Fonti dirette

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Fonti Dirette Ricerca sulla storicità di CRISTO

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Fonti Dirette

Ricerca sulla storicità di CRISTO

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In generaleGli studiosi distinguono le fonti in:

-Primarie o dirette, quelle costituite da tracce dirette o contemporanee di una presenza o attività umana che siano importanti ai fini della ricostruzione storica, nel nostro caso, di Cristo.

Per es:–-Sono primarie le fonti materiali che ci restituiscono gli oggetti d'uso e tutti gli elementi concreti che ci consentono di risalire agli usi di una civiltà–-sono primarie anche le fonti orali che ci restituiscono la testimonianza di chi ha partecipato ad un evento –-tra le fonti scritte sono primarie quelle che derivano dal fatto storico in modo immediato: un’iscrizione, un discorso politico, la relazione di un diplomatico, la sentenza di un giudice, una mappa catastale, un contratto economico, una lettera–con l'invenzione della stampa si aggiungono i periodici e ora anche i siti Internet.

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-Secondarie o indirette, sono le fonti quelle che non parlano direttamente della persona di Cristo ma contribuiscono a ricostruire il suo ambiente geografico, sociale, politico, religioso ed economico.

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Fonti dirette

canonichenon

canoniche

Divisione delle fonti dirette.

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Fonti canonicheIl canone cristianoè l’elenco delle Sacre Scritture definito dalla Chiesa.

I libri in esso contenuti, quindi, sono detti canonici.

Essi sono: ….

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I 4 Vangeli

Sebbene la tradizioneci presenti i vangeli sinottici sempre nell'ordine Matteo - Marco - Luca, è innegabile che, dei tre, il primo a vedere la luce è stato quello secondo Marco. Circa la loro datazione , constatando che i vangeli di Marco, Matteo e Luca, contengono una precisa descrizione dei gravi eventi storici che riguardano l'assedio e la distruzione di Gerusalemme, da parte delle legioni di Tito, nell'estate dell'anno 70, si è obbligati ad ammettere che la loro redazione non può essere fatta risalire ad un periodo precedente a tale data. L'evento non poteva essere descritto così dettagliatamente prima ancora che si verificasse.

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Gli atti degli Apostoli Gli Atti degli Apostoli sono un testo contenuto nel Nuovo Testamento, scritto in greco e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva risale attorno al 80-90, forse in Grecia, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte. La tradizione cristiana lo attribuisce a Luca, collaboratore di Paolo e autore del Vangelo secondo Luca; gli studiosi ritengono che sia Atti che il Vangelo secondo Luca furono scritti dallo stesso autore, mentre la sua identificazione con Luca è più dubbia.

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Le lettere di Paolo

Le lettere di Paolosono tredici testi del NuovoTestamento attribuiti dalla tradizione all'apostolo Paolo.

In esse Paolo scrive a varie comunità da lui fondate visitate nei suoi viaggi apostolici; alcune lettere sono inoltre dedicate a persone a lui care.Sono sedici le lettere che, nel corso del tempo, sono state attribuite a Paolo,sia dalla tradizione che sulla base di evidenze interne.

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I testi canonici attribuiti a Paolo sono:

-Prima lettera ai Corinzi;-Seconda lettera ai Corinzi;-Lettera ai Colossesi;-Lettera agli Efesini;-Lettera a Filemone;-Lettera ai Galati;-Lettera ai Filippesi;-Lettera ai Romani;-Prima lettera ai Tessalonicesi;-Prima lettera a Timoteo;-Seconda lettera a Timoteo;-Lettera a Tito.

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Lettere Cattoliche

Nel Nuovo Testamento sono incluse sette epistole non redatte da Paolo di Tarso e raccolte con il nome di lettere cattolicheo lettere universali.

Probabilmente questo nome si deve al fatto che tali epistole non sono indirizzate ad un preciso destinatario, ma riguardano tutti i cristiani.

Gli autori sono identificati con Pietro apostolo, Giovanni apostolo, Giacomo e Giuda Taddeo.

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L’Apocalisse.La parola apocalisse deriva dal greco ἀποκάλυψις (apokalypsis), compostodi apó e kalýptein (“scoprire“),

dunque significa togliere il velo, letteralmente rivelazione.

Sembra essersi originata presso gli ebrei che parlavano greco, per poi passare ai cristiani che la svilupparono ulteriormente.

Nella terminologia della letteratura del primo ebraismo e Cristianesimo, indica una rivelazione di cose nascoste da Dio a un profeta scelto; questo termine è più spesso usato per descrivere il resoconto scritto di tale esperienza.

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Le fonti non sono riconosciute nel canone ufficiale della Chiesa.

Appartengono a queste fonti

i libri apocrifi come

il Vangelo di Pietro

e gli Atti di Paolo.

Fonti non canoniche

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FINE.

Luciana Strippoli.

Miriana Piccarreta.

Federica Di Bisceglie.

Annalisa Cannillo.

Annamaria Testino.

Lavoro di ricerca realizzato da