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DIDATTICA INCLUSIVA CORSO NEOASSUNTI A.S.2015 CORSO NEOASSUNTI A.S.2015 CORSO NEOASSUNTI A.S.2015 CORSO NEOASSUNTI A.S.2015- - -16 16 16 16 USR TOSCANA USR TOSCANA USR TOSCANA USR TOSCANA LABORATORIO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’ LABORATORIO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’ LABORATORIO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’ LABORATORIO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’ CORSI FIEEAA9 CORSI FIEEAA9 CORSI FIEEAA9 CORSI FIEEAA9- - -FIMMSS7 FIMMSS7 FIMMSS7 FIMMSS7- - -GUICCIARDINI GUICCIARDINI GUICCIARDINI GUICCIARDINI DOCENTE DOCENTE DOCENTE DOCENTE DOTT.SSA DOTT.SSA DOTT.SSA DOTT.SSA VALENTINA SENSI VALENTINA SENSI VALENTINA SENSI VALENTINA SENSI

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DIDATTICA INCLUSIVA

CORSO NEOASSUNTI A.S.2015CORSO NEOASSUNTI A.S.2015CORSO NEOASSUNTI A.S.2015CORSO NEOASSUNTI A.S.2015----16161616

USR TOSCANAUSR TOSCANAUSR TOSCANAUSR TOSCANA

LABORATORIO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’LABORATORIO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’LABORATORIO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’LABORATORIO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E DISABILITA’

CORSI FIEEAA9CORSI FIEEAA9CORSI FIEEAA9CORSI FIEEAA9----FIMMSS7FIMMSS7FIMMSS7FIMMSS7----GUICCIARDINIGUICCIARDINIGUICCIARDINIGUICCIARDINI

DOCENTE DOCENTE DOCENTE DOCENTE DOTT.SSADOTT.SSADOTT.SSADOTT.SSA VALENTINA SENSIVALENTINA SENSIVALENTINA SENSIVALENTINA SENSI

INDICAZIONI NAZIONALI

DIRETTIVA BES

RIPENSARE LA SCUOLA

Riorganizzare le risorse (umane, materiali, professionali)in un quadro coerente e sistematico secondo una logicafocalizzata sul soggetto che apprende

Il curricolo

ARTICOLAZIONI

• Finalità generali:

• Competenze chiave europee

• Discipline

Traguardi di sviluppo delle

PROBLEMI

• Conoscenza che cambia

• Conoscenza che proviene

• dall’extrascuola• Traguardi di sviluppo delle

• competenze

• Obiettivi di apprendimento

• Valutazione

• Certificazione delle

competenze

• dall’extrascuola

• Prescrittività dei traguardi

• Processi di apprendimento

cambiati

DSA, BES, ADHD, PDP, ...

L'introduzione di queste sigle nella scuola italiana ha

Se un bambino non impara dal modo con cui stiamo scuola italiana ha

avuto soprattutto l'effetto di far riflettere sull'efficacia dell'insegnamento

con cui stiamo insegnandodobbiamo trovare un modo migliore per insegnare

LA SITUAZIONE

La via italiana all’inclusione: le tracce

1967 : Don Milani , la Scuola di Barbiana e “Lettera a unaprofessoressa” “ non c’è peggiore ingiustizia che far parti

eguali tra diversi “

1977 : Legge 517 – documento comm. Falcucci1978 : Legge 180 (Legge Basaglia)1978 : Legge 180 (Legge Basaglia)1992 : Legge 1042009 : Convenzione ONU per i diritti delle persone con

disabilità

2009: Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunnicon disabilità (2009)2010: L. 170/2010

Legge 517/77…

Al fine di agevolare l'attuazione del diritto allo studio e la pienaAl fine di agevolare l'attuazione del diritto allo studio e la pienaformazione della personalità degli alunni, la programmazione educativa

può comprendere attività scolastiche di integrazione anche acarattere interdisciplinare, organizzate per gruppi di alunni della stessaclasse o di classi diverse, ed iniziative di sostegno, anche allo scopo di

realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze deisingoli alunni. (…) Le attività di cui al primo comma del presentesingoli alunni. (…) Le attività di cui al primo comma del presentearticolo si svolgono periodicamente in sostituzione delle normali

attività didattiche e fino ad un massimo di 160 ore nel corso dell'annoscolastico con particolare riguardo al tempo iniziale e finale del periododelle lezioni, secondo un programma di iniziative di integrazione e di

sostegno che dovrà essere elaborato dal collegio dei docenti sullabase di criteri generali indicati dal consiglio di istituto e delle proposte

dei consigli di classe.

Documento commissione Falcucci 1975

“(…) Il superamento di qualsiasi forma di emarginazione“(…) Il superamento di qualsiasi forma di emarginazionedegli handicappati passa attraverso un nuovo modo di

concepire e di attuare la scuola, così da poter veramenteaccogliere ogni bambino ed ogni adolescente per favorirne

lo sviluppo personale, precisando peraltro che lafrequenza di scuole comuni da parte di bambinifrequenza di scuole comuni da parte di bambini

handicappati non implica il raggiungimento di meteculturali minime comuni. Lo stesso criterio di valutazionedell’esito scolastico, deve perciò fare riferimento al gradodi maturazione raggiunto dall’alunno sia globalmente sia

a livello degli apprendimenti realizzati, superando ilconcetto rigido del voto o della pagella.(…)”

Evitare le categorizzazioni

Ciò è ulteriormente rafforzato dalla citazione dell'ICF.Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del

contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni

Educativi Speciali dell’alunno prescindendo da preclusive

tipizzazioni. (Premessa).

Si vuole cercare di dirigere l'attenzione sulle situazioni personaliSi vuole cercare di dirigere l'attenzione sulle situazioni personalispecifiche, al di là e al di fuori delle etichette categoriali: ad

esempio: “il” borderline, “lo” svantaggiato, “lo” straniero, e cosìvia.

In sostanza, si indica chiaramente che occorre partire dallaconstatazione - o meno - dell'esistenza di un bisogno di

personalizzazione e non dall'appartenenza ad una categorianosografica o socioculturale.

Cos’è l’ICF ?

È la classificazione delle caratteristiche della salute delle persone all’interno del contesto delle loro situazioni di vita individuali e degli impatti ambientali

Prima“salute” = assenza di malattia“salute” = assenza di malattia

Ora“salute” = stato di benessere fisico, psichico e

sociale

L’individuo non viene considerato in sé ma nel rapportodinamico ed interattivo con il proprio ambiente di vita

International Classification ofFunctioning

Il funzionamento e la disabilità sono viste come unaIl funzionamento e la disabilità sono viste come unacomplessa interazione tra le condizioni di salute

dell'individuo e l'interazione con i fattori ambientalie personali. La classificazione considera questi aspetti

come dinamici e in interazione, non come statici.come dinamici e in interazione, non come statici.Inoltre essa non valuta solo la disabilità e l'handicap.Siccome la disabilità è un'interazione con l'ambiente,l'ICF è applicabile a tutte le persone, anche quelle in

perfetta salute. Il linguaggio nell'ICF è neutralerispetto all'eziologia, enfatizzando la "funzione"

rispetto al "tipo di malattia".

DIDATTICA INCLUSIVA

La scuola inclusiva nasce con l’intento di sostenere gli studentiLa scuola inclusiva nasce con l’intento di sostenere gli studentidurante il percorso scolastico, attraverso l’acquisizione di unmetodo di studio autonomo ed efficace che deve essereaccompagnato da una partecipazione attiva e da un lavorocostante sia a scuola che a casa.

Con l'aiuto corretto lo studente deve lavorare sulle sue difficoltàspecifiche, potenziando al massimo le sue capacita.specifiche, potenziando al massimo le sue capacita.

Cosi potrà trovare il "suo" metodo di studio (con l'utilizzo di tutti glistrumenti possibili) che lo aiuterà ad affrontare l'apprendimentonel modo più sereno possibile dandogli la possibilità di studiareesattamente come tutti gli altri ragazzi.

Lavorando sulla motivazione, sull’autostima e sulla fiducia si potràraggiunge un buon livello di una autonomia scolastica.

INTEGRAZIONE INCLUSIONE

Gli alunni con disabilità si trovano inseriti in un contesto sempre piùGli alunni con disabilità si trovano inseriti in un contesto sempre piùvariegato, dove la discriminante tradizionale – alunni con/senzadisabilità – non rispecchia la complessa realtà delle nostre classi.

Ormai, alla luce dell’ICF, la scuola deve superare il momento sanitariocertificativo, per effettuare una descrizione dei bisogni educatividegli alunni con disabilità, tenendo conto del contesto culturale edcertificativo, per effettuare una descrizione dei bisogni educatividegli alunni con disabilità, tenendo conto del contesto culturale edambientale nel quale essi vivono, per formulare progetti didatticiinclusivi ponendo in prima linea i fattori “favorenti”, costituitidalla formazione dei docenti curricolari, e dalle nuove tecnologie,per superare le barriere costituite dai deficit intellettivi, sensorialie fisici degli alunni e dal contesto formato da classi tropponumerose e da una mancata formazione iniziale ed obbligatoria inservizio dei docenti curricolari.

Metodologia della didattica inclusiva

Valorizzazione di linguaggi comunicativi diversi• Valorizzazione di linguaggi comunicativi diversidal codice scritto (linguaggio iconografico,parlato), utilizzando mediatori didattici qualiimmagini, disegni e riepiloghi a voce.

• Utilizzare schemi e mappe concettuali.• Utilizzare schemi e mappe concettuali.

• Insegnamento dell’uso di dispositiviextratestuali per lo studio (titolo, paragrafi,immagini)

• Promuovere inferenze, integrazioni ecollegamenti tra le conoscenze e le discipline.

Modalità di gestione delle attività didattiche

Modalità di gestione delle attività didattiche

• Dividere gli obiettivi di un compito in sotto obiettivi;offrire anticipatamente schemi grafici relativiall’argomento di studio per orientare l’alunno nelladiscriminazione delle informazioni essenziali;

• privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la• privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e ladidattica laboratoriale;

• promuovere processi metacognitivi per sollecitarenell’alunno;

• l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processidi apprendimento;

• promuovere l’apprendimento collaborativo.

Superare il concetto di lezionetradizionale

MIUR 2012 emerge che nel 76% dellescuole (hanno partecipato alla rilevazione 4.436 istituzioni scolastichetra istituti comprensivi e circoli didattici per un totale di 60.084 classi)la modalita didattica piu diffusa e la lezione frontale.

RIUSCIAMO A RICORDARERIUSCIAMO A RICORDARERIUSCIAMO A RICORDARERIUSCIAMO A RICORDARE

10%di quelloche leggiamo

20%di quello che sentiamo

30%30%di quello che vediamo

50%di quello che sentiamo e vediamo

70%di quello che discutiamo con altri

80%di quello di cui abbiamo esperienza personale

90%di quello che insegnamo ad altri

NUOVI MODI NUOVI MODI NUOVI MODI NUOVI MODI DIDIDIDI INSEGNARE NUOVI INSEGNARE NUOVI INSEGNARE NUOVI INSEGNARE NUOVI MODI MODI MODI MODI DIDIDIDI IMPARAREIMPARAREIMPARAREIMPARARE

LEARNING BY DOING

Partendo da un'esperienza trentennale in questo campo, Erickson ha elaborato 7 questo campo, Erickson ha elaborato 7 punti chiave, che aiuteranno tutti gli insegnanti a impostare il proprio lavoro in modo da favorire la partecipazione attiva di ogni alunno.

La risorsa compagni di classe

Attraverso l'apprendimento cooperativo ciascun Attraverso l'apprendimento cooperativo ciascun componente del gruppo, con le sue caratteristiche peculiari e speciali, può contribuire all'apprendimento peculiari e speciali, può contribuire all'apprendimento di tutti e può diventare risorsa (e strumento compensativo) per gli altri. L’apprendimento non è mai un processo solitario, ma è profondamente influenzato dalle relazioni, dagli stimoli e dai contesti tra pari.

L’ADATTAMENTO COME STRATEGIA INCLUSIVA

Per valorizzare le differenze individuali è necessario essere consapevoli Per valorizzare le differenze individuali è necessario essere consapevoli e adattare i propri stili di comunicazione, le forme di lezione e gli spazi di apprendimento.

Inoltre, adattare significa variare i materiali rispetto ai diversi livelli di abilità e ai diversi stili cognitivi presenti in classe. L’adattamento più funzionale è basato su materiali in grado di livelli di abilità e ai diversi stili cognitivi presenti in classe. L’adattamento più funzionale è basato su materiali in grado di attivare molteplici canali di elaborazione delle informazioni, dando aiuti aggiuntivi e attività a difficoltà graduale. L’adattamento di obiettivi e materiali è parte integrante del PEI e del PDP.

STRATEGIE LOGICO-VISIVE, MAPPE, SCHEMI E AIUTI VISIVI

Per attivare dinamiche inclusive è fondamentale Per attivare dinamiche inclusive è fondamentale potenziare le strategie logico-visive, in particolare grazie all’uso di mappe mentali e mappe concettuali.

Per gli alunni con maggiori difficoltà sono di grande aiuto tutte le forme di schematizzazione e aiuto tutte le forme di schematizzazione e organizzazione anticipata della conoscenza e, in particolare, i diagrammi, le linee del tempo, le illustrazioni significative e le flashcard delle regole, così come la valorizzazione delle risorse iconografiche, degli indici testuali e dell’analisi delle fonti visive.

PROCESSI COGNITIVI E STILI DI APPRENDIMENTO

Sviluppare consapevolezza in ogni alunno Sviluppare consapevolezza in ogni alunno rispetto ai propri processi cognitivi è obiettivo trasversale a ogni attività didattica.

L’insegnante agisce su quattro livelli di azione L’insegnante agisce su quattro livelli di azione metacognitiva, per sviluppare strategie di autoregolazione e mediazione cognitiva e emotiva, per strutturare un metodo di studio personalizzato e efficace, spesso carente negli alunni con difficoltà.

Metacognizione e metodo di studio

Sviluppare consapevolezza in ogni alunno • Sviluppare consapevolezza in ogni alunno rispetto ai propri processi cognitivi è obiettivo trasversale a ogni attività didattica.

L’insegnante agisce su quattro livelli di azione L’insegnante agisce su quattro livelli di azione metacognitiva, per sviluppare strategie di autoregolazione e mediazione cognitiva e emotiva, per strutturare un metodo di studio personalizzato e efficace, spesso carente negli alunni con difficoltà.

EMOZIONI E VARIABILI PSICOLOGICHE NELL’APPRENDIMENTO

Le emozioni giocano un ruolo fondamentaleLe emozioni giocano un ruolo fondamentalenell’apprendimento e nella partecipazione. È centralesviluppare una positiva immagine di sé e quindi buoni livellidi autostima e autoefficacia e un positivo stile diattribuzione interno. La motivazione ad apprendere èfortemente influenzata da questi fattori, così come dalleemozioni relative all’appartenenza al gruppo di pari e alfortemente influenzata da questi fattori, così come dalleemozioni relative all’appartenenza al gruppo di pari e algruppo classe.

L’educazione al riconoscimento e alle gestione delle proprieemozioni e della propria sfera affettiva è indispensabile persviluppare consapevolezza del proprio sé.

Valutazione, verifica e feedback.

In una prospettiva inclusiva la valutazione deve essereIn una prospettiva inclusiva la valutazione deve esseresempre formativa, finalizzata al miglioramento deiprocessi di apprendimento e insegnamento. Èpoi necessario personalizzare le forme di verifica nellaformulazione delle richieste e nelle forme diformulazione delle richieste e nelle forme dielaborazione da parte dell’alunno.

La valutazione deve sviluppare processi metacognitivinell’alunno e, pertanto, il feedback deve esserecontinuo, formativo e motivante e non punitivo ocensorio.