Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO ... · In occasione di Dolomiti Days 2015...

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Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO RASSEGNA STAMPA AGOSTO 2015

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Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO

RASSEGNA STAMPA AGOSTO 2015

2 Rassegna stampa |Agosto 2015

ANSA.it Trentino | 04 agosto 2015

Insediato tavolo Dolomiti Unesco Tradurre in azioni gli obiettivi strategici

(ANSA) - BOLZANO, 4 AGO - La pianificazione trasversale di progetti e iniziative che hanno come oggetto le Dolomiti patrimonio mondiale Unesco: questo il tema al centro della prima riunione del tavolo di lavoro permanente insediatosi a Bolzano. L'obiettivo è quello di coordinare al meglio tutte le azioni per migliorarne l'efficacia e di tradurre in azioni concrete gli obiettivi strategici relativi al territorio altoatesino che ricade nell'area tutelata.

adnkronos.it | 04 agosto 2015

Dolomiti Day, giornata dedicata alle montagne patrimonio Unesco Dolomiti Day, giornata dedicata alle montagne patrimonio Unesco In occasione di Dolomiti Days 2015 la Provincia di Udine, in collaborazione con Dolomiti Contemporanee, organizza per il secondo anno consecutivo a Forni di Sopra una giornata di incontri e riflessioni dedicati ai Paesaggi della Montagna Contemporanea a cui parteciperanno illustri ospiti di fama internazionale. La giornata si configurerà come un confronto pubblico su temi legati al territorio, al paesaggio, alla cultura, all’economia, al turismo della montagna e delle Dolomiti-Unesco. Sarà caratterizzata da due momenti incentrati su una serie di riflessioni

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sul valore del territorio e del paesaggio come risorsa economica. Dolomiti Days 2015 Geografie dei paesaggi culturali ed economici Giovedì 13 agosto 2015 Piazza del Comune, Forni di Sopra (Udine) (in caso di pioggia nella Ciasa dei Fornès) Locandina IlFriuli.it |04 agosto 2015

Dolomiti Day il 13 agosto La Provincia di Udine organizza per il secondo anno una giornata di incontri dedicata alle montagne patrimonio Unesco

In occasione di Dolomiti Days 2015 la Provincia di Udine, in collaborazione con Dolomiti Contemporanee, organizza per il secondo anno consecutivo a Forni di Sopra una giornata di incontri e riflessioni dedicati ai Paesaggi della Montagna Contemporanea a cui parteciperanno illustri ospiti di fama internazionale. La giornata si configurerà come un confronto pubblico su temi legati al territorio, al paesaggio, alla cultura, all’economia, al turismo della montagna e delle Dolomiti-Unesco. Sarà caratterizzata da due momenti incentrati su una serie di riflessioni sul valore del territorio e del paesaggio come risorsa economica. La mattinata prevede una tavola rotonda dal titolo 'Economia Culturale e paesaggi economici' a cui prenderanno parte, oltre al Presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, Giannola Nonino (imprenditrice, Grappa Nonino), Gianluca D'Incà Levis (curatore di Dolomiti Contemporanee), Daniela Perco (Direttrice Rete Musei Provincia di Belluno), Antonio De Rossi (scrittore, docente e direttore Istituto Architettura Montana di Torino) che discuteranno della montagna di oggi e delle sue potenzialità, analizzandola da diverse prospettive, in particolare quella economica e culturale. Nel pomeriggio Pier Luigi Sacco (professore ordinario di Economia della Cultura, allo IULM di Milano) si soffermerà sugli aspetti legati al managment e al marketing della cultura, alle teorie e tecniche di valorizzazione e promozione dei territori, al rapporto tra economia, cultura, paesaggio e risorse. Dolomiti Days 2015 Geografie dei paesaggi culturali ed economici Giovedì 13 agosto 2015 Piazza del Comune, Forni di Sopra (Udine) in caso di pioggia nella Ciasa dei Fornès Giornata di incontri e dibattiti Mattino: dalle ore 10.30 alle ore 12.30 Economia culturale e paesaggi economici Tavola rotonda con Giannola Nonino, Gianluca D’Incà Levis, Antonio De Rossi, Daniela Perco Pomeriggio: ore 16.00

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Cultura, sviluppo e territorio: dall’eventificio alla comunità di innovazione Lectio magistralis del prof. Pier Luigi Sacco

La Stampa.it | 04 agosto 2015

Chiusa con successo la terza edizione dell’Adventure Outdoor Fest a San Candido-Innichen (BZ) Si è conclusa la terza edizione dell’Adventure Outdoor Fest: quattro giorni, oltre cinquanta attività con più di mille partecipanti iscritti, venti incontri con ospiti di fama internazionale, cinque ore di cinema, otto anteprime mondiali in concorso, e più di 50 atleti ed ospiti presenti, nel salotto delle Dolomiti a San Candido. L’assegnazione dei premi Adventure, durante la serata di chiusura del Festival condotta da Piero Badaloni, mostra già lo spirito di questa manifestazione, che esplora il legame tra l’impresa atletica e la ricerca di senso che si nasconde dietro alla storia dei suoi protagonisti. Il premio che riconosce il migliore atleta maschile (Best Athlete) Adventure Outdoor 2015 va all’alpinista di fama mondiale Steve House, che ha intrattenuto una platea di giovani alpinisti, e curiosi, con la condivisione della sua esperienza alpinistica e di vita: “Ho arrampicato su montagne, rocce e cascate di ghiaccio, e dopo i miei più grandi successi mi ritrovo vuoto, irrisolto, e torno, portando le mie forze e le mie debolezze, ancora e ancora”, racconta House introdotto sul palco del Festival da Maurizio Fava, direttore del dipartimento di Psichiatria della Harvard University “Troppo a lungo ho sospeso me stesso, e ho represso le paure. La più grande è quella di non meritare amore”, continua Steve House mostrando il suo percorso di uomo prima ancora che di alpinista. “Quando hai dato tutto te stesso, cosa rimane?”. E il suo modo per condividere parte di sé, e forse per dare un senso e un significato alle sue imprese, Steve House l’ha trovato in Alpine Mentor – associazione da lui creata che offre a giovani alpinisti la possibilità di ricevere un training unico, e ai grandi alpinisti di condividere la propria esperienza con umiltà e gratitudine nei confronti della comunità. Il premio per la miglior fotografia 2015 nei video in concorso (Best Photography) va al cortometraggio di Skip Armstrong – The Coast, un video che racconta in modo molto completo il surf moderno. Il premio per la miglior fotografia è stato assegnato grazie alla completezza delle immagini, alla capacità di alternare riprese aree e a terra molto suggestive, con una cura per i particolari in fase di post produzione superiore agli altri video in concorso.

Il premio Dolomythos Award 2015 se lo aggiudica l’atleta e Guida Alpina Luca Rolli di Courmayeur con il suo cortometraggio “Monte Bianco: Il paese dei balocchi.” Una retrospettiva che unisce la storia del ripido del Monte Bianco, il ripido contemporaneo, le innumerevoli opzioni che offre la montagna più alta d’Europa e gli atleti che la vivono quotidianamente. Da sottolineare la produzione totalmente indipendente e autoprodotta di Luca, con riprese professionali e di alta qualità, sia a terra che riprese aeree. Oltre alle

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riprese in follow – a inseguimento, eseguite da Luca ai suoi amici atleti su discese con pendenze che talvolta superano i 50° di pendenza. Il Premio Adventure Outdoor 2015 per la migliore atleta femminile (Best Athlete) va alla giovane ultra-runner Mira Rai, medaglia d’oro al Mont Blanc Marathon - Skyrunner World Series 2015. “Corro per le donne del Nepal, per mostrare a tutte le ragazze la mia storia di indipendenza” racconta la giovane atleta. La storia di Mira ha dell’incredibile e sembra ispirarsi ad una fiaba. Nata e cresciuta tra le vette dell’Himalaya “Ho iniziato a correre appena ho potuto reggermi sulle gambe, per andare a prendere l’acqua e riportarla al mio villaggio”. La forza di Mira si legge non solo nelle classifiche delle gare del circuito internazionale di ultramaratone vinte in solo un anno dalla sua prima competizione, ma nei suoi occhi che sembrano accogliere con naturalezza ogni nuova esperienza. Il Concorso cinematografico internazionale, che quest’anno per la prima volta assegna il Grivel Golden Axe, la piccozza d’oro, è assegnato a Panaroma, del regista spagnolo Gerard Peris, e racconta l’impresa del climber Edu Marin, assistito dal padre. Storia di tenacia, ma anche del rapporto tra padre e figlio, che uniti in squadra raggiungeranno l’obiettivo: la Cima Ovest delle Tre Cime di Lavaredo, nel cuore delle Dolomiti. Il Festival quest’anno più che mai ha permesso ai partecipanti di incontrare a San Candido alcune leggende viventi dello sport di avventura. Prima fra tutte Nives Meroi: dodici delle quattordici vette sopra gli 8000, scalate tutte senza l'uso di ossigeno supplementare e di portatori d'alta quota, è tra le più grandi alpiniste di sempre. “La montagna impone ad ognuno di noi la responsabilità di vivere, e ci impone di scegliere con maggiore consapevolezza come garantire la nostra sicurezza. Salire le vette più alte in completa autosufficienza significa sapere che saremo anche in grado di scendere, significa conoscere il nostro limite” racconta Nives, e continua: “Siamo diventati alpinisti naturalmente, con la consapevolezza di ogni passo”. Nives parla sempre al plurale, perché tutte le vette le ha raggiunte insieme al marito Romano Benet. La storia di Romano e Nives è eccezionalmente raccontata all’Adventure Outdoor Fest dallo scrittore Erri De Luca. Lo scrittore si illumina nel riabbracciare l’amica all’Hotel Sport Tyrol di San Candido, ma la prima domanda è per il marito Romano “Nives e Romano hanno creato un modo nuovo modo di fare alpinismo, l’alpinismo di coppia”. Nives Meroi trasmette serenità e sicurezza e la sua storia di amore e montagna la condivide con Erri De Luca, che ha suggerito il titolo del libro suo libro "Non ti farò aspettare". I due amici si incontrano e si raccontano sul palco del Festival nell’intervista di Fausta Slanzi, giornalista e responsabile della Fondazione Dolomiti Unesco. Ed è proprio l’ultimo dei sei documentari promossi dalla Fondazione Dolomiti Unesco “Dolomiti. Montagne – Uomini – Storie” realizzato da Piero Badaloni con la collaborazione di Fausta Slanzi, prodotto e distribuito da Rai Cinema, a chiudere le serate di Adventure Outdoor Festival. Un progetto che si propone di creare un filo conduttore per cucire insieme i diversi territori che compongono le Dolomiti, da un punto di vista storico, naturalistico e culturale. Incontri irripetibili si sono verificati anche durante i vari corsi aperti al pubblico che hanno coinvolto atleti e grandi professionisti di fotografia, mountainbike, arrampicata, trailrunning, highline, yoga, indoboard e parkour. Adventure Outdoor Fest si conferma come l’evento outdoor in Italia per eccellenza, probabilmente anche in Europa, affiancando alle attività sportive incontri che raccontano di sport e di avventura ma che parlano a tutti, trovando nella storia e nelle straordinarie imprese degli ospiti un filo conduttore per la ricerca del senso della vita. Un momento imperdibile per conoscere meglio se stessi e divertirsi. www.adventureoutdoorfest.com [email protected] www.dolomitifest.com

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Il Gazzettino | 05 agosto 2015

Genti e #sconfini attorno ad Auronzo

TORNA IL DOLOMITES UNESCO LABFEST AURONZO DI CADORE

Dopo l’esordio dello scorso anno in provincia di Bolzano, la seconda edizione del Dolomites Unesco LabFest, il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco, arriva in provincia di Belluno. Il LabFest - che è manifestazione itinerante, tematica e multidisciplinare - quest’anno si svolgerà infatti ad Auronzo di Cadore che per tre giorni, dal 28 al 30 agosto, ospiterà tutti gli eventi che quest’anno saranno dedicati al tema del confine. L’edizione 2015 #sconfini racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Così, le stesse montagne che cent’anni fa furono teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate patrimonio condiviso dell’umanità, bene prezioso da conservare e gestire assieme. Fra i vari appuntamenti, la musica sabato 29 con la Piccola Bottega Baltazar, domenica domenica 30 il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir; nella stessa giornata tra gli ospiti anche Manolo (nella foto il grande alpinista feltrino) e Nives Meroi. L’intero programma è visionabile al link internet www.dolomitesunescolabfest.it/program-tab-style/.

Alto Adige | 05 agosto 2015

Un francobollo dedicato alle Dolomiti BOLZANO La bellezza delle Dolomiti celebrata in un francobollo. La nuova emissione dell’Istituto poligrafico dello Stato è stata presentata ieri a Palazzo Widmann dal sottosegretario con delega alle Telecomunicazioni Antonello Giacomelli, su invito del presidente Kompatscher. Una fotografia di Gottfried Tappeiner, che immortala il gruppo delle Odle, è stata rivisitata dalla bozzettista Anna Maria Maresca. Il francobollo, sottolinea Giacomelli, «è un omaggio alla bellezza delle Dolomiti e alla capacità di popolazioni e governi locali di fare convivere uomo e natura, sviluppo e tutela del paesaggio». Così Kompatscher: «Siamo

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orgogliosi che una delle perle del nostro territorio - venga riprodotta su un francobollo. Si tratta di un punto d'arrivo di un lungo percorso».

L’Adigetto.it | 05 agosto 2015

Dolomites Unesco LabFest, Auronzo 28-30 agosto #Sconfini, il Festival per e delle genti che amano e vivono in Dolomiti Torna il «Dolomites UNESCO LabFest», il festival delle genti e per le genti che amano e vivono in Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Il LabFest - itinerante, tematico, multidisciplinare - quest'anno si terrà in provincia di Belluno, ad Auronzo di Cadore, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. L'edizione 2015, non a caso indicata con hashtag SCONFINI - #SCONFINI - racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa furono teatro di una terribile e sanguinosa guerra, oggi sono diventate Patrimonio dell'Umanità, bene dal valore enorme da gestire, valorizzare e tramandare alle nuove generazioni. Ad Aurono, al Dolomites LabFest, la montagna sarà raccontata anche come luogo per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Tra gli ospiti di #SCONFINI, il grande arrampicatore in solitaria (free solo), guida alpina e alpinista trentino Maurizio Zanolla, più conosciuto come Manolo e la fortissima alpinista friulana Nives Meroi che ha scalato dodici dei quattordici Ottomila della Terra, tutti senza l'aiuto di ossigeno e di portatori d'alta quota. I due grandi alpinisti si confronteranno sul concetto e sul superamento del limite, tra le crode di casa o su cime dall'altra parte del mondo (domenica 30 agosto). In anteprima, ecco il video promo del Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI.

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Comune di Cavalese | agosto 2015

Dolomites UNESCO LabFest Dal 28 al 30 agosto 2015 si terrà ad Auronzo di Cadore il Dolomites UNESCO LabFest, quest'anno si parlerà di #SCONFINI. Nel corso dell'edizione 2015 #SCONFINI le Dolomiti saranno raccontate come luogo di guerra (cento anni fa) e luogo di incontro e condivisione (oggi, anche grazie al riconoscimento UNESCO del 2009), come limite geografico e simbolico, come area da sempre oggetto di scambi e attraversamenti. Anche quest’anno inoltre la Fondazione vuole invitare i produttori delle Dolomiti a partecipare al Dolomites UNESCO LabFest. Nella tre giorni dell’edizione 2015 la piazza di Auronzo di Cadore diventerà un luogo di incontro tra diverse tradizioni gastronomiche: dai formaggi alle confetture, dai succhi di frutta agli ortaggi. Sono aperte le adesioni che andranno presentate alla Fondazione tramite l'invio dell'apposito modulo scaricabile al link: http://www.dolomitesunescolabfest.it/i-produttori-delle-dolomiti-al-dolomites-unesco-labfest-sconfini-aperte-le-iscrizioni/

www.transdolomites.eu | agosto 2015

Gentili Sostenitori, dal 28 al 30 agosto 2015 si terrà ad Auronzo di Cadore il Dolomites UNESCO LabFest, quest’anno si parlerà di #SCONFINI.

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Nel corso dell’edizione 2015 #SCONFINI le Dolomiti saranno raccontate come luogo di guerra (cento anni fa) e luogo di incontro e condivisione (oggi, anche grazie al riconoscimento UNESCO del 2009), come limite geografico e simbolico, come area da sempre oggetto di scambi e attraversamenti. Anche quest’anno inoltre la Fondazione vuole invitare i produttori delle Dolomiti a partecipare al Dolomites UNESCO LabFest. Nella tre giorni dell’edizione 2015 la piazza di Auronzo di Cadore diventerà un luogo di incontro tra diverse tradizioni gastronomiche: dai formaggi alle confetture, dai succhi di frutta agli ortaggi. Sono aperte le adesioni che andranno presentate alla Fondazione tramite l’invio dell’apposito modulo scaricabile al link: http://www.dolomitesunescolabfest.it/i-produttori-delle-dolomiti-al-dolomites-unesco-labfest-sconfini-aperte-le-iscrizioni/

Comunità di Primiero | agosto 2015

Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI Stai organizzando un evento in occasione del centenario della Grande Guerra? O magari uno spettacolo sull'emigrazione, un concerto multilingue, un incontro dedicato all'alpinismo o un concorso fotografico a tema “confini”? Partecipa anche tu alla Rete di eventi del Dolomites UNESCO LabFest: su tutto il territorio Patrimonio mondiale dell'Umanità quest'anno si parla di #SCONFINI. Il Dolomites UNESCO LabFest è il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO. Il Dolomites UNESCO LabFest vuole inoltre essere una manifestazione inclusiva delle tante realtà/iniziative che compongono il tessuto sociale, economico e culturale del territorio dolomitico. Con l'obiettivo di promuovere l’incontro e la condivisione tra le diverse comunità dolomitiche, il LabFest si propone di offrire una visibilità unificata alle realtà/iniziative esistenti nelle cinque province che condividono il Bene UNESCO. MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE e REGOLAMENTO DELLA RETE EVENTi DEL LABFEST E’ sufficente segnalare l’iniziativa organizzata e spiegare in che modo essa è attinente al tema #SCONFINI inviando il modulo allegato a: [email protected] Il calendario della Rete degli eventi del LabFest sarà visibile sul sito del Dolomites UNESCO LabFest (www.dolomitesunescolabfest.it) e gli eventi verranno comunicati attraverso i social network del LabFest. Gli stessi eventi saranno pubblicati anche sul sito ufficiale della Fondazione Dolomiti UNESCO (www.dolomitiunesco.info) e promossi attraverso i canali comunicativi della Fondazione. Entrambi i siti sono tradotti in tre lingue: italiano, inglese, tedesco. INFORMAZIONI Per eventuali chiarimenti o informazioni è possibile rivolgersi alla Fondazione Dolomiti UNESCO: Corso Italia, n. 77, 32043 - Cortina d'Ampezzo (BL)

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tel. +39 0436.867395 fax +39 0436.876556 [email protected]

La Voce del NordEst.it | agosto 2015

Manifestazione d’interesse da inviare alla Fondazione Dolomiti entro il 31 luglio Trento – Dal 28 al 30 agosto ad Auronzo di Cadore (BL) si terrà la prima edizione del Dolomites UNESCO LabFest dedicato al tema #SCONFINI. La Fondazione, con un avviso di manifestazione d’interesse, invita i produttori agricoli delle Dolomiti intenzionati ad esporre e vendere i propri prodotti nell’ambito dell’evento. L’avviso non è da intendersi come procedura di affidamento concorsuale e, pertanto, non sono previste graduatorie, attribuzione di punteggi o altre classificazioni di merito. La Fondazione si riserva di individuare, tra le manifestazioni d’interesse pervenute, quelle più in linea con i criteri specificati nell’avviso. I produttori devono essere in regola con quanto disposto dalle normative fiscali ed igienico sanitarie vigenti per il proprio settore di attività. Gli interessati dovranno far pervenire la richiesta (trasmettendo il modello allegato), firmato dal Legale Rappresentante e corredato da un documento d’identità in corso di validità dello stesso, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 31 luglio 2015, con le seguenti modalità: a mezzo servizio postale presso la Fondazione Dolomiti Dolomiten Dolomites Dolomitis UNESCO – Corso Italia, n. 77 – 32043 Cortina d’Ampezzo (BL); tramite posta elettronica all’indirizzo [email protected] recante in oggetto “Manifestazione d’interesse Produttori” ; a mano presso la sede amministrativa della Fondazione in Corso Italia, n. 77 a Cortina d’Ampezzo; la consegna a mano è consentita esclusivamente dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 16.00. Il termine di presentazione della candidatura è perentorio e farà fede il timbro postale, la ricezione del documento presso gli uffici della Fondazione e l’orario e data di invio della e-mail in caso di trasmissione via posta elettronica. La Fondazione si impegna a far pervenire risposta alle aziende candidate entro e non oltre il 10 agosto 2015. Il modello potrà essere completato da allegati di presentazione dell’Azienda che propone la propria candidatura. Sono 12 i produttori che potranno esporre e vendere i loro prodotti: tre per la Provincia di Belluno, tre per la Provincia di Bolzano, tre per la Provincia autonoma di Trento e, infine tre per le Province di Udine e Pordenone. Potranno candidarsi tutte le Imprese agricole sia singole che associate la cui sede operativa sia all’interno di queste province. Per informazioni: Fondazione Dolomiti UNESCO tel. +39 0436.867395, fax +39 0436.876556, mail [email protected] Dolomites UNESCO LabFest vuole creare occasioni d’incontro, confronto, consapevolezza e collaborazione tra gli abitanti dei territori dolomitici e attirare e coinvolgere i turisti. I produttori agricoli invitati avranno a disposizione gratuitamente uno spazio espositivo e di vendita nella piazza di Auronzo di Cadore (BL) e dovranno garantire l’apertura per tutta la durata del LabFest (28-29-30 agosto 2015). A disposizione dei produttori ci sarà: uno spazio espositivo di misura 3×3 m (i produttori dovranno procurarsi autonomamente

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un proprio stand di dimensioni massime 3x3m e provvedere al trasporto dello stesso); corrente elettrica (i produttori dovranno procurarsi autonomamente prolunghe e ciabatte in base alle proprie necessità); un tavolo di dimensioni indicative 200x50cm e due sedie; su richiesta e fino ad esaurimento della disponibilità, uno spazio per la conservazione di prodotti deperibili solo ed esclusivamente se conservati sotto-vuoto. La scelta dei produttori seguirà alcuni criteri: i partecipanti dovranno essere aziende agricole a conduzione familiare. Potranno partecipare in forma singola o aggregata (gruppi di produttori che presentano forme preesistenti di collaborazione nel produrre, lavorare e commercializzare i propri prodotti – cooperative, associazioni di produttori). Nella scelta dei produttori da invitare saranno valutate positivamente: la rappresentatività dei prodotti del territorio, eventuali certificazioni di qualità, collaborazione tra aziende, recupero varietà storiche e metodi colturali, certificazione biologica. La Fondazione cercherà di diversificare al massimo l’offerta dei prodotti (formaggi, salumi, frutti, ortaggi, confetture, miele, ecc.). I produttori selezionati saranno invitati mediante lettera: La Fondazione avrà cura di informare gli esclusi. (fs) Avviso e informazioni sul sito istituzionale della Fondazione www.dolomitiunesco.info e sul sito della manifestazione www.dolomitesunescolabfest.it. Informazioni: Fondazione Dolomiti UNESCO Corso Italia, n. 77, 32043 – Cortina d’Ampezzo (BL) tel. +39 0436.867395, fax +39 0436.876556 mail [email protected]

www.regioni.it | 5 agosto 2015

DOLOMITES UNESCO LABFEST, AURONZO 28-30 AGOSTO #Sconfini, il Festival per e delle genti che amano e vivono in Dolomiti Torna il Dolomites UNESCO LabFest, il festival delle genti e per le genti che amano e vivono in Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO. Il LabFest - itinerante, tematico, multidisciplinare - quest'anno si terrà in provincia di Belluno, ad Auronzo di Cadore, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. L'edizione 2015, non a caso indicata con hashtag SCONFINI - #SCONFINI - racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa furono teatro di una terribile e sanguinosa guerra, oggi sono diventate Patrimonio dell'Umanità, bene dal valore enorme da gestire, valorizzare e tramandare alle nuove generazioni. Ad Aurono, al Dolomites LabFest, la montagna sarà raccontata anche come luogo per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Tra gli ospiti di #SCONFINI, il grande arrampicatore in solitaria (free solo), guida alpina e alpinista trentino Maurizio Zanolla, più conosciuto come Manolo e la fortissima alpinista friulana Nives Meroi che ha scalato dodici dei quattordici

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Ottomila della Terra, tutti senza l'aiuto di ossigeno e di portatori d'alta quota. I due grandi alpinisti si confronteranno sul concetto e sul superamento del limite, tra le crode di casa o su cime dall'altra parte del mondo (domenica 30 agosto). In anteprima, ecco il video promo del Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI: https://www.youtube.com/watch?v=oN7DXEtEMKg La Piccola Bottega Baltazar (sabato 29 agosto) e il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir (domenica 30 agosto) racconteranno gli #SCONFINI in musica, mentre Stefano Beghi, con il suo spettacolo “Rimanendo sul confine” (domenica 30 agosto), porterà ad Auronzo storie lontane - ma nemmen troppo - di contrabbando: insieme a lui l'ex finanziere Sergio Scipioni e la storica sociale Casimira Grandi discuteranno di attraversamento di confini, in Dolomiti e non solo. Protagonista anche la Grande Guerra in Dolomiti, con lo spettacolo itinerante di teatro danza “Ruedis. Ruote di confine” della Compagnia Arearea (sabato 29 agosto) e il progetto fotografico per ragazzi “I ragazzi del '99”, presentato dalla fotografa Francesca Masariè (sabato 29 agosto), con una caccia al tesoro tecnologica sul Monte Piana, il geocaching “Storie di uomini e filo spinato” (venerdì 28 agosto), e con un concerto a Prato Piazza della banda di Dobbiaco (evento organizzato dall’Associazione turistica Dobbiaco e dall’Ufficio parchi naturali della Provincia autonoma di Bolzano, domenica 30 agosto). Il Dolomites UNESCO LabFest sarà anche quest'anno all'insegna della partecipazione: due momenti saranno dedicati alla discussione del presente e del futuro del territorio dolomitico: un workshop formativo sulla pianificazione delle aree protette, a cura della Rete del Patrimonio paesaggistico e delle Aree protette della Fondazione Dolomiti UNESCO (venerdì 28 agosto), e la presentazione di un primo bilancio del processo partecipativo #DOLOMITI2040 organizzato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO nei mesi di maggio e giugno 2015 (sabato 29 agosto). Trattando di confini in Dolomiti, impossibile scordarsi di Alexander Langer, esploratore di frontiere per eccellenza, che tanto lavorò per il superamento delle barriere che esistono tra diverse comunità linguistiche, nazionalismi, aree del mondo… A vent'anni dalla morte, lo ricordano gli artisti Michele Sambin e Pierangela Allegro con uno spettacolo teatrale e musicale inedito, “Segni nel tempo” (venerdì 28 agosto), e il senatore e amico Marco Boato, che ad Auronzo presenterà il suo libro “Alexander Langer. Costruttore di ponti” (venerdì 28 agosto). Al Dolomites UNESCO LabFest si parlerà poi di confini tra turismo e manifattura, insieme a Confindustria Belluno Dolomiti (venerdì 28 agosto), di confini e sconfini nella comunicazione, con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio (evento organizzato da “L'Amico del Popolo” e “Avvenire” venerdì 28 agosto) e di cultura del confine in Dolomiti, riflessioni in musica ai piedi delle Tre Cime (evento organizzato da “L'Amico del Popolo” e “Avvenire” venerdì 28 agosto). “Esperimento sul confine” è il format per spaziare tra scienza e psichiatria, religione filosofia storia e antropologia (sabato 29 agosto). E, ancora, una mostra tra micro e macromondo, DolomitiArtRock; giochi per bambini in riva al lago; un’esposizione dei produttori delle Dolomiti per sconfinare tra gusti e tradizioni; una rete di Ristoratori del LabFest dove assaggiare gli esclusivi piatti #SCONFINI... Il Dolomites UNESCO LabFest , patrocinato dalla Provincia di Belluno, è reso possibile grazie al supporto di: Comune di Auronzo di Cadore, Consorzio Tre Cime Dolomiti, Lattebusche, AIT Dolomiti, Legnolandia, Cassa di risparmio del Veneto, Comunità di Primiero e alla collaborazione degli Enti Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO. Parteciperà all’inaugurazione del Dolomites UNESCO LabFest anche Dolomiti SuperSummer, la proposta estiva del Dolomiti Superski con la presentazione di un racconto della ricchezza culturale, sportiva, naturalistica delle Dolomiti e il progetto "Capture your Thrills": da un workshop in storytelling digitale dedicato agli operatori turistici sono nati dodici video che cercano il coinvolgimento di tutto il pubblico della rete. E ancora, due settimane dopo la conclusione del Dolomites UNESCO LabFest, il territorio di Auronzo sarà nuovamente protagonista con un evento che partecipa della Rete del LabFest e tornerà a raccontare di superamento di confini e trasversalità dei diritti umani: alle 12,00 del 13 settembre almeno 6.000 persone si uniranno in un gigantesco abbraccio alle Tre Cime per ricordare al mondo l’importanza di schierarsi dalla parte dei più deboli, dei dimenticati, di coloro che sono privati dei diritti più basilari. “Le Dolomiti abbracciano i diritti umani” è un evento realizzato da Amnesty International Italia, l’Ong “Insieme Si Può…” e Art for Amnesty (www.dolomitidirittiumani.org).

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AIT Dolomiti | agosto 2015

Fondazione Dolomiti Unesco, al via il “Dolomiti LabFest” dal 28 al 30 agosto ad Auronzo di Cadore Con l'obiettivo di creare occasioni d'incontro e collaborazione tra gli abitanti delle province dolomitiche e allo stesso tempo attirare turisti, la Fondazione Dolomiti Unesco ha organizzato il Dolomites Unesco LabFest dedicato al tema #Sconfini. Il festival, che si svolgerà dal 28 al 30 agosto ad Auronzo di Cadore (Belluno), si rivolge ai produttori agricoli delle province dolomitiche offrendo loro la possibilità di esporre e vendere i propri prodotti nell'ambito dell'evento. Chi intende partecipare ha tempo fino al 31 luglio per inviare la richiesta all'indirizzo della sede ufficiale della Fondazione a Cortina d'Ampezzo o via mail. Sono 12 i produttori che potranno esporre e vendere i loro prodotti: tre per la Provincia di Belluno, tre per la Provincia di Bolzano, tre per la Provincia autonoma di Trento e, infine tre per le Province di Udine e Pordenone. Potranno candidarsi tutte le imprese agricole a conduzione familiare sia singole che associate la cui sede operativa sia all'interno di queste province. I produttori agricoli selezionati avranno a disposizione

gratuitamente uno spazio espositivo e di vendita nella piazza di Auronzo di Cadore. Suedtirol NEWS.it | agosto 2015

14 Rassegna stampa |Agosto 2015

Dolomites Unesco LabFest: Zweite Auflage vom 28. bis 30. August Auronzo di Cadore - Nach der gelungenen Premiere im vergangenen Jahr erlebt das „Dolomites Unesco LabFest“ vom 28. bis 30. August 2015 seine zweite Auflage. In Auronzo di Cadore (Provinz Belluno) und auf der Plätzwiese im Pragser Tal wird sich dieses Jahr alles um das Thema "Grenzgänge" drehen. Mit einem besonderen Blick auf den 100. Jahrestag des Ausbruchs des Ersten Weltkrieges widmet sich das Dolomites Unesco LabFest 2015 dem Thema "Grenzgänge". Das thematische und multidisziplinäre Festival wird von der Stiftung Dolomiten Unesco organisiert und in Zusammenarbeit mit den fünf Provinzen, die Teil des Welterbegebietes sind, ausgetragen. "Während am 28. und 29. August Auronzo di Cadore in der Provinz Belluno Hauptschauplatz ist, gastiert das LabFest am 30. August in Südtirol auf der Plätzwiese im Pragser Tal", erklärt Umweltlandesrat und Stiftungspräsident Richard Theiner. "Ziel der Veranstaltung ist es, Möglichkeiten der Begegnung und der Zusammenarbeit zwischen den Menschen der Dolomiten zu schaffen." Das Leitmotiv 2015 "Grenzgänge" wird dabei aus verschiedenen Perspektiven betrachtet: die Grenze als Stätte der Konfrontation mit Bezug auf den Ersten Weltkrieg; die Grenze als Stätte der Begegnung, der Durchreise und als Übergang, bezogen auf den geschichtlichen Hintergrund der Dolomiten als Schauplatz von Schmuggel, Pilgerfahrten nd Migration; und schließlich auch die Grenze als persönliches Limit, die den Berg als idealen Ort für körperliche Grenzgänge begreift. Als Highlight auf Südtiroler Seite steht am Sonntag, dem 30. August, auf der Plätzwiese um 11.00 Uhr das Gedenkkonzert "100 Jahre Dolomitenfront" der Musikkapelle Toblach als Uraufführung des Stückes "Dolomites UNESCO World Heritage" von Hansjörg Mutschlechner auf dem Programm. Am selben Tag wird in Auronzo di Cadore der bekannte Kletterer aus dem Belluno, Maurizio Zanolla, alias Manolo, einen Gastvortrag zum Thema "Chi sposta il limite" (Grenzen verschieben) halten. Das gesamte Programm des Dolomites Unesco LabFest wird in Kürze auf folgender Website einsehbar sein: www.dolomitesunescolabfest.it/de. Über das dreitägige LabFest hinaus gibt es eine Reihe von Events, die sich an das diesjährige Thema "Grenzgänge" anlehnen und von der Stiftung Dolomiten Unesco zu einem "Veranstaltungsnetzwerk" in den Dolomiten verbunden wurden. In dem reichhaltigen Angebot finden sich auch zahlreiche Angebote in Südtirol. Nähere Informationen mit allen anstehenden Terminen und Orten sind im Abschnitt "Veranstaltungsnetzwerk" der Webseite www.dolomitesunescolabfest.it/de einsehbar.

Trentotoday.it | 6 agosto 2015

Le Dolomiti diventano un francobollo Dolomiti da cartolina, oggi anche...da francobollo. Poste Italiane celebra una delle montagne più belle del Patrimonio Unesco: il gruppo delle Odle

15 Rassegna stampa |Agosto 2015

„Dolomiti da cartolina, adesso sono anche sul francobollo. Il 25 luglio è stato emesso un francobollo della serie tematica “il patrimonio naturale e paesaggistico” dedicato alle Dolomiti. Il francobollo riproduce una foto delle Odle dall’alto realizzata dal fotografo di Merano Georg Tappeiner. Il gruppo delle Odle – scrive il Presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO – fa parte dell’area protetta del Parco Naturale Puez-Odle in Alto Adige/Südtirol. La forma aguzza e pungente di questi picchi montuosi – aghi è il significato del termine ladino Odle, lo stesso che troviamo anche nel nome tedesco Geisler – contrasta con gli ampi e verdi basamenti dei pascoli e dei boschi sottostanti, disegnando scenari di grande fascino tali da rendere queste montagne tra le più rappresentative delle Dolomiti”:“

Ansa.it | 7 agosto 2015

Dolomiti Unesco: 11 workshop per delineare strategia futura Dolomiti Unesco: 11 workshop per delineare strategia futura

(ANSA) - BOLZANO, 07 AGO - Si sono svolti, in tutto il territorio delle Dolomiti patrimonio mondiale Unesco, gli undici workshop dal titolo #Dolomiti2040 ai quali hanno preso parte oltre 500 persone. Divisi in gruppi, i partecipanti si sono confrontati su temi chiave quali le strategie legate al turismo e allo sviluppo socio-economico in una zona così sensibile e delicata dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Oltre a riconoscere il ruolo centrale, dal punto di vista della tutela, svolto dai parchi naturali, nei workshop, due dei quali si sono tenuti in Alto Adige, si è anche parlato di agricoltura di montagna, dei rischi del turismo di massa e della necessità di rafforzare il dialogo tra i territori delle Dolomiti Unesco. "Questi incontri - commenta l'assessore provinciale altoatesino, Richard Theiner - offrono alla popolazione locale la possibilità di prendere contatto con questa nuova realtà rappresentata dal riconoscimento Unesco, e alimenta riflessioni e spunti di interesse". "Dei risultati emersi da questi workshop terremo conto nell'elaborare il documento strategico che guiderà la gestione delle Dolomiti sino al 2040, puntando su una convivenza sempre migliore fra l'uomo e la montagna", aggiunge Theiner. Il documento dovrà essere consegnato all'UNESCO nel corso del 2016, mentre i risutati di #Dolomiti2040 verranno presentati al pubblico il 29 agosto ad Auronzo di Cadore. (ANSA).

16 Rassegna stampa |Agosto 2015

Corriere delle Alpi | 7 agosto 2015

selva di cadore Reportage di Badaloni al museo Museo Cazzetta Domani alle 17 nella sala conferenze due delle sei puntate del reportage di Badaloni sulle DolomitiIl museo Vittorino Cazzetta, in collaborazione con l'Union de i Ladign da Selva, proietterà domani alle 17 nella sala conferenze del museo di Selva di Cadore due delle sei puntate del reportage realizzato da Piero Badaloni per illustrare i temi che hanno fatte eleggere le Dolomiti patrimonio dell'umanità Unesco. Il primo filmato (La nascita dell'arcipelago) racconta di appassionati cercatori di minerali, omicidi irrisolti da millenni, resti di uomini antichi, rettili ormai scomparsi. I primi scopritori delle Dolomiti sono geologi e biologi, che nella prima metà dell’Ottocento rimangono colpiti dall’enorme ricchezza del territorio. Il secondo video (L'ambiente naturale e la sua tutela) racconta le Dolomiti come un paradiso di flora (2400 sono le specie che costituiscono questo ecosistema) e fauna. Dall’orso alle stelle alpine, la ricchezza naturale dell’area dolomitica è tutelata da nove parchi e dall’istituzione delle Regole. (g.san.)

Gazzettino di Belluno | 7 agosto 2015

17 Rassegna stampa |Agosto 2015

Ora i sentieri "parlano" su smartphone e tablet Si presenta oggi a Belluno una app concepita per accompagnare gli escursionisti in sette itinerari montani e far scoprire mete inediteI sentieri delle Dolomiti diventano "parlanti". Da oggi l'escursione in montagna si può ascoltare e vedere con una app gratuita disponibile su Google play per gli smartphone Android (versione 4 e superiori), e su l'App store. Ecco che - a chi non vuol fare della gita una gara - la tecnologia racconta il paesaggio e le tradizioni, la geologia e la storia, seguendo i segni lasciati dall'uomo e dal tempo. Il tutto accessibile con la lettura delle informazioni sul telefonino, l'ascolto con le cuffie e la visualizzazione di immagini e videoclip, grazie alla rete satellitare che individua la posizione rilevando le coordinate Gps. Per ora sono tre le aree della montagna veneta che fanno da apripista in questa innovativa proposta: l'anello del Vallon Popera, l'anello del Pelmo, l'anello della Val Vescovà. Ma l'idea è di farne un fiore all'occhiello per tutto il turismo montano del Veneto, tant'è che altri itinerari sono già in fase di realizzazione. Alle spalle del progetto, infatti, vi è la volontà di stimolare la frequentazione dei sentieri con l'appeal della tecnologia, pungolando magari le giovani generazioni. Non solo cammino tra boschi, malghe, forcelle, cenge, pinnacoli dolomitici e croci di vetta: con la app la curiosità e l'arricchimento culturale entrano alla grande nel menù dell'escursionista. Qualche esempio? Tra i 7 punti d'interesse suggeriti a chi percorre l'anello del Pelmo vi è l'invito alla breve deviazione per osservare le orme dei dinosauri impresse su un masso, a quota 1900 metri s.l.m. Ma occhi aperti, pure, sull'esteso biotopo torboso che copre la depressione della zona denominata "i Lach", a sud degli spalti rocciosi del massiccio. In Val Vescovà - zona della Schiara - sono gli aspetti antropologici e naturalistici a suggerire l'andatura lenta e lo sguardo al cellulare o al tablet: su un fondale di pendii erbosi e rupestri casera La Varetta o casera Vescovà ricordano il lavoro duro in quota per procacciare foraggio. Mentre sono le estremità delle conche glaciali dei Van de Zità, sul versante orientale del Talvena, a far viaggiare l'escursionista indietro di milioni di anni. I luoghi parlanti lungo l'anello del Popera sono un inno alla maestosità del panorama, a cominciare dalla barriera rocciosa tra va da Cima Bagni al passo della Sentinella. Con la sorpresa: in un mondo di rocce - a quota 2142, nel Vallon Popera - ecco là un piccolo laghetto contornato di vegetazione. Mentre in forcella campeggia la memoria, tra scorci di pura bellezza: gallerie e trincee sono ancora ben visibili e visitabili. Stamattina nella Provincia di Belluno l'applicazione per telefonini viene ufficialmente presentata da Cai Veneto, Fondazione Dolomiti Unesco e Regione Veneto. Proprio la Regione ha reso finanziariamente possibile il concerto tra tecnologia e riqualificazione dell'andar per monti. In più tranche, infatti, ha sborsato centomila euro. Perchè i Sentieri parlanti rappresentano un investimento turistico che si traduce in sicurezza in montagna. L'app, difatti, ha pure la funzione di strumento off-line per preparare una gita: l'ascolto dell'audioguida o la consultazione dei testi prima della partenza può essere d'aiuto nella scelta dell'itinerario più adatto ai propri interessi. Inoltre ad ogni percorso vengono associati utili promemoria sull'attrezzatura da non dimenticare a casa e sulla logistica: accesso, deviazioni, rifugi, dislivello, tempo di percorrenza (in senso orario e antiorario). È fornito, poi, un decalogo sugli imprevisti su cui si potrebbe incappare lungo il tragitto. Ora via, zaino in spalla, scarponi ai piedi e smartphone a portata di mano. © riproduzione riservata

18 Rassegna stampa |Agosto 2015

Alto Adige | 8 agosto 2015

Dolomiti Unesco in cinquecento al workshop BOLZANO Si sono svolti nei mesi di maggio e giugno, in tutto il territorio delle Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO, gli undici workshop dal titolo #Dolomiti2040 ai quali hanno preso parte oltre 500 persone. Divisi in gruppi, i partecipanti si sono confrontati su temi chiave quali le strategie legate al turismo e allo sviluppo socio-economico in una zona così sensibile e delicata dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Oltre a riconoscere il ruolo centrale, dal punto di vista della tutela, svolto dai parchi naturali, negli workshop, due dei quali si sono svolti in Alto Adige, si è anche parlato di agricoltura di montagna, dei rischi del turismo di massa e della necessità di rafforzare il dialogo tra i territori delle Dolomiti Unesco. "Questi incontri - commenta l'assessore Richard Theiner - offrono alla popolazione locale la possibilità di prendere contatto con questa nuova realtà rappresentata dal riconoscimento UNESCO”. Il documento dovrà essere consegnato all'UNESCO nel corso del 2016, mentre i risultati di #Dolomiti2040 verranno presentati al pubblico il 29 agosto ad Auronzo di Cadore.

Corriere delle Alpi | 8 agosto 2015

UNESCO La montagna diventa smart con una App BELLUNO Attiva già da tempo per i dispositivi iOS, ora “Sentieri Parlanti” può essere scaricata anche sui dispositivi Android, i più diffusi tra la popolazione. Nasce da una felice intuizione del Cai Veneto una delle innovazioni più importanti per chi ama la montagna: una App gratuita, disponibile per la maggior parte degli smartphone, grazie alla quale gli utenti possono ottenere tutte le informazioni necessarie: dalla mappa del percorso, ai consigli per la sicurezza e l’attrezzatura da portare a seconda dell’escursione. La App si chiama “Sentieri parlanti” perché è soprattutto in grado di raccontare ciò che si sta ammirando: descrizioni, foto, skyline con i nomi delle vette, storia geologica e caratteristiche antropologiche, culturali e paesaggistiche dei luoghi visitati fanno della App voluta dal Cai uno strumento moderno, completo e destinato ad essere copiato in tutto il mondo. Ieri, a Palazzo Piloni, il Cai Veneto ha presentato l’adattamento per Android e le ultime novità in fatto di contenuti, alla presenza degli altri due interlocutori fondamentali in questa esperienza: la Regione Veneto che ha finanziato l’operazione all’interno del progetto “Eccellenza del territorio dolomitico”, e la Fondazione Dolomiti Unesco, che tutela e valorizza questo patrimonio unico al mondo. La App funziona sia on line, che off line. Dopo aver scelto la propria

19 Rassegna stampa |Agosto 2015

destinazione, gli escursionisti possono scaricare sul loro telefonino le informazioni relative e utilizzarle durante l’escursione, anche senza copertura cellulare e internet, solo affidandosi al Gps che ha una diffusione assai più ampia. Il progetto è aperto e con il tempo ogni sentiero dolomitico sarà contemplato, ma nel frattempo si possono già trovare molte cose utili: oltre ai suggerimenti pratici, ad esempio sulla sicurezza, ci sono le schede molto complete di 112 rifugi. Per quanto riguarda gli itinerari, il Cai ha deciso di partire da percorsi ad anello tutti bellunesi, visto che lo sponsor è la Regione Veneto e, caso più unico che raro, la App non è stata un’idea di Trento e Bolzano. Una prova? I contenuti sono in italiano e in inglese, non in tedesco. Attualmente sono attivi tre Sentieri parlanti: l’anello del Vescovà, l’anello del Pelmo e l’anello del Vallon Popéra, ma entro qualche mese saranno pronti l’anello del Lagazuoi e quello della Busa delle Vette. La prossima stagione arriverà anche l’anello del Civetta, ma non solo e gli utenti hanno una garanzia: Cai Veneto, Unesco e Regione hanno voluto i migliori esperti per ciascun itinerario, rendendo la App uno strumento affidabile e utile anche per individuare i sentieri alternativi in caso di emergenza, come hanno spiegato ieri Bruno Zannantonio, Massimo Doglioni e Sergio Chiappin del Cai. (i.a.)

Il Gazzettino di Belluno | 8 agosto 2015

Presentata l’applicazione per smartphone: presto scaricabili nuovi anelli, censiti mille percorsi - App Sentieri parlanti, oltre 1400 i download Tre sono già attivi - gli anelli del Pelmo, del Popera e della Val Vescovà -, altri tre lo saranno nei prossimi mesi. Raddoppieranno a breve i Sentieri parlanti, nome della app gratuita disponibile su Google play per gli smartphone Android (da versione 4 in su) oltre che per l’app store di iPhone. Lo hanno annunciato ieri a più voci Francesco Carrer, Bruno Zannantonio e Massimo Doglioni del Cai Veneto: già in fase di ultimazione, infatti, è l’anello del Lagazuoi, e manca poco pure per la realizzazione dell’audioguida, poi scaricabile, dell’anello del Civetta e dell’area della Busa delle Vette feltrine. Se è un dato di fatto che pare di alto gradimento l’idea di mettere a braccetto la tecnologia con il piacere di andar per forcelle e pascoli in quota - lo testimoniano i commenti positivi degli autori dei download - è altrettanto vero che il punto debole rimane la parziale copertura del progetto Sentieri parlanti che dovrebbe riguardare in prospettiva l’intero territorio delle Dolomiti bellunesi. Intanto ciò che c’è, piace. Lo conferma un dato sul download: un migliaio le persone che hanno utilizzato la versione Apple (già attiva da mesi), circa 400 la versione Android, solo negli ultimi dieci giorni. Si tratta di un pacchetto di informazioni consultabili durante la gita da chi non ha la smania della corsa, dell’escursione come vanto atletico-sportivo perché vale la pena fermarsi, ogni tanto, per farsi raccontare curiosità sui segni lasciati dall’uomo e dal tempo. «Modalità nuove dell’escursionismo chiedono strumenti nuovi, con aggiunta di informazioni culturali tradotte ora anche in inglese - ha affermato Carrer, presidente del Cai Veneto, sottolineando la collaborazione proficua con Regione e Fondazione Unesco - crediamo che l’avvicinarsi virtuale alla montagna possa essere volano per la sua frequentazione. E il segreto sta solo nel possedere uno smartphone». Il progetto ha alle spalle il finanziamento della Regione Veneto (100 mila euro per valorizzare il patrimonio montano). Proprio in rappresentanza dell’Ente c’erano a Palazzo Piloni

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Maurizio Minuzzo e Luisa Marchiori della sezione economia e sviluppo montano che hanno anticipato un altro progetto: «Abbiamo individuato e censito i sentieri attrezzati e stiamo concludendo l’elenco dei sentieri, che sono un migliaio». E ora, smartphone a portata di mano, per scaricare le app basta digitare, negli appositi store, Sentieri parlanti (e comunque c’è il sitowww.caiveneto.it/sentieriparlanti/).

Il Gazzettino di Belluno | 8 agosto 2015

SELVA DI CADORE Il documentario di Badaloni al Museo Vittorino Cazzetta

SELVA DI CADORE - Oggi alle 17 nella sala conferenze del Museo Cazzetta proiezione di 2 (La nascita dell’arcipelago e L’ambiente

naturale e la sua tutela) delle 6 puntate del reportage realizzato da Piero Badaloni per illustrare i temi che hanno fatte eleggere le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità. Un reportage commissionato dalla Fondazione Dolomiti Unesco.

CORRIERE DEL VENETO - TREVISO | 8 Agosto 2015

Sentieri parlanti, la App del Cai per le escursioni in montagna BELLUNO (fe.fa. ) Dopo la banda larga satellitare nei rifugi il Club alpino italiano del Veneto si organizza anche con un’applicazione sul cellulare dedicata a tutti gli amanti delle escursioni in montagna e a tutti coloro che di una escursione non ne fanno solo un vanto atletico-sportivo ma anche un’opportunità di arricchimento. È stato completato il progetto «Sentieri parlanti» con la versione Android dell’applicazione. Da qualche settimane l’app è scaricabile gratuitamente sull’Apple store e su Google play e vuole dare la possibilità agli escursionisti di espandere le proprie conoscenze su determinati sentieri, vie attrezzate o ferrate. «Sentieri parlanti» è stata realizzata dal Cai Veneto con il contributo della Regione. Ieri la presentazione ufficiale in sala degli Affreschi di Palazzo Piloni, alla quale hanno partecipato Francesco Carrer, presidente regionale del Cai, il funzionario della Regione, Maurizio Minuzzo, un rappresentante della Fondazione Dolomiti Unesco e Massimo Doglioni dell’Unità didattica Cai. La App, realizzata grazie al fatto che i percorsi si trovano sul territorio delle Dolomiti Patrimonio Unesco. I sentieri infatti, oltre a essere «parlanti» (fornita di una sorta di audio guida), sono anche tematici.I contenuti proposti, relativi ai sentieri del Veneto, si articolano nei seguenti temi: logistici e geografici,

geologici, geomorfologici e paesaggistici, storici e antropologici, di prevenzione e sicurezza nel frequentare la montagna, grazie ai consigli di Montagna Amica e Sicura. L’app permette di preparare la gita da casa propria e si può consultare anche off-line, quando si ha una buona copertura. Sono già tre i percorsi dotati di audioguida: L’anello del Pelmo, del Vallon Popèra e l’anello della Val Vescovà, è in preparazione l’anello del Lagazuoi.

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Corriere della Sera | 10 agosto 2015

Dolomiti, l’abbraccio di 6 mila persone in difesa dei diritti umani Seimila persone, dodicimila mani, tre cime. Le Dolomiti saranno protagoniste di un evento inedito e straordinario. In occasione del 40esimo anniversario di Amnesty, il prossimo 13 settembre si compirà un grande, grandissimo abbraccio ad alta quota. L’obiettivo è uno solo: chiedere giustizia, libertà e pace. Quei monti – che torneranno protagonisti del “Dolomites Unesco LabFest”, festival delle genti e per le genti organizzato ad Auronzo di Cadore (28-30 agosto) – sono stati scelti come luogo ideale per il superamento di ogni confine. Quelle terre su cui un secolo hanno sono state combattute guerre sanguinose, oggi sono diventate un patrimonio condiviso dell’umanità. Quindi non è un caso che l’iniziativa “Le Dolomiti abbracciano i diritti umani” – organizzata da Amnesty International Italia in collaborazione con “Insieme si può…” e “Art for Amnesty” – si svolga proprio lì. L’appuntamento è fissato alle 12 di domenica 13 settembre. Quando una catena umana di oltre 6 mila persone (è possibile partecipare iscrivendosi sul sito dolomitidirittiumani.org) abbraccerà le Tre Cime di Lavaredo. «Quelle mani si uniranno in una lunga catena umana per proteggere simbolicamente ogni donna, ogni uomo, ogni bambino a cui ancora oggi sono negati i diritti umani fondamentali» spiegano i volontari di Amnesty. «Dal diritto alla libertà di espressione al diritto al cibo, dal diritto alla salute a quello all’istruzione, dal diritto di vivere liberi dalla tortura al diritto a un alloggio adeguato».

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Il Gazzettino | 13 agosto 2015

Catena umana alle Tre Cime, ultime rifiniture logistiche Nuovo incontro martedì ad Auronzo di Cadore per organizzare l'evento Le Dolomiti abbracciano i diritti umani in calendario domenica 13 settembre attorno alla Tre Cime di Lavaredo. Un incontro di carattere logistico per fare in modo che quel giorno la macchina della manifestazione funzioni al meglio. Ed ecco anche la maglietta (costo 15 euro, 10 per i bambini) disegnata da Fabio Vettori per l'occasione e in cui le Tre Cime compaiono in campo bianco abbracciate dalle ormai tradizionali formiche, segno di riconoscimento dell'artista trentino. Le iscrizioni (www.dolomitidirittiumani.org) sono gratuite ed hanno appena preso il via. Ma significativo è l'altissimo movimento di adesione su facebook: in una settimana più di 2.000 e fra queste Emergency, Libera, Agesci, Banca Etica, Medici con l'Africa Cuaam, Mountain wilderness incontro fra i popoli, Pax Christi, Jardin de los ninos Italia e il patrocinio, per esempio, della Camera dei Deputati e del Senato, Regione del Veneto, Fondazione Dolomiti Unesco, Provincia di Belluno, Uncem, Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, Cai, Unione Montana Centro Cadore, Unione Montana Comelico e Sappada, Comuni di Dobbiaco , Cortina d'Ampezzo, Belluno, Agordo, Santo Stefano di Cadore. «Insomma: stiamo respirando un'aria positiva», commenta Francesco De Bon di Insieme si può. Un evento che ritorna dopo la prima edizione del 2009, quando lo scopo era richiamare il mondo occidentale agli impegni assunti verso il continente nero: Le Dolomiti abbracciano l'Africa, il tema. E forse se qualcun avesse ascoltato quell'appello, oggi sull'altra sponda del Mediterraneo la situazione sarebbe diversa. Quest'anno la catena umana abbraccerà le Tre Cime di Lavaredo, 100 anni or sono teatro di guerra, per pretendere il rispetto dei diritti umani per ogni donna, ogni uomo, ogni bambino a cui ancora oggi sono negati: il diritto alla protezione, alla libertà di espressione, il diritto al cibo, il diritto alla salute, il diritto all'istruzione, il diritto alla pace. Libertà, giustizia e pace, ovunque e per chiunque, ma in particolare per Siria, Messico, Nigeria, Eritrea, Somalia, Afghanistan, Cina, Brasile, Costa d'Avorio.

ANSA.it | 14 agosto 2015

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Dolomiti-Unesco: torna in scena LabFest (ANSA) - BOLZANO, 14 AGO - Dal 28 al 30 agosto, Auronzo di Cadore ospiterà l'edizione 2015 del Dolomiti Unesco LabFest. Un festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi eno-gastronomici all'insegna delle eccellenze del territorio dolomitico. Il filo conduttore di quest'anno sarà il tema dei confini. Nel 2014 il LabFest era stato ospitato dalla Val Badia, quest'anno sarà la volta di Auronzo di Cadore, località bellunese ai piedi delle Tre Cime: l'inaugurazione ufficiale è in programma il 28 agosto, alle ore 18, presso il Cinema Kursaal, mentre il programma si articola su tre giornate estremamente intense e variegate, ricche di appuntamenti e iniziative. L'edizione 2015, intitolata #Sconfini, racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio e di incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa sono state teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate Patrimonio condiviso dell'Umanità, Bene prezioso da conservare e gestire assieme. La montagna sarà inoltre raccontata come luogo ideale per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Per quanto riguarda gli eventi maggiormente interessanti per il pubblico altoatesino, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #Dolomiti2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno di esperti su gestione e pianificazione delle zone protette, e il concerto della Banda musicale di Dobbiaco intitolato "Musiche dal fronte". Tra gli appuntamenti principali del LabFest, inoltre, vi sarà l'incontro tra il re dell'arrampicata libera Maurizio Zanolla, meglio conosciuto come Manolo, e la scrittrice-alpinista Nives Meroi.

Corriere delle Alpi | 15 agosto 2015

Catena umana, è quasi tutto pronto AURONZO Corsa contro il tempo, ad Auronzo, per l’evento dell’anno, la "catena umana" che domenica 13 settembre abbraccerà le Tre Cime di Lavaredo. Sono attese 6 mila persone, tutte interessate alla dimensione di solidarietà dell’iniziativa voluta da Amnersty International e che ha in Tatiana Pais Becher il suo punto di riferimento dolomitico. Nei giorni scorsi si è tenuto in municipio ad Auronzo un incontro organizzativo per mettere a punto gli ultimi dettagli. La sicurezza e l’accoglienza saranno a cura del Soccorso Alpino, Cai e Protezione Civile insieme al Comune di Auronzo. Protezione Civile e Vigili urbani gestiranno il tratto fino al rifugio Auronzo, mentre il Soccorso Alpino si occuperà dell’itinerario attorno al gruppo. Un girotondo che verrà diviso in 10 settori ai quali saranno assegnati i partecipanti nei due punti di accoglienza e iscrizione istituiti nei pressi del Rifugio Auronzo e, per chi proviene da Sesto, al Rifugio Locatelli. Il 13 la strada delle Tre Cime sarà chiusa al traffico. Ci sarà, però, un servizio di navetta di Dolomitibus che garantirà il trasporto di circa 1000 persone all'ora, dalle 6 alle 18. «Gli organizzatori mettono l'ambiente al primo posto – evidenzia Pais Becher, - oltre a non esserci la circolazione di auto abbiamo già predisposto delle squadre di giovani che alla fine dell'evento ripercorreranno tutto il tragitto

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sentieroso per raccogliere eventuali rifiuti, anche se nel 2009 non ce n'era stato bisogno». Si moltiplicano, intanto le adesioni alla catena umana: in testa il Comune di Auronzo e il Consorzio turistico, poi il Senato, la Camera dei Deputati (sono stati invitati anche i rispettivi presidenti), la Regione Veneto (invitato pure iul governatore Zaia), la Provincia di Belluno, la Fondazione Unesco, l’Uncem, l’Intergruppo parlamentare della Montagna, l’Unione Montana del Centro cadore e del Comelico Sappada, numerrosi Comuni, tra i quali Agordo, Belluno, Cortina, Dobbiaco, SAanto Stefano, le Acli, gli scout dell’Agesci, il Centro Volontariato provinciale, il Centro Missionario della Diocesi, il Comitato Intesa, Emergency, Libera, Cuuam, Mountain Wilderness, Pax Christi, ed altre organizzazioni ancora. Francesco Dal Mas

www.meteoweb.eu | 16 agosto 2015

Riapre il Museo geologico delle Dolomiti a Predazzo Riapre il 19 agosto in una veste completamente rinnovata il Museo geologico delle Dolomiti a Predazzo, in Trentino. Nato nel 1899 per iniziativa della Societa’ magistrale di Fiemme e Fassa, il museo e’ il risultato del fermento culturale e della forte attenzione riservata a questi territori dal mondo della ricerca geologica internazionale fin dai primi anni dell’Ottocento, quando proprio qui prendeva forma una nuova teoria sull’origine delle montagne. Forte di numero di presenze in costante aumento, con un passaggio dai 6.198 visitatori del 2012, ai 9.046 del 2013, alle 11.904 presenze del 2014, prima della chiusura per i lavori di riallestimento,e con in serbo numerosi progetti per il futuro, lo spazio e’ una realta’ attenta alle specificita’ del territorio, punto di riferimento per la programmazione culturale delle valli di Fiemme e Fassa. Con il rinnovamento il museo intende evidenziare il suo ruolo come punto di snodo di una riflessione sul tema Dolomiti – Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il nuovo allestimento, grazie a un approccio museologico contemporaneo, valorizza il patrimonio geologico e naturalistico locale e si qualifica come spazio di una rete territoriale votata alla comprensione e fruizione del bene naturale, in un ambiente privilegiato, ricco di spunti senza pari. Il nuovo allestimento si sviluppa su due livelli, su una superficie complessiva di 600 metri quadrati. Al piano zero il percorso si focalizza sulle Dolomiti, sul loro contributo centrale nella nascita del pensiero scientifico, sulle motivazioni e i criteri sui quali si basa il loro valore universale. Tutti gli elementi, dal legno di larice utilizzato per i complementi di arredo, ai supporti multimediali, danno vita alla ricostruzione evocativa di un punto di incontro speciale in cui, nel corso del XIX secolo, naturalisti e scienziati soggiornarono e dibatterono animatamente: l’albergo Nave d’Oro di Predazzo. Si espande poi al piano terra, , dedicato alle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanita’ UNESCO. Il percorso presenta le caratteristiche geologiche, ambientali e paesaggistiche dei gruppi montuosi attorno a Predazzo: un viaggio tra le Dolomiti di Fiemme e Fassa, nelle loro peculiarita’ e nei loro rapporti con i massicci montuosi circostanti: il Lagorai, il Catinaccio, il Sella, la Marmolada, i Monzoni. Grazie al nuovo progetto espositivo e’ stato possibile dare una collocazione adeguata ai campioni unici e di eccezionale

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valore della collezione geologica del museo, attualmente costituita da un patrimonio di oltre 12.000 esemplari, tra cui la piu’ ricca collezione di fossili invertebrati delle scogliere medio-triassiche conservata in Italia.

www.intesasanpaolo.com | 16 agosto 2015

Evento: Fondazione Dolomiti UNESCO – Expo2015 La giornata interamente dedicata alle Dolomiti UNESCO che vede in programma la proiezione del Reportage “Dolomiti. Montagne, Uomini, Storie” ed altre immagini spettacolari dei nove sistemi che costituiscono il Bene Dolomiti. In serata un evento musicale sarà preceduto da un breve momento di presentazione della Fondazione al pubblico di EXPO Milano 2015.

Alto Adige | 18 agosto 2015

Da settembre le Dolomiti «entrano» in classe a scuola BOLZANO In concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico a settembre l'Ufficio provinciale parchi naturali, in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO, mette a disposizione degli studenti diversi materiali didattici "che puntano a stimolare l'interesse verso il patrimonio mondiale UNESCO e a confrontarsi con le particolarità delle Dolomiti e la loro tutela", spiega il direttore reggente dell'Ufficio Enrico Brutti. Il materiale didattico - tra cui giochi, schede di lavoro, domande e risposte, una carta geografica, una carta

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magnetica interattiva - offre svariate possibilità di elaborare il tema Dolomiti patrimonio mondiale e di farlo conoscere ai ragazzi. Il materiale didattico è stato sviluppato per studenti delle scuole medie, è in lingua italiana e tedesca e può essere utilizzato in forma di fogli didattici anche durante le lezioni. Le schede possono essere scaricate direttamente dal web alla pagina della Ripartizione provinciale natura, paesaggio e sviluppo del territorio www.provincia.bz.it/natura-territorio/service/materiale-didattico.asp Il materiale dedicato alle Dolomiti patrimonio mondiale può essere richiesto dalle scuole per un prestito gratuito sia nei sette Centri visita dei parchi naturali dell'Alto Adige che nell'Ufficio parchi naturali. Per ulteriori informazioni l'Ufficio provinciale è a disposizione al numero 0471 - 417774 (Eva Trenkwalder).

Trentino | 18 agosto 2015

Il Museo geologico inaugura domani alle 18 il rinnovato e tecnologico percorso espositivo

Predazzo riapre la sua finestra sulle Dolomiti di Maddalena Di Tolla Deflorian Ha una centenaria storia di scienza, cultura e curiosità. E' stato fondato nel 1899 e ancora oggi preserva un’affascinante collezione di reperti, scrupolosamente curata negli anni. Oltre ad essa conserva due ricche biblioteche specialistiche. Il Museo della geologia di Predazzo nell'ultimo anno si è fatto bello, per così dire, per affrontare il suo rilancio e domani sera (ore 18) inaugura, dopo la felice ristrutturazione, la sua nuova vita, grazie alla collaborazione con il Muse, il Museo delle scienze di Trento, collaborazione avviata nel 2012 e che dunque ha portato in pochi anni a risultati concreti. Il nuovo efficace allestimento è organizzato su due piani. Si apre a pianoterra con la rievocazione di un luogo importante per la storia della scienza europea e per la vita culturale locale: quella dell'albergo Nave d'Oro, che ospitò a lungo illustri ospiti, ovvero ricercatori, studiosi di rocce e geologia, appassionati, personaggi che segnarono la storia. Su una parete si proiettano figure in movimento che rievocano la partenza verso le escursioni scientifiche dell’epoca. Su un lato si trova una bacheca in legno che rievoca le vecchie esposizioni di rocce e minerali e una serie di pannelli con un video spiega le ragioni dell’attribuzione del riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco. Su un altro lato della stanza interviste a personaggi della zona illustrano i diversi punti di vista sulle Dolomiti. La ragion d’essere e il pezzo di pregio della sala sono i quattro registri originali degli ospiti dell’albergo, donati dagli eredi della famiglia Giacomelli, e custoditi in una bacheca in originale. Gli stessi sono invece navigabili come documento digitale su schermo. Vi si trova ad esempio l'importante documento con il quale il discusso studioso Marzari Pencati illustrava nel 1820 la sua rivoluzionaria (e contrastata) teoria sulla presenza di rocce granitiche infilate in quelle sedimentarie, da lui ritrovate in località Canzoccoli. La diatriba fra il vicentino senza

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autorevolezza, a cui la scienza diede poi ragione, e i più affermati geologi del tempo, che ritenevano impossibile tale situazione, fece storia per la cultura e la scienza. Questo è solo un esempio di quanto passò da questi luoghi. Predazzo fu al centro degli Eventi, allora. Un piccolo “vuoto verticale”, che potrebbe essere immaginato in vari modi, come un camino roccioso ad esempio, con le pareti foderate di legno di cirmolo, collega il piano superiore con quello interrato. Sulle pareti di legno profumato si proiettano mappe geologiche e altre immagine iconografiche, per suggestionare e collegare idealmente la storia dell'uomo esposta sopra e quella fisica e naturale raccontata sotto. Nella grande sala al piano interrato cinque isole espositive costruite in listelli di legno rappresentano con molti preziosi reperti di rocce e fossili, ma anche di vegetali e orsi delle caverne, e ancora con testi e video, e con reperti storici le caratteristiche fisiche e morfologiche, alcuni valori culturali e alcune emergenze storiche di altrettanti massicci delle Dolomiti. Cinque video brevi, nei quali recitano artisti amatoriali del luogo, rievocano altrettanti personaggi, come Theodor Christomannos, l'imprenditore e inventore della Strada delle Dolomiti. Il rilancio, attraverso questa profonda riorganizzazione e la nuova proposta di attività per il pubblico, di un ente culturale con una storia così prestigiosa e cruciale, che da tempo risultava in sofferenza, è considerato dalla giunta comunale di Predazzo, come anche dal direttore del Muse, foriero di un’apertura culturale quanto di un’opportunità economica. Lo ha chiaramente spiegato la sindaca Maria Bosin durante la presentazione alla stampa, svoltasi in un clima di curiosità ed entusiasmo pochi giorni prima di questa inaugurazione. Questo è dunque un traguardo e una nuova partenza, per un luogo che si conferma centrale nel processo di valorizzazione e riflessione sul Patrimonio Unesco. Si riuscirà a tradurre questo slancio in un rinnovato fervore scientifico e culturale? Lo scopriremo col tempo ma sicuramente le premesse, in termini di qualità della proposta museale, ci sono tutte. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

LoScarpone.cai.it | 18 agosto 2015

Dolomiti UNESCO LabFest 2015: a fine agosto ad Auronzo di Cadore Dal 28 al 30 agosto, Auronzo di Cadore ospiterà l'edizione 2015 del Dolomiti UNESCO LabFest, un festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi eno-gastronomici che quest'anno avrà come tema i "confini". Nel 2014 il LabFest era stato ospitato dalla Val Badia, quest'anno sarà la volta di Auronzo di Cadore, località bellunese ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo: l'inaugurazione ufficiale è in programma il 28 agosto, alle ore

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18, presso il Cinema Kursaal, mentre il programma si articola su tre giornate estremamente intense e variegate, ricche di appuntamenti e iniziative. L'edizione 2015, intitolata #SCONFINI, racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio e di incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa sono state teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate Patrimonio condiviso dell'Umanità, Bene prezioso da conservare e gestire assieme. La montagna sarà inoltre raccontata come luogo ideale per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Per quanto riguarda gli eventi maggiormente interessanti, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #DOLOMITI2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno di esperti su gestione e pianificazione delle zone protette, e il concerto della Banda musicale di Dobbiaco intitolato "Musiche dal fronte". Tra gli appuntamenti principali del LabFest, inoltre, vi sarà l'incontro tra il re dell'arrampicata libera Maurizio Zanolla, meglio conosciuto come Manolo, e la scrittrice-alpinista Nives Meroi. Il programma completo del Dolomiti UNESCO LabFest 2015 è consultabile sul sito internet della manifestazione http://www.dolomitesunescolabfest.it/, mentre sul canale Youtube è già stato diffuso un primo video promozionale visualizzabile qui sotto.

ANSA.it | 18 agosto 2015

Le Dolomiti per gli studenti Per la prima volta strumenti didattici su patrimonio Unesco

(ANSA) - BOLZANO, 17 AGO - L'Ufficio altoatesino parchi naturali ha elaborato per la prima volta materiali didattici mirati per offrire agli studenti delle medie un approfondimento sulle Dolomiti patrimonio Unesco. Il materiale offre svariate possibilità di elaborare il tema Dolomiti patrimonio mondiale e di farlo conoscere ai ragazzi. Il materiale è stato sviluppato per studenti delle scuole medie, è in lingua italiana e tedesca e può essere utilizzato in forma di fogli didattici anche durante le lezioni.

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LaFolla.it | 20 agosto 2015

Dolomiti LabFest Dal 28 al 30 agosto 2015 ad Auronzo la Fondazione Dolomiti UNESCO organizza il Dolomiti LabFest #Sconfini. Un momento di incontro dedicato al luogo per antonomasia dello scontro: il confine.

Le Dolomiti sono il confine per eccellenza: confine tra imperi e regni, confine tra valli, lingue e usanze, confine e forziere di tradizioni che si conservano, si scontrano e si fecondano a vicenda. Da questo coacervo di storia, cultura e umanità nasce uno dei territori più vari e sfaccettati della terra: guerra, sport, cultura, geologia, leggende, scalate pionieristiche, esperienza secolare nella cura del corpo, enogastronomia e natura: tutto ciò non solo è racchiuso nella memoria e nel presente delle Dolomiti patrimonio dell’UNESCO, ma continua a crescere e cambiare, facendo delle Dolomiti una delle realtà più innovative e dinamiche nel panorama turistico mondiale. Il Dolomiti Supersummer- la proposta estiva del Dolomiti Superski ovvero il carosello sciistico più vasto al mondo - è la realtà che riunisce tutte le esperienze offerte dalle Dolomiti. Lo fa idealmente e fisicamente, in un abbraccio che racchiude 12 valli e oltre 100 impianti di risalita accessibili con un’unica, pratica Card valida per ognuno. Questi impianti sono la chiave di accesso alla ricchezza delle Dolomiti. Per questo il Dolomiti Supersummer parteciperà da protagonista all’inaugurazione del Dolomiti LabFest venerdì 28 agosto alle 18:00 presso il cinema Kursaal. Lo farà portando l’esempio del suo proprio confine: quello del racconto.

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L’Adige.it | 20 agosto 2015

Sul monte Specie la prima terrazza Dolomiti Unesco Sul monte Specie nel parco naturale Fanes-Senes-Braies l’Ufficio provinciale parchi naturali di Bolzano ha realizzato, con la Fondazione Dolomiti Unesco e la collaborazione di diversi uffici provinciali, la prima terrazza panoramica delle Dolomiti patrimonio mondiale. Il panorama dalla prima terrazza, che si trova nel cuore delle Dolomiti. tra la val Pusteria e il vicino confine con il Bellunese, è spettacolare e spazia sulle cime di Sesto e Braies, i Cadini e il Cristallo. Si tratta della prima di diverse piattaforme che saranno realizzate in alcuni punti panoramici selezionati, in base a un progetto complessivo della Fondazione Dolomiti Unesco che punta a mettere in rete tutte le nove aree delle Dolomiti patrimonio mondiale. La terrazza sul monte Specie è il progetto pilota e funge da base per i successivi interventi.

La terrazza sarà inaugurata giovedì 27 agosto. L’Adige | 21 agosto 2015

La porta sulle Dolomiti: inaugurazione al museo Don Elio: «È la chiave delle scienze geologiche»

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PREDAZZO - Sotto una pioggia battente e con temperature in picchiata, è stato inaugurato ufficialmente il rinnovato Museo geologico di Predazzo, la cui origine risale ancora al 1899 e che oggi racconta la storia delle Dolomiti di Fiemme e Fassa ed il loro millenario rapporto con il territorio. «La chiave delle Alpi e delle scienze geologiche, la porta delle Dolomiti» lo ha definito don Elio Sommavilla , geologo e missionario moenese in Somalia, ospite d'onore alla cerimonia e che, nei primi anni Settanta del secolo scorso, ebbe il grande merito di portare a Predazzo gli studenti dell'Università di Ferrara per dei corsi estivi che avviarono una fondamentale fase di studi e ricerche sulla geologia del Latemar, rilanciando il ruolo del paese all'interno di questo straordinario mondo scientifico. «La geologia deve molto a Predazzo», ha ancora sottolineato don Elio, richiamando anche il valore di studiosi e ricercatori importanti di Fiemme e Fassa come Francesco Facchini di Forno di Moena e Giuseppe Morandini di Predazzo. L'inaugurazione, coordinata da Michele Lanzinger , direttore del Muse di Trento, del quale il Museo di Predazzo è sede territoriale dal 2012, è stata aperta dal sindaco di Predazzo Maria Bosin che ha richiamato «lo spirito con il quale ci siamo approcciati alla convenzione con il Muse, per portare a termine un percorso che non si riusciva a concludere, anche se il Museo continuava a lavorare, con la volontà di far arrivare a tutti queste meraviglie e trasmettere le cose importanti che ci sono qui». Marco Andreatta , presidente del Muse, ha sottolineato quindi come «qui c'è già un'idea di una rete di musei che si affermerà a livello nazionale ed internazionale», mentre Marcella Morandini , segretaria generale della Fondazione Dolomiti Unesco, ha definito quella di mercoledì «una data storica», sottolineando come «Predazzo sia la capitale geologica delle Dolomiti, che qui trovano il loro baricentro per l'esplorazione scientifica». «Si è cercato di dare valore a uno straordinario patrimonio di rocce, fossili, minerali e cristalli per studiare la terra» ha spiegato il direttore del Museo Marco Avanzini «allargando lo sguardo anche al di là di Predazzo, attraverso le "isole" (allestite nel piano interrato, ndr) che raccontano dal di dentro le montagne di Fiemme e Fassa ma anche le Dolomiti nel loro insieme». Al Comune di Predazzo (ora in visione presso il Museo), sono stati a suo tempo donati dagli eredi della famiglia Giacomelli, che, nel XIX secolo gestì l'ex Albergo Nave d'Oro, del quale è stata ricostruita la halle, i quattro quaderni con le firme ed i commenti dei visitatori. Sul loro valore è intervenuta brevemente Cristina Giacomelli , a nome anche dei fratelli e dei cugini, per ribadire il significato di una scelta dettata «dalla volontà di restituire al paese un pezzo importante della sua storia». Hanno preso brevemente la parola anche gli architetti Luca Valentino e Simone Barnaba , che hanno firmato le scelte tecniche dei nuovi allestimenti, e la responsabile organizzativa del Museo Rosa Tapia . Infine l'ultimo intervento dell'assessore provinciale Mauro Gilmozzi , dopo che la Provincia è stata determinante per il finanziamento dei lavori. Ha espresso la soddisfazione «per aver costruito un'alleanza tra le valli e la città e per i contenuti innovativi della struttura, sulla scia di quanto realizzato presso il Muse di Trento». Poi la visita al nuovissimo percorso espositivo, letteralmente preso d'assalto da cittadini e turisti.

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Ansa.it | 21 agosto 2015

Expo: le Dolomiti secondo l'Unesco Domani proiezione reportage Badaloni in spazio Intesa Sanpaolo

TRENTO, 21 AGO - Domani a Expo Milano 2015, nello spazio di Intesa Sanpaolo, vanno in scena le Dolomiti Unesco con la proiezione del reportage che la Fondazione Dolomiti ha commissionato a Piero Badaloni nel 2013. Il reportage, realizzato con la collaborazione di Fausta Slanzi, fotografia e montaggio di Nicola Berti, consta di sei documentari che illustrano le Dolomiti come le ha intese l'Unesco quando il 26 giugno 2009 le ha iscritte nella Lista dei beni naturali. Proiezione dalle ore 11.

L’Adigetto.it | 21agosto 2015

Expo Milano 2015, il 22 agosto in scena le Dolomiti Intesa Sanpaolo e Fondazione Dolomiti UNESCO per il Patrimonio dell'Umanità 22 agosto 2015: The Waterstone by Intesa Sanpaolo, nel cuore di EXPO Milano 2015 (sul decumano), vanno in scena le Dolomiti UNESCO. La Fondazione Dolomiti ha trovato in Intesa Sanpaolo un partner sensibile e attento alle tematiche della tutela e dello sviluppo sostenibile. La giornata del 22 agosto sarà interamente dedicata alle Dolomiti UNESCO con la proiezione del reportage che la Fondazione ha commissionato a Piero

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Badaloni nel 2013. I sei documentari che illustrano le Dolomiti come le ha intese l'UNESCO quando il 26 giugno 2009, le ha iscritte nella Lista dei Beni Naturali, saranno proiettati a partire dalle ore 11. Piero Badaloni sarà presente durante l'intera giornata e parteciperà ad una breve presentazione in programma per le ore 19. Seguirà l’esibizione dell’arpista Chiara Gasparotto. Il reportage dedicato alle Dolomiti realizzato da Piero Badaloni con la collaborazione di Fausta Slanzi, fotografia e montaggio di Nicola Berti, consta di sei documentari di 55 minuti ciascuno: 1) La nascita dell’arcipelago 2) Dalla scoperta alla conquista 3) Il fascino del sublime 4) L’ambiente naturale e la sua tutela 5) Gli abitanti dell’arcipelago 6) Dal passato al futuro I documentari sono già stati trasmessi in quattro diverse occasione da RAI Storia, uno dei canali tematici della RAI, e da Rai International, vale a dire per gli Italiani che vivono in ogni parte del mondo. Oltre quaranta sono le proiezioni già effettuate nel territorio dolomitico che si estende da ovest, gruppo di Brenta, Trentino ad est, Dolomiti Friulane e d'oltre Piave, Friuli Venezia Giulia.

L’Adige | 22 agosto 2015

Expo: Dolomiti protagoniste Oggi all'Expo di Milano vanno in scena le Dolomiti Unesco patrimonio dell'umanità. Verrà proiettato il reportage che la Fondazione Dolomiti ha commissionato a Piero Badaloni nel 2013. I sei documentari saranno proiettati a partire dalle ore 11. L'autore sarà presente durante l'intera giornata e parteciperà ad una breve presentazione in programma per le ore 19. Seguirà l'esibizione dell'arpista Chiara Gasparotto. Il reportage dedicato alle Dolomiti realizzato dal giornalista con la collaborazione di Fausta Slanzi, la fotografia e il montaggio di Nicola Berti, è formato da sei documentari di 55 minuti ciascuno. Questi i titoli: 1) La nascita dell'arcipelago 2) Dalla scoperta alla conquista 3) Il fascino del sublime 4) L'ambiente naturale e la sua tutela 5) Gli abitanti dell'arcipelago 6) Dal passato al futuro. I documentari, che spiegano le ragione per cui nel 2009 l'Unesco decise di inserire al termine di una lunga istruttoria le montagne di questa parte delle Alpi nell'elenco dei patrimoni dell'umanità, sono già stati trasmessi in quattro diverse occasione da Rai Storia e da Rai International per gli Italiani che vivono in ogni parte del mondo. Oltre quaranta sono le proiezioni già effettuate nel territorio dolomitico. Piave, Friuli Venezia Giulia.

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L’Adige | 22 agosto 2015

Val Rendena. Oltre Adamello Brenta per valorizzare il marchio patrimonio UNESCO

Il Parco aggiunge Dolomiti STREMBO - Parola d'ordine svecchiamento? La Giunta del Parco Adamello Brenta ha deciso: il nome dell'ente deve cambiare. Da Parco naturale Adamello Brenta (nome assegnato nella legge istitutiva dei Parchi naturali del Trentino nel 1988) a Parco naturale Adamello Dolomiti di Brenta. «No, nessun intento di svecchiamento», replica secco il presidente Antonio Caola , che ha fortemente voluto questo cambiamento. «Trentino, Garda e Dolomiti sono i brand trentini maggiormente conosciuti nel mondo. Da tempo aleggiava al Parco l'idea di capitalizzare maggiormente il riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco, di cui il gruppo di Brenta rappresenta un importante tassello. Sono felice di essere riuscito a formalizzare il processo. Questo consentirebbe al Parco di veicolare attraverso le nostre reti il brand dolomitico, ma allo stesso tempo di identificarci ancora di più con il bene Unesco. Si tratta di una scelta volta a portare vantaggi promozionali al territorio locale, ma che, contestualmente, conferma le responsabilità legate alla sua conservazione». Il testo della delibera della Giunta è ancora più esplicito, quando allude al mondo della comunicazione in cui viviamo. «Il 26 giugno 2009, a Siviglia, l'Unesco ha decretato l'inserimento delle Dolomiti nel patrimonio naturale mondiale dell'Umanità - si legge. - La conferma ha coronato un iter di oltre quattro anni, che ha sancito lo straordinario valore geologico, paesaggistico e naturalistico dei nove siti dolomitici tra cui le Dolomiti di Brenta. Questa dichiarazione, aggiunta alla loro già affermata forza attrattiva e all'aura leggendaria delle imprese alpinistiche di cui sono state protagoniste, ha trasformato le Dolomiti in un ?brand' di successo, preso da esempio da importanti studi di marketing territoriale. Nell'ambito della strategia comunicativa già adottata dal Parco per promuovere le Dolomiti di Brenta come Patrimonio Unesco, si ritiene opportuno inglobare anche nella denominazione dell'Ente anche il termine Dolomiti. Si tratterebbe di un'operazione sinergica per promuovere contestualmente il Parco e le Dolomiti stesse. In questo modo, infatti, l'immagine del Parco sarebbe immediatamente associata al sito Unesco e potrebbe così posizionarsi strategicamente all'interno dei mercati». Una curiosità, messa lì fra il serio e il faceto dal direttore del Parco Roberto Zoanetti : «Sa che nonostante il passare degli anni c'è ancora gente che telefona per avere informazioni e confessa di confondere il gruppo del Brenta con il fiume? E' chiaro che mettere davanti Dolomiti permette di dare una connotazione precisa anche geografica al Parco». La proposta (perché per ora tale è) verrà sottoposta, come spiega il presidente Caola, «alla prossima seduta del Comitato di gestione dell'ente e, nel caso dovesse diventare nuova linea di indirizzo, verrebbe investita della questione la Provincia». G.B.

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Alto Adige | 23 agosto 2015

Quest’anno l’edizione della rassegna, dal titolo “#Sconfini”, sarà ad Auronzo Il politico altoatesino ricordato anche con uno spettacolo teatrale e musicale

Doppio tributo a Alex Langer al LabFest Dolomites Unesco AURONZO Tra meno di una settimana torna il Dolomites Unesco LabFest, il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Il LabFest – itinerante, tematico, multidisciplinare – quest'anno sarà in provincia di Belluno, ad Auronzo di Cadore, dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. L'inaugurazione del LabFest si terrà venerdì 28 agosto alle 18 presso il Cinema Kursaal . L'edizione 2015 “#Sconfini” racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa sono state teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate Patrimonio condiviso dell'Umanità, Bene prezioso da conservare e gestire assieme. La montagna sarà inoltre raccontata come luogo ideale per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Il LabFest comincerà quest'anno venerdì 28 agosto con una caccia al tesoro tecnologica sul Monte Piana – il Geocaching “Storie di uomini e filo spinato” per cui sono già aperte le iscrizioni sul sito www.dolomitesunescolabfest.it – e terminerà domenica 30 agosto con un incontro tra due grandi della montagna: Manolo e Nives Meroi chiuderanno il LabFest confrontandosi sul concetto e sul superamento del limite, tra le crode di casa o su cime dall'altra parte del mondo.Tra i due poli – la montagna della Grande Guerra e la montagna come luogo di superamento del limite – il tema del confine sarà sviscerato e raccontato da tanti punti di vista diversi e con diversi linguaggi: dalla danza all'enogastronomia, passando per la musica e il teatro, la discussione partecipata, la fotografia, la geologia… Tra gli ospiti dell'edizione 2015 #SCONFINI ci saranno la Piccola Bottega Baltazar in concerto (sabato 29 agosto), Marco Boato, che presenterà il suo libro Alexander Langer. Costruttore di ponti (venerdì 28 agosto), le biciclette danzanti della Compagnia Arearea con lo spettacolo itinerante “Ruedis. Ruote di confine” (sabato 29 agosto), gli artisti Michele Sambin e Pierangela Allegro con lo spettacolo teatrale e musicale inedito Segni nel tempo, dedicato alla figura di Alexander Langer a 20 anni dalla morte (venerdì 28 agosto), i contrabbandieri di Stefano Beghi (domenica 30 agosto), Nives Meroi e Manolo (domenica 30 agosto)… E molti altri. Il programma completo e dettagliato si trova qui: http://www.dolomitesunescolabfest.it/program-tab-style/. Durante il Dolomites Unesco LabFest sarà anche presentato un primo bilancio del processo partecipativo #Dolomiti2040 (sabato 29 agosto) che la Fondazione Dolomiti Unesco ha organizzato nei mesi di maggio e giugno 2015. Nei tre giorni del festival

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sarà possibile sconfinare anche tra gusti e tradizioni, con le delizie dei produttori delle Dolomiti esposte in Piazza Santa Giustina o con i piatti #Sconfini proposti dalla Rete di Ristoratori del LabFest (tutti i piatti e i ristoratori aderenti: http://www.dolomitesunescolabfest.it/piatti-sconfini-al-labfest/). Il sito del Dolomites Unesco LabFest, con il programma completo dell'edizione #Sconfini: http://www.dolomitesunescolabfest.it/

Ansa.it | 23 agosto 2015

Expo 2015: successo per Dolomiti Unesco Film documentari illustrano i "Monti Pallidi"

(ANSA) - TRENTO, 23 AGO - Proiezione continua dei documentari dedicati ai "Monti Pallidi", vale a dire Nuovo Cinema Dolomiti, è ciò che è andato in onda ieri a Milano Expo 2015. Grande successo di pubblico e notevole interesse riscontrato dalla stampa nazionale e internazionale per un evento che la Fondazione Dolomiti ha fortemente voluto. Obiettivo, promuovere il patrimonio dell'Umanità Dolomiti attraverso il reportage realizzato da Piero Badaloni. Sei i documentari illustrati, di una durata di 55 minuti ciascuno.

L’Adigetto.it | 24 agosto 2015

37 Rassegna stampa |Agosto 2015

#SCONFINI, il tema del Dolomites Labfest Ad Auronzo dal 28 al 30 agosto il Festival Dolomiti UNESCO

Si svolge ad Auronzo, quest'anno, il Festival delle e per le genti che amano e vivono in Dolomiti UNESCO. La Fondazione Dolomiti che ne è la promotrice e organizzatrice ha fra i suoi compiti quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del Bene Naturale. L'edizione 2015 sarà dedicata al tema del confine. L'inaugurazione del LabFest è in programma venerdì 28 agosto alle 18 presso la Sala consiliare di Auronzo di Cadore. #SCONFINI racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa furono teatro di scontri sanguinosi, sono ora patrimonio dell'Umanità. Al Dolomites UNESCO LabFest ci saranno anche due fra i più noti e appassionati scalatori delle Dolomiti: il trentino Maurizio Zanolla meglio conosciuto come Manolo, e la friulana Nives Meroi. Marco Boato presenterà il suo libro dedicato ad «Alexander Langer. Costruttore di ponti». Il LabFest sarà l'occasione appropriata per presentare i risultati del processo partecipativo #Dolomiti2040 che si è svolta nei mesi scorsi in molti luoghi delle cinque province dolomitiche Sul sito del Dolomites UNESCO LabFest, è consultabile il programma completo dell'edizione #SCONFINI: www.dolomitesunescolabfest.it Il video promozionale #SCONFINI: https://www.youtube.com/watch? è particolarmente indicativo dello spirito del Festival delle e per le genti che amano le Dolomiti. Tra gli ospiti dell'edizione 2015 #SCONFINI ci saranno la Piccola Bottega Baltazar in concerto (sabato 30 agosto), le biciclette danzanti della Compagnia Arearea con lo spettacolo itinerante Ruedis. Ruote di confine (sabato 30 agosto), gli artisti Michele Sambin e Pierangela Allegro con lo spettacolo teatrale e musicale inedito Segni nel tempo, dedicato alla figura di Alexander Langer a 20 anni dalla morte (venerdì 28 agosto), i contrabbandieri di Stefano Beghi (domenica 30 agosto) e tanti altri. Nei tre giorni del festival sarà possibile sconfinare anche tra gusti e tradizioni, con le delizie dei produttori delle Dolomiti esposte in Piazza Santa Giustina o con i piatti #SCONFINI offerti dalla Rete di Ristoratori del LabFest. Il Dolomites UNESCO LabFest , patrocinato dalla Provincia di Belluno, è reso possibile grazie al supporto di: Comune di Auronzo di Cadore, Consorzio Tre Cime Dolomiti, Lattebusche, AIT Dolomiti, Legnolandia, Cassa di risparmio del Veneto, Comunità di Primiero e alla collaborazione degli Enti Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO.

Il Gazzettino | 25 agosto 2015

Le rocce dolomitiche in foto: una mostra

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AURONZO - Il progetto DolomitiArtRock (www.dolomitiartrock.com) si sposta in Val d'Ansiei, ad Auronzo. Da oggi al 31 agosto, dopo la sua permanenza, durata quasi due mesi, al Museo paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina, la mostra fotografica del microcosmo delle rocce dolomitiche con scatti realizzati dal docente universitario Bernardo Cesare, prenderà spazio al Museo Palazzo Corte Metto. Sei giornate intense, in cui si proporrà una riflessione sul tema del confine fra micro e macro cosmo delle rocce di queste montagne, e dove sarà possibile scoprire come la bellezza risieda in modo stabile e forte sia al di là, che al di qua di questo confine, inteso come luogo dell'incontro. Tale riflessione prenderà corpo proprio ad Auronzo potendo qui portare la sua eco, all'interno del concomitante LabFest Dolomites Unesco, quest'anno dedicato al tema del confine. Venerdì 28 agosto alle 16.30 la mostra, assieme al progetto complessivo DolomitiArtRock, sarà presentata al pubblico dagli ideatori e curatori al Museo. L'indomani, sabato 29 alle 17, si svolgerà un laboratorio didattico, «Rocce alla Julienne», ispirato ai contenuti della mostra, e curato dai Servizi didattici dei Musei delle Regole d'Ampezzo.

Alto Adige | 25 agosto 2015

La prima terrazza delle Dolomiti sarà inaugurata sul Monte Specie VILLANDRO Il panorama dalla terrazza delle Dolomiti, patrimonio mondiale Unesco, è spettacolare. Si tratta della prima di diverse piattaforme che saranno realizzate in alcuni punti panoramici selezionati, in base a un progetto complessivo della Fondazione Dolomiti Unesco che punta a mettere in rete tutte le nove aree delle Dolomiti patrimonio mondiale. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da base per i successivi interventi. La prima terrazza panoramica sarà inaugurata dall'assessore altoatesino Richard Theiner, presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, giovedì 27 agosto alle ore 11.30 sul Monte Specie (2.307 metri) nel parco naturale Fanes-Senes-Braies assieme ai sindaci di Dobbiaco e Braies, Guido Bocher e Friedrich Mittermair. A seguire il direttore reggente dell'Ufficio parchi naturali Enrico Brutti e l'architetto David Messner illustreranno il progetto in dettaglio e la guida alpina Erwin Steiner il panorama circostante. Il ritrovo è alle 10.30 al Rifugio Villandro, a 30 minuti a piedi dal parcheggio Prato Piazza. Si arriva in auto fino alle 10, poi circolerà un bus da Ponticello. (e.d.)

39 Rassegna stampa |Agosto 2015

Corriere delle Alpi | 25 agosto 2015

Con il LabFest incontri, mostre e una caccia al tesoro. Si parte venerdì al Kursaal con l’inaugurazione di #Sconfini

Auronzo, tutto pronto per il festival delle Dolomiti Unesco SANTO STEFANO DI CADORE. Ultimo appuntamento a Santo Stefano di Cadore per il ciclo di incontri Cultura in Piazza. Questa sera alle 20.30 la sala polifunzionale di Casada verrà presentato “Cuori nel pozzo” Belgio 1956. Uomini in cambio di carbone di Roberta Sorgato - Collana gli Specchi - Marsilio Editori. Dopo aver toccato Montecitorio e il parlamento di Bruxelles l’opera verrà presentata in Comelico. Un singolare viaggio nel nostro passato recente in cui si incrociano le ragion di Stato dopo la seconda guerra mondiale e i destini, a volte tragici, della gente comune. L’opera letteraria è patrimonio di memoria storica collettiva e testimonianza della cultura e civiltà italiana nel mondo, testimonianza da proporre, soprattutto alle nuove generazioni, per comprendere i grandi valori del nostro passato che hanno permesso il raggiungimento dell’odierna condizione di democrazia e libertà e indicano il percorso per i traguardi futuri. Uno strumento di conoscenza per maturare obiettività di giudizio e di confronto nel cogliere analogie e diversità con le situazioni attuali favorendo la formazione di pensiero consapevole ed equilibrato. Sarà presente l’autrice.AURONZO Auronzo protagonista nel fine agosto e a settembre di eventi di grande portata. Si comincia il prossimo fine settimana, con il Dolomites Unesco LabFest, il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Il LabFest – itinerante, tematico, multidisciplinare – sarà ad Auronzo dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. L'inaugurazione si terrà venerdì alle 18 al cinema Kursaal. L'edizione 2015 #Sconfini racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa sono state teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono diventate Patrimonio condiviso dell'Umanità, Bene prezioso da conservare e gestire assieme. La montagna sarà inoltre raccontata come luogo ideale per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Il LabFest comincerà venerdì con una caccia al tesoro tecnologica sul monte Piana – il Geocaching “Storie di uomini e filo spinato” per cui sono già aperte le iscrizioni sul sito www.dolomitesunescolabfest.it – e terminerà domenica con un incontro tra due grandi della montagna: Manolo e Nives Meroi chiuderanno il LabFest confrontandosi sul concetto e sul superamento del limite, tra le crode di casa o su cime dall'altra parte del mondo. Tra i due poli – la montagna della Grande Guerra e la montagna come luogo di superamento del limite – il tema del confine sarà sviscerato e raccontato da tanti punti di vista diversi e con diversi linguaggi: dalla danza all'enogastronomia, passando per la musica e il teatro, la discussione partecipata, la fotografia, la geologia. Tra gli ospiti dell'edizione 2015 #Sconfini ci saranno la Piccola Bottega Baltazar in concerto (sabato), Marco Boato che presenterà il suo libro «Alexander Langer. Costruttore di ponti» (venerdì), le biciclette danzanti della Compagnia Arearea con lo spettacolo itinerante “Ruedis. Ruote di confine” (sabato), gli artisti Michele Sambin e Pierangela Allegro con lo spettacolo teatrale e musicale inedito «Segni nel tempo», dedicato alla figura di Alexander Langer a 20 anni dalla morte (venerdì), i contrabbandieri di

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Stefano Beghi (domenica), Nives Meroi e Manolo (domenica). Durante il Dolomites Unesco LabFest sarà anche presentato un primo bilancio del processo partecipativo #Dolomiti2040 (sabato 29 agosto) che la Fondazione ha organizzato nei mesi di maggio e giugno. Non mancherà l’aspetto culinario con i prodotti delle Dolomiti esposti in piazza Santa Giustina o con i piatti #Sconfini. Tutti i particolari si trovano sul sito della Fondazione. Ad Auronzo arriva anche il progetto DolomitiArtRock che da quest’oggi sarà a Palazzo Corte Metto dopo aver soggiornato per due mesi al museo paleontologico Zardini di Cortina. Si tratta della mostra fotografica del microcosmo delle rocce dolomitiche con scatti realizzati da Bernardo Cesare. In occasione del Labfest sono previsti due appuntamenti: alle 16.30 di venerdì la mostra, assieme al progetto complessivo DolomitiArtRock sarà presentata al pubblico dagli ideatori e curatori. Sabato alle 17 laboratorio didattico, Rocce alla Julienne, ispirato ai contenuti della mostra.

Corriere delle Alpi | 25 agosto 2015

Fino a lunedì

DolomitiArtRock ad Auronzo Auronzo di Cadore Museo Palazzo Corte Metto Da oggi a lunedì 31 Mostra fotografica DolomitiArtRockIl progetto DolomitiArtRock (www.dolomitiartrock.com) si sposta ad Auronzo. Da oggi a lunedì 31, dopo la sua permanenza al Museo Paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina, la mostra fotografica del microcosmo delle rocce dolomitiche, con scatti realizzati da Bernardo Cesare, occuperà il Museo Palazzo Corte Metto. Sei giornate intense, in cui si proporrà una riflessione sul tema del confine fra micro e macro cosmo delle rocce di queste montagne, e dove sarà possibile scoprire come la bellezza risieda in modo stabile e forte sia al di là, che al di quà di questo confine, inteso come luogo dell’incontro. Tale riflessione prenderà corpo proprio ad Auronzo potendo qui portare la sua eco, all’interno del concomitante LabFest Dolomites Unesco, quest’anno dedicato al tema del confine. Venerdì alle 16.30 la mostra, assieme al progetto complessivo DolomitiArtRock, sarà presentata al pubblico nella sede del museo auronzano.(e.f.)

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Trentino | 25 agosto 2015

Venerdì si parte

Il Festival delle Dolomiti al via ad Auronzo di Cadore TRENTO Si ritroveranno ad Auronzo, quest’anno, gli amanti delle Dolomiti: il Festival delle e per le genti che le amano e le vivono, infatti, si svolgerà in provincia di Belluno. La Fondazione Dolomiti che ne è la promotrice e organizzatrice ha fra i suoi compiti quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione del Bene Naturale. L’edizione 2015 sarà dedicata al tema del confine. L’inaugurazione del LabFest è in programma venerdì alle 18 presso la Sala consiliare di Auronzo di Cadore. “#Sconfini” racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent’anni fa furono teatro di scontri sanguinosi, sono ora patrimonio dell’Umanità. Al Dolomites Unesco LabFest ci saranno anche due fra i più noti e appassionati scalatori delle Dolomiti: il trentino Maurizio Zanolla meglio conosciuto come Manolo, e la friulana Nives Meroi. Marco Boato presenterà il suo libro dedicato ad “Alexander Langer. Costruttore di ponti”.

LaStampa.it | 25 agosto 2015

Dolomiti LabFest: a Belluno montagna e sconfini Dal 28 al 30 agosto si rinnova l'appuntamento con il festival dedicato alle Dolomiti, per raccontarle, viverle, scoprirle

Seconda edizione, promossa dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, del Dolomites UNESCO LabFest, festival tematico e multidisciplinare che di anno in anno si sposta tra le cinque province che condividono il

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patrimonio Dolomiti UNESCO. Nel 2015 il LabFest si farà ad Auronzo di Cadore (Belluno) dal 28 al 30 agosto, e sarà dedicato al tema del confine. Tappa il 30 agosto a Prato Piazza di Braies. Il tutto ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo – che da fronte di guerra, sono oggi uno dei simboli delle Dolomiti Patrimonio UNESCO nel mondo. Tra gli ospiti del Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI, Manolo e Nives Meroi si confronteranno sul concetto e sul superamento del limite (domenica 30 agosto). L’EVENTO La Piccola Bottega Baltazar (sabato 29 agosto) e il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir (domenica 30 agosto) racconteranno gli #SCONFINI in musica, mentre Stefano Beghi, con il suo spettacolo “Rimanendo sul confine” (domenica 30 agosto), porterà ad Auronzo storie lontane – ma nemmeno troppo – di contrabbando. Si ricorderà la Grande Guerra in Dolomiti, naturalmente: con lo spettacolo itinerante di teatro danza “Ruedis. Ruote di confine” della Compagnia Arearea (sabato 29 agosto) e il progetto fotografico per ragazzi “I ragazzi del ’99” (sabato 29 agosto), con una caccia al tesoro tecnologica sul Monte Piana, il geocaching “Storie di uomini e filo spinato” (venerdì 28 agosto), e con un concerto a Prato Piazza della banda di Dobbiaco (domenica 30 agosto). A vent’anni dalla morte di Alexander Langer, esploratore di frontiere per eccellenza, lo ricordano con uno spettacolo teatrale e musicale inedito, “Segni nel tempo” (venerdì 28 agosto), e il libro “Alexander Langer. Costruttore di ponti” (venerdì 28 agosto). IL PROGRAMMA Al Dolomites UNESCO LabFest si parlerà poi di confini tra turismo e manifattura, insieme a Confindustria Belluno Dolomiti (venerdì 28 agosto), di confini e sconfini nella comunicazione, con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio (evento organizzato da “L’Amico del Popolo” e “Avvenire” venerdì 28 agosto) e di cultura del confine in Dolomiti, riflessioni in musica ai piedi delle Tre Cime (evento organizzato da “L’Amico del Popolo” e “Avvenire” venerdì 28 agosto). Il Dolomites UNESCO LabFest sarà poi anche un “Esperimento sul confine” per spaziare tra scienza e psichiatria, religione filosofia storia e antropologia (sabato 29 agosto); una mostra tra micro e macromondo, DolomitiArtRock; giochi per bambini in riva al lago; un’esposizione dei produttori delle Dolomiti per sconfinare tra gusti e tradizioni; una rete di Ristoratori del LabFest dove assaggiare gli esclusivi piatti #SCONFINI. Previsti anche momenti per la formazione e per il confronto. IL PROMOTORE È un festival tematico, multidisciplinare, sperimentale e soprattutto coinvolgente. Il LabFest crea occasioni di incontro, confronto, consapevolezza e collaborazione tra le genti dolomitiche. Stimola creatività e partecipazione, coinvolgendo abitanti e turisti. È innovativo per linguaggi e strumenti e favorisce il dialogo tra mondi diversi e diverse discipline. Il Dolomites UNESCO LabFest , patrocinato dalla Provincia di Belluno, è reso possibile grazie al supporto di: Comune di Auronzo di Cadore, Consorzio Tre Cime Dolomiti, Lattebusche, AIT Dolomiti, Legnolandia, Cassa di risparmio del Veneto, Comunità di Primiero e alla collaborazione degli Enti Soci fondatori della Fondazione Dolomiti UNESCO. IL LUOGO Una delle mete principali per il turismo estivo ed invernale: posto ad una quota di m. 864 sul livello del mare e con circa 4000 abitanti, il comune di Auronzo si snoda per oltre 8 chilometri nel fondovalle più lungo del Cadore per una superficie complessiva di circa 220 Kmq. Fanno da sfondo ad Auronzo le Tre Cime di Lavaredo, i Cadini, la Croda dei Toni, il Corno del Doge, paradiso degli alpinisti e terreno di feroce contesa durante la Grande Guerra. La presenza del lago di S.Caterina, alimentato dal torrente Ansiei, fa si che Auronzo di Cadore sia dotato di una spiaggia attrezzata e sia periodicamente cornice di importanti competizioni di motonautica e di canoa.

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Trentino | 26 agosto 2015

Tra gli ospiti Manolo, Nives Meroi e Marco Boato. Doppio omaggio a Langer

Quei confini “leggeri” che passano tra le creste di Delia Lorenzi Un festival per le genti e delle genti che amano e vivono in Dolomiti, DolomitesUNESCO LabFest, tema, #SCONFINI. E' la proposta che la Fondazione Dolomiti ha in serbo per l'ultimo fine settimana 28, 29 e 30 di quest'agosto che, in tutta l'area dolomitica, ha fatto il pieno di turisti. Concludere in bellezza, verrebbe da dire. Ma a ben guardare, il Dolomites UNESCO LabFest, che si svolge quest'anno ad Auronzo di Cadore, provincia di Belluno, è - in realtà - un inizio. Lo scorso anno, la puntata numero zero si è svolta a La Val, in Alta Val Badia, tema #SFALCI . Ma perchè un'inizio? Perchè la Fondazione, fra i compiti che le cinque Amministrazioni provinciali (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine) e le due regionali (Veneto e Friuli Venezia Giulia), le hanno affidato e, soprattutto, per corrispondere alle aspettative dell'UNESCO in termini di tutela e sviluppo sostenibile di un Bene Naturale, ha il difficile compito di promuovere i territori dolomitici considerandoli come parte di un'unica regione, quella dolomitica, appunto. Impresa non facile se si pensa che gli abitanti dei nove sistemi dolomitici si sono sempre considerati come appartenenti alle Dolomiti del Trentino o dell'Alto Adige, piuttosto che del bellunese o delle Dolomiti Friuliane e d'Oltre Piave. Un cambio di prospettiva che ha bisogno di un processo di crescita culturale lento con esperienze che sappiano attivare la condivisione soprattutto fra gli abitanti dell'arcipelago dolomitico. Per i turisti, che innamorati della straordinaria bellezza del Bene Naturale accorrono sempre più numerosi provenienti da ogni parte del mondo, il problema dell'appartenenza è davvero molto relativo: per loro la regione dolomitica è già una regione unica, fa poco differenza che il Bletterbach sia in territorio altoatesino, piuttosto che le Dolomiti del Brenta in Trentino. Le Dolomiti sono uniche: per i due criteri che ne hanno permesso l'iscrizione fra i patrimoni dell'umanità, vale a dire l'eccezionale importanza per la storia geologica della Terra e la straordinaria bellezza paesaggistica e perchè sono abitate da persone che sono connesse fra loro in tanti ambiti e in diversi modi. Il punto è, però, che spesso queste persone non si conoscono e non sanno nemmeno che vivono in maniera identica attivando modalità di tutela del territorio, di approccio alle questioni, simili se non uguale. Ecco dunque che un festival per connettere le genti dolomitiche è più che auspicabile. Tema di quest'anno #SCONFINI: una narrazione delle Dolomiti come luogo di scontro e differenze ma anche di scambio e incontro. Le stesse montagne che cent'anni fa furono teatro di una guerra sanguinosa, oggi sono patrimonio dell'umanità. Sono un bene prezioso da

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tramandare alle future generazioni e da gestire in maniera condivisa. I Monti Pallidi che fanno sognare milioni di persone saranno raccontate anche come luogo per misurare i propri limiti, i confini dell'agilità e della forza fisica, della paura e della concentrazione. Fra gli ospiti più autorevoli Manolo (Maurizio Zanolla) e Nives Meroi che si confronteranno sul concetto e sul superamento del limite tra le crode di casa e gli Ottomila della Terra. Ma si parlerà di #SCONFINI anche in ambito musicale e teatrale con, per esempio, Stefano Beghi e il suo spettacolo “Rimanendo sul confine”che porterà ad Auronzo storie lontane - ma nemmen troppo - di contrabbando: insieme a lui l'ex finanziere Sergio Scipioni e la storica sociale Casimira Grandi discuteranno di attraversamento di confini, in Dolomiti e non solo. Si ricorderà la Grande Guerra in Dolomiti con il teatro danza “Ruedis. Ruote di confine” della Compagnia Arearea e il progetto fotografico per ragazzi “I ragazzi del '99”. Un concerto della banda musicale di Dobbiaco si terrà a Prato Piazza, sconfinando dal Veneto alla Provincia autonoma di Bolzano. Per la discussione sul presente e sul futuro del territorio dolomitico, ci sarà un workshop formativo e la presentazione di un primo bilancio del processo partecipativo #DOLOMITI2040. #SCONFINI, non dimentica Alexander Langer, esploratore di frontiere per eccellenza. A vent'anni dalla morte, uno spettacolo teatrale e musicale inedito, “Segni nel tempo” e il libro “Alexander Langer. Costruttore di ponti” di Marco Boato. E, ancora #SCONFINI nella comunicazione con Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. “Esperimento sul confine” per spaziare tra scienza e psichiatria, religione filosofia storia e antropologia. Un video, insolito e originale è reperibile su https://www.youtube.com/watch?v=oN7DXEtEMKg

www.MeteoWeb.eu | 26 agosto 2015

Nel week end il Dolomiti UNESCO LabFest Dal 28 al 30 agosto, Auronzo di Cadore e il lago di Braies ospiteranno l’edizione 2015 del Dolomiti Unesco LabFest. Un festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi eno-gastronomici all’insegna delle eccellenze del territorio dolomitico. Il filo conduttore di quest’anno sarà il tema dei confini. L’inaugurazione ufficiale del Dolomiti Unesco LabFest è in programma venerdì 28 agosto, alle ore 18, presso il Cinema Kursaal, e il programma si articola su tre giornate estremamente intense e variegate, ricche di appuntamenti e iniziative: dal teatro alla danza, dalla fotografia alla musica, dai convegni alle esclusioni nel magnifico scenario delle Tre Cime di Lavaredo. L’edizione 2015, intitolata #SCONFINI, racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio e di incontro. Per quanto riguarda gli eventi maggiormente interessanti per il pubblico altoatesino, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #DOLOMITI2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno di esperti su gestione e pianificazione delle zone protette, e il concerto della Banda musicale di Dobbiaco intitolato “Musiche dal fronte”. Di particolare interesse anche il Geocoaching sul Monte Pianto, una caccia al tesoro tecnologica alla quale collabora l’Ufficio provinciale parchi naturali. Il programma completo del Dolomiti Unesco LabFest 2015 è

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consultabile sul sito internet della manifestazione alla pagina www.dolomitesunescolabfest.it/program-tab-style Il Gazzettino | 27 agosto 2015

LabFest. Il via domani ad Auronzo sul tema #Sconfini

Dolomiti che uniscono Edizione uno. Il Dolomites UNESCO LabFest, il festival itinerante della Fondazione Dolomiti Unesco, è pronto a salpare per la sua prima edizione. Ma come?, si chiederà qualcuno, e quella dell'anno scorso, in Val Badia, al grido di #SFALCI? Quella era l'edizione zero, il vedere l'effetto che fa. Ora, un anno più tardi, tutto è pronto per ricominciare proprio da lì, dall'indimenticabile Bortolo e dal weekend di eventi a La Val. Dicendo, questa volta, #SCONFINI. Questo il tema dell'edizione bellunese del LabFest che da domani a domenica 30 agosto sarà protagonista ad Auronzo di Cadore. Il tema, per l'appunto, sarà quello del confine. Dunque delle Dolomiti come luogo di scontro e differenze, ma anche di scambio e incontro. Teatro di guerra un secolo fa e Patrimonio dell'Umanità oggi. E ancora confini fisici, confini come limite, paura. Ad attraversarli, rispettarli, scavalcarli e indagarli ci penserà un programma multidisciplinare con oltre 20 appuntamenti spalmati su tre giorni. Primo fra tutti, domani alle 10.30, la caccia al tesoro tecnologica sul Monte Piana, Geocaching «Storie di uomini e filo spinato», che si srotolerà nei luoghi della Grande Guerra (iscrizioni aperte su www.dolomitesunescolabfest.it), organizzata in collaborazione con l'Università di Padova. Poi tavole rotonde, la Piccola Bottega Baltazar in concerto, Marco Boato e il suo nuovo libro, la Compagnia Arearea con lo spettacolo «Ruedis. Ruote di confine» e tantissimo altro fino all'evento di chiusura di domenica 30, ovvero il confronto tra due vette del mondo della montagna: Nives Meroi e Manolo. I quali, insieme, affronteranno con i loro occhi e le loro esperienze e competenze il concetto del superamento del limite. Anche quest'anno non mancheranno ovviamente gli appuntamenti per il palato, grazie ai produttori delle Dolomiti che in piazza Santa Giustina proporranno i loro prodotti tipici e grazie alla rete dei ristoratori che per tutta la durata del festival proporranno menù costruiti ad hoc. Per conoscere il programma in tutti i suoi dettagli visitare il portale dedicato www.dolomitesunescolabfest.it.

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Alto Adige | 27 agosto 2015

Dolomiti Unesco Labfest

Festival in Alta Pusteria e nel Bellunese Non solo ambito set cinematografico, il lago di Braies (foto) è anche un sito pregiato nelle Dolomiti Patrimonio naturale dell'Unesco. Per questo, insieme con Auronzo di Cadore, la Fondazione Dolomiti Unesco l'ha scelto come teatro naturale dell'edizione 2015 del "Dolomiti Unesco LabFest", il festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi eno-gastronomici all'insegna delle eccellenze del territorio dolomitico in programma da domani, venerdì 28 a domenica 30 agosto. Il filo conduttore di quest'anno sarà il tema dei confini e l'inaugurazione ufficiale del Dolomiti Unesco LabFest, che nel 2014 si svolse a La Valle in val Badia, è in programma domani, alle 18, presso il Kursaal di Auronzo. Il suo programma si articola su tre giornate estremamente intense e variegate, ricche di appuntamenti e iniziative: dal teatro alla danza, dalla fotografia alla musica, dai convegni alle escursioni nel magnifico scenario delle Tre Cime di Lavaredo. L'edizione 2015, intitolata "#Sconfini", vuole raccontare le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio e di incontro. Per quanto riguarda gli eventi maggiormente interessanti per il pubblico altoatesino, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #Dolomiti2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno di esperti sulla gestione e la pianificazione delle zone protette, e il concerto della banda musicale di Dobbiaco intitolato "Musiche dal fronte", domenica a Prato Piazza. Di particolare interesse anche il geocoaching sul Monte Piana, una caccia al tesoro tecnologica alla quale collabora l'Ufficio provinciale parchi naturali. Programma completo sul sito internet della Fondazione. (adp)

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Corriere delle Alpi | 27 agosto 2015

L’iniziativa dell’Amico del popolo

La comunicazione in montagna. Incontri a Cortina e Auronzo CORTINA “Avvenire” e “L’Amico del Popolo” insieme sui temi della comunicazione in montagna. Il quotidiano e il settimanale collaborano, infatti, all’iniziativa che ha preso il via ad Agordo e che di anno in anno ha toccato Canale d’Agordo, Alleghe e Cortina. L’obiettivo è far dialogare il mondo dell’informazione nazionale con quella locale. Le iniziative inizieranno oggi a Cortina, alle 9, con la messa celebrata dal vescovo Giuseppe Andrich nella basilica minore dei Santi Filippo e Giacomo. Alle 11, in sala cultura “Don Pietro Alverà”, presentazione del libro “Le poesie” di Roberto Mussapi, critico culturale di “Avvenire”, con Alessandro Zaccuri, firma della terza pagina dello stesso quotidiano, e intervento del direttore del quotidiano, Marco Tarquinio. Quest’ultimo sarà protagonista anche domani ad Auronzo: nella sala consiliare del Comune, alle 11, “Confini e sconfini della comunicazione” sarà il tema a lui affidato, in un dibattito moderato da Luigi Guglielmi, giornalista dell’“Amico del Popolo”. Gli appuntamenti continuano nel pomeriggio con la salita al rifugio Auronzo, ai piedi delle Tre cime di Lavaredo, dove si svolgerà un incontro sul tema dei confini, in luoghi vicinissimi alle trincee della prima guerra mondiale. Marco Perale della redazione dell’“Amico del Popolo” ripercorrerà la storia dei confini sulle Dolomiti e nella provincia di Belluno per elaborare una nuova definizione di confine, che si allontani dal campo semantico della barriera per entrare in quello dell’inclusione. Per l’incontro con Mussapi e Tarquinio si è consolidata la collaborazione con la parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo e con “Una montagna di libri”. Alla giornata in Val d’Ansiei e alle Tre Cime hanno collaborato il Comune di Auronzo, le parrocchie e anche “Labfest”, il festival delle genti e per le genti delle Dolomiti, organizzato dalla Fondazione Dolomiti Unesco. Gli incontri sono aperti a tutti.(m.r.)

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Il Manifesto | 27 agosto 2015

ANSA.it | 27 agosto 2015

Dolomiti-Unesco: terazza panoramica a Monte Specie La prima di una serie che sorgeranno sulle Dolomiti

(ANSA) - BOLZANO, 27 AGO - Ai 2307 metri del Monte Specie, nel cuore del parco naturale di Fanes-Senes-Braies in Alta Pusteria, è stata realizzata la prima di una serie di terrazze panoramiche che sorgeranno nell'area delle Dolomiti riconosciuta patrimonio mondiale Unesco. Il panorama dalla prima terrazza dolomitica è spettacolare e spazia tra l'altro sulle cime di Sesto e Braies, il Cadini e il Cristallo. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da primo passo per i successivi interventi.(ANSA).

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L’Adigetto.it | 27 agosto 2015

Dolomiti UNESCO: inaugurata la prima terrazza panoramica Si trova sul Monte Specie nel parco Fanes-Senes-Braies in Alto Adige

Ai 2307 metri del Monte Specie, nel cuore del parco naturale di Fanes-Senes-Braies in Alta Pusteria, è stata realizzata la prima di una serie di terrazze panoramiche che sorgeranno in alcuni punti selezionati nell'area delle Dolomiti riconosciuta patrimonio mondiale UNESCO. Il panorama dalla prima terrazza dolomitica è spettacolare e spazia tra l'altro sulle cime di Sesto e Braies, il Cadini e il Cristallo. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da primo passo per i successivi interventi. Alla base del progetto c'è un piano generale di terrazze panoramiche - 20 complessivamente, di cui 7 in Alto Adige - elaborato assieme a un prototipo di struttura su incarico della Fondazione Dolomiti UNESCO. L'obiettivo è mettere in rete tutte le 9 nove aree delle Dolomiti patrimonio mondiale. «Ciascuna di queste aree - ha ricordato l'assessore Theiner durante l'inaugurazione della prima terrazza - racconta una delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e paesaggistiche che rendono le Dolomiti così particolari. Questa è anche l'idea che ha ispirato le terrazze panoramiche: ogni punto rappresenta un determinato aspetto geologico e paesaggistico delle Dolomiti e nel loro complesso compongono un grande insieme.» Il prototipo di terrazza è stato attuato per la prima volta e diventa la base per i successivi progetti analoghi. Nel frattempo, infatti, anche il Bellunese e il Trentino sono partiti con i lavori di realizzazione delle prime terrazze panoramiche delle Dolomiti UNESCO. La «Terrazza panoramica Monte Specie», ha aggiunto Theiner, «non è soltanto un belvedere nel parco naturale, ma vuole anche contribuire a sensibilizzare la popolazione sul tema Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO e quindi rafforzare in modo sostenibile il senso di appartenenza dei cittadini e la responsabilità per la tutela del bene Dolomiti.» Concetti ribaditi anche dal sindaco di Dobbiaco Guido Bocher, che ha ringraziato gli enti coinvolti nella realizzazione di una terrazza che si inserisce armonicamente nel paesaggio. Il sindaco di Braies Friedrich Mittermair ha rimarcato che si è trattato si un investimento riuscito, sicuramente bene accolto da residenti e da turisti. Il direttore reggente dell'Ufficio provinciale parchi naturali, Enrico Brutti, ha ringraziato per la buona collaborazione le quattro ripartizioni provinciali (Opere idrauliche, Geologia, Servizio strade e Infrastrutture) e le imprese che hanno lavorato al progetto «posto all'incrocio tra le Province di Bolzano e Belluno a sottolineare il carattere transfrontaliero delle Dolomiti patrimonio mondiale». «Alla base del progetto c'è la volontà di creare una struttura strettamente intrecciata con il contesto alpino», ha spiegato l'architetto David Messner, che con il padre, l'artista Franz Messner, ha sviluppato il prototipo della terrazza panoramica su incarico della Fondazione Dolomiti Unesco ed è il responsabile della sua attuazione sul Monte Specie. Per questo si è scelto di rinunciare all'inserimento di corpi o masse esterne privilegiando invece solo lievi modifiche nel paesaggio.

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Corriere delle Alpi | 28 agosto 2015

Il segretario Morandini fa il punto sulla Fondazione: «Gli enti hanno iniziato a consultarci sui collegamenti sciistici»

Unesco, sì al treno ma no all’aeroporto di Francesco Dal Mas AURONZO Ben venga il trenino delle Dolomiti. Porterebbe sicuramente turisti. Non serve, invece, l’aeroporto a Cortina, perché una ferrovia efficiente basterebbe per i collegamenti su Treviso e Venezia e, dall’altra parte, con Bolzano. Così Marcella Morandini, segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco, alla vigilia del “Dolomiti LabFest #Sconfini”, tre giorni di convegni e appuntamenti nel paese che ha tenuto a battesimo la protezione dei monti pallidi come monumento dell’umanità. Partiamo dal treno e dall’aeroporto perché simboleggiano i confini e, al tempo stesso, gli sconfini di cui hanno bisogno le Dolomiti. Le nostre montagne soffrono soltanto una marginalità infrastrutturale, per cui nel passato c’era addirittura chi proponeva lo sfondamento autostradale? «I confini esistono su molti piani, da quelli amministrativi alla cultura. Li tocchiamo con mano appena transitiamo da una valle all’altra. Sappiamo tutti che le relazioni non sempre sono ottimali. Ma proprio l’esperienza della Fondazione ha contribuito molto allo sconfinamento». Si spieghi. «È vero o no che la Fondazione è nata per iniziativa di cinque Province, che pur appartenendo a realtà amministrative e culturali diverse, sono riuscite a trovare un minimo comun denominatore nella salvaguardia del loro patrimonio naturale più importante?». È vero. È anche vero, però che questo processo, sicuramente importante e in progressiva maturazione, non ha fino ad oggi avuto ricadute in altri ambiti. Mi riferisco, ad esempio, ai diversi trattamenti tra province autonome e la realtà di Belluno che non lo è. «Sono problemi che, se mi permette, attengono ad altre responsabilità». Certo. Ma che, purtroppo, i confini persistono, nonostante tutti gli sforzi. Se è vero, dunque, che c’è stato questo impegno, tutt’altro che scontato, per la tutela delle Dolomiti, perché le cinque Province non hanno cominciato ad interrogarsi sull’opportunità di non fermarsi alla protezione naturalistica, ma di approcciare anche quella politica, magari costituendo la Regione Dolomitica? «Ripeto, sono questioni che non mi competono. Ma la collaborazione è stata, comunque, vasta. Per esempio nel primo giorno del festival parleremo di pianificazione, per iniziativa della Provincia di Pordenone e degli ordini professionali». Tema sicuramente importante. Sarà curioso capire, ad esempio, se tutte le Province sono disponibili ad adottare un linguaggio comune, in tema urbanistico, che metta in conto, quanto meno, il rispetto delle aree di riserva, dei siti vincolati dall’Ue, e magari ponga dei limiti all’espansione infrastrutturale d’alta quota. «Si riferisce all’impiantistica dello sci?». Esattamente. Solo per esemplificare… «Ciascuna Provincia si è data dei piani urbanistici, magari anche paesaggistici. È già importante che questi piani siano in qualche misura

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coordinati, nel senso, ad esempio, di tutela delle aree di pregio». D’accordo. Ma in presenza di un progetto di collegamento sciistico – facciamo un altro esempio – i Comuni o le Province hanno incominciato a consultare anche la Fondazione? «Sì, hanno cominciato a consultarci. Sia chiaro, però, che noi non abbiamo alcun potere. Possiamo soltanto dire la nostra». Potete dire, ad esempio, che di impianti ce ne sono fin troppi e che non è il caso di costruirne di nuovi, se non di migliorare quelli esistenti? «Intanto possiamo parlare per il territorio che ci riguarda ed è evidente che nei territori a parco non si può costruire nulla». Vero, verissimo. Ma a pochi metri dai parchi i collegamenti sono più che immaginati, anzi già progettati e in via di finanziamento. «Noi possiamo testimoniare che la domanda crescente da parte dei turisti è di un ambiente il più naturale possibile e che per le vacanze vengono privilegiati i pacchetti che hanno questo tipo di offerte. Un turismo eco compatibile o eco sostenibile». Appunto. Tanto che si parla di misure di contenimento del traffico automobilistico sui passi dolomitici. Se ne parla da anni, il prossimo partirete? «Lo chieda, per favore, ai presidenti delle Province o agli assessori alla mobilità. Noi non abbiamo competenza diretta. Come Fondazione ci siamo limitati a realizzare un sondaggio da cui abbiamo ricavato che la maggioranza dei turistici che frequentano le Dolomiti si lamentano dell’eccessivo traffico sui Passi. I risultati li abbiamo sottoposti agli amministratori che provvederanno». Daniela Larese Filon e Roberto Padrin, della Provincia, per la verità si sono impegnati, in questo senso, già per la prossima estate. Vedremo. In questi mesi, intanto, la provincia di Belluno è stata attraversata da sempre più numerosi turisti catturati dal marchio Unesco. Che cosa cercano nelle nostre valli? «Una villeggiatura sostenibile, sul piano naturale e su quello culturale. Se, per esempio, disponessimo di un treno di collegamento che circumnaviga le Dolomiti, sicuramente registreremmo i risultati della ferrovia in Val Venosta che ha raddoppiato le presenze, ha indotto i turisti a fermarsi di più e, quindi, a spendere di più». Sembra di sentire il presidente della Regione, Luca Zaia, che per il treno delle Dolomiti ha in mente proprio l’esempio della Val Venosta. «È una scelta indubbiamente saggia. Bisogna collegare Calalzo a Cortina e Cortina a Dobbiaco. Un treno leggero, possibilmente, però collegato efficacemente con Venezia e Treviso, ovvero con il porto e gli aeroporti». A proposito, non la lusinga la prospettiva di uno scalo anche a Cortina? «Si può far tutto? Tanto meglio. Ritengo, però, che in tempi di razionalizzazione delle risorse bisogna scegliere. La ferrovia è indispensabile, proprio per raccogliere le istanze del nuovo turismo. Non lo è un nuovo aeroporto, perchè ne abbiamo già tre, molto vicini: a Venezia, Treviso e Bolzano. Ci mettiamo, proprio noi, a fare concorrenza?». No, per carità. Per chiudere: domani farete il punto, al festival, sui risultati della larga partecipazione che avete promosso fra i diversi portatori d’interesse. Può anticiparceli? «La prima preoccupazione è di sostenere i montanari che vivono e lavorano sulle alte quote, in termini di servizi». Con un reddito di cittadinanza? «Le forme possono essere diverse. L’importante è il presidio del territorio. Un’altra priorità è l’infrastrutturazione indispensabile per trattenere le persone in montagna, assicurando la mobilità intervalliva (no, quindi, alle autostrade). La terza è la garanzia della qualità. Ben venga, se vogliamo aggiungerla, una quarta priorità: l’informazione plurilingue». Magari senza errori nella cartellonistica. «Magari». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Al rifugio Bosi la prima iniziativa della kermesse. Inaugurazione ufficiale oggi alle 18 al Kursaal

Caccia al tesoro con Gps nei luoghi di guerra AURONZO Singolare apertura, questa mattina, del Dolomites Unesco LabFest #Sconfini. Alle 10.30 la caccia al tesoro tecnologica dedicata alla Grande Guerra, sul Monte Piana al rifugio Bosi (dalle 9,30 sarà a disposizione il servizio navetta dal ristorante bar Genzianella di Misurina). Per alcune ore i partecipanti, divisi in squadre e armati di Gps, esploreranno la montagna, un centinaio di anni fa teatro di atroci battaglie. Alle 10.30 ma in centro ad Auronzo, a Palazzo Corte Metto, la Rete del Patrimonio paesaggistico e delle Aree protette della Fondazione Dolomiti Unesco organizza un workshop per professionisti della pianificazione territoriale. "Pianificare sconfinando. Un nuovo modello per armonizzare metodi, strumenti e azioni per il governo delle aree protette delle Dolomiti" è un incontro partecipativo rivolto agli Ordini professionali di agronomi forestali, architetti, ingegneri, avvocati e geologi. Alle 11 in sala consiliare l’Amico del Popolo e Avvenire, nell’ambito dell’annuale festa della comunicazione, propongono un incontro con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, sul tema "Sconfini e confini della comunicazione". A seguire, alle 15.30 al rifugio Auronzo alle Tre Cime, un pomeriggio di riflessioni in musica su "La cultura del confine in

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Dolomiti", con il direttore Tarquinio e lo storico Marco Perale. Alle 16.30 a Palazzo Corte Metto Emiliano Oddone (Dolomiti Project) e Laura Jaurena presentano la mostra DolomitiArtRock, un’esposizione fotografica che esplora il confine tra micro e macromondo delle rocce in Dolomiti. Alle 18, al Kursaal, il sindaco Daniela Larese Filon, anche nella sua veste di presidente della Provincia, e Marcella Morandini, direttrice della Fondazione, inaugureranno il festival e premieranno i vincitori del geocaching e Dolomiti SuperSummer presenterà "Capture your thrills", un progetto di storytelling digitale delle Dolomiti. La serata del primo giorno di #Sconfini è dedicata alla figura di Alexander Langer, lo sconfinatore per eccellenza, sulle Dolomiti. Alle 20.30 Marco Boato presenterà il suo libro "Alexander Langer costruttore di ponti" al Kursaal. A seguire (alle 21.30), sempre al Kursaal, andrà in scena "Segni nel tempo". (fdm)

Avvenire.it | 28 agosto 2015

Festa Avvenire e Amico del Popolo

Comunicazione, tra confini e sconfini Le due lapidi stanno a ridosso della chiesetta. La prima ricorda che l’edificio è stato costruito per celebrare il sacrificio del 12mo Battaglione Bersaglieri nelle trincee della Grande Guerra, la seconda è in memoria del geniere Giovanni Canessa, caduto il 14 agosto del 1915. “La data è importante – sottolinea Marco Perale, giornalista del settimanale diocesano “L’Amico del Popolo” – perché proprio quel giorno fu portata a termine l’impresa di innalzare sulla Cima Grande un faro elettrico dal diametro di un metro, impiegato per scrutare anche di notte i movimenti delle truppe austriache. Fare luce sull’altro, studiarne il comportamento e comprenderne le intenzioni è quello che dovremmo fare ancora oggi, ma in una prospettiva diversa, rovesciata: di incontro, non di scontro. Nessuno meglio di chi vive sul confine, sa che i confini possono essere superati”.

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Si è conclusa così ieri pomeriggio, sotto le Tre Cime di Lavaredo, la quarta Festa della Comunicazione promossa a Cortina d’Ampezzo e ad Auronzo di Cadore da “Avvenire” e dall’ “Amico del Popolo” sotto l’impulso del vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Giuseppe Andrich.

Poco più in là rispetto alla chiesa, spiega il direttore del vicino Rifugio Auronzo, Sandro Mazzon, sta la Croda del Passaporto, che deve il suo nome alla vecchia postazione di frontiera tra Regno d’Italia e Impero austroungarico. “Ma i confini sono linee immaginarie – insiste Perale –, si muovono in continuazione, appaiono e scompaiono. Nell’antichità preromana, all’epoca delle popolazioni paleovenete, non c’era soluzione di continuità da qui all’Ungheria. Adesso l’Unione Europea ha di nuovo cancellato le divisioni del passato, ma a noi rimane il compito di richiamare l’attenzione su quella parte del mondo che sta fuori dalla portata del nostro sguardo”.

Patrimonio Unesco dal 2009 (lo stesso anno in cui “L’Amico del Popolo” ha festeggiato il proprio centenario), le Dolomiti continuano a rappresentare uno straordinario laboratorio di dialogo e confronto fra le diverse identità di cui si compone l’Europa, come giustamente rivendica il sindaco di Auronzo, Daniela Larese Filon. La Sala consiliare della cittadina ospita in mattinata il dialogo tra il direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio, e un’altra firma del settimanale locale, Luigi Guglielmi. Il titolo della conversazione, “Confini e sconfini della comunicazione”, riecheggia l’hashtag #sconfini, ovvero il tema del Dolomiti Labfest che proprio in questo fine settimana si svolge ad Auronzo (per informazioni www.dolomitesunescolabfest.it ): la Festa della Comunicazione si inserisce nel programma della manifestazione, inaugurando un’altra collaborazione importanza dopo quella già avviata con la rassegna culturale cortinese “Una montagna di libri”.

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Davanti a un pubblico attentissimo, che comprende numerosi collaboratori e promotori del settimanale, Guglielmi e Tarquinio passano in rassegna le questioni più urgenti dell’attualità. I confini sono mere convenzioni, d’accordo, eppure nell’Europa del 2015 ci sono ancora nazioni disposte a tutto pur di renderli invalicabili. E per passare dal Cadore all’Austria non serve più il passaporto, per fortuna, ma l’Austria è pur sempre dietro l’angolo e la tragedia di quei corpi stipati in un Tir ci riguarda tutti. “Sono le nuove vie di terra dell’immigrazione – osserva Tarquinio – e stanno rendendo evidente come la migrazione in atto non sia solo un problema dei Paesi mediterranei. Non per niente dalla stessa Germania iniziano a venire segnali significativi. Quel che non va mai dimenticato è che clandestine possono essere le rotte, non le persone”.

Alto Adige | 29 agosto 2015

Inuagurata la prima di una serie di strutture che sorgeranno in alcuni punti selezionati delle Dolomiti

Monte Specie, c’è la terrazza panoramica BRAIES Ai 2.307 metri del Monte Specie, nel cuore del parco naturale di Fanes-Senes-Braies in Alta Pusteria, è stata realizzata la prima di una serie di terrazze panoramiche che sorgeranno in alcuni punti selezionati nell'area delle Dolomiti riconosciuta patrimonio mondiale Unesco. Il panorama dalla prima terrazza dolomitica è spettacolare e spazia tra l'altro sulle cime di Sesto e Braies, Cadini e Cristallo. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da primo passo per i successivi interventi. Alla base del progetto c'è un piano generale di terrazze panoramiche - 20 complessivamente, di cui 7 in Alto Adige - elaborato assieme a un prototipo di struttura su incarico della Fondazione Dolomiti Unesco. L'obiettivo è mettere in rete tutte le 9 nove aree delle Dolomiti patrimonio mondiale. «Ciascuna di queste aree - ha ricordato l'assessore Theiner durante l'inaugurazione della prima terrazza - racconta una delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e paesaggistiche che rendono le Dolomiti così particolari. Questa è anche l'idea che ha ispirato le terrazze panoramiche: ogni punto rappresenta un determinato aspetto geologico e paesaggistico delle Dolomiti e nel loro complesso compongono un grande insieme». La «Terrazza panoramica Monte Specie - ha aggiunto Theiner - non è soltanto un belvedere nel parco naturale, ma vuole anche contribuire a sensibilizzare la popolazione sul tema Dolomiti e quindi rafforzare in modo sostenibile il

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senso di appartenenza dei cittadini e la responsabilità per la tutela del bene Dolomiti». Concetti ribaditi anche dal sindaco di Dobbiaco Guido Bocher. Il sindaco di Braies Friedrich Mittermair ha rimarcato che si è trattato di un investimento riuscito, sicuramente bene accolto da residenti e da turisti. Il direttore reggente dell'Ufficio provinciale parchi naturali, Enrico Brutti, ha ringraziato per la buona collaborazione le quattro ripartizioni provinciali (Opere idrauliche, Geologia, Servizio strade e Infrastrutture) e le imprese che hanno lavorato al progetto, «alla base del quale c'è la volontà di creare una struttura strettamente intrecciata con il contesto alpino», ha spiegato l'architetto David Messner, che con il padre, l'artista Franz Messner, ha sviluppato il prototipo della terrazza panoramica su incarico della Fondazione Dolomiti Unesco. Per questo si è scelto di rinunciare all'inserimento di corpi o masse esterne privilegiando invece solo lievi modifiche nel paesaggio. (e.d.)

Corriere delle Alpi | 29 agosto 2015

Ad Auronzo è iniziato il festival delle dolomiti UNESCO

Dal LabFest un grido di guerra a centraline e impianti di risalita AURONZO Tutt’altro che scontati gli esiti della prima giornata di Dolomiti Unesco LabFest Sconfini, in corso ad Auronzo. Il territorio protetto dall’Unesco – è stato detto nel convegno “Pianificare sconfinando. Un nuovo modello per armonizzare metodi, strumenti ed azioni per il governo delle aree protette delle Dolomiti” - è vincolato a parchi o altre forme di tutela per il 95%. C’è, dunque, un 5% libero, dove rischiano di concentrarsi le iniziative di sviluppo poco compatibili con i principi e i valori che la Fondazione diretta da Marcella Morandini cerca di praticare. I rappresentanti della stessa Fondazione, come Cesare Lasen, e i tecnici dei vari ordini professionali, intervenuti numerosi, hanno sottolineato la necessità di omogeneizzare le pratiche virtuose di pieno rispetto dell’ambiente. Anche perché i turisti, che sempre più numerosi arrivano da ogni parte del mondo, non distinguono tra il parco delle Dolomiti d’Ampezzo e le aree vicine che non hanno formalmente protezioni, ma che fanno tutte parte della regione dei monti pallidi. Ed ecco, appunto, la pianificazione da armonizzare per dire di no, ad esempio, a nuovi impianti di risalita, come pure a nuove derivazioni idroelettriche. «Il rispetto formale dei confini non può essere tirato in ballo per implementare il territorio, a ridosso di questi confini, di collegamenti sciistici improponibili», ha esemplificato Lasen. E il presidente del Parco delle Dolomiti Bellunesi, Antonio Andrich, ha osservato che è inaccettabile la furbizia di chi s’impunta ad attivare centraline, appena fuori dell’area di tutela. Il cammino è all’inizio e per arrivare a comportamenti unitari ci vorrà del tempo. Ma la segretaria della Fondazione,

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Morandini è fiduciosa. Già la prossima estate, ad esempio, da parte delle Province, a cominciare proprio da quella di Belluno, potrebbero materializzarsi misure di contenimento del traffico sui passi dolomitici. La prima giornata del Dolomites Unesco LabFest è stata inaugurata dalla caccia al tesoro tecnologica “Storie di uomini e filo spinato. Geocaching sul Monte Pianto”, organizzata sul monte Piana con il dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell’antichità dell’Università di Padova, l’Associazione italiana insegnanti di geografia e l'Ufficio parchi della Provincia di Bolzano. Per tre ore i partecipanti, divisi in squadre e armati di Gps, hanno esplorato il monte Piana alla ricerca delle cache nascoste sotto i sassi, nelle vecchie trincee, in conchiglie tra l'erba. A Palazzo Corte Metto, Emiliano Oddone e Laura Jaurena hanno presentato la mostra DolomitiArtRock, esposizione fotografica che esplora il confine tra micro e macromondo delle rocce in Dolomiti. Molto partecipato anche l'incontro tra il direttore dell'Amico del Popolo Carlo Arrigoni e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, dedicato al tema “Sconfini e confini della comunicazione”. I partecipanti si sono poi spostati al rifugio Auronzo alle Tre Cime per un pomeriggio di riflessioni in musica su “La cultura del confine in Dolomiti”. Nel pomeriggio è stato proiettato un docufilm di Sergio Rosolen, “Tracce”, ispirato ai luoghi e alle esperienze della Grande Guerra. Insieme al film di Rosolen è stato proiettato un documentario di Giuseppe Taffarel del 1969, “L'alpino della settima”, anch'esso un ricordo della Grande Guerra, ma girato in occasione dei 50 anni dalla fine del conflitto. Nel pomeriggio, l’inaugurazione del Festival, con la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon, che ha confermato i valori della Fondazione. La serata è stata dedicata alla figura di Alexander Langer, lo sconfinatore per eccellenza, sulle Dolomiti e la presentazione del libro di Marco Boato “Alexander Langer costruttore di ponti”. Oggi, dalle 10 allo Chalet Stella Alpina, l'Ufficio parchi della Provincia autonoma di Bolzano organizza laboratori “1000 utilità delle piante” per bambini e adulti. Alle 10.30 nella sala consiliare del comune, la Fondazione presenterà un primo bilancio del processo partecipativo #Dolomiti2040, realizzato nei mesi di maggio e giugno di quest'anno su tutto il territorio del Bene dolomitico. (fdm)

Il Gazzettino | 30 agosto 2015

Turismo sostenibile: ecco la strategia per le Dolomiti 2040 LABFEST AD AURONZO

AURONZO DI CADORE - La seconda giornata del Dolomites Unesco LabFest ha proposto il primo bilancio del processo partecipativo #DOLOMITI2040, vissuto nei mesi di maggio e giugno. Ben 11 gli incontri promossi grazie ai quali la Fondazione ha coinvolto centinaia di persone, rappresentanti delle varie realtà delle

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Dolomiti, dalle amministrazioni alle associazioni ambientaliste, agli ordini professionali, ai consorzi turistici, tutti insieme per decidere la strategia sostenibile per la gestione del «Bene naturale Dolomiti». Tanto sforzo in vista del prossimo, importante appuntamento con l'Unesco nel 2016. Ai partecipanti è stato chiesto il punto di vista sulle Dolomiti nel 2040. Le proposte emerse contribuiranno a costruire la strategia complessiva di gestione del sistema Dolomiti Unesco e la strategia per il turismo. La scommessa per le Dolomiti di domani è la sostenibilità. Le Dolomiti del futuro dovranno essere un patrimonio unico, che garantisca equità e pari opportunità tra i diversi territori, favorendo nel contempo l'integrazione dei valori comuni. Per raggiungere questi e altri obiettivi, è fondamentale superare la frammentazione sia istituzionale che di programmazione del territorio. Oggi è l'ultimo giorno di Dolomites UNESCO LabFest #SCONFINI. Alle 11 al rifugio Vallandro di Prato Piazza in scena «Suona la banda. Musiche sul fronte» con la banda musicale di Dobbiaco. Per l'occasione, la banda suonerà la prima assoluta dell'opera «Dolomites Unesco World Heritage» di Hansjörg Mutschlechner. Giuditta Bolzonello

Alto Adige | 30 agosto 2015

Dolomiti Unesco LabFest 2015,terzo e ultimo giorno di iniziative BRAIES Fino a oggi, Auronzo di Cadore e il lago di Braies ospitano l'edizione 2015 del Dolomiti Unesco LabFest. Un festival tematico e multidisciplinare con mostre, incontri, workshop e percorsi eno-gastronomici all'insegna delle eccellenze del territorio dolomitico. L'inaugurazione ufficiale del Dolomiti Unesco LabFest è avvenuta venerdì, alle 18, presso il Cinema Kursaal, e il programma si articola su tre giornate intense e variegate, ricche di appuntamenti: dal teatro alla danza, dalla fotografia alla musica, dai convegni alle esclusioni nel magnifico scenario delle Tre Cime di Lavaredo. L'edizione 2015, intitolata #SCONFINI, racconterà le Dolomiti come luogo di scontro e di differenze ma anche di scambio. Per quanto riguarda gli eventi più interessanti per il pubblico altoatesino, vi sono la presentazione dei risultati emersi dai workshop di #DOLOMITI2040, la serata dedicata ad Alexander Langer con la presentazione del libro a lui dedicato, il convegno su gestione e pianificazione delle zone protette e il concerto della Banda di Dobbiaco intitolato «Musiche dal fronte». (e.d.)

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Corriere delle Alpi | 30 agosto 2015

Tre balconi panoramici posti in punti molto suggestivi. Al via anche il cambio della cartellonistica

Dolomiti Unesco, arrivano gli “hot spot” BELLUNO Approvato il progetto definitivo per la valorizzazione e la promozione dei siti Dolomiti Unesco in provincia di Belluno. Alla fine del 2014 la Regione aveva previsto il finanziamento di iniziative per promuovere i principali siti naturalistici veneti e aveva posto l’accento in particolare sulle Dolomiti Unesco. Per tali attività aveva stanziato un importo pari a 125 mila euro. Ora, con queste risorse Palazzo Piloni intende sostenere alcune iniziative progettuali finalizzate a comunicare e valorizzare il Bene Unesco nei confronti dei turisti e degli studiosi. Il progetto prevede l’integrazione della rete di segnalazione del sito Dolomiti Unesco con la realizzazione di tre nuovi pannelli promozionali. I primi due pannelli, come spiega la presidente Daniela Larese Filon, si trovano al passo della Mauria a Lorenzago di Cadore e alla Malga Ra Stua a Cortina. Il terzo pannello sarà posizionato nella frazione di Pasquer a Feltre. Inoltre, in base alle segnalazioni pervenute alla Provincia, saranno revisionati altri 5 cartelli promozionali che si trovano nella Valle del Mis a Sospirolo, a Passo Valles a Falcade, a Miralago di Pieve di Cadore, in Val d’Oten di Calalzo e in località Ciampedel a Comelico superiore. «Inoltre questo finanziamento servirà», precisa la presidente, «per realizzare tre balconi panoramici o hot spot situati sul Nevegal in località Faverghera, sul monte Rite a Cibiana e sul monte Agudo o Col di Varda ad Auronzo. Questi balconi che si aprono su alcuni dei punti panoramici più belli delle montagne dolomitiche, che si trovano anche in corrispondenza dei grandi itinerari, saranno attrezzati con dei punti informativi per i turisti. (p.d.a.)

Corriere delle Alpi | 30 agosto 2015

Auronzo, alla festa della Fondazione presentato il primo bilancio del lavoro partecipativo sulla strategia di gestione

«Ora via i campanilismi dalle Dolomiti»

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AURONZO. Terzo e ultimo giorno di Dolomites Unesco LabFest #Sconfini. Alle 11, al rifugio Vallandro a Prato Piazza, è in programma "Suona la banda! Musiche sul fronte", un concerto della Banda musicale di Dobbiaco. Per l'occasione, la banda suonerà la prima assoluta dell’opera “Dolomites Unesco World Heritage” di Hansjörg Mutschlechner. Alle 12 il Friuli Venezia Giulia gospel Choir si esibirà in piazza Santa Giustina, ad Auronzo, in un concerto di #Sconfini musicali, tra gospel e canti alpini. Alle 15 Stefano Beghi al cinema Kursaal racconterà storie di contrabbandieri. Alle 17.30 l'alpinista Nives Meroi presenterà il suo ultimo libro "Non ti farò aspettare" in piazza . Chiudono il festival Nives Meroi e Maurizio Zanolla “Manolo”, che alle 21 si incontreranno al Kursaal. (fdm)di Francesco Dal Mas wAURONZO Anche i “Giochi delle Dolomiti” nel futuro della Fondazione Dolomiti Unesco, come ulteriore opportunità di far interloquire Comuni e valli che oggi neppure si parlano, magari per difendere le loro prerogative di autonomia. «Le Dolomiti dovranno essere nel futuro un patrimonio unico, che garantisca equità e pari opportunità tra i diversi territori e che offra una tutela delle identità plurime Dolomitiche, favorendo nel contempo l’integrazione dei valori identitari comuni», si legge nel primo bilancio di “Dolomiti2040”, presentato ieri ad Auronzo nell’ambito del Dolomites Unesco LabFest #Sconfini; si tratta del processo partecipativo che ha coinvolto l’intero territorio del Bene Unesco delle Dolomiti nei mesi di maggio e giugno 2015. Nel corso di 11 incontri la Fondazione ha coinvolto centinaia di persone, rappresentanti delle varie realtà delle Dolomiti – dalle amministrazioni alle associazioni ambientaliste, dall’alpinismo ai Parchi, agli ordini professionali, ai consorzi turistici – per decidere insieme la strategia sostenibile per la gestione del Bene naturale Dolomiti. Il percorso partecipativo #Dolomiti2040 è stato realizzato in vista della “Strategia complessiva di gestione del Bene”, che dovrà essere presentata a Unesco nel 2016. Bene, che cosa è scaturito da questo lavoro? Che Dolomiti Unesco si identifica «come una grande opportunità per superare i campanilismi e per trovare un modello specifico e unitario che includa regole comuni per la salvaguardia dei beni e delle risorse naturali». È evidente che prima o poi, magari entro il 2040, questo approccio porterà le comunità dei monti pallidi a costituirsi nell’auspicata regione dolomitica, come garanzia istituzionale di uno sviluppo davvero sostenibile, che la pianura non saprebbe sicuramente perseguire. «Declinata a più livelli e nei diversi settori che compongono la società, la sostenibilità è indicata come la via da intraprendere per un rapporto equilibrato fra abitabilità e tutela del Patrimonio», si legge sempre nel bilancio. «Come risposta a tale intento sarà determinante il ruolo delle comunità locali che popolano il Patrimonio, in particolare sarà prioritaria la diffusione di una consapevolezza ambientale e territoriale forte e condivisa». È evidente a tutti l’insostenibilità, ad esempio, di nuovi collegamenti sciistici, quanto piuttosto della necessità di ristrutturare quelli che ci sono, come ha fatto la società Funivie Marmolada. Basta anche alla pratica delle centraline idroelettriche per sfruttare un bene, quello dell’acqua, che dev’essere comune. No ad infrastrutture invasive: sì, quindi, al trenino delle Dolomiti, non serve un nuovo aeroporto, no al proseguimento autostradale, sì alla messa in sicurezza della viabilità intervalliva. Ma – come si è detto ieri ad Auronzo nel corso della presentazione del bilancio, una delle tante iniziative in programma nel corso della giornata dedicata alle Dolomiti– è necessario che le terre alte facciano un salto di qualità sul piano istituzionale. «Vi è la consapevolezza delle difficoltà legate alle diverse velocità dei territori (in termini di sviluppo, amministrazione e di disponibilità di risorse) ed alla frammentazione sia istituzionale che di programmazione», si legge testualmente nel bilancio illustrato ieri. «Per raggiungere gli obiettivi focalizzati si invita al superamento delle visioni localistiche e settoriali (valli, comprensori, comunità) a favore di nuovi punti di vista che oltrepassino i confini amministrativi provinciali, ritenuti diffusamente incombenti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Trentino | 30 agosto 2015

La Fondazione alle prese con i “confini provinciali” indica le sfide da seguire

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Unesco, troppi campanili TRENTO Per tutelare le Dolomiti (come vorrebbe l’Unesco) manca ancora il superamento dei confini tra tutte le province coinvolte in questa esperienza. Un esempio? I limiti di velocità istituiti sui passi dolomitici che riguardano Trento e Bolzano, ma che non sono stati istituiti sui versanti bellunesi degli stessi passi. Marcella Morandini - segretario generale della fondazione - la vede così: «Ci avviciniamo con fiducia al 2016, quando è prevista una verifica dell’Unesco e la presentazione della nostra strategia complessiva di gestione, ma c’è ancora da lavorare sui campanilismi che caratterizzano l’esperienza delle Dolomiti, che ci vede come “apripista” dato che non esistono altre realtà così complesse, con tanti soggetti coinvolti». Con la necessità di trovare una sintesi tra la tutela delle Dolomiti e la valorizzazione anche turistica del bene. E il ruolo della Fondazione? «Una piattaforma per raccogliere e coordinare le proposte di tutte le comunità coinvolte». Ieri ad Auronzo (Belluno) sono stati presentati i risultati del percorso partecipativo avviato nei mesi scorsi dalla fondazione in tutte le nove aree in cui sono presenti le Dolomiti tutelate dall’Unesco e che costituiscono una visione delle Dolomiti nel 2040, oltre che essere parte della strategia di gestione. Tra le proposte emerse dagli incontri (a cui hanno partecipato le persone più diverse: dagli operatori turistici agli ambientalisti, solo per citare due categorie, con una grande partecipazione della valle di Fassa) anche l’ipotesi dei “giochi delle Dolomiti”, manifestazione che dovrebbe unire le aree interessate nel nome dello sporte. Ma ecco alcune delle “sfide” indicate per il futuro. Vivere il territorio La montagna per essere tutelata deve essere abitata. La continuità abitativa è presidio territoriale, gli abitanti della montagna devono poter godere di servizi adeguati e fare affidamento su un sistema di incentivi. Curare il territorio Un territorio curato è a beneficio economico di tutti. Un rapporto sempre più stretto fra turismo e agricoltura per una crescita sostenibile. Percepita come necessario il riconoscimento e l'accettazione dei limiti allo sviluppo economico passando attraverso una revisione della legge: da “vincolo” al “come”. Conoscere per essere consapevoli Visione comune e percezione del limite emergono come i pilastri su cui costruire il futuro. La conoscenza viene posta alla base di qualsiasi processo di interazione con il territorio. La formazione a più livelli veicola una conoscenza coerente e rende possibile una valorizzazione autentica del Patrimonio. Costruire relazioni Il modo attraverso cui realizzare un nuovo modello di sviluppo per le valli dolomitiche. Intensificare la collaborazione e la cooperazione sia fra i diversi settori economici e sociali sia attraverso lo sviluppo di specifiche reti “non istituzionali” fra le diverse comunità che popolano le valli dolomitiche. Muoversi in un territorio complesso La mobilità sostenibile è legata a una maggiore efficienza del trasporto pubblico. L'accessibilità al Bene deve essere garantita a tutti. Gli impianti di risalita esistenti possono rivestire un ruolo importante per un modello integrato di mobilità territoriale. Diverse le proposte per la gestione dei flussi di traffico sui passi dolomiti (chiusura, fasce orarie, pedaggio, vignetta). Valorizzare un bene patrimonio dell’umanità. Attraverso un turismo sostenibile, comunemente percepito come sinonimo di qualità. La valorizzazione passa anche dalla produzione di eccellenze (prodotti e filiere certificate) e da una redistribuzione dei flussi turistici durante tutto l'arco dell'anno. Dolomiti Unesco come unica destinazione Una promozione congiunta verso l’esterno che sia capace di comunicare il sito Dolomiti Unesco come unica destinazione e contemporaneamente faccia emergere le identità territoriali dei territori interessati dal riconoscimento.