Fondi Immobiliari italiani - Offerta acquisto su Fondo Immobiliare UIU

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OPA sul Fondo Unicredito Immobiliare Uno a 1.850 euro pro quota da parte di Gwm Group e Eurocastle. Offerta d’acquisto del fondo immobiliare UIU valida fino al 7 marzo. E’ stato pubblicato sulle testate nazionali l’annuncio dell’Offerta pubblica di acquisto volontaria parziale lanciata da Europa Plus Sca Sif - Res Opportunity (controllato e gestito da Gwm Group) e Italy Investment Sàrl (indirettamente controllato da Eurocastle Investment Limited) per acquisire fino al 40% delle quote del fondo Unicredito Immobiliare Uno, gestito da Torre Sgr. L’offerta, riservata ai titolari di quote del fondo, è valida fino al 7 marzo 2014 per un prezzo di 1.850 euro per quota, cifra che rappresenta un premio del 13,1% rispetto alla media dei prezzi ufficiali delle quote del fondo negli ultimi tre mesi. Il corrispettivo delle quote sarà pagato il 14 marzo 2014.

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RASSEGNAFONDI IMMOBILIARI ITALIANI

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Il Sole 24 Ore 13/02/2014 Paola Dezza CASA 24 PLUS p. 12

All'Italia mancano investitori stabili

Secondo gli operatori il 2014 sarà l'anno delle Opa sui fondi e degli investimenti di breve periodo (*) stima; (**) Next Estate Income Fund/Paneuropean Fund managed by Bnpp Reim France; fonte: elab. Il Sole 24 ore su dati di mercatoL'opinione degli operatori è quasi unanime: il 2014 sarà l'anno delle Opa sui fondi immobiliari quotati (di questi giorni il nulla osta di Consob all'Opa di GWM ed Eurocastle su Unicredito Immobiliare Uno) o dell'acquisizione di grandi portafogli dai fondi non quotati, in scadenza o nel periodo di grazia. Più diversificati i pareri sulla ripresa, tra chi la bolla come "finto" recupero e chi crede, invece, di essere all'inizio di un nuovo ciclo. «Gli acquisti da parte di investitori esteri sono reali e consistenti e rappresentano un segnale certo della percezione di un minore rischio Italia - dice Aldo Mazzocco, a.d. di Beni Stabili Siiq e presidente di Assoimmobiliare -. Ma , per ora, sono guidati da soggetti con un profilo opportunistico, un orizzonte temporale di massimo cinque anni e una rigorosa focalizzazione sui centri commerciali e sugli immobili "core" a Roma e Milano. Sono utili e necessari per dare inizio a un nuovo ciclo, come la legna sottile nel caminetto. Ma poi ci serve la legna di grosso taglio e di lunga durata. Ci servono investitori esteri di lungo termine con profili e ritorni attesi sugli investimenti da operatore stabile. E disponibili a coprire uno spettro di prodotto e un'area geografica più ampia. E, dulcis in fundo, ci servono investitori per sindacare i progetti di sviluppo e di riqualificazione delle città». «È che in Italia si è fatto molto poco per attrarre questi investitori strutturali - sottolinea Mazzocco -, nonostante il lavoro di Assoimmobiliare, ministeri e Presidenza del consiglio. Anche con Consob e Borsa».Ma l'Italia è ancora in tempo per spianare la strada a questo indispensabile contributo di capitale estero. «Per i prossimi mesi ci aspetta una situazione del credito al settore in lento ma continuo miglioramento, una lenta ripresa dei canoni e dei valori degli immobili "core", forse anche sostenutada un po' di compressione dei rendimenti. Ancora sofferenza per gli immobili periferici. Un mercatoestremamente polarizzato, per prodotto, localizzazione, qualità». La nostra situazione resta diversa, secondo Mazzocco, da quella della Spagna: il nostro settore non era gonfiato come quello spagnolo e non ha subito lo stesso repricing. «Potenzialmente potremmo avere un mercato come quello tedesco, francese o inglese. Basterebbe crederci» conclude.Parere diverso da Cbre. «Siamo all'inizio di un ciclo - dice Alessandro Mazzanti, ceo Italy -. A guidare la svolta la sensazione diffusa da fine 2012 che l'euro non sarebbe saltato e i capitali arrivatida economie emergenti in fase critica. Lo spostamento di interesse degli investitori li ha spinti anche a cercare fuori da Germania e Regno Unito, mercati top con redditi sicuri ma rendimenti molto poco interessanti. I volumi registrati nel 2013 in Italia, pari a 4,6-4,7 miliardi di euro di transazioni, rappresentano quasi gli stessi volumi del 2008, per via della discesa dei prezzi». Ma cosa accadrà nei prossimi mesi? «La ripresa continuerà se ci sarà prodotto da vendere a prezzi interessanti - dice Mazzanti -. L'Italia è ancora Paese ricco, nei centri commerciali gli affitti sono sostenibili e negli uffici non c'è troppo prodotto». Ecco perchè negli ultimi mesi abbiamo assistito a numerose operazioni. Oggi a guardare deal in Italia ci sono tutti i fondi speculativi americani, da Cerberus a Starwood, da Oak tree a Lon Stars e Tristan, mentre Adia (il fondo sovrano di Abu Dhabi) ha guardato qualcosa nel retail ma non ha ancora investito.

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«L'interesse per l'Italia è tornato - dice Giulia Longo, direttore generale di Colliers International- che ci sia davvero un prodotto che possa incontrare questo interesse è un altro argomento. Chi deve vendere non accetta oggi minusvalenze importanti. È il caso di molti fondi immobiliari».Per Leo Civelli. numero uno di Reag in Italia, c'è tanta strada da fare per riportare qui gli investitori che potrebbero comprare i grossi asset incagliati delle banche o quelli del patrimonio pubblico. Ma ci manca ancora qualità e certezza politica. Il nodo è sempre quello: la nostra immagine oggi non vende. © RIPRODUZIONE RISERVATA città, zona tipologia prezzo acquirente venditore Diverse città Shopping Center 381* Morgan Stanley (52%) Auchan Milano, Porta Nuova Uffici 28 Neif ** Beni Stabili Siiq Varie (Bo,Pc) Logistica 60 Italian Logist. Fund (Hines sgr) Vailog Bologna Retail Park 80 Orion Pradera Roma Uffici 60 Blackstone Axa Immoselect Fund Marcon (Ve)/ Monselice (Pd) Shopping Center 144,5 Blackstone Sonae Sierra Milano, Bicocca Uffici 47,5 Neif ** Fondo Cloe (Prelios) Milano, Centro Uffici 90 Blackstone Rcs Limbiate (Mi) Shopping Center 140 International Insurance Company Cbre Global Investors Milano, Cbd Vie del lusso 22 Kiton Ferre Roma Hotel 105 Sultan of Brunei Starwood Padova Shopping Center 29,4 n.d. Fondo "Estense - Grande DistribuzionFoto: Big deal. La cessione a Blackstone della sede del Corriere della Sera in via Solferino a Milanoè stata una delle più importanti operazioni in Italia nel 2013

MF 18/02/2014 Manuel Follis ed. Nazionale p. 1.15

Da Blackstone opa su Atlantic 1

Operazione da 151 mln con premio del 20% sulle ultime quotazioni e condizionata al raggiungimento del 50%. Nel fondo immobili affittati (molti commerciali) e il Palazzo dell'Informazione di Milano

Blackstone ha messo nel mirino il fondo Atlantic 1 gestito da IdeA Fimit e ieri ha annunciato il lancio di un'opa da 151 milioni massimi attraverso Oceano Immobiliare per rilevare le quote del fondo di real estate. Si tratta della seconda operazione di questo genere nel giro di poco più di un mese, visto che a inizio gennaio Gwm Group ed Eurocastle avevano proposto al mercato un'opa parziale sul 40% delle quote del fondo UniCredito Immobiliare Uno per complessivi 120 milioni. Due offerte simili a distanza di poche settimane sembrano rappresentare un segnale per il mercato immobiliare, dove i prezzi sono tali da giustificare ormai qualche operazione straordinaria. Oceano Immobiliare è una società di diritto lussemburghese indirettamente controllata da Blackstone; per portare a termine l'affare si è avvalsa della consulenza di Lazard e di quella, ormai consueta, della Kryalos guidata da Paolo Bottelli. Una nota di Blackstone spiega che l'offerta ha per oggetto la totalità delle quote (escluse quelle in possesso per legge della sgr) che saranno pagate 303 euro ciascuna, prezzo che comprende «l'ammontare oggetto di distribuzione proventi (5,50 euro per quota)» e rimborsi parziali relativi al secondo semestre 2013. Il tutto per un esborso massimo, nel caso in cui i titolari delle quote conferissero tutte le azioni, di 151,7 milioni di euro. Il prezzo lordo pagato risulta così superiore del 20% rispetto alle quotazioni di venerdì scorso, un premio superiore rispetto alla media internazionale del settore. Gli immobili del fondo Atlantic 1 sono affittati principalmente a tre inquilini (Eni, Telecom e Carrefour) e comprendono anche il Palazzo dell'Informazione in piazza Cavour a Milano. Grazie all'operazione i quotisti che avevano partecipato al collocamento del fondo potrebbero uscire senza registrare perdite ma anzi facendo segnare un guadagno, pur se limitato. In sostanza, si tratta di un'offerta che potrebbe rappresentare

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una valida di exit strategy da un fondo sul quale ormai c'era poca liquidità. La proposta di Blackstone è condizionata al raggiungimento di almeno il 50% delle azioni e in generale testimonia la presenza sempre più attiva del fondo sul mercato immobiliare italiano, tanto che non si possono escludere in futuro altre operazioni legate a fondi immobiliari quotati. (riproduzione riservata)Foto: Il Palazzo dell'Informazione a Milano

Investitori esteri – gwm group e eurocastle lanciano opa su UIU fondo Unicredito Immobiliare Uno MF 18/02/2014 Anna Messia ed. Nazionale p. 15

Fitch promuove Fabrica sgr e l'estero torna sul mattone

La promozione di Fitch di Fabrica sgr è arrivata per due motivi. La società di gestione immobiliare guidata da Marco Doglio ha visto crescere la valutazione da «Good standards» (buoni standard) a «High standards» (alti standard) sia perché la sgr partecipata da Mps e dal gruppo Caltagirone si è trovata un partner internazionale del calibro di Cbre Global Investors (tra i leader mondiali del settore immobiliare) sia perché i due alleati si sono subito aggiudicati una maxi-gara, quella indetta dalla Cassa Forense per l'avvio del primo fondo immobiliare paneuropeo, che vale un miliardo. Unapromozione, quella dell'agenzia di rating, particolarmente significativa per Fabrica sgr perché è arrivata in un momento di risveglio per il settore immobiliare italiano, in particolare per quanto riguarda l'interesse al mattone della Penisola da parte di investitori esteri. Dopo un minimo fatto registrare nel 2012, quando dagli investitori stranieri sono arrivati appena 500 milioni, l'anno scorsol'afflusso è salito a 2,5 miliardi e anche il 2014 ha già mostrato segnali di ulteriore accelerazione, come testimoniano le offerte pubbliche arrivate su fondi immobiliari quotati. La prima ha riguardatoil Fondo Unicredit Immobiliare Uno, investito su asset diversificati (dagli uffici del Sole 24 Ore a Milano a centri commerciali e supermercati Pam) e che ha ricevuto un'offerta di acquisto del 40% delle quote per un massimo di 120 milioni da parte di Gwm (50%) e Fortstress (50%). Poi è stata la volta del Fondo Atlantic 1 ( si veda articolo in alto in pagina) investito in uffici e supermercati Carrefour e rilevato interamente da Blackstone. «Anche se non tutti gli investitori istituzionali italiani hanno piena familiarità con l'asset manager rating, si tratta di strumenti che saranno sempre più apprezzati», ha commentato ieri Doglio dopo il giudizio di Fitch, «e si tratta già di una fonte affidabile per potenziali investitori esteri».

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il Quotidiano Immobiliare - Il giornale della finanza immobiliare

Fondo Uiu: pubblicato l’annuncio dell’Opa

Offerta valida fino al 7 marzo, offerti 1.850 euro per quota E’ stato pubblicato sulle testate nazionali l’annuncio dell’Offerta pubblica di acquisto volontaria parziale lanciata da Europa Plus Sca Sif - Res Opportunity (controllato e gestito da Gwm Group) e Italy Investment Sàrl (indirettamente controllato da Eurocastle Investment Limited) per acquisire fino al 40% delle quote del fondo Unicredito Immobiliare Uno, gestito da Torre Sgr. L’offerta, riservata ai titolari di quote del fondo, è valida fino al 7 marzo 2014 per un prezzo di 1.850 euro per quota, cifra che rappresenta un premio del 13,1% rispetto alla media dei prezzi ufficiali delle quote del fondo negli ultimi tre mesi. Il corrispettivo delle quote sarà pagato il 14 marzo 2014.