Formazione personale Ata LAZIO AMBITO 0028 -VITERBO EST La ... · Presidente della Repubblica 24...
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La storia dell’inclusione : Norme,
Formazione personale Ata LAZIO AMBITO 0028
La storia dell’inclusione : Norme, parole e principi fondamentali
“E’ una persona integrata quella che conserva una propria identità che conserva una propria identità
diversa dalle altre e con il posto nel gruppo
La storia dell’inclusione : Norme,
Formazione personale Ata LAZIO AMBITO 0028 -VITERBO EST
La storia dell’inclusione : Norme, e principi fondamentali
“E’ una persona integrata quella propria identità propria identità
dalle altre e con il suo posto nel gruppo”
Le paroleparole
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INTEGRAZIONE
ASSIMILAZIONEASSIMILAZIONE
Adattamento del disabilescolastica pensata perattraverso una didattica speciale
PARADIGMA DI NORMALIZZAZIONE
disabile all’organizzazioneper i «normali»speciale
PARADIGMA DI NORMALIZZAZIONE
INCLUSIONE
ACCETTAZIONEACCETTAZIONE
Riconoscimento dellapartecipazione alla vita scolasticai soggetti
Fornisce una cornice al cui interno gli alunni possono essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto e forniti di uguali opportunità a scuola
rilevanza della pienascolastica da parte di tutti
interno gli alunni possono essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto e forniti di uguali opportunità a scuola
Index per l’inclusione
La storiaIL FONDAMENTO COSTITUZIONALE:
Cost. art. 3
È compito della RepubblicaÈ compito della Repubblicaordine economico e sociale,la libertà e l'eguaglianza dei
pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.politica, economica e sociale del Paese.
Cost. art. 34
La scuola è aperta a tutti.
storiaCOSTITUZIONALE: le origini
Cost. art. 3
Repubblica rimuovere gli ostacoli diRepubblica rimuovere gli ostacoli disociale, che, limitando di fatto
dei cittadini, impediscono ilpieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.politica, economica e sociale del Paese.
Cost. art. 34
La scuola è aperta a tutti.
• Art. 3 ed Art. 34 della Costituzione
IL FONDAMENTO COSTITUZIONALE:
Il diritto allo studio:
La scuola è aperta a tutti. (Art. 34)
Il principio di eguaglianza (art. 3)
«tutti i cittadini hanno pari dignitàalla legge, senza distinzionealla legge, senza distinzionereligione, di opinioni politiche,sociali».
Art. 3 ed Art. 34 della Costituzione
COSTITUZIONALE: le origini
(Art. 34)
(art. 3)
dignità sociale e sono uguali dinanzidi sesso, di razza, di lingua, didi sesso, di razza, di lingua, di
politiche, di condizioni personali e
INSERIMENTO
LEGGE 118/1971STABILI’ LA CHIUSURA DELLE
SCUOLE SPECIALI E SANCI’ CHE“L’ISTRUZIOE DELL’OBBLIGO
DEVE AVVENIRE NELLE CLASSI DEVE AVVENIRE NELLE CLASSI NORMALI DELLA SCUOLA
INSERIMENTO
LEGGE 118/1971STABILI’ LA CHIUSURA DELLE
SCUOLE SPECIALI E SANCI’ CHE“L’ISTRUZIOE DELL’OBBLIGO
DEVE AVVENIRE NELLE CLASSI DEVE AVVENIRE NELLE CLASSI NORMALI DELLA SCUOLA
PUBBLICA”
GLI ALUNNIDalla separazione
Legge 30 marzo 1971, n. 118, art. 28
Ai mutilati e invalidi civili che non siano autosufficienti e che frequentino la scuola Ai mutilati e invalidi civili che non siano autosufficienti e che frequentino la scuola dello obbligo o i corsi di addestramento professionale finanziati dallo Stato vengono assicurati:a)il trasporto gratuito dalla propria abitazione alla sede della scuola o del corso e viceversa, a carico dei patronati scolastici o dei consorzi dei patronati scolastici o degli enti gestori dei corsi;b)l'accesso alla scuola mediante adatti accorgimenti per il superamento e la eliminazione delle barriere architettoniche che ne impediscono la frequenza;c)l'assistenza durante gli orari scolastici degli invalidi più gravi.L'istruzione dell'obbligo deve avvenire nelle classi normali della scuola pubblicasalvi i casi in cui i soggetti siano affetti da gravi deficienze intellettive o da salvi i casi in cui i soggetti siano affetti da gravi deficienze intellettive o da menomazioni fisiche di tale gravità da impedire o rendere molto difficoltoso l'apprendimento o l'inserimento nelle predette classi normali.Sarà facilitata, inoltre, la frequenza degli invalidi e mutilati civili alle scuole medie superiori ed universitarie.Le stesse disposizioni valgono per le istituzioni prescolastiche e per i doposcuola.
ALUNNI DISABILI:separazione all’INSERIMENTO
Ai mutilati e invalidi civili che non siano autosufficienti e che frequentino la scuola Ai mutilati e invalidi civili che non siano autosufficienti e che frequentino la scuola dello obbligo o i corsi di addestramento professionale finanziati dallo Stato
il trasporto gratuito dalla propria abitazione alla sede della scuola o del corso e viceversa, a carico dei patronati scolastici o dei consorzi dei patronati scolastici o
l'accesso alla scuola mediante adatti accorgimenti per il superamento e la eliminazione delle barriere architettoniche che ne impediscono la frequenza;
l'assistenza durante gli orari scolastici degli invalidi più gravi.L'istruzione dell'obbligo deve avvenire nelle classi normali della scuola pubblica, salvi i casi in cui i soggetti siano affetti da gravi deficienze intellettive o da salvi i casi in cui i soggetti siano affetti da gravi deficienze intellettive o da menomazioni fisiche di tale gravità da impedire o rendere molto difficoltoso l'apprendimento o l'inserimento nelle predette classi normali.Sarà facilitata, inoltre, la frequenza degli invalidi e mutilati civili alle scuole medie
Le stesse disposizioni valgono per le istituzioni prescolastiche e per i doposcuola.
INTEGRAZIONE
LEGGE 517/1977LEGGE 517/1977PRIMA VERA
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI PORTATORI DI ALUNNI PORTATORI DI
HANDICAP NELLA SCUOLA COSIDDETTA
“NORMALE”
INTEGRAZIONE
LEGGE 517/1977LEGGE 517/1977PRIMA VERA
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI PORTATORI DI ALUNNI PORTATORI DI
HANDICAP NELLA SCUOLA COSIDDETTA
“NORMALE”
• stabilisce con chiarezza
L.517\77
• stabilisce con chiarezzacondizioni, strumentil’integrazione scolasticadisabilità,
• presa in carico del progettoda parte dell’intero Consiglio
• introduzione dell’insegnanteper il sostegno.
chiarezza presupposti e
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chiarezza presupposti estrumenti e finalità perscolastica degli alunni con
progetto di integrazioneConsiglio di Classe
dell’insegnante specializzato
Legge 104/92
“Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone «handicappate
è il punto di riferimento normativo è il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità
“Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle
handicappate”
il punto di riferimento normativo il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità
2001 OMS ICFClassificazione Internazionale Funzionamento Disabilita Salute
•Nuovo sguardo sulla disabilità : non solo punto di vista sanitario, ma anche approccio globale alla persona
•Importanza fondamentale del contesto
•sguardo sulle possibilitàcon interventi sui fattori contestuali (facilitatori e barriere)
Classificazione Internazionale Funzionamento Disabilita
Nuovo sguardo sulla disabilità : non solo punto di vista sanitario, ma anche approccio globale alla persona
Importanza fondamentale del contesto
sguardo sulle possibilità evidenziabili con interventi sui fattori contestuali
ICF
- approccio globale, att
complessive, alle varie risorse delcomplessive, alle varie risorse del
tenendo ben presen
personale, naturale,
incide decisamente nella possibilità che tali
risorse hanno di esprimersi.risorse hanno di esprimersi.
*Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e de
CF
ttento alle potenzialità
complessive, alle varie risorse del soggetto,complessive, alle varie risorse del soggetto,
esente che
naturale, sociale
il
contesto, e
culturale,incide decisamente nella possibilità che tali
risorse hanno di esprimersi.risorse hanno di esprimersi.
della Salute
Integrazione
Con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009 il Parlamento italiano ha ratificato laCon la Legge n. 18 del 3 marzo 2009 il Parlamento italiano ha ratificato laConvenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità:
“la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con
menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri”
Integrazione Vs Inclusione
Con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009 il Parlamento italiano ha ratificato laCon la Legge n. 18 del 3 marzo 2009 il Parlamento italiano ha ratificato laConvenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità:
la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con
menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri” (Preambolo, punto e)
Dall’Integrazione verso
Legge n. 18 del 3 marzo 2009ha ratificato la Convenzione ONU per i diritti delle
persone con disabilità (2006):
“la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone
con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena
ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri
verso l’Inclusione
marzo 2009, il Parlamento italiano Convenzione ONU per i diritti delle
persone con disabilità (2006):
la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone
con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena
ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri” (Preambolo, punto
e)
L’intreccio tra i due fattori (fragilità elivello di integrazione, emarginazione, disadattamento ecc.
IL CONTESTO FA
Tutto il contesto ha effetti:Tutto il contesto ha effetti:
l’handicap, a differenza del deficit, non appartiene al soggetto, lo incontra nel rapporto con gli altri e attraverso le esperienze che fa. (“Non portatore di h” ma in situazione di..)
La scuola ha un ruolo fondamentale :
ha la responsabilità di scegliere se far incontrareha la responsabilità di scegliere se far incontrare
FACILTATORI BARRIERE.. a partire dalla costruzione del senso di appartenenza..
L’intreccio tra i due fattori (fragilità e fattori di protezione) determina il emarginazione, disadattamento ecc.
FA LA DIFFERENZA
l’handicap, a differenza del deficit, non appartiene al soggetto, lo incontra nel rapporto con gli altri e attraverso le esperienze
” ma in situazione di..)
La scuola ha un ruolo fondamentale :
di scegliere se far incontraredi scegliere se far incontrare
BARRIEREa partire dalla costruzione del senso di appartenenza..
Se l’handicap partecipa alla struttura globale della persona, questa non si riduce e
non è definita dalle sue mancanze bensì dalla sua struttura originale:dalla sua struttura originale:
quest’ultima non dipende esclusivamente dall’oggettività delle sue deficenze.
Essa dipende dal contesto e soprattutto dalle attitudini e comportamenti dell’entourage.
Charles GardouCharles Gardou
l’handicap partecipa alla struttura globale della persona, questa non si riduce e
non è definita dalle sue mancanze bensì dalla sua struttura originale:dalla sua struttura originale:
quest’ultima non dipende esclusivamente dall’oggettività delle sue deficenze.
Essa dipende dal contesto e soprattutto dalle attitudini e comportamenti dell’entourage.
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Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilitàscolastica degli alunni con disabilità
MIUR
4\8\20094\8\2009
Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilitàscolastica degli alunni con disabilità
MIUR
20092009
BES
Direttiva Ministeriale 27/12/2012Direttiva Ministeriale 27/12/2012C. Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013
BES
Direttiva Ministeriale 27/12/2012Direttiva Ministeriale 27/12/2012C. Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013
Direttiva
Alcune tipologie di disturbi, non esplicitatiusufruire delle stesse misure ivi previsteusufruire delle stesse misure ivi previstespecifiche in presenza di competenze intellettive
Si tratta, in particolare, dei disturbi con specifiche problematiche nell’area del linguaggio (disturbi specifici del linguaggio o intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale) o, al contrario, nelle aree non verbali (come nel caso del disturbo della coordinazione motoria, della disprassia, del disturbo non-verbale o intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale, qualora però queste condizioni compromettano sostanzialmente la realizzazione delle potenzialità dell’alunno) o di altre problematiche severe che possono compromettere il percorso scolastico (come per es. un disturbo dello spettro autistico lieve, qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104).autistico lieve, qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104).
NECESSITÀ DI ESTENDEREA TUTTI GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LE MISURE PREVISTE DALLA LEGGE
PER ALUNNI E STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
MIUR 27\12\2012
esplicitati nella legge 170/2010, danno diritto adpreviste in quanto presentano problematichepreviste in quanto presentano problematiche
intellettive nella norma.Si tratta, in particolare, dei disturbi con specifiche problematiche nell’area del
linguaggio (disturbi specifici del linguaggio o – più in generale- presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale) o, al contrario, nelle aree non verbali (come nel caso del disturbo della coordinazione motoria,
verbale o – più in generale - di bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale, qualora però queste condizioni compromettano sostanzialmente la realizzazione delle potenzialità dell’alunno) o di altre problematiche severe che possono compromettere il percorso scolastico (come per es. un disturbo dello spettro autistico lieve, qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104).autistico lieve, qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104).
NECESSITÀ DI ESTENDEREA TUTTI GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LE MISURE PREVISTE DALLA LEGGE
170PER ALUNNI E STUDENTI CON DISTURBI
SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
BES – perché?
distinzione - alunni con disabilità / alunni senza distinzione - alunni con disabilità / alunni senza disabilità - non rispecchia pienamente la complessa realtà attuale“…considerare lo studente nella sua totalità”, in quanto in una “prospettiva bioogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici, sociali, psicologici, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”[1][1]Premessa Direttiva Ministeriale 27
alunni con disabilità / alunni senza alunni con disabilità / alunni senza non rispecchia pienamente la
complessa realtà attuale delle classi “…considerare lo studente nella sua totalità”, in quanto in una “prospettiva bio-psico-sociale […] ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici, sociali, psicologici, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata
[1]Premessa Direttiva Ministeriale 27-12-2012
Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali?
1-Alunni con disabilità formalmentecertificati (Legge 104/92)2 - Alunni con Disturbo Specifico di 2 - Alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento formalmente certificati (Legge 170/10)
3 - Alunni per i quali la scuola ritiene opportuno formalizzare un percorso di apprendimento personalizzato, ossia approvare un PDP.ossia approvare un PDP.
disabilità formalmente
Disturbo Specifico di
Criterioclinico
Disturbo Specifico di Apprendimento formalmente
la scuola ritiene opportuno formalizzare un percorso di apprendimento personalizzato,
Criteriopedagogico
BES – finalità
Scuola inclusiva al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per TUTTI gli alunni e gli studenti in situazione di 561- 8 marzo 2013)561- 8 marzo 2013)Situazioni certificate Situazioni non certificate
Scuola inclusiva al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per TUTTI gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà (Premessa C.M.
Situazioni certificate Situazioni non certificate
Abilitare e compensare
Abilitare
Intervento didattico
compensare
Compensare
Strumenti compensativi
Dispensare
Misure dispensative
Dispenso Compenso
Tratto e rielaborato da Fogarolo 2013
PROBLEMA
AbilitoCompenso
La scuola ha quindi l’onere
Con la Nota Ministeriale prot.1551 del 27 giugno 2013 il MIUR fornisce indicazioni per il
PAI (piano annuale per l’inclusività)
La scuola ha quindi l’onereAnnuale per l’Inclusività,processo di inclusività agito,merito agli interventi inclusiviancor di più presentare unamiglioramento che essaattraverso tutte le specifiche risorse che possiede.Conseguentemente il PAI è deliberato dal Collegio Conseguentemente il PAI è deliberato dal Collegio dei docenti.
l’onere di proporre il Piano
Con la Nota Ministeriale prot.1551 del 27 giugno 2013 il MIUR fornisce indicazioni per il
PAI (piano annuale per l’inclusività)
l’onere di proporre il Pianol’Inclusività, relazionando proprio sul
agito, sullo stato dell’arte ininclusivi attivati ed in itinere e
una proiezione globale diessa intende realizzare
attraverso tutte le specifiche risorse che possiede.Conseguentemente il PAI è deliberato dal Collegio Conseguentemente il PAI è deliberato dal Collegio
Il PAI non può essere definitoper tutte, in verità la“esso è prima di tuttodella scuola autonoma,all’auto-conoscenzapianificazione, da svilupparepianificazione, da sviluppareprocesso responsabilecrescita e partecipazione”
definito una voltaNota dice cheun atto interno
autonoma, finalizzatoe alla
sviluppare in unsviluppare in unresponsabile e attivo di
partecipazione”.
L.107 /2015
• Revisione deli criteri di inserimento nei• Revisione deli criteri di inserimento nei
• Previsione di autovalutazionedell’inclusione scolastica
• Revisione delle modalità e dei criteri di certificazione
• Revisione degli organismiterritoriale a supporto dell’inclusione
• Obbligo di formazione• Obbligo di formazioneper Dirigenti e docentiscolastica
• Obbligo di formazione in servizio per il personale non docente sugli aspetti relativiintegrazione scolastica
/2015
di inserimento nei ruoli per il sostegnodi inserimento nei ruoli per il sostegno
e valutazione
Revisione delle modalità e dei criteri di certificazione
operanti a livello territoriale a supporto dell’inclusione
iniziale ed in servizio iniziale ed in servizio sull’integrazione
Obbligo di formazione in servizio per il personale non al processo di
D.L. 66 Aprile
……e' impegno fondamentale di tutte le componenti ……e' impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilita', concorrono ad assicurare il successo formativo
Lo Stato provvede, per il tramiteall'assegnazione, nell'ambito del personaleall'assegnazione, nell'ambito del personalenella scuola statale anche per lo svolgimentodal profilo professionale, tenendo contoalunni, nell'ambito delle risorse umaneistituzione scolastica
Aprile 2017:
……e' impegno fondamentale di tutte le componenti ……e' impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilita', concorrono ad assicurare il successo formativo degli studenti.
tramite dell'Amministrazione scolasticapersonale ATA, dei collaboratori scolasticipersonale ATA, dei collaboratori scolastici
svolgimento dei compiti di assistenza previsticonto del genere, delle alunne e degli
umane disponibili e assegnate a ciascuna
Gli attori
• Docenti della classe
• Il docente per il sostegno
• I pari
• La famiglia
• I collaboratori scolastici
• Tutto il personale della • Tutto il personale della
attori dell’inclusione
sostegno
scolastici
della comunità educantedella comunità educante
Art. 13 Legge 5 febbraio 1992, n. 104: l’inegrazione
1. L'integrazione scolastica della persona handicappata nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado e nelle università si realizza, fermo restando quanto previsto dalle leggi 11 maggio 1976, n. 360, efermo restando quanto previsto dalle leggi 11 maggio 1976, n. 360, e1977, n. 517, e successive modificazioni, anche attraverso:
2. Per le finalità di cui al comma 1, gli enti locali e le unità sanitarie locali possono altresì prevedere l'adeguamento dell'organizzazione e del funzionamento degli asili nido alle esigenze dei bambini con handicap, al fine di avviarne precocemente il recupero, la socializzazione e l'integrazione, nonché l'assegnazione di personale docente specializzato e di operatori ed assistenti specializzati…..3. Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del 3. Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e successive modificazioni, l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati.
Art. 13 Legge 5 febbraio 1992, n. 104: l’inegrazione
1. L'integrazione scolastica della persona handicappata nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado e nelle università si realizza, fermo restando quanto previsto dalle leggi 11 maggio 1976, n. 360, e 4 agosto fermo restando quanto previsto dalle leggi 11 maggio 1976, n. 360, e 4 agosto
, e successive modificazioni, anche attraverso:
2. Per le finalità di cui al comma 1, gli enti locali e le unità sanitarie locali possono altresì prevedere l'adeguamento dell'organizzazione e del funzionamento degli asili nido alle esigenze dei bambini con handicap, al fine di avviarne precocemente il recupero, la socializzazione e l'integrazione, nonché l'assegnazione di personale docente specializzato e di operatori ed assistenti
3. Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del 3. Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e successive modificazioni, l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati.
L’intervento e ruolo
• L’intervento di sostegno coincidescolastico: in questo sensoscolastico: in questo sensoessere svolta da diversi ruoli
• L’insegnante di sostegno è unosua azione non solo lavorandodisabile, ma soprattutto nell’aiutaresituazioni problematiche.
• Non sempre avrà la competenza disciplinare specifica, ma le competenze didattiche e relazionali consentiranno di aiutare i colleghi
L’intervento e ruolo DI SOSTEGNO Sostegno vs sostegni
coincide con l’intero orariosenso è una funzione che puòsenso è una funzione che puòruoli;
uno di questi ruoli e svolge lalavorando direttamente con l’alunno
nell’aiutare i colleghi a gestire le
Non sempre avrà la competenza disciplinare specifica, ma le competenze didattiche e relazionali consentiranno
La programmazione
Date le finalità della programmazione comune Date le finalità della programmazione comune docenti curricolari e per le attività di sostegno per la definizione del Piano educativo
disabilità, finalità che vedono nella programmazione comune una garanzia di tutela del diritto allo studio, è opportuno ricordare che la cooperazione e la corresponsabilità del team docenti sono essenziali per le finalità previste docenti sono essenziali per le finalità previste
dalla legge.
programmazione comune
programmazione comune fra programmazione comune fra docenti curricolari e per le attività di sostegno per
Piano educativo dell'alunno condisabilità, finalità che vedono nella
programmazione comune una garanzia di tutela del diritto allo studio, è opportuno ricordare che la cooperazione e la corresponsabilità del team docenti sono essenziali per le finalità previste docenti sono essenziali per le finalità previste
dalla legge.
Il consiglio
I Consigli di classe si adopererannocoordinamento dellepreparazione dei materialicoordinamento dellepreparazione dei materiali
consentire all'alunno con disabilità, sulla base dei suoi bisogni
e delle sue necessità, la piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica classe.
Tutto ciò implica lavorare su tre direzioniTutto ciò implica lavorare su tre direzioni
1. Il clima della classe2. Le strategie didattiche e gli strumenti3. L’apprendimento-insegnamento
consiglio
adopereranno pertanto aldelle attività didattiche, allamateriali e a quanto può
delle attività didattiche, allamateriali e a quanto può
consentire all'alunno con disabilità, sulla base
e delle sue necessità, la piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica nella sua
Tutto ciò implica lavorare su tre direzioni:Tutto ciò implica lavorare su tre direzioni:
Le strategie didattiche e gli strumentiinsegnamento
L'assegnazione dell'insegnante per le attività di sostegno alla classe, così come previsto dal
I
l docente assegnato
sostegno alla classe, così come previsto dal Testo Unico L. 297/94 rappresenta la “vera”
natura del ruolo che egli svolge nel processo di integrazione. Infatti è scolastica che deve essere coinvolta nel
processo in questione e processo in questione e professionale specifica a cui demandare in modo esclusivo il compito dell'integrazione
L'assegnazione dell'insegnante per le attività di sostegno alla classe, così come previsto dal
I
docente assegnato alle attività di sostegno
sostegno alla classe, così come previsto dal Testo Unico L. 297/94 rappresenta la “vera”
natura del ruolo che egli svolge nel processo di integrazione. Infatti è l'intera comunità scolastica che deve essere coinvolta nel
processo in questione e non solo una figura processo in questione e non solo una figura professionale specifica a cui demandare in
il compito dell'integrazione
•Ai collaboratori scolastici è affidata
I collaboratori
•Ai collaboratori scolastici è affidatadegli alunni con disabilità. Per assistenzamateriale agli alunni con disabilità all’internodalle aree esterne alle strutture scolastichecomprese anche le attività di cura allaigiene personale dell'alunno con disabilità“accompagnarlo in bagno”. In una scuolaparte fondamentale del processo diinterconnessa con quella educativa emodo, il collaboratore scolastico partecipamodo, il collaboratore scolastico partecipacollabora con gli insegnanti e la famigliascolastica (CM 3390/2001).
la cosiddetta "assistenza di base"
collaboratori scolastici
la cosiddetta "assistenza di base"assistenza di base si intende l'ausilio
all’interno della scuola, nell'accessoscolastiche e nell'uscita da esse. Sono
alla persona, uso dei servizi igienici edisabilità. Ma non è solo questione discuola inclusiva l’assistenza di base è
di integrazione scolastica e attivitàe didattica. Se coinvolto in questo
partecipa al progetto educativo epartecipa al progetto educativo efamiglia per favorire l’integrazione
Per concludere…
La presenza di ciascunoLa presenza di ciascunoruolo e un senso. Nessuno(né gradito né sgraditoesiste nessuno chediritto di esserci perchédiritto di esserci perchéesserci o è di tutti o non
ciascuno deve avere unciascuno deve avere unNessuno è un ospite
sgradito né tollerato). Nonriconosce ad altri il
perché il diritto adperché il diritto adnon è di nessuno