Formazione Neoassunti - neoassuntirimini.files.wordpress.com · direttiva ministeriale del 27...

78
Formazione Neoassunti a.s. 2015-2016 “Non posso cambiare la direzione del vento, ma posso sistemare le vele in modo da poter raggiungere la mia destinazione” (Jimmy Dean) Essere insegnanti inclusivi: Quali metodologie, quali strumenti, quale didattica Docente coordinatore del laboratorio: Fiammetta Tentoni

Transcript of Formazione Neoassunti - neoassuntirimini.files.wordpress.com · direttiva ministeriale del 27...

Formazione Neoassunti a.s. 2015-2016

“Non posso cambiare la

direzione del vento, ma posso

sistemare le vele in modo da

poter raggiungere la mia

destinazione”

(Jimmy Dean)

Essere insegnanti inclusivi: Quali metodologie, quali strumenti,

quale didattica

Docente coordinatore del laboratorio: Fiammetta Tentoni

UNA BUONA CLASSE NON È UN REGGIMENTO CHE MARCIA AL PASSO,

È UN'ORCHESTRA CHE PROVA LA STESSA SINFONIA. Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene

i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo

facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma

conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini .

Diario di scuola D. Pennac

L’INCLUSIONE È UN APPROCCIO EDUCATIVO CHE POGGIA SU PRINCIPI ETICI, SUL RISPETTO DEL DIRITTO ALLO STUDIO E SU UNA SERIE DI VALORI FONDAMENTALI SOCIALI E COMUNITARI Valorizzare la diversità dell’alunno – la differenza è da considerare una risorsa e una ricchezza. Sostenere gli alunni – coltivare alte aspettative sul successo scolastico degli alunni. Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono essenziali a tutti i docenti. Sviluppo e aggiornamento professionale – insegnare è un’attività di apprendimento e i docenti sono responsabili del proprio l’apprendimento per tutto l’arco della vita.

“Profilo dei docenti inclusivi”documento elaborato dalla European Agency for Development in Special Needs Education- 2012

Pre anni ‘60: dall’esclusione alla medicalizzazione

Anni ‘60/’75: dalla medicalizzazione all’ inserimento

Anni ‘70/’90: dall’ inserimento all’ integrazione

Post anni ’90: dall’ integrazione all’ inclusione

APPROCCIO ALLA DIVERSITA’

PERCHE' “INCLUSIONE” E NON PIU’ “INTEGRAZIONE”?

SISTEMA NORMALE

bisogno educativo speciale (bes): disabilita‘ dsa, straniero etc

• IL SISTEMA SOSTANZIALMENTE MANTIENE IL PROPRIO STATUS DI “NORMALITA’”

(E RIGIDITA' IN QUANTO “PENSATO” PER SOGGETTI NORMALI) E “ACCOGLIE” IL BES PER MEZZO DI UN “AIUTO”

IN ALTRE PAROLE:

• LA “NORMALITA'” E' IL MODELLO DI RIFERIMENTO NEL QUALE IL BES SI DEVE INTEGRARE

L’INTERVENTO ERA RIVOLTO ALL’ ALUNNO CON BES PIU’ CHE AL SISTEMA

AIUTO

• IL “SISTEMA” NON VIENE PIU' PROGRAMMATICAMENTE CONCEPITO PER I

SOGGETTI “NORMALI” E SOLO SUCCESSIVAMENTE DESTINATO AD ACCOGLIERE PIU' O MENO EFFICACIEMEMENTE I SOGGETTI “ALTRI”

• NELLA SCUOLA TRADIZIONALE, TUTTO ALL’ORIGINE E’ PENSATO IN MODO “AUTOMATICO”PER I B.E.N. (BISOGNI EDUCATIVI NORMALI)

PER IL PARADIGMA DELL'INCLUSIONE

IL “SISTEMA” E’ PROGETTATO ALL'ORIGINE PER I VARI TIPI DI BISOGNI

OGNI VARIABILE DEL SISTEMA, DAI LIBRI, AI QUADERNI, AI SERVIZI IGIENICI, AI CARTELLI,

ALLE L.I.M., ALLE ATTIVITA’ DIDATTICHE, TUTTO E’ PENSATO PER TUTTE LE UTENZE POSSIBILI

L'INCLUSIONE E' PROGRAMMATICAMENTE CONNATURATA NEL SISTEMA

IL PARADIGMA DELL' “INCLUSIONE” PREVEDE INTERVENTI NON SOLTANTO SUL SOGGETTO “SPECIALE”

MA SOPRATTUTTO SUL “SISTEMA”

legge 517/1977- diede avvio al processo di integrazione scolastica, legge 104/1992- Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate legge 170/2010- ha riconosciuto la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011 , attuativo della legge 170/2010 – LINEE GUIDA direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012- amplia il perimetro della riflessione sull’inclusione introducendo il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES), circolare ministeriale applicativa n. 8 del 6 marzo 2013- Indicazioni operative alunni con BES

DA UNA SCUOLA CHE INTEGRA A UNA SCUOLA CHE INCLUDE Normativa di riferimento

1) DISABILITA’ (L. 104/1992)

2) DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

- D.S.A. (dislessia, disgrafia, disortografia discalculia; L. 170) - deficit del linguaggio - deficit delle abilità verbali e non verbali - deficit della coordinazione motoria - disprassia - funzionamento cognitivo limite o misto (F83); 2,5% della popolaz. Scolastica (200.000 alunni) - ADHD sindrome da deficit di attenzione e iperattività - spettro autistico di tipo lieve (1%; 80.000 alunni) - comportamento oppositivo provocatorio - disturbo della condotta in adolescenza

3) SVANTAGGIO: socio-economico, linguistico e culturale

BES- Bisogni Educativi Speciali

STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI

EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA

INDICAZIONI OPERATIVE

La Direttiva estende A TUTTI GLI STUDENTI IN DIFFICOLTÀ

Il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento

RICORDIAMO CHE:

- INDIVIDUALIZZAZIONE: PERCORSI DIFFERENTI

PER OTTENERE RISULTATI COMUNI

- PERSONALIZZAZIONE: PERCORSI DIFFERENTI

PER CONTENUTI, METODI E RISULTATI

La CM 8/2013 ha per oggetto l’attuazione della

DIRETTIVA DEL 27/12/2012 :

Il concetto di “intelligenze multiple” (Gardner, 2005):

l’intelligenza è un fattore composto da differenti modalità

cognitive, che permettono di affrontare e comprendere la

realtà e che variano da persona a persona anche in base a

fattori culturali e ambientali

Per promuovere apprendimenti efficaci, l’insegnante a) deve conoscere i propri stili cognitivi e le preferenze, in

quanto condizionano le sue modalità di “insegnamento”;

b) deve aiutare gli allievi ad esplorare i diversi stili di apprendimento e cognitivi (per una costruzione condivisa della conoscenza) (Stella, Grandi, 2011)

Stili di apprendimento e stili cognitivi

Gli stili di apprendimento e le diverse modalità di apprendimento

Stile di apprendimento e stile cognitivo

GLI ALUNNI CON BES

Privilegiano stili di apprendimento NON VERBALI, UDITIVI, CINESTETICI

Solitamente si avvalgono di uno stile cognitivo globale, per cui hanno una visione di insieme, ma faticano a cogliere informazioni in sequenza (hanno invece una buona visione di insieme)

Pensiero visivo piuttosto che verbale Prediligono lo stile VISUALE piuttosto che verbale Gli alunni con DSA hanno un PENSIERO

DIVERGENTE Più SVILUPPATO

(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

I PUNTI DI FORZA DEI DSA

Stile di apprendimento e stile cognitivo

Per questo gli insegnanti devono … diversificare le proposte operative didattiche,

sperimentando strategie diverse, allenare i diversi canali di accesso (modalità di apprendimento) dei

loro allievi, utilizzando mappe concettuali (ovvero, sfruttando

l’accesso tramite il canale visivo),

esercitare gli allievi ad una esposizione orale dei contenuti con il supporto visivo delle mappe (anche durante le interrogazioni),

insegnare agli allievi ad avvalersi di più modalità per ciascun compito richiesto (prendere appunti, studiare un testo, fare una scaletta, ecc.)

proporre più modalità per raccogliere informazioni (visivi, uditivi, fotografici, ecc.)

suggerire l’uso di colori diversi oppure di tratti grafici diversi per la categorizzazione dei contenuti del testo scritto.

(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

•Non lasciasi prendere dall’ansia di dover insegnare presto agli alunni a leggere e scrivere, ostacolando, però, in questo modo, processi di apprendimento che dovrebbero essere graduali e personalizzati.

•Per imparare la corrispondenza biunivoca tra segno e suono di un sistema alfabetico, più che un impegno cognitivo, sono richieste abilità quali la scomposizione e ricomposizione delle parole in suoni e il riconoscimento dei segni ad essi associati. Quindi, per imparare la lettura è importante avere buone capacità di riconoscimento visivo e di analisi di struttura della parola.

•Al mostrarsi dei primi segni di difficoltà non si deve procedere aumentando la mole degli esercizi per ottenere dei risultati, ma è necessario effettuare una valutazione accurata che consenta di capire se e quale tipo di didattica e di supporto sarebbero necessari.

•E’ necessaria la flessibilità nelle proposte didattiche,…

•Si sconsiglia il metodo globale, essendo dimostrato che ritarda l’acquisizione di una adeguata fluenza e correttezza di lettura.

•Per andare incontro al bisogno educativo speciale dell’alunno con DSA si potrà utilizzare il metodo fono-sillabico, oppure quello puramente sillabico. Si tratta di approcci integrati che possono essere utilizzati in fasi diverse.

QUALE DIDATTICA PER L’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA? Dalle linee guida…

La metodologia di approccio che inizia e insiste per un tempo lungo sul lavoro sillabico si fonda sulla seguente considerazione: Le singole lettere sono costruzioni mentali effettuate sul continuum del parlato, mentre la sillaba aperta (consonante - vocale) può essere individuata e utilizzata facilmente anche dal bambino della scuola dell’infanzia.

Inoltre: le ricercatrici argentine Ferreiro e Teberosky “La costruzione della

lingua scritta, 1994) agli inizi degli anni '80, hanno osservato e studiato bambini dell'ultimo periodo della scuola dell'infanzia e hanno potuto constatare che nelle civiltà che usano il codice alfabetico l'apprendimento della lettura e della scrittura procede secondo tappe fisse collegate strettamente una all'altra.

1. DIFFERENZIAZIONE DISEGNO SCRITTURA 2. LIVELLO PRESILLABICO 3. LIVELLO SILLABICO •convenzionale •non convenzionale 4. LIVELLO SILLABICO/ALFABETICO 5. LIVELLO ALFABETICO

PERCORSO DI COSTRUZIONE DELLA LINGUA SCRITTA

1.DIFFERENZIAZIONE DISEGNO SCRITTURA Inizia la differenziazione graduale tra disegno e scrittura senza necessariamente l’utilizzo dei simboli convenzionali

2. LIVELLO PRESILLABICO: distinzione tra disegno e non disegno, scrittura ideografica e con segni convenzionali.

3. LIVELLO SILLABICO - Non convenzionale -Convenzionale Comparsa dei segni grafici ma non c’è corrispondenza grafema-suono. Il bambino si interessa alle caratteristiche visive della produzione e fa corrispondere una lettera a ogni sillaba della parola. C’è interesse per il numero di lettere utilizzate e una quantità minima di lettere per rappresentare una parola.

4. LIVELLO SILLABICO- ALFABETICO Incomincia a scrivere più lettere di quante sono le sillabe, ma in molti casi non riesce ancora a suddividere la sillaba nei fonemi che la compongono.

5. LIVELLO ALFABETICO: riesce a stabilire la corrispondenza delle singole lettere con il loro suono convenzionale: ci sono ancora errori, tuttavia la scrittura diventa quasi comprensibile all’adulto.

ESEMPI DI ATTIVITA’- 1° fase- SILLABICA •esercizi di sintesi sillabica (ricostruire una parola a partire dalla sequenza delle sue sillabe, pronunciate ad alta voce dall'insegnante); •esercizi di riconoscimento di sillaba iniziale (“sta arrivando un bastimento carico di…”), finale, intermedia; •treni di parole dove la sillaba finale della prima parola costituisce quella iniziale della seconda; •individuazione la parola più lunga/corta tra due •individuazione parole uguali/diverse (es. cane- pane) •giochi fonologici per il riconoscimento e la produzione di rime •Conte •canti, filastrocche •tombole e domino con immagini e sillabe da associare. Si dovrà poi, in un secondo tempo, passare al lavoro di tipo fonologico.

I processi di consapevolezza fonologica vengono acquisiti in modo sequenziale e si strutturano in livelli gerarchici di competenza: -Livello della parola -Livello della struttura delle sillabe -Livello dei suoni iniziali e finali della parola -Livello di tutti i singoli fonemi della parola…

Seconda fase: lavoro di tipo fonologico

• ESEMPI DI ATTIVITA’- 2 fase - fonetica

• Parole che iniziano per vocale

• Individuazione fonema finale, poi intermedio

• Analisi fonemica (analoga al processo di scrittura)

• Composizione di parole bisillabe

• Associazione grafema fonema associoando lettere ad immagini

• Conteggio dei fonemi

• Raggruppamento di immagini il cui nome comincia o finisce con lo stesso suono (magazzino delle parole)

Quando e come proporre attività fonologiche

“È opportuno effettuare attività fonologiche nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e nella prima e nella seconda classe della scuola primaria. Si potrà dedicare ogni giorno una parte dell’attività didattica ad esercizi fonologici all’inizio delle attività o tra un’attività e l’altra, o quando c’è bisogno di recuperare l’attenzione, a classe intera o a piccoli gruppi, con chi mostra di averne bisogno.” (dalle linee guida)

Esempi: RITAGLIA LE FIGURINE E INCOLLALE NELLE PAGINE SEGUENTI RAGGRUPPANDOLE IN CORTE, MEDIE E

LUNGHE.

DOMINO DELLA

SILLABA INIZIALE

COMPONI LE PAROLE

• SALE • SALAME • SERPENTE • SCARPE

S A L E

S A L A M E

S E R P E N T E

S C A R P E

MEMORY DEL FONEMA FINALE

GRADUALITÀ • Si potrà iniziare dalle sillabe semplici (consonante-vocale) e

scegliere innanzitutto le consonanti continue, utilizzando poi in abbinamento parole e immagini corrispondenti.

• Ogni consonante viene illustrata come derivante dalla forma di un particolare oggetto o elemento della natura; l’iniziale della parola che lo denota essendo somigliante a quella lettera, ad es. la Montagna per la emme, è di più facile memorizzazione.

Criteri di scelta Le consonanti vengono presentate secondo affinità grafiche, così da poter evidenziare le differenze. Saranno inizialmente la P e la B; la D e la R; poi la L e la F, e così via. Si inizia con quelle che si scrivono da sinistra, si procede con le altre scritte da destra (C G S), lasciando per ultime la Q e l’H.

Le consonanti saranno presentate in quest’ordine: P B D R L F M N T V Z C G S Q H

Se invece l’alunno mostra difficoltà

…sarà più utile iniziare con i fonemi “continui”, cioè quei fonemi che per la loro durata e le loro caratteristiche acustiche risultano più facilmente individuabili, come le consonanti nasali (m, n) e le liquide (l, r)…

lasciando ad un secondo momento i suoni labiali ed esplosivi (b, p), così come quelli dentali (d, t).

https://sostegnobes.wordpress.com/omissione-o-aggiunta-di-lettere/

La scelta delle parole utili al riconoscimento

• Occorre, invece, porre attenzione ad ordinare le consonanti, e le parole esemplificative utili per il loro riconoscimento e per l’esercizio della lettura, in modo da presentare al bambino soltanto lettere già note (o che lo stanno divenendo in quanto le spieghiamo);

Sillabando: • PAPA’

• PEPE

• PIPA

• POPPA

• PUPO

Parole che iniziano con la P o la contengono:

• PAPA PAPPA PEPPE PAIO PIO PIOPPO UPUPA APE

• Semplici frasi: PAPA’, PIU’ PAPPA

P

PA PE PI PO PU

Quale CARATTERE per la scrittura

In ogni caso, qualunque metodo si adotti, sarebbe auspicabile iniziare con lo stampato maiuscolo, la forma di scrittura percettivamente più semplice, in quanto essa è articolata su una sola banda spaziale delimitata da due sole linee (scrittura bilineare)

• si dovrebbe poi evitare di presentare al bambino una medesima lettera espressa graficamente in più caratteri (stampato minuscolo, stampato maiuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo), ma è opportuno soffermarsi su una soltanto di queste modalità fino a che l'alunno non abbia acquisito una sicura e stabile rappresentazione mentale della forma di quella lettera.

• L'insegnante si dovrà soffermare per un tempo più lungo sui fonemi più complessi graficamente e dovrà dare indicazioni molto precise per la scrittura, verbalizzando al bambino come si tiene una corretta impugnatura della matita o della penna, dando indicazioni precise sul movimento che la mano deve compiere, sulla direzione da imprimere al gesto, sulle dimensioni delle lettere rispetto allo spazio del foglio o del supporto di scrittura (cartellone, lavagna).

• Si farà anche attenzione a che il bambino disegni le lettere partendo dall’alto. In questo modo, l’alunno con difficoltà potrà avere modelli di riferimento e parametri precisi;

RIASSUMENDO

• Presentazione di un unico carattere di scrittura

• Uso dello stampato maiuscolo almeno fino a quando tutti i suoni sono stati assimilati, compresi quelli complessi

• Uso del quadretto da un centimetro

• Dedicare un tempo maggiore ai suoni più difficili

• Suggerire indicazioni precise per la scrittura: direzione dei segni, movimento della mano, altezza delle lettere…

• far manipolare le lettere in maniera multimediale

• permettere ai ragazzi di utilizzare il carattere con cui si trovano più a loro agio

•Utilizzare il metodo fonosillabico

•Dedicare un tempo quotidiano ai giochi linguistici per la

competenza fonologica

•Sostenere la lettura per anticipazione, la scrittura spontanea •Proporre attività di ascolto della lettura dell’insegnante tutti i giorni (storie, filastrocche, rime, canzoni, poesie, conte, rime…) •Proporre vari tipi di lettura: spontanea, silenziosa, individuale, gratuita…) •Lavorare nell’area trasparente della lingua dove la conversione fonema grafema e grafema fonema è diretta, con elevata regolarità ortografica, finchè l’acquisizione di tutti è diventata stabile

•Dare tempo

ESEMPI DI SCRITTURA

POTENZIARE LE ABILITA’ DI STUDIO

POTENZIARE LE ABILITA’ DI STUDIO L’utilizzo sistematico della mappe concettuali

LA VALUTAZIONE

http://www.libroparlatolions.it/index.php Sito per trovare audio libri di narrativa.

L’apprendimento delle forme verbali è uno degli ostacoli più grossi che i bambini devono affrontare, eppure fin dai tre anni ciascuno di loro utilizza in modo adeguato anche forme complesse come i participi passati. Questi sono alcuni dei macroscopici motivi che hanno indotto gli scrittori a proporre ai bambini in modo semplice e non semplificato una morfologia in stretta relazione con la sintassi. L’albero contribuisce all’emersione della competenza grammaticale implicita grazie alla visualizzazione delle relazioni tra gli elementi processati per opposizione ed alcune mirate frasi-gancio.”

https://www.youtube.com/watch?v=cFl26Gt04n4

PROGRAMMI PER L’ANALISI LOGICA E GRAMMATICALE

http://icmarvelli.scuolerimini.it/index.php?idinfo=1301 accedendo a questo sito nella sezione “materiali per la didattica” alla voce “strumenti compensativi per l’analisi logica e grammaticale” potrete scaricare questi programmi

http://www.inclusione.it/wp-content/uploads/2012/06/incolonnabili-generatore-di-etichette-per-il-calcolo.pdf

http://icmarvelli.scuolerimini.it/index.php?idinfo=1301 accedendo a questo sito nella sezione “Software gratuiti” alla voce “Programmi free PRO DSA (Progetto Regionale PRO DSA Emilia Romagna)” potrete scaricare VUE un semplice programma per costruire le mappe

SOLO UNA PICCOLA SELEZIONE DI SITI UTILI ALLA DIDATTICA Materiali da scaricare, utili per la didattica con bambini dislessici (e non solo) http://www.ciaomaestra.com/2011/12/disgrafia-schede-con-esercizi-di.html http://www.lannaronca.it/schede%20didattiche%20p.htm http://www.maestrantonella.it/dislessia.html Questa pagina raccoglie tante risorse didattiche multidisciplinari da utilizzare con la Lim nella scuola primaria direttamente in classe http://www.veronellazimella.it/lim-scuola-primaria.html

https://www.youtube.com/watch?v=hYYiNTIaGcI

I nostri studenti che "vanno male" (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente indicativo. Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori. Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell'indicativo presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il piacere di servirsene non attecchiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine, nel senso botanico, la loro esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti. Certo, non saremo gli unici a scavare quei cunicoli a non riuscire a colmarli, ma quelle donne e quegli uomini avranno comunque passato uno o più anni della loro giovinezza seduti di fronte a noi. E non è poco un anno di scuola andato in malora: è l'eternità in un barattolo.

Daniel Pennac, Diario di scuola, Milano, Feltrinelli, 2008

BUONA SCUOLA a tutti voi!

BIBLIOGRAFIA E SITOLOGIA DI RIFERIMENTO •La formazione docente per l’inclusione- PROFILO DEI DOCENTI INCLUSIVI © European Agency for Development in Special Needs Education 2012 •A.A.V.V.- DISLESSIA STRUMENTI COMPENSATIVI- ed. libriliberi •A.A.V.V.- COSI’ IMPARO- Parliamo ai ragazzi di metodo di studio- ed. Libriliberi •A.A.V.V.- COSI’ INSEGNO- Un ponte ptra la teoria e la pratica- ed. Libriliberi •Rosaio Mezzeo- L’ORGANIZZAZIONE EFFICACE DELL’APPRENDIMENTO- ed. Erikson •Fereiro Teberoski- LA COSTRUZIONE DELLA LINGUA SCRITTA NEL BAMBINO- ed. Giunti •https://sostegnobes.wordpress.com/ •http://www.inclusione.it/ •http://www.aiditalia.org/ •http://bes.indire.it/