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FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB) ANNO V n° 44 GENNAIO FEBBRAIO 2018 SOMMARIO Editoriale L. Caravello pag. 2 Alessandro Grande conquista il David di Donatello e si avvia al premio Oscar P. Micalizzi 3 Fai conoscere il Tuo Cineclub R. Merlino 5 La Cineteca FEDIC: un patrimonio di Autori del Cinema Indipendente P. Micalizzi 7 La Cineteca FEDIC all’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea – M. Michieletto 9 La scomparsa di Romano Widmar, un pilastro del Cineclub FEDIC Cagliari P. Bruno 11 Anche un progetto di Fabrizio Polpettini alla “Biennale College” 2018 P. Micalizzi 12 FEDIC memorie storiche P. Micalizzi 15 FEDIC memorie storiche Cineclub FEDIC Pesaro A. Vincenzi 15 FEDIC memorie storiche Corte Tripoli Cinematografica R. Merlino 18 L’intelligenza e la bellezza di Elsa De Giorgi – G. Albini Ricciòli 24 Retrospettiva su Silvano Agosti ed omaggi a Roberto Rossellini ed a Evelyn Stewart al Festival del Cinema di Porretta Terme P. Micalizzi 26 Claude Debussy Cantore della musica e del buongusto a 100 anni dalla morte A. Bassi 28 LO SCAFFALE 31 Culicchia e la noia F. Felloni 31 ATTIVITÀ DEI CINECLUB 32 Le opere storiche del Cineclub Bergamo CVC Bergamo 32 La FEDIC: in Rosa CVC Bergamo 33 La Musica è Suono. Il Suono è Musica? CVC Bergamo 34 Phil: un giovane Autore alla Ribalta CVC Bergamo 35 Autori al Femminile per la giornata della Donna CVC Bergamo 37 “Corti d’Amore 2018” – Premiazione F. Cantini 39 Immagini e Suono “Quelli che…” L. Crociani 40 LO SGUARDO CRITICO 42 “Cafè Society M. Demata 42 PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI 45 S. Bianchi, S. Panattoni, S. Pelleriti, L. Ibi, M. Rosati, R. Merlino e P. Maggi CTC 45 T. Dell’Erba Cineclub Piemonte 45 L’ANGOLO DELLE POSSIBILITÀ 46 Programmazione DiLucca.TV 46 FESTIVAL 48 17° Reggio Film Festival 48 NEWS 49 Carte di Cinema n. 15 Sommario e Abstract 49 Rive Gauche Special screenplayers contest e Firenze Filmcorti Festival Comunicati Stampa 54 Presentazione del libro “Un comandante alla corte di Walt Disney” di Nunziante Valoroso – Cineclub FEDIC Sangiovannese 61 DAI CINECLUB PROIEZIONI PROGRAMMATE 62 Cineclub FEDIC Sangiovannese 62 Cineclub FEDIC Cagliari P. Bruno 69 Erano belli i tempi in cui pensavi che con la regia facevi la rivoluzione, belli ma lontanissimi. Con il Cinema facevamo politica. Bernardo Bdertolucci

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FOGLI D’INFORMAZIONE A CURA DELLA FEDIC (FEDERAZIONE ITALIANA DEI CINECLUB)

ANNO V – n° 44 GENNAIO – FEBBRAIO 2018

SOMMARIO

Editoriale – L. Caravello pag. 2

Alessandro Grande conquista il David di Donatello e si avvia al premio Oscar – P. Micalizzi “ 3

Fai conoscere il Tuo Cineclub – R. Merlino “ 5

La Cineteca FEDIC: un patrimonio di Autori del Cinema Indipendente – P. Micalizzi “ 7

La Cineteca FEDIC all’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea – M. Michieletto “ 9

La scomparsa di Romano Widmar, un pilastro del Cineclub FEDIC Cagliari – P. Bruno “ 11

Anche un progetto di Fabrizio Polpettini alla “Biennale College” 2018 – P. Micalizzi “ 12

FEDIC memorie storiche – P. Micalizzi “ 15

FEDIC memorie storiche – Cineclub FEDIC Pesaro – A. Vincenzi “ 15

FEDIC memorie storiche – Corte Tripoli Cinematografica – R. Merlino “ 18

L’intelligenza e la bellezza di Elsa De Giorgi – G. Albini Ricciòli “ 24

Retrospettiva su Silvano Agosti ed omaggi a Roberto Rossellini ed a Evelyn Stewart al Festival del

Cinema di Porretta Terme – P. Micalizzi “ 26

Claude Debussy Cantore della musica e del buongusto a 100 anni dalla morte – A. Bassi “ 28

LO SCAFFALE “ 31

Culicchia e la noia – F. Felloni “ 31

ATTIVITÀ DEI CINECLUB “ 32

Le opere storiche del Cineclub Bergamo – CVC Bergamo “ 32

La FEDIC: in Rosa – CVC Bergamo “ 33

La Musica è Suono. Il Suono è Musica? – CVC Bergamo “ 34

Phil: un giovane Autore alla Ribalta – CVC Bergamo “ 35

Autori al Femminile per la giornata della Donna – CVC Bergamo “ 37

“Corti d’Amore 2018” – Premiazione – F. Cantini “ 39

Immagini e Suono – “Quelli che…” – L. Crociani “ 40

LO SGUARDO CRITICO “ 42

“Cafè Society – M. Demata “ 42

PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI “ 45

S. Bianchi, S. Panattoni, S. Pelleriti, L. Ibi, M. Rosati, R. Merlino e P. Maggi – CTC “ 45

T. Dell’Erba – Cineclub Piemonte “ 45

L’ANGOLO DELLE POSSIBILITÀ “ 46

Programmazione DiLucca.TV “ 46

FESTIVAL “ 48

17° Reggio Film Festival “ 48

NEWS “ 49 Carte di Cinema n. 15 – Sommario e Abstract “ 49 Rive Gauche – Special screenplayers contest e Firenze Filmcorti Festival – Comunicati Stampa “ 54 Presentazione del libro “Un comandante alla corte di Walt Disney” di Nunziante Valoroso – Cineclub FEDIC Sangiovannese “ 61 DAI CINECLUB PROIEZIONI PROGRAMMATE “ 62 Cineclub FEDIC Sangiovannese “ 62

Cineclub FEDIC Cagliari – P. Bruno “ 69

Erano belli i tempi in cui pensavi che con la regia facevi la rivoluzione, belli ma lontanissimi. Con il Cinema facevamo politica.

Bernardo Bdertolucci

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n° 44 –

Questo periodo, tra dicembre 2017 e feb- braio 2018, è stato per la FEDIC denso di eventi di rilievo, dal punto di vista istituzio- nale con l’espletamen- to in tempi molto ridotti di adempimenti buro- cratici come le relazioni per il Mini- stero, che prevedeva-

no procedure e modulistica nuove in linea con l’ultima normativa. Grazie anche alla collaborazione con la Tesoreria e con i Presidenti delle altre Associazioni di Cinema, in particolare la FICC, siamo riusciti ad evadere tempestiva- mente tutte le richieste. La visita alla Cineteca di Ivrea, effettuata a dicembre in occasione della riunione di Consiglio, è stata sicuramente l’esperienza più gratificante. L’idea era quella di coniu- gare l’esigenza di riunirci come Direttivo FEDIC al desiderio di visitare la nuova Sede della Cineteca FEDIC. L’accoglienza del personale addetto alla catalogazione e conservazione delle opere dell’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa è stata veramente ineccepibile. Siamo stati condotti nei vari locali, in cui con pazienza e professionalità ci sono state illustrate le varie modalità di conservazione, cataloga- zione, digitalizzazione e restauro delle varie opere filmiche. Un paio d’ore interessanti trascorse tra macchinari storici e modernissimi, entrambi affascinanti. Abbiamo potuto constatare che le opere FEDIC, sia in pellicola che in diversi supporti (Super 8, VHS…) sono finalmente al sicuro, in un luogo adeguato con scru- polosa attenzione anche ai livelli di tempe- ratura e umidità dell’ambiente. Leggere sulle etichette nomi di Soci FEDIC conosciuti ed apprezzat i e titoli dal suono familiare ci ha fatto sentire accettati ed integrat i all’interno di questa pres t igiosa

struttura ed orgogliosi di aver fatto la scelta migliore per tutelare il patrimonio filmico della Federazione. Tutti i Presidenti di Cineclub interessati ad effettuare una visita possono rivolgersi al Comitato Scientifico per concordare modali- tà e tempi. Un altro compito importante da affrontare sono le verifiche dei consuntivi dei piani finanziari presentati dai Cineclub che fanno progetti. A tutti i Cineclub che si prodigano nelle varie progettualità esprimo il mio ringraziamento personale ed un plauso per l’impegno profu- so: sono loro il motore della FEDIC. Se ci sarà qualcosa da perfezionare, si farà in- sieme senza timore. Sono sicuro che, un po’ alla volta, confrontandoci ed informandoci in maniera opportuna, troveremo strategie co- muni e condivise per diventare sempre più precisi ed attenti al rispetto delle regole in ambito amministrativo. Un prestigioso riconoscimento è stato appe- na assegnato ad Alessandro Grande, il suo corto “Bismillah” ha ottenuto il David di Donatello 2018 ed è candidato al Premio Oscar 2019. Esprimo i miei più sinceri complimenti, per il notevole traguardo raggiunto, all’Autore e regista Grande, di nome e di fatto, che da anni collabora con la FEDIC come Docente e coordinatore di diversi eventi di formazio- ne e di cultura cinematografica. Orgoglioso del successo di un amico FEDIC, ho subito contattato Alessandro per invitarlo a presentare il proprio film in occasione della prossima Assemblea dei Presidenti a Montecatini, ha risposto che un impegno concomitante negli Stati Uniti non gli consentirà di essere con noi. Sicuramente riusciremo ad organizzare un evento per vedere il film e incontrare l’Autore, al quale auguriamo che questo sia solo il primo di una lunga serie di successi.

Lorenzo Caravello Presidente FEDIC

EDITORIALE

Lorenzo Caravello

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n° 44 –

Alessandro Grande conquista

il David di Donatello e si avvia al premio Oscar

di Paolo Micalizzi

È stata una vera gioia apprendere che Ales- sandro Grande ha vinto il David di Dona- tello con “Bismillah” ed il suo cortometraggio, addirittura, rappresen- terà l’Italia agli Oscar del prossimo anno. Una notizia accolta con entusiasmo nel

mondo della FEDIC, dove Alessandro Grande è conosciuto per alcune attività, ed in particolare, per essere stato Docente ai due Stage del 2015 e del 2016 (Sceneg- giatura e Regia) organizzati da Corte Tripoli Cinematografica dopo esserne stato ospite nel 2014 ed omaggiato con la proiezione del cortometraggio “Margerita”. In una mail Maurizio Palmieri, che insieme a Roberto Merlino ne è l’organizzatore, sotto- linea che per loro è un onore averlo avuto come Docente, ed averne potuto apprezza- re le qualità umane e professionali. Sarà, un piacere, quindi, poterlo intanto vedere il prossimo 21 marzo in diretta su Rai Uno mentre riceve il David durante la cerimonia di premiazione condotta da Carlo Conti.

Erano 265 i titoli partecipanti al Premio, ed Alessandro Grande era stato selezionato già nella cinquina. Già una bella soddisfa- zione. Ma la ciliegina sulla torta ce l’ha messa la Giuria, presieduta da Andrea Pier- santi, che l’ha decretato vincitore. Segno che il suo cortometraggio è un’opera di gran de qualità perché in competizione vi erano Autori importanti. Il cortometraggio ruota attorno al dramma dell’emigrazione e racconta la storia della piccola Samira, una tunisina di 10 anni che vive illegalmente in Italia con suo padre e suo fratello e si troverà ad affrontare, da sola, un problema più grande di lei. Prende spunto dai fatti avvenuti nel 2011, anno in cui a causa della primavera araba, l’Italia ha registrato il maggior numero di immigrati tunisini nella sua storia, circa 23mila. Di questi, più di 12mila sono stati considerati fantasmi nel nostro Paese, vivendo come clandestini. Per il regista si tratta di una storia d’amore che ha cercato di raccontare attraverso la ricerca di piccoli gesti quotidiani fondamentali per riuscire a convivere con il ricordo della sofferenza e tenere viva la fiamma della speranza.

Paolo Micalizzi

Alessandro Grande

Un’immagine della piccola Samira, interpretata da Linda Mresy, tratta dal cortometraggio “Bismillah” di Alessandro Grande.

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n° 44 –

L’opera è una produzione nata a Catanzaro e vede coinvolto lo stesso regista insieme alla Indaco Film di Luca Marino, con il sup- porto della Fondazione Calabria Film Com- mission e del Comune di Catanzaro. Alessandro Grande, nato a Catanzaro, dopo una carriera teatrale in Calabria a ridosso del 2.000 si trasferisce a Roma dove nel 2006 si laurea in Comunicazione multime- diale e nel 2008 si specializza, presso l’Uni- versità di Tor Vergata, in Storia e Critica del Cinema. Come Filmmaker è molto attento alle tema- tiche sociali ed ha raggiunto la notorietà nel circuito dei cortometraggi nel 2010 con “In my prison” che presentato nel 2010 al Roma Fiction Fest ha conseguito oltre 100 selezio- ni in tutto il mondo rappresentando, in parti- colare l’Italia nei maggiori Festival Interna- zionali ed ha avuto in Italia oltre 40 ricono- scimenti. Il cortometraggio racconta le soffe- renze di un detenuto all’interno di un carcere e la messa in atto di un piano generale per porre fine a tutte le sue angosce.

Molto premiato anche il suo cortometraggio successivo, “Margerita” (2013) imperniato su Efrem, giovane rom e abile borseggiatore che affronta il suo primo furto in apparta- mento. Un‘esperienza che gli cambia la vita. L’opera, dopo la presentazione al 43° Giffoni Film Festival, è entrata nella cinquina fina- lista dei 69° Nastri d’Argento, del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italia- ni, ed ha all’attivo 78 premi di grande cara- tura. Tutte premesse che fanno sperare in un grandissimo successo anche per “Bismillah”. Alessandro, ad maiora.

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n° 44 –

FAI CONOSCERE

IL TUO CINECLUB

di Roberto Merlino

Si è concluso il Concorso “Fai conoscere il tuo Cineclub”, rivolto ai Soci e ai Cineclub FEDIC, con l’intento prioritario di stimolare la creatività e l’attività di gruppo. Il risultato complessivo è stato al di sopra delle aspettative, con ben 13 opere in concorso, provenienti da 9 diversi Cineclub. Oltre alla “quantità” di corti pervenuti, credo di poter affermare che anche la “qualità” complessiva sia molto buona.

Per quel che riguarda lo “stimolo aggregante”, poi, ritengo raggiunto l’effetto sperato: c’è qualche lavoro, è vero, fatto da una o due persone, ma è altrettanto vero che in parecchi film si vede la compartecipazione di venti o trenta persone, impegnate in ruoli diversi. La Giuria, composta da Alfredo Baldi, Vittorio Boarini, Marco Incerti Zambelli e presieduta da Paolo Micalizzi, ha così stilato la classifica finale:

Roberto Merlino

A. Baldi V. Boarini M. Incerti Zambelli P. Micalizzi

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n° 44 –

CONCORSO FEDIC SPOT CINECLUB

SPOT

CINECLUB

REGIA

CLASSIFICA

Delta del Po – 1 Delta del Po Carlo Menegatti PRIMO

Spot Cineclub Reggio Reggio Alessandro Scillitani

SECONDO

Cineclub Piemonte un luogo di incontro e cultura

Piemonte Giorgio Sabbatini TERZO

Spot Cineclub Sedici Corto Sedici Corto Luca Castellini QUARTO

CTC è anche questo Corte Tripoli Cinematografica

Marco Rosati QUINTO

Ciac si gira! CTC Corte Tripoli Cinematografica

Roberto Merlino SESTO

Spot Gruppo Cineamatori delle Apuane

Gruppo Cineamatori delle Apuane

Lorenzo Caravello SETTIMO

Spot Cineclub Genova Genova Rocco Olivieri e Vincenzo Cirillo

OTTAVO

My CineclubHD Piemonte Tino Dell’Erba NONO

Delta del Po – 2 Delta del Po Maurizio Burgato DECIMO

Spot Cineclub Immagini e suono

Immagini e Suono

(Chianciano)

Lauro Crociani UNDICESIMO

Spot 3D Production 3D Production Ettore Di Gennaro DODICESIMO

Il segreto di Corte Tripoli Corte Tripoli Cinematografica

Stefano Pelleriti TREDICESIMO

Tutti i Cineclub partecipanti ricevono 3 punti nella “classifica Club”, indipendentemente dal piazzamento raggiunto e dal numero di film presentati. I primi sette classificati ottengono, per il loro Cineclub: 14 tessere al 1°, 12 al 2°, 10 al 3°, 8 al 4°, 6 al 5°, 4 al 6°, 2 al 7°. I registi dei film classificati ai primi tre posti saranno ospitati e premiati (coppe/targhe/libri ecc.) all’Assemblea dei Presidenti 2018. Mi corre obbligo rivolgere un sincero ringraziamento a tutti coloro che, con la partecipazione, hanno fatto sì che questo evento avesse un successo decisamente al di sopra delle aspettative. Un cordiale ringraziamento alla Giuria (e in particolar modo a Paolo Micalizzi), per il prezioso e puntuale lavoro svolto. L’ultimo e sentito ringraziamento a Maurizio Palmieri, che con me ha condiviso onori e (soprattutto!) oneri di questa impresa.

Roberto Merlino Responsabile Organizzativo del Concorso

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La Cineteca FEDIC:

un patrimonio di Autori del Cinema Indipendente

di Paolo Micalizzi

n° 44 –

In questo numero vie- ne pubblicato un artico lo di Mariangela Mi- chieletto dell’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa. È un articolo che ri- ferisce lo stato delle cose in quell’Archivio d’Ivrea dove, in segui- to ad un accordo tra l’allora Presidente FE- DIC Giorgio Ricci e

Sergio Toffetti, allora Direttore di quella strut tura del Centro Sperimentale di Cinemato- grafia di Roma, è stata trasferita la Cineteca FEDIC. È un primo passo per la conservazione delle opere degli Autori FEDIC, ma non solo perché alla Cineteca di questa Federazione dove sono affluite le opere che sin dalle origini hanno partecipato sia al Concorso Nazionale (e Internazionale) di Montecatini Terme che quelle del Concorso Nazionale di “Valdarno Cinema FEDIC”, altre potranno affluire, compresi gli “Home Movie” rea- lizzati dai Soci FEDIC, come da intesa con quella Direzione.

Infatti, nello stipulare la convenzione si era anche convenuto di fare una raccolta dei “filmetti familiari” nelle zone di competenza dei singoli Cineclub FEDIC per raccogliere, cosi, spaccati di vita degli italiani, di un certo periodo. Può essere questo anche uno strumento di penetrazione nel loro territorio dei Cineclub FEDIC. Da una consultazione dell’elenco della Cine- teca FEDIC, che già Amedeo Fabbri aveva compilato, avevo già rilevato come in essa, oltre alla presenza di opere che testimonia- no l’attività di molti Autori FEDIC da cui è possibile storicamente rilevare il passaggio dal cineamatorismo al Cinema Indipendente e l’appartenenza alla FEDIC di Autori che poi si sono distinti nel panorama del Cine- ma italiano (Franco Piavoli, Giuseppe Ferra- ra, Piero Livi, Bruno Bozzetto, Giuseppe Fina, tanto per citarne alcuni), vi sono le opere di tanti Autori stranieri tra cui alcu- ni che sono entrati nella Storia del Cinema ed i cui primi lavori sono stati anche presen- tati al Festival di Montecatini: mi riferisco a Registi come il francese Jean-Gabriel Albi- cocco e lo svedese Jan Troell, per esempio.

Paolo Micalizzi

Franco Piavoli Piero Livi

Giorgio Ricci Sergio Toffetti

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Tutte opere a cui l’Archivio Nazionale Cine- ma d’Impresa sta ridando, grazie alle nuove tecnologie di cui è dotato, nuova vita. Potranno così essere oggetto di Rassegne, Convegni di studio ed altre iniziative culturali che come FEDIC Cinema (con la collabora- zione di Giorgio Sabbatini, che ne verifiche- rà soprattutto l’aspetto tecnico) ho iniziato in varie occasioni a proporre, tra cui la circuita- zione in alcuni Circoli della FICC, e che con il supporto di una prestigiosa Istituzione come l’Archivio Nazionale Cinema d’Impre- sa, si potrà continuare a farlo in maniera più autorevole, rendendole visibili in maniera qualificata. Tenendo anche presente il canale YouTube che, come riferisce Mariangela Michieletto nel suo articolo, è attivo dal 2014 e l’”Archi- vio” di Ivrea può utilizzare per la divulga- zione del Cinema d’Impresa, ed ora anche delle opere della Cineteca FEDIC. Tutte ope razioni da mettere in atto proseguendo alcune iniziative fatte, tra cui la presenta- zione con il marchio dell’”Archivio” e della FEDIC di alcune opere di Autori FEDIC du- rante il Forum alla Mostra di Venezia del 2017. Una Cineteca FEDIC che va implementata con le opere che i Soci e i Cineclub vorranno donarle inviandole al seguente indirizzo: Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (c.a. Mariangela Michieletto) – Via della Liberazio ne, 4 - 10015 Ivrea (Torino). Sottolineiamo che nella Convenzione di deposito stipulata è previsto che i Soc i FEDIC e i Circoli asso-

Un angolo dell’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa.

n° 44 –

ciati potranno accedere – con trasporto a lo- ro carico – ai materiali depositati, per manife stazioni a carattere culturale e non aventi fini di lucro. La Cineteca FEDIC potrà essere consultata da ricercatori e studiosi per manifestazioni culturali in Italia e all’estero, fatte salve eventuali limitazioni connesse alla tutela del diritto d’Autore o di diritti d’Immagine, con l’indicazione della provenienza. Un‘altra possibilità che le opere degli Autori FEDIC hanno per una loro visibilità. Come riferisce il Presidente FEDIC Lorenzo Caravello nel suo editoriale, che v’invito a leggere, il 19 dicembre 2017 alcuni com ponenti del Consiglio Nazionale FEDIC, che nell’occasione hanno tenuto ad Ivrea una Riunione di Consiglio, ha fatto visita alla Sede dell’”Archivio” constatando che le ope re FEDIC “possono essere finalmente al sicuro, in un luogo adeguato con scrupolosa attenzione anche ai livelli di temperatura e umidità dell’ambiente”, aggiungendo “che la FEDIC può sentirsi accettata ed integrata all’interno di quella prestigiosa struttura e ci si può sentire orgogliosi di aver fatto la scelta migliore per tutelare il patrimonio filmi co della Federazione”. Concludendo con l’invito a tutti i Presidenti dei Cineclub FEDIC di effettuare una visita anche con i propri Soci a questo “Archivio”. Con Giorgio Sabbatini, quali referenti della FEDIC nei rapporti con l’”Archivio”, dichiaria mo la massima disponibilità a far sì che l’au- spicata visita possa dare i migliori risultati possibili. Ed avendo constatato di persona la serietà ed il calore dell’accoglienza non possiamo che essere sicuri che la visita possa avere buon esito.

Lorenzo Caravello

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n° 44 –

La Cineteca FEDIC

all’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea

di Mariangela Michieletto

Nel gennaio 2017 vie- ne stipulata una con- venzione di deposito del fondo Cineteca Nazionale FEDIC Cen tro di Documentazione Adriano Asti con l’Ar- chivio Nazionale Cine- ma d’Impresa e suc- cessivamente vengo- no depositati nella struttura 5499 audiovi- sivi della Cineteca Na-

zionale su diversi supporti (VHS, SVHS, U-matic, Betacam, UCA), 351 pellicole (16mm, 8mm, S8mm) e la collezione video Fedic Scuola. Inaugurato nel 2006, l'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa viene istituito in conven- zione tra il Centro Sperimentale di Cinemato grafia, la Regione Piemonte, il Comune di Ivrea e Telecom Italia Spa, per la conser- vazione e la valorizzazione dei documenti visivi realizzati in ambito d'Impresa e conser va attualmente circa 75.000 rulli di film rea- lizzati a partire dai primi anni del Novecento da Imprese, Enti di ricerca, Case di produ- zione, Associazioni Culturali e Privati.

L’Archivio ha oggi le migliori strutture di con- servazione per pellicola cinematografica del Nord Italia, con 3 cellari climatizzati, a tempe ratura ed umidità controllate secondo i parametri della FIAF (International Federa- tion of Film Archive), di cui la Fondazione è membro. La conservazione in condizioni protette di temperatura e umidità controllata rallentano i processi di decadimento chimico-fisico del supporto. Nel triennio 2014-2016 l’Archivio ha allestito una linea tecnologicamente avanzata di digi talizzazione della pellicola e di restauro in digitale grazie all’acquisto per il laboratorio interno del software Phoenix per il restauro

Mariangela Michieletto

La Sede dell’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa.

Un’immagine degli Archivi dotati di strutture all’avanguardia per la conservazione delle opere.

Una postazione digitale per il restauro delle immagini.

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n° 44 –

digitale e di uno scanner Lasergraphics Personal, che digitalizza le pellicole 35mm in 4K (4096x3112), le pellicole 16mm in 2K (2048x1556), i formati ridotti 8mm e S8mm e 9,5mm in Full HD (1920x1080) o HD ready (1280x720). Attualmente, possono essere lavorati mate- riali in pellicola su tutti i supporti: 35mm, 16mm, 8mm, Super 8, e 9,5mm e nastri magnetici in vari formati anche con un tele- cinema Sondor Altra che digitalizza i sup- porti in pellicola alla risoluzione di 2330x1750 e con una macchina Gervasi utilizzata per le pellicole magnetiche sepa- rate. L'archivio è inoltre predisposto per la digita- lizzazione dei nastri magnetici in definizione standard 720x576 (con la possibilità di upscaling in Full HD 1920X1080), di vari supporti: Betacam SP, Digibeta, Umatic, Bvu, VHS, 1 Inch, 1/2Inch, DvCam. Le lavo- razioni sono iniziate sulle collezioni video e filmica.

Passo preliminare alla digitalizzazione delle pellicole è la verifica dello stato dei materiali al tavolo passafilm, dove vengono riparate eventuali rotture delle perforazioni e di foto- grammi, pulite manualmente le macchie di olio e di adesivo e applicate le code di pelli- cola nera per il passaggio al telecinema o scanner. Quando sono presenti più copie dello stesso titolo vengono confrontate per la scelta della copia migliore da digitalizzare. Attualmente le pellicole del fondo FEDIC sono digitalizzate mediante lo scanner Lasergraphics. L’Archivio può fornire per 8mm e S8mm file HD (1280x720) compres- so Apple pro Res o Full HD (1920x1080), per 16mm sequenza DPX 2 K (2048x1556) o file Full HD (1920x1080) a seconda delle esigenze del depositario con cui collabora alla diffusione culturale delle collezioni, attra verso Rassegne cinematografiche, Conve- gni di studio, la partecipazione a Festival ed allestimenti espositivi. Per raggiungere un pubblico più ampio di ricercatori è attivo dal 2014 un canale You- Tube(https://www.youtube.com/user/cinemaimpresatv) realizzato in collaborazio- ne con la Direzione Generale per gli Archivi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che propone oltre 1900 documentari e pubblicità a partire dai primi anni del Novecento. La circolazione delle collezioni ha dato vita negli anni ad importanti progetti di valoriz- zazione e riscoperta di opere e di Autori importanti per la Storia del Cinema italiano e il lavoro dell’Archivio continua per incre- mentare ed estendere le collaborazioni isti- tuzionali, didattiche e scientifiche.

Lo scanner Lasergraphics Personal.

Lo scanner Sondor Altra.

Una parte delle macchine che permettono la trascrizione delle immagini in vari formati.

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n° 44 –

La scomparsa di Romano Widmar,

un pilastro del Cineclub FEDIC Cagliari

di Pio Bruno

Quando nel dicembre 2017 se n'è andato Romano Widmar, anche se da anni non partecipava più alle serate FEDIC per motivi di salute, ho avuto la chiara percezione della perdita non solo di un amico con il quale avevo condiviso la passione per il Cinema Indi pendente, ma di un elemen to fondamentale della sto- ria del Cineclub che aveva diretto dalla metà degli an- n i '90 s i no a g l i i n i z i del

2011 quando, purtroppo, ha dovuto cedere il testimone. Ha continuato per un paio d'anni a frequentare le serate del Cineclub cagliaritano, poi non ce l'ha più fatta! Nato nel 1930, di origini triestine, nel dopoguerra si era stabilito in Sardegna assieme ai genitori: il padre Aldo sarà tra i primi Soci del Cineclub FEDIC di Sassari, assieme a Nando Scanu, Pinuccio Fara, Antonio Vodret. A Cagliari, Romano farà carriera come funzionario dell'INPS, ma la passione per il Cinema trasmessagli dal padre lo spingerà a trovare nella settima arte uno stimolo importante. Certo, l'impegno nel sociale dominerà sempre la sua personalità (negli anni '70 condurrà il Comitato del quartiere Fonsarda, un agglomerato urbano sorto disordinatamente all'inizio

degli anni '60 nella periferia cagliaritana), e in tanti ricordano ancora la sua partecipazione attiva nelle occupazioni di alcuni palazzi storici dismessi affinché fossero creati degli spazi ove svolgere attività ricrea- tive, Teatro e Cinema, rivolte alla crescita dell'identità del quartiere, unitamente alle battaglie per impedire che alcuni spazi verdi venissero cancellati dal cemen to. Ma anche in questi frangenti il suo impegno non cessava di coniugarsi a quello di documentare in vi- deo questi eventi. E così entra in contatto con i Soci del Cineclub FEDIC Cagliari che da diversi anni era in crisi a causa della comparsa di nuovi sistemi di ripresa video (VHS e similari), un'autentica rivoluzio- ne per il Cinema amatoriale che però mutava quelle che erano le vecchie modalità di creazione e fruizio- ne video, e così, assieme ad un gruppo di coetanei cinefili cagliaritani, e con il supporto della neonata Cineteca Sarda, negli anni '90 fa ripartire il Cineclub per una nuova entusiasmante stagione che vede sorgere e crescere nuovi autori locali. Ne viene così eletto Presidente e condurrà l'attività di questa piccola realtà culturale sino alla prima decade del nuovo millennio, dando un'impronta personale alle serate di proiezioni che tutt'ora rappresenta l'ossatura attorno alla quale si strutturano le attuali attività del Cineclub. Fu un esempio per tutti coloro che negli anni '90 parteciparono e si associarono al Cineclub, e in particolare, è doveroso sottolinearlo, fu uno stimolo alla creazione ed è grazie a lui se molti Autori, compreso il sottoscritto, furono spinti a produr re video con i quali partecipare alle serate di proie- zioni e discussioni. Questo fermento da lui raccolto e riproposto ai nuovi Soci del Cineclub, fu l'humus sul quale io ebbi l'occasione di crescere culturalmente e la linfa cui attinse il mio amore per questo genere di Cinema libero e indipendente. Gestì in modo signorile quegli appuntamenti culturali coordinando con efficacia le discussioni, anche animate, che nascevano tra i Soci del Cineclub dopo ogni proiezione e innovò le modalità di incontro tra i vari cinefili introducendo novità internazionali nelle serate di proiezioni che organizzava accorpando il materiale proposto per tematiche affini, tutti elementi che rappresentano tutt'ora il punto di riferimento cui attenersi per l'elaborazione degli eventi culturali che il sottoscritto, subentrato a Romano Widmar nella gestione del cineclub nel 2011, ha solo cercato di sviluppare, amplificare e rielaborare. Un grazie di cuore a Romano, il Cineclub FEDIC Cagliari gli deve molto.

Pio Bruno

Romano Widmar

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Anche un progetto di Fabrizio Polpettini

alla “Biennale College” 2018

di Paolo Micalizzi

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Vi è anche un progetto di Fabrizio Polpettini, Socio FEDIC, Diretto- re Artistico del Festival Film Caravan di Impe- ria ma anche Produt- tore cinematografico con la Società “La Bête”. Nove i progetti della Biennale di Venezia

per la seconda edizione di “Biennale College - Cinema Virtual Reality” (2017-2018), un’iniziativa che promuove nuovi talenti per il Cinema offrendo loro di operare a contatto di Maestri, per la realizzazione di lungometraggi a microbudget.

Al progetto Biennale College (giunto alla sesta edizione), si è aggiunto da due anni quello relativo al “Cinema Virtual Reality” con lo scopo di esplorare la più innovativa

e coinvolgente tecnologia del momento: sa- ranno selezionati fino ad un massimo di 3 team formati da Regista e Produttore che lavoreranno allo sviluppo di progetti di Real- tà Virtuale della durata massima di 30 mi- nuti. In una Conferenza Stampa svoltasi nella Se de di Cà Giustinian a Venezia, sono stati presentati i 9 progetti che hanno partecipa- to, dal 13 al 19 gennaio 2018, al primo Work- shop, mentre a febbraio saranno selezionati i 3 progetti VR che riceveranno un contributo alla produzione fino ad un massimo di € 60.000 ciascuno grazie al sostegno di Sony. I 9 progetti selezionati (composti da un Re- gista e un Produttore) provengono da Argen tina, Brasile, Cina, Francia, India, Italia e Russia. Tre di queste opere riceveranno per la loro realizzazione un contributo di € 150.000, e le vedremo alla prossima edizione della Mo- stra Internazionale d’Arte Cinematografica

Paolo Micalizzi

Cà Giustinian

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n° 44 –

di Venezia, in programma dal 29 agosto all’8 settembre. Nel presentarli, alla presenza del Presidente della Biennale Paolo Baratta e del Direttore della Mostra Alberto Barbera, sono stati i loro Autori e Produttori raccon- tando brevemente i vari aspetti legati alla creazione delle loro storie, i loro percorsi personali, le loro particolari influenze. Due i progetti italiani. Di Ivan Gercolet (Regista) e Antonio Giacomin (Produttore) è “In the Cave” che si svolge in una grotta piena di bellezza e mistero dove nulla è ciò che sembra. Esplorando le sue meraviglie e cercando la via d’uscita al buio, lo spettatore sarà protagonista di un viaggio allegorico alla ricerca della vita e della rinascita. Il progetto di Fabrizio Polpettini che sarà realizzato dalla regista Giulia Olivieri s’inti- tola “Psychopompos”. Si tratta di un film di genere fantastico incentrato su il viaggio di un’anima dal non-essere all’essere, in grop- pa a un uccello gigante che parla e canta con la voce della cantante mongola Sainkho. Un film basato su tradizionali credenze sciamaniche.

“Psychopompos” è un’esperienza di realtà virtuale ispirata, infatti, allo sciamanesimo mongolo. Il lavoro, dichiara Fabrizio Polpettini, verrà interamente realizzato in animazione con immagini di sintesi e in collaborazione con il collettivo Void (Lab) di Ginevra, avrà una durata di circa dieci minuti e propone all’uti- lizzatore d’imbarcarsi in un viaggio di dissoluzione e ricostituzione dell’Ego, volan- do sul dorso di un cormorano gigante attra- verso le distese interiori del Cosmo. La colonna sonora che accompagnerà que- sto percorso sarà composta da Sainkho Namtchylak, la più importante interprete del canto armonico della repubblica di Tuva. Giulia Olivieri ha cominciato a sperimentare con la realtà virtuale e queste nuove forme di narrazione cinematografica immersiva nell’ambito del suo film di diploma prodotto dalla Scuola Civica di Cinema di Milano.

Paolo Baratta Alberto Barbera

Un frame tratto dal video “Psychopompos” prodotto da Fabrizio Polpettini.

Sainkho Namtchylak

Scuola Civica di Cinema di Milano

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Dal 2016, è Assistente di produzione presso La Bête a Parigi, la Società fondata da Fabrizio Polpettini e Pierre Malachin, spe- cializzata nella produzione di documentari per diverse emittenti televisive europee ma soprattutto francesi, come Arte. Questo particolare incontro con lo scia- manesimo mongolo, è nato nell’ambito di una residenza artistica a Ulan Bator, orga- nizzata dall’Associazione Culturale Microcli- ma di Venezia che ha ospitato Giulia Olivieri nel maggio 2017. La Società La Bête è stata anche presente ultimamente al Laboratorio produttivo In Progress del Milano Film Network dove ha presentato il progetto “Guardiani inquieti”, primo lungometraggio documentario dell’Au trice milanese Micol Roubini. Micol, a seguito della scomparsa del nonno, è partita alla ricerca della casa che quest’ul- timo aveva dovuto abbandonare all’inizio degli anni quaranta a Jamna, un paesino dell’Ucraina.

Partendo con una foto della casa trovata tra le carte del nonno come unica mappa, l’Autrice si è trovata davanti ad un’area barricata e difesa da guardiani armati. Il film si sviluppa, in un’atmosfera da thriller, tra i successivi tentativi di accedere a questa misteriosa costruzione carica di storia e significato. Il progetto ha ricevuto un premio consistente in un tutoring al montaggio. “Guardiani inquieti” è stato ugualmente pre- sentato al pitching di When East Meets West, l’evento dedicato ai professionisti ed al mercato nell’ambito del Trieste Film Festival. Nel riferire su quest’importante iniziativa della Biennale Cinema, mi piace ricordare che nell’edizione della Mostra del 2016 il film “Orecchie” di Alessandro Aronadio ha ricevuto la “Menzione FEDIC - Il Giornale del Cibo”.

Micol Roubini

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memorie storiche

Nel numero 43 del “nuovo FEDIC Notizie” è stato pubblicato l’articolo di Beppe Rizzo su “Il Cineclub Alassio”. Un primo contributo a quella “Storia della FEDIC”, attraverso quella dei Cineclub, che intendo portare avanti per arrivare alla pubblicazione di un volume come quello degli “Autori FEDIC alla ribalta”, già edito l’anno scorso, che prevede altri due volumi per completare una “Storia degli Autori” della nostra Federazione. Il tutto, finalizzato alla elaborazione di una “Storia della FEDIC” attraverso quella dei suoi Autori e dei suoi Cineclub. In questo numero pubblichiamo il contributo di Agostino Vincenzi, relativo alla Storia del Cineclub di Pesaro, e quello di Roberto Merlino su quella del Cineclub Corte Tripoli Cinematografica: li ringrazio per aver accolto il mio invito. Che rinnovo a tutti i Presidenti di Cineclub FEDIC, inviarmi, cioè, la Storia del loro Cineclub focalizzandone i momenti più significativi. Si contribuirà cosi ad elaborare una “Storia della FEDIC” che, come per il volume sugli Autori, susciterà sicuramente l’interesse di Filmmaker, di appassionati e studiosi di Cinema.

Paolo Micalizzi

CINECLUB FEDIC PESARO

di Agostino Vincenzi

Alla fine degli anni ’40, girava per le vie di Pesaro, una città anco ra ferita dall’ultimo con flitto mondiale, un signore facendo foto- grafie con la sua “Lei- ca” ai passanti vogliosi di ricominciare a vive- re. Un po’ deriso dai fotografi storici, i quali sostenevano che la fo-

grafia, quella vera, fosse soltanto quella eseguita nei loro studi di posa. Ma quel signore, nonostante tutto, ben presto divenne famoso in tutta la città. Nel 1949, Cesare Pandolfi, questo era il suo nome, apre il suo negozio in Corso XI settembre n. 15 nel cuore della città e lo chia ma CINE FOTO PANDOLFI. In breve tempo divenne un luogo di grande interesse, non solo per il negozio in sé, ma per quanto accadeva nel “retro bottega”, come amava definirlo lui, perché al momento della chiusura il “retro” si riempiva

Agostino Vincenzi

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di persone appassionate di fotografia, ma soprattutto di cinematografia; intellettuali, professionisti e persone comuni, si davano convegno per discutere e svolgere attività cinematografica. Sotto la spinta di Cesare Pandolfi si fece chiara in tutti l’idea di far nascere un sodalizio, dove per l’appunto, si producesse cultura cinematografica. Nacque così il CineClub Pesaro. Questo l’ATTO COSTITUTIVO della sua fondazione:

Repertorio n. 18181 Fascicolo 4263 Atto costitutivo del CineClub Pesaro con Sede in Pesaro via Gavardini avvenuto il 22 ottobre 1952. Studio notarile sito in via Branca n. 29, avanti a me Dott. Carlo Alberto Ferri iscritto presso il collegio notarile dei distretti riuniti di Pesaro e Urbino. Sono presenti: Dott. Mario Dell’Amore – Sig. Cesare Pandolfi – Geom. Arrigo Lunghi – Dott. – Adolfo Carloni – Sig. Gaetano Ridolfi – Sig. Ennio Silvestrini – Sig. Domenico Isidori.

I signori compresi mi dichiarano di aver già provveduto alla nomina delle cariche sociali come previsto dallo Statuto. Dott. Dell’Amore Mario - Presidente; Sig. Pandolfi Cesare – vice Presidente; Sig. Ri

dolfi Gaetano – Segretario Tesoriere; Dott. Carloni Adolfo – Membro; Geom. Lunghi Arrigo – Membro. Nella stessa giornata il Consiglio Direttivo mette in atto l’espletamento di tutte le pratiche necessarie per il funzionamento del CineClub e della sua iscrizione alla FEDIC Federazione Nazionale dei Cineclub con Sede a Roma – via Villa Patrizi n. 10. Si promuovono iniziative come attività culturali cinematografiche, si organizzano conferenze, dibattiti e Concorsi cinemato- grafici sociali e attività non aventi scopo di lucro.

L’entusiasmo è alle stelle, si scrivono e si discutono le prime sceneggiature e si realizzano i primi film in 16mm:

“Friz non ti lascio” di Cesare Pandolfi “Mattino in città” di Cesare Pandolfi “Scritto sulla sabbia” di Giancarlo Scorza “Fedux” di Adolfo Carloni “Lettera d’amore” di Sauro Scavolini (fratello del più noto regista Romano Scavolini).

Sono questi i film che hanno dato inizio alla Storia del CineClub Pesaro che inoltre ottengono premi e riconoscimenti ai primi Concorsi Nazionali che la FEDIC promuove nella città di Montecatini Terme. L’attività prosegue con passione ed entusiasmo sostenuta e guidata da nuovi Soci che, intanto, continuano ad affluire. Per quanto riguarda l’atmosfera che regna- va nella Sede del Club si riporta quanto scritto da un giovane Socio, Teodoro Bri- guglio, che da Palermo si era trasferito a Pesaro nel luglio del 1960:

“Una domenica mattina, in perfetta solitu- dine, giravo, senza meta, per il centro della città che aveva già acquisito la monotona connotazione della consuetudine. Nel tentativo di evadere da quel già visto e acquisito, imboccai una stradina laterale con la speranza di trovarvi qualcosa di nuovo e interessante che potesse mitigare il sottile senso di nostalgia comune a quanti hanno dovuto allontanarsi dagli affetti più cari e dai luoghi natii.

Cesare Pandolfi con la cinepresa Arriflex.

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Mi trovai, così, ad esplorare la Via Gavardini che, fin dai primi passi, non suscitò particolare interesse. Insistetti nell’esplorazione per qualche altro passo e fui incuriosito da un grande por- tone, dipinto di verde, inspiegabilmente aper to sia perché era domenica che per l’ora. Ancor più interessante era la targa in ottone lucido fissata al muro accanto al portone; vi lessi: FEDIC CINECLUB PESARO. Mi venne da ipotizzare che in quel locale vi si potesse svolgere attività di cineforum e, risoluto ne varcai la soglia con la speranza di potermi inserire in un ambiente che mi desse la possibilità di sfuggire dalla solitu- dine e dalla monotonia del tran tran quoti- diano. Venni accolto con grande cortesia e disponibilità da un signore che si qualificò come il segretario del sodalizio e che mi illustrò le attività che vi si svolgevano; niente cineforum ma realizzazione di film amatoriali su pellicole 8 e 16 m/m. Subito mi sembrò il luogo adatto dove avrei potuto evolvere le mie primitive attività di riprese cinematografiche fin lì effettuate, per documentare qualche avvenimento familia- re, con una modesta cinepresa Yashica 8 m/m con un solo obbiettivo, acquistata fatico samente quando ancora ero studente. In seguito dovetti constatare che quella mia cinepresa era ben misera cosa a confronto con le H8 e H16 della Paillard usate dai Soci del Club che, nel giro di pochi giorni, ebbi il piacere di conoscere. Tutti mi accolsero con cortesia e benevo- lenza, forse suscitate dalla mia giovanis- sima età e dalla condizione di emigrato e ancora senza famiglia. Ben presto però quei sentimenti si mutarono in affettuosa amicizia che travalicava il solo comune interesse per il mondo del cinema amatoriale. Quelle persone, per anni, furono le uniche dalle quali ricevetti la possibilità della fre- quentazione. Tutte, ancora oggi, a più di mezzo secolo di distanza e benché quasi tutte scomparse, sono presenti nei miei ricordi e nei miei fraterni affetti. Grazie CINECLUB FEDIC PESARO.”

Nel 1968 il Cineclub organizza un importan- te evento: un Convegno della durata di tre giorni con l’intento di approfondire i seguenti temi:

1) – Cosa si intende per Cinema Indipen- dente;

2) – la funzione della FEDIC; 3) – come organizzare la formazione dei

nuovi Soci; 4) – l’importanza dei Concorsi sociali; 5) – organizzazione della proiezione dei

lavori più significativi prodotti dai Soci del sodalizio

6) – organizzazione di dibattiti.

Ai lavori del Convegno hanno preso parte esponenti di rilievo del mondo cineamato- riale come documentato dalla foto qui riprodotta. IL Cineclub Pesaro, nella configurazione descritta, subì nel tempo una crisi interna molto forte a causa di dissapori nati a segui- to della vittoria a Montecatini del film di Giuseppe Gulli “Evanescenze 81”, crisi a seguito della quale nacquero due Cineclub entrambi affiliati alla FEDIC. Dopo un decennio entrambi i Club smisero l'attività e solo il 5 giugno 1992 un nuovo Club, al passo con i tempi , vide la nascita con i l no-

Nella foto, da sin: Il Sig. Giampaoli (esperto di Cineforum), Prof. Alberto Berardi (giornalista ed esperto del rapporto cinema/letteratura), Dr. Giuseppe Gulli (vice presidente del Club), Dr. Ezio Pecora (inviato dalla FEDIC), Prof. Giampaolo Bernagozzi (inviato dalla FEDIC, documentarista), Prof. Enrico Campanini (esper- to della cinematografia di Ingmar Bergman).

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me di Video Club Pesaro. Da allora ad oggi il Club si riunisce il primo ed il terzo lunedì di ogni mese e svolge attività di divulgazione della cultura cinema- tografica attraverso dei Corsi di linguaggio cinematografico, dei Convegni e delle proie- zioni di cortometraggi ma soprattutto con la produzione di cortometraggi. Intensa è l'attività di produzione e molteplici sono stati i risultati degli Autori del Club presenti in Festival e Rassegne nazionali. Il Club in questi ultimi venti anni ha collaborato molto con FEDIC ed un suo iscritto, Giorgio Ricci, ha ricoperto l'incarico di Consigliere, di Vice Presidente e di Presidente.

Il sodalizio, per effetto della introduzione delle nuove tecnologie digitali, sul finire del XX secolo si trasforma in CINEVIDEOCLUB continuando l’attività e partecipando alle ma nifestazioni organizzate dalla FEDIC come il Festival di Montecatini Terme, San Giovanni Valdarno, Fano Film Festival, ecc. conti- nuando a ottenere premi e riconoscimenti. A distanza di 65 anni dalla fondazione il Club vive una sua continuità con orgogliosa vitalità.

CORTE TRIPOLI CINEMATOGRAFICA

di Roberto Merlino

Sul Cineclub Corte Tripoli Cinematogra- fica, di cui sono Direttore Artistico, avrei un mare ma- gnum di cose da raccontare e rischie- rei di perdermi, anno iando i Lettori. Ho pensato, quindi, di rivolgere un “appel- lo” ai nostri Soci, in- vitandoli ad aiutar- mi, con aneddot i e

quant’altro ritenessero utile per fornire un quadro variopinto e verosimile della “realtà” che ci accomuna. Esattamente 32 minuti dopo la mia richiesta, è arrivata la seguente mail da Enrico Caroti Ghelli, regista-montatore-sceneggiatore, va lidissimo musicista e fotografo, oltreché farmacista di professione. Quando penso allo spirito che anima CTC, mi viene sempre in mente il momento in cui ho conosciuto il gruppo.

Avevo scritto la sceneggiatura di un cortometraggio, 'Blu Notte', e faticosamente messo insieme la troupe tra gli amici volen- terosi, le location elemosinate, scelto gli attori con numerosi provini in sale improv- visate, colpo d'ala il Direttore della Foto- grafia che doveva venire da Roma, ospite a casa mia. Si preannunciava una settimana di fuoco, con riprese notturne e corse contro il tempo. Normale routine per i videomaker attivi nei primi anni del millennio. Ma una settimana prima della partenza il Direttore della Fotografia mi chiama per annunciare la sua assenza, più o meno motivata. La mia videocamera prende un colpo e va in assi- stenza. Il Fotografo di Scena dà forfait e con lui tutto il parco luci. Disperazione totale. Il lavoro di mesi rischiava seriamente di venire buttato all'aria e la mia credibilità scendere a livello zero. In quel momento chiamo Roberto, che ave- vo contattato alcuni mesi prima per orga- nizzare la proiezione di un corto precedente, e gli presento la situazione. Lui non si perde d'animo e mi fa contattare da Antonio, responsabile dell'area tecnica.

Roberto Merlino

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In men che non si dica mi procura video- camera, Direttore della Fotografia, un set di illuminazione sovrabbondante e in omaggio anche un carrello per miglio- rare le riprese di un'inquadratura diffi- cile. Tutto questo e non ero ancora diven tato Socio!

Questo racconto è una fotografia precisa della nostra disponibilità ad interagire e collaborare. Vale la pena ricordare che Enrico non si è limitato a diventare ns. Socio (13 anni fa), ma è stato anche un ottimo Presidente di CTC. È poi intervenuto Stefano Vannelli, regista e fotografo, Socio CTC da 11 anni.

Con Corte Tripoli ho l’opportunità di realizzare le mie fantasie, insieme a tan- ti amici legati dalla medesima passione. Con CTC diventano realtà tante storie che, altrimenti, rimarrebbero incompiu- te.

Stefano gestisce due negozi di telefonia e, da circa un anno, ha fondato un Cen- tro di Produzione Cinematografica (“8 e mezzo film”). In un’ottica da vero impren ditore, quindi, va al “nocciolo” delle co- se: “Posso dare sfogo alla mia fantasia, perché poi c’è Corte Tripoli che mi permette di concretizzarla!”.

Interviene poi Matteo Palmieri, Socio CTC da 7 anni.

L’esperienza del 50H Film Festival (ideare e creare un cortometraggio in 50 ore, rispet- tando tre indicazioni che lo staff del Concor- so dava) per me è stata meravigliosa: cono- scevo già Marco Rosati e Mattia Miranda in quanto Soci Corte Tripoli, ma non conosce- vo ancora Emilio Moretti e Andrea Olindo Bizzarri. Con tutti loro si è creato un feeling di gruppo fantastico che ci ha permesso di realizzare, in meno di 50 ore, quel film (“Riekajeski”) che ci ha fatto vincere il Concorso.

Dal contributo di Matteo, attualmente nostro Segretario, si ha una ulteriore conferma della disponibilità di CTC ad interagire (“alcuni erano Soci, altri no”) e a partecipare (l’iniziativa era organizzata da un’Associazio ne Toscana, chilometricamente abbastanza distante), nell’intento di “far bene le cose e divertirsi”. Matteo ha iniziato la sua attività in CTC come attore del settore teatrale (abbia- mo una Compagnia di ottimo livello) ma, ben presto, è stato coinvolto in numerosi film, sia da registi CTC, sia da “esterni”. È poi la volta di Luciano Ibi, carabiniere in pensione, Socio CTC da 4 anni.

Nel 2014, sul set del film: “Bomba libera tutti” di Alessandro Gelli, conobbi lo sceneg- giatore Sauro Benvenuti. Gli parlai della mia passione per il Cinema e Sauro mi consigliò di rivolgermi a Corte Tripoli Cinematogra- fica: lui faceva parte di questa realtà già da qualche anno ed aveva imparato a scrivere le sceneggiature proprio seguendo i master di CTC. Fissato un appuntamento, Roberto volle vedere il mio primo ed unico cortome- traggio, girato l’anno prima. Mi segnalò alcune correzioni e mi fece vedere l’archivio delle produzioni CTC, parlandomi delle attività di formazione che, ogni anno, venivano realizzate su vari temi (sceneggiatura, regia, montaggio, ecc.). Mi convinsi che poteva essere un’esperienza positiva per il mio futuro artistico: mi iscrissi

Roberto Merlino e Antonio Tosi (sullo sfondo Hulya Oren) sul set.

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e cominciai a seguire le attività dell’Asso ciazione. Negli Stage ho fatto tante co- noscenze interessanti. Oggi frequento una scuola di Cinema a Firenze i cui insegnanti ho conosciuto proprio allo Sta ge Nazionale FEDIC, organizzato da CTC nel 2017. Insomma CTC è stato il mio punto di svolta. Tramite questa Associazione ho potuto capire quali sono i miei limiti e come fare a superarli per creare film sempre più “professionali”.

Luciano, con il suo intervento, sottolinea una importante peculiarità di CTC: oltre alla realizzazione di film (circa 500 in meno di venti anni!), dedichiamo tantis- sime energie all’attività di Formazione, con Corsi a vari livelli, sia nelle nostre strutture, sia presso entità esterne che ne fanno richiesta, comprese le scuole (dalle Elementari all’Università). Di Luciano ci piace sottolineare che ha avuto una notevole crescita artistica e, in particolare, è diventato il nostro punto di riferimento per l’utilizzo del drone (di cui è esperto e patentato). È poi la volta di Stefano Pelleriti, regista e attore.

Caro Roberto, per quanto mi riguarda, un momento significativo è stato quando ci siamo conosciuti, una mattina d’estate di quasi tre anni fa e tu mi apristi la porta della tua casa e dell'Associazione... e anche quella dell'amicizia. Mi accogliesti nella "famiglia" Corte Tripoli a braccia aperte. Te ne sono grato. C’è stato poi modo di averti come “mae- stro” e apprezzare (e non solo nei Corsi di Cinema) le tue capacità didattiche, metodologiche e artistiche, ricevendo st i moli ed imparando divertendomi. È bello e utile avere la possibilità di confrontarsi continuamente, approfondire, scambiar- si spunti di riflessione. Grazie.

Stefano è con CTC solo da un anno e mezzo ma, motivato com’è, ha fatto passi da gigan-

te e, tra l’altro, è entrato a far parte del Con- siglio Direttivo. Del suo intervento vorrei evi- denziare tre cose: 1) in CTC c’è un forte spi- rito di amicizia; 2) le iniziative formative, pur nel rispetto di un’impostazione professio- nale, mirano sempre al divertimento e allo star bene insieme; 3) ogni occasione è buo- na per sentirsi, confrontarsi, scambiare pare ri, chiedere consigli, ecc. Non poteva mancare un contributo di Maurizio Palmieri, Tesoriere CTC e jolly tuttofare dal punto di vista tecnico.

“Sette anni in CTC” non è il titolo di un film parodia del più noto lavoro del regista Jean-Jacques Annaud, ma sono gli anni delle tante esperienze umane e culturali che sto vivendo in Corte Tripoli Cinematografica e, in particolare, ne voglio ricordare due: la mia prima volta sul set di un film e le “Commis- sioni Marchio”. Quando ho avuto l’opportunità di essere presente sul set di “Pisa, Donne e Leopardi” (regia di Roberto Merlino) inizialmente ero solo incuriosito, ma poi sono rimasto affasci- nato dall’atmosfera nella quale mi sono trovato: sembrava di essere in un “formicaio umano” con persone in continuo movimen- to, ma con ruoli ben precisi, tra loro intercon- nessi e ognuno con la sua specifica impor- tanza. Anche il mio piccolo ruolo, portare i cavi elettrici e le borse delle attrezzature, aveva una sua dignità e questo mi ha fatto sentire parte viva di un meraviglioso ingra- naggio che, se ben oliato, produce sogni!

Una scena del film “Pisa Donne e Leopardi”.

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Maurizio è una di quelle persone che, all’interno di qualunque gruppo, sanno farsi apprezzare e voler bene, diventan- do un vero e proprio “collante” e un pun- to di riferimento per tutt i. Dopo di lui è intervenuta sua moglie, Mariarosa Mela.

Assistere alle prove di teatro de “L’Albe- ro di Putignano”, che è il settore teatrale di Corte Tripoli Cinematografica, è stata, ed è tuttora, una esperienza emozionan- te: vedere crescere uno spettacolo teatrale, gli attori che si “impadroni- scono” sempre di più del loro personag- gio, la commedia che inizia a prendere forma con i giusti ritmi…. tutto questo mi procura una forte emozione, insieme al piacere di stare con persone amiche.

L’intervento di Mariarosa ribadisce la presenza e l’importanza del settore tea- trale (denominato “L’Albero di Puti- gnano”) all’interno di CTC. Mariarosa è il nostro riferimento catering quando ci sono riunioni di Consiglio o di “Commis- sione Marchio” in Garfagnana. È ora il turno di Roberto Carli, uno dei Soci Fondatori.

Per conoscenza datata e per spirito di collaborazione, accettai l’invito a partec i pare a “quella” riunione, da parte di Roberto Merlino, avvenuta nel lontano 1998. Eravamo in cinque o sei, salvo il vero, tra cui anche Sergio Brunetti che ricordo molto bene, al contrario degli altri. La riunione aveva lo scopo di creare un amalgama tra cineasti della zona, per poter collaborare nella realiz- zazione di eventuali lavori filmici, fino ad allora molto sofferta dagli Autori singoli. Fu quello il momento che mi fece sogna- re, finalmente, di non essere più una mosca bianca. La mia adesione fu immediata, e nel tempo prese piede anche il nome: Corte Tripoli Cinematografica. .

A vent’anni da quel giorno, i Soci sono co- stantemente aumentati, nonostante qualcu- no si sia perso per strada. Fermo restando tutto quello che avevo acquisito fin da quando iniziai, nel 1973, facendomi domande, andando molto al cine- ma e sforzandomi di costruire un qualsiasi filmato, in CTC ho avuto l’opportunità di con- fronto con tante altre persone. In primo luogo la critica, sempre costruttiva, sui lavori fatti, sia miei che di altri, mi ha fatto crescere e mi ha fatto capire l’importanza della sintesi. Ricordo, con molto piacere, quando sono state organizzate alcune gior- nate in cui venivano formati dei gruppi di lavoro con cui realizzare un cortometraggio, partendo da un foglio bianco fino ad arrivare al film finito, tutto dalla mattina alla sera. Oltre allo spasso di guazzare nel linguaggio filmico, sono state esperienze altamente formative che fino ad allora non avevo mai vissuto, imparando soprattutto a interagire con altre persone e con altre idee. CTC è questo e molto altro. Un’Associa- zione, un Cineclub cresciuto negli anni e tuttora vivo e movimentato soprattutto dal nostro Direttore Artistico, Roberto Merlino, sempre con idee diverse prestando attenzio- ne a coinvolgere la maggior parte dei Soci.

Roberto Carli è da sempre un punto di riferi- mento imprescindibile per tutti i Soci di CTC: quando c’è bisogno del suo aiuto è sempre pronto e disponibile, sia per le produzioni “im portanti”, sia per il corto d’esordio dell’ultimo

Sul set de “Il ponte dei sospiri”: in primo piano Roberto Carli.

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arrivato. Non si tira mai indietro. Anche nella “Commissione Marchio” è costantemente presente e, dall’alto della sua preparazione, fornisce ogni volta un contributo importante alla discussione. Del suo intervento mi piace sottolineare l’aspetto “romantico”, sempre presente anche nei suoi film. L’intervento successivo è di Giulia Cardina- li, attrice.

Voglio ricordare Marco: chitarra in spalla, ca- pelli lunghi, uno sguardo triste e disincan- tato. Dava l’idea di non volersi aprire e far fatica a credere di essere ben accetto. Un passato di droga, alternata a tentativi di recupero, aveva formato il suo carattere. Era contento del nostro rispetto, delle non do- mande, dei suoi momenti sul palco. Sorrideva. Al funerale i suoi parenti si sono stupiti che avesse così tanti amici: noi!

Giulia è in CTC da 7 anni e ne è anche stata Segretaria. Il suo ricordo sottolinea il fatto che Corte Tripoli Cinematografica, oltre ad un’intensa attività culturale, si distingue per un valore sociale molto importante per il ter- ritorio di appartenenza. Interviene poi Sabrina Valentini, altra attri- ce, anche lei in CTC da 7 anni.

Per quanto mi riguarda, molto semplicemen- te, Corte Tripoli rappresenta un'opportunità: 1. per fare teatro 2. per conoscere e frequentare persone 3. per creare rapporti 4. per intavolare discussioni ed esprimere

opinioni 5. per uscire di casa perché, come diceva

Gaber, "in casa ti allontani dalla vita, dalla lotta, dal dolore e dalle bombe".

In poche parole è una bella opportunità per sentirsi presente all'interno della società e per partecipare alla vita attiva delle persone che abbiamo intorno. Trovo che questo sia importante perché la "partecipazione" in ge- nerale ci fa sentire più liberi.

Alle parole di Sabrina c’è poco da aggiun- gere, se non sottolineare che sono un’ulterio

re conferma del valore sociale di CTC.

È poi la volta di Simone Carozzo, già Tesoriere CTC.

CTC è da sempre una famiglia, che si rac- coglie intorno alla figura di Roberto Merlino, vera anima di questa splendida realtà. Non è possibile dimenticare le giornate e le notti passate nella casa di Roberto, Sede dell'As- sociazione. Un luogo dove si sono girati cortometraggi, scritte sceneggiature, fatti in- contri e visto nascere alcune delle bellissime opere create dai diversi Soci. La passione che Roberto ha trasmesso in tutti coloro che hanno attraversato il suo uscio di casa, ha permesso la crescita di questa realtà, fino ad arrivare ai piccoli e grandi successi. Mo- mento importante dell’attività CTC è l'orga- nizzazione degli Stage Nazionali, da sempre occasione di divertimento e socializzazione, oltreché di duro lavoro, grazie alla presenza di ospiti e Docenti di indubbio valore e professionalità, con cui puoi vivere fianco a fianco, anche fuori dalle lezioni, riuscendo a "rubare" molto più di quanto sia possibile in un “tradizionale” Corso che, magari, dura an che dei mesi. Come in ogni famiglia, ci pos- sono essere discussioni e diverbi, ma si finisce sempre con un abbraccio, perché c’è dietro lo spirito del buon padre di famiglia. Non posso dimenticare i giorni delle riprese dei diversi Corti girati negli anni di mia assi- dua presenza in CTC: dal film "Persone", in collaborazione con la Pubblica Assistenza di Pisa, dove ho svolto il ruolo di fotografo di

Sul set di “Yambo”.

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scena; al cortometraggio "Il Maestro", scritto, girato e montato durante il primo Stage a cui ho partecipato a Castelnuo- vo di Garfagnana; per f inire con "Newton?", dove ho avuto l’onore di inter pretare il ruolo di protagonista... e vede- re poi con piacere che il film è stato scelto per rappresentare la FEDIC al Festival dell’UNICA! Indimenticabili an- che le serate della “Commissione Mar- chio”, un utile strumento di confronto e crescita per i nostri soci, dove non man- cano le discussioni, in un’ottica di con- fronto e in pieno amore per il Cinema.

Simone, fotografo e attore, è in CTC da 11 anni. Il suo intervento spazia in numerosi settori della nostra attività ma, soprattutto, trasuda d’amore! È il turno di Vito Ostuni, attore-regista (sia di Cinema che di Teatro) e anche sceneggiatore.

Ho conosciuto CTC molti anni fa (1990?) in occasione di un Corso di sceneggia- tura tenuto da Roberto. Fin da quando avevo undici anni, desideravo portare le mie idee, le mie emozioni, su carta e condividerle con i miei amici, i miei affet- ti, il mondo intero. Ma non avevo mai affrontato questo mio desiderio fino a quando non diedi inizio alla mia magni- fica avventura artistica, con Corte Tripoli Cinematografica. Quel Corso di sceneg- giatura fu per me l'occasione per riaccen dere quella sensazione forte e calda che ti prende in petto e che i letterati, i poeti, chiamano "fuoco sacro". Quell'anno im- parai come si scrive una sceneggiatura, imparai una tecnica che ancora oggi è impressa nella mia memoria e, tutto que- sto, grazie alla grande professionalità di Roberto Merlino. Le vicissitudini della vita, il matrimonio, i figli, il lavoro (trasferimento a Roma), mi allonta- narono fisicamente da Corte Tripoli, ma continuai a rimanere Socio, perché CTC restava nel mio cuore e sentivo che, prima o poi, l'avrei ritrovata lungo la strada della mia vita.

Nel 2009 CTC organizzò il 7° Stage Nazio- nale FEDIC. Erano trascorsi molti anni dall'esperienza del Corso di sceneggiatura. Fortunatamente, quell'anno, la mia situazio- ne personale mi permetteva di partecipare e mi iscrissi: volevo rivivere, ancora una volta, una straordinaria esperienza di crescita. E non mi sbagliavo! Fu un'esperienza profes- sionale e di vita, di maturazione, di cono- scenza, di umanità; di vera, sincera passio- ne per il Cinema. Uno Stage tenuto da insegnanti di indubbia professionalità e dalle notevoli capacità artistiche e didattiche. Gior ni intensi, un'immersione totale nel mondo del Cinema, da vero aspirante professio- nista. Nel 2017, dopo 13 anni di vita romana, ritorno a Pisa, definitivamente. È il 19 marzo. Di lì a qualche giorno, riunione dei Soci di CTC. Eccomi! Ci sono anch'io! Ritrovo Ro- berto, ritrovo tanti amici. Un'immensa emo- zione. Settembre 2017, 15° stage FEDIC organizzato da CTC. Ci sono! "Per un film di immagini". Cinque immensi giorni. Incontri didattici con insegnanti magnifici. Prove pratiche. Mini-laboratori esperienziali. Torno a rinascere. Cresco ancor di più. Si riaccen- de il "fuoco sacro". Avevo undici anni e ora ne ho cinquantadue e chi alimenta la mia grande passione, oltre alla mia volontà e alla mia caparbietà, ha un nome: Corte Tripoli Cinematografica! Ora sono iscritto SIAE, scrivo, recito, giro cortometraggi e presto pubblicherò. Al mio fianco la passione e la professionalità delle donne e degli uomini di CTC. Grazie!

La testimonianza di Vito, che da alcuni mesi è entrato a far parte del Consiglio Direttivo, è un’ulteriore conferma del fatto che CTC è vissuta da molti come un punto di riferimento importante per la propria vita e le proprie aspirazioni. Dalle testimonianze dei 12 Soci intervenuti scaturisce un quadro abbastanza variegato di Corte Tripoli Cinematografica. Per dovere di cronaca aggiungo soltanto che, attualmen te, i Soci sono un’ottantina e stiamo prepa- rando una grande festa per il nostro vente- simo compleanno (il prossimo 31 maggio).

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L’intelligenza e la bellezza

di Elsa De Giorgi

di Giuliano Albini Ricciòli

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Promosso dal Cinevideoclubpesaro - Fedic si è svolto, nella sala nobile di Palazzo Maz- zolari per cortese concessione dell'Assesso rato alla Bellezza del nostro Comune, l'in- contro, in cui il giornalista calabrese, ma resi dente a Ferrara da quasi 60 anni, Paolo Mi- calizzi, noto critico e storico del Cinema, ade guatamente presentato dall'eclettico Giorgio Ricci, rappresentante locale di tale Club, ha esposto e commentato in maniera quanto mai approfondita, soffermandosi, soprattut- to, sull'aspetto cinematografico, con l'ausilio di una serie di spezzoni di filmati, l'intensa pluriattività della pesarese Elsa Giorgi Al- berti, in arte Elsa De Giorgi, vissuta nel No- vecento, la quale prediligeva, senza ombra di dubbio, essere definita un’artista, termine che, a suo parere, riassume tutti i qualificati requisiti e che significa avere una maggiore intelligenza rispetto alle cose.

Bionda, bella, gentile, raffinata, consorte del conte Sandrino Contini Bonacossi, ebbe una relazione amorosa con lo scrittore Italo Calvino, il quale le ha scritto ben 407 lettere che sono passate alla storia.

Elsa De Giorgi nel film "Salò o le 120 giornate di Sodoma" di Pier Paolo Pasolini (1975).

Paolo Micalizzi

Italo Calvino

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Ebbe una stretta amicizia pure con Pier Pao lo Pasolini che considerava un profeta di questo tempo così feroce che lo ha partico- larmente aggredito. Durante la seconda guerra mondiale nella sua casa romana, nei frequenti coprifuoco, si riunivano tanti intellettuali, fra i quali Alberto Savinio, Renato Guttuso, Alberto Moravia. Elsa De Giorgi è stata essenzialmente: scrit- trice, regista, scenografa, scultrice, attrice cinematografica e teatrale, collaborando in quest'ambito, con Benassi, Ruggeri, Strehler e Visconti. Diva fra le più famose del Cinema tipico dei telefoni bianchi, fu musa e creatrice dei mag giori scrittori del suo tempo.

Reca la firma di 12 pubblicazioni, fra cui: "I coetanei", 1955; "L'eredità Contini Bonacos- si: l'ambiguo rigore del vero", 1988; "Ho visto partire il treno", 1992; "Una storia sca- brosa", 1997. Dei 27 film, cui ha partecipato come attrice, si segnalano: "T'amerò sempre" di Mario Camerini, 1933; "Teresa Confalonieri" di Gui do Brignone, 1934; "Capitan Fracassa" di Duilio Coletti, 1940; "Il fornaretto di Venezia" di Duilio Coletti, 1941; "La locandiera" di Luigi Chiarini, 1944; "Il tiranno di Padova" di Max Neufeld, 1946; "Salò o le 120 giornate di Sodoma" di Pier Paolo Pasolini, 1975. Quest'artista che si ritiene leale ed onesta, che ama la natura, i mirti, i timi, i ginepri e le ginestre di 12 metri del Circeo, è d’avviso che l'eros comprenda pure l'amore al di fuori del sesso, quale l'amicizia. A suo parere tutta l'arte nasce dall'eros perché quanto conta è il pensiero e l'intel- ligenza dei sensi. In sostanza, Elsa De Giorgi è stata una protagonista della cultura del Novecento, distinguendosi, per il fervo- re, sia dello spirito che della mente. Giorgio Ricci ha ringraziato l'oratore per l'esauriente conversazione ed ha ricordato i prossimi programmi 2018 del Cinevideo- clubpesaro.

Pier Paolo Pasolini

A. Savinio R. Guttuso A. Moravia

Benassi Ruggeri Strehler Visconti

Giorgio Ricci

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Retrospettiva su Silvano Agosti ed omaggi

a Roberto Rossellini ed a Evelyn Stewart

al Festival del Cinema di Porretta Terme

di Paolo Micalizzi

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La sedicesima edizio- ne del Festival del Cinema di Porretta Terme (5-10 dicembre 2017) ha dedicato un ’ampia Retrospetti- va a “Il cinema clande- stino di Silvano Ago- sti”, personaggio sin- golare conosciuto an- che nel mondo della FEDIC per essere sta-

to anche giurato in alcuni suoi Festival. Un Cinema clandestino quello di Silvano Agosti perché non programmato nelle sale cinematografiche, ma in apposite “persona- li” in cinema d’Essai e nei Festival, ma an- che in altre occasioni volte a far conoscere il suo Cinema. Un Autore, Silvano Agosti, che è anche un “esercente” cinematografico, avendo fonda- to a Roma l’”Azzurro Scipioni”, caratteristico per le lunghe programmazioni dei suoi film ma anche di altri Autori Indipendenti. Un “esercente” che vi accoglie nel suo cine- ma, in zona Prati a Roma, con un “Ben- venuto all’Azzurro Scipioni, l’unico cinema che vi ama”, accompagnato dall’immanca- bile vassoietto di caramelle che personal- mente distribuisce in sala. La mia conoscenza di Silvano Agosti avven-

ne nel 1967 quando alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro fu presentato il suo primo film “Il giardino delle delizie” che colpì la cri- tica presente per il taglio di carattere psico analitico dato ad un racconto che ruotava at- torno ad un’educazione cattolica repressiva. Ebbe molti guai con la censura, così come non facile è stata la realizzazione degli altri suoi film, alcuni dei quali visti (o rivisti) anche a Porretta. Film che lui ha prodotto, convinto che sia possibile produrre qualsiasi film senza problemi di denaro come continua a sostenere nel suo interessante libretto “Come fare un film”, edizioni “L’immagine”, cioè la sua Casa editrice.

Paolo Micalizzi

Silvano Agosti fondatore dell’”Azzurro Scipioni”.

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Al Festival di Porretta Terme, Silvano Agosti ha ricevuto un Premio alla Carriera “Per il Cinema e per il suo ostinato desiderio di libertà di pensiero”. Uno dei film proiettati al Festival del Cinema di Porretta è stato, appunto, “Il giardino delle delizie” in cui era protagonista l’attrice Ida Galli, in arte Evelyn Stewart, omaggiata nel Festival della Comunità dell’Appennino bolo gnese. Che ha consentito la riscoperta di un’attri- ce, vista a suo tempo come protagonista di molti western-spaghet ti, ma non solo come è testimoniato dall’altro film proiettato, “Una farfalla con le ali insan guinate”, un giallo di Duccio Tessari del 1971. L’omaggio a questa attrice ha consentito di ricostruirne il suo percorso cinematografico che annovera una ventina di film, tra cui “La dolce vita” di Federico Fellini e “Il Gatto- pardo” di Luchino Visconti che la voleva an-

che in “Morte a Venezia” ma non fu possibile perché era impegnata in Inghilterra sul set di “Concerto per pistola solista” di Michele Lupo con la sceneggiatura di Fabio Pittorru, da lei particolarmente apprezzata. Omaggio anche a Roberto Rossellini, padre del neorealismo, una figura di regista e di in- tellettuale che non può non essere presente nella memoria di cinefili ed appassionati di Cinema che dovrebbero operare continua- mente per farlo conoscere alle nuove gene- razioni.

Ida Galli (E. Stewart)

Un’immagine tratta dal film “Una farfalla con le ali insanguinate”, di Duccio Tessari, con Evelyn Stewart e Silvano Tranquilli.

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Claude Debussy

Cantore della musica e del buongusto

a 100 anni dalla morte

di Adriano Bassi

Nella galleria dei musi cisti che hanno amato profondamente non so lo la musica, ma an- che il buon vino, troviamo Claude De- bussy. Nato a Saint Germain en Laye il 22 agosto 1862 dà Ma- nuel Achille e Victo- rine Josèphine Sophie Mancuri, divenne uno

dei punti di riferimento nel panorama musi- cale fra l’Ottocento e il Novecento. Debussy fu sempre un introverso, non concedendo agli estranei di entrare nella sua vita; inoltre non parlò mai della sua infanzia, se si escludono alcune allusioni al soggiorno sulla Costa Azzurra. Il mistero intorno alla sua origine ed al suo nome è sempre stato fitto, poiché egli amava firmarsi “de Bussy” generando dubbi sulla sua umile origine, poiché il “de” denotava una nascita nobile.

Piccola debolezza che nel tempo si sareb- be dissolta totalmente. Il futuro creatore di capolavori quali “La Mer” – “Le Martyr de S.Sebastien”, non disdegnava di parteci- pare alle riunioni serali in compagnia di fidati amici e di un buon bicchier di vino: il Beaujolais Village che: ”lo gratificava come una buona musica”. Questa era la frase che concludeva la de- gustazione del suo vino preferito. Piccolo di statura, tarchiato, pallido di carnagione e con un ciuffo di capelli neri, indossava una giacca di poco prezzo stretta in vita e una cintura, così lo descriveva Victor Seroff nel suo interessante libro sul compositore. Deciso a far carriera entrò nell’entourage della Signora von Meck, diventando lenta- mente il fido pianista della signora. La don- na, quando parlava di Debussy, lo chia- mava “il mio piccolo francese” oppure “Bussy” o “Bussyk”.

Adriano Bassi

Claude Debussy

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Una confidenza che a suo tempo sollevò parecchi pettegolezzi ed interrogativi. Le serate trascorse in allegra compagnia, lo vedevano protagonista anche in cucina, pronto ad inventare nuovi piatti per divertire gli amici, sempre scelti con molta atten- zione. Debussy amava in particolare creare dolci, aiutato dalla sua dolce compagna Gaby e si chiudeva per molto tempo in cucina, liti- gando con la donna sulle dosi da usare per non rovinare la sua creazione.

I primi anni furono economicamente difficili e Gaby riusciva a tenere a bada i debiti con la sua grazia e dolcezza. Debussy era un tipo irrequieto e molte volte si interessava, in modo eccessivo, delle altre donne e Gaby, accorgendosi del fatto, gli ripeteva in continuazione: ”Se mai un giorno... sai cosa intendo... con qualche altra donna... ti sparerò come a un coni- glio”. Una dolcezza che, a tratti, si mutava in tigre! Comunque nelle serate dedicate al diverti- mento non mancava sulla sua tavola una buona bottiglia di Beaujolais e di Chianti, che gli ricordava l’amata Italia. Vino e sigarette era il cocktail preferito, un miscuglio micidiale che minava lentamente la sua salute. Debussy preferiva la compagnia degli uomini di lettere a quella dei musicisti; poiché poteva allargare le proprie cono- scenze per la sua carriera. Il grande rivoluzionario musicale si ispirava alla natura ed alle bellezze della terra per creare le immortali pagine che ancor oggi so no splendide.

Claude Debussy al piano.

Nadezhda von Meck

Debussy, il grande rivoluzionario musicale, amava in particolare creare dolci.

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La sua vita spensierata e frivola gli dette la gioia di avere una figlia, la tanto adorata “Chouchou”, nata dal legame con la sua terza compagna Emma Bardac.

Con il successo del “Pellèas et Melisande” iniziò un felice periodo che lo portò a tra- scorrere una vita agiata.

Nel 1907 ebbe un successo trionfale a Bruxelles e nell’Aprile del 1908 Toscanini diresse la “prima” alla Scala di Milano. Ora poteva permettersi i ristoranti migliori e i piatti più gustosi. I soldi non mancavano e il pesce più prelibato poteva comparire sulla sua tavola. A proposito, molte volte cucinava perso- nalmente il pesce al cartoccio, con una ricetta rimasta segreta, anche se gli amici, fra i quali Erik Satie, cercarono di scoprirla. Anche Debussy fu preda del buon vino e della cucina raffinata, evitando i liquori poiché “rovinavano il palato”, così diceva più volte. Però dopo questi momenti di felicità e di benessere la malattia era in agguato. Infatti il cancro all’intestino non gli dette più speranze. Cercò di reagire con tutte le sue forze a questo tragico destino e disse al suo dottore Pasteur Vallery Radot: ”Ho ancora tante cose da dire, ci sono ancora tante cose da fare nella musica, che non sono mai state realizzate”. Un testamento spirituale per i posteri. Morì a Parigi il 25 marzo 1918, portando con sé il segreto della ricetta del pesce al cartoccio, oltre al suo genio ed al suo talento difficilmente sostituibile.

Claude Emma Debussy, “Chouchou”.

Claude Debussy con la sua terza compagna Emma Bardac.

Erik Satie

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LO SCAFFALE a cura di Federico Felloni

Culicchia e la noia

di Federico Felloni Il periodo elettorale da un decennio a questa parte mi provoca una unica sensa- zione, la noia. Passati gli anni dell'impe- gno e del crederci in cui mi eccitavo per uno 0,3 in più o in meno in una contesa politica, da un pezzo ho capito che, comunque, la mia parte politica è destina ta alla sconfitta anche quando vince, anzi soprat- tutto quelle poche volte che risulta vincitrice.

I giornali non li legge più nessuno da tempo e l'agone, la lotta, si è trasferito su facebook strumento che io considero l'arma finale contro la civiltà umana. Pigramente disteso sul divano i confronti in TV non mi emozionano e citando Dostoevskiy potrei ben dire "mi siete venuti a noia tutti quanti" di fronte ai contendenti. Noia assoluta che mi spinge a pensare di affrontare la vita come un anarchico individualista... anarchico individualista vecchia definizione che per i misteri della mente sbuca fuori direttamente dagli anni '90 e da un piccolo grande capolavoro letto in quel periodo, Tutti giù per terra di Giuseppe Culicchia, ex ragazzo prodigio della letteratura italiana, torinese definito da Pier Vittorio Tondelli miglior Autore italiano under 25 e che del libro del 1994 ha fatto il suo capolavoro, senza purtroppo replicare negli anni a venire lo stesso successo. Il libro ha protagonista Walter, vent'anni, un diploma, qualche speranza anche da scrittore, molti dubbi per la testa acuiti dagli studi di filosofia fatti più per scommessa che per altro. Walter è quello che adesso si definirebbe il “precario” per antonomasia. Studente precario, lavoretti precari, amori precari, amicizie precarie... il libro è un resoconto capace di toccare molto tasti dolenti della società ancora attualissimi: politica, famiglia, Univer- sità e droga; un piccolo diario narrativo da un humour spesso spietato nel percepire le miriadi di sfaccet- tature della vita in una metropoli moderna-antica come Torino. Walter, offre indubbiamente una lucida visione della quotidiana realtà giovanile, è un ragazzo normale, con le normali paranoie di un poco più che ventenne, i soliti problemi con le ragazze e i genitori.

Ciò che maggiormente si avverte è il tratteggio di una generazione in maggioranza benestante, ma per- meata da una sorta di incertezza verso il futuro, schiacciata dalle pressioni sociali e dai valori domi- nanti che pur vecchi di venti anni sono ancora prota- gonisti assoluti della nostra vita. Se si aggiungono smartphone e internet Tutti giù per terra è un libro che potrebbe essere stato pubblicato il mese scorso. Walter ha tanti nemici, tutti molto agguerriti: il padre che lo vuole veder “sistemato”, la burocrazia sac- cente che gli rende impossibile il lavoro del servizio civile, i professori universitari capricciosi, i coetanei consumisti e superficiali e il mondo del lavoro in crisi e che non lo accetta. Ci sono tutti gli ingredienti per uno psico-dramma, e invece Culicchia sceglie uno stile leggero e si entra con facilità nella pelle di Walter e nelle sue ansie che lo portano ad escludersi dalla competizione e a trovarsi in cima ad un palazzo disabitato a guardare Torino e a definirsi il padrone del mondo, quale mondo? il suo, fatto di libri, pensieri e sogni. Un vero anarchico individualista. Il libro è scritto con uno stile semplice, con mini capitoli che hanno il pregio di stringere il discorso all’essenziale e di sintetizzarlo, un libro senza finale, forse giustamente, perché a leggerlo bene ti accorgi che si tratta di un ragazzo che ti racconta alcuni anni della sua vita e quando il libro finisce tu non ne saprai più niente, esattamente come quando finisce un amore e ti resta solo il ricordo. Pochi anni dopo l'uscita del libro Davide Ferrario ha proposto, con soggetto dello stesso Culicchia, la versione cinematografica. Curiosa la scelta di un giovanissimo Valerio Mastandrea sicuramente cen- trato ma dalla cadenza un po' troppo romana per vivere a Torino, fantastica invece la colonna sonora dei C.S.I. di un Lindo Ferretti pre-crisi mistica. La trasposizione è ben riuscita e molto fedele. Il libro stesso si prestava essendo diviso in vari quadri di per sé cinematografici e viene ben sfruttata la voce narrante dello stesso Mastandrea per portare avanti la narrazione. Alla fine è un film alla moda, non oso definirlo cult, e insieme di protesta in senso lato, molto disincantato e “liquido”, che appare dunque oggi purtroppo invec- chiato non nei temi ma nei modi che è riuscito a registrare quella precisa epoca di transizione, di crisi e insieme di opportunità che una generazione intera purtroppo non è riuscita ad agganciare. Walter aveva, infine, ragione a sentirsi padrone di sé stesso e di conseguenza del mondo guardando Torino dall'alto, si stava regalando la possibilità, oramai svanita, di scegliere nel non scegliere...

Federico Felloni

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ATTIVITÀ DEI CINECLUB FEDIC

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“CORTI D’AMORE 2018”

Premiazione

di Flavia Cantini

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Si è tenuta sabato 17 febbraio dalle ore 10 alle 12 presso la Sala Conferenze della Pina coteca Civica a Savona, la cerimonia di Pre- miazione dell’edizione pilota del Festival “Corti d'Amore”, nato da un’idea di Silvano Godani, Socio del Circolo Savonese Cinea- matori - Fedic, e sostenuto da Campus Uni- versitario di Savona, Diocesi di Savona Noli, UPA (Unione Provinciale Albergatori), Nuo- vo Filmstudio, Città di Savona, Città di Alas- sio, Regione Liguria, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Un’iniziativa volta a valorizzare la città di Sa- vona e il suo patrimonio artistico e culturale: l’idea del Premio è nata, ha spiegato il Socio Fedic Silvano Godani, dalla riflessione su una delle tante particolarità presenti a Savo- na ovvero un’epigrafe all’interno del Duomo che sottolinea la presenza di una reliquia di San Valentino. Durante la mattinata, di fronte al numeroso pubblico intervenuto, alla presenza del Sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, del Presidente del Circolo Savonese Cineamatori-Fedic e molte autorità, sono stati proiettati i due cortometraggi vincitori rispettivamente della sezione Videomakers e della Sezione Scuole: “Mai dire mai” di Luca Pastore, Socio del Circolo Savonese

(tratto dal romanzo di J.B. Foster) presen- tato dalle due Classi quarte del Liceo Cala -sanzio indirizzo linguistico di Carcare (SV) con la Regia di Mauro Pagano. “Mai dire mai”, sketch umoristico tra un an- ziano marito e l'insospettabile moglie infede- le; “Il Maestro di Tourlach”, tragica storia d'a- more ai tempi della Prima Guerra Mondiale tra il giovane soldato François e la sua Louise. La Giuria che ha esaminato gli elaborati è stata composta da: Felice Rossello, che ha illustrato le motivazioni delle scelte, Nicolò Zaccarini, Cristiano Bosco, Renato Allegra, Giovanni Margara e Silvano Godani. I premi, di notevole pregio, sono stati offerti dalle "Ceramiche Mazzotti" di Albisola Mari- na (SV). “Corti d’Amore”, visto il plauso ri- scontrato, non si ferma certo qui ma già guarda al futuro con ottimismo e determina- zione prospettando la prossima edizione del Concorso dal 1 al 14 febbraio 2019. Il Circolo Savonese Cineamatori - Fedic riba disce così la sua attiva e proficua presenza sul territorio cittadino grazie all’interesse dei Soci, al coinvolgimento delle istituzioni e di tutti gli appassionati della settima arte e a iniziative capaci di distinguersi con merito.

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IMMAGINI E SUONO

“QUELLI CHE…”

di Lauro Crociani

Il settore dei cortometraggi a cui siamo appassionati ci dona spesso delle belle emozioni e anche tanti punti di riflessione, eccone alcuni che spero vi divertano!

Autori, Quelli che…

- Quelli che per un’idea da 5 minuti ne impiegano 15, per un’idea di 15 ne impiegano 45 minuti e così via…

- Quelli che nella sinossi scrivono enormi paroloni e poi ad assistere al loro corto la sostanza è tutta un’altra cosa.

- Quelli che credono di fare dei capolavori, l’umiltà non sanno cosa sia, e rifiutano confronti. - Quelli che pur avendo fatto tutto con tre amici… poi nei titoli scrivono il nome di 40 tecnici e

addetti vari. - Quelli che dichiarano falsità, pur essendo il corto fuori tempo massimo, e firmano la scheda

di adesione che il corto è sotto ai 15 minuti (reato!). - Quelli che pur avendo letto il regolamento del Concorso vorrebbero dettare loro le regole e

avere eccezioni e vantaggi personali (…italiani). - Quelli che propagandano spinelli e volgarità varie per essere considerati alternativi. - Quelli che sparano solipsismi pensando di passare per intellettuali (poveretti noi e loro). - Quelli che non hanno un’idea per girare un corto ma lo fanno lo stesso, perché fare un corto

è di moda e la telecamera di ultima generazione è comprata con i soldi di papà. - Quelli che esclusi da una Giuria pensano che quest’ultima ce l’abbia con loro e non pensano,

semplicemente, che altri sono stati più bravi. - Quelli che esclusi da una Giuria pensano che quest’ultima ce l’abbia con loro e non pensano,

semplicemente, che il Presidente premia solo chi gli porta contributi (abbiamo capito!).

Lauro Crociani

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n° 44 –

- Quelli che incontri ai Festival e pur essendo all’opera prima se la “tirano”… che neanche

Spielberg, nonostante tutto, si darebbe così tante arie. - Quelli che portano disonestamente parenti e amici a votare in sala come Giuria del pubblico

e poi finiscono con truculente schifezze in una “finale” (attenzione: ogni Festival è ciò che proietta!).

- Quelli che fanno pomposamente titoli più lunghi del corto stesso. - Quelli che intervistati non rispettano la pazienza del pubblico e parlano più della durata stessa

del corto e te lo spiegano minacciandoti la proiezione della versione integrale. - Quelli che mettono su YouTube ripresine senza nessuna costruzione e lo chiamano impro-

priamente cortometraggio (ma dai…!). - Quelli che mettono in fondo un backstage di scemenze a discapito di un corto abbastanza

riuscito.

Concorsi: Quelli che…

- Quelli che gestiscono disonestamente i Concorsi come merce di scambio e di favori. - Quelli che mettono su un Concorso paesano e si affidano a una Scuola di Cinema di una città

che a sua volta impone i cortometraggi di Autori iscritti alla loro “aziendina”. - Quelli della Giuria che siccome non hanno tempo guardano solo un minuto del corto e poi lo

buttano via. Su internet si vantano di aver ricevuto oltre duemila opere (prosit!) - Quelli che premiano un’opera della Papuasia perché fa tanto chic, e poi si arrampicano sugli

specchi per le motivazioni, ma fa tanto… sentirsi internazionali. - Quelli delle proiezioni che non ti dicono la durata del corto e tu non sai se sopportare

l’incognita, se alzarti e uscire dalla sala dignitosamente o uscire all’ultimo urlando come un gorilla.

- Quelli che adoperano il cortometraggio per rubare soldi alle amministrazioni e andare in villeggiatura all'estero scambiandosi reciprocamente l’ospitalità con gli organizzatori di un altro Festival.

- Quelli delle Giurie che selezionano schifezze, vivono con la puzza sotto al naso e intendono sentirsi al di sopra del pubblico presente in sala.

- Quelli che indicono un Concorso con un tema ben preciso poi selezionano e premiano tutt’altro (visto e rivisto!).

- Quelli che guardano solo la virgola tecnica e non capiscono un tubo del soggetto perché insensibili alle emozioni. Di un quadro vedono solo la cornice e non il disegno!

- Quelli che indicono temi religiosi, ma se dici una cosa diversa dalla loro ti segano, amen!

Lauro Crociani (25 anni di esperienze vissute)

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Lo sguardo

critico

“Cafè Society” di Woody Allen (USA 2016)

“Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, prima o poi ci azzeccherai”

di Marino Demata

(Recensione pubblicata su: https://rivegauche-filmecritica.com)

È possibile ritornare in decine di film sui me- desimi temi, sulle stes se intuizioni, e su situa zioni simili e riuscire nel contempo a girare film molto belli, intri- ganti ed eleganti? “Cafè society” di un sempre vivissimo Woo dy Allen ne è la rispo- sta decisamente posi-

tiva, in barba a quei critici che affermano che il regista gira da sempre lo stesso film in forma diverse. Vediamo: quali sono le costanti alle quali ci ha abituato Allen e che sono puntualmente presenti anche in quest’ultima fatica? La dicotomia New York – California: chi non ricorda “Io e Annie”, allorché il personaggio femminile manifesta il suo desiderio di tra- sferirsi in California e Alvy/Allen risponde: “Ma è come vivere in un Luna Park”? La cultura ebraica con la sua seriosità, e con i suoi eccessi. L’amore per il Cinema di una volta, che an- che qui ritorna imperiosamente. Tutta la prima parte di “Cafè Society” è un o-

maggio al mondo del Cinema di un tempo. La musica Jazz che impreziosisce quasi tutte le colonne sonore dei film di Allen. E questo film non fa eccezione. Ma soprattutto la sua concezione amara della vita, scandita da una galleria di per- sonaggi, quella di quasi tutti i protagonisti dei suoi film, che risultano essere puntual- mente perdenti, da Cliff Stern di “Crimini e Misfatti” alla bella e alla fine malinconica Jasmine di “Blue Jasmine”. E gli esempi si potrebbero moltiplicare a dismisura. E “Cafè Society” può a buon diritto definirsi come l’ennesimo capitolo della saga dei perdenti. E per l’occasione Allen sforna una nuova, tagliente massima: “La vita è una commedia scritta da un commediografo sadico.” E dunque, in barba alla ripetitività di tutti i temi sopra esposti, ancora una volta Allen riesce a costruire un film che alla fine dei conti, nella sua ripetitività dei temi, non ha nulla di ripetitivo, perché il grande Woody riesce sempre ad essere nuovo, ad esprime re la sua amara concezione della vita in modi diversi, inventandosi storie diverse e narrandole con piglio veramente giovanile.

Marino Demata

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Peccato che per la sua età non possa più interpretare direttamente le sue storie. E deve ripiegare sulla voce fuori campo, attraverso la quale sentiamo la sua voce commentare i passaggi più significativi del film. Ma in realtà riesce ad essere così abile da trovare degli alter ego capaci di inter- pretare nel modo migliore sé stesso. In que- sto film tocca al bravissimo Jesse Eisenberg fare il Woody Allen della situazione, riuscen- dovi alla perfezione nella parte di Bobby Dorfman. Questi, stanco di lavorare nella gioielleria paterna di New York, tenta, come molti, l’avventura della California. Sbarca a Los Angeles affidandosi allo zio, il famoso agente cinematografico Phil Stern (Steve Carell), che lo riceve solo dopo settimane di anticamera e poi lo affida alla sua bella se- gretaria Vonnie (Kristen Stewart) con l’in- carico di fargli conoscere la città e abituarlo ad un tipo di vita decisamente diverso da quello della East coast. Ma Bobby si innamora della bella segretaria dello zio senza però esserne corrisposto, se non con una simpatia che invano Bobby vor. rebbe trasformare in amore. Ma cosa offre Bobby? Un appartamentino a New York (l’unico luogo ove gli sembra di vivere veramente) nel cuore del Greenwich Village. Invece dall’altro lato della strana coppia c’è qualcosa di più importante che bolle in pentola e Bobby lo scoprirà tardivamente e in maniera del tutto accidentale: Vonnie è l’amante dello zio, che per lei ha perso la testa fino al punto da voler rompere il proprio impeccabile matrimonio dopo 25 anni di amore e dedizione della propria compagna.

Bobby è sconfitto e scottato da tale esperien za, il che fa esclamare amaramente al regista: “L’amore non ricambiato uccide in un anno più gente della tubercolosi.” Il mesto ritorno a New York di Bobby si tramuta in una voglia di riscatto. Riesce ad ottenere, auspice il fratello specializzato in affari loschi e legato all’ambiente dei gangster, la direzione di un locale di succes- so, ove diventa un perfetto ospite delle per- sone più in vista della società newyorkese, con le quali parla disinvoltamente, elargisce consigli passando da un tavolo all’altro ed ha la grande dote di saper ascoltare chi ama parlare di sé e della propria vita. E trova anche il tempo e il modo di sposarsi con una bella donna che ha lo stesso nome, Vero- nica, del mancato amore conosciuto a Los Angeles. Ma il destino fa incontrare ancora, questa volta proprio a New York, Bobby e Vonny. L’onda lunga dei rimpianti e dei ricordi li av- volge questa volta in un amore sì, ma pre- cario e impossibile.

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I perdenti in certo senso qui sono due, non solo Bobby, che è andato via sconfitto da Hollywood, ma anche Vonnie, alla quale evi- dentemente manca la brillantezza e il piglio giovanile del suo spasimante. E questo epi- logo, col ritorno una sera di Bobby a casa sua, dopo una rapida e piacevole gita a Los Angeles, dalla bella moglie in attesa del se- condo figlio e di Vonnie alla vita agiata che Phil le garantisce, non può che essere di tono amaro. Come del resto è la vita. Cafè Society è un film di rara eleganza e dalle belle atmosfere retrò. Non c’è nulla di forzato in esso ed ogni elemento è al suo posto in un perfetto equilibrio. La fotografia è curata da Vittorio Storaro, che con la sua maestria riesce ad offrirci quello stacco e quella differenza tra New York e Hollywood, voluta dal regista, circondando la prima di chiaroscuri per gli esterni e di colori brillanti negli interni del Cafè society e caratteriz- zando la seconda di una luce vivida e brillante.

Il perché ce lo spiega lo stesso Allen con la sua voce off: è nato il technicolor che “sem- brava uscire dallo schermo e applicarsi anche alla vita mondana nella Hollywood degli anni d’oro”. Il film è stato presentato qualche mese fa al Festival di Cannes, come film di apertura e, come al solito, per volontà del regista, fuori Concorso. In quell’occasione Allen ha pro- messo che continuerà ancora per lungo tempo a girare almeno un film all’anno. Noi siamo tra quelli che sperano veramente che mantenga quella promessa.

Marino Demata

https://rivegauche-filmecritica.com

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PREMIAZIONI E RICONOSCIMENTI

FEDIC

Il cortometraggio “L’altra isola”, del nostro Socio Simone Bianchi, finalista al "Maazzeni Film Festival" di Paternò (CT) e semifinalista al "San Mauro Torinese International Film Festival 2018”

Il cortometraggio “L’inchino”, del nostro Socio Simone Panattoni, finalista al "Maazzeni Film Festival" di Paternò (CT)

"Cava Romana" e "Tempo limite" del nostro Socio Stefano Pelleriti sono stati selezionati al Festival "Intima Lente 2017" che si terrà a San Giorgio del Sannio (BN).

"Misteri della Garfagnana" e "Il vento è passato" selezionati al AFRICAN SMARTPHONE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL (ASIFF 2017) - Lagos, Nigeria (festival riservato a lavori realizzati con smartphone).

Il cortometraggio “Ti amo, ti amo, ti amo”, del nostro Socio Luciano Ibi, semifinalista al "San Mauro Torinese International Film Festival 2018”.

I cortometraggi di 4 Soci CTC selezionati al Festival “La Lanterna 2018” di Genova : "Mon Amour" di Marco Rosati "L'appartamento" di Luciano Ibi "Paolo" di Roberto Merlino "Escluso il cane" di Paolo Maggi "Ama a cu t'ama" di Stefano Pelleriti

Il video “Amapola”, del nostro Socio Tino Dell’Erba è stato selezionato al Festival "Torino Glocal Film Festival 2018" e proiettato mercoledì 7 febbraio in Anteprima Spazio Piemonte.

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Come essere presenti in TV

I CORTI FEDIC SU DILUCCA.TV

Il nostro Socio Manuele Moriconi ci scrive: “Oggi è un grande giorno per la famiglia di Dì Lucca: il canale 89 è diventato interregionale, coprendo tutta la Toscana e gran parte dell'Umbria per una popolazione servita di 4,5 milioni di persone. Risintonizzate la tv di casa e sul canale 89 in tutta la Toscana troverete DiLucca.”

Questa è una bella notizia, anche perché la nostra trasmissione settimanale "Corti di Corte" avrà una visibilità ancora maggiore. Ovviamente la trasmissione continua ad essere visibile nella forma "on demand" in qualunque momento e in qualunque parte del mondo.

Roberto Merlino

Attenzione: la trasmissione “Corti di Corte”, appuntamento settimanale, è in onda tutte le domeniche sera alle ore 21 con replica nella mattinata del lunedì. Il link da utilizzare è il seguente:

http://www.dilucca.tv/listatrasmissioni/approfondimenti/corti-di-corte

Qualunque Socio FEDIC interessato a presentare i suoi lavori può contattare il seguente indirizzo mail: [email protected] Cell: 328-7275895.

PUNTATE FEBBRAIO/MARZO/APRILE 2018 DILUCCA.TV “CORTI di CORTE”

Programma febbraio 2018:

4 febbraio 2018 295.a Cineclub “Fotovideo” Genova: “Nemmeno per sogno” di Franco Ligalupi ed Enzo Bruno (36’)

11 febbraio 2018 296.a 1° Concorso FEDIC per Spot dei Cineclub (44’): “Delta del Po (1)” di Carlo Menegatti “Delta del Po (2)” di Maurizio Burgato “CC. Piemonte un luogo di incontro e cultura” di Giorgio Sabbatini “My Cineclub HD” di Tino Dell’Erba “Spot 3D Production” di Ettore Di Gennaro “Ciack si gira! CTC” di Roberto Merlino “Il segreto di Corte Tripoli” di Stefano Pelleriti “CTC è anche questo” di Marco Rosati “Spot Cineamatori delle Apuane” di Lorenzo Caravello “Spot Cineclub Sedicicorto” di Luca Castellini “Spot Cineclub Reggio” di Alessandro Scillitani “Spot Cineclub Genova” di Rocco Olivieri e Vincenzo Cirillo “Spot Cineclub Immagini e Suono” di Lauro Crociani

18 febbraio 2018 297.a “Diario di bordo” (1° Corso Laboratorio di Ripresa 2004-5 Università di Pisa) di Roberto Merlino (43’)

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n° 44 –

I CORTI FEDIC SU DILUCCA.TV

Programma febbraio/marzo/aprile 2018:

25 febbraio 2018 298.a FEDIC Scuola: “Il chiodo fisso” di Laura Biggi (17’45”); “Spot dislessia” di Laura Biggi (2’22”); “Spot Telefono Azzurro” di Laura Biggi (3’07); Cineamatori delle Apuane: “Un problema da risolvere presto” di L.Caravello e G. Capozzolo (10’); “Alla ricerca della perfezione” di Lorenzo Caravello (13’)

4 marzo 2018 299.a “Le monete del tradimento” di Nicola Raffaetà (40’33”)

11 marzo 2018 300.a “Nino Galizzi” di Pierantonio Leidi (19’03”) “Caro Ciccino…” di Luigi Corsetti (5’02”) “Backstage Caro Ciccino…” di Luigi Corsetti (3’40”) “Intervista a Cecino” di Luciana Lucchi e Maurizio Tinto (3’03”)

18 marzo 2018 301.a “La Giacca blu” di Roberto Carli e Sandra Cianci (7’56”); “Tumtaren” di Serena Benefico (10’); “Amico fragile” di Giovanni Casanova (11’03”)

25 marzo 2018 302.a CC. “Cattivelli” Piacenza “Il tempo nella narrazione cinematografica” di Renato Bersani (53’28”)

1 aprile 2018 303.a “Cronaca” di Nicola Raffaetà (53’54”)

8 aprile 2018 304.a “Domenico Lucchetti” di Pierantonio Leidi (17’); “Il film di animazione” di Francesco Corsini 11’20”

15 aprile 2018 304.a “Laboratorio montaggio video 2005-6, Università di Pisa” di Roberto Merlino ( 28’10”) con “Backstage fotografico” di Davide Abate 3’41”

22 aprile 2018 304.a “La parola e l’immagine” di Beppe Rizzo (40’)

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n° 44 –

"Mirror" il tema della nuova edizione

È online il bando per partecipare alla 17ª edizione del Reggio Film Festival.

Gli autori di tutto il mondo sono invitati a inviare cortometraggi legati al tema di quest'anno, Mirror.

Novità di quest'anno la sezione speciale Città Mondo riservata ai corti dedicati al dialogo interculturale.

Inoltre, d'intesa con l'Associazione Iniziativa Laica, è presente la sezione speciale Laicità.

È anche presente la sezione Family per i corti dedicati a bambini e famiglie.

Naturalmente è sempre presente la sezione Spazio Libero per esprimere al meglio la propria creatività. La scadenza per l'invio delle opere è il 15 maggio 2018.

Iscrivi il tuo corto

Guarda il nostro sito www.reggiofilmfestival.com

Reggio Film Festival [email protected]

FESTIVAL

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n° 44 –

NEWS

Cari Lettori e Lettrici, comunichiamo che l’1 febbraio 2018 è uscito il numero 15 della Rivista on-line “Carte di Cinema”, diretta dal critico cinematografico e scrittore Paolo Micalizzi, dedicata alla Settima Arte, per analizzare e riflettere su “Opere ed Autori” appartenenti a questa complessa e straordinaria forma d’Arte.

LA REDAZIONE

Sommario

1. 1 ABSTRACT

2. 2 SAGGI

1. 2.1 SCERBANENCO SULLO SCHERMO di Mario Giunco

2. 2.2 SENZA PARADISO – MATERIALI PER UNA RIDEFINIZIONE DEL RAPPORTO TRA

CINEMA E LAVORO di Roberto Lasagna

3. 2.3 ALLA RICERCA DELL’INNESTO PERDUTO: “BLADE RUNNER 2049” di Francesco

Saverio Marzaduri

3. 3 INTERVISTA

1. 3.1 SULLE SPALLE DEL GIGANTE: CINEMA 3D E NUOVE FRONTIERE di Giorgia

Pizzirani e Federico Felloni

4. 4 FEDIC, LE PERSONE E I FATTI

1. 4.1 FILMMAKER ALLA RIBALTA: NICOLO’ ZACCARINI di Paolo Micalizzi

2. 4.2 PREMIO CINECLUB FEDIC CAGLIARI ALLA QUINTA EDIZIONE DEL BABEL

FILMFESTIVAL di Pio Bruno

3. 4.3 RITORNO IN ATTIVITÀ DEL CINECLUB FEDIC FERRARA di Giorgia Pizzirani

5. 5 FESTIVAL ED EVENTI

1. 5.1 UNA MOSTRA DI ALTO LIVELLO CON UN “LEONE D’ORO” CONDIVISO di Paolo

Micalizzi

2. 5.2 IL CINEMA DEL PASSATO E LA SUA ATTUALITA’: VENEZIA CLASSICI di Vittorio

Boarini

3. 5.3 I CORTI DI “CORTINAMETRAGGIO” IN TRASFERTA IN VERSILIA di Paolo Micalizzi

4. 5.4 SEDICICORTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2017: NUMERI E CONTENUTI di

Francesco Saverio Marzaduri

6. 6 OCCHIO CRITICO a cura di Marco Incerti Zambelli

1. 6.1 IL GRANDE ALTROVE : “JIM & ANDY” E “NICO 88” di Marco Incerti Zambelli

2. 6.2 NON (SOLO) NEOREALISMO: “A CIAMBRA” E QUELLA SPORCA ULTIMA META:

“DUNKIRK” di Francesco Saverio Marzaduri

3. 6.3 HAPPY END e MONDO ZÀ di Tullio Masoni

4. 6.4 “AGADAH” di Paolo Vecchi

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ABSTRACT

SCERBANENCO SULLO SCHERMO di Mario Giunco Il cinema e la tv hanno utilizzato in piccola parte la cospicua produzione narrativa di Giorgio Scerbanenco (1911 – 1969). Il suo nome è legato a quattro romanzi, aventi per protagonista Duca Lamberti, di cui tre (“I ragazzi del massacro”, “I milanesi ammazzano al sabato”, “Venere privata”) sono stati portati sullo schermo, con alterni risultati, dai registi Fernando Di Leo, Duccio Tessari e Yves Boisset. In essi compare la figura di un detective anomalo (Duca Lamberti), la cui complessità psicologica è colta solo in superficie. I film, tratti dai racconti, cedono ancora di più ad effetti di dozzina e indulgono a scene di violenza e di sesso, lontane dall’originale letterario.

SENZA PARADISO – MATERIALI PER UNA RIDEFINIZIONE DEL RAPPORTO TRA CINEMA E LAVORO di Roberto Lasagna Lo schermo del lavoro tra psicologia, storia del cinema e inquietudini collettive.

ALLA RICERCA DELL’INNESTO PERDUTO: “BLADE RUNNER 2049” di Francesco Saverio Marzaduri 2049 Incaricato di recuperare un vecchio modello di replicante, l’ufficiale K, un “blade runner” appartenente alla polizia di Los Angeles, riporta in luce un segreto a lungo sepolto che ha il potenziale di far precipitare nel caos ciò ch’è rimasto della società. La scoperta lo porta a dover scovare Rick Deckard, un ex “blade runner” scomparso da trent’anni.

SULLE SPALLE DEL “GIGANTE”: CINEMA 3D E NUOVE FRONTIERE di Giorgia Pizzirani Un gigante invisibile ma presente. Una famiglia barricata in una cantina in un paese non precisato degli Stati Uniti, in un’epoca che può essere molto vicina. Una storia che mamma e papà raccontano alla loro piccola per spiegare la situazione in cui si trovano, oscillando tra il presente disperato di una guerra e l’immaginario di un mondo dove il male è magicamente schermato da semplici trovate quotidiane. Cortometraggio diretto da Milica Zec e Winslow Porter III e presentato al Sundance Film Festival, “Giant” (6′) è una chicca del cinema 3D che tiene lo spettatore incollato alla sedia grazie all’originale connubio tra tecnologia e trama potente.

FILMMAKER ALLA RIBALTA: NICOLÒ ZACCARINI di Paolo Micalizzi Ritratto di Nicolò Zaccarini, insegnante che dalla Sicilia si è trasferito a Savona dove ha realizzato insieme ai suoi studenti oltre venticinque cortometraggi. Un filmmaker attivo anche come Presidente del Circolo Savonese Cineamatori FEDIC, con cortometraggi ed iniziative culturali.

PREMIO CINECLUB FEDIC CAGLIARI ALLA QUINTA EDIZIONE DEL BABEL FILMFESTIVAL di Pio Bruno Resoconto del Babel Film Festival 2017 dove il Cineclub FEDIC Cagliari ha attribuito un premio a “Spoon River a Lampedusa” di Rosario Santella.

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n° 44 –

UNA MOSTRA DI ALTO LIVELLO CON UN “LEONE D’ORO” CONDIVISO di Paolo Micalizzi Una 74. Mostra di Venezia con un “Leone d’Oro” che ha convinto la critica e con tanti premi collaterali, espressione di appassionati di cinema e cinefili con scelte ben calibrate, che costituiscono un valore aggiunto alla manifestazione internazionale tra le più importanti del mondo. Presenza della FEDIC, da ventiquattro anni con un Premio al cinema italiano ed un Forum su “Il futuro del corto d’autore”.

IL CINEMA DEL PASSATO E LA SUA ATTUALITÀ: VENEZIA CLASSICI di Vittorio Boarini Un excursus nella Venezia Classici, la sezione della Mostra Veneziana dedicata ai film restaurati e ai documentari sul cinema, per cogliere l’attualità delle opere del passato e sottolineare l’importanza decisiva dell’attività di restauro. Passando in rassegna i venti film presenti nella sezione, si è evidenziato, infatti, il valore storico-filologico delle complesse operazioni che li hanno riportati a nuova vita.

I CORTI DI “CORTINAMETRAGGIO” IN TRASFERTA IN VERSILIA di Paolo Micalizzi Una nuova idea della vulcanica Maddalena Mayneri per valorizzare i nuovi talenti. Omaggio al regista Paolo Genovese.

SEDICICORTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL 2017: NUMERI E CONTENUTI di Francesco Saverio Marzaduri Panoramica sulla XVI edizione del Sedicicorto International Film Festival, tra appuntamenti e molteplici attività.

IL GRANDE ALTROVE di Marco Incerti Zambelli Abstract: “Jim & Andy” e “Nico ’88”, biopics diversi per struttura e finalità, indagano sulle carriere e sulle vite di personaggi dello spettacolo accomunati da un’ambigua enigmaticità.

NON (SOLO) NEOREALISMO: “A CIAMBRA” E QUELLA SPORCA ULTIMA META: “DUNKIRK” di Francesco Saverio Marzaduri Pio vive nella piccola comunità rom denominata “A Ciambra”, in Calabria. Raggiunti i quattordici anni, beve e fuma, ma è tra i pochissimi a entrare in relazione con tutte le realtà presenti nell’area: italiani, africani o rom come lui. Il ragazzino segue e ammira il fratello maggiore Cosimo, dal quale apprende quanto serve a sopravvivere per strada. Finché Cosimo e il padre non vengono arrestati, e tocca a Pio il difficile ruolo di precoce capofamiglia e il compito di provvedere al sostentamento del numeroso nucleo. Una ricostruzione dei fatti della celebre evacuazione di Dunkirk, quando, agli inizi della Seconda guerra mondiale, decine di migliaia di uomini delle truppe britanniche e delle forze alleate si ritrovarono circondati dalle forze nemiche. Intrappolati sulla spiaggia, con le spalle al mare e i tedeschi che avanzavano, i soldati dovettero affrontare una situazione caotica ed estremamente difficile. L’operazione di salvataggio che fu messa in atto passò alla storia col nome altisonante di “miracolo di Dunkirk”.

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n° 44 –

HAPPY END e MONDO ZÀ di Tullio Masoni Happyend Lo spaccato di una famiglia “larga”, dominata dall’ipocrisia. La rivolta solitaria e sterile di un’adolescente. Un quadro sociale segnato dal cinismo speculativo e da un’avvelenata rassegnazione individuale.

Mondo Zà Un documentario su Zavattini e, soprattutto, sul suo mondo nativo: la “Bassa” reggiana e mantovana: terra di naif, di immigrazione, e resistenza al degrado umano e ambientale.

“AGADAH” di Paolo Vecchi Di “Manoscritto trovato a Saragozza” di Jan Potocki esiste una prima, splendida versione cinematografica firmata nel 1964 da Wojciech Jerzy Has, uno dei grandi del cinema polacco. Rondalli ambienta la sua, che intitola “Agadah”, nelle Murge, nella Bergamasca e nel Lazio, veste i suoi personaggi con gli sfarzosi costumi del repertorio Tirelli e gestisce in maniera disinvolta un racconto complesso fino alla frammentazione, illustrandone con eleganza l’onirica circolarità.

L’AMORE CORRE SULLA STRADA – “I’M IN LOVE WITH MY CAR” di Marcello Cella “I’m in LOVE with MY CAR” dei giovani filmaker emiliani Marco Mellara e Alessandro Rossi racconta la storia dell’automobile, di come ha cambiato la nostra vita, le nostre città e i nostri cinque sensi, dandoci l’illusione di muoverci liberamente nel mondo da cui in realtà ci ha separato, e creando innumerevoli problemi sociali e sanitari.

I KENNEDY (la serie) Luisa Ceretto Ideata da Joel Surnow, sceneggiatore che iniziò la sua carriera con Miami Vice, la serie dei Kennedy si cimenta in un’impresa ardua: portare sul piccolo schermo le vicende di una delle famiglie più importanti d’America e non solo…

PANORAMA LIBRI a cura di Paolo Micalizzi Segnalazioni-recensioni di libri, recenti, dedicati al Documentario, a Cinecittà, alla sceneggiatura di “Ovosodo” e a Giuseppe Lanci.

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n° 44 –

COMUNICATO STAMPA

giovedì 14 dicembre 2017

A Julian Leu il premio la migliore sceneggiatura nello Special screenplayers contest

Caro Amico/ Cara Amica,

è stato il giovane sceneggiatore rumeno Julian Leu, con la sceneggiatura “The Man who whistled in the mirror aisle” , ad aggiudicarsi il primo premio per lo Special screenplays Contest, sessione speciale del Concorso Internazionale per le sceneggiature organizzata da Rive Gauche-ArteCinema nell’ambito del IV Firenze Film Corti e vinto a luglio (2017), nella sessione ordinaria, dall'americano Duffy Hecht con “May ‘68”. Bloccato in aeroporto dalla neve Julian Leu ha ugualmente voluto far pervenire la sua voce e il suo ringraziamento a Rive Gauche-Festival attraverso un video che è stato applaudito in sala.

Tra i primi cinque premiati anche due sceneggiature di Autori italiani: "Francese" di Alma Carrano e “ Destini riflessi” di Letizia Lari.

Sul sito https://rivegauche-filmecritica.com saranno pubblicate nelle pros- sime ore l'elenco dei premiati e le motivazioni.

L'appuntamento prossimo è per il 5° FIrenze FilmCorti Festival, ove saranno proiettati al pubblico tutti i film iscritti in concorso attraverso settimanali pre-selezioni finalizzare all'accesso alle semifinali.

Le giornate finali per i film avranno luogo a giugno 2018. Sempre nell'ambito del Festival, la prossima sessione per le sceneggiature è fissata invece per ottobre 2018.

Ufficio Stampa Rive Gauche ArteCinema

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n° 44 –

COMUNICATO STAMPA

martedì 2 gennaio 2018

Cari amici,

Rive Gauche-ArteCinema è già intensamente al lavoro per preparare nel miglior modo possibile il 5° Firenze FilmCorti Festival (FFF). Una delle grandi innovazioni per l’edizione 2018 del Festival: a partire da questo mese di gennaio, saranno proiettati settimanalmente tutti i film in Concorso. Con un ritmo di almeno 15 film a settimana ogni venerdì il pubblico potrà vedere tutti i film partecipanti al Festival indipendentemente dal fatto che saranno o non saranno inseriti nelle finali previste per la metà di giugno. Per quest’appuntamento settimanale la nostra organizzazione si è assicurata una location di tutto prestigio, al centro di Firenze, a pochi passi dal Duomo, in Vicolo di Santa Maria Maggiore: si tratta della struttura comunale ZAP (Zona Aromatica Protetta). Perché questa novità? Perché questa sorte di pre-selezione dei film in concorso? Perchè il maggiore rammarico dei numerosissimi Filmmaker che negli anni scorsi non hanno avuto accesso alle finali è quello di non aver avuto la possibilità di vedere e far vedere il proprio film nel corso del Festival. Ora invece il pubblico non solo vedrà tutti i film in Concorso, ma sarà chiamato ad esprimersi sul migliore dei film proiettati in ogni serata, per poterlo segnalare alla Giuria. L'elenco settimanale dei film. che saranno proiettati, apparirà sulla stampa e attraverso il web. Dunque il Festival di Rive Gauche ha inizio con le preselezioni settimanali tra pochissimi giorni, passerà attraverso le finali dei film in Concorso di metà giugno e poi proseguirà con altre attività fino alla fine di ottobre con altre tre giornate finali. Sarà un’estate ricca di appuntamenti collegati al Festival!

Molti ospiti arricchiranno lo spessore culturale del nostro Festival. Per ora ne segnaliamo già due: nel corso delle pre-selezioni di venerdì 2 febbraio sarà nostro ospite il Regista e Sceneggiatore rumeno Julian Leu, vincitore del recente Special Screenplays Contest del 4° Firenze FilmCorti Festival. Mente uno degli ospiti d’onore delle finali di giugno dei film in concorso sarà l’Edinburgh Short Film Festival, i cui organizzatori porteranno a Firenze le loro esperienze assieme ad una selezione dei migliori film premiati nella loro ultima edizione.

Ufficio Stampa Rive Gauche ArteCinema

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n° 44 –

COMUNICATO STAMPA

martedì 23 gennaio 2018

Al via le preselezioni per la 5° edizione di Firenze FilmCorti Festival,

venerdì 26 da ZAP i primi 15 film in visione Cari amici,

venerdì 26 gennaio alle ore 17.00 presso la Sala Riunioni al secondo piano di ZAP (Zona Aromatica Protetta) in Vicolo S. Maria Maggiore 1, Firenze , nei pressi del Duomo, avrà luogo il primo atto dell’atteso 5° Firenze FilmCorti Festival, organizzato da Rive Gauche – Festival. L’edizione del Festival del 2018 presenta moltissime piacevoli e interessanti novità. Tra queste una delle più significative è che saranno proiettati settimanalmente in preselezione tutti i film iscritti a concorso per gruppi di 15 film per volta. Si comincia dunque con i primi 15 film provenienti dai più svariati Paesi, dall’Inghilterra al Cile, dall’Italia alla Spagna e all’Iraq, per confermare il carattere eminentemente internazionale del Festival. Il biglietto di ingresso delle proiezioni sarà di 5 Euro. Al pubblico verrà consegnata una scheda ove ciascuno indicherà il film preferito. Il film più votato concorrerà, tra gli altri eventuali riconoscimenti, al Premio del Pubblico. Le finali per ciò che riguarda i film in concorso avranno luogo il 14, 15 e 16 giugno. Ma il Festival proseguirà ancora con altre sezioni fino ad ottobre: film per ragazzi, Sceneggiature e Film Sperimentali.

Qui l’elenco dei film di venerdì 26 gennaio:

https://rivegauche-filmecritica.com/2018/01/14/5-firenze-filmcorti-festival-le-proiezioni-previste-per-il-26-gennaio/

Vi aspettiamo numerosi!

Ufficio Stampa Rive Gauche ArteCinema

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n° 44 –

COMUNICATO STAMPA

martedì 30 gennaio 2018

Venerdì 2 febbraio a ZAP proseguono le preselezioni per il 5° Firenze Film Corti,

ospite il regista rumeno Julian Leu

Cari amici,

dopo il successo del primo appuntamento di venerdì 26 gennaio con la proiezione del primo gruppo di film iscritti al 5° Firenze FilmCorti Festival, gli organizzatori sono al lavoro per preparare la seconda serata di pre selezioni che si terrà venerdì prossimo 2 febbraio dalle 17.00 in poi presso ZAP, Zona Aromatica Protetta, al secondo piano in Vicolo di Santa Maria Maggiore 1 a Firenze.

Una delle grandi novità dell’edizione 2018 del Festival è che tutti i film iscritti vengono proiettati settimanalmente e per gruppi ogni venerdì pomeriggio. Come già avvenuto nella prima serata, il pubblico avrà la facoltà di votare il film preferito, il premio del pubblico, che sarà consegnato insieme agli altri premi nel corso delle finali, in programma per il 14-15 e 16 giugno, sarà riservato a uno dei film più votati nelle varie serate.

Ospite di venerdì 2 febbraio sarà il regista rumeno Julian Leu, recente vincitore del primo premio per la migliore sceneggiatura nella sessione speciale della scorsa edizione del Festival.

Ecco l’elenco dei film di venerdì 2 febbraio:

https://rivegauche-filmecritica.com/2018/01/29/5-firenze-filmcorti-festival-le-pre-selezioni-previste-per-venerdi-2-febbraio-2/ Vi aspettiamo!

Ufficio Stampa Rive Gauche ArteCinema

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n° 44 –

COMUNICATO STAMPA

martedì 6 febbraio 2018

Film dall’ America Latina e Europaper la terza giornata di pre-selezioni del 5° Firenze Film Corti Festival

Cari amici,

dopo il testa a testa tra i due film italiani “Blessed days” di Valentina Casadei e “L’inchino” di Simone Panattoni, concluso alla fine in parità, ricca di grande interesse si preannuncia la terza giornata di pre-selezioni del 5° Firenze Film Corti Festival in programma per venerdì 9 febbraio alle ore 17.00 allo ZAP (Zona Aromatica Protetta), Sala Riunioni 2°piano -Vicolo di Santa Maria Maggiore 1 a Firenze per la presenza di rappresentanti di cinematografie dell’America Latina, con due film argentini ed uno proveniente dall’Honduras, insieme a film di produzione europea provenienti dalla Francia, dall’Italia, dalla Germania e dalla Svizzera.

Come già nei precedenti incontri, il pubblico avrà la facoltà di votare il film preferito. Il premio del pubblico, che sarà consegnato insieme agli altri premi nel corso delle finali, dal 14 al 16 giugno, sarà assegnato ad uno dei film più votati nelle varie serate.

Ecco il programma completo:

A beutiful view/SCHÖNE AUSSICHT – (Ger. 2017) di Linda Bartnek – min 4.59 The third/Der Dritte – (Ger. 2017) di Toby Schmutzler – min. 12.25 Der mann mit dem fahrrad – (Ger. – Georgia 2017) di Levan Tsintsadze – min. 14,38 El ultimo beso/The last kiss- (Argen. 2017) di Michael Jaffer – min. 4 – Flea – (Honduras 2017) di Alejandro Irias – min. 28.03 I’m a superhero – (It 2017) di Antonino Giuffrida – min. 19.00 Jackpot – (Ger. 2017) di Moritz Jahn – min. 6.07 Orbital Inn – (Fr. 2017) di PIERRE-ALAIN M’BARGA – min. 15 Scheideweg – (Ger. 2017) di Arkadij Khaet – min. 4.08 Silent – (It. 2017) di Virginia Bellizzi – min. 11.00 Stukpuk/Knocknock – (Pol. 2017) di Łukasz Madziar – min. 07 Techa – (Svizz. 2017) di Aron Anelmi – min. 24 The loudest silence/El mas fuerte de los silencios – (Argen. 2017) di Eduardo Bertaina -min. 10.50 Welcome final – (Ger. 2017) di Rebecca Panian – min. 9 Zuflucht/Shelter – (Ger. 2017) di Daniel Andrew Wunderer – min. 9.20

Ufficio Stampa Rive Gauche ArteCinema

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n° 44 –

COMUNICATO STAMPA

martedì 13 febbraio 2018

Il 16 febbraio nuovo appuntamento con le pre-selezioni del 5° Firenze FilmCorti Festival allo ZAP - Firenze

Cari amici,

un programma molto ricco e vario ci attende per la quarta giornata delle pre-selezioni dei film in Concorso prevista per venerdì 16 febbraio come sempre nella sala riunioni al 2° piano dello ZAP (Zona Aromatica Protetta), vicolo Maria Maggiore, 1, proprio al centro di Firenze, tra il Duomo e la Stazione di SMN.Oltre ai film italiani, francesi e tedeschi, presenze quasi fisse nelle nostre pre-selezioni, segnaliamo “corti” provenienti da diverse altre realtà, spesso emergenti.

Tra queste segnaliamo un film proveniente dalla Corea del Sud, “Euna” di Seung-Hyun Chong, e film provienienti dalle cinematografie dalla Croazia, dall’Ungheria, dal Belgio e degli USA. Tre saranno i film italiani, per i quali è prevista la presenza degli Autori: “Il contatto” (una giovanissima coppia alle prese con l’evento destabilizzante dell’improvvisa attesa di un figlio) di Gianluca Mastropietro, “La grande apprensione” (è l’apprensione di due anziani genitori di fronte alle notizie che la figlia si propone di comunicare) di Priamo Greco e “Un mestiere qualunque” di Riccardo Federico (Lorenzo, dopo l’ennesima discussione col padre, lascia la casa e trova come lavoro la vendita di marijuana. Ma ben presto questa decisione si rivela insoddisfacente). Ecco l’elenco completo dei film:

Acheron di Matthias Kreter (Germ. 2017) min. 13.47 ADN (DNA delle bestie selvagge) di Delphine Montaigne (FR 2017) min. 18.00 Ahoi di Filip Grujic (Croazia 2017) – min. 19.07 Being sisters di Kimia Eyzad Panah (Ger. 2017) min. 19.55 Cubeman di Linda Dombrovszky (Ungh. 2017) min. 18.30 Der patient di Paul Weiss e P. Christopher (Ger. 2017) – min. 11.00 Eckhardt di Konstantin Rall (Ger. 2017) – min. 15.00 Euna di Seung-Hyun Chong (Korea. 2017) – min. 18.25 Ewe di Barbara Marheineke (Ger. 2017) – min. 15.00 Famille à vendre di Sebastien Petretti (Bel. 2017) – min 14.29 Goodnight di Mark E. Davidson (USA 2017) – min. 14.08 Il contatto di Gianluca Mastropietro (IT 2017) – min. 12.50 La grande apprensione di Priamo Greco (IT 2017) - min. 9.38 The life inside -Das leben in mir di Konstantin Egerndorfer (Ger. 2017) - min. 19.13 Un mestiere qualunque di Riccardo Federico (IT 2017) – min. 12.56

Blog: https://rivegauche-filmecritica.com/2018/02/12/5-firenze-filmcorti-festival-le-pre-selezioni-previste-per-venerdi-16-febbraio/

Ufficio Stampa Rive Gauche ArteCinema

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n° 44 –

COMUNICATO STAMPA

martedì 27 febbraio 2018

FilmCorti venerdì 2 marzo le pre-selezioni per il 5° Firenze Film Corti Festival

Cari amici,

proseguono allo ZAP (Zona Aromatica Protetta) Vicolo Santa Maria Maggiore 1 a Firenze le pre-selezioni del 5° Firenze FilmCorti Festival.

Ogni venerdì dalle ore 17.00 è possibile vedere 15 dei film corti iscritti al Festival, provenienti da ogni parte del mondo e farsi quindi un’idea delle diverse cinematografie, culture e sensibilità. Oltre ai film italiani, francesi e tedeschi, presenze quasi fisse segnaliamo “corti” provenienti dalla Corea del Sud, “Euna” di Seung-Hyun Chong, e film provenienti dalle cinematografie della Croazia, dell’Ungheria, del Belgio e degli Stati Uniti.

Le proiezioni del venerdì si concludono con la votazione, da parte del pubblico, del film ritenuto più bello e interessante. E ottenere il maggior numero di voti è il passaporto per poter partecipare ad uno dei premi più prestigiosi, il Premio del Pubblico, che sarà assegnato, assieme agli altri premi, durante le tre giornate finali del Festival, il 14, 15 e 16 giugno.

Il direttore del Festival, Marino Demata, a proposito delle pre-selezioni, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di questa iniziativa, perché in questo modo siamo diventati un Festival di film corti che proietta tutti i film iscritti a Concorso. Al contrario di tutti gli altri Festival che mostrano al pubblico solo i film finalisti, come del resto abbiamo fatto anche noi fino allo scorso anno”.

Va ricordato che alle pre-selezioni partecipano spesso anche alcuni Registi, o Produttori, o Attori dei film in programma, con i quali è possibile aprire una discussione sul loro lavoro. Ricordiamo infine che è sempre possibile iscrivere il proprio film al Festival, le iscrizioni infatti sono possibili fino al 20 maggio. Ospite delle finali di metà giugno sarà uno dei più importanti Festival britannici, il Festival di Edimburgo, che condividerà le proprie straordinarie esperienze e proietterà i film vincitori dell'edizione del dicembre 2017.

Ufficio Stampa Rive Gauche ArteCinema

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n° 44 –

CINECLUB FEDIC SANGIOVANNESE

Comunichiamo che sabato 20 gennaio alle ore 16.00 - presso il circolo Arci Marzocco, via Alberti 7 - San Giovanni Valdarno – è stato presentato il libro:

“Un comandante alla corte di Walt Disney” di Nunziante Valoroso.

Nunziante Valoroso appassionato e studioso di Cinema, storico di doppiaggio e della casa cinematografica Disney è stato in Valdarno per la presentazione del suo libro “Un comandante alla corte di Walt Disney” per farci riscoprire la figura di Roberto de Leonardis il più grande tra i dialoghisti italiani. Nunziante stesso è dialoghista e collabora con la Società di Edizione fondata da Roberto de Leonardis la Royfilm. Questo volume vuole essere un affettuoso omaggio alla carriera di colui che, a detta di tutti, è stato il più bravo tra coloro che hanno adattato in italiano dei copioni per il doppiaggio: Roberto de Leonardis. Adattatore di fiducia di Walt Disney e collaboratore di Artisti, Registi e personalità come Fellini, Chaplin, Truffaut, Kubrick, Ken Russell, John Huston, Orson Welles, è stato un poeta delle sale di doppiaggio, anche paroliere di successo per tutte le canzoni dei musical di cui ha curato l'adattamento. Esaminando la sua carriera si ripercorre, in gran parte, la Storia del Cinema. In occasione dell’80° anniversario della sua uscita nelle sale cinematografiche, è stato proiettato il lungometraggio animato “Biancaneve e i Sette Nani”.

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n° 44 –

DAI CINECLUB:

PROIEZIONI PROGRAMMATE

CINECLUB FEDIC SANGIOVANNESE

DICEMBRE 2017

domenica 24 dicembre ore 15.15 – 17.15 - 21.30 lunedì 25 dicembre ore 16.30 – 21.30 martedì 26 dicembre ore 15.15 – 17.15 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

Vittoria e Abdul

REGIA: Stephen Frears INTERPRETI: Judi Dench, Ali Fazal, Eddie Izzard, Adeel Akhtar, Tim Pigott-Smith GENERE: Biografico DURATA: 149 min. PAESE: USA, Gran Bretagna ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Universal Pictures USCITA: giovedì 26 ottobre 2017

Abdul Karim, umile impiegato indiano, ventenne o poco più, viene scelto per consegnare un omaggio alla regina Vittoria, in occasione del giubileo per i cinquant'anni del regno. Viene scelto esclusivamente in virtù della sua altezza, come a dire per puro caso. Diventerà il servitore, poi il segretario e infine il "Munshi", il maestro spirituale, della regina e imperatrice. La loro amicizia sarà così salda e intima da infastidire e spaventare la famiglia reale e la corte dei più prossimi al trono, al punto che il figlio, Edoardo VII, darà alla fiamme la loro corrispondenza e ogni testimonianza di quella relazione. DICEMBRE 2017 – GENNAIO 2018

sabato 30 dicembre 2017 ore 21.30 lunedì 1 gennaio ore 16.30 – 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

SUBURBICON

REGIA:George Clooney INTERPRETI: Matt Damon, Julianne Moore, Noah Jupe, Glenn Fleshler, Alex Hassell, Gary Basaraba GENERE: Commedia DURATA: 105 min. PAESE: USA ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: 01 Distribution USCITA: mercoledì 6 dicembre 2017

Gardner Lodge vive nella ridente Suburbicon con la moglie Rose, rimasta paralizzata in seguito ad un incidente, e il figlio Nicky. La sorella gemella di Rose, Margaret, è sempre con loro, per aiutare in casa. L'apparente tranquillità della cittadina entra in crisi quando una coppia di colore, i Meyers, con un bambino dell'età di Nicky, si trasferisce nella villetta accanto ai Gardner. L'intera comunità di Suburbicon s'infiamma e si adopra per ricacciare indietro "i negri" con ogni mezzo. Intanto, due delinquenti, irrompono nottetempo nell'abitazione dei Lodge e li stordiscono con il cloroformio, uccidendo Rose.

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n° 44 –

martedì 2 gennaio ore 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

THE BIG SICK

REGIA: Michael Showalter INTERPRETI: Kumail Nanjiani, Zoe Kazan, Holly Hunter, Ray Romano, Anupam Kher, Zenobia Shroff GENERE: Commedia DURATA: 119 min. PAESE: USA ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Cinema USCITA: giovedì 16 novembre 2017

Kumail è uno stand-up comic che si guadagna da vivere come Uber driver. Nato in Pakistan e traslocato negli States, prova a conciliare tradizione e american life. Non lo fa per sé, Kumail è ansioso di sfuggire al problematico contatto con le proprie radici, ma per la famiglia che apparecchia il suo matrimonio e lo vorrebbe, in ordine (di valore) discendente dottore, ingegnere o avvocato. Davanti ai piatti tradizionali, la madre gli serve una ragazza pakistana da inserire in un file da cui pescare la futura sposa. Ma al cuore non si comanda e Kumail si innamora di Emily, una studentessa di psicologia. venerdì 5 gennaio ore 21.30 sabato 6 gennaio ore 21.30 domenica 7 gennaio ore 15.15 – 17.15 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato: FERDINAND

REGIA: Carlos Saldanha, Cathy Malkasian, Jeff McGrath INTERPRETI: John Cena, Kate McKinnon, Anthony Anderson, Bobby Cannavale, David Tennant GENERE: Animazione DURATA: 106 min. PAESE: USA ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox USCITA: mercoledì 21 dicembre2017

Ferdinando è un magnifico toro che adora i fiori e odia combattere. È cresciuto in un allevamento di tori da corrida mas è l'unico degli ospiti a non morire dalla voglia di andare a morire nell'arena, forse perché ha visto suo padre partire e non tornare più, e qualcosa gli suggerisce che non siano sempre i tori a trionfare contro il matador. Da torellino dunque è fuggito ed è stato accolto da Nina, una bambina il cui padre alleva fiori: è il paradiso per Ferdinand, ma quando diventerà adulto un equivoco lo riporterà sulla strada della competizione. Riuscirà il gigante buono ad affermare la propria natura pacifica? martedì 9 gennaio ore 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

AMORI CHE NON SANNO STARE AL MONDO

REGIA: Francesca Comencini INTERPRETI: con Lucia Mascino, Thomas Trabacchi, Carlotta Natoli, Valentina Bellè, Camilla Semino Favro GENERE: Drammatico DURATA: 92 min. PAESE: Warner Bros Italia ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Cinema USCITA: mercoledì 29 novembre 2017

Claudia e Flavio si sono contrastati come docenti universitari ma anche amati intensamente. Ora la storia è finita anche se Claudia non vorrebbe che fosse così conservando con determinazione la speranza che si possa ricominciare. Intanto lui viene attratto da una donna più giovane e lei prova interesse per una sua ex studentessa.

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sabato 13 gennaio ore 21.30 domenica 14 gennaio ore 15.15 – 17.15 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

50 PRIMAVERE (Aurore)

REGIA: Blandine Lenoir INTERPRETI: Agnès Jaoui, Thibault de Montalembert, Pascale Arbillot, Sarah Suco, Lou Roy-Lecollinet GENERE: Commedia DURATA: 89 min. PAESE: Francia ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Bim Distribuzione USCITA: giovedì 21 dicembre 2017

Aurore è una donna sulla cinquantina che fa la cameriera ed è separata dal marito da cui ha avuto due figlie di cui una è incinta. Nel momento in cui perde il lavoro apprende anche di stare per diventare nonna. Questi due eventi la mandano in crisi: vede troppi anni dietro di sé. Casualmente però incontra un amore di gioventù e pensa di poter ricominciare. Non è però così semplice. martedì 16 gennaio ore 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato: SEVEN SISTERS (What Happened to Monday?)

REGIA:Tommy Wirkola INTERPRETI: Noomi Rapace, Glenn Close, Willem Dafoe, Marwan Kenzari, Christian Rubeck GENERE: Fantascienza DURATA: 123 min. PAESE: Gran Bretagna ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Koch Media USCITA: giovedì 30 novembre 2017

In un futuro tetro, la sovrappopolazione obbliga il governo a misure estreme. Il piano di Nicolette Cayman prevede di obbligare le famiglie ad avere un solo figlio: fratelli e sorelle saranno ibernati in attesa di tempi migliori. Ma Terrence riesce ad aggirare i controlli del Child Allocation Bureau, facendo assumere alle sue sette nipotine gemelle la medesima identità. Ognuna si chiamerà come un giorno della settimana e in quello stesso giorno potrà uscire di casa. Per il mondo le sette sorelle corrispondono a un'unica persona: Karen Settman.

sabato 20 gennaio ore 21.30 domenica 21 gennaio ore 15.15 – 17.15 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE

REGIA: Woody Allen INTERPRETI: Jim Belushi, Juno Temple, Justin Timberlake, Kate Winslet, Max Casella, Jack Gore GENERE: Drammatico DURATA: 101 min. PAESE: USA ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Lucky Red USCITA: giovedì 14 dicembre 2017

Ginny ha sposato in seconde nozze Humpty che lavora nel Luna Park di Coney Island e gli ha portato in dote un figlio decenne con una spiccata tendenza per la piromania. Ginny è però insoddisfatta di quel matrimonio e trova nel bagnino Mickey un uomo colto che possa comprendere anche le sue velleità di attrice. Un giorno però arriva a sconvolgere i fragili equilibri Carolina, figlia di Humpty e fuggita dall'entourage del marito mafioso. Quando Mickey ne fa la conoscenza Ginny avverte l'imminenza di un pericolo.

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n° 44 –

martedì 23 gennaio ore 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

HAPPY END

REGIA: Michael Haneke INTERPRETI: Isabelle Huppert, Mathieu Kassovitz, Jean-Louis Trintignant, Fantine Harduin, Dominique Besnehard GENERE: Drammatico DURATA: 110 min. PAESE: Francia ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Cinema USCITA: giovedì 30 novembre 2017

Una famiglia dell'alta borghesia a Calais. Il padre è il fondatore di un'azienda che ora è guidata dalla figlia e dal riottoso nipote. I due debbono risolvere il problema di un grave incidente che ha causato una vittima. Al contempo il fratello di lei, passato a seconde nozze, ha problemi con la figlia di primo letto che viene a vivere con lui dopo il ricovero della madre. Intorno a loro il Mondo che affronta ogni giorno altri tipi di problematiche.

sabato 27 gennaio ore 21.30 domenica 28 gennaio ore 16.30 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

LA SIGNORA DELLO ZOO DI VARSAVIA (The Zookeeper's Wife)

REGIA: Niki Caro INTERPRETI: Jessica Chastain, Johan Heldenbergh, Daniel Brühl, Tomothy Radford, Efrat Dor GENERE: Biografico DURATA: 127 min. PAESE: USA, Repubblica ceca, Gran Bretagna ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: M2 Pictures USCITA: giovedì 16 novembre 2017

Jan Zabisnki diventa direttore dello zoo di Varsavia nel 1929. Insieme a sua moglie Antonina popola il giardino zoologico, nato da una mostra itinerante ottocentesca di animali, delle specie più belle e più esotiche. Nel '39, però, l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, e il bombardamento che la precede, distruggono lo zoo e uccidono molti animali. Un accordo con il capo zoologo del Reich, Lutz Heck, permette loro di restare e riprendere il lavoro, ma i coniugi Żabiński faranno molto di più: riempiranno la loro cantina e le gabbie rimaste vuote con tutte le persone che riusciranno a far fuoriuscire in segreto dal ghetto di Varsavia. Rischiando la propria vita e quella di loro figlio, Antonina e Jan metteranno in salvo più di duecento ebrei, amici e sconosciuti, distinguendosi per straordinario coraggio e umanità. martedì 30 gennaio ore 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

Mr. Ove (A Man Called Ove)

REGIA: Hannes Holm INTERPRETI: Rolf Lassgård, Bahar Pars, Ida Engvoll, Filip Berg, Chatarina Larsson GENERE: Commedia drammatica DURATA: 116 min. PAESE: Svezia ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Academy Two USCITA: martedì 31 ottobre 2017

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n° 44 –

Il signor Ove ha 59 anni e non sopporta molte cose della vita moderna a partire dai burocrati di stato, fino a quelle offerte per cui se compri una cosa ha un prezzo, ma se ne prendi due pezzi è scontata. Ove è stato presidente di una comunità di villette e come tale ha imposto un ordine ferreo a tutti insieme all'amico Rune, ma i condomini si sono stancati di lui e gli hanno tolto il titolo. Ora anche la Saab, presso a cui ha lavorato per molti anni e a cui è sempre stato fedelissimo, ha deciso di poter fare a meno di lui, che si fa mandare in pensione. Indesiderato da tutti e senza alcun desiderio che non sia la perfetta cura della comunità, decide di togliersi la vita, ma i suoi piani vanno a rotoli per una serie di circostanze, su tutti l'arrivo della nuova vicina Parvaneh, di origini iraniane e con un marito svedese piuttosto imbranato. FEBRAIO 2018 sabato 3 febbraio ore 21.30 domenica 4 febbraio ore 16.30 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

L'ORA PIÙ BUIA (Darkest Hour)

REGIA: Joe Wright INTERPRETI: Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup GENERE: Drammatico DURATA: 114 min. PAESE: Gran Bretagna ANNO: 20178 DISTRIBUZIONE: Universal Pictures USCITA: giovedì 18 gennaio 2018

Gran Bretagna, 1940. È una stagione cupa quella che si annuncia sull'Europa, piegata dall'avanzata nazista e dalle mire espansionistiche e folli di Adolf Hitler. Il Belgio è caduto, la Francia è stremata e l'esercito inglese è intrappolato sulla spiaggia di Dunkerque. Dopo l'invasione della Norvegia e l'evidente spregio della Germania per i patti sottoscritti con le nazioni europee, la camera chiede le dimissioni a gran voce di Neville Chamberlain, Primo Ministro incapace di gestire l'emergenza e di guidare un governo di larghe intese. A succedergli è Winston Churchill, con buona pace di re Giorgio VI e del Partito Conservatore che lo designa per soddisfare i Laburisti.

martedì 6 febbraio ore 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

IL SENSO DELLA BELLEZZA

REGIA: Valerio Jalongo GENERE: Documentario DURATA: 75 min. PAESE: Svizzera, Italia ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Officine Ubu USCITA: martedì 21 novembre 2017

Da dove veniamo? Che siamo? Dove stiamo andando? è il titolo di un dipinto del 1897 di Paul Gauguin. Spiazzante, perché al soggetto, un insieme di figure tahitiane di età diverse, associa le domande fondative della filosofia. Una riproduzione di quell'opera campeggia nello studio di John Ellis, scienziato dall'aspetto hippy, che l'ha voluto come memento quotidiano della sua missione al CERN. Arte e ricerca scientifica infatti si rincorrono e dialogano nel documentario di Jalongo, che parte dagli ambienti e dagli studiosi del Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare di Ginevra per aprire ai linguaggi che artisti di tutto il mondo esplorano per dare una forma al metafisico.

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n° 44 –

sabato 10 febbraio ore 21.30 domenica 11 febbraio ore 15.15 – 17.15 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

ELLA & JOHN - THE LEISURE SEEKER

REGIA: Paolo Virzì INTERPRETI: Helen Mirren, Donald Sutherland, Christian McKay, Janel Moloney, Dana Ivey, Dick Gregory GENERE: Drammatico DURATA: 112 min. PAESE: Italia, Francia ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: 01 Distribution. USCITA: giovedì 18 gennaio 2018

The Leisure Seeker è il soprannome del vecchio camper con cui Ella e John Spencer andavano in vacanza coi figli negli anni Settanta. Una mattina d'estate, per sfuggire ad un destino di cure mediche che li separerebbe per sempre, la coppia sorprende i figli ormai adulti e invadenti e sale a bordo di quel veicolo anacronistico per scaraventarsi avventurosamente giù per la Old Route 1, destinazione Key West. John è svanito e smemorato ma forte, Ella è acciaccata e fragile ma lucidissima. Il loro sarà un viaggio pieno di sorprese. martedì 13 febbraio ore 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

L'INSULTO

REGIA: Ziad Doueiri INTERPRETI: Adel Karam, Rita Hayek, Kamel El Basha, Christine Choueiri, Camille Salameh GENERE: Drammatico DURATA: 113 min. PAESE: Libano ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Lucky Red USCITA: mercoledì 6 dicembre 2017

Beirut, oggi. Yasser è un profugo palestinese e un capocantiere scrupoloso, Toni un meccanico militante nella destra cristiana. Un tubo rotto, un battibecco e un insulto sproporzionato, pronunciato da Toni in un momento di rabbia, innescano una spirale di azioni e reazioni che si riflette sulle vite private di entrambi con conseguenze drammatiche, e si rivela tutt'altro che una questione privata. sabato 17 febbraio ore 21.30 domenica 18 febbraio ore 16.30 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

TUTTI I SOLDI DEL MONDO

REGIA: Ridley Scott INTERPRETI: Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlberg, Charlie Plummer, Romain Duris GENERE: Biografico DURATA: 132 min. PAESE: USA ANNO: 2018 DISTRIBUZIONE: Lucky Red USCITA: giovedì 4 gennaio 2018

Luglio 1973. John Paul Getty III, nipote sedicenne del magnate del petrolio Jean Paul Getty, viene rapito a Roma da una banda di criminali calabresi che chiede alla famiglia un riscatto di 17 milioni di dollari. Gail, la madre del ragazzo, si rivolge a nonno Jean Paul, il quale rifiuta categoricamente di pagare. Da quel momento inizia una triangolazione fra Gail che insiste per portare in salvo suo figlio, il miliardario che non cede alle richieste dei rapitori, e un ex agente della CIA, Fletcher Chase, negoziatore esperto nel recuperare uomini e cose.

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n° 44 –

sabato 24 febbraio ore 21.30 domenica 25 febbraio ore 15.15 – 17.15 - 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

WONDER

REGIA: Stephen Chbosky INTERPRETI: Julia Roberts, Jacob Tremblay, Owen Wilson, Mandy Patinkin, Ali Liebert, Daveed Diggs GENERE: Drammatico DURATA: 113 min. PAESE: USA ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: 01 Distribution. USCITA: giovedì 21 dicembre 2017

Auggie Pullman ha dieci anni, gioca alla playstation e adora Halloween. Perché è l'unico giorno dell'anno in cui si sente normale. Affetto dalla nascita da una grave anomalia cranio-facciale, Auggie ha subito ventisette interventi e nasconde il suo segreto sotto un casco da cosmonauta. Educato dalla madre e protetto dalla sua famiglia, Auggie non è mai andato a scuola per evitare un confronto troppo doloroso con gli altri. Ma è tempo per lui di affrontare il mondo e gli sguardi sconcertati o sorpresi di allievi e professori. Gli inizi non sono facili, inutile mentirsi e Auggie fa i conti con la cattiveria dei compagni. Arrabbiato e infelice, il ragazzino fatica a integrarsi fino a quando un'amicizia si profila all'orizzonte. Un amore altro rispetto a quello materno. Tra bulli odiosi e amici veri, Auggie trova il suo posto e si merita un'ovazione martedì 27 febbraio ore 21.30 al cinema Masaccio d’Essai è stato proiettato:

NAPOLI VELATA

REGIA: Ferzan Ozpetek INTERPRETI: Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Peppe Barra, Biagio Forestieri GENERE: Drammatico DURATA: 113 min. PAESE: Italia ANNO: 2017 DISTRIBUZIONE: Warner Bros Italia USCITA: giovedì 28 dicembre 2017

Adriana, anatomopatologo a disagio coi vivi, incontra Andrea, un giovane uomo che la seduce e la ama una notte intera, appassionatamente. Adriana è travolta, finalmente viva. Al risveglio gli sorride e dice sì al primo appuntamento. Ma Andrea a quel rendez-vous romantico non si presenta. È l'inizio di un'indagine poliziesca ed esistenziale che condurrà Adriana nel ventre di Napoli e di un passato, dove cova un rimosso luttuoso

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n° 44 –

NA ÁSIA

SGUARDI PORTOGHESI SULL'ORIENTE

presenta VANNI BONI

TRE CORTO-METRAGGI:

João Pedro Rodrigues & João Rui Guerra da Mata:

"Lec Long" (Portugal, 2014, 31,00")

- a Macao un custode di rovine rivive il suo passato;

Ivo M.Ferreira:

"O estrangeiro" (Portugal, 2010, 18,00")

- un portoghese parte per Macao alla ricerca di un amico scomparso;

João Pedro Rodrigues & João Rui Guerra da Mata:

"China, China" (Portugal, 2007, 19,00")

- una giovane cinese sogna avventure pop nella città di Lisbona.

lunedì 15 gennaio 2018

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC

di Cagliari

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n° 44 –

GENITORI & FIGLI

I rapporti famigliari tra genitori e figli adulti, visti attraverso quattro corti, tra il

dramma e la commedia.

I Soci avranno la possibilità di ammirare, analizzare e discutere alcuni autentici

capolavori, realizzati da Autori e Attori professionisti. Niente effetti speciali, solo una

grande maestria e una profonda sensibilità artistica.

Jesus Méndez Cestero: "SILENCIOS" (Spagna, 2014, 10,00")

lingue: spagnolo - sottotitoli: inglese;

Isaac Berrokal: "CONTRANATURA" (Spagna, 2010, 12,20")

lingue: spagnolo - sottotitoli: inglese;

Wilfried Meance: "LE GRAND MOMENT DE SOLITUDE"

(Francia, 2010, 7,10") lingue: francese - sottotitoli: italiano;

Séverine De Streyker e Maxime Feyers: "CALAMITY"

(Belgio, 2017, 22,47") lingue: francese - sottotitoli: italiano.

lunedì 22 gennaio 2018

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC

di Cagliari

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n° 44 –

TORE IANTORNO ASTA

AUTORE, CINEMATOGRAPHER, ATTORE

Poliedrico, versatile, eclettico, da un paio d'anni Socio del Cineclub FEDIC con il

quale collabora attivamente, calabrese per nascita, sardo per amore.

Un lungo curriculum di studi e di attività nel Cinema: frequenta corsi tenuti da

Maestri del Cinema (tra gli altri Giuseppe Ferrara, Paola Pannicelli, Vincent

Schiavelli), dagli anni '90 Autore di corti, medi, lungo metraggi e documentari

realizzati con Autori del calibro di Vittorio de Seta, più volte i suoi lavori hanno

partecipato al David di Donatello, come il suo ultimo cortometraggio "Arcadia", che

è stato selezionato per l'edizione 2018, del quale è Regista, Direttore della Fotografia

e nel quale recita assieme all'attrice Valentina Sulas.

Il Cineclub presenta 4 suoi lavori:

- "Scippo" di Gabriele Anastasio (Italia, 2003, 8,34")

con Tore iantorno Asta

- "Le cose che sento" (Italia, 2014, 4,52")

con Mario C

- "32" (Italia, 2016, 22,47")

con Francesco Mascaro

- "Ripped" (United Kingdom, 2015, 14,21")

con Sandy Kate Slade, Catherine Barrett,

e Jasmine Atkins-Smart

lingua: inglese - sottotitoli: italiano

lunedì 29 gennaio 2018

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC

di Cagliari

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n° 44 –

COLOURS

Sette video internazionali dedicati ai colori, alla loro percezione e alle illusioni

cromatiche e semantiche generate nella nostra mente.

Culture differenti e lontane impiegano uguali schemi di colori fondamentali, per

utilizzarli in opere artistiche magnifiche e veicolare significati potenti e persistenti.

Allo stesso tempo, le differenziazioni linguistiche operate sulle aggregazioni di colore

paiono dettate dalla casualità.

Ma è davvero così oppure, interna agli stessi colori, sussiste una gerarchia invisibile

essenziale per la nostra comprensione e interpretazione del mondo?

Sette corti in lingua originale con sottotitoli in italiano:

- "The surprising pattern behind color names" C.Haubursin-A.Northrop (6,44");

- "Samsara" (extract) di Ron Fricke (9,50");

- "Hearing Colors" Greg Brunkalla (5,18");

- "Weiss" Florian Grolig (5,14");

- "The Tao of the Black Plastic Comb" Hirving Hillman (4,34");

- "Am I ugly?" Marie Schuller (2,54");

- "Pink or Blue" Jake Dypka (3,06").

presenta VANNI BONI

lunedì 12 febbraio 2018

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC

di Cagliari

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Supplemento a “Carte di Cinema” Direttore Responsabile: Paolo Micalizzi

Redazione: Giorgio Sabbatini Corso Benedetto Croce, 3 – 10135 Torino

E-mail: [email protected]

n° 44 –

STORIE

Tre cortometraggi, tre storie. Lui, lei, rapporti che si intrecciano in contesti diversi

con esiti diversi. Tre film del 2014 premiati al Valdarno Film Festival del 2015 e

all'International Film Festival UNICA del 2015.

- Roberto Gneo-Massimo Pellegrinotti:

“L'amore ormai” (Italia, 2014, 23,50");

- Ruth Diaz:

“Porsiemprejamón” (Spagna, 2014, 24,15")

[lingua originale: spagnolo - sottotitoli: inglese];

- Ivan Pavljutskov:

“Ivanipäev” (La giornata di Ivan) - (Estonia, 2014, 30,00")

[lingua originale: estone / russo - sottotitoli: inglese].

lunedì 5 marzo 2018

Pio Bruno Presidente del Cineclub FEDIC

di Cagliari

Testi: L. Caravello,. P. Micalizzi,, R.Merlino, Corte Tripoli Cinematografica, M. Michieletto, P. Bruno, A. Vincenzi, A. Ricciòli, A. Bassi, F. Felloni, P. Leidi, CVC Bergamo, F. Cantini, N. Zaccarini, C. Savonese Cineamatori FEDIC, L. Crociani, Immagini e Suono, M. Demata, Rive Gauche, Cineclub FEDIC Piemonte, DiLucca.TV, Reggio Film Festival, Carte di Cinema, Cineclub Sangiovannese, Cineclub FEDIC Cagliari.

Fotografie: L. Biggi, G. Sabbatini, R. Merlino, P. Leidi, Archivio Nazionale Cinema D’Impresa, P. Bruno, CTC.

Grafica e impaginazione: Giorgio Sabbatini.

Ricerche iconografiche: Giorgio Sabbatini.