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calendario

2014

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Le immagini ed i testi scelti per il calendario dell’anno 2014 illustrano e documentano gli attrezzi che si utilizzano per l’attività che si svolge in malga, con particolare riferimento alla produzione del formaggio. È un’esperienza millenaria, ricca di atmosfera e valori concreti che prosegue tutt’ora sulle malghe di Valgrigna con attrezzi tradizionali utilizzati con perizia ed orgoglio, consen-tendo di raccordare una lunga tradizione con una progressiva innovazione.

Attrezzi umili e semplici, frutto della sensibilità e dell’ingegno di uomini che, pur con modestissimi mezzi, hanno saputo realizzare ciò che occorreva per sopravvivere degnamente garantendo praticità e funzionalità. Questi attrezzi, che spesso recano un mar-chio di riconoscimento con iniziali o date, costituiscono una memoria taciturna che racchiude la storia di persone, di generazioni di malghesi avvicendatesi nel lavoro in malga.

Attrezzi di lunga vita dunque, che attendono il logorio del ricordo prima di essere definitivamente abbandonati: la loro conoscen-za ci consente di capire la fatica di chi opera in malga e di apprezzare meglio l’originalità irripetibile dei prodotti che vengono realizzati.

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2014

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GENNAIO

2014S. Maria madre di Dio

S. Basilio vescovo, Modesto

S. Genoveffa

S. Ermete, Fausta, Angela, Elsa, Cristiana

S. Amelia, Nazario

SS. Gaspare, Baldassarre e Melchiorre

S. Luciano, S. Raimondo

S. Massimo, S. Severino

S. Giuliano martire, Alessia, Alice

S. Aldo Eremita, Domiziano

S. Igino papa

S. Modesto martire, Probo, Tatiana

S. Ilario, Yvette, Eliana, Vero

S. Felice martire, S. Bianca

S. Mauro abate, Ida

S. Marcello papa

S. Antonio abate, Alba, Iole, Nadia, Nada

S. Liberata, Prisca, Priscilla

S. Mario martire, Pio

S. Sebastiano, Fabiano, Teodorico

S. Agnese, Ines

S. Vincenzo martire, Linda, Esmeralda

S. Emerenziana, Ramona, Armando

S. Francesco di Sales, Vera, Feliciano

Conversione di S. Paolo, Savino, Sabino

SS. Tito e Timoteo, S. Paola

S. Angela Merici, Elvira

S. Tommaso d’ Aquino, Valerio

S. Costanzo, Ciro, Gildo, Sabrina

S. Martina, Savina, Serenella

S. Giovanni Bosco, Ignazio, Marcella

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EPIFANIA

S. MARIA MADRE DI DIO

Scavrì oppure bastuBastone da pastore e malgheseIl bastone può essere considerato il simbolo del pastore e del malghese, il suo appoggio e il suo complemento. Ordinariamente è di nocciolo (colèr); talvolta di bagolaro (romiglia), più resistente. L’impugnatura curva può essere utile per raggiungere rami oppure per catturare una pecora o una capra agganciandola per il collo e per la zampa posteriore.

Malghès màgher, bestie grase

Mandriano magro, bestie grasse.L’allevatore non ingrassa per la fatica di cercare pascoli sempre migliori

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FEBBRAIO

2014S. Verdiana, Veridiana, Viridiana, Brigida

Presentazione del Signore

S. Biagio, Oscar, Cinzia, Ofelia

S. Gilberto

S. Agata

S. Paolo Miki, Amando, Dorotea

S. Teodoro martire, Eugenia

S. Girolamo Emiliani, Giacomina

S. Apollonia

SS. Arnaldo e Scolastica, Guglielmo, Wilma

S. Dante, B.V. di Lourdes, Eloisia, Durante

S. Eulalia, Alessio

S. Maura, Esmeralda, Fosca

S. Valentino martire

S. Faustino, Giorgia , Sigfrido

S. Giuliana vergine

S. Donato martire, Marianna, Patrizia

S. Simone vescovo, Cinzia, Claudio

S. Mansueto, Tullio, Corrado, Publio

S. Silvano, Eleuterio, Ulrico, Eros

S. Pier Damiani, Eleonora, Nora, Leopoldo

S. Margherita, Isabella, Greta

S. Renzo, Livio, Teo, Sereno, Romina,

S. Edilberto re

S. Cesario, Vittorino, Costanza

S. Romeo, Nestore

S. Leandro, Onorina

S. Romano abate, Antonietta, Erminio

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CANDELORA

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Cìòche e ciòchecc

Campanacci e campanellì Alle vacche, quando a metà giugno salgono in malga o i primi di settembre scen-dono a valle (transumanza), viene messo al collo un campanaccio dal suono squillante fissato ad un largo collare. E’ un segno di festa ma anche un modo per indirizzare la mandria. Durante la stagione di pascolo i campanacci sono utilizza-ti solo per poche vacche, mentre i campanelli più piccoli sono al collo delle bestie più giovani, particolarmente quando il bestiame è libero e in zone di non facile controllo.

Pagherom, pagherom, pagherom, co’ la scòta del latt che farom…

Pagheremo pagheremo, con la scotta (sie-ro) del latte che faremo… Detto dei malghesi transumanti quando salgono in malga; la loro “filosofia” eco-nomica è spiegata imitando il suono dei campanacci.

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MARZO

2014S. Albino, Alba, Ugo, Ermes,

Ermete

S. Basileo martire, Simplicio, Ava,

Ave

S. Cunegonda, Viola, Tiziano

S. Casimiro, Lucio, Umberto,

Urbano

S. Adriano, Foca, Virgilio

S. Giordano, Marzio, Colette,

Ezio

S. Felicita, Perpetua, Augusta,

Ermanno

S. Giovanni di Dio, Salvatore

S. Francesca Romana

S. Simplicio papa, Maria Euge-

nia, Gaia

S. Costantino

S. Massimiliano, Simplicio, Zeno,

Zenona

S. Arrigo, Eufrasia, Rodrigo, Letizia

S. Matilde regina, Valeriano

S. Longino, Luisa, Cesare, Silvia,

Lucrezia

S. Eriberto vescovo, Taziano

S. Patrizio, Teodoro, Wanda,

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S. Salvatore, Cirillo

S. Giuseppe, Quinto, Giuseppina

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S. Beniamino martire

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CARNEVALE

LE CENERI

I° DI QUARESIMA

II° DI QUARESIMA

III° DI QUARESIMA

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

IV° DI QUARESIMA

Scagnèl dè monser, sedél, gambù e congial sgabello del mungitore, secchio, bilancie-re e bidone del latteSeduto su uno sgabello di legno (scagnèl), solitamente ad un solo piede, il malghese strizza le mammelle dell’animale dirigendo il getto del latte verso il secchio prestando attenzione a non infastidire la bestia. Un secchio (sedél) contiene circa una quindicina di litri di latte e talvolta, secondo le stagioni, il foraggio e le condizioni di salute generale, può essere riempito con la mungi-tura di una sola vacca. Il latte viene portato alla casera con i secchi utilizzando il bilanciere (gambù) se questa è vicina, altrimenti lo si travasa nel bidone da portare a spalla( congial o tola).

A la vàca se mòls èl làt miga ‘l sang(alla vacca si munge il latte, non il sangue.

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S. Ugo vescovo, Dora, Irene e Doriana

S. Francesco di Paola, Isotta, Emilia, Grazia

S. Riccardo vescovo, Sisto

S. Isidoro vescovo, Isabelle, Isidora

S. Vincenzo Ferrer, Eva, Cenzo, Geraldo

S. Guglielmo, Diogene, Celestina, Filarete

S. Ermanno, Giovanni Battista, Cristiano

S. Alberto, Dionigi, Walter

S. Maria Cleofe, Hilda, Tancredi

S. Terenzio martire

S. Stanislao vescovo, Gemma, Isacco

S. Giulio papa, Zenone

S. Martino papa, Ermenegildo

S. Abbondio, Ignazio, Lamberto

S. Annibale, Anastasio

S. Lamberto, Bernadette, Grazia, Giuditta

S. Aniceto papa, Arcangelo, Rodolfo

S. Galdino vescovo

S. Ermogene martire, Espedito, Emma

SS. Sulpicio e Serviziano, S. Anastasio di Antiochia

S. Anselmo, Silvio, Corrado

S. Caio, Sotero, Leonida

S. Giorgio martire

S. Fedele, Gastone

S. Marco Evangelista, Franco

S. Cleto, Marcellino martire, Alida, Bianca

S. Zita

S. Valeria, Pietro Chanel, Manlio

S. Caterina da Siena, Antonia, Karen

S. Pio V papa, S. Mariano, Lodovico, Sofia

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PASQUA DI RISURREZIONE

LUNEDI DELL’ANGELO

FESTA DELLA LIBERAZIONE

V° DI QUARESIMA

LE PALME

DOMINICA IN ALBIS

Mahstèla, scalèta e culì bacinella del latte, scaletta per il colatoio e colatoioIl latte appena munto viene filtrato da eventuali corpi estranei mediante un colatoio (culì) e filtro sostenuto da una intelaiatura in legno (scalèta) posata sopra la bacinella (mahstèla). In passato le bacinelle erano in doghe di legno, alte fino a 15 cm e di diametro fino a 80 cm. Oggi il latte viene versato in baci-nelle di rame o alluminio (padela o ramina) o vasche in acciaio inox, poste nel locale più fresco per consentire l’affioramento della panna.

Latt en mastela, botér en padelalasciando riposare il latte si ottiene abbon-dante panna per il burro.

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MAGGIO

2014S. Giuseppe artigiano, Brioco vescovo, Geremia

S. Atanasio vescovo, Giusitano martire, Valdeberto

S. Filippo apostolo, Conlaedo, Giovenale di Narni

S. Ciriaco di Gerusalemme, Cassiano, Floriano

S. Silvano di Gaza e 39 compagni martiri, Gioviniano

S. Venerio di Milano, Edberto, Benedetta di Roma

S. Flavia Domitilla, Cerenico, Flavio di Nicomedia

S. Vittore il Moro, Desiderato, Metrone, Arsenio

S. Geronzio di Cervia, Beato Pacomio abate

S. Antonino Pierozzi di Firenze, Calepodio, Cirino

S. Fabio e compagni martiri, Achille, Gengolfo

S. Nereo martire, Pancrazio, Imelde

S. Natale di Milano vescovo, Servazio

S. Mattia Apostolo, Corinna, Gemma

S. Torquato, Liberatore martire, Reticio

S. Ubaldo vescovo, Margherita, Tiziano

S. Pasquale Baylon, Adrione, Restituta

S. Giovanni I papa, Bartolomea Capitanio

S. Pietro di Morrone, Ivo, Ivonne, Ivette

S. Bernardino da Siena, Anastasio

S. Vittorio martire e compagni, Giulia, Angelo

S. Rita da Cascia, Valente, Fulgenzio

S. Desiderio vescovo, Doroteo, Efebo

S. Amalia, Donaziano, Gennadio

S. Beda il Venerabile, Erminio, Zenobio, Adelmo

S. Filippo Neri, Berengario, Guinizzone

S. Agostino di Canterbury, Giuliano martire

S. Emilio, Carauno e Feliciano martiri

S. Massimino di Treviri, Martirio

S. Anastasio di Pavia, Giovanna d’Arco, Uberto

S. Silvio di Tolosa vescovo, Vitale

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MADONNA AUSILIATRICE

VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE

Spanaröla e casèt furàtspannarola e mestolo foratoIl latte munto la sera viene spannato al mattino o, addirittura, la sera successiva attraverso la spannarola (spanaröla), piatto tondo e aperto utilizzato anche per tagliare a fette la cagliata. In alternativa viene usato il mestolo forato (casèt furàt), solitamente in rame e ampiamente bucherellato. Il medesimo attrezzo viene utilizzato anche per raccogliere il fiore di ricotta e la ricotta (fiurìt e mi-scherpa).

Spanà mòrbe(Togliere la panna con larghezza. Detto che si usava per chi, davanti alle “mahstèle” si limitava a raccogliere il fiore della panna, quella più solida ed emergente, trascurando quella più liquida, che rimaneva invece nel latte, consentendo di produrre un formaggio ancora piuttosto grasso. In senso traslato, sta ad indicare colui che mira all’essenziale con una certa, deprecabile, prodigalità)

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S. Giustino martire, Lia, Graziano

S. Marcellino, Emilia, Erasmo, Elmo

S. Carlo Lwanga, Clotilde, Olivia, Ovidio

S. Quirino vescovo, Isabella, Querino

S. Bonifacio vescovo, Ferdinando, Igor

S. Norberto vescovo, Paola, Paula, Paulina

S. Roberto vescovo, Sabiniano

S. Geremia

S. Primo, Efrem

S. Diana, Marcella, Greta, Asterio

S. Barnaba apostolo

S. Guido, Onofrio, Basilide

S. Antonio da Padova, Alice

S. Eliseo, Valerio

S. Germana, S. Vito, Enrica, Everardo

S. Aureliano, Giuditta, Ferruccio

S. Gregorio Barbarigo, Adolfo, Manuele

S. Marina, Marinella, Marinetta

S. Gervasio, Romualdo abate

S. Silverio papa, Ettore, Consolata

S. Luigi Gonzaga, Luisa, Raul, Marzia

S. Paolino da Nola, Flavio

S. Lanfranco vescovo, Alice

Natività S. Giovanni Battista, Romolo

S. Guglielmo abate, Orietta, Prospero

S. Vigilio vescovo, Rodolfo, Elisa, Filippo

S. Cirillo D’Alessandria vescovo e dottore

S. Attilio, Ireneo

SS. Pietro e Paolo, Piero

SS. Primi Martiri

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ASCENSIONE DEL SIGNORE

FESTA DELLA REPUBBLICA

PENTECOSTE

SS. TRINITÀ

CORPUS DOMINIPanàgia e ornèl zangola e zangola fiammingaLa zangola (panàgia) è un recipiente cilindrico a doghe di legno all’interno del quale viene inserita la panna. Per mezzo di un pistone in legno con in fondo una rotella forata la si agita a lungo, fino a ottenerne il burro. Con la zangola fiamminga (ornèl) si ottiene il medesimo risultato introducendo la panna nel contenitore orizzontale e sbattendola con le palette interne azionate da una ma-novella. In entrambi i casi, alla fine, la massa burrosa si separa dal latticello (latì). Infine il burro viene quindi tolto dal recipiente e lavato in acqua corrente, per purificarla da qualsiasi eventuale residuo, prima di essere messo negli stampi.

Botér laat e smansulàt, botér conservatIl burro va ben lavato e lavorato per essere conservato

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S. Teobaldo sacerdote eremita, Ester, Carolina

S. Ottone

S. Tommaso apostolo, Leone

S. Elisabetta, Rossella, Cristina

S. Antonio Maria Zaccaria sacerdote

S. Maria Goretti, Romola

S. Edda, Claudio, Apollino

S. Adriano, Priscilla, Elisabetta

S. Armando, Letizia, Clelia, Bianca

S. Felicita, Silvana, Rufina, Seconda

S. Benedetto, Olga, Fabrizio, Emanuele

S. Fortunato martire

S. Enrico imperatore

S. Camillo de Lellis

S. Bonaventura, Vladimiro, Giacobbe

Nostra Signora del Monte, Carmelo, Elvira

S. Alessio di Roma, Tiziano

S. Calogero, Federico

S. Giusta, Simmaco

S. Elia profeta, Severina, Severa

S. Lorenzo da Brindisi sacerdote e dottore

S. Maria Maddalena, Lena

S. Brigida

S. Cristina, Anita

S. Giacomo apostolo, Tea, Ivo, Cristoforo

SS. Anna e Gioacchino, Camilla, Rosanna

S. Liliana, Aurelio, Asja, Natalia, Celeste

S. Nazario, Innocenzo

S. Marta, Beatrice, Lucilla

S. Pietro Crisologo vescovo, Donatella

S. Ignazio di Loyola, Fabiowww.montagnedivalgrigna.it

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Stampì dèl botérstampi per il burroPer conferire ai pani di burro la particolare forma a parallelepipedo si usano stampi rettangolari da 500 o 1.000 grammi. Solitamente gli stampi sono in legno d’acero, fatti a mano: sul fondo, tradizionalmente, si trovano riprodotti una muc-ca, fiori di montagna oppure marchi o fregi che rendono riconoscibile il prodotto. Ve ne sono di tutte le fogge e di tutte le misure, mobili o fissi: tutto dipende dalla fantasia del produttore.

Al gà ‘l cül an dèl botér(Ha il sedere nel burro. Detto che implica significati di sicurezza economica e sociale, godimento di una situazione di benessere. Lo si dice per definire chi nuota nell’abbondanza, libero da preoccupazioni per l’avvenire)

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S. Alfonso

S. Eusebio, Gustavo

S. Lidia

S. Nicodemo

S. Osvaldo, Neve, Nevi, Neva

S. Cremete abate, Ormisda papa

S. Gaetano da Thiene, Mafalda

S. Domenico, Emiliano

S. Romano, Fermo, Livio

S. Lorenzo martire, Renzo

S. Chiara, Susanna, Lelia

S. Giuliano

S. Ippolito, Ponziano

S. Alfredo

S. Assunta, Simpliciano, Tarcisio di Roma

S. Stefano, S. Rocco, Serena, Gioacchino

S. Giacinto confessore, Carlo

S. Elena «Augusta», Lauro, Tatiana

S. Ludovico, Italo

S. Bernardo abate, Samuele

S. Pio X papa

S. Maria regina, Ippolito

S. Rosa da Lima, Manlio

S. Bartolomeo apostolo, Michela, Dario

S. Ludovico, Luigi, Erminia, Patrizia

S. Alessandro martire

S. Monica, Anita

S. Agostino

Martirio S., Giovanni B., Sabina, Savino

S. Faustina, Tecla, Rosa

S. Aristide martire, Aidano, Aidawww.montagnedivalgrigna.it

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TRASFIGURAZIONE NOSTRO SIGNORE

ASSUNZIONE MARIA VERGINE

Caldéra caldaiaLa caldaia (caldéra) è un grande paiolo metallico costruito con fogli di rame bat-tuti a mano, saldati ad incastro e uniti da chiodi (bròche) in cui avviene la lavora-zione del formaggio. La si trova sempre appesa al al suo sostegno posto sopra il fuoco (sigàgn), pronta a ricevere il latte.

Mei ‘n’ura ‘n caldéra che ses meh ‘n faheraMeglio un’ora in caldaia che sei mesi in fa-scera. Per ottenere un buon formaggio è più importante un’accurata lavorazione che una pur lunga stagionatura)

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S. Egidio abate

S. Elpidio vescovo, Ingrid

S. Gregorio martire, Marino

S. Rosalia, Rosa

S. Vittorino vescovo, Giordano

S. Petronio, Umberto, Eva

S. Regina, Guido

S. Adriano di Nicomedia

S. Sergio papa, Gorgonio

S. Nicola da Tolentino, Pulcheria, Candida

S. Diomede martire

S. Guido di Anderlecht, Silvino di Verona

S. Maurilio, Giovanni Crisostomo

S. Crescenzio martire, Materno di Colonia

Beata Vergine Maria Addolorata

SS. Cornelio e Cipriano, Edoardo

S. Roberto Bellarmino

S. Sofia martire

S. Gennaro vescovo, Costanzo

S. Eustachio, Candida

S. Matteo apostolo

S. Maurizio martire, Silvano, Tazio

S. Lino papa, Libero, Rebecca, Pio da Pietrelcina

S. Pacifico da Sanseverino Marche

S. Aurelia, Sergio

SS. Cosimo e Damiano

S. Vincenzo de’ Paoli

S. Venceslao martire

SS. Michele, Gabriele e Raffaele

S. Girolamo dottore, Rachele, Sofia, Sonia

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NATIVITÀ BEATA VERGINE MARIA

SS. NOME DI MARIA

ESALTAZIONE DELLA S. CROCE

Trìsa, rodèla e atrèsi per al formài frangi-cagliata, rotella e attrezzi per il for-maggioIl frangi-cagliata (trìsa) è l’arnese che serve per frantumare la cagliata e viene rica-vato da un piccolo alberello di abete rosso. La rotella (rodèla) è invece un bastone recante all’estremità una piccola ruota di legno e viene utilizzata per tener mesco-lata la cagliata dopo che è stata frantumata. Lo sminuzzamento è diverso a secon-da del tipo di formaggio che si intende produrre e può richiedere l’utilizzo di altri attrezzi (atrèsi per al formài).

l somèa pasàt al trìtSembra passato con lo spino. Lo si dice di un persona alquanto malconcia

 

 

 

Page 12:  · foraggio e le condizioni di salute generale, può essere riempito con la mungi-tura di una sola vacca. Il latte viene portato alla casera con i secchi utilizzando il bilanciere

S. Teresa del Bambin Gesù

SS. Angeli Custodi

S. Gerardo abate

S. Francesco d’Assisi

S. Placido martire

S. Bruno abate, Alberta

S. Bacco, Geroldo di Colonia, Rigaldo

S. Pelagia, Brigida, Ivano

S. Dionigi, Ferruccio, Sara, Lorenzo

S. Daniele vescovo missionario

S. Firmino vescovo, Bruno, Emanuela

S. Serafino da Montegranaro

S. Edoardo re

S. Callisto I papa, Orlando, Fortunato

S. Teresa d’Avila, Ruggero

S. Edvige, Margherita Alacoque del S.C.

S. Ignazio d’A., Rodolfo, Marisa, Edda

S. Luca Evangelista

S. Isacco martire, Laura, Lara

S. Irene, Aurora

S. Orsola, Clementina, Letizia

S. Donato vescovo, Apollo

S. Giovanni da Capestrano sacerdote

S. Antonio Maria Claret vescovo, Luigi

S. Crispino, Daria, Gaudenzio

S. Evaristo papa

S. Fiorenzo vescovo, Delia

S. Simone, Simeone, Simonetta, Giuda

S. Ermelinda, Massimiliano, Michela

S. Germano vescovo, Benvenuta

S. Lucilla, Quintino

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BEATA VERGINE DEL ROSARIO

Fahsèra fascera o cerchio per formaggioIl nome di questo oggetto è significativo: le sottili assicelle, curvate e fissate con pioli di legno costituiscono la forma, e di conseguenza la quantità, del formag-gio, quasi come fosse un bambino in fasce. Un tempo le fascere (fahsère) erano costruite artigianalmente usando legno di frassino o salice: rese malleabili con un bagno di acqua calda e vapore, le si dava forma circolare prima di apportare ulteriori ritocchi con dei piallini.

Ol formai del hilter l’è ü bù maià se t’en ma-iet poc e piàIl formaggio del silter è cibo sano se ne mangi poco e piano.

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S. Maturino, Vigor vescovo

S. Acindino, Pegasio, Aftonio, Elpidifero, Anempodisto martiri

S. Martino, Silvia, Giusto

S. Carlo Borromeo, Rosalia

S. Zaccaria profeta

S. Leonardo abate

S. Ernesto abate, Carina

S. Goffredo vescovo

S. Oreste, Ornella, Fausto

S. Leone Magno, Fiorenzio

S. Martino di Tours

S. Renato martire, Elsa, Cristiano

S. Diego, Omobono

S. Giocondo vescovo

S. Alberto M., Arturo

S. Margherita di Scozia, Edmondo

S. Elisabetta, Elda

S. Oddone abate, Alda

S. Fausto martire

S. Benigno

S. Agapio martire, Celso, Gelasio

S. Cecilia martire di Roma

S. Clemente papa, Felicia, Lucrezia

Cristo re e S. Flora

S. Caterina d’Alessandria vergine e martire

S. Corrado vescovo

S. Massimo, Virgilio

S. Giacomo della Marca

S. Saturnino martire

S. Andrea apostolo, Duccio

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PRESENTAZIONE BEATA VERGINE

TUTTI I SANTI

COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

I° DI AVVENTO

Spersùr, fahsèra e sedèl tavolo spersore, fascera e secchioLa cagliata, raccolta avvolgendola con un telo di canapa a trama grossa (sciaì) viene tolta dalla caldaia e posta all’interno della fascera (fahsèra) posta sul ta-volo spersore (spersùr), costituito da un piano di legno inclinato, per facilitare lo sgocciolamento del siero dal formaggio appena fatto. Dopo una prima pressa-ta a mano per far uscire il siero (mòl), raccolto in un secchio (sedèl) e poi dato ai maiali o ai vitelli, la massa del formaggio viene compressa ponendovi sopra un piatto di legno sopra al quale viene posto un grosso sasso.

“Ulì, ulà / la Murina la met ol lat / e col lat i fa ‘l furmai / ol furmai l’e di padrù / la puina di garzù / ol fiurit l’è di matèi / e la scòta di porsei(La vacca Murina mette il latte, con il latte si fa il formaggio, il formaggio è dei padroni, la ricotta dei garzoni ed il siero dei maiali.

Page 14:  · foraggio e le condizioni di salute generale, può essere riempito con la mungi-tura di una sola vacca. Il latte viene portato alla casera con i secchi utilizzando il bilanciere

S. Ansano, Natalia, Mariano

S. Bibiana, Savino, Viviana

S. Francesco Saverio, Ilaria

S. Barbara, Giovanni Damasceno, Isa

S. Giulio martire

S. Nicola vescovo

S. Ambrogio vescovo

S. Concetta, Lorenza

S. Siro, Sirio, Cesare

Beata Vergine Maria di Loreto, Loredana

S. Damaso papa

S. Giovanna Francesca Frémyot di Chantal

S. Lucia vergine e martire

S. Giovanni della Croce, Pompeo

S. Valeriano, Nino

S. Albina

S. Lazzaro, Olimpia

S. Graziano vescovo

S. Fausta, Dario

S. Liberato martire

S. Pietro Canisio

S. Francesca Cabrini

S. Giovanni da Kety (Canzio), Vittoria

S. Delfino, Irma, Adele

S. Anastasia di Sirmio martire, Christel

S. Stefano protomartire

S. Giovanni Evangelista, Fabiola

SS. Innocenti Martiri, Dorma, Donna

S. Tommaso Becket, Pietro, Davide

S. Eugenio vescovo, Ruggero

S. Silvestro papa, Fiore, Melania

III° DI AVVENTO

2014DICEMBRE

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II° DI AVVENTO

IMMACOLATA CONCEZIONE

NATALE DEL SIGNORE

S. STEFANO

Sìlter e scalère

locale per la stagionatura e ripiani per i formaggiAggiungere la descrizione del sìlter e delle scalère.

La bòca l’è mìa stràca se la sà mìa de àca (La bocca non è stanca se non sa di vacca. Il pranzo non completo se manca il formaggio: equivalente di “dulcis in fundo