Food in mexico

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FOOD IN MEXICO

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negl i ult imi ann i…

A differenza di quanto comunemente si è portati a pensare, il Messico – negli ultimi anni – ha dato un notevole impulso alle azioni per combattere il crimine e rilanciare l’economia. Se, nel complesso, permangono gravi problemi (corruzione, diseguaglianze sociali…), è sensibilmente migliorata, a livello mondiale, la percezione del Messico come mercato fiorente, arrivando a contendersi con il Brasile il titolo Paese guida dell’America latina.

Crescono, ad esempio, gli investimenti in cultura. Sono aumentati i rapporti con il mondo dell’arte contemporanea e nel 2018 Città del Messico sarà capitale mondiale del design, grazie alla ricchezza di stili architettonici presenti nel quartiere degli affari di Santa Fe, nuovo centro economico del paese.

120 milioni di consumatori, di cui 35 milioni con un potere d’acquisto pari alla media dei Paesi OCSE. A generare maggiore richiesta sono prodotti come elettrodomestici ed elettronica di consumo, beni di lusso, cosmetici e gioielli di marca. Il PIL pro capite, nonostante la notevole disparità in termini di reddito, supera i 10.000 dollari e la classe media negli ultimi anni sta crescendo rapidamente.

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• Città del Messico è il centro finanziario e di distribuzione.

• Guadalajara è la “Silicon Valley” messicana: lo stato di Jalisco esporta annualmente prodotti hi tech per oltre 21 miliardi di dollari.

• A Monterey, nello stato di Nuevo Leon, hanno sede i cluster dei settori automobilistico, elettrodomestici e componenti, metalmeccanica e biotecnologie.

• Tijuana, nella Baja California, è centro di riferimento per prodotti medici, elettronici e automobilistici.

oggi…

Oggi il Messico è la seconda economiadell'America Latina ed è considerato un partnereconomico di livello mondiale. Fa parte delGruppo delle 5 principali economie emergentied è membro del G20 e dell'OCSE. Dal punto divista produttivo, le zone di interesse sono cosìripartite:

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accordi di libero scambio

Ad accelerare lo sviluppo internazionale ha contribuito una lungimirante politica diaccordi di libero scambio (ALS) con 44 paesi. In questo modo il Messico ha potuto nonsolo ridurre la forte dipendenza dagli scambi con gli Stati Uniti, ma anche dare via liberaa diversi tipi di prodotti provenienti da Unione europea, Norvegia, Svizzera, Giappone emolti paesi sudamericani, senza il vincolo delle tasse doganali.

Non da ultimo, grazie a questi accordi le aziende straniere possono avere accessodiretto a Stati Uniti e Canada, semplicemente installando una sede produttiva o diassemblaggio in Messico, in modo da usufruire dei vantaggi offerti dal NAFTA (NorthAmerican Free Trade Agreement - Accordo nordamericano per il libero scambio).

Partendo da queste spinte innovatrici si è sviluppata, recentemente, una rete GDO perla commercializzazione dei prodotti. Fino a poco tempo fa il mercato interno era gestitoda grossi centri commerciali di altissima gamma e dai grossisti, senza alcuno sviluppo diuna rete distributiva intermedia con Wall Mart, Commercial Mexicana, Soriana eChedraui a farla da padrona.

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• 120 milioni di consumatori (51% donne e 49% uomini)

• Il Messico è il secondo esportatore di prodotti alimentari lavorati per gli USA e il terzo più grande nel continente Americano

• Il consumo di prodotti alimentari lavorati rappresenta un valore di 138.449 milioni di dollari.

• I principali investitori stranieri sono Olanda, USA, Svizzera, Giappone e Lussemburgo.

L’agroalimentare in Messico

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alcuni dati sui consumi

I consumatori di prodotti gourmet rappresentano il 10% dell’intera popolazione evanno dai 25 ai 65 anni. Parliamo di un mercato di quasi 10 milioni di persone.

Il Messico è il sesto principale consumatore mondiale di birra, con una media annualedi 64 litri a persona.

Il consumo medio di alcolici pro capite è di 7,2 litri (163 litri per i soft drink).

Il consumo di carne di maiale si aggira sui 16,5 kg a testa all’anno; 15 kg per la carne dibovino.

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L’Italia è il secondo fornitore europeo delMessico dopo la Germania e il nonopartner commerciale a livello mondiale.

Nell’ultimo triennio le imprese italianehanno realizzato importanti investimentiproduttivi in Messico, grazie agli IDEpromossi da grandi gruppi industrialicome Tenaris-Ternium, Fiat-Chrysler,Pirelli, Ferrero, Enel.

Per quanto riguarda l’agroalimentare, iprodotti principalmente importati sonoconserve alimentari, olio d’oliva e vino.Grande interesse, di recente, è rivoltoalla pasta artigianale.

Per alcuni tipi di importazioni in Messico come articolimedici, farmaceutici, sanitari, alimentari e integratori,occorre la registrazione tramite il rappresentantelocale presso la COFEPRIS, la commissione federalemessicana per la tutela contro i rischi sanitari.Maggiori informazioni sul sito dell’ICE.

Italia & messico

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3 motivi per esportare l’Italian Food in Messico:

Il cambio dello stile di vita delle famigliemessicane, sempre più impegnate in attivitàlavorative, sta togliendo tempo da dedicarealla cucina. Cresce, di conseguenza, ilconsumo di conserve, prodotti conservati inolio, aceto, disidratati o sottovuoto pervelocizzare la preparazione dei pasti.

La tassa sul junk food, fortemente voluta dalgoverno che ha dichiarato guerra al ciboipercalorico, sta dando risposte positive, abeneficio di bevande e alimenti di qualità,anche Made in Italy.

A inizio 2016 il commissario europeoall'agricoltura, Phil Hogan, ha avviato unamissione commerciale in Colombia e Messico– paesi particolarmente interessati al settoredel biologico – per aggiornare l'accordo dilibero scambio esistente ed eliminare lebarriere per i settori lattiero caseario, carnedi maiale e alcolici, comparti per i qualisembra ci sia un importante mercatopotenziale.

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In Messico verrà creato un registro dei produttori di alimenti biologici

Città del Messico (Messico) – Ilgoverno del Messico sta percreare un registro dei produttoridi alimenti biologici. Taledatabase, che dovrebbe esserepronto il prossimo dicembre, èancora work in progress: leautorità stanno negoziando idettagli con i Paesi potenzialiimportatori, per stabilire deglistandard bio che sianocompatibili con quelli esteri. Ilmercato biologico messicano stacrescendo di circa il 25%all’anno, secondo i dai diffusi daSagarpa (il Segretariatonazionale all’agricoltura,allevamento, sviluppo rurale,pesca e alimentazione), cheevidenziano un buon aumentoin caffè, latte, spezie e carne. Lasola produzione di carne bovinabiologica conta oltre un milionidi capi di bestiame, di cui solo il10% viene consumatolocalmente: il resto è tuttoexport.

11 maggio 2016 (fonte: Alimentando)

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Il Lambrusco della Cantina di Carpi e Sorbara protagonista del capodanno messicano

Modena – Il Lambrusco di Modena allaconquista del Messico. Quello prodottodalla Cantina di Carpi e Sorbara, realtàcooperativa da 1.100 soci conferitori,tra le più antiche d’Italia, è oggetto,fino a capodanno, di una campagnapromozionale, declinata su billboardnelle città di Guadalajara, Monterrey,Tijuana, Puebla, spot video trasmessi alcinema, magazine femminili e diattualità, sampling legati al Natale e suFacebook. Come testimonial, sceltal’attrice Malillany Marín (in foto),interprete di numerose telenovelamolto seguite nel paese e celebre starlatinoamericana. Inoltre, la notte del 31dicembre, nella trasmissione “12 uvas12 deseos”, in onda sulla Tv nazionalemessicana Canal 2, il brindisi all’anno

nuovo vedrà protagonista il rossofrizzante “Dolce Amore”, prodotto dallaCantina di Carpi e Sorbara ecommercializzato in Messico dalGruppo Corona. Il percorso in Americalatina dell’azienda proseguirà con nuoviprogetti nel 2016. In particolare,insieme a Malillany Marín è statosviluppato un Lambrusco in edizionelimitata, firmato “By Malillany” e delquale è stata la star stessa ad averdisegnato l’etichetta, che è già invendita nei supermercati di tutto ilMessico al prezzo di 120 pesos (6,30euro).

30 dicembre 2015 (fonte: Alimentando)

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3 opportunità1. vino

Il mercato messicano del vino è in fase di

crescita e cambiamento. L’offerta che si

presenta al consumatore si è moltiplicata

grazie ai diversi canali di distribuzione e

commercio, con una forte presenza nel

mercato di vini importati – a fronte di una

produzione vinicola locale che, per quanto

in crescita, rimane moderata.

Più concretamente, il 70% dei vini

consumati in Messico è importato. In

termini di litri, parliamo di 59,9 milioni nel

2015. Rispetto all’anno precedente è

cresciuto il volume (+10,33%) e diminuito il

prezzo (-1,62%). Il 63,3% degli ordini è

destinato al canale horeca, mentre il

36,86% al commercio al dettaglio. Una

nuova tendenza che si profila, in alternativa

ai canali della grande distribuzione e

all’horeca, è data dai negozi specializzati e

dalle realtà gourmet, che sempre di più

importano direttamente dalle cantine.

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3 opportunità1. vino

Il consumo medio di vino a testa, in

Messico, è circa 0,75 litri: ancora molto

distante, dunque, dalle medie europee (ad

esempio 19,9 litri in Spagna).

Al momento, dei 120 milioni di

consumatori in tutto il paese, solo 2 milioni

bevono vino, consumando quindi l’80% del

volume di importazione. Questo è il motivo

della leggera saturazione che ha

determinato un calo di prezzo.

Il principale fornitore è la Spagna. Delle

4000 etichette presenti in Messico, 2000

sono iberiche. Le più richieste, nonché

conosciute, sono D.O. Rioja e Ribera del

Duero. Nuove nicchie di mercato sono e

saranno sempre più dirette ai consumatori

più giovani.

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3 opportunità2. pizza

Il Messico è il secondo consumatoremondiale di pizza (120 milioni ogni anno),secondo solo agli USA (650 milioni). Nonsolo: dopo i tacos, la pizza è l’alimento piùamato.

Del resto i numeri parlano chiaro: 30.000pizzerie - che nel 2015 hanno registrato unaumento del 12% - rappresentano l’8%dell’intero settore della ristorazionenazionale.

Il mercato della pizza in Messico valeattualmente 1000 milioni di pesos epromette di crescere, in vista dei futuriconsumi della generazione dei millennials.

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Il Messico è il secondo paese dell’America Latina con il maggiore consumodi latticini, dietro la Costa Rica e subito prima del Brasile. Il consumo procapite nel mercato locale è di 370 millilitri al giorno. Come negli altri paesilatinoamericani, dunque, siamo al di sotto dei 500 consigliati dalla FAO. Èun consumo “represso”, dovuto a fattori economici, che va peròmigliorando in ogni paese.

Un’interessante opportunità di crescita, in Messico, è offerta dai tipi dilatte arricchito: il delattosato, ad esempio, cresce annualmente del 7,7% esi presenta sia in versione UHT che ultra pastorizzato. Anche le varietà dilatte con differenti sapori sono nuove opportunità che nei prossimi annicontribuiranno a incoraggiare il consumo di latticini, senza comprometterei valori nutrizionali del latte.

3 opportunità3. latticini

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Notizie dalla G.D.O.

14 giugno 2016

Messico: la catena disupermercati La Comerpunta a raddoppiare i puntivendita entro sei anni

Città del Messico (Messico)– Segnala l’ufficio Ice diCittà del Messico, che lacatena di supermercati LaComer ha annunciato unprogramma di espansioneche si svilupperà nel corsodei prossimi anni. Obiettivodichiarato è diincrementare i numeri delproprio business, in rispostaalla crescente domandaproveniente dalla classemedia del paese. L’insegnaintende raddoppiare ipropri punti vendita,passando dagli attuali 60 a117 nei prossimi sei anni. LaComer punterà, più nellospecifico, sulla crescita delnumero di supermercati difascia alta, con i marchiFresko e City Market cherappresenteranno l’87%delle nuove aperture. Ilrestante 13% si comporrà distore a insegna Sumesa e LaComer. Per servire i nuovipunti vendita, previstal’inaugurazione di un centrodistributivo nella regioneoccidentale del Messico, aGuadalajara.

(fonte: Alimentando)

23 giugno 2016

Messico: Sorianaprogramma l’espansionedella propria retedistributiva

Città del Messico (Messico)– Soriana, seconda catenamessicana di supermercaticon 824 punti vendita,programma di espandere lapropria rete distributiva.Come segnala l’agenzia Icedi Città del Messico,annunciate 100 nuoveaperture, da realizzarsi neiprossimi anni.Un’importante programmadi sviluppo della presenzadistributiva, che segue larecente maxi acquisizione daparte di Soriana deisupermercati del gruppoComercial Mexicana. Per il2016, in programmal’inaugurazione di settesupermercati di grandidimensioni (club d’acquistoe ipermercati). Poi, a partiredal 2018, saranno tra i 20 e i30 l’anno i punti vendita adaprire.

(fonte: Alimentando)

27 giugno 2016

Messico: Súper del Norteacquista il gruppodistributivo Santafé

Città del Messico (Messico)– Prosegue il processo diconsolidamento delladistribuzione moderna inMessico, come evidenziauna nota dell’agenzia Ice diCittà del Messico. DopoSoriana, che si è mossa perespandere la propria retedistributiva, altre catene disupermercati annuncianoprogrammi d’investimento.L’ultima operazioneriguarda, in particolare, duerete distributive regionali.Súper del Norte, insegnache conta 51 supermercatilocalizzati nello statosettentrionale di Sonora,acquista il gruppodistributivo Santafé, cuifanno riferimento 53 puntivendita, raddoppiando leproprie dimensioni.

(fonte: Alimentando)

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L’intervista: Italia e Messico a tavola,

fra export e gusti che cambiano

La cucina mexitaliana riflette l’interesse per il nostro paese e la contaminazione con i sapori locali.

Ma indica anche un’interessante opportunità.

I messicani e la gastronomia del Bel paese: un rapporto interessante, che vale la pena conoscereper comprendere le opportunità di un nuovo mercato. Abbiamo intervistato Eligio Cozzoli, unitaliano che si è da poco trasferito vicino alla capitale messicana, per lavorare nel settore food.

Ecco i suoi dati e la sua esperienza.

La prima domanda è scontata: come mai il Messico?

Sto vivendo qui dall’inizio del 2016, mi sono trasferito a Querétaro per integrarmi come Head ofMarketing in D’Gari, azienda acquisita recentemente da Dr. Oetker (conosciuta in Italia comecameo). D’Gari è presente nel mercato messicano da più di 60 anni con preparati per gelatine eflan, che insieme all’arroz con leche rappresentano i dessert più consumati in Messico.

Querétaro non è la prima città messicana acui un italiano penserebbe...

É una città che si è sviluppata moltorapidamente negli ultimi anni. Mantiene il suocentro storico coloniale patrimoniodell’Unesco, mentre intorno sorgono comefunghi nuove zone residenziali e nuoveaziende.

Questo sviluppo è senza dubbio dovuto alladistanza contenuta da Città del Messico, da unbuon livello di sicurezza e da scelte politichelungimiranti.

Qualcosa sta cambiando?

Il Messico è un paese molto interessante,ricco di storia e tradizioni e con un presentesegnato da mille contraddizioni. E’ un paesegiovane, l’età media è di 27 anni (!) e sipercepisce chiaramente ciò che chiamano lapiramide sociale.

Dagli istituti di statistica le famiglie messicanevengono suddivise in 5 livelli socioeconomici(da A ad E), dove A e B insieme rappresentanoil 3,9% della popolazione mentre il 50% dellefamiglie guadagna meno del corrispettivo di500 euro al mese. In termini percentualisembrerebbe che le classi agiate siano unaminima parte della popolazione, maconsiderando che la concentrazione difamiglie di classe AB e C+ è maggiore nellecittà rispetto alle aree rurali e che nella zonaconurbata di Città del Messico vivono circa 25milioni di persone, è semplice dedurre che inun’area relativamente ristretta si concentrauna grande quantità di messicani con buonepossibilità economiche.

Sono gli stessi che possono viaggiare, inparticolare negli Stati Uniti per fare acquisti oper riunirsi con familiari emigrati, oppure inEuropa. Il classico viaggio in Europa dura duesettimane e tocca 4-5 paesi, tra questi l’Italiararamente manca.

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A proposito di Italia, che percezione hanno delnostro paese?

I messicani adorano la loro cucina e sono moltotradizionalisti. D’altro canto, a giudicare dalnumero di ristoranti italiani, direi che la cucinaitaliana è la preferita tra quelle straniere. Italiana,o forse sarebbe meglio dire “italiana”.Sintomatico è il nome della catena più conosciutadi cucina ispirata al Bel paese: Italianni’s. Scrittoproprio così.

Sono talmente abituati alla cucina mexitaliana,che quando provano la nostra cucina in Italiarestano delusi. Tranne che dal gelato e dallapizza. Il resto manca di sapore. Ossia manca digrassi, salsa piccante e abbinamenti improbabili.Oltre alla pizza, in Messico si mangia molta pasta,ma solo raramente si legge in un menù un sugocon un nome familiare. Il piatto più classico sonoi fettuccini Alfredo, sconosciuti da noi.

E per quanto riguarda la dimensione domestica,i marchi italiani sono presenti nei supermercati?

Pensando al consumo casalingo, in ognisupermercato si può trovare uno scaffale di pastadove primeggia La moderna, marca messicana,però quasi sempre è presente anche Barilla conpasta made in Mexico e con prodotti diimportazione. Nei supermercati più “premium” èfacile trovare altre marche nostrane. Parlando disupermercati può essere interessante sapere chepiù del 50% del mercato è fatto da Walmart, con isuoi segmenti Bodega Aurrera, Sam’s club,Supercenter e Superama. Altre catene nazionalisono Soriana (con Comercial Mexicana), Chedrauie La Comer.

Dipendendo dalle categorie, una parte più omeno preponderante del business vienesviluppato dal canale “Mayoreo”, ovvero daigrossisti, attraverso i quali si riforniscono inegozietti (tiendita de la esquina o changarro –mum and pop’s store). Ufficialmente ci sono600.000 tienditas, altre fonti stimano che siano ildoppio. Qui si potrebbe aprire un capitolo sueconomia informale, corruzione, insicurezza,situazione geopolitica ecc. che evito e lascio gliapprofondimenti alla curiosità di ognuno.

Tornando al cibo e ai prodotti italiani, cosa sitrova di italiano in Messico?

Al momento non molto. Quel che si trova è moltospesso “italian sounding”, affatto italiano. Peresempio in Sam’s Club e Costco si trovanoprodotti italiani importati, ma la maggior partedei prodotti con nome italiano è made in USA.Salumi e formaggi, per esempio. La varietà disalumi e formaggi messicani è molto ridotta,alcuni salumi vengono importati dalla Spagna, leimportazioni dall’Italia sono dirette a ristoratori oa negozi gourmet. E’ più semplice trovare viniitaliani, pochi e normalmente a prezzi proibitivi. Ivini che si trovano maggiormente sono cileni espagnoli, oltre ai prodotti locali. L’olio di oliva èconsiderato un prodotto gourmet, che icosiddetti gastrofighetti iniziano a includere nelloro basket di acquisto. Anche un buon espressoè praticamente un miraggio. La cosa divertente èche in un paese dove si coltiva caffè di buonaqualità, chiamano café ogni tipo di bevanda chene contenga un po’ (cappuccino, latte macchiato,frappuccino, chococino, ...) e normalmentebevono un americano... preparato con Nescafé!

Si può dire quindi che c’è un potenziale per inostri prodotti?

Come e forse ancora di più che in altre parti delmondo, l’attrazione per l’Italia c’è ed è forte, siaper la nostra gastronomia, che per la nostrastoria, l’arte e la moda. Prodotti veramenteitaliani al momento non ne circolano molti.Quindi potrebbero esserci delle ottimeopportunità.

Un consiglio per concludere?

Qualunque sia il prodotto che vorrete proporre inMessico non gridate allo scandalo se ancor primadi assaggiarlo verrà ricoperto di salsa piccante.Quasi sicuramente dopo averlo assaggiatoesclameranno “mmm, delicioso”.

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G u a d a l a j a r a

7 – 9 MARZO 2017www.alimentaria-mexico.com

Per informazioni:

[email protected]

Per esporre nella

collettiva di ICE:

[email protected]

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Food & Horeca

Hostelco23-26 ottobre 2016 - Barcellona

(con La Plaza: Gelateria, Panificazione e Pasticceria)

Alimentaria & Horexpo Lisboa

21-23 Maggio 2017Lisbona

Alimentaria 16-19 aprile 2018

Barcellona

ExpoAntad & Alimentaria Mexico 7-9 Marzo 2017

Guadalajara

HostelCuba23-25 maggio 2017

L’Avana

per informazioni:

Expo Consulting

[email protected]