAssistenti: Stefani-FaveraniQuarto uomo: Stefanini

Note: Ammoniti: Burdisso, Gastaldello, Per-rotta, Poli, Lucchini, Totti. Angoli: 7-8. Recu-pero: 3'pt, 4'st.

Domenica 6 dicembre 2009

ROMA-LAZIO 1-0

ROMA (4-2-3-1): Julio Sergio, Burdisso,Mexes (dal 45'pt Cassetti), Juan, Riise, DeRossi, Pizarro, Perrotta, Menez (dal 1'st Bri-ghi), Vucinic (dal 45'st Taddei), Totti. A di-sp.: Doni, Andreolli, Okaka, Baptista. All.:Ranieri.

LAZIO (3-4-1-2): Muslera, Diakitè, Sten-dardo, Radu, Lichtsteiner, Brocchi, Baronio(dal 43'st Dabo), Kolarov, Matuzalem (dal1'st Foggia); Mauri (dal 37'st Rocchi), Zara-te. A disp.: Berni, Eliseu, Siviglia, Meghni.All.: Ballardini.

Arbitro: Rizzoli di BolognaAssistenti: Maggiani-PirondiniQuarto uomo: Damatodi Barletta

Marcatore: 33'st Cassetti

Note: Espulso:Pizarro (doppiaammonizione).Ammoniti: Me-nez, Stendardo,Mexes, Baronio.Recupero: 1'pt,3'st. Partita so-spesa al 14'ptper circa cinqueminuti a causadel ripetuto lan-cio di petardi inTribuna Tevere eper gli scontritra tifosi di Ro-ma e Lazio nelmedesimo set-tore.

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LLa sfida tra Roma e Parma è iniziata dopo la vittoriadegli emiliani nel derby contro il Bologna, quando Gui-

dolin ha detto che la gara contro i giallo rossi sarebbe sta-ta difficilissima. Come mai così tanta preoccupazione su-bito dopo una vittoria conseguita anche grazie ad alcunedecisioni arbitrali a proprio favore ? Questa dichiarazionemolto antipatica, è simile a quella che l’allenatore par-

mense fece alla vigila dellagara gara contro il Napoli.Finì 1-1, ed il Parma pareg-giò grazie ad un rigore re-galato da Trefoloni. Per ca-rità, nessuno vuole lamen-tarsi, ma dato che in passa-to la Roma è stata vittima di

torti arbitrali è normale che il tifoso ro-manista sia preoccupato alla vigilia diuna gara che, speriamo, se dovesse a-vere un esito positivo rilancerebbe de-finitivamente la compagine di Ranieriin questo campionato. Il Parma, co-munque, merita ampiamente il quartoposto in classifica, basti pensare al fat-to che gli emiliani sono stati in grado di pareggiare al“Ferraris” contro il Genoa due settimane fa. Il merito di

questa rinascita è del presidente Ghi-rardi, che ha messo su un’ottima

squadra dopo gli sbagli del passato.Dopo un anno di purgatorio in “serieB” il numero uno emiliano ha alle-stito una formazione in cui spiccal’esperienza del Mirante, Amoruso,Lucarelli, e Zaccardo. E poi ci sonotantissimi giovani che hanno tantavoglia di sfondare: Lanzafame, Pa-

loschi, Dzemaili, Bu-del e Biabyani. Un al-tro grande segreto diquesto Parma è statol’ingaggio di Bojinovche, dopo anni pas-sati in chiaro scuro alMachester City, ha

ritrovato l’entusiasmo di quando fa-ceva impazzire le difese avversarieai tempi del Lecce. Il primo grandeex di questa gara è Cristian Panucci,desideroso di rivincite dopo esser-sene andato via da Roma tra millepolemiche non solo nei confronti diSpalletti, ma anche verso la dirigen-za. Un altro giocatore che ha rim-proverato i dirigenti romanisti peraverlo scaricato troppo in fretta èGalloppa: questo centrocampista a-vrebbe fatto molto comodo a Ranie-ri, che tre anni fa, invece, corse alcapezzale di un Parma allo sbandoritardandone la retrocessione nellaserie cadetta di un anno.

parmaGioventù ed esperienza inun giusto mix

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IL MODULO4-3-3

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DOMENICA 20 DICEMBRE 2009 - STADIO OLIMPICO

ROMA-PARMAPROBABILI FORMAZIONI

INTER 36MILAN 31JUVENTUS 30PARMA 28ROMA 25SAMPDORIA 25BARI 24CHIEVO 24FIORENTINA 24GENOA 24NAPOLI 24CAGLIARI 23PALERMO 23UDINESE 18LAZIO 16BOLOGNA 16LIVORNO 15ATALANTA 13SIENA 12CATANIA 9

CLASSIFICAROMA

Julio Sergio 27Cassetti 77Burdisso 29

Juan 4Riise 17

De Rossi 16Pizzarro 7

Taddei 11Menez 94

Totti 10Vucinic 9

Ranieri All.

Lobont 1Andreolli 3

Motta 13Brighi 33

Guberti 25Baptista 19

Okaka 89

PARMA83 Mirante5 Zaccardo

15 Dellafiore2 Panucci3 Antonelli

10 Dzemaili4 Morrone

14 Galloppa20 Biabiany23 Amoruso9 Lanzafame

All. Guidolin

1 Pavarini24 Paci7 Castellini6 Lucarelli

19 Zenoni8 Lunardini

43 Paloschi

MARCATORI

11 reti: Di Natale (Udinese)

10 reti: Milito (Inter)

9 reti: Totti (Roma)

8 reti: Pazzini (Sampdo-ria); Matri (Cagliari)

PROSSIMI TURNI(6-1-2010) (10-1-2010)

ATALANTA NAPOLIBARI UDINESE

CAGLIARI ROMA CATANIA BOLOGNA CHIEVO INTER

LAZIO LIVORNO MILAN GENOAPARMA JUVENTUS

SAMPDORIA PALERMO SIENA FIORENTINA

BOLOGNA CAGLIARIFIORENTINA BARI

GENOA CATANIAINTER SIENA

JUVENTUS MILANLIVORNO PARMA

NAPOLI SAMPDORIAPARMA ATALANTAROMA CHIEVO

UDINESE LAZIO

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C a n n a v a r o ,Buffon, Thurame via dicendo.L’Olimpico, inve-ce, è scosso dal-la contestazionealla società e alpresidente Fran-co Sensi. I tifosihanno vistoquattro (dicesiquattro!) derbypersi di fila nella stagione,hanno assistito alle scorri-bande di mercato del “corsa-ro” Cragnotti, l’ultima dellequali ha portato il campionci-no ventenne della Stella Ros-sa di Belgrado, Dejan

Stankovic in biancocelestedopo che, su espressa indi-cazione di Zeman, Sensi loaveva a lungo trattato. Maquando tutti erano ormai si-curi della chiusura dell’affa-re, un bliz aereo di Cragnottiaveva fatto saltare il banco.

QQuando, al termine dellastagione ’96-’97, quella

iniziata con le prodezze dellosfasciacarrozze argentinoCarlos Bianchi, Franco Sensiebbe la geniale intuizione dichiamare Zeman alla guidadella Roma, l’unico in gradodi rigenerare un ambientepercosso e attonito dalle vi-cissitudini vissute prima conMazzone, poi con Bianchi (e-ra il famoso periodo in cui siandava allo stadio con le car-te da gioco… per vincere lanoia), e riportare un po’ dientusiasmo e di gente all’O-limpico, furono in molti aprevedere per Francesco Tot-ti delle grosse difficoltà. Il giovane virgulto gialloros-so era allora circondato(chissà poi perché) dalla no-mea di scansafatiche dalruolo atipico e poco adatto airigidi schemi zemaniani. IlBoemo, comunque, pensòsubito a sgombrare il campo:“Totti è il maggior talento delcalcio italiano, diventerà fra iprimi calciatori al mondo”. EFrancesco, abbiamo avuto lagoduria e la fortuna di poter-lo vedere di persona, non hadeluso per niente le attese diZeman.Il 30 marzo del 1998 arrivaall’Olimpico la corazzata Par-ma, forte di gente come

Roma-Parma nel passato

Un “cucchiaio” perFranco Sensi

E la domenica, allora, glispalti della curva pullulano distriscioni e cori contro il pre-sidente. Ci pensa Totti a stemperarel’atmosfera: scatta inprofondità su lancio di DiBiagio e, poco prima di en-trare in area, sull’uscita diBuffon inventa un colpo asensazione: con un morbidotocco di sinistro, che poi bat-tezzerà “cucchiaio”, scavalcala mole del portierone azzur-ro mandando il pallone a po-sarsi dolcemente contro larete sguarnita. Una magiache fa stropicciare gli occhiagli spettatori, tutti in piediad applaudire quel colpo chediverrà patrimonio storicodel calcio romanista. Anchese Zeman avrà, come al soli-to, da chiosare: “Da lì i gio-catori normali vanno sul fon-do e crossano al centro… MaTotti è un’altra cosa”.

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ined

istoriaPPer fortuna nella nostra città cade tutto

abbastanza presto in prescrizione,an-che la ridicolaggine di certe prese di posi-zione che,a breve distanza di tempo, quan-do i tempi le smentiscono, tutti coloro chele hanno sbandierate disconoscono. Pren-diamo la patetica beatificazione di LucianoSpalletti subito dopo le sue subitanee di-missioni seguite al famigerato Roma-Juven-tus della seconda di campionato, lo scorsotrenta di agosto: radio-agiografi e scrittoridi panegirici improvvisati si sono dati ap-puntamento tutti sotto il totem di Certal-do,producendosi in lodi sperticate sulla no-biltà delgesto e, soprattutto, sulla rinuncianuda e cruda agli importanti emolumentiche la Roma gli garantiva. Quando qualcu-no si permise di ventilare l’ipotesi che Spal-letti, peraltro in pieno diritto e conforme-mente al suo status di professionista, forseera sul principio di intavolare una trattativa,magari con un club facente parte della con-grega dei “nuovi ricchi” (in Russia lo scrive-vano da qualche tempo, in effetti), fu tac-ciato di dietrologia e pressappochismo, an-

zi, peggio: fu accusato di voler sempre pe-scare nel torbido, pur di difendere l’indifen-dibile attuale proprietà della Roma. Eccoliora serviti, i cosiddetti intellettualmente o-nesti, quelli che non debbono mai chiederescusa non perché non prendano mai canto-nate ma perché, ove accada, le rimuovonosubito, pretendendo di convincere, pateti-camente, l’opinione pubblica di non avermai sostenuto certe tesi. E’ anche vero che,dopo Fioranelli, in questa città “è bono tut-to”. Spalletti fa benissimo ad andare a gua-dagnare quattro milioni netti all’anno, e cheDio gliel’accresca; soltanto, i santi e i mar-tiri sono un’altra cosa e il sentiero dei lorofaticosi pellegrinaggi in genere non passaper l’affascinante e da qualche tempo opu-lenta San Pietroburgo.

"IL MARE DI ROMA"di Tonino Cagnucci

Daniele De Rossi raccontato in un libro

dal 28 ottobre in tutte le librerie

l’avv

elen

ata Quella patetica

beatificazionedi Spalletti

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LLunedì 16 dicembre si è svoltaal Palalottomatica “Roma

scende in campo” una manife-stazione a scopo benefico patro-cinata dal Comune di Roma.Hanno preso parte l´AS Roma ela Lottomatica Virtus Roma. L´i-niziativa è stata ideatadall´Alphaomega e Unilever. Gio-catori della Roma e della Lotto-matica si sono sfidati in due par-tite da due tempi ciascuna di ba-sket e calcio a cinque. Presentitra i giocatori della squadra giallorossa, ol-tre ai due simboli Francesco Totti e DanieleDe Rossi anche Vucinic, Riise, Perrotta, Tad-dei, Burdisso e molti altri. Le due

squadre,Italia con la maglia rossa e Restodel Mondo con quella bianca bianca si sonosfidati a suo di gol e canestri. Con molta al-legria i giocatori in campo hanno animato

un pubblico che haiempito il Palalotto-matica facendo regi-strare il tutto esauri-to. Presente alla ma-nifestazione anchel'alta dirigenza giallo-rossa con RosellaSensi, Daniele Pradèe Gian Paolo Montali.Al termine della sera-ta sono stati raccolticirca 350mila pastiper il Programma Ali-mentare Mondiale.

Gianluca Lengua

Campioni giallorossiper la famenel mondo VVenerdì 4 dicembre 2009 si è svolta la

prima edizione del premio “Sette ColliGiallorossi”, un evento ideato da AlessandroMilza e Fabrizio Pacifici, dedicato a tutti itifosi romanisti per vivere insieme l’attesadel derby. Nella suggestiva cornice del Whi-te, a due passi da Piazza Barberini, è statoassegnato il “Pallone d’Oro e Porpora” a Se-bino Nela, in ricordo della rete che l’ex-terzino romanista realizzò nella vittoriosastracittadina del 23 ottobre 1983 (quelladella coreografia con il “Ti amo”), in cui laRoma campione d’Italia si impose su 2 a 0

sulla Lazio neopromossa in serie A. Nela haricevuto il prestigioso riconoscimento diret-tamente dalle mani di Giacomo Losi, indi-menticato “Core de Roma”, a sua volta o-maggiato del premio “Sette Colli Giallorossi2009”. La serata, presentata dal conduttoreradiofonico de “La mia Romanità”, GiuseppeLeanza, è proseguita nel ricordo di tre tifosiche non ci sono più: Gabriele Sandri (ilpapà Giorgio ha ricevuto il premio “Ro-

ma&Lazio” in memoria del figlio ed in segnodi amicizia e solidarietà tra due tifoserie av-versarie solo sul campo di calcio), Luisa Pe-trucci (premio “Curva Sud” per la celebretifosa che con il suo ombrellino giallo e ros-so non si perdeva mai una partita della Ro-ma) e Alessandro Bini, giovane calciatorescomparso a 14 anni durante una partitatra Almas Roma e Cinecittà Bettini della ca-tegoria Giovanissimi Provinciali (ai genitoriè stata regalata una maglia della Roma au-tografata da Marco Andreolli). E ancora, ilpremio “Romanista Vip” conferito al mae-stro Vittorio Lombardi, che ha rilanciato lamitica canzone “Campo Testaccio”, tantocara a tutti i tifosi della Magica. Il “SetteColli Giallorossi” è destinato a ripetersi allavigilia di ogni derby capitolino e continueràa premiare quegli eroi romanisti resisi pro-tagoniste nelle stracittadine del passato.L’appuntamento è quindi per il prossimo 16aprile, alla vigilia del derby di ritorno.

Francesco Mancuso

Sebino Nela premiato duranteil “Sette Colli Giallorossi

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