Flp Scuola Notiziario N 5 6 2009

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FIS-CAB IL GIORNALE Brunetta e Ichino ospiti di “PORTA A PORTA”: Un incubo senza fine! Gelmini: “Si passa dal semplice sapere al sapere insegnare. Con il nuovo tirocinio ci si forma anche sul campo”. - Un anno di tirocinio per legare teoria a pratica; - Assunzioni solo in base alla necessità per evitare il precariato; - Più inglese e competenze tecnologiche; Consulenza Legale a pag. 15 PUGLIA/ Nella sede del MIUR si assiste ad una spoliazione della buona ammini- strazione sul piano relazionale, sindacale e professionale

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Notiziario Sindacale FISCAB. Scuola e Riforma, lavoro e evoluzione. innovazione scuola di Brunetta

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FIS-CAB

IL GIORNALE

Brunetta e Ichino ospiti di “PORTA A PORTA”: Un incubo senza fine!

Gelmini: “Si passa dal semplice sapere al sapere insegnare. Con il nuovo tirocinio ci si forma anche sul campo”. - Un anno di tirocinio per legare teoria a pratica; - Assunzioni solo in base alla necessità per evitare il precariato; - Più inglese e competenze tecnologiche;

Consulenza Legale a pag. 15

PUGLIA/ Nella sede del MIUR si assiste ad una spoliazione

della buona ammini-strazione sul piano

relazionale, sindacale e professionale

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2S O M M A R I Owww.fiscab.it

N O V E M B R E D I C E M B R E 2 0 0 9

BRUNETTA E ICHINO OSPITI DI “PORTA A PORTA”: UN IN-CUBO SENZA FINE. Dalla Segreteria Generale FLP-CSE Sanno parlare solo di burocrazia, trent’anni di letteratura sull’orga-nizzazione aziendale non li hanno nemmeno sfiorati.

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SPOILS-SYSTEM E INTIFADA EditorialeVincenzo Servedio

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UN NUOVO MODO DI DIVEN-TARE DOCENTEUfficio Stampa Ecco le nuove regole

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INDETTE LE ELEZIONI RSU NELLA SCUOLASi voterà nei gg. 1,2,3 dicembre 2009.

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LA NUOVA PENSIONE DELLE DONNE NEL PUBBLICO IMPIEGOLe principali novità a partire dal 2010

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“ ... La politica torni a fare il proprio mestiere di indirizzo e controllo e lasci svolgere a manager qualificati, e non scelti per appartenenza, la gestione.”

Ad un certo punto il Ministro ha persi-no detto che, insomma, la riforma in fondo l’abbiamo fatta insieme, io l’avrei chia-mata riforma Brunetta-Ichino.

Cambia radicalmente la formazione iniziale degli insegnanti.

• n anno di tirocinio per legare teoria a pratica;

• Assunzioni solo in base alla necessità per evitare il precariato;

• Più inglese e competenze tecnologiche;

Gelmini: “Si passa dal semplice sapere al sapere insegnare. Con il nuovo tirocinio ci si forma anche sul campo”.

Roma, 28 agosto 2009

La scuolain fermento

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della satira. Organo di stampa Nazionale della Fede-razione Istruzione Scuola – Comitati auto-nomi di Base, Aderente alla Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche - C.S.E.Anno VI - N° 11-12 Novembre-Dicembre 2009.

Direzione, Redazione, Amministrazione: 70124 Bari, Via Ettore Carafa, 61.

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Brunetta: VISITE FISCALI, SI CAMBIAA casa dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18

Pag. 12NIENTE SOLDI PER I CON-TRATTI PUBBLICIDalla Segreteria Generale FLP-CSEIn finanziaria solo i soldi per la va-canza contrattuale (8 euro lordi da aprile).

Pag. 13 CONSULENZA LEGALESentenza della Corte Costituzionale, ulteriori pre-cisazioni dalla Segreteria Confederale FLP-CSEDECRETO LEGISLATIVO 151/2001, ASPETTATIVA LUNGA ANCHE PER IL GENITORE: ALTRE INFORMAZIONI SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE N.19/2009

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L’AVVOCATO RIPONDEAncora sui permessi per il diritto allo studio

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È stata presentata la Finanziaria per l’anno 2010 e, sorpresa, per rin-novare i contratti dei lavoratori pubblici non ci sono soldi. Sono stati in-fatti stanziati solo la miseria di 215 milioni di euro per il 2010, pari alla vacanza contrattuale di 8 euro lordi medi pro-capite a partire da aprile.

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Abbiamo vissuto un incubo ieri sera quando, facendo “zapping”, ci è capitato di imbatterci nella pun-tata del programma “Porta a porta” di Bruno Vespa.

Erano infatti ospiti della tra-smissione il Ministro della Pub-blica Amministrazione e dell’In-novazione (quale???) Brunetta e il giuslavorista del Partito Democra-tico Pietro Ichino.

Un incubo dicevamo, perché per la prima ora di trasmissione le uniche divergenze tra i due ri-guardavano il fatto che uno (Bru-netta) dichiarava di non fidarsi dei dirigenti pubblici e l’altro diceva: “No, Renato, tu ti sbagli su que-sto, anche se la tua riforma è giu-sta…..” e così via.

Ad un certo punto il ministro ha persino detto che, insomma, la ri-forma in fondo l’abbiamo fatta in-

sieme, io l’avrei chiamata riforma Brunetta-Ichino.

E noi lo sappiamo bene, visto che alcune delle misure più deva-stanti contenute nel decreto dele-gato sono prese pari pari dal dise-gno di legge che ha come primo firmatario proprio il Senatore del Partito Democratico. Ad esempio, quella che prevede che se in una contrattazione non si raggiunge l’accordo le amministrazioni pub-bliche possono decidere da sole, è farina del sacco di Ichino e vuol dire che un dirigente può dare, dopo aver fatto finta di cercare un accordo con il sindacato, i soldi del salario accessorio a chi gli pare.

Ma non è questo il punto: il punto è che questi signori sanno parlare soltanto di riformare le pubbliche amministrazioni attra-verso le leggi. Parole come merito, servizi, motivazione, secondo loro vanno sempre tradotte in codici e prescrizioni, in una parola qualun-que cosa loro pensino deve tradur-si in un aumento della burocrazia.

Sono rimasti ad un secolo fa, gli ultimi trenta, o anche cinquant’an-ni di letteratura sull’organizzazio-ne aziendale per loro sono passati invano. Sanno solo parlare di re-gole, non comprendono concetti come motivazione, senso di appar-tenenza, coinvolgimento, bilancio sociale ma solo costi, mobilità co-atta, norme imperative. D’altron-

Dalla Segreteria Generale FLP-CSE

BRUNETTA E ICHINO OSPITI DI “PORTA A PORTA”: UN INCUBO SENZA FINE …

Sanno parlare solo di burocrazia, trent’anni di letteratura sull’or-ganizzazione aziendale non li hanno nemmeno sfiorati.

Natale 2009CapodaNNo 2010

Il giorno 21 dicembre 2009, alle ore 17,00,

come da consuetudine, scambio di Auguri

presso la Sede Nazionale FIS-CAB/FLP-CSE di Bari.

Tutti gli iscritti sono invitati.

In un recente Editoriale della Confederazione Indipendente Sin-dacati Europei, cui aderisce FLP, riportato su questo giornale in me-rito alle innovazioni in atto nella Pubblica Amministrazione, si sug-geriva al Ministro Brunetta: “Se c’è una riforma da fare quella dovrebbe prevedere semplicemente l’uscita dei partiti politici dalla pubblica ammi-nistrazione, la fine della cogestione con il sindacato, diverso a seconda di chi governa ma sempre uguale e devastante per i cittadini e per i la-voratori.

La politica torni a fare il proprio mestiere di indirizzo e controllo e lasci svolgere a manager qualificati, e non scelti per appartenenza, la ge-stione.”

Lavorare nel pubblico ha signi-ficato per generazioni un posto di lavoro sicuro, una retribuzione di-gnitosa, pur se non eccezionale, ed una dignità professionale da tutti riconosciuta. Era la conseguenza di una cultura collettiva che riconosce-va nell’impiegato Statale un ruolo al servizio della collettività.

Con l’arrivo degli anni novanta, permeata dalla cultura privatista, ha inizio l’assalto convergente al lavoro statale: da una parte i Confederali e dall’altra i politici che intravidero un nuovo terreno da colonizzare in termini di tessere e potere, in osse-quio al mai abrogato “manuale Cen-celli”. Di qui la privatizzazione del contratto di lavoro, sottoscritto dai soliti sindacati e dall’altra l’introdu-zione, permeata dalla cultura ameri-cana , dello Spoils–Sistem, fatta pro-

EDITORIALESpoils-System e intifada

di Vincenzo Servedio*

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BRUNETTA E ICHINO OSPITI DI “PORTA A PORTA”: UN INCUBO SENZA FINE …

pria dal Pds.

Nella scuola i Sovrintendenti vin-citori di concorso furono rimossi per fa posto ai Direttori Generali di nomina politica. Figure che, attual-mente, a cascata riproducono detto meccanismo.

Nelle sedi regionali decentrate del MIUR, la Puglia innanzitutto, si assiste ad una spoliazione della buona amministrazione non solo sul piano relazionale-sindacale, ma an-che sul piano professionale: nessuna pari opportunità viene offerta nelle Commissioni alla ‘maggioranza

silenziosa’; nessuna ricognizione oggettiva degli impegni e delle pro-fessionalità presenti sul territorio. Basta solo “obbedire”, essere pronti all’”intifada” contro le voci autono-me, non servili, non assoggettabili perché vive e al servizio dei lavora-tori e della qualità della scuola; voci che si nutrono di legalità, democra-zia sul posto di lavoro, rispetto per la dignità dell’uomo e del lavoratore, rispetto per le regole democratiche, ricerca, innovazione e formazione costante!

Un collega sindacalista mi rac-

de, una delle rovine della pubblica amministrazione italiana è il fatto di essere gestita da decenni da eco-nomisti e giuristi.

Dopo la prima mezz’ora di pro-gramma è entrato, sempre in veste di ospite, il segretario generale della FP CISL Faverin. Ora dirà qualcosa, abbiamo pensato. Inve-ce no, sembrava passato di lì per caso, anche lui lì a dire: “Si, certo la riforma è giusta però semmai il ruolo del sindacato va accresciuto ecc……”.

Fossimo stati lì, avremmo su-bito chiesto di che parlavano, se si rendevano conto che il primo problema del pubblico impiego è la cattiva gestione politica. Se

c’è una riforma da fare quella dovrebbe prevedere semplice-mente l’uscita dei partiti politici dalla pubblica amministrazio-ne, la fine della cogestione con il sindacato, diverso a seconda di chi governa ma sempre uguale e devastante per i cittadini e per i lavoratori.

La politica torni a fare il pro-prio mestiere di indirizzo e con-trollo e lasci svolgere a manager qualificati, e non scelti per ap-partenenza, la gestione.

Ma noi non c’eravamo. C’era-no due signori che la pensano allo stesso modo e fanno finta di mi-litare in due partiti diversi ed un altro signore, che di mestiere fa il

sindacalista, ma che ieri sembrava passare di lì per caso.

Siamo andati a dormire pen-sando che qualunque brutto sogno non poteva essere peggio dell’in-cubo appena vissuti da svegli. Ma anche più convinti di tornare, all’indomani, a fare il nostro lavo-ro con scrupolo ed impegno per-ché a quanto abbiamo visto, c’è un disperato bisogno di sindacato per arginare le iniziative di gente che parla di pubblico impiego senza la giusta consapevolezza e che, inve-ce, dovrebbe difendere i lavoratori e non le proprie rendite di posizio-ne.

LA SEGRETERIA GENERALE

contava di aver avuto un diverbio con un dirigente scolastico della re-gione Puglia convinto, quest’ultimo, che nelle contrattazioni di istituto i rappresentanti delle OO.SS. provin-ciali non avessero diritto alla parola e al voto. Costui non conosceva gli elementi basi e strutturali per poter avviare una concertazione sindacale. Lo stesso, però, risultava nominato in Commissioni regionali dell’USR, nell’ambito della logica che sotten-de ai “punti fedeltà” dello Spoils-Sistem a cascata.

La politica torni a fare la politica, lasciando spazio a manager selezio-nati da oggettive prove concorsuali, offrendo pari opportunità professio-nale a tutti.

Di sicuro avremo, innanzitutto in Puglia così come in tutte le altre re-gioni d’Italia, un servizio scolastico più qualificato, democratico e tra-sparente, accompagnato da un clima relazionale–sindacale più sereno e rispettoso dei lavoratori e di tutti i sindacati e sindacalisti, e non solo di quelli asserviti.

___________________(*) Coordinatore Nazionale FLP AREA

V - DIRIGENZA SCOLASTICA E FIGURE DI SISTEMA, Dirigente Scolastico

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- Un anno di tirocinio per legare teoria a pratica;- Assunzioni solo in base alla neces-sità per evitare il precariato;- Più inglese e competenze tecnolo-giche;Gelmini: “Si passa dal semplice sapere al sapere insegnare. Con il nuovo tirocinio ci si forma anche sul campo”. Roma, 28 agosto 2009

Cambia radicalmente la formazione iniziale degli insegnanti.

Il Ministro Gelmini ha presentato oggi le novità per chi vuole accedere all’insegnamento che si sviluppano, in particolare, su quattro grandi linee:

• Il Tirocinio da svolgere direttamen-te a contatto con le scuole e col “me-stiere” di insegnante, perché inse-gnare non può essere solo teoria ma anche pratica.

• Il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno. Fine

dell’accesso illimitato alla professio-ne che creava il precariato.

• Con la fine del precariato sarà con-sentito ai giovani l’inserimento im-mediato in ruolo.

• Più inglese e nuove tecnologie.

Il regolamento è il frutto del lavoro della Commissione presieduta dal professor Giorgio Israel, a cui è se-guita una azione di primo confronto col mondo della scuola e delle asso-ciazioni per l’integrazione scolastica. L’obiettivo dei nuovi percorsi è di garantire una più equilibrata prepa-razione disciplinare, didattica e pe-dagogica nel corso delle lauree ma-gistrali e lo svolgimento di un anno di percorso, il Tirocinio Formativo Attivo, direttamente a contatto con le scuole. Cambiano dunque le modali-tà per accedere all’insegnamento.

Con il nuovo sistema

• per insegnare nella scuola dell’in-

fanzia e nella scuola primaria sarà necessaria la laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l’abilitazione per la scuola primaria e dell’infanzia. Sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogi-che ed è previsto un apposito percor-so laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie. Per la prima volta si è data specifica attenzione al problema degli alunni con disabilità, prevedendo che in tutti i percorsi ci siano insegnamenti in grado di con-sentire al docente di avere una prepa-razione di base sui bisogni speciali.

• Per insegnare nella scuola secon-daria di primo e secondo grado:

-sarà necessaria la laurea magistrale + 1 anno di Tirocinio Formativo At-tivo;

- E’ prevista una prova di ingresso alla laurea magistrale a numero pro-grammato basato sulle necessità del

Ufficio Stampa

UN NUOVO MODO DI DIVENTARE DOCENTEEcco le nuove regole

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sistema nazionale di istruzione, com-posto da scuole pubbliche e paritarie;

- L’anno di tirocinio formativo atti-vo contempla 475 ore di tirocinio a scuola sotto la guida di un insegnante tutor;

- Rispetto al percorso SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegna-mento Secondario), si prende il me-glio di quella esperienza, evitando la ripetizione degli insegnamenti disci-plinari, approfonditi già nella laurea e nella laurea magistrale, per concen-trarsi sul tirocinio, sui laboratori e le didattiche.

Con il vecchio sistema • per insegnare nella scuola dell’in-fanzia e in quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo uni-co con test d’accesso al primo anno e scelta, dopo un biennio comune, dell’abilitazione in primaria o in scuo-la dell’infanzia;

• per insegnare nella scuola secon-daria di primo e secondo grado era necessaria la laurea magistrale e 2 anni di SSIS (Scuola di Specializza-zione per l’Insegnamento Secondario).

Dalle SSIS al Tirocinio Formativo: si passa dal sapere al sapere insegnare

Chiudono le Siss per le secondarie di primo e secondo grado e al loro posto si dà vita al Tirocinio Formativo At-tivo della durata di 1 anno, terreno di incontro tra scuola e università.

Durante il Tirocinio sarà dedicato ampio spazio all’approfondimento della didattica con esperienze sul campo. L’idea di fondo è passare dal sapere al sapere insegnare.

Tirocini: come e dove svolgerli. Il numero deciso in base al fabbiso-gno di insegnanti, fine del preca-riato

In questo Regolamento è stato dato pieno riconoscimento al sistema nazionale dell’istruzione (formato dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie), tanto nel coinvolgimento nei tirocini quanto nel calcolo dei fabbisogni di personale docente, e si inizia a prevedere la possibilità di svolgere tirocini anche nelle struttu-

re di istruzione e formazione profes-sionale dove c’è la sperimentazione dell’obbligo formativo.

Inoltre gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni scolastiche ac-creditate che ospiteranno i tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal ministero, evidenziandone buone prassi e specificità. Gli USR avranno anche funzione di controllo e di veri-fica sui Tirocini. Sino alla costituzio-ne degli albi, le Università scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compi-ti di vigilanza.

Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e uni-versità, ha compiti di coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realtà.

Le commissioni di abilitazione pre-vedono un equilibrio tra scuola e università e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione.

I dottori di ricerca e i “precari della ricerca”, se in possesso dei requisiti curriculari, entrano in soprannume-ro, dopo un esame orale, nell’anno di tirocinio, vedendo valorizzato il loro percorso.

L’anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del percorso tra istituzioni scolastiche e atenei ed è stato previsto uno speci-fico spazio di laboratori destinati ad

approfondire quanto viene fatto in classe.

Formazione insegnanti di sostegno

E’ previsto che la formazione dei docenti per il sostegno sia posta in capo alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici accordi con gli enti del settore.

Percorsi di specializzazione CLILSono previsti percorsi di specializ-zazione per il CLIL (insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in inglese).Rivista la classe di abilitazione strumento musicaleIl sistema Afam concorre a pieno ti-tolo alla formazione iniziale dei do-centi nelle classi di abilitazione di propria competenza. In particolare, è stata rivista la classe di abilitazione per lo strumento musicale. Regime transitorioSino all’entrata a regime delle nuove lauree magistrali, la programmazio-ne del numero di abilitati e il test è previsto, per la secondaria di primo e secondo grado, prima di accedere all’anno di Tirocinio formativo atti-vo. Per i precari non abilitatiPer quanto riguarda i precari non abi-litati e gli ex diplomati negli istituti magistrali sono stati previsti percorsi che, dietro il superamento di prove d’accesso in grado di verificare la preparazione disciplinare, consenta-no di conseguire l’abilitazione. Il regolamento sulla Formazione

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iniziale, dunque, punta a raggiun-gere tre obiettivi: 1) Focalizza nella formazione inizia-le non solo le materie tradizionali, ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie;

2) Sostituisce al sistema SSIS strut-ture più snelle, concentrate sull’in-contro e sulla coprogettazione tra istituzioni scolastiche e università evitando autoreferenzialità, costi per il sistema e per gli studenti e abbre-viando di un anno il percorso di abili-tazione per la scuola secondaria;

3) Prevede una programmazione dei numeri in grado di evitare la prolife-razione del precariato.

Con successivo decreto si stabili-ranno le lauree magistrali relative al secondo ciclo dell’istruzione, per se-guire il percorso di cambiamento del secondo ciclo e delle classi di abili-tazione.

“Oggi iniziamo a progettare un nuo-vo tassello per il cambiamento del nostro sistema scolastico – ha affer-mato il ministro Mariastella Gelmi-ni - un tassello fondamentale, perché riguarda la formazione iniziale dei futuri insegnanti. Prevediamo una se-lezione severa, doverosa per chi avrà in mano il futuro dell’Italia e sostitu-iamo alle vecchie SSIS un percorso più snello, di un anno, coprogettato da scuole e università, concentrato nel passaggio dal semplice sapere al saper insegnare”.

Scuola

RIEPILOGO NOVITA’ INTRODOTTE NELL’ANNO

SCOLASTICO 2009/2010

• Scuola Primaria

Maestro unico prevalente alle ele-mentari

Da quest’anno nelle classi prime del-la scuola primaria si passerà al mo-dello educativo del maestro unico prevalente, un’unica figura di rife-rimento per i bambini. Successiva-mente questo modello coinvolgerà le altre classi in modo graduale. Abo-

lite, dunque, le compresenze e con-fermato il tempo pieno. Ogni quadro orario, da 24, 27, 30 o 40 ore, preve-derà il maestro unico di riferimento.

Confermato il tempo pieno

Con l’introduzione del maestro uni-co, l’eliminazione delle compresenze ed alcuni risparmi dovuti alla razio-nalizzazione degli organici si libe-reranno più maestri per aumentare il tempo pieno.

Questo aumento sarà possibile grazie a una serie di azioni messe in atto dal Ministero:

- Il dimensionamento della rete sco-lastica: circa 350 scuole sono state accorpate grazie anche all’impegno delle Regioni;

- la soppressione delle compresenze.

Scuola secondaria di I grado

Riformulazione dell’orario delle lezioni

Più qualità e meno quantità. Da quest’anno l’orario scolastico della scuola media sarà di 30 ore settima-nali, consentendo una distribuzione razionale delle lezioni, eliminando insegnamenti facoltativi e opzionali che avevano allungato l’orario senza però garantire alle famiglie il rispetto delle scelte formative presentate.

Anche il tempo prolungato sarà ri-condotto ad orario normale di 30 ore, dopo anni di sprechi di risorse e in mancanza di una reale richiesta del-le famiglie di questo modello orario. Sarà autorizzato solo in presenza di requisiti strutturali e di servizio che rispondano alle aspettative delle fa-miglie e potrà essere di 36 ore ele-vabili, se richiesto dalla maggioranza delle famiglie, a 40 ore.

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Esami di terza media

Da questo anno scolastico il voto fi-nale dell’esame di terza media sarà calcolato facendo una media aritme-tica delle prove orali, di quelle scritte (inclusa la prova nazionale Invalsi) e del voto di ammissione.

• Scuola secondaria di II grado

Ammissione alla Maturità solo con 6 in tutte le materie

A partire dall’anno scolastico 2009/10 saranno ammessi all’esame di Stato tutti gli studenti che conse-guiranno la sufficienza in tutte le ma-terie e in condotta.

• Scuola digitale

- Pagelle on line. Dall’anno scolasti-co 2009/2010 in molti casi sarà pos-sibile consultare on line sul sito delle scuole le pagelle degli studenti.

- Sms per segnalare assenze ai geni-tori. Dall’anno scolastico 2009/2010 tutte le scuole potranno organizzare sistemi per avvisare via sms i geni-tori quando i ragazzi sono assenti, come avviene già in molte scuole del Paese.

• Ingresso di giovani precari nel-la scuola. Per l’anno scolastico 2009/10, sono stati immessi in ruolo 8.000 docenti ed assunti 8.000 uni-tà di personale ATA e 647 dirigenti scolastici.

• Materna, in classe a 2 anni e mez-zo. A settembre potranno iscriversi alla scuola dell’infanzia anche i bam-

bini di due anni e mezzo.

• Contenimento spesa libri di testo. Introduzione dei tetti di spesa per le scelte dei libri da parte degli in-segnanti.

Gli insegnanti devono scegliere libri di testo che abbiano un prezzo infe-riore ai tetti di spesa fissati dal Mi-nistero. In questo modo è possibile tenere maggiormente sotto controllo il prezzo dei testi e andare incontro alle richieste delle famiglie;

Stesso libro per 5 anni: i testi scelti non potranno essere cambiati per al-meno 5 anni nella primaria e 6 nella secondaria.

° ° °

Arriva la Riforma dell’Università Ecco i contenuti

http://www.pubblica.istruzione.

i t /min i s t ro /comunica t i /2009_miur/140709.shtml

Roma, 14 luglio 2009

Il Ministro Mariastella Gelmini ha oggi illustrato i contenuti della Ri-forma dell’Università.

“Bisogna avere coraggio – ha affer-mato il ministro Gelmini – di cam-biare l’Università, non difendendo lo status quo ma premiando i giovani meritevoli, i nuovi ricercatori e le Università che puntano sulla qualità eliminando gli sprechi e i corsi inu-tili”.

Ecco i contenuti del disegno di leg-ge:

• Possibilità per gli atenei di fon-dersi tra loro o aggregarsi su base federativa per evitare duplicazioni e costi inutili.

Come è: oggi università vicine non possono unirsi per razionalizzare e contenere i costi;

Come sarà: ci sarà la possibilità di unire e federare università vicine, an-che in relazione a singoli settori di at-tività, per abbattere costi e aumentare la qualità.

• Introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme secondo criteri nazionali concor-dati tra MIUR e Tesoro.

Come è: i bilanci delle università non sono chiari e non calcolano la base di patrimonio degli atenei;

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Come sarà: i bilanci dovranno ri-spondere a criteri di maggiori traspa-renza. Debiti e crediti saranno resi più chiari nel bilancio.• Riduzione dei settori scientifico-disciplinari, dagli attuali 370 a cir-ca la metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore).Come è: ogni professore è oggi rigi-damente inserito in settori scientifico disciplinari spesso molto piccoli, an-che con solo 2 o 3 docenti; Come sarà: saranno ridotti per evi-tare che si formino micro settori, che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette.• Delega al ministro per riorganiz-zare i dottorati di ricerca al fine di creare un vero sistema di forma-zione di terzo livello sia per l’acca-demia che per le imprese.

GOVERNANCE• Adozione di un codice etico.Come è: non ci sono regole per ga-rantire trasparenza nelle assunzioni; Come sarà: ci sarà un codice etico per evitare incompatibilità, conflitti

di interessi legati a parentele.• Limite massimo complessivo di 8 anni al mandato dei rettori, inclusi quelli già trascorsi prima della ri-forma. Come è: ogni università decide il nu-mero dei mandati;Come sarà: un rettore non potrà ri-manere in carica per più di 8 anni con valenza retroattiva.• Distinzione netta di funzioni tra Senato e CDA, il primo organo ac-cademico, il secondo di alta ammi-nistrazione e programmazione. Come è: attualmente vi è confusione e ambiguità di competenze tra i due organi che non aiuta l’assunzione della responsabilità nelle scelte;Come sarà: Il senato avanzerà pro-poste di carattere scientifico, ma sarà il CDA ad avere la responsabilità chiara delle spese, delle assunzioni e delle spese di gestione anche delle sedi distaccate. • Limiti di 35 membri nel Senato e di 11 nel CDA per superare assem-blearismo e paralisi;Come è: il senato è composto anche

da più di 50 persone e il CDA da 30;Come sarà: sarà ridotto il numero di membri del senato a un massimo di 35 e del cda a 11 per evitare organi pletorici e poco responsabilizzati.• CDA fortemente responsabiliz-zato e competente, con il 40% di membri esterni.• Rafforzamento del peso della rappresentanza studentesca in Se-nato e CDA.• Introduzione di un direttore ge-nerale al posto del direttore ammi-nistrativo. Come è: oggi il direttore amministrativo è spesso un esecu-tore con ruoli puramente ammini-strativi;Come sarà: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e do-vrà rispondere delle sue scelte, come vero e proprio manager dell’ateneo.• Nucleo di valutazione d’ateneo a maggioranza esterna.Come è: i nuclei di valutazione sono oggi a maggioranza composti da do-centi interni;Come sarà: il nucleo di valutazione dovrà avere una maggiore presenza di membri esterni per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.• Semplificazione della struttura interna degli atenei.Come è: si sovrappongono organi quali il consiglio di corso di stu-dio, il consiglio di dipartimento, la facoltà;Come sarà: saranno razionalizzati gli organi evitando sovrapposizioni.

RECLUTAMENTO E STATO GIURIDICO DEI DOCENTI

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• Commissioni di abilitazione na-zionale autorevoli con membri italiani e per la prima volta anche stranieri.Come è: le università posso assume-re nuovi professori senza un filtro nazionale; Come sarà: una commissione nazio-nale autorevole dovrà abilitare colo-ro che sono abilitati a partecipare ai concorsi per le varie fasce. Saranno valutate le capacità e il curriculum sulla base di parametri predefiniti.• Le università potranno assumere solo coloro che saranno riconosciu-ti validi dalla commissione.• Attribuzione dell’abilitazione, a numero aperto sulla base di crite-ri di qualità stabiliti con DM sulla

base di pareri dell’ANVUR e del CUN.Come sarà: la commissione nazio-nale, composta anche da docenti stra-nieri, dovrà esprimersi a favore della domanda di abilitazione. Non ci sa-ranno limiti al numero di abilitazioni.• Incentivi economici al trasferi-mento per i docenti al fine di ren-dere concretamente possibile la mobilità. Oggi la mobilità è spesso resa diffici-le dai costi che il docente deve soste-nere per trasferirsi. • Procedure semplificate per i do-centi di università straniere che vogliono partecipare alle selezioni per posti in Italia.I professori dovranno svolgere 1500

ore annue di cui almeno 350 per do-cenza e servizio agli studenti.Come sarà: Viene per la prima vol-ta stabilito un riferimento uniforme per l’impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui al-meno 350 destinate ad attività di do-cenza e servizio per gli studenti.Scatti stipendiali solo ai professori migliori. Come sarà: si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione biennale dell’attività di ricerca dei docenti. In caso di valu-tazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.

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INTRODUZIONE

“(…) Lo studente che in un tema scrive: Vorrei essere tanto un televisore per riceve-re le attenzioni che mamma e papà le riser-vano ogni giorno (…) e quando si guasta si disperano per la sua ‘salute', ci deve far riflettere sul vuoto affettivo in cui spesso vivono i nostri ragazzi. (…)

Il testo vuole rappresentare un contribu-to esperimentale e scientifico per costruire una cultura della mediazione e della coo-perazione che contrasti la subcultura della devianza e mafiosità.

Non quindi un punto di arrivo con una proposta escatologica; piuttosto un punto di partenza sul problema dell'antisocialità e quindi del bullismo, per una riflessione cooperativa sui percorsi educativi e sulle ipotesi di strategie di intervento da mette-re in campo per recuperare la fragilità de-gli adolescenti a modelli comportamentali ricchi di legalità, cooperazione, rispetto e solidarietà”.

(dalla introduzione dell'autore)

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ultim’ora: rinviate al 2010

Si voterà nei gg. 1, 2, 3 dicembre 2009

INDETTE LE ELEZIONI RSU NELLA SCUOLA

Le liste vanno presentate entro il 2 no-vembre 2009, FIS-CAB sarà presente nelle liste RSU contraddistinte dalla sigla FLP SCUOLA (Federazione lavoratori Pubblici e Funzioni Pub-bliche) , aderente alla Confederazione rappresentativa e sottoscrittore di Ac-cordi Quadro, C.S.E. – Confederazio-ne Indipendenti Sindacati Europei).

Calendario e tempistica delle pro-cedure elettorali e termine per le adesioni:

12 ottobre 2009: annuncio delle ele-zioni e contestuale inizio della pro-cedura elettorale

13 ottobre 2009: le istituzioni scola-stiche rendono disponibile l'elenco generale alfabetico degli elettori e ne consegnano copia a tutte le or-ganizzazioni sindacali che ne fanno richiesta. Contestualmente, inizia la raccolta delle firme per la presenta-zione delle liste

• 22 ottobre 2009: termine per l'insediamento della Commis-sione elettorale

• 27 ottobre 2009: termine per la costituzione formale della Commissione elettorale

• 2 novembre 2009: termine per la presentazione delle liste elet-torali

• 21 novembre 2009: affissione delle liste elettorali all'albo del-la Scuola

• 1-3 dicembre 2009: votazioni

• 4 dicembre 2009: scrutinio

• 4-10 dicembre 2009: affissione risultati elettorali all'albo della Scuola

• 11 dicembre 2009: le istituzioni scolastiche inviano il verbale elettorale finale all'ARAN

Modificati i requisiti per la pensio-ne di vecchiaia delle donne nel pub-blico impiego a partire dal 2010.

Aumenta, innanzitutto, dal prossi-mo anno, da 60 a 65 anni l’età per il pensionamento di vecchiaia delle di-pendenti del pubblico impiego iscrit-te all’Inpdap.

Per le lavoratrici dipendenti dei Ministeri, degli Enti locali, delle Asl e delle Scuole, si ritorna al 1995 quando, prima della riforma Dini, la pensione di vecchiaia dei lavoratori pubblici si conseguiva a 65 anni, sen-za differenza tra uomini e donne.

Il passaggio alla nuova soglia dei 65 anni avverrà non in modo repen-tino, besnsì gradualmente: un anno ogni due, arrivando a regime nel 2018.

Di conseguenza nel 2010 e fino al 2011 occorreranno 61 anni; nel bien-nio 2012/2013 serviranno 62 anni, nel biennio 2014/2015 e in quello 2016/2017 la soglia di età salirà, ri-

LA NUOVA PENSIONE DELLE DONNE NEL PUBBLICO IMPIEGO

Le principali novità a partire dal 2010spettivamente, a 63 e 64 anni. Il regi-me dei 65 anni sarà raggiunto dal 1° gennaio del 2018.

Si rileva che la penalizzazione è più contenuta per le donne nate nel biennio 1950/1951 perché occorrerà attendere solo un anno, l’attesa sarà più lunga per coloro che sono nate dal 1954 in poi perché per loro l’al-lungamento dell’età pensionabile è di cinque anni.

Altra novità: dal 2010 scatta quota “95” per la pensione di anzianità. Le dipendenti che abbiano maturato i 35 anni di contributi potranno andare in pensione rispettando il meccanismo delle cosiddette quote introdotte dal-la Legge 247/2007, che prevede la combinazione con i 60 anni di età o 36 di contributi e 59 anni età.

Con 40 anni di anzianità contribu-tiva, infine, si raggiunge il requisito per il pensionamento indipendente-mente dall’età.

Brunetta: VISITE FISCALI, SI CAMBIAA casa dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18

Visite fiscali, si cambia; anzi si cambia ancora. Il Ministro Brunetta ha, an-cora una volta , rimesso mano alle fasce orarie durante le quali il docente malato è tenuto a farsi trovare in casa per sottoporsi alla visita del medico fiscale. Nel mese di maggio, come ricorderete, le aveva ampliate a undici ore, dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20. Successivamente, incalzato dalle innu-merevoli polemiche circa la sua legittimità e la stessa efficacia reale, a luglio le aveva ridotte, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, riportandole in sintonia con le disposizioni pattizie recepite nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro-Comparto Scuola.. Si eliminava, così, la sperequazione tra le fasce previste per i pubblici dipendenti e quelli per i lavoratori privati che non sono mai state modificate: 10-12 e 17-19. Il Ministro ha pubblicamente rife-rito che le nuove fasce di reperibilità saranno recepite con un Decreto: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, per complessive 7 ore (tre ore in più rispetto al privato). Per consentire questo ampliamento il governo ha inserito un’apposita delega nel decreto legislativo 150/09 (GU n. 254 del 31.10.2009 – Supp. Ordinario n. 197), che dà attuazione alla legge 15/2009, in vigore dal 15 novembre 2009. Permane la ‘tassa sulla ma-lattia’ su cui questa O.S. resta fermamente contraria. Ufficio Stampa

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E tutti i proclami del governo e di Cisl. Uil e Confsal che hanno firmato l’accordo per la “rifor-ma” della contrattazione che fine hanno fatto?

Ci hanno spiegato che biso-gnava far diventare triennali i contratti in modo da chiudere in tempo utile le contrattazioni e con reciproca soddisfazione, a noi sembra invece che allo sta-to si applichino solo gli accordi sfavorevoli ai lavoratori e sen-za che i sindacati che li firma-no chiedano di applicare anche quelle poche parti favorevoli.

Eppure quella del governo non è una manovra estempora-nea, La FLP aveva avvisato per tempo di ciò che stava per succe-dere. Ricordate infatti i rinnovi contrattuali per il biennio 2008-

2009., quelli, per intenderci che hanno portato, ad aumenti con-trattuali di 40 euro netti per tutto il biennio e che sono stati firmati in tutti i comparti del pubblico impiego unicamente da CISL, UIL e Confsal???? . Ebbene, una delle tante anomalie che ci spin-se a non firmare quei contratti, e che denunciammo con forza, fu la presenza, in un contratto che riguardava il biennio 2008-2009, di una tabella che fissava la vacanza contrattuale per l’an-no 2010.. Allora ricordammo a tutti che la vacanza contrattua-le si paga quando non si fanno i contratti – sennò si applicano gli aumenti contrattuali – e che quindi firmando, CISL, UIL e Confsal stavano rinunciando all’aumento contrattuale per il

2010 accontentandosi della va-canza contrattuale. Ci dissero, ovviamente, che avevamo torto e che sbagliavamo.

Oggi, con gli stanziamenti in finanziaria, c’è la prova che i nostri timori erano fondati.

Ma c’è un’altra cosa ab-bastanza curiosa. Quando fu firmata la cosiddetta riforma della contrattazione – sempre da CISL, UIL e Confsal – ven-ne fissato un nuovo indice sul quale calcolare gli aumenti contrattuali: l’IPCA; un indi-ce che, oltre a non conteggiare l’indennità di amministrazione dei dipendenti pubblici nel-la base stipendiale sulla quale calcolare gli aumenti, prevede che non si conteggi l’inflazio-ne importata per l’aumento dei

Dalla Segreteria Generale FLP-CSE

NIENTE SOLDI PER I CONTRATTI PUBBLICIIn finanziaria solo i soldi per la vacanza contrattuale (8 euro lordi da aprile).

È stata presentata la Finanziaria per l’anno 2010 e, sorpresa, per rinnovare i contratti dei lavorato-ri pubblici non ci sono soldi. Sono stati infatti stanziati solo la miseria di 215 milioni di euro per il

2010, pari alla vacanza contrattuale di 8 euro lordi medi pro-capite a partire da aprile.

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prodotti energetici, in modo tale che l’IPCA sia sempre mi-nore dell’inflazione reale.

Ma siccome oggi - caso più unico che raro – non stia-mo importando inflazione ma deflazione, l’IPCA è più alto dell’inflazione reale. E allora già da qualche settimana il go-verno ha iniziato a dire che non si possono dare aumenti con-trattuali più alti dell’inflazione, sconfessando un accordo che ha firmato solo 8 mesi fa.

La diretta conclusione che possiamo trarre dall’atteggia-mento del governo è che gli ac-cordi si applicano solo quando penalizzano i lavoratori pub-blici, quando li avvantaggiano non si devono applicare. .

Dalle dichiarazioni rilascia-te ieri alla stampa da Brunetta appare evidente come il Mini-stro stia tentando di confondere

le acque: da un lato afferma di voler rinnovare i contratti del pubblico impiego, dall’altro conferma che gli stanziamen-ti in finanziaria sono pari alla sola vacanza contrattuale - al-lora i contratti o non si fanno o si fanno a partire dal 2011 ed i lavoratori ci rimettono un anno di aumento – e dall’altro ancora afferma che ci saranno ulteriori risorse che affluiranno ad aumentare i compensi ac-cessori.

Ciò vuol dire che si imma-gina un contratto nazionale con aumenti di 8 euro e poi altri fondi, non è dato sapere quali, sulla parte variabile della retri-buzione, data con i criteri con-tenuti nel decreto delegato di Brunetta, che esclude dai com-pensi un quarto del personale; Insomma, il solito gioco delle tre carte a cui ci ha abituato il

nostro Ministro Brunetta.Senza contare che in ogni

caso gli stanziamenti comples-sivi per l’intero triennio sono pari a 3,4 miliardi rispetto agli oltre 7 miliardi occorrenti per i rinnovi.

Chi ha firmato sino ad oggi tutti gli accordi deve prendere atto che questo governo non ha alcuna volontà di rispetta-re la dignità dei lavoratori del pubblico impiego; occorre una grande mobilitazione in difesa dei salari e dei diritti dei dipen-denti pubblici.

Altrimenti saranno i lavora-tori a dover finalmente prende-re atto che esiste oggi un sin-dacato che difende i loro salari e un sindacato che preferisce abdicare al proprio ruolo pur di non turbare la pace del governo di turno.LA SEGRETERIA GENERALE

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Sentenza della Corte Costituzionale, ulteriori precisazioni dalla Segreteria Confederale FLP-CSE

DECRETO LEGISLATIVO 151/2001 - ASPETTATIVA LUNGA ANCHE PER IL GENITORE: ALTRE INFORMA-ZIONI SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE N.19/2009

A seguito delle numerose richieste di chiarimento che ci sono pervenute in relazione al Notiziario FLP n. 36, in cui il Dipartimento Politiche Previ-denziali ed Assistenziali dava notizia della possibilità, sancita dalla Corte Costituzionale con sentenza n.19/2009, per i figli conviventi di accedere ai due anni di congedo retribuito per l’assistenza ai genitori con handicap grave, riteniamo opportuno ritornare sull’argomento, fornendo ulteriori informazioni.

La materia non è semplice e pertanto facciamo un rapido riepilogo: l’arti-colo 42, comma 5 del Decreto Legislativo n. 151/2001 integrando quanto disposto dalla Legge 53/2000 ha introdotto la possibilità, per i genitori di persone con handicap grave, di usufruire di due anni di congedo retribuito nell’arco della vita lavorativa, a condizione che l’assistito non sia ricove-rato a tempo pieno in istituto.

Successivamente, la Corte Costituzionale (sentenza n. 233/2005) ha prima esteso il diritto a fratelli e sorelle conviventi qualora i genitori siano im-possibilitati a provvedere all'assistenza del figlio handicappato perché to-talmente inabili, estendendola ai coniugi (sentenza n. 158/2007) ed infine ai figli conviventi (sentenza n. 19/2009), in assenza di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave.

Oggi pertanto il diritto è riconosciuto ai genitori, ai fratelli e sorelle ed ai figli purché sussista il doppio requisito di handicap grave riconosciuto in capo all’assistito e alla convivenza con chi chiede di usufruire del congedo.

Il congedo è biennale e può essere fruito continuativamente oppure frazio-

RUBRICA LEGALEAncora sui permessi per il diritto allo studio

QUESITO/ Gent.mo Direttore, siamo un gruppo di insegnanti della scuola primaria e desideriamo conoscere se spetta al Dirigente scolastico l’autono-mo diritto di decidere se concedere o meno la fruizione delle cosiddette 150 ore per il diritto allo studio, oppure deve attenersi alle disposizioni di eleg-ge (quali?). Grazie per la vostra certa disponibilità.

RISPOSTA/ I criteri e le modalità per la fruizione dei permessi per dirit-to allo studio, introdotti per il perso-nale docente della scuola con D.P.R. 395/1988, sono rimessi alla contratta-zione collettiva integrativa a livello di Direzione regionale. Di conseguenza il dirigente, nell'esame della richiesta del docente, deve attenersi esclusivamen-te ai criteri concordati tra il Direttore Scolastico Regionale e le OO.SS. fir-matarie del CCNL. Pertanto al dirigen-te non viene riconosciuta la possibi-lità di subordinare la concessione del permesso al verificarsi di determinate condizioni non previste dal contratto.

nato a giorni mentre non è prevista la frazionabilità ad ore.

Durante il periodo di congedo si ha diritto a percepire un'indennità, cor-rispondente all'ultima retribuzione percepita, cioè riferita all'ultimo mese di lavoro che precede il conge-do, sempre che la stessa, rapportata all'anno, sia inferiore o pari al limite complessivo massimo di 36.151,98 Euro, rivalutati di anno in anno cui viene commisurata la contribuzione figurativa (circolare INPDAP n. 2 del 10 gennaio 2002).

Il congedo non incide negativamente sulla tredicesima ma attualmente in-cide negativamente sulla maturazio-ne delle ferie, salvo condizioni più favorevoli previste dai CCNL (Cir-colare INPDAP n. 31/2004).

Durante i periodi di congedo non è possibile usufruire dei permessi ex-articolo 33 della Legge 104/92 (i co-siddetti tre giorni).

In allegato la documentazione citata. L’UFFICIO STAMPA

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