Presentazione standard di PowerPoint - amcitorino.it · Monocolture e deforestazione per la...
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23/10/2017
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EMERGENZE SANITARIE DEL XXI SECOLO Master Universitario
in Bioetica 20 ottobre 2017
Fabrizio Fracchia
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Fenomeni sanitari più rilevanti nei secoli
XVIII-XIX SECOLO
Peste
Vaiolo
Colera
Malaria
Tubercolosi
XX-XXI SECOLO
Malattie cardio- e cerebrovascolari
Tumori maligni
Incidenti stradali
AIDS
Malattie dismetaboliche (diabete, obesità, sindrome metabolica)
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Le emergenze del XXI secolo
la circolazione delle persone e dei beni
il degrado ambientale
l’antibioticoresistenza
il bioterrorismo
la risposta alle sfide poste dalle malattie infettive
… il lato oscuro della globalizzazione
… il lato oscuro della globalizzazione
la globalizzazione è un
fattore essenziale nell’emergenza e riemergenza delle malattie infettive
questa minaccia può essere affrontata solo con una forte e decisa cooperazione internazionale
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Le emergenze del XXI secolo
(aspetto “sanitario” e della “salute”)
aspetto strettamente sanitario
Aumento delle patologie cronico-degenerative nei “paesi emergenti” per l’età avanzata di miliardi di persone e per il diffondersi di abitudini e stili di vita “occidentali” (dieta, fumo sigaretta ecc.). Un esempio: il dilagare del diabete mellito tipo 2 in India e nel Medio Oriente.
Le malattie legate all’acqua (“water-related diseases”), dopo 15-20 anni di regressione dovuta alla lotta contro la sindrome diarroica infantile, stanno aumentando in modo impressionante; sia per il cambiamento climatico, che per il moltiplicarsi di focolai di guerre, persecuzioni e situazioni di “instabilità” che devastano i Paesi a basso reddito (PBR).
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http://www.mammole.it/nascere-paesi-mondo-emergenza-sanitaria/
Particolarmente grave è la situazione della Tanzania dove meno di un terzo delle nascite avvengono in zone con disponibilità di acqua potabile e servizi igienico sanitari di base. Un articolo della rivista PLoS ONE rivela che nel 2013 una donna su 44 è morta di parto. Si stima che a livello globale siano 289.000 le donne morte per complicazioni legate alla gravidanza ed al parto nel solo 2013. Questo numero secondo i ricercatori potrebbe essere rapidamente ridotto se si riuscisse a migliorare la qualità della gestione delle acque e della situazione igienica. Secondo una recente indagine circa il 38% delle strutture sanitarie in 54 paesi a basso reddito sono prive di fonti
di acqua pulita, annullando gli sforzi di medici, infermieri ed ostetriche che ogni giorno lottano per salvare la vita dei loro pazienti. Ecco dunque l’importanza di garantire i mezzi necessari all’accesso alle risorse primarie.
Le emergenze del XXI secolo
(aspetto “sanitario” e della “salute”)
aspetto strettamente sanitario
La crisi delle vaccinazioni.
Nei PBR le situazioni di guerra, circolazione di popolazioni, rifiuto culturale (“i vaccini sono veleni che gli Occidentali ci somministrano per rendere sterili e indebolire i nostri bambini”) hanno ridotto i livelli di copertura della popolazione dopo decenni di vaccinazione di massa con ripresa di gravi patologie infettive, soprattutto in età pediatrica.
Nei Paesi ad alto reddito (PAR) l’assenza delle malattie infettive che i vaccini hanno annullato o ridotto, ha fatto sì che l’attenzione si sia focalizzata solo sui rarissimi casi di ADR (adverse drug reaction), non aiutata da una informazione parziale. Ecco dunque la ricomparsa del tetano e gravi casi di morbillo.
La crisi degli antibiotici: uso indiscriminato e abuso
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Le emergenze del XXI secolo
(aspetto “sanitario” e della “salute”)
aspetto della salute
Guerre e persecuzioni, con migrazioni e esodi (“guerra mondiale a pezzi” come dice Papa Francesco).
Monocolture e deforestazione per la produzione di combustibili vegetali o il foraggio per l’allevamento, passando a livelli di consumi di risorse naturali per la maggiore richiesta di carne per mutate abitudini alimentari.
Cambiamenti climatici e inquinamento, siccità e mutazioni dell’ecosistema.
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***¹ le malattie infettive sono state vinte (?)
***² le malattie cardiovascolari e il cancro rappresentano la principale sfida della scienza medica (?)
***¹ riflette un punto di vista di vista etnocentrico
***² ignora la possibile emergenza di nuove malattie infettive
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malattie infettive e paesi industrializzati
nei paesi
industrializzati
popolazione più vulnerabile per altre malattie, povertà, emarginazione sociale
falle nel sistema sanitario
malattie infettive e paesi in via di sviluppo
fattori che favoriscono l’emergenza
e la riemergenza delle patologie
infettive
crescita della popolazione
urbanizzazione estrema
inadeguatezza infrastrutture igienico-sanitarie
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MALATTIE INFETTIVE
• Eradicate: VAIOLO (ultimo caso di vaiolo 1977)
• In via di eradicazione: POLIOMIELITE (l’Europa è “polio free” dal 2002)
• Riemergenti: INFEZIONI DA OPPORTUNISTI
INFEZIONI OSPEDALIERE
• Focolai: TUBERCOLOSI
• Nuove emergenti: AIDS
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MALATTIE INFETTIVE RIEMERGENTI
Nuovamente frequenti, dopo una diminuzione significativa di incidenza
MALATTIE INFETTIVE EMERGENTI
Incidenza o diffusione geografica in rapido aumento, in aree del mondo circoscritte o a livello globale, nell’ultimo
ventennio del XX secolo
Chagall Three Candles
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vere emergenze sanitarie malattie come l’influenza e la malaria.
L’influenza ogni anno colpisce tra il 5 e il 10% della popolazione adulta, un’incidenza che sale al 20-30% nei bambini.
Tra tutti i casi di influenza riportati annualmente, da 3 a 5 milioni evolvono in complicanze che causano il decesso di 250-500 mila persone, soprattutto tra i gruppi di popolazione a rischio (bambini, anziani e persone affette da malattie croniche).
Gli effetti del virus influenzale non sono uguali nel mondo.
Nei Paesi industrializzati l’influenza si rivela fatale soprattutto tra gli over 65enni; nei Paesi in via di sviluppo non vi sono dati certi, tuttavia si stima che causi un’elevata percentuale di decessi tra i bambini.
vere emergenze sanitarie malattie come l’influenza e la malaria.
Nel 2015 sono circa 212 milioni i casi stimati nel mondo per quanto riguarda la malaria e circa 429 mila i decessi.
Pur con questi dati, queste patologie passano quasi sotto silenzio: sia la malaria, nonostante il forte impatto sociale nei Paesi in via di sviluppo, che l’influenza, la cui ampia diffusione si traduce ogni anno in pesanti costi in termini di degenza e giornate di lavoro perse.
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Malattia infettiva il cui ritardo
diagnostico/terapeutico, ma soprattutto
dell’isolamento e della comunicazione dei
dati, può avere conseguenze gravi, anche
letali, per il paziente e i contatti (sanitari,
comunità, collettività)
L’URGENZA INFETTIVA…
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è indispensabile il concetto di ESITO
se l’esito in gioco è la sopravvivenza del paziente, e sono
compromessi i parametri vitali, se occorrono interventi
immediati per garantirli, si parla di EMERGENZA
quando invece occorre un intervento pronto, ma non
necessariamente immediato, senza compromissione grave
dei parametri vitali, si parla di URGENZA
Emergenza? Urgenza?
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Amartya Sen, premio Nobel per l’economia
Identità e violenza (Laterza, 2006)
… se si vuole realizzare lo sviluppo (e la pace), occorre passare da un «approccio solitarista», individualistico, a un approccio personalista in senso integrale, facendo attenzione più alla qualità della vita che alla quantità dei beni prodotti.
Occorre ripensare il modo d'intendere la convivenza nel nostro mondo, a partire dal dato dell'unica appartenenza al genere umano, nel rispetto delle diverse identità.
Passare, cioè, dall'«individuo» alla «persona».
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Alla fine dell’epidemia di peste nella città algerina di Orano, Camus, nel romanzo “La peste” (1947), descrive così le sensazioni del protagonista, il medico Rieux
“… egli sapeva tuttavia che questa cronaca non poteva essere la cronaca della vittoria definitiva; non poteva essere che la testimonianza di quello che si era dovuto compiere e che, certamente, avrebbero dovuto ancora compiere, contro il terrore e la sua instancabile arma, nonostante i loro strazi personali, tutti gli uomini che non potendo essere santi e rifiutandosi di ammettere i flagelli, si sforzano di essere dei medici.
Ascoltando, infatti, i gridi d’allegria che salivano dalla città, Rieux ricordava che quell’allegria era sempre minacciata: lui sapeva quello che ignorava la folla … ossia che il bacillo della peste non muore né scompare mai, che può restare per decine di anni addormentato …, che aspetta pazientemente … e che forse verrebbe giorno in cui, per sventura e insegnamento agli uomini, la peste avrebbe svegliato i suoi topi per mandarli a morire in una città felice”.
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attenzione e vigilanza continua
che deve coinvolgere tutti i paesi, contro le minacce alla vita e alla salute delle persone e dei popoli
valore della professione medica e sanitaria
… che se non richiede la santità, come scrive Camus, certo richiede persone seriamente appassionate all’umanità e alla propria “vocazione” professionale
… per concludere