FORMAZIONE BASE PER PREPOSTI, … RUOLO DEL PREPOSTO Il concetto di preposto Dal punto di vista...
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IL RUOLO DEL PREPOSTO
Il concetto di preposto
Dal punto di vista
normativo:
non si riferisce ad una
specifica qualifica e
mansione
Viene definito nel D.Lgs
81/08
?!
Definizione dal D.Lgs 81/08
e) «preposto»: persona che, in
ragione delle competenze professionali
e nei limiti di poteri gerarchici e
funzionali adeguati alla natura
dell’incarico conferitogli, sovrintende
alla attività lavorativa e garantisce
l’attuazione delle direttive ricevute,
controllandone la corretta esecuzione
da parte dei lavoratori ed esercitando
un funzionale potere di iniziativa
Responsabilità dal D.Lgs 81/08Articolo 19 - Obblighi del preposto
i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono:
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;
g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.
Il ruolo di fatto
Si realizza qualora, anche senza
formale attribuzione, al dipendente
viene chiesto di recitare uno specifico
ruolo organizzativo in azienda
Tale responsabilità viene meno se il
preposto è personalmente impegnato
nell’esecuzione di lavori da lui
normalmente sorvegliati
Chi può essere preposto
Sia un lavoratore esperto che
uno inesperto purché gli
competa il dare direttive e
impartire ordini
Tale attività deve essere nota
e riconosciuta dal datore di
lavoro
Chiunque indipendentemente
dalla qualifica e dalle
competenze svolga un lavoro
avente contenuti di
coordinamento e direzione di
altri lavoratori
Di norma è un capo squadra o
un capo turno
1. definizione e individuazione dei fattori di rischio;
2. valutazione dei rischi;3. Individuazione delle misure
tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione.
RUOLO DEL PREPOSTO
«pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni;
«rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;
DEFINIZIONI
«valutazione dei rischi»: valutazione globale edocumentata di tutti i rischi per la salute esicurezza dei lavoratori presenti nell’ambitodell’organizzazione in cui essi prestano la propriaattività, finalizzata ad individuare le adeguatemisure di prevenzione e di protezione e adelaborare il programma delle misure atte agarantire il miglioramento nel tempo dei livelli disalute e sicurezza;
DEFINIZIONI
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
• E’ OBBLIGATORIA IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO
• E’ UN OBBLIGO SPECIFICO DEL DATORE DI LAVORO
• PER LE AZIENDE CON UN NUMERO SUPERIORE A 10
ADDETTI DEVE ESSERE ELABORATO UN DOCUMENTO
•PER LE AZIENDE CON UN NUMERO INFERIORE A 10
ADDETTI SI DEVE COMPILARE L’AUTOCERTIFICAZIONE
R = magnitudo del rischio
D = magnitudo delle conseguenze (o danno)
P = probabilità o frequenza del verificarsi
delle conseguenze
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
QUADRO METODOLOGICO GENERALE
consiste nella determinazionedi una funzione
matematica quale
R = f (P , D)
R = P x D
altamente
probabile
4 4 8 12 16
probabile 3 3 6 9 12
poco
probabile
2 2 4 6 8
improbabile 1 1 2 3 4
1 2 3 4
lieve medio grave gravissimo
MATRICE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIOSCALA DELLE PROBABILITA’ P
SCALA DELL’ENTITA’ DEL DANNO D
R > 8 Azioni correttive indilazionabili
4 < R < 8Azioni correttive necessarie da
programmare con urgenza
2 < R < 3
Azioni correttive/migliorative da
programmare nel breve-medio termine
R = 1Azioni migliorative da valutare in fase di
programmazione
CRITERI PER DEFINIRE
PRIORITA’ E PROGRAMMAZIONE
LA DECISIONE SULL’INTERVENTO
PREVEDE DI STABILIRE PRIMA
QUALE SIA IL LIVELLO DI
RISCHIO ACCETTABILE
IN BASE AL QUALE VERRANNO GIUDICATI
PRIORITARI GLI INTERVENTI con rischio
maggiore
LA RIDUZIONE DEL RISCHIO
PUO’ AVVENIRE MEDIANTE
ADOZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE
E/O
ADOZIONE DI MISURE DI PROTEZIONE
Lesione fisica o alterazione dello
stato di salute (es.: infortunio sul
lavoro, malattia professionale,
eventi con ripercussioni sulla
popolazione e l’ambiente esterno)
causata da un pericolo
proprietà o qualità
intrinseca di un
determinato fattore (es.
materiali o attrezzature di
lavoro, metodi e pratiche)
avente il potenziale di
causare danni
probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di
danno nelle condizioni di impiego ovvero di
esposizione di un determinato fattore
PROBABILITA’ GRAVITA’
MECCANICO Impigliamento
Intrappolamento
Schiacciamento
Trascinamento
Attorcigliamento
Urto
Cesoiamento
Contatto – Taglio
Proiezione
Perforazione
Attrito - Abrasione
ELETTRICO Contatto diretto
Contatto indiretto
RISCHIO INFORTUNIO
FATTORI DI RISCHIO FISICO
Connessi con l’esposizione a grandezze fisiche che interagiscono in vari modi
con l’organismo umano
RUMORE
fenomeno vibratorio che genera, provocando una variazione di pressione nell’aria, un
suono “indesiderato”
VIBRAZIONI
effetto di vibrazioni meccaniche trasmesse al corpo e/o a parti
del corpo
RADIAZIONI IONIZZANTI
radiazioni elettromagnetiche che provocano alterazioni della struttura e della stabilità
cellurale (ionizzazione)
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
radiazioni elettromagnetiche che non provocano ionizzazione perchè a più bassa
energia
ILLUMINAZIONE
radiazioni elettromagnetiche in grado di produrre sulla retina una sensazione visiva
MICROCLIMA
Complesso dei parametri climatici che influenzano gli scambi termici uomo/ambiente,
negli ambienti confinati
GAS Saldatura
VAPORI Verniciatura
POLVERI Legno
Argilla
Plastica
FIBRE Amianto
AEROSOL
NEBBIE Verniciatura a spruzzo
Utilizzo di oli
FUMI Saldatura
Stampaggio a caldo plastica
RISCHIO CHIMICO
Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con
l’organismo umano e che possono provocare patologie acute
croniche e irreversibili
BATTERI Attività sanitaria
Lavorazione con oli
Prodotti animali
FUNGHI
MUFFE
Lavorazioni alimentari
Lavorazioni agricole
VIRUS Attività sanitarie
Prodotti animali
PARASSITI Lavori con animali
RISCHIO BIOLOGICO
ANSIA
RESPONSABILITA’
Mansioni superiori
RITMIECCESSIVI Ore di lavoro straordinarie
MONOTONIA
RIPETITIVITA’
Catena di montaggio
TURNI DI LAVORO Lavoro notturno
STRESS LAVORO
CORRELATO
RISCHI ORGANIZZATIVI
TABELLA DI CONVERSIONE CON VALORE DI RISCHIO NORMATO
CLASSE DI
RISCHIO
RISCHIO
INCENDIORISCHIO RUMORE RISCHIO VIBRAZIONI RISCHIO CHIMICO
R = 4 Rischio alto Lex > 87 dB(A)
MANO-
BRACCIO
> 5 m/s2
Corpo
intero
> 1,5 m/s2NON
IRRILEVANTE
R = 3 Rischio medio85 dB(A) Lex 87
dB(A)
MANO-
BRACCIO
> 2,5 m/s2
Corpo
intero
> 0,5 m/s2
R = 2Rischio basso
80 dB(A) Lex 85
dB(A) IRRILEVANTE
R = 1 Lex < 80 dB(A)
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