Presentazione standard di PowerPoint - amcitorino.it · Per comprendere sé stessi Offrono...

22
07/04/2018 1 MEDICAL HUMANITIES Master Universitario in Bioetica 6 aprile 2018 Fabrizio Fracchia

Transcript of Presentazione standard di PowerPoint - amcitorino.it · Per comprendere sé stessi Offrono...

07/04/2018

1

MEDICAL HUMANITIES Master Universitario

in Bioetica

6 aprile 2018 Fabrizio Fracchia

07/04/2018

2

Cosa si intende per medical humanities?

Human ciò che ha a che fare con l'uomo

Humanities hanno in comune ciò che è umano: le espressioni culturali, creative, i valori, le prospettive, le attitudini e gli stili di vita.

Ogni disciplina che abbia questo focus rientra nelle humanities, archeologia, storia, analisi comparata delle religioni, antropologia ....

Newell, Gabrielson 1987

Cosa sono le MH?

Ciò che riguarda la comprensione dell'uomo attraverso le scienze umane (psicologia, pedagogia, antropologia, filosofia, storia, giurisprudenza, letteratura, arti visive)

Le Scienze umane hanno epistemologia di tipo storico-narrativo

Le Scienze della natura, hanno epistemologia di tipo logico-formale

07/04/2018

3

Cosa sono le MH?

Tutte le materie che si concentrano sull'unicità dell'individuo e che adottino quindi un approccio incentrato sulla singolarità della persona e utilizzino quella che è chiamata “conoscenza personale”

07/04/2018

4

A cosa servono le MH?

Per comprendere il paziente

Le MH servono per imparare a comprendere gli esseri umani nella loro specificità e unicità (Charon)

Il loro linguaggio fornisce ricche rappresentazioni metaforiche o simboliche sulle prospettive del paziente o dei suoi familiari riguardo le loro reazioni alla malattia o alla perdita (Finlay)

Consentono di sviluppare una riflessione approfondita sui grandi temi ricorrenti: il rapporto con il paziente, il significato di malattia, morte, morire, handicap, malattia terminale...

Per comprendere sé stessi

Offrono strumenti per interpretare se stessi e le proprie risposte alle situazioni assistenziali, possono implementare la loro resilienza alle situazioni emotive più destabilizzanti nonché proteggerli dallo stress e dallo sviluppo di insensibilità e cinismo

Kuper, 2006

A cosa servono le MH?

07/04/2018

5

Platone - Carmenide

“Il nostro Zalmoside, che è un dio, vuole che, come non si deve cominciare a sanare gli occhi senza tener conto del capo, né nel capo senza il corpo, così neppure si deve cominciare a sanare il corpo senza tener conto dell’anima, anzi questa sarebbe proprio la ragione per cui tante malattie la fanno franca ai medici greci – e non solo ad essi direi – perché essi trascurano il tutto di cui invece dovrebbero prendersi cura, quel tutto che è malato e dunque non può guarire in una sola parte”

07/04/2018

6

G. Colombero, “La malattia, una stagione per il coraggio”, Ed. Paoline, 1981

Domenica scorsa sono venuti a trovarmi dal paese i miei fratelli, e m’hanno detto: “Abbiamo comprato una macchina nuova; l’abbiamo messa qui sotto la finestra. Vuoi vederla?”. Non ho detto niente, ma non l’ho guardata. Non avevo voglia di fare quei due passi fino alla finestra. Che cosa vuole che m’importi della macchina! Non ho più voglia di niente. Non c’è più niente di vivo per me … Mah! Forse sono già morto …

Viene il medico, mi visita … mi lascio fare tutto quello che vuole, perché è come se lo facesse a un altro; come se visitasse un altro; un altro che conosco e che non m’interessa. Quando mi visita mi sembra di essere davanti alla vetrina di un negozio, e di guardare dentro, cosa ci mettono, come l’aggiustano. Parla - …con me, con i miei. Non chiedo neppure ai miei che cosa ha detto; perché non m’interessa. E’ come se parlasse di un altro. Mah! Non so se questo è normale. Credo di no. A me è accaduto questo.

12

07/04/2018

7

G. Colombero, “La malattia, una stagione per il coraggio”, Ed. Paoline, 1981

Ecco, sa qual è la mia malattia? E’ che non ho più speranza. Non dico speranza di guarire. Ma speranza di niente. Quel che è peggio è che non mi interessa di averla. Allora sei proprio morto. Ma anche qui, vede, non mi interessa di esserlo!

Guardi, l’ho scoperto in questi mesi: la speranza è come il sangue; non si vede, ma deve esserci. Il sangue è la vita. Così è la speranza: è una roba che ti gira dentro, e ti fa sentire vivo. Se non l’hai sei morto, sei finito, non c’è più niente da dire … Cosa ne dice, lei?

13

07/04/2018

8

Prometeo incatenato

“Ho impedito all’uomo di vedere la propria

fine mortale”

“Quale farmaco hai inventato?”

“la cieca speranza”

Eschilo

«La medicina è una pratica fondata su una

relazione sociale che ha nella sofferenza la

motivazione fondamentale e nella speranza,

per l’ammalato, di essere aiutato e guarito il

suo télos»

PAUL RICOEUR, Il giudizio medico, Morcelliana, 2006, 31

07/04/2018

9

L’uomo di vetro

La fragilità è un valore umano.

Non sono affatto le dimostrazioni di forza a farci crescere, ma le nostre mille fragilità: tracce sincere della nostra umanità, che di volta in volta ci aiutano nell’affrontare le difficoltà, nel rispondere alle esigenze degli altri.

La fragilità è come uno scudo che ci difende dalle calamità, quello che di solito consideriamo un difetto è invece la virtuosa attitudine che ci consente di stabilire un rapporto di empatia con chi ci è vicino.

Il fragile è l’uomo per eccellenza, perché considera gli altri suoi pari e non potenziali vittime, perché laddove la forza impone, respinge e reprime, la fragilità accoglie, incoraggia e comprende.

V. Andreoli

07/04/2018

10

F. Nietzsche, Genealogia della morale

L'uomo era principalmente un animale malaticcio: ma

non la sofferenza in se stessa era il suo problema,

bensì il fatto che il grido della domanda "a che scopo

soffrire?" restasse senza risposta...

L'assurdità della sofferenza, non la sofferenza, è stata

la maledizione che fino ad oggi è dilagata su tutta

l'umanità.

07/04/2018

11

A. De Saint-Exupéry, Terra degli uomini

Vogliamo essere liberati.

Colui che dà un colpo di piccone vuol sapere che il suo colpo di piccone ha un senso.

E il colpo di piccone dell'ergastolano, non è affatto lo stesso del colpo di piccone del cercatore di miniere.

L'ergastolo non sta dove si danno colpi di piccone. [...]

L'ergastolo sta dove vengono dati colpi di piccone che non hanno alcun senso, che non ricollegano colui che li dà alla comunità.

E noi vogliamo evadere dall'ergastolo.

07/04/2018

12

Primo Levi

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per un pezzo di pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno ….

07/04/2018

13

Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, 1976, pp. 100 -

103

Quante altre cose ci sarebbero da dire, e il sole è già

alto, mezzogiorno è vicino. Ho fretta, una fretta

furibonda.

Ecco, attento Pikolo, apri gli occhi e la mente, ho

bisogno che tu capisca:

Considerate la vostra semenza:

Fatte non foste a viver come bruti,

Ma per seguir virtute e conoscenza.

07/04/2018

14

Come se anch’io lo sentissi per la prima volta: come uno

squillo di tromba, come la voce di Dio. Per un

momento, ho dimenticato chi sono e dove sono.

Pikolo mi prega di ripetere. Come è buono Pikolo, si è

accorto che mi sta facendo bene. O forse è qualcosa di

più: forse, nonostante la traduzione scialba e il

commento pedestre e frettoloso, ha ricevuto il

messaggio, ha sentito che lo riguarda, che riguarda

tutti gli uomini in travaglio, e noi in specie; e che

riguarda noi due, che osiamo ragionare di queste cose

con le stanghe della zuppa sulle spalle.

Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, 1976, pp. 100 - 103

07/04/2018

15

"la malattia è il lato notturno della vita, una cittadinanza più onerosa. Tutti quelli che nascono hanno una doppia cittadinanza, nel regno dello star bene e in quello dello star male. Preferiremmo tutti servirci soltanto del passaporto buono, ma prima o poi ognuno viene costretto, almeno per un certo periodo, a riconoscersi cittadino di quell'altro paese. Io intendo descrivere non la realtà dell'emigrare nel regno della malattia e del viverci, ma le fantasie primitive o sentimentali inventate su questa situazione. Non una fotografia, ma stereotipi di carattere nazionale. Il mio tema non è dunque la malattia fisica in sé, ma i modi in cui la malattia viene usata come figura o come metafora".

Susan Sontag

"Malattia come Metafora"

07/04/2018

16

Giovanni Zaninetta

La medicina palliativa: cura anche quando non si può guarire

Asti Sabato 12 ottobre 2002

Ci troviamo di fronte dunque alla necessità di un percorso, culturale ben prima che tecnico ed organizzativo, nei confronti del dolore, della sofferenza, del limite: questo cammino si sta recuperando, con l’obiettivo di concentrare l’attenzione sull’uomo malato nella sua totalità, fatta di corpo debilitato ma anche di spirito che può ancora reagire, di emozioni da accogliere, di relazioni da sostenere, di ricerca di un senso anche per la sofferenza.

Giovanni Zaninetta

La medicina palliativa: cura anche quando non si può guarire

Asti Sabato 12 ottobre 2002

… possiamo ritenere che esista uno spazio in cui, grazie ad

un approccio più attento ai bisogni complessivi della

persona, la medicina possa confrontarsi con la malattia

mortale ed offrire un contributo efficace all’ultimo tempo

della vita.

Ciò è possibile quando la medicina sa reintegrare nel suo

bagaglio tecnico, sempre più elaborato e convincente per

il trattamento di molte malattie, la dimensione di “arte”,

la sola che possa rapportarsi, senza la frustrazione

dell’impotenza, con il morire.

07/04/2018

17

C’è il pericolo della scomparsa della persona

dietro il concetto di terminalità

Nella fase “terminale” continua ad essere presente

il valore proprio della persona umana.

Riappropriarsi delle ultime fasi della vita,

riconsegnando il “morire” al “morente”.

Persona e terminalità

07/04/2018

18

Vorrei raccontarvi una storia. […]

E’ la storia che racconta un midrash biblico di un Rabbino del secolo XII.

Lui narra la storia della costruzione della Torre di Babele e dice che, per costruire la Torre di Babele, era necessario fare i mattoni. Che cosa significa questo? Andare, impastare il fango, portare la paglia, fare tutto… poi, al forno. E quando il mattone era fatto doveva essere portato su, per la costruzione della Torre di Babele.

Un mattone era un tesoro, per tutto il lavoro che ci voleva per farlo. Quando cadeva un mattone, era una tragedia nazionale e l’operaio colpevole era punito; era tanto prezioso un mattone che se cadeva era un dramma.

Ma se cadeva un operaio, non succedeva niente, era un’altra cosa. Questo succede oggi: se gli investimenti nelle banche calano un po’… tragedia… come si fa?

Ma se muoiono di fame le persone, se non hanno da mangiare, se non hanno salute, non fa niente!

Questa è la nostra crisi di oggi!

PAPA FRANCESCO

Veglia di Pentecoste

Piazza San Pietro - Sabato, 18 maggio 2013

07/04/2018

19

dall’intervento del presidente della Fondazione

Michelangelo-Istituto Nazionale dei Tumori «Kos» n° 11, «Vincere la sofferenza», 22 gennaio 2009

Il medico deve imparare a pensare come fa un

malato. Bisogna avere l’umiltà di imparare da

chi soffre. […]

Prendersi cura della persona vuol dire imparare

a controllare il male che sconvolge una

personalità. […]

Il dolore inutile Gianni Bonadonna

Il dovere di consolare vale sempre, e non è un fatto di

parole. Dipende da come si guarda un paziente, da

come lo si tocca. E poi c’è l’arte del medico.

Quella del ragionamento, della logica, […]

Quest’arte deve ritornare a brillare nelle nostre

università, per accrescere l’efficacia della

medicina. Bisogna avvicinare la filosofia e la

scienza, rimettere al centro degli studi il malato e

la sua interezza.

Il dolore inutile Gianni Bonadonna

dall’intervento del presidente della Fondazione

Michelangelo-Istituto Nazionale dei Tumori «Kos» n° 11, «Vincere la sofferenza», 22 gennaio 2009

07/04/2018

20

G. Marcel notava: «Il carattere sacro dell’essere umano apparirà con maggior chiarezza quando ci accosteremo all’essere umano nella sua nudità e nella sua debolezza, all’essere umano disarmato così come lo incontriamo nel bambino, nell’anziano, nel povero».

Noi potremmo aggiungere nel nascituro neoconcepito.

Elio Sgreccia

Medical Humanities e Bioetica clinica - pag. 30

07/04/2018

21

Cosa sono le MH?

Ciò che riguarda la comprensione dell'uomo attraverso le

scienze umane (psicologia, pedagogia, antropologia, filosofia,

storia, giurisprudenza, letteratura, arti visive)

Le Scienze umane hanno epistemologia di tipo storico-narrativo

Le Scienze della natura, hanno epistemologia di tipo logico-formale

07/04/2018

22

DIALOGO

Rodolfo Morales - 1995

Chagall Promenade

Grazie dell’attenzione!