Forza Roma di Roma-Palermo

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Foto A.S. ROMA.IT EDITORIALE Benvenuti a Baldinandia! IL DETECTIVE Ricominciamo ATTUALITÀ Un ritorno Franco del figliol prodigo L’AVVELENATA Posta del Capitano: Totti e i mass media IL DOPPIO POSTER Osvaldo Heinze

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Forza Roma di Roma-Palermo

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A.S

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EDITORIALEBenvenuti a Baldinandia!

IL DETECTIVERicominciamo

ATTUALITÀUn ritorno Francodel figliol prodigo

L’AVVELENATAPosta del Capitano:Totti e i mass media

IL DOPPIO POSTEROsvaldoHeinze

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Benvenuti a Baldinandia!SSconfitti ma non trop-

po scalfiti. Questa èla sensazione usciti bat-tuti dal derby. Nel sensoche comunque dà fasti-dio, dispiace, ma si èconsapevoli che la Romac’è, ed il campionato puòvederci ancora protagoni-sti. Oggi l’imperativo ca-tegorico è quello di reagire su-bito. Tre punti e passa tuttoquel poco di amarezza che an-cora ci pervade. Una vittoriache benedice anche la settima-na dei cambiamenti. Giovedìscorso si è aperta definitiva-mente una nuova era. L’arrivo,o meglio il ritorno, di FrancoBaldini dentro Trigoria rappre-senta l’inizio di un nuovo capi-tolo di storia giallorossa. Contutto il rispetto per DiBenedetto& C. e per Sabatini, il nome diBaldini era il marchio di garan-zia per questa nuova avventura

a stelle&strisce. Franco è un“top-manager” e rappresenta ilfiore all’occhiello della nuovaRoma. Senza di lui questa nuo-va Roma sarebbe come un ta-volino con una gamba più corta,o un computer con l’hard-diskrotto. Da lui ci aspettiamo mol-to, anzi tutto. Verrà ripagato ingrande stile dalla gente che loha riaccolto a braccia aperte.Da quelli che lo volevano giàpresidente, da chi in curva gliha già scritto “Baldini presiden-te!”. Con lui sognare si può.Bentornato a casa Franco!

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Renato Bosco

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QUINDICINALE DI SPORT, CULTURA E SPETTACOLOAnno XV - Numero 11 - Domenica 23 ottobre 2011

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intangibili computer ha prima sbanda-to in campo neanche fosse un bambi-no su una Ferrari, e poi, come ha con-fessato ai mass-media, ha sofferto co-me un cane bastonato l'inevitabile an-che se ingiusto ruolo di capro espiato-rio che gli è stato da molti scaraventa-to addosso come un marchio infuoca-to.Franco Baldini dovrà stare molto vicinoanche a Luis Enrique, ancora cittadinoal di sopra di ogni sospetto, ma sem-pre pericolasamrente in bilico, in unacittà che divora il bene e il male comefosse un piatto di carbonara, fra l'ho-noris causa di genio e il nick name diForrest Gump.

non fiori e piante rigogliose, meritanorispetto e attenzione, anche perché poinon possiamo prendercela con la piat-tezza-palese- del calcio italiano, se unoche prova a realizzare (inventare cisembra inappropriato) qualcosa dinuovo lo trattiamo alla stregua di O-ronzo Canà.

LL 'aria da intellettuale un pò annoia-to e in lotta contro la stupidità de-

gli altri, la rarefatta aria britannica,fatta di brume e te. tutte cose, credia-mo che, fra breve, sarannio per FrancoBaldini, dolcissimi ricordi di una sere-nità corroborante ma forse anche pò"pallosa". Certo il lavoro non mancherà a Trigoriaper il signore dalle citazioni (e letture)colte, che ha vissuto con dolore il di-stacco da Roma e dalla Roma ma orase ne è riappropriato, come un soldatoche torna da imperatore sul luogo di u-na battaglia perduta. Tutto il contrariodi Simon Kjaer che, a dispetto dellostereotipo che vuole i nordici freddi,

La Roma americanaè un progetto di(grande) squadra eLuis è un progetto di(grande) allenatore,per cui non vale ilvocabolario del cal-cio che abbiamo im-parato a memoria inquesti anni: è unvantaggio, in teoria,visto che non ci di-vora l'assillo del ri-sultato nè la tensio-ne incontrollabile dichi deve far tornaretutti i conti; in teo-ria, dicevamo, perché la suddetta vora-cità ambientale (figlia di una passoneautentica e cristallina, sia chiaro) nonconsente divagazioni eccessive, obbli-ga a guardare i tabellini come un bi-bliofilo i testi antichi.Luis deve imparare molto, è ovvio. Male sue idee, ancora bozzoli e semi e

RicominciamoRicominciamo

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AttualitàAttualità

UUn’avventura, di quelle vere, tale da la-sciare strascichi polemici e clamorosi ri-

torni: c’è tutto nella storia d’amore tra Fran-co Baldini e la Roma, un’infatuazione divenutapresto passione, un lavoro trasformato in ra-gione di vita prima di essere cancellato dalcorso degli eventi.Anno 1999, la squadra giallorossa inizia a pen-sare in grande: sono finiti gli anni della “Ro-metta”, di un calcio spettacolo che porta tantiapplausi ma pochi risultati, la svolta sportivaavviene dall’alto. Una simbiosi, cervello unicoin tre teste per un progetto da mille e una not-te: Franco Sensi è stufo, dopo troppi esperi-menti (la transizione di Carlo Mazzone, l’abba-glio per Carlos Bianchi e l’utopia zemaniana) èarrivata l’ora di andare sul sicuro. La scelta, fi-siologia, ricade su Fabio Capello, secondo ele-mento dell’immaginario trio delle meraviglie.Il terzo, non meno importante, è proprio Fran-co Baldini, entrato nel mondo Roma in puntadi piedi e cresciuto nel cuore come nell’anima:c’è tempo per fare, per pensare, per agire, i-nutile soffermarsi subito sugli aspetti esterni,quello che conta è costruire una squadra chepossa competere con le grandi potenze delNord. Prima sportivamente, poi a livello politi-co. È il grande sogno, a cavallo tra la perseve-ranza di Don Chisciotte e la dialettica dei mi-gliori statisti: sul campo, la squadra vola, dopoaver morso il freno per lo scudetto biancocele-ste, l’estate del 2000 vede un mercato all’in-segna dei colori giallorossi. Nomi altisonanticome quelli di Gabriel Batistuta e Emerson af-fiancati dalla scoperta Samuel e da comprima-ri di sicuro rendimento: funziona la collabora-

zione tra Fa-brizio Lucche-si (allora di-rettore genera-le) e Baldini, di-rettore sportivorampante e competente.Sensi è il mecenate, Capello il braccio “arma-to”, Baldini l’ombra pensante: è l’apice di tut-to, di un lavoro collettivo fatto di spese folli evittorie storiche, un viaggio verso il terzo scu-detto che consacra la visione del trio. La Ro-ma, adesso, ha trovato la sua dimensione: iltricolore afferma che anche nella Capitale sipossono ottenere dei risultati, una condizioneche porta ad un inasprimento del conflitto i-deologico tra le diverse realtà calcistiche.Franco Sensi, però, non è più solo: nel corsodegli anni aveva provato a far aprire gli occhi amolti suoi colleghi, trovando spesso portechiuse (vedi i vari Cragnotti e Tanzi) e censu-rabili voltafaccia (Moratti docet). Adesso c’èFranco Baldini e lo scon-tro avviene in campo a-perto: i giornali vanno anozze, ogni riunione diLega, qualsiasi incontropiù o meno ufficiale di-venta il teatro di liti ver-bali o accuse sibilanti.Nel mirino ci sono i soliti,quel gotha del calcio in-carnato da Luciano Mog-gi e la triade juventina,spalleggiati dagli inte-

ressi di Adriano Galliani: Calciopoli è ancoralontana, i tribunali e le penalizzazioni sono so-lo un’immagine viva nella testa di chi è prontoa dare battaglia.Gli anni immediatamente successivi allo scu-detto sono segnati dalla malattia del presiden-te e da una situazione di assoluto empasse inseno alla società: comin-ciano ad intravedersi cre-pe sul piano economico,gli sforzi per allestire unacompagine di prima fasciachiedono il conto inesora-bilmente, impedendo il ri-petersi di campagne ac-quisti da applausi. L’ulti-mo colpo, in puro stilethrilling, è Christian Chivu: arrivato a Ro-ma dopo un blitz ad Amsterdam del direttoresportivo (18 milioni di Euro e nessuna sensa-zione di “ripiego” dopo lo sfumato assalto albrasiliano Lucio), è l’ultimo bagliore prima delperiodo di austerity imposto dalle casse semi-vuote.Le battaglie di Sensi e Baldini sono quelle diun popolo, milioni di tifosi vessati da annidi ingiustizie malcelate e stanchi dei solitigiochi di potere.Ricordi. E parole. Rimane questo e poco altro,

immagini da cartolina didue uomini diversi nellospirito ma vicini nell’istin-to: è una cronistoria acolori che dipinge il per-corso dall’inizio alla fine,dalle sfuriate del presi-dente in diretta tv agliabbracci di circostanzaper la chiusura delle osti-lità.Ed è qui che Baldini e laRoma si separano: l’in-versione di rotta è quasi

inevitabile, il compromesso è dietro l’angolocon le basi gettate da Franco Sensi in un’otto-brata romana (all’Hilton, durante un incontrotra i massimi esponenti del calcio italiano,Moggi sotterra l’ascia di guerra giurando che“non ho mai voluto il male della Roma”) econsolidata dalle scelte di Rosella Sensi. La fi-

gura di Baldini, nel computodella neonata filosofia, risultafuori luogo: la pace è fatta, laRoma si schiera. Mentre siconsuma il dramma familiare,la società passa di padre in fi-glia per un futuro che sipreannuncia lontano dal fron-te: dopo l’ecatombe di alle-natori dovuta alla confusione

per la fuga di Fabio Capello, Baldini dice basta.Nel freddo di marzo del 2005, il comunicatodella società diventa lo specchio di come i rap-porti, nel tempo, si siano deteriorati fino a di-ventare una convivenza insostenibile: “L’A.S.Roma S.p.A. comunica di aver ricevuto in dataodierna le dimissioni presentate dal Sig. Fran-co Baldini, dalla carica di Consulente di merca-to della Società.L’A.S. Roma desidera ringraziare il Sig. Baldinidel lavoro sin d’ora svolto per la Società e delcontributo dato.In poche righe c’è la retrocessione dell’incari-co, quel “consulente di mercato” che rappre-senta il colpo di spugna a sei anni di matrimo-nio. Il resto è storia, un legame che si stringecon Capello e una vita che si intreccia a doppiofilo: dove va il tecnico di Pieris, ecco Baldini,che sia Madrid o l’Inghilterra ha poca impor-tanza, quello che conta è il tentativo di co-struire qualcosa di importante.Il presente è il 19 ottobre, giorno in cui il de-stino dell’ormai ex consulente della Federazio-ne inglese ha abbracciato di nuovo i colorigiallorossi: ci sono tante cose da sistemare etanto tempo da recuperare.

di Mirko Porcaridi Mirko Porcari

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Un ritorno Francodel figliol prodigo

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ranno Hernandez, e Miccoli. Que-st’ultimo, però, non è ancora almeglio della condizione fisica, epotrebbe fare spazio a Pinilla. Unaltro grande punto di forza dellarosa è la giovane età, merito diun grandissimo vivaio che sfornatantissimi giocatori che si stannofacendo valere in giro per l’Italia.Il merito va anche a Walter Saba-

tini che, prima di di-ventare direttore spor-tivo della Roma, ha ri-coperto con grandeprofessionalità lo stes-so incarico nel club pa-lermitano da giugno del2008 fino a novembredel 2010 vincendo lo

scudetto con la “primavera” nel2009. Domenica pomeriggio il ve-ro ex della partita sarà proprio ildirigente giallorosso.

LL ’ e l im inaz ionedal turno preli-

minare di Europa League, e il conseguente esonero diPioli, sembravano le premesse di un fallimento di unastagione che ancora doveva ancora nascere. E inveceno! Questa volta, infatti, il presidente Zamparini e isuoi collaboratori hanno stupito tutti facendo una co-raggiosa rivoluzione della rosa, a cominciare dall’alle-natore: Devis Mangia, che agli occhi dei più dovevaessere un semplice traghettatore, è diventato il veropunto fermo della squadra. Il nuovotecnico ha totalizzato dieci punti nelleprime cinque gare, sfiorando il recorddi Guidolin, che nella stagione 2006-2007 conquistò dodici punti in seipartite. Il merito di questo ottimo ini-zio va comunque diviso con i giocato-ri che, come ha detto uno dei nuoviarrivati Silvestre, stanno seguendogli insegnamenti dell’ex allenatore della “primavera”con grande entusiasmo, e tanta voglia di dimostrare aitifosi e all’Italia che il Palermo può fare tranquillamen-te a meno di Bovo, e Nocerino, e soprattutto delromanista mancato Pastore. Il modulo tat-tico adottato da Mangia è il 4-4-2, e laformazione che sfiderà la Roma dovreb-be giocare con Tzorvas tra i pali, Pisanoe Balzaretti difensori di fascia, con Sil-vestre e Migliaccio difensori centrali.A centrocampo Bertolo opererà sullacorsia di destra, mentre dalla parteopposta ci sarà Ilicic. La coppiacentrale di centrocampo, invece,sarà quella formata da Barreto eDella Rocca. In attacco gioche-

palermoMal di trasferta

5

BARRETO

9

HERNANDEZ

33

TZORVAS

42

BALZARETTI

7

DELLA ROCCA14

BERTOLO

8

MIGLIACCIO

72

ILICIC

3

SILVESTRE

10

MICCOLI

31

PISANO

IL MODULO4-4-2

DOMENICA 23 OTTOBRE 2011 - STADIO OLIMPICO

ROMA-PALERMOPROBABILI FORMAZIONI

A DISPOSIZIONEROMA: 18 Curci, 5 Heinze,87 Rosi, 19 Pizarro, 7 Taddei,22 Borriello, 31 BoriniPALERMO: 99 Benussi, 13 A-guirregaray, 4 Cetto, 20 Ac-quah, 16 Zahavi, 90 Alvarez,51 Pinilla

ATALANTA INTERCESENA CAGLIARICHIEVO BOLOGNAGENOA ROMA

JUVENTUS FIORENTINALAZIO CATANIAMILAN PARMA

NAPOLI UDINESENOVARA SIENA

PALERMO LECCE

BOLOGNA ATALANTACAGLIARI LAZIOCATANIA NAPOLI

FIORENTINA GENOAINTER JUVENTUSLECCE NOVARAPARMA CESENAROMA MILANSIENA CHIEVO

UDINESE PALERMO

ROMAStekelenburg 24

Cassetti 77Juan 4

N. Burdisso 29Josè Angel 3

De Rossi 16Perrotta 20

Pjanic 15Lamela 8

Osvaldo 9Bojan 14

Luis Enrique All.

PALERMO33 Tzorvas31 Pisano3 Silvestre8 Migliaccio

42 Balzaretti14 Bertolo5 Barreto7 Della Rocca

72 Ilicic9 Hernandez

10 Miccoli

All. Mangia

JUVENTUS 12UDINESE 12CAGLIARI 11LAZIO 11NAPOLI 10PALERMO 10CHIEVO 9CATANIA 9PARMA 9ROMA 8MARCATORI: 4 Palacio (Genoa)3 Cavani (Napoli), Denis (Atalanta), Di Natale(Udinese), Giovinco (Parma), Miccoli (Paler-mo), Milito (Inter)

FIORENTINA 8GENOA 8MILAN 8SIENA 6ATALANTA 5NOVARA 5INTER 4BOLOGNA 4LECCE 4CESENA 2

CLASSIFICA

PROSSIMI TURNI(26-10-2011) (30-10-2011)

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1111www.forzaroma.info

RReja o non Reja, derby o non derby, Fran-cesco Totti oltre ad essere e rappresenta-

re tutto ciò che ci può venire in mente dopoventi anni di storiariccamente percorsa,indirizzata e contras-segnata, di certofarà il suo ingressonel mondo accade-mico come argomen-to di tesi di laurea.In particolare perquanto riguarda lefacoltà di Scienzedella comunicazionee Sociologia (ma si accettano anche tesi spe-rimentali in altre facoltà): se qualche studen-te ancora non ci avesse fatto un pensierino,offriamo il suggerimento (gratuito, il che diquesti tempi è sempre buono) di studiare eapprofondire quella che è stata l'evoluzionedel capitano della Roma in materia di utilizzodei mass media; senza snaturare la propriaessenza di individuo, il che è già di per sé uncapolavoro, ma d'altra parte non si è fuori-classe per caso.Per quanto attiene alla mimica facciale, nonc'è bisogno di precisare che le doti comunica-tive del Capitano (stavolta maiuscolo perchéoltre alla definizione sottolineiamo l'affetto)siano veramente degne di un attore consuma-to; per una volta, non volendo Rocchi è riusci-to ad aver ragione dunque. Ma nell'ultimaconferenza (E' Reja...), a parte la battuta sultecnico laziale pronunciata con la levità di un"cucchiaio", si è avuta la conferma di come e

quanto Totti sia ormai riuscito a sintetizzarequella che è la propria essenza di persona, ilproprio status di personaggio e l'utilizzo più i-

doneo del mezzo dicomunicazione, inmodo tale da sfrut-tarne al meglio sia lepotenzialità, sia i be-nefici. Benefici sem-pre meritati, quandosi riesce a veicolarepositività attraversoun utilizzo correttodel canale comunica-tivo. Il giovane Totti

era simpatico, un po' timido, attaccabile pro-prio per questo da chi voleva per forza esser-ne un detrattore (presaghi, questi signori, diquanto e come avrebbe incarnato una dimen-sione positiva di moderna romanità). Ma pro-prio per questo gli attacchi si sono rivelati,negli anni, sempre più vani, sempre più dicattivo gusto, sempre meno pertinenti.Il Totti maturo, uomo realizzato non solo perla sontuosa riuscita professionale ma per lasaldezza del suo apparato morale e affettivo,cosa peraltro ben più importante, è un comu-nicatore che riesce a mostrare se stesso sen-za soggiacere al meccanismo, che parte dal-l'autoironia per sublimare quelli che in altripersonaggi appaiono come dei limiti, che mo-stra un volto pulito dello show-business riu-scendo a far percepire che nel suo caso è unapulizia autentica. Dunque, cari laureandi,sotto con la bibliografia, la prefazione perquesta volta ve l'ho scritta io.

Posta del Capitano:Totti e i mass media

FOTO corsport/Bartoletti

RADIO MANA' MANA'SPORT - FM 88.100“1927 la storiacontinua”

RADIO MANA' MANA'SPORT - FM 88.100“1927 la storiacontinua”

TUTTI I GIORNI dalle ore 14 alle ore 18conduceMAXLEGGERI

in studio

FrancescoOddoCasanoe TizianoRiccardi

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in studio

FrancescoOddoCasanoe TizianoRiccardi

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Foto ANDREA CALORO

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Foto ANDREA CALORO

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CCome tutti i tifo-si della Roma,anche GianniIppoliti vorreb-

be possedere doti di-vinatorie per venirea conoscenza del fu-turo di questa nuovaRoma a Stelle e Stri-sce. Una curiosità,quella del notoshowman, piena disperanza e fiducia inun avvenire giallo-rosso pieno di suc-cessi e di soddisfa-zioni per il meravi-glioso tifo romani-sta. Supporter della

Magica che hanno dovuto mandare giù underby perso, ma, a differenza del passato,sembra che l’abbiano fatto senza drammi.La Roma, infatti, sembra ormaiproiettata verso un roseo futuro.Anche se c’è sempre un presente– vedasi Palermo – a cui pensare.

Dopo cinque successi, si è per-so un Derby. Il mondo Romasembra quasi non esserseneaccorto, non le pare?Sono contento della reazione allasconfitta con la Lazio. Se devo es-sere sincero, infatti, la squadranon mi è affatto dispiaciuta, anzi.Inoltre, non bisogna dimenticarsi

che c’erano ben 9 esordienti in campo, mala Roma ha giocato, specie nel primo tem-po, un’ottima partita. Nel secondo, sia perl’espulsione che per gli acciacchi di qualchegiocatore, la Lazio è venuta fuori e ha vin-to, anche grazie a un pizzico di fortuna. Lacosa che veramente m’ha fatto male diquesto Derby è un’altra, e non l’aver perso.

Quale?Lo stadio semivuoto. Quando da ragazzoandavo in Curva Sud, mi ricordo che l’Olim-pico, soprattutto nei Derby, era semprepieno. Il vederlo con mezza Tevere deserta,è una cosa che mi fa stare veramente male.Ma, mi chiedo, perché non riempire queiposti con dei bambini o ragazzi delle scuolecalcio romane. Dobbiamo fare in modo chela gente torni allo stadio, anche se mi sem-bra che si stia tentando di fare il contrario.

La nuova società, a dire il vero, ci staprovando con tutte le sue forze.

Questo è vero e spero che nessuno le met-ta i bastoni tra le ruote. Per gli americani èinconcepibile che ci siano tutti questi osta-coli burocratici, che rendono difficile perchiunque andare a comprare un biglietto.Mi piace molto il modo in cui si stannomuovendo, il loro progetto m’intriga e m’in-curiosisce allo stesso tempo.

Curioso di cosa?Di sapere dove ci porterà. Sono fiducioso,però, che ci toglieremo molte soddisfazioni.La partenza mi sembra sia stata eccellente;sono stati scelti degli ottimi dirigenti, hannopreso giocatori giovani e un allenatore condelle idee innovative. L’importante è che aquesta nuova Roma sia dato tempo e mododi diventare grande.

Discorsi di prospettiva a parte, ora c’èda pensare al prossimo impegno dicampionato. La sua su Roma-Palermo.La vedo molto una partita sulla stile di

quella con l’Atalanta. Difficile sulla carta,ma se la Roma gioca da Roma dovrebbe fa-re bottino pieno.

Chiudiamo passando dall’Ippoliti tifosoal professionista. Quali sono i suoi pro-getti a medio lungo termine?Nulla di particolare. Continuerò a curare lamia “rassegna stampa gossip” il sabatomattina su Raidue. Purtroppo, al giornod’oggi la Tv non ti permettere di sperimen-tare e di proporre idee nuove, come ero a-bituato a fare io un tempo.

“Il progettoamericano èintrigante em’incuriosiscevedere doveci porterà”

GianniIppolitiGianniIppoliti

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Questo spazio è riservato a tutti i Fans Club o Gruppi organizzati chevogliano far conoscere la propria esistenza e le loro iniziative. L’indiriz-zo per mandare testi e foto è: [email protected]

Il Roma ClubMalta,affiliatoall’AIRC,pochi minutiprima diassistere alderby nellasede sociale

La piccola Sofia,giallorossa dalla nascita,posa davanti ad una fotodel suo beniaminoFrancesco Totti

Patrizia ci manda questa fotoche la ritrae su una bellissimaspiaggia delle Maldive.I colori del cuore si portanosempre con sé

Un gruppo di tifosi della Roma provenientidalla Sardegna per assistere ad una partita

della Roma all’Olimpico

Gianluca ricorda ai laziali dirimpettai unparte importante della loro storia…

Un gruppo di tifosi ha notato ClaudioAmendola in tribuna e non hanno persol’occasione per una foto ricordo

1919www.forzaroma.info

nomiche e bu-rocratiche. Ancora più cu-rioso fu il mo-do nel qualetrovò sistema-zione nella Ro-ma. Lo nota-rono dirigentigiallorossi nelcampo profu-ghi di Cine-città, confusofra gli sfollatidella SecondaGuerra mon-

diale e, ricordandosi del suotalento calcistico, lo ingag-giarono a campionato ini-ziato con stipendio alquantoridotto, almeno fino a quan-do non avrebbe avuto “i 90’nelle gambe”. “Arcangelo”,come lo aveva ribattezzatoGasperino, mitico tabaccaiodello Stadio Nazionale (oggiFlaminio), divenne subitobeniamino dei tifosi, soprat-tutto per via delle “bombe”che scagliava verso la portaavversaria su punizione osu rigore. Gasperino lo usa-va un po’ come testimonial

VVentisei feb-braio 1950,

Roma-Palermo 2-1. Aleksandar A-rangelovich realiz-za la sua quartadoppietta in quelcampionato, nelquale contribuirànon poco, vistoche a fine stagionesarà il capocanno-niere giallorosso, atirar fuori la Romadagli impicci dellabassa classifica.Giocò una sola stagione quida noi, Arangelovich. Ma, e-videntemente, lasciò il se-gno. La sua fu una storiacuriosa e inusuale per unbomber. Era un apolide,cioè privo di una nazionalitàben definita. Ciò non gli a-veva impedito, ai tempi del-la sua militanza nella Dina-mo Zagabria, di giocare nel-la nazionale jugoslava. Erasbarcato in Italia, a Padova,e lì non si era lasciato affat-to bene coi dirigenti veneti,visto che vinse una causaintentata per pendenze eco-

della sua attività, visto cheil suo grido di reclame era:“Oggi Arcangelo je sfonna larete! Sigarette! Borghetti!”.E quel grido divenne un po’lo slogan dell’intera stagio-ne per i tifosi romanisti. A dispetto di un incenderenon proprio fulmineo incampo, nonostante l’aspet-to che denunciava molto dipiù dei 29 anni dichiarati al-la sua personalissima ana-grafe, la pelata e un’inci-piente rotondità ventrale,Arangelovich segnò 11 retiin 20 partite, non male perun centrocampista.Poi a fine stagione, forsecondizionato ancora unavolta dal suo carattere biz-zarro e particolare, salutòtutti per andarsene a Nova-ra. Giocò in seguito anchenel Racing Parigi e AtleticoMadrid. Ma la sua indole di“apolide” lo portò ad andarea spendere gli ultimi spiccidel suo talento prima in Ca-nada e poi in Australia comeallenatore. E’ scomparso l’8settembre del 1999 a Bel-grado.

Roma-Palermo nel passato

Le bombe dell’Arcangelo

Foto di gruppo per l’Unione Tifosi Romanistidentro i locali della Mostra dedicata al “decennaledel terzo scudetto” in mezzo a cimeli del passato

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On AirOn Air

CContinua il nostro viaggio nell’etere ro-mano per conoscere da vicino i prota-gonisti delle giornate radiofoniche tin-te di giallorosso.

Oggi abbiamo intervistato Patrick VonBruck, in onda tutte le sere con la sua “Atutto campo” sulle frequenze di Radio Ies(FM 99.8) dalle ore 16:30 alle 19:30. Dan-no il loro contributo alla trasmissione CarloLazotti, Rino Tommasi, Carlo Zampa, Toni-no Cagnucci (“Il Romanista”), Roberto Ber-nabai (La 7), Antonio Felici (France Foot-ball), Marcello Micci e Graziano Cesari.

Patrick come nasce la tua passionegiallorossa?“È nata purtroppo in una situazione che noiromanisti ricordiamo sempre con molto do-lore. Era Roma-Liverpool e fui completa-mente rapito dalla bellissima atmosfera incui era avvolto lo Stadio Olimpico. Se sonoun grande tifoso lo devo però soprattutto amio fratello.”

Da due anni sei in onda su Radio Ies.Come procede questa nuova esperien-za?“Ho cambiato radio dopo 6 anni e sonomolto contento. Nonostante ormai la nostra

redazione sia composta da un gruppo forte-mente consolidato, cambiare sia orario chepubblico è stata infatti una rivoluzione finoad oggi gradita e molto positiva”

Da grande romani-sta quale sei, comehai vissuto la seratapost-derby? Ti è pia-cuta la Roma duran-te i novanta minuti?“È chiaro che per untedesco come me averperso un derby a causadi un gol di Klose èstata una grande bef-fa, ma sono convintoche sia una sofferenzaabbastanza rimediabi-le. Sinceramente, arri-vati a quel punto, nonmi aspettavo di pren-dere gol, in quanto ero

f e r m a m e n t econvinto che lapartita si fosseindirizzata ormaiverso il risultatodi parità. Dabuon masochistaquale sono ho vi-sto la partita duevolte. Ho soffer-to e risofferto, ma sono sicuro che finiremoal 100% sopra la Lazio.”

E’ tornato Baldini. Contento del suo ar-rivo e del lavoro della nuova società?“L’arrivo di Baldini mi rende veramente feli-ce. Entrare dalla porta principale dopo es-ser stato ingiustamente allontanato dallaporta di servizio è sia per lui che per noi u-

na grandissima soddisfazione. Le sue bat-taglie a fianco di Franco Sensi sono per tut-ti i tifosi giallorossi la garanzia della suagrande integrità morale e della sua fortesensibilità professionale. È un grande diri-gente e sono convinto che il suo arrivo faràriaccendere sicuramente il nostro entusia-smo. Per quanto riguarda il nuovo corsoposso dire che la semina è stata buona eche presto spero si possano vedere i fruttitanto sperati.

Cosa pensi di Luis Enrique come tecni-co?“Il fatto che abbia delle buone idee è ormaisotto l’occhio di tutti. A volte però ha lapretesa di voler stupire troppo. Ha saputocorreggere il tiro, ma lo vorrei ancora più

pragmatico.”

Come si risolverà laquerelle legata alrinnovo di De Rossi?“Non sarà facile, mapenso che alla fine latanto attesa fumatabianca ci sarà. Di sicu-ro c’è che Daniele nonlascerà mai la Roma aparametro zero.

Tra i nuovi arrivi c’èqualcuno che ha su-

bito conquistato il tuo cuore?“Capisco l’impopolarità della mia risposta,ma punto forte su Maarten Stekelenburg.Oltre all’infortunio subito contro l’Inter, vo-glio sottolineare infatti come ogni gol subitosia stato frutto di tiri imparabili. È un gran-dissimo portiere e sono convinto farà gran-di cose. Tra gli altri mi piace tantissimo an-che Pjanic.”

di Andrea Corradettidi Andrea Corradetti

Patrick Von BruckRadio IES FM 99.8

A tutto campo

“Vorrei unLuis Enriquepiù pragmatico”

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UN LIBRODEDICATO A UNMITO VIVENTE:GIORGIO ROSSI

II l Roma Club Eur Torrino“Federica Del Poggetto”,

unitamente all’Unione TifosiRomanisti, presentano: “IlPRIMO della FILA. Storiadi Giorgio Rossi: una vitacon la Roma dal 1957 ai giorni nostri”scritto da Massimo Izzi.Il libro ripercorre, attraverso le vicende u-mane e professionali dello storico mas-saggiatore dell’A.S. Roma, la storia del-l’Italia, sportiva e non, di questi ultimi 80anni. Altresì, si rappresenta una parte si-gnificativa della vita dell’A.S. Roma, tantoche nelle pagine del libroappaiono, nello svolgimen-to della narrazione: 11presidenti, 24 allenatori,12 capitani ed oltre 1000calciatori dei cinque conti-nenti (giallorossi e avver-sari e tra questi, Pelé e Ma-radona).Il libro si divide in tre se-zioni: La prima, docu-menta la vita di Giorgioe della sua famiglia, da-gli anni drammatici del se-condo conflitto mondiale,sino alla grande scelta professionale deglianni ‘50. La seconda, mette sotto la lented’ingrandimento i suoi 54 anni alle dipen-denze dell’A.S. Roma, infine nell’ultima se-zione, sono state raccolte le testimonianzedi 26 personaggi, tra dirigenti, allenatori ecalciatori, che hanno avuto il modo di avva-

lersi della collaborazione e dell’a-micizia di Giorgio. Tra questi:Aldair, Ancelotti, Candela, Conti,Falcao, De Rossi, Montella, Totti,Rosella Sensi , Riccardo Viola,Mazzone e tanti altri.Il volume è arricchito da unaserie di più di 200 foto a colori,prevalentemente inedite, mes-se a disposizione dall’archivioprivato di Giorgio Rossi. Fotoche, con la stessa intensità degli

scritti, illustrano anche il rapporto privile-giato che Giorgio Rossi ha saputo coltivarecon la straordinaria tifoseria romanista che,non a caso, in ogni occasione, ha saputotributargli attestati di stima e di affetto.Non minore importanza, riveste, la docu-mentazione dell’impegno sociale che

negli ultimi dieci anni il RomaClub Eur Torrino “FedericaDel Poggetto” ha condotto alfianco di Giorgio Rossi e con ladisponibilità dell’A.S. Roma, pro-muovendo numerose iniziativesociali e di solidarietà. Anchequesto libro, non poteva mancaredi perseguire tale scopo e l’interoricavato dell’opera, unitamente alcompenso dell’autore, verrà de-stinato a favore del Reparto On-cologico Pediatrico dell’OspedaleSant’Eugenio di Roma.La presentazione del libro a-

vrà luogo a Roma, il 31 ottobre, alle ore11, presso la “Sala Di Liegro” della Provin-cia di Roma, II Piano, Via IV Novembre119, (adiacente a Piazza Venezia). L’eventosarà presentato dai giornalisti Simona Ro-landi e Carlo Zampa.

Luca Parmigiani

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